ASSISTENZA
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 34 - 3752Approvazione di iniziative da realizzarsi ai sensi dellart. 3 della l. r. 62/95. Accantonamento di L. 2.287.000.000 (capitoli 11880 e 12022/2001)
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 82 - 3799L.r. 27/94. Criteri e modalità per lassegnazione dei contributi di cui alla legge 104/92, art. 42, comma 6, lett. q), relativi agli interventi regionali in favore dei cittadini handicappati ed alle azioni progettuali di consolidamento dellOsservatorio regionale sullhandicap - Progetto A.L.I.
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 83 - 3800Criteri di ripartizione e assegnazione agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali dei fondi stanziati per il finanziamento di piani progettuali ai sensi della legge 21.5.1998, n. 162 relativa allhandicap grave e gravissimo
Codice 30Riparto ed assegnazione di contributi agli Enti gestori delle funzioni Socio-Assistenziali per attività progettuale rivolta agli adolescenti e pre adolescenti art. 3, L. 62/95
COMMERCIO
Codice 17Ulteriori precisazioni ai Comuni in merito al rilascio di autorizzazioni ad esecitare il commercio su area pubblica di tipo B ai sensi della L. 112/91
CONSIGLIO REGIONALE
D.C.R. 29 giugno 2001, n. 169 - 21775Adempimenti nei confronti del Consigliere regionale Agostino Ghiglia (ex articoli 7 legge 23 aprile 1981, n. 154 e 16, comma 4, del Regolamento interno
D.C.R. 3 luglio 2001, n. 170-22178Dimissioni del Signor Roberto Salerno dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione con il Signor Ennio Lucio Galasso (art. 16 legge 17 febbraio 1968, n. 108)
D.U.P.C.R. 13 giugno 2001, n. 119Istituzione e nomina del portavoce del Presidente del Consiglio Regionale. (LC)
D.U.P.C.R. 12 luglio 2001, n. 145Determinazione modalità e numero delle unità di personale da acquisire allufficio di comunicazione del Presidente del Consiglio Regionale. Funzioni e relative retribuzioni (L.R. N. 39/98 e s.m.i.: art. 1, comma 7): Caldarera Giovanni, Patta Emanuela. (MP)
D.U.P.C.R. 12 luglio 2001, n. 146Indirizzi relativi a modalità di attuazione del piano occupazionale 2000 afferente al personale del ruolo del Consiglio Regionale. (AG)
Codice D3S4Concorso pubblico per esami a n. 1 posto di categoria C, per il profilo professionale di Collaboratore tecnico di informatica giuridica e documentale presso il Consiglio Regionale del Piemonte. Approvazione dei verbali della Commissione esaminatrice e della graduatoria finale di merito
Codice D3S4Concorso pubblico per esami a n. 6 posti di categoria D1 per il profilo professionale di Funzionario addetto ad attività giuridica, legislativa, funzionale e di controllo presso il Consiglio Regionale del Piemonte. Approvazione dei verbali della Commissione esaminatrice e della graduatoria finale di merito
CONTENZIOSO
D.P.G.R. 9 agosto 2001, n. 79Comune di Casalvolone (NO). Articolo 60 della legge regionale n. 5 dicembre 1977, n. 56. Ricorso gerarchico per lannullamento delle concessioni edilizie n. 21/99 del 3.6.1999 e n. 17/00 del 7.5.2000 rilasciate alle Signore Franchini Angela Maria e Contorbia Gian Paola
ECONOMIA MONTANA E FORESTE
Codice 14Reg. (CE) n. 1257/1999 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEOGA - Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte - Approvazione delle Norme Tecniche e Amministrative dellAzione I.3 Miglioramento e razionalizzazione della raccolta, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della selvicoltura. Apertura del bando per la presentazione delle domande di contributo
EDILIZIA SCOLASTICA
Codice 32.2LL.RR. 18/84, 44/00 e 5/01. Assegnazione contributi per interventi di edilizia scolastica
ENTI STRUMENTALI
D.C.R. 26 luglio 2001, n. 173 - 24914Approvazione, ai sensi dellart. 27 della legge regionale 3 settembre 1991, n. 43 (Nuova disciplina dellIstituto di Ricerche Economico e Sociali del Piemonte IRES. Abrogazione legge regionale 18 febbraio 1995, n. 12) della deliberazione del Consiglio di Amministrazione dellIRES relativa alla nomina dei componenti del comitato scientifico dellIRES
FIERE E MERCATI
Codice 17.4L.R. 47/87, art. 9 - Legge 7/2001 - Autorizzazione allo svolgimento di manifestazioni fieristiche qualificate regionali per lanno 2002.
Codice 17.4L.R. 47/87, art. 9 - Legge 7/2001 - Autorizzazione allo svolgimento di manifestazioni fieristiche qualificate nazionali per lanno 2002 - Comunicazione al competente Ministero
FORMAZIONE PROFESSIONALE LAVORO
D.G.R. 23 luglio 2001, n. 20 - 3574L.R. 41/98 - Linea di intervento 3), Misura A2; Linee di intervento 3) e 4, Misura A3; Linee di intervento 2) e 5), Misura B1 del Complemento P.O.R. 2000/2006 F.S.E. Ob. 3 - Risorse ed indirizzi alle Province - Assegnazione, accantonamento, prenotazione somme sul capp. 11546-11442-11540 del Bilancio di previsione 2001 e pluriennale 2001/2003 a favore della Direzione 15 Formazione Professionale-Lavoro
D.G.R. 1 agosto 2001, n. 13 - 3642Misure E1, linea di intervento n. 1 del Complemento P. O. R. 2000/2006 F.S.E. Ob. 3. Definizione indirizzi e riparto risorse alle Province. Assegnazione, accantonamento, prenotazione somme sui capp. 11547-11443-11540 bil. 2001 - capp. 11546-11442-11540 bil. pluriennale 2002/2003 a favore Direzione Formazione Professionale Lavoro
D.C.R. 30 luglio 2001, n. 177 - 25209Legge regionale 18 ottobre 1984, n. 55 (Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavori di enti locali) e successive modifiche ed integrazioni. Art. 4: delibera quadro e contributi regionali relativi allanno 2001
INDUSTRIA
Codice 16.3Reg. CEE 2081/93 DOCUP 1997-99 - Misura 1.4 - Aiuti per le consulenze alle PMI, artigiane e servizi alla produzione. Proroga dei termini per la realizzazione degli interventi
Codice 16.3Reg. CEE 2081/93 DOCUP 1997-99 - Misura 3.4 - Sviluppo dellinnovazione. Proroga dei termini per la realizzazione degli interventi
Codice 16.3Reg. 2081/93 - ob. 2 - DOCUP 1997/99 - RESIDER II Recupero a finalità prevalentemente pubbliche di siti siderurgici dismessi. Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia. Concessione Proroga
Codice 16.3Reg. 2081/93 - ob. 2 - DOCUP 1997/99 - Misura 4.1 b Sistemazione siti industriali degradati effettuata da Enti Pubblici. Comune di San Mauro Torinese. Concessione proroga
TURISMO
Codice 21L.R. 24.1.2001, n.4 e s.m.i. Interventi regionali per lo sviluppo, la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo di territori turistici, modificata con L.R. 24/1/2000, n. 5 - Dossier di candidatura per la presentazione dei Programmi integrati di intervento e dei relativi Progetti di intervento riferiti agli Studi di Fattibilità risultati idonei
URBANISTICA
D.P.G.R. 9 agosto 2001, n. 76Modificazioni al Programma di riqualificazione urbana Casino Barolo. Accordo di programma tra Ministero dei Lavori Pubblici, Regione Piemonte e Città di Torino
D.P.G.R. 9 agosto 2001, n. 77Modificazioni al Programma di riqualificazione urbana Spina 3". Accordo di programma tra Ministero dei Lavori Pubblici, Regione Piemonte e Città di Torino
D.P.G.R. 9 agosto 2001, n. 78Modificazioni al Programma di riqualificazione urbana Superga. Accordo di programma tra Ministero dei Lavori Pubblici, Regione Piemonte e Città di Torino
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 10 - 3728L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Occhieppo Inferiore (BI). Approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 11 - 3729Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Portacomaro (AT). Prima Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 12 - 3730Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Arguello (CN). Variante n. 3 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 13 - 3731L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Piasco (CN). Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 14 - 3732L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Fossano (CN). Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 15 - 3733Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i. Comune di Pocapaglia (CN). Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 16 - 3734L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Macugnaga (V.C.O.). Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale e contestuale variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente interessanti un ambito dellabitato di Staffa, assunti ai sensi dellart. 16 della L. 17.2.1992 n. 179 e dellart. 6 della L.R. 9.4.1996 n. 18. Approvazione
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 17 - 3735Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i. Comune di Quarona (VC). Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 19 - 3737Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i. Comune di Tassarolo (AL). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Comunale vigente, denominata Variante 1998". Approvazione
D.G.R. 6 agosto 2001, n. 20 - 3738L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Calamandrana (AT). Approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente
Parte I
ATTI DELLA REGIONE
DECRETI DEL PRESIDENTE
DELLA GIUNTA REGIONALE
Decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 agosto 2001, n. 76
Modificazioni al Programma di riqualificazione urbana Casino Barolo. Accordo di programma tra Ministero dei Lavori Pubblici, Regione Piemonte e Città di Torino
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
(omissis)
decreta
E adottato laccordo di programma stipulato in data 27 giugno 2001 tra Ministero dei Lavori Pubblici, Regione Piemonte e Città di Torino, avente ad oggetto modificazioni al Programma di Riqualificazione Urbana Casino Barolo indicate nel testo dellaccordo e nei relativi allegati; rimangono per il resto confermate le previsioni dellaccordo originario.
Laccordo di programma e i relativi allegati costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
Con le motivazioni e nei limiti di quanto espresso nel parere della Direzione regionale Pianificazione e gestione urbanistica, sono assentite le variazioni del Piano regolatore generale del Comune di Torino evidenziate nella documentazione urbanistica allegata allaccordo e sottoscritta dai soggetti che lo hanno stipulato.
La vigilanza e il controllo sullesecuzione dellaccordo e gli eventuali interventi sostitutivi sono esercitati dal Collegio di vigilanza di cui allaccordo di programma originario.
Alle attività del Collegio collaborano i responsabili e i funzionari degli uffici competenti, coordinati dal Responsabile del procedimento.
Il presente provvedimento è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Lefficacia delle variazioni al Piano regolatore generale del Comune di Torino decorre dalla predetta pubblicazione.
p. Enzo Ghigo
Il Vice Presidente
William Casoni
Decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 agosto 2001, n. 77
Modificazioni al Programma di riqualificazione urbana Spina 3". Accordo di programma tra Ministero dei Lavori Pubblici, Regione Piemonte e Città di Torino
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
(omissis)
decreta
E adottato laccordo di programma stipulato in data 27 giugno 2001 tra Ministero dei Lavori Pubblici, Regione Piemonte e Città di Torino, avente ad oggetto modificazioni al Programma di Riqualificazione Urbana Spino 3 indicate nel testo dellaccordo e nei relativi allegati; rimangono per il resto confermate le previsioni dellaccordo originario.
Laccordo di programma e i relativi allegati costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
Con le motivazioni e nei limiti di quanto espresso nel parere della Direzione regionale Pianificazione e gestione urbanistica, sono assentite le variazioni del Piano regolatore generale del Comune di Torino evidenziate nella documentazione urbanistica allegata allaccordo e sottoscritta dai soggetti che lo hanno stipulato.
La vigilanza e il controllo sullesecuzione dellaccordo e gli eventuali interventi sostitutivi sono esercitati dal Collegio di vigilanza di cui allaccordo di programma originario.
Alle attività del Collegio collaborano i responsabili e i funzionari degli uffici competenti, coordinati dal Responsabile del procedimento.
Il presente provvedimento è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Lefficacia delle variazioni al Piano regolatore generale del Comune di Torino decorre dalla predetta pubblicazione.
p. Enzo Ghigo
Il Vice Presidente
William Casoni
Decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 agosto 2001, n. 78
Modificazioni al Programma di riqualificazione urbana Superga. Accordo di programma tra Ministero dei Lavori Pubblici, Regione Piemonte e Città di Torino
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
(omissis)
decreta
E adottato laccordo di programma stipulato in data 27 giugno 2001 tra Ministero dei Lavori Pubblici, Regione Piemonte e Città di Torino, avente ad oggetto modificazioni al Programma di Riqualificazione Urbana Superga indicate nel testo dellaccordo e nei relativi allegati; rimangono per il resto confermate le previsioni dellaccordo originario.
Laccordo di programma e i relativi allegati costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
Con le motivazioni e nei limiti di quanto espresso nel parere della Direzione regionale Pianificazione e gestione urbanistica, sono assentite le variazioni del Piano regolatore generale del Comune di Torino evidenziate nella documentazione urbanistica allegata allaccordo e sottoscritta dai soggetti che lo hanno stipulato.
La vigilanza e il controllo sullesecuzione dellaccordo e gli eventuali interventi sostitutivi sono esercitati dal Collegio di vigilanza di cui allaccordo di programma originario.
Alle attività del Collegio collaborano i responsabili e i funzionari degli uffici competenti, coordinati dal Responsabile del procedimento.
Il presente provvedimento è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Lefficacia delle variazioni al Piano regolatore generale del Comune di Torino decorre dalla predetta pubblicazione.
p. Enzo Ghigo
Il Vice Presidente
William Casoni
Decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 agosto 2001, n. 79
Comune di Casalvolone (NO). Articolo 60 della legge regionale n. 5 dicembre 1977, n. 56. Ricorso gerarchico per lannullamento delle concessioni edilizie n. 21/99 del 3.6.1999 e n. 17/00 del 7.5.2000 rilasciate alle Signore Franchini Angela Maria e Contorbia Gian Paola
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
(omissis)
decreta
Di rigettare il ricorso presentato dal Signor Bernascone per le motivazioni sopra citate.
Avverso la presente decisione è possibile, per chiunque vi abbia interesse, proporre ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, ai sensi dellarticolo 21 della legge 6 dicembre 1971, n. 1034, entro 60 giorni dalla comunicazione o dallintervenuta piena conoscenza.
p. Enzo Ghigo
Il Vice Presidente
William Casoni
DELIBERAZIONI
DELLA GIUNTA REGIONALE
Deliberazione della Giunta Regionale 23 luglio 2001, n. 20 - 3574
L.R. 41/98 - Linea di intervento 3), Misura A2; Linee di intervento 3) e 4, Misura A3; Linee di intervento 2) e 5), Misura B1 del Complemento P.O.R. 2000/2006 F.S.E. Ob. 3 - Risorse ed indirizzi alle Province - Assegnazione, accantonamento, prenotazione somme sul capp. 11546-11442-11540 del Bilancio di previsione 2001 e pluriennale 2001/2003 a favore della Direzione 15 Formazione Professionale-Lavoro
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di stabilire ladozione delle Misure A2, A3, B1 ricomprese nel Complemento del Programma Operativo Regionale per il periodo temporale intercorrente tra lanno 2000 e lanno 2006, degli interventi finalizzati al raggiungimento dellobiettivo 3 del Fondo Sociale Europeo, secondo le disposizioni del Regolamento (CE) 1260/1999 del 21 giugno 1999 è così come approvato successivamente a tutti i necessari atti della deliberazione della Giunta Regionale n. 44 - 1879 nel 28/12/2000, quali misure che comportano la gestione e lerogazione dei servizi connessi alle funzioni ed ai compiti relativi alle politiche attive del lavoro conferite alla Regione ai sensi dellart. 2, comma 2 del decreto legislativo 20 dicembre 1997, n. 469 e disciplinate dalla legge regionale 14 dicembre 1998, n. 41;
di stabilire le modalità ed i termini di attuazione delle azioni previste dalla linea dintervento 3) della Misura A2, dalle linee dintervento 3) e 4) della Misura A3 e dalle linee dintervento 2) e 5) della Misura B1, ricomprese nel Complemento del Programma Operativo Regionale - FSE - ob. 3 - 2000/2006 approvato dalla deliberazione della Giunta Regionale n. 44 - 1879 del 28/12/2000, così come indicato nellallegato A - alla presente deliberazione di cui costituisce parte integrante e sostanziale;
di stabilire che allimpegno delle predette somme a favore delle Province del Piemonte, lAmministrazione Regionale provveda in forma cumulativa al fine di favorire eventuali legittime compensazioni tra le stesse Amministrazioni beneficiarie nellambito dellesercizio finanziario di riferimento;
di stabilire che alla liquidazione delle predette somme lAmministrazione Regionale provveda in base allacquisizione agli atti, entro il 31 dicembre 2001, di un apposito programma di attività e spesa approvato con atto del competente Organo amministrativo della Provincia, comprendente la descrizione delle attività, le relative modalità e termini di attuazione degli interventi relativi allutilizzo delle somme trasferite dal presente provvedimento;
di stabilire, altresì che lAmministrazione Regionale, preventivamente alladozione dellatto di liquidazione delle somme prenotabili sul bilancio pluriennale, a carico dellesercizio finanziario dellanno 2002, acquisisca agli atti analogo programma di attività e spesa comprendente, altresì, il rendiconto contabile ed analitico delle spese sostenute nel corso dellesercizio dellanno 2001 in conseguenza del contributo ottenuto e la previsione delle attività e delle spese effettuabili nel corso dellesercizio dellanno 2002;
di stabilire che lAgenzia Piemonte Lavoro, nellambito dellautonomia statutaria, ai fini dellattuazione del sopra indicati programmi di attività e spesa svolga servizi di assistenza tecnica a favore delle Province, in collaborazione con la Direzione regionale formazione professionale - lavoro;
di assegnare ad accantonare le somme di lire 9.778.428.000 sul cap. 11546/2001 (A. 101049), di lire 9.561.129.600 cap. 11442/2001 (A. 101051), di lire 2.390.282.400 sul cap. 11540/2001 (A. 101053) a favore della Direzione regionale 15 Formazione professionale - lavoro per i competenti atti di impegno relativi al corrente esercizio finanziario dellanno 2001;
di prenotare le somme di lire 9.778.428.000 sul cap. 11546/2002 (P. 100109), di lire 9.561.129.600 sul cap. 11442/2002 (P. 100110), di lire 2.390.282.400 sul cap. 11540/2002 (P. 100111) a favore della predetta Direzione Regionale per gli atti di competenza relativi allesercizio finanziario dellanno 2002 di prenotare le somme di L. 13.037.904.000 sul cap. 11546/2003 (P. 100018), di L. 12.748.172.800 sul cap. 11442/2003 (P. 100019), di L. 3.187.043.200 sul cap. 11540/2003 (P. 100020) a favore della predetta Direzione Regionale per gli atti di competenza relativi allesercizio finanziario dellanno 2003.
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 1 agosto 2001, n. 13 - 3642
Misure E1, linea di intervento n. 1 del Complemento P. O. R. 2000/2006 F.S.E. Ob. 3. Definizione indirizzi e riparto risorse alle Province. Assegnazione, accantonamento, prenotazione somme sui capp. 11547-11443-11540 bil. 2001 - capp. 11546-11442-11540 bil. pluriennale 2002/2003 a favore Direzione Formazione Professionale Lavoro
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di stabilire ladozione della Misura E1, linea di intervento 1, ricompresa nel Complemento del Programma Operativo Regionale per il periodo temporale intercorrente tra lanno 2000 e lanno 2006, degli interventi finalizzati al raggiungimento dellObiettivo 3 del Fondo Sociale Europeo, quale misura che comporta lerogazione del voucher a parziale copertura delle spese sostenute per laccesso a servizi pubblici e privati al fine di conciliare le esigenze sia lavorative sia formative con i vincoli di carattere familiare;
- di stabilire le modalità, i tempi e i criteri di attuazione delle azioni previste alla linea dintervento 1 della Misura E1, ricomprese nel Complemento del Programma Operativo Regionale - FSE - Obiettivo 3 - 2000/2006 approvato dalla DGR n. 44-1879 del 28/12/2000, da specificarsi ulteriormente con successivi atti amministrativi;
- di stabilire che le risorse previste per il triennio 2001/2003, pari a L. 22.000.000 (euro 11.362.051,78), sono ripartite come risulta nellallegato alla presente deliberazione, della quale costituisce parte integrante e sostanziale;
- di stabilire che contestualmente alla presentazione del programma provinciale previsto dalla DGR n. 20-3754 del 23/7/01, vengano indicati anche gli interventi che si intendono realizzare in attuazione delle azioni previste alla linea dintervento 1 della Misure E1;
- di stabilire che allimpegno delle risorse a favore delle Province del Piemonte lAmministrazione Regionale provveda in forma cumulativa al fine di favorire eventuali legittime compensazioni tra le stesse Amministrazioni Provinciali beneficiarie nellambito dellesercizio finanziario di riferimento;
- di stabilire che lAmministrazione Regionale provvederà al trasferimento delle predette risorse secondo le modalità indicate in premessa e i tempi previsti dalla DGR n. 20-3754 del 23/7/01;
- di stabilire inoltre che lAmministrazione Regionale, preventivamente alladozione dellatto di liquidazione delle somme prenotabili sul bilancio pluriennale, a carico dellesercizio finanziario dellanno 2002, acquisisca agli atti il programma di attività e spesa previsto nel dispositivo della DGR n. 20-3574 del 23/7/01 nellambito del quale sia contenuto, in relazione alladozione degli interventi previsti in attuazione della linea 1 della Misura E1, anche il rendiconto contabile ed analitico delle spese sostenute nel corso del 2001 a seguito del contributo ottenuto e la previsione delle attività e delle spese effettuabili nel corso del 2002;
Alla somma complessiva di L. 22.000.000.000 (euro 11.362.051,78) si fa fronte con la seguente ripartizione:
- per L. 6.600.000.000 (euro 3.408.615,53) mediante accantonamento ed assegnazione alla Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro sui sottoelencati capitoli del bilancio 2001;
- L. 2.970.000.000 - euro 1.533.876,99 sul cap. 11547 (FSE) (101115/A)
- L. 2.904.000.000 - euro 1.499.790,83 sul cap. 11443 (FR) (101116/A)
- L. 726.000.000 - euro 374.947,71 sul cap. 11540 (cof. reg.) (101117/A)
- per L. 6.600.000.000 (euro 3.408.615,53) mediante prenotazione a favore della Direzione Regionale Formazione Professionale Lavoro sui sottoelencati capitoli del bilancio 2002:
- L. 2.970.000.000 - euro 1.533.876,99 sul cap. 11.546 (FSE) (100122/P)
- L. 2.904.000.000 - euro 1.499.790,834 sul cap. 11442 (FR) (100123/P)
- L. 726.000.000 - euro 374.947,708 sul cap. 11540 (cof. reg.) (100124/P)
- per L. 8.800.000.000 (euro 4.544.820,71) mediante prenotazione a favore della Direzione Regionale Formazione Professionale Lavoro sui sottoelencati capitoli del bilancio 2003:
- L. 3.960.000.000 - euro 2.045.169,32 sul cap. 11546 (FSE) (100022/P)
- L. 3.872.000.000 - euro 1.999.721,11 sul cap. 11442 (FR) (100023/P)
- L. 968.000.000 - euro 499.930,28 sul cap. 11540 (cof. reg.) (100024/P)
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 10 - 3728
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Occhieppo Inferiore (BI). Approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale Comunale
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi dellart. 15 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, il nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Occhieppo Inferiore (BI), adottato e successivamente integrato e modificato con deliberazioni consiliari n. 23 in data 3.5.1999, n. 52 in data 15.9.1999 e n. 34 in data 20.7.2000, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali, delle ulteriori modificazioni specificatamente riportate nellallegato documento in data 1.6.2001, che costituisce parte integrante al presente provvedimento, fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
Lapprovazione del nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Occhieppo Inferiore costituisce adeguamento al Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (P.S.F.F.).
ART. 3
La documentazione relativa al nuovo Piano Regolatore Generale del Comune di Occhieppo Inferiore, debitamente vistata, si compone di:
- deliberazioni consiliari n. 23 in data 3.5.1999 e n. 52 in data 15.9.1999, esecutive ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione illustrativa
- Elab. - Quaderno di sintesi delle osservazioni e delle controdeduzioni
- Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani
- Elab. - Norme di Attuazione
- Tav.PR1 - Rappresentazione sintetica del Piano con le fasce marginali dei comuni contermini
- Tav.PR2 - Principali usi del suolo-principali infrastrutture-vincoli in scala 1:5000
- Tav.PR3 -Infrastrutture e suolo urbano: uso e vincoli-Foglio 1 in scala 1:2000.
- Tav.PR3 - Infrastrutture e suolo urbano: uso e vincoli- Foglio 2 in scala 1:2000
- Tav.PR4 - Vincoli idrogeologici e ambientali in scala 1:5000
- Tav.PR5 - Nuclei di antica formazione
- Tav.OC.1 - Ubicazione delle aree interessate dalle osservazioni al progetto preliminare in scala 1:5000
- Tav.AT.1 - Planimetria della numerazione delle sezioni di censimento
- Tav.AT.2 - Consumo del suolo e destinazione duso degli edifici
- Tav.AT.3 - Aree servite di opere di urbanizzazione primaria in scala 1:5000
- Elab. - Relazione Geologica
- Elab. - Relazione nuove aree
- Tav.G2 - Carta Geologica in scala 1:10000
- Tav.G3 - Carta Geomorfologica in scala 1:10000
- Tav.G4 - Carta dinamica idrica e opere di difesa in scala 1:5000
- Tav.G5 - Carta idrogeologica in scala 1:10000
- Tav.G6 - Carta delle attività in scala 1:10000
- Tav.G7 - Carta litotecnica in scala 1:5000
- Tav.G8 - Fasce fluviali-vincolo idrogeologico in scala 1:5000
- Tav.G9 - Carta di sintesi e di idoneità allutilizzazione urbanistica in scala 1:5000
- Tav.G10 - Ubicazione aree di nuovo intervento in scala 1:5000
- deliberazione consiliare n. 34 in data 20.7.2000, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. -Relazione di controdeduzioni alle osservazioni della Regione Piemonte
- Elab. - Norme di Attuazione
- Tav.PR1 - Rappresentazione sintetica del Piano con le fasce marginali dei comuni contermini
- Tav.PR2 - Principali usi del suolo principali infrastrutture-vincoli in scala 1:5000
- Tav.PR3 - Infrastrutture e suolo urbano: uso e vincoli-Foglio 1 in scala 1:2000
- Tav.PR3 -Infrastrutture e suolo urbano: uso e vincoli-Foglio 2 in scala 1:2000
- Tav.PR4 - Vincoli geologici e fasce fluviali in scala 1:5000
- Tav.PR5 - Nuclei di antica formazione in scala 1:1000
- Tav.PR5/bis - Nuclei di antica formazione in scala 1:500
- Elab.G1 - Relazione Geologica
- Tav.G8 - Fasce fluviali-vincolo idrogeologico in scala 1:5000
- Tav.G9 - Carta di sintesi e di idoneità allutilizzazione urbanistica in scala 1:5000
- Tav.G10 - Ubicazione aree di nuovo intervento in scala 1:5000
- Elab. - Relazione nuove aree
- Elab. - Relazione geologica integrativa.
(omissis)
Cartografia
Tavola n. G8 Fasce Fluviali Vincolo Idrogeologico
- riprodurre, in coerenza con quanto definito dal vigente P.S.F.F., il tracciato della fascia B di progetto (coincidente con la linea che delimita la fascia A) al cui interno deve ritenersi incluso anche il fabbricato individuato con apposito asterisco, eliminando di conseguenza la dizione riportata in legenda * Tratto adeguato ... omissis ... Est e Sud.
Tavola n. P.R. 5 Nuclei di antica formazione
- sostituire nella legenda dellelaborato PR 5 lintervento Restauro conservativo (RC2) con Risanamento conservativo (RC2).
Norme Tecniche di Attuazione
Titolo III capo 2
Art. 3.2.1
- inserire al p.to 1, dopo il 2º comma la frase: Gli edifici assoggettati a risanamento conservativo (RC2), così come individuati sulla tav. P.R. 5 in scala 1:1.000, sono da intendersi quali emergenze o porzioni di esse vincolate dal presente strumento urbanistico ai sensi dellart. 24, 4º comma della L.R. 56/77 e come tali sottoposti al parere della Commissione Provinciale di cui allart. 91 bis della sopraccitata legge;
per contro invece gli edifici assoggettati ad interventi di restauro rigoroso, in quanto emergenze vincolate ai sensi della L. 1089/39 (chiese), ogni intervento dovrà ottenere le prescritte autorizzazioni ai sensi di legge".
- Stralciare al p.to 3, 4º trattino la prescrizione di cui alla lett. b).
- introdurre al P.to 3, 5º e 6º trattino la dizione previa perizia asseverata, ad eccezione degli edifici individuati sulla tav. P.R. 5..
Art. 3.2.3 p.to 4a)
- introdurre il parametro R.C. = 50% SF
Titolo III capo 2
art. 3.2.4 p.to 4)
- introdurre quale p.to 4.b.2 il seguente testo:
4.b.2) - Relativamente alle previste aree, assoggettate a P.E.C. ricomprese tra via San Clemente ed il prolungamento di via Caneparo, latto convenzionale dovrà contemplare anche la realizzazione della viabilità in progetto, così come indicata dal presente strumento urbanistico generale.
Titolo IV capo 1
Art. 4.1.1
- introdurre quale ultimo comma le prescrizioni seguenti:
In particolare, per quanto riguarda la definizione delle classi di idoneità allutilizzo urbanistico del territorio, disciplinate dai successivi articoli 4.1.2 e seguenti, si fa riferimento allelaborato G9 le cui indicazioni devono ritenersi in parte corrette secondo quanto riportato nellallegato stralcio planimetrico qui di seguito riportato:
Fermo restando quanto sopra riportato si impone altresì il rispetto delle seguenti condizioni e/o limitazioni operative:
a) per tutti gli interventi edificatori dovrà essere effettuato uno studio su un intorno significativo al fine di evidenziare, per quanto possibile, le geometrie della superficie piezometrica relativa alla falda superficiale, indicando le misure di soggiacenza dei pozzi censiti;
b) in base attuativa le possibili trasformazioni edilizie ammesse dal piano dovranno essere accompagnate da una relazione geologica che meglio dettagli le tematiche riguardanti le potenziali rotte di tracimazione dei Torrenti Elvo e Romioglio e gli ambiti già interessati da fenomeni di allagamento durante levento alluvionale del 1994.
Sarà cura dellAmministrazione Comunale, per maggiore completezza degli atti predisporre e trasmettere alla Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione, in tempi successivi le schede di rilevamento delle frane e dei processi lungo la rate idrografica (allegati 2 e 3 della Circolare Pres. G.R. 7 Lap/96) ad integrazione della documentazione geologica, facente parte del presente piano regolatore".
Art. 4.1.4
- inserire in testa alla prescrizione che recita: Riguarda porzioni ... omissis ..... della L.R. 56/77" il titolo: Vincoli di edificabilità parziale (classe III b)".
- aggiungere in calce allarticolato la disposizione che recita:
Si richiama in ogni caso il pieno rispetto di quanto prescritto per la classe III b della Circ. Reg. P.G.R. 7 Lap/96. Analogamente la suddivisione in classe IIIb2 e IIIb3 individuata nella Tav. 1 di cui al precedente art. 4.1.1 è soggetta alle prescrizioni normative contenute nel testo della Nota Tecnica Esplicativa al punto 7.5..
Titolo IV capo 3 - Fasce fluviali
- inserire al termine del primo capoverso la prescrizione Le delimitazioni delle suddette fasce sono riprodotte sulla Tav. G8".
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 11 - 3729
Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Portacomaro (AT). Prima Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Prima Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Portacomaro, in Provincia di Asti, adottata e successivamente integrata e modificata con deliberazioni consiliari n. 61 in data 12.11.1998 e n. 30 in data 31.5.2000, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati della Variante al Piano, delle ulteriori modifiche specificatamente riportate nellallegato documento A in data 21.5.2001, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione costituente la Prima Variante al Piano Regolatore Generale vigente, adottata e successivamente integrata e modificata dal Comune di Portacomaro, debitamente vistata, si compone di:
Deliberazione Consiliare n. 61 in data 12.11.1998, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
Elaborati tecnici
Elab. 1 Relazione illustrativa - Scheda quantitativa dei dati urbani
Elab. 2 Norme tecniche di attuazione - Schede normative di area
Tav.n. 3.1 Inquadramento generale - scala 1:25000
Tav. n. 3.2 Uso del suolo agricolo - scala 1:5000
Tav. n. 3.3 Opere di urbanizzazione esistenti - scala 1:1000 - scala 1:5000
Tav.n. 3.4 Centro storico - Indagine sullo stato di conservazione degli edifici - Indagine sulle destinazioni duso prevalenti - scala 1:1000
Tav.n. 3.5 -Centro storico - Indagine qualitativa sugli edifici - scala 1:1000
Tav. n. 3.6 Concentrico - Indagine sullo stato di conservazione degli edifici - Indagine sulle destinazioni duso prevalenti - scala 1:2000
Tav.n. 3.7 Frazione Migliandolo - Indagine sullo stato di conservazione degli edifici - Indagine sulle destinazioni duso prevalenti - scala 1:2000
Elab.n. 3.8 Relazione geologico-tecnica
Tav. n. 3.8a Carta geologico strutturale - CTR aggiornamento cartografico 1991 - scala 1:10000
Tav.n. 3.8b Carta geomorfologica e dei dissesti - CTR aggiornamento cartografico 1991 - scala 1:10000
Tav.n. 3.8c Carta dellacclività - CTR aggiornamento cartografico 1991 - scala 1:10000
Tav.n. 3.8d Carta geoidrologica - CTR aggiornamento cartografico 1991 - scala 1:10000
Tav.n. 3.8e Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica - aggiornamento cartografico dicembre 1996 - scala 1:5000
Tav.n. 4.1 Planimetria generale - scala 1:5000
Tav. n. 4.1B Planimetria generale - Tavola di raffronto tra il vigente P.R.G.C. e la Prima Variante - scala 1:5000
Tav.n. 4.2 Centro storico - Classificazione ambiti edificati, Interventi ammessi - scala 1:1000
Tav.n. 4.3 Concentrico - Classificazione aree, Interventi ammessi - scala 1:2000
Tav. n. 4.4 Località San Pietro - Classificazione aree, Interventi ammessi - scala 1:2000
Tav.n. 4.5 Frazione Migliandolo - Classificazione aree, Interventi ammessi - scala 1:2000
Tav. n. 4.6 Aree produttive - Classificazione aree, Ambiti di intervento - scala 1:2000
Deliberazione Consiliare n. 30 in data 31.5.2000, esecutiva ai sensi di legge, con allegati i seguenti elaborati sostitutivi dei corrispondenti precedentemente adottati:
Elaborati tecnici
Elab. 1 Relazione illustrativa - Scheda quantitativa dei dati urbani
Elab. 2 Norme tecniche di attuazione - Schede normative di area
Elab. lntegrazioni alla Relazione geologico-tecnica
Tav.n. 4.1 Planimetria generale - scala 1:5000
Tav.n. 4.2 Centro storico - Classificazione ambiti edificati, interventi ammessi - scala 1:1000
Tav. n. 4.3 Concentrico - Classificazione aree, interventi ammessi - scala 1:2000
Tav.n.4.4 Località S. Pietro - Classificazione aree, interventi ammessi - scala 1:2000
Tav.n.4.5 Frazione Migliandolo - Classificazione aree, interventi ammessi - scala 1:2000
Tav.n.4.6 Aree Produttive - Classificazione aree, ambiti di intervento - scala 1:2000.
(omissis)
Modifiche di introduzione ex officio ai sensi dell11º comma art. 15, L.R. 56/77 e s.m.i.
- Nella Scheda Quantitativa dei Dati Urbani allegata alla Relazione (elaborato 1), al capitolo IV Sintesi degli elementi strutturali del Piano al punto 2 IV Capacità insediativa in complesso il valore indicato di 2.897" è sostituito con 3.011 .
- LArea di completamento residenziale C 2 C, lungo il crinale a nordest del cimitero comunale è stralciata.
- LArea per Servizi Pubblici p3, nel concentrico di Portacomaro vicino alla palestra è stralciata.
- Sulla legenda delle tavole di progetto 4.1; 4.2; 4.3; 4.4; 4.5 e 4.6 è inserita la seguente dizione
Per le aree boscate riportate graficamente sulla Tav.3.2. Uso del Suolo Agricolo" si applica la normativa di cui allart. 17 N.t.A, che dispone: Allinterno delle aree boscate... sono vietate nuove costruzioni ed opere di urbanizzazione, pertanto linedificabilità delle stesse ha valore prevalente rispetto ad eventuali altre destinazioni urbanistiche del Piano.
Sullelaborato 2 Norme Tecniche di Attuazione, Schede Normative di Area
- Allart. 12, pag. 20
Al titolo: Ambiti vincolati ai sensi della L. 431/85, della L. 1089/39 e dellart. 24 L.R. 56/77 s.m.i. è aggiunto il richiamo:" (cfr. DL. 490/1999)"
- Allart. 15, pag. 22
E inserito un nuovo comma che recita:
Su tutte le aree a servizio pubblico dovranno essere osservate le prescrizioni imposte dalla Relazione Geologico Tecnica e sua integrazione, in particolare larea in progetto p3 in località Migliandolo, sul margine sinistro del rio Vallescura è inserita geologicamente tutta in classe III, mentre la realizzazione del previsto parcheggio è limitata alla parte verso strada indicata nella Relazione GeologicoTecnica, evitando in ogni caso sopraelevazioni e/o strutture di servizio.
- Allart. 20, pag. 37
Al termine del punto i) delle Prescrizioni Particolari è inserita la frase: ..... e le prescrizioni della relazione geologicotecnica.
- Allart. 22 pag. 48
Dopo il punto e) delle Prescrizioni Particolari è inserito un nuovo punto e/bis) che recita: e/bis) Le nuove edificazioni previste sul lotto C.1.d devono rispettare le prescrizioni attuative definite dalla Relazione Geologicotecnica e quelle di cui al punto i) delle prescrizioni particolari della scheda normativa n. 2 di pag. 37 relativa alla confinante area R Aree Edificate di Ristrutturazione"
- Allart. 23, pag. 70
Al punto g), delle Prescrizioni Particolari, al 2º comma, sono stralciate le parole: ... e alla residenza...
- Allart. 25, pag. 76
Alle prescrizioni particolari, comma a), al termine della prima riga dopo: ...negli ambiti di completamento è inserita la frase: .... previa verifica della dotazione di aree a servizi sul pregresso ....,
- Allart. 25, pag. 80
Alle Prescrizioni particolari, comma a), 1º riga, dopo: ... nellarea P.3... è inserita la frase: ...., previa verifica della dotazione di aree a servizi sul pregresso, ....
- Allart. 25, pag. 83
Alle Prescrizioni Particolari, comma a), 3º paragrafo, la frase: ...fino alla misura massima pari al 20%... è sostituita con: Allart. 25, pag. 84
Alle Prescrizioni particolari, comma a), 2º riga, dopo: ... Area P4... è inserita la frase: ...., previa verifica della dotazione di aree a servizi sul pregresso,...
.Allart. 25, pag. 87
Alle Prescrizioni particolari, comma a), 1^ riga, dopo: ... dovranno prevedere... è inserita la frase: ... previa verifica della dotazione di aree a servizio sul pregresso.,.
- Allart. 25, Schede Normative n. 19, pag. 87 e n. 18 pag. 89
Alla voce Prescrizioni particolari è aggiunto un nuovo comma che recita:
Lattivazione degli interventi sullarea è subordinata alla realizzazione e/o al mantenimento in efficienza di un canale di raccolta delle acque che serva da drenaggio principale della valle.
- Allart. 25 pag. 89
Alle Prescrizioni particolari, comma a), 1º riga, dopo: dovranno prevedere.... è inserita la frase: .... previa verifica della dotazione di aree a servizio sul pregresso....
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 12 - 3730
Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Arguello (CN). Variante n. 3 al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante n. 3 al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Arguello, in Provincia di Cuneo, adottata e successivamente rettificata ed integrata con deliberazioni consiliari n. 9 in data 26.4.1999, n. 30 in data 30.11.1999 e n. 29 in data 30.11.2000, subordinatamente allintroduzione ex officio, nellelaborato normativo, delle ulteriori modifiche, specificatamente riportate nellallegato documento A in data 2.7.2001, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa alla Variante n. 3 al Piano Regolatore Generale vigente, adottata dal Comune di Arguello, debitamente vistata, si compone di:
- Deliberazioni consiliari n. 9 in data 26.4.1999 e n. 30 in data 30.11.1999, esecutive ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione illustrativa
- Elab. - Relazione Geologico Tecnica Generale
- Tav. 1 - Carta Geologica, in scala 1:10000
- Tav. 2 - Carta geomorfologica, dei dissesti, della dinamica fluviale e del reticolo idrografico minore, in scala 1:10000
- Tav. 3 Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica, in scala 1:10000
- Elab. - Relazione Geologico Tecnica sulle aree di nuova espansione urbanistica
- Elab. - Parere del Settore Prevenzione Territoriale del Rischio Geologico, prot. 3210 del 26.4.1999
- Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani
- Elab. - Norme Tecniche di Attuazione, articoli variati
- Tav. 16/V3 Planimetria di Progetto I, Vincoli, in scala 1:5000
- Tav. 17/V3 Planimetria di Progetto II, Assetto del Territorio Comunale, in scala 1:5000
- Tav. 18/V3 Planimetria di Progetto III, Assetto del Capoluogo, in scala 1:2000
- Tav. 19/V3 Planimetria di Progetto IV, Assetto della Fraz. Tre Cunei, in scala 1:2000
- Tav. 21/V3 Planimetria di Progetto VI, Assetto della Fraz. Cantabusso, in scala 1:2000
Deliberazione consiliare n. 29 in data 30.11.2000, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. Relazione di adeguamento
- Elab. Norme Tecniche di Attuazione Articoli variati ed adeguati
- Tav. 16/V3A Planimetria di Progetto I, Vincoli, in scala 1:5000
- Tav. 17/V3A Planimetria di Progetto II, Assetto del Territorio Comunale, in scala 1:5000
- Tav. 19/V3A Planimetria di Progetto IV, Assetto della Fraz. Tre Cunei, in scala 1:2000
- Tav.21/V3A Planimetria di Progetto VI, Assetto della Fraz. Cantabusso, in scala 1:2000.
(omissis)
Elenco delle modifiche introdotte ex officio
MODIFICHE NORMATIVE:
- Art. 14 Aree residenziali esistenti e di completamento
8º comma: il testo dellintero comma si intende sostituito con il seguente:
Le porzioni delle aree residenziali denominate rispettivamente R.C.3. ed R.C.5. nonchè delladiacente area per Casa di Riposo (di cui al successivo art. 15bis), comprese nelle classe di pericolosità IIIA (Circolare P.G.R. n. 7/LAP del 8.6.1996) si ritengono inidonee allutilizzo urbanistico; su di esse non potranno essere realizzate nuove costruzioni e dovranno pertanto essere mantenute libere
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 13 - 3731
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Piasco (CN). Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 15 e 17 della L.R. 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Piasco (CN), così come adottata con deliberazione consiliare n. 49 in data 28.12.2000, subordinatamente allintroduzione ex officio, nel testo delle norme di attuazione, delle modificazioni specificatamente riportate nellallegato documento A in data 25.6.2001, che costituisce parte integrante al presente provvedimento e fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa alla Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Piasco, debitamente vistata, si compone di:
- deliberazione consiliare n. 49 in data 28.12.2000, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione - Stralci planimetrici in scala 1:2000 - Norme e Schede
- Elab. - Breve parere Geologico-Tecnico.
(omissis)
Elenco delle modifiche introdotte ex officio
MODIFICHE NORMATIVE:
- il testo delle prescrizioni di cui alla lettera (D) della scheda normativa n. 53 di variante è da intendersi integrata con il seguente disposto: Nellambito di intervento CR1 contiguo al centro storico dovranno essere adottate particolari tipologie, colori e soluzioni progettuali per il settore che protendendosi tra le aree VP5 si spinge sino a raggiungerne il confine; a tal fine, in fase progettuale, si dovrà anche porre per quanto possibile attenzione alle altezze massime conseguibili ed osservare un congruo arretramento dai confini di zona;
- il disposto dellunico comma dellart. 37 delle N.T.A. di Variante è da intendersi modificato mediante la rettifica della data 23.10.1989" in 23.1.1989 ed integrato con la seguente precisazione conclusiva: e fatte salve ulteriori prescrizioni delle vigenti norme e regolamenti di settore.
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 14 - 3732
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Fossano (CN). Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Fossano, in Provincia di Cuneo, adottata con deliberazione consiliare n. 54 in data 12.6.2000, subordinatamente allintroduzione ex officio nellelaborato normativo della variante, delle modifiche, specificatamente riportate nellallegato documento A in data 26.4.2001, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa alla Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Fossano, debitamente vistata, si compone di:
- deliberazione consiliare n. 54 in data 12.6.2000, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione
- Elab. - Norme di Attuazione (estratto)
- Tav. Zonizzazione (estratto) Capoluogo, Stato di fatto, in scala 1:5000
- Tav.1.1.5 - Zonizzazione (estratto) Stato di fatto, in scala 1:2000
- Tav. Zonizzazione (estratto) Capoluogo, Progetto, in scala 1:5000
- Tav.1.1.5 Zonizzazione (estratto) Progetto, in scala 1:2000.
(omissis)
Elenco delle modifiche introdotte ex officio
MODIFICHE NORMATIVE:
Nelle note dell Art. 4.2.4.bis Aree a prevalente ristrutturazione urbanistica: parametri dopo il testo introdotto con la presente Variante, si intendono aggiunte di seguito le parole: In sede di redazione del S.U.E. per lattuazione degli interventi previsti nel Comparto 24, si valuterà lopportunità di adottare soluzioni progettuali che consentano la conservazione della facciata, su Piazza Dompè, dellantico fabbricato già a destinazione produttiva, anche eventualmente integrandola nel fronte di nuova edificazione..
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 15 - 3733
Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i. Comune di Pocapaglia (CN). Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Pocapaglia, in Provincia di Cuneo, adottata con deliberazione consiliare n. 24 in data 22.4.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali, delle modifiche specificatamente riportate nellallegato documento A in data 25.6.2001, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa alla Variante al Piano Regolatore Generale vigente, adottata dal Comune di Pocapaglia, debitamente vistata, si compone di:
- Deliberazione consiliare n. 24 in data 22.4.1999, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione illustrativa
- Elab. - Norme di attuazione - integrazioni e modificazioni
- Elab. - Relazione geologico-tecnica illustrativa
- Elab. - Dichiarazione del Geologo incaricato attestante la corrispondenza degli elaborati geologici del Progetto di Variante alle indicazioni della Circolare 8.5.1996 nº7/LAP
- Tav. 1 -Rilievo dello stato attuale - Aggiornamento cartografico Aprile 1997, in scala 1:2000
- Tav. 2 - Rilievo dello stato attuale - toponomastica, in scala 1:2000
- Tav. 3 - Rilievo dello stato attuale - Patrimonio edilizio: raffronto stato attuale e mappa dimpianto 1915, in scala 1:2000
- Tav. 4 -Rilievo dello stato attuale - Individuazione per epoche degli interventi edilizi, in scala 1:2000
- Tav. 5 Rilievo dello stato attuale - Edifici e spazi pubblici e privati di uso pubblico, in scala 1:2000
- Tav. 6 - Rilievo dello stato attuale - Destinazione duso dei fabbricati, in scala 1:2000
- Tav. 7 - Rilievo dello stato attuale - Uso del suolo, in scala 1:2000
- Tav. 8 -Rilievo dello stato attuale - Aziende agricole attive, in scala 1:2000
- Tav. 9 - Stato di manutenzione e conservazione dei fabbricati uso abitazione e di uso pubblico, in scala 1:2000
- Tav. 10 - Rilievo dello stato attuale - Numero dei piani fuori terra, in scala 1:2000
- Tav. 11 - Rilievo dello stato attuale - Indice fondiario, in scala 1:2000
- Tav. 12 - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica, in scala 1:2000
- Tav. 13 -Rilievo dello stato attuale - Vincoli idrogeologici, in scala 1:2000
- Tav. 14 -Rilievo dello stato attuale - Fasce di rispetto -area di tutela archeologica - vincoli ambientali, in scala 1:2000
- Tav. 3.1-2/97 -Sviluppo del P.R.G.C. relativo a tutto il territorio Comunale, in scala 1:5000
- Tav.3.2.4.a-2/97 - Progetto - Vincoli idrogeologici, in scala 1:2000
- Tav.3.2.4.b 2/97 - Progetto - Fasce di rispetto - area di tutela archeologica - vincoli ambientali, in scala 1:2000
- Tav.3.2.4.c 2/97 - Progetto - Piano viario e localizzazione servizi, in scala 1:2000.
(omissis)
Elenco delle modifiche introdotte ex officio
MODIFICHE CARTOGRAFICHE:
- La proposta di modifica al Vincolo Idrogeologico individuata sulla Tavola 3.2.4.a in scala 1:2.000 come Nuovo limite area soggetta a Vincolo Idrogeologico.... non si intende approvata e pertanto si intende ripristinato e confermato il Vincolo ldrogeologico vigente.
MODIFICHE NORMATIVE:
- Art. 7/BIS Interventi ammessi nellarea ..... Bsb
1º comma, lett. F2): al termine del testo, dopo .... del volume preesistente si intendono aggiunte di seguito le parole con un massimo di 120 mc..
- Art. 18 - Interventi ammessi nelle aree agricole
8º capoverso del nuovo punto B4: dopo le parole .... pari a mq. 100" si intendono aggiunte le parole con un rapporto di copertura comunque non superiore ad 1%: in ogni caso è ammesso, per documentate esigenze, un solo manufatto per ciascuna proprietà che sia sprovvista di analoghe strutture.".
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 16 - 3734
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Macugnaga (V.C.O.). Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale e contestuale variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente interessanti un ambito dellabitato di Staffa, assunti ai sensi dellart. 16 della L. 17.2.1992 n. 179 e dellart. 6 della L.R. 9.4.1996 n. 18. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi dellart. 6 della Legge Regionale 9.4.1996 n. 18, in attuazione dellart. 16 della Legge 17.2.1992 n. 179, il Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale e la contestuale variante specifica al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Macugnaga, in provincia del Verbano - Cusio - Ossola, interessanti un ambito dellabitato di Staffa, di cui alle deliberazioni consiliari n. 58 in data 20.12.2000 e n. 10 in data 4.4.2001, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali, delle modificazioni specificatamente riportate nellallegato documento in data 29.6.2001, che costituisce parte integrante al presente provvedimento, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa al Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale e alla contestuale variante specifica al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Macugnaga, debitamente vistata, si compone di:
- deliberazione consiliare n. 58 in data 20.12.2000 esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
Elaborati afferenti il Piano Integrato:
- Elab. Relazione e Norme di attuazione
- Elab. Schema di convenzione.
- Tav. 1 Planimetria Catastale - Delimitazione area interessata, in scala 1:1.000
- Tav 2 Stralcio di P.R.G.C. - Delimitazione area interessata, in scala 1:2.000
- Tav. 3 Rilievo - Planimetria catastale con quote altimetriche, in scala 1:500
- Tav. 4 Rilievo - Sezioni A-A, B-B, C-C, in scala 1:500
Tav. 5 Ex Baita Congressi ed ex Anza - Calcoli planivolumetrici, in scala 1:500
- Tav. 1P Planimetria generale - Quote principali, in scala 1:500
- Tav. 2P Planimetria generale, in scala 1:200
- Tav. 3P Progetto Sezioni A-A, B-B, C-C, in scala 1:500
- Tav. 4P Superfici fondiarie ed aree ad usi pubblici, in scala 1:1.000
- Tav. 5P Stralcio planimetria generale - Urbanizzazione ex Anza, in scala 1:200
- Tav. 6P Stralcio di P.R.G.C. con planimetria Piano Integrato, in scala 1:2.000
- Tav. 7P Ex Baita Congressi ed ex Anza - Calcoli planivolumetrici, in scala 1:500
Elaborati afferenti la Valutazione di Inserimento Ambientale:
- Elab. Relazione e Documentazione Fotografica
- Tav. 01 amb Delimitazione area interessata - Ubicazione edificio, in scala 1:1000
Tav. 02 amb Rilievo piante, sezioni e prospetti, in scala 1:200
Tav. 03 amb Planimetria generale, quote principali, orografia assetto botanico, in scala 1:500
Tav. 04 amb Elementi di relazione e valori del paesaggio, in scala 1:1.000
Tav. 05 amb Sezioni A-A e B-B, in scala 1:500
Tav. 06 amb Edificio ex Anza - Progetto piante piani interrato, terra, primo, secondo, terzo, in scala 1:200
Tav. 07 amb Edificio ex Anza - Prospetti di progetto, Sezione A-A esistente e progetto, in scala 1:200
Tav. 08 amb Pianta piano interrato - Progetto, in scala 1:200
Tav. 09 amb Pianta piani terra e primo (Progetto), in scala 1:200
Tav. 10 amb Pianta piani secondo, terzo e copertura (Progetto), in scala 1.200
Tav. 11 amb Sezione A-A, Sezione B-B, Progetto, in scala 1:200
Tav. 12 amb Ex Baita Congressi - Prospetti di rilievo e progetto, in scala 1:200
Elaborati afferenti la Piscina Comunale:
- Elab. Relazione
- Elab. Preventivo dei costi - Quadro economico
- Tav. 1 P Pianta piano interrato, quotata (progetto), in scala 1:100
- Tav. 2P Pianta piani terra, primo e copertura, quotate (progetto), in scala 1:100
- Tav. 3P Sezione A-A, B-B, quotate (progetto), in scala 1:100
- Tav. 4P Progetto - Prospetti est-ovest, in scala 1:100
- Tav. 5P Progetto - Prospetto sud, in scala 1:100
- Tav. 6P Progetto - Prospetto nord, in scala 1:100
- Tav. 7P Pianta piano interrato, arredata (progetto), in scala 1:100
- Tav. 8P Pianta piani terra, primo e copertura, arredate (progetto), in scala 1:100
Elaborati afferenti ledificio ex. Baita dei Congressi:
- Elab. Relazione
- Tav. 1 Rilievo - Pianta quotata - Piano interrato, in scala 1:100
- Tav. 2 Rilievo - Pianta quotata - Piano terra, sottopalco, in scala 1:100
- Tav. 3 Rilievo - Pianta quotata - Piano primo, in scala 1:100
- Tav. 4 Rilievo - Pianta quotata - Piano secondo, piano terzo, in scala 1:100
- Tav. 5 Rilievo - Pianta copertura, in scala 1:100
- Tav. 6 Rilievo - Sezioni A-A, B-B, C-C, D-D, in scala 1:100
- Tav. 7 Rilievo - Prospetti nord, sud, est, ovest, in scala 1:100
- Tav. 1P Pianta piano interrato, quotata (progetto), in scala 1:100
- Tav. 2P Piante piani terra e primo, quotate (progetto), in scala 1:100
-Tav. 3P Piante piani secondo, terzo e copertura, quotate (progetto), in scala 1:100
- Tav. 4P Sezione A-A, Sezione B-B, Sezione C-C, quotate (progetto), in scala 1:100
- Tav. 5P Prospetti sud, ovest, est, nord (progetto), in scala 1:100
- Tav. 6P Pianta piano interrato, arredata (progetto), in scala 1:100
- Tav. 7P Piante piani terra e primo, arredate (progetto), in scala 1:100
- Tav. 8P Piante piani secondo, terzo e copertura, arredate (progetto), in scala 1:100
Elaborati afferenti ledificio ex. Anza:
- Elab. Relazione
- Tav. 1 Rilievo - Piante quotate - P.S. - P.T. - P.1º - P.2º, in scala 1:100
- Tav. 2 Rilievo - Piante quotate - P. sottotetto, copertura, in scala 1:100
- Tav. 3 Rilievo - Sezione A-A, in scala 1:100
- Tav. 4 Rilievo - Prospetti est, ovest, sud, nord, in scala 1: 100
- Tav. 1P Progetto - Piante quotate - P.S. - P.T. P.1º, in scala 1:100
- Tav. 2P Progetto - Piante quotate - P.2º - P.3º - sottotetto e copertura, in scala 1:100
- Tav. 3P Prospetti di Progetto Sezione A-A, in scala 1:100
-Tav. 4P Progetto - Piante piani terra, primo, secondo, terzo, sottot., arredate, in scala 1:100
- deliberazione consiliare n. 10 in data 4.4.2001 esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
-Elab. Piano integrato - Area di P.R.G.C. RT/A4 - Relazione integrativa, costituita da:
a) Relazione integrativa
b) Tav. 2A - Stralcio di P.R.G.C. vigente - Delimitazione area interessata,
In scala 1:1000
c) Scheda delle Norme tecniche di attuazione relativa allarea di P.R.G.C.
vigente - A5 area di interesse storico ambientale, a destinazione residenziale e articolo n. 45 delle N.T.A. di P.R.G.C. vigente
d) Stralcio della Relazione geologica-tecnica allegata al P.R.G.C. adottato
e) Elenco catastale delle proprietà ricadenti nel territorio interessato dal P.I.R.U.
f) Norme di attuazione di P.I.R.U. integrate
- Elab. Variante al P.R.G.C. vigente contestuale al progetto di Piano Integrato di Riqualificazione Urbanistica, costituito da:
a) Relazione
b) Norme tecniche di attuazione - Articolo in Variante
c) Tav. 1V - Stralcio di P.R.G.C. Vigente - Delimitazione area interessata,
In scala 1:1000
d) Tav. 2V - Stralcio di P.R.G.C. Variante - Delimitazione area P.I.R.U., In
scala 1:1000
e) Tav. 3V - Stralcio della Relazione geologico-tecnica di P.R.G.C. adottato, in scala 1:2000.
(omissis)
Modifiche introdotte ex officio al testo delle N.T.A. Variante al P.R.G.
Sottoclasse RT/A4 - Aree alberghiere e turistico-ricettive di riordino, 9º comma sostituire la dizione Una quota di superficie proprietà Comunale della porzione di fabbricato denominato Salone dei Congressi così come evidenziato negli atti progettuali e convenzionali.
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 17 - 3735
Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i. Comune di Quarona (VC). Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Quarona, in Provincia di Vercelli, così come adottata e successivamente integrata e modificata con deliberazioni consiliari n. 41 in data 22.9.2000 e n. 19 in data 28.3.2001, fatte comunque salve le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa alla Variante al Piano Regolatore Generale vigente, adottata dal Comune di Quarona, debitamente vistata, si compone di:
- Deliberazione consiliare n. 41 in data 22.9.2000, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Quaderno con la sintesi delle osservazioni e delle rispettive contradeduzioni
- Elab. - Relazione illustrativa
- Elab.PB-vs - Modifiche alle norme di attuazione (adozione definitiva)
- Tav.P2.vs - Il territorio Comunale - usi, viabilità, vincoli, in scala 1:5000
- Tav.P3.vs - Sviluppo relativo al territori urbanizzati e urbanizzandi usi, viabilità, prescrizioni attuative, in scala 1:2000
- Deliberazione consiliare n. 19 in data 28.3.2001, esecutiva ai sensi di legge con allegato:
- Elab. - Relazione illustrativa finale (con Appendice relativa alliter procedurale ed alle controdeduzioni alle osservazioni della Regione Piemonte)
-Elab.PB-vs - Modifiche alle norme di attuazione (Adozione definitiva con modifiche a seguito di controdeduzioni alle osservazioni della Regione Piemonte).
(omissis)
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 19 - 3737
Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i. Comune di Tassarolo (AL). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Comunale vigente, denominata Variante 1998". Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante Generale al Piano Regolatore Generale vigente del Comune di Tassarolo, in Provincia di Alessandria, denominata Variante 1998", adottata e successivamente modificata con deliberazioni consiliari n. 16 in data 29.4.1999, n. 12 in data 23.2.2000 e n. 24 in data 25.9.2000, subordinatamente allintroduzione ex officio", negli elaborati progettuali, delle ulteriori modifiche specificatamente riportate nellallegato documento A in data 12.7.2001, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, fatte comunque salvo le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa alla Variante Generale al Piano Regolatore Generale vigente, adottata dal Comune di Tassarolo, debitamente vistata, si compone di:
- Deliberazione consiliare n. 16 in data 29.4.1999, integrata e rettificata con deliberazione consiliare n. 12 in data 23.2.2000, entrambe esecutive ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione tecnico descrittiva
- Elab. - Norme Tecniche di Attuazione
- Tav.1 - Progetto generale delle aree, in scala 1:5.000
- Tav.2 - Progetto della aree urbanizzate. Concentrico, in scala 1:2.000
- Tav.3 - Progetto delle aree urbanizzate. Campo golf, in scala 1:2.000
- Tav.4 -Classificazione edifici ed aree aventi caratteristiche storicoartistiche o ambientali, in scala 1:1.000
- Elab. - Relazione di controdeduzioni alle osservazioni, con allegate:
- Tav. - Progetto generale delle aree, in scala 1:5.000. Oss. N. Delimitazione aree oggetto di osservazione
- Tav. - Progetto delle aree urbanizzate. Concentrico, in scala 1:2.000. Oss. N. Delimitazione aree oggetto di osservazione
- Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani
- Elab. - Relazione geologico-tecnica
- Elab. - Relazione geologico-tecnica sulle aree di insediamento previste
- Tav.0 - Corografia, in scala 1:25.000
- Tav.1 - Carta geologico-strutturale, in scala 1:5.000
- Tav.2 - Carta geomorfologia dei dissesti, della dinamica fluviale e del reticolato idrografico minore, in scala 1:5.000
- Tav.3 - Carta geoidrologica, in scala 1:5.000
- Tav.4 - Carta delle acclività, in scala 1:5.000
- Tav.5 - Carta della caratterizzazione litotecnica dei terreni, in scala 1:5.000
-Tav.6 - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica, in scala 1:5.000
Deliberazione consiliare n. 24 in data 25.9.2000, esecutiva ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione di controdeduzione alla osservazioni del Settore Approvazione Strumenti Urbanistici
- Elab. - Relazione tecnico descrittiva
- Elab. - Norme Tecniche di Attuazione
- Tav.1 - Progetto generale delle aree, in scala 1:5.000
- Tav.2 - Progetto delle aree urbanizzate. Concentrico, in scala 1:2.000
- Tav.6 - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica, in scala 1:5.000
- Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani.
(omissis)
Modifiche da introdurre ex officio ai sensi dell11º comma, art. 15 della L.R. 56/77 e s.m.i. :
Tav. 6 Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica.
I territori di Classe I sintendono riclassificati in Classe II. A tale fine dovrà essere modificata la legenda della tavola sostituendo la dicitura: Classe I con Classe IIa. Inoltre tale nuova Classe di pericolosità si intende sostituita allinterno delle Schede geologico-tecniche riferite alle aree di nuovo insediamento ovunque si faccia riferimento alla precedente classificazione. Di conseguenza le prescrizioni in esse contenute sintenderanno sostituite con quelle previste dalla Relazione Geologicotecnica per la Classe II.
Infine la classificazione adottata per le due località V.le di Vaie e C.na Nuova è modificata con linserimento di una porzione di Classe IIIa come evidenziato negli allegati cartografici nº 1 e nº 2.
Relazione geologico-tecnica sulle aree di insediamento previste
- Aree C1
La precisazione, contenuta nel Parere geologico secondo la quale: Le nuove edificazioni dovranno essere previste quanto più possibile in prossimità della strada riferita allarea n. 1, non più confermata, sintende ormai priva di effetti.
. Aree B3 - Per le schede relative alle aree seguenti, sintendono inserite, alla voce prescrizioni di ognuna di esse, le seguenti precisazioni:
Area n. 6 - Larea ricade per buona parte in Classe II e pertanto tale settore di area è inedificabile, tuttavia tale porzione potrà essere computata per la definizione della cubatura prevedibile nella porzione ricadente in Classe II.
Area n. 9 - Nella porzione di area adiacente alla strada si dovrà evitare ledificazione di piani interrati o seminterrati in quanto, il rio che scorre poco a valle risulta intubato in prossimità dellarea e, pertanto, uneventuale ostruzione di tale intubamento potrebbe provocare modesti fenomeni di esondazione del rio.
Area n. 10 - Si dovrà verificare se il rio che scorre a valle possa provocare fenomeni di erosione di sponda che, a loro volta, possano interferire con larea in esame, e, se necessario si dovranno prevedere idonee opere di difesa.
Area n. 13 - Le nuove edificazioni dovranno essere previste quanto più possibile in prossimità della strada.
Norme Tecniche dAttuazione
E introdotto il nuovo articolo 38 bis con il seguente testo:
art. 38 bis - Prescrizioni geologiche
Le prescrizioni geologiche contenute nella Relazione Geologico-tecnica e Relazione sulle aree di insediamento previste devono essere considerate parte integrante delle Norme Tecniche dAttuazione e, relativamente ai corsi dacqua, si dovranno rispettare le seguenti prescrizioni:
- La copertura dei corsi dacqua principali o del reticolato minore, mediante tubi o scatolari anche di ampia sezione non è ammessa in nessun caso.
- Le opere di attraversamento stradale dei corsi dacqua dovranno essere realizzate mediante ponti, in maniera tale che la larghezza della sezione di deflusso non vada in modo alcuno a ridurre la larghezza dellalveo a rive piene misurata a monte dellopera; questo indipendentemente dalle risultanze dalla verifica delle portate.
- Non sono ammesse occlusioni, anche parziali, dei corsi dacqua incluse le zone di testata tramite riporti vari.
- Nel caso di corsi dacqua arginati e di opere idrauliche deve essere garantita la percorribilità, possibilmente veicolare delle sponde a fini ispettivi e manutentivi.
Relativamente agli edifici sparsi in Classe IlIa sono ammessi unicamente i seguenti interventi:
-manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia degli edifici con esclusione della demolizione e ricostruzione.
- I soli ampliamenti ammessi saranno gli interventi di adeguamento igienico-funzionale degli edifici ove necessario, nel rispetto della legislazione vigente.
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 20 - 3738
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Calamandrana (AT). Approvazione della Variante al Piano Regolatore Generale Comunale vigente
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante al vigente Piano Regolatore Generale del Comune di Calamandrana, in Provincia di Asti, adottata, modificata ed integrata con deliberazioni consiliari n. 14 in data 27.4.1999, n. 34 in data 30.9.1999, n. 6 in data 29.2.2000 e n. 24 in data 27.10.2000, subordinatamente allintroduzione ex officio, negli elaborati progettuali, delle ulteriori modificazioni specificatamente riportate nellallegato documento A in data 11.7.2001, che costituisce parte integrante del presente provvedimento, fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
- Tav. P.2 - Progetto: sviluppo del concentrico, in scala 1:2000
- Tav. P.3 - Progetto: sviluppo delle frazioni, centro storico e annucleamenti rurali, in scala 1:2000
- Tav.P.4 - Progetto: sviluppo aree produttive, in scala 1:2000
Elaborati geologici:
- Elab. - Relazione geologico-tecnica riguardante lo studio delle aree interessate da nuovi insediamenti residenziali e produttivi previsti dalla variante al P.R.G.C. e di adeguamento in conseguenza dellevento alluvionale del Novembre 94 integrata e modificata ai sensi delle osservazioni formulate dalla Direzione Regionale Pianificazione e Gestione Urbanistica della Regione Piemonte, 94 comprensiva dellAllegato N. 7 - Indagini idrologiche relative ai corsi dacqua minori - con allegato:
- Tav. Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica - Allegato N. 6, in scala 1:10000.
(omissis)
Modifiche da introdurre ex officio ai sensi dell11º comma art. 15, L.R. 56/77 e s.m.i.
Scheda Quantitativa dei Dati Urbani (Modello Regionale)
Al paragrafo IV Sintesi degli elementi strutturali del piano, Capitolo 2 Capacità insediativa residenziale teorica, il valore di 3.745" è sostituito con il valore: 2.375".
Tavole di Piano
Nelle Tavole di Piano P1, in scala 1:5.000, P2, P3 in scala 1:2.000 e nella Carta di Sintesi della pericolosità e dellidoneità allutilizzazione urbanistica, in scala 1:10.000, limitatamente allindividuazione delle fasce A, B e C del P.S.F.F nonchè delle aree da ascrivere alla Classe IIIA e IIA, le stesse sono sostituite con quelle rappresentate nelle tavole in scala 1:5000 di cui alle modifiche 1 e 2.
Norme Tecniche di Attuazione
Art. 12, pag. 41
Al termine dei punto G) del punto 9) dellarticolo è aggiunto il seguente richiamo:
...., comunque sempre nel rispetto dei disposti della L.R. 56/77 s.m.i., art. 25, secondo comma, lettera g)
Art. 12, pag. 49
al punto 12 dopo il secondo comma è inserito un nuovo comma che recita:
Lattivazione delle aree per servizi deve rispettare le indicazioni e le prescrizioni imposte dalla Relazione Geologico Tecnica in particolare dovrà essere garantita linedificabilità della fascia di rispetto di m. 30 dal rio nelle aree CSI, Fd1 e Fc2".
Art. 17, pag. 81
Al termine del punto 3) è inserito un nuovo comma che recita: Al fine di considerare il presente P.R.G.C. adeguato ai disposti previsti dal P.A.I., sarà cura dellAmministrazione Comunale predisporre e trasmettere alla Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione, in tempi successivi, le schede di rilevamento delle frane e dei processi lungo la rete idrografica (Allegati 2 e 3 della Circolare P.G.R. 7/LAP/96) ad integrazione della documentazione geologica".
Scheda Normative
A pag. 1 Nota introduttiva dellelaborato Schede di Sintesi normativa, preliminarmente alle singole schede delle aree è inserita la nota di carattere generale, che recita:
I valori dello stato di fatto riportati nelle singole schede sono da intendersi di carattere indicativo e la loro veridicità dovrà essere accettata in sede di intervento su puntuali e attendibili rilievi dellesistente.
Nelle schede delle aree Dd1; Dd3, Dd4, Dd5, Dd6, Dd7,
Alla voce Note, prima del comma che recita: ... In deroga al rapporto di copertura massimo, sono comunque consentiti, in concessione singola mq. 200 di superficie utile. è inserita la frase: Unicamente per riordino di attività esistenti ....
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 34-3752
Approvazione di iniziative da realizzarsi ai sensi dellart. 3 della l. r. 62/95. Accantonamento di L. 2.287.000.000 (capitoli 11880 e 12022/2001)
A relazione dellAssessore Cotto:
Nella premessa al punto 1. dellallegato alla D.G.R. n. 28-3671 del 3.08.2001 sono già state esplicitate le modalità di utilizzo dei fondi disponibili sui capitoli 11880 e 12022 del bilancio regionale, destinati, rispettivamente, a spese dirette regionali e a contributi per la realizzazione delle iniziative previste dallart. 3 della L.R. 62/95.
Nellambito di dette modalità, con la presente deliberazione vengono approvate le iniziative individuate in dettaglio nel dispositivo e vengono accantonate le risorse necessarie per la loro realizzazione.
La Giunta regionale,
Visto lart. 3 della L.R. 62/95;
visto lart. 4 della L.R. 27/94
Visto lart. 17 della L.R. 51/97
a voti unanimi, espressi nelle forme di legge,
delibera
di approvare la realizzazione delle seguenti iniziative, ai sensi dellart. 3 della L.R. 62/95:
1) Sostegno per lutilizzo di asili nido privati
Liniziativa si propone di promuovere unazione finalizzata a favorire la fruizione del servizio di asilo-nido attivato da operatori privati in Comuni nei quali non siano disponibili analoghi servizi pubblici.
a) Destinatari dei contributi
I contributi regionali sono erogati ai comuni nei quali siano funzionanti asili-nido gestiti da Soggetti privati (sono esclusi i baby parking) e nei quali non siano presenti asili-nido comunali.
Le strutture devono essere in possesso dellautorizzazione al funzionamento rilasciata come asilo-nido dallASL competente per territorio, ai sensi della normativa vigente.
I Comuni assegnano, a loro volta, i contributi ricevuti alle famiglie che usufruiscono del servizio di asilo-nido privato o, in alternativa, agli stessi soggetti gestori degli asili-nido, secondo criteri individuati, in piena autonomia, dai Comuni medesimi.
b) Entità del contributo
Lentità del contributo è fissato in L. 1 milione per ogni posto bambino autorizzato. Il Comune, nelladozione dei criteri di cui al punto a), nel caso in cui assegni i contributi direttamente alle famiglie, può diversificare i contributi da assegnare tenendo conto dei redditi delle singole famiglie.
c) Procedure per la presentazione delle domande
Le domande di contributo devono essere consegnate o inoltrate tramite servizio postale (in tal caso fa fede la data del timbro postale) dai Comuni interessati alla Regione Piemonte -Direzione Politiche Sociali -C.so Stati Uniti, 1 - 10128 TORINO entro il 28 Settembre 2001, corredate dalla seguente documentazione:
- Istanza del Sindaco contenente una dichiarazione in cui si attesti che gli asili-nido privati interessati svolgono un servizio di pubblica utilità e che nel Comune non esistono asili-nido comunali.
- Copia fotostatica dellautorizzazione al funzionamento degli asili-nido privati rilasciata dallAzienda Sanitaria competente per territorio, nella quale sia indicata la capienza massima autorizzata.
d) Modalità di assegnazione ed erogazione dei contributi.
Lassegnazione e lerogazione dei contributi ai Comuni interessati saranno disposti contestualmente con Determinazione Dirigenziale.
Somma da accantonare
Cap. 12022/2001: L. 261.000.000
2) Promozione di attività rivolte alla fascia adolescenziale
Liniziativa si propone di promuovere e diffondere sul territorio piemontese limplementazione di risposte efficaci ai bisogni emergenti dei pre-adolescenti ed adolescenti (fascia 11-17 anni) e lofferta di nuove opportunità per la medesima fascia di età attraverso:
* lattivazione di progetti per favorire laggregazione degli adolescenti;
* la valorizzazione del ruolo e dellapporto dei minori alla vita della propria comunità;
* lo sviluppo di azioni a sostegno della relazione genitori/figli pre-adolescenti ed adolescenti;
* la diffusione di spazi ed occasioni dedicati allascolto ed alla condivisione dei problemi degli adolescenti.
Tali iniziative non dovranno sovrapporsi, ma coordinarsi, in modo effettivo e documentato, con le attività eventualmente già finanziate ex L. 285/97.
a) Destinatari dei contributi
I contributi regionali sono erogati agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali di cui allart. 13 della L.R. 62/95, previa presentazione di piani progettuali predisposti con la partecipazione e il coinvolgimento delle famiglie e delle risorse sociali presenti sul territorio.
I piani progettuali dovranno prevedere la compartecipazione dellente proponente per almeno il 20% del costo complessivo del progetto.
b) Entità dei contributi e loro assegnazione
Lindividuazione dellentità dei contributi ai singoli Enti gestori e la relativa assegnazione avverrà con successiva determinazione dirigenziale, sulla base dei seguenti criteri:
* l85% delle risorse finanziarie previste verrà ripartito sulla base della popolazione minorile 11/17 anni, adottando un parametro medio provinciale da applicarsi alla popolazione residente sul territorio di competenza;
* il 10% delle risorse verrà ripartito sulla base della dispersione scolastica (insuccesso scolastico) relativa alla scuola dellobbligo, adottando un parametro medio provinciale da applicarsi alla popolazione residente sul territorio di competenza;
* il 5% delle risorse verrà ripartito sulla base della dispersione della popolazione sul territorio di competenza.
c) Procedure per la presentazione delle domande
Gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali dovranno consegnare o far pervenire tramite servizio postale (in tal caso fa fede la data del timbro postale) entro il 16 ottobre 2001 alla Regione Piemonte - Direzione Politiche Sociali - C.so Stati Uniti 1 - 10128 Torino - il piano progettuale approvato dallorgano deliberante corredato di piano finanziario comprensivo della quota di compartecipazione prevista.
d) Modalità di approvazione dei piani progettuali ed erogazione dei contributi
I piani progettuali valutati positivamente dalla Direzione Politiche Sociali verranno validati ed approvati con determinazione dirigenziale; con la stessa determinazione si provvederà allerogazione dei contributi.
Potranno essere richiesti ulteriori elementi utili per la valutazione del programma presentato. In caso di non approvazione del piano progettuale verrà revocata lassegnazione.
La revoca dellassegnazione è prevista anche per gli enti gestori che non presenteranno piani progettuali o che li presenteranno oltre il termine di scadenza.
Eventuali risorse finanziarie residue verranno redistribuite tra gli enti titolari dei piani progettuali approvati, sulla base dei criteri di cui alla lett. b)
Alla conclusione del piano progettuale gli enti gestori dovranno far pervenire una relazione, su apposito schema regionale, sui risultati ottenuti.
Somma da accantonare
Cap. 12022/2001 : L. 2.000.000.000
3) Realizzazione di uno spot televisivo finalizzato alla sensibilizzazione per la tutela e il rispetto degli spazi riservati al parcheggio dei veicoli delle persone disabili, con la collaborazione e la partecipazione finanziaria del CORECOM (Comitato Regionale per le Comunicazioni).
Il filmato verrà realizzato e distribuito in due versioni: integrale della durata di 40" e short da 10" ai network locali, opportunamente selezionati dal CORECOM, e alla sede regionale RAI
Somma da accantonare
Cap. 11880/2001: L.. 26.000.000
Le risorse finanziarie per la realizzazione delle iniziative sopraindicate sono assegnate alla Direzione Politiche Sociali
(omissis)
La Determinazione Dirigenziale 13 agosto 2001, n. 293, Codice 30, relativa alla sopracitata D.G.R. è pubblicata in questo Bollettino Ufficiale (Ndr).
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 82-3799
L.r. 27/94. Criteri e modalità per lassegnazione dei contributi di cui alla legge 104/92, art. 42, comma 6, lett. q), relativi agli interventi regionali in favore dei cittadini handicappati ed alle azioni progettuali di consolidamento dellOsservatorio regionale sullhandicap - Progetto A.L.I.
A relazione dellAssessore Cotto:
La l. 104/92 Legge quadro per lassistenza, lintegrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, modificata dalla l. 162/98 concernente misure di sostegno in favore di persone con handicap grave, allart. 42, comma 1, ha previsto listituzione del Fondo per lintegrazione degli interventi regionali e delle province autonome in favore di cittadini handicappati.
Il comma 4 ed il comma 6, lett. q) dello stesso articolo pongono in capo alle regioni la ripartizione dei fondi tra gli enti competenti a realizzare i servizi.
La legge 328/2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali agli artt. 14 e 22, comma 2, lett. f) pone particolare attenzione alla realizzazione di interventi di integrazione e sostegno sociale per le persone disabili ed individua, come stabilito nella l.r. 62/95 Norme per lesercizio delle funzioni socio-asssitenziali, nella gestione associata la forma gestionale più idonea a garantire lefficacia e lefficienza delle attività socio-assistenziali di competenza dei comuni.
Considerato, tra laltro, che la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali richiede il coinvolgimento degli enti pubblici e del privato sociale, si ritiene che siano gli enti gestori delle funzioni socio assistenziali i più idonei a programmare, dintesa con le realtà pubbliche e private del territorio, una progettualità innovativa in grado di offrire risposte adeguate ai bisogni.
Si reputa, dunque, opportuno individuare nei predetti enti i beneficiari dei contributi di cui alla legge 104/92, art. 42, comma 6, lett. q) relativi agli interventi regionali in favore dei cittadini handicappati, ripartendo ed assegnando agli stessi la somma disponibile per la realizzazione degli interventi valutati prioritari a livello locale.
Negli anni passati, inoltre, una parte dei finanziamenti di cui alla l. 104/92, sono stati destinati allavvio e allo sviluppo dellOsservatorio regionale sullhandicap - progetto A.L.I., promuovendo una rete capillare e integrata di progetti innovativi sia sul fronte tecnologico che organizzativo. Tali progetti erano in capo a enti individuati centri pilota con il compito di attivare centri satelliti quale riferimento territoriale.
Nelle more della messa a regime dellOsservatorio, in analogia al processo innovativo dei criteri di riparto agli enti gestori e per un più cogente utilizzo delle risorse, si ritiene opportuno individuare nei centri pilota del progetto A.L.I. i beneficiari dei suddetti contributi per le azioni esclusivamente finalizzate al consolidamento dellOsservatorio regionale sullhandicap - progetto A.L.I..
I criteri pluriennali per lassegnazione dei finanziamenti di cui alla l. 104/92 sono stati individuati con la d.g.r. n. 28-27481 del 31.7.1999, sulla quale era stato acquisito il parere del CO.RE.S.A..Tali criteri consentono di acquisire gli elementi di qualità ed efficacia degli interventi attivati, anche ai fini dellassunzione di indirizzi programmatori in materia di handicap.
Pertanto, ai sensi della l.r. 27/94, vengono ora determinate le modalità per la predisposizione dei piani progettuali nonché i criteri di ripartizione e di assegnazione della somma disponibile, come specificato rispettivamente negli allegati 1 e 2, parti integranti della presente deliberazione.
I finanziamenti assegnati verranno erogati, previa valutazione da parte del Gruppo di Lavoro Interassessorile sullhandicap, con successiva determinazione del dirigente del Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale.
Pertanto, vista la l. 104/92, art. 42, commi 1, 4 e 6 - lett. q),
vista la l. 328/2000,
vita la l.r. 62/95,
vista la l. r. 27/94,
vista la d.g.r. 28-27481 del 31.07.2001;
la Giunta Regionale, unanime,
delibera
- di approvare le modalità per la predisposizione dei piani progettuali, così come specificato nellallegato 1, parte integrante della presente deliberazione;
- di approvare i criteri di ripartizione e di assegnazione della somma disponibile tra gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali di cui allart. 13 della l.r. 62/95 e tra i centri pilota del progetto A.L.I., così come specificato nellallegato 2, parte integrante della presente deliberazione;
- di stabilire che i piani progettuali definiti dagli enti gestori e dai centri pilota del progetto A.L.I. verranno validati ed approvati, previa valutazione da parte del Gruppo di Lavoro Interassessorile sullhandicap, con determinazione del dirigente del Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale. Con la stessa determinazione si provvederà allassunzione dellimpegno ed allerogazione delle rispettive somme.
(omissis)
Allegato 1
MODALITÀ PER LA PREDISPOSIZIONE
DEI PIANI PROGETTUALI
Ai sensi della l. 104/1992, i piani progettuali dovranno essere rivolti a:
1. sviluppo e potenziamento dei servizi di aiuto e sostegno alla famiglia da realizzare attraverso interventi di educativa territoriale, di assistenza domiciliare e assistenza domiciliare integrata, nonchè di affidamento diurno e residenziale;
2. potenziamento delle attività della rete dei Centri Diurni socio terapeutici educativi e dei Centri Addestramento Disabili;
3. interventi propedeutici allinserimento lavorativo consistenti nella valutazione diagnostica, nello sviluppo di competenze professionali, nella definizione di progetti di inserimento lavorativo e nel tirocinio lavorativo;
4. sviluppo e potenziamento di progetti socio-pedagogici, di integrazione socio-educativa (limitatamente agli asili nido), di integrazione socio-educativa a carattere extra-scolastico. Non rientrano in questa fattispecie gli interventi relativi al diritto allo studio finanziabili con la l.r. 49/85;
5. sviluppo e potenziamento di servizi di accoglienza permanente e temporanea finalizzati ad assicurare alla persona handicappata un ambiente di vita adeguato;
6. consolidamento dellOsservatorio regionale sullhandicap - Progetto A.L.I.
I percorsi progettuali dovranno prevedere il coinvolgimento di più soggetti pubblici, delle realtà familiari e del privato sociale, presenti sul territorio.
Relativamente alle attività individuate ai punti 1. - 2. - 3. - 4. e 5., nella predisposizione dei propri piani progettuali gli enti gestori delle funzioni socio assistenziali dovranno tenere conto della progettualità locale esistente già finanziata con i contributi di cui alla l. 104/92, art. 42, comma 6, lettera q).
Negli anni precedenti i bandi regionali di assegnazione dei predetti contributi individuavano quali beneficiari i comuni singoli, consorziati o associati, le comunità montane, le province e le aziende sanitarie regionali. Ciò ha consentito lattivazione da parte dei precitati enti di interventi innovativi e di incremento delle attività già in essere nei servizi socio assistenziali, la cui prosecuzione dovrà essere garantita nellambito dei piani progettuali che saranno predisposti dagli enti gestori.
Qualora il progetto si connoti come intervento di aiuto alla persona o assistenza domiciliare in forma indiretta, dovranno essere concordate tra lente gestore e la persona disabile o i suoi familiari, attraverso un atto, le modalità di realizzazione del progetto.
Relativamente allattività individuata al punto 6., i Centri pilota, allinterno del progetto A.L.I., dovranno garantire ai centri satelliti attività di formazione, informazione e consulenza.
I piani progettuali dovranno inoltre prevedere la compartecipazione dellente proponente per almeno il 30% del costo complessivo del piano progettuale stesso.
Gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali ed i centri pilota del progetto A.L.I. dovranno far pervenire entro il 16 ottobre 2001 (farà fede la data del timbro postale) al Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale - Assessorato alle Politiche Sociali - Corso Stati Uniti, 1 -10128 Torino - il piano progettuale approvato dallorgano deliberante e corredato di analitico piano finanziario, comprensivo della quota di compartecipazione prevista.
I piani progettuali, valutati positivamente dal Gruppo di Lavoro Interassessorile sullhandicap, verranno validati ed approvati con determinazione del dirigente del Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale.
Non verranno valutati i piani progettuali presentati dagli enti gestori che non terranno conto della progettualità proposta dagli enti locali, aziende sanitarie locali e comunità montane sia che si tratti della prosecuzione degli interventi già finanziati negli anni passati con i contributi ex l. 104/92 sia che si tratti dellattivazione di nuovi interventi.
Analogamente non saranno valutate le azioni progettuali di consolidamento dellOsservatorio regionale sullhandicap - progetto A.L.I. presentate dai Centri pilota che non garantiranno ai Centri satelliti attività di formazione, informazione e consulenza.
Potranno essere richiesti ulteriori elementi utili per la valutazione del programma presentato. In caso di non approvazione del piano progettuale verrà revocata lassegnazione.
La revoca dellassegnazione è prevista anche per gli enti che non presenteranno piani progettuali o che li presenteranno oltre il termine di scadenza.
Gli enti beneficiari dei contributi dovranno trasmettere al Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale, entro i 6 mesi successivi alla comunicazione dellassegnazione del contributo, una relazione sullo stato di attuazione del piano progettuale.
Lerogazione del contributo avverrà con le seguenti modalità:
- 70% ad avvenuta adozione dellatto di approvazione del piano progettuale;
- saldo 30% ad acquisizione della relazione sullo stato di attuazione del progetto.
Il mancato inoltro, entro i termini previsti, della relazione sullo stato di attuazione del piano progettuale comporterà la revoca del saldo del contributo.
Alla conclusione del piano progettuale gli enti gestori ed i centri pilota del progetto A.L.I. dovranno far pervenire una relazione, predisposta su apposito schema regionale, che verrà successivamente trasmesso, sui risultati attesi ed unautocertificazione attestante le spese sostenute, comprensive della propria compartecipazione per almeno il 30% del costo complessivo del piano progettuale stesso.
Tale certificazione dovrà pervenire entro due anni dalla data dellatto regionale di assegnazione dei finanziamenti.
Il Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale si riserva di effettuare verifiche a campione.
Deliberazione della Giunta Regionale 6 agosto 2001, n. 83-3800
Criteri di ripartizione e assegnazione agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali dei fondi stanziati per il finanziamento di piani progettuali ai sensi della legge 21.5.1998, n. 162 relativa allhandicap grave e gravissimo
La legge 21.5.1998, n. 162 Modifiche della legge 5.2.1992, n. 104, concernenti misure di sostegno in favore di persone con handicap grave allart. 1 dispone che le regioni programmino interventi di sostegno alla persona e alla famiglia come prestazioni integrative degli interventi realizzati dagli enti locali a favore delle persone con handicap di particolare gravità.
Ai sensi dellart. 3, comma 1, della stessa legge, che prevede, per lattuazione dei suddetti interventi, stanziamenti finanziari da destinare alle regioni, con la d.g.r. n.132-00718 del 31.7.2000 sono stati definiti i criteri di ripartizione e assegnazione agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali dei fondi stanziati dal Dipartimento Affari Sociali a favore della Regione Piemonte per gli anni 1999 e 2000.
Con decreto del Ministro del Dipartimento Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 20.3.2001 è stata effettuata la ripartizione alle Regioni delle risorse destinate agli interventi di sostegno della disabilità grave per lanno 2001. Alla Regione Piemonte è stata assegnata la somma di £. 4.034.188.034.
Considerato che dellassegnazione dei finanziamenti agli enti gestori di cui alla d.g.r. n. 132-00718 del 31.7.2000 è stata revocata la somma di £. 91.039.290, tale somma incrementa il suddetto finanziamento relativo allanno 2001, portando il budget da assegnare a complessive £. 4.125.227.324.
Valutato il riscontro positivo a livello territoriale determinato dallapplicazione dei predetti criteri ed al fine di consolidare gli interventi posti in essere nel 2000, si ritiene opportuno avvalersi degli stessi anche per lanno 2001.
Ai sensi della l.r. 27/94, vengono ora definite le modalità per la predisposizione dei piani progettuali nonchè la ripartizione e lassegnazione agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali della somma disponibile per lanno 2001, così come specificato rispettivamente negli allegati 1 e 2, parti integranti della presente deliberazione.
I finanziamenti assegnati verranno erogati, previa valutazione da parte del Gruppo di Lavoro Interassessorile sullhandicap, con successiva determinazione del dirigente del Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale.
Pertanto, vista la l. 104/92, così come modificata dalla l. 162/98,
vista la l. 328/2000,
vista la l. r. 62/95,
vista la l. r .27/94,
vita la d.g.r n 132-00718 del 31.7.2000
la Giunta Regionale, unanime,
delibera
- di approvare le modalità per la predisposizione dei piani progettuali , così come specificato nellallegato 1, parte integrante della presente deliberazione;
- di approvare, sulla base dei criteri approvati con la d.g.r. n. 132-00718 del 31.7.2000, la ripartizione e lassegnazione della somma disponibile tra gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali di cui allart. 13, comma 4, della l.r. 62/95, così come specificato nellallegato 2, parte integrante della presente deliberazione;
- di stabilire che i piani progettuali definiti dagli enti gestori verranno validati e approvati,previa valutazione da parte del Gruppo di Lavoro Interassessorile sullhandicap, con determinazione del dirigente del Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale. Con la stessa determinazione si provvederà allassunzione dellimpegno ed allerogazione delle rispettive somme.
(omissis)
Allegato 1
MODALITÀ PER LA PREDISPOSIZIONE
DEI PIANI PROGETTUALI
Ai sensi della legge 162/98 i progetti dovranno essere rivolti allattivazione e/o allo sviluppo di:
1. servizi di assistenza domiciliare specifici per persone disabili gravi, anche in forma indiretta, siano essi realizzati presso la dimora familiare che in alloggi protetti ovvero convivenze assistite;
2. interventi in aiuto alla persona finalizzati allaccesso, da parte del disabile grave, dellinsieme di opportunità che producono integrazione sociale;
3. interventi di sollievo alle famiglie allinterno delle strutture residenziali esistenti, nonchè attraverso lutilizzo di strutture anche di tipo alberghiero in località climatiche e centri estivi;
4. prestazioni assistenziali a favore di disabili con situazioni di gravità particolarmente complesse, ospiti in comunità alloggio e/o centri socio-educativi che determinano un costo aggiuntivo del servizio, sulla base dello specifico programma individuale di intervento.
Qualora i destinatari dellintervento non siano in possesso della certificazione di handicap ai sensi dellart. 3 della legge 104/92, la gravità dovrà essere attestata dallente gestore delle funzioni socio-assistenziali.
Nel caso in cui il progetto si connoti come intervento di aiuto alla persona o assistenza domiciliare in forma indiretta, dovranno essere concordate tra lente gestore e la persona disabile o i suoi familiari, attraverso un atto, le modalità di realizzazione del progetto.
I piani progettuali dovranno prevedere la compartecipazione dellente proponente per almeno il 20% del costo complessivo del progetto.
Nella predisposizione del piano progettuale, gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali devono coinvolgere le aziende sanitarie locali, le famiglie e le risorse sociali presenti sul territorio.
Gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali dovranno far pervenire entro il 16 ottobre 2001 (farà fede la data del timbro postale) al Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale - Assessorato alle Politiche Sociali - Corso Stati Uniti, 1 - 10128 Torino - il piano progettuale approvato dallorgano deliberante e corredato di analitico piano finanziario, comprensivo della quota di compartecipazione prevista.
I piani progettuali, valutati positivamente dal Gruppo di Lavoro Interassessorile sullhandicap, verranno validati ed approvati con determinazione del dirigente del Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale.
Potranno essere richiesti ulteriori elementi utili per la valutazione del programma presentato. In caso di non approvazione del piano progettuale verrà revocata lassegnazione.
La revoca dellassegnazione è prevista anche per gli enti gestori che non presenteranno piani progettuali o che li presenteranno oltre il termine di scadenza.
Gli enti gestori beneficiari dei contributi dovranno trasmettere al Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale, entro i 6 mesi successivi alla comunicazione dellassegnazione del contributo, una relazione sullo stato di attuazione del piano progettuale.
Alla conclusione del piano progettuale gli enti gestori dovranno far pervenire una relazione, predisposta su apposito schema regionale, che verrà successivamente trasmesso, sui risultati attesi ed unautocertificazione attestante le spese sostenute, comprensive della propria compartecipazione per almeno il 20% del costo complessivo del piano progettuale stesso.
Tale certificazione dovrà pervenire entro due anni dalla data dellatto regionale di assegnazione dei finanziamenti.
Il Settore Programmazione e promozione interventi a sostegno della persona e della famiglia e per la qualificazione del personale socio-assistenziale si riserva di effettuare verifiche a campione.
DELIBERAZIONI
DEL CONSIGLIO REGIONALE
Deliberazione del Consiglio Regionale 29 giugno 2001, n. 169 - 21775
Adempimenti nei confronti del Consigliere regionale Agostino Ghiglia (ex articoli 7 legge 23 aprile 1981, n. 154 e 16, comma 4, del Regolamento interno
(omissis)
IL CONSIGLIO REGIONALE
(omissis)
delibera
1. Di contestare al Consigliere regionale Agostino Ghiglia lincompatibilità sopravvenuta di membro della Camera dei depurati con la carica di Consigliere regionale. Lo stesso Consigliere - ex articoli 7, comma 4, della legge 154/1981 e 16 del Regolamento interno - ha 10 giorni di tempo per formulare osservazioni o per eliminare la detta causa di incompatibilità;
2. di dar mandato al Presidente del Consiglio regionale di procedere a notificare immediatamente quanto sopra deliberato.
(omissis)
Deliberazione del Consiglio Regionale 3 luglio 2001, n. 170-22178
Dimissioni del Signor Roberto Salerno dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione con il Signor Ennio Lucio Galasso (art. 16 legge 17 febbraio 1968, n. 108)
Si passa allesame della proposta di deliberazione n. 237 Dimissioni del Signor Roberto Salerno dalla carica di Consigliere regionale e relativa surrogazione con il Signor Ennio Lucio Galasso (art. 16 legge 17 febbraio 1968, n. 108).
Interviene il Consigliere Mellano, in qualità di Presidente della Giunta delle Elezioni: che riferisce sul punto e dà lettura dellestratto del verbale n. 14 del 3 luglio 2001.
Il presidente Cota dà lettura della lettera di dimissioni, in data 2 luglio 2001, del Consigliere Roberto Salerno dalla carica di Consigliere regionale.
Il Presidente Cota pone in votazione, per alzata di mano, la proposta di prendere atto delle dimissioni del Consigliere Roberto Salerno.
Il Presidente Cota dichiara lesito della votazione: presenti e votanti n. 38 Consiglieri, voti favorevoli n. 38.
Il Presidente Cota pone in votazione, per alzata di mano, la proposta di prendere atto che al Consigliere Roberto Salerno (eletto nella quota proporzionale nella circoscrizione di Torino, nella lista avente il contrassegno Alleanza Nazionale) subentra, ai sensi dellart. 16 della legge 108/1968, il Signor Ennio Lucio Gallasso, che nella stessa lista e Circoscrizione segue lultimo eletto, al quale va pertanto attribuito il saggio resosi vacante.
Il Presidente Cota dichiara lesito della votazione: presenti e votanti n. 39 consiglieri, voti favorevoli n. 39.
Il Presidente Cota proclama eletto Consigliere il Signor Ennio Lucio Galasso e lo invita a prendere posto in Aula qualora si trovi nelle vicinanze.
(Il Consigliere neo-eletto prende posto).
Per quanto attiene alla convalida dellelezione del neo-eletto Consigliere, lart. 17 della legge 108/1968 prevede che al Consiglio regionale è riservata la convalida dellelezione dei propri componenti, secondo le norme stabilite dal suo Regolamento Interno. A tal fine lart. 16 del Regolamento stabilisce che lesame delle condizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti sia effettuato dalla Giunta delle Elezioni, la quale proporrà successivamente al Consiglio regionale ladozione dei provvedimenti conseguenti.
(omissis)
Deliberazione del Consiglio Regionale 26 luglio 2001, n. 173 - 24914
Approvazione, ai sensi dellart. 27 della legge regionale 3 settembre 1991, n. 43 (Nuova disciplina dellIstituto di Ricerche Economico e Sociali del Piemonte IRES. Abrogazione legge regionale 18 febbraio 1995, n. 12) della deliberazione del Consiglio di Amministrazione dellIRES relativa alla nomina dei componenti del comitato scientifico dellIRES
(omissis)
IL CONSIGLIO REGIONALE
(omissis)
delibera
_ Di approvare, ai sensi dellarticolo 27, comma 1, lettera c) della l.r. 43/1991, la deliberazione del Consiglio di Amministrazione dellIRES, adottata il 10 aprile 2001, con la quale lIstituto ha provveduto alla nomina del Comitato scientifico, organo consultivo dellIRES;
_ di prendere atto che il Comitato scientifico risulta così composto: Boero Valter, Conti Sergio, Montinaro Mario, Pichierri Angelo, Santagata Walter, Scannerini Silvano, Zanetta Gian Paolo;
_ di prendere atto che il Comitato scientifico rimane in carica sino al termine della legislatura regionale in corso, ai sensi dellarticolo 12, comma 2, della l.r. 43/1991
(omissis)
Deliberazione del Consiglio Regionale 30 luglio 2001, n. 177 - 25209
Legge regionale 18 ottobre 1984, n. 55 (Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavori di enti locali) e successive modifiche ed integrazioni. Art. 4: delibera quadro e contributi regionali relativi allanno 2001"
(omissis)
IL CONSIGLIO REGIONALE
(omissis)
delibera
- Di ripartire, percentualmente, fra le province le somme stanziate a bilancio per lesercizio dellanno 2001 sui capitoli relativi agli interventi di cui allarticolo 8 e 7 bis della l.r. 55/1984, e successive modifiche ed integrazioni, in misura corrispondente allincidenza percentuale della disoccupazione in ciascuna delle province stesse, nel precedente anno, rispetto al totale del Piemonte, suscettibile di modifica in base alle richieste pervenute allAmministrazione regionale dalle province piemontesi relative alla effettiva previsione di spesa per la realizzazione degli interventi predetti, dando mandato alla Amministrazione regionale di adottare il provvedimento di riparto effettivo e di assegnazione alle province medesime;
- di stabilire lentità dellindennità giornaliera, di cui allarticolo 8 della l.r. 55/1984 e successive modifiche ed integrazioni da corrispondersi ai disoccupati, da parte degli enti locali attuatori di cantiere, per le singole giornate di effettiva apertura del cantiere, in lire 60.000 lorde. Si intendono disoccupati, ai fini della l.r. 55/1984, i soggetti di cui alle leggere c) e d) del comma 2 dellarticolo 1 del d.lgs. 21 aprile 2000 n. 181 (Disposizioni per agevolare lincontro fra domanda ed offerta di lavoro in attuazione dellarticolo 45, comma 1, lettera a) della legge 17 maggio 1999, n. 144);
- di stabilire la quota dellindennità, indicata al precedente punto, finanziabile con i contributi regionali nei limiti dello stanziamento assegnato a ciascuna Provincia in lire 30.000 lorde e di stabilire che la formazione professionale e le eventuali connesse azioni di orientamento e consulenza, di cui allarticolo 7 bis della l.r. 55/1984 sono a completo carico del bilancio regionale.
- di stabilire i seguenti criteri e priorità per laccoglimento delle domande, lapprovazione dei progetti, la concessione dei contributi:
_ il progetto deve contenere le indicazioni specificate nelle lett. a), b), c), d), e), e1), f), g), dellarticolo 6, comma 1, della predetta legge;
_ il progetto deve essere finalizzato ad uno sbocco occupazionale non occasionale e secondariamente ad un miglioramento della posizione relativa spendibile sul mercato locale del lavoro. In particolare tale progetto deve prevedere un percorso integrato comprensivo di azioni di filtro e accoglienza finalizzate alla valutazione delle condizioni daccesso a successivi percorsi orientativi e formativi, azioni di orientamento e consulenza volte ad aiutare e sostenere i disoccupati nello sviluppo di capacità e competenze utili nella ricerca del lavoro successivo allattività di cantiere, azioni di formazione professionale e/o altre azioni volte alloccupazione;
_ il progetto deve essere riferito al bacino provinciale di riferimento dei Centri per lImpiego di cui allarticolo 15 comma 1 della l.r. 41/1998, il cui rapporto tra disoccupati iscritti presso i Centri stessi ed il numero di abitanti residenti risulti più elevato;
_ il progetto deve prevedere che lindennità giornaliera di cui allarticolo 8 della l.r. 55/1984 risulti cofinanziata dal contributo regionale nella misura del 50%, da fondi provinciali nella misura di almeno il 20% e dagli Enti locali attuatori per la rimanente quota;
_ il progetto, al fine del riconoscimento del credito formativo derivanti dalla partecipazione alle attività poste in essere ai sensi dellarticolo 7 bis della l.r. 55/1984 riferibili ai profili formativi deve prevedere quanto indicato dagli articoli 75, 76 e 77 della legge regionale 26 aprile 2000 n. 44 (Disposizioni normative per lattuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59"), e di conseguenza la possibilità di presentazione dellapposita domanda allAmministrazione regionale per leventuale riconoscimento dei crediti formativi con le modalità previste dalla predetta normativa;
- di definire le seguenti categorie di soggetti deboli sul mercato del lavoro:
- disoccupati di cui al comma 2 del presente dispositivo, considerando prioritariamente le specifiche condizioni del mercato del lavoro locale;
- disoccupati con nuclei familiari in particolare stato di bisogno e con maggiore anzianità nello stato di disoccupazione;
- disoccupati invalidi fisici e sensoriali la cui riduzione della capacità lavorativa sia pari o superiore al 46%, compatibile con le esigenze di funzionalità del cantiere;
- disoccupati portatori di handicap intellettivo lieve o medio breve, compatibile con le esigenze di funzionalità del cantiere;
- disoccupati che abbiano maturato il cinquantesimo anno di età entro il 31 dicembre 2000;
- disoccupati che non sono stati utilizzati nei cantieri di lavori dellesercizio dellanno precedente;
- di dare mandato alla Giunta regionale di assumere tutti gli atti necessari allattuazione del presente provvedimento.
(omissis)
DELIBERAZIONI
DELLUFFICIO DI PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO REGIONALE
Deliberazione dellUfficio di Presidenza del Consiglio Regionale 13 giugno 2001, n. 119
Istituzione e nomina del portavoce del Presidente del Consiglio Regionale. (LC)
(omissis)
Deliberazione dellUfficio di Presidenza del Consiglio Regionale 12 luglio 2001, n. 145
Determinazione modalità e numero delle unità di personale da acquisire allufficio di comunicazione del Presidente del Consiglio Regionale. Funzioni e relative retribuzioni (L.R. N. 39/98 e s.m.i.: art. 1, comma 7): Caldarera Giovanni, Patta Emanuela. (MP)
(omissis)
Il Presidente, constatata la regolare composizione dellUfficio di Presidenza, dichiara aperta la seduta.
(omissis)
LUfficio di Presidenza, unanime,
delibera
1) Di prendere atto della stipula dei contratti di diritto privato ai sensi della L.R. 1/12/98 n. 39 e s.m.i. da parte dei Signori:
. Caldarera Giovanni: contratto di addetto allUfficio di Comunicazione del Presidente del Consiglio Regionale a fronte di un compenso annuo, per il periodo dal 5 agosto 2001 al termine dellincarico del Presidente del Consiglio Regionale;
. Patta Emanuela: contratto a tempo determinato in qualità di Responsabile della Segreteria dellUfficio di Comunicazione del Presidente del Consiglio Regionale a fronte di un compenso annuo, per il periodo dal 1º agosto 2001 al termine dellincarico del Presidente del Consiglio Regionale;
2) di prendere atto che i contratti stipulati in precedenza dai medesimi soggetti si intendono risolti rispettivamente il 4/08/01 per il Sig. Caldarera Giovanni e il 31/07/01 per la Signora Patta Emanuela;
3) di dare atto che, per quanto riguarda il costo di detto personale, si è provveduto, con deliberazioni dellUfficio di Presidenza nº 2 del 11/1/2001 e nº 50 del 27/2/2001 ad accantonare sul capitolo 4030 art. 4 le risorse per il pagamento del personale addetto agli Uffici di Comunicazione.
(omissis)
Deliberazione dellUfficio di Presidenza del Consiglio Regionale 12 luglio 2001, n. 146
Indirizzi relativi a modalità di attuazione del piano occupazionale 2000 afferente al personale del ruolo del Consiglio Regionale. (AG)
(omissis)
Il Presidente, constatata la regolare composizione dellUfficio di Presidenza, dichiara aperta la seduta.
(omissis)
LUfficio di Presidenza, unanime,
delibera
1) Di disporre che, a parziale rettifica della deliberazione dellUfficio di Presidenza n. 199 del 15.11.2000, relativamente al reclutamento di n. 6 addetti allinformazione (categoria A), lassunzione avvenga tramite selezione pubblica da Ufficio di Collocamento per n. 3 posti e tramite modalità esterna per i restanti 3 posti di cui 2 già coperti con trasferimento da altri Enti determinati con D.D. n. 147/D3S4 del 13.3.2001 e con D.D. n. 267/D3S4 del 24.4.2001;
2) di stabilire che, a parziale rettifica della deliberazione dellUfficio di Presidenza n. 39 del 31.1.2001, i 6 posti di categoria A relativi al piano occupazionale 2000 vengano coperti tramite selezione pubblica da Ufficio di Collocamento per n. 3 posti e tramite mobilità esterna per i restanti 3 posti;
3) di demandare alla competente Direzione del Consiglio regionale Amministrazione e Personale tutti gli adempimenti connessi allespletamento delle medesime procedure e delle relative assunzioni.
(omissis)
DETERMINAZIONI
DEI DIRIGENTI
La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)
Consiglio regionale
Codice D3S4
D.D. 23 luglio 2001, n. 463
Concorso pubblico per esami a n. 1 posto di categoria C, per il profilo professionale di Collaboratore tecnico di informatica giuridica e documentale presso il Consiglio Regionale del Piemonte. Approvazione dei verbali della Commissione esaminatrice e della graduatoria finale di merito
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
In relazione al concorso pubblico per esami a n. 1 posto di categoria C, per il profilo professionale di Collaboratore tecnico di informatica giuridica e documentale presso il Consiglio Regionale del Piemonte (indetto con Deliberazione dellUfficio di presidenza del Consiglio Regionale n. 61 del 27/03/2000, successivamente integrata dalla Deliberazione dello stesso Ufficio di presidenza n. 103 del 17/5/2001),
a) di approvare i verbali (dettagliatamente indicati in premessa) redatti dalla Commissione esaminatrice a conclusione di ogni singola sessione di lavori (e agli atti dellAmministrazione presso i competenti Uffici);
b) di approvare la graduatoria finale di merito formulata dalla stessa Commissione (ai sensi dellart. 6 del bando di concorso), contenuta nellAllegato A) del presente provvedimento, per farne parte integrante e costitutiva;
c) di dare atto che occorre provvedere alla stipulazione dei contratti individuali di lavoro nei confronti dei primi due concorrenti idonei della graduatoria finale di merito, ai sensi del vigente C.C.N.L., relativo al personale del comparto Regioni - Autonomie locali;
d) di dare atto che ai soggetti sopra citati, allatto della firma del contratto di lavoro, sarà attribuita la categoria C, posizione economica C1, profilo professionale Collaboratore tecnico di informatica giuridica e documentale presso il Consiglio Regionale del Piemonte, con le mansioni attinenti alla categoria e il corrispondente trattamento economico previsto per tale posizione economica dalla normativa contrattuale in vigore.
e) di dare atto che la relativa spesa, pari a circa L. 28.500.000, troverà imputazione sul Cap. 4030 (art. 1) del Bilancio del Consiglio Regionale 2001, nellambito dellimpegno n. 17/01.
Il Direttore regionale
Wally Montagnin
Allegato (A)
alla determinazione relativa al
Concorso pubblico per esami a n. 1 posto di categoria C1 per il profilo professionale di Collaboratore tecnico di informatica giuridica e documentale presso il Consiglio Regionale del Piemonte. Approvazione dei verbali della Commissione esaminatrice e della graduatoria finale di merito.
N. Nominativo Nascita Voto finale
1 Tonino Paolo Cristiano 17.11.1961 82,00
2 Ticozzelli
Elisa 12.11.1976 76,00
3 Mazzuoli Grazia 8.12.1973 75,00
4 Pasqual Federica 30.4.1965 73,00
5 Cardella
Tiziana 14.8.1975 65,00
Codice D3S4
D.D. 24 luglio 2001, n. 465
Concorso pubblico per esami a n. 6 posti di categoria D1 per il profilo professionale di Funzionario addetto ad attività giuridica, legislativa, funzionale e di controllo presso il Consiglio Regionale del Piemonte. Approvazione dei verbali della Commissione esaminatrice e della graduatoria finale di merito
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
In relazione al concorso pubblico per esami a n. 6 posti (successivamente elevati a 13 mediante utilizzo della graduatoria finale di merito, come in premessa analiticamente evidenziato) di categoria D1, bandito per il profilo professionale di Funzionario addetto ad attività giuridica, funzionale e di controllo presso il Consiglio Regionale del Piemonte (indetto con Deliberazione dellUfficio di presidenza del Consiglio regionale n. 56del 14/03/2000).
a) di approvare i verbali (dettagliatamente indicati in premessa) redatti dalla Commissione esaminatrice a conclusione di ogni singola sessione di lavoro;
b) di approvare la graduatoria finale di merito formulata dalla stessa Commissione (ai sensi dellart. 6 del bando di concorso), contenuta nellAllegato A) del presente provvedimento, per farne parte integrante e costitutiva;
c) di dare atto che occorre provvedere alla stipulazione dei contratti individuali di lavoro nei confronti dei primi 13 concorrenti idonei della graduatoria finale di merito, ai sensi del vigente C.C.N.L., relativo al personale del comparto Regioni - Autonomie locali;
d) di dare atto che ai soggetti sopra citati, allatto della firma del contratto di lavoro, sarà attribuita la categoria D, posizione economica D1, profilo professionale Funzionario addetto ad attività giuridica, amministrativa, funzionale e di controllo, con le mansioni attinenti alla categoria e il corrispondente trattamento economico previsto per tale posizione economica dalla normativa contrattuale in vigore.
Il Direttore regionale
Wally Montagnin
Codice 14
D.D. 2 luglio 2001, n. 424
Reg. (CE) n. 1257/1999 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEOGA - Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte - Approvazione delle Norme Tecniche e Amministrative dellAzione I.3 Miglioramento e razionalizzazione della raccolta, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della selvicoltura. Apertura del bando per la presentazione delle domande di contributo
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
1) Di approvare le Norme tecniche ed amministrative per lattuazione dellAzione I.3 Miglioramento e razionalizzazione della raccolta, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della selvicoltura" del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) di cui al Reg. CE 1257/99, allegate alla presente determinazione di cui fanno parte integrante.
2) di stabilire lapertura del bando per laccoglimento delle domande di contributo riferite allAzione I.3 dal giorno di approvazione della presente determinazione al 15 settembre 2001.
Il Direttore regionale
Nino Berger
Allegato
Norme tecniche ed amministrative per lattuazione dellazione 1.3 Miglioramento e razionalizzazione della raccolta, trasformazione e commercializzazione dei prodotti della selvicoltura del piano di sviluppo rurale (psr) di cui al Reg. CE 1257/99, approvato con decisione della commissione europea n. c(2000) 2507 def. del 07.09.2000
1) ASPETTI GENERALI
a) Territorio considerato
La presente normativa tecnico-amministrativa si applica allintero territorio regionale
b) Dotazione finanziaria
La dotazione finanziaria indicativa è di circa 4,5 Meuro di contributi pubblici per lintero periodo di applicazione del PSR; essa potrà subire variazioni in funzione delle richieste finanziarie pervenute e sulle altre azioni comprese nella Misura I Altre Misure Forestali.
c) Periodo di applicazione.
Lammissibilità degli investimenti decorre dalla data di approvazione della presente normativa tecnico-amministrativa.
d) Domande di contributo
Ogni beneficiario potrà presentare, in riferimento a ogni bando, una sola domanda di contributo.
Il contributo verrà calcolato su una spesa ammissibile non inferiore a 10.000 euro e non superiore a 260.000 euro.
e) Entità del contributo
Il contributo pubblico potrà variare da un minimo del 30% ad un massimo del 40% della spesa ammissibile, in relazione alla volontà di compartecipazione espressa dal beneficiario in sede di presentazione della domanda.
2) INTERVENTI AMMESSI
Sono ammissibili a contributo le seguenti tipologie dintervento:
a) acquisti di macchine e attrezzature destinate ad operazioni di abbattimento, concentramento, esbosco, allestimento, cippatura, caricamento, trasporto dei prodotti legnosi forestali e dellarboricoltura da legno, comprese le relative antinfortunistiche e le spese professionali (il ricorso a professionisti è facoltativo; se si ricorre ad un professionista, questi deve avere competenza specifica in materia di meccanizzazione forestale e le spese professionali sono riconosciute nella misura massima del 4% dellinvestimento ammesso a contributo).
b) acquisti di macchine, acquisto e installazione di impianti e realizzazione o ripristino di strutture esclusivamente utili alle operazioni di scarico, accatastamento, movimentazione, scortecciamento, intestatura, depezzatura, irrorazione e altre lavorazioni preliminari svolte direttamente sul legname tondo nonché piccoli impianti mobili di segagione e macchine mobili per la preparazione della legna da ardere (sono esclusi gli impianti fissi per la segagione, le prime lavorazioni alternative alla segagione-triturazione, tranciatura, sfogliatura e le altre lavorazioni riguardanti i segati ed i prodotti derivanti dalle prime lavorazioni), comprese le dotazioni antinfortunistiche ed eventuali spese professionali (nel caso di acquisti il ricorso a professionisti è facoltativo; questi devono avere competenza specifica in materia di meccanizzazione forestale e le spese professionali sono riconosciute nella misura massima del 4% dellinvestimento ammesso a contributo. Per i professionisti cui si ricorre per la progettazione e la costruzione di strutture immobili, le spese professionali sono riconosciute nella misura massima del 12% dellimporto ammesso a contributo).
3) INTERVENTI E VOCI DI SPESA NON AMMESSE A CONTRIBUTO
a) IVA, per tutti i soggetti che possono recuperarla;
b) acquisto e installazione di macchine e impianti usati;
c) oneri amministrativi, finanziari, spese per il personale e altri investimenti non fisici (ad es. noleggio e leasing) ad esclusione degli eventuali onorari di progettazione tecnica, nei limiti esposti al punto 2);
d) acquisto di materiale ammortizzabile in un anno (attrezzi manuali, motoseghe, decespugliatori spalleggiati, nonchè ganci, catene, choker, carrucole e altra attrezzatura complementare alle macchine acquistata separatamente dalle stesse);
e) riparazioni e lavori di manutenzione di impianti e macchinari;
f) acquisti che usufruiscono di altri contributi Regionali, Statali o della Comunità Europea;
g) investimenti relativi a mezzi per il trasporto su strada (ad eccezione dei container scarrabili specializzati per il trasporto del cippato);
h) acquisto di terreni e investimenti relativi a uffici e abitazioni. Nel caso in cui si realizzino uffici connessi/inseriti allinterno di capannoni sono ammessi gli investimenti relativi alle sole parti immobiliari;
i) investimenti relativi a operazioni svolte su legname proveniente da paesi terzi (fuori U.E.);
l) investimenti riguardanti la produzione, raccolta e commercializzazione di alberi di Natale o altre specie ornamentali;
Non saranno inoltre accettate domande presentate da soggetti che si sono mostrati inadempienti nel corso di precedenti iniziative di aiuto pubblico o nei confronti dei quali si sono accertate irregolarità che hanno determinato la soppressione del contributo concesso.
4) BENEFICIARI
In relazione alle tipologie di intervento previste, possono beneficiare dei contributi i soggetti pubblici, privati o misti pubblico-privati, singoli o associati, che svolgono attività selvicolturali, di abbattimento piante e di prima lavorazione del legno.
In particolare:
- imprese boschive, anche artigianali e di trasformazione del legno purchè iscritte alla CCIAA per attività forestali, abbattimento piante, commercio legno, trasformazione del legno;
- agricoltori proprietari forestali e altri proprietari forestali privati;
- comuni proprietari forestali, singoli o associati (le C.M. possono essere considerate associazione di Comuni se specificamente delegate alla gestione delle proprietà forestali dai singoli Comuni proprietari);
- altri soggetti pubblici, privati o misti, singoli o associati, che abbiano in gestione boschi di proprietà privata o comunale in base a specifici contratti;
5) PRIORITA
I Criteri
Fra i beneficiari, avranno priorità quelli che svolgono attività selvicolturali (siano esse acquisto e abbattimento di lotti in piedi o esecuzione di lavori dietro compenso), in relazione al peso di tali attività su eventuali altre ed in relazione allentità del lavoro svolto in bosco.
Si intende cioè agevolare i soggetti il cui reddito deriva dalla selvicoltura al fine di ottenere le maggiori ricadute possibili a beneficio del settore forestale.
A parità di punteggio, sarà data preferenza ai beneficiari che non hanno usufruito di aiuti nellambito del Reg. CEE 867/90.
Fra i possibili investimenti si privilegiano quelli riguardanti le attività svolte in bosco e, in particolare, quelli riguardanti macchine e attrezzature idonee alle situazioni colturali e orografiche dei boschi piemontesi e che possono influire sulla razionalizzazione dei sistemi di lavoro ed aumentare le possibilità dintervento sulle superfici forestali.
Per questo motivo è data maggiore priorità agli impianti a fune, ritenuti tecnicamente idonei alle prevalenti situazioni orografiche e di accessibilità in cui si trovano i boschi della regione. Parimenti sono incentivate le canalette, adatte agli interventi nei boschi cedui ma poco diffuse nel panorama piemontese.
Le cippatrici sono favorite sia per coerenza con le politiche di incentivazione alluso energetico di legname di bassa qualità tecnologica, sia perché possono rappresentare un innovativo sistema di lavoro e di organizzazione dellesbosco.
Viceversa, minore priorità è data ai trattori e alle altre macchine in quanto già sufficientemente diffusi e perché ritenuti tecnicamente poco idonei al lavoro su forti pendenze e in boschi, quali i piemontesi, spesso male serviti da strade.
Nellambito degli investimenti relativi alle sedi aziendali, è data preferenza alla dotazione strutturale delle imprese boschive, con particolare riferimento alla realizzazione o razionalizzazione di capannoni e, a seguire, di piazzali in quanto la loro efficienza si riflette direttamente sul lavoro in bosco.
Sono altresì favorite le segherie mobili e le macchine per la produzione di legna da ardere, in relazione al loro contenuto di innovazione tecnologica.
Si ritengono invece meno determinanti sullorganizzazione del lavoro e sullefficienza della filiera forestale le macchine per la movimentazione del legname e gli impianti di lavorazione preliminare del tondo.
Nel caso in cui in una stessa domanda si richieda il contributo per la realizzazione di investimenti diversi (cui corrispondono punteggi differenti) nellambito di una stessa tipologia (attività svolte in bosco o attività svolte presso la sede aziendale) i punteggi assegnati alla tipologia sono calcolati in modo ponderato rispetto al costo ammissibile per ogni singolo investimento.
Ulteriori criteri di priorità riguardano leffettuazione di investimenti nelle zone montane; la compartecipazione finanziaria del beneficiario oltre la soglia minima richiesta; la presenza presso la struttura beneficiaria di personale giovane e di elevata professionalità, lincremento delloccupazione.
I punteggi
Coerentemente con quanto sopra esposto, per la formulazione della graduatoria, sono applicati i seguenti punteggi:
Tipologie degli investimenti
1) Investimenti rivolti prevalentemente alle attività svolte in bosco:
gru a cavo a stazione motrice mobile 32 punti
altre gru a cavo - cippatrici semoventi 28 punti
canalette in PET - cippatrici con motore autonomo rimorchi e mezzi
specializzati per lesbosco del cippato 26 punti
altre cippatrici 24 punti
trattori forestali, (progettati, costruiti e forniti per il lavoro in bosco), skidder, abbattitrici, trattori portanti 22 punti
verricelli forestali da 19 a 16 punti
(in relazione alle caratteristiche costruttive e operative: doppio tamburo/tamburo semplice, presenza/assenza di protezioni, trasmissione idraulica/meccanica, presenza/assenza di telecomando)
rimorchi forestali 15 punti
altri trattori adattati al lavoro in bosco altre macchine e attrezzature 12 punti
punteggio a disposizione dellufficio istruttore destinato a premiare i più elevati livelli di innovazione tecnologica (es. impianti a fune con carrello dotato di motore autonomo, impianti a fune con possibilità di esbosco in salita e discesa, trattori autolivellanti, teste abbattitrici a funzione multipla, etc.) fino a 5 punti
2) Investimenti rivolti prevalentemente alle attività svolte presso la sede aziendale:
capannoni realizzati con impiego di legno (per la struttura portante, lorditura o i tamponamenti), comprese le dotazioni impiantistiche 25 punti
impianti innovativi mobili di segagione e per la preparazione della legna da ardere (linnovazione è valutata in relazione alla presenza/diffusione nel mercato piemontese, alla combinazione di più operazioni nella stessa macchina e alla innovazione tecnologica)
22 punti
altri tipi di capannoni, compresi gli impianti 20 punti
altre macchine per la preparazione della legna da ardere 16 punti
piazzali e strutture ad essi connesse 15 punti
macchine per la movimentazione del legname tondo 5 punti
impianti e macchine per le lavorazioni preliminari del tondo 2 punti
Tipo di attività svolta dal richiedente
3) Quantità media annua (riferita al triennio 1998-1999-2000 o allintero periodo di attività per imprese di più recente costituzione) di legname abbattuto in bosco direttamente dal richiedente:
fino a 300 mc 3 punti
oltre 300 e fino a 1.000 mc 6 punti
oltre 1.000 mc 9 punti
4) Quantità media annua di legname abbattuto direttamente dal richiedente in impianti di arboricoltura da legno (pioppeti e latifoglie di pregio):
fino a 300 mc 0 punti
oltre 300 mc 3 punti
5) Fatturato medio annuo imputabile a lavori selvicolturali (miglioramenti boschivi, contratti ENEL, lavori sul verde ornamentale, lavori di ingegneria naturalistica):
fino a 50 milioni di lire 3 punti
oltre 50 e fino a 250 milioni di lire 6 punti
oltre 250 milioni di lire 9 punti
6) Quantità media annua di biomassa di diretta origine forestale (esclusa la legna da ardere e gli scarti legnosi derivanti dalla prima o seconda lavorazione del legno) fornita dal richiedente per lalimentazione di impianti di produzione di energia fino a 500 q.li 5 punti
oltre 500 e fino a 2.500 q.li 10 punti
oltre 2.500 q.li 15 punti
7) Superficie boschiva in proprietà, affitto o gestita direttamente (in base a specifici contratti/incarichi) dai richiedenti privati:
fino a 20 ha 0 punti
oltre 20 e fino a 50 ha 3 punti
oltre 50 ha 5 punti
8) Superficie boschiva in proprietà o gestita direttamente (in base a specifici contratti/convenzioni/atti) da richiedenti pubblici e misti pubblici privati
fino a 100 ha 0 punti
oltre 100 e fino a 500 ha 3 punti
oltre 500 ha 5 punti
9) Percentuale di fatturato derivante dalle vendite del legname direttamente abbattuto e dai lavori selvicolturali direttamente eseguiti rispetto al fatturato globale:
fino al 30% 0 punti
oltre il 30 e fino al 50% 3 punti
oltre il 50 e fino al 70% 6 punti
oltre il 70% e fino al 90% 9 punti
oltre il 90% 12 punti
Punteggi per altri criteri di priorità:
10) Zona geografica sede dellinvestimento (fa fede la sede operativa aziendale)
in zone montane 15 punti
in zone di collina 4 punti
in zone di pianura 0 punti
11) Tipo di soggetto richiedente
associati (cooperative, società miste, etc.) 5 punti
artigiano/imprenditore agricolo 5 punti
altri 0 punti
12) Per imprese giovani e professionalizzate
imprenditore o direttore tecnico di età inferiore ai 40 anni alla data di chiusura del bando: 5 punti
13) presenza di personale (imprenditore o dipendenti) con titoli di studio o titoli professionali specifici nel settore selvicolturale (max 10 punti) 5 punti /persona
14) Per investimenti seguiti da un incremento accertabile della mano dopera (assunzione entro la data di verifica degli interventi effettuati).
15 punti / per persona a tempo indeterminato a tempo pieno
Lassunzione deve:
- determinare un incremento netto del numero di dipendenti a tempo indeterminato;
- essere mantenuta per almeno un anno solare successivo alla data della verifica finale (nel caso di interruzione del rapporto di lavoro che sia indipendente dalla sua volontà, il beneficiario si impegna a provvedere a nuove assunzioni)
15) Punti per maggiori partecipazioni finanziarie. 2
punti ogni 1% di partecipazione finanziaria oltre il 60% e fino ad un massimo del 70%
(il calcolo della partecipazione finanziaria del beneficiario va fatto in riferimento alla spesa ammissibile totale quindi, eventualmente, anche oltre il massimale di spesa effettivamente ammessa con arrotondamento allunità per difetto).
16) Per motivazioni tecnico economiche particolarmente efficaci (diminuzione dei costi per unità di prodotto, migliore qualità del legname, razionalizzazione delle fasi di lavoro, etc.)
fino a 5 punti
17) Punteggio a disposizione dellufficio istruttore per valutare la chiarezza progettuale, la completezza delle informazioni e della documentazione presentata.
fino a 5 punti
6) PROCEDURE TECNICO-AMMINISTRATIVE
Lattuazione dellAzione 1.3 del P.S.R. avviene sotto la responsabilità della Direzione Economia Montana e Foreste della Regione Piemonte attraverso le seguenti fasi:
1) Accoglimento delle domande di contributo.
a) Le domande di contributo, redatte in carta libera (MODELLO A predisposto dalla Direzione Economia Montana e Foreste), devono essere consegnate e protocollate in uno dei seguenti uffici della Direzione Economia Montana e Foreste della Regione Piemonte:
- Settore Gestione Attività Strumentali per lEconomia Montana e le Foreste, corso Stati Uniti, 21 - 10128 TORINO,
- Settore Economia Montana, corso Nizza, 72 - 12100 CUNEO,
- Settore Gestione Proprietà Forestali Regionali e Vivaistiche, via Pirandello, 3 - 13100 VERCELLI, 1
- Settore Gestione Proprietà Forestali Regionali e Vivaistiche Ufficio di Biella, via Tripoli, 33 - BIELLA,
- Settore Antincendi Boschivi e Rapporti con il Corpo Forestale dello Stato, via Dominioni, 4 - 28100 NOVARA,
- Settore Antincendi Boschivi e Rapporti con il Corpo Forestale dello Stato - Ufficio di Verbania, piazza Matteotti, 34 - 28044 VERBANIA INTRA,
- Settore Idraulica Forestale e Tutela del Territorio, via dei Guasco, 1 - 15100 ALESSANDRIA,
entro la data stabilita dalla Determinazione di apertura del bando o spedite ai medesimi indirizzi a mezzo di raccomandata con ricevuta di ritorno nel qual caso farà fede la data del timbro postale.
a) Alla domanda di contributo (MODELLO A predisposto dalla Direzione Economia Montana e Foreste) dovranno essere allegate
- la relazione tecnicoeconomica (MODELLO B predisposto dalla Direzione Economia Montana e Foreste),
- il prospetto di autoassegnazione del punteggio (MODELLO E predisposto dalla Direzione Economia Montana e Foreste),
- per i soggetti privati:
- i preventivi relativi agli acquisti;
- la progettazione (almeno a livello definitivo) comprensiva di computo metrico estimativo e la concessione edilizia (o copia della richiesta di concessione edilizia presentata al Comune) relativa alle opere edili;
- dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante lattività nei settori dei labbattimento piante, dei lavori selvicolturali, dellapprovvigionamento di combustibile per impianti di produzione energetica con biomasse di diretta origine forestale e nella gestione di superfici forestali e di arboricoltura da legno (redatta secondo il MODELLO C predisposto dalla Direzione Economia Montana e Foreste);
- dichiarazione sostitutiva di atto notorio dalla quale si evinca lentità relativa (espressa come % di fatturato) delle eventuali diverse attività svolte dal richiedente (redatta secondo il MODELLO D predisposto dalla Direzione Economia Montana e Foreste);
- documentazione inerente titoli di studio o professionali specifici per il settore forestale del personale interessato dallinvestimento.
- Per i soggetti pubblici o misti pubblico-privati
- i preventivi relativi agli acquisti;
- la progettazione (almeno a livello definitivo) comprensiva di computo metrico estimativo e la concessione edilizia (o copia della richiesta di concessione edilizia presentata al Comune) relativa alle opere edili;
- deliberazione dellorgano competente che comprenda: a) lautorizzazione al legale rappresentante a presentare la domanda di contributo, b) lapprovazione della relazione tecnico-economica e degli eventuali preventivi e progetti ad essa allegati, c) laccantonamento della quota di competenza del beneficiario, d) la certificazione dei dati tecnici richiesti relativamente ai settori delle utilizzazioni legnose, della selvicoltura e della gestione di impianti di produzione di energia alimentati con biomasse di diretta origine forestale (facendo riferimento al MODELLO C predisposto dalla Direzione Economia Montana e Foreste);
- con la stessa deliberazione di cui sopra i soli soggetti misti pubblicoprivati devono certificare lentità relativa alle diverse attività svolte (facendo riferimento al MODELLO D predisposto dalla Direzione Economia Montana e Foreste);
- documentazione inerente titoli di studio o professionali specifici nel settore forestale di personale che usufruisce dellinvestimento.
a) Il mancato rispetto delle scadenze previste e lincompietezza della documentazione possono rappresentare causa di rifiuto della domanda, a giudizio degli Uffici Istruttori.
2) Istruttoria
Listruttoria tecnico-amministrativa delle domande pervenute sarà effettuata da una commissione di valutazione composta da un funzionario incaricato da ognuno dei Settori della Direzione Economia Montana e Foreste. Il Settore Politiche Forestali svolgerà inoltre le funzioni di segreteria.
Listruttoria dovrà essere conclusa entro 90 giorni dal termine ultimo per la presentazione delle domande, salvo eventuali maggiori tempi necessari per lacquisizione diretta di documentazione presso altre Amministrazioni ed Enti, fatte salve le necessità di richiedere lintegrazione della documentazione presentata.
Listruttoria consisterà nella:
a) verifica della completezza formale della documentazione presentata,
b) verifica dellammissibilità degli interventi e valutazione degli aspetti tecnici ed economici,
c) assegnazione dei punteggi a ciascuna istanza sulla base delle priorità stabilite,
d) predisposizione della graduatoria e sua approvazione con Determinazione della Direzione Regionale Economia Montana e Foreste.
Nel corso dellistruttoria gli uffici hanno facoltà di effettuare sopralluoghi e chiedere integrazioni alla documentazione presentata allo scopo di sanare lievi carenze o inesattezze formali, ottenere chiarimenti e approfondimenti tecnici, verificare i contenuti della relazione tecnica, la veridicità dei dati dichiarati e completare la documentazione anche provvedendo ad accertamenti dufficio presso altri Enti o Amministrazioni.
Si evidenzia il fatto che laccertamento di false dichiarazioni determina lesclusione dai possibili benefici e la segnalazione allautorità giudiziaria.
4) Notifica dellesito dellistruttoria.
La graduatoria verrà pubblicata sul Bollettino Ufficiale Regione Piemonte ed ai richiedenti che risulteranno beneficiari del contributo, stanti le disponibilità economiche, sarà comunicato:
- limporto degli interventi ammessi e relativo contributo concesso; - lelenco degli interventi ammessi o non ammessi a contributo e le relative motivazioni;
- il tempo massimo entro cui dovranno essere effettuati gli interventi.
5) Acconti
Potranno essere concessi, sulla base di specifica richiesta da parte del beneficiario, acconti fino ad un massimo del 50% del contributo assegnato per gli acquisti e fino ad un massimo del 70% del contributo assegnato per le opere, stanti le seguenti condizioni:
I. il beneficiario deve dimostrare (balle di consegna/installazione, stati di avanzamento lavori, fatture, etc.) di avere già eseguito almeno il 25% (in valore) degli investimenti autorizzati;
II. il beneficiario deve presentare apposita garanzia fideiussoria (sullo schema predisposto dalla Regione Piemonte) per un importo pari al 110% della somma che chiede in acconto.
La garanzia verrà validata direttamente dalla Direzione Economia Montana e Foreste presso listituto concedente e, in seguito, inviata allAGEA in allegato allelenco di liquidazione.
Lo svincolo della garanzia fideiussoria è disposto dallAGEA in base allautorizzazione che sarà rilasciata dalla Regione Piemonte in allegato allelenco di liquidazione in cui è inserito il pagamento del saldo del contributo spettante.
6) Proroghe al termine stabilito per lesecuzione degli interventi
Le eventuali proroghe al termine di esecuzione degli interventi possono essere concesse dalla Direzione Economia Montana e Foreste in relazione:
III. alle motivazioni addotte nella specifica richiesta;
IV. alle disponibilità economiche annuali previste nellambito della Misura I del PSR e, in particolare, agli impegni di spesa assunti dalla Regione Piemonte.
7) Modificazioni agli investimenti
Sono ammesse modificazioni agli investimenti autorizzati solo alle seguenti condizioni:
I. esse devono essere comunicate al Direzione Economia Montana e Foreste e da questa autorizzate (es. cambio tipologia di macchina, rinuncia allacquisto di macchine, modifiche delle opere, etc.). Possono non essere comunicate solo quelle lievi modificazioni consistenti in variazioni del modello o versione della macchina, modificazione degli acquisti di accessori, lievi variazioni dimensionali delle opere, etc.
II. non devono determinare una modificazione in diminuzione del punteggio;
III. se determinano una variazione in aumento del punteggio, alla richiesta di modificazione deve essere allegata una dichiarazione di accettazione del punteggio assegnato in fase di istruttoria e di rinuncia ad eventuali diritti derivanti dalla nuova situazione;
IV. se determinano una potenziale variazione in aumento del contributo, deve essere allegata una dichiarazione di accettazione del contributo già autorizzato e di rinuncia ad eventuali diritti derivanti dalla nuova situazione.
8) Verifica finale degli interventi e pagamento del saldo.
Entro 15 giorni dal termine degli interventi i beneficiari devono richiedere alla Direzione Regionale Economia Montana e Foreste la verifica degli stessi.
Contemporaneamente alla richiesta di verifica deve essere presentata la seguente documentazione:
a) fatture relative agli interventi eseguiti, quietanzate per limporto spettante al beneficiario (quietanza apposta sulle fatture o lettere liberatorie rilasciate dai fornitori);
b) bolle di consegna, dichiarazioni CE di conformità, attestati di installazione e certificati di regolare esecuzione, rilasciati dai fornitori o da professionisti e firmati per accettazione dal committentec) eventuale documentazione comprovante lassunzione di nuova mano dopera (libro matricola, dichiarazioni INPS, contratto di lavoro);
d) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà o certificazione del professionista (MODELLO F predisposto dalla Direzione Economia Montana e Foreste) attestante:
- il quadro economico consuntivo,
-lelenco delle fatture presentate e la loro rispondenza con gli investimenti effettuati,
- la conformità dellintervento realizzato con quello ammesso a finanziamento,
-leffettuazione e il rispetto degli adempimenti e delle prescrizioni previste dalle norme vigenti per lintervento effettuato (in materia di macchine, di edilizia, sulla sicurezza, sulla prevenzione incendi, sullimpatto ambientale, sulla tutela del suolo, etc.);
- lassunzione di ogni responsabilità inerente la realizzazione, lacquisizione, linstallazione e luso delle opere, macchine e impianti per i quali richiede il contributo;
e) dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante la conformità delle fotocopie presentate alla documentazione originale.
La verifica consiste nel controllo delleffettuazione dellinvestimento, della rispondenza dellintervento fatto con quello autorizzato e della completezza e rispondenza della documentazione giustificativa.
Lesito della verifica potrà essere positivo purché siano state rispettate, in fase di esecuzione, tutte le condizioni previste nel presente regolamento e in particolare che:
- lintervento effettuato corrisponda a quello autorizzato e ciò risulti dalla documentazione giustificativa;
- venga rispettato ii tempo massimo indicato per la realizzazione dellintervento;
- vengano mantenuti gli impegni assunti.
A tal fine lufficio incaricato dalla Direzione Economia Montana e Foreste può procedere a sopralluoghi di verifica e alla richiesta di chiarimenti e integrazioni a quanto presentato.
Lesito positivo della verifica comporta linserimento del beneficiario negli elenchi di liquidazione che periodicamente e stanti le disposizioni economiche annuali, verranno inviati allAGEA di Roma che effettuerà i pagamenti.
9) Verifiche successive al pagamento del saldo - controlli sugli impegni assunti.
La Regione Piemonte potrà effettuare, anche tramite sopralluoghi, le verifiche del mantenimento degli impegni assunti dai beneficiari. Per tali attività le ditte sono tenute a fornire tutte le informazioni richieste.
Il non rispetto degli impegni assunti comporterà la richiesta di restituzione del contributo concesso e lapplicazione delle eventuali sanzioni.
10) Ricorsi
Contro le decisioni determinate dalla Direzione Regionale Economia Montana e Foreste è possibile agire nel seguente modo:
a) richiesta di riesame della decisione da presentare, entro 30 giorni dalla stessa decisione, con raccomandata con ricevuta di ritorno alla Direzione Regionale Economia Montana e Foreste Corso Stati Uniti, 21 - 10128 Torino che affida il riesame della pratica ad un proprio funzionario, diverso da quelli che precedentemente hanno eseguito listruttoria e la verifica. Entro i 30 giorni successivi alla presentazione della richiesta di riesame, la Direzione Economia Montana e Foreste determina il risultato della nuova istruttoria o verifica;
b) contro il primo o il secondo livello di decisione della Regione Piemonte è possibile il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
Codice 16.3
D.D. 21 giugno 2001, n. 102
Reg. CEE 2081/93 DOCUP 1997-99 - Misura 1.4 - Aiuti per le consulenze alle PMI, artigiane e servizi alla produzione. Proroga dei termini per la realizzazione degli interventi
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Per le motivazioni in premessa illustrate e in particolare per garantire la realizzazione degli interventi previsti dal Reg. CEE 2081/93, Ob. 2, Docup 1997 - 1999, nonchè il massimo assorbimento delle risorse pubbliche relative alla misura 1.4 Aiuti per le consulenze di PMI, artigiane e servizi alla produzione, di concedere una proroga del termine, per la realizzazione e rendicontazione degli interventi, fissando la nuova scadenza al 31.10.2001, originariamente prevista entro il 31.08.2001.
Il Direttore regionale
Vito Valsania
Codice 16.3
D.D. 21 giugno 2001, n. 103
Reg. CEE 2081/93 DOCUP 1997-99 - Misura 3.4 - Sviluppo dellinnovazione. Proroga dei termini per la realizzazione degli interventi
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Per le motivazioni in premessa illustrate e in particolare per garantire la realizzazione degli interventi previsti dal Reg. CEE 2081/93, Ob. 2, Docup 1997 - 1999, nonchè il massimo assorbimento delle risorse pubbliche relative alla misura 3.4 Sviluppo dellInnovazione, di concedere una proroga del termine, per la realizzazione e rendicontazione degli interventi, fissando la nuova scadenza al 31.10.2001, originariamente prevista entro il 31.08.2001.
Il Direttore regionale
Vito Valsania
Codice 16.3
D.D. 4 luglio 2001, n. 112
Reg. 2081/93 - ob. 2 - DOCUP 1997/99 - RESIDER II Recupero a finalità prevalentemente pubbliche di siti siderurgici dismessi. Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia. Concessione Proroga
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di accogliere, per le motivazioni citate in premessa, listanza di proroga avanzata dalla Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia e di concedere unulteriore proroga per lultimazione dei lavori, il collaudo, la presentazione della documentazione finale di spesa e la quietanza di tutte le fatture concernenti lintervento in questione al 30/11/2001.
Il Direttore regionale
Vito Valsania
Codice 16.3
D.D. 4 luglio 2001, n. 113
Reg. 2081/93 - ob. 2 - DOCUP 1997/99 - Misura 4.1 b Sistemazione siti industriali degradati effettuata da Enti Pubblici. Comune di San Mauro Torinese. Concessione proroga
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- Di accogliere, per le motivazioni citate in premessa, listanza di proroga avanzata dal Comune di San Mauro Torinese e di concedere una proroga per lultimazione dei lavori, il collaudo, la presentazione della documentazione finale di spesa e la quietanza di tutte le fatture concernenti lintervento in questione, fissando la nuova scadenza al 30/11/2001.
Il Direttore regionale
Vito Valsania
Codice 17.4
D.D. 31 luglio 2001, n. 228
L.R. 47/87, art. 9 - Legge 7/2001 - Autorizzazione allo svolgimento di manifestazioni fieristiche qualificate regionali per lanno 2002.
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
* di autorizzare per lanno 2002, ai sensi della Legge quadro sul settore fieristico n. 7 dell11 gennaio 2001 e della L.R. 47/87, lo svolgimento delle manifestazioni fieristiche di cui allelenco allegato che forma parte integrante della presente determinazione ;
* di qualificare a carattere regionale le iniziative fieristiche di cui sopra, in base allart. 5, L.R. 47/87, ed alle direttive di politica fieristica approvate dal Consiglio regionale con deliberazione n. 349-4820 del 14 aprile 1992;
* di attribuire, in base allart 2 della Legge n. 7 dell11 gennaio 2001, la tipologia di:
1. fiere generali alle manifestazioni senza limitazione merceologica, aperte al pubblico, dirette alla presentazione e alleventuale vendita, anche con consegna immediata dei beni e dei servizi esposti;
2. fiere specializzate alle iniziative, limitate a uno o più settori merceologici omogenei o tra loro connessi, riservate agli operatori professionali, dirette alla presentazione e alla promozione dei beni e dei servizi esposti, con contrattazione solo su campione e con possibile accesso del pubblico in qualità di visitatore;
3. mostre mercato alle manifestazioni, limitate a uno o più settori merceologici omogenei o connessi tra loro, aperte al pubblico indifferenziato o ad operatori professionali, dirette alla promozione o anche alla vendita dei prodotti esposti:
come indicato a fianco di ciascuna manifestazione elencata nel sopraccitato allegato;
* di darne comunicazione ai Comuni sede di svolgimento delle rassegne regionali ai fini della vigilanza che dovrà essere svolta secondo le modalità dellart. 11, L.R. 47/87.
Lautorizzazione allo svolgimento delle manifestazioni fieristiche indicate nellallegato elenco è subordinata:
1) alleffettiva disponibilità della sede espositiva;
2) alla conformità della stessa alla normativa nazionale in materia di igiene, sicurezza e prevenzione incendi;
3) al rispetto completo ed integrale del regolamento di ciascuna delle suddette manifestazioni fieristiche che dovrà essere esibito, a richiesta, al Servizio di vigilanza di cui allart. 11, L.R. 47/87;
4) alla conformità delle forme di pubblicizzazione e delle modalità di svolgimento a quanto contenuto in merito nella presente determinazione.
Il Dirigente responsabile
Grazia Maria Calvano
Codice 17.4
D.D. 31 luglio 2001, n. 229
L.R. 47/87, art. 9 - Legge 7/2001 - Autorizzazione allo svolgimento di manifestazioni fieristiche qualificate nazionali per lanno 2002 - Comunicazione al competente Ministero
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
* di autorizzare per lanno 2002, ai sensi della Legge quadro sul settore fieristico n. 7 dell11 gennaio 2001 e della L.R. 47/87, con la qualifica nazionale, lo svolgimento delle manifestazioni fieristiche elencate nellallegato alla presente determinazione che ne fa parte integrante;
* di attribuire, in base allart 2 della Legge n. 7 dell11 gennaio 2001, la tipologia di:
1. fiere generali alle manifestazioni senza limitazione merceologica, aperte al pubblico, dirette alla presentazione e alleventuale vendita, anche con consegna immediata dei beni e dei servizi esposti;
2. fiere specializzate alle iniziative, limitate a uno o più settori merceologici omogenei o tra loro connessi, riservate agli operatori professionali, dirette alla presentazione e alla promozione dei beni e dei servizi esposti, con contrattazione solo su campione e con possibile accesso del pubblico in qualità di visitatore;
3. mostre mercato alle manifestazioni, limitate a uno o più settori merceologici omogenei o connessi tra loro, aperte al pubblico indifferenziato o ad operatori professionali, dirette alla promozione o anche alla vendita dei prodotti esposti:
come indicato di fianco a ciascuna manifestazione elencata nel sopraccitato allegato;
* di comunicare al competente Ministero il suddetto elenco per la compilazione del Calendario ufficiale annuale delle manifestazioni fieristiche nazionali per lanno 2002, come disposto dalla legge n. 7 dell11/01/2001;
* di darne comunicazione ai Comuni sede di svolgimento delle rassegne nazionali ai fini della vigilanza che dovrà essere svolta secondo le modalità dellart. 11, L.R. 47/87.
Lautorizzazione allo svolgimento delle manifestazioni fieristiche indicate nellallegato elenco è subordinata:
1) alleffettiva disponibilità della sede espositiva;
2) alla conformità della stessa alla normativa nazionale in materia di igiene, sicurezza e prevenzione incendi;
3) al rispetto completo ed integrale del regolamento di ciascuna delle suddette manifestazioni fieristiche che dovrà essere esibito, a richiesta, al Servizio di vigilanza di cui allart. 11, L.R. 47/87;
4) alla conformità delle forme di pubblicizzazione e delle modalità di svolgimento a quanto contenuto in merito nella presente determinazione;
5) allottemperanza ad eventuali obblighi di modifica derivanti da concomitanza accertata in sede nazionale.
Il Dirigente responsabile
Grazia Maria Calvano
Codice 17
D.D. 10 agosto 2001, n. 235
Ulteriori precisazioni ai Comuni in merito al rilascio di autorizzazioni ad esecitare il commercio su area pubblica di tipo B ai sensi della L. 112/91
Come è noto dal 14.11.2000 sono in corso i procedimenti di rilascio dei nulla-osta regionali per le autorizzazioni di cui alloggetto.
Sussiste al riguardo lesigenza di arrivare ad una definizione delle procedure in tempi ragionevoli, tali da evitare disagi ed incertezze agli operatori del settore e nello stesso tempo tali da consentire ai Comuni di poter procedere ai successivi adempimenti di legge in materia di Commercio su Aree Pubbliche.
Prendendo atto del fatto che si è verificato il caso ricorrente ( rispetto al quale la D.G.R. n. 32-2642 - Criteri per la disciplina delle vicende giuridico amministrative del settore Commercio su Area Pubblica non aveva previsto nulla) della richiesta di chiarimenti da parte di molti Comuni Piemontesi scelti come sede di posteggio dagli operatori sul da farsi in caso di ritardo o mancata presentazione degli interessati aventi diritto alla concessione di posteggio.
Tutto ciò premesso e al fine di fornire ai Comuni ulteriori precisazioni di dettaglio si ritiene opportuno in proposito stabilire ulteriori modalità procedimentali.
Tutto ciò premesso,
IL DIRETTORE
Vista la L. 112/91 e Regolamento di Attuazione D.M. 248/93;
Vista la L.R. 17/95;
Vista la D.C.R. n. 508-14689 del 1° dicembre 1998;
determina
In attuazione della D.C.R. n. 508-14689 del 1° dicembre 1998, di assumere per le motivazioni di cui in premessa le seguenti disposizioni di procedimento.
Il Comune individuato dal nulla-osta come sede di posteggio che dovesse riscontrare un evidente ritardo nella presentazione dellinteressato al fine di definire la scelta del numero del posteggio da comunicare al Comune di residenza del medesimo dovrà comportarsi secondo le seguenti indicazioni:
1) il Comune convoca linteressato, richiedendone lindirizzo direttamente agli Uffici Regionali, sollecitandolo alla scelta del numero di posteggio cui ha diritto, a mezzo dellinvio di una raccomandata in cui verrà fissata una data ed unora di presentazione;
2) allinteressato nella lettera di convocazione verrà comunicato che, qualora egli non possa presentarsi allappuntamento fissato dal Comune, potrà ancora farlo entro i successivi 30 giorni, con lindicazione che, in tal caso, passerà come ultimo di quella giornata di convocazioni e non potrà più vantare alcun diritto rispetto allordine di scelta della graduatoria iniziale;
3) sempre nella lettera di convocazione iniziale verrà inoltre comunicato all interessato che, qualora egli non si presenti entro i 30 giorni, tale mancata presentazione verrà considerata dal Comune come rinuncia al rilascio della concessione di posteggio;
4) al termine di tale procedimento il Comune sede di posteggio darà comunicazione dellesito finale al Comune di residenza dellinteressato che dovrà rilasciare lautorizzazione.
La presente determinazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell art. 65 dello Statuto ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione, al fine di consentire unimmediata informazione agli Enti interessati.
Il Direttore regionale
Marco Cavaletto
Codice 21
D.D. 13 agosto 2001, n. 389
L.R. 24.1.2001, n.4 e s.m.i. Interventi regionali per lo sviluppo, la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo di territori turistici, modificata con L.R. 24/1/2000, n. 5 - Dossier di candidatura per la presentazione dei Programmi integrati di intervento e dei relativi Progetti di intervento riferiti agli Studi di Fattibilità risultati idonei
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
- di approvare le allegate modulistiche costituenti il Dossier di candidatura che dovranno essere utilizzate dai soggetti beneficiari per la richiesta dei contributi previsti dal Piano triennale degli interventi 2000-2002, e dal Piano Annuale 2000, attuativi della L.R. 24/1/2000 n. 4 e s.m.i. Interventi regionali per lo sviluppo, la rivitalizzazione e il miglioramento qualitativo dei territori turistici, per la presentazione dei Programmi integrati e dei relativi Progetti di intervento riferiti agli Studi di Fattibilità valutati idonei con D.G.R. n.59-3113 del 28.5.2001;
- di stabilire pertanto che per la presentazione dei citati Programmi integrati e dei relativi Progetti di intervento, secondo quanto previsto dal Piano triennale degli interventi 2000-2001 al paragrafo 2.2.5, dovranno essere obbligatoriamente utilizzate le modulistiche contenute nei Dossier di candidatura, debitamente compilate con allegata la documentazione nei medesimi indicata.
Il Dirigente responsabile
Aldo Migliore
Codice 30
D.D. 13 agosto 2001, n. 293
Riparto ed assegnazione di contributi agli Enti gestori delle funzioni Socio-Assistenziali per attività progettuale rivolta agli adolescenti e pre adolescenti art. 3, L. 62/95
Premesso che, con Deliberazione n.34-3752 del 06.08.01, la Giunta Regionale ha avviato, tra le altre, uniniziativa di promozione di attività rivolte alla fascia pre-adolescenziale ed adolescenziale, al fine di diffondere sul territorio piemontese limplementazione di risposte efficaci ai bisogni emergenti dei pre-adolescenti ed adolescenti (fascia 11/17 anni) e lofferta di nuove opportunità di crescita socio-culturale per la medesima fascia di età;
con la medesima Deliberazione, si è provveduto ad accantonare la somma complessiva di L. 2.000.000.000 (cap.12022/2001, acc.n.101156, art.5), destinata al finanziamento dei piani progettuali predisposti dagli Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali di cui allart. 13 L.R.62/1995 per le finalità ed i destinatari di cui sopra, da presentarsi alla Regione Piemonte, Direzione Politiche Sociali, entro il 16 ottobre 2001;
Preso atto che la Deliberazione di cui sopra rinvia a successiva Determinazione Dirigenziale lindividuazione dellentità dei contributi spettanti ai singoli enti gestori, in applicazione dei criteri approvati con tale atto;
Richiamati i criteri di assegnazione approvati:
* L85% delle risorse finanziarie previste: ripartito sulla base della popolazione minorile 11/17 anni, adottando un parametro medio provinciale da applicarsi alla popolazione residente sul territorio di competenza;
* Il 10% delle risorse previste: ripartito sulla base della dispersione scolastica (insuccesso scolastico) relativo alla scuola dellobbligo, adottando un parametro medio provinciale da applicarsi alla popolazione residente sul territorio di competenza;
* Il 5% delle risorse previste: ripartito sulla base della dispersione della popolazione sul territorio di competenza;
Tutto ciò premesso, occorre procedere alla definizione dellentità dei contributi spettanti ai singoli Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali, secondo le diverse quote e le cifre complessive specificate nellAllegato, parte integrante della presente Determinazione.
Si specifica che, in considerazione delle finalità dei piani progettuali di cui sopra, nonché della specifica fascia di età cui essi si rivolgono, si è ritenuto opportuno applicare i criteri approvati come segue:
* l85% delle risorse finanziarie previste (colonna 1) è stato ripartito sulla base della popolazione minorile 11/17 anni (dati provenienti dalla Banca dati Demografica Evolutiva-Regione Piemonte), adottando un parametro medio provinciale da applicarsi alla popolazione residente sul territorio di competenza ;
* il 10% delle risorse previste (colonna 2) è stato ripartito sulla base della dispersione scolastica (insuccesso scolastico) relativo alla scuola dellobbligo, con riferimento alla fascia di età interessata, 11/16 anni, adottando un parametro medio provinciale da applicarsi alla popolazione residente sul territorio di competenza;
* il 5% delle risorse previste (colonna 3) è stato ripartito sulla base della dispersione della popolazione residente interessata, fascia 11/17 ann,i sul territorio di competenza.
Al fine di favorire limplementazione degli interventi previsti anche sui territori caratterizzati da un maggiore indice di dispersione territoriale, dove maggiori difficoltà si riscontrano tradizionalmente per una diffusione capillare delle iniziative, la quota del 5% è stata ripartita, in maniera proporzionale, tra gli enti con indice di dispersione maggiore di 0,1754, valore corrispondente alla media armonica calcolata sugli indici di dispersione territoriale di tutti gli enti interessati.
Tutto ciò premesso,
richiamate le procedure per la presentazione delle domande, le modalità di approvazione dei piani progettuali ed erogazione dei contributi approvate con D.G.R.n.34-3752 del 06.08.01 ;
IL DIRETTORE
Visto il D.Lgs. 165/2001;
visto lart. 23 della L.R. 51/97;
visto lart. 3 della L.R.62/95;
Nellambito delle risorse finanziarie assegnate ed in conformità con gli indirizzi in materia disposti dalla Giunta Regionale con provvedimento n.34-3752 del 06.08.01 ;
determina
-di approvare il riparto della somma complessiva di £.2.000.000.000, finalizzata alla promozione di attività rivolte alla fascia pre-adolescenziale ed adolescenziale, secondo quanto previsto con D.G.R.n34-3752 del 06.08.01, tra gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali di cui allAllegato, parte integrante alla presente Determinazione, per le cifre complessive a fianco di ciascuno indicate, colonna 4;
-di dare atto che con successiva determinazione dirigenziale si provvederà alla validazione ed approvazione dei piani progettuali redatti e presentati dagli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, secondo le modalità previste dalla. sopra richiamata D.G.R;
-di dare, altresì, atto che con la medesima Determinazione si provvederà allimpegno di spesa ed allerogazione dei contributi spettanti per i Piani Progettuali approvati.
Si ribadisce, infine, che lassegnazione del contributo previsto sarà revocata in caso di mancata approvazione del piano progettuale presentato, oppure nel caso in cui gli enti gestori non presentino alcun piano progettuale o lo presentino dopo la scadenza prevista. I piani progettuali devono prevedere la compartecipazione dellEnte proponente per almeno il 20 % del costo complessivo del progetto stesso.
Alla spesa complessiva di L. 2.000.000.000 si farà fronte con i fondi di cui al cap.12022/2001 (acc. n.101156 art.5).
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al T.A.R. nel termine di 60 giorni dalla notificazione o dallintervenuta piena conoscenza.
Il Direttore vicario
Sergio Di Giacomo
La D.G.R. 6 agosto 2001, n. 34 - 3752 relativa alla presente Determinazione Dirigenziale è pubblicata in questo Bollettino Ufficiale (ndr)
Codice 32.2
D.D. 2 agosto 2001, n. 158
LL.RR. 18/84, 44/00 e 5/01. Assegnazione contributi per interventi di edilizia scolastica
(omissis)
IL DIRIGENTE
(omissis)
determina
Di approvare, per le motivazioni e le finalità illustrate in premessa, lassegnazione dei contributi per interventi di edilizia scolastica su strutture di proprietà comunale a favore dei Comuni di cui agli elenchi che si allegano alla presente determina per farne parte integrante, per gli importi indicati a lato di ciascuna di essi.
Allesecuzione delle opere si provvederà secondo quanto disposto dalla L.R. 24.3.1984 n. 18 e le erogazioni dei contributi saranno effettuate a cura delle Amministrazioni Provinciali competenti.
Il Direttore regionale
Rita Marchiori
La presente pubblicazione vale come comunicazione a tutti i Comuni delle province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Verbania e Vercelli esclusi dai benefici di cui alla Legge n. 18/84.