Bollettino Ufficiale n. 28 del 11 / 07 / 2001
Comune di San Sebastiano da Po (Torino)
Statuto comunale
INDICE
ELEMENTI COSTITUTIVI
Art. 1. Principi fondamentali.
Art. 2. Finalità.
Art. 3. Programmazione e forme di cooperazione.
Art. 4. Territorio e sede comunale.
Art. 5. Albo Pretorio
Art. 6. Stemma e gonfalone
Parte I^
ORDINAMENTO STRUTTURALE
Titolo I° - ORGANI ELETTIVI
Art. 7. Organi elettivi.
Art. 8. Consiglio Comunale.
Art. 9. Il Consiglio Comunale: elezione, composizione e durata.
Art.10. Consiglieri Comunali.
Art.11. Competenze del Consiglio.
Art.12. Partecipazione del Consiglio alla programmazione.
Art.13. Adunanze.
Art.14. Astensione dei Consiglieri.
Art.15. Pubblicità delle sedute.
Art.16. Presidenze delle sedute Consiliari.
Art.17. Gruppi consiliari e Capigruppo.
Art.18. Commissioni.
Art.19. Attribuzioni delle Commissioni.
Art.20. Pubblicazione delibere e attestazione di esecutività.
Art.21. Organismi collegiali pari opportunità.
Art.22. Regolamento.
Art.23. Composizione della Giunta Comunale.
Art.24. Ineleggibilità ed incompatibilità degli assessori.
Art.25. Durata - Decadenza - Cessazione della Giunta Comunale.
Art.26. Mozione di sfiducia.
Art.27. Dimissioni degli Assessori.
Art.28. Revoca degli Assessori.
Art.29. Attribuzioni.
Art.30 Funzionamento della Giunta Comunale.
Art.31. Ruolo e competenze generali del Sindaco.
Art.32 Attribuzioni di amministrazione del Sindaco.
Art.33 Attribuzioni vigilanza del Sindaco.
Art.34 Attribuzione di organizzazione del Sindaco.
Art.35 Vice sindaco.
Art.36 Deliberazioni.
Titolo II° -ORDINAMENTO DEGLI UFFICI
Art.37 Principi e criteri direttivi.
Art.38 Personale.
Art.39 Il Segretario Comunale.
Art.40 Il direttore generale.
Art.41 Personale direttivo.
Art.42 Incarichi di responsabilità di servizio.
Art.43 Contratto a tempo determinato.
Art.44 Responsabilità.
Titolo III° - I SERVIZI PUBBLICI COMUNALI
Art.45 Forme di gestione dei servizi pubblici.
Art.46 Gestione in economia.
Art.47 Concessione a terzi.
Art.48 Gestione a mezzo di azienda speciale.
Art.49 Gestione a mezzo di istituzione.
Art.50 Revoca degli organi delle aziende e delle istituzioni.
Art.51 Gestione a mezzo di società.
Art.52 Designazione e durata in carica dei rappresentanti del Comune negli organi di soggetti terzi.
Parte II^
ORDINAMENTO FUNZIONALE
Titolo I° - ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE E FORME ASSOCIATIVE
Art.53 Principi generali.
Art.54 Convenzioni.
Art.55 Consorzi.
Art.56 Accordi di programma.
Titolo II° - LORDINAMENTO FINANZIARIO
Art.57 Demanio e patrimonio.
Art.58 I contratti.
Art.59 Contabilità e bilancio.
Art.60 Controllo economico-finanziario.
Art.61 Controllo di gestione.
Art.62 Il revisore dei conti.
Art.63 Doveri.
Titolo III° - PARTECIPAZIONE POPOLARE
Art.64 Valorizzazione e promozione della partecipazione.
Art.65 Libere forme associative.
Art.66 Valorizzazione delle associazioni.
Art.67 Diritti delle forme associative iscritte allAlbo.
Art.68 Incentivazione.
Art.69 La partecipazione alla gestione dei servizi dinteresse sociale.
Art.70 Gli organismi della partecipazione.
Art.71 Istanze.
Art.72 Petizione.
Art.73 Proposte.
Art.74 Referendum.
Titolo IV° - DIFENSORE CIVICO
Art.75 Nomina.
Art.76 Incompatibilità e decadenza.
Art.77 Mezzi e prerogative.
Art.78 Rapporti con il Consiglio.
Titolo V° - PARTECIPAZIONE AL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO. DIRITTO DI ACCESSO.
Art.79 Diritto di partecipazione al procedimento.
Art.80 Comunicazione di avvio del procedimento amministrativo.
Art.81 Pubblicità degli atti.
Art.82 Diritto di accesso agli atti.
Titolo VI° - ATTIVITA REGOLAMENTARE
Art.83 Ambito di applicazione dei regolamenti.
Art.84 Procedimento di formazione dei regolamenti.
Titolo VII° - APPROVAZIONE E REVISIONE DELLO STATUTO
Art.85 Deliberazione dello Statuto.
Art.86 Revisione dello Statuto.
DISPOSIZIONI FINALI
Art.87 Efficacia dello Statuto.
ELEMENTI COSTITUTIVI
Art. 1
Principi fondamentali
1. La comunità di San Sebastiano da Po è Ente autonomo locale il quale ha rappresentatività generale secondo i principi della costituzione e della legge generale dello Stato.
2. Lautogoverno della comunità si realizza con i poteri e gli istituti di cui al presente Statuto.
Art. 2
Finalità
1. Il Comune promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico della propria comunità ispirandosi ai valori ed agli obiettivi della Costituzione.
2. Il Comune persegue la collaborazione e la cooperazione con tutti i soggetti pubblici e privati e promuove la partecipazione dei cittadini, delle forze sociali, economiche e sindacali allamministrazione.
3. La sfera di governo del Comune è costituita dallambito territoriale degli interessi.
4. Il Comune ispira la propria azione ai seguenti criteri e principi: la tutela e lo sviluppo delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali presenti nel proprio territorio per garantire alla collettività una migliore qualità della vita.
Art. 3
Programmazione e forme di cooperazione
1. Il Comune realizza le proprie finalità adottando il metodo e gli strumenti della programmazione.
2. Il Comune concorre alla determinazione degli obiettivi contenuti nei programmi dello Stato e della Regione Piemonte, avvalendosi dellapporto delle formazioni sociali, economiche, sindacali e culturali operanti nel suo territorio.
3. I rapporti con gli altri Comuni, con la Provincia e la Regione sono informati ai principi di cooperazione, equiordinazione, complementarietà e sussidiarietà tra le diverse sfere di autonomia.
Art. 4
Territorio e sede comunale
1. Il territorio del Comune si estende per Kmq. 16,64 confinante con i Comuni di Casalborgone, Lauriano, Verolengo, Chivasso, Castagneto.
2. Il palazzo civico, sede Comunale, è ubicato in piazza Sandro Pertini n.1.
3. Le adunanze degli organi elettivi collegiali si svolgono nella sede comunale. In casi del tutto eccezionali e per particolari esigenze, il Consiglio può riunirsi anche in luoghi diversi dalla propria sede.
Art. 5
Albo Pretorio
1. Il Consiglio comunale individua nel palazzo civico apposito spazio da destinare ad Albo pretorio, per la pubblicazione degli atti e degli avvisi previsti dalla legge, dallo Statuto e dai regolamenti.
2. La pubblicazione deve garantire laccessibilità, lintegralità e la facilità di lettura.
3. Il Segretario cura laffissione degli atti di cui al 1° comma avvalendosi di un messo comunale e, su attestazione di questo, ne certifica lavvenuta pubblicazione.
Art. 6
Stemma e gonfalone
1. Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome di San Sebastiano da PO, con lo stemma concesso con regio decreto in data 9 novembre 1934.
2. Nelle cerimonie e nelle altre pubbliche ricorrenze, accompagnato dal Sindaco , si può esibire il gonfalone comunale nella foggia autorizzata con regio decreto in data 9 novembre 1934.
3. Luso e la riproduzione di tali simboli per fini non istituzionali, sono vietati se non autorizzati dalla Giunta Comunale.
PARTE I
ORDINAMENTO STRUTTURALE
TITOLO I
ORGANI ELETTIVI
Art. 7
Organi elettivi
1. Sono organi del Comune: Il Consiglio, il Sindaco e la Giunta Comunale.
Art. 8
Consiglio Comunale
1. Il Consiglio Comunale, rappresentando lintera comunità, determina lindirizzo ed esercita il controllo politico-amministrativo.
2. Il Consiglio, costituito in conformità alla legge, ha autonomia organizzativa e funzionale.
Art. 9
Il Consiglio Comunale: elezione
Composizione e durata
1. Le norme relative alla composizione, lelezione, la durata in carica, lo scioglimento del Consiglio Comunale, le cause di ineleggibilità, di incompatibilità, di decadenza dei consiglieri sono stabilite dalla legge dello Stato e dal presente Statuto.
2. La prima seduta del Consiglio Comunale deve essere convocata dal Sindaco neo-eletto entro il termine di dieci giorni dalla proclamazione degli eletti e ladunanza deve tenersi entro il termine di dieci giorni dalla convocazione. In caso di inosservanza dellobbligo di convocazione provvede in via sostitutiva il Prefetto.
3. Nella seduta immediatamente successiva alla elezione, il Consiglio, prima di deliberare su qualsiasi altro oggetto, deve esaminare la condizione degli eletti e dichiarare eventuali ineleggibilità o incompatibilità di qualcuni di essi, quando ne sussistano le cause, provvedendo alle surrogazioni.
4. Il Sindaco comunica, altresì, al Consiglio la composizione della Giunta, tra cui il Vice-Sindaco, dallo stesso nominata.
5. Nella stessa seduta, e dopo gli adempimenti previsti dai commi precedenti, il Sindaco presenta al Consiglio le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato.
6. Il Consiglio Comunale rimane in carica sino alle elezioni del nuovo, limitandosi, dopo la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, alladozione degli atti urgenti ed improrogabili.
Art. 10
Consiglieri Comunali
1. La posizione giuridica e lo status dei consiglieri sono regolati dalla legge; essi rappresentano lintera comunità senza vincolo di mandato.
2. I Consiglieri Comunali entrano in carica al momento della proclamazione, ovvero, in caso di surrogazione, allatto della relativa deliberazione adottata dal Consiglio comunale
3. Le dimissioni dalla carica di Consigliere, indirizzate al Consiglio comunale, sono assunte immediatamente al protocollo comunale. Esse sono irrevocabili, non necessitano di prese datto e sono immediatamente efficaci. Il Consiglio, entro dieci giorni, procede alla surroga, con separate deliberazioni nel caso di dimissioni plurime, seguendo lordine di presentazione al protocollo.
4. E consigliere anziano colui che, nellelezione per il rinnovo del consiglio, ha conseguito la migliore cifra individuale di voti, senza considerare, a tal fine, il sindaco neo-eletto e i candidati alla carica di sindaco.
5. I consiglieri comunali che, senza giustificato motivo, non intervengano a n. 3 sedute consecutive del Consiglio, sono dichiarati decaduti dalla carica.
6. La decadenza è pronunciata dal consiglio comunale dufficio, su istanza di un consigliere o di un qualunque elettore del comune.
7. Il provvedimento dichiarativo sarà adottato dal consiglio comunale decorso il termine di dieci giorni dalla data di notifica allinteressato della proposta di decadenza, senza che questo abbia presentato adeguate giustificazioni..
8. Sono cause giustificative delle assenze: le malattie, i motivi inderogabili di lavoro, qualsiasi altra motivazione atta a dimostrare la inequivocabile volontà del consigliere di portare al termine il mandato.
9. Le indennità spettanti ai consiglieri per lesercizio delle loro funzioni sono stabilite dalla legge. Il regolamento disciplina le modalità per la trasformazione del gettone di presenza in indennità ai sensi dellart. 23, comma 5, Legge 265/99.
10. I consiglieri comunali hanno diritto di iniziativa per la convocazione del consiglio comunale su ogni questione di competenza del consiglio. Hanno inoltre il diritto di presentare interrogazioni e mozioni.
11. I consiglieri hanno diritto di ottenere dagli uffici comunali, dalle aziende del comune e dagli enti da esso dipendenti, dalle società a prevalente capitale comunale, nonché, dai concessionari di servizi comunali, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili allespletamento del loro mandato. Lesercizio di tale diritto deve essere mediato con lesigenza di non alterare la normale funzionalità amministrativa. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificatamente determinati dalla legge.
12. Le modalità e le forme di esercizio del diritto di iniziativa e di controllo del consigliere comunale, previste dalla legge, sono disciplinate dal regolamento, che deve, in ogni caso, prevedere la risposta del sindaco o di un assessore delegato, entro trenta giorni, alle interrogazioni e ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri.
13. Lesame delle proposte di deliberazione che non siano meri atti dindirizzo e dei relativi emendamenti, che incidano in modo sostanziale sulle stesse, è subordinato allacquisizione dei pareri previsti dalla legge, in osservanza del principio del giusto procedimento.
14. Ciascun consigliere è tenuto ad eleggere domicilio nel territorio comunale, relativamente agli atti di notifica.
Art. 11
Competenze del consiglio
1. Il consiglio, dotato di autonomia organizzativa e funzionale, definisce lindirizzo del comune, esercita il controllo politico-amministrativo sullamministrazione e la gestione, anche indiretta, del comune stesso e adotta gli atti attribuiti dalla legge alla sua competenza.
2. Nellambito dellattività di indirizzo il consiglio approva direttive generali, ordini del giorno e mozioni, in relazione allazione comunale. Esso può impegnare il sindaco e la giunta a riferire sullattuazione di specifici atti di indirizzo.
3. Lattività di controllo del consiglio si realizza principalmente mediante lesercizio dei diritti da parte dei singoli consiglieri, in conformità alla legge ed al presente statuto.
4. Nellesercizio del potere di definire gli indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del comune presso enti, aziende, istituzioni e società, nonché, nelle nomine, designazioni e revoche di sua competenza, il consiglio privilegia la competenza professionale, mediandola con lapplicazione del principio delle pari opportunità.
Art. 12
Partecipazione del Consiglio alla programmazione
1. I consiglieri possono contribuire alla definizione delle linee programmatiche presentate dal sindaco nella prima seduta, proponendo mozioni modificative a condizione che siano coerenti con gli indirizzi generali contenuti nel programma e da approvare con il voto favorevole della metà più uno dei consiglieri assegnati.
2. Nel mese di febbraio di ciascun anno il sindaco presenta al consiglio apposita relazione sullattività svolta nellesercizio precedente, formulando una analisi degli obiettivi raggiunti da ciascun assessore e sulla complessiva azione di governo.
Art. 13
Adunanze
1. Il sindaco rappresenta, convoca e presiede lassemblea; ne formula lordine del giorno.
2. La convocazione può essere richiesta da un quinto dei consiglieri, nel qual caso il sindaco è tenuto a riunire il consiglio, in un termine non superiore a venti giorni, inserendo allordine del giorno le questioni richieste, purchè, corredate da proposte di deliberazioni .
3. Nei casi durgenza, è sufficiente che lavviso, con il relativo elenco degli oggetti da trattare, sia consegnato 24 ore prima della seduta.
4. Gli atti relativi agli argomenti da trattare dovranno essere messi a disposizione dei Consiglieri comunali con le modalità ed i tempi fissati dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale.
5. Il Sindaco convoca i consiglieri con avviso scritto da consegnare a domicilio
6. Alle adunanze del consiglio debbono partecipare gli assessori, per poter rispondere alle interrogazioni sulle materie ad essi delegate. Gli assessori esterni, inoltre, partecipano ai lavori del consiglio, intervenendo nel dibattito, senza diritto di voto.
7. Gli adempimenti di cui al comma 1 in caso di impossibilità del sindaco, sono assicurati dal vice sindaco e, nei casi previsti, dal consigliere anziano. Qualora il vice sindaco non fosse consigliere la presidenza del consiglio è assunta dal consigliere anziano.
Art. 14
Astensione dei Consiglieri
1. I Consiglieri debbono astenersi dal prendere parte alle deliberazioni riguardanti liti e contabilità loro proprie, verso il Comune e verso stabilimenti dal medesimo amministrati o soggetti alla sua amministrazione o vigilanza; come pure quando si tratta di interesse proprio, o di interesse, liti o contabilità dei loro parenti o affini sino al quarto grado, o del coniuge, o di conferire impieghi ai medesimi.
2. Si astengono pure dal prendere parte direttamente o indirettamente in servizi, esazioni di diritti, somministrazione od appalti di opere nellinteresse del Comune o degli Enti soggetti alla loro amministrazione, vigilanza o tutela.
Art. 15
Pubblicità delle sedute
1. Le sedute del Consiglio e delle commissioni sono pubbliche, salvi i casi previsti dal regolamento.
Art. 16
Presidenze delle sedute consiliari
1. Il Consiglio Comunale è presieduto dal Sindaco o, in caso di sua assenza, o impedimento dal Vice-Sindaco nominato ai sensi dellart. 35 dello Statuto. Qualora il Vice-Sindaco non fosse consigliere comunale, la presidenza è assunta dal consigliere anziano.
2. Nei casi previsti dalla legge il Consiglio comunale è presieduto dal Consigliere anziano.
3. Il Presidente del Consiglio comunale ha potere discrezionale per mantenere lordine, losservanza delle leggi e dei regolamenti e la regolarità delle discussioni. Ha facoltà di sospendere e sciogliere ladunanza. Può, nelle sedute pubbliche, dopo aver dato gli opportuni avvertimenti, ordinare lespulsione di chiunque sia causa di disordini
4. Il Presidente esercita le funzioni attribuitegli dallo statuto e dai regolamenti. In particolare assolve alle funzioni di predisposizione, propulsione, guida e disciplina dei lavori del consiglio assicurando ai gruppi consiliari ed ai consiglieri adeguata e preventiva informazione sugli ordini del giorno da trattare nel corso della seduta.
Art. 17
Gruppi consiliari e capigruppo
1. Nellambito del Consiglio comunale si possono costituire i gruppi consigliari, in relazione alla lista di appartenenza ed indipendentemente dal numero. Qualora i consiglieri non appartengano ad alcuna lista il gruppo consiliare deve essere costituito da almeno n.2 membri.
2. Il Consigliere che intenda appartenere ad un gruppo diverso da quello della lista in cui è stato eletto, o che intenda formare gruppo a sé, ne dà tempestiva comunicazione scritta al Sindaco, allegando, nel primo caso la dichiarazione di accettazione da parte del gruppo di nuova appartenenza.
3. Entro 30 giorni dalla seduta nella quali sono stati convalidati il Sindaco e i Consiglieri eletti, ogni gruppo consiliare deve comunicare, per iscritto, al Sindaco, il nome del proprio capogruppo; in mancanza si considera tale il candidato alla carica di Sindaco o, in mancanza, il Consigliere che, alle elezioni, ha riportato il maggior numero di voti per ogni lista.
4. Dell avvenuta designazione e dellelenco degli appartenenti al gruppo, come di ogni successivo mutamento, deve essere data comunicazione, per iscritto al Sindaco, perché dallo stesso sia data comunicazione al Consiglio.
5. Il regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale stabilisce e determina le modalità di funzionamento dei Consiglieri organizzati in gruppi.
Art.18
Commissioni
1. Il Consiglio comunale può istituire nel suo seno commissioni permanenti, temporanee o speciali, disciplina il .loro numero, le materie di competenza, definisce i tempi di operatività, gli ambiti e gli obiettivi.
2. Il regolamento disciplina il funzionamento e la composizione nel rispetto del criterio proporzionale. Può essere previsto un sistema di rappresentanza plurima o per delega.
3. Le commissioni possono invitare a partecipare ai propri lavori Sindaco, Assessori, organismi associativi, funzionari e rappresentanti di forze sociali, politiche ed economiche per lesame di specifici argomenti.
4. Le commissioni sono tenute a sentire il Sindaco e gli Assessori ogniqualvolta questi lo richiedano.
Art. 19
Attribuzioni delle Commissioni
1. Compito principale delle commissioni permanenti è lesame preparatorio degli atti deliberativi del consiglio al fine di favorire il miglior esercizio delle funzioni dellorgano stesso.
2. Compito delle commissioni temporanee e di quelle speciali è lesame di materie relative a questioni di carattere particolare o generale individuate dal Consiglio Comunale.
3. Il regolamento dovrà disciplinare lesercizio delle seguenti attribuzioni:
a) la nomina del Presidente della Commissione;
b) le procedure per lesame e lapprofondimento di proposte di deliberazioni loro assegnate dagli organi del Comune;
c) forme per lesternazione dei pareri, in ordine a iniziative sulle quali per determinazione dellorgano competente, ovvero in virtù di previsione regolamentare, sia ritenuta opportuna la preventiva consultazione;
d) metodi, procedimenti e termini per lo svolgimento di studi, indagini, ricerche ed elaborazione di proposte.
Art. 20
Pubblicazione delibere e attestazione
di esecutività
1. Le deliberazioni del Consiglio comunale devono essere pubblicate mediante affissione allAlbo pretorio per quindici giorni consecutivi, salvo specifiche disposizioni di legge.
2. Le deliberazioni del Consiglio comunale diventano esecutive nei termini stabiliti dallart. 46 della legge 8 giugno 1990, n. 142. Possono essere dichiarate immediatamente eseguibili ai sensi dellart. 47 della legge 8 giugno 1990, n. 142, 3° comma.
3. Le deliberazioni del Consiglio, originali e copie, vengono conservate presso gli uffici della segreteria comunale, munite degli estremi di esecutività e delle eventuali ordinanze di annullamento adottate dallorgano di controllo.
4. Lattestazione di conseguita esecutività è sottoscritta dal segretario comunale.
Art. 21
Organismi collegiali pari opportunità
1. Il comune, riconoscendo nella differenza di sesso un elemento di arricchimento delle possibilità di crescita civile e sociale, è impegnato allistituzione di un apposito organismo che rediga piani tesi a rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione della parità fra uomo e donna e formuli proposte idonee ad attuare le direttive comunitarie in materia.
2. A tal fine, nelle cariche pubbliche, nelle commissioni tecniche e/o elettive, negli enti, aziende ed in tutti gli organismi, le norme regolamentari devono tendere ad equilibrare la presenza di entrambi i sessi.
Art. 22
Regolamento
1. Il consiglio adotta il regolamento, che ne disciplina lorganizzazione, il funzionamento a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati; con la stessa maggioranza il consiglio provvede alle eventuali modificazioni.
Art. 23
Composizione della Giunta Comunale
1. La giunta comunale è composta dal sindaco, che la convoca e la presiede, e dal numero massimo di assessori previsto dalla legge, nominati dal sindaco. Nella giunta comunale sono, di norma, rappresentati entrambi i sessi.
2. Gli assessori possono essere nominati tra i cittadini non facenti parte del consiglio, purchè godano dei requisiti di compatibilità ed eleggibilità alla carica di consigliere.
Art. 24
Ineleggibilità ed incompatibilità degli assessori
1. Le cause dineleggibilità ed incompatibilità, la posizione giuridica e lo status degli assessori, sono disciplinate dalla legge.
2. La carica di assessore non è incompatibile con la carica di consigliere comunale.
3. Non possono far parte della giunta coloro che abbiano tra loro o con il sindaco rapporti di parentela entro il terzo grado, di affiliazione e i coniugi.
4. Linesistenza di cause ostative viene autocertificata dai singoli assessori ed attestata nellatto di nomina.
Art. 25
Durata - Decadenza - Cessazione
della Giunta Comunale
1. La giunta rimane in carica, con il sindaco che lha nominata, sino allinsediamento dei successori.
2. In caso di impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso del sindaco, la giunta decade e si procede allo scioglimento del consiglio; fino allelezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco, la giunta rimane in carica e le funzioni del sindaco sono svolte dal vice sindaco.
3. Le dimissioni presentate dal Sindaco diventano efficaci ed irrevocabili decorso il termine di venti giorni dalla loro presentazione al Consiglio. In tal caso si procede allo scioglimento del rispettivo Consiglio, con contestuale nomina di un Commissario.
4. Lo scioglimento del Consiglio Comunale determina in ogni caso la decadenza del Sindaco, nonché della rispettiva Giunta.
5. Le ulteriori cause di cessazione della giunta, nonché le ipotesi di sospensione, rimozione, decadenza dei singoli assessori, sono disciplinate dalla legge.
Art. 26
Mozione di sfiducia
1. Il sindaco e la giunta cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata, per appello nominale, dalla maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati al comune.
2. La mozione deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei Consiglieri assegnati senza computare a tal fine il sindaco ed è messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione.
3. Lapprovazione della mozione di sfiducia determina lo scioglimento del consiglio e la nomina di un commissario, ai sensi delle leggi vigenti.
4. Il voto del consiglio comunale contrario ad una proposta del sindaco o della giunta non comporta le dimissioni degli stessi.
Art. 27
Dimissioni degli Assessori
1. Le dimissioni di uno o più assessori sono rassegnate, in forma scritta, al sindaco, e contestualmente comunicate al segretario comunale. Alla sostituzione degli assessori dimissionari cessati dallufficio per altra causa provvede, entro dieci giorni, il sindaco, dandone comunicazione al consiglio nella prima seduta utile. Gli assessori cessano dalle funzioni al momento della presentazione delle dimissioni.
Art. 28
Revoca degli Assessori
1. Il sindaco può revocare, con proprio motivato provvedimento, uno o più assessori, dandone comunicazione al consiglio nella prima seduta utile.
Art. 29
Attribuzioni
1. La giunta collabora con il sindaco per lattuazione del programma amministrativo, provvedendo:
a) a svolgere attività propositiva e di impulso nei confronti del consiglio ed a predisporre gli atti nei casi indicati dalla legge e dello Statuto;
b) a dare attuazione agli indirizzi del consiglio mediante atti di carattere generale, indicanti priorità e criteri da seguire, nellesercizio delle funzioni amministrative e gestionali, da parte dei responsabili del servizio;
c) a riferire al consiglio sulla propria attività, con frequenza annuale;
d) ad adottare tutti gli atti di amministrazione che non siano attribuiti dalla legge o dallo Statuto ad altri organi.
Art. 30
Funzionamento della Giunta Comunale
1. La giunta è convocata dal sindaco, che fissa la data e loggetto dellordine della seduta.
2. Il sindaco presiede le sedute della giunta comunale, in caso di assenza o impedimento, le stesse sono presiedute dal vice sindaco.
3. Il sindaco dirige e coordina lattività della giunta e assicura lunità di indirizzo politico amministrativi e, la collegiale responsabilità di decisione della stessa.
4. Le sedute della giunta non sono pubbliche. Ulteriori modalità di funzionamento e di convocazione sono fissate dalla stessa giunta.
Art. 31
Ruolo e competenze generali del Sindaco
1. Il sindaco è responsabile dellamministrazione del comune, rappresenta lente, assicura lunità dellattività politico-amministrativa del medesimo, sovrintende alle attività di controllo sul funzionamento dei servizi e degli uffici; sovrintende, altresì allespletamento delle funzioni statali e regionali attribuite o delegate al comune, esercita tutte le altre funzioni attribuitegli dalla legge.
2. La legge disciplina le modalità per lelezione, i casi di incompatibilità e di ineleggibilità allufficio di sindaco, il suo status e le cause di cessazione della carica.
3. Al sindaco, nellambito dei principi fissati dalla legge, sono assegnate attribuzioni quale organo di amministrazione, di vigilanza e potere di autoorganizzazione delle competenze connesse allufficio.
4. Il sindaco, prima di assumere le funzioni, nella prima riunione del consiglio, presta innanzi al consiglio comunale, il seguente giuramento: Giuro di agire nellinteresse di tutti i cittadini, di osservare lealmente la Costituzione, le leggi della Repubblica e lordinamento locale.
5. Distintivo del sindaco, nellesercizio delle sue funzioni, è la fascia tricolore con gli stemmi della Repubblica e del comune, da indossare secondo le modalità previste dalla legge.
Art. 32
Attribuzioni di amministrazione del Sindaco
1. Il sindaco:
a) coordina e stimola lattività degli assessori e ne mantiene lunità di indirizzo politico, finalizzato alla realizzazione del programma amministrativo;
b) nellambito della dotazione organica attribuisce gli incarichi di responsabile degli uffici e dei servizi, tenuto conto delle professionalità esistenti nellEnte;
c) Nomina il segretario comunale scegliendo tra gli iscritti allalbo;
d) Nomina, designa e revoca, sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio e recepiti nel regolamento, i rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni;
e) Nomina i componenti delle commissioni comunali, ad eccezione di quelle riservate per legge al consiglio, recependo nellatto di nomina le eventuali designazioni riservate al consiglio o a terzi;
f) Affida gli incarichi fiduciari per consulenze esterne, ivi compresi quelli per assistenza legale, salvo che lindividuazione del professionista non sia il risultato di procedure selettive;
g) Promuove, assume o può aderire ad iniziative per concludere accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla legge;
h) Convoca i comizi per i referendum;
i) Coordina gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, sulla base degli indirizzi espressi dal consiglio comunale e nellambito dei criteri indicati dalla regione. Dintesa con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, coordina gli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel comune, al fine di armonizzare lespletamento dei servizi con le esigenze degli utenti.
Art. 33
Attribuzioni vigilanza del Sindaco
1. Il sindaco:
a) acquisisce direttamente presso gli uffici e servizi informazioni ed atti anche riservati;
b) promuove direttamente o avvalendosi del segretario comunale, indagini e verifiche amministrative sullintera attività del comune;
c) può disporre lacquisizione di atti, documenti ed informazioni presso le aziende speciali, le istituzioni e le società cui partecipa lente, tramite i rappresentanti legali delle stesse e ne informa il consiglio comunale per quanto di competenza;
d) promuovere ed assumere iniziative atte ad assicurare che uffici, servizi, aziende speciali, istituzioni e società cui partecipa il comune, svolgano le loro attività secondo gli obiettivi indicati dal consiglio ed in coerenza con gli indirizzi attuativi espressi dalla giunta.
Art. 34
Attribuzione di organizzazione del Sindaco
1. Il sindaco:
a) convoca e presiede la giunta, stabilendo gli argomenti da porre allordine del giorno;
b) riceve le interrogazioni assegnandole, se del caso, agli assessori competenti per materia;
c) riceve le dimissioni degli assessori;
d) ha facoltà di delegare agli assessori i poteri che la legge gli attribuisce. In particolare il sindaco può delegare ai singoli assessori il compito di sovraintendere ad un determinato settore di amministrazione o a specifici progetti. Lattività di sovraintendenza si traduce in una articolata specificazione degli indirizzi e nellesercizio del potere di controllo;
e) autorizza le missioni degli assessori e del segretario comunale;
f) presiede le assemblee pubbliche nelle quali partecipa come rappresentante dellente.
Art 35
Vice sindaco
1. Il vice sindaco è lassessore che a tale funzione viene designato dal sindaco; sostituisce il sindaco in caso di dimissioni, impedimento permanente, assenza, rimozione, decadenza o decesso.
Art. 36
Deliberazioni
1. Gli organi collegiali deliberano validamente con lintervento della metà dei componenti assegnati ed a maggioranza dei voti favorevoli sui contrari, salvo maggioranze speciali previste espressamente dalle leggi o dallo statuto e salvo il voto favorevole della metà più uno dei voti validi, nel caso di votazioni che richiedano indicazioni uni o plurinominali.
2. Tutte le deliberazioni sono assunte di regola, con votazione palese. Sono da assumere a scrutinio segreto le deliberazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sullapprezzamento delle qualità soggettive di una persona o sulla valutazione dellazione da questa svolta.
3. I componenti degli organi politici monocratici o collegiali non possono partecipare alla discussione, né possono votare, qualora latto da assumere coinvolga interessi personali o di parenti o affini sino al quarto grado, con leccezione prevista dalla legge per i provvedimenti normativi o di carattere generale.
4. Le sedute del consiglio non sono pubbliche, nel caso in cui debbano essere formulate valutazioni e apprezzamenti su persone, il presidente dispone la trattazione dellargomento in seduta privata.
5. Listruttoria e la documentazione delle proposte di deliberazione sono curate dai responsabili dei servizi. Il segretario comunale partecipa alle sedute degli organi collegiali, cura il deposito degli atti e la verbalizzazione delle sedute, secondo le modalità ed i termini stabiliti dal regolamento.
6. I verbali delle sedute sono firmati dal presidente e dal segretario.
TITOLO II
ORDINAMENTO DEGLI UFFICI
Art. 37
Principi e criteri direttivi
1. Il comune informa la propria attività amministrativa ai principi di democrazia, di partecipazione, di decentramento e di separazione delle funzioni di indirizzo e controllo spettanti agli organi elettivi, dai compiti di gestione amministrativa, tecnica e contabile, spettanti al segretario comunale, al direttore generale ed ai dirigenti se nominati, ed agli altri funzionari direttivi responsabili.
2. Il comune assume come carattere essenziale della propria organizzazione i criteri dellautonomia, della funzionalità ed economicità di gestione, suffragata dal principio della professionalità e della responsabilità degli operatori.
Art. 38
Personale
1. Il comune promuove il miglioramento delle prestazioni del personale attraverso lammodernamento delle strutture, la formazione, la qualificazione professionale e la responsabilizzazione dei dipendenti ed opera per lottimizzazione della qualità delle prestazioni amministrative erogate ai cittadini.
2. Lottimizzazione dei servizi resi, viene perseguito anche mediante luso diffuso di strumenti informatici negli uffici e la loro connessione ed integrazione ai sistemi informatici e statistici pubblici e con la responsabilizzazione dei dipendenti.
3. La disciplina del personale è riservata agli atti normativi dellente che danno esecuzione alle leggi ed allo Statuto. Il regolamento per lorganizzazione degli uffici e dei servizi, in particolare, disciplina:
a) la struttura organizzativo-funzionale;
b) le modalità di assunzione e cessazione dal servizio;
c) gli strumenti e le forme dellattività di raccordo e di coordinamento tra i responsabili della gestione.
4. I regolamenti stabiliscano, altresì, le regole per lamministrazione del comune, che deve essere improntata ai principi operativo-funzionali, di seguito indicati, tesi ad assicurare economicità, speditezza e rispondenza al pubblico interesse dellesecuzione amministrativa:
a) organizzazione del lavoro per programmi, progetti e risultati e non per singoli atti;
b) analisi ed individuazione della produttività, della quantità e del grado di efficacia della attività svolta da ciascuna attività dellapparato;
c) individuazione di responsabilità strettamente collegata allambito di autonomia decisionale dei soggetti;
d) superamento della separazione rigida delle competenze nella divisione del lavoro attraverso la flessibilità del personale e la massima duttilità delle strutture.
Art. 39
Il segretario comunale
1. Il comune ha un segretario comunale titolare dellufficio, dirigente pubblico, iscritto in apposito Albo, gestito dallAgenzia Autonoma.
2. La legge dello Stato ed il C.C.N.L. regolano lo status e disciplinano il reclutamento, il trattamento economico ed ogni altro aspetto connesso alla carriera del segretario comunale.
3. Il segretario è nominato dal sindaco, dal quale dipende funzionalmente, secondo le modalità e per il periodo stabiliti dalla legge.
4. Il segretario svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dellente, nonché tutte e altre attribuzioni previste dalla legge e dallordinamento dellente.
Art. 40
Il direttore generale
1. Il comune può convenzionarsi con altri enti locali aventi complessivamente una popolazione superiore a 15.000 abitanti al fine di nominare un direttore generale.
2. Ove il direttore generale non sia nominato il sindaco, previa deliberazione della giunta comunale, può attribuire in tutto o in parte e relative funzioni al segretario comunale.
3. La legge ed il regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi disciplinano criteri e procedure per la nomina, funzioni, competenze e rapporti con il segretario comunale dellente se tali due figure non coincidono.
Art. 41
Personale direttivo
1. I responsabili degli uffici o dei servizi, con losservanza dei principi e criteri fissati dallordinamento, svolgono i compiti e le attribuzioni previsti dalla legge per i dirigenti e provvedono alla gestione del comune, assolvendo alle funzioni definite, per ciascuno di loro, nel provvedimento di incarico e nel regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi.
2. Ai responsabili degli uffici e dei servizi è attribuita, secondo le disposizioni di legge e del complesso normativo locale, ladozione degli atti e dei provvedimenti che impegnano lamministrazione verso lesterno nonché lattività di gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa, con autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo, allorchè tale attività non sia espressamente riservata, dalla legge, dallo stato o dai regolamenti, ad altri organi dellente.
3. Gli incarichi suddetti sono responsabili, in via esclusiva, dellattività amministrativa e gestionale posta in essere e del raggiungimento dei risultati.
Art. 42
Incarichi di responsabilità di servizio
1. Il sindaco, su proposta del segretario comunale o del direttore generale se nominato, prepone agli uffici ed ai servizi, dipendenti o funzionari della qualifica apicale, con incarico di direzione, revocabile.
2. Gli incarichi disciplinati dal regolamento degli uffici e dei servizi sono affidati ispirandosi a criteri di trasparenza e professionalità.
Art. 43
Contratto a tempo determinato
1. La copertura dei posti apicali, di direzione dufficio o di servizio, o di alta specializzazione, può anche avvenire, con incarico conferito da parte del sindaco, mediante convenzione regolata dalle norme sul pubblico impiego di durata triennale o, eccezionalmente e con provvedimento motivato, con contratto di diritto privato, a tempo determinato.
2. Il regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi può altresì prevedere, secondo la previsione della legge, criteri e modalità per la stipulazione di contratti a tempo determinato, al di fuori della dotazione organica, nel limite del 5% del personale, nonché lassunzione di collaboratori a contratto, per un tempo determinato, per la costituzione di uffici posti alle dirette dipendenze degli amministratori.
Art. 44
Responsabilità
1. Le norme regolamentari si uniformano al principio che a fronte di ciascuna delle competenze poste in capo ai funzionari, sia correlata la conseguente assunzione di responsabilità.
2. I funzionari preposti ai singoli servizi o uffici dellorganizzazione dellente sono responsabili tanto della legalità, correttezza amministrativa, efficienza, economicità ed efficacia dellattività svolta, quanto dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi e scopi fissati dagli organi elettivi.
3. Gli atti monocratici previsti nel presente capo sono adottati dal segretario generale, dal direttore generale, ove nominato, e dei responsabili delle strutture di vertice.
TITOLO III
I SERVIZI PUBBLICI COMUNALI
Art. 45
Forme di gestione dei servizi pubblici
1. Lattività diretta a conseguire, nellinteresse della comunità, obiettivi e scopi di rilevanza sociale, promozione dello sviluppo economico e civile, compresa la produzione di beni, viene svolta attraverso servizi pubblici che possono essere istituiti e gestiti anche con diritto di privativa del Comune, ai sensi di legge.
2. La scelta della forma di gestione per ciascun servizio deve essere effettuata previa valutazione comparativa tra le diverse forme di gestione previste dalla legge e dal presente Statuto.
3. Per i servizi da gestire in forma imprenditoriale la comparazione deve avvenire tra affidamento in concessione, costituzione di azienda, di consorzio o di società a prevalente capitale locale.
4. Per gli altri servizi la comparazione avverrà tra la gestione in economia, la costituzione di istituzione, laffidamento in appalto o in concessione, nonché tra la forma singola o quella associata mediante convenzione, unione di Comuni, ovvero consorzio.
5. Nellorganizzazione dei servizi devono essere, comunque, assicurate idonee forme dinformazione, partecipazione e tutela degli utenti.
Art. 46
Gestione in economia
1. Lorganizzazione e lesercizio dei servizi sono, di norma, disciplinati da appositi regolamenti che devono, fra laltro, individuare lunità organizzativa responsabile del servizio.
2. I servizi comunali sono assunti in gestione in economia, o diretta, nei casi in cui lorganizzazione dei fattori produttivi e delle attività, tramite le strutture del comune, sia motivata dalle caratteristiche del servizio, in relazione alla sua modesta dimensione, ovvero alla sua semplicità, e quando sia inopportuno il ricorso ad altre forme di gestione.
Art. 47
Concessione a terzi
1. La scelta della forma di gestione dei servizi mediante la concessione a terzi deve essere motivata da ragioni tecniche, da ragioni economiche e da motivi di opportunità sociale.
Art. 48
Gestione a mezzo di azienda speciale
1. La gestione dei servizi a mezzo di azienda speciale è consentita solamente ove gli stessi abbiano rilevanza economica e imprenditoriale.
2. Lordinamento, la composizione ed il funzionamento delle aziende speciali sono disciplinati dallapposito statuto e da propri regolamenti interni approvati, questi ultimi, dal consiglio di amministrazione.
3. Lo statuto delle aziende speciali deve contenere principi di unitarietà con gli indirizzi generali del comune.
4. Le aziende speciali informano la loro attività a criteri di trasparenza, di efficacia, di efficienza e di economicità e hanno lobbligo del pareggio finanziario ed economico, da conseguire attraverso lequilibrio dei costi e dei ricavi, ivi compresi i trasferimenti.
Art. 49
Gestione a mezzo di istituzione
1. La gestione dei servizi a mezzo di istituzione è consentita solamente per quelli sociali, senza rilevanza imprenditoriale.
2. Il consiglio comunale per lesercizio di servizi sociali che necessitano di particolare autonomia gestionale, costituisce istituzioni, mediante apposito atto contenente il relativo regolamento di disciplina dellorganizzazione e dellattività e previa redazione di apposito piano tecnico-finanziario, dal quale risultino: i costi dei servizi, le forme di finanziamento e le dotazioni di beni mobili e immobili compresi i fondi liquidi.
3. Il consiglio comunale determina, altresì, la dotazione organica di personale e lassetto organizzativo dellistituzione, le modalità di esercizio dellautonomia gestionale, lordinamento finanziario e contabile, le forme di vigilanza e di verifica dei risultati gestionali.
4. Il regolamento può prevedere il ricorso a personale assunto con rapporto di diritto privato, nonché, collaborazioni ad alto contenuto di professionalità.
5. Gli indirizzi da osservare sono approvati dal consiglio comunale al momento della costituzione ed aggiornati in sede di esame del bilancio preventivo e del rendiconto consuntivo dellistituzione.
6. Gli organi dellistituzione sono il consiglio di amministrazione, il presidente ed il direttore.
7. Il consiglio di amministrazione ed il presidente sono nominati dal sindaco, sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio, tra soggetti estranei a tale organo, purchè, in possesso delle condizioni di eleggibilità al consiglio comunale.
8. Il regolamento disciplina il numero, gli eventuali requisiti specifici richiesti ai componenti, la posizione giuridica e lo status dei componenti il consiglio di amministrazione, nonché, le modalità di funzionamento dellorgano.
9. Il consiglio di amministrazione provvede alladozione di tutti gli atti di gestione a carattere generale previsti dal regolamento.
10. Il presidente rappresenta listituzione e presiede il consiglio di amministrazione, vigila sullesecuzione degli atti del consiglio, da sottoporre a rettifica nella prima seduta.
11. Il direttore dellistituzione è nominato dal sindaco con le modalità previste dal regolamento.
12. Il direttore è il responsabile del personale, garantisce la funzionalità dei servizi, adotta i provvedimenti necessari ad assicurare lattuazione degli indirizzi e delle decisioni degli altri organi delle istituzioni.
Art.50
Revoca degli organi delle aziende e delle istituzioni
1. Il sindaco può revocare il presidente, i membri del consiglio di amministrazione ed il direttore delle aziende e delle istituzioni, per gravi violazioni di legge o documentata inefficienza, ovvero a seguito di mozione motivata, presentata da almeno un terzo dei consiglieri comunali ed approvata dal consiglio comunale.
Art. 51
Gestione a mezzo di società
1. Il consiglio comunale può deliberare che la gestione di un servizio pubblico avvenga a mezzo di società per azioni, o società a responsabilità limitata, ai sensi delle vigenti disposizioni legislative, quando la natura del servizio faccia ritenere opportunità, sulla base di idonea documentazione economica e funzionale, la partecipazione di altri soggetti pubblici o privati.
2. Al di fuori del caso di cui al precedente comma, il consiglio comunale può disporre la partecipazione del comune a società di capitali, la cui finalità assume rilevanza rispetto alle funzioni ed ai compiti del comune.
3. Gli amministratori delle società in quota al comune, sono nominati dal sindaco e devono essere scelti tra persone che siano estranee al consiglio comunale, di comprovata esperienza amministrativa e tecnico professionale nel particolare settore di attività, secondo quanto stabilito dal regolamento per le nomine; tale regolamento disciplinerà altresì le modalità con le quali viene assicurato il rapporto tra lautonomo svolgimento del mandato e gli indirizzi del comune.
Art. 52
Designazione e durata in carica dei rappresentanti
del comune negli
organi di soggetti terzi
1. Il consiglio comunale, stabilisce i criteri per la designazione e la nomina di rappresentanti del comune in organi di aziende, di istituzioni, di società partecipate e di altri enti. In ogni caso i nominandi devono essere in possesso delle condizioni di eleggibilità a consigliere comunale e di specifica competenza tecnica e/o amministrativa.
2. I suddetti rappresentanti relazionano al consiglio, in occasione dellapprovazione del rendiconto e possono, anche su loro richiesta, essere sentiti su specifici argomenti ogni qual volta lo ritengano il consiglio stesso, le commissioni consiliari e la giunta comunale.
3. Gli organi delle aziende, delle istituzioni ed i responsabili del comune in s.p.a. ed altri enti durano in carica per un periodo corrispondente al mandato del sindaco che li ha nominati, esercitando, tuttavia, le funzioni fino alla nomina dei successori.
PARTE II
ORDINAMENTO FUNZIONALE
TITOLO I
ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
E FORME ASSOCIATIVE
Art. 53
Principi generali
1. Il comune promuove le opportune forme di collaborazione e di cooperazione con le altre istanze di governo territoriale, allo scopo di assicurare una più elevata efficienza dellazione amministrativa ed adeguati standards qualitativi dei servizi pubblici da esso comunque gestiti e amministrati, sia in forma diretta che indiretta.
2. A questo scopo lattività dellente si organizza e si svolge, se necessario ed opportuno, utilizzando tutti gli strumenti di cooperazione e di collaborazione previsti dalla legge, quali intese, accordi e convenzioni.
Art. 54
Convenzioni
1. Il comune può stipulare, con la provincia, con altri comuni, nonché, con i loro enti strumentali, apposite convenzioni, allo scopo di realizzare la gestione coordinata ed integrata di determinati servizi e funzioni.
2. Le convenzioni di cui al comma precedente definiscono i reciproci diritti e doveri degli enti contraenti e sono approvate dal consiglio comunale a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.
Art. 55
Consorzi
1. Il comune può costituire con la provincia, con altri comuni e/o con altri enti pubblici ivi comprese le comunità montane, quando siano a ciò autorizzati, secondo le leggi alle quali sono soggetti, un consorzio per la gestione associata di uno più servizi o per lesercizio di funzioni, secondo le norme che disciplinano le aziende speciali, in quanto compatibili.
2. Il consiglio comunale approva, a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, la convenzione costitutiva del consorzio e lo statuto del consorzio stesso.
3. La convenzione disciplina le nomine e le competenze degli organi consortili e prevede la trasmissione agli enti aderenti degli atti fondamentali del consorzio. Lo statuto disciplina, invece, lorganizzazione, la nomina e le funzioni degli organi consortili; inoltre detta i principi a cui dovrà essere informata lattività dellente, coerenti con i principi fissati dal presente statuto e funzionali alle attività assegnate al consorzio.
4. Il consorzio nellespletamento della propria attività può appaltare a terzi quote residuali di servizi, conservando la gestione di servizi fondamentali che hanno costituito loggetto del patto consortile. Parimenti il consorzio non ha facoltà di partecipare a società, né di aderire o costituire altre forme associative.
Art. 56
Accordi di programma
1. Per la definizione e lattuazione di opere, di interventi e di programmi che richiedono, per la loro realizzazione, lazione integrata e coordinata del comune e di altri enti, il sindaco promuove, nei casi previsti dalla legge, un accordo di programma, allo scopo di assicurare il coordinamento e lintegrazione delle azioni, anche grazie alla determinazione dei tempi, dei modi e dei finanziamenti relativi allopera, allintervento o al progetto al quale si riferisce laccordo. Laccordo è stipulato dal sindaco.
2. Laccordo può prevedere idonei procedimenti arbitrali, atti a dirimere ogni possibile controversia, avente ad oggetto specifiche clausole, nonché, gli opportuni strumenti di interventi sostitutivo per le eventuali inadempienze degli enti che partecipano allaccordo.
TITOLO II
LORDINAMENTO FINANZIARIO
Art. 57
Demanio e patrimonio
1. Il comune ha un proprio demanio ed un proprio patrimonio in conformità della legge.
2. I terreni soggetti ad usi civici sono disciplinati dalla disposizioni delle leggi speciali che regolano la materia.
3. Lelenco di tutti i beni comunali è contenuto in un inventario dettagliato diviso in beni mobili e immobili. Esso è completo ed aggiornato a norma del regolamento sullamministrazione del patrimonio.
Art. 58
I contratti
1. La stipulazione dei contratti deve avvenire nel rispetto delle disposizioni di legge ed in conformità alle prescrizioni del regolamento per la disciplina della procedura contrattuale.
Art. 59
Contabilità e bilancio
1. Lordinamento finanziario del comune è disciplinato dalla legge. Con apposito regolamento, sono emanate le norme che disciplinano la contabilità dellente.
2. Il bilancio di previsione, il conto consuntivo e gli altri documenti contabili devono favorire una lettura per programmi ed obiettivi, affinchè siano consentiti, oltre al controllo finanziario e contabile, anche quello sulla gestione e quello relativo allefficacia dellazione del comune.
3. Prima dellinizio di ciascun esercizio finanziario la giunta, con propria deliberazione, definisce il piano esecutivo di gestione del bilancio di previsione annuale. Il PEG deve evidenziare gli obiettivi della gestione, i centri di responsabilità ed i centri di costo/ricavo, nonché le risorse assegnate per il raggiungimento dei risultati programmati.
4. Gli atti ed i provvedimenti di gestione correlati allattuazione del PEG, sono di competenza del direttore generale, se nominato, ovvero del segretario generale e dei funzionari responsabili dei servizi.
Art.60
Controllo economico-finanziario
1. Spetta ai responsabili dei servizi o degli uffici con incarichi di direzione, lobbligo di verificare la rispondenza della gestione dei capitoli di bilancio, relativi ai servizi ed agli uffici ai quali sono preposti, con gli scopi e con gli indirizzi di politica amministrativa perseguiti dalla amministrazione comunale.
2. A tal fine i responsabili dei servizi o degli uffici redigono e presentano, con le modalità e con la periodicità stabilite dal regolamento di contabilità, al segretario comunale, ovvero al direttore generale se nominato, relazioni sullavanzamento e sullo stato dattuazione dei programmi, formulando, nel contempo, osservazioni, rilievi e proposte per migliorare lattività gestionale.
Art. 61
Controllo di gestione
1. Per definire in maniera compiuta il complessivo sistema dei controlli interni dellente, il regolamento individua risorse, metodi, indicatori e parametri quali strumenti di supporto per le valutazioni di efficienza ed economicità dei risultati conseguiti rispetto ai programmi ed ai costi sostenuti.
2. La tecnica del controllo di gestione deve costruire misuratori idonei ad accertare periodicamente:
a) la congruità delle risultanze rispetto alle previsioni;
b) la quantificazione economica dei costi sostenuti per la verifica di coerenza con i programmi approvati;
c) il controllo di efficacia ed efficienza dellattività amministrativa svolta;
d) laccertamento degli eventuali scarti negativi fra progettato e realizzato ed individuazione delle relative eventuali responsabilità.
Art. 62
Il revisore dei conti
1. Il revisore dei conti è organo ausiliario del comune. La composizione e la durata in carica sono regolate dalla legge.
2. Il revisore del conto è eletto dal consiglio comunale. Lelezione, le cause dineleggibilità, dincompatibilità, di decadenza e la responsabilità del revisore del conto, sono previste dalla legge. Il regolamento potrà prevedere ulteriori cause di incompatibilità, al fine di garantire la posizione di imparzialità ed indipendenza del revisore. Sono, altresì, disciplinate con il regolamento le modalità di revoca e di decadenza, applicando, in quanto compatibili, le norme del codice civile relative ai sindaci delle società per azioni.
3. Il compenso spettante al revisore del conto è stabilito con la deliberazione di nomina, e dagli adeguamenti successivi, secondo la normativa vigente.
4. In caso di morte, di rinuncia, di decadenza o di revoca per inadempienza del revisore, il consiglio comunale provvede alla sua sostituzione.
Art. 63
Doveri
1. Il revisore del conto adempie ai propri doveri in conformità alla legge, al presente Statuto ed al regolamento di contabilità.
2. Nellesercizio delle proprie funzioni il revisore può accedere agli atti ed ai documenti connessi alla sfera delle proprie competenze e sentire i responsabili di servizio del comune o delle istituzioni, che hanno lobbligo di collaborare, nonché dei rappresentanti del comune in qualsivoglia ente cui il comune eroghi contributi; può presentare relazioni e documenti al consiglio comunale.
3. Il revisore, se richiesto, partecipa alle sedute del consiglio, delle commissioni, della giunta e dei consigli di amministrazione delle istituzioni. Può prendere la parola, per dare comunicazioni e fornire spiegazioni, a richiesta del presidente dellorgano, o se da questi autorizzati.
TITOLO III
PARTECIPAZIONE POPOLARE
Art. 64
Valorizzazione e promozione della partecipazione
1. Il comune valorizza le libere forme associative e cooperative, promuove organismi di partecipazione dei cittadini allamministrazione locale anche su dimensione di borgata o di frazione.
2. Interviene attraverso:
a) incentivazioni di carattere tecnico-organizzativo o economico-finanziario;
b) informazioni sui dati di cui è in possesso lamministrazione;
c) consultazioni riguardanti la formazione degli atti generali.
Art. 65
Libere forme associative
1. Il comune favorisce la costituzione di libere forme associative finalizzate al sostegno della organizzazione, di servizi e di prestazioni di interesse generale della comunità.
2. Istituisce presso la segreteria del comune apposito Albo delle associazioni operanti nel territorio.
3. Gli stessi utenti dei servizi o i beneficiari delle prestazioni, si possono liberamente costituire in comitato di gestione nel rispetto delle disposizioni contenute nel regolamento che ne prevede la formazione ed il funzionamento.
4. I comitati di gestione comunque costituiti riferiscono annualmente sulla loro attività con relazione presentata alla giunta comunale.
5. Parimenti alla giunta comunale è riservato il diritto di controllo e di vigilanza sulle attività svolte dai comitati il cui esercizio sarà conforme alle disposizioni del regolamento.
Art. 66
Valorizzazione delle associazioni
1. Il comune può intervenire alla valorizzazione delle libere forme associative, mediante lassegnazione di contributi mirati; la concessione in uso di locali o terreni di proprietà comunale, previa la sottoscrizione di apposite convenzioni, volte a favorire lo sviluppo sociale, economico, politico e culturale della comunità di San Sebastiano da Po.
2. Le libere associazioni per potere essere iscritte nellAlbo comunale e per potere beneficiare del sostegno del comune a favore delle loro iniziative debbono farne richiesta scritta allegando alla stessa lo Statuto o latto costitutivo nelle forme regolamentari.
3. Lassegnazione del contributo inteso alla valorizzazione della libera associazione, è disposto con provvedimento della giunta comunale.
Art. 67
Diritti delle forme associative iscritte allAlbo
1. Le associazioni e le altre forme associative iscritte allAlbo:
- saranno consultate nelle specifiche materie riflettenti le loro finalità o scopi sociali;
- potranno ottenere il patrocinio del Comune per le manifestazioni o attività dalle stesse organizzate , per la cui concessione è competente la Giunta comunale;
- potranno accedere alla struttura ed ai beni e servizi comunali secondo le modalità previste dal regolamento.
Art. 68
Incentivazione
1. Alle associazioni possono essere erogate forme di incentivazione con apporti di natura finanziaria-patrimoniale e tecnico-professionale, secondo le modalità fissate dal regolamento.
2. Il comune riconosce nella associazione turistica Pro Loco di San Sebastiano da Po,il ruolo di strumento di base per la tutela dei valori naturali, artistici e culturali nonché di promozione dellattività turistica e culturale che si estrinseca essenzialmente in:
a) iniziative rivolte a favorire la valorizzazione turistica e culturale nonché di salvaguardia del patrimonio storico, culturale, folkloristico ed ambientale della località;
b) iniziative rivolte a richiamare il movimento turistico verso la località e a migliorare le condizioni generali del soggiorno;
c) iniziative idonee a favorire, attraverso la partecipazione popolare, il raggiungimento degli obiettivi sociali del turismo;
d) assistenza ed informazione turistica;
e) attività ricreative in genere.
Art. 69
La partecipazione alla gestione dei servizi dinteresse sociale
1. Possono partecipare alla organizzazione e gestione dei servizi di interesse sociale organismi associativi o cooperative il cui fine coincide e trova riscontro nelle attività e nelle prestazioni che si intende fornire.
2. Su istanza degli organismi associativi o delle cooperative il consiglio comunale può autorizzare lorganizzazione e la gestione dei servizi dinteresse sociale, affidandoli agli stessi proponenti in regime di concessione o individuando altra forma di intervento compresa quella partecipativa di supporto o di appoggio alle strutture operative del comune, in modo da assicurare una gestione efficace e trasparente.
3. In ogni caso lorganizzazione e la gestione, ancorchè di supporto o dappoggio, deve essere conforme alle prescrizioni del regolamento comunale che stabilisce la composizione minima degli organici degli utenti, le loro mansioni e competenze, i criteri e le regole di funzionamento.
4. La gestione dei servizi dinteresse sociale può essere anche affidata ad un comitato di gestione i cui componenti, per non più di un terzo, siano designati in rappresentanza degli organismi associativi o delle cooperative, purchè in possesso dei requisiti previsti dal regolamento comunale.
Art. 70
Gli organismi della partecipazione
1. Il comune promuove e cura ogni iniziativa che abbia come scopo la costituzione di organismi di partecipazione dei cittadini.
2. Lelemento di base delle organizzazioni di partecipazione sarà costituito dallinteresse diretto delle professioni, delle arti e dei mestieri e delle relative associazioni formali nonché dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro.
3. Gli organismi di partecipazione possono essere sentiti con potere consultivo su tutte le questioni di interesse generale della comunità che la civica amministrazione vorrà loro sottoporre.
4. I pareri espressi dagli organismi di partecipazione non saranno mai vincolati, essi dovranno essere formulati in forma scritta nei modi e nelle forme stabili dal regolamento.
Art. 71
Istanze
1. I residenti, che abbiano compiuto il 16° anno di età e coloro che hanno la sede abituale di lavoro nel territorio comunale, singoli o associati, possono presentare istanze scritte agli organi del Comune, in relazione alle rispettive sfere di competenza, con cui chiedono dettagliate informazioni su specifici aspetti dellattività comunale.
2. Lorgano al quale è diretta listanza oppure il segretario su incarico del Sindaco risponde esaurientemente in forma scritta entro 40 giorni dalla presentazione.
Art. 72
Petizione
1. I cittadini residenti, che abbiano compiuto il 16° anno di età e coloro che hanno la sede abituale di lavoro nel territorio comunale, in numero pari ad almeno l1% della totalità dei cittadini residenti, possono presentare petizioni scritte agli organi del Comune, in relazione alle rispettive sfere di competenza, per chiedere ladozione di atti amministrativi o lassunzione di iniziative di interesse collettivo.
2. Lorgano a cui la petizione è rivolta deve prenderla in esame con atto espresso entro 60 giorni dalla presentazione, anche nel caso in cui ritenga di non accogliere la richiesta in essa contenuta.
Art. 73
Proposte
1. I cittadini che hanno diritto di eleggere il Consiglio comunale, in numero pari ad almeno il 5% della totalità dei cittadini residenti, possono presentare agli organi del Comune, in relazione alle rispettive sfere di competenza, proposte di atti amministrativi, contenenti il testo della deliberazione comprensivo dellimputazione delleventuale spesa, rispondenti ad un interesse collettivo.
2. Lorgano a cui la proposta è rivolta deve prendere in esame la proposta con atto espresso entro 45 giorni, anche nel caso in cui ritenga di non accoglierla.
3. Il Sindaco, se richiesto, fornisce, attraverso un suo delegato, a chi intende fare la proposta lassistenza per la relativa redazione. Il Sindaco, fatto salvo il termine previsto nella comma precedente, può convocare i proponenti per convenire accordi circa il contenuto discrezionale del provvedimento richiesto ovvero accordi sostitutivi di questo, fatto salvo lintervento dellorgano collegiale competente.
4. Le proposte non possono concernere gli atti programmatici, la materia dei tributi e delle tariffe, le espropriazioni per pubblica utilità.
Art. 74
Referendum
1. Il referendum consultivo è ammesso sui temi di esclusiva competenza comunale e che hanno rilevanza sullintera comunità.
2. Il referendum può essere promosso:
a) dal venticinque per cento degli elettori del Comune;
b) dal Consiglio comunale con il voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri assegnati.
3. Sono esclusi dal referendum la revisione dello Statuto, le decisioni in materia di tributi locali e tariffe, le espropriazioni per la pubblica utilità.
4. La proposta di referendum di iniziativa popolare sottoscritta da 50 elettori del Comune deve essere inoltrata al segretario comunale. Lammissibilità delloggetto è verificata dal Sindaco, e dal segretario comunale che provvederanno alla verifica della regolarità delle firme debitamente autenticate, raccolte dopo lammissione del referendum, ai fini della indizione.
5. Il referendum è indetto dal Consiglio comunale, deve avvenire entro novanta giorni dallesecutività della delibera di indizione e non può coincidere con altre operazioni di voto.
6. Il quesito sottoposto a referendum è dichiarato accolto se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi.
7. Entro trenta giorni dalla proclamazione dellesito favorevole del referendum, la Giunta comunale o il Consiglio, a seconda della competenza, dovrà discutere e deliberare sullargomento proposto a referendum.
8. LEnte può adottare apposito regolamento per la ulteriore disciplina della consultazione referendaria
TITOLO IV°
DIFENSORE CIVICO
Art.75
Nomina
1. Il consiglio Comunale con voto palese ed a maggioranza assoluta dei Consiglieri può decidere di nominare il difensore civico.
2. Resta in carica con la stessa durata del Consiglio che lo ha eletto, esercitando le sue funzioni fino allinsediamento del successore.
3. Il difensore, prima del suo insediamento, presta giuramento nelle mani del Sindaco con la seguente formula: giuro di osservare lealmente le leggi dello Stato e di adempiere le mie funzioni al solo scopo del pubblico bene.
Art.76
Incompatibilità e decadenza
1. La designazione del difensore civico deve avvenire tra persone che preparazione ed esperienza diano ampia garanzia di indipendenza, probità e competenza giuridico-amministrativa.
2. Non può essere nominato difensore civico:
a) chi si trova in condizioni di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale;
b) i Parlamentari, i Consiglieri regionali, provinciali e comunali, i membri delle Comunità Montane e delle Unità Sanitarie Locali;
c) i ministri di culto;
d) gli amministratori ed i dipendenti di Enti, istituti e aziende pubbliche o a partecipazione pubblica, nonché di enti o imprese che abbiano rapporti contrattuali con lAmministrazione Comunale o che comunque ricevano da essa a qualsiasi titolo, sovvenzioni o contributi;
e) chi esercita qualsiasi attività di lavoro autonomo o subordinato, nonché qualsiasi attività professionale o commerciale, che costituisca loggetto di rapporti giuridici con lAmministrazione Comunale;
f) chi ha ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini fino al 4° grado, che siano amministratori, segretario o dipendenti del Comune;
3. Il difensore civico decade per le stesse cause per le quali si perde la qualità di consigliere o per sopravvenienza di una delle cause di ineleggibilità indicate nel comma precedente. La decadenza è pronunciata dal Consiglio su proposta di uno dei Consiglieri Comunali. Può essere revocato dallufficio con deliberazione motivata dal Consiglio per grave inadempienza ai doveri dufficio.
Art.77
Mezzi e prerogative
1. Lufficio del difensore civico ha sede presso idonei locali messi a disposizione dallamministrazione comunale, di attrezzature dufficio e di quantaltro necessario per il buon funzionamento dellufficio stesso.
2. Il difensore civico può intervenire, su richiesta di cittadini singoli o associati o di propria iniziativa, presso lamministrazione comunale, le aziende speciali, le istituzioni, i concessionari di servizi le società che gestiscono servizi pubblici nellambito del territorio Comunale, per accertare che il procedimento amministrativo abbia regolare corso e che gli atti siano correttamente e tempestivamente emanati.
3. A tal fine può convocare il responsabile del servizio interessato e richiedere documenti, notizie, chiarimenti senza che possa essergli imposto il segreto dufficio.
4. Può altresì proporre di esaminare congiuntamente la pratica entro termini prefissati.
5. Acquisite tutte le informazioni utili, rassegna verbalmente o per iscritto il proprio parere al cittadino che ne ha richiesto lintervento, intima, in caso di ritardo, agli organi competenti a provvedere entro periodi temporali definiti; segnala agli organi sovraordinati le disfunzioni, gli abusi e le carenze riscontrati.
6. LAmministrazione ha lobbligo di specifica motivazione, se il contenuto dellatto adottando non recepisce i suggerimenti del difensore, che può, altresì, chiedere il riesame della decisione qualora ravvisi irregolarità o vizi procedurali. Il Sindaco è comunque tenuto a porre la questione allordine del giorno al primo Consiglio Comunale.
7. Tutti i responsabili di servizio sono tenuti a prestare la massima collaborazione allattività del difensore civico.
Art.78
Rapporti con il Consiglio
1. Il difensore civico presenta, entro il mese di marzo, la relazione sullattività svolta nellanno precedente, indicando le disfunzioni riscontrate, suggerendo rimedi per la loro eliminazione e formulando proposte tese a migliorare il buon andamento e limparzialità dellazione amministrativa.
2. La relazione viene discussa dal Consiglio nella sessione primaverile e resa pubblica.
3. In casi di particolare importanza o comunque meritevoli di urgente segnalazione, il difensore può, in qualsiasi momento, farne relazione al Consiglio.
TITOLO V°
PARTECIPAZIONE AL PROCEDIMENTO
AMMINISTRATIVO DIRITTO DI ACCESSO
Art.79
Diritto di partecipazione al procedimento
1. Il Comune, gli Enti e le eventuali Aziende da esso dipendenti, fatti salvi i casi in cui la partecipazione al procedimento è disciplinata dalla legge, sono tenuti a comunicare lavvio dei procedimenti a coloro nei cui confronti il provvedimento finale è destinato a produrre effetti diretti ed a coloro che debbono intervenirvi, nonché ai soggetti ai quali può derivare un pregiudizio.
2. Quanti sono portatori di interessi, pubblici o privati, e le associazioni portatrici di interessi diffusi, hanno facoltà di intervenire nel procedimento qualora possa loro derivare un pregiudizio dalla emissione del provvedimento.
3. Tutti i soggetti così individuati ed indicati hanno diritto di prendere visione degli atti del procedimento amministrativo e nel corso della sua formazione possono presentare memorie e documenti che lAmministrazione Comunale ha lobbligo di esaminare, per accertare se siano pertinenti alloggetto del procedimento stesso.
4. Lamministrazione comunale dovrà dare atto di avere preso visione e di avere valutato il contenuto dei documenti e delle memorie presentate redigendo apposito verbale, da acquisire agli atti dellistruttoria , dal quale risultino le valutazioni e le determinazioni in merito adottate.
Art.80
Comunicazione di avvio
del procedimento amministrativo
1. Il Comune, gli Enti e le eventuali aziende da esso dipendenti debbono dare notizia dellavvio del procedimento amministrativo a tutti i soggetti direttamente interessati, nonché ai soggetti ai quali può derivare un pregiudizio, mediante comunicazione personale nella quale debbono essere indicati:
a) lufficio ed il funzionario responsabile dellistruttoria del procedimento amministrativo;
b) loggetto del procedimento amministrativo;
c) le modalità con le quali si potrà avere notizia delliter istruttorio e prendere visione degli atti costituenti la pratica.
2. Qualora, per il numero dei destinatari o per difficoltà nellindividuazione del loro recapito, la comunicazione personale non sia possibile o risulti particolarmente gravosa, lamministrazione comunale provvede a rendere noti gli elementi essenziali oggetto del procedimento amministrativo e quelli di riferimento degli uffici responsabili, mediante idonee forme di pubblicità adottate a propria discrezione.
3. Il Comune esemplificherà la modulistica utilizzata dagli uffici e ridurrà la documentazione a corredo della domanda di prestazione, applicando le disposizioni sullautocertificazione previste dalla legge.
Art.81
Pubblicità degli atti
1. Tutti gli atti dellamministrazione comunale sono pubblicati, ad eccezione di quelli riservati per espressa indicazione di legge o per effetto di una temporanea e motivata dichiarazione del Sindaco che vieti lesibizione, conformemente a quanto previsto dal regolamento, in quanto la loro diffusione possa pregiudicare il diritto alla riservatezza delle persone, dei gruppi o delle imprese.
2. Presso apposito ufficio comunale debbono essere tenute a disposizione dei cittadini le raccolte della Gazzetta Ufficiale della Repubblica, del Bollettino Regionale della Regione e di tutti i Regolamenti Comunali vigenti.
Art.82
Diritto daccesso agli atti
1. Tutti i cittadini, singoli o associati, hanno diritto di prendere visione degli atti e provvedimenti adottati dagli organi del comune, nei modi e nelle forme stabilite dal regolamento.
2. Il regolamento comunale disciplina anche lesercizio dei diritti da parte dei cittadini, singoli o associati, di ottenere il rilascio degli atti e dei provvedimenti ai quali risultano essere interessati, previo pagamento secondo le disposizioni delle leggi vigenti, dei relativi costi di produzione.
3. Per ogni settore, servizio o unità operativa degli uffici, lamministrazione del comune, conferisce ai dipendenti responsabili, a prescindere dal livello di inquadramento, i poteri in ordine allistruttoria dei procedimenti amministrativi e del rilascio della documentazione richiesta.
4. Compete alla civica amministrazione costituire apposito ufficio di pubbliche relazioni abilitato a ricevere reclami e suggerimenti degli utenti per il miglioramento dei servizi.
TITOLO VI°
ATTIVITA REGOLAMENTARE
Art.83
Ambito di applicazione dei regolamenti
1. I regolamenti adottati a norma e per gli effetti dellart.5 della legge 8 giugno 1990 n.142 sono soggetti alle seguenti limitazioni:
a) non possono contenere disposizioni in contrasto con le norme ed i principi costituzionali, con le leggi ed i regolamenti dello Stato, della Regione e con il presente Statuto;
b) la loro efficacia è limitata allambito territoriale del Comune;
c) le disposizioni contenute devono essere di carattere generale e non particolare;
d) non possono avere efficacia retroattiva;
e) possono essere revocati o modificati solo da regolamenti o da norme regolamentari successivi per espressa dichiarazione del consiglio comunale o per contabilità tra le nuove disposizioni adottate e le precedenti o perché il nuovo regolamento disciplina lintera materia, già trattata dal regolamento precedente.
Art.84
Procedimento di formazione dei regolamenti
1. Liniziativa per ladozione dei regolamenti spetta a ciascun Consigliere Comunale, alla Giunta Comunale, ai cittadini delle frazioni o delle borgate, intervenendo nei modi e nelle forme stabiliti dal presente Statuto.
2. I regolamenti sono adottati dal consiglio comunale, ai sensi dellart.32 comma 22, lettera a) della legge 8 giugno 1990 n.142, fatti salvi i casi in cui la competenza è attribuita direttamente alla Giunta Comunale dalla legge o dal presente Statuto.
3. I regolamenti sono pubblicati allAlbo Pretorio del Comune:
a) dopo ladozione della deliberazione di approvazione, con le modalità stabilite dallart.47, comma 12, della legge 8 giugno 1990 n.142;
b) successivamente, per ulteriori quindici giorni, dopo che il provvedimento sia stato sottoposto ai prescritti controlli ed abbia ottenuto lapprovazione ed omologazione.
TITOLO VII°
APPROVAZIONE E REVISIONE DELLO STATUTO
Art.85
Deliberazione dello Statuto
1. Lo Statuto del Comune è deliberato dal consiglio comunale con il voto favorevole dei due terzi dei Consiglieri assegnati: qualora la maggioranza non sia raggiunta, la votazione è ripetuta in successive sedute da tenersi entro trenta giorni e lo Statuto è approvato se ottiene, per due volte successive, il voto favorevole della maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati.
2. Lo Statuto, dopo lapprovazione, è inviato nel termine di legge al Comitato Regionale di Controllo per il visto di legittimità.
3. Appena ottenuto il visto di legittimità il comune invia lo Statuto alla Regione per la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale.
4. Contestualmente alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, lo Statuto è pubblicato allAlbo Pretorio del Comune per trenta giorni consecutivi e trasmesso al Ministero dellInterno per essere inserito nella raccolta ufficiale degli Statuti.
Art.86
Revisione dello Statuto
1. La revisione o le modifiche dello Statuto sono state approvate con delibera del consiglio comunale con le stesse modalità e procedure di cui allarticolo precedente.
2. Ogni iniziativa di revisione o modifica dello Statuto respinta dal Consiglio Comunale non può essere riproposta se non è decorso un anno dalla delibera di rigetto.
3. Il provvedimento abrogativo dello Statuto o di parte dello Statuto ha efficacia ad ogni effetto dalla data di entrata in vigore del nuovo Statuto o di quando il provvedimento modificativo diviene operante.
DISPOSIZIONI FINALI
Art. 87
Efficacia dello Statuto
1. Lo Statuto entra in vigore decorsi trenta giorni dalla sua affissione allalbo pretorio dellente.