Bollettino Ufficiale n. 50 del 12 / 12 / 2001

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Codice S1
D.D. 28 novembre 2001, n. 1096

Percorso A del programma 2001 di sicurezza alimentare nel Sahel: modalità di attuazione ed impegno di spesa di L. 300.000.000 (Euro154.937,07) sul cap. 11014/01

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

Per le motivazioni espresse in premessa,

* di approvare le modalità di attuazione del Percorso A del programma di sicurezza alimentare nel Sahel 2001 (processi di cooperazione decentrata degli enti locali) riportate in allegato alla presente determinazione per farne parte integrante e sostanziale;

* di impegnare la somma di Lire 300.000.000 (Euro 154.937,07) sul capitolo 11014/01 che presenta la necessaria disponibilità, a favore degli enti locali e dei parchi piemontesi individuati con successivi atti amministrativi, secondo i criteri citati in premessa e stabiliti al punto A del documento allegato alla presente determinazione;

* di definire con successivi atti amministrativi sulla base di apposita attività istruttoria, l’ammontare dei contributi da assegnare a ciascun ente locale o parco piemontese;

* di liquidare i contributi assegnati secondo le modalità stabilite al punto C del documento allegato alla presente determinazione;

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso entro il termine di 60 giorni innanzi al TAR Piemonte.

La presente determinazione verrà pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Il Direttore regionale
Giuliana Bottero

Allegato

MODALITÁ DI ATTUAZIONE DEL PERCORSO A DEL PROGRAMMA DI SICUREZZA ALIMENTARE NEL SAHEL

Processi di cooperazione decentrata degli enti locali e dei parchi piemontesi

Premessa

Con il Programma di sicurezza alimentare nel Sahel, avviato nel 1997, la Regione Piemonte ha finanziato la realizzazione di importanti iniziative di cooperazione internazionale volte ad affrontare il problema della sicurezza alimentare e della lotta alla povertà in quattro paesi dell’Africa subsahariana: Burkina Faso, Mali, Niger e Senegal.

Nell’ambito di tale Programma la Regione Piemonte ha riconosciuto un ruolo di particolare rilevanza alle attività di cooperazione decentrata, intendendo con questo termine riferirsi alle “iniziative di cooperazione allo sviluppo svolte dagli enti locali piemontesi, singolarmente o in consorzio fra loro, anche con il concorso delle espressioni della società civile organizzata del territorio di relativa competenza amministrativa, attuate in rapporto di partenariato prioritariamente con omologhe istituzioni dei Paesi in via di sviluppo favorendo la partecipazione attiva delle diverse componenti rappresentative della società civile dei paesi partner nel processo decisionale finalizzato allo sviluppo sostenibile del loro territorio”.

Per promuovere la partecipazione degli enti locali al programma di sicurezza alimentare nel Sahel, la Regione ha istituito un’apposita linea di finanziamento (percorso A) dedicata ai progetti di cooperazione decentrata degli enti locali piemontesi.

Nell’ambito di tale percorso, negli anni 1999 e 2000, sono stati sostenuti progetti che hanno dato vita a forme di partenariato tra enti locali del Piemonte e del Sahel, coinvolgendo in un impegno organico e prolungato gli attori delle rispettive comunità locali.

Le attività di cooperazione degli enti locali sono state altresì promosse attraverso il primo corso di formazione per funzionari pubblici piemontesi e la pubblicazione del relativo manuale nonché l’organizzazione di un forum per favorire l’incontro tra le autorità delle comunità locali piemontesi e saheliane.

Relativamente all’anno 2001, sulla base della DGR n. 23-4129 del 15/10/2001 di approvazione delle Direttive per i programmi di sicurezza alimentare nel Sahel nel triennio 2001-2003, si approva il presente documento che individua le modalità di attuazione dei processi di cooperazione decentrata degli enti locali e dei parchi piemontesi nell’area del Sahel.

A) Beneficiari

Possono chiedere finanziamenti nell’ambito del presente percorso gli enti locali e parchi piemontesi e ogni forma associativa tra i medesimi (1) in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:

* aver partecipato nell’anno 2000 al Forum delle autonomie locali Piemontesi e Saheliane;

* aver partecipato a corsi di formazione sulla cooperazione decentrata;

* aver dato avvio o attuazione ad esperienze di partenariato/gemellaggio /cooperazione con paesi in via di sviluppo,

* avere avviato collaborazioni con soggetti piemontesi per sostenere programmi di cooperazione nell’area del Sahel.

I requisiti di cui sopra debbono essere documentati al momento della presentazione della domanda di contributo.

Iniziative ammissibili

Sono finanziabili progetti sul tema della sicurezza alimentare e della lotta alla povertà che esprimono forme di cooperazione decentrata (secondo le definizioni fornite in premessa) con i quattro paesi africani coinvolti nel Programma Sahel: Burkina Faso, Mali, Niger, Senegal.

I progetti debbono prevedere iniziative di scambio di esperienze, competenze e risorse tra soggetti pubblici e privati del Piemonte ed i loro corrispettivi nei paesi saheliani ed indicare con chiarezza la presenza e il ruolo del soggetto omologo in Sahel e delle associazioni del Nord e del Sud che parteciperanno alle iniziative. Particolare rilevanza è riconosciuta alle associazioni e ONG piemontesi sia per la loro conoscenza approfondita dei paesi saheliani sia per la competenza maturata nella realizzazione di progetti di cooperazione internazionale nei paesi del Sud del mondo. Per valorizzare tali esperienze è stata prevista la possibilità che gli Enti Locali possano partecipare al programma Sahel coinvolgendo, dal punto di vista operativo e finanziario, anche altri soggetti come le ONG e le Associazioni con competenza nella cooperazione internazionale, fermo restando il ruolo attivo delle amministrazioni competenti.

Gli enti che non avessero ancora avviato progetti di cooperazione decentrata possono ottenere finanziamenti anche per attività necessarie alla predisposizione degli apposti accordi con le controparti locali (per es. viaggi di conoscenza, analisi preliminari, studi di fattibilità), purché tali attività si inseriscano all’interno di un’iniziativa più vasta che preveda la realizzazione futura di azioni concrete.

B) Modalità di adesione

Gli enti interessati che possiedono i requisiti di cui al punto A, possono aderire alla fase 2001 del Percorso A presentando le proprie proposte progettuali al Settore Affari Internazionali e Comunitari della Regione Piemonte - Piazza Castello 165 Torino, con le seguenti modalità:

* a mezzo posta mediante raccomandata con avviso di ricevimento. Farà fede la data del timbro dell’ufficio postale di spedizione,

* mediante telefax,

* con consegna a mano esclusivamente agli Uffici 501/507/514 del Settore Affari Internazionali al quinto piano della sede regionale di Piazza Castello 165.

Per l’accesso ai finanziamenti regionali non sono previsti termini di presentazione dei progetti ma le proposte che perverranno verranno valutate volta per volta ed eventualmente approvate con Determinazione dirigenziale, fino a esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, pari a L. 300.000.000.( Euro 154.937,07)

I tempi tecnici di gestione delle procedure non consentono di assegnare i contributi alle proposte che perverranno oltre il 30/11/2002.

I progetti debbono essere formulati esclusivamente utilizzando i moduli predisposti dalla Regione, secondo lo schema di seguito indicato:

- domanda di adesione al percorso e richiesta di contributo (modulo A)

- scheda descrittiva del progetto (modulo B)

- preventivo dei costi (modulo C)

Deve inoltre essere allegata una lettera di adesione dell’Autorità Locale partner che, nel caso in cui non possa essere prodotta contestualmente alla presentazione del progetto, potrà anche essere inviata nei 60 giorni successivi.

I moduli B e C (scheda descrittiva del progetto e preventivo dei costi) debbono essere inviati anche su floppy o via e-mail.

Il preventivo dei costi dovrà essere espresso non solo in Lire ma anche in Euro tenendo conto delle regole di conversione elaborate in materia dal Regolamento comunitario 3 Maggio 1998, n. 974 (2).

Ogni ente può presentare al massimo due progetti, ciascuno dei quali potrà essere finanziato dalla Regione per un importo non superiore a L. 70.000.000 (Euro 36.151,90)

Il contributo regionale non potrà in ogni caso essere superiore al 50% delle spese previste per la realizzazione del progetto, a fronte di risorse messe a disposizione dal titolare del progetto per un importo non inferiore al 40% del contributo regionale.

Nel redigere il preventivo di spesa e successivamente il rendiconto finanziario, si dovrà tenere conto dei seguenti criteri:

- Le spese generali non potranno superare il 6% del costo totale del progetto

- Le spese che verranno rendicontate sotto forma di attività valorizzate (3) non dovranno superare il 30% del costo complessivo del progetto,

- le spese di personale non potranno superare il 50% del costo complessivo del progetto.

- La voce relativa alle missioni non potrà superare il 50% del costo del progetto.

C) Valutazione dei progetti ed erogazione dei contributi

Le iniziative presentate saranno oggetto di un’istruttoria tecnico-amministrativa da parte dell’Ufficio regionale competente, nel corso della quale si procederà alla verifica dell’ammissibilità delle domande, nonché alla valutazione di merito dei progetti sulla base di parametri quali le ricadute sulla sicurezza alimentare e la lotta alla povertà nei paesi saheliani coinvolti, le caratteristiche del partenariato in Piemonte e in Sahel, la coerenza tecnico-economica rispetto agli obiettivi regionali e le ricadute delle azioni di sensibilizzazione sulle comunità piemontesi e saheliane.

Nel corso dell’istruttoria gli uffici regionali organizzeranno appositi incontri con gli enti proponenti al fine di approfondire le iniziative proposte e concertare eventuali integrazioni e collaborazioni con altri progetti regionali.

Con apposito atto amministrativo l’Ufficio competente approverà i progetti pervenuti e comunicherà per iscritto l’ammontare dell’eventuale contributo assegnato.

Il contributo regionale assegnato sarà erogato in due rate rispettivamente del 70% e del 30%. La prima rata verrà erogata, come anticipo sulle spese da sostenere, previa lettera di accettazione del contributo, che costituisce data di avvio del progetto. La seconda rata verrà erogata, a conclusione del progetto, alla presentazione di una relazione conclusiva e di una rendicontazione delle spese sostenute.

D) Rendicontazione delle spese

Relativamente agli adempimenti amministrativi e contabili per la rendicontazione del contributo erogato, si richiamano le disposizioni previste con Determinzione n.950 del 25/10/2001 per il percorso C del Programma Sahel.

Per l’erogazione del saldo del contributo (30%), gli enti debbono rendicontare l’intero costo del progetto utilizzando i moduli predisposti dalla Regione, secondo lo schema sottoindicato:

* una tabella dei preventivi e dei consuntivi di spesa; (modulo 1)

* un elenco dei documenti giustificativi delle spese; (modulo 2)

* una dichiarazione sostitutiva che comprovi l’effettivo utilizzo delle risorse finanziarie per la copertura dei costi delle azioni indicate nel progetto approvato dalla Regione (modulo 3)

* la relazione finale sugli interventi realizzati (in forma libera)

La somma delle spese rendicontate non dovrà essere inferiore a quella indicata nel preventivo allegato al progetto presentato. Diversamente si procederà ad una riduzione del contributo in proporzione alle spese effettivamente sostenute e documentate.

La rendicontazione delle spese dovrà avvenire entro un anno dalla data di avvio del progetto e comunque non oltre il 30/11/03 e potrà anche comportare l’invio alla Regione degli atti amministrativi adottati per la realizzazione del progetto purché contengano precisi riferimenti idonei a rendere conoscibile la natura delle spese.

Qualora durante il periodo di realizzazione degli interventi si verifichino eventi eccezionali ed imprevisti, l’ente beneficiario del contributo potrà presentare istanza motivata di variazione del progetto in corso d’opera, con le modalità ed i criteri indicati nella Determinazione n.1053 del 4/10/2000, relativa al percorso C del Programma Sahel.

E) Servizio di accompagnamento

Anche per l’anno 2001, al fine di promuovere le attività previste dal percorso A “cooperazione decentrata degli enti locali e dei parchi piemontesi” la Regione Piemonte ha attivato una apposita collaborazione con l’associazione LVIA, (Via Borgosesia 30, Torino, Tel. 011/74.12.507, Fax. 011/74.52.61, E-mail: lviato@infosys.it), per offrire agli Enti Locali interessati un servizio di accompagnamento che faciliti l’avvio di rapporti di cooperazione con le Collettività Locali Saheliane.

A tal fine, si richiamano le azioni che l’associazione svolge e svolgerà a beneficio degli Enti Locali nell’ambito della collaborazione con l’Amministrazione Regionale.

* Collaborazione per la programmazione e la realizzazione di azioni di sensibilizzazione e di ricaduta sul territorio

* Collaborazione per l’individuazione di soggetti partner, in Piemonte e nel Sahel

* Accompagnamento alla programmazione e all’elaborazione di progetti ed azioni specifiche sia direttamente con i singoli Enti Locali, sia attraverso l’organizzazione di incontri e riunioni con gli stessi e con i partners, sia coinvolgendo Ong piemontesi già operanti nei quattro Paesi di intervento

* Accompagnamento all’organizzazione di missioni di incontro / azione, nel Sahel ed in Italia, fra le autorità locali ed altri soggetti partner dei Paesi coinvolti, nonché svolgimento di un ruolo di intermediazione e facilitazione di rapporti

* Attività di formazione e di sostegno alla realizzazione e la gestione dei progetti avviati nei quattro paesi di intervento dagli Enti Locali piemontesi e saheliani

* Messa a disposizione delle risorse umane e delle sedi di cui la LVIA dispone nei Paesi oggetto dell’intervento regionale.


Note

(1) punto 2 delle Direttive per il programma di sicurezza alimentare in Sahel, approvate con DGR 23-4129 del 15/10/ 2001.

(2) La conversione degli importi si effettua dividendo la cifra espressa in Lire per il tasso di conversione 1 Euro = 1936,27. La somma così ottenuta deve essere arrotondata al secondo decimale, tenendo conto del valore del terso decimale: se il terzo decimale è inferiore a 5, la somma sarà arrotondata per difetto, se è superiore o uguale a 5, l’arrotondamento sarà per eccesso.

(3) Per “valorizzazione delle attività” si intende una quantificazione di apporti, in termini di beni o/e servizi, al progetto approvato. Tale quantificazione dovrà essere resa nella forma di una dichiarazione sottoscritta da chi ha offerto l’apporto e sarà ammessa nei seguenti casi:

- quantificazione del lavoro svolto, in modo forfettario, da personale dipendente retribuito dall’ente titolare del contributo,

- quantificazione del lavoro svolto a titolo gratuito da parte di altri soggetti,

- quantificazione di beni e servizi offerti a titolo gratuito da parte di cittadini coinvolti nel progetto (es. vitto, alloggio per delegazioni in visita)