Bollettino Ufficiale n. 52 del 27 / 12 / 2001
Torna al Sommario Indice Sistematico
Deliberazione della Giunta Regionale 17 dicembre 2001, n. 22-4798
Servizi di sviluppo agricolo. Programma di ricerca, sperimentazione e dimostrazione
agricola. Approvazione linee generali attività per lanno 2002
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
1. Di approvare, per quanto specificato in premessa, le linee generali
per il Programma Regionale di Ricerca, Sperimentazione e Dimostrazione
Agricola 2002 (Allegato 1) facente parte integrante della presente deliberazione.
2. Di provvedere mediante propria successiva deliberazione, non appena
saranno disponibili le necessarie risorse per il finanziamento del Programma,
allaccantonamento di tali risorse, per consentirne la gestione per lanno
2002.
(omissis)
Allegato
REGIONE PIEMONTE
PROGRAMMA REGIONALE DI RICERCA, SPERIMENTAZIONE E DIMOSTRAZIONE AGRICOLA
- ANNO 2002
PREMESSA
I servizi di sviluppo agricolo (SSA) sono linsieme delle attività finalizzate
al progresso tecnico dellagricoltura e alla crescita imprenditoriale degli
agricoltori. Tali attività vanno dalla ricerca e sperimentazione alla divulgazione,
allassistenza tecnica, alla formazione professionale, alla socio-informazione.
Nellambito dei SSA è inserito il Programma di ricerca, sperimentazione
e dimostrazione agraria che rappresenta uniniziativa regionale alla quale
possono aderire Istituzioni tecnico-scientifiche pubbliche (Università,
Istituti di ricerca, ecc.) e private (Associazioni di produttori agricoli,
Consorzi, ecc.).
Nellambito delle disposizioni legislative vigenti la Regione Piemonte,
mediante la Direzione 12 - Sviluppo dellAgricoltura, predispone un apposito
programma comprendente progetti di durata annuale e/o pluriennale che interessano
i diversi comparti produttivi agricoli regionali. Attualmente limpegno
finanziario è possibile su base annuale ma la descrizione completa del
progetto pluriennale, situazione frequente per la ricerca agricola, ne
consente una migliore valutazione in sede istruttoria.
Da un punto di vista organizzativo la Regione Piemonte favorisce la creazione
di gruppi di ricerca, interdisciplinari e interprofessionali, al fine di
assicurare una coerente integrazione tra una corretta impostazione metodologica
dei progetti ed una loro reale rispondenza alle esigenze delle imprese
agricole regionali. Soprattutto si punta ad affrontare le diverse problematiche
in maniera articolata e più vicina alla realtà con cui deve confrontarsi
quotidianamente limpresa agricola.
LE LINEE DI ORIENTAMENTO DELLA RICERCA, SPERIMENTAZIONE E DIMOSTRAZIONE
AGRARIA.
La Regione Piemonte ha sviluppato nel tempo un metodo di programmazione
del settore della R&S&D basato sulla consultazione ed il coinvolgimento
delle diverse parti operanti nellambito del comparto agricolo piemontese.
In questottica nel 2001 è stato predisposto e distribuito via posta
ordinaria e sul sito Internet regionale ai diversi livelli (Istituti
di ricerca, Organizzazioni e Associazioni dei produttori, Province, Comunità
Montane, Camere di commercio, Enti di assistenza tecnica, Consorzi, Associazioni
ambientalistiche, ecc.) un questionario per recepire le istanze delle diverse
parti relativamente ai temi ed alle necessità di ricerca e di divulgazione
agricole del territorio piemontese.
Sulla base dellesperienza maturata, e degli stimoli contenuti nei questionari,
la Regione Piemonte intende orientare la propria azione di sostegno della
ricerca, sperimentazione e dimostrazione agricola puntando ad un miglioramento
della sostenibilità tecnica, economica e ambientale dei propri sistemi
produttivi agricoli aziendali e territoriali attraverso una riduzione dei
costi di produzione, un contenimento dellimpatto sullagro-ecosistema
e un miglioramento qualitativo delle produzioni agricole regionali.
Questorientamento di carattere generale vale per tutti i comparti agricoli
regionali, ma per ognuno di essi, e per i singoli progetti, saranno fatte
delle valutazioni specifiche anche in merito al peso economico, allincidenza
sul territorio naturale e socio-economico, al grado di integrazione della
filiera (produzione trasformazione - commercializzazione), alla dinamica
del mercato e al ciclo di vita dei prodotti, ecc.
E auspicabile che le proposte progettuali siano presentate con unottica
di sistema concretizzabile a diversi livelli: di processo colturale o produttivo,
di azienda, di filiera.
INDICAZIONI OPERATIVE
Questo documento rappresenta lo strumento operativo di riferimento per
la preparazione, presentazione, istruttoria, approvazione di progetti di
ricerca, sperimentazione e dimostrazione agricola relativi allanno 2002.
Nell area 1 sono definite le linee obiettivo per singolo comparto produttivo,
cioé gli argomenti sui quali la Regione Piemonte intende puntare la propria
attenzione nel corso del triennio 2002-2004.
Chi intende presentare una proposta di ricerca, sperimentazione e dimostrazione
nel settore agricolo deve attenersi a tali linee.
Le linee sono organizzate per filiera produttiva salvo il settore Studi
economici e strategici che contiene tematiche a carattere di trasversalità.
Le linee contrassegnate da un fondino grigio sono da ritenersi finanziabili
solo per progetti in prosecuzione dal programma 2001.
Nell area 2 sono descritte le istruzioni per la presentazione a bando
delle proposte progettuali per studi, ricerca, sperimentazione e dimostrazione
agricola.
AREA 1
STUDI ECONOMICI E STRATEGICI
LINEE OBIETTIVO
1) Analisi dello scenario normativo, socio-economico, produttivo e delle
prospettive di mercato delle produzioni agricole regionali.
2) Verifica della sostenibilità sociale, ambientale ed economica dellagricoltura:
ruolo multifunzionale dellazienda agricola, pluriattività nella gestione
del territorio, sicurezza delloperatore agricolo, effetti ambientali della
produzione agricola, conservazione delle risorse naturali e culturali.
3) Evoluzione del sistema della conoscenza regionale: valutazione della
penetrazione dei risultati della R&S regionale presso le aziende agricole
piemontesi, realizzazione di modelli aziendali e produttivi con finalità
formative e di trasferimento dei risultati, razionalizzazione dei servizi
di supporto allassistenza tecnica regionale, prospettive duso e ricadute
territoriali delle innovazioni biotecnologiche.
4) Evoluzione nella gestione territoriale e socio-economica di aree a seguito
dellinvecchiamento della popolazione agricola e dellabbandono dei terreni
agro-forestali.
5) Indagini e ricerche agrometeorologiche: sul rischio climatico; sul comportamento
fenologico e produttivo delle colture agrarie.
6) Messa a punto ed applicazione della modellistica agrometeorologica a
supporto di ogni singolo comparto produttivo.
7) Ammendanti e sostanza organica nel terreno: valutazione dellefficacia
dei materiali compostati o di altri ammendanti ai fini dellincremento
del tenore di s.o. nel terreno; studio degli effetti sulle caratteristiche
fisico-chimiche del terreno e sullo stato vegeto-produttivo delle colture;
perfezionamento delle epoche e modalità di distribuzione.
8) Fitotossicità da accumulo di metalli pesanti nei terreni agrari: studio
di situazioni a rischio ed individuazione di possibili soluzioni.
9) La concimazione azotata di lento effetto: comparazione tra differenti
prodotti disponibili sul mercato in termini di efficacia produttiva e di
limitazione dellimpatto ambientale.
10) Applicazioni di geostatistica riferite ai suoli piemontesi per i principali
parametri fisico-chimici del terreno agrario.
11) Verifica e collaudo di tecniche diagnostiche rapide di campo per le
virosi vegetali di maggior interesse per il Piemonte.
12) Individuazione e realizzazione di sistemi irrigui e tecniche irrigue
mirati ad un maggior risparmio dacqua a livello regionale, comprensoriale
e aziendale.
13) Sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile nel settore agricolo
e nel territorio rurale mediante soluzioni e/o modelli di facile applicazione
alla realtà regionale.
14) Miglioramento delle infrastrutture per i trasporti e la logistica al
servizio dellagricoltura piemontese.
CASTANICOLTURA
LINEE OBIETTIVO
1) Razionalizzazione della castanicoltura da frutto.
2) Valutazione fitosanitaria e razionalizzazione della difesa in impianti
di pioppicoltura e di arboricoltura a ciclo lungo.
3) Individuazione di processi produttivi a minore intensità colturale che
consentano lecocertificazione e volti ad un miglioramento qualitativo
del legno di pioppo.
4) Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità vegetale(specie autoctone
delle fasce fluviali) nella realizzazione di soluzioni tecniche per il
recupero ambientale e la rinaturalizzazione.
5) Sviluppo della filiera legno a destinazione energetica.
CEREALI, OLEAGINOSE E INDUSTRIALI
LINEE OBIETTIVO
1) Individuazione di percorsi e/o tecniche colturali a basso input alternativi
ai tradizionali.
2) Orientamento della scelta varietale per cereali e proteoleaginose.
3) Individuazione di colture alternative con buone prospettive di mercato
da inserire nei sistemi colturali tradizionali
4) Misura e miglioramento della qualità igienico-sanitaria delle produzioni
cerealicole con particolare riferimento alla contaminazione da micotossine.
5) Indagine su diffusione, biologia ed epidemiologia di insetti, patogeni,
nematodi ed erbe infestanti di recente introduzione e/o in espansione e
definizione delle strategie di difesa: pentatomidi del frumento tenero,
Diabrotica virgifera virgifera del mais, fusariosi dei cereali, Heterodera
su barbabietola, erbe infestanti resistenti agli erbicidi.
6) Individuazione di tecniche di lotta alternative agli interventi chimici
per il contenimento di nematodi cisticoli della barbabietola ed erbe infestanti
dei seminativi.
FLOROVIVAISMO
LINEE OBIETTIVO
1) Salvaguardia delle varietà locali tramite interventi di caratterizzazione
e conservazione in vista di un loro inserimento nei programmi aziendali
di coltivazione.
2) Valutazione di processi produttivi o aspetti di tecnica colturale e
di conservazione che consentano la riduzione dellimpatto ambientale, il
contenimento dei costi colturali e il miglioramento della qualità del prodotto
.
3) Individuazione di novità di prodotto adatte ai climi piemontesi.
FRUTTICOLTURA
LINEE OBIETTIVO
1) Orientamento delle scelte varietali.
2) Salvaguardia del germoplasma piemontese tramite interventi di recupero,
caratterizzazione, conservazione e valorizzazione.
3) Misurazione e controllo della qualità delle produzioni tramite parametri
oggettivi utili per una razionale valorizzazione commerciale.
4) Individuazione di processi produttivi o aspetti di tecnica colturale
e di conservazione che consentano la riduzione dellimpatto ambientale,
il contenimento dei costi colturali e il miglioramento della qualità del
prodotto .
5) Indagini sulla diffusione, biologia ed epidemiologia di insetti e patogeni
di recente introduzione e/o in espansione e definizione di strategie di
difesa su: piccoli frutti, tripide estivo delle nettarine; Anarsia , Cydia
funebrana, moniliosi e cancri rameali delle drupacee.
6) Monitoraggio della sensibilità di popolazioni di Venturia inaequalis
ai fungicidi.
7) Indagine sulle malattie da conservazione e messa a punto metodi di difesa.
8) Verifica sulle possibilità di contenimento dei danni alla coltura del
nocciolo da parte di roditori arboricoli autoctoni e alloctoni.
9) Valutazione degli effetti dellinerbimento del frutteto sugli aspetti
fitopatologici, nutrizionali, di contenimento delle erbe infestanti, di
stabilità del terreno.
ORTICOLTURA E PIANTE OFFICINALI
LINEE OBIETTIVO
1) Orientamento delle scelte varietali in orticoltura in stretta relazione
con gli areali tipici di coltivazione.
2) Salvaguardia delle varietà locali di ortaggi tramite interventi di raccolta
caratterizzazione, conservazione ed eventualmente selezione.
3) Misurazione e controllo della qualità delle produzioni tramite parametri
oggettivi utili per una razionale valorizzazione commerciale.
4) Valutazione di processi produttivi o aspetti di tecnica colturale che
consentano la riduzione dellimpatto ambientale, il contenimento dei costi
colturali e il miglioramento della qualità del prodotto.
5) Individuazione di tecniche e valutazione di prodotti innovativi da impiegare
per il contenimento di patogeni, insetti ed erbe infestanti; tripidi, miridi
e tarsonemidi della fragola.
6) Lotta ad insetti o acari nocivi attraverso lintroduzione di predatori
o parassitoidi.
7) Disinfezione del suolo con mezzi alternativi al bromuro di metile.
VITICOLTURA - ENOLOGIA
LINEE OBIETTIVO
1) Salvaguardia della variabilità delle varietà piemontesi: interventi
di conservazione e caratterizzazione, azioni mirate di selezione.
2) Adeguamento della base ampelografica: verifica delladattabilità in
termini agronomici, produttivi ed enologici di cultivar locali, nazionali
ed internazionali non ancora autorizzate .
3) Maturità fenolica delle uve rosse: messa a punto di metodologie analitiche
di facile applicazione per la valutazione quali-quantitativa, realizzazione
di modelli previsionali per conoscere la potenzialità enologica delle uve.
4) Evoluzione qualitativa e riqualificazione dei vini VQPRD: caratterizzazione
enologica, verifica di tecniche innovative e soluzioni per uninnovazione
di prodotto.
5) Individuazione di processi produttivi sostenibili che consentano la
riduzione dellimpatto ambientale, il contenimento dei costi di produzione
nel rispetto di alti standard qualitativi e di elevate garanzie del consumatore.
6) Individuazione di tecniche preventive e valutazione di prodotti innovativi
da impiegare contro le principali malattie della vite: peronospora, oidio
marciumi del grappolo, malattie del legno.
7) Individuazione di validi strumenti previsionali da utilizzare nelle
decisioni di avvio dei trattamenti contro la peronospora.
8) Contenimento degli apporti di rame ed individuazione di prodotti alternativi
utilizzabili in agricoltura biologica.
9) Monitoraggi della sensibilità di popolazioni di peronospora, oidio e
muffa grigia verso i fungicidi di recente introduzione e di più comune
uso.
10) Studi e indagini sulla biologia ed epidemiologia di batteri e fitoplasmi;
studi e prove di lotta per relativi insetti vettori.
11) Valutazione degli effetti collaterali dei trattamenti insetticidi e
fungicidi sull acarofauna e sullinduzione di fitofagi secondari.
12) Valutazione degli effetti dellinerbimento del vigneto sugli aspetti
fitopatologici, nutrizionali, di contenimento delle erbe infestanti, di
stabilità del terreno.
FORAGGICOLTURA, ZOOTECNICA
LINEE OBIETTIVO
1) Salvaguardia delle razze animali autoctone regionali: caratterizzazione
di popolazioni, interventi di conservazione del germoplasma, piani di gestione
per le razze di interesse economico.
2) Elaborazione di modelli di gestione sostenibile di aziende foraggero-zootecniche
a basso impatto ambientale, garanti del reddito, del benessere animale
e della qualità dei prodotti.
3) Gestione delle risorse foraggere prato-pascolive: orientamento varietale,
individuazione di sistemi prativi (comprensivi della fase di conservazione
e utilizzazione) ad alta efficienza e stabilità, sviluppo di esperienze
di catasto pastorale, estensivizzazione dei sistemi pascolivi, realizzazione
di strumenti gestionali aziendali (p.es. mappe), individuazione di modalità
e parametri di valutazione commerciale dei foraggi.
4) Alimentazione proteica negli allevamenti: soluzioni operative (colturali,
gestionali) per migliorare la produzione aziendale di alimenti vegetali
proteici e per verificare lefficacia di tali alimenti in razioni destinate
ad animali da reddito.
5) Crescita delle basi informative tecnico-scientifiche a sostegno della
razza bovina Piemontese in una visione di filiera.
6) Evoluzione qualitativa dei prodotti regionali di origine zootecnica:
individuazione ed approfondimento di parametri descrittivi e/o di proprietà
nutrizionali e tecnologiche, definizione di processi produttivi, verifica
effetti e legami delle peculiarità dellambiente e del processo produttivo
con le caratteristiche del prodotto finale.
7) Controllo, tutela e sicurezza delle produzioni zootecniche regionali:
individuazione di parametri, sistemi organizzativi e tecniche analitiche
in grado di prevenire i rischi e assicurare la rintracciabilità e la salubrità
del prodotto nelle diverse fasi della filiera.
8) Effetti ambientali dei sistemi foraggero-zootecnici: uso dei reflui,
emissioni in atmosfera e rilasci in falda, conservazione paesaggistica
e del territorio.
AREA 2
Istruzioni per la presentazione a bando delle proposte progettuali per
studi, ricerca, sperimentazione e dimostrazione agricola
Tipologie di attività
STUDI E RICERCHE: progetti volti alla creazione di nuove conoscenze o alla
applicazione innovativa di conoscenze disponibili. Sono esclusi gli studi
di fattibilità.
SPERIMENTAZIONE: progetti che consentono la valutazione di conoscenze e
innovazioni sul territorio regionale.
DIMOSTRAZIONE: progetti che consentono la diffusione e ladozione sul territorio
regionale di conoscenze e innovazioni consolidate.
Proponenti:
Le proposte progettuali possono essere presentate da chiunque abbia interesse
alla realizzazione dei progetti ed allo sfruttamento dei risultati.
Beneficiari:
I beneficiari dei finanziamenti sono coloro che realizzano materialmente
le attività e che ne hanno la responsabilità. Essi sono:
ISTITUZIONI SCIENTIFICHE
Istituzioni scientifiche pubbliche e private.
ORGANISMI TECNICI
Istituti e scuole agrarie;
Organizzazioni e Associazioni di produttori;
Associazioni cooperativistiche;
Consorzi;
Società di servizi.
E prevista la partecipazione a titolo non oneroso di altri Organismi Tecnici,
non compresi nellelenco precedente, che operano in stretto collegamento
con le attività di dimostrazione e divulgazione sul territorio regionale.
Proposte progettuali
I progetti di ricerca, sperimentazione e dimostrazione dovranno soddisfare
una condizione organizzativa di minima, prevedendo la partecipazione di
un Istituzione scientifica, in qualità di referente scientifico, con un
Organismo tecnico, al fine di garantire il collegamento con il territorio
ed i produttori.
Sia il responsabile scientifico sia il responsabile dellattività sul territorio
devono sottoscrivere la proposta presentata e le eventuali integrazioni
richieste.
I progetti devono essere svolti sul territorio regionale, con esclusione
delle attività di gestione ed elaborazione dati nonché di determinazioni
analitiche specialistiche.
E necessario che i progetti indichino:
- un soggetto coordinatore del gruppo di ricerca;
- lesperienza degli Enti beneficiari nel settore di ricerca in cui è presentato
il progetto.
Sarà data priorità ai progetti che:
- affrontino in modo completo ed integrato una problematica - rispondendo
al requisito dinterdisciplinarità - e vedano coinvolti soggetti esperti
nelle diverse materie;
- che presentino un piano di divulgazione dettagliato che indichi strumenti
e modi che i beneficiari intendono adottare per il trasferimento efficace
dei risultati del progetto.
La ricerca e la sperimentazione, relative esclusivamente a metodi di produzione
biologica, devono essere obbligatoriamente svolte in aziende biologiche
e devono operare con unottica di sistema (per processo colturale o produttivo,
per azienda, per filiera).
Sono prese in considerazione solamente le domande compilate utilizzando
lapposita modulistica, predisposta dalla Regione Piemonte, che sarà resa
disponibile con successivo atto amministrativo.
Durata
E possibile presentare progetti annuali, biennali e triennali. Attualmente
limpegno finanziario è possibile su base annuale ma la descrizione completa
del progetto pluriennale, situazione frequente per la ricerca agricola,
ne consente una migliore valutazione in sede istruttoria.
Presentazione proposte
Le proposte vanno presentate in 3 copie cartacee (1 originale e 2 fotocopie)
più 1 in versione informatica (file di Word per Microsoft Office). Ogni
copia è composta da 1 scheda descrittiva del progetto, unica per tutto
il gruppo di ricerca e sottoscritta da tutti i partecipanti, e da tanti
preventivi di spesa quanti sono i beneficiari partecipanti.
Le proposte devono pervenire, con lettera di trasmissione, entro e non
oltre il giorno venerdì 15 febbraio 2002 presso il Settore Servizi di
Sviluppo Agricolo, Direzione Sviluppo dellAgricoltura della Regione
Piemonte, Corso Stati Uniti 21 - 10128 TORINO. Faranno fede il timbro postale
o, per consegne a mano, la data del protocollo della Direzione.
Finanziamento:
Spesa al 100% per progetti regionali
Partecipazione alla spesa per progetti a cofinanziamento.
Rapporto Regione - Beneficiari:
Convenzione
La Determinazione Dirigenziale n. 262 del 19.12.2001, codice 12.4, relativa
alla D.G.R. sopra riportata è pubblicata sul presente Bollettino Ufficiale,
Parte I (Ndr)
Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca
Direzione 12 - Sviluppo
dellAgricoltura
Servizi di Sviluppo Agricolo
Linee obiettivo
ARBORICOLTURA DA LEGNO
E INDUSTRIE DI TRASFORMAZIONEFONT>