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Bollettino Ufficiale n. 51 del 19 / 12 / 2002

Deliberazione della Giunta Regionale 2 dicembre 2002 n. 32-7909

Istituzione gruppo di lavoro interassessorile per il monitoraggio e l’analisi delle condizioni di vita delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali

A relazione degli Assessori Cotto, D’Ambrosio:

Uno degli aspetti più rilevanti ed innovativi introdotti dalla L. 8-11-2000, n. 328, è quello della valorizzazione ed incentivazione di un sistema di protezione sociale fondato su rapporti e responsabilità “a rete”, ove interagiscono diversi soggetti con le loro professionalità e le loro specificità.

L’art. 8 della L. 328/2000 precisa che alle Regioni competono le funzioni di programmazione, coordinamento e indirizzo degli interventi sociali nonché di verifica della rispettiva attuazione a livello territoriale, con particolare riferimento all’attività sanitaria e socio-sanitaria ad elevata integrazione sanitaria. Alle regioni, in particolare, spetta, ai sensi del comma 3 del già citato art. 8 della L. 328/2000, fra l’altro la:

- promozione di metodi e strumenti per il controllo di gestione atti a valutare l’efficacia e l’efficienza dei servizi ed i risultati delle azioni previste (lett. e);

- definizione, sulla base dei requisiti minimi fissati dallo Stato, dei criteri per l’autorizzazione, l’accreditamento e la vigilanza delle strutture e dei servizi a gestione pubblica o dei soggetti di cui all’art. 1, commi 4 e 5 (lett. f);

- istituzione, secondo modalità definite con legge regionale, sulla base di indicatori oggettivi di qualità, di registri dei soggetti autorizzati all’esercizio delle attività disciplinate dalla presente legge (lett. g);

- definizione dei requisiti di qualità per la gestione dei servizi e per la erogazione delle prestazioni (lett. h).

Per quanto attiene alla funzione di vigilanza, questa consiste nella verifica e nel controllo della rispondenza alla normativa vigente dei requisiti strutturali, gestionali e organizzativi dei servizi e delle strutture socio-assistenziali, socio-educative e socio-sanitarie pubbliche e private a ciclo residenziale e semiresidenziale e, in particolare, nella verifica della qualità e dell’appropriatezza dei servizi e delle prestazioni erogate, al fine di promuovere la qualità della vita e il benessere fisico e psichico delle persone che usufruiscono dei servizi o sono ospitate nelle strutture.

Definita la funzione di vigilanza e controllo è evidente che la Regione deve individuare e definire le modalità concrete perché l’attività possa esplicare i propri effetti, sia utile e possa produrre riscontri circa l’appropriatezza degli interventi attuati, l’adeguatezza strutturale, l’efficienza ed efficacia delle attività svolte nelle strutture e consenta di verificare che si realizzi anche e soprattutto in termini di qualità di servizi un ambiente comodo, individualizzato, con un’assistenza specifica, personalizzata, con un livello d’attenzione che garantisca agli utenti, soprattuto agli anziani non autosufficienti, una buona qualità di vita.

Fermo restando le competenze e le attività in materia di vigilanza attualmente in capo alle ASL e, successivamente, ad avvenuta approvazione della L.R. attuativa della L. 328/2000, ai Comuni, per la Regione nasce quindi l’ esigenza di istituire un gruppo di lavoro interassessorile per il monitoraggio e l’analisi delle condizioni di vita delle persone ospitate nelle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie. La Regione, infatti, per svolgere appieno la propria funzione di programmazione, coordinamento e indirizzo e giungere alla definizione di regole e comportamenti appropriati, dando attuazione anche a quanto previsto dall’art. 8 della L. 328/2000 che è stato precedentemente richiamato, ha necessità di monitorare nei presidi socio-sanitari e socio-assistenziali operanti nel territorio regionale il livello attuale dei servizi e delle attività svolte promuovendo nello stesso tempo la realizzazione, da parte delle strutture, di strategie d’orientamento al risultato attraverso la valorizzazione dell’integrazione tra i diversi operatori, avviando percorsi sperimentali per la promozione e la misurazione della qualità in una logica di tutela e promozione della salute degli utenti.

Per la complessità e la pluralità delle problematiche connesse alla gestione operativa dei servizi e delle attività delle varie tipologie di strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie, che richiede la presenza di professionalità diverse, si propone che il Gruppo di lavoro sia così costituito:

* Direttore, o suo delegato, della Direzione Regionale Politiche Sociali;

* Direttore, o suo delegato, della Direzione Regionale Sanità Pubblica;

* N. 1 Psicologo;

* N. 1 Assistente Sociale;

* N. 1 Medico igienista.

Le funzioni di coordinamento del gruppo di lavoro sono svolte dalla Direzione Politiche Sociali mediante modalità concordate con la Direzione Sanità Pubblica.

la Giunta regionale,

sentita la relazione che precede e convenendo appieno con le argomentazioni addotte in ordine al provvedimento proposto;

Vista l’art. 8 della Legge 8/11-2000, n. 328;

Visto il D.M. 21/5-2001, n. 308;

Vista la Legge costituzionale 8/11-2001, n. 3;

Con voto unanime reso in forma palese,

delibera

- di istituire un gruppo di lavoro interassessorile per il monitoraggio e l’analisi delle condizioni di vita delle persone ospitate nelle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie;

- di stabilire la seguente composizione del gruppo di lavoro interassessorile:

* Direttore della Direzione Regionale Politiche Sociali, o suo delegato;

* Direttore della Direzione Regionale Sanità Pubblica, o suo delegato;

* N. 1 Psicologo (dipendente ASL o Ente gestore funzioni socio-assistenziali);

* N. 1 Assistente Sociale (dipendente ASL o Ente gestore funzioni socio-assistenziali);

* N. 1 Medico igienista (dipendente ASL).

- di affidare le funzioni di coordinamento del gruppo di lavoro alla Direzione Politiche Sociali mediante modalità da concordarsi con la Direzione Sanità Pubblica;

- Le funzioni di segreteria del gruppo di lavoro sono svolte da un funzionario individuato dalla Direzione Politiche Sociali.

- Il gruppo di lavoro in questione potrà operare, secondo le modalità operative e le indicazioni di massima contenute nell’Allegato A) al presente atto deliberativo che ne forma parte integrante e sostanziale, con tutti i suoi componenti, con parte di essi e anche solo con due componenti, secondo le indicazioni fornite, di volta in volta, dal coordinamento del gruppo di lavoro. Il gruppo di lavoro può operare anche con l’affiancamento di altri organismi pubblici istituzionalmente preposti ad attività di ispezione, verifica e controllo, o di professionalità specifiche messe a disposizione dalle ASL e dagli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali al fine di esplicare l’attività per il quale è stato istituito; in quest’ultimo caso può essere presente anche un solo componente del gruppo di lavoro come sopra individuato.

- di demandare al Direttore della Direzione Politiche Sociali e al Direttore della Direzione Sanità Pubblica l’individuazione dei nominativi dei componenti il predetto gruppo di lavoro.

Agli eventuali oneri derivanti dal funzionamento del gruppo di lavoro qali trsgferte, missioni e straordinari si farà fronte con le risorse disponibili sul cap, 11880 del bilnacio preventivo dell’anno 2003 e suvvessivim, riomanendo a carico dei rispettivi enti di appartennza i rimanenti oneri.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte, ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del D.P.G.R. n. 8/R/2002.

(omissis)

Allegato A)

Compito del gruppo di lavoro è quello di operare, in spirito di collaborazione con i soggetti gestori dei presidi, per monitorare e analizzare la qualità della vita degli ospiti, individuando eventuali problemi che condizionino negativamente i livelli di erogazione del servizio anche al fine di ricavare elementi utili per rendere più efficace, incisiva ed aderente alla realtà la funzione regionale di programmazione, coordinamento e verifica.

Il predetto gruppo di lavoro procede ad esaminare:

- la situazione cognitiva, la mobilità, l’autonomia funzionale, la necessità di assistenza sanitaria, la situazione sociale, degli ospiti;

- le condizioni di sicurezza degli ospiti e degli operatori all’interno della struttura;

- la qualità dell’alimentazione e le modalità di preparazione e somministrazione dei cibi;

- il progetto di intervento globale e personalizzato per ogni utente per il quale ne riscontri la necessità;

- il processo d’inserimento dell’ospite, in rapporto alla sua capacità di autodeterminazione e alle sue preferenze;

- le soluzioni ambientali e organizzative in rapporto al rispetto della privacy;

- la personalizzazione degli interventi (abbigliamento, alimentazione, attività culturali e ricreative, etc.);

- il rispetto delle convinzioni personali degli ospiti (religiose, etc.);

- l’organizzazione dei tempi della vita collettiva;

- la configurazione degli spazi della vita collettiva;

- la tutela giuridica e l’ascolto di suggerimenti e reclami;

- l’adesione volontaria alle attività sociali e di gruppo;

- la presenza e la reperibilità medica ed infermieristica;

- gli interventi riabilitativi;

- l’accesso alle prestazioni specialistiche;

- la disponibilità di strumenti diagnostici;

- i presidi antidecubito;

- le cure podologiche;

- le cure odontoiatriche;

- la tenuta della cartella e del diario clinico;

- la tenuta dell’armadio farmaceutico;

- le procedure di selezione e di inserimento del personale;

- la formazione e l’aggiornamento del personale;

- le procedure per coinvolgere gli utenti, familiari e volontari nella vita della struttura;

- la adozione e la divulgazione della carta del servizio;

- la raccolta di valutazioni, suggerimenti da parte dei gestori, del personale, degli utenti e dei loro parenti o tutori, degli altri servizi che hanno rapporti con la struttura interessata.

Il gruppo di lavoro trasmetterà gli esiti del proprio monitoraggio alla Commissione di vigilanza, all’ASL, al soggetto gestore delle funzioni socio-assistenziali e al Comune competenti.

Il gruppo di lavoro, valutati i risultati dei monitoraggi effettuati, ha il compito di proporre alla Giunta regionale gli atti normativi di sua competenza che ritiene necessari per fissare regole e comportamenti da adottarsi su tutto il territorio regionale per assicurare una ottimale qualità della vita degli ospiti delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, anche mediante l’adozione di appositi protocolli sociali, sanitari e gestionali adeguati alla tipologia della struttura e degli ospiti.