Torna al Sommario Indice Sistematico

Bollettino Ufficiale n. 17 del 24 / 04 / 2002

Deliberazione della Giunta Regionale 8 aprile 2002, n. 25-5766

Approvazione di modalità e criteri per la presentazione delle domande e l’ammissione a contributo per la progettazione e l’esecuzione di piani di comparto nelle industrie della Regione Piemonte

A relazione dell’Assessore D’Ambrosio

Premesso che:

- nel corso del 2001 si sono concretizzate una serie di iniziative di indirizzo programmatico che consentono alle Regioni di procedere con maggior impulso nella loro azione di programmazione e di indirizzo, sia nei confronti dei servizi delle ASL sia degli altri soggetti della Pubblica Amministrazione;

- particolare rilievo assume l’accordo sancito nella Conferenza Stato - Regioni, nella seduta del 21 dicembre 2000 (repertorio atti 1110), tra il Ministero del Lavoro e le Regioni che pone le basi per un effettivo governo delle politiche di prevenzione da parte delle stesse;

- l’accordo prevede tra l’altro che le Regioni esercitino il coordinamento regionale delle iniziative rivolte all’informazione, alla formazione, all’assistenza e alla vigilanza dei fenomeni connessi alla salute e sicurezza dei luoghi di lavoro e all’emersione del lavoro irregolare. Tale coordinamento viene realizzato attraverso il Comitato di Coordinamento di cui all’art. 27 del D.Lgs. 626/94 che, nella predisposizione delle proposte di politica di prevenzione di livello regionale, tiene conto degli indirizzi e degli obiettivi strategici individuati dal Governo e dal Parlamento sulla base delle indicazioni della Commissione consultiva permanente di cui all’art. 26 del D.Lgs. 626/94 e delle commissioni di cui agli art. 78 e 79 della legge n. 448/98;

- l’Amministrazione Regionale ha provveduto ad istituire e a rendere operante il Comitato di Coordinamento dal settembre ‘98 e la Commissione per l’emersione del lavoro irregolare dell’agosto 2000;

- la programmazione 2002-2004 trova fondamento nella programmazione per progetti avviata nel triennio 1998-2001 e che tale programmazione si basa sulla domanda posta al sistema di prevenzione pubblica dai mutamenti del mercato del lavoro, dalle caratteristiche della struttura produttiva, dall’analisi dei fattori di rischio da tenere sotto controllo, dai problemi di salute attribuibili al lavoro;

- la relazione sull’attività svolta dai servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro del Piemonte nell’anno 2000 contiene il quadro epidemiologico nel quale sono esaminati alcuni aspetti dei mutamenti della struttura produttiva e del mercato del lavoro avvenuti nel corso degli ultimi anni. Tali aspetti sono considerati di interesse sanitario, oltre che socio-economico, per i riflessi sulla salute che possono determinare nella popolazione. Nella relazione, che contiene anche l’andamento della proporzione di occupati nei diversi settori produttivi e nelle diverse posizioni professionali, uno spazio particolare è dedicato ad alcune dimensioni del mondo del lavoro che stanno diventando di sempre maggiore interesse, quali particolari tipologie di contratto (a tempo determinato, a tempo parziale, lavoro interinale) e lavoratori extracomunitari. E’ descritta inoltre la distribuzione degli infortuni e delle malattie professionali per alcune dimensioni fondamentali quali l’ASL, l’anno di accadimento, il comparto, la prognosi. Anche sulla base di tali indicazioni si ritiene dunque opportuno promuovere lo sviluppo, da parte dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, di specifici piani di comparto che, come noto costituiscono un modello consolidato per la valutazione e il controllo dell’esposizione a fattori di rischio in ambiente di lavoro;

- principale finalità di un piano di comparto è valutare l’esposizione a fattori di rischio della popolazione occupata in un determinato settore produttivo, per condurre interventi tecnici ed organizzativi di riduzione dell’esposizione a quei rischi che presentano livelli considerati eccessivi;

- esiste la necessità di affidare la realizzazione di progetti di comparto ad enti operanti sul territorio, in quanto maggiormente a contatto con le realtà produttive e sociali specifiche.

Per quanto sopra premesso la Giunta Regionale unanime, con voto espresso nelle forme di legge,

delibera

- di approvare il bando, riportato nell’allegato A e facente parte integrante della presente deliberazione, contenente i criteri, le procedure e le modalità per la richiesta di contributi per la realizzazione di specifici piani di comparto, progettati, attivati e gestiti dalle ASL Piemontesi;

- di prevedere il sostegno economico per la realizzazione di specifici piani di comparto, ammessi a contributo fino all’intera cifra delle spese ammissibili;

- di utilizzare per le finalità del presente bando la somma di Euro 74.369,79 (Lire 144.000.000) accantonata a tal fine con D.G.R. n. 19-4558 del 26 novembre 2001, nel capitolo 12292/01 - impegno 7386, ed impegnata con D.D. 344 del 28 novembre 2001.

- di approvare, stante le motivazioni riportate in premessa, il metodo di analisi multicriteriale, per la valutazione dei piani di comparto, riportato nell’allegato B del presente atto, di cui costituisce parte integrante.

- di approvare i modelli di domanda da presentarsi per l’accesso ai contributi relativi alla progettazione ed esecuzione di specifici piani di comparto per le industrie del territorio piemontese; tali modelli, in allegato C alla presente deliberazione, ne costituiscono parte integrante.

(omissis)

Allegato A

BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI ALLE ASL PIEMONTESI PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DI PIANI DI COMPARTO SUL TERRITORIO PIEMONTESE.

Finalità e linee di intervento

Nel campo dell’Igiene e Sicurezza sul Lavoro i piani di comparto costituiscono un modello consolidato per la valutazione e il controllo dell’esposizione a fattori di rischio in ambiente di lavoro. Il valore di un approccio di intervento sistematico sulle industrie appartenenti ad un medesimo settore produttivo risiede nel permettere agli operatori dei Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro delle ASL piemontesi di acquisire, nel corso del suo svolgimento, un’approfondita conoscenza delle problematiche preventive relative a quel settore, essenziali per ottenere un quadro dettagliato dei fattori di rischio cui è esposta la popolazione occupata nelle aziende incluse, e per intervenire sulle fonti di rischio, riducendo le esposizioni potenzialmente dannose. E’ infatti comprensibile come alcune delle attività caratterizzanti un piano di comparto, per la complessità della materia trattata, siano effettuate in maniera efficace solo nell’ambito di un percorso di apprendimento sui problemi presenti nel settore produttivo considerato, fondato sia sull’esperienza acquisita nei sopralluoghi delle aziende esaminate, sia sullo studio della bibliografia tematica e sull’assistenza tecnica di esperti.

Come detto sopra, principale finalità di un piano di comparto è valutare l’esposizione a fattori di rischio della popolazione occupata in un determinato settore produttivo, per condurre interventi di riduzione dell’esposizione a quei rischi che presentano livelli considerati eccessivi. La fase valutativa dovrebbe rendere disponibile un’immagine dettagliata ed attendibile di un settore produttivo, comprendente la sua diffusione sul territorio, le caratteristiche delle aziende che vi appartengono, i processi tecnologici utilizzati, la distribuzione dei vari compiti e mansioni tra gli addetti, le sostanze chimiche impiegate nelle diverse fasi, le patologie occorse tra i lavoratori occupati nel settore, la prevalenza e l’intensità dell’esposizione a fattori di rischio. La possibilità di comparare le informazioni relative alle diverse aziende di un comparto dovrebbe permettere da un lato di individuare quali fattori strutturali, tecnologici e organizzativi determinano le più intense esposizioni a fonti di rischio, dall’altro di accertare quali siano le migliori soluzioni tecniche per il loro controllo e bonifica. Tale azione dovrà peraltro essere integrata da un’approfondita indagine sulle condizioni di attuale progresso della tecnica in materia, per addivenire, ove necessario, ad indicazioni migliorative rispetto al miglior livello di sicurezza attualmente conseguito nel comparto.

Un valore aggiunto prodotto dai piani di comparto è quello documentale, nel caso in cui le informazioni raccolte sul comparto siano archiviate in forma standardizzata, e quindi facilmente accessibile. L’immagine fotografata al momento del piano, sull’esposizione a rischi lavorativi e sullo stato di salute della popolazione occupata in un settore, può sia fungere da riferimento storico con cui paragonare indagini svolte in tempi successivi, sia costituire la base di partenza per la creazione di coorti di lavoratori impiegati nello stesso settore, nella stessa lavorazione, nella stessa mansione, o esposti ad uno stesso fattore di rischio, su cui realizzare future indagini epidemiologiche.

Il notevole impegno di risorse umane e finanziarie, necessario all’effettuazione di piani di comparto, richiede, tuttavia, che questi progetti siano preceduti da una dettagliata analisi dei bisogni della popolazione dei lavoratori di una determinata area geografica, basata sulle informazioni demografiche e sanitarie disponibili per quella popolazione (distribuzione per età e sesso, mortalità, morbosità, disabilità), su caratteristiche della struttura produttiva del territorio in cui essa risiede (distribuzione delle aziende e degli addetti per settore), sulla presenza di rischi associati alle attività produttive esistenti nell’area (esposizione a cancerogeni, a rischio infortunistico, a stress, a movimenti ripetuti, etc.) e sugli specifici danni provocati dall’esposizione a tali rischi (infortuni e malattie professionali). In altri termini è necessario individuare uno o più settori produttivi, nei quali sarebbe massima la ricaduta di un intervento di controllo dei rischi, in termini di riduzione della patologia correlata al lavoro. E’ altresì fondamentale, nella scelta delle priorità, un’analisi del rapporto costi - benefici, intendendo con questo i risultati raggiungibili in termini di riduzione delle patologie, come appena detto, rapportati agli oneri che il sistema produttivo dovrebbe sostenere per raggiungere tali risultati.

Soggetti beneficiari

Possono presentare istanza di contributo ad un piano di comparto, secondo le modalità specificate nel seguito, i Servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro delle aziende sanitarie locali del territorio piemontese.

Termine e modalità di presentazione dei progetti e delle domande

Per l’ammissione all’esame dell’istanza di contributo, dovranno essere consegnati:

1. copia cartacea e su supporto informatico del progetto di piano di comparto;

2. scheda riassuntiva del progetto, in formato cartaceo ed informatico (allegato C);

3. domanda per la richiesta di contributo (allegato C).

Data ultima per la presentazione dei documenti sopraelencati è stabilita dopo 60 giorni dalla pubblicazione del presente bando sul B.U. della Regione Piemonte. Le istanze presentate o spedite oltre tale data non saranno ammesse all’istruttoria.

Consegna:

* a mano: la consegna delle domande e dei progetti dovrà essere attestata da numero di protocollo della Direzione regionale Sanità Pubblica, Settore Prevenzione sanitaria negli ambienti di vita e di lavoro (orario 10/12 - 14/16 dal lunedì al giovedì e 10/12 il venerdì);

* spedizione: le domande ed i progetti dovranno essere indirizzate a: Regione Piemonte Assessorato Sanità, Settore Prevenzione sanitaria negli ambienti di vita e di lavoro, corso Stati Uniti, 1 - 10128 Torino (farà fede il timbro postale);

* mediante fax, utilizzando il numero 011 432.5555, o posta elettronica utilizzando l’indirizzo prevsan@regione.piemonte.it.

Sulla busta contenente l’istanza di contributo, nell’oggetto del fax o della posta elettronica dovrà essere scritto: “Bando per la concessione di contributi alle ASL piemontesi per la progettazione e la realizzazione di piani di comparto sul territorio piemontese”.

Per informazioni:

ing. Salvatore La Monica, tel. 011/432.3654, e-mail: prevsan@regione.piemonte.it

Modalità per la compilazione dei documenti da presentare.

La domanda e la scheda riassuntiva del progetto dovranno essere compilate utilizzando i modelli dell’allegato C.

I contenuti minimi dei progetti sono:

- analisi dello stato di fatto relativamente alle condizioni di sicurezza dei lavoratori di un determinato comparto;

- definizione dettagliata degli obiettivi migliorativi della sicurezza;

- cronoprogramma dettagliato (anche sottoforma di diagramma Gantt), delle varie fasi necessarie al raggiungimento degli obiettivi;

- definizione degli strumenti di monitoraggio, in corso di realizzazione, dell’efficacia del progetto,

- metodi di valutazione dei risultati.

Ulteriori indicazioni per la redazione dei progetti possono essere desunte dai criteri di analisi e valutazione riportati in allegato B. In ogni caso, i progetti dovranno riportare l’indicazione del responsabile e del referente e dovranno essere corredati da un piano economico complessivo con la specificazione delle singole voci di spesa, delle risorse eventualmente impegnate e di altri contributi richiesti o concessi.

I progetti, le domande e le schede riassuntive dovranno pervenire alla Regione anche in versione informatica, tramite floppy-disk o con messaggio e-mail all’indirizzo prevsan@regione.piemonte.it

Nel caso in cui la documentazione pervenuta non consenta di svolgere un adeguato esame della proposta, il Settore regionale competente potrà richiedere anche per via breve le necessarie integrazioni.

In ogni caso il Settore stesso, a suo insindacabile giudizio, potrà ritenere motivo di esclusione la presentazione di una documentazione insufficiente.

Le iniziative per le quali si richiede il contributo potranno essere avviate autonomamente prima dell’approvazione dei relativi atti, senza che ciò comporti alcun impegno da parte dell’Amministrazione regionale.

Ammontare del contributo

Il sostegno contributivo potrà coprire l’intera somma necessaria alla realizzazione del progetto. I contributi saranno assegnati previa istruttoria con Determinazione del direttore regionale della Sanità Pubblica A tal fine è necessario riportare, nella proposta di progetto, un dettagliato computo giustificativo della somma richiesta, con indicazione delle singole voci di spesa.

Modalità di erogazione del contributo

Il contributo regionale sarà erogato per il 30 % all’atto dell’approvazione dei progetti, secondo i criteri valutativi riportati in allegato B, per il 40 % dopo un periodo corrispondente a metà della durata dell’intero progetto, previa presentazione di una relazione dettagliata sullo stato di avanzamento dei lavori e di adeguata documentazione fiscale che dimostrino l’effettivo svolgimento del 70 % delle attività previste. Il restante 30 % sarà erogato a conclusione dell’iniziativa, previa presentazione dei seguenti documenti:

- relazione attestante la conclusione delle attività da compilare secondo il modello che sarà inviato a seguito dell’ammissione a contributo, tale relazione dovrà contenere la descrizione dettagliata delle attività svolte, i criteri di monitoraggio adottati in corso d’opera, i criteri di misurazione degli obiettivi raggiunti e l’analisi dettagliata delle spese sostenute;

- rendiconto delle spese sostenute con riferimento all’ammontare del costo complessivo per la realizzazione dell’intero progetto;

- dichiarazione sostitutiva di atto notorio relativa al rendiconto;

- materiale prodotto, utile come documentazione per il Settore competente (congruo numero di copie). Detto materiale dovrà essere inviato direttamente al suddetto Settore, anche su supporto informatico, in modo da poter pubblicare i lavori sul sito regionale “Sicuri di essere sicuri”.

Il materiale prodotto con il contributo della Regione Piemonte non potrà essere oggetto di forme di commercializzazione, dovrà riportare il logo della Regione Piemonte, nonché la dizione “Realizzato con il contributo della Regione Piemonte Assessorato alla Sanità”.

Nel caso che la spesa complessiva dichiarata sia inferiore a quanto previsto nel progetto iniziale, il saldo sarà ridotto in proporzione. In ogni caso, l’utilizzo del contributo è rigorosamente vincolato allo svolgimento del progetto ed i titolari dello stesso non potranno, per nessun motivo, stornare i fondi accreditati per far fronte a spese per altri compiti. La Direzione Sanità Pubblica si riserva in ogni momento di eseguire controlli, nelle forme opportune, sul merito e sulla legittimità delle spese.

Qualora il progetto preveda uno sviluppo temporale che porti ad una conclusione posteriore al 31 dicembre 2003, si procederà ad assegnare al beneficiario le somme effettivamente spese entro tale termine e a prenotare le restanti somme sui rispettivi bilanci di competenza.

Non saranno, in ogni caso, presi in considerazione progetti con durata prevista superiore ai cinque anni.

Motivi di non ammissibilità all’istruttoria

Non saranno ammesse all’istruttoria:

1. domande relative ad iniziative già realizzate;

2. iniziative che sviluppano temi diversi da quelli previsti nel presente Bando;

3. istanze consegnate o spedite oltre i termini precedentemente indicati;

4. domande e progetti non compilati utilizzando i modelli di cui all’allegato C;

5. domande e progetti incompleti o privi dei requisiti richiesti dal bando.

Trattamento dei dati personali

A norma della Legge 675/1996 “Tutela della persona e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali” si informa che il trattamento dei dati personali che verranno comunicati alla Regione Piemonte, Settore “Prevenzione sanitaria negli ambienti di vita e di lavoro”, sarà unicamente finalizzato all’espletamento delle proprie funzioni istituzionali di informazione, documentazione e promozione delle politiche ed attività realizzate nel settore della tutela della salute pubblica. L’istanza di contributo equivale a consenso al trattamento dei dati da parte del responsabile del procedimento, individuato nella persona del Dirigente del Settore Prevenzione sanitaria negli ambienti di vita e di lavoro.

Allegato B

METODO DI ANALISI MULTICRITERIALE

Nel presente allegato sono specificati i criteri di analisi dei progetti di piani di comparto che saranno presentati alla Direzione Sanità Pubblica, Settore Prevenzione sanitaria negli ambienti di vita e di lavoro, della Regione Piemonte. Tali progetti saranno esaminati e valutati, tramite tali criteri, da un’apposita commissione nominata dalla suddetta Direzione regionale.

Si illustra di seguito il metodo di analisi multicriteriale che si basa su tre differenti dimensioni: qualità del progetto, diffusione e ampiezza dell’impatto e dimensione finanziaria (analisi economica).

Ad ogni dimensione corrispondono più criteri di valutazione.












DIMENSIONICRITERI
Qualità del progettoG1 Livello di dettaglio
G2 Progettazione partecipata
G3 Monitoraggio
G4 Fattibilità
Diffusione e ampiezza dell’impattoG5 Diffusione sul territorio regionale
G6 Coinvolgimento diretto
G7 Benefici potenziali
Dimensione finanziaria G8 Analisi dei costi
G9 Reperibilità ulteriori finanziamenti

QUALITA’ DEL PROGETTO

Nell’ambito della valutazione della qualità del progetto viene considerato l’elaborato progettuale nel suo insieme e nelle singole parti. Il contenuto minimo di un piano di comparto deve contenere i seguenti punti:

1. Individuazione delle unità produttive: qualora si ritenga che le aziende facenti parte del comparto siano in numero eccessivo per l’attuazione del piano, dovranno essere indicati i criteri di scelta del campione rappresentativo;

2. Diffusione del comparto: indicazione del numero delle unità produttive e dei lavoratori, divisi per aree, appartenenti al comparto;

3. Definizione del rischio e patologie: descrizione del rischio (da esposizione a sostanze o rischi di altro genere) e raccolta dati sulle patologie occorse tra i lavoratori occupati nel comparto;

4. Interventi di riduzione dei rischi: azioni di carattere tecnologico o organizzativo da porre in essere per ridurre l’esposizione dei lavoratori ai rischi definiti in precedenza;

5. Verifica dei risultati: individuazione di un metodo idoneo per la quantificazione oggettiva ed univoca delle conseguenze dell’intervento.

Ai fini della definizione qualitativa del progetto sono stati individuati, pertanto, i seguenti criteri:

- Livello di dettaglio

- Progettazione partecipata

- Monitoraggio

- Fattibilità

G1 Livello di dettaglio

Si valuta la presenza e lo sviluppo dei seguenti elementi costituivi del progetto:

a) definizione degli obiettivi e dei risultati attesi;

b) modalità esecutive ed operative e programma temporale;

c) concertazione tra diversi soggetti istituzionali;

d) diffusione sul territorio;

e) strumenti di monitoraggio e di verifica in itinere del progetto;

f) definizione degli investimenti (finanziari, tecnici e in risorse umane), coerenza e disarticolazione costi;

g) destinatari dell’iniziativa;

Il livello di dettaglio prevede quattro stati di valutazione. Ad ognuno di questi stati è associata una definizione.

OTTIMO: sono valutati in questo modo i progetti che presentano una chiara ed articolata descrizione di tutti i punti sopra riportati.

BUONO: per i progetti che presentano una discreta descrizione dei punti di cui sopra.

SUFFICIENTE: per le proposte che si presentano poco strutturate, ma comunque valide, o per la mancanza del punto c).

INSUFFICIENTE: questa valutazione è destinata a quei progetti in cui gli elementi costitutivi sopra esposti, ritenuti presupposti fondamentali sul quale impostare il discorso progettuale, si presentano generici e appena accennati.

G2 Progettazione partecipata

Titolo preferenziale dei progetti sarà la compartecipazione, allo stesso piano di comparto, di più aziende sanitarie locali, degli Enti appartenenti al Comitato di Coordinamento ex art. 27/626, dell’ARPA ed il coinvolgimento delle parti sociali e di istituti di ricerca.

Si individuano pertanto i seguenti stati di valutazione:

ALTA: quando è presente una progettazione comune tra diverse ASL, almeno uno fra gli Enti appartenenti al Comitato di Coordinamento ex art. 27/626, l’ARPA e la partecipazione delle parti sociali.

MEDIA: nel caso in cui un progetto in capo a più ASL non comporti il coinvolgimento di altri soggetti.

BASSA: qualora il progetto sia ideato e seguito da una sola azienda sanitaria, senza la collaborazione di alcun altro ente.

G3 Monitoraggio

La definizione di strumenti e di modalità di osservazione e di monitoraggio sono ritenuti elementi fondamentali da costruire in un ambito progettuale.

Questo criterio è relativo alle attività programmate ed al loro effettivo svolgimento secondo le linee previste, in modo da poterne seguire l’evoluzione, apportando in corso d’opera eventuali adeguamenti al programma stesso e di valutare le ricadute di tali adeguamenti, sia in fase di analisi preventiva che di realizzazione degli interventi.

Sono individuati i seguenti stati di valutazione:

CHIARO: quando siano previsti e descritti con chiarezza gli strumenti di monitoraggio.

SUFFICIENTE: quando siano previsti gli strumenti di monitoraggio, ma descritti in modo non chiaro o approssimato.

INSUFFICIENTE: qualora le attività di monitoraggio non siano previste o siano appena abbozzate.

G4 Fattibilità

Fondamentale importanza, in fase di analisi del progetto, riveste la fattibilità dello stesso, intesa come la concreta possibilità che un piano di comparto possa essere realizzato compiutamente, raggiungendo gli obbiettivi prefissi.

Tale caratteristica è perciò legata alla natura dei rischi professionali che si intendono studiare, al tipo di interventi previsti per ridurli, al personale a disposizione per l’esecuzione del progetto, all’ammontare dei finanziamenti richiesti, ecc.

Sono pertanto definiti i seguenti stati di valutazione:

ALTA: quando si hanno obiettivi ben delineati e ragionevolmente raggiungibili con il personale a disposizione ed una buona possibilità di finanziamento.

MEDIA: quando il conseguimento degli obiettivi, pur ben delineati e ragionevolmente raggiungibili, può essere compromesso dalla carenza di personale (numerica o di professionalità adatte) o per la necessità di una somma di denaro eccessiva e quindi difficilmente reperibile.

BASSA: quando, alle limitazioni dovute a personale e finanziamenti, si aggiungono obiettivi eccessivamente pretenziosi.

DIFFUSIONE E AMPIEZZA DELL’IMPATTO

Questa dimensione è rivolta a definire l’impatto della proposta sul territorio cui è destinata attraverso la valutazione della sua diffusione, con riferimento all’ampiezza della realtà territoriale interessata ed alla tipologia e numerosità dei destinatari.

Essa è caratterizzata dai criteri:

- Diffusione sul territorio regionale

- Coinvolgimento diretto

- Benefici potenziali

G5 Diffusione sul territorio regionale

Tale criterio è volto a considerare la diffusione dell’iniziativa sul territorio regionale, ritenuto di dover valorizzare quelle proposte che diano la possibilità di una ricaduta positiva, in termini di sicurezza del lavoro e quindi di benefici più ampi nella società civile, su un’area più vasta possibile.

La scala adottata comprende quattro stati di diffusione, elencati in ordine di valutazione decrescente

OTTIMA: qualora sia prevista una diffusione dell’iniziativa a livello regionale.

BUONA: qualora sia prevista una diffusione dell’iniziativa a livello interprovinciale.

SUFFICIENTE: qualora sia prevista una diffusione dell’iniziativa a livello provinciale o intercomunale

INSUFFICIENTE: qualora sia prevista una diffusione dell’iniziativa a livello del territorio comunale.

G6 Coinvolgimento diretto

Con tale criterio si prende in considerazione il numero di lavoratori del comparto coinvolti direttamente nel piano, qualora quest’ultimo, per le grandi dimensioni del comparto stesso, non possa essere esteso alla totalità delle aziende.

La scala adottata comprende quattro stati:

BUONO: qualora sia previsto il coinvolgimento diretto di un numero di lavoratori maggiore di 1000 unità.

DISCRETO: qualora sia previsto il coinvolgimento diretto di un numero di lavoratori compreso fra 500 e 1000 unità.

SUFFICIENTE qualora sia previsto il coinvolgimento diretto di un numero di lavoratori compreso fra 200 e 500 unità.

SCARSO: qualora sia previsto il coinvolgimento diretto di un numero di lavoratori minore di 200 unità.

G7 Benefici potenziali

Indipendentemente dal numero di addetti direttamente coinvolti, di cui al punto precedente, riveste grande importanza anche il numero di lavoratori che potrebbero ricevere apprezzabili benefici, in termine di sicurezza sul luogo di lavoro, dai risultati positivi del progetto. I progetti partecipanti al bando, pertanto, devono fornire indicazioni precise sul numero dei soggetti direttamente coinvolti ed una valutazione approssimata di lavoratori potenzialmente traenti beneficio.

Al fine di permettere la valutazione del beneficio atteso dall’intervento nel settore produttivo prescelto, si dovranno indicare:

1. la proporzione di esposti al fattore di rischio considerato nella popolazione di lavoratori occupati nel comparto;

2. il rischio di subire un danno associato a tale esposizione, sulla base dei risultati presenti in letteratura.

Il beneficio atteso sarà valutato da un lato attraverso la stima della frazione attribuibile all’esposizione individuata nel comparto prescelto, calcolata combinando la proporzione di esposti e il rischio associato all’esposizione, dall’altro mediante la stima della gravità del danno atteso (morte, disabilità, invalidità temporanea, etc.).

Data l’oggettiva complessità nella combinazione degli elementi indicati, si omette in questo caso la scala di valutazione, che sarà stabilita in sede di analisi dei diversi progetti da parte della commissione giudicatrice.

DIMENSIONE FINANZIARIA

Questa dimensione è destinata a valutare il grado di concreta realizzabilità della proposta, tenuto conto delle risorse indicate come necessarie.

La dimensione è costituita dai seguenti criteri:

- analisi dei costi,

- reperibilità di ulteriori finanziamenti.

G8 Analisi dei costi

Si intende valutare, con questo criterio, il livello di dettaglio con il quale sono stati definiti i costi necessari alla realizzazione del piano.

Sono previsti tre stati di valutazione

BUONO: quando si è in presenza di un’attenta disarticolazione dei costi.

SUFFICIENTE: quando il piano economico presenta una disarticolazione dei costi appena sufficiente.

INSUFFICIENTE: quando il piano economico non è corredato da un’analisi dei costi o questa è decisamente scarsa.

G9 Reperibilità di ulteriori finanziamenti

Questo criterio di valutazione intende incentivare la ricerca, da parte dei partecipanti, di finanziamenti diversi da quelli regionali in modo da poter ottenere maggiori risorse e migliori risultati.

Si indicano i seguenti stati di valutazione:

ALTA: qualora sia richiesto un contributo regionale che copra il 50% del costo totale del progetto.

MEDIA: qualora sia richiesto un contributo regionale compreso fra il 50 e l’80% del costo totale del progetto.

BASSA: qualora sia richiesto un contributo regionale superiore all’80% del costo totale del progetto.

PROCEDURA DI CALCOLO DEI PUNTEGGI

Tabella riassuntiva dei criteri, stati di valutazione e calcolo dei punteggi.

Per ciascun criterio è definita una scala ordinale cui sono associati degli stati di valutazione, relativi a livelli o giudizi da assegnare (indicati per importanza crescente) e il peso corrispondente.

Criteri

 

Stati di valutazione

Pesi

G1 Livello di dettaglio

Insufficiente, sufficiente, buono, ottimo

 0,11

G2 Progettazione partecipata

 Bassa, media, alta

 0,10

G3 Monitoraggio

 Insufficiente, sufficiente, chiaro

 0,12

G4 Fattibilitą

Bassa, media, alta

0,14

G5 Diffusione sul territorio regionale

Insufficiente, sufficiente, buono

 0,08

G6 Coinvolgimento diretto

Scarso, sufficiente, discreto, buono

0,12

G7 Benefici potenziali

 

0,12

G8 Analisi dei costi

 Insufficiente, sufficiente, buono

 0,11

G9 Reperibilitą di ulteriori finanziamenti

 Bassa, media, alta

 0,10



Calcolo del punteggio per ciascun criterio.

Ad ogni criterio è stato attribuito un coefficiente di importanza detto “peso”, la somma di tutti i pesi è ricondotta ad uno.

Assegnato lo stato di valutazione, si procede a moltiplicare il peso di ogni singolo criterio per il punteggio corrispondente.

Tale punteggio si ottiene: considerato 100 il punteggio massimo riferibile allo stato di valutazione migliore (che nella tabella sopra riportata corrisponde all’ultimo stato di valutazione), si ripartisce il punteggio per il numero degli stati di valutazione indicati per ciascun criterio.

Su n.3 stati di valutazione: 33, 66, 100

Su n. 4 stati di valutazione: 25, 50, 75, 100

Calcolo del punteggio finale

La somma dei risultati così ottenuti, avendo considerato tutti gli stati di valutazione (da G1 a G9), costituirà il punteggio finale.

Il metodo di selezione distingue i progetti in tre classi, in relazione al punteggio finale ottenuto:

- ACCETTABILI (punteggio finale da 68 a 100)

- INCERTI (punteggio da 60 a 67) per progetti non sicuramente accettabili, né non accettabili.

- NON ACCETTABILI (punteggio da 0 a 59)



Allegato C

MODELLI DI DOMANDA
(Modello di domanda per le richieste di contributo)

Alla Regione Piemonte
Assessorato alla Sanità,
Direzione Sanità Pubblica,
Settore Prevenzione sanitaria
negli ambienti di vita e di lavoro
Corso Stati Uniti 1
10128 TORINO

Oggetto: Domanda di contributo per la realizzazione di specifici piani di comparto riguardanti la sicurezza sul lavoro nelle industrie piemontesi.

Il sottoscritto ____________________________________, consapevole delle sanzioni penali, richiamate dall’art.76, nel caso di dichiarazioni non veritiere e di falsità negli atti e della decadenza dei benefici prevista dall’art.75 del D.P.R. 445/2000, in qualità di legale rappresentante della Azienda Sanitaria Locale n. ___ di ______________________ avente sede legale in via/corso _______________________________________________________

Comune ____________ cap. ______ recapito telefonico _____________________________ fax ______________________ e-mail _____________________________ Codice fiscale ____________________ Partita IVA _______________________


C H I E D E

un contributo di Euro ____________________ a parziale/totale copertura delle spese previste per l’attuazione del progetto __________________________ descritto nell’allegata scheda riassuntiva, presentata secondo il predisposto Modello A.

Modalità di versamento della prima parte del contributo (30%), in caso di erogazione dello stesso

a) Bonifico bancario:

Banca_______________________ Dipendenza ____________________________

Conto Corrente n° ___________________ CAB __________ ABI __________

b) Conto Corrente Postale n° _________________________________________

Modalità di versamento della seconda parte del contributo (40%), in caso di erogazione dello stesso

a) Bonifico bancario:

Banca_______________________ Dipendenza ____________________________

Conto Corrente n° ___________________ CAB __________ ABI __________

b) Conto Corrente Postale n° ________________________________________

Il sottoscritto dichiara inoltre di impegnarsi, a conclusione del progetto, a trasmettere i seguenti documenti:

1. relazione conclusiva dettagliata sull’iniziativa realizzata, con indicazione dei risultati raggiunti e proposte per l’applicazione a larga scala degli interventi realizzati;

2. rendiconto delle spese sostenute con riferimento all’ammontare del costo complessivo;

3. dichiarazione sostitutiva di atto notorio relativa al rendiconto, compilando gli appositi modelli che saranno inviati in caso di approvazione dei progetti, (la relativa documentazione contabile, comprovante le spese effettuate, nonché ogni altro atto concernente la realizzazione del progetto, dovrà essere conservata agli atti e sarà trasmessa su specifica richiesta al Settore, di cui all’indirizzo, in relazione alle attività di controllo sulla veridicità delle dichiarazione sostitutive di atto di notorietà);

4. copia dei materiali prodotti, autorizzandone la riproduzione, anche parziale, e la diffusione.

Luogo e Data
___________________________

Il Legale Rappresentante
_________________________(*)

(*) La presente istanza è sottoscritta dall’interessato in presenza del dipendente addetto, oppure sottoscritta e inviata assieme alla fotocopia del documento di identità via fax, a mezzo posta ordinaria o telematica (Art.38 del D.P.R. 445/2000)

INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART.10 DELLA LEGGE 675/96 (“PRIVACY”): i dati sopra riportati sono previsti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento amministrativo per il quale sono richiesti e saranno utilizzati solo per tale scopo.


SCHEDA RIASSUNTIVA DEL PROGETTO

1. Denominazione del progetto:

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

2. Descrizione sintetica del progetto:

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________


3. Soggetto o soggetti proponenti:

3.1. Ente individuato quale responsabile del progetto

________________________________________________________________________________


3.2. Altri soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto (con indicazione delle attività svolte da ognuno)

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

3.3. Responsabile del progetto _________________________________________________

Ente di appartenenza __________________________________________________________

Tel. / e-mail ___________________________________________________________________


3.4. Altri responsabili e/o referenti del progetto

Ente    Nominativo    Tel. / e-mail
___________________    ___________________    ______________________


4. Piano di valutazione: strumenti di monitoraggio e di verifica in itinere del progetto

________________________________________________________________________________


5. Ambito geografico entro il quale si sviluppa il progetto

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________


6. Lavoratori direttamente coinvolti (con la specificazione del numero e della tipologia)

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________


7. Lavoratori potenzialmente traenti beneficio (con la specificazione del numero e della tipologia)

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________


8. Descrizione delle iniziative previste e delle fasi di realizzazione del progetto:

progettazione, attuazione, verifica

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________


9. Risultati attesi dal progetto

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________


10. Tempi di realizzazione del progetto (allegare Gantt del cronoprogramma)

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________


11. Risorse finanziarie:

11.1. finanziamenti diretti dei soggetti proponenti (specificare quali)

Euro ____________________    ___________ %

Euro ____________________    ___________ %

Euro ____________________    ___________ %


11.2. finanziamenti messi a disposizione da altri enti, associazioni e aziende private (specificare quali)

Euro ____________________    ___________ %

Euro ____________________    ___________ %

Euro ____________________    ___________ %


11.3. finanziamenti richiesti alla Regione Piemonte

Euro ____________________    ___________ %