Bollettino Ufficiale n. 50 del 12 / 12 / 2001
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Codice S1
Percorso A del programma 2001 di sicurezza alimentare nel Sahel: modalità
di attuazione ed impegno di spesa di L. 300.000.000 (Euro154.937,07) sul
cap. 11014/01
(omissis)
IL DIRETTORE
(omissis)
determina
Per le motivazioni espresse in premessa,
* di approvare le modalità di attuazione del Percorso A del programma di
sicurezza alimentare nel Sahel 2001 (processi di cooperazione decentrata
degli enti locali) riportate in allegato alla presente determinazione per
farne parte integrante e sostanziale;
* di impegnare la somma di Lire 300.000.000 (Euro 154.937,07) sul capitolo
11014/01 che presenta la necessaria disponibilità, a favore degli enti
locali e dei parchi piemontesi individuati con successivi atti amministrativi,
secondo i criteri citati in premessa e stabiliti al punto A del documento
allegato alla presente determinazione;
* di definire con successivi atti amministrativi sulla base di apposita
attività istruttoria, lammontare dei contributi da assegnare a ciascun
ente locale o parco piemontese;
* di liquidare i contributi assegnati secondo le modalità stabilite al
punto C del documento allegato alla presente determinazione;
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso entro il termine di
60 giorni innanzi al TAR Piemonte.
La presente determinazione verrà pubblicata per estratto sul Bollettino
Ufficiale della Regione Piemonte.
Il Direttore regionale
Allegato
MODALITÁ DI ATTUAZIONE DEL PERCORSO A DEL PROGRAMMA DI SICUREZZA ALIMENTARE
NEL SAHEL
Processi di cooperazione decentrata degli enti locali e dei parchi piemontesi
Premessa
Con il Programma di sicurezza alimentare nel Sahel, avviato nel 1997, la
Regione Piemonte ha finanziato la realizzazione di importanti iniziative
di cooperazione internazionale volte ad affrontare il problema della sicurezza
alimentare e della lotta alla povertà in quattro paesi dellAfrica subsahariana:
Burkina Faso, Mali, Niger e Senegal.
Nellambito di tale Programma la Regione Piemonte ha riconosciuto un ruolo
di particolare rilevanza alle attività di cooperazione decentrata, intendendo
con questo termine riferirsi alle iniziative di cooperazione allo sviluppo
svolte dagli enti locali piemontesi, singolarmente o in consorzio fra loro,
anche con il concorso delle espressioni della società civile organizzata
del territorio di relativa competenza amministrativa, attuate in rapporto
di partenariato prioritariamente con omologhe istituzioni dei Paesi in
via di sviluppo favorendo la partecipazione attiva delle diverse componenti
rappresentative della società civile dei paesi partner nel processo decisionale
finalizzato allo sviluppo sostenibile del loro territorio.
Per promuovere la partecipazione degli enti locali al programma di sicurezza
alimentare nel Sahel, la Regione ha istituito unapposita linea di finanziamento
(percorso A) dedicata ai progetti di cooperazione decentrata degli enti
locali piemontesi.
Nellambito di tale percorso, negli anni 1999 e 2000, sono stati sostenuti
progetti che hanno dato vita a forme di partenariato tra enti locali del
Piemonte e del Sahel, coinvolgendo in un impegno organico e prolungato
gli attori delle rispettive comunità locali.
Le attività di cooperazione degli enti locali sono state altresì promosse
attraverso il primo corso di formazione per funzionari pubblici piemontesi
e la pubblicazione del relativo manuale nonché lorganizzazione di un forum
per favorire lincontro tra le autorità delle comunità locali piemontesi
e saheliane.
Relativamente allanno 2001, sulla base della DGR n. 23-4129 del 15/10/2001
di approvazione delle Direttive per i programmi di sicurezza alimentare
nel Sahel nel triennio 2001-2003, si approva il presente documento che
individua le modalità di attuazione dei processi di cooperazione decentrata
degli enti locali e dei parchi piemontesi nellarea del Sahel.
A) Beneficiari
Possono chiedere finanziamenti nellambito del presente percorso gli enti
locali e parchi piemontesi e ogni forma associativa tra i medesimi (1) in
possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:
* aver partecipato nellanno 2000 al Forum delle autonomie locali Piemontesi
e Saheliane;
* aver partecipato a corsi di formazione sulla cooperazione decentrata;
* aver dato avvio o attuazione ad esperienze di partenariato/gemellaggio
/cooperazione con paesi in via di sviluppo,
* avere avviato collaborazioni con soggetti piemontesi per sostenere programmi
di cooperazione nellarea del Sahel.
I requisiti di cui sopra debbono essere documentati al momento della presentazione
della domanda di contributo.
Iniziative ammissibili
Sono finanziabili progetti sul tema della sicurezza alimentare e della
lotta alla povertà che esprimono forme di cooperazione decentrata (secondo
le definizioni fornite in premessa) con i quattro paesi africani coinvolti
nel Programma Sahel: Burkina Faso, Mali, Niger, Senegal.
I progetti debbono prevedere iniziative di scambio di esperienze, competenze
e risorse tra soggetti pubblici e privati del Piemonte ed i loro corrispettivi
nei paesi saheliani ed indicare con chiarezza la presenza e il ruolo del
soggetto omologo in Sahel e delle associazioni del Nord e del Sud che parteciperanno
alle iniziative. Particolare rilevanza è riconosciuta alle associazioni
e ONG piemontesi sia per la loro conoscenza approfondita dei paesi saheliani
sia per la competenza maturata nella realizzazione di progetti di cooperazione
internazionale nei paesi del Sud del mondo. Per valorizzare tali esperienze
è stata prevista la possibilità che gli Enti Locali possano partecipare
al programma Sahel coinvolgendo, dal punto di vista operativo e finanziario,
anche altri soggetti come le ONG e le Associazioni con competenza nella
cooperazione internazionale, fermo restando il ruolo attivo delle amministrazioni
competenti.
Gli enti che non avessero ancora avviato progetti di cooperazione decentrata
possono ottenere finanziamenti anche per attività necessarie alla predisposizione
degli apposti accordi con le controparti locali (per es. viaggi di conoscenza,
analisi preliminari, studi di fattibilità), purché tali attività si inseriscano
allinterno di uniniziativa più vasta che preveda la realizzazione futura
di azioni concrete.
B) Modalità di adesione
Gli enti interessati che possiedono i requisiti di cui al punto A, possono
aderire alla fase 2001 del Percorso A presentando le proprie proposte progettuali
al Settore Affari Internazionali e Comunitari della Regione Piemonte -
Piazza Castello 165 Torino, con le seguenti modalità:
* a mezzo posta mediante raccomandata con avviso di ricevimento. Farà fede
la data del timbro dellufficio postale di spedizione,
* mediante telefax,
* con consegna a mano esclusivamente agli Uffici 501/507/514 del Settore
Affari Internazionali al quinto piano della sede regionale di Piazza Castello
165.
Per laccesso ai finanziamenti regionali non sono previsti termini di presentazione
dei progetti ma le proposte che perverranno verranno valutate volta per
volta ed eventualmente approvate con Determinazione dirigenziale, fino
a esaurimento delle risorse finanziarie disponibili, pari a L. 300.000.000.(
Euro 154.937,07)
I tempi tecnici di gestione delle procedure non consentono di assegnare
i contributi alle proposte che perverranno oltre il 30/11/2002.
I progetti debbono essere formulati esclusivamente utilizzando i moduli
predisposti dalla Regione, secondo lo schema di seguito indicato:
- domanda di adesione al percorso e richiesta di contributo (modulo A)
- scheda descrittiva del progetto (modulo B)
- preventivo dei costi (modulo C)
Deve inoltre essere allegata una lettera di adesione dellAutorità Locale
partner che, nel caso in cui non possa essere prodotta contestualmente
alla presentazione del progetto, potrà anche essere inviata nei 60 giorni
successivi.
I moduli B e C (scheda descrittiva del progetto e preventivo dei costi)
debbono essere inviati anche su floppy o via e-mail.
Il preventivo dei costi dovrà essere espresso non solo in Lire ma anche
in Euro tenendo conto delle regole di conversione elaborate in materia
dal Regolamento comunitario 3 Maggio 1998, n. 974 (2).
Ogni ente può presentare al massimo due progetti, ciascuno dei quali potrà
essere finanziato dalla Regione per un importo non superiore a L. 70.000.000
(Euro 36.151,90)
Il contributo regionale non potrà in ogni caso essere superiore al 50%
delle spese previste per la realizzazione del progetto, a fronte di risorse
messe a disposizione dal titolare del progetto per un importo non inferiore
al 40% del contributo regionale.
Nel redigere il preventivo di spesa e successivamente il rendiconto finanziario,
si dovrà tenere conto dei seguenti criteri:
- Le spese generali non potranno superare il 6% del costo totale del progetto
- Le spese che verranno rendicontate sotto forma di attività valorizzate (3)
non dovranno superare il 30% del costo complessivo del progetto,
- le spese di personale non potranno superare il 50% del costo complessivo
del progetto.
- La voce relativa alle missioni non potrà superare il 50% del costo del
progetto.
C) Valutazione dei progetti ed erogazione dei contributi
Le iniziative presentate saranno oggetto di unistruttoria tecnico-amministrativa
da parte dellUfficio regionale competente, nel corso della quale si procederà
alla verifica dellammissibilità delle domande, nonché alla valutazione
di merito dei progetti sulla base di parametri quali le ricadute sulla
sicurezza alimentare e la lotta alla povertà nei paesi saheliani coinvolti,
le caratteristiche del partenariato in Piemonte e in Sahel, la coerenza
tecnico-economica rispetto agli obiettivi regionali e le ricadute delle
azioni di sensibilizzazione sulle comunità piemontesi e saheliane.
Nel corso dellistruttoria gli uffici regionali organizzeranno appositi
incontri con gli enti proponenti al fine di approfondire le iniziative
proposte e concertare eventuali integrazioni e collaborazioni con altri
progetti regionali.
Con apposito atto amministrativo lUfficio competente approverà i progetti
pervenuti e comunicherà per iscritto lammontare delleventuale contributo
assegnato.
Il contributo regionale assegnato sarà erogato in due rate rispettivamente
del 70% e del 30%. La prima rata verrà erogata, come anticipo sulle spese
da sostenere, previa lettera di accettazione del contributo, che costituisce
data di avvio del progetto. La seconda rata verrà erogata, a conclusione
del progetto, alla presentazione di una relazione conclusiva e di una rendicontazione
delle spese sostenute.
D) Rendicontazione delle spese
Relativamente agli adempimenti amministrativi e contabili per la rendicontazione
del contributo erogato, si richiamano le disposizioni previste con Determinzione
n.950 del 25/10/2001 per il percorso C del Programma Sahel.
Per lerogazione del saldo del contributo (30%), gli enti debbono rendicontare
lintero costo del progetto utilizzando i moduli predisposti dalla Regione,
secondo lo schema sottoindicato:
* una tabella dei preventivi e dei consuntivi di spesa; (modulo 1)
* un elenco dei documenti giustificativi delle spese; (modulo 2)
* una dichiarazione sostitutiva che comprovi leffettivo utilizzo delle
risorse finanziarie per la copertura dei costi delle azioni indicate nel
progetto approvato dalla Regione (modulo 3)
* la relazione finale sugli interventi realizzati (in forma libera)
La somma delle spese rendicontate non dovrà essere inferiore a quella indicata
nel preventivo allegato al progetto presentato. Diversamente si procederà
ad una riduzione del contributo in proporzione alle spese effettivamente
sostenute e documentate.
La rendicontazione delle spese dovrà avvenire entro un anno dalla data
di avvio del progetto e comunque non oltre il 30/11/03 e potrà anche comportare
linvio alla Regione degli atti amministrativi adottati per la realizzazione
del progetto purché contengano precisi riferimenti idonei a rendere conoscibile
la natura delle spese.
Qualora durante il periodo di realizzazione degli interventi si verifichino
eventi eccezionali ed imprevisti, lente beneficiario del contributo potrà
presentare istanza motivata di variazione del progetto in corso dopera,
con le modalità ed i criteri indicati nella Determinazione n.1053 del 4/10/2000,
relativa al percorso C del Programma Sahel.
E) Servizio di accompagnamento
Anche per lanno 2001, al fine di promuovere le attività previste dal percorso
A cooperazione decentrata degli enti locali e dei parchi piemontesi la
Regione Piemonte ha attivato una apposita collaborazione con lassociazione
LVIA, (Via Borgosesia 30, Torino, Tel. 011/74.12.507, Fax. 011/74.52.61,
E-mail: lviato@infosys.it), per offrire agli Enti Locali interessati un
servizio di accompagnamento che faciliti lavvio di rapporti di cooperazione
con le Collettività Locali Saheliane.
A tal fine, si richiamano le azioni che lassociazione svolge e svolgerà
a beneficio degli Enti Locali nellambito della collaborazione con lAmministrazione
Regionale.
* Collaborazione per la programmazione e la realizzazione di azioni di
sensibilizzazione e di ricaduta sul territorio
* Collaborazione per lindividuazione di soggetti partner, in Piemonte
e nel Sahel
* Accompagnamento alla programmazione e allelaborazione di progetti ed
azioni specifiche sia direttamente con i singoli Enti Locali, sia attraverso
lorganizzazione di incontri e riunioni con gli stessi e con i partners,
sia coinvolgendo Ong piemontesi già operanti nei quattro Paesi di intervento
* Accompagnamento allorganizzazione di missioni di incontro / azione,
nel Sahel ed in Italia, fra le autorità locali ed altri soggetti partner
dei Paesi coinvolti, nonché svolgimento di un ruolo di intermediazione
e facilitazione di rapporti
* Attività di formazione e di sostegno alla realizzazione e la gestione
dei progetti avviati nei quattro paesi di intervento dagli Enti Locali
piemontesi e saheliani
* Messa a disposizione delle risorse umane e delle sedi di cui la LVIA
dispone nei Paesi oggetto dellintervento regionale.
Note
(1) punto 2 delle Direttive per il programma di sicurezza alimentare in
Sahel, approvate con DGR 23-4129 del 15/10/ 2001.
(2) La conversione degli importi si effettua dividendo la cifra espressa
in Lire per il tasso di conversione 1 Euro = 1936,27. La somma così ottenuta
deve essere arrotondata al secondo decimale, tenendo conto del valore del
terso decimale: se il terzo decimale è inferiore a 5, la somma sarà arrotondata
per difetto, se è superiore o uguale a 5, larrotondamento sarà per eccesso.
(3) Per valorizzazione delle attività si intende una quantificazione
di apporti, in termini di beni o/e servizi, al progetto approvato. Tale
quantificazione dovrà essere resa nella forma di una dichiarazione sottoscritta
da chi ha offerto lapporto e sarà ammessa nei seguenti casi:
- quantificazione del lavoro svolto, in modo forfettario, da personale
dipendente retribuito dallente titolare del contributo,
- quantificazione del lavoro svolto a titolo gratuito da parte di altri
soggetti,
- quantificazione di beni e servizi offerti a titolo gratuito da parte
di cittadini coinvolti nel progetto (es. vitto, alloggio per delegazioni
in visita)
D.D. 28 novembre 2001, n. 1096
Giuliana Bottero