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Bollettino Ufficiale n. 11 del 14 / 03 / 2002

Autorità di Bacino del Fiume Po - Parma
Deliberazione 18 dicembre 2001, n. 25

Direttiva “Portate limite di deflusso per l’asta del fiume Po - Individuazione dei valori obiettivo”

Il Comitato Istituzionale

Premesso che

- con deliberazione n. 18 in data 26 aprile 2001 è stato adottato il “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico per il bacino idrografico di rilievo nazionale del fiume Po” (PAI);

- con D.P.C.M. 24 maggio 2001 è stato approvato lo stesso Piano PAI;

- ai sensi del comma 1, dell’art. 11, delle Norme di attuazione del PAI l’Autorità di bacino del fiume Po definisce i valori limite delle portate o dei livelli idrometrici nelle sezioni critiche per l’asta del fiume Po e per l’intero bacino idrografico del fiume Po, da assumere come base di progetto;

- lo stesso art. 11 delle Norme di attuazione del PAI prevede ai commi successivi:

“c.2. le sezioni critiche indicate devono essere oggetto, a cura delle Amministrazioni competenti, di monitoraggio idrologico continuativo, con aggiornamento costante della geometria dell’alveo, misura dei livelli idrometrici, costruzione e aggiornamento della scala di deflusso;

c.3. i valori fissati rappresentano condizioni di vincolo per la progettazione degli interventi di difesa dalle piene sul reticolo idrografico del bacino. La sistemazione dei tratti fluviali a monte delle sezioni critiche indicate deve essere fatta in modo tale che nelle stesse sezioni non venga convogliata una portata massima superiore a quella limite. A questo fine i singoli interventi di difesa devono essere definiti dall’Autorità idraulica competente all’interno di un progetto preliminare che interessi la porzione di corso d’acqua significativamente influenzabile dagli effetti delle opere;

c.4. ai fini del rispetto dei valori limite di  cui ai commi precedenti, le Amministrazioni competenti devono provvedere alla progettazione e alla realizzazione degli interventi necessari a garantire (mantenere o ripristinare) i volumi idrici invasabili all’interno della Fascia B, così come quantificati nel presente Piano per ciascun tratto di corso d’acqua oggetto di delimitazione delle fasce fluviali di cui al successivo art. 28. Nell’ambito_delle attività di progettazione e a seguito della realizzazione degli interventi, le _mministrazioni sopra indicate attuano adeguate operazioni di monitoraggio sulla morfologia e sulle caratteristiche idrauliche dell’alveo, finalizzate all’approfondimento alla scala progettuale della valutazione dei volumi invasati e al controllo nel tempo degli stessi;

c.5. ogni variazione rispetto ai valori limite delle portate e dei livelli idrometrici viene comunicata dall’Amministrazione competente all’Autorità di bacino che provvede a validare i dati e ad aggiornare le tabelle di riferimento.”

Considerato che

- in seguito all’evento alluvionale dell’ottobre 2000 è stato predisposto dalle Regioni territorialmente interessate e dal Magistrato per il Po un Piano di interventi straordinari, ai sensi dell’Ordinanza 3090 del 18/10/2000;

- tale Piano di interventi è stato approvato dal Comitato Tecnico di questa Autorità di bacino nelle sedute del 10 aprile 2001 e del 12 giugno 2001;

- per quanto riguarda il tratto di fiume Po compreso fra la confluenza della Dora Baltea e quella del Tanaro gli interventi straordinari di cui ai punti precedenti sono stati valutati sulla scorta dei risultati di uno specifico approfondimento condotto da questa Autorità di bacino e finalizzato alla verifica e all’aggiornamento, alla luce degli eventi alluvionali dell’ottobre 2000, dei valori delle portate di piena al colmo, della delimitazione  delle fasce fluviali e delle linee di intervento previste negli strumenti di pianificazione di bacino precedentemente approvati o in corso di approvazione (deliberazione n. 19/2001);

- tale approfondimento conoscitivo oltre ad individuare la fattibilità di interventi volti a risolvere alcune problematiche locali (interventi di prima fase, corrispondenti in linea generale con quelli previsti dal Magistrato per il Po nel Piano 3090), ha evidenziato la necessità di compensare gli effetti di tali interventi locali incrementando la laminazione delle piene mediante l’estensione della fascia B e la destinazione di nuove aree a funzioni di invaso.

- in linea generale su tutto il reticolo idrografico principale del bacino del Po, gli interventi di contenimento dei livelli e di miglioramento della capacità di convogliamento della sezione di deflusso che concorrono ad aumentare le portate defluenti nei tratti di valle, devono essere progettati a livello di asta fluviale considerando la necessità di prevedere gli opportuni interventi di incremento della laminazione all’interno della fascia fluviale o, laddove possibile, di estensione delle aree di laminazione anche al di fuori della stessa fascia fluviale;

- coerentemente con quanto specificato al punto precedente, l’Autorità di bacino, nell’ambito degli studi di fattibilità della sistemazione idraulica dell’asta del Po e dei corsi d’acqua principali interessati dalla delimitazione delle fasce fluviali, in corso di svolgimento in attuazione del PAI, definirà a livello di progetto generale l’assetto di ciascuna asta fluviale in modo tale da conseguire un sostanziale compenso tra le nuove opere locali di contenimento dei livelli idrici e quelle di incremento dei volumi di laminazione con il fine minimo di non aumentare rispetto alla situazione attuale i deflussi a valle;

- appare opportuno individuare in primo luogo i valori obiettivo delle portate limite da assumere per le progettazioni generali di asta fluviale e per le verifiche di compatibilità idraulica e successivamente i valori vincolo di dette portate in seguito ai risultati dell’attività di monitoraggio idrologico prevista e della progettazione di dettaglio degli interventi di difesa idraulica

delibera

Art. 1

In attuazione di quanto disposto dall’art. 11 delle Norme di attuazione del Piano stralcio Assetto idrogeologico (PAI), i valori obiettivo per le portate limite, in corrispondenza delle sezioni dell’asta principale del fiume Po, sono così fissati:

- Moncalieri 2.600 m3/s

- Valenza  7.600 m3/s

- Isola S. Antonio 10.300 m3/s

- Piacenza  13.000 m3/s

- Pontelagoscuro 13.000 m3/s

Tali valori, corrispondenti alle portate con tempo di ritorno pari a duecento anni individuate nella “Direttiva sulla piena di progetto da assumere per le progettazioni e le verifiche di compatibilità idraulica”, rispondono alla finalità di non aumentare lungo l’asta del Po, rispetto alle condizioni attuali, i valori delle portate al colmo per effetto di interventi di contenimento dei livelli idrici realizzati sulla stessa asta o sugli affluenti principali.

Le sezioni sopra indicate costituiscono sezioni prioritarie di monitoraggio idrologico continuativo finalizzato:

- a ulteriori precisazioni e verifiche dei valori espressi, connesse al miglioramento della precisione delle misure in condizioni di piena e all’approfondimento delle elaborazioni idrologiche per la stima delle portate con tempo di ritorno assegnato;

- alla verifica interattiva degli effetti degli interventi di difesa individuati dal PAI e progressivamente attuati nell’ambito della programmazione triennale.

In funzione dei risultati del monitoraggio idrologico e della progettazione di dettaglio degli interventi di difesa idraulica di cui al successivo art. 2 i valori  obiettivo, eventualmente modificati in aumento o in diminuzione, saranno approvati come valori vincolo delle portate limite.

Con la medesima procedura e a seguito degli approfondimenti idrologici effettuati saranno fissati i valori obiettivo e i valori vincolo delle portate limite su ulteriori sezioni critiche degli affluenti principali del fiume Po.

Art. 2

I valori obiettivo sopraindicati devono essere conseguiti attraverso la realizzazione degli interventi necessari all’attuazione dell’assetto di progetto dell’asta del Po e degli affluenti principali definito dalle fasce fluviali contenute nel Piano stralcio Fasce Fluviali (PSFF) e nel PAI; in particolare costituisce priorità di intervento la realizzazione delle opere eventualmente necessarie a mantenere o ripristinare i volumi idrici invasati in piena all’interno della Fascia B, così come quantificati nel PAI per ciascun tratto di corso d’acqua oggetto di delimitazione delle fasce fluviali.

L’Autorità di bacino, nell’ambito degli stadi di fattibilità della sistemazione idraulica dell’asta del Po e dei corsi d’acqua principali interessati dalla delimitazione delle fasce fluviali condotti  in attuazione del PAI, definisce a livello di progetto generale di asta fluviale gli interventi necessari al conseguimento dell’assetto definito dalle fasce fluviali per ciascun corso d’acqua. Ove necessario individua inoltre gli interventi di potenziamento della capacità di laminazione lungo l’alveo, o di realizzazione di nuove aree di laminazione esterne alle fasce, in modo tale che le portate nelle sezioni di cui all’art. 1, partendo da uno scenario idrologico di piena con tempo di ritorno duecento anni, non siano superiori a quelle obiettivo fissate.

I progetti redatti dagli enti competenti all’attuazione dei progetti generali di assetto di ciascuna asta fluviale di cui al paragrafo precedente devono essere esaminati dall’Autorità di bacino che verifica la coerenza con i progetti generali e la compatibilità con i valori obiettivo delle portate fissati.

In assenza di progetti generali di asta fluviale e per interventi urgenti di carattere locale sul reticolo idrografico principale non previsti nel PSFF o nel PAI gli interventi di contenimento dei livelli che sottraggono volumi di espansione della piena devono essere compensati localmente attraverso la destinazione di nuove aree alla laminazione della piena.

Ai fini della verifica degli effetti dei progetti di sistemazione delle aste fluviali, l’Autorità di bacino costruisce scenari idrologici di riferimento in cui sono definite diverse condizioni di formazione delle piene lungo l’asta del Po, in relazione alla concomitanza degli apporti degli affluenti; sulla base di tali scenari idrologici la stessa Autorità costruisce uno strumento di simulazione idrologico-idraulica idoneo alla valutazione delle modificazioni indotte dagli interventi in progetto sulla forma dell’onda di piena lungo gli affluenti principali e lungo l’asta del Po.

Art. 3

Le sezioni critiche oggetto del monitoraggio di cui al comma 2 dell’art. 11 delle Norme di attuazione del PAI, oltre a quelle individuate all’art. 1, per l’asta del fiume Po sono individuate in corrispondenza degli abitati di Cardè, Carignano, San Mauro Torinese, Crescentino, Casale, Spessa, Cremona, Boretto, Borgoforte, Revere - Ostiglia.

Il monitoraggio, da condurre a cura degli enti competenti con criteri di integrazione con le reti di misura esistenti, riguarda le seguenti attività:

- rilevazioni topografiche della geometria degli alvei nei tratti interessati dalle sezioni di misura, mediante campagne di definita periodicità, in funzione del trend di evoluzione morfologica e del regime idrologico;

- misure idrometriche, tramite una rete di sensori con funzionamento in continuo;

- misure di portata, tramite sensori in continuo e campagne periodiche di misura finalizzate principalmente alla costruzione di scale di portata sperimentali.

I costi delle attività di monitoraggio sono inserita nei Programmi triennali di attuazione del PAI, al fine di garantire la necessaria continuità delle misure e delle indagini.

Con successivo provvedimento si fisseranno le modalità operative sulla base delle quali dovranno essere condotte le attività di monitoraggio idrologico e morfologico e si individueranno i soggetti a queste preposti.

Il Presidente
Altero Matteoli

Il Segretario Generale
Roberto Passino