Bollettino Ufficiale n. 52 del 27 / 12 / 2001
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Deliberazione della Giunta Regionale 10 dicembre 2001, n. 54-4768
Interventi in campo ambientale attuati dalla Regione e dagli Enti Locali;
accantonamento della somma complessiva di lire 62.833.114.210 assegnata
dallo Stato alla Regione Piemonte con D.P.C.M. 21 febbraio 2001
A relazione dellAssessore Cavallera
Lart. 7 comma 3 del D.Lgs. 30 marzo 1998 n. 112 stabilisce che, con i
provvedimenti di cui allarticolo 7 della legge 15 marzo 1997 n. 59, alle
Regioni e agli Enti Locali destinatari delle funzioni e dei compiti conferiti
sono attribuiti beni e risorse corrispondenti per ammontare a quelli utilizzati
dallo Stato per lesercizio delle medesime funzioni e compiti prima del
conferimento.
Ai fini dellesercizio delle funzioni trasferite i DD.P.C.M. 12 ottobre
2000, 13 novembre 2000 e 21 febbraio 2001 hanno quantificato in lire 66.537.114.210
le risorse finanziarie da assegnare alla Regione Piemonte, di cui lire
62.833.114.210 trasferite alla Regione e lire 3.704.000.000 trasferite
direttamente dallo Stato alle Province ai sensi di quanto disposto con
D.G.R. 33-1145 del 23 ottobre 2000.
A seguito della soppressione del programma triennale di difesa dellambiente
prevista dallart. 68 del D.Lgs. 112/1998, lart. 73 del medesimo decreto
legislativo stabilisce che sono altresì conferite alle Regioni le funzioni
relative alla determinazione delle priorità dellazione ambientale (comma
1 lett. a), il coordinamento degli interventi ambientali (comma 1 lett.
b) e la ripartizione delle risorse finanziarie assegnate tra i vari interventi
(comma 1 lett. c).
Va innanzitutto premesso che lazione ambientale si colloca oggi in uno
scenario che richiede alla Regione e agli Enti locali di prendere atto
di alcuni aspetti fondamentali sotto il profilo normativo, economico e
sociale, aspetti tutti collegati a quellobiettivo di sviluppo sostenibile
che rappresenta ormai un patrimonio comune alla Comunità internazionale,
allUnione Europea, al nostro Paese sia a livello nazionale che regionale.
La predisposizione e lattuazione di un programma di interventi ambientali
deve pertanto essere connotato da una dimensione strategica che coniughi
le azioni non solo di risanamento e di tutela delle tradizionali matrici
ambientali ma anche di garanzia di una qualità della vita e dello sviluppo
economico e sociale.
La sostenibilità ambientale è, infatti, oggi parte integrante dello sviluppo
sostenibile e la sua funzione essenziale è quella di concorrere con la
sostenibilità economica, sociale e istituzionale.
La sostenibilità economica, sociale, istituzionale e ambientale, che connota
gli indirizzi della Unione Europea, è stata perseguita dalla Regione Piemonte
nel Piano Regionale di Sviluppo, nelle normative e nella programmazione
di settore in campo ambientale ed energetico.
E pertanto in questo quadro che si devono collocare gli interventi in
campo ambientale, comprendendo in questa accezione lambiente nel suo complesso
e le sue risorse quali laria, lacqua, il suolo e lenergia.
I necessari punti di riferimento per gli interventi che è necessario realizzare
risultano essere i piani regionali di settore discendenti dalla normativa
regionale, il Protocollo dintesa di Torino stipulato fra le Regioni il
5 giugno 2001, lassetto istituzionale ordinamentale discendente dalla
legge regionale 44/2000 - che consente di operare in un quadro nel quale
i diversi soggetti istituzionali sono in grado di rilevare esigenze ed
opportunità, individuando interconnessioni e sinergie - e coinvolgendo
i diversi soggetti della società civile interessati al processo in un quadro
di interlocuzione complessiva.
In tale contesto, tali interventi debbono avere alcune caratteristiche
principali quali:
- lorganicità, intesa come possibilità di innescare manovre combinate
capaci di incidere strutturalmente sui problemi;
- lintegrazione anche con altri interventi, finalizzata ad assicurare
ove necessario lazione sulle diverse risorse ambientali;
- la compiutezza, ferma restando la possibilità di realizzazioni per fasi
programmate nel tempo previsto;
- la fattibilità economica, urbanistica e normativa;
- la risposta alle criticità emergenti.
Sotto il profilo ambientale le criticità della Regione Piemonte riguardano
la qualità dellaria, linquinamento acustico, la fragilità del suolo,
linquinamento diffuso sui suoli, la contaminazione di siti, la presenza
dellamianto, la gestione dei rifiuti, il patrimonio naturale e la biodiversità,
linquinamento elettromagnetico, lidro-esigenza, la qualità delle acque
e la conoscenza delle falde sotterranee, i consumi energetici, il rischio
tecnologico.
Le criticità suddette vanno peraltro affrontate nel quadro complessivo
di sostegno allo sviluppo sostenibile, quale emerge dal VI Programma di
sviluppo della Unione Europea, utilizzando gli strumenti della VIA e della
VAS introdotti e previsti dalla legge regionale 40/1998, del sistema informativo
sulle diverse matrici ambientali, delleducazione ambientale, della formazione
e dellinnovazione tecnologica.
Nel quadro delle competenze pianificatorie e amministrative, quali emergono
dalla legge regionale 26 aprile 2000 n. 44, appare opportuno nellattuale
fase demandare lattuazione della maggior parte degli interventi agli Enti
Locali in coerenza con le previsioni di bilancio operate nel corrente esercizio
finanziario al fine di corrispondere alle emergenze più immediate del territorio.
Al fine di pervenire ad un quadro organico a livello territoriale si ritiene
necessario che ciascuna Provincia coordini un programma di interventi al
proprio livello territoriale da predisporsi dintesa con i Comuni e le
Comunità Montane per le esigenze prioritarie emergenti sul territorio.
Il programma degli interventi, predisposto da ciascuna Provincia nel rispetto
degli obiettivi infra indicati, deve essere ispirato ad alcuni principi
fondamentali quali la coerenza con il Piano Regionale di Sviluppo, il raccordo
con i piani di settore non solo in campo ambientale ma nellintero campo
delle competenze regionali.
Date queste premesse, è pertanto necessario che i programmi di intervento
vengano suddivisi per obiettivi e per direttrici finalizzate ad integrare
le politiche di sviluppo sostenibile.
Conseguentemente, i previsti obiettivi dovranno essere identificati allinterno
di direttrici riguardanti il miglioramento del clima, la riduzione degli
inquinamenti (atmosferico, acustico, idrico, elettromagnetico, dei suoli),
la difesa della natura, la gestione dei rifiuti, il risanamento ambientale,
la promozione di sistemi di certificazione e di innovazione tecnologica,
il rischio tecnologico, lintegrazione del sistema informativo ambientale
e del programma INFEA.
Per ciascuna direttrice gli interventi verranno proposti dagli Enti locali
e dalla Provincia e coordinati in un unico programma presentato alla Regione
dalla Provincia stessa. Tale programma dovrà essere coerente con il Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale ovvero con le linee di indirizzo
già individuate.
Nello specifico, le azioni da realizzarsi potranno riguardare sia interventi
diretti, sia iniziative di finanziamento per ricerca e studi sia accordi
di programma e apertura di bandi rivolti ai privati.
Nella predisposizione dei programmi, gli interventi dovranno essere individuati
tenendo conto di quelli già finanziati da altri piani e programmi.
I programmi presentati dalle Province dovranno contenere un ordine di priorità,
tenendo conto delle maggiori esigenze e criticità evidenziate nel territorio
di riferimento.
Il piano degli interventi dovrà essere presentato dalle Province entro
due mesi dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte
della presente deliberazione e realizzato tempestivamente.
Ai fini poi della ripartizione su base provinciale delle risorse necessarie
al finanziamento dei programmi, si ritiene opportuna, anche in considerazione
delle modalità di determinazione e quantificazione delle risorse di che
trattasi operata a livello nazionale, una ripartizione effettuata in applicazione
di criteri analoghi.
I fondi assegnati verranno trasferiti a ciascuna Provincia immediatamente
per un primo 10%, al fine di far fronte ad esigenze di emergenza improvvisa
rilevate sul territorio da parte degli Enti Locali -ivi compresi interventi
urgenti di risanamento e bonifica- per il successivo 50%, ad avvenuta presentazione
e positiva valutazione di coerenza del programma provinciale, mentre limporto
residuo sarà trasferito sulla base di specifica rendicontazione di spesa
che attesti lavvenuta utilizzazione da parte di ciascuna Provincia degli
importi già trasferiti.
Eventuali previsioni di minori spese basate su economie, fatta salva la
necessità di garantire comunque la conclusione degli interventi programmati,
potranno essere destinate ad ulteriori interventi che dovranno essere già
previsti come integrativi allatto della presentazione dei programmi.
Ai fini delladozione degli atti attuativi delle direttive formulate con
il presente provvedimento e dei successivi atti di trasferimento dei fondi
alle Province piemontesi, secondo le modalità sopra precisate, si provvede
allaccantonamento degli appositi stanziamenti di bilancio oggetto di iscrizione
a seguito del trasferimento delle risorse assegnate dallo Stato ai sensi
dei DD.P.C.M. 12 ottobre 2000, 13 novembre 2000 e 21 febbraio 2001, iscrizione
che è avvenuta per lire 300.000.000 sul capitolo di parte corrente n. 15183/2001
(Spese dirette della Regione per lattuazione della programmazione regionale
in materia ambientale), per lire 500.000.000 sul capitolo di investimento
n. 26910/2001 (Spese dirette della Regione per lattuazione della programmazione
regionale in materia ambientale) e per lire 62.033.114.210 sul capitolo
n. 26938/2001 (Attuazione della programmazione regionale in materia ambientale;
trasferimenti ai soggetti pubblici per la realizzazione dei relativi interventi).
Lattuazione e il coordinamento delle iniziative da finanziarsi con lo
stanziamento di cui al cap. 26938/2001 viene demandata, in considerazione
della competenza in materia, così come risultante alla luce delle attribuzioni
stabilite dal Consiglio regionale con la deliberazione n. 442-14210 del
30 settembre 1997, alla Direzione Tutela e risanamento ambientale-Programmazione
gestione rifiuti, la quale dovrà operare dintesa con la Direzione Pianificazione
risorse idriche e con la Direzione Turismo Sport Parchi per le materie
riconducibili alle competenze di questultime strutture nonchè con le ulteriori
Direzioni regionali coinvolte.
Per contro gli stanziamenti aventi ad oggetto spese dirette saranno invece
utilizzati per la copertura di obbligazioni da assumere per il supporto
di attività di competenza regionale rientranti negli stessi obiettivi.
In particolare, si prevede di assegnare:
- -alla Direzione Pianificazione delle risorse idriche le risorse iscritte
sul cap. 15183/2001 da destinare allesecuzione di indagini podologiche
più approfondite a scala 1:50.000 su aree critiche per la vulnerabilità
da nutrienti e da fitofarmaci di origine agricola al fine di disporre di
informazioni di maggior dettaglio riguardanti la capacità protettiva dei
suoli, secondo un programma già approvato dal comitato tecnico dellAutorità
di Bacino, ma non ancora finanziato per mancanza di risorse;
- -alla Direzione Turismo Sport Parchi le risorse iscritte sul cap. 26910/2001
da destinare ad interventi di miglioramento ambientale a carico di boschi
ripariali, zone umide e prati aridi in aree demaniali regionali appartenenti
alla fascia fluviale del Po nella Riserva naturale della Garzaia di Valenza
(Parco fluviale del Po-Tratto Vercellese e Alessandrino.
In considerazione dellindifferibilità ed urgenza di provvedere alla promozione
e allavvio di iniziative ambientali sulle tematiche sopra enunciate nonché
al fine di garantire immediata copertura finanziaria alle iniziative che
le Province andranno ad assumere per la presentazione e la successiva realizzazione
degli interventi oggetto dei singoli programmi, si ravvisa nel caso di
specie la ricorrenza dei presupposti previsti per la deroga di cui allart.
31, comma 8 della legge regionale 7/2001 ai fini dei relativi impegni di
spesa da parte delle Direzioni regionali competenti.
In considerazione poi della rilevanza strategica per la tutela e per la
conservazione dellambiente del territorio Piemontese che le iniziative
in questione rivestono, si pone a carico della Direzione Tutela e risanamento
ambientale-Programmazione gestione rifiuti lobbligo di relazionare alla
Giunta regionale sui programmi presentati dalle Province e la facoltà di
sottoporre alla Giunta regionale eventuali problematiche che dovessero
insorgere in fase di attuazione e non altrimenti risolvibili sulla base
dei criteri formulati con il presente atto.
Tutto ciò premesso la Giunta Regionale,
visto lart. 17 della legge regionale 8 agosto 1997 n. 51;
vista la legge regionale 11 aprile 2001 n. 7;
vista la legge regionale 14 maggio 2001 n. 10;
visto il decreto legislativo 30 marzo 1998 n. 112;
vista la legge regionale 26 aprile 2000 n. 44;
con voto unanime espresso nei modi di legge,
delibera
- di accantonare, per le finalità indicate in premessa, le seguenti somme
iscritte sul bilancio regionale 2001:
- lire 300.000.000 sul cap. 15183/2001 (101594/A), che vengono assegnate
alla Direzione regionale Pianificazione risorse idriche;
- lire 500.000.000 sul cap. 26910/2001 (101595/A), che vengono assegnate
alla Direzione regionale Turismo Sport Parchi;
- lire 62.033.114.210 sul cap. 26938/2001 (101596/A), che vengono assegnate
alla Direzione regionale Tutela e risanamento ambientale-Programmazione
gestione rifiuti;
- di assegnare le somme come sopra accantonate ai fini delladozione degli
atti di competenza da assumersi nel rispetto dei criteri e secondo le modalità
di cui in premessa;
di comunicare il presente provvedimento alla Conferenza permanente Regione-Autonomie
Locali istituita ai sensi dellart. 6 della legge regionale 20 novembre
1998 n. 34.
(omissis)