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Supplemento Ordinario n. 1 al B.U. n. 09
Legge regionale 16 novembre 2001, n. 30.
Legge 4 maggio 1983, n. 184, così come modificata dalla legge 31 dicembre 1998, n. 476 e dalla legge 28 marzo 2001, n. 149. Istituzione della Consulta regionale per le adozioni e per gli affidamenti familiari e dellAgenzia regionale per le adozioni internazionali.
Il Consiglio regionale ha approvato.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
promulga
la seguente legge:
Art. 1.
(Finalità)
1. La Regione Piemonte, al fine di promuovere la diffusione di una cultura favorevole agli interventi rivolti ai minori in situazione di difficoltà, alla prevenzione dellabbandono dei minori, agli interventi di solidarietà internazionale, in attuazione dei principi della legge 4 maggio 1983, n. 184 (Disciplina delladozione e dellaffidamento dei minori), così come modificata dalla legge 31 dicembre 1998, n. 476 (Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, fatta a lAja il 29 maggio 1993. Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, in tema di adozione di minori stranieri) e dalla legge 28 marzo 2001, n. 149 (Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184 recante disciplina delladozione e dellaffidamento dei minori, nonchè al titolo VIII del libro primo del codice civile), disciplina, con la presente legge, listituzione della Consulta regionale per le adozioni e per gli affidamenti familiari.
2. La Regione disciplina altresì, in attuazione dellarticolo 39 bis, comma 2, della legge 184/1983, listituzione, lorganizzazione ed il funzionamento di unAgenzia pubblica regionale per le adozioni internazionali con i requisiti di cui allarticolo 39 ter della medesima legge.
Art. 2.
(Compiti della Regione)
1. Per la realizzazione delle finalità di cui allarticolo 1, comma 1, la Regione:
a) adotta linee guida operative per garantire il sostegno per gli affidamenti familiari e per le adozioni, sentita la Consulta regionale per le adozioni e gli affidamenti familiari di cui allarticolo 3; predispone gli strumenti di informazione sulle procedure giudiziarie, sulle attività dei servizi e sui requisiti necessari per gli affidamenti e le adozioni;
b) promuove le attività di informazione e formazione, come disposto dallarticolo 29 bis, comma 4, lettere a) e b) della legge 184/1983, e in attuazione dellarticolo 1, comma 3, della legge 149/2001;
c) mantiene rapporti con gli Enti locali e le Aziende sanitarie per lo sviluppo e la formazione delle reti di servizi finalizzati a svolgere i compiti previsti dalla normativa nazionale e dalla presente legge anche al fine di favorire la collaborazione tra servizi ed enti autorizzati;
d) vigila sul funzionamento delle strutture e dei servizi degli Enti gestori delle attività socio-assistenziali e delle Aziende sanitarie locali che operano nel territorio per ladozione, al fine di garantire livelli adeguati di intervento, ferma restando la competenza di cui allarticolo 39, comma 1, lettera c), della legge 4 maggio 1983, n. 184, così come modificata dalla legge 31 dicembre 1998, n. 476;
e) promuove la definizione di protocolli operativi e convenzioni tra enti autorizzati e servizi, nonchè forme stabili di collegamento tra gli stessi e gli organi giudiziari minorili.
2. Per la realizzazione delle finalità di cui allarticolo 1, comma 2, la Regione:
a) interviene con progetti propri e partecipa a progetti internazionali, europei, statali, interregionali, locali e del privato sociale, ivi compresi progetti di sostegno a distanza, promuovendo la cooperazione tra i soggetti che operano nel campo delladozione internazionale e della protezione dei minori nei paesi stranieri, al fine di consentire la permanenza del minore in difficoltà nella famiglia dorigine;
b) favorisce scambi di esperienze tra le famiglie adottive secondo le finalità ed i principi della legislazione nazionale e della presente legge;
c) promuove incontri e conferenze di studio con la Commissione per le adozioni internazionali di cui allarticolo 38 della legge 184/1983, con gli enti autorizzati, i servizi, le associazioni operanti nel settore delle adozioni e le autorità giudiziarie minorili;
d) predispone gli atti necessari per espletare ogni altro compito previsto dalla legge 476/1998, dal regolamento attuativo nonchè dalla presente legge.
Art. 3.
(Istituzione della Consulta regionale per le adozioni e per gli affidamenti familiari e modalità di funzionamento)
1. E istituita la Consulta regionale per le adozioni e per gli affidamenti familiari con il compito di formulare proposte ed esprimere pareri in ordine ai compiti attribuiti alla Regione per lattuazione della legge 184/1983, nonchè per lattuazione della presente legge.
2. La Consulta regionale per le adozioni e per gli affidamenti familiari è composta:
a) dallAssessore regionale con delega alle Politiche sociali con funzione di Presidente;
b) dal direttore dellAgenzia regionale per le adozioni internazionali;
c) da un funzionario delegato dalla direzione regionale competente in materia di Politiche sociali;
d) da un funzionario delegato dalla direzione regionale competente in materia di Programmazione Sanitaria;
e) da un funzionario delegato dalla direzione regionale competente in materia di cooperazione internazionale;
f) da due rappresentanti degli enti gestori dei servizi socio-assistenziali di cui allarticolo 13 della legge regionale 13 aprile 1995, n. 62 (Norme per lesercizio delle funzioni socio-assistenziali), esperti del settore e designati rispettivamente dallAssociazione nazionale Comuni italiani (ANCI) e dallUnione nazionale Comuni, Comunità ed Enti montani (UNCEM)- delegazione regionale;
g) da due rappresentanti delle Aziende sanitarie locali ( ASL ), esperti del settore, un neuropsichiatra infantile ed uno psicologo, designati dalla sezione regionale dell ANCI - Federsanità;
h) da un rappresentante delle amministrazioni provinciali della regione designato dallUnione Province piemontesi ( UPP );
i) da un rappresentante regionale dellAssociazione Italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia;
j) da un rappresentante regionale del Comitato italiano per l UNICEF .
3. La Consulta regionale nel formulare le proposte ed i pareri di competenza di cui al comma 1 si avvale dellapporto consultivo degli enti autorizzati ad operare in Piemonte, ai sensi dellarticolo 39, comma 1, lettera c), della legge 184/1983, nonchè delle associazioni di volontariato operanti in Piemonte per gli affidamenti familiari e le adozioni.
4. Alla prima convocazione della Consulta regionale per le adozioni e per gli affidamenti familiari si provvede entro 120 giorni dallentrata in vigore della presente legge.
5. I componenti della Consulta durano in carica per il periodo della legislatura regionale e possono essere riconfermati.
6. Alla nomina della Consulta si provvede con decreto del Presidente della Giunta regionale.
7. Ai componenti della Consulta spettano le indennità ed i rimborsi previsti dalla legge regionale 2 luglio 1976, n. 33 (Compensi ai componenti Commissioni, Consigli, Comitati e Collegi operanti presso lAmministrazione regionale).
8. Le funzioni di segreteria della Consulta sono garantite dalla direzione competente in materia di Politiche sociali.
Art. 4.
(Istituzione dellAgenzia regionale per le adozioni internazionali e modalità organizzative)
1. E istituita lAgenzia regionale per le adozioni internazionali con il compito di svolgere pratiche di adozioni internazionali e ogni altra funzione assegnata dalla legge allente autorizzato ai sensi dellarticolo 39, comma 1, lettera c), della legge 184/1983, nonchè fornire supporto tecnico scientifico allAssessorato regionale competente in materia.
2. LAgenzia regionale per le adozioni internazionali, di seguito denominata Agenzia, è ente ausiliario della Regione Piemonte, dotato di personalità giuridica, di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica.
3. Sono organi dellAgenzia il Direttore generale e il Collegio dei revisori dei conti.
4. Il Direttore generale, nominato dalla Giunta regionale, su proposta dellAssessore regionale competente, nel rispetto della normativa vigente, ha la responsabilità organizzativa e gestionale dellAgenzia, ne assume la rappresentanza legale e risponde della sua attività alla Giunta regionale.
5. Nellambito delle attività di cui al comma 1, lAgenzia svolge funzioni di assistenza legale, sociale e psicologica e sostegno alle coppie di coniugi con dimora stabile in Piemonte che intendono adottare un bambino di cittadinanza non italiana e residente allestero, in tutte le fasi delladozione, nonchè collaborazione agli enti locali singoli e associati ed alle Aziende sanitarie nei limiti delle rispettive competenze.
6. La Giunta regionale puo affidare allAgenzia ulteriori specifici incarichi nellambito delle competenze ad essa attribuite.
7. LAgenzia puo stipulare convenzioni con altre amministrazioni regionali per svolgere pratiche di adozioni internazionali ed ogni altra funzione assegnata dalla legge allente autorizzato ai sensi dellarticolo 39, comma 1, lettera c), della legge 184/1983, previo parere della Giunta regionale. Puo inoltre fornire prestazioni di consulenza e supporto nei confronti di enti, aziende, associazioni pubbliche e private; la stipulazione di convenzioni o contratti per prestazioni è subordinata al pieno assolvimento dei compiti attribuiti allAgenzia dalla legge.
8. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, entro sessanta giorni dallentrata in vigore della presente legge, approva lo Statuto dellAgenzia che:
a) stabilisce, nellambito dei principi fissati dalla legge, le norme per lorganizzazione ed il funzionamento dellAgenzia e per la richiesta dellautorizzazione a svolgere pratiche di adozioni internazionali alla Commissione per le adozioni internazionali di cui allarticolo 38 della legge 184/1983, e secondo le indicazioni dellarticolo 39 della stessa legge;
b) definisce la dotazione organica dellAgenzia, composta da personale con specifica competenza nel settore e lutilizzo delle ulteriori professionalità necessarie per lespletamento dei compiti ad essa assegnati;
c) individua i casi e le modalità di raccordo con la Consulta regionale per le adozioni e gli affidamenti familiari di cui allarticolo 3.
Art. 5.
(Provvedimenti a favore delle coppie aspiranti alladozione)
1. La Giunta regionale, al fine di facilitare le coppie che aspirano alladozione, definisce, con successivi provvedimenti amministrativi, le risorse e gli strumenti a favore delle coppie stesse, nonchè i criteri per la definizione della partecipazione alla spesa da parte delle coppie aspiranti alladozione internazionale che conferiscono lincarico allAgenzia, attraverso lindividuazione di apposite fasce di reddito familiare, sentita la Consulta regionale per le adozioni e gli affidamenti familiari di cui allarticolo 3 ed informata la competente Commissione consiliare permanente.
Art. 6.
(Norme finanziarie)
1. Il finanziamento dellAgenzia avviene mediante:
a) risorse regionali;
b) trasferimenti statali:
c) contributi e trasferimenti da altri soggetti pubblici e privati;
d) ricavi e proventi per servizi resi a pubbliche amministrazioni ed a privati;
e) eventuali altre risorse acquisite per contratti e convenzioni nonchè entrate derivanti da attività istituzionali;
f) ricavi e rendite derivanti da lasciti e donazioni nonchè rendite derivanti dallutilizzo del patrimonio.
2. Alle spese per gli anni 2001 e 2002 si fa fronte con la disponibilità finanziaria trasferita appositamente dallo Stato istituendo nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale per lanno 2001 i seguenti capitoli:
a) trasferimento di fondi allAgenzia regionale per le adozioni internazionali per il contributo annuo regionale per le spese di funzionamento - fondi statali - con la dotazione di euro 774.685,35 pari a lire 1.500.000.000;
b) trasferimento di fondi allAgenzia regionale per le adozioni internazionali per la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale a favore di minori - fondi statali - con la dotazione di euro 774.685,35 par a lire 1.500.000.000.
3. Alla copertura degli oneri finanziari si provvede mediante riduzione di pari importo complessivo dello stanziamento del capitolo n. 11896 del bilancio per lanno finanziario 2001.
4. Alle spese per gli anni 2003 e successivi si fa fronte con risorse regionali nei limiti di euro 516.456,90 pari a lire 1.000.000.000 per le spese di funzionamento dellAgenzia e di euro 774.685,35 pari a lire 1.500.000.000 per la realizzazione di progetti di cooperazione internazionali a favore di minori, sulla base del programma di attività presentato dallAgenzia e approvato dalla Giunta regionale.
5. Nello stato di previsione della spesa per lanno 2003 vengono conseguentemente istituiti i capitoli con le seguenti denominazioni e la dotazione finanziaria a fianco indicata:
a) trasferimento di fondi allAgenzia regionale per le adozioni internazionali per il contributo annuo regionale per le spese di funzionamento - fondi regionali - con la dotazione di euro 516.456,90 pari a lire 1.000.000.000;
b) trasferimento di fondi allAgenzia regionale per le adozioni internazionali per la realizzazione di progetti di cooperazione internazionale a favore di minori - fondi regionali - con la dotazione di euro 774.685,35 pari a lire 1.500.000.000.
6. Alla copertura degli oneri finanziari per lanno 2003 si provvede mediante riduzione del capitolo n. 15910. Per gli anni successivi si provvede ai sensi ed in applicazione di quanto previsto dal comma 10 dellarticolo 10 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte).
Art. 7.
(Norme finali)
1. LAgenzia opera per le attività finalizzate allautorizzazione di cui allarticolo 39 della legge 184/1983, dalla data di insediamento del Direttore generale; lAgenzia svolge le pratiche di adozioni internazionali di cui allarticolo 31, comma 3, della medesima legge dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dellautorizzazione della Commissione per le adozioni internazionali.
2. Lamministrazione regionale provvede agli adempimenti amministrativi e contabili riguardanti la messa a disposizione di personale, locali e servizi idonei per lavvio dellattività dellAgenzia.
La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.
E fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Piemonte.
Data a Torino, addì 16 novembre 2001
Enzo Ghigo
Legge regionale pubblicata sul Bollettino Ufficiale n. 47 del 21 novembre 2001 (ndr)