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Bollettino Ufficiale n. 31 del 1 / 08 / 2002

Deliberazione della Giunta Regionale 15 luglio 2002, n. 35-6646

Decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152. Programma di ulteriori attivita’ finalizzate all’elaborazione del Piano di tutela delle acque. Accantonamento della somma di Euro 1.241.873,00 sul cap. 14155/2002 e assegnazione alla Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di prendere atto che il decreto del Ministero dell’ambiente prot. 0787/TAI/DI/G/SP del 13 novembre 2001 trasferisce alla Regione Piemonte la somma di Euro 1.241.873,00 (£ 2.404.600.000) da destinarsi, ai sensi dell’articolo 62, comma 12 bis del d.lgs. 152/1999 e s.m.i. alle attività di monitoraggio e studio finalizzati all’attuazione del decreto stesso;

* di approvare a tale scopo il programma di attività integrative finalizzato agli approfondimenti conoscitivi esposti nelle premesse e così articolato:

1. potenziamento della rete di monitoraggio, con riguardo alla componente acque sotterranee e alla installazione di strumenti di misura in siti di particolare interesse per le finalità di regolazione ad uso plurimo dei deflussi idrici superficiali, per un importo stimato pari a Euro 470.000,00;

2. monitoraggio dell’ittiofauna presente nei corsi d’acqua piemontesi, per un importo stimato pari a Euro 150.000,00;

3. implementazione del catasto delle infrastrutture irrigue con dati alfanumerici e cartografici relativi alle grandi derivazioni e ai canali ex demaniali, per un importo stimato pari a Euro 110.000,00;

4. studio finalizzato alla verifica delle problematiche di ordine infrastrutturale e ambientale connesse con l’applicazione del Deflusso Minimo Vitale alle derivazioni esistenti e alla definizione di linee guida per l’adeguamento delle opere di presa, per un importo stimato pari a Euro 70.000,00;

* di destinare la quota restante del fondo in argomento, pari a Euro 441.873,00, per attività di supporto alla Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche nell’attuazione del decreto legislativo 152/99, come specificato nelle premesse.

* di accantonare, a tal fine, la somma di Euro 1.241.873,00 sul capitolo 14155/2002 e di assegnarla alla Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche ai fini dell’attuazione delle attività sopra definite (Acc. 101165);

(omissis)

Allegato

Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche
Progetto N. 1

POTENZIAMENTO DELLA RETE DI MONITORAGGIO, CON RIGUARDO ALLA COMPONENTE ACQUE SOTTERRANEE E ALLA INSTALLAZIONE DI STRUMENTI DI MISURA IN SITI DI PARTICOLARE INTERESSE PER LE FINALITÀ DI REGOLAZIONE AD USO PLURIMO DEI DEFLUSSI IDRICI SUPERFICIALI

A) COMPLETAMENTO DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLE ACQUE SOTTERRANEE

Obiettivi

Il progetto generale della rete di monitoraggio, derivante dai progetti “PRISMAS”, ha individuato 105 punti di misura del livello piezometrico e della qualità delle acque sotterranee, articolati per lotti territoriali e con diverso grado di priorità.

Tra i 105 punti di monitoraggio individuati dal progetto generale ne sono già stati attivati 56, mediante la realizzazione di piezometri strumentati per la misura in continuo del livello piezometrico, appartenenti ad un primo nucleo funzionale caratterizzato dal livello di priorità superiore, e ne sono in corso di realizzazione ulteriori 14.

Tali punti di monitoraggio, dislocati nell’area di pianura piemontese sono finalizzati alla definizione dello stato di qualità delle acque sotterranee e al rilevamento delle caratteristiche idrogeologiche degli acquiferi, secondo quanto prevede il D.Lgs. 152/99.

Si propone il completamento della rete di monitoraggio delle acque sotterranee, finalizzato sia ad infittire la rete esistente, nell’ottica di una migliore conoscenza delle caratteristiche dei corpi idrici sotterranei, sia alla più dettagliata definizione delle aree vulnerabili da nitrati e da fitofarmaci, nonché alla proposizione degli interventi di mitigazione degli impatti verso le risorse idriche sotterranee, nell’ambito del Piano di Tutela delle Acque.

Tale espansione della rete di monitoraggio delle acque sotterranee, già prevista nell’ambito dell’architettura generale ipotizzata dai progetti Prismas, assume un ruolo fondamentale alla luce delle prossime scadenze di designazione delle aree soggette a criticità ambientale per l’inquinamento da fonte diffusa (nitrati e prodotti fitosanitari).

In tali aree è molto importante avere a disposizione un maggior numero di punti di monitoraggio affidabili e strumentati per il rilevamento in continuo del livello piezometrico, in modo di avere maggiori garanzie circa la qualità intrinseca dei dati rilevati e poter quindi stimare in modo più affidabile l’evoluzione della situazione ambientale al suo intorno.

La misura in continuo del livello piezometrico, in concomitanza ai campionamenti per la determinazione qualitativa, permette di correlare direttamente i quantitativi di sostanze inquinanti ritrovate con le variazioni del livello di falda.

Il progetto in argomento, in aggiunta al completamento della “Rete Prismas”, prevede la realizzazione di 5 piezometri ubicati presso stazioni di monitoraggio automatico delle acque superficiali utili a definire la relazione fra acque superficiali e acque sotterranee e la realizzazione di un set complessivo di ulteriori 10 piezometri (8 superficiali e 2 profondi) da installare nel bacino della Stura di Lanzo al fine di completare con dati reali la taratura del modello matematico implementato da uno studio attualmente in corso di realizzazione.

Area di studio

Pianura piemontese

Sintesi delle attività progettuali

Nello specifico lo sviluppo della rete di monitoraggio è indirizzato a:

* completamento della proposta progettuale dei progetti PRISMAS, con la realizzazione di ulteriori 35 piezometri strumentati per il rilevamento del livello piezometrico, da ubicare nei siti previsti dal progetto generale ma tenendo in debito conto la localizzazione delle aree sottoposte a pressioni per inquinamenti diffusi (nitrati e prodotti fitosanitari);

* l’installazione di 5 piezometri presso stazioni di monitoraggio automatico delle acque superficiali, ubicate in sezioni significative del reticolo idrografico piemontese,

* l’installazione di 10 piezometri, di cui 8 superficiali e 2 profondi, nel bacino della Stura di Lanzo.

Altri Soggetti coinvolti

Agenzia Regionale Per la Protezione Ambientale, per gli aspetti operativi connessi alla caratterizzazione qualitativa degli acquiferi.

Modalità e tempi di attuazione

I lavori di realizzazione dei piezometri saranno oggetto di gara d’appalto sulla base di apposito disciplinare tecnico.

La durata complessiva del progetto è stimata in circa un anno a partire dall’affidamento dei lavori.

Costo previsto

Si prevede di realizzare complessivamente, fra superficiali e profondi, circa 50 nuovi piezometri per un importo stimato di Euro 340.000,00.

B) STRUMENTAZIONE DI SITI DI PARTICOLARE INTERESSE PER LE FINALITÀ DI REGOLAZIONE AD USO PLURIMO DEI DEFLUSSI IDRICI SUPERFICIALI. VALUTAZIONE DELLA CONSISTENZA DELLE RISERVE IDRICHE (NEVAI E GHIACCIAI)

Premessa

Per raccogliere informazioni qualitative correlabili con quelle idrologiche, la Regione Piemonte ha sviluppato un sistema complessivo di monitoraggio delle acque superficiali, integrato con il rilevamento manuale della qualità. Tale sistema è basato su una metodologia operativa che unisce attività di campionamento e indagini per campagne sistematiche, realizzate dall’A.R.P.A. Piemonte, con l’utilizzazione di apparati fissi di acquisizione dei dati chimico-fisici-idrologici.

Il sistema, impostato e gestito ormai da parecchi anni, attraverso successive fasi di integrazione ed espansione della rete in automatico, copre attualmente in modo completo il reticolo idrografico principale del territorio, fornendo i dati necessari a disegnare il quadro complessivo della situazione idrologico-ambientale e della sua evoluzione, ai fini di una pianificazione su scala regionale.

Alcuni consorzi irrigui, rispondendo a iniziative della Direzione territorio e infrastrutture rurali finalizzate a dare attuazione alla l.r. 21/1999, hanno proposto studi finalizzati alla valutazione della fattibilità di invasi per superare alcune rilevanti carenze idriche nel settore agricolo.

L’intervento proposto è orientato a realizzare nuove installazioni in corrispondenza di siti strategici sotto il profilo della pianificazione delle risorse idriche regionali (siti potenzialmente interessati dalla realizzazione di invasi artificiali a scopo multiplo) e della valutazione delle disponibilità idriche di medio-lungo periodo, in riferimento al cambiamento climatico-idrologico e alla possibilità di effetti in termini di siccità prolungate o stagionali.

Obiettivi

Integrare la rete idrometrica regionale con le seguenti nuove installazioni:

5. strumentazione siti di studio per la eventuale localizzazione di invasi artificiali strategici per la pianificazione regionale;

6. strumentazione di un bacino-pilota in quota, a fini di monitoraggio e studio sulle disponibilità idriche di medio-lungo periodo;

Le nuove stazioni devono rispondere a criteri tesi ad aumentare la precisione della misura dei deflussi di magra.

Oggetto dell’attività

L’azione è articolata secondo i seguenti due interventi specifici nel campo dell’idrometria:

Intervento 1 - realizzazione di stazioni idrometriche a fini di monitoraggio e studio in siti di interesse per l’eventuale localizzazione di invasi artificiali a scopo multiplo, di livello regionale, quali Stura di Viù (Combanera), Maira (Stroppo), Tanaro (Alto Tanaro); contestualmente all’installazione delle stazioni idrometriche si procederà all’esecuzione di un’adeguata campagna di misure di portata e di rilievi topografici, finalizzata alla taratura della scala di deflusso.

Poiché il pacchetto di stazioni, di cui sopra, è indirizzato alla rilevazione delle portate in tutti i regimi idrologici e quindi ad operare su un livello di precisione notevole, l’intervento richiede un maggior investimento in termini di una migliore infrastrutturazione delle sezioni di misura, rispetto alle stazioni analoghe facenti parte della rete regionale di monitoraggio, e di una certa “ricchezza” nel numero di rilievi diretti, a tutto vantaggio appunto della qualità delle osservazioni strumentali. In particolare, l’installazione della strumentazione di misura prevede opere civili in alveo per stabilizzare il fondo e regolarizzare i deflussi di magra.

Intervento 2 - realizzazione di stazioni idrometriche a fini di monitoraggio e studio sulle disponibilità idriche di medio-lungo periodo, in riferimento al cambiamento climatico-idrologico e alla possibilità di effetti in termini di siccità prolungate o stagionali.

Allo scopo l’osservazione del comportamento dei bacini in alta quota può fornire elementi di conoscenza fondamentali, soprattutto se l’osservazione sperimentale è integrata da un’elaborazione attraverso tecnologie modellistiche informatiche avanzate per la previsione idrologica, come quelle che verranno impiegate nella messa a punto del Piano di Tutela delle Acque.

Le installazioni riguardano un bacino-pilota,da scegliere tra i seguenti:

* t. Chisonetto (Comune di Sestrière), circa 3 km2 a quota media 2.500 m.s.m., facilitazione di equipaggiamento consentita dalla diga M.te Rognosa dismessa;

* t. Stura di Ala a Pian della Mussa, di circa 21 km2, a quota media 2.700 m.s.m., già attrezzato con stazione meteo ad alta quota (Rifugio Gastaldi); la scelta di questo bacino deriva dagli studi idrologici approfonditi svolti per il bilancio idrico della Stura di Lanzo, che hanno messo in evidenza l’importanza della corretta quantificazione del termine di bilancio dipendente dalla fusione nevosa.

Modalità e tempi di attuazione

I lavori di realizzazione delle stazioni idrometriche saranno oggetto di gara d’appalto sulla base di apposito disciplinare tecnico.

L’attività avrà una durata di dodici mesi, a partire dalla data di consegna.

Altri Soggetti coinvolti

Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione, per gli aspetti meteoclimatici.

Costo previsto

Il costo complessivo delle realizzazioni in progetto è stimato in circa Euro 130.000,00, di cui Euro 90.000 per le due stazioni idrometriche dell’intervento n.1 e Euro 40.000,00 per l’intervento n.2.

Costo complessivo del Progetto

“Potenziamento della rete di monitoraggio, con riguardo alla componente acque sotterranee e alla installazione di strumenti di misura in siti di particolare interesse per le finalità di regolazione ad uso plurimo dei deflussi idrici superficiali”



INTERVENTO    DENOMINAZIONE    COSTO (Euro)

A)     COMPLETAMENTO DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLE ACQUE
    SOTTERRANEE    340.000,00

B)     STRUMENTAZIONE DI SITI DI PARTICOLARE INTERESSE PER LE FINALITÀ
    DI REGOLAZIONE AD USO PLURIMO DEI DEFLUSSI IDRICI SUPERFICIALI.
    VALUTAZIONE DELLA CONSISTENZA DELLE RISERVE IDRICHE
    (NEVAI E GHIACCIAI)     130.000,00

    TOTALE    470.000,00



Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche
Progetto N. 2

MONITORAGGIO DELL’ITTIOFAUNA PRESENTE NEI CORSI D’ACQUA PIEMONTESI.

Obiettivi

Il monitoraggio della fauna ittica presente nel reticolo idrografico piemontese si inserisce nel quadro delle attività previste per l’acquisizione delle informazioni necessarie alla redazione del Piano di Tutela delle Acque.

Il Piano di Tutela deve contenere gli interventi per il mantenimento o raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale “definiti in funzione della capacità dei corpi idrici di mantenere i processi naturali di autodepurazione e di supportare comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate” (articolo 4, comma 2 d.lgs. 152/1999).

L’analisi dello stato dell’ecosistema fluviale, in termini di struttura delle cenosi acquatiche presenti, rappresenta quindi un elemento importante per la classificazione delle diverse tipologie ambientali e per la determinazione delle destinazioni d’uso dei corsi d’acqua. Tale conoscenza è fondamentale per programmare una corretta politica di gestione delle acque interne.

La stessa Direttiva Comunitaria 2000/60/CE, che istituisce un quadro per la protezione delle acque, si pone come scopo, all’art. 1, la protezione e il miglioramento degli ecosistemi acquatici. A tal fine prevede, nell’allegato V, un’analisi approfondita dell’ecosistema fluviale mediante rilevamenti dello stato delle cenosi acquatiche presenti, in particolare: macroinvertebrati bentonici, fauna ittica e flora acquatica. Viene, infatti, riconosciuto che gli ecosistemi devono essere studiati in tutte le loro componenti principali e, come già si evince dagli articoli 10 e seguenti del d.lgs.152/1999, la fauna ittica ne costituisce elemento fondamentale.

Va precisato che lo studio della comunità dei pesci non va inteso come strumento di gestione alieutica, cioè per l’incremento del patrimonio ittico a vantaggio di un’attività antropica (pesca sportiva), bensì come un ulteriore metodo con cui valutare la qualità complessiva degli ecosistemi acquatici, in affiancamento alla valutazione della qualità che già viene effettuata mediante l’Indice Biotico Esteso (I.B.E.) basato sui macroinvertebrati bentonici.

Stato attuale delle conoscenze

Nel 1992 è stata pubblicata la “Carta Ittica Relativa al Territorio della Regione Piemontese” (Assessorato Caccia e Pesca della Regione Piemonte) che presentava già una sintesi di informazioni fondamentali sugli ecosistemi fluviali del reticolo idrografico naturale del Piemonte finalizzate a fornire un valido supporto alle azioni di gestione, pianificazione e tutela delle acque correnti

Per quanto riguarda i dati idrologici e di qualità biologica, le attività già in corso consentono di avere un quadro completo e aggiornato, o comunque in via di completamento, del territorio piemontese; mentre per quanto riguarda la presenza delle comunità ittiche nei corsi d’acqua non sono state effettuate revisioni a scala regionale dopo gli ultimi rilevamenti compiuti negli anni 1988-90 e, come già detto, pubblicati nel 1992.

L’attività in oggetto prevede quindi, a 12 anni di distanza, l’aggiornamento dei dati relativi al popolamento ittico dei corsi d’acqua, tenendo conto della necessità relativa alla ridefinizione delle sezioni di riferimento che dovranno coincidere con le 201 stazioni che compongono la rete regionale di monitoraggio qualitativo dei corsi d’acqua.

Nel corso degli ultimi anni sono stati effettuate caratterizzazioni della fauna ittica su porzioni limitate di territorio da parte di alcune Province e Enti Parco di cui occorrerà tenere debito conto per evitare inutili sovrapposizioni. In qualsiasi caso si ritiene necessario effettuare i campionamenti per tutte le 201 sezioni previste considerando che, negli ultimi anni, si sono verificati fenomeni che possono aver alterato in modo rilevante la comunità ittica (per es. alluvione dell’ottobre 2000).

Sintesi delle attività progettuali

Il programma di massima delle attività prevede il rilevamento dei seguenti parametri:

* composizione della comunità ittica

* abbondanza delle specie

* struttura della comunità

* presenza di specie sensibili (rare, endemiche, a rischio di estinzione)

* presenza di specie tutelate

* presenza di specie esotiche.

Sono previste 201 stazioni di campionamento coincidenti con quelle definite in relazione all’ubicazione dei punti di monitoraggio dei corsi d’acqua significativi e di rilevante interesse ambientale o potenzialmente influenti sui corsi d’acqua significativi, secondo l’elenco approvato con DGR n. 46-2495 del 19 marzo 2001.

I campionamenti dell’ittiofauna saranno di tipo qualitativo e semi-quantititativo, con copertura di ampie distanze e superfici sottese alla stazione.

I risultati dei campionamenti saranno riportati su apposite schede comprendenti annotazioni di alcuni parametri ambientali. Tali schede costituiscono le tabelle di presentazione dei dati ottenuti dai rilevamenti in sede di stesura del rapporto finale.

Il rapporto finale, redatto in modo da costituire un prodotto definitivo atto alle esigenze tipografiche di stampa, conterrà un commento approfondito con l’analisi generale dello stato dell’ittiofauna a livello regionale, i problemi relativi alle specie sensibili, i confronti con i campionamenti della Carta Ittica pubblicata nel 1992 e con quelli di altre ricerche territoriali sull’argomento, proposte di interventi di tutela o risanamento utili alla predisposizione del Piano di Tutela mirati per ogni singolo problema individuato.

Tutte le stazioni saranno studiate con una certa contemporaneità in modo da consentire il successivo confronto dei dati. Le attività saranno svolte quindi in un’unica campagna di rilevamento a scala regionale.

Modalità e tempi di attuazione

La specificità tecnica dell’attività nonché l’elevato numero di rilevamenti in campo da effettuare in un ristretto lasso di tempo, richiede il ricorso a strutture non reperibili nell’ambito delle pubbliche istituzioni. Occorrerà pertanto ricorrere ad una specifica gara d’appalto.

La durata complessiva del progetto è stimata in circa un anno a partire dall’affidamento dei lavori.

Altri Soggetti coinvolti

La supervisione tecnico-scientifica delle attività sarà condotta con il supporto di qualificati Enti ed Istituzioni di ricerca.

Costi

Attività    COSTI IN EURO
Affidamento in appalto    108.000,00
Coordinamento tecnico-scientifico     42.000,00
TOTALE     150.000,00

Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche
Progetto N. 3

IMPLEMENTAZIONE DEL CATASTO DELLE INFRASTRUTTURE IRRIGUE CON DATI ALFANUMERICI E CARTOGRAFICI RELATIVI ALLE GRANDI DERIVAZIONI E AI CANALI EX DEMANIALI

Obiettivi

La conoscenza delle caratteristiche delle reti irrigue consortili e delle modalità di gestione dell’acqua nei principali comprensori irrigui del Piemonte rappresenta il presupposto conoscitivo di base per programmare interventi di razionalizzazione sia sotto il profilo organizzativo - gestionale che strutturale. Agendo sugli aspetti organizzativo - gestionale si vuole conseguire una maggiore efficienza nell’uso dell’acqua; attraverso gli interventi di razionalizzazione e di miglioramento delle infrastrutture si vuole conseguire la riduzione delle perdite dei canali di adduzione e creare eventuali interconnessioni con altre infrastrutture esistenti e in progetto.

I dati oggi disponibili risultano, purtroppo, frammentati e su supporti eterogenei, per cui risultano difficilmente utilizzabili allo scopo.

Il progetto si propone di colmare questa lacuna almeno per quanto riguarda le utenze irrigue al servizio dei più importanti comprensori regionali.

Modalità di esecuzione delle attività

La raccolta dei dati alfanumerici e territoriali relativi alle reti irrigue consentirà di integrare e completare le informazioni già presenti negli archivi regionali.

Essa verrà svolta da rilevatori, che acquisiranno presso i Consorzi irrigui interessati le informazioni territoriali relative alle principali reti di adduzione dell’acqua (canali di primo e secondo ordine gerarchico con portate uguali o superiori a 500 l/sec) nonché le informazioni tecniche ad esse connesse.

Le schede di rilevazione dei dati alfanumerici e le cartografie associate, debitamente validate, saranno poi trattate dal CSI Piemonte per essere inserite nel data base del Sistema Informativo sulle Risorse Idriche (S.I.R.I.).

Per quanto riguarda l’area risicola “Baltea - Sesia - Ticino”, per la quale sono già disponibili studi e indagini realizzati negli anni passati a livello regionale e di Autorità di Bacino del PO, saranno svolte verifiche sui dati e sulle informazioni territoriali disponibili per valutarne la possibilità di un loro trasferimento nel costruendo data base sulle infrastrutture irrigue.

Risultati attesi

Restituzione in ambiente ArcView dei tracciati delle porzioni più significative delle reti di adduzione e distribuzione dell’acqua irrigua (canali con portata uguale o superiore a 500 l/sec) di primo e di secondo ordine gerarchico, nonché dei principali nodi idraulici.

Acquisizione su supporto informatizzato (Microsoft Access) delle informazioni alfanumeriche associate ivi comprese le informazioni relative alle modalità gestionali (orari, turni, modalità di consegna dell’acqua agli utenti) del consorzio.

Altri Soggetti coinvolti

- Coutenze irrigue, Consorzi di irrigazione, Associazioni di Irrigazione Ovest ed Est Sesia.

- Direzione regionale Territorio e Infrastrutture Rurali.

Modalità e tempi di attuazione

L’acquisizione dei dati alfanumerici e geografici si prevede possa essere effettuata con la collaborazione delle principali Coutenze irrigue e delle Associazioni di Irrigazione Ovest ed Est Sesia (A.I.O.S. e A.I.E.S.).

La durata complessiva del progetto è stimata in circa un anno a partire dall’affidamento dei lavori.

Costo previsto 110.000,00 Euro

Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche
Progetto N. 4

STUDIO FINALIZZATO ALLA VERIFICA DELLE PROBLEMATICHE DI ORDINE INFRASTRUTTURALE E AMBIENTALE CONNESSE CON L’APPLICAZIONE DEL DMV ALLE DERIVAZIONI ESISTENTI E ALLA DEFINIZIONE DI LINEE GUIDA PER L’ADEGUAMENTO DELLE OPERE DI PRESA

Obiettivi

Con l’approvazione da parte del Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Po dei criteri di regolazione delle portate in alveo si sono create le condizioni per l’applicazione della regola del deflusso minimo vitale (DMV) a tutte le derivazioni d’acqua.

La stragrande maggioranza delle opere di presa delle derivazioni in esercizio non sono però dotate di dispositivi per il rilascio di portate a valle della captazione, non essendo in passato soggetta a tale obbligo.

Un parte non trascurabile di derivazioni ad uso irriguo è infatti effettuata mediante semplici incisioni di sponda e accumulo in alveo di materiale precario che rendono problematico il rilascio in alveo del DMV, senza il ricorso ad interventi e opere specifiche la cui realizzazione non sempre risulta di facile esecuzione. La dimensione trasversale degli alvei, specialmente nei tratti di pianura, può assumere entità rilevanti anche dell’ordine delle centinaia di metri, con alvei pluricursali e linee di thalweg di cui occorre tenere conto nel localizzare i dispositivi di rilascio.

La piena operatività della regola per il rilascio del DMV è peraltro subordinata all’approvazione da parte della Regione di un apposito regolamento.

Si ritiene pertanto utile promuovere uno studio finalizzato a identificare gli interventi più appropriati, in relazione alle diverse caratteristiche tipologiche delle opere di presa ed alle caratteristiche ambientali dei siti interessati, al fine di assicurare modalità omogenee ed efficaci nell’applicazione della regola di rilascio e al tempo stesso realizzare le condizioni ottimali per la salvaguardia dell’ambiente idrico.

Sintesi delle attività progettuali

L’attività sarà effettuata su un campione significativo di opere di presa (a titolo indicativo circa 50-60 unità) scelte con riferimento alle principali tipologie presenti sul territorio, compresi i prelievi già assoggettati ad obblighi di rilascio.

I risultati, emergenti dall’analisi del campione, consentiranno di identificare le soluzioni tecniche ottimali sia per quanto concerne le diverse tipologie di opere di presa, sia con riferimento alle specifiche esigenze di salvaguardia e mantenimento degli ecosistemi acquatici.

Coerentemente sarà elaborata una proposta di linee guida per l’adeguamento delle opere di presa esistenti alla regola del DMV e per la realizzazione dei passaggi per la fauna ittica.

Lo studio fornirà anche indicazioni circa la verifica, attraverso un opportuno monitoraggio, dell’efficacia dei dispositivi installati

Modalità e tempi di attuazione

Si prevede di affidare l’incarico al Settore Ecologia Applicata del Dipartimento di Georisorse e Territorio del Politecnico di Torino che, ormai da alcuni anni, sta operando nel campo della ricerca scientifica relativa ai problemi ambientali connessi ai prelievi idrici da corsi d’acqua naturali, ed in particolare ha prodotto per la Direzione Pianificazione delle Risorse Idriche della Regione Piemonte proposte di “Linee guida per la predisposizione dei dossier di compatibilità ambientale dei prelievi idrici da corsi d’acqua naturali” e di “Linee guida per l’implementazione di un sistema di gestione ambientale dei siti di prelievo idrico ad uso idroelettrico secondo il Regolamento CE 761/2001 EMAS”.

La durata complessiva del progetto è stimata in circa un anno a partire dall’affidamento dei lavori.

Soggetti coinvolti

Dipartimento di Georisorse e Territorio del Politecnico di Torino.

Costo previsto 70.000 Euro