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Bollettino Ufficiale n. 50 del 12 / 12 / 2002

Deliberazione della Giunta Regionale 9 dicembre 2002, n. 32-7958

L.R. 63/78, art. 41 e L.R. 13/99, art. 8. Linee di indirizzo, orientamento e priorità 2003 per la promozione dei prodotti agricoli, agroalimentari, zootecnici e biologici del Piemonte. Disposizioni e data di scadenza di presentazione delle domande

A relazione dell’Assessore Cavallera

L’art. 41 della L.R. n. 63/78 prevede che l’Amministrazione Regionale possa svolgere attività promozionali direttamente o avvalendosi di Enti, Associazioni e simili e che possa concedere contributi per finanziare progetti ed iniziative promozionali e pubblicitarie per le produzioni agricole, zootecniche ed agroalimentari.

Anche la L.R. n. 13/99 art. 8 prevede che la Regione possa finanziare programmi di informazione e promozione di prodotti biologici.

Con la DGR n. 21-4797 del 17/12/2001 sono state approvate le nuove istruzioni per l’applicazione dei suddetti interventi, le quali prevedono anche che la Giunta Regionale approvi, annualmente, il documento contenente le linee di indirizzo, orientamento e priorità delle azioni promozionali e pubblicitarie per l’anno successivo, compresa la scadenza per la presentazione delle domande.

Rilevato che gli interventi promozionali e pubblicitari a favore delle produzioni agricole, zootecniche, agroalimentari e biologiche sono importanti per lo sviluppo dell’intero Settore primario i cui prodotti, per le forti caratteristiche di qualità e di legami con il territorio, presentano un alto valore aggiunto e contribuiscono anche a rilanciare complessivamente l’immagine e l’accoglienza del Piemonte;

preso atto del lavoro svolto dalla Direzione regionale programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura per la redazione del programma contenente le linee di indirizzo, orientamento e priorità delle azioni promozionali per l’anno 2003;

tenuto conto che le risorse finanziarie destinate alle iniziative promozionali saranno quantificabili con l’approvazione del bilancio di previsione regionale per l’esercizio 2003, presumendo comunque una dotazione finanziaria almeno uguale a quella impegnata per il 2002;

tenuto conto che il documento contenente le “Linee di indirizzo delle azioni promozionali per l’anno 2003", in data 5 dicembre 2002, è stato sottoposto all’esame della Commissione Regionale Consultiva per l’Agricoltura, di cui alla L.R. 44/86 che ha espresso parere favorevole;

la Giunta Regionale, unanime;

delibera

di approvare il documento allegato alla presente deliberazione e che ne fa parte integrante, contenente le “Linee di indirizzo, orientamento e priorità delle azioni promozionali e pubblicitarie in agricoltura per l’anno 2003”.

Di stabilire al 10 febbraio 2003, ore 12.00, la data di scadenza di presentazione delle richieste di concessione contributi per le iniziative promozionali da svolgere nell’anno 2003.

La presente Deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto e dell’art. 14 del Regolamento 8/R del 29/07/2002 “Ordinamento e disciplina dell’attività del B.U.R. della Regione Piemonte.”.

(omissis)

Allegato

ASSESSORATO AMBIENTE
AGRICOLTURA E QUALITA’
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE E VALORIZZAZIONE DELL’AGRICOLTURA

LINEE DI INDIRIZZO, ORIENTAMENTO E PRIORITA’ 2003 PER LA PROMOZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI, AGROALIMENTARI, ZOOTECNICI E BIOLOGICI DEL PIEMONTE

INDICE

1 - PREMESSA

2 - IL CONTESTO PIEMONTESE DELL’ATTIVITÀ’ PROMOZIONALE AGROALIMENTARE

a) Agricoltura e Territorio

b) I soggetti pubblici e privati operanti

3 - L’INTERVENTO PUBBLICO SUL PIEMONTE AGRICOLO E AGRO-ALIMENTARE E BREVE DESCRIZIONE DEI SETTORI PRODUTTIVI

a) Premessa

b) Misure agroambientali; agricoltura ecocompatibile e biologica

c) Vitivinicoltura

d) Sistema delle DOP-IGP - Qualità e Certificazioni

e) Le Carni bovine

f) Riso

g) Il comparto suinicolo

h) Frutticoltura

i) Altre produzioni zootecniche

l) Orticoltura

m) Altre produzioni di pregio - Prodotti Agroalimentari Tradizionali

4 - LINEE DI INTERVENTO E PRIORITA’ NELLE AZIONI PROMOZIONALI 2003

a) Premessa

b) Promozione Istituzionale e interventi promozionali diretti

c) Concessione contributi per azioni promozionali e azioni pubblicitarie

d) Attività promozionali straordinarie

5 - PROGRAMMI PROMOZIONALI PREVISTI DA ALTRE DISPOSIZIONI

1 - PREMESSA

In continuità con gli anni precedenti, con questo documento vengono tracciate le linee di indirizzo, orientamento e priorità delle azioni promozionali e pubblicitarie a favore delle produzioni agricole, agroalimentari, zootecniche e biologiche del Piemonte.

I riferimenti legislativi e normativi di questo documento sono la L.R. 63/78 art. 41, la L.R. n. 13/99, art. 8 e la D.G.R. n. 21-4797 del 17/12/2001 che approva le istruzioni per l’applicazione dei suddetti interventi.

Le suddette istruzioni erano state modificate lo scorso anno per renderle coerenti con gli orientamenti della Unione Europea per gli aiuti di Stato a favore della pubblicità dei prodotti agricoli (G.U. C 252 del 12/09/2001), secondo i quali sono finanziabili le iniziative che non falsino o minaccino di falsare la concorrenza facendo talune imprese o talune produzioni; inoltre gli interventi finanziati devono escludere riferimenti a marchi commerciali e aziendali e non devono incentivare il consumo di un prodotto in virtù della sua origine specifica.

Questo documento inoltre tiene conto, nelle sue linee strategiche, degli orientamenti della Commissione U.E. di riforma delle PAC e delle zone rurali, in particolare sugli obiettivi della sicurezza e qualità dei prodotti agroalimentari, l’incentivo ai metodi di produzione favorevoli all’ambiente e al benessere degli animali, la difesa della biodiversità, la funzione plurima dell’agricoltura e delle aziende agricole (agrituristico, agroambientale, ecc.).

Esso si inserisce anche nel contesto della azione complessiva della Regione Piemonte sulla promozione e sulla comunicazione, tra cui le iniziative propedeutiche alle Olimpiadi del 2006.

Nella prima parte si descrive il contesto piemontese della promozione agricola e agroalimentare, rilevandone le caratteristiche peculiari in termini di qualità delle produzioni e il loro rapporto con il territorio che li produce e li propone; un quadro sui soggetti Pubblici e privati operanti sulla promozione e le caratteristiche della loro azione.

Infine vengono descritte le linee di intervento e priorità per l’anno 2003.

2 - IL CONTESTO PIEMONTESE DELL’ATTIVITÀ’ PROMOZIONALE AGROALIMENTARE

a) Agricoltura e Territorio

L’articolazione territoriale del Piemonte che va dai massicci Alpini fino ai confini del mar Ligure, dispiegandosi per montagne, vallate, sistemi collinari, fertilissime pianure, determina una serie di condizioni pedoclimatiche che consentono una vasta e variegata produzione agricola e zootecnica. Si tratta, in buona parte, di prodotti tipici, con caratteristiche peculiari, ottenuti con metodi tradizionali in luoghi persino affascinanti come paesaggio agrario e rurale.

Un paesaggio agrario e rurale intimamente legato, e molte volte ispiratore, al territorio nei suoi aspetti culturali, turistici, storici, letterari; luoghi in cui il vino e altri prodotti agroalimentari sono diventati dei miti e che hanno reso celebre l’enogastronomia piemontese.

Proprio per tali caratteristiche, gran parte di questi territori, tra l’altro, sono meta di un crescente flusso di turisti interessati, in modo particolare, al vino e all’enogastronomia, ma anche a fruire della bellezza e dei piaceri offerti dai luoghi del vino piemontese.

Nella produzione agricola e zootecnica piemontese inoltre risulta preponderante il lavoro diretto e manuale dell’uomo, mai sovrastato dai processi tecnologici e di modernizzazione che sono pur rilevanti; del resto l’agricoltura piemontese in massima parte è costituita da piccole e medie aziende.

b) I soggetti pubblici e privati operanti

Come già accennato il Piemonte agricolo è costituito in gran parte da piccole e medie aziende e da piccoli allevamenti; sono circa 120.000 le aziende censite e 76.000 le aziende agricole strutturalmente valide e circa 1.000.000 di ettari la SAU.

Le cooperative di produzione, trasformazione e commercializzazione sono circa 300 (di cui 64 Cantine Sociali) alle quali aderiscono circa 35.000 soci produttori.

Sono presenti ed operanti un gran numero di Associazioni di Produttori, di Consorzi economici di 2° e 3° grado, di Consorzi di tutela; e poi le Organizzazioni Professionali Agricole con i loro Enti di emanazione tecnici ed economici; centrali cooperative e loro emanazioni tecniche professionali.

Tra gli organismi collaterali al mondo della produzione operano, in campo promozionale, organismi associativi come l’Associazione Donne del Vino, Movimento Turismo del Vino, l’Associazione Città del Vino, l’Associazione Strade del Vino, l’Associazione Comuni del Moscato, l’Istituto Vino Novello, l’Associazione Donne del Riso, i Ristoranti della Tavolozza Associazioni di consumatori, l’ONAV, l’ONAF, l’ONAS, il Premio Grinzane Cavour, l’Associazione SLOW FOOD, l’Associazione Enoteche Pubbliche, l’Associazione per la valorizzazione della castagna, l’ICIF (Istituto di Cucina Italiana per stranieri), l’Accademia Italiana della Cucina e altri ancora.

In campo Istituzionale, attiva e crescente è l’attività dei Comuni; il Piemonte infatti è formato da ben 1209 Comuni, gran parte dei quali piccolissimi e siti in territori prevalentemente rurali e dove, in molti casi, l’agroalimentare, l’enogastronomia, costituiscono il più grande elemento di attrazione e di sviluppo.

Rilevante è anche l’attività svolta dalle Province, dalle Camere di Commercio; in parte anche dalle Comunità Montane. Sono sorti inoltre molti organismi Consortili Intercomunali e altre società e organismi a carattere Pubblico e Privato operanti soprattutto sulla Promozione del territorio.

Altre importanti strutture operanti nel campo della valorizzazione dei vini e dei relativi territori sono le Enoteche Regionali e le Botteghe del Vino o Cantine Comunali, costituite ai sensi della L.R. n. 37/80.

Queste strutture sono costituite attualmente da 10 Enoteche Regionali e da 25 Botteghe del Vino, mentre altre Enoteche e Botteghe sono in corso di costituzione e comunque cresce l’interesse e l’attenzione degli Enti Locali, dei Comuni in particolare, per tali strutture.

Infatti le Enoteche Regionali, e in parte le Botteghe del Vino, costituiscono ormai dei preziosi punti di riferimento sul territorio; si consolida sempre di più la loro importante attività di promozione del vino e del relativo territorio che lo produce e lo propone e che trascina anche altri prodotti agroalimentari; esse inoltre sono soggetti attivi di varie iniziative promozionali e luogo dove si svolgono importanti eventi.

In tale contesto si inserisce l’Enoteca del Piemonte, costituita come organismo consortile tra le 10 Enoteche Regionali ai sensi della Legge Regionale n. 20/99, la quale legge affida a tale struttura il compito di promuovere e valorizzare i vini piemontesi a livello regionale, nazionale e internazionale e che ha già svolto e avviato una rilevante attività promozionale.

3 - L’INTERVENTO PUBBLICO SUL PIEMONTE AGRICOLO E AGRO-ALIMENTARE E BREVE DESCRIZIONE DEI SETTORI PRODUTTIVI

a) Premessa

L’intervento ultra decennale della Regione ha cercato sempre di assecondare, incentivare, valorizzare quegli elementi peculiari (in parte citati nei punti precedenti) della agricoltura piemontese e delle sue produzioni agricole, agroalimentari, zootecniche e del territorio che li produce e li propone.

Ciò è stato fatto con una serie di interventi legislativi, normativi, di azioni dirette e di azioni svolte in collaborazione con i vari organismi professionali tecnici, economici, finalizzati alla sempre maggiore qualificazione dei prodotti piemontesi e della crescita di valore aggiunto in genuinità, bontà, salubrità. Tanto che il Piemonte è stato all’avanguardia o precursore in quegli obiettivi (che poi sono diventati strategici nelle politiche della CEE prima e della U.E. dopo) quali la tutela degli stessi operatori, lo sviluppo delle zone rurali, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela dei consumatori, la difesa della biodiversità.

Del resto i livelli di qualità sono parametri che possono mantenere o accrescere la competitività delle produzioni agricole piemontesi sui sempre più concorrenziali mercati interni ed esteri, e possono anche contribuire a rendere ancor più attrattive turisticamente vaste aree del territorio regionale.

b) Misure agroambientali; agricoltura ecocompatibile e biologica

L’attuazione del programma pluriennale regionale, relativo ai metodi di produzione agricola compatibili con l’ambiente e con lo spazio naturale, iniziato nel 1995, esso ha interessato circa 18.000 aziende per una superficie complessiva di circa 300.000 ettari; ed ha investito:

* oltre il 50% dei vigneti;

* circa il 60% dei pereti e pescheti;

* il 50% dei meleti;

* il 30% dei noccioleti;

* l’80% delle barbabietole;

* il 25% di orzo e di grano tenero;

* circa il 20% di riso;

* il 25% di ortaggi.

Si tratta di un processo rilevante e irreversibile a cui si è dato continuità tramite le misure agroambientali previste nel Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 del Piemonte. In tale contesto occorre considerare l’agricoltura biologica che attualmente in Piemonte coinvolge circa 3.000 aziende agricole e circa 20.000 ettari di superficie; ma si tratta di una attività in grande sviluppo e in grande evoluzione che può anche contare sull’operatività della L.R. n. 13 del 1999 (norme per lo sviluppo dell’agricoltura biologica).

A tal proposito tale legge prevede anche delle azioni di informazione e promozione del consumo di prodotti biologici e relativi finanziamenti che, rese coerenti con le presenti Linee di indirizzo promozionali, ne fanno integralmente parte.

c) Vitivinicoltura

La vitivinicoltura piemontese risulta praticata per oltre il 50% con metodi ecocompatibili; essa inoltre è tutelata dalla L.R. n. 39/80 sull’anagrafe vitivinicola e sui sistemi di controllo e di repressione delle frodi e sofisticazioni.

In Piemonte l’80% dell’intera produzione vinicola, che per il 2002 è stata di circa 2.500.000 hl, è a DOC e a DOCG, che rappresenta una delle più alte percentuali tra le regioni d’Europa. Sono infatti 46 le DOC e 8 le DOCG e, sulla stragrande maggioranza di essi, operano attivamente i Consorzi di Tutela.

d) Sistema delle DOP-IGP - Qualità e Certificazioni

In Piemonte sono circa 220.000 le vacche da latte che producono circa 9 milioni di quintali di latte all’anno. In prevalenza esse sono distribuite in piccoli allevamenti siti, in gran parte, in tipiche zone rurali e negli alpeggi, dove si produce un latte genuino e di alta qualità, ancora più ideale per il consumo fresco pastorizzato.

Le caratteristiche peculiari del latte fresco piemontese sono state, per alcuni anni, anche sostenute dalla Regione Piemonte con il programma regionale “Latte Qualità” che incentiva la produzione di latte con precisi parametri igienico sanitari e merceologici.

La qualità del latte piemontese è rappresentato anche dal pregio dei suoi formaggi prodotti in gran parte nelle zone montane e nelle zone rurali.

Si calcola che circa 1/3 del latte prodotto viene trasformato in formaggi; il Piemonte vanta nove formaggi che hanno avuto il riconoscimento della D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) ai sensi del Regolamento CEE 2081/92: Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano, Toma Piemontese, Gorgonzola, Grana Padano e Taleggio; in attesa di riconoscimento sono il Formaggio Ossolano, il Maccagno e il Toumin dal Mel.

Altra DOP riconosciuta che interessa anche il territorio piemontese è Salamini Italiani alla cacciatora.

Altre DOP in attesa di riconoscimento sono la Tinca Gobba Dorata del Pianalto di Poirino, l’Olio essenziale di Menta di Pancalieri, il Riso S. Andrea, Marron Glacè di Cuneo, Patata Quarantina bianca genovese, Prosciutto di Cuneo, Salame Piemonte, Salame Cotto Cuneo, Pancetta Cuneo, Salame Cotto Piemonte, Lardo Cuneo, Salame Cuneo.

Per le I.G.P. (Indicazione geografica protetta), sempre ai sensi del Regolamento CEE 2081/92, è stata riconosciuta la Nocciola del Piemonte e la Mortadella di Bologna, mentre attendono il riconoscimento, il Marrone della Valle di Susa, la Focaccia Novese, Piccoli Frutti delle Valli Cuneesi, Fragole delle Valli Cuneesi, Mela Rossa delle Valli Cuneesi, Peperone di Carmagnola, Salame Cremona, Castagna delle Valli Cuneesi, Pera Madernassa di Cuneo, Suino Pesante Padano, Giandujotto di Torino, Riso di Baraggia.

e) Le carni bovine

Il Piemonte è una delle regioni più zootecniche d’Italia. La consistenza del patrimonio bovino piemontese è di circa 910.000 capi, di cui 300.000 circa sono della razza bovina Piemontese: pregiata per la produzione di carne di alto valore dietetico e nutrizionale

Oltre alla celebrità della razza bovina piemontese, sulle carni bovine il Piemonte ha sempre avuto una buona immagine dovuta alla tradizione, alla prevalenza di piccoli allevamenti condotti con sistemi tradizionali.

Ma lo strumento significativo predisposto dalla Regione è la L.R. n. 35 del 1988 che istituiva il Certificato di garanzia di produzione delle carni bovine. Un sistema composto da pratiche di allevamento e di controlli dei servizi veterinari che seguono il capo bovino fino al banco del negozio dove deve essere esposto il corrispondente Certificato di identità e garanzia.

A tale legge oggi aderiscono circa 7000 allevamenti e oltre 400 punti vendita (tra macellerie e punti della piccola-media distribuzione).

Un altro importante marchio che garantisce la carne bovina è quello del COALVI (Consorzio Allevatori Vitelli Razza Piemontese). Gli allevatori aderenti hanno l’obbligo di adottare rigidi disciplinari che nell’alimentazione prevedono solo sostanze naturali come fieno, orzo, mais, crusca.

I controlli sono assicurati dal Consorzio di tutela che fa da complemento a quello svolto dai Servizi Veterinari regionali e di altri organismi pubblici. Il Certificato di identità accompagna il bovino fino alle macellerie convenzionate. Complementariamente a ciò le Associazioni e i Consorzi hanno anche avviato il sistema della etichettatura volontaria delle carni bovine.

f) Riso

E’ uno dei prodotti principali del Piemonte e che rappresenta oltre la metà dell’intera produzione italiana; qui si producono eccellenti varietà di antica tradizione come l’Arborio, il Carnaroli, il S. Andrea, Balilla, Vialone nano, Baldo, ed anche nuove varietà di tipo indica. Per alcune di queste si è avviata la richiesta di riconoscimento DOP e IGP. La risicoltura copre quasi l’intera pianura di Vercelli e Novara e in parte quella alessandrina dove si è creato un irripetibile e suggestivo paesaggio agrario e rurale denominato, poeticamente, “terre d’acqua”. La spietata concorrenza, gli accordi internazionali e le conseguenti politiche della U.E. hanno messo in difficoltà il settore risicolo italiano e piemontese che si trova con forti quantitativi di prodotto invenduto. Oltre ai necessari interventi strutturali o di riconversione, si pone l’esigenza di azioni promozionali atte a favorire il consumo di riso e soprattutto quello delle varietà tradizionali piemontesi che hanno contribuito a rendere celebre l’enogastronomia piemontese.

g) Il comparto suinicolo

E’ di grande consistenza (sono oltre 1.000.000 i capi allevati in Piemonte); la carne suina ha raggiunto livelli qualitativi elevati specie quella trasformata in salumi (di cui è ricca la tradizione piemontese) e quella in prosciutti (buona parte del prosciutto di Parma deriva da allevamenti piemontesi); a tal proposito è in corso la richiesta del riconoscimento di 2 IGP e 7 DOP.

h) Frutticoltura

La produzione frutticola è concentrata nella fascia pedemontana e principalmente nella provincia di Cuneo e con produzioni significative anche nella provincia di Vercelli (Borgo d’Ale per le pesche) e nella provincia di Torino (Cavour per le mele).

Le produzioni maggiori sono: actinidia o kiwi, mele, pesche, pere; seguono le ciliegie, albicocche, susine e fragole.

In Piemonte sono circa 11.000 le Aziende, per un totale di 120.000 ettari, che adottano sistemi di produzioni eco-compatibili.

i) Altre produzioni zootecniche

Importante è la consistenza di polli con circa 14 milioni di capi; di conigli con circa 1,7 milioni di capi, allevati prevalentemente con sistemi tradizionali. Rilevanti sono gli allevamenti ovini con circa 100.000 capi e caprini circa 60.000 dai quali si ricavano ottime carni e formaggi tipici.

l) Orticoltura

Tra le produzioni di pregio spiccano i peperoni (quello Quadrato di Asti e il Corno di Carmagnola), gli asparagi, le patate, i fagioli (famosi quelli di Saluggia e di Cuneo), le cipolle, i sedani, le zucchine, i cardi.

m) Altre produzioni di pregio - Produzioni Agroalimentari Tradizionali

Tra le produzioni varie e di pregio ricordiamo il miele in una vasta gamma di alta qualità; le piante officinali i funghi, le lumache, castagne e marroni e gli estasianti tartufi.

Tra le produzioni floricole di rilievo: azalee, camelie, rododendri e petunie che rappresentano una specializzazione produttiva nelle province di Novara, del Verbano e di Biella.

Esistono inoltre una serie di colture di piccola consistenza ma di grande valore qualitativo e storico tradizionale che occorre salvaguardare e valorizzare come i Porri, le Cipolline, i Cavoli Verza, il Tapinambour, il Rosmarino, l’Asparago Saraceno, gli Spinaci, le Nespole.

Lo stesso discorso vale per alcune produzioni zootecniche, in particolare specie ovine (Sambucana, Frabosana, Garessina) e Caprina (Sempione, Roccaverano, Vallesana), e i capponi (tipico quello di Morozzo).

Più in generale occorre tenere conto di un gran numero di razze animali ormai a rischio di estinzione e conseguentemente dei relativi prodotti (formaggi, salumi, carni, insaccati, ecc.). E’ lo stesso dicasi per una serie di cultivar e varietà vegetali. Tutto ciò infatti costituisce un incommensurabile patrimonio che occorre ancor più difendere e valorizzare.

A tal proposito, la Regione Piemonte ha provveduto al censimento, catalogazione e riconoscimento di 370 prodotti Agroalimentari tradizionali del Piemonte, ai sensi del Decreto Legislativo n. 173 del 1998 e del Decreto Ministeriale n. 350 del 1999. Tra tali prodotti, 72 sono carni e salumi, 55 i formaggi, 109 i prodotti vegetali (frutta e ortaggi), 100 dolci, biscotti, ecc.

Un patrimonio immenso e di grande valore che va ben oltre quello economico-produttivo.

Per tali prodotti si intensificherà l’attività di promozione, valorizzazione, iniziata nel corso del 2002.

4 - LINEE DI INTERVENTO E PRIORITA’ NELLE AZIONI PROMOZIONALI E PUBBLICITARIE 2003

a) Premessa

Dalle cose descritte nei punti precedenti si può rilevare, in sintesi, che il Piemonte dispone di un patrimonio di prodotti agricoli e agroalimentari di qualità, sane, genuine; caratteristiche, queste, assicurate da un sistema di leggi, regolamenti, controlli, disciplinari, organismi di repressione e tutela;a questi elementi si aggiunge la proverbiale serietà e laboriosità dei piemontesi; la variegata e operosa rappresentanza del mondo della produzione, il fascino del suo paesaggio agrario e rurale, i riti e i miti della sua enogastronomia.

Tutto ciò dà un grande valore aggiunto al Piemonte agricolo e agroalimentare che, in tal modo, raggiunge una importanza economica e sociale considerevole, proponendosi come Settore strategico regionale, anche per il prezioso contributo che apporta nel rilancio dell’immagine e della accoglienza del Piemonte. In tal modo infine il Piemonte si pone all’avanguardia come interlocutore autorevole di quella crescente domanda, nell’economia e nel consumo, di prodotti tipici, genuini, di qualità, che esaltano la tradizione, i sapori, che non sono frutto di forzature e di omologazioni, ma che rispettano l’ambiente, anzi ne fanno integralmente parte; valorizzano il paesaggio agrario e rurale.

Pertanto l’azione promozionale e pubblicitaria viene rivolta verso i prodotti agroalimentari tipici del Piemonte.

Sono individuati due filoni di attività:

* Promozione Istituzionale e interventi promozionali e pubblicitari diretti

* Concessione contributi per azioni promozionali e per azioni pubblicitarie.

Eventuali situazioni di grave crisi di mercato di taluni prodotti agroalimentari piemontesi saranno affrontate con appositi programmi e interventi finanziari straordinari.

b) Promozione Istituzionale e interventi promozionali e pubblicitari diretti

E’ da perseguire ed affinare la linea di omogeneità e unitarietà della Comunicazione come Regione Piemonte e quindi la compartecipazione dell’Assessorato Agricoltura, con gli altri Assessorati, alle varie campagne di comunicazione e promozione, nella predisposizione di iniziative nell’ambito di straordinari avvenimenti di portata nazionale e internazionale.

Per il 2003 sono previsti interventi promozionali nell’ambito di importanti manifestazioni quali Salone del Libro, Salone Dolc’è e altre manifestazioni di simile rilievo che in questo momento non sono calendarizzati e che possono essere decisi anche nell’ambito del coordinamento interassessorile e Presidenza.

Nell’ambito della Promozione Istituzionale un obiettivo importantissimo è quello dell’Educazione Alimentare ancor più rivolta al mondo della scuola; lo scopo è quello di diffondere la conoscenza dei prodotti salubri, genuini, tipici, di qualità e di quel che essi rappresentano come legame col territorio, gli uomini che li producono, le loro storie, tradizioni e valori.

Sempre in tale ambito si ritiene utile e opportuno promuovere l’uso di prodotti certificati, garantiti, tipici e di qualità nella composizione dei menù, specie per le mense pubbliche collettive come quelle di scuole e ospedali.

Tale attività promozionale può essere realizzata con spesa diretta oppure in compartecipazione con altri soggetti sulle spese o con contributi che possono arrivare fino all’70% della spesa.

Per la promozione diretta specificatamente agricola e agroalimentare, sono previste le seguenti iniziative:

- partecipazione al Medial di Palermo;

- partecipazione al 37° Vinitaly di Verona;

- partecipazione Salone del Vino di Torino;

- partecipazione eventuale a rassegne e fiere nazionali agroalimentari di rilievo (Cibus di Parma, Fiera del Levante, Ruralia, SANA di Bologna, Fiera Agricola di Verona, ecc.), anche in collaborazione con altri Enti, Associazioni, ecc.;

- iniziative promozionali nell’ambito del programma Assessorato Emigrazione con l’Associazione Piemontesi nel Mondo;

- organizzazione della manifestazione Anteprima Vendemmia 2003, in collaborazione con l’Associazione “Vignaioli Piemontesi”.

- compartecipazione a Fiere e rassegne internazionali quali: Settimana Verde di Berlino, SIAL di Parigi, Food and Drink Expo a Birmingham, Alimentaria a Barcellona, Piemonte Centrotavola, Fiera di Dusseldorf ed altre partecipazioni raccordate anche alle iniziative di promozione commerciale all’estero programmate nell’ambito dei PIC e altre proposte in collaborazione con Ministeri interessati, l’ICE e altri organismi;

- iniziative promozionali e pubblicitarie per le Enoteche e per le Botteghe del Vino e iniziative con la loro partecipazione in continuità con l’azione di sostegno e potenziamento del Sistema Regionale oggi costituito da 10 Enoteche Regionali e 25 Botteghe del Vino;

- realizzazione di materiale promopubblicitario e rifacimento o realizzazione ex novo di materiale informativo;

- iniziative di pubbliche relazioni anche in collaborazione con mass-media, opinon leader, associazioni, ristoratori, ecc.;

- iniziative di carattere informativo e pubblicitario, anche mediante eventuali inserzioni su pubblicazioni e riviste specializzate con target ben definiti di potenziali consumatori e visitatori italiani ed esteri;

- organizzazione di “Educational Tour” con operatori economici, giornalisti, opinion leader, gourmet, ristoratori, ecc. italiani e stranieri nelle zone di maggior rilievo agricolo e agroalimentare;

- progetti e iniziative speciali da realizzare in collaborazione con l’Associazione Slow Food nel quadro del rapporto già collaudato con il Salone del Gusto, i progetti sull’educazione alimentare, i Presidi, anche in relazione al Progetto di Pollenzo: Banca del Vino e Università del Gusto;

- iniziative promozionali da svolgere in collaborazione con il Centro Vitivinicolo Regionale “Tenuta Cannona di Carpeneto” e utilizzo di tale struttura e delle sue produzioni vinicole per fini promozionali;

- iniziative promozionali da realizzare con l’ICIF (Italian Culinary Institute for Foreigners) che ha sede a Costigliole d’Asti;

- Sostegno alle iniziative promozionali della costituenda Risoteca del Piemonte e del Parco tematico enogastronomico di Torino;

- seminari sulla qualità e marketing agroalimentare e ricerche utili agli interventi promozionali;

- ampliamento del programma di educazione alimentare anche in collaborazione con Scuole, Enti Locali, Associazioni, Organizzazioni professionali agricole e cooperativistiche, ecc.; il riferimento principale è il PIC Educazione alimentare e il coordinamento interregionale con Ministero e ISMEA nel cui ambito la Regione Piemonte ospiterà un convegno nazionale;

- iniziative promozionali per i prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte, riconosciuti dalla Giunta Regionale del Piemonte dei Decreti n. 173/98 e n. 350/99 e inseriti nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali; a partire dalle indicazioni scaturite dalla manifestazione di presentazione di tali prodotti del 4 dicembre 2002;

A tal proposito è prevista l’organizzazione di una grande mostra mercato di tali prodotti.

- iniziative e manifestazioni di promozione dell’agricoltura e delle sue produzioni biologiche;

- sviluppo dei progetti di promozione virtuale, utilizzando l’ambiente Internet, quale vettore delle informazioni; in questo ambito sono previste attività di aggiornamento e implementazione delle pagine di vetrina del sito istituzionale (www.regione.piemonte.it/agri), lo sviluppo del sito internet www.piemonte-emozioni.it, in collaborazione con le Direzioni regionali Beni Culturali, Commercio e Artigianato, Comunicazione Istituzionale, Organizzazione e Personale, Promozione Attività Culturali, Turismo e Parchi, la predisposizione di pagine informative sui prodotti agroalimentari tipici (Denominazione di origine protetta, Indicazione geografica protetta, Prodotti agroalimentari tradizionali e Prodotti delle microfiliere aziendali), sulle iniziative di educazione alimentare, e la diffusione del commercio elettronico nell’agricoltura piemontese;

- compartecipazione ad iniziative promozionali e di valorizzazione della vitivinicoltura nell’ambito dell’AREV (Assemblea Regioni Viticole d’Europa), compresa la collaborazione all’organizzazione di una kermesse nazionale/internazionale sulle strade del vino;

- iniziative di informazione e di carattere promozionale-pubblicitario, da realizzarsi con vari strumenti, per le produzioni con sistemi ecocompatibili e agroambientali.

La Direzione, per la realizzazione del programma, può fare ricorso a collaborazioni di Enti e Soggetti pubblici e privati anche con l’affidamento della progettazione e/o realizzazione di specifici progetti.

In tale ambito un ruolo importante lo ha l’Enoteca del Piemonte, costituita ai sensi della L.R. n. 20/99, che si occupa della promozione dei vini e alla quale la Regione potrà anche affidare l’organizzazione di eventi promozionali vitivinicoli, diretti o compartecipati; inoltre la Regione potrà finanziare progetti e iniziative programmate dalla Enoteca del Piemonte ovviamente coerenti con le Linee di indirizzo promozionali della Regione e di altre norme e leggi relative, in raccordo con le Enoteche Regionali e con altri soggetti economici, professionali e istituzionali del settore.

In tale contesto altre iniziative promozionali sono prevedibili nell’ambito della partecipazione della Regione Piemonte e della Enoteca del Piemonte alla costituenda Enoteca d’Italia.

Altre iniziative promozionali potranno essere attivate in collaborazione con l’Istituto per il Marketing dei prodotti agroalimentari del Piemonte previsto dalla L.R. n. 29 del 20/11/2002.

Se le condizioni operative e di bilancio lo consentiranno, entro il 30.03.2003 la Direzione Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura adotta il programma di finanziamento con l’indicazione delle iniziative promozionali dei prodotti agroalimentari piemontesi da realizzare nel corso dell’anno 2003, precisando, per ogni iniziativa, la spesa stanziata.

Nel corso dell’anno, valutato lo stato del programma e in relazione a nuove esigenze, possono essere apportate variazioni al programma stesso.

c) Concessione di contributi per azioni promozionali e azioni pubblicitarie

- Premessa

L’ambito di riferimento è quello previsto dalla deliberazione della Giunta Regionale n. 21-4797 del 17/12/2001 che contiene le istruzioni per l’applicazione degli interventi promozionali di cui agli ultimi due commi dell’articolo n. 41 della L.R. n. 63/78 e dell’articolo n. 8 della L.R. n. 13/99 della deliberazione della Giunta Regionale n. 1-24386 del 20/04/1998.

Si prevede di affinare e sviluppare l’intervento coordinato diretto e indiretto della Regione nell’ambito di programmi provinciali o di grandi aree territoriali in collaborazione con le Camere di Commercio, le Province, e altri Organismi Consortili e Associativi. In tale ambito rientrano le iniziative dell’Astigiano, Douja d’Or, Festival delle Sagre, ecc.), dell’Alessandrino (Marengo DOC, Strade del Vino, Bussola del Buongustaio, Sagra di San Baudolino, ecc.), dell’Albese Cuneese (Vinum, Cheese, Fiera Alpi del Mare, Fiera del Tartufo, ecc.), Vercellese Settimana del Riso (Terre d’Acqua), del Novarese (Le Vie del Riso, le manifestazioni al Ricetto di Candelo). Altre manifestazioni di rilievo sono: Cantine Aperte, I Mercatini dei Castelli in Scena, Tuttomele di Cavour, Viverbe di Pancalieri, Maggio Formaggio di Moretta, Fiera del Bue Grasso di Carrù, Le Valli del Gusto di Saluzzo, il Salotto di Papillon, la Rassegna della Lumaca di Cherasco e la Fiera Fredda di Borgo S. Dalmazzo, la Sagra della Nocciola di Cortemilia, la Sagra del Fungo di Ceva e di Giaveno, la Fiera del Marrone di Cuneo, il Concorso enologico Città di Acqui Terme e il Torchio d’Oro di Casale, Non solo Mais di Vigone, la fiera del Peperone di Carmagnola e numerose altre ancora di tradizione consolidata che seppur di dimensioni più ridotte promuovono prodotti tipici e di qualità.

Di particolare importanza sono anche i programmi promozionali delle Enoteche Regionali e delle Botteghe del Vino e i programmi della Enoteca del Piemonte.

- Priorità

In relazione alla disponibilità delle risorse finanziarie e alla quantità di richieste, che negli ultimi anni sono cresciute in modo esponenziale, si dovranno stabilire necessariamente delle priorità nell’assegnazione dei contributi.

Tali priorità per l’anno 2003 riguarderanno:

- soggetti che in termini di rappresentanza del prodotto e di dimensione funzionale abbiano un livello regionale o di rappresentanza sovrastrutturale;ovviamente anche i progetti promozionali devono rispecchiare tali caratteristiche;

- il carattere vasto, variegato e pluriennale dei progetti promozionali (Informazione ai consumatori, iniziative fieristiche e manifestazioni, campagne promopubblicitarie, educazione alimentare, ecc.);

- attività rivolte ai settori in difficoltà come in particolare la Carne bovina, il Riso, l’Asti -Moscato;

- l’Enoteca del Piemonte (considerato il suo carattere quasi istituzionale e le finalità della L.R. n. 20/99 di esclusiva promozione);

- le Enoteche Regionali e le Botteghe del Vino, dato il loro esclusivo fine di valorizzazione e promozione della vitivinicoltura.

Saranno preferibili altresì:

- azioni e progetti unitari tra soggetti omogenei per prodotto ed anche tra soggetti diversi in riferimento ad azioni comuni su canali distributivi o segmenti di mercato; ed ancora le iniziative collaterali si rapporti di filiera e agli accordi e contratti interprofessionali e commerciali;

- azioni finalizzate ad avvicinare il consumatore non solo al prodotto ma anche all’azienda e al territorio che lo produce e lo propone; favorendo in tal modo la conoscenza e la consapevolezza dei consumatori e lo sviluppo delle zone rurali.

Per quanto riguarda le richieste dei Comuni, fermo restando quanto detto sulla disponibilità finanziaria e sulle priorità, si cercherà di prendere in considerazione le manifestazioni rilevanti che riguardano le produzioni agroalimentari tipiche piemontesi, ma anche quelle produzioni agricole, agroalimentari e zootecniche che, seppur di modeste dimensioni hanno un alto valore qualitativo e di tradizione:

Inoltre possono essere in considerazione anche iniziative promozionali dei prodotti agroalimentari piemontesi nell’ambito di importanti avvenimenti straordinari non agricoli.

L’intervento dell’Assessorato Agricoltura riguarderà il finanziamento delle spese attinenti alla promozione dei prodotti agroalimentari piemontesi e deve prevedere il coinvolgimento, da parte degli Enti beneficiari, dei produttori agricoli e delle loro organizzazioni professionali ed economiche, e ove possibile delle Enoteche regionali e Botteghe del Vino.

- Procedure

I soggetti interessati presentano entro il 10 febbraio 2003, ore 12:00 all’Assessorato Agricoltura (Direzione Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura) il programma promozionale e/o pubblicitario indicando, tra l’altro, le iniziative, i tempi di realizzazione, il preventivo di spesa per ogni iniziativa e l’indicazione degli eventuali altri soggetti istituzionali che partecipano al finanziamento dell’iniziativa e il relativo importo.

Si ribadisce la regola che le iniziative promozionali e pubblicitarie non devono contenere messaggi e azioni che possano alterare la concorrenza e non devono essere riferite a marchi commerciali e aziendali.

Nel caso di Enti promotori non agricoli questi dovranno indicare i prodotti agricoli e agroalimentari coinvolti nella progettazione e/o realizzazione del programma.

La Direzione Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura, se le condizioni operative e di bilancio lo consentono, entro il 30.03.2003 adotta il programma di finanziamento con le indicazioni delle iniziative di promozione dei prodotti agroalimentari piemontesi alle quali assicurare il finanziamento, precisando per ogni iniziativa la spesa ammessa e il contributo concesso.

Il contributo promozionale per soggetti di dimensione regionale è stabilito fino al 70% della spesa ammessa e con la concessione di un acconto del 50% del contributo. Per gli altri soggetti il contributo è stabilito fino al 50% della spesa ammessa.

Comunque, il contributo per le iniziative pubblicitarie non può superare il 50% della spesa ammessa.

Per talune iniziative promozionali che abbiano una valenza più generale e “istituzionale” il contributo potrà arrivare fino all’70% della spesa ammessa.

In tale ambito rientrano a pieno titolo le iniziative dell’Enoteca Piemonte e dunque il contributo può arrivare fino all’70% della spesa ammessa con la concessione di un acconto del 50% del contributo.

Il saldo verrà erogato ad ultimazione del programma sulla base della seguente documentazione:

- relazione del programma svolto, contenente anche i risultati conseguiti;

- elenco dettagliato delle spese sostenute (ammesse al finanziamento) con l’indicazione degli estremi dei documenti giustificativi (ricevute, fatture, ecc.) che restano (per almeno cinque anni) agli atti del beneficiario che li dovrà rendere disponibili per eventuali controlli da parte della Regione.

Tutta la documentazione deve essere approvata dal Consiglio di Amministrazione e vistata dal Collegio Sindacale, se trattasi di Istituzioni private, o approvata con Deliberazione di Giunta o Determinazione Dirigenziale nel caso si tratti di Enti Pubblici.

Potranno essere prese in considerazione, eccezionalmente, qualora vi sia la disponibilità finanziaria, altre eventuali richieste che perverranno nel corso del 2003, per manifestazioni e iniziative promozionali, a condizione che esse abbiano requisiti generali di ammissibilità, abbiano una certa rilevanza promozionale, e che comunque siano coerenti con le Linee di indirizzo descritte in questo documento.

La rendicontazione delle attività svolte nel 2003, oggetto del finanziamento, dovrà essere presentata entro il 30 settembre 2004.

d) Attività promozionali straordinarie

Tale attività, viene ipotizzata per eventuali situazioni di grave crisi di mercato di taluni prodotti agroalimentari piemontesi che, in tal caso, saranno affrontate con appositi programmi e interventi finanziari straordinari.

5 - PROGRAMMI PROMOZIONALI PREVISTI DA ALTRE DISPOSIZIONI

Nel corso dell’anno 2003 in Piemonte saranno operanti altri programmi di promozione agroalimentare finanziati dalle seguenti disposizioni:

1. Programma nazionale PIC educazione alimentare

2. Programma nazionale PIC promozione all’estero

3. Programma Leader+ e GAL

4. Programma Piani dei Distretti dei Vini e Strade del Vino (L.R. n. 20/99)

Il programma 2003 finanziato ai sensi della legge regionale 63/78 e delle legge regionale 13/99 dovrà quindi tenere conto anche di questi altri programmi sopra indicati, per realizzare tutte le possibili correlazioni e sinergie.


La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)