Bollettino Ufficiale n. 52 del 27 / 12 / 2001
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Deliberazione della Giunta Regionale 3 dicembre 2001, n. 43-4707
Approvazione requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi dei Centri
di Procreazione Medicalmente Assistita, ai sensi della D.C.R. n. 616-3149
del 22.2.2000
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di approvare i requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi delle
strutture sanitarie pubbliche e private che espletano attività di Procreazione
Medicalmente Assistita così come definiti allallegato 1 al presente provvedimento
che costituisce parte integrante e sostanziale, secondo le procedure e
modalità stabilite nella DCR n. 616-3149 del 22.2.2000;
- di rinviare a successivo atto di Giunta Regionale lindividuazione delle
prestazioni e relative tariffe riconducibili alla PMA, in relazione alle
diverse tecniche adottate;
- di dare mandato alla Direzione Controllo delle Attività Sanitarie di
adottare i necessari provvedimenti attuativi per la definizione delle procedure
autorizzative di competenza regionale.
(omissis)
Allegato
PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
Le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) sono finalizzate
al trattamento dellinfertilità; devono essere applicate qualora non sia
stato possibile ripristinare la fertilità spontanea o qualora i trattamenti
sia medici che chirurgici, atti a correggere o rimuovere le cause della
sterilità non abbiano avuto esito positivo.
Nel caso in cui nella coppia infertile persista un residuo di fertilità
spontanea, le procedure di PMA trovano una corretta applicazione, in base
alletà della donna e alla durata dellinfertilità, quando offrano possibilità
di gravidanza superiori alla probabilità di concepimento spontaneo.
Esse vanno inserite in un corretto processo diagnostico e terapeutico,
che abbia attentamente valutato le possibilità di una fecondazione spontanea.
Con il termine di procreazione medicalmente assistita (PMA) si intendono
una serie di metodiche che vanno dalle tecniche più semplici, ampiamente
utilizzate da molti anni, - come linseminazione intrauterina (IUI) - a
tecniche più complesse e più recenti come linseminazione intracitoplasmatica
degli spermatozoi (ICSI).
Data la complessità dellorganizzazione tecnico-strumentale e di personale
comunque richiesta per la loro erogazione, gli interventi di PMA possono
essere effettuati esclusivamente in strutture sanitarie espressamente autorizzate,
con esclusione degli studi professionali.
Così come indicato in vari documenti di Commissioni Ministeriali , Associazioni
Scientifiche e Professionali e provvedimenti regionali, vengono individuati
tre livelli di intervento di PMA, distinti per complessità crescente delle
caratteristiche tecnico-scientifiche, delle attrezzature e competenze necessarie,
in relazione alle metodiche adottate a ciascun livello.
Il primo livello è riconducibile allambito della specialistica ambulatoriale.
Il secondo livello è riconducibile ad ambulatorio specialistico con possibilità
di chirurgia ambulatoriale definita come la possibilità clinica, organizzativa
ed amministrativa di effettuare interventi chirurgici ed anche procedure
diagnostiche e/o terapeutiche invasive e semiinvasive, senza ricovero,
che consentano allutente autonomia motoria e piena vigilanza entro le
due ore successive alla conclusione dellintervento e non necessitino di
assistenza continuativa post-intervento.
Il terzo livello è riconducibile nellambito della day-surgery (possibilità
di eseguire narcosi profonda con intubazione)..
CENTRI DI 1° LIVELLO
Le metodiche di PMA di primo livello, eseguibili in regime ambulatoriale,
comprendono lespletamento delle procedure di:
- inseminazione in ciclo naturale intracervicale o intrauterina;
- induzione dellovulazione multipla associata o meno ad inseminazione
intracervicale o intrauterina;
- induzione dellovulazione singola in pazienti amenorroiche (terapia con
gonadotropine);
REQUISITI STRUTTURALI
Oltre ai requisiti previsti dalla DCR n. 616-3149 del 22.2.2000 Assistenza
specialistica ambulatoriale deve essere presente.
- un locale idoneo (camera biologica e/o laboratorio) per la preparazione
del campione seminale, distinto dai locali destinati ad attività ambulatoriale
della struttura.
REQUISITI TECNOLOGICI
Oltre a quanto previsto dalla DCR 616 cit. Assistenza specialistica ambulatoriale
deve essere presente:
- una cappa a flusso laminare
- un termostato
- una centrifuga
- un microscopio ottico a contrasto di fase
- una pipettatrice automatica
- un ecografo con sonda vaginale
- apparecchio per dosaggi ormonali rapidi o collegamento funzionale con
idoneo laboratorio
(mediante apposita convenzione)
- idonea attrezzatura per la valutazione e preparazione del liquido seminale
- frigorifero
COMPETENZE PROFESSIONALI
I requisiti inerenti il personale di cui alla DCR 616 cit. Assistenza
specialistica ambulatoriale trovano applicazione con la seguente specificazione:
- presenza di un medico specialista in ginecologia e/o fisiopatologia della
riproduzione, indicato quale responsabile delle attività cliniche svolte;
- un biologo o un medico con esperienza in seminologia, se tale esperienza
non è presente nella figura del ginecologo;
- disponibilità, qualora necessaria, di consulenza psicologica/psichiatrica,
genetica, endocrinologica e andrologica/urologica;
- Lunità infermieristica prevista può essere rappresentata anche da unostetrica.
CENTRI DI 2° LIVELLO
Il secondo livello prevede, oltre alle metodiche previste per il primo
livello, interventi e procedure invasive , non comportanti il ricorso a
narcosi profonda e intubazione. Le tecniche adottate comprendono:
- inseminazione intraperitoneale (DIPI)
- prelievo ovocitario ecoguidato e fecondazione in vitro (FIVET e ICSI)
con trasferimento in utero degli embrioni;
- prelievo degli spermatozoi dal tratto genitale maschile (PESA, TESA);
- crioconservazione spermatozoi, ovociti e embrioni.
REQUISITI STRUTTURALI
Ad integrazione ai requisiti individuati per lerogazione delle prestazioni
di 1° livello , la struttura deve possedere:
- un locale con spazi, distinti e separati, per la preparazione utenti
e per la sosta pazienti;
- sala chirurgica con metratura non inferiore a mq 20, qualora la stessa
contenga al suo interno
la zona preparazione personale, la zona per il deposito materiale sterile,
la zona sterilizzazione; può essere di dimensioni inferiori e comunque
non meno di 14 mq, qualora non contenga le zone succitate, essendo indispensabile
la presenza di almeno tre operatori in contemporanea;
- una camera biologica e/o laboratorio per lesecuzione delle tecniche
biologiche, contigua alla sala chirurgica;
- un locale per spogliatoio personale.
Il locale chirurgico e la camera biologica devono essere serviti dal gruppo
elettrogeno e dal gruppo di continuità.
Nel locale chirurgico e nella camera biologica devono essere assicurate:
ricambi daria 6 volumi / ora;
velocità aria tra 0,05 - 0,15 m/s
umidità relativa compresa tra 40-60%
temperatura interna compresa tra 20-28°C
Le superfici devono risultare ignifughe, resistenti al lavaggio e alla
disinfezione, lisce e non scanalate, con raccordo arrotondato al pavimento.
Questultimo deve essere resistente agli agenti chimici e fisici, levigato
e antisdrucciolo.
Nello spazio riservato alla sterilizzazione e preparazione del personale
deve essere presente:
- un lavello in materiale resistente agli acidi e alcalini fornito di acqua
calda e fredda, per la pulizia degli strumenti chirurgici;
- un lavello per il lavaggio dei sanitari, con rubinetteria non manuale..
REQUISITI TECNOLOGICI
Oltre ai requisiti tecnologici per il primo livello debbono essere presenti:
Per ogni locale chirurgico:
- lettino chirurgico;
- lampada scialitica;
- un tavolino servitore;
- un supporto per contenitore di rifiuti chirurgici;
- apparecchiature per il processo di sterilizzazione in mancanza di servizio
centralizzato o esterno;
- strumentario chirurgico per prelievo ovociti;
- strumentario chirurgico per prelievo per cutaneo di spermatozoi;
- pompa per aspirazione ovocitaria;
- ecografo con sonda vaginale con ecoguida.
Devono inoltre essere presenti nella camera biologica:
- due incubatori a CO2;
- uno stereomicroscopio:
- un invertoscopio con applicato micromanipolatore (in caso di esecuzionedi
tecnica ICSI) ;
- un sistema automatizzato programmabile per crioconservazione (in caso
di programmi di crioconservazione). In tal caso è necessaria la presenza
di almeno due contenitori criogenici
(o più in rapporto ai programmi di crioconservazione).
Qualora il centro produca i terreni di coltura per proprio conto sono necessari:
- sistema per filtrazione ad acqua Milli-Q
- bilancia di precisione
- osmometro
- pHmetro
Al solo scopo di fronteggiare eventuali emergenze devono altresì essere
presenti:
- un elettrocardiografo;
- un defibrillatore;
- pallone ambu;
- i farmaci necessari in caso di emergenza
- materiale idoneo per intubazione
Deve, altresì, essere previsto un collegamento formalizzato con struttura
idonea ad affrontare eventuali emergenze chirurgo-vascolari.
Tutto lo strumentario deve essere monouso o in acciaio inossidabile o in
leghe o in metalli non ossidabili e deve essere idoneo al tipo di chirurgia
esercitata.
Gli arredi utilizzati devono essere realizzati in acciaio inossidabile
o comunque metalli non ossidabili.
COMPETENZE PROFESSIONALI
- presenza di un medico specialista in ginecologia e/o fisiopatologia della
riproduzione, indicato quale responsabile delle attività cliniche svolte
e con almeno sei mesi di esperienza documentata nel settore;
- la consulenza andrologica/urologica, può essere garantita tramite sottoscrizione
di specifico accordo con medici specialisti in materia e la figura professionale
deve essere presente al momento dellesecuzione di tecniche invasive sul
maschio infertile (PESA,TESA);
- presenza di un biologo o di un medico che assicuri competenza in seminologia,
colture cellulari, tecniche di fecondazione in vitro , acquisita tramite
frequenza di almeno sei mesi presso strutture pubbliche e/o private che
adottano tecniche di fecondazione assistita di secondo livello (comprovata
da idonea documentazione/attestazione rilasciata dal responsabile della
struttura. Per le strutture già in attività la frequenza è sostituita dalla
presentazione del curriculum del professionista biologo o medico).
- presenza di un anestesista al momento del prelievo ovocitario;
- Disponibilità di consulenza psicologica e/o psichiatrica, genetica ed
endocrinologica;
- Ununità infermieristica o ostetrica.
I medici operanti nel centro sono tenuti ad esercitare la propria attività
esclusivamente nellambito delle loro specifiche competenze, secondo quanto
stabilito dal responsabile del Centro.
CENTRI DI 3° LIVELLO
A) 3° LIVELLO CHIRURGICO
Il terzo livello chirurgico prevede, oltre le metodiche previste per il
primo ed il secondo livello, le seguenti tecniche da effettuarsi in narcosi
profonda.
- Laparoscopia diagnostica e operativa
- GIFT - ZIFT
- MESA - TESE
I requisiti per i Centri che effettuano attività di terzo livello chirurgico
sono quelli previsti dalla DCR n. 616-3149 del 22.2.2000, allegato 1 Day
Surgery
B) 3° LIVELLO BIOLOGICO-MOLECOLARE
- Diagnostica preimpianto
Per quanto concerne l attività di Biologia molecolare la normativa di
riferimento è quella concernente la disciplina dei laboratori di analisi.
REQUISITI ORGANIZZATIVI
Ogni Centro deve adempiere ai seguenti requisiti organizzativi a seconda
del livello di autorizzazione ottenuta:
- per ogni paziente deve essere approntata una scheda clinica ambulatoriale
in cui siano riportate la diagnosi, gli eventuali esami e condizioni cliniche,
le prestazioni effettuate e le prescrizioni terapeutiche;
- deve essere altresì approntato un registro ambulatoriale in cui devono
essere riportati, per ciascun paziente, la diagnosi, la descrizione della
procedura eseguita, le eventuali tecniche di anestesia e/o sedazione e/o
analgesia utilizzate, i nominativi del/degli operatori, lora dinizio
e fine dellintervento, il decorso clinico e intraoperatorio, comprese
le eventuali complicanze. Il registro deve essere sottoscritto dal medico
responsabile dellambulatorio e ciascun intervento deve essere firmato
dal chirurgo che lo ha effettuato. Per le attività espletate in regime
di Day Surgery, tale registrazione dovrà essere effettuata attraverso la
compilazione di apposita cartella clinica.
- presenza di un registro a cura del responsabile del settore biologico,
in cui debbono essere riportati per ciascuna paziente in terapia FIVER
o ICSI il numero totale di ovociti recuperati, il numero totale di ovociti
fertilizzati, il numero totale di embrioni trasferiti e di embrioni eventualmente
crioconservati, lesame seminale del partner e tutte le annotazioni pertinenti.
- presenza di un registro a cura del responsabile del settore biologico,
di monitoraggio dellattività nei vari programmi della crioconservazione
(in caso di crioconservazione di spermatozoi di donatori, di pazienti oncologici,
di pazienti di PMA, di ovociti, di embrioni).
In una relazione conclusiva, clinica e biologica, destinata al medico curante
e consegnata allutente al termine della prestazione devono essere indicati
tipo e quantità dei farmaci e degli eventuali anestetici utilizzati, le
procedure impiegate, i risultati ottenuti e qualunque indicazione terapeutica
utile al curante per il periodo successivo;
L a struttura è tenuta a fornire agli utenti documentazione informativa
che indichi con chiarezza modalità delle procedure, percentuale di successo,
possibili rischi ed effetti collaterali e a mantenere copia del consenso
informato.
Inoltre, deve poter esibire, a richiesta, i protocolli diagnostici e terapeutici
in uso.