ACCORDI DI PROGRAMMA
Comune di TorinoAccordo di programma Azioni sociali allI.P.M. Ferrante Aporti Torino
COMUNICAZIONI DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO
Regione Piemonte - Direzione Opere Pubbliche - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di CuneoDerivazione a 132 kV dalla Ceva-Cairo per alimentazione nuova cabina a 132/15 kV denominata Monesiglio nei Comuni di Sale delle Langhe, Sale San Giovanni, Mombarcaro, Camerana e Monesiglio in Provincia di Cuneo - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la fase di verifica della procedura di VIA ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
Regione Piemonte - Direzione IndustriaPermesso di ricerca di idrocarburi denominato Trino, presentato da Total Fina Elf Italia S.p.A. e da BG Rimi S.p.A. - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
Regione Piemonte - Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale, Programmazione e Gestione RifiutiAvvio di procedimento e Avviso al pubblico di avvenuto deposito degli elaborati - Centrale Termoelettrica di Casei Gerola - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la procedura di VIA ai sensi dellart. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349
Regione Piemonte - Direzione Trasporti - Settore Navigazione Interna e MerciInterporto Torino Orbassano - Progetto per il completamento dellasse mediano nord sud (collegamento tra la Strada del Portone e la tangenziale) nei comuni di Rivalta, Orbassano, Rivoli e Grugliasco - Lav. 21 ter - Approvazione progetto preliminare; dichiarazione di pubblica utilità; occupazione durgenza ed esproprio delle aree necessarie - Comunicazione di avvio del procedimento ai sensi degli artt. 7 e 8 della L. 241/90 e L.R. n. 27/94
Direzione Regione Piemonte Opere Pubbliche - Settore Opere PubblicheRealizzazione di un elettrodotto aereo a 380 kV, localizzato nei Comuni di Molino dei Torti (AL) e di Castelnuovo Scrivia (AL), presentato dalla Società Edisin Termoelettrica S.p.A. (Pos. 2001-12/ver, Cat. B1, n. 31) - Attivazione Organo tecnico per gli adempimenti istruttori - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di VIA ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
Provincia di Torino -Servizio di Valutazione Impatto Ambientale1. Progetto di Centrale idroelettrica Collegno Salto 3. Proponente: S.p.a. C.I.E. (Compagnia Italiana Energia), Torino. 2. Progetto di rettifica della sede stradale della diramazione di Rivalba della SP 118 di Sciolze. Proponente: Servizio Progettazione Viabilita I - Provincia di Torino
STATUTI ENTI LOCALI
Comune di Caltignaga (Novara)Statuto comunale (Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 9 in data 27-03-2001 divenuta esecutiva il 01-05-2001. Ripubblicato per trenta giorni consecutivi a decorrere dal 15-05-2001)
Comune di Mombello Monferrato (Alessandria)Statuto comunale
Comune di Scarmagno (Torino)Statuto comunale
Comune di Vigliano Biellese (Biella)Statuto comunale
ALTRI ANNUNCI
Errata CorrigeTariffe gas metano
Comune di Arona (Novara)Variante al P.R.G.C. vigente ai sensi dellart. 17, comma 4 della legge regionale 5.12.1977 n. 56 e s.m.i. Variante strutturale ai vincoli di piano - Integrazione atti richiesta dalla Regione Piemonte
Comune di Bra (Cuneo)Estratto avviso dasta vendita a pubblico incanto di proprietà comunale denominata Cascina Tetti Mattuda sita nel territorio di Bra
Comune di Cameri (Novara)Deliberazione del Consiglio Comunale n. 46 del 28/11/2000 - Piano di Zona per lEdilizia Economica Popolare via Matteotti - via Aleramo - Variante ai sensi dellart. 34 della L. 865/71 - Approvazione
Comune di Casaleggio Novara (Novara)Estratto della deliberazione n. 12 in data 7.5.2001 - Regolamento edilizio comunale. Modifica comma 3 art. 16
Comune di Casalgrasso (Cuneo)Estratto Deliberazione Consiglio Comunale n. 14 del 21.3.2001 -"Regolamento Edilizio Comunale - Adozione"
Comune di Cerano (Novara)Approvazione di variante parziale al P.R.G.C. vigente art. 17, 7° comma L.R. 56/77 e s.m.i., relativa al cambio di destinazione duso di alcune aree
Comune di Colleretto Giacosa (Torino)Lavori di sistemazione idraulica Rio Valassa (evento alluvionale novembre 1994) - Avviso ad opponendum
Comune di CuneoAvviso deposito atti esproprio
Comune di Diano dAlba (Cuneo)Bando di concorso speciale per lassegnazione in locazione semplice di alloggi di edilizia residenziale pubblica in Diano dAlba
Comune di Fara Novarese (Novara)Estratto della deliberazione n. 18 in data 26.4.2001 - Piano regolatore generale comunale - variante specifica e contestuale alla formazione del piano particolareggiato - controdeduzioni alle osservazioni - approvazione definitiva
Comune di Fara Novarese (Novara)Estratto della deliberazione n. 19 in data 26.4.2001 - Piano particolareggiato esecutivo - controdeduzioni alle osservazioni - approvazione definitiva
Comune di Grugliasco (Torino)Delibera C.C. n. 19 del 10.4.2001: Centro intermodale Merci (C.I.M.) - Revoca della delibera del C.C. 18.12.1998 n. 119 - Accoglimento dellosservazione presentata dalla Soc. S.I.T.O. S.p.A. e riapprovazione del piano di insediamenti produttivi del centro intermodale merci (C.I.M.)
Comune di Mosso (Biella)Estratto deliberazione del Consiglio comunale n. 17 del 3/5/2001 ad oggetto: Regolamento Edilizio Comunale approvato con atto n. 35/00 - Integrazione art. 17
Comune di Ovada (Alessandria)Approvazione piano di recupero di iniziativa privata in Via Gramsci
Comune di Poirino (Torino)Avviso di deposito degli atti per limposizione di servitù coattiva e loccupazione anticipata durgenza degli immobili necessari per i lavori di realizzazione opere fognarie
Comune di San Gillio (Torino)Estratto di espropriazione
Comune di San Maurizio Canavese (Torino)Avviso di deposito e pubblicazione di piano di recupero di complesso edilizio a destinazione residenziale e terziaria
Comune di San Mauro Torinese (Torino)Avviso di pubblicazione graduatoria definitiva dei concorrenti al bando per lassegnazione di alloggi di E.R.P. indetto in data 7 novembre 2000
Comune di Settimo Torinese (Torino)Lavori di completamento dei marciapiedi di Via Regio Parco. Contratto: n. 413 del 6/8/1999. Impresa: Rotunno Ing. Vito S.p.A. - con sede in Caprie (TO), Via Roma n. 8; Avviso ad opponendum (art. 360 legge 20 marzo 1865 n. 2248 all. F)
Comune di Tavagnasco (Torino)Avviso ad opponendum
Comune di Torino - Settore Procedure Amministrative UrbanisticheAvviso di pubblicazione e deposito Variante al P.R.G. vigente
Provincia di Asti - Servizio Ambiente-Sezione Risorse Idriche ed EnergeticheDeterminazione dirigenziale n. 32603 del 22.5.2001
Regione Piemonte - Direzione Economia Montana e Foreste - Settore Gestione Proprietà Forestali Regionali e VivaisticheAvviso ai creditori - Interventi di ripristino del regolare deflusso delle acque dei torrenti e rii in territorio montano - Comuni sede dellintervento: Ailoche, Caprile, Crevacuore, Pray B.se, Ronco B.se, Ternengo, Varallo, Zumaglia
Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. - TorinoAvviso ad opponendum
Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. - TorinoAvviso ad opponendum
ANNUNCI LEGALI
ACCORDI DI PROGRAMMA
Comune di Torino
Accordo di programma Azioni sociali allI.P.M. Ferrante Aporti Torino
Il Sindaco
Rilevato che:
- nel luglio 2000 la Città di Torino ha proceduto allelaborazione della proposta di candidatura della Città stessa al programma di iniziativa comunitaria Urban 2", avente ad oggetto la riqualificazione del quartiere Mirafiori Nord, ivi comprese azioni di riqualificazione a funzioni sociali e collettive dellimmobile, ubicato in C.so Unione Sovietica, in cui è oggi collocato lIstituto Penitenziario minorile Ferrante Aporti", comunicando lideazione al Ministero della Giustizia con lettera dellAssessore al Decentramento ed allintegrazione urbana 11 luglio 2000, prot. 1101;
- il Ministro della Giustizia con atto 4 agosto 2000, prot. n. 4243/0/2000, comunicava la disponibilità del Ministero stesso allinserimento della struttura Ferrante Aporti" - o di una sua parte - nel progetto di riqualificazione urbana cui lavora il Comune di Torino nellambito del programma di iniziative comunitarie Urban 2". Si precisava altresì che nella situazione di oggi va ricordato che le funzioni svolte dai servizi minorili, con particolare riguardo a quelle detentive, non sono in alcun modo eliminabili, sicchè una eventuale dismissione totale appare possibile solo nella contestualità dellacquisizione di altro stabile di pari utilità;
- il Ministero della Giustizia 13 settembre 2000, prot. n. 26448, comunicava in merito alle azioni sociali proposte dalla Città di Torino di poter concordare sul programma di creazione di un Polo per la promozione e laccesso ai diritti dei minori. Ribadiva infine che sino allindividuazione di una soluzione immobiliare alternativa ed utile al trasferimento della struttura propriamente penitenziaria il Ministero ha necessità di continuare a svolgere in parte dellimmobile Ferrante Aporti le funzioni di controllo rafforzato (I.P.M. e C.P.A.) e quelle strettamente connesse (uffici, servizi complementari, portinerie, ecc.);
- la Giunta comunale della Città di Torino con deliberazione 18 settembre 2000, n. 08122/01, ha autorizzato la presentazione della proposta della Città stessa di candidatura al programma di iniziativa comunitaria Urban 2", poi depositata al Ministero dei Lavori pubblici il successivo 19 settembre;
- con riferimento alla struttura Ferrante Aporti la proposta della Città di Torino ha indicato lutilizzazione dellimmobile per progetti di interesse nazionale e internazionale che prevedono, oltre alla indicata costituzione di un Centro di documentazione sul diritto minorile in Italia a supporto della ricerca universitaria e della didattica di livello superiore anche post-lauream, una connessa istituzione museale sul diritto penale e gli istituti di pena minorili, da attuare in collaborazione tra Università degli Studi, il Ministero della Giustizia - Centro di Giustizia Minorile, enti locali e fondazioni, nonché un programma di riutilizzo delle strutture ricreative e dei laboratori oggi utilizzate dai detenuti, rispettivamente come strutture integrabili nella rete dei servizi cittadini, nonché come sede per lattuazione di misure alternative alla detenzione, o per azioni sociali volte alla riparazione specifica di danni conseguenti ad alcune ipotesi di reato (vandalismo, furti, rapine, ecc.), che sono lo sviluppo del Protocollo di Intesa 8 febbraio 1999 rep. n. 932 stipulato tra la Regione Piemonte, la Città di Torino e il Ministero della Giustizia - Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte e della Valle dAosta, il Tribunale per i Minorenni di Torino e la Procura della Repubblica presso il detto Tribunale, nonché della convenzione 1 aprile 2000, rep. n. 37, stipulata tra il Ministero della Giustizia - Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte e della Valle dAosta e la Città di Torino - Assessorato al decentramento e allintegrazione urbana (Settore problemi della Gioventù);
- la Città di Torino con deliberazione del Consiglio comunale 5 marzo 2001 prendeva atto dellavvenuta presentazione alla Commissione europea e della avvenuta selezione da parte del Ministero dei Lavori Pubblici (fax Dicoter 4 dicembre 2000 prot. n. 1909, confermato successivamente con fax del Ministero Lavori Pubblici 20 marzo 2001) del progetto sullarea del Comune di Torino Mirafiori Nord Oltre la città fabbrica - Progetto comunitario Urban II (2000-2006);
- la Commissione Congiunta Ministero della Giustizia-Città di Torino ha concluso, tra laltro (ottobre 2000), che la struttura Ferrante Aporti appare oggi inidonea alle funzioni cui è attualmente destinata, delineando altri caratteri strutturali e funzionali che si reputano indispensabili per lIstituto Penitenziario Minorile;
- la Città di Torino ha reputato di individuare nellimmobile denominato Soggiorno Ottolenghi, sito in Torino strada Mongreno n. 329, una struttura idonea ed alternativa allattuale immobile in cui è sito il Ferrante Aporti, utile allinsediamento dellIstituto Penitenziario Minorile che appare conforme ai requisiti indicati dalla Commissione Congiunta Ministero della Giustizia-Città di Torino, soluzione che è stata comunicata al Ministero della Giustizia;
- che il successivo 28 marzo la Città di Torino (Assessore Eleonora Artesio) e il Ministero della Giustizia (Sottosegretario on. Franco Corleone) hanno proceduto ad effettuare un sopralluogo nellimmobile denominato Soggiorno Ottolenghi in Torino str. Mongreno n. 329;
- che il successivo 11 aprile il Dipartimento Giustizia Minorile (Direttore Generale dr. Giuseppe Magno), ha dichiarato che lattuale configurazione del Soggiorno Ottolenghi non appare idonea al trasferimento di tutti gli uffici del Ministero della Giustizia oggi ubicati presso il complesso immobiliare in Torino di c.so Unione Sovietica n. 327, sia per insufficienza degli spazi, sia per motivi logistico-sociali, mantenendo tuttavia la disponibilità a valutare altra proposta della Città di Torino utile a dare idonea collocazione agli indicati uffici del Ministero, vi compreso lIstituto Penitenziario Minorile Ferrante Aporti;
- che lUniversità degli Studi di Torino - Facoltà di Scienze Politiche - in persona del prof. Luigi Berzano, Direttore del Corso di laurea in Servizio Sociale, ha manifestato interesse ad una collocazione nella sede del Ferrante Aporti di attività universitarie che appaiono strettamente connesse con le azioni sociali del programma di niziativa comunitaria Urban 2", non solo per laspetto simbolico che lindicata localizzazione assumerebbe, ma soprattutto per le sinergie che si potrebbero in tal modo realizzare (studi e ricerche qualificate, attività di osservazione guidata, tirocini, ecc.) che potrebbero contribuire alla riqualificazione urbana del quartiere Mirafiori, nonchè ad avviare una collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile, lUfficio di Servizio Sociale per i Minorenni, con particolare riferimento alle progettate attività di laboratori per la riparazione del danno, di formazione e inserimento lavorativo di giovani, infine quelle di mediazione sociale;
- che alla conferenza debbono perciò partecipare, oltre alla Città di Torino, il Ministero dei Lavori pubblici, il Ministero della Giustizia, lUniversità degli Studi di Torino, la Regione Piemonte e la Provincia di Torino, per le rispettive competenze istituzionali;
- che è stato individuato il responsabile del procedimento nella persona dellArch. Giovanni Magnano, Direttore del Progetto Speciale Periferie - Città di Torino, con ufficio in Torino v. S. Francesco dAssisi n. 3, che provvederà alla comunicazione dellavvio del presente procedimento nelle idonee forme;
- che con provvedimento del Sindaco della Città di Torino 3 aprile 2001, è stata indetta la conferenza di servizi per la conclusione dellaccordo di programma avente ad oggetto il Programma di iniziativa comunitaria Urban 2", tra i rappresentanti legali della Città di Torino, del Ministero della Giustizia, della Provincia di Torino, della Regione Piemonte e dellUniversità degli studi di Torino;
- che lindicata conferenza di servizi si è riunita in data 18 aprile 2001 e si è conclusa il successivo 26 aprile 2001 con la stipulazione dellaccordo di programma avente ad oggetto il Programma di iniziativa comunitaria Urban 2" da parte del Ministero della Giustizia, della Città di Torino, della Provincia di Torino, della Regione Piemonte e dellUniversità degli Studi di Torino;
- Vista la nota del Ministero dei Lavori Pubblici, 16 marzo 2001, prot. n. 293;
- Visto il Regolamento Ce 1260/99, art. 34;
- Visto il d. lg. 18 agosto 2000, n. 267, art. 34;
- Vista la l. 7 agosto 1990, n. 241, art. 4, 11, 14 e 15;
- Visto il Programma di iniziativa comunitaria Urban 2", in particolare le destinazioni a fini sociali prospettate per limmobile sito in Torino C. so Unione Sovietica ove è oggi collocato lIstituto Penitenziario Minorile Ferrante Aporti";
Il Sindaco
approva lallegato accordo di programma avente ad oggetto il Programma di iniziativa comunitaria denominato Urban 2";
dispone la pubblicazione del presente provvedimento e dellaccordo sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Allegati: Accordo di programma avente ad oggetto il Programma di iniziativa comunitaria denominato Urban 2".
Il Sindaco
Valentino Castellani
Il Responsabile del Procedimento
Direttore del Progetto Speciale Periferie
Giovanni
Magnano
Accordi di programma
Azioni sociali allI.P.M. Ferrante Aporti Torino
tra
Città di Torino in persona del Sindaco Prof. Valentino Castellani;
Ministero della Giustizia in persona del Ministro On. Piero Fassino;
Provincia di Torino in persona della Presidente della Giunta Provinciale Prof. Mercedes Bresso;
Regione Piemonte in persona del Presidente della Giunta Regionale On. Enzo Ghigo;
Università degli Studi di Torino in persona del Rettore dellUniversità di Torino prof. Rinaldo Bertolino;
Premessa
nel luglio 2000 la Città di Torino ha proceduto allelaborazione della proposta di candidatura della Città stessa al programma di iniziativa comunitaria Urban 2, avente ad oggetto la riqualificazione del quartiere Mirafiori Nord, ivi comprese azioni di riqualificazione a funzioni sociali e collettive dellimmobile, ubicato in C. so Unione Sovietica, in cui è oggi collocato lIstituto Penitenziario minorile Ferrante Aporti, comunicando lideazione al Ministero della Giustizia con lettera dellAssessore al Decentramento ed allintegrazione urbana 11 luglio 2000, prot 1101;
il Ministro della Giustizia con atto 4 agosto 2000, prot. n. 4243/0/2000, comunicava la disponibilità del Ministero stesso allinserimento della struttura Ferrante Aporti" - o di una sua parte - nel progetto di riqualificazione urbana cui lavora il Comune di Torino nellambito del programma di iniziative comunitarie Urban 2". Si precisava altresì che nella situazione di oggi va ricordato che le funzioni svolte dai servizi minorili, con particolare riguardo a quelle detentive, non sono in alcun modo eliminabili, sicchè una eventuale dismissione totale appare possibile solo nella contestualità dellacquisizione di altro stabile di pari utilità;
il Ministero della Giustizia 13 settembre 2000, prot. n. 26448, comunicava in merito alle azioni sociali proposte dalla Città di Torino di poter concordare sul programma di creazione di un Polo per la promozione e laccesso ai diritti dei minori. Ribadiva infine che sino allindividuazione di una soluzione immobiliare alternativa ed utile al trasferimento della struttura propriamente penitenziaria il Ministero ha necessità di continuare a svolgere in parte dellimmobile Ferrante Aporti le funzioni di controllo rafforzato (I.P.M. e C.P.A.) e quelle strettamente connesse (uffici, servizi complementari, portinerie, ecc.);
la Giunta municipale della Città di Torino con deliberazione 18 settembre 2000, n. 08122/01 ha autorizzato la presentazione della la proposta della Città stessa di candidatura al programma di iniziativa comunitaria Urban 2, poi depositata al Ministero dei Lavori pubblici il successivo 19 settembre;
con riferimento alla struttura Ferrante Aporti la proposta della Città di Torino indicava lutilizzazione dellimmobile per progetti di interesse nazionale e internazionale che prevedono, oltre alla indicata costituzione di un Centro di documentazione sul diritto minorile in Italia a supporto della ricerca universitaria e della didattica di livello superiore anche post- lauream, una connessa istituzione museale sul diritto penale e gli istituti di pena minorili, da attuare in collaborazione tra Università degli Studi, il Ministero della Giustizia - Centri di Giustizia Minorile, enti locali e fondazioni, nonché un programma di riutilizzo delle strutture ricreative e dei laboratori oggi utilizzate dai detenuti, rispettivamente come strutture integrabili nella rete dei servizi cittadini, nonché come sede per lattuazione di misure alternative alla detenzione, o per azioni sociali volte alla riparazione specifica di danni conseguenti ad alcune ipotesi di reato (vandalismo, furti, rapine, ecc.), che sono lo sviluppo del Protocollo di Intesa 8 febbraio 1999 rep. n. 932 stipulato tra la Regione Piemonte, la Città di Torino e il Ministero della Giustizia - Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte e della Valle dAosta, il Tribunale per i Minorenni di Torino e la Procura della Repubblica presso il detto Tribunale, nonché della convenzione 1 aprile 2000, rep. n. 37 stipulata tra il Ministero della Giustizia - Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte e della Valle dAosta e la Città di Torino - Assessorato al decentramento e allintegrazione urbana (Settore problemi della Gioventù);
la Città di Torino con deliberazione del Consiglio comunale 5 marzo 2001 prendeva atto della avvenuta presentazione alla Commissione europea e della avvenuta selezione da parte del Ministero dei Lavori Pubblici (fax Dicoter 4 dicembre 2000 prot. n. 1909, poi confermato successivamente con fax del Ministero Lavori Pubblici 20 marzo 2001) del progetto sullarea del Comune di Torino Mirafiori Nord Oltre la città fabbrica - Progetto comunitario Urban II (2000-2006);
la Commissione Congiunta Ministero della Giustizia-Città di Torino ha concluso, tra laltro (ottobre 2000), che la struttura Ferrante Aporti appare oggi inidonea alle funzioni cui è attualmente destinata, delineando altri caratteri strutturali e funzionali che si reputano indispensabili per lIstituto Penitenziario Minorile;
che lUniversità degli Studi di Torino - Facoltà di Scienze Politiche - in persona del prof. Luigi Berzano, direttore del Corso di laurea in Servizio Sociale, nonché direttore del Polo Universitario per studenti detenuti, ha manifestato interesse ad una collocazione nella sede del Ferrante Aporti di attività universitarie che appaiono strettamente connesse con le azioni sociali del programma di iniziativa comunitaria Urban 2, non solo per laspetto simbolico che lindicata localizzazione assumerebbe, ma soprattutto per le sinergie che si potrebbero in tal modo realizzare (studi e ricerche qualificate, attività di osservazione guidata, tirocini, ecc.) che potrebbero contribuire alla riqualificazione urbana del quartiere Mirafiori, nonché ad avviare una collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile, con particolare riferimento alle progettate attività di laboratori per la riparazione del danno, di formazione e inserimento lavorativo di giovani, infine quelle di mediazione sociale;
la Conferenza di servizi si riuniva il 18, il 26 aprile 2001, (verbali in allegato) ed approvava il testo del presente accordo.
Le parti, così come sopra individuate e rappresentate, ai sensi del d. lg. 18 agosto 2000, n. 267, art. 34, stipulano il seguente Accordo di programma avente ad oggetto Azioni Sociali al Ferrante Aporti:
Art. 1
(Oggetto)
Il presente accordo disciplina tra le parti lattuazione degli interventi previsti dal programma di iniziativa comunitaria Urban 2, avente ad oggetto la riqualificazione del quartiere Mirafiori Nord, ivi comprese azioni di riqualificazione a funzioni sociali e collettive del complesso immobiliare (poi denominato immobile) ubicato in C. so Unione Sovietica n. 327, in cui è oggi collocato anche lIstituto Penitenziario minorile Ferrante Aporti.
In particolare, vista la coerenza del progetto Urban 2 con i compiti educativi a livello istituzionale assegnati agli uffici della giustizia minorile, le parti si impegnano a svolgere, tra laltro, nellimmobile sito in Torino, c. so Unione Sovietica 327, adibito e con vincolo di destinazione a favore dei fini istituzionali del Ministero della Giustizia, i seguenti progetti di interesse nazionale e internazionale:
- la costituzione di un Centro di documentazione sul diritto minorile in Italia a supporto della ricerca universitaria e della didattica di livello superiore anche post - lauream,
- listituzione di un museo sul diritto penale e gli istituti di pena minorili, da attuare in collaborazione tra Università degli Studi, il Ministero della Giustizia - Dipartimento Giustizia Minorile, enti locali e fondazioni;
- un programma di riutilizzo delle strutture ricreative e dei laboratori oggi utilizzate dai detenuti, rispettivamente come strutture integrabili nella rete dei servizi cittadini, nonché come sede per lattuazione di misure alternative alla detenzione, o per azioni sociali volte alla riparazione specifica di danni conseguenti ad alcune ipotesi di reato (vandalismo, furti, rapine, ecc.), quali il progetto Atelier e il laboratorio della finestra rotta;
- lallocazione del corso di laurea triennale di 1° livello denominato di Servizio Sociale e del corso di laurea specialistica di Programmazione delle politiche e dei servizi sociali gestito dalla Facoltà di Scienze Politiche dellUniversità degli Studi di Torino;
- il trasferimento del polo universitario per studenti detenuti, attualmente svolto presso una sezione delle carceri Le Vallette di Torino, gestito dalle Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche dellUniversità degli Studi di Torino.
Sezione I
Art. 2
(Museo e Centro di Documentazione)
Le parti si impegnano a progettare e realizzare una Istituzione museale - Centro di documentazione avente ad oggetto il diritto minorile in Italia, tenuto conto: dellimpegno del Ministero della Giustizia di mettere a disposizione nellimmobile indicato al precedente art. 1 unarea di circa 5425 mq (utili), dellimpegno della Città di Torino ed eventuali fondazioni di realizzare le opere e di garantire la gestione del museo e del centro di documentazione, dellimpegno della Regione e della Provincia di collaborare alla stessa, dellimpegno dellUniversità di Torino - di assicurarne la direzione scientifica.
La Città di Torino, entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, si impegna a coordinare le altre parti individuando i progetti di ideazione e gestione delliniziativa di cui al presente articolo, sottoponendole per lapprovazione al Comitato esecutivo indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8.
Art. 3
(Laboratorio della Finestra rotta)
Le parti si impegnano a progettare e realizzare un laboratorio denominato laboratorio della finestra rotta avente ad oggetto azioni volte alla riparazione dei danni arrecati da atti di vandalismo verso attrezzature e beni pubblici o privati e da reati contro la persona, tenuto conto che lintento che ispira questa azione è quello di intervenire nel rapporto tra reato e vittima del medesimo da una parte con funzione di riparazione del danno arrecato alla vittima, dallaltra con funzione di responsabilizzazione dellautore del reato. Lintervento è attuativo del protocollo dintesa siglato tra Regione Piemonte, Centro Giustizia Minorile del Piemonte e Valle dAosta, Città di Torino, Procura e Tribunale per i Minorenni di Torino in data 1 febbraio 1999. Progettazione ed realizzazione tengono conto altresì che la Città di Torino si impegna a svolgere la gestione del laboratorio raccogliendo la disponibilità alla collaborazione delle altre parti, che vengono messi a disposizione dal Ministero della Giustizia locali siti nellimmobile di cui allart. 1 in misura non inferiore a 330 mq (utili).
La Città di Torino, entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, si impegna a coordinare le altre parti individuando i progetti di ideazione e gestione delliniziativa di cui al presente articolo, sottoponendole per lapprovazione al Comitato esecutivo indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8.
Art. 4
(Progetto Atelier da hobby a lavoro)
Le parti si impegnano a progettare e realizzare unazione avente ad oggetto la costituzione di un ambiente di crescita professionale auto-organizzato per giovani nei settori delle nuove tecnologie, dellinformazione e della creatività. Si tratta di un incubator corretto, cioè non-profit, gestito dagli stessi fruitori ed aperto al pubblico. Lobiettivo è quello di favorire processi di condivisione di esperienze/conoscenze e facilitare laccesso al mercato del lavoro di attività legate al web design, implementazione multimediale, computegrafica, audiovideo, fotografia, design ed architettura, etc. La localizzazione dellintervento nellimmobile indicato allart. 1 contribuisce allobiettivo di progressiva apertura dellistituzione carceraria al quartiere ed alla città, mantenendone però la vocazione nei confronti del mondo giovanile. Progettazione ed realizzazione tengono conto altresì che la Città di Torino si impegna a svolgere la gestione dellatelier raccogliendo la disponibilità alla collaborazione delle altre parti, che vengono messi a disposizione dal Ministero della Giustizia locali siti nellimmobile di cui allart. 1 in misura non inferiore a 330 mq (utili).
La Città di Torino, entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, si impegna a coordinare le altre parti individuando i progetti di ideazione e gestione delliniziativa di cui al presente articolo, sottoponendole per lapprovazione al Comitato esecutivo indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8.
Sezione II
Art. 5
(Corsi di Laurea di Servizio Sociale e
di Programmazione delle
Politiche e dei Servizi Sociali)
LUniversità degli Studi di Torino - Facoltà di Scienze Politiche - si impegna a progettare e realizzare il trasferimento nellimmobile di cui allart. 1, di tutta o parte della propria attività didattica e di ricerca correlata al corso di laurea in Servizio Sociale, di quella specialistica in Programmazione delle Politiche e dei Servizi Sociali, tenuto conto che i locali necessari, pari ad una superficie di 2000 mq utili alledilizia universitaria, saranno realizzati, nei limiti della sua competenza, dal Ministero della Giustizia nellimmobile di cui allart. 1 e saranno gestiti di concerto con lUniversità agli Studi di Torino direttamente o in convenzione. La progettazione dovrà tenere conto inoltre che la prima laurea è attualmente limitata da un numero programmato di 80 studenti al primo anno di corso (per un totale, a regime, di 250-300 studenti circa), mentre la laurea specialistica può ammontare ad un numero di iscritti di pari a 250 unità, nonché di agevolazioni a favore dei dipendenti del Ministero interessati a partecipare ai corsi organizzati dallUniversità.
Lorganizzazione dei due corsi di laurea in via coordinata tra le parti e la collocazione di essi nellimmobile indicato offre inoltre la possibilità di collocare e rendere disponibile per le attività istituzionali degli enti parte del presente atto, la ricca biblioteca specializzata nelle tematiche del servizio sociale, della devianza adolescenziale e giovanile, della marginalità e dellesclusione sociale, della costruzione e valutazione delle strategie preventive e dei percorsi educativi, rieducativi e terapeutici.
LUniversità si impegna inoltre, attraverso i propri dipartimenti, ad offrire la formazione specialistica e di ricerca per quanti intendono impegnarsi nella progettazione nazionale ed europea, dalla fase di formulazione del progetto, alla redazione di atti o convenzioni, alla sua gestione e direzione, alla rendicontazione e valutazione.
LUniversità degli Studi di Torino, entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, si impegna a coordinare le altre parti individuando i progetti di ideazione e gestione delliniziativa di cui al presente articolo, sottoponendole per lapprovazione al Comitato esecutivo indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8.
Art. 6
(Polo Universitario per studenti detenuti)
Il Ministero della Giustizia di concerto con lUniversità degli Studi di Torino - Direzione del Polo Universitario per studenti detenuti alle Vallette di Torino, si impegna a progettare e realizzare il trasferimento dei corsi attualmente gestiti dalle due Facoltà Universitarie di Scienze Politiche e di Giurisprudenza allinterno di una sezione del carcere Vallette, nellimmobile di cui allart. 1, tenuto conto che alla costituzione del Polo hanno contribuito, oltre al Rettorato dellUniversità di Torino, la Direzione del Carcere, la Magistratura di Sorveglianza, il Provveditorato Regionale dellAmministrazione Penitenziaria, che i locali necessari, pari ad una superficie di 1200 mq. utili alledilizia universitaria, saranno realizzati, nei limiti della sua competenza, dal Ministero della Giustizia nellimmobile di cui allart. 1 e saranno gestiti di concerto con lUniversità agli Studi di Torino direttamente o in convenzione a terzi.
La progettazione e realizzazione terrà conto inoltre della circostanza che il Polo Universitario si presenta sempre più come unisola dentro le carceri Vallette che necessita di ulteriore impulso a favore sia della presenza didattica dei docenti, sia degli spazi di studio e di lettura dei detenuti, configurando un clima favorevole tra i detenuti che intendono utilizzare la permanenza in detenzione per una esperienza culturale e di formazione universitaria, oltre che per un percorso di risocializzazione.
La collocazione allinterno dellimmobile di cui allart. 1 dellintervento Polo Universitario per studenti detenuti presenta ulteriori motivi di interesse per le molteplici interrelazioni che potranno arricchire le attività di lavoro, di ricerca, di documentazione, di sperimentazione dei diversi soggetti che vi operano.
LUniversità degli Studi di Torino, entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, si impegna a coordinare le altre parti individuando i progetti di ideazione e gestione delliniziativa di cui al presente articolo, sottoponendole per lapprovazione al Comitato esecutivo indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8.
Art. 7
(Uso degli spazi)
Con la firma del presente atto il Ministero della Giustizia consente alla Città di Torino, allUniversità degli Studi e alle altre parti che si obbligano a dare esecuzione alle progettazioni indicate ai precedenti articoli luso di locali idonei per le attività di cui ai precedenti artt. 2, 3, 4, 5, 6, da individuarsi nei fabbricati oggi sede del IPM Ferrante Aporti, in conformità alla convenzione attuativa del presente Accordo.
A tale scopo il Ministero della Giustizia si impegna a proporre alle altre parti uno studio di fattibilità avente ad oggetto la collocazione dellinsieme delle azioni e funzioni di cui al precedente comma. Tale studio dovrà essere consegnato alle altre parti entro 3 mesi dalla firma del presente accordo di programma.
Lo studio, approvato dal Comitato di attuazione indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8, è parte integrante della convenzione che la Città ed il Ministero della Giustizia sottoscrivono in attuazione del presente accordo.
Art. 8
(Commissione congiunta Città di Torino -
Ministero della Giustizia)
Ai fini e per gli effetti del presente atto è costituita per un biennio dalla sottoscrizione del presente atto la Commissione Congiunta Città di Torino - Ministero della Giustizia, presieduta dal prof. Paolo Vercellone, dal direttore del Centro di Giustizia Minorile per il Piemonte, Valle dAosta e Liguria, dal direttore dellIstituto Penitenziario Minorile Ferrante Aporti, nonché da due esperti nominati dal Sindaco della Città di Torino.
Art. 9
(Piano finanziario)
Per lattuazione degli interventi di trasformazione previsti sugli immobili oggetto del presente accordo saranno messe a disposizione le seguenti risorse stimate in:
lire 100 milioni per la realizzazione dello studio di fattibilità di cui allart. 7, a carico del Ministero della Giustizia;
lire 1.323 milioni per la manutenzione straordinaria e ladeguamento normativo del complesso destinato ad attività comuni e ricreative sono a carico del PIC Urban promosso dalla Città di Torino;
lire 600 milioni per anno, (importo complessivo di 12 miliardi), per la gestione dei corsi universitari organizzati dalla Facoltà di Scienze Politiche e dal Polo universitario per studenti detenuti sono a carico dellUniversità degli Studi di Torino direttamente, o di terzi in convenzione con lUniversità stessa;
lire 580 milioni per la gestione dei due progetti proposti dalla Città di Torino nellambito del PIC Urban, progetto Atelier e laboratorio della Finestra Rotta, a carico della Città di Torino;
il restante onere finanziario necessario per la ristrutturazione degli immobili è a carico del Ministro della Giustizia, entro i limiti che verranno definiti dal citato studio di fattibilità e secondo la progettazione preliminare, il cronoprogramma e il relativo piano finanziario e la convenzione attuativa (art. 7) tutti atti da sottoporre allapprovazione delle parti entro e non oltre un anno dalla stipulazione del presente atto.
A tal fine è costituito un gruppo di lavoro composto da esperti di progettazione edilizia e finanziari indicati dalle parti con dichiarazione aggiunta.
Art. 10
(Comitato di attuazione)
Il comitato di attuazione è costituito dai Sindaco della Città di Torino che lo presiede, dal Ministro della Giustizia, dal Presidente della Giunta delle Regione Piemonte, dal Presidente della Provincia di Torino, dal rettore dellUniversità di Torino, o loro delegati, si riunisce nella sede della Città di Torino e delibera allunanimità sulle ideazioni e progettazioni di cui ai precedenti articoli, nonché sugli atti indicati al precedente art. 9.
Art. 11
(Vigilanza sullesecuzione dellAccordo di Programma)
La vigilanza e il controllo sullesecuzione del presente Accordo di Programma sono esercitate da un Collegio di Vigilanza, costituito nei modi indicati al successivo articolo 12, il quale indica altresì gli interventi necessari per una piena, tempestiva e corretta attuazione del Programma,
Il Collegio può proporre la proroga del termine di durata dellAccordo di Programma per motivate esigenze, nonché assentire modificazioni ed integrazioni non essenziali del Programma, nonché il termine di proroga dei lavori della commissione di cui al precedente art. 10.
Il Collegio di Vigilanza, nel caso di inadempimento degli obblighi assunti, contesta linadempienza alla parte inviandole una diffida ad adempiere entro un congruo termine. Decorso infruttuosamente il predetto termine, può, disporre gli interventi necessari, anche dì carattere sostitutivo.
Art. 12
(Collegio di Vigilanza)
Il Collegio di Vigilanza, costituito ai sensi del d. lg. 18 agosto 2000, n. 267, art. 34, comma 7, è presieduto dal Sindaco della Città di Torino o suo delegato, è composto inoltre dal Prefetto di Torino, da un rappresentante della Regione Piemonte, da un rappresentante della Provincia di Torino, dal Rettore dellUniversità degli Studi di Torino o suo delegato.
Allatto dellinsediamento che avverrà su iniziativa del Presidente entro novanta giorni dalla Pubblicazione dellAccordo, il Collegio definirà lorganizzazione, le modalità, i tempi ed i mezzi necessari per il proprio funzionamento.
Il Collegio di vigilanza è coadiuvato dal necessario personale messo a disposizione dal rappresentante la Città di Torino.
Art. 13
(Termine)
La durata del presente Accordo di Programma è anni 20, salva diversa determinazione del Comitato dattuazione. Può essere prorogato dalle parti con deliberazione anteriore alla scadenza.
Art. 14
(Approvazione, pubblicazione, effetti)
Il presente Accordo di Programma. sottoscritto dai legali rappresentanti dei soggetti interessati previa approvazione della Giunta Comunale, è approvato dal Sindaco della Città di Torino,
Laccordo ed il provvedimento di approvazione sono pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
Le attività oggetto dellaccordo sono vincolanti per i soggetti attuatori che si assumono limpegno di realizzare nei tempi indicati dalle progettazioni approvate in conformità al presente accordo.
Torino, 11 maggio 2001.
Città di Torino
in persona del Sindaco Prof. Valentino Castellani;
Ministero della Giustizia
in persona del Ministro On. Piero Fassino;
Provincia di Torino
in persona della Presidente della Giunta Provinciale
Prof.
Mercedes Bresso;
Regione Piemonte
in persona del Presidente della Giunta Regionale On. Enzo
Ghigo;
Università degli Studi di Torino
in persona del Rettore dellUniversità
di Torino prof. Rinaldo Bertolino;
Allegati allAccordo di Programma
Delibera della Giunta Municipale della Città di Torino del 18 settembre 2000,n. 08122/01
Delibera del Consiglio Comunale della Città di Torino del 5 marzo 2001, n. 44/2001
Indizione Conferenza dei Servizi (Provvedimento Sindaco della Città di Torino del 3 aprile 2001, n. 3741
Comunicazione del Responsabile del Procedimento
Conferenza dei Servizi - Verbale 18 aprile 2001, n. 1
Conferenza dei Servizi - Verbale 26 aprile 2001, n. 2
COMUNICAZIONI DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO
Regione Piemonte - Direzione Opere Pubbliche - Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo
Derivazione a 132 kV dalla Ceva-Cairo per alimentazione nuova cabina a 132/15 kV denominata Monesiglio nei Comuni di Sale delle Langhe, Sale San Giovanni, Mombarcaro, Camerana e Monesiglio in Provincia di Cuneo - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la fase di verifica della procedura di VIA ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
In data 13 aprile 2001 la Soc. E.N.E.L. Distribuzione S.p.A. con sede legale in Roma, Via Ombrone 2, ha depositato presso lUfficio di deposito progetti regionale di Via Principe Amedeo 17, Torino, ai sensi dellart. 10, comma 2 della L.R. n. 40/1998, copia degli elaborati relativi al progetto di derivazione a 132 kV dalla Ceva- Cairo per alimentazione nuova cabina a 132/15 kV denominata Monesiglio nei Comuni di Sale delle Langhe, Sale San Giovanni, Mombarcaro, Camerana e Monesiglio in Provincia di Cuneo, allegati alla domanda di avvio della fase di verifica della procedura di VIA, presentata al Nucleo centrale dellOrgano tecnico regionale (prot. di ricevimento n. 9694 del 13/4/2001) ai sensi dellart. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.
La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso lUfficio di deposito (con orario di apertura: 9,30 - 12,00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.
La conclusione del procedimento inerente la fase di verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dellAutorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla fase di valutazione.
Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico scientifici dovranno essere presentate allUfficio di deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.
Ai sensi dellart. 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, il responsabile del procedimento designato è il dott. ing. Carlo Giraudo, Dirigente Responsabile del Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo, tel. 0171/69.30.94.
Il responsabile dellistruttoria del procedimento è il geom. Walter Bessone, funzionario del Settore Decentrato Opere Pubbliche e Difesa Assetto Idrogeologico di Cuneo, al quale è possibile rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica (tel. 0171/69.30.94)
Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dellatto.
Il Responsabile del Settore Decentrato
Opere Pubbliche e Difesa
Assetto Idrogeologico
di Cuneo
Carlo Giraudo
Regione Piemonte - Direzione Industria
Permesso di ricerca di idrocarburi denominato Trino, presentato da Total Fina Elf Italia S.p.A. e da BG Rimi S.p.A. - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
In data 10 maggio 2001 le Società Total Fina Elf Italia S.p.A. con sede legale in Milano, Viale Premuda n. 27, e BG RIMI S.p.A. con sede legale in Milano, Piazza Cavour n. 2, hanno depositato, ai sensi dellarticolo 10 comma 2 della L.R. n. 40/1998, presso lUfficio di deposito progetti regionale - Via Principe Amedeo 17 - 10123 Torino, copia degli elaborati relativi al progetto Permesso di ricerca di idrocarburi denominato Trino, allegati alla domanda di avvio della Fase di Verifica della procedura V.I.A., presentata al Nucleo centrale dellOrgano tecnico regionale ai sensi dellart. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40.
Lintervento interessa le Province di Vercelli, Alessandria, Torino e Asti ed in particolare il territorio dei Comuni di seguito elencati.
Provincia di Vercelli:
Comuni di Oldenico, Casanova Elvo, Santhià, Collobiano, Quinto Vercellese, Caresanablot, Olcenengo, San Germano Vercellese, Vercelli, Sali Vercellese, Salasco, Lignana, Crova, Tronzano Vercellese, Borgo dAle, Bianzè, Moncrivello, Livorno Ferraris, Saluggia, Lamporo, Crescentino, Fontaneto Po, Palazzolo Vercellese, Trino, Ronsecco, Tricerro, Costanzana, Desana.
Provincia di Alessandria:
Comuni di Morano sul Po, Coniolo, Ponte Stura, Sologhello, Camino, Mombello Monferrato, Gabiano, Moncestino, Villamiroglio, Odalengo Grande, Cerrina Monferrato, Castelletto Merli, Odalengo Piccolo, Villadeati, Murisengo.
Provincia di Torino:
Comuni di Verrua Savoia, Brusasco, Cavagnolo, Brozolo.
Provincia di Asti:
Comuni di Robella, Cocconato, Montiglio.
La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso lUfficio di deposito (con orario di apertura 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.
Inoltre, al fine di facilitare la consultazione degli elaborati da parte dei cittadini interessati anche in sede locale, ulteriori copie degli elaborati sono a disposizione per la consultazione presso gli Uffici di deposito delle autorità competenti in materia di V.I.A. delle Province di Vercelli, Alessandria, Torino e Asti.
La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dellAutorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di Valutazione.
Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico - scientifici dovranno essere presentati allUfficio di Deposito della Regione nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.
Ai sensi dellarticolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è il Dott. Luigi Vigliero - tel. 011/432.25.89 - Settore Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva.
Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dellatto.
Il Direttore Regionale
Vito Valsania
Regione Piemonte - Direzione Regionale Tutela e Risanamento Ambientale, Programmazione e Gestione Rifiuti
Avvio di procedimento e Avviso al pubblico di avvenuto deposito degli elaborati - Centrale Termoelettrica di Casei Gerola - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la procedura di VIA ai sensi dellart. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349
In data 30.3.01 la Società Edison Termoelettrica S.p.A., con sede legale in Milano, Foro Buonaparte n. 31, ha depositato con atto volontario presso lUfficio di deposito progetti regionale di Via Principe Amedeo 17, Torino, ai sensi dellarticolo 5, del d.p.c.m. 377/1988, copia degli elaborati relativi alla Centrale termoelettrica di Casei Gerola (PV), ai fini della partecipazione della Regione Piemonte alla procedura di VIA per lespressione del proprio parere nellambito dellistruttoria tecnica Ministeriale di cui allallegato IV del d.p.c.m. 27.12.88, così come richiesto formalmente dal Ministero dellAmbiente con note del 27.11.2000 e del 9.3.2001.
La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso lUfficio di deposito (con orario di apertura: 9,30 - 12,00).
Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico scientifici rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.
Ai sensi dellarticolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, il responsabile del procedimento designato con determinazione Direzione Tutela Ambientale n. 273 del 29.5.2001, è il dott. Roberto Quaglia del Settore Programmazione e risparmio in materia energetica (tel. 011-4324529); il funzionario al quale rivolgersi sullo stato della pratica è il dott. Giovanni Nuvoli (tel. 011-4322518) del medesimo Settore.
Il Direttore Regionale
Anna Maria Tasselli
Regione Piemonte - Direzione Trasporti - Settore Navigazione Interna e Merci
Interporto Torino Orbassano - Progetto per il completamento dellasse mediano nord sud (collegamento tra la Strada del Portone e la tangenziale) nei comuni di Rivalta, Orbassano, Rivoli e Grugliasco - Lav. 21 ter - Approvazione progetto preliminare; dichiarazione di pubblica utilità; occupazione durgenza ed esproprio delle aree necessarie - Comunicazione di avvio del procedimento ai sensi degli artt. 7 e 8 della L. 241/90 e L.R. n. 27/94
Con riferimento alla pratica di cui alloggetto, ai fini:
a) dellemissione del provvedimento, con il quale:
si approva il progetto preliminare dei lavori;
si dichiara la pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dellopera;
si indicano i termini previsti dallart. 13 della L. 2359/1865, ovvero i termini iniziali e finali dei lavori e delle espropriazioni;
si inseriscono nel piano particellare allegato, facente parte del progetto definitivo, alcune particelle di vostra proprietà per le quali si prevede lespropriazione e loccupazione durgenza
b) della partecipazione al procedimento amministrativo, così come indicato dagli artt. 7 e 8 della L. 7/8/1990 n. 241 e dalla L.R. n. 27/94;
si comunica che:
- loggetto del procedimento promosso è lapprovazione del progetto definitivo, la dichiarazione di pubblica utilità e la conseguente attivazione dei procedimenti di espropriazione e occupazione durgenza delle aree necessarie alla realizzazione del Progetto per il completamento dellasse mediano nord sud (collegamento tra la Strada del Portone e la tangenziale) nei comuni di Rivalta, Orbassano, Rivoli e Grugliasco;
- lAmministrazione competente è la Regione Piemonte;
- lUfficio preposto al procedimento ed allemissione del provvedimento è il Settore Navigazione Interna e Merci - P.zza Nizza n. 44, 10126 Torino;
- il Responsabile del procedimento è lIng. Piero Pais tel. 432.4225;
- il funzionario al quale rivolgersi per informazioni sullo stato della pratica è lArch. Luigi Serra tel. 432.4181;
- lUfficio dove è possibile prendere visione degli atti è il Settore Navigazione Interna e Merci - stanza n. 119 - P.zza Nizza n. 44, 10126 Torino, dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10,00 alle ore 11,00, sino alla data dellemissione del provvedimento;
- il termine della presentazione delle memorie o documenti in attuazione del diritto di partecipazione al procedimento è di 20 giorni dalla data di notificazione del presente avviso, da inviarsi al Settore suddetto;
Si prega di voler cortesemente indicare il proprio codice fiscale in tutte le comunicazioni inviate alla Regione Piemonte.
Il Dirigente Responsabile
Piero Pais
Allegato (Fare riferimento al file PDF)
Direzione Regione Piemonte Opere Pubbliche - Settore Opere Pubbliche
Realizzazione di un elettrodotto aereo a 380 kV, localizzato nei Comuni di Molino dei Torti (AL) e di Castelnuovo Scrivia (AL), presentato dalla Società Edisin Termoelettrica S.p.A. (Pos. 2001-12/ver, Cat. B1, n. 31) - Attivazione Organo tecnico per gli adempimenti istruttori - Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente la Fase di Verifica della procedura di VIA ai sensi dellart. 10, comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40
In data 30 marzo 2001, la Società Edison Termoelettrica S.p.A., con sede legale in Milano, Foro Buonaparte 31, ha depositato presso lUfficio di deposito progetti regionale di Via Principe Amedeo, n. 17 - Torino, ai sensi dellarticolo 10 comma 2 della L.R. 40/1998, copia degli elaborati relativi al progetto di realizzazione di un elettrodotto aereo a 380 kV, localizzato nei Comuni di Molino dei Torti (AL) e di Castelnuovo Scrivia (AL) allegati alla domanda di avvio della Fase di verifica della procedura di Via, presentata al Nucleo centrale dellOrgano tecnico regionale prot. n. 7796 del 30 marzo 2001, ai sensi dellart. 10, comma 1 della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40. e successivamente in data 05 aprile2001, la stessa Società ha inviato ulteriore documentazione integrativa allo stesso Nucleo centrale dellOrgano tecnico con prot. n. 8788 del 5 aprile 2001.
La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso lUfficio di deposito (con orario di apertura: 9.30 - 12.00), per trenta giorni a partire dalla pubblicazione del presente comunicato.
La conclusione del procedimento inerente la Fase di verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia dellAutorità competente, il progetto è da ritenersi escluso dalla Fase di valutazione.
Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico scientifici dovranno essere presentate allUfficio di Deposito nel termine di trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.
Ai sensi dellarticolo 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241 il responsabile del procedimento designato è larch. Claudio Tomasini telefono 011-4324199 dirigente del Settore Opere Pubbliche - Per informazioni contattare larch. Sergio Manto Responsabile dellistruttoria. Al numero telefonico 011-4324206.
Avverso il provvedimento finale è possibile per chiunque vi abbia interesse esperire ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Piemonte entro 60 giorni dalla piena conoscenza dellatto.
Il Responsabile del Procedimento
Claudio Tomasini
Provincia di Torino -Servizio di Valutazione Impatto Ambientale
1. Progetto di Centrale idroelettrica Collegno Salto 3. Proponente: S.p.a. C.I.E. (Compagnia Italiana Energia), Torino. 2. Progetto di rettifica della sede stradale della diramazione di Rivalba della SP 118 di Sciolze. Proponente: Servizio Progettazione Viabilita I - Provincia di Torino
Comunicazione di avvenuto deposito degli elaborati e avvio del procedimento inerente alla Fase di Verifica della procedura di V.I.A. ai sensi dellart. 10 comma 2 della legge regionale 14 dicembre 1998 n. 40 e s.m.i.
Si comunica che:
1. La C.I.E. s.p.a. - C.so Matteotti n. 57 - Torino - C.F. e P.IVA: 06976910015 ha depositato presso lUfficio di Deposito - Sportello Ambiente - della Provincia di Torino Via Valeggio n. 5, 10128 TORINO, ai sensi dellart. 10 comma 2 L.R. 40 / 1998, copia degli elaborati relativi al Progetto di Centrale idroelettrica Collegno Salto 3", richiedendo lavvio della fase di Verifica della Procedura di V.I.A.
2. Il Servizio Progettazione Viabilita I - Provincia di Torino - Via Maria Vittoria n. 12 - Torino - C.F. e P. IVA: 01907990012 ha depositato presso lUfficio di Deposito - Sportello Ambiente - della Provincia di Torino Via Valeggio n. 5, 10128 TORINO, ai sensi dellart. 10 comma 2 L.R. 40 / 1998, copia degli elaborati relativi al Progetto di rettifica della sede stradale della diramazione di Rivalba della SP 118 di Sciolze, richiedendo lavvio della fase di Verifica della Procedura di V.I.A.
La documentazione presentata è a disposizione per la consultazione da parte del pubblico presso lo Sportello Ambiente ( LUN. / VEN. 9-12 MERC. 15-19), per 30 giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente comunicato.
La conclusione del procedimento inerente la Fase di Verifica è stabilita entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato; trascorso il termine suddetto in assenza di pronuncia della Autorita Competente, il progetto e da ritenersi escluso dalla Fase di Valutazione.
Eventuali osservazioni, informazioni e contributi tecnico - scientifici dovranno essere depositati allUfficio di Deposito - Sportello Ambiente - nel termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione del presente comunicato e rimarranno a disposizione per la consultazione da parte del pubblico fino al termine del procedimento.
Ai sensi dellart. 4 e seguenti della legge 7 agosto 1990 n. 241 e s.m.i. il responsabile del procedimento designato per il progetto indicato in oggetto al n. 1 è lIng. Donatella Ducourtil, per il progetto indicato in oggetto al n. 2 e la Dott.ssa Paola Molina tel. 011/ 861 38 25 fax. 011/ 861 38 57, del Servizio V.I.A.
La dirigente del servizio V.I.A.
Paola Molina
STATUTI ENTI LOCALI
Comune di Caltignaga (Novara)
Statuto comunale (Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 9 in data 27-03-2001 divenuta esecutiva il 01-05-2001. Ripubblicato per trenta giorni consecutivi a decorrere dal 15-05-2001)
INDICE
TITOLO I Principi fondamentali
Art. 1 Autonomia statutaria
Art. 2 Finalità
Art. 3 Territorio e sede comunale
Art. 4 Stemma e gonfalone
Art. 5 Consiglio comunale dei ragazzi
Art. 6 Programmazione e cooperazione
TITOLO II Ordinamento strutturale
CAPO I Organi e loro attribuzioni
Art. 7 Organi
Art. 8 Deliberazioni degli organi collegiali
Art. 9 Consiglio comunale
Art. 10 Sessioni e convocazione
Art. 11 Numero legale dei consiglieri e adunanze in seconda convocazione
Art. 12 Linee programmatiche di mandato
Art. 13 Commissioni consiliari
Art. 14 Gruppi consiliari
Art. 15 I consiglieri
Art. 16 Diritti e doveri dei consiglieri
Art. 17 Obbligo di astensione dei consiglieri
Art. 18 Il Sindaco
Art. 19 Giuramento del Sindaco
Art. 20 Funzioni del Sindaco per i servizi di competenza statale
Art. 21 Attribuzioni di amministrazione
Art. 22 Attribuzioni di vigilanza
Art. 23 Attribuzioni di organizzazione
Art. 24 Nomina della Giunta
Art. 25 Vicesindaco
Art. 26 Mozioni di sfiducia
Art. 27 Dimissioni e impedimento permanente rimozione decadenza decesso
Art. 28 Giunta comunale
Art. 29 Composizione e nomina
Art. 30 Funzionamento della Giunta
Art. 31 Competenze
TITOLO III Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini
CAPO I Partecipazione e decentramento
Art. 32 Partecipazione popolare
CAPO II Associazionismo e volontariato
Art. 33 Associazionismo
Art. 34 Diritti delle associazioni
Art. 35 Contributi delle associazioni
Art. 36 Volontariato
CAPO III Modalità di partecipazione
Art. 37 Consultazioni
Art. 38 Petizioni
Art. 39 Proposte
Art. 40 Referendum
Art. 41 Accesso agli atti
Art. 42 Diritto di informazione
Art. 43 Istanze
CAPO IV Difensore civico
Art. 44 Nomina
Art. 45 Decadenza
Art. 46 Funzioni
Art. 47 Facoltà e prorogative
Art. 48 Relazione annuale
Art. 49 Indennità di funzione
CAPO V Procedimento amministrativo
Art. 50 Diritto di intervento nei procedimenti
Art. 51 Procedimenti ad istanza di parte
Art. 52 Procedimenti a impulso di ufficio
Art. 53 Determinazione del contenuto dellatto
TITOLO IV Attività amministrativa
Art. 54 Obiettivi dellattività amministrativa
Art. 55 Servizi pubblici comunali
Art. 56 Forme di gestione dei servizi pubblici
Art. 57 Aziende speciali
Art. 58 Struttura delle aziende speciali
Art. 59 Istituzioni
Art. 60 Società per azioni a responsabilità limitata pag 23
Art. 61 Convenzioni
Art. 62 Consorzi
Art. 63 Accordi di programma
TITOLO V Uffici e personale-
CAPO I Uffici
Art. 64 Principi strutturali e organizzativi
Art. 65 Organizzazione degli uffici e del personale
Art. 66 Regolamento degli uffici e dei servizi
Art. 67 Diritti e doveri dei dipendenti
CAPO II Personale direttivo
Art. 68 Direttore generale
Art. 69 Compiti del Direttore generale
Art. 70 Funzioni del Direttore generale
Art. 71 Responsabili degli uffici e dei servizi
Art. 72 Funzioni dei responsabili degli uffici e dei servizi
Art. 73 Incarichi dirigenziali e alta specializzazione
Art. 74 Collaborazioni esterne
Art. 75 Ufficio di indirizzo e di controllo
CAPO III Il Segretario comunale
Art. 76 Segretario comunale
Art. 77 Funzioni del Segretario comunale
Art. 78 Vicesegretario comunale
CAPO IV La responsabilità
Art. 79 Responsabilità verso il Comune
Art. 80 Responsabilità verso terzi
Art. 81 Responsabilità dei contabili
CAPO V Finanza e contabilità
Art. 82 Ordinamento
Art. 83 Attività finanziaria del Comune
Art. 84 Amministrazione dei beni comunali
Art. 85 Bilancio comunale
Art. 86 Rendiconto della gestione
Art. 87 Attività contrattuale
Art. 88 Revisore dei conti
Art. 89 Tesoreria
Art. 90 Controllo economico della gestione
TITOLO VI Norme finali
Art. 91 Revisione dello statuto
Art. 92 Entrata in vigore dello statuto
TITOLO I
PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1
Autonomia statutaria
Il Comune di Caltignaga è ente autonomo locale che rappresenta la propria comunità secondo le norme fissate dalla Costituzione, dalle leggi e dal presente statuto.
Lautogoverno della comunità locale si realizza con i poteri e gli istituti di cui al presente statuto.
Lattribuzione alla comunità locale della titolarità del diritto di autonomia costituisce il principio che guida la formazione, con lo statuto e con i regolamenti, dellordinamento generale del Comune.
Il Comune di Caltignaga si riconosce come comune europeo ed in tale spirito si impegna ad attuare ed applicare i principi della carta europea delle autonomie locali, ratificata con legge 30 dicembre 1989 n. 439, impegnandosi ad operare per favorire ed accelerare il processo di integrazione europea.
Art. 2
Finalità
Il Comune promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale, economico e culturale della propria comunità ispirandosi ai valori ed agli obiettivi della Costituzione.
Il Comune persegue la collaborazione e la cooperazione con tutti i soggetti pubblici e privati e promuove la partecipazione dei cittadini, delle forze sociali, economiche e sindacali.
La sfera di governo del Comune è costituita dallambito territoriale degli interessi.
Il Comune ispira la propria azione ai seguenti criteri e principi:
il superamento degli squilibri economici, sociali culturali e territoriali esistenti nel proprio ambito e nella comunità;
la promozione della funzione sociale delliniziativa economica, pubblica e privata, anche attraverso lo sviluppo di forme di associazionismo economico e di cooperazione;
il sostegno alla realizzazione di un sistema globale ed integrato di sicurezza sociale e di tutela attiva della persona anche con lattività delle organizzazioni di volontariato;
la tutela e lo sviluppo delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali presenti nel proprio territorio affinchè esso conservi, nel processo di sviluppo e di rinnovamento, i valori più elevati di espressione dellidentità originaria ed i caratteri distintivi propri della comunità;
la massima occupazione dei lavoratori e la tutela dei loro diritti;
il diritto allo studio e alla cultura.
Art. 3
Territorio e sede comunale
I confini geografici che delimitano la superficie del territorio, attribuiti al Comune con il piano topografico, definiscono la circoscrizione sulla quale il Comune esercita le sue funzioni ed i suoi poteri.
Il Comune può estendere i suoi interventi ai propri cittadini che si trovano al di fuori della circoscrizione comunale, anche allestero, attraverso la cura dei loro interessi locali e lerogazione di forme di assistenza nelle località nelle quali dimorano temporaneamente, in conformità alle norme contenute nel regolamento di cui allart. 12 della legge 7 agosto 1990 n. 241.
Il palazzo civico, sede comunale, è ubicato nel capoluogo.
Lubicazione della sede del Comune può essere modificata soltanto con atto del Consiglio comunale adottato con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri assegnati.
Le adunanze degli organi elettivi collegiali si svolgono normalmente nella sede comunale.
Il Consiglio si riunisce anche in luoghi diversi, previa deliberazione della Giunta comunale.
Art. 4
Stemma e gonfalone
Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome CALTIGNAGA, con lo stemma concesso con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Nelle cerimonie e nelle altre pubbliche manifestazioni e ricorrenze, il Sindaco può disporre che venga esibito il gonfalone con lo stemma del Comune.
La Giunta può autorizzare luso e la riproduzione dello stemma del Comune per fini non istituzionali solo ove sussista un pubblico interesse.
Art. 5
Consiglio comunale dei ragazzi
Il Comune allo scopo di favorire la partecipazione dei ragazzi alla vita collettiva può promuovere lelezione del Consiglio comunale dei ragazzi.
Il Consiglio comunale dei ragazzi ha il compito di deliberare in via consultiva e propositiva nelle seguenti materie: politica ambientale, sport, tempo libero, giochi, rapporti con lassociazionismo, cultura e spettacolo, pubblica istruzione, assistenza ai giovani e agli anziani, rapporti con lUNICEF.
Le modalità di elezione e il funzionamento del Consiglio comunale dei ragazzi sono stabilite con apposito regolamento.
Art. 6
Programmazione e cooperazione
Il Comune persegue le proprie finalità attraverso gli strumenti della programmazione, della pubblicità e della trasparenza, avvalendosi dellapporto delle formazioni sociali, economiche, sindacali, sportive e culturali operanti sul suo territorio.
Il Comune ricerca, in modo particolare, la collaborazione e la cooperazione con i comuni vicini, con la Provincia di Novara, con la Regione Piemonte. I relativi rapporti sono uniformati di principi di equiordinazione e complementarietà nel rispetto delle diverse spese di autonomia.
Promuove e valorizza ogni forma di associazione con i comuni limitrofi volta a garantire lesercizio di funzioni e servizi secondo i livelli ottimali individuati dalla Regione (L.R. 26-04-2000 n. 44).
TITOLO II°
ORDINAMENTO STRUTTURALE
CAPO I°
Organi e loro attribuzioni
Art. 7
Organi
Sono organi di governo del Comune il Consiglio comunale, la Giunta comunale e il Sindaco e le rispettive competenze sono stabilite dalla legge e dal presente statuto.
Il Consiglio comunale è organo di indirizzo e di controllo politico e amministrativo.
Il Sindaco è responsabile dellamministrazione ed è il legale rappresentante del Comune; egli esercita inoltre le funzioni di ufficiale di governo secondo le leggi dello Stato.
La Giunta collabora col Sindaco nella gestione amministrativa del Comune e svolge attività propositive e di impulso nei confronti del Consiglio.
Art. 8
Deliberazioni degli organi collegiali
Le deliberazioni degli organi collegiali sono assunte, di regola, con votazione palese; sono da assumere a scrutinio segreto le deliberazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sullapprezzamento delle qualità soggettive di una o sulla valutazione dellazione da questi svolta.
Listruttoria e la documentazione delle proposte di deliberazione sono curate dai responsabili degli uffici; la verbalizzazione delle sedute del Consiglio e della Giunta è curata dal Segretario comunale secondo le modalità e i termini stabiliti dal regolamento.
Il Segretario comunale non partecipa alle sedute quando si trova in stato di incompatibilità: in tale caso è sostituito in via temporanea del componente del Consiglio o della Giunta nominato dal Sindaco, di norma il più giovane di età.
I verbali delle sedute sono firmati dal Segretario e dal Presidente.
Art. 9
Il Consiglio comunale
Il Consiglio comunale è dotato di autonomia organizzativa e funzionale e rappresentando lintera comunità, determina lindirizzo politico amministrativo del Comune e ne controlla lattuazione adottando gli atti fondamentali della legge. La presidenza del Consiglio comunale è attribuita al Sindaco ed in sua assenza a chi lo sostituisce legalmente.
Lelezione, la durata in carica, la composizione e lo scioglimento del Consiglio comunale sono regolati dalla legge.
Il Consiglio comunale esercita le potestà e le competenze stabilite dalla legge e dallo Statuto e svolge le proprie attribuzioni conformandosi ai principi, alle modalità e alle procedure stabilite nel presente statuto e nelle norme regolamentari.
Il Consiglio comunale definisce gli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni e provvede alla nomina degli stessi nei casi previsti dalla legge. Detti indirizzi sono valevoli limitatamente allarco temporale del mandato politico-amministrativo dellorgano consiliare.
Gli atti fondamentali del Consiglio devono contenere lindividuazione degli obiettivi da raggiungere nonché le modalità di reperimento e di destinazione delle risorse e degli strumenti necessari.
Art. 10
Sessioni e convocazioni
Lattività del Consiglio comunale si svolge in sessione ordinaria e straordinaria.
Ai fini della convocazione, sono considerate ordinarie le sedute nelle quali vengono iscritte le proposte di deliberazione inerenti allapprovazione delle linee programmatiche del mandato, del bilancio di previsione, del rendiconto della gestione.
Le sessioni ordinarie devono essere convocate almeno 5 giorni prima del giorno stabilito; quelle straordinarie almeno 3. In caso di eccezionale urgenza, la convocazione può avvenire con un anticipo di almeno 24 ore.
La convocazione del Consiglio comunale e lordine degli argomenti da trattare è effettuata dal Sindaco di sua iniziativa o su richiesta di un quinto dei consiglieri. In tal caso il Consiglio deve tenersi entro 20 giorni e devono essere inseriti allordine del giorno gli argomenti proposti, purché di competenza consiliare
Le modalità di convocazione sono disciplinate dal regolamento per il funzionamento del Consiglio che deve prevedere:
la convocazione dei consiglieri mediante avvisi scritti contenenti lelenco degli argomenti da trattare e la data, lora ed il luogo delladunanza;
i termini e le modalità di pubblicazione dellavviso di convocazione allalbo pretorio;
la forma con la quale un quinto dei Consiglieri richiedono la convocazione al Presidente entro venti giorni del Consiglio, indicando gli argomenti da iscrivere allordine del giorno ed il termine per linvio delle proposte e documentazioni relative alle questioni delle quali viene richiesta la trattazione;
adeguati tempi di deposito delle pratiche relative agli argomenti da trattare in Consiglio e le modalità di consultazione da parte dei Consiglieri;
le modalità di integrazione dellordine del giorno con altri argomenti da trattarsi in aggiunta a quelli per cui è stata già effettuata la convocazione.
Le sedute del Consiglio sono pubbliche, salvi i casi previsti dal regolamento consiliare che ne disciplina il funzionamento.
La prima convocazione del Consiglio comunale subito dopo le elezioni per il suo rinnovo viene indetta dal Sindaco entro dieci giorni dalla proclamazione degli eletti e la riunione deve tenersi entro dieci giorni dalla convocazione.
In caso di impedimento permanente, decadenza, rimozione, decesso del Sindaco si procede allo scioglimento del Consiglio comunale; il Consiglio e la Giunta rimangono in carica fino alla data delle elezioni e le funzioni del Sindaco sono svolte dal ViceSindaco.
Art. 11
Numero legale dei consiglieri e adunanze in seconda convocazione
Per la validità delle adunanze del Consiglio comunale in prima convocazione è necessaria la presenza della metà dei consiglieri assegnati per legge al Comune, senza computare il Sindaco.
Per la validità delle adunanze in seconda convocazione deve essere presente almeno un terzo dei consiglieri assegnati per legge al Comune, senza computare il Sindaco.
Le adunanze in seconda convocazione si tengono in altro giorno da fissare successivamente alladunanza in prima convocazione risultata deserta, riconvocando il Consiglio secondo le procedure e termini fissati dal regolamento.
Art. 12
Linee programmatiche di mandato
Entro il termine di 120 giorni, decorrenti dalla data del suo avvenuto insediamento, sono presentate, da parte del Sindaco, sentita la Giunta, le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare durante il mandato politico-amministrativo.
Ciascun consigliere comunale ha il pieno diritto di intervenire nella definizione delle linee programmatiche, proponendo le integrazioni, gli adeguamenti e le modifiche, mediante presentazione degli appositi emendamenti, nelle modalità indicate dal regolamento del Consiglio comunale.
Con cadenza almeno annuale, il Consiglio provvede, in sessione straordinaria, a verificare lattuazione di tali linee, da parte del Sindaco, e dei rispettivi assessori, e dunque entro il 30 settembre di ogni anno. E facoltà del Consiglio provvedere a integrare, nel corso della durata del mandato, con adeguamenti strutturali e/o modifiche, le linee programmatiche, sulla base delle esigenze e delle problematiche che dovessero emergere in ambito locale.
Al termine del mandato politico-amministrativo, il Sindaco presenta allorgano consiliare il documento di rendicontazione dello stato di attuazione e realizzazione delle linee programmatiche. Detto documento è sottoposto allapprovazione del Consiglio, previo esame del grado di realizzazione degli interventi previsti.
Art. 13
Commissioni consiliari
il Consiglio comunale può istituire apposite commissioni permanenti, temporanee o speciali per fini di controllo, di indagine, di inchiesta, di studio. Dette commissioni sono composte da consiglieri comunali con il criterio proporzionale. La presidenza delle commissioni aventi funzione di controllo e di garanzia, è attribuita ai consiglieri appartenenti ai gruppi di opposizione.
La deliberazione di istituzione di una commissione dovrà essere adottata a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio.
Il funzionamento, la composizione, i poteri, loggetto e la durata delle commissioni verranno disciplinati dal regolamento per il funzionamento del Consiglio.
Art. 14
Gruppi consiliari
I consiglieri comunali possono costituirsi in gruppi, secondo quanto previsto nel regolamento e ne danno comunicazione al Segretario comunale. Qualora non si eserciti tale facoltà o nelle more della designazione o approvazione del regolamento i capigruppo sono individuati nei consiglieri, non componenti la Giunta, che abbiano riportato il maggior numero di voti per ogni lista.
Il regolamento può prevedere la conferenza dei capigruppo e le relative attribuzioni.
Art. 15
I consiglieri
Lo stato giuridico, le dimissioni e al sostituzione dei consiglieri sono regolati dalla legge; essi rappresentano lintera comunità alla quale costantemente rispondono ed esercitano la loro funzione senza vincoli di mandato.
Le funzioni di consigliere anziano sono esercitate dal consigliere che, nellelezione a tale carica, ha ottenuto il maggior numero di preferenze. A parità di voti le funzioni sono esercitate dal più anziano di età.
I consiglieri che non intervengono per tre volte consecutive senza giustificare il motivo alle adunanze, sono dichiarati decaduti, con deliberazione del Consiglio comunale. Il Sindaco, a seguito dellavvenuto accertamento dellassenza da parte del consigliere interessato, comunica per iscritto lavvio del procedimento amministrativo ai sensi dellart. 7 della legge n. 241 del 7 agosto 1990. Il consigliere ha facoltà di far valere le cause giustificative dellassenza e produrre eventuali documenti probatori entro 20 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione. Scaduto questo ultimo termine, il Consiglio esamina e quindi delibera tenuto conto delle cause giustificative presentate dal consigliere interessato.
Art. 16
Diritti e doveri dei consiglieri
I consiglieri hanno diritto di presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni e proposte di deliberazione.
Le modalità e le forme di esercizio del diritto di iniziativa e di controllo dei consiglieri comunali sono disciplinati dal regolamento del Consiglio comunale.
I consiglieri comunali hanno diritto di ottenere dagli uffici del Comune nonché dalle aziende, istituzioni o enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni utili allespletamento del proprio mandato. Essi, nei limiti e con le forme stabilite dal regolamento, se esistente, hanno diritto di visionare gli atti e documenti, anche preparatori e di conoscere ogni altro atto utilizzato ai fini dellattività amministrativa e sono tenuti al segreto nei casi specificatamente determinati dalla legge. Ciascun consigliere è tenuto a eleggere un domicilio nel territorio comunale presso il quale verranno recapitati gli avvisi di convocazione del Consiglio e ogni altra comunicazione ufficiale.
Art. 17
Obbligo di astensione dei consiglieri
I consiglieri devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di deliberazioni riguardanti interessi propri o di loro parenti ed affini sino al quarto grado. Durante lesame, discussione e votazione della deliberazione devono assentarsi dalla riunione richiedendo al Segretario che faccia risultare la loro assenza dal verbale.
Lobbligo di astensione si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, solo nei casi in cui sussiste una correlazione diretta e immediata fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dellamministratore o di parenti o affini fino al quarto grado.
Art. 18
Il Sindaco
Il Sindaco è eletto direttamente dai cittadini secondo le modalità stabilite dalla legge che disciplina altresì i casi di ineleggibilità, incompatibilità, lo stato giuridico e le cause di cessazione della carica.
Egli rappresenta il Comune ed è lorgano responsabile dellamministrazione, sovrintende alle verifiche che risultano connesse al funzionamento dei servizi comunali, impartisce direttive al Segretario comunale, al direttore se nominato, e ai responsabili degli uffici in ordine agli indirizzi amministrativi e gestionali, nonché sullesecuzione degli atti.
Il Sindaco esercita le funzioni attribuitegli dalle leggi, dallo statuto, dai regolamenti e sovrintende allespletamento delle funzioni statali o regionali attribuite al Comune. Egli ha inoltre competenza e poteri di indirizzo, di vigilanza e controllo sullattività degli assessori e delle strutture gestionali ed esecutive.
Il Sindaco, sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio, provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni.
Il Sindaco è inoltre competente, sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio comunale, nellambito dei criteri indicati dalla Regione, e sentite le categorie interessate a coordinare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, previo accordo con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, degli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel territorio, considerando i bisogni delle diverse fasce di popolazione interessate, con particolare riguardo alle esigenze delle persone che lavorano.
Al Sindaco, oltre alle competenze di legge, sono assegnate dal presente statuto e dai regolamenti attribuzioni quale organo di amministrazione, di vigilanza e poteri di autorganizzazione delle competenze connesse allufficio.
Il Sindaco è membro di diritto delle assemblee dei consorzi per la gestione associata di servizi che non hanno carattere imprenditoriale. Può delegare a partecipare alle assemblee , con tutti i suoi poteri, un assessore od un consigliere comunale dallo stesso prescelto.
Art. 19
Giuramento del Sindaco
Il Sindaco effettua davanti al Consiglio comunale, nella seduta dinsediamento, il giuramento di osservare lealmente la Costituzione Italiana.
Art. 20
Funzioni del Sindaco per i servizi
di competenza statale
Il Sindaco, quale ufficiale di Governo, sovrintende ai servizi ed alle funzioni di competenza statale esercitate dai comuni.
Adotta, quale ufficiale di Governo, con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dellordinamento giuridico, provvedimenti contingibili ed urgenti disponendone, ove occorra, lesecuzione diretta da parte del Comune salvo rivalsa dellonere sui responsabili.
Informa la popolazione su situazioni di pericolo per calamità naturali ed adotta, nei limiti delle competenze e possibilità del Comune, i provvedimenti di inderogabile urgenza a tutela della popolazione.
Partecipa, su convocazione del Prefetto, alle riunioni del Comitato Provinciale per lordine e la sicurezza, quando devono essere nelle stesse trattate questioni riferibili allambito territoriale del Comune.
Art. 21
Attribuzioni di amministrazione
Il Sindaco ha la rappresentanza generale dellente, può delegare le sue funzioni o parte di esse ai singoli assessori o consiglieri ed è lorgano responsabile dellamministrazione del comune; in particolare il Sindaco:
dirige e coordina lattività politica e amministrativa del comune nonché lattività della giunta e dei singoli assessori;
promuove e assume iniziative per concludere accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla legge, sentito il Consiglio comunale;
convoca i comizi per i referendum previsti dallart.8 del D.lgs 18 agosto 2000 n. 267;
adotta le ordinanze contingibili e urgenti previste dalla legge;
nomina il Segretario comunale, scegliendolo nellapposito albo;
conferisce e revoca al Segretario comunale, previa deliberazione della Giunta comunale, le funzioni di direttore generale nel caso in cui non sia stata stipulata la convenzione con altri comuni per la nomina del direttore;
nomina i responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna in base a esigenze effettive e verificabili;
nomina i messi comunali.
Art. 22
Attribuzioni di vigilanza
Il Sindaco nellesercizio delle sue funzioni di vigilanza acquisisce direttamente presso tutti gli uffici e i servizi le informazioni e gli atti, anche riservati, e può disporre lacquisizione di atti, documenti e informazioni presso le aziende speciali, le istituzioni e le società per azioni, appartenenti allente, tramite i rappresentanti legali delle stesse, informandone il Consiglio comunale.
Egli compie atti conservativi dei diritti del Comune e promuove, direttamente servendosi o avvalendosi del segretario comunale o del direttore se nominato, le indagini e le verifiche amministrative sullintera attività del Comune.
Il Sindaco promuove e assume iniziative atte ad assicurare che uffici, servizi, aziende speciali e società appartenenti al Comune, svolgano le loro attività secondo obiettivi indicati dal Consiglio e in coerenza con gli indirizzi espressi dalla Giunta.
Art. 23
Attribuzioni di organizzazione
Il Sindaco nellesercizio delle sue funzioni di organizzazione :
stabilisce gli argomenti allordine del giorno delle sedute del Consiglio comunale, ne dispone la convocazione e lo presiede. Provvede alla convocazione quando la richiesta è formulata da un quinto dei consiglieri;
esercita i poteri di polizia nelle adunanze consiliari e negli organismi pubblici di partecipazione popolare dal Sindaco presieduti, nei limiti previsti dalle leggi;
propone gli argomenti da trattare in Giunta, ne dispone la convocazione e la presiede;
riceve le interrogazioni e le mozioni da sottoporre al Consiglio in quanto di competenza consiliare.
Art. 24
Nomina della Giunta
Il Sindaco, dopo la proclamazione della sua elezione e prima della seduta dinsediamento del Consiglio comunale, nomina i componenti della Giunta comunale con le modalità di cui allart. 29.
Fra i componenti della Giunta il Sindaco nomina il Vicesindaco che lo sostituisce nel caso di assenza od impedimento, esercitando le funzioni attribuite al Sindaco dallordinamento, comprese quelle di cui allart. 20.
Il Sindaco comunica al Consiglio, nella prima seduta, la composizione della Giunta comunale.
Il Sindaco può delegare agli assessori il compito di sovrintendere al funzionamento dei servizi e degli uffici ed allesecuzione degli atti per settori dellattività del Comune precisati nellatto di delega da lui sottoscritto, controfirmato dal delegato e conservato nellarchivio dellente dal Segretario comunale.
Il conferimento delle deleghe rilasciate agli assessori o consiglieri, deve essere comunicato al Consiglio e pubblicato allalbo pretorio.
Art. 25
Vicesindaco
Il Vicesindaco nominato tale dal Sindaco è lassessore che ha la delega generale per lesercizio di tutte le funzioni di Sindaco, in caso di assenza o impedimento di questultimo.
Art. 26
Mozioni di sfiducia
Il voto del Consiglio comunale contrario a una proposta del Sindaco o della Giunta non ne comporta le dimissioni.
Il Sindaco e la Giunta cessano dalla carica nel caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio.
La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il Sindaco, e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre 30 giorni dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del Consiglio e alla nomina di un commissario, ai sensi delle leggi vigenti.
Art. 27
Dimissioni e impedimento permanente rimozione decadenza decesso.
In caso di impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso del Sindaco, la Giunta decade e si procede allo scioglimento del Consiglio. Il Consiglio e al Giunta rimangono in carica fino a nuove elezioni. Le funzioni del Sindaco sono assunte dal Vicesindaco.
Le dimissioni comunque presentate dal Sindaco al Consiglio diventano irrevocabili decorsi 20 giorni dalla loro presentazione e danno luogo allimmediata cessazione dalla carica del Sindaco, alla decadenza della Giunta ed allo scioglimento del Consiglio comunale.
Di tale evenienza il Segretario comunale dà immediata comunicazione al Prefetto affinché questi possa adottare tempestivamente i conseguenti provvedimenti per lo scioglimento del Consiglio e la nomina del Commissario.
Limpedimento permanente del Sindaco viene accertato da una commissione di tre persone eletta dal Consiglio comunale e composta da soggetti estranei al Consiglio, di chiara fama, nominati in relazione allo specifico motivo dellimpedimento.
La procedura di verifica dellimpedimento viene attivata dal Vicesindaco o, in mancanza, dallassessore più anziano di età che vi provvede di intesa con i gruppi consiliari.
La commissione nel termine di 30 giorni dalla nomina relaziona al Consiglio sulle ragioni dellimpedimento.
Il Consiglio si pronuncia sulla relazione in seduta pubblica, salvo sua diversa determinazione, anche su richiesta della commissione, entro dieci giorni dalla presentazione.
Art. 28
Giunta comunale
La Giunta è organo di impulso e di gestione amministrativa, collabora col Sindaco al governo del Comune e impronta la propria attività ai principi della trasparenza e dellefficienza.
La Giunta adotta tutti gli atti idonei al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità dellente nel quadro degli indirizzi generali e in attuazione delle decisioni fondamentali approvate dal Consiglio comunale. In particolare, la Giunta esercita le funzioni di indirizzo politico-amministrativo, definendo gli obiettivi e i programmi da attuare e adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni, e verifica la rispondenza dei risultati dellattività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti.
Art. 29
Composizione e nomina
La Giunta è composta dal Sindaco, che la presiede, e da quattro assessori dallo stesso nominati, di cui uno è investito della carica di Vicesindaco.
Gli assessori sono scelti normalmente tra i consiglieri; possono tuttavia essere nominati anche assessori esterni al Consiglio, purché dotati dei requisiti di eleggibilità e in possesso di particolari competenza ed esperienza tecnica, amministrativa o professionale.
Per gli assessori nominati al di fuori del Consiglio comunale il possesso dei requisiti di compatibilità e di eleggibilità è da loro dichiarato, con laccettazione della nomina, mediante attestazione sostitutiva resa avanti al Segretario comunale.
Gli assessori esterni possono partecipare alle sedute del Consiglio e intervenire nella discussione ma non hanno diritto di voto.
Il Sindaco comunica al Consiglio la composizione della Giunta nella prima adunanza successiva allelezione, dopo il giuramento.
Il Sindaco può revocare uno o più assessori dandone motivata comunicazione al Consiglio e deve sostituire entro 15 giorni gli assessori dimissionari.
Le cause di incompatibilità, la posizione e lo stato giuridico degli assessori nonché gli istituiti della decadenza e della revoca sono disciplinati dalla legge; non possono comunque far parte delle Giunta coloro che abbiano tra loro o con il Sindaco rapporti di parentela entro il terzo grado, di affinità di primo grado, di affiliazioni e i coniugi.
I componenti della Giunta comunale competenti in materia urbanistica, edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dallesercitare lattività professionale in materia edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato.
Salvi i casi di revoca da parte del Sindaco la Giunta rimane in carica fino al giorno della proclamazione degli eletti in occasione del rinnovo del Consiglio comunale.
Art. 30
Funzionamento della Giunta
La Giunta è convocata e presieduta dal Sindaco, che coordina e controlla lattività degli assessori e stabilisce lordine del giorno delle riunioni, anche tenuto conto degli argomenti proposti dai singoli assessori.
Le modalità di convocazione e di funzionamento delle Giunta sono stabilite in modo informale dalla stessa.
Per la validità delle sedute è richiesto lintervento della metà dei suoi e le deliberazioni sono adottate a maggioranza dei presenti. In caso di parità prevale il voto del Sindaco o di chi presiede al seduta in sua vece.
Le sedute della Giunta non sono pubbliche.
A discrezione del Sindaco possono essere ammessi a partecipare ai lavori della Giunta i consiglieri comunali, il revisore dei conti e i responsabili dei servizi al fine di acquisire elementi valutativi sugli argomenti in discussione.
Art. 31
Competenze
La Giunta comunale compie gli atti che, ai sensi di legge o del presente statuto, non siano riservati al Consiglio e non rientrino nelle competenze attribuite al Sindaco, al Segretario comunale, al Direttore o ai Responsabili dei servizi comunali.
La Giunta opera in modo collegiale, dà attuazione agli indirizzi generali espressi dal Consiglio e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso.
La Giunta collabora con il Sindaco:
per la redazione delle linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato ed alla loro attuazione;
per la realizzazione degli indirizzi generali damministrazione espressi dal Consiglio;
esprimendosi con proprie deliberazioni sulle proposte del Sindaco relative alla nomina ed alla revoca del Direttore generale ;
adottando motivate deliberazioni per la copertura dei posti di dirigenti e responsabili degli uffici con contratto di diritto privato.
La Giunta adotta :
il regolamento degli uffici e dei servizi, nel rispetto dei criteri fissati dal Consiglio comunale;
le deliberazioni, in via durgenza, attinenti alle variazioni di bilancio, ai sensi del 4° comma dellart. 42 del D.lgs. 18 agosto 2000 n. 267;
le deliberazione di concessione di contributi e di altri interventi finanziari o strumentali previsti dal regolamento comunale e destinati alla realizzazione di iniziative e manifestazioni ed al sostegno di attività culturali, sociali, economiche, tradizionali, sportive per le quali necessita la valutazione dinteressi generali della comunità che non rientrano nelle funzioni di gestione;
le deliberazioni relative allutilizzazione del fondo di riserva, da comunicare allorgano consiliare;
le deliberazione di approvazione dei progetti preliminari e definitivi;
le deliberazioni di modifica le tariffe ed elabora e propone al Consiglio i criteri per la determinazione di quelle nuove;
le deliberazione di nomina dei membri delle commissioni per i concorsi pubblici su proposta del responsabile del servizio interessato;
le deliberazioni di accettazione o il rifiuto di lasciti e donazioni;
La Giunta
autorizza il Sindaco a ricorrere ed a resistere in giudizio nellinteresse del Comune in tutte le vertenze sottoposte a tutti gli organi giurisdizionali, in ogni grado del giudizio, comprese le controversie tributarie nelle quali il Comune è parte ricorrente o resistente. Per le controversie tributarie la Giunta può autorizzare il Sindaco a delegare lassessore competente per materia od il funzionario responsabile del servizio tributi;
predispone lo schema di bilancio annuale di previsione, la relazione previsionale e programmatica e lo schema di bilancio pluriennale presentandoli al Consiglio comunale per le deliberazioni che a questo competono;
definisce, sentiti i responsabili dei servizi, il piano degli obiettivi;
propone al Consiglio i regolamenti;
approva gli accordi di contrattazione decentrata;
decide in ordine alle controversie sulle competenze funzionali che potrebbero sorgere fra gli organi gestionali dellente;
fissa la data di convocazione dei comizi per i referendum e costituisce lufficio comunale per le elezioni, cui è rimesso laccertamento della regolarità del procedimento;
fissa, ai sensi del regolamento e degli accordi decentrati, i parametri, gli standard e i carichi funzionali di lavoro per misurare la produttività dellapparato, sentito il Direttore generale o il Segretario comunale;
determina, sentiti i revisori dei conti, i misuratori e i modelli di rilevazione del controllo interno di gestione secondo i principi stabiliti dal Consiglio;
TITOLO III°
ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE
E DIRITTI DEI CITTADINI
CAPO I°
Partecipazione e decentramento
Art. 32
Partecipazione popolare
Il Comune promuove e tutela la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, allamministrazione dellente al fine di assicurarsi il buon andamento, limparzialità e la trasparenza.
La partecipazione popolare si esprime attraverso lincentivazione delle forme associative e di volontariato e il diritto dei singoli cittadini a intervenire nel procedimento amministrativo.
Il Consiglio comunale predispone e approva un regolamento nel quale vengono definite le modalità con cui i cittadini possono far valere i diritti e le prerogative previste nel presente titolo.
CAPO II°
Associazionismo e volontariato
Art. 33
Associazionismo
Il Comune riconosce e promuove le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio.
A tal fine, la Giunta comunale, a istanza delle interessate, registra le associazioni che operano sul territorio comunale, ivi comprese le sezioni locali di associazioni a rilevanza sovracomunale.
Allo scopo di ottenere la registrazione è necessario che lassociazione depositi in comune copia dello statuto e comunichi la sede e il nominativo del legale rappresentante.
Non è ammesso il riconoscimento di associazioni segrete o aventi caratteristiche non compatibili con indirizzi generali espressi dalla costituzione, dalle norme vigenti e dal presente statuto.
Il Comune può promuovere e istituire la consulta delle associazioni.
Art. 34
Diritti delle associazioni
Ciascuna associazione registrata ha il diritto, per il tramite del legale rappresentante o suo delegato, di accedere ai dati di cui è in possesso lamministrazione comunale e di essere consultata, a richiesta, in merito alle iniziative dellente nel settore in cui essa opera.
Le scelte amministrative che incidono sullattività delle associazioni devono essere precedute dallacquisizione di pareri espressi dagli organi collegiali delle stesse.
I parei devono pervenire allente nei termini stabiliti nella richiesta, che in ogni caso non devono essere inferiori a 30 giorni.
Art. 35
Contributi alle associazioni
Il Comune può erogare alle associazioni, con esclusione dei partiti politici, contributi economici da destinarsi allo svolgimento dellattività associativa.
Il Comune può altresì mettere a disposizione delle associazioni, di cui al comma precedente, a titolo di contributi in natura, strutture, beni o servizi in modo gratuito.
Le modalità di erogazione dei contributi o di godimento delle strutture, beni o servizi dellente è stabilita da apposito regolamento, in modo da garantire a tutte le associazioni pari opportunità.
Il Comune può gestire servizi in collaborazione con le associazioni di volontariato riconosciute a livello nazionale e inserite nellapposito albo regionale, lerogazione dei contributi e le modalità della collaborazione verranno stabilite in apposito regolamento.
Le associazioni che hanno ricevuto contributi in denaro o natura dallente devono redigere al termine di ogni anno apposito rendiconto che ne evidenzi limpiego.
Art. 36
Volontariato
Il Comune promuove forme di volontariato per un coinvolgimento della popolazione in attività volte al miglioramento della qualità della vita personale, civile e sociale, in particolare delle fasce in costante rischio di emarginazione, nonché per la tutela dellambiente.
Il volontario potrà esprimere il proprio punto di vista sui bilanci e programmi dellente, e collaborare a progetti, strategie, studi e sperimentazioni.
Il Comune garantisce che le prestazioni di attività volontarie e gratuite nellinteresse collettivo e ritenute di importanza generale abbiano i mezzi necessari per la loro migliore riuscita e siano tutelate sotto laspetto infortunistico.
CAPO III°
MODALITA DI PARTECIPAZIONE
Art. 37
Consultazioni
Lamministrazione comunale può indire consultazioni della popolazione allo scopo di acquisire pareri e proposte in merito allattività amministrativa.
Le forme di tali consultazioni sono stabilite in apposito regolamento.
Art. 38
Petizioni
I cittadini singoli o associati possono rivolgersi in forma collettiva agli organi dellamministrazione per sollecitare lintervento su questioni di interesse comune o per esporre esigenze di natura collettiva.
La raccolta di adesioni può avvenire senza formalità di sorta in calce al testo comprendente le richieste che sono rivolte allamministrazione.
La petizione è inoltrata al Sindaco il quale, entro 10 giorni, la assegna in esame allorgano competente.
Se la petizione è sottoscritta da almeno 30 persone lorgano competente deve pronunciarsi in merito entro 40 giorni dal ricevimento.
Il contenuto della decisione dellorgano competente, unitamente al testo della petizione, è pubblicizzato mediante affissione negli appositi spazi e , comunque, in modo tale da permetterne la conoscenza a tutti i firmatari che risiedono nel territorio del Comune.
Art. 39
Proposte
Qualora un numero di elettori del Comune non inferiore a 40, avanzi al Sindaco proposte per ladozione di atti amministrativi di competenza dellente e tali proposte siano sufficientemente dettagliate in modo da non lasciare dubbi sulla natura dellatto e del suo contenuto dispositivo, il Sindaco, ottenuto il parere dei Responsabili dei servizi interessati e del Segretario comunale, trasmette la proposta unitamente ai pareri dellorgano competente e ai gruppi presenti in Consiglio comunale entro 40 giorni dal ricevimento.
Lorgano competente può sentire i proponenti e deve adottare le sue determinazioni in via formale entro 40 giorni dal ricevimento della proposta.
La determinazioni di cui al comma precedente sono pubblicate negli appositi spazi e sono comunicate formalmente ai primi tre firmatari della proposta.
Art. 40
Referendum
Un numero di elettori residenti non inferiori al 30% degli iscritti nelle liste elettorali può chiedere che vengano indetti referendum in tutte le materie di competenza comunale.
Non possono essere indetti referendum in materia di tributi locali e di tariffe, di attività amministrative vincolate dalle leggi statali o regionali e quando sullo stesso argomento è già stato indetto un referendum nellultimo quinquennio. Sono inoltre escluse dalla podestà le seguenti materie:
statuto comunale;
regolamento del Consiglio comunale;
piano regolatore generale e strumenti urbanistici attuativi;
Il quesito da sottoporre agli elettori deve essere di immediata comprensione e tale da non ingenerare equivoci.
Sono ammesse richieste di referendum anche in ordine alloggetto di atti amministrativi già approvati dagli organi competenti del Comune, ad eccezione di quelli relativi alle materie di cui al comma 2.
Il Consiglio comunale approva un regolamento nel quale vengono stabilite le procedure di ammissibilità, le modalità della raccolta delle firme, lo svolgimento delle consultazioni, la loro validità e la proclamazione del risultato.
Il Consiglio comunale deve prendere atto del risultato della consultazione referendaria entro 30 giorni dalla proclamazione dei risultati e provvedere con atto formale in merito alloggetto della stessa.
Non si procede agli adempimenti del comma precedente se non ha partecipato alla consultazione almeno la metà più uno degli aventi diritto di voto.
Il mancato recepimento delle indicazioni approvate dai cittadini nella consultazione referendaria deve essere adeguatamente motivato e deliberato dalla maggioranza assoluta dei consiglieri comunali.
Nel caso in cui la proposta, sottoposta a referendum, sia approvata dalla maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, il Consiglio comunale e la Giunta non possono prendere decisioni contrastanti con essa.
Art. 41
Accesso agli atti
Ciascun cittadino ha libero accesso alla consultazione degli atti dellamministrazione comunale e dei soggetti, anche privati, che gestiscono servizi pubblici.
Possono essere sottratti alla consultazione soltanto gli atti che esplicita disposizioni legislative dichiarano riservati o sottoposti a limiti di divulgazione.
La consultazione degli atti di cui al primo comma, deve avvenire senza particolari formalità, con richiesta motivata dallinteressato, nei tempi stabiliti da apposito regolamento.
In caso di diniego da parte dellimpiegato o funzionario che ha in deposito latto linteressato può rinnovare la richiesta per iscritto al Sindaco del Comune, che deve comunicare le proprie determinazioni in merito entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta stessa.
In caso di diniego devono essere esplicitamente citati articoli di legge che impediscono la divulgazione dellatto richiesto.
Il regolamento stabilisce tempi e le modalità per lesercizio dei diritti previsti nel presente articolo.
Art. 42
Diritto di informazione
Tutti gli atti dellamministrazione, a esclusione di quelli aventi destinatario determinato, sono pubblici e devono essere adeguatamente pubblicizzati.
La pubblicazione avviene, di norma, mediante affissioni in apposita spazio, facilmente accessibile a tutti, situato nellatrio del palazzo comunale e su indicazione del Sindaco in appositi spazi, a ciò destinati, situati nelle vie e nelle piazze
Laffissione viene curata dal Segretario comunale che si avvale di un messo e, su attestazione di questi, certifica leventuale pubblicazione.
Gli atti aventi destinatario determinato devono essere notificati allinteressato.
Le ordinanze, i conferimenti di contributi a enti e associazioni devono essere pubblicizzati mediante affissione.
Inoltre, per gli atti più importanti, individuati nel regolamento, deve essere disposta laffissione negli spazi pubblicitari e in ogni altro mezzo necessario a darne opportuna divulgazione.
Art. 43
Istanze
Chiunque, singolo o associato, può rivolgere al Sindaco interrogazioni in merito a specifici problemi o aspetti dellattività amministrativa.
La risposta allinterrogazione deve essere motivata e fornita entro 30 giorni dallinterrogazione.
CAPO IV°
DIFENSORE CIVICO
Art. 44
Nomina
Il difensore civico è nominato dal Consiglio comunale, salvo che non sia scelto in forma di convenzionamento con altri comuni o con la Provincia di Novara, a scrutinio segreto e a maggioranza dei due terzi dei consiglieri.
Ciascun cittadino che abbia i requisiti di cui al presente articolo può far pervenire la propria candidatura allamministrazione comunale che ne predispone apposito elenco previo controllo dei requisiti.
La designazione del difensore civico deve avvenire tra persone che per preparazione ed esperienza diano ampia garanzia di indipendenza, probità e competenza giuridico-amministrativa e siano in possesso del diploma di laurea in scienze politiche, giurisprudenza, economia e commercio o equipollenti.
Il difensore civico, rimane in carica quanto il Consiglio che lo ha eletto ed esercita le sue funzioni fino allinsediamento del successore.
Non può essere nominato difensore civico:
chi si trova in condizioni di ineleggibilità alla carica di consigliere comunale;
i parlamentari, i consiglieri regionali, provinciali e comunali, i membri di consorzi tra comuni e delle comunità montane, i membri del comitato regionale di controllo, i ministri del culto, i membri dei partiti politici;
i dipendenti del Comune, gli amministratori e i dipendenti di persone giuridiche, enti, istituti e aziende che abbiano rapporti contrattuali con lamministrazione comunale o che ricevono da essa a qualsiasi titolo sovvenzioni o contributi;
chi fornisca prestazioni di lavoro autonomo allamministrazione comunale;
chi sia coniuge o abbia rapporti di parentela o affinità entro il quarto grado con amministratori del comune, suoi dipendenti o il Segretario comunale.
Art. 45
Decadenza
Il difensore civico decade dal suo incarico nel caso sopravvenga una condizione che ne ostacolerebbe la nomina o nel caso egli tratti privatamente cause inerenti allamministrazione comunale.
La decadenza è pronunciata dal Consiglio comunale.
Il difensore civico può essere revocato dal suo incarico per gravi motivi con deliberazione assunta a maggioranza dei due terzi dei consiglieri.
In ipotesi di surroga, per revoca, decadenza o dimissioni, prima che termini la scadenza naturale dellincarico, sarà il Consiglio comunale a provvedere.
Art. 46
Funzioni
Il difensore civico ha il compito di intervenire presso gli organi e uffici del Comune allo scopo di garantire losservanza del presente statuto e dei regolamenti comunali, nonché il rispetto dei diritti dei cittadini italiani e stranieri.
Il difensore civico deve intervenire dietro richiesta degli interessati o per iniziativa propria ogni volta che ritiene sia stata violata la legge, lo statuto o il regolamento.
Il difensore civico deve provvedere affinché la violazione, per quanto possibile, venga eliminata e può dare consigli e indicazioni alla parte offesa affinché la stessa possa tutelare i propri diritti e interessi nelle forme di legge.
Il difensore civico deve inoltre vigilare affinché a tutti i cittadini siano riconosciuti i medesimi diritti.
Il difensore civico deve garantire il proprio interessamento a vantaggio di chiunque si rivolga a lui; egli deve essere disponibile per il pubblico nel suo ufficio almeno un giorno alla settimana.
Il difensore civico esercita il controllo sulle deliberazioni comunali di cui allart. 127, comma 1 del D.lgs. 18 agosto 2000 n. 267.
Art. 47
Facolta e prerogative
Lufficio del difensore civico ha sede presso idonei locali messi a disposizione dallamministrazione comunale, unitamente ai servizi e alle attrezzature necessarie allo svolgimento del suo incarico.
Il difensore civico, nellesercizio del suo mandato può consultare gli atti e i documenti in possesso dellamministrazione comunale e dei concessionari dei pubblici servizi.
Egli inoltre può convocare il responsabile del servizio interessato e richiedergli documenti, notizie, chiarimenti senza che possa essergli posto il segreto dufficio.
Il difensore civico riferisce entro 30 giorni lesito del proprio operato, verbalmente o per iscritto , al cittadino che ha richiesto il proprio intervento e segnala agli organi comunali o alla magistratura le disfunzioni, le illegittimità o i ritardi riscontrati.
Il difensore civico può altresì invitare lorgano competente ad adottare gli atti amministrativi che reputa opportuni, concordandone eventualmente il contenuto.
E facoltà del difensore civico, quale garante dellimparzialità e del buon andamento delle attività della p.a. di presenziare, senza diritto di voto o di intervento, alle sedute pubbliche delle commissioni concorsuali, aste pubbliche, licitazioni private, appalti in concorso. A tal fine deve essere informato della data delle riunioni.
Art. 48
Relazione annuale
Il difensore civico presenta ogni anno, entro il mese di marzo, la relazione relativa allattività svolta nellanno precedente, illustrando i casi seguiti, le disfunzioni, i ritardi e le illegittimità riscontrate e formulando i suggerimenti che ritiene più opportuni allo scopo di eliminarle.
Il difensore civico nella relazione di cui al primo comma può altresì indicare proposte rivolte a migliorare il funzionamento dellattività amministrativa e lefficienza dei servizi pubblici, nonché a garantire limparzialità delle decisioni.
La relazione deve essere affissa allalbo pretorio, trasmessa a tutti i consiglieri comunali e discussa entro 30 giorni in Consiglio comunale.
Tutte le volte che ne ravvisa lopportunità, il difensore civico può segnalare singoli casi o questioni al Sindaco affinché siano discussi nel Consiglio comunale, che deve essere convocato entro 30 giorni.
Art. 49
Indennita di funzione
Al difensore civico è corrisposta unindennità di funzione il cui importo è determinato annualmente dal Giunta comunale.
CAPO V°
PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO
Art. 50
Diritto di intervento nei procedimenti
Chiunque sia portatore di un diritto o di un interesse legittimo coinvolto in un procedimento amministrativo ha facoltà di intervenirvi, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge o dal regolamento.
Lamministrazione comunale deve rendere pubblico il nome del funzionario responsabile della procedura, di colui che è delegato ad adottare le decisioni in merito e il termine entro cui le decisioni devono essere adottate.
Art. 51
Procedimenti ad istanza di parte
Nel caso di procedimenti ad istanza di parte il soggetto che ha presentato listanza può chiedere di essere sentito dal funzionario o dallamministratore che deve pronunciarsi in merito.
Il funzionario o lamministratore devono sentire linteressato entro 30 giorni dalla richiesta o nel termine inferiore allo stabilito dal regolamento.
Ad ogni istanza rivolta ad ottenere lemanazione di un atto o di un provvedimento amministrativo deve essere data opportuna risposta per iscritto nel termine stabilito dal regolamento, comunque non superiore ai 60 giorni.
Nel caso latto o il provvedimento richiesto possa incidere negativamente sui diritti o interessi legittimi di altri soggetti il funzionario responsabile deve dare loro comunicazione della richiesta ricevuta.
Tali soggetti possono inviare allamministrazione istanze, memorie, proposte o produrre documenti entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione.
Art. 52
Procedimenti a impulso di ufficio
Nel caso di procedimenti ad impulso dufficio il funzionario responsabile deve darne comunicazione ai soggetti i quali siano portatori di diritti o di interessi legittimi che possano essere pregiudicati dalladozione dellatto amministrativo, indicando il termine, non minore di 15 giorni, salvo i casi di particolare urgenza individuati dal regolamento, entro il quale gli interessati possono presentare istanze, memorie, proposte o produrre documenti.
I soggetti interessati possono, altresì, nello stesso termine chiedere di essere sentiti personalmente dal funzionario responsabile o dallamministratore che deve pronunciarsi in merito.
Qualora per lelevato numero di interessati sia particolarmente gravosa la comunicazione personale di cui al primo comma, è consentito sostituirla con la pubblicazione ai sensi dellart. 44 dello statuto.
Art. 53
Determinazione del contenuto dellatto
Nei casi previsti dai due articoli precedenti, e sempre che siano puntualmente osservate le procedure ivi previste, il contenuto volitivo dellatto può risultare da un accordo tra il soggetto privato interessato e la Giunta comunale.
In tale caso è necessario che di tale accordo sia dato atto nella premessa e che il contenuto dellaccordo medesimo sia comunque tale da garantire il pubblico interesse e limparzialità dellamministrazione.
TITOLO IV°
ATTIVITA AMMINISTRATIVA
Art. 54
Obiettivi dellattivita amministrativa
Il Comune informa la propria attività amministrativa ai principi di democrazia, di partecipazione, di trasparenza, di efficienza, di efficacia, di economicità e di semplicità delle procedure.
Gli organi istituzionali del Comune e i dipendenti responsabili dei servizi sono tenuti a provvedere sulle istanze degli interessati nei modi e nei termini stabiliti dalla legge, dal presente statuto e dai regolamenti di attuazione.
Il Comune, allo scopo di soddisfare le esigenze dei cittadini, attua le forme di partecipazione previste dal presente statuto, nonché forme di cooperazione con altri comuni e con la Provincia.
Art. 55
Servizi pubblici comunali
Il Comune può istituire e gestire servi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni e servizi o lesercizio di attività rivolte a perseguire fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità locale.
I servizi da gestirsi con diritto di privativa sono stabiliti dalla legge.
Art. 56
Forme di gestione dei servizi pubblici
Il Consiglio comunale può deliberare listituzione e lesercizio dei pubblici servizi nelle seguenti forme:
in economia, quando per le modeste dimensioni o per le caratteristiche del servizio, non sia opportuno costituire unistituzione o unazienda;
in concessione a terzi quando esistano ragioni tecniche, economiche e di opportunità sociali;
a mezzo di azienda speciale, anche per la gestione di più servizi di rilevanza economica e imprenditoriale;
a mezzo di istituzioni, per lesercizio di servizi sociali senza rilevanza imprenditoriale;
a mezzo di società per azioni o a responsabilità limitata a prevalente capitale pubblico, qualora si renda opportuna, in relazione alla natura del servizio da erogare, la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati;
a mezzo di convenzioni, consorzi, accordi di programma, unioni di comuni nonché ogni altra forma consentita dalla legge.
Il Comune può partecipare a società per azioni, a prevalente capitale pubblico per la gestione di servizi che la legge non riserva in via esclusiva al Comune.
Il Comune può altresì dare impulso e partecipare, anche indirettamente, ad attività economiche connesse ai suoi fini istituzionali avvalendosi dei principi e degli strumenti di diritto comune.
I poteri, a eccezione del referendum, che il presente statuto riconosce ai cittadini nei confronti degli atti del Comune sono estesi anche agli altri atti delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società di capitali a maggioranza pubblica.
Art. 57
Aziende speciali
Il Consiglio comunale può deliberare la costituzione di aziende speciali, dotate di personalità giuridica e di autonomia gestionale e imprenditoriale, e ne approva lo statuto.
Le aziende speciali informano la loro attività a criteri di trasparenza, di efficacia, di efficienza e di economicità e hanno lobbligo del pareggio finanziario ed economico da conseguire attraverso lequilibrio dei costi e dei ricavi, ivi compresi i trasferimenti.
I servizi di competenza delle aziende speciali possono essere esercitati anche al di fuori del territorio comunale, previa stipulazione di accordi tesi a garantire leconomicità e la migliore qualità dei servizi.
Art. 58
Struttura delle aziende speciali
Lo statuto delle aziende speciali ne disciplina la struttura, il funzionamento, le attività e i controlli.
Sono organi delle aziende speciali il consiglio di amministrazione, il presidente, il direttore e il collegio di revisione.
Il presidente e gli amministratori delle aziende speciali sono nominati dal Sindaco fra le persone in possesso dei requisiti di eleggibilità a consigliere comunale dotate di speciale competenza tecnica o amministrativa per studi compiuti, per funzioni esercitate presso aziende pubbliche o private o per uffici ricoperti.
Il direttore è assunto per pubblico concorso, salvo i casi previsti dal T.U. 2578/25 in presenza dei quali si può procedere alla chiamata diretta.
Il Consiglio comunale provvede alla nomina del revisore dei conti, conferisce il capitale di dotazione e determina gli indirizzi e le finalità dellamministrazione delle aziende, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per la funzione dei beni o servizi.
Il Consiglio comunale approva altresì i bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo delle aziende speciali ed esercita la vigilanza sul loro operato.
Gli amministratori delle aziende speciali possono essere revocati soltanto per gravi violazioni di legge, documentata inefficienza o difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dellamministrazione approvate in Consiglio comunale.
Art. 59
Istituzioni
Le istituzioni sono organismi strumentali del Comune privi di personalità giuridica ma dotate di autonomia gestionale.
Sono organi delle istituzioni il consiglio di amministrazione, il presidente e il direttore.
Gli organi dellistituzione sono nominati dal Sindaco che può revocarli per gravi violazioni di legge, per documentata inefficienza o per difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dellamministrazione.
Il Consiglio comunale determina gli indirizzi e le finalità dellamministrazione delle istituzioni, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per la diffusione dei beni o dei servizi, approva i bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo delle aziende speciali ed esercita la vigilanza sul loro operato.
Il consiglio di amministrazione provvede alla gestione dellistituzione deliberando nellambito delle finalità e degli indirizzi approvati dal Consiglio comunale e secondo le modalità organizzative e funzionali previste dal regolamento.
Il regolamento può anche prevedere forme di partecipazione dei cittadini o degli utenti alla gestione o al controllo dellistituzione.
Art. 60
Societa per azioni a responsabilita limitata
Il Consiglio comunale può approvare la partecipazione dellente o della società per azioni o a responsabilità limitata per la gestione dei servizi pubblici, eventualmente provvedendo anche alla loro costituzione.
Nel caso dei servizi pubblici di primaria importanza la partecipazione del Comune, unitamente a quella di altri eventuali enti pubblici, dovrà essere obbligatoriamente maggioritaria.
Nellatto costitutivo, lo statuto o lacquisto di quote o di azioni devono essere approvati dal Consiglio comunale e deve in ogni caso garantita la rappresentatività dei soggetti pubblici negli organi di amministrazione.
Il Comune sceglie i propri rappresentanti tra i soggetti di specifica competenza tecnica e professionale e nel concorrere agli atti gestionali considera gli interessi dei consumatori e degli utenti.
I consiglieri comunali non possono essere nominati nei consigli di amministrazione delle società per azioni o a responsabilità limitata.
Il Sindaco o un suo delegato partecipa allassemblea dei soci in rappresentanza dellente.
Il Consiglio comunale provvede a verificare annualmente landamento della società per azioni o a responsabilità limitata e a controllare che linteresse della collettività sia adeguatamente tutelato nellambito dellattività esercitata dalla società medesima.
Art. 61
Convenzioni
Il Consiglio comunale, su proposta della Giunta, delibera apposite convenzioni da stipularsi con amministrazioni statali, altri enti pubblici o con privati al fine di fornire in modo coordinato i servizi pubblici.
Le convenzioni devono stabilire i fini, la durata, le forme di consultazione e i reciproci obblighi e garanzie.
Art. 62
Consorzi
Il Comune può partecipare alla costituzione di consorzi con altri enti locali per la gestione associata di uno o più servizi secondo le norme previste per le aziende speciali in quanto applicabili.
A questo fine il Consiglio comunale approva, a maggioranza assoluta dei componenti, una convenzione ai sensi del precedente articolo, unitamente allo statuto del consorzio.
La convenzione deve prevedere lobbligo a carico del consorzio della trasmissione al Comune degli atti fondamentali che dovranno essere pubblicati con le modalità di cui allart. 44, 2° comma del presente statuto.
Il Sindaco o un suo delegato fa parte dellassemblea del consorzio con responsabilità pari alla quota di partecipazione fissata dalla convenzione e dallo statuto del consorzio.
Art. 63
Accordi di programma
Il Sindaco per la definizione e lattuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, lazione integrata e coordinata del Comune e di altri soggetti pubblici, in relazione alla competenza primaria o prevalente del Comune sullopera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la conclusione di un accordo di programma per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinare i tempi, le modalità, il finanziamento e ogni altro connesso adempimento.
Laccordo di programma, consistente nel consenso unanime del Presidente della Regione, del Presidente della Provincia, dei Sindaci delle amministrazioni interessate viene definito in unapposita conferenza la quale provvede altresì allapprovazione formale dellaccordo stesso ai sensi dellart. 34, comma 4°, del D.lgs. 18 agosto 2000 n. 267. Qualora laccordo sia adottato con decreto del Presidente della Regione e comporti variazioni degli strumenti urbanistici, ladesione del Sindaco allo stesso deve essere ratificata dal Consiglio comunale entro 30 giorni a pena di decadenza.
TITOLO V°
UFFICI E PERSONALE
CAPO I°
Uffici
Art. 64
Principi strutturali e organizzativi
Lamministrazione del Comune si esplica mediante il perseguimento degli obiettivi specifici e deve essere improntata ai seguenti principi:
unorganizzazione del lavoro per progetti, obiettivi e programmi;
lanalisi e lindividuazione delle produttività, e dei cariche funzionali di lavoro e del grado di efficienza dellattività svolta da ciascun elemento dellapparato;
individuazione delle responsabilità strettamente collegata allambito di autonomia decisionale dei soggetti;
il superamento della separazione rigida delle competenze nella divisione del lavoro e il conseguimento della massima flessibilità delle strutture e del personale e della massima collaborazione tra gli uffici.
Art. 65
Organizzazione degli uffici e del personale
Il Comune disciplina con appositi atti la dotazione organica del personale e, in conformità alle norme del presente statuto, lorganizzazione degli uffici e dei servizi sulla base della distinzione tra funzione politica e di controllo attribuita al Consiglio comunale, al Sindaco e alla Giunta e funzione di gestione amministrativa attribuita al direttore generale e ai responsabili degli uffici e dei servizi.
Gli uffici sono organizzati secondo i principi di autonomia, trasparenza ed efficienza e criteri di funzionalità, economicità di gestione e flessibilità della struttura.
I servizi e gli uffici operano sulla base dellindividuazione delle esigenze dei cittadini, adeguando costantemente la propria azione amministrativa e i servizi offerti, verificandone la rispondenza ai bisogni e leconomicità
Gli orari dei servizi aperti al pubblico vengono fissati per il miglior soddisfacimento delle esigenze dei cittadini.
Art. 66
Regolamento degli uffici e dei servizi
Il Comune attraverso il regolamento di organizzazione stabilisce le norme generali per lorganizzazione e il funzionamento degli uffici e, in particolare, le attribuzioni e le responsabilità di ciascuna struttura organizzativa, i rapporti reciproci tra uffici e i servizi tra questi, il direttore e gli organi amministrativi.
I regolamenti si uniformano, fatte salve le deroghe previste dalla legge, al principio secondo cui agli organi di governo è attribuita la funzione politica di indirizzo e di controllo, intesa come potestà di stabilire in piena autonomia obiettivi e finalità dellazione amministrativa in ciascun settore e di verificarne il conseguimento; al direttore e ai funzionari responsabili spetta, ai fini del perseguimento degli obiettivi assegnati, il compito di definire, congruamente con i fini istituzionali, gli obiettivi più operativi e la gestione amministrativa, tecnica e contabile secondo principi di professionalità e responsabilità.
Il Comune recepisce e applica gli accordi collettivi nazionali approvati nelle forme di legge e tutela la libera organizzazione sindacale dei dipendenti stipulando con le rappresentanze sindacali gli accordi collettivi decentrati ai sensi delle norme dei legge contrattuali in vigore.
Art. 67
Diritti e doveri dei dipendenti
I dipendenti comunali, inquadrati in ruoli organici e ordinati secondo qualifiche funzionali in conformità alla disciplina generale sullo stato giuridico e il trattamento economico del personale stabilito dalla legge e dagli accordi collettivi nazionali, svolgono la propria attività al servizio e nellinteresse dei cittadini.
Ogni dipendente comunale è tenuto ad assolvere con correttezza e tempestività agli incarichi di competenza dei relativi uffici e servizi e, nel rispetto delle competenze dei rispettivi ruoli, a raggiungere gli obiettivi assegnati. Egli è altresì direttamente responsabile verso il direttore, il responsabile degli uffici e dei servizi e lamministrazione degli atti compiuti e dei risultati conseguiti nellesercizio delle proprie funzioni.
Il regolamento organico determina le condizioni e le modalità con le quali il Comune promuove laggiornamento e lelevazione professionale del personale, assicura condizioni di lavoro idonee a preservare la salute e lintegrità psicofisica e garantisce pieno ed effettivo esercizio delle libertà e dei diritti sindacali.
Lapprovazione dei ruoli dei tributi e dei canoni nonché la stipulazione, in rappresentanza dellente, dei contratti già approvati, compete al personale responsabile delle singole aree e dei diversi servizi, nel rispetto delle direttive impartite dal Sindaco, dal direttore e dagli organi collegiali.
Il personale di cui al precedente comma provvede altresì al rilascio delle autorizzazioni commerciali, di polizia amministrativa, nonché delle autorizzazioni, delle concessioni edilizie e alla pronuncia delle ordinanze di natura non continuabile e urgente.
Il regolamento di organizzazione individua forme e modalità di gestione della tecnostruttura comunale.
CAPO II°
PERSONALE DIRETTIVO
Art. 68
Direttore generale
Il Sindaco, previa delibera della Giunta comunale, può nominare un Direttore generale, al di fuori della dotazione organica e con un contratto a tempo determinato, secondo i criteri stabiliti dal regolamento di organizzazione, dopo aver stipulato apposita convenzione tra comuni le cui popolazioni assommate raggiungano i 15mila abitanti.
In tal caso il Direttore generale dovrà provvedere alla gestione coordinata o unitaria dei servizi tra i comuni interessati.
Art. 69
Compiti del Direttore generale
Il Direttore generale provvede ad attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dellente secondo le direttive che, a tale riguardo, gli impartirà il Sindaco.
Il Direttore generale sovrintende alla gestione dellente perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza tra i responsabili di servizio che allo stesso tempo rispondono nellesercizio delle funzioni loro assegnate.
La durata dellincarico non può eccedere quella del mandato elettorale del Sindaco che può procedere alla sua revoca previa delibera della Giunta comunale nel caso in cui non riesca a raggiungere gli obiettivi fissati o quando sorga contrasto con le linee di politica amministrativa della Giunta, nonché in ogni altro caso di grave opportunità.
Quando non risulta stipulata la convenzione per il servizio di Direttore generale, le relative funzioni possono essere conferite dal Sindaco al Segretario comunale, sentita Giunta comunale.
Art. 70
Funzioni del Direttore generale
Il Direttore generale predispone la proposta del piano dettagliato degli obiettivi previsto dalle norme della contabilità, sulla base degli indirizzi forniti dal Sindaco e dalla Giunta comunale.
Egli in particolare esercita le seguenti funzioni:
predispone, sulla base delle direttive stabilite dal Sindaco, programmi organizzativi o di attuazione, relazioni o studi particolari;
organizza e dirige il personale, coerentemente con gli indirizzi funzionali stabiliti dal Sindaco e dalla Giunta;
verifica lefficacia e lefficienza dellattività degli uffici e del personale ad essi preposto;
promuove i procedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili degli uffici e dei servizi e adotta le sanzioni sulla base di quanto prescrive il regolamento, in armonia con le previsioni dei contratti collettivi di lavoro,
autorizza le missioni, le prestazioni di lavoro straordinario, i congedi, i permessi dei responsabili dei servizi;
emana gli atti di esecuzione delle deliberazioni non demandati alla competenza del Sindaco o dei responsabili dei servizi;
gestisce i processi di mobilità intersettoriale del personale;
riesamina annualmente, sentiti i responsabili dei settori, lassetto organizzativo dellente e la distribuzione dellorganico effettivo, proponendo alla Giunta e al Sindaco eventuali provvedimenti in merito;
promuove i procedimenti e adotta, in via surrogatoria, gli atti di competenza dei responsabili dei servizi nei casi in cui essi siano temporaneamente assenti, previa istruttoria curata dal servizio competente.
Art. 71
Responsabili degli uffici e dei servizi
I responsabili degli uffici e dei servizi sono individuati nel regolamento di organizzazione e nel regolamento organico del personale.
I responsabili provvedono ad organizzare gli uffici e i servizi ad essi assegnati in base alle indicazioni ricevute dal Direttore generale se nominato, ovvero dal Segretario comunale e secondo le direttive impartite dal Sindaco e dalla Giunta comunale.
Essi nellambito delle competenze loro assegnate provvedono a gestire lattività dellente e ad attuare gli indirizzi e a raggiungere gli obiettivi indicati dal Direttore generale, se nominato, dal Sindaco e dalla Giunta comunale.
Art. 72
Funzioni dei responsabili degli uffici e dei servizi
I responsabili degli uffici e dei servizi stipulano in rappresentanza dellente i contratti già deliberati, approvano i ruoli dei tributi e dei canoni, gestiscono le procedure di appalto e di concorso e provvedono agli atti di gestione finanziaria, ivi compresa lassunzione degli impegni di spesa.
Essi provvedono altresì al rilascio delle autorizzazioni o concessioni e svolgono inoltre le seguenti funzioni:
presiedono le commissioni di gara e di concorso, assumono le responsabilità dei relativi procedimenti e propongono alla Giunta la designazione degli altri membri;
rilasciano le attestazioni e le certificazioni;
emettono le comunicazioni, i verbali, le diffide e ogni altro atto costituente manifestazione di giudizio e di conoscenza, ivi compresi, per esempio, i bandi di gara e gli avvisi di pubblicazione degli strumenti urbanistici;
provvedono alle autenticazioni e alle legalizzazioni;
pronunciano le ordinanze di demolizione dei manufatti abusivi e ne curano lesecuzione;
emettono le ordinanze di ingiunzione di pagamento di sanzioni amministrative e dispongono lapplicazione delle sanzioni accessorie nellambito degli indirizzi stabiliti dalla Giunta comunale;
pronunciano le altre ordinanze previste da norme di legge o di regolamento a eccezione di quelle di cui allart. 50 del D.lgs 18 agosto 2000 n. 267 ;
promuovono i procedimenti disciplinari nei confronti del personale a essi sottoposto e adottano le sanzioni nei limiti e con la procedure previste dal regolamento;
provvedono a dare pronta esecuzione alle deliberazioni della Giunta e del Consiglio e alle direttive impartite dal Sindaco e dal Direttore;
forniscono al direttore nei termini di cui al regolamento di contabilità gli elementi per la predisposizione della proposta di piano degli obiettivi;
autorizzano le prestazioni di lavoro straordinario, le ferie, i recuperi, le missioni del personale dipendente secondo le direttive impartite dal Direttore e dal Sindaco;
concedono le licenze agli obiettori di coscienza in servizio presso il Comune;
rispondono, nei confronti del Direttore generale, del mancato raggiungimento degli obiettivi loro assegnati.
I responsabili degli uffici e dei servizi possono delegare le funzioni che precedono al personale a essi sottoposto, pur rimanendo completamente responsabili del regolare adempimento dei compiti loro assegnati.
Il Sindaco può delegare ai responsabili degli uffici e dei servizi ulteriori funzioni non previste dallo statuto e dai regolamenti, impartendo contestualmente le necessarie direttive per il loro corretto espletamento.
Art. 73
Incarichi dirigenziali e alta specializzazione
La Giunta comunale, nelle forme, con i limiti e le modalità previste dalla legge, e dal regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi, può deliberare al di fuori della dotazione organica lassunzione con contratto a tempo determinato di personale dirigenziale o di alta specializzazione nel caso in cui non siano presenti analoghe professionalità.
La Giunta comunale nel caso di vacanza del posto o per altri gravi motivi può assegnare, con le forme e le modalità previste dal regolamento, la titolarità di uffici e di servizi a personale assunto a tempo determinato o incaricato con contratto di lavoro autonomo, ai sensi dellart. 110 del D.lgs. 18 agosto 2000 n. 267.
I contratti a tempo determinato non possono essere trasformati a tempo indeterminato, salvo che non lo consentano apposite norme di legge.
Art. 74
Collaborazioni esterne
Il regolamento può prevedere collaborazioni esterne, ad alto contenuto di professionalità, con rapporto di lavoro autonomo per obiettivi determinati e convenzioni a termine.
Le norme regolamentari per il conferimento degli incarichi di collaborazione a soggetti estranei allamministrazione, devono stabilirne la durata, che non potrà essere superiore alla durata del programma, e i criteri per la determinazione del relativo trattamento economico.
Art. 75
Ufficio di indirizzo e di controllo
Il regolamento può prevedere la costituzione di uffici posti alle dirette dipendenze del Sindaco, della Giunta comunale o degli assessori, per lesercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge, costituiti da dipendenti dellente o da collaboratori assunti a tempo determinato purché lente non sia dissestato e/o non versi in situazioni strutturali deficitarie di cui allart. 242 del D.lgs. n. 267/2000.
CAPO III°
IL SEGRETARIO COMUNALE
Art. 76
Segretario comunale
Il Segretario comunale è nominato dal Sindaco, da cui dipende funzionalmente ed è scelto nellapposito albo.
Il Consiglio comunale può approvare la stipulazione di convenzioni con altri Comuni per la gestione associata dellufficio di segreteria.
Lo stato giuridico e il trattamento economico del Segretario comunale sono stabiliti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
Il Segretario comunale, nel rispetto delle direttive impartite dal Sindaco, presta consulenza giuridica agli organi del Comune, ai singoli consiglieri e agli uffici.
Art. 77
Funzioni del Segretario comunale
Il Segretario comunale partecipa alle riunioni di Giunta e del Consiglio e ne redige i verbali che sottoscrive insieme al Sindaco.
Il Segretario comunale può partecipare a commissioni di studio e di lavoro interne allente, e con lautorizzazione del Sindaco, a quelle esterne; egli, su richiesta, formula i pareri ed esprime valutazioni di ordine tecnico-giuridico al Consiglio, alla Giunta, al Sindaco, agli assessori e ai singoli consiglieri.
Il Segretario comunale riceve dai consiglieri le richieste di trasmissione delle deliberazioni della Giunta soggette a controllo eventuale del difensore civico.
Egli presiede lufficio comunale per le elezioni in occasione delle consultazioni popolari e dei referendum e riceve le dimissioni del Sindaco, degli assessori e dei consiglieri nonché le proposte di revoca e la mozione di sfiducia.
Il Segretario comunale roga i contratti del comune, nei quali lente è parte, quando non sia necessaria la presenza di un notaio, e autentica le scritture private e gli atti unilaterali nellinteresse dellente, ed esercita infine ogni altra funzione attribuitagli dallo statuto o dal regolamento conferitagli dal Sindaco.
Art. 78
Vicesegretario comunale
La dotazione organica del personale potrà prevedere un Vicesegretario comunale individuandolo in uno dei funzionari apicali dellente in possesso di laurea.
Il Vicesegretario comunale collabora con il segretario nello svolgimento delle sue funzioni organizzative e lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.
CAPO IV°
LA RESPONSABILITA
Art. 79
Responsabilita verso il Comune
Gli amministratori e i dipendenti comunali sono tenuti a risarcire al comune i danni derivanti da violazioni di obblighi di servizio.
Il Sindaco, il Segretario comunale, il Responsabile del servizio che vengano a conoscenza, direttamente o i seguito a rapporto cui sono tenuti organi inferiori, di fatti che diano luogo a responsabilità ai sensi del primo comma, devono farne denuncia al procuratore della Corte dei Conti, indicando tutti gli elementi raccolti per laccertamento delle responsabilità e la determinazione dei danni.
Qualora il fatto dannoso sia imputabile al Segretario comunale o ad un Responsabile di servizio la denuncia è fatta a cura del Sindaco.
Art. 80
Responsabilita verso terzi
Gli amministratori, il segretario, il direttore e i dipendenti comunali che, nellesercizio delle funzioni loro conferite dalle leggi e dai regolamenti, cagionano ad altri, per dolo o colpa grave, un danno ingiusto sono personalmente obbligati a risarcirlo.
Ove il Comune abbia corrisposto al terzo lammontare del danno cagionato dallamministratore, dal segretario o dal dipendente si rivale agendo contro questi ultimi a norma del precedente articolo.
La responsabilità personale dellamministratore, del segretario, del direttore o del dipendente che abbia violato i diritti di terzi sussiste sia nel caso di adozione di atti o compimento di operazioni, sia nel caso di omissioni o nel ritardo ingiustificato di atti od operazioni al cui compimento lamministratore o il dipendente siano obbligati per legge o per regolamento.
Quando la violazione del diritto sia derivata da atti od operazioni di organi collegiali del Comune, sono responsabili, in solido, il presidente e i membri del collegio che hanno partecipato allatto od operazione. La responsabilità è esclusa per coloro che abbiano fatto constatare nel verbale il proprio dissenso.
Art. 81
Responsabilita dei contabili
Il tesoriere e ogni altro contabile che abbia maneggio di denaro del Comune o sia incaricato della gestione dei beni comunali, nonché chiunque ingerisca, senza legale autorizzazione, nel maneggio di denaro del Comune deve rendere il conto della gestione ed è soggetto alle responsabilità stabilite nelle norme di legge e di regolamento.
CAPO V°
FINANZA E CONTABILITA
Art. 82
Ordinamento
Lordinamento della finanza del Comune è riservato alla legge e, nei limiti da essa previsti, dal regolamento.
Nellambito della finanza pubblica il Comune è titolare di autonomia finanziaria fondata su certezza di risorse proprie e trasferite.
Il Comune, in conformità delle leggi vigenti in materia, è altresì titolare di potestà impositiva autonomia nel campo delle imposte, delle tasse e delle tariffe, ed ha un proprio demanio e patrimonio.
Art. 83
Attivita finanziaria del Comune
Le entrate finanziarie del Comune sono costituite da imposte proprie, addizionali e compartecipazioni ad imposte erariali e regionali, tasse e diritti per servizi pubblici, trasferimenti erariali, trasferimenti regionali, altre entrate proprie anche di natura patrimoniale, risorse per investimenti e da ogni altra entrata stabilita per legge o regolamento.
I trasferimenti erariali sono destinati a garantire i servizi pubblici comunali indispensabili; le entrate fiscali, finanziano i servizi pubblici ritenuti necessari per lo sviluppo della comunità e integrano la contribuzione erariale per lerogazione dei servizi pubblici indispensabili.
Nellambito delle facoltà concesse dalla legge il Comune istituisce, sopprime e regolamenta, con deliberazione consiliare, imposte, tasse e tariffe.
La potestà impositiva in materia tributaria viene svolta dal Comune, nel rispetto dei principi dettati dalla legge 27 luglio 2000 n. 212, mediante adeguamento dei relativi atti amministrativi. In particolare, lorgano competente a rispondere allistituto dellinterpello è individuato nel dipendente responsabile del tributo.
Il Comune applica le imposte tenendo conto della capacità contributiva dei soggetti passivi secondo i principi di progressività stabiliti dalla Costituzione e applica le tariffe in modo da privilegiare le categorie più deboli della popolazione.
Art. 84
Amministrazione dei beni comunali
Il Sindaco dispone la compilazione dellinventario dei beni demaniali e patrimoniali del Comune da rivedersi, annualmente ed è responsabile, unitamente al Segretario e al ragioniere del Comune dellesattezza dellinventario, delle successive aggiunte e modificazioni e della conservazione dei titoli, atti, carte e scritture relative al patrimonio.
I beni patrimoniali comunali non utilizzati in proprio e non destinati a funzioni sociali ai sensi del titolo secondo presente statuto devono, di regola, essere dati in affitto; i beni demaniali possono essere concessi in uso con canoni la cui tariffa è determinata dalla Giunta comunale.
Le somme provenienti dallalienazione di beni, da lasciti, donazioni, riscossioni di crediti o, comunque, da cespiti da investirsi a patrimonio, debbono essere impiegate in titoli nominativi dello Stato o nellintenzione di passività onerose e nel miglioramento del patrimonio o nella realizzazione di opere pubbliche.
Art. 85
Bilancio comunale
Lordinamento contabile del comune è riservato alla legge dello Stato e, nei limiti da questa fissati, al regolamento di contabilità.
La gestione finanziaria del Comune si svolge in base al bilancio annuo di previsione redatto in termini di competenza, deliberato dal Consiglio comunale entro il termine stabilito dal regolamento, osservando i principi delluniversalità, unità, annualità, veridicità, pubblicità, dellintegrità e del pareggio economico e finanziario.
Il bilancio e gli allegati prescritti dalla legge devono essere redatti in modo da consentirne la lettura per programmi, servizi e interventi.
Gli impegni di spesa, per essere efficaci, devono contenere il visto di regolarità contabile attestante la relativa copertura finanziaria da parte del responsabile del servizio finanziario.
Art. 86
Rendiconto della gestione
I fatti gestionali sono rilevati mediante contabilità finanziaria ed economica e dimostrati nel rendiconto comprendente il conto del bilancio, il conto economico e il conto del patrimonio.
Il rendiconto è deliberato dal Consiglio comunale entro il 30 giugno dellanno successivo.
La Giunta comunale allega al rendiconto una relazione illustrativa con cui esprime le valutazioni dellefficacia dellazione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi e ai costi sostenuti, nonché la relazione del collegio del revisore dei conti.
Art. 87
Attivita contrattuale
Il Comune per il perseguimento dei suoi fini istituzionali, provvede mediante contratti agli appalti di lavori, alle forniture di beni e servizi, alle vendite, agli acquisti a titolo oneroso, alle permute e alle locazioni.
La stipulazione dei contratti deve essere preceduta dalla determinazione del responsabile del procedimento di spesa.
La determinazione deve indicare il fine che con il contratto si intende perseguire, loggetto, la forma e le clausole ritenute essenziali nonché le modalità di scelta del contraente in base alle disposizioni vigenti.
Art. 88
Revisore dei conti
Il Consiglio comunale elegge il revisore dei conti secondo i criteri stabiliti dalla legge.
Il revisore ha diritto di accesso agli atti e documenti dellente, dura in carica tre anni, è rieleggibile per una sola volta ed è revocabile per inadempienza nonché quando ricorrono gravi motivi che influiscono negativamente sullespletamento del mandato.
Il revisore collabora con il Consiglio comunale nella sua funzione di controllo e di indirizzo, esercita la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione dellente e attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, redigendo apposita relazione, che accompagna la proposta di deliberazione consiliare del rendiconto del bilancio.
Nella relazione di cui al precedente comma il revisore esprime rilievi e proposte tendenti a conseguire una migliore efficienza, produttività ed economicità della gestione.
Il revisore, ove riscontri gravi irregolarità nella gestione dellente, ne riferisce immediatamente al Consiglio.
Il revisore risponde della verità delle sue attestazioni e adempie ai doveri con la diligenza del mandatario e del buon padre di famiglia.
Al revisore dei conti possono essere affidate le ulteriori funzioni relative al controllo di gestione nonché alla partecipazione al nucleo di valutazione dei responsabili degli uffici e dei servizi di cui allart. 20 del D.lgs. 3 febbraio 1993 n. 29.
Art. 89
Tesoreria
1. Il Comune ha un servizio di tesoreria che comprende:
la riscossione di tutte le entrate, di pertinenza comunale, versate dai debitori in base ad ordini di incasso e liste di carico e dal concessionario del servizio di riscossione dei tributi;
la riscossione di qualsiasi altra somma spettante di cui il tesoriere è tenuto a dare comunicazione allente entro 10 giorni;
il pagamento delle spese ordinate mediante mandati di pagamento nei limiti degli stanziamenti di bilancio e dei fondi di cassa disponibili;
il pagamento, anche in mancanza dei relativi mandati, delle rate di ammortamento di mutui, dei contributi previdenziali e delle altre somme stabilite dalla legge.
2. I rapporti del Comune con il tesoriere sono regolati dalla legge, dal regolamento di
contabilità nonché da apposita convenzione.
Art. 90
Controllo economico della gestione
I responsabili degli uffici e dei servizi possono essere chiamati a eseguire operazioni di controllo economico-finanziario per verificare la rispondenza della gestione dei fondi loro assegnati dal bilancio e agli obiettivi fissati dalla Giunta e dal Consiglio.
Le operazioni eseguite e le loro risultanze sono descritte in un verbale che, insieme con le proprie osservazioni e rilievi, viene rimesso allassessore competente che ne riferisce alla Giunta per eventuali provvedimenti di competenza, da adottarsi sentito il collegio dei revisori.
TITOLO VI°
NORME FINALI
Art. 91
Revisione dello statuto
La revisione o labrogazione, totale o parziale, dello statuto è deliberata dal Consiglio comunale con il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri assegnati. Qualora tale maggioranza non venga raggiunta, la votazione è ripetuta in successive sedute da tenersi entro trenta giorni e la revisione o labrogazione è approvata se ottiene per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.
La deliberazione di abrogazione totale dello statuto non ha efficacia se non è accompagnata dalla deliberazione di un nuovo statuto che sostituisca il precedente.
Art. 92
Entrata in vigore dello statuto
Lo statuto entra in vigore, dopo lespletamento del controllo da parte del CO.RE.CO., decorsi trenta giorni dalla sua affissione allalbo pretorio del Comune.
Comune di Mombello Monferrato (Alessandria)
Statuto comunale
INDICE
TITOLO I
Principi generali
Art. 1 - Principi fondamentali
Art. 2 - Finalità
Art. 3 - Programmazione e forme di cooperazione
Art. 4 - Funzioni proprie e funzioni delegate
Art. 5 - Territorio e sede comunale
Art. 6 - Albo Pretorio
Art. 7 - Stemma e gonfalone
TITOLO II
Ordinamento strutturale
Capo I
Organi e loro attribuzioni
Art. 8 - Organi
Art. 9 - Deliberazioni degli organi collegiali
Art. 10 - Consiglio comunale
Art. 11 - Sessioni e convocazione
Art. 12 - Linee programmatiche di mandato
Art. 13 - Commissioni
Art. 14 - Attribuzioni delle Commissioni
Art. 15 - Consiglieri
Art. 16 - Diritti e doveri dei consiglieri
Art. 17 - Gruppi consiliari
Art. 18 - Sindaco
Art. 19 - Attribuzioni di amministrazione
Art. 20 - Attribuzioni di vigilanza
Art. 21 - Attribuzioni di organizzazione
Art. 22 - Vicesindaco
Art. 23 - Giunta comunale
Art. 24 - Composizione
Art. 25 - Nomina
Art. 26 - Funzionamento della Giunta
Art. 27 - Competenze
TITOLO III
Istituti di partecipazione dei cittadini
Capo I
Partecipazione e decentramento
Art. 28 - Partecipazione popolare
Capo II
Associazionismo e volontariato
Art. 29 - Associazionismo
Art. 30 - Diritti delle associazioni
Art. 31 - Contributi alle associazioni
Art. 32 - Volontariato
Capo III
Modalità di partecipazione
Art. 33 - Consultazioni
Art. 34 - Petizioni
Art. 35 - Proposte
Art. 36 - Referendum
Art. 37 - Accesso agli atti
Art. 38 - Diritto di informazione
Art. 39 - Istanze
Capo IV
Procedimento amministrativo
Art. 40 - Diritto di intervento nei procedimenti
Art. 41 - Procedimenti ad istanza di parte
Art. 42 - Procedimenti ad impulso di ufficio
Art. 43 - Determinazione del contenuto dellatto
TITOLO IV
Attività amministrativa
Art. 44 - Obiettivi dellattività amministrativa
Art. 45 - Servizi pubblici comunali
Art. 46 - Forme di gestione dei servizi pubblici
Art. 47 - Aziende speciali
Art. 48 - Struttura delle aziende speciali
Art. 49 - Istituzioni
Art. 50 - Società per azioni o a responsabilità limitata
Art. 51 - Convenzioni
Art. 52 - Consorzi
Art. 53 - Unioni
Art. 54 - Accordi di programma
TITOLO V
Uffici e personale
Capo I
Uffici
Art. 55 - Principi strutturali e organizzativi
Art. 56 - Organizzazione degli uffici e del personale
Art. 57 - Regolamento degli uffici e dei servizi
Art. 58 - Diritti e doveri dei dipendenti
Capo II
Personale direttivo
Art. 59 - Direttore Generale
Art. 60 - Responsabili degli uffici e dei servizi
Art. 61 - Funzioni dei responsabili degli uffici e dei servizi
Art. 62 - Incarichi dirigenziali e di alta specializzazione
Art. 63 - Collaborazioni esterne
Art. 64 - Ufficio di indirizzo e di controllo
Capo III
Il segretario comunale
Art. 65 - Il Segretario comunale
Art. 66 - Funzioni del segretario comunale
Art. 67 - Vice segretario
Capo IV
La responsabilità
Art. 68 - Responsabilità verso il comune
Art. 69 - Responsabilità verso terzi
Art. 70 - Responsabilità dei contabili
Capo V
Finanza e contabilità
Art. 71 - Ordinamento
Art. 72 - Attività finanziaria del Comune
Art. 73 - Revisore dei conti
Art. 74 - Amministrazione dei beni comunali
Art. 75 - Bilancio comunale e rendiconto della gestione
Art. 76 - Attività contrattuale
Art. 77 - Controllo economico della gestione
TITOLO VI
Disposizioni diverse
Art. 78 - Iniziativa per il mutamento delle circoscrizioni provinciali
Art. 79 - Pareri obbligatori
Art. 80 - Entrata in vigore
TITOLO I
Principi generali
Art. 1
Principi fondamentali
La comunità di Mombello Monferrato è Ente autonomo locale, il quale ha rappresentatività generale secondo i principi della Costituzione e della legge generale dello Stato.
Considerata la peculiare realtà territoriale e sociale in cui si colloca, rivendica uno specifico ruolo nella gestione delle risorse economiche locali, ivi compreso il gettito fiscale, nonché lorganizzazione dei servizi pubblici o di pubblico interesse; ciò nel rispetto del principio della sussidiarietà, secondo cui la responsabilità pubblica compete allautorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini.
Lautogoverno della comunità si realizza con i poteri e gli istituti di cui al presente statuto.
Art. 2
Finalità
Il comune promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico della propria comunità, ispirandosi ai valori ed agli obiettivi della Costituzione.
Il comune persegue la collaborazione e la cooperazione con tutti i soggetti pubblici e privati e promuove la partecipazione dei cittadini, delle forze sociali, economiche e sindacali allamministrazione.
Il comune, istituzione autonoma entro lunità della Repubblica, è lente che rappresenta e cura gli interessi generali della comunità, con esclusione di quelli che la Costituzione e la legge attribuiscono ad altri soggetti.
Il comune ispira la propria azione ai seguenti criteri e principi:
coordina lattività dei propri organi nelle forme più idonee per recepire, nel loro complesso, i bisogni e gli interessi generali espressi dalla comunità ed indirizza il funzionamento delle proprie strutture affinché provveda a soddisfarli;
assume le iniziative e promuove gli interventi necessari per assicurare pari dignità ai cittadini e per tutelarne i diritti fondamentali, ispirando la sua azione ai principi di equità e solidarietà per il superamento degli squilibri economici e sociali esistenti nella comunità, nella difesa della vita umana e della famiglia, nella tutela della maternità e della prima infanzia, nonché nella tutela della salute pubblica in generale per garantire alla collettività un miglior qualità della vita;
sviluppa le risorse naturali ed ambientali, tutela i beni storici, culturali, artistici e monumentali presenti nel proprio territorio, impegnandosi altresì nella salvaguardia degli usi, costumi, tradizioni, idiomi, arti e mestieri dellarea e della realtà locale a cui storicamente appartiene;
concorre allo sviluppo e al sostegno della vita di relazione, promuovendo le attività ricreative, sportive e delle altre funzioni comprese nel settore organico dei servizi socioculturali;
per il raggiungimento di tali finalità, il comune favorisce listituzione di enti, organismi ed associazioni culturali, ricreative e sportive, promuovendo la realizzazione di idonee strutture, servizi ed impianti, assicurandone laccesso agli stessi enti, organismi ed associazioni;
promuove ed attiva un organico assetto del territorio nel quadro di un programma di sviluppo degli insediamenti residenziali, delle infrastrutture e dei servizi sociali, delle aree destinate alle attività industriali/commerciali e del terziario, avendo la maggior cura di impedire insediamenti aventi potenzialità inquinanti; attiverà altresì le opere infrastrutturali primarie e secondarie in relazione alle esigenze e priorità, nel rispetto delle indicazioni stabilite dagli strumenti urbanistici generali vigenti, nonché anche dagli eventuali piani attuativi pluriennali adottati in rapporto alle capacità di investimento proprie ed acquisibili e finanziabili dalle disposizioni legislative in materia;
attiva e partecipa a forme di collaborazione e di cooperazione con gli altri soggetti del sistema delle autonomie per lesercizio associato di funzioni e servizi sovracomunali, con il fine di conseguire più elevati livelli di efficienza ed efficacia economica nella loro gestione, ricercando quindi il miglior processo complessivo di sviluppo;
rimuove tutti gli ostacoli che impediscono leffettivo sviluppo della persona umana e leguaglianza degli individui;
facilita il superamento di ogni discriminazione tra i sessi, anche tramite la promozione di iniziative che assicurino condizioni di pari opportunità ;
il comune per il raggiungimento dei fini promuove anche rapporti di collaborazione e scambio con altre Comunità Locali , anche di altre Nazioni nei limiti e nel rispetto degli accordi internazionali . Tali rapporti possono esprimersi anche attraverso la forma del gemellaggio .
Il comune promuove e tutela lequilibrato assetto del territorio e concorre, insieme alle altre istituzioni nazionali ed internazionali, alla riduzione dellinquinamento, assicurando, nellambito di un uso sostenibile ed equo delle risorse, i diritti e le necessità delle persone di oggi e delle generazioni future.
Art. 3
Programmazione e forme di cooperazione
Il comune realizza le proprie finalità adottando il metodo e gli strumenti della programmazione.
Il Comune concorre alla determinazione degli obiettivi contenuti nei programmi dello Stato e della Regione Piemonte, avvalendosi dellapporto delle formazioni sociali, economiche, sindacali e culturali operanti nel suo territorio.
I rapporti con gli altri comuni, con la Provincia e la Regione sono informati ai principi di cooperazione, equiordinazione, complementarità e sussidiarietà tra le diverse sfere di autonomia.
Art. 4
Funzioni proprie e funzioni delegate
Le funzioni di cui il Comune ha la titolarità sono individuate dalla legge per settori , in particolare esso prevede :
a) alla rappresentanza , alla cura ed alla crescita sociale , civile e culturale della comunità operante nel territorio comunale ;
b) alla cura ed allo sviluppo del territorio e delle attività economico - produttive , insediative ed abitative che su di esso si svolgono .
Art. 5
Territorio e sede comunale
Il territorio comunale è bene della comunità e come tale il Comune si impegna a tutelarlo garantendone lintegrità e la corretta utilizzazione, anche attraverso il patrimonio comunale.
La circoscrizione del Comune è costituita dalle seguenti frazioni Mombello (capoluogo), Ilengo, Zenevreto,Morsingo,Casalino,Gaminella,Pozzengo, storicamente riconosciute dalla comunità.
Il territorio del Comune si estende per Kmq. 18,89 ed è confinante con i Municipi di Solonghello,Cerrina,Camino,Serralunga di Crea,Ponzano,Gabiano,Castelletto Merli.
Il Palazzo Civico, sede comunale ad ogni effetto, è ubicato nel capoluogo, in piazza Municipio 2.
Le adunanze degli organi elettivi collegiali si svolgono nella sede comunale.In casi del tutto eccezionali e per particolari esigenze, il Consiglio Comunale può riunirsi anche in luoghi diversi dalla propria sede, ma pur sempre nellambito del territorio comunale.
La modifica della denominazione delle borgate e frazioni o della sede comunale avverrà a sensi di legge.
Art. 6
Albo Pretorio
Il sindaco individua nel palazzo civico apposito spazio da destinare ad albo pretorio, per la pubblicazione degli atti ed avvisi previsti dalla legge, dallo statuto e dai regolamenti.
La pubblicazione deve garantire laccessibilità, lintegralità e la facilità di lettura.
Art. 7
Stemma e gonfalone
1.Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome MOMBELLO MONFERRATO e con lo stemma concesso con Decreto del Presidente della Repubblica protocollo numero 2630 in data 27/06/1983 e descritto testualmente come appresso:
dargento al monte allitaliana di sei colli di verde accompagnato in punta da due torri di rosso merlate di tre pezzi ed aperte di nero, al capo appuntato di rosso, caricato dal corno da caccia doro, con ornamenti esteriori da Comune.
TITOLO II
Ordinamento strutturale
CAPO I
Organi e loro attribuzioni
Art. 8
Organi
Sono organi del comune il consiglio comunale, il sindaco e la giunta e le rispettive competenze sono stabilite dalla legge e dal presente statuto.
Il consiglio comunale è organo di indirizzo e di controllo politico e amministrativo.
Il sindaco è responsabile dellamministrazione ed è il legale rappresentante del comune; egli esercita inoltre le funzioni di ufficiale di governo secondo le leggi dello Stato.
La giunta collabora con il sindaco nella gestione amministrativa del comune e svolge attività propositive e di impulso nei confronti del consiglio.
Art. 9
Deliberazioni degli organi collegiali
Le deliberazioni degli organi collegiali sono assunte, di regola, con votazione palese; sono da assumere a scrutinio segreto le deliberazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sullapprezzamento delle qualità soggettive di una persona o sulla valutazione dellazione da questi svolta.
Listruttoria e la documentazione delle proposte di deliberazione avvengono attraverso i responsabili degli uffici; la verbalizzazione degli atti e delle sedute del consiglio e della giunta è curata dal segretario comunale, secondo le modalità ed i termini stabiliti dal regolamento per il funzionamento del consiglio.
Il segretario comunale non partecipa alle sedute quando si trova in stato di incompatibilità: in tal caso è sostituito, in via temporanea, dal componente del consiglio o della giunta nominato dal presidente.
I verbali delle sedute sono firmati dal presidente e dal segretario.
I regolamenti del Consiglio Comunale e della Giunta Comunale disciplinano le modalità di funzionamento dei rispettivi organi collegiali .
Art. 10
Consiglio comunale
Il consiglio comunale è dotato di autonomia organizzativa e funzionale e, rappresentando lintera comunità, delibera lindirizzo politico - amministrativo ed esercita il controllo sulla sua applicazione. La presidenza del consiglio comunale è attribuita al sindaco.
Lelezione, la durata in carica, la composizione e lo scioglimento del consiglio comunale sono regolati dalla legge.
Il consiglio comunale esercita le potestà e le competenze stabilite dalla legge e dallo statuto e svolge le proprie attribuzioni conformandosi ai principi, alle modalità ed alle procedure stabiliti nel presente Statuto e nelle norme regolamentari.
Il consiglio comunale definisce gli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni e provvede alla nomina degli stessi nei casi previsti dalla legge. Detti indirizzi sono valevoli limitatamente allarco temporale del mandato politico - amministrativo dellorgano consiliare.
Il consiglio comunale conforma lazione complessiva dellente ai principi di pubblicità, trasparenza e legalità, ai fini di assicurare imparzialità e corretta gestione amministrativa.
Gli atti fondamentali del consiglio devono contenere lindividuazione degli obiettivi da raggiungere, nonché le modalità di reperimento e di destinazione delle risorse e degli strumenti necessari.
Il consiglio comunale ispira la propria azione al principio di solidarietà.
Art. 11
Sessioni e convocazione
Lattività del consiglio comunale si svolge in sessione ordinaria o straordinaria.
Ai fini della convocazione, sono considerate ordinarie le sedute nelle quali vengono iscritte le proposte di deliberazioni inerenti allapprovazione e verifica delle linee programmatiche del mandato , del bilancio di previsione e del rendiconto della gestione.
Le sessioni ordinarie devono essere convocate almeno cinque giorni prima del giorno stabilito; quelle straordinarie, almeno tre. In caso di eccezionale urgenza, la convocazione può avvenire con un anticipo di almeno 24 ore.
La convocazione del consiglio e lordine del giorno degli argomenti da trattare è effettuata dal Sindaco di sua iniziativa o su richiesta di almeno un quinto dei consiglieri; in tal caso la riunione deve tenersi entro venti giorni e devono essere inseriti allordine del giorno gli argomenti proposti, purché di competenza consiliare.
La convocazione è effettuata tramite avvisi scritti contenenti le questioni da trattare, da consegnarsi a ciascun consigliere nel domicilio eletto nel territorio del comune; la consegna deve risultare da dichiarazione del messo comunale.
Lintegrazione dellordine del giorno con altri argomenti da trattarsi in aggiunta a quelli per cui è stata già effettuata la convocazione è sottoposta alle medesime condizioni di cui al comma precedente e può essere effettuata almeno 24 ore prima del giorno in cui è stata convocata la seduta.
Lelenco degli argomenti da trattare devessere affisso nellalbo pretorio almeno entro il giorno precedente a quello stabilito per la prima adunanza e devessere adeguatamente pubblicizzato in modo da consentire la più ampia partecipazione dei cittadini.
La documentazione relativa alle pratiche da trattare deve essere messa a disposizione dei consiglieri comunali almeno quattro giorni prima della seduta nel caso di sessioni ordinarie, almeno due giorni prima nel caso di sessioni straordinarie e almeno 12 ore prima nel caso di eccezionale urgenza.
Le sedute del consiglio sono pubbliche, salvi i casi previsti dal regolamento consiliare che ne disciplina il funzionamento.
La prima convocazione del consiglio comunale subito dopo le elezioni per il suo rinnovo viene indetta dal sindaco entro dieci giorni dalla proclamazione degli eletti e la riunione deve tenersi entro dieci giorni dalla convocazione.
In caso di impedimento permanente, decadenza, rimozione, decesso del sindaco si procede allo scioglimento del consiglio comunale; il consiglio e la giunta rimangono in carica fino alla data delle elezioni e le funzioni del sindaco sono svolte dal vicesindaco.
Art. 12
Linee programmatiche di mandato
Entro il termine di 120 giorni, decorrenti dalla data del suo avvenuto insediamento, sono presentate, da parte del sindaco, sentita la giunta, le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare durante il mandato politico - amministrativo.
Ciascun consigliere comunale ha il pieno diritto di intervenire nella definizione delle linee programmatiche, proponendo le integrazioni, gli adeguamenti e le modifiche, mediante presentazione di appositi emendamenti, nelle modalità indicate dal regolamento del consiglio comunale.
Con cadenza annuale, entro il 30 settembre, il consiglio provvede, in sessione ordinaria, a verificare lattuazione di tali linee da parte del sindaco e dei rispettivi assessori. E facoltà del consiglio provvedere ad integrare, nel corso della durata del mandato, con adeguamenti strutturali e/o modifiche, le linee programmatiche, sulla base delle esigenze e delle problematiche che dovessero emergere in ambito locale.
Art. 13
Commissioni
Il consiglio comunale potrà istituire, con apposita deliberazione, commissioni permanenti, temporanee o speciali per fini di controllo, di indagine, di inchiesta, di studio. Dette commissioni sono composte solo da consiglieri comunali, con criterio proporzionale. Per quanto riguarda le commissioni aventi funzione di controllo e di garanzia, la presidenza è attribuita ai consiglieri appartenenti ai gruppi di opposizione.
Il funzionamento, la composizione, i poteri, loggetto e la durata delle commissioni verranno disciplinate con il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale.
La delibera di istituzione dovrà essere adottata a maggioranza assoluta dei componenti del consiglio.
Art. 14
Attribuzioni delle Commissioni
Compito delle Commissioni permanenti è lesame preparatorio degli atti deliberativi del Consiglio al fine di favorire il migliore esercizio delle funzioni dellorgano stesso .
Compito delle commissioni temporanee e di quelle speciali è lesame di materie relative a questioni di carattere particolare o generale individuate dal Consiglio Comunale .
Il Regolamento dovrà disciplinare lesercizio delle seguenti attribuzioni :
La nomina del Presidente della commissione , con losservanza , per quanto riguarda le commissioni aventi funzioni di controllo e di garanzia , di quanto disposto al punto 1) dellart. 13;
Le procedure per lesame e lapprofondimento di proposte di deliberazioni loro assegnate dagli organi del Comune ;
Le forme per lesternazione dei pareri , in ordine a quelle iniziative sulle quali per determinazione dellorgano competente , ovvero in virtù di previsione regolamentare , sia ritenuta opportuna la preventiva consultazione ;
I metodi , procedimenti e termini per lo svolgimento di studi , indagini , ricerche ed elaborazione di proposte .
Art. 15
Consiglieri
Lo stato giuridico, le dimissioni e la sostituzione dei consiglieri sono regolati dalla legge; essi rappresentano lintera comunità alla quale costantemente rispondono.
Le funzioni di consigliere anziano sono esercitate dal consigliere che, nellelezione a tale carica, ha ottenuto il maggior numero di preferenze, con esclusione del Sindaco neo eletto e dei candidati alla carica a Sindaco proclamati consiglieri ai sensi art. 71 - comma 9 del D.lvo n. 267 del 18/08/2000. A parità di voti sono esercitate dal più anziano di età.
I consiglieri comunale che non intervengono alle sessioni ordinarie e/o straordinarie per tre volte consecutive senza giustificato motivo sono dichiarati decaduti con deliberazione del consiglio comunale. A tale riguardo il sindaco, a seguito dellavvenuto accertamento dellassenza maturata da parte del consigliere interessato, provvede con comunicazione scritta, ai sensi dellart. 7 della legge 07.08.1990 n. 241, a comunicargli lavvio del procedimento amministrativo. Il consigliere ha facoltà di far valere le cause giustificative delle assenze, nonché a fornire al sindaco eventuali documenti probatori, entro il termine indicato nella comunicazione scritta, che comunque non può essere inferiore a giorni 20, decorrenti dalla data di ricevimento. Scaduto questultimo termine, il consiglio esamina ed infine delibera, tenuto adeguatamente conto delle cause giustificative presentate da parte del consigliere interessato.
Art. 16
Diritti e doveri dei consiglieri
I consiglieri hanno diritto di presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni e proposte di deliberazione.
Le modalità e le forme di esercizio del diritto di iniziativa e di controllo dei consiglieri comunali sono disciplinati dal regolamento del consiglio comunale.
I consiglieri comunali hanno il diritto di ottenere dagli uffici del comune, nonché dalle aziende, istituzioni o enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni utili allespletamento del loro mandato. Essi , nei limiti e con le forme stabilite dal regolamento, hanno diritto di visionare gli atti e i documenti, di conoscere ogni altro atto utilizzato ai fini dellattività amministrativa e sono tenuti al segreto nei casi specificatamente determinati dalla legge. Inoltre essi hanno diritto di ottenere, da parte del sindaco, unadeguata e preventiva informazione sulle questioni sottoposte allorgano.
Ciascun consigliere è tenuto ad eleggere un domicilio nel territorio comunale, presso il quale verranno recapitati gli avvisi di convocazione del consiglio ed ogni altra comunicazione ufficiale.
Per assicurare la massima trasparenza, ogni consigliere deve comunicare annualmente i redditi posseduti secondo le modalità stabilite nel regolamento del consiglio comunale.
Art. 17
Gruppi consiliari
I consiglieri possono costituirsi in gruppi, secondo quanto previsto nel regolamento del consiglio comunale e ne danno comunicazione al sindaco e al segretario comunale unitamente allindicazione del nome del capogruppo. Qualora non si eserciti tale facoltà o nelle more della designazione, i gruppi sono individuati nelle liste che si sono presentate alle elezioni e i capigruppo nei consiglieri, non appartenenti alla giunta, che abbiano riportato il maggior numero di preferenze.
I consiglieri comunali possono costituire gruppi non corrispondenti alle liste elettorali nei quali sono stati eletti, purché tali gruppi risultino composti da almeno tre membri.
I capigruppo consiliari sono domiciliati presso il domicilio indicato in sede di designazione.
Art. 18
Sindaco
Il sindaco è eletto direttamente dai cittadini secondo le modalità stabilite nella legge che disciplina altresì i casi di ineleggibilità, di incompatibilità, lo stato giuridico e le cause di cessazione della carica.
Egli rappresenta il comune ed è lorgano responsabile dellamministrazione, sovrintende alle verifiche di risultato connesse al funzionamento dei servizi comunali, impartisce direttive al segretario comunale, al direttore, se nominato, e ai responsabili degli uffici in ordine agli indirizzi amministrativi e gestionali, nonché sullesecuzione degli atti.
Il sindaco esercita le funzioni attribuitegli dalle leggi, dallo statuto, dai regolamenti e sovrintende allespletamento delle funzioni statali e regionali attribuite al comune. Egli ha inoltre competenza e poteri di indirizzo, di vigilanza e controllo sullattività degli assessori e delle strutture gestionali ed esecutive.
Il sindaco, sulla base degli indirizzi stabiliti dal consiglio, provvede alla nomina, alla designazione ed alla revoca dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni.
Il sindaco è inoltre competente, sulla base degli indirizzi espressi dal consiglio comunale, e sentite le categorie interessate, a coordinare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, previo accordo con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, degli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel territorio, considerando i bisogni delle diverse fasce di popolazione interessate, con particolare riguardo alle esigenze delle persone che lavorano.
Al sindaco, oltre alle competenze di legge, sono assegnate dal presente statuto e dai regolamenti attribuzioni quale organo di amministrazione, di vigilanza e poteri di autorganizzazione delle competenze connesse allufficio.
Art. 19
Attribuzioni di amministrazione
Il sindaco ha la rappresentanza generale dellente, può delegare le sue funzioni o parte di esse ai singoli assessori ed è lorgano responsabile dellamministrazione del comune; in particolare il sindaco:
dirige e coordina lattività politica ed amministrativa del comune nonché lattività della giunta e dei singoli assessori;
promuove e assume iniziative per concludere accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla legge sentita la Giunta Comunale ;
convoca i comizi per i referendum previsti dallart. 8 del D.lvo n. 267 del 18/08/2000;
adotta le ordinanze contingibili e urgenti previste dalla legge;
nomina il segretario comunale, scegliendolo nellapposito albo;
conferisce e revoca al segretario comunale, se lo ritiene opportuno (previa deliberazione della giunta comunale) le funzioni del direttore generale nel caso in cui non sia stipulata la convenzione con altri comuni per la nomina del direttore;
nomina i responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna, in base alle esigenze dellente.
Art. 20
Attribuzioni di vigilanza
Il sindaco, nellesercizio delle sue funzioni di vigilanza, può acquisire direttamente presso tutti gli uffici e servizi le informazioni e gli atti, anche riservati.
Egli compie gli atti conservativi dei diritti del comune e promuove, direttamente o avvalendosi del segretario comunale o del direttore se nominato, le indagini e le verifiche amministrative sullintera attività del comune.
Il sindaco promuove ed assume iniziative atte ad assicurare che uffici, servizi e società appartenenti al comune, svolgano le loro attività secondo gli obiettivi indicati dal consiglio e in coerenza con gli indirizzi attuativi espressi dalla giunta.
Art. 21
Attribuzioni di organizzazione
Il sindaco, nellesercizio delle sue funzioni di organizzazione:
stabilisce gli argomenti allordine del giorno delle sedute del consiglio comunale, ne dispone la convocazione e lo presiede. Provvede alla convocazione quando la richiesta è formulata da un quinto dei consiglieri;
esercita i poteri di polizia nelle adunanze consiliari e negli organismi pubblici di partecipazione popolare dal sindaco presieduti, nei limiti previsti dalle leggi;
propone argomenti da trattare in giunta, ne dispone la convocazione e la presiede;
riceve le interrogazioni e le mozioni da sottoporre al consiglio in quanto di competenza consiliare;
convoca e presiede la conferenza dei capigruppo consiliari , secondo la disciplina prevista nel Regolamento del Consiglio Comunale ;
ha potere di delega generale o parziale delle sue competenze ed attribuzioni ad uno o più Assessori : il potere di delega generale può essere rilasciato solo a chi lo sostituisce in via permanente in caso di assenza o impedimento .
Art. 22
Vicesindaco
Il Vicesindaco, nominato tale dal sindaco, è lassessore che ha la delega generale per lesercizio di tutte le funzioni del sindaco, in caso di assenza o impedimento temporaneo di questultimo.
Art. 23
Giunta comunale
La giunta è organo di impulso e di gestione amministrativa, collabora con il sindaco al governo del comune e impronta la propria attività ai principi della trasparenza e dellefficienza.
La giunta adotta tutti gli atti idonei al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità dellente, nel quadro degli indirizzi generali e in attuazione delle decisioni fondamentali approvate dal consiglio comunale. In particolare, la giunta esercita le funzioni di indirizzo politico e amministrativo, definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare e adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni e verifica la rispondenza dei risultati dellattività amministrative e della gestione agli indirizzi impartiti.
La giunta riferisce annualmente al consiglio comunale sulla sua attività.
Art. 24
Composizione
La giunta è composta dal sindaco e da un numero variabile di assessori, da due a quattro di cui uno con le funzioni di vicesindaco . Il Sindaco con proprio decreto stabilisce il numero degli assessori sulla base di specifiche indicazioni politoco-amministrative , in modo che la Giunta complessivamente non risulti mai essere pari .
Gli assessori sono scelti normalmente tra i consiglieri; possono tuttavia essere nominati anche assessori esterni al consiglio , purché in possesso dei requisiti di eleggibilità e compatibilità .
Gli assessori esterni possono partecipare alle sedute del consiglio ed intervenire nella discussione, ma non hanno diritto di voto.
Agli assessori esterni si applicano le norme sullaspettativa , permessi ed indennità degli amministratori comunali .
Art. 25
Nomina
Il vicesindaco e gli altri componenti della giunta sono nominati dal sindaco e presentati al consiglio comunale nella prima seduta successiva alle elezioni.
Il Sindaco può revocare uno o più assessori dandone motivata comunicazione al consiglio e deve sostituire entro venti giorni gli assessori dimissionari o revocati .
Le cause di incompatibilità, la posizione e lo stato giuridico degli assessori nonché gli istituti della decadenza e della revoca sono disciplinati dalla legge; non possono comunque far parte della giunta coloro che abbiano tra loro o con il sindaco rapporti di parentela o affinità entro il terzo grado, di affiliazione e i coniugi.
Salvi i casi di revoca da parte del sindaco, la giunta rimane in carica fino al giorno della proclamazione degli eletti in occasione del rinnovo del consiglio comunale.
Art. 26
Funzionamento della Giunta
La giunta è convocata e presieduta dal sindaco, che coordina e controlla lattività degli assessori e stabilisce lordine del giorno delle riunioni, anche tenuto conto degli argomenti proposti dai singoli assessori.
Le modalità di convocazione e di funzionamento della giunta sono stabilite in modo informale dalla stessa.
Le sedute sono valide se sono presenti la maggioranza assoluta dei componenti e le deliberazioni sono adottate a maggioranza dei presenti.
Art. 27
Competenze
La giunta collabora con il sindaco nellamministrazione del comune e compie gli atti che, ai sensi di legge o del presente statuto, non siano riservati al consiglio e non rientrino nelle competenze attribuite al sindaco, al segretario comunale, al direttore o ai responsabili dei servizi comunali.
La giunta opera in modo collegiale, dà attuazione agli indirizzi generali espressi dal consiglio e svolge attività propositiva e di impulso nei confronti dello stesso.
La giunta, in particolare, nellesercizio delle attribuzioni di governo e delle funzioni organizzative:
propone al consiglio i regolamenti;
approva i progetti, i programmi esecutivi che non siano riservati dalla legge o dal regolamento di contabilità ai responsabili dei servizi comunali;
elabora le linee di indirizzo e predispone le proposte di provvedimenti da sottoporre alle determinazioni del consiglio;
assume attività di iniziativa, di impulso e di raccordo con gli organi di partecipazione e di decentramento;
nomina i membri delle commissioni per i concorsi pubblici su proposta del responsabile del servizio interessato;
fissa i criteri per la ripartizione dei contributi ad enti, associazioni, persone fisiche, ecc.;
approva i regolamenti sullordinamento degli uffici e dei servizi nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio;
dispone laccettazione o il rifiuto di lasciti e donazioni;
fissa la data di convocazione dei comizi per i referendum e costituisce lufficio comunale per i referendum, cui è rimesso laccertamento della regolarità del procedimento;
esercita, previa determinazione dei costi e individuazione dei mezzi, funzioni delegate dalla Provincia, Regione e Stato quando non espressamente attribuite dalla legge e dallo statuto ad altro organo;
approva gli accordi di contrattazione decentrata;
decide in ordine alle controversie sulle competenze funzionali che potrebbero sorgere fra gli organi gestionali dellente;
fissa,. ai sensi del regolamento e degli accordi decentrati, i parametri, gli standard e i carichi funzionali di lavoro per misurare la produttività dellapparato, sentito il direttore generale o il segretario comunale;
determina i misuratori e i modelli di rilevazione del controllo interno di gestione;
approva il piano delle risorse e degli obiettivi su proposta del direttore o del segretario comunale.
disciplina lattività del nucleo di valutazione per il personale dipendente ed il Segretario Comunale e ne nomina i componenti .
TITOLO III
Istituti di partecipazione dei cittadini
CAPO I
Partecipazione e decentramento
Art. 28
Partecipazione popolare
Il comune promuove e tutela la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, allamministrazione dellente al fine di assicurarne il buon andamento, limparzialità e la trasparenza.
La partecipazione popolare si esprime attraverso lincentivazione delle forme associative e di volontariato e il diritto dei singoli cittadini ad intervenire nel procedimento amministrativo.
Il consiglio comunale predispone ed approva un regolamento nel quale vengono definite le modalità con cui i cittadini possono far valere i diritti e le prerogative previste dal presente titolo.
CAPO II
Associazionismo e volontariato
Art. 29
Associazionismo
Il comune riconosce e promuove le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio.
A tal fine, la giunta comunale, ad istanza delle interessate, registra le associazioni che operano sul territorio comunale, ivi comprese le sezioni locali di associazioni a rilevanza sovracomunale.
Allo scopo di ottenere la registrazione è necessario che lassociazione depositi in comune copia dello statuto e comunichi la sede ed il nominativo del legale rappresentante.
Non è ammesso il riconoscimento di associazioni segrete o aventi caratteristiche non compatibili con gli indirizzi generali espressi dalla Costituzione, dalle norme vigenti e dal presente statuto.
Le associazioni registrate devono presentare annualmente il loro bilancio.
Il comune può promuovere o istituire la consulta delle associazioni.
Art. 30
Diritti delle associazioni
Le scelte amministrative che incidono sullattività delle associazioni registrate devono essere precedute dallacquisizione di pareri, non vincolanti, espressi dagli organi collegiali delle stesse.
I pareri devono pervenire allente nei termini stabiliti nella richiesta.
Art. 31
Contributi alle associazioni
Il comune può erogare alle associazioni, con esclusione dei partiti politici, contributi economici da destinarsi allo svolgimento dellattività associativa.
Il comune può altresì mettere a disposizione delle associazioni, di cui al comma precedente, a titolo di contributi in natura, strutture, beni o servizi in modo gratuito.
Le modalità di erogazione dei contributi o di godimento delle strutture, beni o servizi dellente è stabilita in apposito regolamento, in modo da garantire a tutte le associazioni pari opportunità.
Il comune può gestire servizi in collaborazione con le associazioni di volontariato riconosciute a livello nazionale ed inserite nellapposito albo regionale; lerogazione dei contributi e le modalità di collaborazione verranno stabilite in apposito regolamento.
Le associazioni che hanno ricevuto contributi in denaro o in natura dallente devono redigere, al termine di ogni anno, apposito rendiconto che ne evidenzi limpiego.
Art. 32
Volontariato
Il comune promuove forme di volontariato per un coinvolgimento della popolazione in attività volte al miglioramento della qualità della vita personale, civile e sociale, in particolare delle fasce in costante rischio di emarginazione, nonché per la tutela dellambiente
CAPO III
Modalità di partecipazione
Art. 33
Consultazioni
Lamministrazione comunale di propria iniziativa o su richiesta di altri organismi può indire consultazioni della popolazione nella sua generalità o di singole categorie di persone , nelle forme di volta in volta ritenute più idonee , su provvedimenti di loro interesse .
La consultazione deve riguardare materie di esclusiva competenza comunale e non può aver luogo in concomitanza con consultazioni elettorali di qualsiasi genere .
La consultazione dovrà essere effettuata nelle fasi del procedimento di un atto amministrativo ed i risultati della stessa dovranno essere menzionati nei conseguenti atti finali .
Con apposito regolamento da approvarsi dal Consiglio Comunale vengono disciplinate le modalità di effettuazione delle consultazioni .
Art. 34
Petizioni
Tutti i cittadini potranno rivolgersi in forma collettiva agli organi dellamministrazione per sollecitarne lintervento su questioni di interesse comune o per esporre esigenze di natura collettiva.
La raccolta di adesioni può avvenire senza formalità di sorta in calce al testo comprendente le richieste che sono rivolte allamministrazione.
La petizione è inoltrata al sindaco il quale, entro 30 giorni, la assegna in esame allorgano competente e ne invia copia ai gruppi presenti in consiglio comunale.
Se la petizione è sottoscritta da almeno 250 persone lorgano competente deve pronunciarsi in merito entro 60 giorni dal ricevimento.
Il contenuto della decisione dellorgano competente, unitamente al testo della petizione, è pubblicizzato mediante affissione negli appositi spazi e, comunque, in modo tale da permetterne la conoscenza a tutti i firmatari che risiedono nel territorio del comune.
Art. 35
Proposte
Qualora un numero di elettori del comune non inferiore al 20% avanzi al sindaco proposte per ladozione di atti amministrativi di competenza dellente e tali proposte siano sufficientemente dettagliate in modo da non lasciare dubbi sulla natura dellatto ed il suo contenuto dispositivo, il sindaco, ottenuto il parere dei responsabili dei servizi interessati e del segretario comunale, trasmette la proposta unitamente ai pareri allorgano competente ed ai gruppi presenti in consiglio comunale entro 30 giorni dal ricevimento.
Lorgano competente può sentire i proponenti e deve adottare le sue determinazioni in via formale entro 60 giorni dal ricevimento della proposta.
Le determinazioni di cui al comma precedente sono pubblicate negli appositi spazi e sono comunicate formalmente al primo firmatario della proposta.
Art. 36
Referendum
Un numero di elettori residenti non inferiore al 30% degli iscritti nelle liste elettorali può chiedere che vengano indetti referendum in tutte le materie di competenza comunale.
Non possono essere indetti referendum in materia di tributi locali e di tariffe, di attività amministrative vincolate da leggi statali o regionali e quando sullo stesso argomento è già stato indetto un referendum nellultimo quinquennio. Sono inoltre escluse dalla potestà referendaria le seguenti materie:
statuto comunale;
personale e sua organizzazione;
piano regolatore generale e strumenti urbanistici attuativi;
Il quesito da sottoporre agli elettori deve essere di immediata comprensione e tale da non ingenerare equivoci.
Sono ammesse richieste di referendum anche in ordine alloggetto di atti amministrativi già approvati dagli organi competenti del comune, ad eccezione di quelli relativi alle materie di cui al precedente comma 2.
Il consiglio comunale approva un regolamento nel quale vengono stabilite le procedure di ammissibilità, le modalità di raccolta delle firme, lo svolgimento delle consultazioni, la loro validità e la proclamazione del risultato.
Il consiglio comunale deve prendere atto del risultato della consultazione referendaria entro 20 giorni dalla proclamazione dei risultati e provvedere con atto formale in merito alloggetto della stessa.
Non si procede agli adempimenti del comma precedente se non ha partecipato alle consultazioni almeno la metà più uno degli aventi diritto.
Art. 37
Accesso agli atti
Ciascun cittadino ha libero accesso alla consultazione degli atti dellamministrazione comunale e dei soggetti, anche privati, che gestiscono servizi pubblici.
Possono essere sottratti alla consultazione soltanto gli atti che esplicite disposizioni legislative o regolamentari dichiarano riservati o sottoposti a limiti di divulgazione.
La consultazione degli atti di cui al primo comma deve avvenire senza particolari formalità, con richiesta motivata dellinteressato, nei tempi stabiliti da apposito regolamento.
In caso di diniego da parte dellimpiegato o funzionario che ha in deposito latto linteressato può rinnovare la richiesta al sindaco del comune, che deve comunicare le proprie determinazioni in merito entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta stessa.
n caso di diniego devono essere esplicitamente citati gli articoli di legge che impediscono la divulgazione dellatto richiesto.
Il regolamento stabilisce i tempi e le modalità per lesercizio dei diritti previsti nel presente articolo.
Art. 38
Diritto di informazione
Tutti gli atti dellamministrazione, ad esclusione di quelli aventi destinatario determinato, sono pubblici e devono essere adeguatamente pubblicizzati.
La pubblicazione avviene, di norma, mediante affissione in appositi spazi, facilmente accessibili a tutti, situati nellatrio del palazzo comunale ed in ciascuna delle frazioni.
Laffissione viene curata dal messo e, su attestazione di questi, il segretario comunale certifica lavvenuta pubblicazione.
Le ordinanze, i conferimenti di contributi ad enti e associazioni devono essere pubblicizzati mediante affissione.
Inoltre, per gli atti più importanti, individuati nel regolamento, deve essere disposta laffissione negli spazi pubblicitari e ogni altro mezzo necessario a darne opportuna divulgazione.
Art. 39
Istanze
Chiunque, singolo o associato, può rivolgere al sindaco interrogazioni in merito a specifici problemi o aspetti dellattività amministrativa.
La risposta allinterrogazione deve essere motivata e fornita entro 30 giorni dallinterrogazione.
CAPO IV
Procedimento amministrativo
Art. 40
Diritto di intervento nei procedimenti
Chiunque sia portatore di un diritto o di un interesse legittimo coinvolto in un procedimento amministrativo ha facoltà di intervenirvi, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge o dal regolamento.
Lamministrazione comunale deve rendere pubblico il nome del funzionario responsabile della procedura, di colui che è delegato ad adottare le decisioni in merito ed il termine entro cui le decisioni devono essere adottate.
Art. 41
Procedimenti ad istanza di parte
Nel caso di procedimenti ad istanza di parte il soggetto che ha presentato listanza può chiedere di essere sentito dal funzionario incaricato o dal sindaco che deve pronunciarsi in merito.
Il funzionario o il sindaco devono sentire linteressato entro 30 giorni dalla richiesta o nel termine inferiore stabilito dal regolamento.
Ad ogni istanza rivolta ad ottenere lemanazione di un atto o provvedimento amministrativo deve essere data opportuna risposta per iscritto nel termine stabilito dal regolamento.
Nel caso latto o provvedimento richiesto possa incidere negativamente su diritti o interessi legittimi di altri soggetti il funzionario responsabile deve dare loro comunicazione della richiesta ricevuta.
Tali soggetti possono inviare allamministrazione istanze, memorie, proposte o produrre documenti nei termini fissati dal regolamento.
Art. 42
Procedimenti ad impulso di ufficio
Nel caso di procedimenti ad impulso dufficio il funzionario responsabile deve darne comunicazione ai soggetti i quali siano portatori di diritti o interessi legittimi che possono essere pregiudicati dalladozione dellatto amministrativo, indicando il termine non minore di 15 giorni, salvo i casi di particolare urgenza individuati dal regolamento, entro il quale gli interessati possono presentare istanze, memorie, proposte o produrre documenti.
I soggetti interessati possono, altresì, nello stesso termine chiedere di esser sentiti personalmente dal funzionario responsabile o dal sindaco che deve pronunciarsi in merito.
Qualora per lelevato numero degli interessati sia particolarmente gravosa la comunicazione personale di cui al primo comma è consentito sostituirla con la pubblicazione allalbo pretorio.
Art. 43
Determinazione del contenuto dellatto
Nei casi previsti dai due articoli precedenti, e sempre che siano state puntualmente osservate le procedure ivi previste, il contenuto volitivo dellatto può risultare da un accordo tra il soggetto privato interessato e la giunta comunale.
In tal caso è necessario che di tale accordo sia dato atto nella premessa e che il contenuto dellaccordo medesimo sia comunque tale da garantire il pubblico interesse e limparzialità dellamministrazione.
TITOLO IV
Attività amministrativa
Art. 44
Obiettivi dellattività amministrativa
Il comune informa la propria attività amministrativa ai principi di democrazia, di partecipazione, di trasparenza, di efficienza, di efficacia, di economicità e di semplicità delle procedure.
Gli organi istituzionali del comune e i responsabili dei servizi sono tenuti a provvedere sulle istanze degli interessati nei modi e nei termini stabiliti dalla legge, dal presente statuto e dai regolamenti di attuazione.
Il comune, allo scopo di soddisfare le esigenze dei cittadini, attua le forme di partecipazione previste dal presente statuto, nonché forme di cooperazione con altri comuni con la Provincia.
Art. 45
Servizi pubblici comunali
Il comune può istituire e gestire servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni e servizi o lesercizio di attività rivolte a perseguire fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità locale.
I servizi da gestirsi con diritto di privativa sono stabiliti dalla legge.
Art. 46
Forme di gestione dei servizi pubblici
Il consiglio comunale può deliberare listituzione e lesercizio dei pubblici servizi nelle seguenti forme:
in economia, quando, per le modeste dimensioni e per le caratteristiche del servizio, non sia opportuno costituire unistituzione o unazienda;
in concessione a terzi, quando esistano ragioni tecniche, economiche e di opportunità sociale;
a mezzo di azienda speciale, anche per la gestione di più servizi di rilevanza economica ed imprenditoriale;
a mezzo di istituzione, per lesercizio di servizi sociali senza rilevanza imprenditoriale;
a mezzo di società per azioni o a responsabilità limitata a prevalente capitale pubblico locale, qualora si renda opportuna, in relazione alla natura del servizio da erogare, la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati;
a mezzo di convenzioni, consorzi, accordi di programma, unioni di comuni nonché in ogni altra forma consentita dalla legge.
Il comune può partecipare a società a prevalente capitale pubblico locale, per la gestione di servizi che la legge non riserva in via esclusiva al comune.
Il comune può altresì dare impulso e partecipare, anche indirettamente, ad attività economiche connesse ai suoi fini istituzionali avvalendosi dei principi e degli strumenti di diritto comune.
I poteri, a eccezione del referendum, che il presente statuto riconosce ai cittadini nei confronti degli atti del comune sono estesi anche agli atti delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società di capitali a maggioranza pubblica.
Art. 47
Aziende speciali
Il consiglio comunale può deliberare la costituzione di aziende speciali, dotate di personalità giuridica e di autonomia gestionale e imprenditoriale e ne approva lo statuto.
Le aziende speciali informano la loro attività a criteri di trasparenza, di efficacia, di efficienza e di economicità e hanno lobbligo del pareggio finanziario ed economico da conseguire attraverso lequilibrio dei costi e dei ricavi, ivi compresi i trasferimenti.
I servizi di competenza delle aziende speciali possono essere esercitati anche al di fuori del territorio comunale, previa stipulazione di accordi tesi a garantire leconomicità e la migliore qualità dei servizi.
Art. 48
Struttura delle aziende speciali
Lo statuto delle aziende speciali ne disciplina la struttura, il funzionamento, le attività e i controlli.
Sono organi delle aziende speciali il consiglio di amministrazione, il presidente, il direttore.
Il presidente e gli amministratori delle aziende speciali sono nominati dal sindaco fra le persone in possesso dei requisiti di eleggibilità a consigliere comunale, dotati di speciale competenza tecnica o amministrativa per studi compiuti, per funzioni esercitate presso aziende pubbliche o private o per uffici ricoperti.
Il direttore è assunto per pubblico concorso, salvo i casi previsti dal T.U. 2578/25, in presenza dei quali si può procedere alla chiamata diretta.
Il consiglio comunale provvede alla nomina del collegio dei revisori dei conti, conferisce il capitale di dotazione e determina gli indirizzi e le finalità dellamministrazione delle aziende, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per la fruizione dei beni o servizi.
Il consiglio comunale approva altresì i bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo delle aziende speciali ed esercita la vigilanza sul loro operato.
Gli amministratori delle aziende speciali possono essere revocati soltanto per gravi violazioni di legge, documentata inefficienza o difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dellamministrazione approvate dal consiglio comunale.
Art. 49
Istituzioni
Le istituzioni sono organismi strumentali del comune privi di personalità giuridica, ma dotate di autonomia gestionale.
Sono organi delle istituzioni il consiglio di amministrazione, il presidente e il direttore.
Gli organi dellistituzione sono nominati dal sindaco che può revocarli per gravi violazioni di legge, per documentata inefficienza o per difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dellamministrazione.
Il consiglio comunale determina gli indirizzi e le finalità dellamministrazione delle istituzioni, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per la fruizione dei beni o servizi, approva i bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo delle istituzioni ed esercita la vigilanza sul loro operato.
Il consiglio di amministrazione provvede alla gestione della istituzione deliberando nellambito delle finalità e degli indirizzi approvati dal consiglio comunale e secondo le modalità organizzative e funzionali previste nel regolamento.
Il regolamento può anche prevedere forme di partecipazione dei cittadini o degli utenti alla gestione o al controllo dellistituzione.
Art. 50
Società per azioni o a responsabilità limitata
Il consiglio comunale può approvare la partecipazione dellente a società per azioni o a responsabilità limitata per la gestione di servizi pubblici, eventualmente provvedendo anche alla loro costituzione.
Nel caso di servizi pubblici di primaria importanza la partecipazione del comune, unitamente a quella di altri eventuali enti pubblici, dovrà essere obbligatoriamente maggioritaria.
Latto costitutivo, lo statuto o lacquisto di quote o azioni devono essere approvati dal consiglio comunale e deve in ogni caso essere garantita la rappresentativa dei soggetti pubblici negli organi di amministrazione.
Il comune sceglie i propri rappresentanti tra soggetti di specifica competenza tecnica e professionale e nel concorrere agli atti gestionali considera gli interessi dei consumatori e degli utenti.
Il sindaco o un suo delegato partecipa allassemblea dei soci in rappresentanze dellente.
Il consiglio comunale provvede a verificare annualmente landamento della società per azioni o a responsabilità limitata e a controllare che linteresse della collettività sia adeguatamente tutelato nellambito dellattività esercitata dalla società medesima.
Art. 51
Convenzioni
Il consiglio comunale e la Giunta Comunale secondo le rispettive competenze , deliberano apposite convenzioni da stipularsi con amministrazioni statali, altri enti pubblici o con privati al fine di fornire in modo coordinato servizi pubblici.
Le convenzioni devono stabilire i fini, la durata, le forme di consultazione degli enti contraenti, i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.
Art. 52
Consorzi
Il comune può partecipare alla costituzione di consorzi con altri enti locali per la gestione associata di uno o più servizi secondo le norme previste per le aziende speciali in quanto applicabili.
A questo fine il consiglio comunale approva, a maggioranza assoluta dei componenti, una convenzione ai sensi del precedente articolo, unitamente allo statuto del consorzio.
La convenzione deve prevedere lobbligo a carico del consorzio della trasmissione al comune degli atti fondamentali che dovranno essere pubblicati allalbo pretorio.
Il sindaco o un suo delegato fa parte dellassemblea del consorzio con responsabilità pari alla quota di partecipazione fissata dalla convenzione e dallo statuto del consorzio.
Art. 53
Unioni
Il Comune può partecipare alla costituzione di unioni con altri Comuni , allo scopo di esercitare congiuntamente le funzioni attribuite dalla legge .
A tal scopo il Consiglio Comunale approva latto costitutivo e lo statuto , con le procedure e la maggioranza prevista per le modifiche dello statuto comunale.
La legge disciplina la costituzione , il finanziamento e le cessazione delle unioni .
Art. 54
Accordi di programma
Il sindaco per la definizione e lattuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, lazione integrata e coordinata del comune e di altri soggetti pubblici, in relazione alla competenza primaria o prevalente del -comune sullopera o sugli interventi o di programmi di intervento, promuove la conclusione di un accordi di programma per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento e ogni altro connesso adempimento.
Laccordo di programma consiste nel consenso unanime del Presidente della
Regione, del Presidente della Provincia, dei sindaci delle amministrazioni
interessate viene definito ove necessario in unapposita conferenza ed
approvato ai sensi dellart. 34, comma 4 del D.Lgvo n. 267 del 18/08/2000
Qualora
laccordo comporti variazioni degli strumenti urbanistici, ladesione del
sindaco allo stesso devessere ratificata dal consiglio comunale entro
30 giorni a pena di decadenza.
TITOLO V
Uffici e personale
CAPO I
Uffici
Art. 55
Principi strutturali e organizzativi
Lamministrazione del comune si esplica mediante il perseguimento di obiettivi specifici e devessere improntata ai seguenti principi:
unorganizzazione del lavoro per progetti, obiettivi e programmi;
lanalisi e lindividuazione delle produttività e del grado di efficacia dellattività svolta da ciascun elemento dellapparato;
lindividuazione di responsabilità strettamente collegata allambito di autonomia decisionale dei soggetti;
il superamento della separazione rigida delle competenze nella divisione del lavoro e il conseguimento della massima flessibilità delle strutture del personale e della massima collaborazione tra gli uffici.
Art. 56
Organizzazione degli uffici e del personale
Il comune disciplina con appositi atti la dotazione organica del personale e, in conformità alle norme del presente statuto, lorganizzazione degli uffici e dei servizi sulla base della distinzione tra funzione politica e di controllo attribuita al consiglio comunale, al sindaco e alla giunta e funzione di gestione amministrativa attribuita al direttore generale e ai responsabili degli uffici e dei servizi.
Gli uffici sono organizzati secondo i principi di autonomia, trasparenza ed efficienza e i criteri di funzionalità, economicità di gestione e flessibilità della struttura.
I servizi e gli uffici operano sulla base dellindividuazione delle esigenze dei cittadini, adeguando costantemente la propria azione amministrativa e i servizi offerti, verificandone la rispondenza ai bisogni e leconomicità.
Gli orari dei servizi aperti al pubblico vengono fissati per il miglior soddisfacimento delle esigenze dei cittadini.
Art. 57
Regolamento degli uffici e dei servizi
Il comune attraverso il regolamento di organizzazione stabilisce le norme generali per lorganizzazione ed il funzionamento degli uffici e, in particolare, le attribuzioni e le responsabilità di ciascuna struttura organizzativa, i rapporti reciproci tra uffici e servizi e tra questi, il direttore e gli organi amministrativi.
I regolamenti si uniformano al principio secondo cui agli organi di governo è attribuita la funzione politica di indirizzo e di controllo, intesa come potestà di stabilire in piena autonomia obiettivi e finalità dellazione amministrativa in ciascun settore e di verificarne il conseguimento; al direttore e ai funzionari responsabili spetta, ai fini del perseguimento degli obiettivi assegnati, il compito di definire, congruamente con i fini istituzionali, gli obiettivi più operativi e la gestione amministrativa, tecnica e contabile secondo principi di professionalità e responsabilità.
Lorganizzazione del comune si articola in unità operative che sono aggregate, secondo criteri di omogeneità, in strutture progressivamente più ampie, come disposto dallapposito regolamento.
Il comune recepisce e applica gli accordi collettivi nazionali approvati nelle forme di legge e tutela la libera organizzazione sindacale dei dipendenti, stipulando con le rappresentanze sindacali gli accordi collettivi decentrati ai sensi delle norme di legge e contrattuali in vigore.
Art. 58
Diritti e doveri dei dipendenti
I dipendenti comunali, inquadrati in ruoli organici e ordinati secondo categorie in conformità alla disciplina generale sullo stato giuridico e il trattamento economico del personale stabilito dalla legge e dagli accordi collettivi nazionali, svolgono la propria attività al servizio e nellinteresse dei cittadini.
Ogni dipendente comunale è tenuto ad assolvere con correttezza e tempestività agli incarichi di competenza dei relativi uffici e servizi e, nel rispetto delle competenze dei rispettivi ruoli, a raggiungere gli obiettivi assegnati. Egli è altresì direttamente responsabile verso il direttore, il responsabile degli uffici e dei servizi e lamministrazione degli atti compiuti e dei risultati conseguiti nellesercizio delle proprie funzioni.
Il regolamento di organizzazione determina le condizioni e le modalità con le quali il comune promuove laggiornamento e lelevazione professionale del personale, assicura condizioni di lavoro idonee a preservarne la salute e lintegrità psicofisica e garantisce pieno ed effettivo esercizio della libertà e dei diritti sindacali.
Il regolamento di organizzazione individua forme e modalità di gestione della tecnostruttura comunale.
CAPO II
Personale direttivo
Art. 59
Direttore Generale
Il sindaco, previa delibera della giunta comunale, può nominare un direttore generale, al di fuori della dotazione organica e con un contratto a tempo determinato, secondo i criteri stabiliti dal regolamento di organizzazione, dopo aver stipulato apposita convenzione tra comuni le cui popolazioni assommate raggiungano i 15 mila abitanti.
In tal caso il direttore generale dovrà provvedere alla gestione coordinata o unitaria dei servizi tra i comuni interessati.
Nel caso non venga stipulata la convenzione di cui al comma 1, le relative funzioni possono essere conferite dal sindaco al segretario comunale.
Art. 60
Responsabili degli uffici e dei servizi
I responsabili degli uffici e dei servizi sono individuati nel regolamento di organizzazione.
I responsabili provvedono ad organizzare gli uffici ed i servizi ad essi assegnati in base alle indicazioni ricevute dal direttore generale se nominato, ovvero dal segretario e secondo le direttive impartite dal sindaco e dalla giunta comunale.
Essi, nellambito delle competenze loro assegnate, provvedono a gestire lattività dellente e ad attuare gli indirizzi e a raggiungere gli obiettivi indicati dal direttore, se nominato, dal sindaco e dalla giunta comunale.
Art. 61
Funzioni dei responsabili degli uffici e dei servizi
I responsabili degli uffici e dei servizi stipulano in rappresentanza dellente i contratti, approvano i ruoli dei tributi e dei canoni, gestiscono le procedure di appalto e di concorso e provvedono agli atti di gestione finanziaria, ivi compresa lassunzione degli impegni di spesa.
Essi provvedono altresì al rilascio delle autorizzazioni o concessioni e svolgono tutte le altre funzioni previste dalla legge.
Essi rispondono, nei confronti del direttore generale, del mancato raggiungimento degli obiettivi loro assegnati.
Il sindaco può delegare ai responsabili degli uffici e dei servizi ulteriori funzioni non previste dallo statuto e dai regolamenti, impartendo contestualmente le necessarie direttive per il loro corretto espletamento.
Art. 62
Incarichi dirigenziali e di alta specializzazione
Il comune può prevedere, nelle forme, con i limiti e le modalità previste dalla legge e dal regolamento degli uffici e dei servizi, lassunzione con contratto a tempo determinato di personale dirigenziale o di alta specializzazione, nel caso in cui tra i dipendenti dellente non siano presenti analoghe professionalità.
Il comune, nel caso di vacanza del posto o per altri motivi, può assegnare, nelle forme e con le modalità previste dal regolamento, la titolarità di uffici e servizi a personale assunto con contratto a tempo determinato ai sensi dellart. 110 D.lvo 267 del 18/08/2000.
I contratti a tempo determinato non possono essere trasformati a tempo indeterminato, salvo che non lo consentano apposite norme di legge.
Art. 63
Collaborazioni esterne
Il regolamento può prevedere collaborazioni esterne, ad alto contenuto di professionalità, con rapporto di lavoro autonomo per obiettivi determinati e con convenzioni a termine.
Le norme regolamentari per il conferimento degli incarichi di collaborazione a soggetti estranei allamministrazione devono stabilirne la durata, che non potrà essere superiore alla durata del programma, e i criteri per la determinazione del relativo trattamento economico.
Art. 64
Ufficio di indirizzo e di controllo
Il regolamento può prevedere la costituzione di uffici poste alle dirette dipendenze del sindaco, della giunta comunale o degli assessori, per lesercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge, costituiti da dipendenti dellente o da collaboratori assunti a tempo determinato purché lente non sia dissestato e/o non versi nelle situazioni strutturate deficitarie di cui allart. 242 D.lvo n. 267 del 18/08/2000.
CAPO III
Il segretario comunale
Art. 65
Il segretario comunale
Il segretario comunale è nominato dal sindaco, da cui dipende funzionalmente, ed è scelto nellapposito albo.
Il consiglio comunale può approvare la stipulazione di convenzioni con altri comuni per la gestione consortile dellufficio del segretario comunale.
Lo stato giuridico ed il trattamento economico del segretario comunale sono stabiliti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
Il segretario comunale, nel rispetto delle direttive impartite dal sindaco, presta consulenza giuridica agli organi del comune, ai singoli consiglieri ed agli uffici.
Art. 66
Funzioni del segretario comunale
Il segretario comunale partecipa alle riunioni di giunta e del consiglio comunale e ne redige i verbali che sottoscrive insieme al sindaco.
Il segretario comunale può partecipare a commissioni di studio e di lavoro interne allente e, con lautorizzazione del Sindaco, a quelle esterne; egli, su richiesta, formula i pareri ed esprime valutazioni di ordine tecnico-giuridico al consiglio, alla giunta, al sindaco, agli assessori e ai singoli consiglieri.
Il segretario comunale riceve dai consiglieri le richieste di trasmissione delle deliberazioni della giunta soggette a controllo eventuale del difensore civico.
Egli presiede lufficio comunale per le elezioni in occasioni delle consultazioni popolari e dei referendum e riceve le dimissioni del sindaco, degli assessori o dei consiglieri, nonché le proposte di revoca e la mozione di sfiducia.
Il segretario comunale roga i contratti del comune, nei quali lente è parte, quando non sia necessaria lassistenza di un notaio, e autentica le scritture private e gli atti unilaterali nellinteresse dellente ed esercita infine ogni altra funzione attribuitagli dallo statuto o dal regolamento conferitagli dal sindaco.
Art. 67
Vice segretario
Un dipendente di categoria D , in possesso della laurea in giurisprudenza , scienze politiche , scienze economiche o economia e commercio , può essere incaricato delle funzioni di Vice Segretario del Comune .
Lincarico è attribuito dalla Giunta Comunale su proposta del Sindaco .
Oltre alle funzioni di collaborazione alle attività di Segretario il Vice Segretario lo sostituisce in caso di assenza, impedimento nei modi e nei termini previsti dalla legge e dal Regolamento di assegnazione degli uffici.
CAPO IV
La responsabilità
Art. 68
Responsabilità verso il comune
Gli amministratori e i dipendenti comunali sono tenuti a risarcire il Comune i danni derivanti da violazioni di obblighi di servizio.
Il sindaco, il segretario comunale, il responsabile del servizio che vengano a conoscenza, direttamente o in seguito a rapporto cui sono tenuti gli organi inferiori, di fatti che diano luogo a responsabilità ai sensi del primo comma, devono farne denuncia al procuratore della Corte dei Conti, indicando tutti gli elementi raccolti per laccertamento delle responsabilità e la determinazione dei danni.
Qualora il fatto dannoso sia imputabile al segretario comunale o ad un responsabile di servizio, la denuncia è fatta a cura del sindaco.
Art. 69
Responsabilità verso terzi
Gli amministratori, il segretario, il direttore e i dipendenti comunali che, nellesercizio delle funzioni loro conferite dalle leggi e dai regolamenti, cagionino ad altri, per dolo o colpa grave, un danno ingiusto sono personalmente obbligati a risarcirlo.
Ove il comune abbia corrisposto al terzo lammontare del danno cagionato dallamministratore, dal segretario o dal dipendente si rivale agendo contro questi ultimi a norma del precedente articolo.
La responsabilità personale dellamministratore, del segretario, del direttore o del dipendente che abbia violato diritti di terzi sussiste sia nel caso di adozione di atti o di compimento di operazioni, sia nel caso di omissioni o nel ritardo ingiustificato di atti o di operazioni al cui compimento lamministratore o il dipendente siano obbligati per legge o per regolamento.
Quando la violazione del diritto sia derivata da atti od operazioni di organi collegiali del comune, sono responsabili, in solido, il presidente i membri del collegio che hanno partecipato allatto od operazione. La responsabilità è esclusa per coloro che abbiano fatto constatare nel verbale il proprio dissenso.
Art. 70
Responsabilità dei contabili
Il tesoriere ed ogni altro contabile che abbia maneggio di denaro del comune o sia incaricato della gestione del beni comunali, nonché chiunque ingerisca, senza legale autorizzazione, nel maneggio del denaro del comune deve rendere il conto della gestione ed è soggetto alle responsabilità stabilite dalle norme di legge e di regolamento
CAPO V
Finanza e contabilità
Art. 71
Ordinamento
Lordinamento della finanza del comune è riservato alla legge e, nei limiti da essa previsti, dal regolamento.
Nellambito della finanza pubblica il comune è titolare di autonomia finanziaria fondata su certezza di risorse proprie e trasferite.
Il comune, in conformità delle leggi vigenti in materia, è altresì titolare di potestà impositiva autonoma nel campo delle imposte, delle tasse e delle tariffe ed ha un proprio demanio e patrimonio.
Art. 72
Attività finanziaria del Comune
Le entrate finanziarie del comune sono costituite da imposte proprie, addizionali e compartecipazioni ad imposte erariali e regionali, tasse e diritti per servizi pubblici, trasferimenti erariali, trasferimenti regionali, altre entrate proprie anche di natura patrimoniale, risorse è per investimenti e da ogni altra entrata stabilita per legge o regolamento.
I trasferimenti erariali sono destinati a garantire i servizi pubblici comunali indispensabili; le entrate fiscali finanziano i servizi pubblici ritenuti necessari per lo sviluppo della comunità ed integrano la contribuzione erariale per lerogazione dei servizi pubblici indispensabili.
Nellambito delle facoltà concesse dalla legge il Comune istituisce, sopprime e regolamenta, con deliberazione consiliare, imposte, tasse e tariffe.
Il comune applica le imposte tenendo conto della capacità contributiva di soggetti passivi, secondo i principi di progressività stabiliti dalla Costituzione ed applica le tariffe in modo da privilegiare le categorie più deboli della popolazione.
Art. 73
Revisore dei conti
Il consiglio comunale elegge il revisore dei conti , secondo i criteri stabiliti dalla legge.
Il revisore ha diritto di accesso agli atti e documenti dellente, dura in carica tre anni, è rieleggibile per una sola volta ed è revocabile per inadempienza, nonché quando ricorrono gravi motivi che influiscono negativamente sullespletamento del mandato.
Il revisore collabora con il consiglio comunale nella sua funzione di controllo e di indirizzo, esercita la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione dellente e attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, redigendo apposita relazione, che accompagna la proposta di deliberazione consiliare del rendiconto del bilancio.
Nella relazione di cui al precedente comma, il revisore esprime rilievi e proposte tendenti a conseguire una migliore efficienza, produttività ed economicità della gestione.
Il revisore ove riscontri gravi irregolarità nella gestione dellente, ne riferisce immediatamente al consiglio.
Il revisore risponde della verità delle sue attestazioni e adempie ai doveri con la diligenza del mandatario e del buon padre di famiglia.
Al revisore dei conti possono essere affidate le ulteriori funzioni relative al controllo di gestione .
Art. 74
Amministrazione dei beni comunali
Il responsabile del servizio finanziario provvede alla compilazione dellinventario dei beni demaniali e patrimoniali del comune da rivedersi annualmente ed è responsabile dellesattezza dellinventario, delle successive aggiunte o modificazioni e della conservazione dei titoli, atti, carte e scritture relativi al patrimonio.
I beni patrimoniali comunali non utilizzati in proprio e non destinati a funzioni sociali ai sensi del titolo secondo del presente statuto devono, di regola, essere dati in affitto; i beni demaniali possono essere concessi in uso con canoni la cui tariffa è determinata dalla giunta comunale.
Art. 75
Bilancio comunale e rendiconto della gestione
Lordinamento contabile del comune è riservato alla legge dello Stato e, nei limiti da questa fissati, al regolamento di contabilità.
I fatti gestionali sono rilevati mediante contabilità finanziaria ed economica e dimostrati nel rendiconto, comprendente il conto del bilancio, il conto economico e il conto del patrimonio.
Il bilancio di previsione , il conto consuntivo e gli altri documenti contabili dovranno favorire una lettura per programmi e obiettivi affinché siano consentiti , oltre al controllo finanziario e contabile , anche quello sulla gestione e quello relativo allefficacia dellazione del Comune .
Art. 76
Attività contrattuale
Il comune, per il perseguimento dei suoi fini istituzionali, provvede mediante contratti agli appalti di lavori, alle forniture di beni e servizi, alle vendite, agli acquisti a titolo oneroso, alle permute e alle locazioni.
La stipulazione dei contratti deve essere preceduta dalla determinazione del responsabile procedimento di spesa.
La determinazi0one deve indicare il fine che con il contratto si intende perseguire, loggetto, la forma e le clausole ritenute essenziali, nonché le modalità di scelta del contraente in base alle disposizioni vigenti.
Art. 77
Controllo economico della gestione
I responsabili degli uffici e dei servizi possono essere chiamati ad eseguire operazioni di controllo economico-finanziario per verificare la rispondenza della gestione dei fondi loro assegnati al bilancio e agli obiettivi fissati dalla giunta e dal consiglio.
Le operazioni eseguite e le loro risultanze sono descritte in un verbale che, insieme con le proprie osservazioni e rilievi, viene rimesso alla giunta, da adottarsi sentito il collegio dei revisori.
Per definire in materia compiuta il complesso sistema dei controlli interni dellEnte il regolamento individua metodi , indicatori e parametri quali strumenti di supporto per la valutazione di efficacia , efficienza ed economicità dei risultati conseguiti rispetto ai programmi ed ai costi sostenuti.
La tecnica del controllo di gestione deve costruire misuratori idonei ad accertare periodicamente:
la congruità delle risultanze rispetto alle previsioni;
la quantificazione economica dei costi sostenuti per la verifica di coerenza con i programmi approvati;
il controllo di efficacia ed efficienza dellattività amministrativa svolta;
laccertamento degli eventuali scarti negativi fra progettato e realizzato ed individuazione delle relative responsabilità.
TITOLO VI
Disposizioni diverse
Art. 78
Iniziativa per il mutamento
delle circoscrizioni provinciali
Il comune esercita liniziativa per il mutamento delle circoscrizioni provinciali di cui allart. 33 della Costituzione, osservando le norme emanate a tal fine dalla Regione.
Liniziativa deve essere assunta con deliberazione approvata a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.
Art. 79
Pareri obbligatori
Il comune è tenuto a chiedere i pareri prescritti da qualsiasi norma avente forza di legge ai fini della programmazione, progettazione ed esecuzione di opere pubbliche, ai sensi dellart. 16, commi 1-4 della Legge 7 agosto 1990 n. 241, sostituito dallart. 17, comma 24 della Legge 127/97.
Decorso infruttuosamente il termine di 45 giorni, il comune può prescindere dal parere.
Art. 80
Entrata in vigore
Il presente statuto , dopo lespletamento del controllo da parte del competente organo regionale , è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione ed è affisso allAlbo Pretorio del Comune per trenta giorni consecutivi.
Il Sindaco invia lo Statuto , munito delle certificazioni di esecutività e di pubblicazione , al Ministero dellinterno , per essere inserito nella Raccolta Ufficiale degli Statuti.
Il presente Statuto entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla sua pubblicazione allAlbo Pretorio del Comune.
Il Consiglio Comunale promuove le iniziative più idonee per assicurare la conoscenza della Statuto da parte dei cittadini.
Il presente Statuto sostituisce interamente lo Statuto precedentemente approvato.
Comune di Scarmagno (Torino)
Statuto comunale
INDICE
Titolo 1 - Principi Generali
Art. 1 Principi Fondamentali
Art. 2 Finalità
Art. 3 Territorio e sede comunale
Art. 4 Stemma e Gonfalone
Art. 5 Programmazione e Cooperazione
Titolo Il - Ordinamento Strutturale
Art. 6 Organi
Art. 7 Deliberazioni degli organi collegiali
Art. 8 Consiglio Comunale
Art. 9 Sessione e Convocazione
Art. 10 Linee Programmatiche di Mandato
Art. 11 Commissioni
Art. 12 Consiglieri
Art. 13 diritti doveri dei consiglieri
Art. 14 Gruppi Consiliari
Art. 15 Sindaco
Art. 16 Competenze ed attribuzioni del Sindaco
Art. 17 Dimissioni ed impedimento permanente del Sindaco
Art. 18 Vice Sindaco
Art. 19 Giunta Comunale
Art. 20 Composizione
Art. 21 Nomina
Art. 22 Funzionamento della Giunta
Art. 23 Competenze
Art. 24 Mozione di sfiducia
Titolo III - Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini
Art. 25 Partecipazione popolare
Art. 26 Associazionismo
Art. 27 Contributi alle associazioni
Art. 28 Consultazioni
Art. 29 Petizioni
Art. 30 Proposte
Art. 31 Referendum
Art. 32 Accesso agli atti
Art. 33 Diritto di Informazione
Art. 34 Istanze
Titolo IV - Procedimento amministrativo
Art. 35 Diritto di intervento nei procedimenti
Art. 36 Procedimenti a istanza di parte
Art. 37 Procedimenti a impulso di ufficio
Art. 38 Determinazione del contenuto dellatto
Titolo V - Attività Amministrativa
Art. 39 Obiettivi dellattività amministrativa
Art. 40 Servizi pubblici comunali
Art. 41 Forme di gestione dei servizi pubblici
Art. 42 Aziende Speciali e Istituzioni
Art. 43 Società per Azioni o a Responsabilità Limitata
Art. 44 Convenzioni
Art. 45 Consorzi
Art. 46 Accordi di programma
Titolo VI - Uffici e personale
Art. 47 Principi strutturali e organizzativi
Art. 48 Organizzazione degli uffici e del personale
Art. 49 Regolamento degli uffici e dei servizi
Art. 50 Direttore generale
Art. 51 Responsabili degli uffici e dei servizi
Art. 52 Incarichi dirigenziali e di alta specializzazione
Art. 53 Collaborazioni esterne
Art. 54 Segretario comunale
Art. 55 Vicesegretario comunale
Art. 56 Controllo interno
Titolo VII - Finanza e contabilità
Art. 57 Ordinamento
Art. 58 Attività finanziarie del Comune
Art. 59 Bilancio comunale
Art. 60 Rendiconto della gestione
Art. 61 Attività contrattuale
Art. 62 Revisore dei conti
Art. 63 Tesoreria
Art. 64 Controllo economico della gestione
Titolo VIII - Disposizioni diverse
Art. 65 Regolamenti comunali
Art. 66 Procedura per la formazione e approvazione dei regolamenti comunali
Art. 67 Modalità per la revisione dello statuto
Art. 68 Entrata in vigore dello statuto
Titolo I
Principi Generali
Art. 1
Principi Fondamentali
1. La comunità di Scarmagno è un ente autonomo locale il quale ha rappresentatività generale secondo i principi della Costituzione e della legge generale dello Stato.
2. Lautogoverno della comunità si realizza con i poteri e gli istituti di cui al presente Statuto.
Art. 2
Finalità
1. Il Comune promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico della propria comunità ispirandosi ai valori ed agli obiettivi della Costituzione.
2. Il Comune persegue la collaborazione e la cooperazione con tutti i soggetti pubblici e privati e promuove la partecipazione dei cittadini, delle forze sociali, economiche e sindacali alla attività amministrativa.
3. La sfera di governo del Comune è costituita dallambito territoriale degli interessi.
4. Il Comune ispira la propria azione ai seguenti criteri e principi:
- il superamento degli squilibri economici, sociali e territoriali esistenti nel proprio ambito e nella comunità nazionale.
- la promozione della funzione sociale delliniziativa economica, pubblica e privata, anche attraverso lo sviluppo di forme di associazionismo economico e di cooperazione.
- il sostegno alla realizzazione di un sistema globale ed integrato di sicurezza sociale e di tutela attiva della persona.
- la tutela e lo sviluppo delle risorse naturali ambientali, storiche e culturali presenti nel proprio territorio per garantire alla collettività una migliore qualità della vita.
- il riconoscimento di pari opportunità professionali, politiche e sociali fra i sessi.
Art. 3
Territorio e sede comunale
1. Il territorio del Comune è costituito dal concentrico e dalle frazioni denominate Bessolo e Masero.
2. Il territorio del Comune si estende per circa Kmq. 7,96, confina con i comuni di Romano Canavese, Perosa Canavese, San Martino Canavese, Vialfrè, Mercenasco.
2. Il Palazzo civico, sede comunale, è ubicato in Piazza M. e S. Enrico n. 5.
3. Le adunanze degli organi collegiali si svolgono di norma nella sede comunale; in caso di necessità o per particolari esigenze tali organi possono riunirsi in luoghi diversi.
Art. 4
Stemma e gonfalone
1. Il Comune negli atti e nel sigillo si identifica con il nome Scarmagno.
2. Nelle cerimonie e nelle altre pubbliche ricorrenze, accompagnato dal Sindaco, si può esibire il gonfalone comunale nella foggia autorizzata.
3. Luso e la riproduzione di tali simboli per fini non istituzionali sono vietati.
4. La comunità comunale riconosce quale proprio patrono San Michele; il 29 settembre, giorno della sua ricorrenza, è giorno festivo.
Art. 5
Programmazione e cooperazione
1. Il Comune persegue le proprie finalità attraverso gli strumenti della programmazione economica, della pubblicità e della trasparenza, avvalendosi dellapporto delle formazioni sociali, economiche, sindacali, sportive e culturali operanti sul suo territorio.
2. Il Comune ricerca, in modo particolare, la collaborazione e la cooperazione con i comuni vicini, con la Provincia e con la Regione.
Titolo II
Ordinamento Strutturale
Art. 6
Organi
1. Sono organi di governo del Comune il Consiglio Comunale, la Giunta e il Sindaco; le rispettive competenze sono stabilite dalla legge e dal presente Statuto.
2. Il Consiglio Comunale è organo di indirizzo e di controllo politico - amministrativo.
3. Il Sindaco è organo responsabile dellamministrazione del Comune, rappresenta lente ed è legale rappresentante del Comune; egli esercita inoltre le funzioni di Ufficiale di Governo e di responsabile della Protezione Civile secondo le leggi dello Stato.
4. La Giunta collabora col Sindaco nel governo del comune, compie tutti gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo e collabora con il sindaco nellattuazione degli indirizzi generali del consiglio.
Art. 7
Deliberazioni degli organi collegiali
1. Le deliberazioni degli organi collegiali sono assunte, di regola, con votazioni palese; sono da assumere a scrutinio segreto le deliberazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sullapprovazione delle finalità soggettive di una persona o sulla valutazione dellazione da questa svolta.
2. Listruttoria e la documentazione delle proposte di deliberazione avvengono attraverso i responsabili degli uffici; la verbalizzazione degli atti e delle sedute del Consiglio e della Giunta è curata dal Segretario Comunale, secondo la modalità e i termini stabiliti dal regolamento per il funzionamento del Consiglio.
3. Il Segretario Comunale non partecipa alle sedute quando si trova in stato di incompatibilità; in tal caso è sostituito in via temporanea dal componente del Consiglio o della Giunta nominato dal presidente, di norma il più giovane detà.
4. I verbali delle sedute sono firmati dal Sindaco e dal Segretario
Art. 8
Consiglio Comunale
1. Il Consiglio Comunale è dotato di autonomia organizzativa e funzionale e, rappresentando lintera comunità, delibera lindirizzo politico - amministrativo ed esercita il controllo sulla sua applicazione.
La presidenza del Consiglio Comunale spetta al Sindaco, in sua assenza al Vice Sindaco, ed ove anche questi sia impedito o assente, dagli altri assessori secondo lordine di età, se Consiglieri Comunali. Se i componenti la giunta comunale non sono consiglieri la presidenza del Consiglio Comunale spetta al Consigliere Anziano.
2. Lelezione, la durata in carica, la composizione e lo scioglimento del Consiglio Comunale sono regolati dalla legge.
3. Il Consiglio Comunale esercita la potestà e le competenze stabilite dalla legge e dallo Statuto e svolge le proprie attribuzioni conformandosi ai principi, alle modalità e alle procedure stabiliti nel presente Statuto e nelle norme regolamentari.
4. Il Consiglio Comunale definisce gli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni e provvede alla nomina nei casi previsti dalla legge. La mancata adozione di nuovi indirizzi entro 45 giorni dallinsediamento dellOrgano Consigliare corrisponde a una conferma tacita di quelli assunti in precedenza.
5. Il Consiglio Comunale conforma lazione complessiva dellente ai principi di pubblicità, trasparenza e legalità ai fini di assicurare imparzialità e corretta gestione amministrativa.
6. Il Consiglio Comunale ispira la propria azione al principio di solidarietà.
7. Il Consiglio Comunale delibera con il voto favorevole della maggioranza dei presenti, calcolati senza tenere conto degli astenuti, salvo i casi di maggioranza qualificata previsti dalla legge e dallo Statuto.
Art. 9
Sessione e convocazione
1. Il funzionamento del consiglio è disciplinato dal regolamento, approvato a maggioranza assoluta, che prevede, in particolare, le modalità per la convocazione e per la presentazione e la discussione delle proposte. Il regolamento indica altresì il numero dei consiglieri necessario per la validità delle sedute, prevedendo che in ogni caso debba esservi la presenza di almeno un terzo dei consiglieri assegnati per legge allente, senza computare al tal fine il sindaco. Lattività dei Consiglio Comunale si svolge in sessione ordinaria o straordinaria.
2. La prima convocazione del Consiglio Comunale subito dopo le elezioni per il suo rinnovo viene indetta dal Sindaco entro dieci giorni dalla proclamazione degli eletti e la riunione deve tenersi entro dieci giorni dalla convocazione.
3. In caso di impedimento permanente, decadenza, rimozione, decesso del Sindaco si procede allo scioglimento del Consiglio Comunale; il Consiglio e la Giunta rimangono in carica fino alla data delle elezioni e le funzioni del Sindaco sono svolte dal ViceSindaco.
Art. 10
Linee programmatiche di mandato
1. Nella prima seduta successiva alle elezioni, sono presentate, da parte del Sindaco le linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare durante il mandato politico-amministrativo.
2. Con cadenza almeno annuale, il Consiglio provvede a verificare lattuazione di tali linee, da parte del Sindaco e dei rispettivi Assessori. E facoltà del Consiglio provvedere a integrare, nel corso della durata del mandato, con adeguamenti strutturali e/o modifiche, le linee programmatiche sulla base delle esigenze e delle problematiche che dovessero emergere in ambito locale.
3. Al termine del mandato politico-amministrativo, il Sindaco presenta al Consiglio il documento di rendicontazione dello stato di attuazione e di realizzazione delle linee programmatiche.
Art. 11
Commissioni
1. Il Consiglio Comunale si può avvalere di commissioni da costituire nel proprio seno con criterio proporzionale. Per quanto riguarda le commissioni aventi funzione di controllo e di garanzia, ove costituite, la presidenza è attribuita ai Consiglieri appartenenti ai gruppi di minoranza.
2. Il funzionamento, la composizione, i poteri, loggetto e la durata delle Commissioni verranno disciplinate dal regolamento del consiglio comunale.
3. La delibera di istituzione dovrà essere adottata a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio.
Art. 12
Consiglieri
1. Lo stato giuridico, le dimissioni e la sostituzione dei Consiglieri sono regolati dalla legge; essi rappresentano lintera comunità alla quale costantemente rispondono.
2. Le funzioni di Consigliere Anziano sono esercitate dal Consigliere che, nellelezione a tale carica, ha ottenuto il maggior numero di preferenze. A parità di voti sono esercitate dal più anziano di età.
3. I Consiglieri Comunali che non intervengono alle sessioni, in generale, per tre volte consecutive senza giustificato motivo possono essere dichiarati decaduti con deliberazione del Consiglio Comunale. A tale riguardo il Sindaco, a seguito dellavvenuto accertamento dellassenza maturata da parte dei Consigliere interessato, provvede, ai sensi di legge, con comunicazione scritta a comunicargli lavvio del procedimento amministrativo. Il Consigliere ha facoltà di far valere le cause giustificativi delle assenze, nonché a fornire al Sindaco eventuali documenti probatori, entro il termine indicato nella comunicazione scritta, che comunque non può essere inferiore a giorni 20, decorrenti dalla data di ricevimento. Scaduto questultimo termine, il Consiglio esamina e infine delibera, tenuto adeguatamente conto delle cause giustificative presentate da parte del Consigliere interessato.
Art. 13
Diritti doveri dei consiglieri
1. I Consiglieri hanno diritto di presentare interrogazioni, interpellanze, mozioni e proposte di deliberazione.
2. Le modalità e le forme di esercizio del diritto di iniziativa e di controllo dei Consiglieri Comunali sono disciplinati dal regolamento del Consiglio Comunale.
3. I Consiglieri Comunali hanno diritto di ottenere dagli Uffici del Comune nonché delle aziende, istituzioni o enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni utili allespletamento del proprio mandato. Essi, nei limiti e con le forme stabilite dal regolamento, hanno diritto di visionare gli atti e i documenti, anche preparatori e di conoscere ogni altro atto utilizzato ai fini dellattività amministrativa e sono tenuti al segreto nei casi specificatamente determinati dalla legge.
4. Ciascun Consigliere è tenuto a eleggere un domicilio nel territorio comunale presso il quale verranno recapitati gli avvisi di convocazione del Consiglio e ogni altra comunicazione ufficiale.
Art. 14
Gruppi Consigliari
1. I Consiglieri possono costituirsi in gruppi secondo quanto previsto nel regolamento del Consiglio Comunale e ne danno comunicazione al Sindaco e al Segretario Comunale unitamente allindicazione del nome del Capogruppo. Qualora non si eserciti tale facoltà o nelle more della designazione, i gruppi sono individuati nelle liste che si sono presentate alle elezioni e i relativi Capigruppo nei candidati Sindaci, oppure in assenza degli stessi (perché eletto Sindaco o perché dimissionari) nei consiglieri, non appartenenti alla Giunta, che abbiano riportato il maggior numero di preferenze
2. I Consiglieri comunali possono costituire gruppi non corrispondenti alle liste elettorali nei quali sono stati eletti purché tali gruppi risultino composti da almeno 2 membri.
3. I capigruppo consiliari sono domiciliati presso limpiegato addetto al servizio di segreteria del Comune.
Art. 15
Sindaco
1. Il Sindaco è eletto direttamente dai cittadini secondo le modalità stabilite nella legge che disciplina altresì i casi di ineleggibilità, di incompatibilità, lo stato giuridico e le cause di cessazione dalla carica. 2. Egli rappresenta il Comune ed è lorgano responsabile dellAmministrazione, sovrintende alle verifiche di risultato connesse al funzionamento dei servizi comunali, impartisce direttive al Segretario comunale, al Direttore, se nominato, e ai responsabili degli uffici in ordine agli indirizzi amministrativi e gestionali, nonché sullesecuzione degli atti.
3. Il Sindaco esercita le funzioni attribuitegli dalle leggi, dallo Statuto, dai regolamenti e sovrintende allespletamento delle funzioni statali o regionali attribuite al Comune. Egli ha inoltre competenza e poteri di indirizzo, di vigilanza e controllo sullattività degli Assessori e delle strutture gestionali ed esecutive.
4. Sulla base degli indirizzi stabiliti dal Consiglio, provvede alla nomina, alla designazione e alla revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni;
5. Il Sindaco è inoltre competente, sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio Comunale, nellambito dei criteri indicati dalla Regione, e sentite le categorie interessate, a coordinare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, previo accordo con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, degli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel territorio, considerando i bisogni delle diverse fasce di popolazione interessate, con particolare riguardo alle esigenze delle persone che lavorano.
Art. 16
Competenze ed attribuzioni del sindaco
1. Il Sindaco ha la rappresentanza generale dellEnte, può delegare le sue funzioni o parte di esse ai singoli Assessori ed è organo responsabile dellamministrazione del Comune; in particolare il Sindaco:
- nelle attribuzioni di amministrazione
a) dirige e coordina lattività politica e amministrativa del Comune nonché lattività della Giunta e dei singoli Assessori;
b) promuove e assume iniziative per concludere accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla legge, sentito il Consiglio comunale;
c) convoca i comizi per i referendum previsti dellart. 8 del d.lgs n. 267/2000;
d) adotta le ordinanze contingibili ed urgenti previste dalla legge;
e) nomina il segretario comunale, scegliendolo nellapposito albo;
f) attribuisce al Segretario comunale, se lo ritiene opportuno, le funzioni di Direttore Generale;
g) nomina i responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna, in base a esigenze effettive e verificabili.
- nelle attribuzioni di vigilanza
a) acquisisce direttamente presso tutti gli uffici e servizi le informazioni e gli atti, anche riservati e può disporre lacquisizione di atti, documenti e informazioni presso le aziende speciali, le istituzioni, le società di capitali appartenenti allEnte, tramite i rappresentanti legali delle stesse, informandone il Consiglio Comunale
b) compie gli atti conservativi dei diritti del Comune e può promuovere indagini e verifiche amministrative sullintera attività del Comune
c) promuove ed assume iniziative atte ad assicurare che uffici, servizi, aziende speciali, istituzioni, S.p.A e S.r.l. appartenenti al Comune, svolgano le loro attività secondo gli obiettivi indicati dal Consiglio e in coerenza con gli indirizzi attuativi espressi dalla Giunta
- nelle attribuzioni di organizzazione
a) è Rappresentante Legale dellEnte, anche in sede giudiziale
b) stabilisce gli argomenti allordine del giorno delle sedute del Consiglio Comunale, ne dispone la convocazione e lo presiede. Provvede alla convocazione quando la richiesta è formulata da un quinto dei Consiglieri
c) esercita i poteri di polizia nelle adunanze consiliari e negli organismi pubblici di partecipazione popolare dal Sindaco presieduti, nei limiti previsti dalle leggi
d) propone argomenti da trattare in Giunta, ne dispone la convocazione e la presiede
e) riceve le interrogazioni e le mozioni da sottoporre al Consiglio in quanto di competenza consigliare
Art. 17
Dimissioni ed impedimento permanente
del sindaco
1. Le dimissioni presentate dal Sindaco al Consiglio Comunale diventano efficaci ed irrevocabili trascorsi 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. In tal caso si procede allo scioglimento del rispettivo Consiglio, con contestuale nomina di un commissario.
2. Limpedimento permanente dei Sindaco viene accertato dal Consiglio Comunale.
Art. 18
Vice Sindaco
1. Il Vice Sindaco nominato tale dal Sindaco è lAssessore che ha la delega generale per lesercizio di tutte le funzioni del Sindaco, in caso di assenza o impedimento di questultimo.
2. Il conferimento delle deleghe rilasciate agli Assessori deve essere comunicato al Consiglio e agli organi previsti dalla legge, nonché pubblicato allalbo pretorio.
Art. 19
Giunta comunale
1. La Giunta è lorgano di impulso e di gestione amministrativa, collabora col Sindaco al governo del Comune e impronta la propria attività ai principi della trasparenza e dellefficienza.
2. La Giunta adotta gli atti idonei al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità dellEnte nel quadro degli indirizzi generali e in attuazione delle decisioni fondamentali approvate dal Consiglio Comunale, In particolare, la Giunta esercita le funzioni di indirizzo politico - amministrativo, definendo gli obiettivi e i programma da attuare e adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni, e verifica la rispondenza dei risultati dellattività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti.
3. La Giunta riferisce annualmente al Consiglio Comunale sulla sua attività in sede di esame del Conto Consuntivo.
Art. 20
Composizione
1. La Giunta è composta dal Sindaco e da massimo quattro Assessori, a discrezione del Sindaco, di cui uno è investito della carica di Vice Sindaco.
2. Gli Assessori sono scelti normalmente tra i Consiglieri; possono tuttavia essere nominati anche Assessori esterni al Consiglio, purché dotati dei requisiti di eleggibilità e di compatibilità alla carica di Consiglieri Comunali. Il numero degli assessori esterni dovrà essere comunque inferiore al numero degli assessori scelti tra i consiglieri .
3. Gli Assessori esterni possono partecipare alle sedute del Consiglio e intervenire nella discussione, ma non hanno diritto di voto.
Art. 21
Nomina
1. Il Vice Sindaco e gli altri componenti della Giunta sono nominati dal Sindaco e presentati al Consiglio Comunale nella prima seduta successiva alle elezioni.
2. Il Sindaco può revocare uno o più Assessori dandone motivata comunicazione al Consiglio e deve sostituire gli Assessori dimissionari.
3. Le cause di incompatibilità, la posizione e lo stato giuridico degli Assessori nonché gli istituti della decadenza e della revoca sono disciplinati dalla legge; non possono comunque far parte della Giunta il coniuge, gli ascendenti, i discendenti, i parenti ed affini fino al terzo grado del Sindaco.
4. Salvi i casi di revoca da parte del Sindaco, la Giunta rimane in carica fino al giorno della proclamazione degli eletti in occasione del rinnovo del Consiglio Comunale.
Art. 22
Funzionamento della Giunta
1. La Giunta è convocata e presieduta dal Sindaco, che coordina e controlla lattività degli Assessori e stabilisce lordine del giorno delle riunioni, anche tenuto conto degli argomenti proposti dai singoli Assessori.
2. Le modalità di convocazione e di funzionamento della Giunta sono stabilite in modo informale dalla stessa.
3. Le sedute sono valide se è presente la maggioranza dei componenti della Giunta stessa. Le deliberazioni sono adottate a maggioranza dai presenti.
Art. 23
Competenze
1. La giunta collabora con il sindaco nel governo del comune.
2. La giunta compie gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di governo che non siano riservati dalla legge al consiglio e che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo statuto, del sindaco; collabora con il sindaco nellattuazione degli indirizzi generali del consiglio; riferisce annualmente al consiglio sulla propria attività e svolge attività propositive e di impulso nei confronti dello stesso.
3. E altresì di competenza della giunta ladozione dei regolamenti sullordinamento degli uffici e dei servizi nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio.
Art. 24
Mozioni di sfiducia
1. Il voto del Consiglio Comunale contrario a una proposta del Sindaco o della Giunta non ne comporta le dimissioni.
2. Il Sindaco e la Giunta cessano dalla carica nel caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio.
3. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei Consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il Sindaco, e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre 30 dalla sua presentazione. Se la mozione viene approvata, si procede allo scioglimento del Consiglio e alla nomina di un commissario, ai sensi delle leggi vigenti.
Titolo III
Istituti di partecipazione e diritti dei cittadini
Art. 25
Partecipazione popolare
1. Il Comune promuove e tutela la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, allamministrazione dellEnte al fine di assicurare il buon andamento, limparzialità e la trasparenza.
2. La partecipazione popolare si esprime attraverso lincentivazione delle forme associative e di volontariato e il diritto dei singoli cittadini a intervenire nel procedimento amministrativo.
3. Il Consiglio Comunale predispone e approva un regolamento nel quale vengono definite le modalità con cui i cittadini possono far valere i diritti e le prerogative previste dal presente titolo.
Art. 26
Associazionismo
1. Il Comune riconosce e promuove le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio.
2. A tal fine, la Giunta Comunale, a istanza delle interessate, registra le associazioni che operano sul territorio comunale, ivi comprese le sezioni locali di associazioni a rilevanza sovra comunale.
3. Allo scopo di ottenere la registrazione è necessario che lassociazione depositi in Comune copia dello statuto e comunichi la sede e il nominativo del legale rappresentante.
4. Non è ammesso il riconoscimento di associazioni segrete o aventi caratteristiche non compatibili con indirizzi generali espressi dalla Costituzione, dalle norme vigenti e dal presente Statuto.
5. Le associazioni registrate devono presentare, se richiesto, il loro bilancio.
6. Il Comune può promuovere e istituire la Consulta delle associazioni.
Art. 27
Contributi alle associazioni
1. Il Comune può erogare alle associazioni, con esclusione dei partiti politici, contributi economici da destinarsi allo svolgimento dellattività associativa.
2. Il Comune può altresì mettere a disposizione delle associazioni di cui al comma precedente a titolo di contributi in natura, beni o servizi in modo gratuito.
3. Le modalità di erogazione dei contributi o di godimento delle strutture, beni o servizi dellEnte è stabilita in apposito regolamento, in modo da garantire a tutte le associazioni pari opportunità.
4. Il Comune può gestire servizi in collaborazione con le associazioni di volontariato riconosciute a livello nazionale e inserite nellapposito albo regionale, lerogazione dei contributi e le modalità della collaborazione verranno stabilite in apposito regolamento.
5. Le associazione che hanno ricevuto contributi in denaro o natura dallEnte devono redigere al termine di ogni anno apposito rendiconto che ne evidenzi limpiego.
Art. 28
Consultazioni
1. LAmministrazione comunale può indire consultazioni della popolazione allo scopo di acquisire pareri e proposte in merito allattività amministrativa.
2. Le forme di tali consultazioni sono stabilite con regolamento.
Art. 29
Petizioni
1. Chiunque può rivolgersi in forma collettiva agli organi dellamministrazione per sollecitare lintervento su questioni di interesse comune o per esporre esigenze di natura collettiva.
2. La raccolta di adesioni può avvenire senza formalità di sorta in calce al testo comprendente le richieste che sono rivolte allAmministrazione.
3. La petizione è inoltrata al Sindaco il quale, entro 20 giorni, la assegna in esame allorgano competente e ne invia copia ai gruppi presenti in Consiglio Comunale.
4. Se la petizione è sottoscritta da almeno il 10% degli iscritti nelle liste elettorali del Comune, lorgano competente deve pronunciarsi in merito entro 30 giorni dal ricevimento.
5. Il contenuto della decisione dellorgano competente, unicamente al testo della petizione, è pubblicizzato mediante affissione negli appositi spazi e, comunque, in modo tale da permettere la conoscenza a tutti i firmatari che risiedono nel territorio del Comune.
6. Se la petizione è sottoscritta da almeno il 10% degli iscritti nelle liste elettorali del Comune, ciascun Consigliere può chiedere con apposita istanza che il testo della petizione sia posto in discussione nella prima seduta del Consiglio Comunale, da convocarsi entro 30 giorni.
Art. 30
Proposte
1. Qualora un numero di elettori del Comune non inferiore al 15% degli iscritti nelle liste elettorali avanzi al Sindaco proposte per ladozione di atti amministrativi di competenza dellEnte e tali proposte siano sufficientemente dettagliate in modo da non lasciare dubbi sulla natura dellatto e sul suo contenuto dispositivo, il Sindaco, ottenuto il parere dei servizi interessati e del Segretario comunale, trasmette la proposta unicamente ai pareri allorgano competente e ai gruppi presenti in Consiglio Comunale entro 20 giorni dal ricevimento.
2. Lorgano competente può sentire i proponenti e deve adottare le sue determinazioni in via formale entro 30 giorni dal ricevimento della proposta.
3. Le determinazioni di cui al comma precedente sono pubblicate negli appositi spazi e sono comunicate ai primi tre firmatari della proposta.
Art. 31
Referendum
1. Sono previsti referendum consultivi in tutte le materie di esclusiva competenza comunale, al fine di sollecitare manifestazioni di volontà che devono trovare sintesi nellazione amministrativa.
2. Non possono essere indetti referendum: in materia di tributi locali e di tariffe, su attività amministrative vincolate da leggi statali o regionali, su materie che sono già state oggetto di consultazione referendaria nellultimo quinquennio. Sono inoltre escluse dalla potestà referendaria le seguenti materie:
a) Statuto comunale
b) Regolamento del consiglio comunale
c) Piano Regolatore generale e strumenti urbanistici attuativi
3. Soggetti promotori del referendum possono essere:
* il 45 per cento del corpo elettorale;
* il consiglio comunale con deliberazione approvata dai 2/3 dei consiglieri assegnati.
4. Il consiglio comunale fissa nel regolamento i requisiti di ammissibilità, i tempi, le condizioni di accoglimento e le modalità organizzativi della consultazione.
Art. 32
Accesso agli atti
1. Ai cittadini singoli o associati è garantita la libertà di accesso agli atti della amministrazione e dei soggetti che gestiscono servizi pubblici comunali, secondo le modalità definite dal regolamento.
2. Sono sottratti al diritto di accesso gli atti che disposizioni legislative dichiarano riservati o sottoposti a limiti di divulgazione e quelli esplicitamente individuati dal regolamento.
3. Il regolamento, oltre ad enucleare le categorie degli atti riservati, disciplina anche i casi in cui è applicabile listituto dellaccesso differito e detta norme di organizzazione per il rilascio di copie.
Art. 33
Diritto di informazione
1. Tutti gli atti dellamministrazione sono pubblici, ad eccezione di quelli riservati per espressa indicazione di legge o per effetto di una temporanea e motivata dichiarazione del sindaco che ne vieti lesibizione, conformemente a quanto previsto dal regolamento, in quanto la loro diffusione possa pregiudicare il diritto alla riservatezza delle persone, di gruppi o delle imprese.
2. La pubblicazione degli atti per i quali è prevista tale forma di pubblicità, avviene, di norma, mediante affissione in apposito spazio, facilmente accessibile a tutti, sistemato nel palazzo comunale o nelle immediate adiacenze.
3. Gli atti aventi destinatario determinato devono essere notificati allinteressato.
4. Le ordinanze, i conferimenti di contributi a enti e associazioni devono essere pubblicizzati mediante affissione allalbo.
5. Lincaricato della pubblicazione degli atti certifica la relativa avvenuta pubblicazione degli atti stessi.
Art. 34
Istanze
1. Chiunque, singolo o associato, può rivolgere al Sindaco interrogazioni in merito a specifici problemi o aspetti dellattività amministrativa tramite almeno un Consigliere comunale.
2. La risposta allinterrogazione deve essere motivata e fornita, di norma, entro 30 giorni dallinterrogazione.
Titolo IV -
Procedimento amministrativo
Art. 35
Diritto di intervento nei procedimenti
1. Chiunque sia portatore di un diritto o di un interesse legittimo coinvolto in un procedimento amministrativo ha facoltà di intervenirvi, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge o dal regolamento.
2. LAmministrazione comunale deve rendere pubblico il nome del funzionario responsabile della procedura, di colui che è delegato ad adottare le decisioni in merito e il termine entro cui le decisioni devono essere adottate.
Art. 36
Procedimenti a istanza di parte
1. Nel caso di procedimenti a istanza di parte il soggetto che ha presentato listanza può chiedere di essere sentito dal funzionario o dallamministratore che deve pronunciarsi in merito.
2. Il funzionario o lamministratore devono sentire linteressato entro 30 giorni dalla richiesta o nel termine inferiore stabilito dal regolamento.
3. A ogni istanza rivolta a ottenere lemanazione di un atto o provvedimento amministrativo deve essere data opportuna risposta scritta nel termine stabilito dal regolamento, comunque non superiore a sessanta giorni.
4. Nel caso latto o provvedimento richiesto possa incidere negativamente su diritti o interessi legittimi di altri soggetti il funzionario responsabile deve dare loro comunicazione della richiesta ricevuta.
5. Tali soggetti possono inviare allamministrazione istanze, memorie, proposte o produrre documenti entro 15 giorni dal ricevimento della comunicazione.
Art. 37
Procedimenti a impulso di ufficio
1. Nel caso di procedimenti a impulso dufficio il funzionario responsabile deve darne comunicazione ai soggetti i quali siano portatori di diritti o interessi legittimi che possano essere pregiudicati dalladozione dellatto amministrativo, indicando il termine non minore di quindici giorni, salvo i casi di particolare urgenza individuati dal regolamento, entro il quale gli interessati possono presentare istanze, memorie, proposte o produrre documenti.
2. I soggetti interessati possono altresì, nello stesso termine chiedere, di essere sentiti personalmente dal funzionario responsabile o dallamministratore che deve pronunciarsi in merito.
3. Qualora per lelevato numero degli interessati sia particolarmente gravosa la comunicazione personale di cui al primo comma è consentito sostituirla con la pubblicazione ai sensi dellart. 33 dello statuto.
Art. 38
Determinazione del contenuto dellatto
1. Nei casi previsti dai due articoli precedenti, e sempre che siano state puntualmente osservate le procedure ivi previste, il contenuto volitivo dellatto può risultare da un accordo tra il soggetto privato interessato e la giunta comunale.
2. In tal caso è necessario che di tale accordo sia dato atto nella premessa e che il contenuto dellaccordo medesimo sia comunque tale da garantire il pubblico interesse e limparzialità dellamministrazione.
Titolo V -
Attività amministrativa
Art. 39
Obiettivi dellattività amministrativa
1. Il Comune informa la propria attività amministrativa ai principi di democrazia, di partecipazione, di trasparenza, di efficienza, di efficacia, di economicità e di semplicità delle procedure.
2. Gli organi istituzionali del Comune e i dipendenti responsabili sono tenuti a provvedere sulle istanze degli interessati nei modi e nei termini stabiliti dalla legge, dal presente Statuto e dai regolamenti di attuazione.
3. Il Comune, allo scopo di soddisfare le esigenze dei cittadini, attua le forme di partecipazione previste dal presente Statuto, nonché forme di cooperazione con altri comuni, e con la Provincia.
Art. 40
Servizi pubblici comunali
1. Il Comune può istituire e gestire servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni e servizi o lesercizio di attività rivolte a perseguire fini sociali, a promuovere lo sviluppo economico e civile della comunità locale.
2. I servizi gestiti con diritto di privativa sono stabiliti dalla legge.
Art. 41
Forme di gestione dei servizi pubblici
1. Il Consiglio Comunale può deliberare listituzione e lesercizio dei pubblici servizi nelle seguenti forme:
a) in economia, quando per le modeste dimensioni o per le caratteristiche del servizio, non sia opportuno costituire unistituzione o unazienda;
b) in concessione a terzi quando esistano ragioni tecniche, economiche e di opportunità sociale;
c) a mezzo di azienda speciale, anche per la gestione di più servizi di rilevanza economica e imprenditoriale;
d) a mezzo di istituzione, per lesercizio di servizi sociali senza rilevanza imprenditoriale;
e) a mezzo di società per azioni o a responsabilità limitata a prevalente capitale pubblico qualora si renda opportuna, in relazione alla natura del servizio da erogare, la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati;
f) a mezzo di società per azioni senza il vincolo della proprietà pubblica maggioritaria a norma dellart. 16 del d.lgs n. 267/2000
g) a mezzo convenzioni, consorzi, accordi di programma, unioni di Comuni nonché in ogni altra forma consentita dalla legge.
Art. 42
Aziende speciali ed istituzioni
1. Il Consiglio Comunale può deliberare la costituzione di aziende speciali, enti strumentali dellente locale, dotate di personalità giuridica e di autonomia gestionale e imprenditoriale, e ne approva lo statuto.
2. Le aziende speciali informano la loro attività a criteri di trasparenza, di efficacia, di efficienza e di economicità e hanno lobbligo del pareggio di bilancio da conseguire attraverso lequilibrio dei costi e dei ricavi, ivi compresi i trasferimenti.
3. I servizi di competenza delle aziende speciali possono essere esercitati anche al di fuori del territorio comunale, previa stipulazione di accordi tesi a garantire leconomicità e la migliore qualità dei servizi.
4. Le istituzioni sono organismi strumentali del Comune privi di personalità giuridica, ma dotate di autonomia gestionale.
5. Sono organismi delle aziende e delle istituzioni il Consiglio di Amministrazione, il Presidente e il Direttore.
6. Gli organi dellazienda e dellistituzione sono nominati dal Sindaco che può revocarli per gravi violazioni di legge, per documentata inefficienza o per difformità rispetto agli indirizzi e alle finalità dellAmministrazione.
7. Il Consiglio Comunale determina gli indirizzi e le finalità dellamministrazione delle aziende speciali e delle istituzioni, ivi compresi i criteri generali per la determinazione delle tariffe per la fruizione dei beni o servizi, approva i bilanci annuali e pluriennali, i programmi e il conto consuntivo ed esercita la vigilanza sul loro operato.
8. Il Consiglio di Amministrazione provvede alla gestione dellistituzione deliberando nellambito delle finalità e degli indirizzi approvati dal Consiglio Comunale secondo le modalità organizzativi e funzionari previste nel regolamento.
9. Il regolamento può anche prevedere forme di partecipazione dei cittadini o degli utenti alla gestione o al controllo dellistituzione.
Art. 43
Società per azioni o a responsabilità limitata
1. Il Consiglio Comunale può approvare la partecipazione dellente a società per azioni o a responsabilità limitata per la gestione di servizi pubblici eventualmente provvedendo anche alla loro costituzione.
2. Nel caso di servizi pubblici di primaria importanza la partecipazione del Comune, unitariamente a quella di altri eventuali enti pubblici dovrà obbligatoriamente essere maggioritaria.
3. Latto costitutivo, lo statuto o lacquisto di quote o azioni devono essere approvati dal Consiglio Comunale e deve in ogni caso essere garantita la rappresentatività dei soggetti pubblici negli organi di amministrazione.
4. Il Comune sceglie i propri rappresentanti tra i soggetti di specifica competenza tecnica e professionale nel concorrere agli atti gestionali considerando gli interessi dei consumatori e degli utenti.
5. I Consiglieri Comunali non possono essere nominati nei consigli di amministrazione delle società per azioni o a responsabilità limitata.
6. Il Sindaco o un suo delegato partecipa allassemblea dei soci in rappresentanza dellEnte.
7. Il Consiglio Comunale provvede a verificare annualmente landamento della società per azioni o a responsabilità limitata e a controllare che linteresse della collettività sia adeguatamente tutelato nellambito dellattività esercitata dalla società medesima.
Art. 44
Convenzioni
1. Il Comune, al fine di svolgere in modo coordinato funzioni e servizi determinati, può stipulare convenzioni con amministrazioni statali, altri enti pubblici o con privati.
2. Le convenzioni devono stabilire i fini, la durata, le forme di consultazione degli enti contraenti, i loro rapporti finanziari e i reciproci obblighi e garanzie.
Art. 45
Consorzi
1. Il Comune può partecipare alla costituzione di consorzi con altri enti locali per la gestione associata di uno o più servizi secondo le norme previste per le aziende speciali in quanto applicabili.
2. A questo fine il Consiglio Comunale approva a maggioranza assoluta dei componenti una convenzione, unitamente allo statuto del consorzio.
3. Lo statuto, in conformità alla convenzione deve disciplinare lorganizzazione, la nomina e le funzioni degli organi consortili.
Art. 46
Accordi di programma
Il Sindaco per la definizione e lattuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, lazione integrata e coordinata del Comune e di altri soggetti pubblici, in relazione alla competenza primaria o prevalente del Comune sullopera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la conclusione di un accordo di programma per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinare i tempi, le modalità, il finanziamento e ogni altro connesso adempimento.
2. Laccordo di programma, consistente nel consenso unanime del sindaco e delle amministrazioni interessate, è approvato con atto formale del sindaco ed è pubblicato nel bollettino ufficiale della regione.
3. Qualora laccordo sia adottato con decreto del Presidente della Regione e comporti variazione degli strumenti urbanistici, ladesione dei Sindaco allo stesso deve essere ratificata dal Consiglio Comunale entro 30 giorni a pena di decadenza.
Titolo VI -
Uffici e personale
Art. 47
Principi strutturali e organizzativi
1. Lamministrazione del Comune si esplica mediante il perseguimento di obiettivi specifici e deve essere improntata ai seguenti principi:
a) unorganizzazione del lavoro per progetti, obiettivi e programmi;
b) lanalisi e lindividuazione delle produttività e dei carichi funzionari di lavoro e del grado di efficacia dellattività svolta da ciascuna elemento dellapparato;
c) lindividuazione di responsabilità strettamente collegata allambito di autonomia decisionale e dei soggetti;
d) il superamento della separazione rigida delle competenze nella divisione del lavoro e il conseguimento della massima flessibilità delle strutture e del personale e della massima collaborazione tra gli uffici.
Art. 48
Organizzazione degli uffici e del personale
1. Il Comune disciplina con appositi atti la dotazione organica del personale e, in conformità alle norme del presente Statuto, lorganizzazione degli uffici e dei servizi sulla base della distinzione tra funzione politica e di controllo attribuita al Consiglio Comunale, al Sindaco e alla Giunta e funzione di gestione amministrativa attribuita al Direttore Generale, al Segretario comunale e ai Responsabili degli uffici e dei servizi.
2. Gli uffici sono organizzati secondo i principi di autonomia, trasparenza ed efficienza e criteri di funzionalità, economicità di gestione e flessibilità della struttura.
3. I servizi e gli uffici operano sulla base dellindividuazione delle esigenze dei cittadini, adeguando costantemente la propria azione amministrativa e i servizi offerti, verificandone la rispondenza ai bisogni e leconomicità.
Art. 49
Regolamento degli uffici e dei servizi
1. Il Comune attraverso il regolamento di organizzazione stabilisce le norme generali per lorganizzazione e il funzionamento degli uffici e, in particolare, le attribuzioni e le responsabilità di ciascuna struttura organizzativa, i rapporti reciproci tra uffici e servizi e tra questi, il Direttore e gli organi amministrativi.
2. I regolamenti si uniformano al principio secondo cui agli organi di governo è attribuita la funzione politica di indirizzo e di controllo, intesa come potestà di stabilire in piena autonomia obiettivi e finalità dellazione amministrativa in ciascun settore e di verificarne il conseguimento; al Direttore e ai funzionari responsabili spetta, ai fini del perseguimento degli obiettivi assegnati, il compito di definire, congruamente con i fini istituzionali, gli obiettivi più operativi e la gestione amministrativa, tecnica e contabile secondo principi di professionalità e responsabilità.
3. Il Comune recepisce e applica gli accordi collettivi nazionali approvati nelle forme di legge e tutela la libera organizzazione sindacali dei dipendenti stipulando con le rappresentanze sindacale gli accordi collettivi decentrati ai sensi delle norme di legge e contrattuali in vigore.
Art. 50
Direttore Generale
1. Il Sindaco, previa delibera della Giunta Comunale, nel rispetto della normativa vigente, può nominare un direttore generale, i cui compiti e funzioni sono disciplinati dalla legge,
2. Il Direttore Generale provvede ad attuare gli indirizzi e gli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dellente secondo le direttive che, a tale riguardo, gli impartirà il Sindaco.
3. Il Direttore Generale sovrintende alla gestione dellEnte perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza tra i responsabili di servizio che allo stesso tempo rispondono nellesercizio delle funzioni loro assegnate.
4. La durata dellincarico non può eccedere quella del mandato elettorale del Sindaco che può procedere alla sua revoca previa delibera della Giunta Comunale nel caso in cui non riesca a raggiungere gli obiettivi fissati o quando sorga contrasto con le linee di politica amministrativa della Giunta, nonché in ogni altro caso di grave opportunità.
5. Il Direttore Generale predispone la proposta di piano esecutivo di gestione e del piano dettagliato degli obiettivi previsto dalle norme della contabilità, sulla base degli indirizzi forniti dal Sindaco e dalla Giunta Comunale.
Art. 51
Responsabili degli uffici e dei servizi
1. I responsabili degli uffici dei servizi sono individuati nel regolamento di organizzazione e nel regolamento organico del personale.
2. I responsabili provvedono ad organizzare gli uffici e i servizi a essi assegnati in base alle indicazioni ricevute dal Direttore Generale se nominato, ovvero dal Segretario e secondo le direttive impartite dal Sindaco e dalla Giunta Comunale.
3. Essi nellambito delle competenze loro assegnate provvedono a gestire lattività dellEnte, ad attuare gli indirizzi e a raggiungere gli obiettivi indicati dal Direttore, dal Segretario comunale, dal Sindaco e dalla Giunta Comunale.
5. I Responsabili degli uffici e dei servizi svolgono le funzioni ad essi demandate dalla legge e dal presente Statuto e dai regolamenti comunali
6. Il Sindaco può delegare ai Responsabili degli uffici e dei servizi ulteriori funzioni non previste dallo Statuto e dai regolamenti, impartendo contestualmente le necessarie direttive per il loro corretto espletamento.
7. I responsabili degli uffici e dei servizi possono delegare le funzioni suddette al personale a essi sottoposto, pur rimanendo completamente Responsabili del regolare adempimento dei compiti loro assegnati.
Art. 52
Incarichi dirigenziali e di alta specializzazione
1. La Giunta Comunale, nelle forme, con i limiti e le modalità previste dalla legge e dal regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi, può deliberare al di fuori della dotazione organica lassunzione con contratto a tempo determinato di personale dirigenziale o di alta specializzazione nel caso in cui tra i dipendenti non siano presenti analoghe professionalità.
2. La Giunta Comunale nel caso di vacanza del posto o per altri motivi può assegnare, nelle forme e con le modalità previste dal regolamento, la titolarità di uffici e servizi a personale assunto con contratto a tempo determinato o incaricato con contratto di lavoro autonomo.
3. I contratti a tempo determinato non possono essere trasformati a tempo indeterminato, salvo che non lo consentano apposite norme di legge.
Art. 53
Collaborazioni esterne
1. Il regolamento può prevedere collaborazioni esterne, ad alto contenuto di professionalità, con rapporto di lavoro autonomo per obiettivi determinati e con convenzioni a termine.
2. Le norme regolamentari per il conferimento degli incarichi di collaborazione a soggetti estranei allAmministrazione devono stabilire la durata, che non potrà essere superiore alla durata del programma, e i criteri per la determinazione del relativo trattamento economico.
Art. 54
Segretario comunale
1. Il Segretario Comunale è nominato dal Sindaco, da cui dipende funzionalmente ed è scelto nellapposito albo.
2. Lo stato giuridico e il trattamento economico del Segretario Comunale sono stabiliti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
3. Il Segretario Comunale svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi dellente in ordine alla conformità dellazione amministrativa alle leggi, allo statuto e ai regolamenti.
4. Il Segretario Comunale partecipa alle riunioni di Giunta e del Consiglio e ne redige i verbali che sottoscrive insieme al Sindaco
5. Il Segretario comunale roga i contratti del Comune, nei quali lEnte è parte, quando non sia necessaria lassistenza di un notaio, e autentica le scritture private e gli atti unilaterali nellinteresse dellEnte, ed esercita infine ogni altra funzione attribuitagli dallo Statuto o dal regolamento o conferitagli dal Sindaco.
Art. 55
Vicesegretario comunale
1. La dotazione organica del personale potrà prevedere un vicesegretario comunale individuandolo in uno dei dipendenti in possesso della qualifica funzionale apicale dellente.
2. Il vice segretario comunale collabora con il segretario nello svolgimento delle sue funzioni organizzative e lo sostituisce in caso di assenza o di impedimento.
Art. 56
Controllo interno
1. Il comune istituisce e attua i controlli interni previsti dallart. 147 del D.lgs 267/2000.
2. Spetta al regolamento di contabilità e al regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi la disciplina delle modalità di funzionamento degli strumenti di controllo interno, nonché delle forme di convenzionamento con altri comuni e di incarichi esterni.
Titolo VII -
Finanza e contabilità
Art. 57
Ordinamento
1. Lordinamento della finanza del Comune è riservato alla legge e, nei limiti da essa previsti, dal regolamento.
2. Nellambito della finanza pubblica il Comune è titolare di autonomia finanziaria fondata su certezza di risorse proprie e trasferite.
3. Il Comune, in conformità delle leggi vigenti in materia, è altresì titolare di potestà impositiva autonoma nel campo delle imposte, delle tasse e delle tariffe, ed ha un proprio demanio e patrimonio.
Art. 58
Attività finanziarie del Comune
1. Le entrate finanziare del Comune sono costituite da imposte proprie, addizionali e compartecipazioni ad imposte erariali e regionali, tasse e diritti per servizi pubblici, trasferimenti erariali, trasferimenti regionali, altre entrate proprie anche di natura patrimoniale, risorse per investimenti e da ogni altra entrata stabilita per legge o regolamento.
2. I trasferimenti erariali sono destinati a garantire i servizi pubblici comunali indispensabili; le entrate fiscali finanziano i servizi pubblici ritenuti necessari per lo sviluppo della comunità e integrano la contribuzione erariale per lerogazione dei servizi pubblici indispensabili.
3. Nellambito delle facoltà concesse dalla legge il Comune istituisce, sopprime e regolamenta, con deliberazione consigliare, imposte, tasse e tariffe.
4. Il Comune applica le imposte tenendo conto della capacità contributiva dei soggetti passivi secondo i principi di progressività stabiliti dalla Costituzione e applica le tariffe in modo da privilegiare le categorie più deboli della popolazione.
Art. 59
Bilancio comunale
1. Lordinamento contabile del Comune è riservato alla legge dello Stato e, nei limiti da questa fissati, al regolamento di contabilità.
2. La gestione finanziaria del Comune si svolge in base al bilancio annuale di previsione redatto in termini di competenza, deliberato dal Consiglio Comunale entro il 31 dicembre per lanno successivo, osservando i principi delluniversalità, unità, annualità, veridicità, pubblicità, dellintegrità e del pareggio economico e finanziario. Il termine del 31 dicembre può essere differito con decreto del Ministro dellinterno dintesa con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica.
3. Il bilancio e gli allegati prescritti dalla legge devono essere redatti in modo da consentire la lettura per programmi, servizi e interventi.
4. Gli impegni di spesa, per essere efficaci, devono contenere il visto di regolarità contabile attestante la relativa copertura finanziaria da parte del responsabile del servizio finanziario. Lapposizione dei visto rende esecutivo latto adottato.
5. Ai fini del comma 7 dellart. 162 del D.Lgs. 267/2000 lEnte assicura ai cittadini la conoscenza dei contenuti del bilancio annuale e suoi allegati mediante apposito avviso di deposito da pubblicarsi per 15 giorni consecutivi decorrenti dalla data di esecutività del documento stesso.
Art. 60
Rendiconto della gestione
1. I fatti gestionali sono rilevati mediante contabilità finanziaria ed economica e dimostrati nel rendiconto comprendente il conto del bilancio, il conto economico e il conto del patrimonio.
2. Il rendiconto è deliberato dal Consiglio Comunale entro il 30 giugno dellanno successivo.
3. La Giunta Comunale allega al rendiconto una relazione illustrativa con cui esprime le valutazioni di efficacia dellazione condotta sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi e ai costi sostenuti, nonché la relazione del Revisore dei conti.
Art. 61
Attività contrattuale
1. Il Comune, per il perseguimento dei suoi fini istituzionali, provvede mediante contratti agli appalti di lavori, alle forniture di beni e servizi, alle vendite, agli acquisti a titolo oneroso, alle permute e alle locazioni.
2. La stipulazione dei contratti deve essere preceduta dalla determinazione dei responsabile del procedimento di spesa.
3. La determinazione deve indicare il fine che con il contratto si intende perseguire, loggetto, la forma e le clausole ritenute essenziali nonché le modalità di scelta del contraente in base alle disposizioni vigenti.
Art. 62
Revisore dei conti
1. Il Consiglio Comunale elegge, a maggioranza assoluta dei suoi membri, il Revisore dei conti secondo i criteri stabiliti dalla legge.
2. Il Revisore ha diritto di accesso agli atti e documenti dellEnte, dura in carica tre anni, è rieleggibile per una sola volta ed è revocabile per inadempienza nonché quando ricorrono gravi motivi che influiscono negativamente sullespletamento del mandato.
3. Il Revisore collabora con il Consiglio Comunale nella sua funzione di controllo e indirizzo, esercita la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione dellEnte e attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, redigendo apposita relazione, che accompagna la proposta di deliberazione consigliare del rendiconto del bilancio.
4. Nella relazione di cui al precedente comma il Revisore esprime rilievi e proposte tendenti a conseguire una migliore efficienza, produttività ed economicità della gestione.
5. Il Revisore, ove riscontri gravi irregolarità nella gestione dellEnte, ne riferisce immediatamente al Consiglio.
6. Il Revisore risponde della verità delle sue attestazioni e adempie ai doveri con la diligenza del mandatario.
Art. 63
Tesoreria
1. Il Comune ha un servizio di tesoreria che comprende:
a) la riscossione di tutte le entrate, di pertinenza comunale, versate dai debitori in base ad ordini di incasso e liste di carico e dal concessionario del servizio di riscossione dei tributi;
b) la riscossione di qualsiasi altra somma spettante di cui il tesoriere è tenuto a dare comunicazione allEnte settimanalmente;
c) il pagamento delle spese ordinate mediante mandati di pagamento nei limiti degli stanziamenti di bilancio e dei fondi di cassa disponibili;
d) il pagamento, anche in mancanza dei relativi mandati, delle rate di ammortamento di mutui, dei contributi previdenziali e delle altre somme stabilite dalla legge.
2. I rapporti del Comune con il Tesoriere sono regolati dalla legge, dal regolamento di contabilità nonché da apposita convenzione deliberata dallorgano consiliare.
Art. 64
Controllo economico della gestione
1. Il controllo di gestione è la procedura diretta a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati e, attraverso lanalisi delle risorse acquisite e della comparazione tra i costi e la quantità e qualità dei servizi offerti, la funzionalità dellorganizzazione dellente, lefficacia, lefficienza ed il livello di economicità nellattività di realizzazione dei predetti obiettivi.
2. Al fine di garantire la realizzazione degli obiettivi programmati, la corretta ed economica gestione delle risorse pubbliche, limparzialità ed il buon andamento della pubblica amministrazione e la trasparenza dellazione amministrativa, viene applicato il controllo di gestione secondo le modalità stabilite dal regolamento di contabilità.
Titolo VIII -
Disposizioni diverse
Art. 65
Regolamenti comunali
1. Nel rispetto della legge e del presente statuto, vengono emanati regolamenti nelle materie di propria competenza, per lorganizzazione ed il funzionamento degli organi e degli uffici e per lesercizio delle funzioni.
2. Ai fini della tutela dei diritti del contribuente di cui alla Legge 27.7.2000 n. 212 dovrà essere prevista apposita norma allinterno del regolamento comunale di contabilità.
3. Nelle materie di competenza riservata dalla legge agli enti locali, la podestà regolamentare viene esercitata nel rispetto delle norme generali e delle disposizioni statutarie, mentre nelle altre materie i regolamenti comunali sono adottati nel rispetto delle leggi statali e regionali.
I regolamenti comunali sono soggetti alle seguenti limitazioni:
a) non possono contenere disposizioni in contrasto con le norme ed i principi costituzionali, con le leggi e regolamenti statali e regionali e con il presente Statuto;
b) la loro efficacia è limitata allambito comunale;
c) devono avere carattere di generalità;
Art. 66
Procedura per la formazione e
approvazione dei regolamenti comunali
1. Liniziativa per la formazione e ladozione di nuovi regolamenti comunali spetta a ciascun Consigliere Comunale, alla Giunta Comunale ed ai cittadini ai sensi del presente Statuto.
2. I regolamenti sono adottati dal Consiglio Comunale, a maggioranza assoluta dei propri componenti, salvi i casi in cui la competenza è attribuita direttamente alla Giunta Comunale dalla legge.
3. I regolamenti comunali sono soggetti a duplice pubblicazione allalbo pretorio comunale: dopo ladozione della deliberazione in conformità alle disposizioni sulla pubblicazione della deliberazione stessa, nonché per la durata di giorni 15 dopo che la deliberazione di adozione è divenuta esecutiva.
Art. 67
Modalità per la revisione dello statuto
1. Le deliberazioni di revisione o di integrazione dello Statuto sono approvate dal Consiglio Comunale, con le modalità di cui allart. 6, comma 4 del D.Lgs. n. 267/2000
2. Ogni iniziativa di revisione statutaria respinta dal Consiglio Comunale non può essere rinnovata nellambito della stessa legislatura.
3. La deliberazione di abrogazione totale della Statuto non è proponibile se non è accompagnata dalla deliberazione di un nuovo Statuto.
Art. 68
Entrata in vigore dello statuto
1. Dopo lespletamento del controllo da parte del competente organo regionale, lo statuto è pubblicato nel bollettino ufficiale della regione, affisso allalbo pretorio dellente per trenta giorni consecutivi ed inviato al Ministero dellInterno.
2. Il presente Statuto entra in vigore decorso trenta giorni dalla sua affissione allalbo pretorio dellente, dopo aver espletato le modalità di cui al comma precedente , così come previsto dallart. 6, comma 5 del D.Lgs. n. 267/2000.
3. Allentrata in vigore del presente Statuto è abrogato lo Statuto attualmente vigente.
Comune di Vigliano Biellese (Biella)
Statuto comunale
Indice
ELEMENTI COSTITUTIVI
Art. 1 Principi fondamentali
Art. 2 Finalità
Art. 3 Programmazione e forme di cooperazione
Art. 4 Territorio e sede comunale
Art. 5 Albo pretorio
Art. 6 Stemma e gonfalone
PARTE I ORDINAMENTO STRUTTURALE
Titolo I - GLI ORGANI DEL COMUNE
Art. 7 Organi
Art. 8 Consiglio comunale
Art. 9 Competenze e attribuzioni
Art. 10 Sessioni e convocazione
Art. 11 Linee programmatiche di mandato
Art. 12 Commissioni
Art. 13 Attribuzioni delle commissioni
Art. 14 Consiglieri
Art. 15 Diritti e doveri dei Consiglieri
Art. 16 Gruppi consiliari
Art. 17 Giunta comunale
Art. 18 Nomina e prerogative
Art. 19 Composizione della Giunta
Art. 20 Funzionamento della Giunta
Art. 21 Attribuzioni
Art. 22 Deliberazioni degli organi collegiali
Art. 23 Sindaco
Art. 24 Attribuzioni di amministrazione
Art. 25 Attribuzioni di vigilanza
Art. 26 Attribuzioni di organizzazione
Art. 27 Vicesindaco
Titolo Il - ORGANI BUROCRATICI ED UFFICI
Capo I Segretario comunale
Art. 28 Nomina, revoca e durata in carica
Art. 29 Vicesegretario
Capo Il Lorganizzazione Amministrativa
Art. 30 Ordinamento degli Uffici e dei Servizi
Art. 31 Indirizzi e criteri direttivi del Consiglio Comunale
Titolo llI - SERVIZI
Art. 32 I Servizi pubblici locali
Art. 33 Gestione di servizi in forma associata
Titolo IV - FINANZA E CONTABILITA
Art. 34 Ordinamento Finanziario e contabile
Art. 35 Autonomia Impositiva
Titolo V - ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE E DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI
Capo I Partecipazione popolare
Art. 36 Valorizzazione delle forme associative ed organi di partecipazione
Art. 37 Partecipazione
Art. 38 Istanze
Art. 39 Petizioni
Art. 40 Proposte
Art. 41 Azione referendaria
Art. 42 Disciplina del referendum
Art. 43 Effetti del referendum
Art. 44 Il Difensore Civico
Titolo VI- DISPOSIZIONI FINALI
Art. 45 Entrata in vigore dello Statuto
ELEMENTI COSTITUTIVI
Art. 1
Principi fondamentali
1. La Comunità di Vigliano Biellese è Ente autonomo locale il quale ha rappresentatività generale secondo i principi della Costituzione e della legge generale dello Stato.
2. Lautogoverno della Comunità si realizza con i poteri e gli istituti di cui al presente Statuto.
Art. 2
Finalità
1.Il Comune promuove lo sviluppo ed il progresso civile, sociale ed economico della propria comunità ispirandosi ai valori ed agli obiettivi della Costituzione.
2. Il Comune persegue la collaborazione e la cooperazione con tutti i soggetti pubblici e privati e promuove la partecipazione alla amministrazione dei cittadini, delle forze sociali, economiche e sindacali.
3. La sfera di governo del Comune è costituita dai soggetti giuridici esistenti nellambito territoriale e degli interessi che a questi si riferiscono.
4. Il Comune ispira la propria azione ai seguenti criteri e principi:
a) il superamento degli squilibri economici, sociali e territoriali esistenti nel proprio ambito e nella comunità nazionale;
b) la promozione della funzione sociale delliniziativa economica, pubblica e privata, anche attraverso lo sviluppo di forme di associazionismo economico e di cooperazione;
c) il sostegno alla realizzazione di un sistema globale ed integrato di sicurezza sociale e di tutela attiva della persona anche con lattività delle organizzazioni di volontariato;
d) la tutela e lo sviluppo delle risorse naturali, ambientali, storiche e culturali presenti nel proprio territorio per garantire alla collettività una migliore qualità della vita.
Art. 3
Programmazione e forme di cooperazione.
l. Il Comune realizza le proprie finalità adottando il metodo e gli strumenti della programmazione.
2. Il Comune concorre alla determinazione degli obiettivi contenuti nei programmi dello Stato, della Regione e di altri Enti territoriali, avvalendosi dellapporto delle formazioni sociali, economiche, sindacali e culturali operanti nel suo territorio.
3. l rapporti con gli altri Comuni, con la Provincia, la Regione e altri Enti territoriali sono informati ai principi di cooperazione, complementarietà e sussidiarietà tra le diverse sfere di autonomia.
4. Al fine di raggiungere una migliore qualità dei servizi, il Comune può delegare proprie funzioni ad Enti territoriali.
Art. 4
Territorio e sede comunale.
I. Il territorio del Comune è costituito dai terreni circoscritti alle mappe catastali dal n. 1 al n. 18 confinanti: a nord con i Comuni di Ronco Biellese e Valdengo; a sud con il Comune di Candelo; ad est con il Comune di Valdengo; ad ovest con la città di Biella.
2. Il palazzo civico, sede comunale, è ubicato in via Milano n. 234.
3. Le adunanze degli organi elettivi collegiali si svolgono nella sede comunale. In casi del tutto eccezionali e per particolari esigenze, il Consiglio può riunirsi anche in luoghi diversi dalla propria sede.
4. La circoscrizione territoriale del Comune può essere modificata con legge della Regione a condizione che la popolazione interessata sia sentita ed esprima la propria volontà mediante referendum.
5. La modifica della denominazione delle frazioni o della sede comunale può essere disposta dal Consiglio previa consultazione popolare.
Art. 5
Albo pretorio.
l. Il Consiglio comunale individua nel palazzo civico apposito spazio da destinare ad Albo pretorio, per la pubblicazione degli atti ed avvisi previsti dalla legge, dallo Statuto e dai regolamenti.
2. La pubblicazione deve garantire laccessibilità, lintegralità e la facilità di lettura.
3. Il Segretario cura laffissione degli atti di cui al primo comma avvalendosi di un messo comunale e, su attestazione di questi, ne certifica lavvenuta pubblicazione.
Art. 6
Stemma e gonfalone
l. Il Comune ha come segno distintivo lo stemma civico concesso con R.D. in data 5 luglio 1934 ed araldicamente così descritto:" Fasciato, doro e di rosso, caricato di una torre dargento in palo; al capo dazzurro caricato di una ruota dentata, doro, a 6 raggi".
2. Il Comune fa uso, nelle cerimonie ufficiali, del gonfalone riconosciuto con R.D. 5 luglio 1934. Esso è costituito da: drappo di colore azzurro riccamente ornato di ricami di argento caricato dello stemma sopra descritto con liscrizione centrata in argento: Comune di Vigliano Biellese. Luso del gonfalone è disciplinato dalla normativa vigente.
PARTE I
ORDINAMENTO STRUTTURALE
TITOLO I
GLI ORGANI DEL COMUNE.
Art. 7
Organi
l. Sono organi del Comune: il Consiglio, la Giunta e il Sindaco.
Art. 8
Consiglio comunale
l. Il Consiglio comunale, rappresentando lintera comunità, determina lindirizzo ed esercita il controllo politico-amministrativo ed ha autonomia organizzativa e funzionale.
Art. 9
Competenze e attribuzioni
l. Il Consiglio comunale esercita la potestà e le competenze previste dalla legge e svolge le sue attribuzioni conformandosi ai principi, ai criteri, alle modalità ed ai procedimenti stabiliti nel presente Statuto e nelle norme regolamentari.
2. Impronta lazione complessiva dellEnte ai principi di pubblicità, trasparenza e legalità ai fini di assicurare il buon andamento e limparzialità.
3. Nelladozione degli atti fondamentali privilegia il metodo e gli strumenti della programmazione, perseguendo il raccordo con la programmazione provinciale, regionale e statale.
4. Gli atti fondamentali devono contenere la individuazione degli obiettivi e delle finalità da raggiungere e la destinazione delle risorse e degli strumenti necessari allazione da svolgere.
5. Ispira la propria azione al principio di solidarietà.
Art. 10
Sessioni e convocazione
I. Lattività del Consiglio si svolge in sessioni ordinarie e straordinarie.
2. Le sessioni ordinarie sono quelle convocate per lapprovazione delle linee programmatiche del mandato, del bilancio di previsione e del conto consuntivo; tutte le altre sono sessioni straordinarie.
3. Il Consiglio Comunale è convocato dal Sindaco che formula lordine del giorno.
Art.11
Linee programmatiche di mandato.
1. Entro il termine di 120 giorni, decorrenti dalla data del suo avvenuto insediamento, sono presentate, da parte del Sindaco, sentita la Giunta, le linee programmatiche relative alle azioni o ai progetti da realizzare durante il mandato politico- amministrativo.
2. Ciascun consigliere comunale ha pieno diritto di intervenire nella definizione delle linee programmatiche, proponendo le integrazioni, gli adeguamenti e le modifiche, mediante presentazione di appositi emendamenti, nelle modalità indicate dal regolamento del Consiglio Comunale.
3. Con cadenza annuale, il Consiglio provvede , in sessione straordinaria, a verificare lattuazione di tali linee, da parte del Sindaco e dei rispettivi assessori e dunque entro il 30 settembre di ogni anno. E facoltà del Consiglio provvedere a integrare , nel corso della durata del mandato, con adeguamenti strutturali e/o modifiche , le linee programmatiche, sulla base delle esigenze e delle problematiche che dovessero emergere in ambito locale.
4. Al termine del mandato politico- amministrativo, il Sindaco presenta allorgano consiliare il documento di rendicontazione dello stato di attuazione e di realizzazione delle linee programmatiche. Detto documento è sottoposto allapprovazione del Consiglio, previo esame del grado di realizzazione degli interventi previsti.
Art. 12
Commissioni
l. Il Consiglio comunale può istituire nel suo seno commissioni permanenti e commissioni temporanee e/o speciali secondo necessità.
2. Il regolamento disciplina il loro numero, le materie di competenza, il funzionamento e la loro composizione nel rispetto del criterio proporzionale. Può essere previsto un sistema di rappresentanza plurima o per delega.
Per quanto riguarda le commissioni aventi funzioni di controllo e di garanzia, la presidenza è attribuita ai consiglieri appartenenti ai gruppi di opposizione.
3. Le commissioni possono invitare a partecipare ai propri lavori Sindaco, Assessori, organismi associativi, funzionari del Comune o rappresentanti di forze sociali, politiche ed economiche per lesame di specifici argomenti nonché singoli cittadini particolarmente versati nelle materie trattate.
4. Le commissioni sono tenute a sentire il Sindaco e gli Assessori ogniqualvolta questi lo richiedano.
Art. 13.
Attribuzioni delle commissioni
l. Compito principale delle commissioni permanenti è lesame preparatorio degli atti deliberativi del Consiglio al fine di favorire il miglior esercizio delle funzioni dellorgano stesso.
2. Compito delle commissioni temporanee e di quelle speciali è lesame di materie relative a questioni di carattere particolare o generale individuate dal Consiglio comunale.
3. Il regolamento dovrà disciplinare lesercizio delle seguenti attribuzioni:
- le procedure per lesame e lapprofondimento di proposte di deliberazioni loro assegnate dagli organi del Comune;
- forme per lesternazione dei pareri, in ordine a quelle iniziative sulle quali per determinazioni dellorgano competente, ovvero in virtù di previsione regolamentare sia ritenuta opportuna la preventiva consultazione;
- metodi, procedimenti e termini per lo svolgimento di studi, indagini, ricerche ed elaborazioni di proposte.
4. La nomina del Presidente è riservata al Consiglio comunale.
Art. 14.
Consiglieri
I. La posizione giuridica e lo status dei Consiglieri sono regolati dalla legge, essi rappresentano lintera comunità alla quale costantemente rispondono.
2. Le funzioni di Consigliere anziano sono esercitate dal Consigliere che ha ottenuto la cifra elettorale più elevata, con esclusione del Sindaco neo eletto e dei candidati alla carica di Sindaco, proclamati consiglieri.
3. Le dimissioni dalla carica di Consigliere sono indirizzate al Consiglio Comunale. Esse devono essere assunte immediatamente al protocollo generale dellEnte, nellordine temporale di presentazione.
Dallassunzione al protocollo dellEnte le dimissioni sono irrevocabili ed immediatamente efficaci.
Art. 15.
Diritti e doveri dei Consiglieri
l. Le modalità e le forme di esercizio del diritto di iniziativa e di controllo del Consigliere comunale, previste dalla legge, sono disciplinate dal regolamento del Consiglio.
2. Lesame delle proposte di deliberazione e degli emendamenti che incidono in modo sostanziale sulle stesse, è subordinato allacquisizione dei pareri previsti dalla legge, in osservanza del principio del giusto procedimento. Per giusto procedimento si intende quello per cui lemanazione del provvedimento sia subordinata alla preventiva istruttoria corredata dai necessari pareri ed attestazioni ed alla successiva comunicazione alla Giunta e ai capigruppo consiliari.
3. Ciascun Consigliere è tenuto ad eleggere un domicilio nel territorio comunale.
4. Oltre che nei casi previsti dalla legge, i consiglieri decadono dopo tre assenze consecutive ed ingiustificate.
5. La decadenza è pronunciata dal Consiglio Comunale secondo le modalità stabilite dal Regolamento del Consiglio.
Art. 16.
Gruppi consiliari
l. l Consiglieri si costituiscono in gruppi, secondo quanto previsto nel regolamento e ne danno comunicazione al Segretario Comunale. Qualora non si eserciti tale facoltà o nelle more della designazione, i capigruppo sono individuati per la maggioranza nel Consigliere, non componente la Giunta, che abbia riportato il maggior numero di voti per ogni lista, per la minoranza nei candidati alla carica di Sindaco.
2. Il regolamento prevede la conferenza dei capigruppo e le relative attribuzioni.
Art. 17.
Giunta Comunale
l. La Giunta collabora con il Sindaco nellamministrazione del Comune.
2. Impronta la propria attività ai principi della collegialità, della trasparenza e della efficienza.
3. Adotta tutti gli atti concreti, idonei al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità dellEnte nel quadro degli indirizzi generali ed in attuazione degli atti fondamentali approvati dal Consiglio Comunale.
4. Esamina collegialmente gli argomenti da proporre al Consiglio Comunale.
Art. 18.
Nomina e prerogative
l. La nomina dei componenti della Giunta è effettuata dal Sindaco dopo la proclamazione della sua elezione ed è comunicata al Consiglio Comunale nella prima adunanza dallo stesso tenuta.
2. Le cause di ineleggibilità ed incompatibilità, la posizione giuridica, lo status dei componenti lorgano e gli istituti della decadenza e della revoca sono disciplinati dalla legge.
3. Gli Assessori, esclusi i casi di dimissioni singole, restano in carica fino allinsediamento dei successori.
Art. 19.
Composizione della Giunta.
1. La Giunta è composta dal Sindaco che la presiede e da 6 Assessori, compreso il Vicesindaco.
2. Il Sindaco nomina il Vicesindaco e gli Assessori, prima dellinsediamento del Consiglio Comunale , tra i cittadini in possesso dei requisiti di compatibilità ed eleggibilità a consigliere comunale.
3. Possono essere nominati Assessori sia i consiglieri comunali sia i cittadini non facenti parte del Consiglio con eccezione del Vicesindaco che deve essere individuato obbligatoriamente tra i Consiglieri Comunali; la carica di Assessore non è incompatibile con quella di Consigliere Comunale.
4. Non possono far parte della Giunta contemporaneamente assessori che siano fra loro coniugi, ascendenti, discendenti o parenti ed affini fino al 2° grado ed il coniuge, gli ascendenti, i discendenti ed i parenti ed affini fino al 3° grado del Sindaco.
5. Gli Assessori non Consiglieri Comunali partecipano ai lavori del Consiglio e delle Commissioni consiliari senza diritto al voto e senza concorrere a determinare il numero legale per la validità delle riunioni. Hanno diritto di accedere alle informazioni necessarie allespletamento del mandato e di depositare proposte rivolte al Consiglio.
Art. 20.
Funzionamento della Giunta
1. Nello svolgimento della propria attività la Giunta si uniforma al principio della collegialità.
2. Il Sindaco dirige e coordina i lavori della Giunta, assicura lunità dindirizzo politico degli assessori e la collegiale responsabilità delle decisioni.
3. La Giunta è convocata e presieduta dal Sindaco.
4. Per la validità delle sedute è richiesto lintervento della metà dei suoi componenti, oltre al Sindaco o chi ne fa le veci.
5. La Giunta delibera a maggioranza assoluta dei voti; in caso di parità prevale il voto del Sindaco o di chi presiede la seduta in sua vece.
6. Le sedute della Giunta non sono pubbliche.
7. A discrezione del Sindaco e della Giunta possono essere ammessi a partecipare ai lavori della Giunta dirigenti e funzionari del comune, cittadini o autorità, al fine di acquisire elementi valutativi sugli argomenti in discussione.
Art. 21. A
ttribuzioni
l. Alla Giunta comunale compete ladozione di tutti gli atti di amministrazione e di gestione nonché di tutti gli atti che per loro natura debbono essere adottati da organo collegiale e non rientrano nella competenza esclusiva del Consiglio.
2. La Giunta svolge le funzioni di propria competenza con provvedimenti deliberativi generali con i quali si indica lo scopo e gli obiettivi perseguiti, i mezzi idonei ed i criteri cui dovranno attenersi gli altri uffici nellesercizio delle proprie competenze gestionali ed esecutive loro attribuite dalla legge e dallo Statuto.
Art. 22.
Deliberazioni degli organi collegiali
l. Gli organi collegiali deliberano validamente con lintervento della metà dei componenti assegnati ed a maggioranza dei voti favorevoli sui contrari, salvo maggioranze speciali previste espressamente dalle leggi o dallo Statuto.
2. Tutte le deliberazioni sono assunte, di regola con votazione palese. Sono da assumere a scrutinio segreto le deliberazioni concernenti persone, quando venga esercitata una facoltà discrezionale fondata sullapprezzamento delle qualità soggettive di una persona o sulla valutazione dellazione da questa svolta.
3. Le sedute del Consiglio e delle commissioni consiliari sono pubbliche salvo i casi previsti dal regolamento.
4. Listruttoria e la documentazione delle proposte di deliberazione avvengono attraverso i responsabili degli uffici; la verbalizzazione degli atti e delle sedute del consiglio e della giunta è curata dal segretario comunale, secondo le modalità e i termini stabiliti dal regolamento per il funzionamento del consiglio.Il segretario comunale non partecipa alle sedute, quando si trova in uno dei casi di incompatibilità: in tal caso è sostituito in via temporanea dal componente del Consiglio o della Giunta nominato dal Presidente.
5. l verbali delle sedute sono firmati dal Presidente e dal Segretario.
Art. 23.
Sindaco
l. Il Sindaco è il capo del governo locale ed in tale veste esercita funzioni di rappresentanza, di presidenza, di sovrintendenza e di amministrazione.
2. Ha competenza e poteri di indirizzo, di vigilanza e controllo dellattività degli Assessori e delle strutture gestionali-esecutive.
3. La legge disciplina le modalità per lelezione, i casi di incompatibilità e di ineleggibilità allufficio del Sindaco, il suo status e le cause di cessazione della carica.
4. Al Sindaco, oltre alle competenze di legge, sono assegnate dal presente Statuto e dai regolamenti attribuzioni quale organo di amministrazione, di vigilanza e poteri di autoorganizzazione delle competenze connesse allufficio.
5. Il Sindaco, escluso il caso di dimissioni o di cessazione della carica per altre cause, resta in carica fino allinsediamento del successore.
Art. 24.
Attribuzioni di amministrazione
1. Il Sindaco ha la rappresentanza generale dellente, può delegare le sue funzioni o parte di esse ai singoli assessori o consiglieri ed è lorgano responsabile dellamministrazione del comune; in particolare il Sindaco:
a) dirige e coordina lattività politica e amministrativa del comune, nonché lattività della Giunta e dei singoli assessori;
b) promuove ed assume iniziative per concludere accordi di programma con tutti i soggetti pubblici previsti dalla legge, sentito il consiglio comunale;
c) convoca i comizi per i referendum previsti dallart. 6 della L. 142/90 e ss.mm.e ii;
d) adotta le ordinanze contingibili ed urgenti previste dalla legge;
e) nomina il segretario comunale, scegliendolo nellapposito albo;
f) conferisce e revoca al segretario comunale, se lo ritiene opportuno e previa deliberazione della giunta comunale, le funzioni di direttore generale nel caso in cui non sia stipulata la convenzione con altri comuni per la nomina del direttore;
g) nomina i responsabili degli uffici e dei servizi, attribuisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna, in base a esigenze effettive e verificabili.
Art. 25.
Attribuzioni di vigilanza
l. Il Sindaco:
a) acquisisce direttamente presso tutti gli uffici e servizi informazioni e atti anche riservati;
b) promuove direttamente o avvalendosi del Segretario comunale, indagini e verifiche amministrative sullintera attività del Comune;
c) compie gli atti conservativi dei diritti del Comune;
d) può disporre lacquisizione di atti, documenti ed informazioni presso le istituzioni e le società per azioni, appartenenti allEnte, tramite i rappresentanti legali delle stesse e ne informa il Consiglio comunale;
e) collabora con il collegio dei revisori dei conti del Comune per definire le modalità di svolgimento delle sue funzioni nei confronti delle istituzioni;
f) promuove ed assume iniziative atte ad assicurare che uffici, servizi, istituzioni e società appartenenti al Comune svolgano le loro attività secondo gli obiettivi indicati dal Consiglio ed in coerenza con gli indirizzi attuativi espressi dalla Giunta.
Art. 26.
Attribuzioni di organizzazione
l. Il Sindaco:
a) convoca e presiede il Consiglio comunale.
b) esercita i poteri di polizia nelle adunanze consiliari e negli organismi pubblici di partecipazione popolare presiedute dal Sindaco, nei limiti previsti dalla legge;
c) propone argomenti da trattare e dispone con atto informale la convocazione della Giunta e la presiede;
d) ha potere di delega generale o parziale delle sue competenze ed attribuzioni ad uno o più Assessori e/o Consiglieri comunali;
e) delega la sottoscrizione di particolari specifici atti non rientranti nelle attribuzioni delegate ad Assessori;
f) riceve le interrogazioni e le mozioni da sottoporsi al Consiglio.
Art. 27.
Vicesindaco
l. Il Vicesindaco è lAssessore che riceve dal Sindaco delega generale per lesercizio di tutte le sue funzioni in caso di assenza o impedimento.
2. Gli Assessori, in caso di assenza o impedimento del Vicesindaco, esercitano le funzioni sostitutive del Sindaco secondo lordine di anzianità dato alletà.
3. Delle deleghe rilasciate al Vicesindaco ed agli Assessori deve essere fatta comunicazione al Consiglio ed agli organi previsti dalla legge.
TITOLO II
ORGANI BUROCRATICI ED UFFICI
CAPO I.
SEGRETARIO COMUNALE
Art. 28.
Nomina, revoca e durata in carica.
1. Lo stato giuridico, il trattamento economico, e le funzioni del Segretario Comunale sono disciplinate dalla legge.
2. Il regolamento comunale sullordinamento degli uffici e dei servizi, nel rispetto delle norme di legge, disciplina lesercizio delle funzioni del Segretario Comunale.
3. Al Segretario Comunale possono essere conferite, dal Sindaco, le funzioni di Direttore Generale ai sensi della normativa vigente.
Art. 29.
Vicesegretario
1. E istituita la figura professionale del Vicesegretario per coadiuvare il Segretario e sostituirlo nei casi di vacanza, assenza o impedimento senza che occorrano ulteriori provvedimenti esterni.
2. I compiti, le attribuzioni e le modalità di nomina del Vicesegretario sono disciplinate dal Regolamento sullordinamento degli Uffici e dei Servizi.
CAPO Il
LOrganizzazione Amministrativa
Art. 30
Ordinamento degli Uffici e dei Servizi
1. Lorganizzazione degli Uffici e dei servizi, la dotazione organica, le procedure di assunzione del personale, le modalità concorsuali ed i requisiti di accesso allimpiego sono disciplinati in uno o più regolamenti, in conformità delle disposizioni di legge, dello statuto e nel rispetto delle norme dei contratti collettivi di lavoro per il personale degli enti locali.
2. I regolamenti di cui al precedente comma e sullordinamento degli uffici e dei servizi sono adottati dalla giunta comunale, sulla scorta dei principi e dei criteri direttivi approvati dal consiglio comunale.
3. Sono esclusi dalla competenza normativa della Giunta gli istituti espressamente riservati per legge al Consiglio o alla contrattazione collettiva nazionale e decentrata.
4. Lorganizzazione degli uffici e dei servizi è improntata a criteri di autonomia operativa, funzionalità ed economicità di gestione e risponde a principi di professionalità e responsabilità.
5. La struttura organizzativa si articola in unità operative aggregate, secondo criteri di omogeneità, in ambiti o aree progressivamente più ampi, in modo da conseguire il coordinato esercizio di funzioni tra loro omogenee.
6. La dotazione organica o lorganigramma del personale sono qualitativamente e quantitativamente dimensionati in relazione alle esigenze di esercizio delle funzioni e dei servizi gestiti dal Comune ed alle disponibilità finanziarie consolidate dallente.
7. Il regolamento sullordinamento degli uffici e gli altri regolamenti attinenti per materia prevedono forme per lesercizio del controllo di gestione e definiscono le modalità per il conferimento degli incarichi di direzione degli uffici e dei servizi, i criteri di valutazione dei dirigenti e le modalità di revoca dellincarico.
8. Negli stessi regolamenti sono altresì previste forme di coordinamento dellattività e degli uffici, nonché disciplinate la mobilità interna del personale e la formazione professionale, perseguendo lobiettivo di conseguire la piena integrazione e complementarità tra i vari settori di attività dellente.
Art. 31
Indirizzi e criteri direttivi del Consiglio Comunale
1. Il Consiglio Comunale determina nellambito dei principi stabiliti dallo Statuto gli indirizzi ed i criteri direttivi cui la giunta uniformerà i contenuti del regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi.
2. Nellesercizio di tale attribuzione in particolare il consiglio comunale provvede a:
a) definire le linee essenziali dellorganizzazione dellente, nonché i criteri per il dimensionamento della dotazione organica in funzione delle esigenze operative dei servizi e della attuazione del programma politico amministrativo;
b) stabilire eventuali limiti e forme di controllo sulla spesa del personale.
TITOLO III -
I SERVIZI
Art. 32
I servizi pubblici locali
1. Il Comune provvede alla gestione dei servizi rivolti a promuovere e garantire lo sviluppo sociale, civile ed economico della comunità locale.
2. Il Comune eroga i servizi pubblici con criteri di obiettività, efficienza giustizia ed imparzialità nei confronti degli utenti, garantendo anche il diritto di una completa informazione
3. Il Consiglio Comunale individua la forma di gestione dei servizi più idonea tra quelle consentite dalla legge, in relazione alle caratteristiche ed alla natura del servizio secondo criteri di economicità ed efficienza organizzativa.
4. La gestione dei servizi può essere perseguita anche attraverso forme di collaborazione od in consorzio con altri enti pubblici.
5. I servizi possono essere erogati altresì attraverso società a capitale interamente pubblico o attraverso società miste, partecipate dal Comune ed aperte allapporto di soggetti privati che offrono garanzie di solidità economica e capacità imprenditoriale.
6. Fatta salva la disciplina legislativa in materia tributaria, per lerogazione dei servizi di propria competenza il Comune applica tariffe e contribuzioni a carico degli utenti, in modo da conseguire il necessario equilibrio tra costi e ricavi.
7. La compartecipazione alle spese per lerogazione dei servizi a carattere sociale è determinata tenendo conto delle condizioni economiche e sociali degli utenti, applicando agevolazioni e forme di esenzione totale o parziale.
8. Anche in tale ipotesi il gettito tariffario dovrà garantire un adeguato livello di copertura dei costi, considerando anche gli eventuali trasferimenti di risorse da parte di enti e privati e le altre entrate finalizzate.
9. Il Sindaco riferisce al Consiglio Comunale sullattività svolta dagli enti, aziende, istituzioni dipendenti e dalle società a partecipazione comunale, almeno un volta allanno, in occasione della approvazione dei bilanci consuntivi, al fine di verificare leconomicità della gestione e la rispondenza dellattività alle esigenze dei cittadini.
Art. 33
Gestione di servizi in forma associata
1. Il Comune ricerca e promuove forme di collaborazione con gli altri enti locali e con gli enti istituzionali per lo svolgimento in ambiti territoriali più idonei, di attività e di servizi di comune interesse, con lobiettivo di conseguire la migliore efficienza organizzativa, leconomicità della gestione e la piena soddisfazione per gli utenti.
2. Possono essere gestite in forma associata anche funzioni amministrative, attraverso la costituzione di uffici comuni che si avvalgono di norma di personale distaccato ed operano in luogo e per conto degli enti aderenti.
3. Il Comune può, altresì, delegare ad enti sovracomunali o a comuni contermini lesercizio di funzioni ed a sua volta riceverne da questi, ove sia in grado di assicurare con risorse proprie, congiuntamente allapporto economico, di personale e di attrezzature degli enti interessati, unefficiente erogazione dei servizi.
4. I rapporti tra gli enti, le modalità di organizzazione dei servizi ed i criteri di ripartizione degli oneri economici saranno regolati da apposita convenzione.
5. Per lesercizio di servizi a carattere imprenditoriale o di altra natura, il comune può partecipare a consorzi.
6. Nelle convenzioni e negli atti costitutivi degli organismi associativi di qualsiasi natura, debbono essere previsti strumenti che rendano effettiva la funzione di indirizzo e controllo degli enti aderenti.
7. Lapprovazione delle convenzioni per la gestione dei servizi e degli atti costitutivi delle forme associative, comunque denominate, è di competenza del consiglio comunale.
TITOLO IV
FINANZA E CONTABILITA
Art. 34
Ordinamento finanziario e contabile
1. Apposito regolamento disciplina lordinamento finanziario e contabile e la revisione finanziaria del Comune nel rispetto della normativa statale vigente.
Art. 35
Autonomia impositiva
1. Il Comune si avvale della autonomia impositiva prevista dalla legge per dotarsi dei necessari mezzi finanziari per soddisfare le esigenze della propria Comunità, secondo i principi di equità, solidarietà, efficacia, efficienza e trasparenza.
TITOLO V
Istituti di partecipazione e diritti e doveri dei cittadini
CAPO I
PARTECIPAZIONE POPOLARE
Art. 36
Valorizzazione delle forme associative
ed organi di partecipazione
1. Lamministrazione favorisce e promuove lattività di interesse pubblico delle associazioni, dei comitati o degli enti operanti sul proprio territorio. In particolare sono valorizzate:
a) le parrocchie e le altre comunità religiose locali, sia quali rappresentanti di interessi spirituali e di elementi di promozione umana, sia quali custodi degli edifici di culto e delle tradizioni religiose;
b) lassociazione turistica Pro Loco, regolarmente riconosciuta ai sensi della vigente legislazione regionale, quale strumento di base per la tutela dei valori naturali, artistici, culturali e di promozione dellattività turistica. Il Consiglio Comunale potrà prevedere che lAssociazione Pro Loco sia rappresentata negli organismi consultivi comunali e che alla stessa siano affidati servizi comunali attinenti il settore.
c) le associazioni e gli enti curativi, assistenziali ed educativi a carattere volontario, di natura laica o religiosa, cui può venire affidata la gestione di funzioni comunali in sintonia con le loro finalità;
d) le associazioni sportive, ricreative e culturali, cui può, di preferenza, essere affidata la gestione di impianti e servizi o la realizzazione di progetti ed iniziative di interesse;
e) i consorzi agricoli e le altre associazioni volte alla tutela ed al miglioramento del patrimonio agricolo e zootecnico;
f) le associazioni e i gruppi di cittadini che si attivano spontaneamente per la tutela ambientale, la protezione civile, il mantenimento degli usi civici e la conservazione delle corveés agro- silvo -pastorali.
2. A tal fine viene incentivata la partecipazione di detti soggetti alla vita amministrativa del Comune, attraverso apporti consultivi agli organi comunali, laccesso libero alle strutture ed ai servizi comunali, la possibilità di presentare memorie, documentazioni, osservazioni utili alla formazione dei programmi di intervento pubblico ed alla soluzione dei problemi amministrativi.
3. Lamministrazione interviene con la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari od altri vantaggi economici a sostegno delle iniziative promosse dagli organismi di cui al comma 1, in base ad appositi regolamenti. A tali organismi è data possibilità di utilizzare le strutture ed i servizi del Comune, a titolo di contributi promozionale non finanziario, anche in relazione a specifiche attività.
Art. 37.
Partecipazione
l. Il Comune garantisce e promuove la partecipazione dei cittadini allattività dellEnte, al fine di assicurare il buon andamento, limparzialità e la trasparenza.
2. Per gli stessi fini, il Comune privilegia le libere forme associative e le organizzazioni di volontariato, incentivandone laccesso alle strutture ed ai servizi dellEnte.
3. Ai cittadini, inoltre, sono consentite forme dirette e semplificate di tutela degli interessi che favoriscano il loro intervento nella formazione degli atti.
4. Lamministrazione può attivare forme di consultazione, istituendo anche commissioni consultive, per acquisire il parere su specifici problemi.
5. Nellambito dei principi di cui sopra, la materia sarà disciplinata da apposito regolamento.
CAPO II
Modalità di partecipazione
Art. 38
Istanze
l. l cittadini, le associazioni, i comitati ed i soggetti collettivi in genere possono rivolgere al Sindaco interrogazioni con le quali chiedono informazioni su specifici oggetti dellattività comunale che hanno rilevanza per la migliore tutela di interessi collettivi.
2. Le modalità dellistanza sono indicate da apposito regolamento, il quale deve prevedere i tempi, la forma scritta o altra idonea forma di comunicazione della risposta, nonché adeguate misure di pubblicità dellistanza.
Art. 39
Petizioni
I. Chiunque, in forma personale od associativa può rivolgersi, agli organi dellamministrazione per sollecitarne lintervento su questioni di interesse generale o per esporre comuni necessità.
2. Il regolamento di cui al quinto comma dellart. 37 determina la procedura della petizione, i tempi, le forme di pubblicità e lassegnazione allorgano competente, il quale procede nellesame e predispone le modalità di intervento del Comune sulla questione sollevata o dispone larchiviazione qualora non ritenga di aderire allindicazione contenuta nella petizione. In questultimo caso, il provvedimento conclusivo dellesame da parte dellorgano competente deve essere espressamente motivato ed adeguatamente pubblicizzato.
3. La petizione è esaminata dallorgano competente entro giorni 45 dalla presentazione.
4. Se il termine previsto al terzo comma non è rispettato, ciascun Consigliere può sollevare la questione in Consiglio, chiedendo ragione al Sindaco del ritardo o provocando una discussione sul contenuto della petizione. Il Sindaco è comunque tenuto a porre la petizione allordine del giorno della prima seduta di Consiglio.
5. La procedura si chiude in ogni caso con un provvedimento espresso, di cui è garantita al soggetto proponente la comunicazione.
6.In ogni petizione devono essere indicati almeno i nomi di due firmatari che assumono la veste di referenti del Comune.
Art. 40
Proposte
l. Almeno 500 cittadini possono avanzare proposte per ladozione o revoca di atti amministrativi che il Sindaco trasmette entro 45 giorni successivi allorgano competente, corredate dai pareri necessari , nonché delleventuale attestazione relativa alla copertura finanziaria.
2. Sono escluse dallesercizio di proposta di deliberazione di iniziativa popolare le seguenti materie:
a) tributi, tariffe, bilancio preventivo e conto consuntivo.
b) espropriazione per pubblica utilità ed occupazione durgenza.
c) designazioni e nomine presso enti, aziende o istituzioni di rappresentanti del comune.
Art. 41
Azione referendaria
1. Sono consentiti referendum consultivi, propositivi e abrogativi in materia di esclusiva competenza comunale.
2. Non possono essere indetti referendum:
a) in materia di tributi locali e di tariffe;
b) su attività amministrative vincolate da leggi statali o regionali;
c) su materie che sono state oggetto di consultazione referendaria nellultimo quinquennio
3. I soggetti promotori del referendum possono essere:
a) il trenta per cento del corpo elettorale risultante al 31 dicembre dellanno precedente
b) il Consiglio Comunale
4. I referendum non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.
Art. 42
Disciplina del referendum
1. Apposito regolamento comunale disciplina le modalità di svolgimento del referendum.
2. In particolare il regolamento deve prevedere:
a) i requisiti di ammissibilità ;
b) i tempi
c) le condizioni di accoglimento
d) le modalità organizzative
e) i casi di revoca e sospensione
f) le modalità di attuazione
Art. 43
Effetti del referendum
1. Il quesito sottoposto a referendum è approvato se alla votazione ha partecipato la maggioranza degli elettori aventi diritto e se è raggiunta su di esso la maggioranza dei voti validamente espressi.
2. Se lesito è stato favorevole, il Sindaco è tenuto a proporre al Consiglio Comunale, entro sessanta giorni dalla proclamazione dei risultati, la deliberazione sulloggetto del quesito sottoposto a referendum.
3. Entro lo stesso termine, se lesito è stato negativo, il Sindaco ha facoltà di proporre egualmente al Consiglio la deliberazione sulloggetto del quesito sottoposto a referendum.
Art 44
Il Difensore Civico
1. Lamministrazione Comunale tenuto conto delle problematiche dellente, delle dimensioni territoriali e del numero degli abitanti, ritiene di costituire lUfficio del Difensore Civico in forma associata e/o convenzionata con altri enti territoriali.
2. A tale fine lAmministrazione Comunale si renderà parte attiva per istituire la figura del Difensore Civico nella forma di cui sopra ricercando le soluzioni più adeguate per le esigenze della propria comunità.
TITOLO VI
Disposizioni finali
Art. 45
Entrata in vigore dello Statuto
1. Dopo lespletamento del controllo da parte del competente organo regionale, il presente statuto è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione, affisso allalbo pretorio del Comune per trenta giorni consecutivi ed inviato al Ministero dellinterno per essere inserito nella raccolta ufficiale degli statuti.
2. Il presente statuto entra in vigore il trentesimo giorno successivo alla sua pubblicazione allalbo pretorio del Comune.
ALTRI ANNUNCI
Errata Corrige
Acquedotto Monferrato S.p.A. - Torino
Tariffe gas metano
Nellavviso in oggetto, pubblicato sul Bollettino Ufficiale n. 17 del 24 aprile 2001 - parte III - a pagina 63, sono stati effettuati alcuni errori di stampa:
- al rigo 5° leggasi Provincia anziché Provina;
- al rigo 25° leggasi Lire/mc 823,4 anziché Lire/mc 823,9;
- allultimo rigo leggasi Paolo Martinotti anziché Paolo Martinelli
Comune di Arona (Novara)
Variante al P.R.G.C. vigente ai sensi dellart. 17, comma 4 della legge regionale 5.12.1977 n. 56 e s.m.i. Variante strutturale ai vincoli di piano - Integrazione atti richiesta dalla Regione Piemonte
Si rende noto
che con deliberazione n. 30 in data 22.5.2001 il Consiglio Comunale ha rettificato ed integrato la D.C.C. n. 88 del 30.11.2000 Variante strutturale ai vincoli di Piano a seguito della richiesta della Regione Piemonte - Settore Verifica ed Approvazione Strumenti Urbanistici.
Gli elaborati integrativi, unitamente alla deliberazione, rimarranno depositati presso la Segreteria Comunale, per 30 giorni consecutivi, festivi compresi e cioè dal 13.6.2001 al 12.7.2001 nei seguenti orari:
- da lunedì a venerdì: dalle ore 09.30 alle ore 12.30
- sabato e domenica: dalle ore 14.00 alle ore 15.00
Detto deposito e pubblicità avvengono per notizia e non comportano la possibilità di presentare osservazioni.
Arona, 13 giugno 2001
Il Dirigente
Mauro Marchisio
Comune di Bra (Cuneo)
Estratto avviso dasta vendita a pubblico incanto di proprietà comunale denominata Cascina Tetti Mattuda sita nel territorio di Bra
Estratto avviso dasta vendita a pubblico incanto di proprietà comunale denominata Cascina Tetti Mattuda sita nel territorio di Bra, così censita al N.C.T.
F° 18 - particelle n. 38 - 40 - 71;
F° 19 - particelle n. 7 - 8 - 9 - 20 - 22 - 23 - 24 - 44 - 45 - 51;
F° 20 - particelle n. 29 - 57;
F° 21 - particelle n. 18 - 125;
F° 22 - particelle n. 69 - 76 - 78;
F° 24 - particella n. 4.
Aggiudicazione a corpo nello stato di fatto e di diritto in cui si trova. Corrispettivo totale cessione: L. 1.776.000.000 (Euro 917.227,45), suddiviso in n. 5 lotti di importi diversi.
Termine scadenza offerte: ore 12,00 del 11 luglio 2001.
Avviso integrale www.comune.bra.cn.it - Ufficio Patrimonio Comune di Bra (CN) tel. 0172 438239 - fax 0172 44333
Bra, 5 giugno 2001
Il Resp. del Procedimento
Gerardo Robaldo
Comune di Cameri (Novara)
Deliberazione del Consiglio Comunale n. 46 del 28/11/2000 - Piano di Zona per lEdilizia Economica Popolare via Matteotti - via Aleramo - Variante ai sensi dellart. 34 della L. 865/71 - Approvazione
Il Consiglio Comunale
(omissis)
delibera
di approvare ai sensi dellart. 21 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G.C. e dellart. 34 della Legge 865/71, la variante del Piano per lEdilizia Economica e Popolare da attuarsi in Cameri, via Matteotti - via Aleramo, costituita dai seguenti elaborati redatti dalla Responsabile dellArea Urbanistica Arch. Margherita Testa:
a) Fascicolo Relazione con modifiche
b) Fascicolo Relazione
c) Fascicolo Norme Tecniche di Attuazione con modifiche
d) Fascicolo Norme Tecniche di attuazione
e) Fascicolo Elaborati grafici.
Comune di Casaleggio Novara (Novara)
Estratto della deliberazione n. 12 in data 7.5.2001 - Regolamento edilizio comunale. Modifica comma 3 art. 16
Il Consiglio comuale
(omissis)
delibera
Di modificare il testo del Regolamento Edilizio Comunale approvato con C.C. n. 2 del 8.1.2001 limitatamente allart. 16, comma 3, che pertanto risulterà il seguente:
Art. 16
1 - invariato
2 - invariato
3 - La distanza tra:
a) filo di fabbricazione di una costruzione e filo di fabbricazione di unaltra costruzione (D)
b) filo di fabbricazione di una costruzione e linea di confine della proprietà (DC)
c) filo di fabbricazione di una costruzione e confine di una strada o, in assenza di questo, ciglio di una strada (DS)
è rappresentata dal raggio della minima circonferenza avente centro in uno dei due elementi e tangente allaltro.
di dare atto che, ai sensi dellart. 3 comma 3 della L.R. n. 19/99, il Regolamento approvato è conforme al testo approvato dalla Regione;
(omissis)
Comune di Casalgrasso (Cuneo)
Estratto Deliberazione Consiglio Comunale n. 14 del 21.3.2001 -"Regolamento Edilizio Comunale - Adozione"
Il Consiglio Comunale
(omissis)
delibera
1) Di approvare in ogni sua parte la relazione del Sindaco.
2) Di approvare lallegato regolamento edilizio Comunale, composto di n. 70 articoli e n. 22 modelli allegati, dando atto che lo stesso è conforme al regolamento edilizio tipo della Regione Piemonte ai sensi della L.R. 8.7.1999 n. 19.
3) Di dare atto che i modelli allegati sono i seguenti:
Modello 1. Certificato urbanistico (C.U.)
Modello 2. Certificato di destinazione urbanistica (C.D.U.)
Modello A. Domanda di concessione edilizia
Modello A1. Domanda di variante alla concessione edilizia
Modello B. Domanda di autorizzazione edilizia per interventi di intonacatura facciate e/o tinteggiatura esterna
Modello C. Domanda di autorizzazione edilizia
Modello C1. Domanda di variante ad autorizzazione edilizia
Modello 3. Relazione illustrativa del progetto con verifiche planovolumetriche
Modello 3A. Relazione illustrativa del progetto (senza verifiche)
Modello 3B. Relazione illustrativa del progetto allegato alla domanda di autorizzazione
Modello 4. Concessione edilizia
Modello 4A. Concessione edilizia gratuita
Modello 4B. Concessione edilizia agricola
Modello 5. Autorizzazione edilizia
Modello 6. Comunicazione di inizio lavori
Modello 7. Comunicazione di ultimazione dei lavori
Modello 8. Richiesta del certificato di abitabilità
Modello 8A. Richiesta del certificato di agibilità
Modello 9. Atto di impegno per interventi edificatori nelle zone agricole
Modello 10. Certificato di abitabilità
Modello 10A. Certificato di agibilità
Modello 11. Denuncia inizio attività, relazione fine lavori e collaudo
4) Di trasmettere, ad avvenuta esecutività della presente deliberazione, copia della stessa per estratto, per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
5) Di dare atto che il regolamento edilizio entrerà in vigore a far data dalla pubblicazione, per estratto, del testo della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
6) Di dare atto che la presente deliberazione, dopo lavvenuta pubblicazione per estratto sul B.U.R.P., unitamente alla documentazione indicata nella nota Tecnica della Regione Piemonte del 12 settembre 2000 prot. n. 756/SP, pubblicata sul B.U.R.P. n. 40 del 4 ottobre 2000, verrà trasmessa alla Regione Piemonte.
Comune di Cerano (Novara)
Approvazione di variante parziale al P.R.G.C. vigente art. 17, 7º comma L.R. 56/77 e s.m.i., relativa al cambio di destinazione duso di alcune aree
Il Sindaco
Rende noto che con deliberazione di C.C. n. 27 del 22.5.2001 esecutiva ai sensi dei legge, è stato approvato definitivamente il progetto di variante parziale al P.R.G.C. vigente.
Gli elaborati saranno depositati ai sensi dellart. 18 della L.R. 56/77 presso gli Uffici Comunali in continua visione; chiunque potrà ottenerne copia degli stessi previo deposito delle relative spese.
Il Sindaco
Agostino Frau
Comune di Colleretto Giacosa (Torino)
Lavori di sistemazione idraulica Rio Valassa (evento alluvionale novembre 1994) - Avviso ad opponendum
importo dellopera: Lire 1.223.000.000 (euro 631.626,70)
impresa: Oliaro S.r.l. via Don Minzoni 11 Casale Monferrato (AL)
Contratto dappalto in data 6.2.1997, rep. n. 249 atto di sottomissione in data 17.3.1998 rep. n. 261
Avviso ad opponendum
Il Responsabile dellUfficio Tecnico
ai sensi e per gli effetti dellart. 360 della Legge 20.3.1865, n. 2248, allegato F, sui lavori pubblici,
avverte
che avendo lappaltatore dei lavori in oggetto, Impresa Oliaro S.r.l. con sede in via Don Minzoni 11 - Casale Monferrato (AL), ultimato i lavori in base agli atti sopracitati, chiunque vanti crediti verso di questi per occupazioni permanenti o temporanee di immobili ovvero per danni verificatisi in dipendenza dei lavori anzidetti, deve presentare a questo Comune istanza corredata dai relativi titoli entro il termine perentorio di 30 (trenta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.
I creditori che intendono garantirsi per i titoli suddetti anche sulla cauzione prestata dallimpresa, dovranno chiederne tempestivamente il sequestro alla competente autorità giudiziaria.
Colleretto Giacosa, 4 giugno 2001
Il Responsabile dellUfficio Tecnico
Pierpaolo Ganio Vecchiolino
Comune di Cuneo
Avviso deposito atti esproprio
Il Sindaco di Cuneo
Visti:
a) la richiesta del Presidente dellAmministrazione Provinciale di Cuneo;
b) lart. n. 10 e segg. della Legge 22.10.1971 n. 865;
rende noto quanto segue:
1)- Presso la Segreteria Comunale sono depositati ed in pubblica visione gli atti relativi al procedimento espropriativo degli immobili interessati dal seguente progetto:
Strada Provinciale n. 197 Tr. Cuneo - Passatore - S. Pietro del Gallo.
Progetto per la realizzazione di una rotonda in località Passatore allincrocio tra le S P 197 Cuneo - Passatore - S. Pietro del Gallo e la S P 298 bivio S P 41 - Passatore - S. Benigno.
Il progetto suddetto, è redatto dallAmministrazione della Provincia di Cuneo.
2- Tutti gli interessati possono presentare osservazioni scritte, depositandole presso la Segreteria del Comune, entro quindici giorni dallinserzione del presente avviso sul B.U.R. (Bollettino Ufficiale Regionale).
3)- I proprietari interessati, ove non siano i diretti conduttori dei fondi soggetti ad occupazione, dovranno dare, sotto la loro personale responsabilità, tempestiva notizia dellinizio della procedura espropriativa agli aventi diritto (quali: affittuari, mezzadri, compartecipanti, conduttori in genere ecc. ecc.), siano essi quelli già indicati sul registro dei terreni da occupare o meno, affinchè possano intervenire, ove lo ritengano, con osservazioni in merito al punto 1).
4)- Sia gli espropriandi che i conduttori dei beni soggetti ad occupazione, debbono fornire le informazioni relative agli Art.li 16 e 17 della Legge 22.10.1971 n. 865, necessarie per la precisa determinazione dellindennizzo dovuto e delle eventuali indennità aggiuntive.
In particolare dovranno espletare le seguenti formalità:
a) documentare la esistenza o meno di opere e costruzioni gravanti sugli immobili espropriandi;
b) documentare di avere o meno la qualifica di coltivatore diretto ed in caso affermativo se tale è la loro prevalente attività ed infine specificare quali sono fra i fondi soggetti ad occupazione quelli direttamente da loro coltivati.
Tale documentazione dovrà contenere i dati anagrafici e di residenza di ogni singolo interessato e per i coltivatori diretti a titolo principale dovrà essere completata da altra specifica dichiarazione rilasciata dallo S.C.A.U. (Servizio Contributi Agricoli Unificati - Ufficio Provinciale di Cuneo) o da autocertificazione secondo le vigenti norme di legge;
c) per tutti i terreni non coltivati direttamente dalla Ditta proprietaria del fondo dovrà essere documentato, (sia dalla Ditta proprietaria che quella conduttrice), che il contratto di conduzione è in atto da almeno un anno, rispetto alla data del deposito del presente avviso presso la Segreteria Comunale.
Tale documentazione dovrà inoltre contenere tutte le indicazioni anagrafiche e di residenza, nonché il Codice Fiscale della Ditta che è realmente conduttrice anche se non corrispondente a quanto riportato sul registro dei terreni da occupare.
5) Le indennità aggiuntive previste dalle vigenti leggi in materia di espropriazioni, non potranno essere conteggiate se entro i 30 giorni successivi alla data della inserzione del presente avviso sul B.U.R. (Bollettino Ufficiale Regionale) non perverranno le documentazioni e le certificazioni sopraindicate o comunicazioni scritte in merito.
Il Sindaco
Elio Rostagno
Comune di Diano dAlba (Cuneo)
Bando di concorso speciale per lassegnazione in locazione semplice di alloggi di edilizia residenziale pubblica in Diano dAlba
Il Responsabile del Servizio
In esecuzione della Del. G.M. n. 140/2000 e della determina n. 45/2001
Vista la Legge Regionale n. 46 del 28.3.1995 e ss. mm. e ii.
Rende noto
Che in data 01/06/2001 è stato pubblicato il bando di concorso speciale per lassegnazione in locazione semplice di n. 6 alloggi di E.R.P. disponibili nel Comune di Diano DAlba.
La partecipazione è consentita a coloro che abbiano superato il sessantesimo anno di età, non svolgano alcuna attività lavorativa, vivono soli o in coppia quali coniugi o conviventi more uxorio, residenti nel comune di Diano dAlba.
Le domande di partecipazione, da compilare su moduli appositamente predisposti dallente, devono essere presentate entro il termine perentorio del 15/7/2001, salvo che si tratti di residenti emigrati allestero per i quali il termine è prorogato di 30 giorni.
Il Responsabile del Servizio
Silvia Bolmida
Comune di Fara Novarese (Novara)
Estratto della deliberazione n. 18 in data 26.4.2001 - Piano regolatore generale comunale - variante specifica e contestuale alla formazione del piano particolareggiato - controdeduzioni alle osservazioni - approvazione definitiva
Il Consiglio comunale
(omissis)
delibera
Di approvare le controdeduzioni allosservazione presentata dal Sig. B.P.S. - omissis -
delibera
Di approvare il progetto definitivo della Variante specifica e contestuale alla formazione del piano Particolareggiato redatto dalla Coop. Arch. G1 - omissis
Comune di Fara Novarese (Novara)
Estratto della deliberazione n. 19 in data 26.4.2001 - Piano particolareggiato esecutivo - controdeduzioni alle osservazioni - approvazione definitiva
(omissis)
delibera
Di approvare le controdeduzioni proposte dallAmministrazione ed accogliere losservazione presentata dalla sig.ra G.A. - omissis -
delibera
Di approvare il progetto definitivo di variante specifica e contestuale alla formazione del piano Particolareggiato redatto dalla Coop. Arch. G1 - omissis -
Comune di Grugliasco (Torino)
Delibera C.C. n. 19 del 10.4.2001: Centro intermodale Merci (C.I.M.) - Revoca della delibera del C.C. 18.12.1998 n. 119 - Accoglimento dellosservazione presentata dalla Soc. S.I.T.O. S.p.A. e riapprovazione del piano di insediamenti produttivi del centro intermodale merci (C.I.M.)
(omissis)
Il Consiglio comunale
Vista la proposta di deliberazione di cui sopra;
Visti i pareri resi ai sensi dellart. 49 del D.Lgs. n. 267/2000 - Testo unico delle Leggi sullOrdinamento degli Enti Locali.
Dato atto degli interventi espressi dai consiglieri ed integralmente trascritti dalla registrazione incisa su CD che vengono allegati alloriginale del presente verbale.
Con votazione palese ed unanime di tutti i Consiglieri presenti e votanti relativamente al primo dispositivo della deliberazione;
delibera
- di revocare, per le motivazioni espresse in premessa, la propria deliberazione 18/12/1998 n. 119 avente oggetto: Piano di insediamenti Produttivi del Centro Intermodale Merci (C.I.M). Controdeduzione allosservazione presentata.;
successivamente
Procedutosi a votazione in forma palese, il cui esito viene proclamato dal Presidente nelle seguenti risultanze relativamente al secondo dispositivo della deliberazione;
(omissis)
delibera
- di accogliere, per le motivazioni espresse in premessa, losservazione da parte della Società S.I.T.O S.p.A., in data 3/11/1998 prot. n. 26771;
successivamente
Procedutosi a votazione in forma palese, il cui esito viene proclamato dal Presidente nelle seguenti risultanze relativamente al terzo dispositivo della deliberazione;
(omissis)
delibera
- di riapprovare il Piano di insediamenti Produttivi del Centro Intermodale Merci (C.I.M.), per quanto di competenza del Comune, ai sensi dellart. 40 della L.R. 56/77 e s.m.i., e costituito dai seguenti elaborati che si allegano alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale:
Relazione illustrativa; Norme di attuazione; Elenco ditte e dati catastali; Tav. 1 - Planimetria inquadramento territoriale - scala 1:10000; Tav. 2a - Planimetria catastale area a sud della tangenziale-scala 1:500; Tav. 2b - Planimetria catastale area a nord della tangenziale-scala 1:500; Tav. 3a - Planimetria P.I.. area a sud della tangenziale-scala 1:1500; Tav. 3b - Planimetria P.I.P. area a nord della tangenziale-scala 1:1500; Tav. 4 - Viabilità principale interna al P.I.P. - scala 1:5000; Tav. 5a - Progetto planovolumetrico area a sud della tangenziale - scala 1:2000; Tav. 5b - Progetto planovolumetrico area a nord della tangenziale-scala 1:2000; Tav. 6a - Progetto planovolumetrico area a sud della tangenziale - aree S per attrezzature al servizio dellinsediamento produttivo-scala 1:2000; Tav. 6b - Progetto planovolumetrico area a nord della tangenziale - aree S per attrezzature al servizio dellinsediamento produttivo-scala 1:2000; Tav. 7 - Stato di fatto-infrastrutture e fabbricati-scala 1:5000; Tav. 8 - Planimetria interferenze: cavi irrigui, elettrodotti, gasdotto-scala 1:2000; Tav. 8bis - Planimetria P.I.P. area a nord della tangenziale-Canali irrigui-scala 1:2000; Tav. 9a - Planimetria P.I.P. area a sud della tangenziale: reti acquedotto-antincendio e sezioni stradali-scala 1:2000; Tav. 9b - Planimetria P.I.P. area a nord della tangenziale: reti acquedotto-antincendio e sezioni stradali-scala 1:2000; Tav. 10a - Planimetria P.I.P. area a sud della tangenziale: reti fognarie, acque bianche e nere, sezioni stradali-scala 1:2000; Tav. 10b - Planimetria P.I.P. area a nord della tangenziale: reti fognarie, acque bianche e nere, sezioni stradali-scala 1:2000; Tav. 11a - Planimetria P.I.P. area a sud della tangenziale: reti elettriche, illuminazione, telefonica e sezioni stradali-scala 1:2000; Tav. 11b - Planimetria P.I.P. area a nord della tangenziale: reti elettriche, illuminazione, telefonica e sezioni stradali-scala 1:2000.
- di dare atto che:
1. La viabilità principale interna dovrà essere obbligatoriamente utilizzata sia da C.A.A.T. che da S.I.TO che dagli addetti del terminale ferroviario di S.I.TO, in modo che lintero traffico veicolare, pesante e leggero, in entrata e in uscita dal C.I.M., sia convogliato nella viabilità interna, con innesto nel sistema tangenziale, riducendo linterferenza di tali mezzi sulla viabilità ordinata;
2. La viabilità costituita dal sistema di svincolo autostradale per il quale è stato previsto, con la modifica dellaccordo di programma, linnesto della S.P. n. 175, dovrà essere di uso pubblico senza alcuna limitazione.
Grugliasco, 30 maggio 2001
Il Sindaco
Mariano Turigliatto
Comune di Mosso (Biella)
Estratto deliberazione del Consiglio comunale n. 17 del 3/5/2001 ad oggetto: Regolamento Edilizio Comunale approvato con atto n. 35/00 - Integrazione art. 17
Il Consiglio comunale
(omissis)
delibera
1. Di integrare lart. 17 del Regolamento Edilizio Comunale mediante laggiunta del seguente terzo comma:
*3. la distanza tra:
a) filo di fabbricazione di una costruzione e filo di fabbricazione di unatra costruzione (D)
b) filo di fabbricazione di una costruzione e linea di confine della proprietà (Dc)
c) filo di fabbricazione di una costruzione e confine di una strada o, in assenza di questo, ciglio di una strada (Ds)
E rappresentata dal raggio della minima circonferenza avente centro in uno dei due elementi e tangente allaltro.
Comune di Ovada (Alessandria)
Approvazione piano di recupero di iniziativa privata in Via Gramsci
Si rende noto, ai sensi dellart. 41 bis, comma 6, della L.R. 56/77, che, con deliberazione C.C. n. 5 del 19.2.2001, è stato approvato il Piano di Recupero di iniziativa privata presentato dai Sig.ri Moccagatta Gianluca, Bovino Odilla Carla, Moccagatta Luciana inerente la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale e commerciale in Via Gramsci.
Ovada, 25 maggio 2001
Il Dirigente del Settore Tecnico
Guido Chiappone
Comune di Poirino (Torino)
Avviso di deposito degli atti per limposizione di servitù coattiva e loccupazione anticipata durgenza degli immobili necessari per i lavori di realizzazione opere fognarie
Il Responsabile Ripartizione Tecnica
Servizio Lavori Pubblici
Vista la deliberazione della Giunta comunale n. 76 del 16/5/2001, immediatamente eseguibile, con la quale - fra laltro - veniva avviato il procedimento di imposizione di servitù fognaria ed occupazione anticipata durgenza per i lavori in oggetto;
Visto lart. 10 della legge 22 ottobre 1971, n. 865 e succ. modif.;
rende noto
- che sono depositati nella Segreteria comunale per quindici giorni consecutivi decorrenti dal 13/6/2001, i seguenti atti:
1) Relazione generale - quadro economico
2) Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici
3) Computo metrico estimativo
4) Elenco prezzi - analisi prezzi
5) Piano particellare di occupazione temporanea e permanente per imposizione fognaria
6) Corografia
7) Planimetria di progetto
8) Profilo longitudinale
9) Piano particellare di occupazione temporanea e occupazione permanente per imposizione fognaria E int.
- che entro il termine di quindici giorni dal 28/6/2001, termine della seguente comunicazione, chiunque abbia interesse può proporre osservazioni scritte depositandole nella Segreteria comunale;
- che copia del presente avviso sarà notificata agli espropriandi nelle forme di legge.
Poirino, 4 giugno 2001
Il Responsabile Ripart. Tecnica
Servizio Lavori Pubblici
P. Becchio
Comune di San Gillio (Torino)
Estratto di espropriazione
Comune di San Gillio - Provincia di Torino Via Roma 6 - tel. 011/984.08.13 fax 011/984.07.57.
E indetta lespropriazione per pubblica utilità per la costruzione della Fognatura Nera Borgata Caussà II lotto dei terreni siti in San Gillio foglio n. 8 mappali n.: 190 - 191 - 192 - 193 - 185 - 184 - 172 - 170 - 169 - 171 - 168 - 167 - 79 - 166 - 165 - 164 - 174 - 175 - 176 - 179 - 296 - 177 - 178 - 256 - 141 - 274.
Il Responsabile dellArea Tecnica
Pietro Gentile
Comune di San Maurizio Canavese (Torino)
Avviso di deposito e pubblicazione di piano di recupero di complesso edilizio a destinazione residenziale e terziaria
Il Responsabile del Servizio Urbanistica
Vista la deliberazione del Consiglio Comunale n. 16 in data 28.5.2001 con la quale è stato adottato il piano di recupero afferente complesso edilizio a destinazione residenziale e terziaria posto in Via Remmert;
rende noto
che gli atti del piano di recupero medesimo, unitamente alla citata deliberazione consiliare, sono depositati presso la Segreteria e pubblicati per estratto allalbo pretorio del Comune, Piazza Martiri della Libertà n. 1 (Tel. 011/9263211) per 30 gg. consecutivi dal 13/6/2001 al 13/7/2001 durante i quali chiunque potrà prenderne liberamente visione con il seguente orario:
giorni feriali: dalle ore 9,00 alle ore 12,00
giorni festivi: dalle ore 11,00 alle ore 12,00;
e presentare nei successivi trenta giorni e quindi entro il 12/8/2001 osservazioni e proposte nel pubblico interesse in duplice copia di cui una in carta legale.
Il presente provvedimento viene pubblicato ai sensi dellart. 40, comma primo, della Legge Regionale n. 56/77 e successive modifiche ed integrazioni.
San Maurizio Canavese, 5 giugno 2001
Il Responsabile
del Servizio Urbanistica
Mauro Fiorio
Comune di San Mauro Torinese (Torino)
Avviso di pubblicazione graduatoria definitiva dei concorrenti al bando per lassegnazione di alloggi di E.R.P. indetto in data 7 novembre 2000
Si rende noto che in data 23.5.2001 è stato pubblicato allAlbo Pretorio del Comune di San Mauro T.se e dei restanti comuni dellambito territoriale n. 7, nonché c/o lAgenzia Territoriale per la Casa di Torino, la graduatoria definitiva dei concorrenti al bando per lassegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica indetto con bando del 7.11.2000.
Comune di San Mauro Torinese, 1 giugno 2001
Il Dirigente Settore Amministrativo
Silvia Cardarelli
Comune di Settimo Torinese (Torino)
Lavori di completamento dei marciapiedi di Via Regio Parco. Contratto: n. 413 del 6/8/1999. Impresa: Rotunno Ing. Vito S.p.A. - con sede in Caprie (TO), Via Roma n. 8; Avviso ad opponendum (art. 360 legge 20 marzo 1865 n. 2248 all. F)
Il Direttore
ai sensi e per gli effetti dellart. 360 della Legge 20 marzo 1865 n. 2248 allegato F sui Lavori Pubblici;
Avverte
che a seguito dellavvenuta ultimazione dei lavori in oggetto, assunti dallimpresa Rotunno Ing. Vito S.p.A., con sede in Caprie (TO) con contratto Rep. n. 413 del 6/8/1999, si dovrà provvedere allemissione del Certificato di Regolare Esecuzione delle opere.
Si invitano pertanto tutti coloro che vantassero verso lAppaltatore medesimo in conseguenza dei lavori stessi per loccupazione permanente o temporanea di stabili e danni relativi, a presentare alla Segreteria Comunale la documentata loro istanza entro 15 (quindici) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso, avvertendo che non si terrà alcun conto, in sede amministrativa, delle istanze presentate trascorso detto termine.
Settimo Torinese, 24 maggio 2001
Il Direttore del Settore
Ambiente e Territorio
Giovanni Serra
Comune di Tavagnasco (Torino)
Avviso ad opponendum
Ai sensi e per gli effetti dellart. 360 della legge 20/3 del 1865 n. 2248 sui lavori pubblici, il Responsabile del Servizio opere pubbliche avverte che, avendo lappaltatore dei lavori di sistemazione parete rocciosa IIº intervento ultimato i lavori in base al contratto n. 442 di repertorio, chiunque vanti crediti verso la ditta GEO+Felsen S.r.l. con sede in Merano (TN) P.zza Teatro n. 23, per occupazioni permanenti o temporanee di immobili ovvero per danni verificatisi in dipendenza dei lavori anzidetti, deve presentare istanza al Comune di Tavagnasco corredata dei relativi titoli entro il termine di 15 giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso.
Tavagnasco, 5 giugno 2001
Il Segretario Comunale
Comune di Torino - Settore Procedure Amministrative Urbanistiche
Avviso di pubblicazione e deposito Variante al P.R.G. vigente
Il Dirigente
- Visto il P.R.G. approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 del 21 aprile 1995, pubblicata sul B.U.R. n. 21 del 24 maggio 1995;
- Visto lart. 17 della L.U.R. n. 56 del 5 dicembre 1977 e s.m.i.;
- Vista la Legge n. 127 del 15 maggio 1997 e s.m.i.;
- Visto il Testo Unico delle Leggi sullOrdinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267;
- Vista la deliberazione n. 29 del Consiglio Comunale del 26 febbraio 2001 (mecc. n. 01 00124/33) avente il seguente oggetto: I.S. vie di nuova comunalizzazione strada Bertolla approvazione progetto preliminare - importo totale di L. 437.000.000 (euro 225.691,66) - adozione di variante al P.R.G. ai sensi art. 1 comma 5 legge 1/78 e art. 17 comma 7 L.U.R. - finanziamento a medio/lungo termine.
Rende noto
che la suddetta deliberazione, ai sensi e per gli effetti del 7° comma dellart. 17 della L.U.R. 5/12/1977 n. 56 e s.m.i., è depositata presso lAlbo Pretorio della Città per la durata di trenta giorni a partire dalla data di pubblicazione del presente avviso allAlbo stesso e precisamente dal 14 giugno 2001 al 13 luglio 2001, durante i quali chiunque può prenderne visione.
Dal quindicesimo al trentesimo giorno di pubblicazione allAlbo Pretorio, e cioè dal 28 giugno 2001 al 13 luglio 2001, chiunque può presentare osservazioni, in forma scritta, e proposte nel pubblico interesse, che dovranno essere inoltrate in triplice copia, di cui una in bollo, al Protocollo Generale della Città (Segreteria Generale - via Milano n. 1) in ore dufficio dei giorni feriali.
Il Dirigente del Settore
Procedure Amm.ve Urbanistiche
Paola Virano
Provincia di Asti - Servizio Ambiente-Sezione Risorse Idriche ed Energetiche
Determinazione dirigenziale n. 32603 del 22.5.2001
Oggetto: T.U. 1775/1933 - Domanda di rinnovo e di subingresso presentata in data 30.12.1999 (prot. n. 50639) alla Provincia di Asti - Servizio Ambiente - Sezione Risorse Idriche da Appiano Luigi, Appiano Marta, Martinengo Chiaffredo, Martinengo Felice, Martinengo Caterina, Società Calcestruzzi Valente S.r.l. per concessione trentennale di derivazione dacqua dal fiume Tanaro in Comune di Asti ad uso irriguo, successiva alla richiesta di rinnovo della concessione in essere, assentita a Massano Giovanni e Massano Giuseppina, con disciplinare dellUfficio del Genio Civile di Asti, derivazione irrigua n. 55, registrato in data 9.1.1964, Repertorio n. 666, già presentata al Genio Civile di Asti in data 9.3.1993 (prot. n. 575) da Massano Giovanni e Massano Valeria.
Il Dirigente del Servizio Ambiente
(omissis)
determina
1) salvi i diritti dei terzi, di concedere ad Appiano Luigi, Appiano Marta, Martinengo Chiaffredo, Martinengo Felice, Martinengo Caterina, Società Calcestruzzi Valente S.r.l. il rinnovo ed il subingresso e Massano Giovanni e Massano Giuseppina, relativamente alla derivazione di mod. max. 1 di acqua dal fiume Tanaro in Comune di Asti per uso irriguo;
2) di accordare la concessione per ulteriori anni trenta, successivi e continui, decorrenti dalla data della presente determinazione, subordinatamente alla osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare e previo pagamento anticipato e decorrente dalla data suddetta del canone annuo di L. 74.600 (Euro 38.5), soggetto a periodici aggiornamenti I.S.T.A.T., ai sensi dellart. 18, comma 5, della L. 5.1.1994 n. 36;
3) di approvare il disciplinare di concessione - (omissis) -
disciplinare
(omissis)
Art. 6 - Garanzie da osservarsi
A carico della Ditta concessionaria sarà lesecuzione e la manutenzione di tutte le opere necessarie sia per attraversamenti di strade, canali, scoli e simili, sia per le difese della proprietà e del buon regime delle acque derivate in dipendenza della concessa derivazione, anche se il bisogno di dette opere venga accertato in seguito. - (omissis) -
Art. 7 - Condizioni particolari cui dovrà soddisfare la derivazione.
- (omissis) - la ditta concessionaria dovrà:
- b) garantire il libero rilascio a valle delle proprie opere di presa, del Deflusso Minimo Vitale (D.M.V.) pari in questo caso a l./sec. 11535,65.
Lesercizio della derivazione dovrà essere sospeso ogni qual volta la portata istantanea disponibile risulti inferiore o uguale al valore minimo suindicato.
(omissis)
Art. 8 - Deflusso Minimo Vitale.
E fatta salva la possibilità della Amministrazione concedente di introdurre ulteriori disposizioni o modificare quelle esistenti in merito al rispetto di portate minime di rilascio nei campo dei valori del deflusso naturale superiore al D.M.V., preso quale valore di base.
(omissis)
Asti, 27 febbraio 2001
(omissis)
Il Capo Servizio Ambiente
Oreste Meschia
Regione Piemonte - Direzione Economia Montana e Foreste - Settore Gestione Proprietà Forestali Regionali e Vivaistiche
Avviso ai creditori - Interventi di ripristino del regolare deflusso delle acque dei torrenti e rii in territorio montano - Comuni sede dellintervento: Ailoche, Caprile, Crevacuore, Pray B.se, Ronco B.se, Ternengo, Varallo, Zumaglia
Il Dirigente del Settore
Ai sensi dellart. 189 del D.P.R. 21.12.1999, n. 554 Regolamento di attuazione della legge sui lavori pubblici 11.2.1994, n. 109 e ss.mm.
avverte
che in seguito allultimazione dei lavori in oggetto, assunti dallImpresa Meggiana s.a.s. con sede in via Pietre Grosse, n. 16 - 13020 Piode (VC) P. IVA n. 00504360025, con contratto in data 15.7.1999, rep. n. 743 - registrato a Vercelli in data 16.8.1999, al n. 5372, chiunque vanti crediti verso limpresa per occupazioni permanenti o temporanee di immobili ovvero per danni verificatisi in conseguenza dei lavori suddetti, potrà presentare a questo Settore istanza, in competente bollo, di credito od opposizione allo svincolo cauzionale, corredata dei relativi titoli giustificativi, entro il termine perentorio di giorni 15 decorrenti dalla data di pubblicazione del presente avviso. Trascorso tale termine non sarà più tenuto conto in via amministrativa dei titoli prodotti.
Il Dirigente del Settore
Elio Caruso
Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. - Torino
Avviso ad opponendum
Società Metropolitana Acque Torino S.p.A.
C.so XI Febbraio n. 14 - 10152
Torino (TO)
In esecuzione del disposto dellart. 189 del D.P.R. 554 del 21/12/1999, si invitano tutti coloro che, per occupazioni permanenti o temporanee di stabili e danni relativi fossero ancora creditori verso lImpresa Cogeis S.p.A., aggiudicataria dei lavori di costruzione canali di fognatura bianca lungo Strada del Portone, tra la via della Repubblica ed il sottopassaggio ferroviario -
Lotto III - Comune di Torino, assunti con contratto dappalto stipulato in data 11 gennaio 2000 registrato a Chivasso il 31/1/2000 al n. 449 Serie 3 Atti Privati, a presentare alla Società Acque Metropolitana Acque Torino S.p.A. - C.so XI Febbraio n. 14 - 10152 Torino, le domande ed i titoli del loro credito entro 15 (quindici) giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del presente avviso, trascorsi i quali non sarà più tenuto conto in via amministrativa dei titoli prodotti dopo il termine prefisso.
Torino, 31 maggio 2001
LAmministratore Delegato
Paolo Romano
Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. - Torino
Avviso ad opponendum
Società Metropolitana Acque Torino S.p.A.
C.so XI Febbraio n. 14 - 10152
Torino (TO)
In esecuzione del disposto dellart. 189 del D.P.R. 554 del 21/12/1999, si invitano tutti coloro che, per occupazioni permanenti o temporanee di stabili e danni relativi fossero ancora creditori verso lImpresa Cosfaber S.r.l., aggiudicataria dei lavori di costruzione di canale nero lungo la Strada Comunale di Mongreno in Comune di Torino, assunti con contratto dappalto stipulato in data 22 settembre 1999 a presentare alla Società Acque Metropolitana Acque Torino - S.p.A. - C.so XI Febbraio n. 14 - 10152 Torino, le domande ed i titoli del loro credito entro 15 (quindici) giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del presente avviso, trascorsi i quali non sarà più tenuto conto in via amministrativa dei titoli prodotti dopo il termine prefisso.
Torino, 5 giugno 2001
LAmministratore Delegato
Paolo Romano