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Bollettino Ufficiale n. 16 del 18 / 04 / 2002
Deliberazione della Giunta Regionale 25 marzo 2002, n. 63-5679
Adempimenti e ricadute in materia urbanistica in relazione allavvenuta approvazione del Piano per lAssetto Idrogeologico (PAI). Elenco dei Comuni da esonerare dalla verifica di compatibilità ed interpretazione sullapplicazione dellart.6 della Deliberazione n.18 del 26 aprile 2001 del Comitato Istituzionale dellAutorità di Bacino del Fiume Po
A relazione degli Assessori Botta, Cavallera, Ferrero
Premesso che con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 24.5.2001 è stato approvato il Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico (PAI) - precedentemente adottato dal Comitato Istituzionale dellAutorità di Bacino del fiume Po, con Deliberazione n. 18 in data 26 aprile 2001- che, attraverso lindividuazione delle zone interessate da possibili eventi calamitosi, la definizione di specifiche prescrizioni cautelari in funzione delle condizioni di dissesto riscontrate e la precisazione della gradualità degli interventi da porre in essere, intende assicurare una efficace difesa del suolo e del sistema idrico nonchè un razionale sviluppo economico e sociale del territorio.
Constatato che il PAI:
- si configura quale piano-processo in quanto sollecita la verifica del quadro dei dissesti, rappresentato su tavole in scala 1:25.000, e promuove ladeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica alle effettive situazioni di dissesto e di rischio idraulico ed idrogeologico;
- dà lavvio ad una serie di attività che coinvolgono principalmente le competenze regionali, alle quali è inoltre affidato il compito di validazione del quadro del dissesto che emerge dalle indagini geomorfologiche ed idrauliche svolte alla scala locale e predisposte a corredo degli strumenti urbanistici generali, giudicate idonee ed adeguate dalla Regione stessa.
Rilevato che la Giunta Regionale con la Deliberazione n. 31-3749 del 6 agosto 2001 ha provveduto a stabilire una serie di regole generali a seguito delle quali si è dato avvio alle nuove procedure volte alla formazione del quadro del dissesto a scala regionale con lausilio delle indagini svolte dai Comuni per ladeguamento degli strumenti urbanistici, con la quale sono stati tra laltro definiti:
- i compiti da attribuire alle diverse Direzioni regionali interessate in tema di validazione del quadro del dissesto e della pericolosità del territorio in rapporto alle decisioni assunte a seguito dello svolgimento delle Conferenze Programmatiche previste dalla L. n. 365/2000;
- le modalità per lassunzione del quadro dei dissesti contenuti in quegli strumenti urbanistici (piani regolatori, revisioni, varianti generali) attualmente già in itinere e/o in fase istruttoria presso le Direzioni regionali;
- le procedure tecnico-amministrative da rispettare nelle fasi di esame e di approvazione degli strumenti urbanistici che dovranno essere predisposti a norma dellart. 18 delle N. di A. del PAI;
- la proposta di esonero dagli adempimenti del PAI di 116 Comuni indicati nellallegato 1 il cui quadro del dissesto contenuto nello strumento urbanistico generale è stato condiviso nelle Conferenze Programmatiche.
Considerato che in relazione allentrata in vigore del PAI avvenuta a seguito della pubblicazione sulla G.U. n. 183 in data 8 agosto 2001 del D.P.C.M. 24 maggio 2001 occorre che le Regioni indichino i Comuni ritenuti esonerati dallobbligo di effettuare la verifica di compatibilità in quanto già dotati di strumenti urbanistici formati tenendo conto delle condizioni di dissesto presenti o potenziali sul territorio e quindi dotati di un quadro del dissesto idoneo a sostituire, modificare e/o integrare quello rappresentato nel PAI.
Considerato che il predetto quadro del dissesto va aggiornato sia a seguito di ulteriori evoluzioni, sia per effetto di verifiche ed approfondimenti geomorfologici la cui necessità si è palesata anche a seguito della mosaicatura dei dissesti indicati dai piani regolatori, nonché per la correzione di imprecisioni di trasposizione dalla cartografia dei piani regolatori a quella del PAI, è necessario che le Direzioni regionali competenti, ai sensi della D.G.R. n. 31-3749 del 6 agosto 2001, provvedano al perfezionamento del quadro del dissesto, dintesa con lAutorità di Bacino e di concerto con i comuni interessati, qualora se ne evidenzi la necessità relativamente agli obiettivi del PAI e dei piani regolatori.
Preso atto, inoltre, che lart 6 della Deliberazione del Comitato Istituzionale dellAutorità di Bacino n. 18/2001 del 26 aprile 2001 ha introdotto una misura cautelare che prevede che fino alla pubblicazione dellaggiornamento del quadro del dissesto da parte dellautorità di Bacino trasmesso dalle Regioni e risultante dalle varianti di adeguamento degli strumenti urbanistici, i Comuni non possono rilasciare provvedimenti edilizi sulle aree in dissesto indicate dal PAI in assenza di una verifica puntuale e specifica di compatibilità idrogeologica ed idraulica dellintervento con le condizioni reali di dissesto.
Considerato che tale disposizione, per il suo tenore letterale, parrebbe far sì che anche lapplicazione degli strumenti urbanistici approvati dalla Regione in adeguamento al PAI e dotati di un quadro del dissesto condiviso e validato in sede regionale, sia differita al momento in cui lAutorità di Bacino adotta e pubblica la nuova cartografia del dissesto; inoltre tale misura parrebbe non armonizzandosi con i disposti dellart. 18 comma 4 delle Norme di Attuazione del PAI ove si prevede che allatto di approvazione degli strumenti urbanistici o di loro varianti in adeguamento, le delimitazione delle aree in dissesto e le previsioni urbanistiche conseguenti alla verifica di compatibilità, aggiornano ed integrano le prescrizioni del PAI.
Considerato, altresì, che lapplicazione dei due disposti normativi di cui sopra necessiti di essere chiarita, anche per assicurare la piena coerenza con le funzioni che il PAI assegna alla Regione di garante delle politiche di difesa del suolo, in quanto lapplicazione di tale misura cautelare: a) non permetterebbe alla Regione di esercitare pienamente le funzioni di legge in materia urbanistica, né le funzioni individuate dallart. 18 delle Norme di Attuazione del PAI di verifica e controllo degli studi e delle indagini svolte a scala locale e di validazione del quadro del dissesto che da queste consegue, in quanto subordinate ad un atto conclusivo dellAutorità di Bacino; b) esporrebbe Regione e Comuni ad instaurarsi di contenziosi con i privati che si vedrebbero obbligati a predisporre uno studio di fattibilità anche su aree che Comune e Regione hanno riconosciuto essere, ad integrazione di quanto indicato dal PAI, in condizioni di compatibilità, a seguito dello svolgimento dei lavori e delle procedure condivise indicate dalla Giunta Regionale con la Deliberazione n. 31-3749 del 6 agosto 2001.
Ritenuto, pertanto, che sia necessario addivenire ad una interpretazione, condivisa con lAutorità di Bacino, dellart. 6 della Deliberazione del Comitato Istituzionale dellAutorità di Bacino n. 18/2001 del 26 aprile 2001 che, in coerenza con i principi informatori del PAI e con lart. 18 delle Norme di Attuazione, consenta di non porre limitazioni allapplicazione degli strumenti urbanistici predisposti in adeguamento al PAI e formati sulla base di un quadro del dissesto condiviso a scala comunale e regionale in base a procedure stabilite dalla Regione stessa in applicazione del PAI e in applicazione delle disposizioni regionali in materia.
Preso atto che lelenco dei Comuni da esonerare dalla verifica di compatibilità, approvato con il presente atto deliberativo, verrà integrato con successivi specifici provvedimenti deliberativi con cui verranno indicati i Comuni che sono dotati di nuovi strumenti urbanistici generali approvati e formati sulla base di indagini idrogeologiche, geomorfologiche ed idrauliche e di un quadro del dissesto condiviso e validato in sede regionale; questultimo sarà trasferito allAutorità di Bacino per laggiornamento ed integrazione dei contenuti del PAI, a norma del 6° comma dellart. 18 delle Norme di Attuazione.
Visto il Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico adottato con Deliberazione del Comitato Istituzionale dellAutorità di Bacino del fiume Po n. 18/2001 del 26 aprile 2001 e approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 24.5.2001;
viste le deliberazioni della Giunta Regionale:
n. 60-2189 del 5.2.2001 modificata ed integrata dalla n. 22-2274 del 19.2.2001;
n. 36-2437 del 12.3.2001;
n. 25-2547 del 26.3.2001;
n. 26-2548 del 26.3.2001;
n. 49-2658 del 2.4.2001;
n. 48-2657 del 2.4.2001;
n. 47-2656 del 2.4.2001;
n. 27-2724 del 9.4.2001;
n. 44-2807 del 17.4.2001;
n. 51-2814 del 17.4.2001;
n. 31-3749 del 6.8.2001;
vista la legge 7 agosto 1990, n. 241;
la Giunta Regionale, unanime,
delibera
1) di approvare, in forma definitiva, lelenco dei Comuni di cui allallegato 1 che, disponendo di un esaustivo quadro del dissesto conseguente ad indagini geomorfologiche, idrogeologiche ed idrauliche estese allintero territorio comunale predisposto in sintonia con i contenuti della Circolare del Presidente della Giunta Regionale. n. 7/LAP/96 e con i principi informatori del Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico, possono ritenersi esonerati dalladeguamento del proprio strumento urbanistico al PAI, in esito alle risultanze delle Conferenze Programmatiche il cui recepimento è avvenuto con la D.G.R. n. 51-2814 del 17.4.2001, con lintesa che tali Comuni possono applicare il proprio strumento urbanistico; sono fatti comunque salvi gli eventuali perfezionamenti del quadro del dissesto conseguenti alle verifiche di cui in premessa;
2) di proporre allAutorità di bacino del fiume Po la seguente interpretazione dellart. 6 della Deliberazione n. 18/2001 del 26 aprile 2001 del Comitato Istituzionale della medesima Autorità che, in coerenza con i principi informatori del PAI e con lart. 18 delle Norme di Attuazione, consentirebbe ai Comuni, con lentrata in vigore dello strumento urbanistico in adeguamento al PAI, che racchiude e conclude la procedura regionale sia in materia urbanistica sia in materia di validazione del quadro del dissesto e della pericolosità, limmediata applicazione dello stesso:
Le previsioni urbanistiche, sia cartografiche che normative, individuate sulla base di un quadro del dissesto e di pericolosità conseguente ad analisi e studi svolti alla scala locale e validato dalla Regione utilizzando le procedure condivise delineate dalla Giunta Regionale con la D.G.R. n. 31-3749 del 6.8.2001, in sintonia con i principi di cautela di cui allart. 9 delle Norme di Attuazione del PAI e delle indicazioni fornite dalla Circolare P.G.R. n. 7/LAP/96 ed in coerenza con quanto disposto dallart. 18 comma 4 della Norme di Attuazione del PAI, sono applicabili dalla data di entrata in vigore dello strumento urbanistico. I Comuni, quindi, dalla data di entrata in vigore dello strumento urbanistico redatto in adeguamento al PAI secondo i criteri e nel rispetto delle procedure di cui sopra non devono applicare la misura cautelare prevista lart. 6 della Deliberazione del Comitato Istituzionale dellAutorità di Bacino del fiume Po n. 18/2001 del 26 aprile 2001 per il rilascio dei provvedimenti autorizzativi edilizi;
3) di incaricare la Direzione regionale Difesa del Suolo di comunicare allAutorità di bacino del fiume Po la proposta di interpretazione dellarticolo 6 di cui al precedente punto 2) e di concertare con lAutorità medesima tutte le iniziative utili ad individuare un procedimento condiviso.
(omissis)
Allegato
ELENCO DEI COMUNI ESONERATI
DALLADEGUAMENTO AL PAI
ai sensi dellart. 18
comma
delle Norme di Attuazione.
PROVINCIA DI ALESSANDRIA (totale 24 Comuni).
1. ALESSANDRIA
2. ALLUVIONI CAMBIO
3. BORGO SAN MARTINO (*)
4. BOZZOLE (*)
5. CASALEGGIO BOIRO
6. CASSANO SPINOLA
7. CASTELLAZZO BORMIDA
8. CERRETO GRUE
9. CONIOLO
10. CREMOLINO
11. FRASSINETO PO (*)
12. GABIANO
13. GAMALERO
14. GIAROLE (*)
15. GUAZZORA
16. MIRABELLO MONFERRATO (*)
17. OCCIMIANO (*)
18. PASTURANA
19. POMARO MONFERRATO (*)
20. QUARGNENTO
21. SALA MONFERRATO
22. TICINETO (*)
23. TREVILLE
24. VALMACCA (*)
(*) Comuni dotati di strumento urbanistico generale, adeguato alle disposizioni della Circolare P.G.R. 7/LAP ed approvato dalla Regione con D.G.R., per i quali lAutorità di Bacino ha in corso ulteriori approfondimenti (Sotto Progetto 1.4)
PROVINCIA DI ASTI (totale 15 Comuni).
1. BRUNO
2. CASTAGNOLE LANZE
3. CASTELLERO
4. CASTELNUOVO DON BOSCO
5. CELLARENGO
6. FRINCO
7. INCISA SCAPACCINO
8. MONALE
9. MONCALVO
10. MONTEMAGNO
11. PENANGO
12. REVIGLIASCO
13. SAN MARTINO ALFIERI
14. SAN MARZANO OLIVETO
15. TONCO
PROVINCIA DI BIELLA (totale 4 Comuni).
1. CERRIONE
2. PONDERANO
3. PRALUNGO
4. TRIVERO
PROVINCIA DI CUNEO (totale 26 Comuni)
Ambito Cuneo.
1. BORGO SAN DALMAZZO
2. CHIUSA PESIO
3. VILLAFALLETTO
Ambito Alba.
1. BALDISSERO DALBA
2. BARBARESCO
3. BENEVELLO
4. CERRETO LANGHE
5. CERESOLE DALBA
6. CORNELIANO DALBA
7. COSSANO BELBO
8. GOVONE
9. LA MORRA
10. MONTALDO ROERO
11. NOVELLO
12. PERLETTO
13. RODDI
14. TORRE BORMIDA
Ambito Saluzzo.
1. FRASSINO
2. MANTA
Ambito Mondovì.
1. CASTELLINO TANARO
2. CIGLIE
3. FRABOSA SOTTANA
4. MONASTERO VASCO
5. PRUNETTO
6. SALE LANGHE
7. VICOFORTE
PROVINCIA DI NOVARA (totale 14 Comuni).
1. ARONA
2. BARENGO
3. BORGOLAVEZZARO
4. CUREGGIO
5. DORMELLETTO
6. GARGALLO
7. INVORIO
8. MANDELLO VITTA
9. MOMO
10. OLEGGIO CASTELLO
11. PELLA (*)
12. ROMENTINO
13. SAN NAZZARO SESIA
14. VERUNO
(*) Comune inserito nellelenco del DPCM 7.12.1995
PROVINCIA DI TORINO. (totale 25 Comuni).
Ambito Ivrea.
1. AZEGLIO
2. FORNO CANAVESE
3. PERTUSIO
4. PRASCORSANO
5. RIVARA
6. SAN GIORGIO CANAVESE
7. VIALFRE
8. VISCHE
Ambito Lanzo-Ciriè.
1. LEVONE
2. SAN MAURIZIO CANAVESE
Ambito Pinerolo.
Ambito Susa.
1. SAUZE DI CESANA
Ambito Torino.
1. ARIGNANO
2. CARMAGNOLA
3. CASELLE TORINESE
4. CHIERI
5. FOGLIZZO
6. LA CASSA
7. LA LOGGIA
8. LAURIANO
9. LEINI
10. SAN BENIGNO CANAVESE
11. SAN RAFFAELE CIMENA (*)
12. TORRAZZA PIEMONTE
13. VILLARBASSE
14. VOLVERA
(*) si segnala tuttavia che lapprovazione con DGR ed il PRGC risultano antecedenti allapplicazione del PSFF a cui, di conseguenza, le tavole di piano dovranno essere aggiornate
PROVINCIA DEL VCO (totale 3 Comuni).
1. CASALE CORTE CERRO
2. GIGNESE
3. MERGOZZO
PROVINCIA DI VERCELLI (totale 5 Comuni).
1. PEZZANA
2. QUARONA
3. SALUGGIA
4. SAN GIACOMO VERCELLESE
5. SERRAVALLE SESIA