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Bollettino Ufficiale n. 03 del 17 / 01 / 2002

Deliberazione della Giunta Regionale 17 dicembre 2001, n. 83-4858

Reg. CE 1260/99 - FESR - Ob. 2 - DOCUP 2000-2006. Misura 3.1a): Progetti Integrati d’area - Approvazione dello schema di indirizzo

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di approvare lo schema di indirizzo per l’attuazione della misura 3.1 a) - Progetti integrati di sviluppo socio-economico di area - Docup 2000/2006, nel testo che viene allegato a far parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

di dare mandato alla Direzione regionale Industria di adottare tutte le misure necessarie per l’attuazione della misura in questione in conformità alle indicazioni e prescrizioni contenute nel predetto schema d’indirizzo e nella pertinente scheda di misura.

(omissis)

Allegato

REGOLAMENTO C.E. 1260/99 - DOCUP 2000/2006 -

MISURA 3.1 a)

SCHEMA DI INDIRIZZO

1) DEFINIZIONE DI AREA OMOGENEA

L’area di riferimento del Progetto Integrato deve essere caratterizzata da un’omogeneità socio-economica che motiva e giustifica la costruzione di un Progetto che si fondi su esigenze e potenzialità comuni agli attori locali coinvolti nella progettazione ed al contesto in cui operano. Si ritiene che l’omogeneità consenta di ottimizzare l’utilizzo delle risorse con il metodo dell’integrazione poiché concentra gli interventi su una o poche potenzialità del territorio prescelto, consente di raggiungere la massa critica indispensabile a produrre gli effetti attesi, assicura le attese sinergie ed evita, di contro, la dispersione improduttiva su troppi obiettivi.

Per l’identificazione dell’omogeneità di un’area, possono soccorrere alcuni indicatori, la cui accertata presenza (o compresenza) nel contesto territoriale di riferimento consente di concludere positivamente tale preliminare verifica. Di seguito, se ne propongono alcuni che possono essere utilizzati in combinazione fra loro od integrati da altri indicatori individuati dalla Provincia e dai proponenti il Progetto Integrato.

INDICATORI DI OMOGENEITÀ DELL’AREA.

Indicatori istituzionali

Eventuale corrispondenza od appartenenza dell’area prescelta a:

* Medesimo sistema locale del lavoro

* Distretto industriale

* Comunità montana

* Comunità collinare

Indicatori morfologici

* Area montana

* Area collinare

* Area di pianura

Indicatori demografici

* Dinamica della popolazione (ultimi dati disponibili)

* Densità territoriale

* Indice di vecchiaia

Indicatori di struttura economica

* Percentuale occupati nell’industria, nell’agricoltura, nel terziario

* Numero presenze in esercizi alberghieri rispetto alla popolazione

2) DEFINIZIONE DI PROGETTO INTEGRATO

La programmazione partecipata quale strumento di sviluppo locale costituisce, prima ancora che un metodo, un vero e proprio obiettivo del DOCUP 2000/2006 che si propone infatti di elevare a sistema la programmazione concertata. La progettazione integrata d’area consiste in un complesso di interventi, afferenti uno o più settori economici, che sono caratterizzati da una stretta coerenza e da un collegamento funzionale e sinergico, che convergono verso un comune obiettivo di sviluppo del territorio mediante la concentrazione degli investimenti su una o più delle potenzialità dell’area. Muovendo dai fabbisogni e dalle potenzialità locali, evidenziati e condivisi in sede di concertazione, si individuano gli obiettivi che, con le risorse disponibili, possono essere perseguiti e si elabora una strategia che costituisce la cornice entro cui si colloca una serie di azioni e di interventi ad essa funzionali, fra di loro integrati e realizzabili in tempi coerenti con la tempistica del DOCUP.

Concorrono, quindi, a costituire il Progetto Integrato azioni, interventi ed iniziative riconducibili alle altre misure del DOCUP 2000/2006 nonché azioni, interventi, iniziative non corrispondenti a misure del DOCUP 2000/2006 ma comunque finanziabili con il FESR: le azioni, le iniziative e gli interventi dovranno necessariamente essere integrati fra loro nei termini sopra specificati (integrazione interna al Progetto), in senso orizzontale (tra settori produttivi) od in senso verticale (tra segmenti di uno stesso settore).

Potranno (e, opportunamente, dovrebbero) essere richiamati, in sede di descrizione del Progetto integrato, in quanto realizzano un’integrazione (seppur) esterna al Progetto:

* azioni,interventi,iniziative non finanziabili con il FESR ma con altri Fondi strutturali ovvero già finanziati, in precedenza, con il FESR od altri Fondi strutturali,se ed in quanto strettamente connessi e funzionali rispetto agli obiettivi ed agli interventi del Progetto integrato;

* azioni, interventi od iniziative non riconducibili a quelli sopra indicati ma ritenuti fortemente funzionali alla realizzazione del Progetto integrato (es. interventi di viabilità, investimenti di privati, ecc.) non finanziabili con i Fondi strutturali e, quindi, finanziati o da finanziarsi con risorse proprie (pubbliche o private) dei soggetti coinvolti nel Progetto.

Un’ulteriore forma di integrazione potrà realizzarsi (ed è, anzi, auspicabile) mediante la sinergia e la complementarietà tra Progetti integrati localizzati in aree obiettivo 2 e Progetti Integrati localizzati in aree a sostegno transitorio (phasing-out), quand’anche situati in Province diverse.

Nel caso di Progetti integrati localizzati in aree a sostegno transitorio (phasing out), gli interventi di Progetto dovranno comunque essere finalizzati al completamento di azioni già avviate nel precedente periodo di programmazione del FESR ovvero essere complementari o connesse alle azioni realizzate o da realizzarsi in aree obiettivo 2.

Come si è sopra evidenziato, intanto ha significato ricorrere al Progetto integrato in quanto in tal modo si ottengano ( e siano dimostrati) i vantaggi comparati effettivi dell’integrazione rispetto alla modalità ordinaria di realizzazione non integrata degli interventi. Dovrà, quindi, rendersi esplicito, motivare il “valore aggiunto” dell’integrazione: dovranno, in altri termini, specificarsi le ragioni tecnico-organizzative che inducono a privilegiare il ricorso al metodo dell’integrazione rispetto al meccanismo ordinario (non integrato) di realizzazione degli interventi.

3) INTERVENTI AMMISSIBILI: TIPOLOGIA, SPESE AMMISSIBILI, SOGGETTI ATTUATORI, PERCENTUALE DI FINANZIAMENTO.

Sono ammissibili al finanziamento interventi tipologicamente analoghi a quelli previsti da altre Misure del DOCUP (ad eccezione degli interventi che integrino la fattispecie di aiuto di Stato alle imprese) e limitatamente alle spese ammesse dalla relativa scheda di misura; sono altresì ammissibili altri interventi (infrastrutture materiali ed immateriali, servizi, ecc.) se ed in quanto comportino spese ammissibili in applicazione dei Regolamenti comunitari in causa, ivi compresi Progetti ed interventi connessi con i “Giochi Olimpici Invernali Torino 2006" da realizzarsi in ambiti territoriali non direttamente coinvolti nello svolgimento dei Giochi.

I soggetti attuatori beneficiari del finanziamento sono quelli indicati dalla pertinente scheda di misura del DOCUP.

La percentuale massima di finanziamento a carico del DOCUP è pari all’80%, salvo diversa percentuale prescritta, per interventi analoghi a quelli previsti in altre misure, dalla specifica scheda di misura. Il soggetto attuatore deve garantire la copertura integrale della spesa residua: a tal fine il soggetto capofila richiederà apposito atto deliberativo di accollo del cofinanziamento. Nell’ambito di un singolo Progetto, tuttavia,potrà essere stabilita, in sede di concertazione, l’attribuzione a determinati interventi di un finanziamento inferiore a quello massimo stabilito dalle schede di misura, ferma restando l’effettiva disponibilità e capacità del soggetto attuatore a cofinanziare la (maggior) spesa residua su di esso gravante.

Si richiama il rispetto del principio secondo cui il finanziamento a carico del DOCUP non può sostituirsi a finanziamenti ad analoga finalità di enti pubblici od assimilabili (principio di addizionalità).

4) COMPITI E RUOLO DELLA PROVINCIA

La Provincia è chiamata a svolgere un ruolo (che verrà definito in apposita convenzione con la Regione ed il soggetto capofila) di impulso, di coordinamento, di assistenza, di monitoraggio e di controllo sia nella fase di definizione che in quella di attuazione dei Progetti Integrati. Rinviando, per il dettaglio delle competenze, al successivo paragrafo dedicato alla sequenza procedimentale, si intende qui sottolineare l’importanza che rivestono le funzioni di coordinamento e di assistenza che le Province sono chiamate a svolgere a guida ed a supporto degli attori locali poiché il successo di un’operazione complessa quale la progettazione integrata dipende fortemente dalla fase di definizione degli obiettivi e delle strategie su cui viene impostato il Progetto.

Nel caso di Progetti integrati che coinvolgano il territorio di più Province, l’imputazione delle predette funzioni (di impulso, di coordinamento, di assistenza, di monitoraggio e di controllo) sarà regolata da un accordo fra le Amministrazioni interessate che indicherà, fra l’altro, l’entità dell’apporto di ciascun budget provinciale alla realizzazione del Progetto comune.

Laddove la Provincia sia altresì individuata come Ente capofila ovvero partecipi alla realizzazione del Progetto Integrato in veste di soggetto attuatore di interventi inseriti nel Progetto, dovranno essere assunte le necessarie misure organizzative che consentano il corretto svolgimento delle diverse funzioni così cumulate.

5) IL PROCEDIMENTO

a) fase preparatoria

In primo luogo la Provincia avrà il compito di sollecitare la presentazione di proposte da parte di quelle realtà locali che, ricorrendo il requisito di omogeneità territoriale, intendano procedere alla definizione di un Progetto integrato: a tal fine dovrà essere data capillare informazione ai potenziali soggetti interessati in modo da garantire la massima diffusione dell’informazione e quindi la massima trasparenza delle procedure di accesso alla misura. Le proposte di Progetto Integrato saranno acquisite mediante utilizzo di modulistica i cui contenuti minimi saranno definiti dalla competente Direzione regionale.

Al fine di presentare la proposta di Progetto Integrato, i soggetti coinvolti nell’ideazione e nell’elaborazione del Progetto analizzano congiuntamente la situazione dell’area di riferimento e definiscono una strategia d’intervento. In particolare:

* saranno individuati i punti di debolezza ed i nodi che ostacolano lo sviluppo dell’area

* saranno individuate le potenzialità economiche dell’area (con particolare riferimento alle risorse naturali)

* saranno proposte e valutate iniziative, azioni ed interventi che possano contribuire al rilancio dell’area

* sarà individuato l’ente pubblico capofila, cui competeranno gli adempimenti più oltre specificati.

La fase di concertazione deve coinvolgere tutti i soggetti (pubblici e privati) che localmente possono contribuire allo sviluppo dell’area e non solo i soggetti legittimati alla realizzazione degli interventi.

Nella fase di concertazione la Provincia e gli Enti locali dovranno tener conto di eventuali progetti di particolare rilevanza individuati nell’ambito della programmazione regionale nell’area di riferimento.

b) Fase di predisposizione del Progetto Integrato.

La Provincia, ricevute le proposte di Progetto Integrato, opererà una prima valutazione sulla loro coerenza rispetto agli obiettivi del DOCUP, ai propri indirizzi di programmazione, ad altri strumenti di programmazione in atto (Patti territoriali, P.R.U.S.T., Accordi di programma, P.I.C.,ecc) ed alle prescrizioni contenute nell’atto di indirizzo regionale e, tenuto conto di eventuali priorità d’azione o d’intervento della Regione nonché della valutazione preliminare formulata dal gruppo di lavoro regionale, inviterà gli Enti designati quali capofila a predisporre il rispettivo Progetto Integrato, assegnando - nell’ambito del budget provinciale - un monte-risorse rapportato all’entità preventivata di ciascun Progetto.

La Provincia ed il soggetto capofila forniscono assistenza per la predisposizione del Progetto, in raccordo informale con la struttura regionale competente per la valutazione.

Su indicazione della Provincia, sono anticipate (con determinazione da parte del Responsabile della Direzione Industria) le spese necessarie per la progettazione definitiva a favore dei Comuni con meno di 10.000 abitanti.

Il Progetto Integrato è costituito da:

* una relazione che descrive i risultati dell’analisi preliminare, individua l’area omogenea di riferimento del Progetto,gli obiettivi e le strategie, offre adeguata dimostrazione del requisito dell’integrazione (interna ed eventualmente esterna) del Progetto e motiva il ricorso alla progettazione integrata evidenziandone i vantaggi comparati rispetto alle modalità ordinarie di realizzazione degli interventi, specifica gli interventi che integrano il Progetto correlandoli (in termini di funzionalità, redditività ed efficacia) alle strategie concordate per lo sviluppo dell’area.

* un’elencazione dei singoli interventi costituenti il Progetto Integrato, che vengono descritti in modo puntuale e dettagliato con l’indicazione di tutti gli adempimenti necessari per la loro completa realizzazione e fruizione (progettazioni, autorizzazioni, appalti, collaudi, ecc.), l’indicazione dei soggetti responsabili della loro attuazione, i relativi piani finanziari corredati della deliberazione del soggetto attuatore in ordine alla disponibilità a cofinanziare l’intervento, un cronoprogramma dettagliato compatibile con la tempistica prescritta dalle presenti direttive e dal regolamento comunitario in causa. L’elenco degli interventi potrà contenere anche la descrizione, ugualmente analitica, di eventuali interventi “di riserva” (eccedenti cioè il budget assegnato al Progetto) che potranno essere finanziati in sostituzione di altri interventi valutati negativamente o che in corso di attuazione del Progetto risultino non più realizzabili per cause sopravvenute

* un’intesa sottoscritta da tutti gli attori locali coinvolti nella concertazione, che costituisce la formalizzazione dell’accordo per l’elaborazione, la definizione e l’attuazione del Progetto nonché l’impegno alla realizzazione ed al finanziamento degli interventi di rispettiva competenza.

Nell’individuazione e definizione degli interventi da inserire nel Progetto Integrato dovrà tenersi conto dei criteri e dei vincoli posti dal DOCUP e dal presente documento d’indirizzo (costituenti i parametri della successiva valutazione del Progetto ai fini della sua ammissione al finanziamento) che saranno dettagliatamente elencati e specificati nell’ambito delle indicazioni operative predisposte dall’apposito Gruppo di lavoro composto da funzionari delle strutture regionali interessate ed approvati con determinazione del Responsabile della Direzione regionale Industria entro gennaio 2002. In particolare, dovrà perseguirsi, fra l’altro, l’effettiva integrazione fra gli interventi, la compatibilità dei medesimi rispetto ai vigenti strumenti urbanistici, di pianificazione territoriale e paesistica nonché rispetto ai vincoli idrogeologici, forestali ed ambientali, di tutela del patrimonio storico, artistico, archeologico e delle prescrizioni in materia di pianificazione e protezione delle fasce fluviali.

Dovranno essere privilegiate quelle iniziative che migliorino la qualità ambientale integrando adeguatamente tra loro obiettivi di sviluppo e sostenibilità ambientale.

Dovrà altresì tenersi conto del principio di promozione della parità fra uomini e donne.

Per garantire la migliore assistenza alla progettazione, sono assicurati raccordi informali - in itinere - tra l’Ente capofila, la Provincia e la struttura regionale incaricata della valutazione dei Progetti.

c) Fase di valutazione e di ammissione al finanziamento del Progetto Integrato

Il Progetto Integrato è presentato, a cura del soggetto capofila e della Provincia, alla Regione che, tramite un gruppo di lavoro composto da funzionari delle strutture regionali interessate (eventualmente integrato da esperti esterni all’amministrazione), procede all’esame dei Progetti ed alla loro valutazione ai fini dell’ammissione (totale o parziale) al finanziamento.

Costituiscono condizioni minime necessarie per l’ammissione del Progetto al finanziamento:

* l’esistenza di un accordo, debitamente sottoscritto dagli aderenti al tavolo di concertazione

* l’accollo formale del co-finanziamento a carico dei soggetti attuatori

* la dimostrata sussistenza dell’integrazione interna del Progetto

* la provata redditività del Progetto

* la sostenibilità economica dei singoli interventi e del Progetto integrato nel suo complesso, rappresentata da un business plan che specifichi la effettiva, autonoma capacità di gestione, nel tempo, del Progetto, delle infrastrutture e dei servizi realizzati con il Progetto, al venir meno del finanziamento a carico del FESR

* la compatibilità ambientale dei singoli interventi e del Progetto nel suo complesso

* la coerenza del cronoprogramma di realizzazione del Progetto rispetto ai termini prescritti dalla presente direttiva.

Costituiscono, invece, elementi di premialità, fra gli altri:

* l’idoneità del Progetto ad attenuare od a risolvere criticità ambientali, a valorizzare le risorse naturali del territorio (Parchi naturali, siti d’interesse comunitario o regionale, biotopi, ecc.)

* la redditività del Progetto in termini di elevato incremento di occupazione atteso e dimostrato

* il coinvolgimento di privati sia in termini di co-finanziamento degli interventi di Progetto che in termini di investimenti sinergici e correlati al Progetto medesimo

* la rapida cantierabilità e realizzabilità degli interventi di Progetto

* l’innovazione del comparto economico coinvolto.

L’ammissione del Progetto al finanziamento è disposta dal Responsabile della Direzione regionale Industria sulla base delle conclusioni istruttorie del gruppo di lavoro. Ad avvenuta ammissione del Progetto al finanziamento, è stipulata apposita convenzione tra la Regione, la Provincia ed il soggetto pubblico capofila che specificherà, tra l’altro:

* i rapporti fra l’ente capofila ed i soggetti attuatori dell’intervento

* le incombenze a carico del soggetto capofila in ordine al monitoraggio sullo stato di avanzamento degli interventi e del Progetto nel suo complesso;

* le verifiche tecnico-contabili che competono al soggetto capofila, ivi compresa la rendicontazione finale, funzionali all’erogazione del contributo ai soggetti attuatori

* le ispezioni in loco

* l’entità delle spese per la predisposizione ed il monitoraggio del Progetto ammesse al finanziamento nell’ambito della misura, i beneficiari e le modalità della corresponsione.

d) Fase di attuazione del Progetto integrato.

Gli interventi inseriti nel Progetto integrato sono realizzati nei tempi indicati nei rispettivi cronoprogrammi allegati alla convenzione stipulata con il soggetto capofila e, comunque, nei termini prescritti dal competente regolamento comunitario, nel rispetto delle norme comunitarie e nazionali in materia di appalti di lavori, di servizi e di pubbliche forniture.

Il soggetto capofila e la Provincia vigilano sullo stato di avanzamento del Progetto con monitoraggi trimestrali e segnalano immediatamente alla Regione eventuali ritardi o l’insorgenza di ostacoli che possano pregiudicare la realizzazione degli interventi. Laddove sia verificata la sopravvenuta impossibilità del rispetto della tempistica inderogabilmente prescritta, si procederà alla revoca del finanziamento assegnato al singolo intervento, salvo che per la quota riferibile ad eventuali lotti parziali funzionali e fruibili.Il finanziamento del Progetto integrato è revocato nel caso in cui la verificata impossibilità di realizzazione di singoli interventi comporti il venir meno del requisito dell’integrazione interna del Progetto.

I finanziamenti revocati sono assegnati, sentita la Provincia ed il soggetto capofila, ad eventuali interventi di riserva aventi le caratteristiche di integrazione e di immediata o rapida cantierabilità.

I finanziamenti programmaticamente o definitivamente assegnati ai singoli Progetti integrati che vengano in qualunque tempo revocati o non utilizzati, sono attribuiti prioritariamente al budget provinciale cui si riferiscono e, ove ciò non sia praticabile, sono ripartiti proporzionalmente fra gli altri budgets provinciali.

6) IL CRONOPROGRAMMA

* Entro gennaio 2002: le Province avviano le procedure per l’individuazione delle aree omogenee e la preliminare configurazione dei Progetti Integrati e raccolgono le proposte di Progetto Integrato.

* Entro aprile 2002: conclusione della fase preparatoria (definizione del Progetto Integrato e sua preliminare valutazione da parte della Provincia e della Regione).

* Entro settembre 2002: presentazione alla Regione dei Progetti Integrati (articolati in interventi muniti di progettazione definitiva).

* Entro ottobre 2002: ammissione al finanziamento dei Progetti Integrati (e dei singoli interventi che li compongono).

* Entro marzo 2003: consegna lavori e apertura cantieri.

* Entro il 30 settembre 2003: realizzazione del 30% degli interventi.

* Entro il 31 dicembre 2004: fine lavori.

7) ATTRIBUZIONE PROGRAMMATICA DELLE RISORSE ALLE PROVINCE

a) Obiettivo 2

Nell’ambito della dotazione di risorse finanziarie che il DOCUP attribuisce alla misura 3.1 a), pari a 102.000.000 Euro, occorre operare una ripartizione programmatica assegnando una quota di tali risorse a ciascuna Provincia (budget provinciale), come peraltro previsto dalla scheda di misura.

I criteri adottati per tale ripartizione sono i seguenti:

* garantire a ciascuna Provincia una dotazione minima, valutata in euro 3.700.000, necessaria per un adeguato finanziamento del Progetto Integrato;

* riconoscere una quota a favore di ciascun Comune non ricompreso nelle precedenti programmazioni dell’obiettivo 2 e dell’obiettivo 5b (nuovi ingressi) che, quindi, non ha mai beneficiato dei fondi FESR previsti dai regolamenti CE 2052/88 e 2081/93;

* La cifra residuata dalle precedenti attribuzioni viene ripartita fra le Province in base alla popolazione residente nelle aree del nuovo obiettivo 2.

In applicazione dei sopra indicati criteri si perviene alla ripartizione delle risorse rappresentata nella seguente tabella.


Tabella di ripartizione
(Importi espressi in euro)

Province

Quota dotazione minima

Quota nuovi ingressi*

Quota popolazione

Totale

Alessandria

3.700.000

2.680.000

4.800.000

11.180.000

Asti

3.700.000

2.410.000

2.990.000

9.100.000

Biella

3.700.000

732.000

458.000

4.890.000

Cuneo

3.700.000

2.455.000

3.695.000

9.850.000

Torino

3.700.000

0

44.730.000

48.430.000

Verbano-Cusio-Ossola

3.700.000

1.670.000

3.280.000

8.650.000

Vercelli

3.700.000

4.020.000

2.180.000

9.900.000

*Calcolata secondo la seguente formula:
R/A = Q
(40Q/100x A)+(60Q/100xHA) = Qni
dove:
R= risorse disponibili
A= abitanti
Q= quota pro capite
HA= ettaro
Qni= quota nuovi ingressi



b) Phasing Out

Analogamente a quanto formulato per l’obiettivo 2, nell’ambito della dotazione di risorse finanziarie che il DOCUP attribuisce alla misura 3.1 a), pari a 23.400.000 Euro, occorre operare una ripartizione programmatica assegnando una quota di tali risorse a ciascuna Provincia (budget provinciale), come peraltro previsto dalla scheda di misura.

I criteri adottati per tale ripartizione sono i seguenti:

* garantire a ciascuna Provincia una dotazione minima, valutata in euro 1.500.000, necessaria per un adeguato finanziamento del Progetto Integrato;

* la cifra residuata dalla precedente attribuzione viene ripartita fra le province in base alla popolazione residente nelle aree in Phasing Out.

In applicazione dei sopra indicati criteri si perviene alla ripartizione delle risorse rappresentata nella seguente tabella.



Tabella di ripartizione
Cifre espresse in euro

Province

Quota dotazione minima

Quota popolazione

Totale

Alessandria

1.500.000

1.250.000

2.750.000

Asti

1.500.000

350.000

1.850.000

Biella

1.500.000

240.000

1.740.000

Cuneo

1.500.000

1.210.000

2.710.000

Torino

1.500.000

8.810.000

10.310.000

Verbano-Cusio-Ossola

1.500.000

960.000

2.460.000



Sono accantonati 1.580.000 Euro che potranno essere utilizzati per finanziare Progetti Integrati sulla base di effettive e dimostrate esigenze, con priorità per l’area phasing-out della Provincia di Vercelli.

c) FINANZIAMENTO DELLE SPESE PER LA PREDISPOSIZIONE ED IL MONITORAGGIO DEI PROGETTI INTEGRATI

Nell’ambito del budget provinciale complessivo (obiettivo 2 + phasing-out) un importo, pari ad un massimo di 70.000 Euro, è utilizzabile per le spese sostenute per la predisposizione dei Progetti Integrati nonché per le attività di animazione, coordinamento, assistenza, controllo e monitoraggio (con esclusione delle spese riferibili all’attività delle strutture dell’Ente).