Bollettino Ufficiale n. 30 del 25 / 07 / 2001
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Deliberazione della Giunta Regionale 2 luglio 2001, n. 19-3378
Programma interregionale cofinanziato Agricoltura e qualita - Misura
5 Realizzazione della carta pedologica alla scala di 1:250.000". Costituzione
del Comitato regionale di progetto, approvazione della scheda progettuale
e affidamento dellesecuzione del progetto allI.P.L.A. S.p.a.. Spesa di
L. 2.661.984.000
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
sulla base delle considerazioni svolte in premessa:
1. E approvata la scheda progettuale per la realizzazione della parte piemontese
della carta pedologica nazionale alla scala di 1:250.000 prevista dalla
misura 5 del Programma interregionale cofinanziato Agricoltura e qualità
di cui allarticolo 1, comma 2 del decreto legge 22 luglio 1996, n. 386/96
convertito con legge 5 novembre 1996, n. 578, allegata alla presente deliberazione
per farne parte integrante.
2. E costituito il Comitato regionale per la realizzazione della parte
piemontese della carta pedologica nazionale alla scala di 1:250.000, così
composto:
* Giancarlo Prina Pera, Direttore vicario della Direzione Programmazione
e valorizzazione dellagricoltura (11), Presidente;
* Mario Perosino, Direzione Programmazione e valorizzazione dellagricoltura
(11), Segretario;
* Paolo Cumino, Direzione Sviluppo dellagricoltura (12);
* Giancarlo Bourlot, Direzione Sviluppo dellagricoltura (12);
* Moreno Soster, Direzione Sviluppo dellagricoltura (12);
* Franco Antonio Olivero, Direzione Territorio rurale (13);
* Franco Licini, Direzione Economia montana e foreste (14);
* Franca De Ferrari, Direzione Economia montana e foreste (14);
* Luigi Garretti, Direzione Pianificazione e gestione urbanistica (19);
* Sebastiano Rao, Direzione Pianificazione e gestione urbanistica (19);
* Ferruccio Forlati, Direzione Servizi tecnici di prevenzione (20);
* Marina Cerra, Direzione Turismo sport parchi (21);
* Piero Della Giovampaola, Direzione Tutela e risanamento ambientale (22);
* Giuseppina Turco, Direzione Tutela e risanamento ambientale (22);
* Antonia Impedovo, Direzione Difesa del suolo (23);
* Elena Anselmetti, Direzione Pianificazione risorse idriche (24);
* Renzo Barberis, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale;
* Cristina Bena, C.S.I. Piemonte;
* Mauro Piazzi, Istituto per le Piante da legno e lAmbiente della Regione
Piemonte.
Il Comitato, in funzione degli obiettivi indicati nella scheda progettuale
di cui al punto precedente e in raccordo con il Comitato nazionale del
Programma interregionale cofinanziato Agricoltura e qualità:
* stabilisce, con lassistenza del C.S.I. Piemonte, le caratteristiche
dellinventario informatizzato costituente la base per la realizzazione
della carta pedologica avuto riguardo allesigenza di garantire la completa
integrabilità e la coerenza architetturale di detto inventario rispetto
al sistema informativo territoriale e ambientale della Regione Piemonte;
* propone le risorse del sistema informativo territoriale e ambientale
della Regione Piemonte da mettere a disposizione per una migliore realizzazione
delle attività;
* individua le priorità di utlilizzazione applicativa dellinventario informatizzato;
* assicura il monitoraggio, la verifica e la comunicazione delle attività.
La composizione del Comitato può essere modificata con determinazione dirigenziale
del Presidente, sentite le Direzioni e gli altri Enti competenti, su proposta
del Comitato stesso.
3. Le funzioni amministrative connesse alla realizzazione della parte piemontese
della carta pedologica nazionale, sono demandate al Direttore vicario della
Direzione Programmazione e valorizzazione dellAgricoltura, quale Presidente
del Comitato regionale.
4. E affidata allI.P.L.A. S.p.A. la realizzazione della parte piemontese
della carta pedologica nazionale, per il tramite di apposita convenzione
e sulla base di specifico progetto esecutivo elaborato in coerenza con
la scheda progettuale di cui al punto 1, per un importo massimo complessivo
di 2.661.984.000 lire, oneri fiscali inclusi, di cui L. 1.317.984.000 già
accantonato sul cap. 13759/2001 con D.G.R. n. 43-2295 del 19.2.2001.
Per la restante somma di L. 1.344.000.000 si farà fronte con lo stanziamento
derivante dalla reimpostazione delle economie del capitolo 13758 accertate
con il conto consuntivo dellesercizio finanziario 2000.
5. Con successive determinazioni dirigenziali si procederà allapprovazione
dello schema della convenzione di cui al punto precedente nonché allimpegno
e alla liquidazione delle spese.
(omissis)
Scheda progettuale per la realizzazione della parte piemontese della carta
pedologica nazionale alla scala di 1:250.000 di cui alla misura 5 del Programma
interregionale cofinanziato Agricoltura e qualità
1. Premessa
Il suolo è una risorsa non rinnovabile essenziale che svolge molteplici
funzioni fra cui principalmente: mezzo per la produzione di biomassa, base
spaziale per le attività umane (edilizia, infrastrutture ecc.), regolatore
del ciclo idrologico, sorgente di materiali grezzi e riserva di acqua e
di energia, filtro di potenziali inquinanti, fattore dellequilibrio ambientale
e della biodiversità. Per rispettare un equilibrio accettabile tra le differenti
funzioni del suolo è necessaria una politica globale per la gestione, la
valutazione e la conservazione di tale risorsa: luso sostenibile del suolo
è un elemento centrale dello sviluppo sostenibile.
Le carte pedologiche e le banche dati dei suoli sono supporti informativi
necessari al fine di regolare le decisioni sulluso e la gestione dei suoli
dettate a breve termine dal contesto socio-economico. Le informazioni fornite
dalle carte dei suoli si prestano ad essere rielaborate, per progetti specifici,
in collaborazione con tecnici operanti nei diversi settori: agro-forestale,
ambientale, idraulico, urbanistico ecc. Ciò consente di approntare, a partire
dalla carta dei suoli, strumenti di tipo applicativo più direttamente utilizzabili
per finalità pratiche, quali ad esempio la pianificazione territoriale,
agraria e forestale, la tutela delle risorse idriche superficiali e sotterranee,
gli interventi agro-forestali, di irrigazione e bonifica oppure i progetti
relativi allespansione di aree urbane o ad aree protette e per il tempo
libero.
Attualmente la Regione Piemonte non dispone di una carta dei suoli a scala
1:250.000 se non per una parte limitata del territorio regionale: a questa
scala, infatti, esiste soltanto una prima documentazione regionale per
quanto riguarda il suolo, realizzata dallI.P.L.A. alla fine degli anni
settanta: la Carta della Capacità duso dei Suoli del Piemonte.
2. Obiettivi del progetto e contesto programmatico-metodologico
La misura 5 del programma interregionale cofinanziato (PIC) Agricoltura
e qualità prevede la realizzazione della Carta Pedologica Nazionale alla
scala di 1:250.000 e della relativa base dati georeferenziata, secondo
le linee guida contenute nel Progetto per la prima approssimazione della
carta dei suoli dItalia 1:250.000" (dora in poi, progetto per la carta
dei suoli") predisposto dal Comitato nazionale di progetto del PIC istituito
con decreto del Ministero per le Politiche agricole n. 50458 dell11 marzo
1998. In tale documento viene richiamata lesigenza che la carta pedologica
sia coerente con il Manuale delle procedure del database georeferenziato
dei suoli europei, versione italiana 1.1 del documento Georeferenced soil
database for Europe - Manual of procedures (ver. 1) edito dal Comitato
scientifico dellUfficio europeo per il suolo presso lIstituto di applicazioni
spaziali del Centro comune di ricerca di Ispra (dora in poi, manuale
europeo).
Lobiettivo principale della misura è la produzione di un primo inventario
dei principali tipi di suolo e della loro distribuzione geografica che
soddisfi i seguenti requisiti:
* sia coerente a livello nazionale ed europeo;
* sia disponibile in tempi relativamente brevi;
* consenta ai pedologi che operano a livello regionale, interni o esterni
alle amministrazioni, di avviare o di consolidare concretamente sia il
dialogo con chi ai diversi livelli deve affrontare problematiche che investono
la risorsa suolo", sia le collaborazioni interdisciplinari nei comparti
agro-forestale e ambientale;
* abbia una finalizzazione applicativa nei settori agro-forestale o ambientale;
* sia aggiornabile, con approssimazioni successive, per adeguarsi alle
necessità applicative, allevoluzione delle metodologie e al progresso
scientifico, pur salvaguardando i dati già acquisiti;
* favorisca lintegrazione degli investimenti regionali in una visione
europea.
Le attività del progetto Carta pedologica nazionale devono essere coerenti
e sinergiche con quelle afferenti alle seguenti iniziative:
* progetto MonCaPRI (Monitoraggio della Cartografia Pedologica nelle
Regioni Italiane), coordinato dallIstituto Sperimentale per lo Studio
e la Difesa del Suolo di Firenze (ISSDS), le cui attività sono in corso
di realizzazione;
* progetto Metodologie pedologiche: definizione di criteri e specifiche
per la realizzazione, conservazione, aggiornamento e consultazione della
carta dei suoli dItalia in scala 1:250.000", coordinato dallISSDS, le
cui attività, articolate in 8 sottoprogetti, sono in corso di realizzazione;
* progetto SINA-Carta pedologica in aree a rischio ambientale, finanziato
dal Ministero dellAmbiente nellambito del sistema informativo nazionale
ambientale (SINA) e realizzato mediante collaborazioni interregionali;
* progetto Carta Eco-pedologica dItalia in scala 1:250.000 dellintero
territorio nazionale, per il quale è in atto una specifica convenzione
tra il Ministero dellAmbiente e lUfficio Europeo del Suolo, in corso
di realizzazione.
Dovrà inoltre essere garantita la coerenza della carta pedologica regionale
e del relativo database georeferenziato con il sistema informativo territoriale
della Regione Piemonte.
3. Riferimenti metodologici
Le attività devono essere svolte seguendo le linee guida contenute nel
progetto per la carta pedologica nazionale nonché le indicazioni provenienti
dal Comitato nazionale di progetto del PIC. In particolare, i riferimenti
generali sono:
* il manuale europeo;
* i risultati delle attività del progetto Metodologie pedologiche coordinato
dallISSDS (in particolare i sottoprogetti: 1 - Definizione dei concetti
generali, della terminologia e dei criteri per lindividuazione delle regioni
pedologiche e dei pedopaesaggi. Coordinamento generale del progetto, 2
- Standardizzazione della banca dati delle informazioni pedologiche, del
manuale di rilevamento, della scheda di acquisizione dati e dei metodi
di divulgazione delle informazioni, 3 - Standardizzazione delle metodologie
di acquisizione, informatizzazione e gestione dei dati geografici con supporto
di basi fotografiche, telerilevamento e modellistica territoriale, 4 -
Definizione degli standard di controllo della qualità dei dati e dei criteri
di formulazione degli appalti e 5 - Calibrazione e validazione delle
metodologie nellarea pilota Pianure e basse colline dellItalia settentrionale)
e del sottoprogetto 3 (Banca dati suolo) del progetto SINA-Carta pedologica
in aree a rischio ambientale;
* le definizioni concettuali e geografiche dei sistemi e sottosistemi suolo-paesaggio
del progetto dellUfficio europeo per il suolo per il comparto suolo
della Carta Eco-Pedologica.
4. Metodo e fasi di lavoro
La carta dei suoli deve venire elaborata seguendo un metodo di lavoro che,
partendo dalla fotointerpretazione di immagini telerilevate e passando
allattività di campagna per il rilevamento pedologico, giunga allintegrazione
al massimo livello delle tecniche oggi esistenti per lindagine territoriale.
Trattandosi di un rilevamento di tipo esplorativo e ricognitivo sarà necessario
effettuare numerose osservazioni speditive che consentano di studiare le
relazioni suolo-paesaggio ai diversi livelli di organizzazione spaziale.
Inoltre, inizialmente occorrerà dedicare attenzione, nelle aree mai rilevate,
alla valutazione delle indicazioni del manuale europeo di cartografare
come Soilscapes unità funzionali (bacini/sottobacini) di pedopaesaggio.
In larga misura, i lavori per la realizzazione di questa prima approssimazione
della base dati georeferenziata dei suoli dItalia in scala 1:250.000 saranno
di ricerca sul campo, per individuare e descrivere, in modo coerente a
livello interregionale, i principali tipi di suolo (Soil Bodies, secondo
il manuale europeo) e per testare i modelli di estrapolazione dei dati
puntuali.
Il lavoro sarà suddiviso in tre fasi che culmineranno nella definizione
della normativa tecnica regionale (prima fase), nella produzione di un
primo elaborato a supporto di utilizzazioni pratiche nel settore agroforestale
o ambientale, stabilite dal Comitato regionale di progetto (seconda fase)
e nella prima approssimazione della carta dei suoli del Piemonte alla scala
di 1:250.000 e del relativo database georeferenziato (terza fase).
Le attività della prima fase, che dovranno essere completate entro 6 mesi
dalla stipula della convenzione fra Regione Piemonte e I.P.L.A., saranno
le seguenti:
1. Esame bibliografico relativo agli studi di carattere geologico, geomorfologico
e pedologico svolti a scala regionale (Carta della Capacità dUso dei Suoli,
Carta dei Paesaggi Agrari e Forestali, Carta Forestale, Carta Geologica
dItalia ecc.).
2. Ricognizione delle informazioni e del materiale esistenti nel Sistema
informativo territoriale della Regione utili per la realizzazione del progetto.
3. Raccolta e sintesi delle indagini pedologiche a scala di maggior dettaglio
(Carte dei Suoli, Atlanti di descrizione di Unità Cartografiche Pedologiche
e di Serie e Fasi di Suolo) già eseguite nel territorio regionale come
indicate nel progetto MonCaPRI.
4. Definizione di Unità territoriali omogenee provvisorie utili allindividuazione
delle aree campione in cui poter formulare le ipotesi sui modelli suolo-paesaggio
(attività basate, fra laltro, sullutilizzo di fotointerpretazioni di
immagini telerilevate e di modellistica territoriale).
5. Rilevamento dei suoli a livello esplorativo per la raccolta dei dati
mancanti e rilevamento di semidettaglio in aree campione per la definizione
delle relazioni suolo-paesaggio ai diversi livelli di organizzazione spaziale.
6. Definizione della normativa tecnica regionale e dellarchitettura del
database georeferenziato dei suoli del Piemonte su cui basare le attività
delle fasi seguenti.
Le attività della seconda fase, che dovranno essere completate entro 9
mesi dalla stipula della convenzione, saranno le seguenti:
7. Elaborazione dei dati, con la produzione di un primo documento cartografico
di sintesi, con i relativi dati di corredo.
8. Produzione di un elaborato derivato di prima approssimazione, a supporto
di utilizzazioni pratiche nel settore agroforestale o ambientale.
Le attività della terza fase, che dovranno essere completate entro 27 mesi
dalla stipula della convenzione, saranno le seguenti:
9. Verifica della definizione delle Unità pedologiche definitive attraverso
lutlilizzo di fotointerpretazioni di immagini telerilevate.
10. Rilevamento dei suoli a livello ricognitivo per la produzione dei documenti
definitivi (prima approssimazione della Carta dei Suoli a scala 1:250.000,
in formato digitale) con i relativi dati a corredo inseriti nel database
georeferenziato dei suoli, in coerenza con quanto previsto al precedente
punto 6.
11. Produzione di un elaborato derivato dalla prima approssimazione della
Carta dei Suoli del Piemonte a scala 1:250.000, a supporto di utilizzazioni
pratiche nel settore agroforestale e ambientale.
12. Predisposizione dei materiali per la diffusione dei risultati e la
divulgazione del lavoro, rivolte non soltanto agli addetti ai lavori, anche
attraverso il sito Internet della Regione Piemonte.
Il Comitato regionale di progetto distinguerà, nellambito delle informazioni
e dei materiali necessari per lo svolgimento delle attività, quelli che
la Regione Piemonte mette a disposizione dellI.P.L.A. e quelli che lI.P.L.A
dovrà acquisire direttamente.
Per quanto riguarda lintensità del rilevamento, la densità media delle
osservazioni dovrà soddisfare i seguenti requisiti minimi:
Rilevamenti della prima fase:
* un profilo, descritto secondo gli standard previsti dal progetto Metodologie
pedologiche, analizzato in laboratorio e archiviato nella banca dati dei
suoli, ogni 16.000 ha (circa 160 profili sul territorio regionale);
* una osservazione ogni 1.200 ha, di tipo speditivo, non necessariamente
da archiviare in banca dati secondo gli standard di cui al trattino precedente
(circa 2.150 osservazioni sul territorio regionale).
Rilevamenti della terza fase:
Intensificazione del rilevamento a livello di ricognizione in modo da raggiungere,
insieme ai rilevamenti della prima fase:
* un profilo, descritto secondo gli standard previsti dal progetto Metodologie
pedologiche, analizzato in laboratorio e archiviato nella banca dati dei
suoli, ogni 8.000 ha (circa 320 profili sul territorio regionale);
* una osservazione ogni 600 ha, di tipo speditivo, non necessariamente
da archiviare in banca dati secondo gli standard di cui al trattino precedente
(circa 4.300 osservazioni sul territorio regionale).
Quelli sopra riportati sono da intendere come valori medi di densità del
rilevamento, poiché i rilevamenti si concentreranno inizialmente in prime
aree-campione per la formulazione delle ipotesi sui modelli suolo-paesaggio
e successivamente in altre aree-campione per il controllo di adeguatezza
dei modelli. La base dati prodotta dovrà fare riferimento allintero territorio
regionale.
Per quanto riguarda lo standard delle analisi del suolo, lI.P.L.A. è impegnato
a inserire il proprio laboratorio in un circuito nazionale di prove interlaboratorio
(ring-test) per le analisi dei suoli.
5. Aspetti organizzativi
Il progetto per la carta dei suoli individua nellorganizzazione laspetto
cruciale e più impegnativo della realizzazione delle attività. La coerenza
metodologica della carta dei suoli dItalia - obiettivo e vincolo ad un
tempo - potrà essere assicurata, secondo il Comitato nazionale di progetto,
attraverso unintensa attività di correlazione inter- e intra-regionale
fra i diversi attori del processo. Il progetto per la carta dei suoli individua
alcuni ruoli fondamentali:
* il responsabile regionale del progetto;
* il realizzatore della carta regionale;
* i coordinatori tecnici a livello regionale;
* il Comitato nazionale di progetto.
Calando lanalisi condotta dal Comitato nazionale di progetto nella realtà
della Regione Piemonte, si associano tali ruoli ai soggetti seguenti:
* il responsabile regionale del progetto è individuato: nel Presidente
del Comitato regionale di progetto costituito con la deliberazione della
Giunta Regionale di cui la presente scheda progettuale costituisce parte
integrante per quanto concerne gli aspetti amministrativi e nel dr Roberto
Salandin dellI.P.L.A. S.p.A. in quanto referente regionale per la pedologia
di cui alla deliberazione della Giunta Regionale n. 61-29550 del 1° marzo
2000 per quanto riguarda gli aspetti tecnici;
* il realizzatore della carta regionale è lI.P.L.A. S.p.A. in quanto soggetto
individuato dalla deliberazione della Giunta Regionale di cui la presente
scheda progettuale costituisce parte integrante come società a prevalente
partecipazione regionale cui avvalersi ai sensi della legge regionale 25
gennaio 1988, n. 6 e successive modifiche e integrazioni;
* i coordinatori tecnici a livello regionale sono figure professionali
individuate dal realizzatore della carta regionale;
* il Comitato nazionale di progetto è ovviamente quello costituito per
lattuazione della misura 5 del PIC Agricoltura e qualità, cui il Comitato
regionale si rapporta insieme con il referente regionale per la pedologia.