Bollettino Ufficiale n. 24 del 13 / 06 / 2001

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ANNUNCI

 

Comune di Torino

Accordo di programma “Azioni sociali all’I.P.M. Ferrante Aporti Torino”

Il Sindaco

Rilevato che:

- nel luglio 2000 la Città di Torino ha proceduto all’elaborazione della proposta di candidatura della Città stessa al programma di iniziativa comunitaria “Urban 2", avente ad oggetto la riqualificazione del quartiere Mirafiori Nord, ivi comprese azioni di riqualificazione a funzioni sociali e collettive dell’immobile, ubicato in C.so Unione Sovietica, in cui è oggi collocato l’Istituto Penitenziario minorile ”Ferrante Aporti", comunicando l’ideazione al Ministero della Giustizia con lettera dell’Assessore al Decentramento ed all’integrazione urbana 11 luglio 2000, prot. 1101;

- il Ministro della Giustizia con atto 4 agosto 2000, prot. n. 4243/0/2000, comunicava la disponibilità del Ministero stesso “all’inserimento della struttura ”Ferrante Aporti" - o di una sua parte - nel progetto di riqualificazione urbana cui lavora il Comune di Torino nell’ambito del programma di iniziative comunitarie Urban 2". Si precisava altresì che “nella situazione di oggi va ricordato che le funzioni svolte dai servizi minorili, con particolare riguardo a quelle detentive, non sono in alcun modo eliminabili, sicchè una eventuale dismissione totale appare possibile solo nella contestualità dell’acquisizione di altro stabile” di pari utilità;

- il Ministero della Giustizia 13 settembre 2000, prot. n. 26448, comunicava in merito alle azioni sociali proposte dalla Città di Torino di poter concordare sul programma di creazione di un Polo per la promozione e l’accesso ai diritti dei minori. Ribadiva infine che sino all’individuazione di una soluzione immobiliare alternativa ed utile al trasferimento della struttura propriamente penitenziaria il Ministero ha necessità di continuare a svolgere in parte dell’immobile “Ferrante Aporti” le funzioni di “controllo rafforzato” (I.P.M. e C.P.A.) e quelle strettamente connesse (uffici, servizi complementari, portinerie, ecc.);

- la Giunta comunale della Città di Torino con deliberazione 18 settembre 2000, n. 08122/01, ha autorizzato la presentazione della proposta della Città stessa di candidatura al programma di iniziativa comunitaria “Urban 2", poi depositata al Ministero dei Lavori pubblici il successivo 19 settembre;

- con riferimento alla struttura “Ferrante Aporti” la proposta della Città di Torino ha indicato l’utilizzazione dell’immobile per progetti di interesse nazionale e internazionale che prevedono, oltre alla indicata costituzione di un Centro di documentazione sul diritto minorile in Italia a supporto della ricerca universitaria e della didattica di livello superiore anche post-lauream, una connessa istituzione museale sul diritto penale e gli istituti di pena minorili, da attuare in collaborazione tra Università degli Studi, il Ministero della Giustizia - Centro di Giustizia Minorile, enti locali e fondazioni, nonché un programma di riutilizzo delle strutture ricreative e dei laboratori oggi utilizzate dai detenuti, rispettivamente come strutture integrabili nella rete dei servizi cittadini, nonché come sede per l’attuazione di misure alternative alla detenzione, o per azioni sociali volte alla riparazione specifica di danni conseguenti ad alcune ipotesi di reato (vandalismo, furti, rapine, ecc.), che sono lo sviluppo del Protocollo di Intesa 8 febbraio 1999 rep. n. 932 stipulato tra la Regione Piemonte, la Città di Torino e il Ministero della Giustizia - Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte e della Valle d’Aosta, il Tribunale per i Minorenni di Torino e la Procura della Repubblica presso il detto Tribunale, nonché della convenzione 1 aprile 2000, rep. n. 37, stipulata tra il Ministero della Giustizia - Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte e della Valle d’Aosta e la Città di Torino - Assessorato al decentramento e all’integrazione urbana (Settore problemi della Gioventù);

- la Città di Torino con deliberazione del Consiglio comunale 5 marzo 2001 prendeva atto dell’avvenuta presentazione alla Commissione europea e della avvenuta selezione da parte del Ministero dei Lavori Pubblici (fax Dicoter 4 dicembre 2000 prot. n. 1909, confermato successivamente con fax del Ministero Lavori Pubblici 20 marzo 2001) del progetto sull’area del Comune di Torino Mirafiori Nord “Oltre la città fabbrica” - Progetto comunitario Urban II (2000-2006);

- la Commissione Congiunta Ministero della Giustizia-Città di Torino ha concluso, tra l’altro (ottobre 2000), che la struttura “Ferrante Aporti” appare oggi inidonea alle funzioni cui è attualmente destinata, delineando altri caratteri strutturali e funzionali che si reputano indispensabili per l’Istituto Penitenziario Minorile;

- la Città di Torino ha reputato di individuare nell’immobile denominato “Soggiorno Ottolenghi”, sito in Torino strada Mongreno n. 329, una struttura idonea ed alternativa all’attuale immobile in cui è sito il Ferrante Aporti, utile all’insediamento dell’Istituto Penitenziario Minorile che appare conforme ai requisiti indicati dalla Commissione Congiunta Ministero della Giustizia-Città di Torino, soluzione che è stata comunicata al Ministero della Giustizia;

- che il successivo 28 marzo la Città di Torino (Assessore Eleonora Artesio) e il Ministero della Giustizia (Sottosegretario on. Franco Corleone) hanno proceduto ad effettuare un sopralluogo nell’immobile denominato “Soggiorno Ottolenghi” in Torino str. Mongreno n. 329;

- che il successivo 11 aprile il Dipartimento Giustizia Minorile (Direttore Generale dr. Giuseppe Magno), ha dichiarato che l’attuale configurazione del “Soggiorno Ottolenghi” non appare idonea al trasferimento di tutti gli uffici del Ministero della Giustizia oggi ubicati presso il complesso immobiliare in Torino di c.so Unione Sovietica n. 327, sia per insufficienza degli spazi, sia per motivi logistico-sociali, mantenendo tuttavia la disponibilità a valutare altra proposta della Città di Torino utile a dare idonea collocazione agli indicati uffici del Ministero, vi compreso l’Istituto Penitenziario Minorile “Ferrante Aporti”;

- che l’Università degli Studi di Torino - Facoltà di Scienze Politiche - in persona del prof. Luigi Berzano, Direttore del Corso di laurea in Servizio Sociale, ha manifestato interesse ad una collocazione nella sede del “Ferrante Aporti” di attività universitarie che appaiono strettamente connesse con le azioni sociali del programma di niziativa comunitaria “Urban 2", non solo per l’aspetto simbolico che l’indicata localizzazione assumerebbe, ma soprattutto per le sinergie che si potrebbero in tal modo realizzare (studi e ricerche qualificate, attività di osservazione guidata, tirocini, ecc.) che potrebbero contribuire alla riqualificazione urbana del quartiere Mirafiori, nonchè ad avviare una collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile, l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni, con particolare riferimento alle progettate attività di laboratori per la riparazione del danno, di formazione e inserimento lavorativo di giovani, infine quelle di mediazione sociale;

- che alla conferenza debbono perciò partecipare, oltre alla Città di Torino, il Ministero dei Lavori pubblici, il Ministero della Giustizia, l’Università degli Studi di Torino, la Regione Piemonte e la Provincia di Torino, per le rispettive competenze istituzionali;

-  che è stato individuato il responsabile del procedimento nella persona dell’Arch. Giovanni Magnano, Direttore del Progetto Speciale Periferie - Città di Torino, con ufficio in Torino v. S. Francesco d’Assisi n. 3, che provvederà alla comunicazione dell’avvio del presente procedimento nelle idonee forme;

- che con provvedimento del Sindaco della Città di Torino 3 aprile 2001, è stata indetta la conferenza di servizi per la conclusione dell’accordo di programma avente ad oggetto il Programma di iniziativa comunitaria “Urban 2", tra i rappresentanti legali della Città di Torino, del Ministero della Giustizia, della Provincia di Torino, della Regione Piemonte e dell’Università degli studi di Torino;

- che l’indicata conferenza di servizi si è riunita in data 18 aprile 2001 e si è conclusa il successivo 26 aprile 2001 con la stipulazione dell’accordo di programma avente ad oggetto il Programma di iniziativa comunitaria “Urban 2" da parte del Ministero della Giustizia, della Città di Torino, della Provincia di Torino, della Regione Piemonte e dell’Università degli Studi di Torino;

- Vista la nota del Ministero dei Lavori Pubblici, 16 marzo 2001, prot. n. 293;

- Visto il Regolamento Ce 1260/99, art. 34;

- Visto il d. lg. 18 agosto 2000, n. 267, art. 34;

- Vista la l. 7 agosto 1990, n. 241, art. 4, 11, 14 e 15;

- Visto il Programma di iniziativa comunitaria “Urban 2", in particolare le destinazioni a fini sociali prospettate per l’immobile sito in Torino C. so Unione Sovietica ove è oggi collocato l’Istituto Penitenziario Minorile ”Ferrante Aporti";

Il Sindaco

approva l’allegato accordo di programma avente ad oggetto il “Programma di iniziativa comunitaria denominato ”Urban 2";

dispone la pubblicazione del presente provvedimento e dell’accordo sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Allegati: Accordo di programma avente ad oggetto il “Programma di iniziativa comunitaria denominato ”Urban 2".

Il Sindaco
Valentino Castellani

Il Responsabile del Procedimento
Direttore del Progetto Speciale Periferie
Giovanni Magnano


Accordi di programma

Azioni sociali all’I.P.M. Ferrante Aporti Torino

tra

Città di Torino in persona del Sindaco Prof. Valentino Castellani;

Ministero della Giustizia in persona del Ministro On. Piero Fassino;

Provincia di Torino in persona della Presidente della Giunta Provinciale Prof. Mercedes Bresso;

Regione Piemonte in persona del Presidente della Giunta Regionale On. Enzo Ghigo;

Università degli Studi di Torino in persona del Rettore dell’Università di Torino prof. Rinaldo Bertolino;

Premessa

nel luglio 2000 la Città di Torino ha proceduto all’elaborazione della proposta di candidatura della Città stessa al programma di iniziativa comunitaria Urban 2, avente ad oggetto la riqualificazione del quartiere Mirafiori Nord, ivi comprese azioni di riqualificazione a funzioni sociali e collettive dell’immobile, ubicato in C. so Unione Sovietica, in cui è oggi collocato l’Istituto Penitenziario minorile “Ferrante Aporti”, comunicando l’ideazione al Ministero della Giustizia con lettera dell’Assessore al Decentramento ed all’integrazione urbana 11 luglio 2000, prot 1101;

il Ministro della Giustizia con atto 4 agosto 2000, prot. n. 4243/0/2000, comunicava la disponibilità del Ministero stesso “all’inserimento della struttura ”Ferrante Aporti" - o di una sua parte - nel progetto di riqualificazione urbana cui lavora il Comune di Torino nell’ambito del programma di iniziative comunitarie Urban 2". Si precisava altresì che “nella situazione di oggi va ricordato che le funzioni svolte dai servizi minorili, con particolare riguardo a quelle detentive, non sono in alcun modo eliminabili, sicchè una eventuale dismissione totale appare possibile solo nella contestualità dell’acquisizione di altro stabile” di pari utilità;

il Ministero della Giustizia 13 settembre 2000, prot. n. 26448, comunicava in merito alle azioni sociali proposte dalla Città di Torino di poter concordare sul programma di creazione di un Polo per la promozione e l’accesso ai diritti dei minori. Ribadiva infine che sino all’individuazione di una soluzione immobiliare alternativa ed utile al trasferimento della struttura propriamente penitenziaria il Ministero ha necessità di continuare a svolgere in parte dell’immobile “Ferrante Aporti” le funzioni di “controllo rafforzato” (I.P.M. e C.P.A.) e quelle strettamente connesse (uffici, servizi complementari, portinerie, ecc.);

la Giunta municipale della Città di Torino con deliberazione 18 settembre 2000, n. 08122/01 ha autorizzato la presentazione della la proposta della Città stessa di candidatura al programma di iniziativa comunitaria Urban 2, poi depositata al Ministero dei Lavori pubblici il successivo 19 settembre;

con riferimento alla struttura “Ferrante Aporti” la proposta della Città di Torino indicava l’utilizzazione dell’immobile per progetti di interesse nazionale e internazionale che prevedono, oltre alla indicata costituzione di un Centro di documentazione sul diritto minorile in Italia a supporto della ricerca universitaria e della didattica di livello superiore anche post- lauream, una connessa istituzione museale sul diritto penale e gli istituti di pena minorili, da attuare in collaborazione tra Università degli Studi, il Ministero della Giustizia - Centri di Giustizia Minorile, enti locali e fondazioni, nonché un programma di riutilizzo delle strutture ricreative e dei laboratori oggi utilizzate dai detenuti, rispettivamente come strutture integrabili nella rete dei servizi cittadini, nonché come sede per l’attuazione di misure alternative alla detenzione, o per azioni sociali volte alla riparazione specifica di danni conseguenti ad alcune ipotesi di reato (vandalismo, furti, rapine, ecc.), che sono lo sviluppo del Protocollo di Intesa 8 febbraio 1999 rep. n. 932 stipulato tra la Regione Piemonte, la Città di Torino e il Ministero della Giustizia - Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte e della Valle d’Aosta, il Tribunale per i Minorenni di Torino e la Procura della Repubblica presso il detto Tribunale, nonché della convenzione 1 aprile 2000, rep. n. 37 stipulata tra il Ministero della Giustizia - Centro per la Giustizia Minorile del Piemonte e della Valle d’Aosta e la Città di Torino - Assessorato al decentramento e all’integrazione urbana (Settore problemi della Gioventù);

la Città di Torino con deliberazione del Consiglio comunale 5 marzo 2001 prendeva atto della avvenuta presentazione alla Commissione europea e della avvenuta selezione da parte del Ministero dei Lavori Pubblici (fax Dicoter 4 dicembre 2000 prot. n. 1909, poi confermato successivamente con fax del Ministero Lavori Pubblici 20 marzo 2001) del progetto sull’area del Comune di Torino Mirafiori Nord “Oltre la città fabbrica” - Progetto comunitario Urban II (2000-2006);

la Commissione Congiunta Ministero della Giustizia-Città di Torino ha concluso, tra l’altro (ottobre 2000), che la struttura “Ferrante Aporti” appare oggi inidonea alle funzioni cui è attualmente destinata, delineando altri caratteri strutturali e funzionali che si reputano indispensabili per l’Istituto Penitenziario Minorile;

che l’Università degli Studi di Torino - Facoltà di Scienze Politiche - in persona del prof. Luigi Berzano, direttore del Corso di laurea in Servizio Sociale, nonché direttore del Polo Universitario per studenti detenuti, ha manifestato interesse ad una collocazione nella sede del “Ferrante Aporti” di attività universitarie che appaiono strettamente connesse con le azioni sociali del programma di iniziativa comunitaria Urban 2, non solo per l’aspetto simbolico che l’indicata localizzazione assumerebbe, ma soprattutto per le sinergie che si potrebbero in tal modo realizzare (studi e ricerche qualificate, attività di osservazione guidata, tirocini, ecc.) che potrebbero contribuire alla riqualificazione urbana del quartiere Mirafiori, nonché ad avviare una collaborazione con il Centro di Giustizia Minorile, con particolare riferimento alle progettate attività di laboratori per la riparazione del danno, di formazione e inserimento lavorativo di giovani, infine quelle di mediazione sociale;

la Conferenza di servizi si riuniva il 18, il 26 aprile 2001, (verbali in allegato) ed approvava il testo del presente accordo.

Le parti, così come sopra individuate e rappresentate, ai sensi del d. lg. 18 agosto 2000, n. 267, art. 34, stipulano il seguente Accordo di programma avente ad oggetto “Azioni Sociali al Ferrante Aporti”:

Art. 1
(Oggetto)

Il presente accordo disciplina tra le parti l’attuazione degli interventi previsti dal programma di iniziativa comunitaria Urban 2, avente ad oggetto la riqualificazione del quartiere Mirafiori Nord, ivi comprese azioni di riqualificazione a funzioni sociali e collettive del complesso immobiliare (poi denominato immobile) ubicato in C. so Unione Sovietica n. 327, in cui è oggi collocato anche l’Istituto Penitenziario minorile “Ferrante Aporti”.

In particolare, vista la coerenza del progetto Urban 2 con i compiti educativi a livello istituzionale assegnati agli uffici della giustizia minorile, le parti si impegnano a svolgere, tra l’altro, nell’immobile sito in Torino, c. so Unione Sovietica 327, adibito e con vincolo di destinazione a favore dei fini istituzionali del Ministero della Giustizia, i seguenti progetti di interesse nazionale e internazionale:

- la costituzione di un Centro di documentazione sul diritto minorile in Italia a supporto della ricerca universitaria e della didattica di livello superiore anche post - lauream,

- l’istituzione di un museo sul diritto penale e gli istituti di pena minorili, da attuare in collaborazione tra Università degli Studi, il Ministero della Giustizia - Dipartimento Giustizia Minorile, enti locali e fondazioni;

- un programma di riutilizzo delle strutture ricreative e dei laboratori oggi utilizzate dai detenuti, rispettivamente come strutture integrabili nella rete dei servizi cittadini, nonché come sede per l’attuazione di misure alternative alla detenzione, o per azioni sociali volte alla riparazione specifica di danni conseguenti ad alcune ipotesi di reato (vandalismo, furti, rapine, ecc.), quali il progetto Atelier e il “laboratorio della finestra rotta;

- l’allocazione del corso di laurea triennale di 1° livello denominato di “Servizio Sociale” e del corso di laurea specialistica di “Programmazione delle politiche e dei servizi sociali” gestito dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino;

- il trasferimento del “polo universitario per studenti detenuti”, attualmente svolto presso una sezione delle carceri “Le Vallette” di Torino, gestito dalle Facoltà di Giurisprudenza e di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Sezione I

Art. 2
(Museo e Centro di Documentazione)

Le parti si impegnano a progettare e realizzare una Istituzione museale - Centro di documentazione avente ad oggetto il diritto minorile in Italia, tenuto conto: dell’impegno del Ministero della Giustizia di mettere a disposizione nell’immobile indicato al precedente art. 1 un’area di circa 5425 mq (utili), dell’impegno della Città di Torino ed eventuali fondazioni di realizzare le opere e di garantire la gestione del museo e del centro di documentazione, dell’impegno della Regione e della Provincia di collaborare alla stessa, dell’impegno dell’Università di Torino - di assicurarne la direzione scientifica.

La Città di Torino, entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, si impegna a coordinare le altre parti individuando i progetti di ideazione e gestione dell’iniziativa di cui al presente articolo, sottoponendole per l’approvazione al Comitato esecutivo indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8.

Art. 3
(Laboratorio della Finestra rotta)

Le parti si impegnano a progettare e realizzare un laboratorio denominato “laboratorio della finestra rotta” avente ad oggetto azioni volte alla riparazione dei danni arrecati da atti di vandalismo verso attrezzature e beni pubblici o privati e da reati contro la persona, tenuto conto che l’intento che ispira questa azione è quello di intervenire nel rapporto tra reato e vittima del medesimo da una parte con funzione di riparazione del danno arrecato alla vittima, dall’altra con funzione di responsabilizzazione dell’autore del reato. L’intervento è attuativo del protocollo d’intesa siglato tra Regione Piemonte, Centro Giustizia Minorile del Piemonte e Valle d’Aosta, Città di Torino, Procura e Tribunale per i Minorenni di Torino in data 1 febbraio 1999. Progettazione ed realizzazione tengono conto altresì che la Città di Torino si impegna a svolgere la gestione del laboratorio raccogliendo la disponibilità alla collaborazione delle altre parti, che vengono messi a disposizione dal Ministero della Giustizia locali siti nell’immobile di cui all’art. 1 in misura non inferiore a 330 mq (utili).

La Città di Torino, entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, si impegna a coordinare le altre parti individuando i progetti di ideazione e gestione dell’iniziativa di cui al presente articolo, sottoponendole per l’approvazione al Comitato esecutivo indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8.

Art. 4
(Progetto Atelier “da hobby a lavoro”)

Le parti si impegnano a progettare e realizzare un’azione avente ad oggetto la costituzione di un ambiente di crescita professionale auto-organizzato per giovani nei settori delle nuove tecnologie, dell’informazione e della creatività. Si tratta di un “incubator corretto”, cioè non-profit, gestito dagli stessi fruitori ed aperto al pubblico. L’obiettivo è quello di favorire processi di condivisione di esperienze/conoscenze e facilitare l’accesso al mercato del lavoro di attività legate al web design, implementazione multimediale, computegrafica, audiovideo, fotografia, design ed architettura, etc. La localizzazione dell’intervento nell’immobile indicato all’art. 1 contribuisce all’obiettivo di progressiva apertura dell’istituzione carceraria al quartiere ed alla città, mantenendone però la vocazione nei confronti del mondo giovanile. Progettazione ed realizzazione tengono conto altresì che la Città di Torino si impegna a svolgere la gestione dell’atelier raccogliendo la disponibilità alla collaborazione delle altre parti, che vengono messi a disposizione dal Ministero della Giustizia locali siti nell’immobile di cui all’art. 1 in misura non inferiore a 330 mq (utili).

La Città di Torino, entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, si impegna a coordinare le altre parti individuando i progetti di ideazione e gestione dell’iniziativa di cui al presente articolo, sottoponendole per l’approvazione al Comitato esecutivo indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8.

Sezione II

Art. 5
(Corsi di Laurea di “Servizio Sociale” e
di “Programmazione delle Politiche e dei Servizi Sociali”)

L’Università degli Studi di Torino - Facoltà di Scienze Politiche - si impegna a progettare e realizzare il trasferimento nell’immobile di cui all’art. 1, di tutta o parte della propria attività didattica e di ricerca correlata al corso di laurea in “Servizio Sociale”, di quella specialistica in “Programmazione delle Politiche e dei Servizi Sociali, tenuto conto che i locali necessari, pari ad una superficie di 2000 mq utili all’edilizia universitaria, saranno realizzati, nei limiti della sua competenza, dal Ministero della Giustizia nell’immobile di cui all’art. 1 e saranno gestiti di concerto con l’Università agli Studi di Torino direttamente o in convenzione. La progettazione dovrà tenere conto inoltre che la prima laurea è attualmente limitata da un numero programmato di 80 studenti al primo anno di corso (per un totale, a regime, di 250-300 studenti circa), mentre la laurea specialistica può ammontare ad un numero di iscritti di pari a 250 unità, nonché di agevolazioni a favore dei dipendenti del Ministero interessati a partecipare ai corsi organizzati dall’Università.

L’organizzazione dei due corsi di laurea in via coordinata tra le parti e la collocazione di essi nell’immobile indicato offre inoltre la possibilità di collocare e rendere disponibile per le attività istituzionali degli enti parte del presente atto, la ricca biblioteca specializzata nelle tematiche del servizio sociale, della devianza adolescenziale e giovanile, della marginalità e dell’esclusione sociale, della costruzione e valutazione delle strategie preventive e dei percorsi educativi, rieducativi e terapeutici.

L’Università si impegna inoltre, attraverso i propri dipartimenti, ad offrire la formazione specialistica e di ricerca per quanti intendono impegnarsi nella progettazione nazionale ed europea, dalla fase di formulazione del progetto, alla redazione di atti o convenzioni, alla sua gestione e direzione, alla rendicontazione e valutazione.

L’Università degli Studi di Torino, entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, si impegna a coordinare le altre parti individuando i progetti di ideazione e gestione dell’iniziativa di cui al presente articolo, sottoponendole per l’approvazione al Comitato esecutivo indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8.

Art. 6
(Polo Universitario per studenti detenuti)

Il Ministero della Giustizia di concerto con l’Università degli Studi di Torino - Direzione del “Polo Universitario per studenti detenuti alle Vallette di Torino”, si impegna a progettare e realizzare il trasferimento dei corsi attualmente gestiti dalle due Facoltà Universitarie di Scienze Politiche e di Giurisprudenza all’interno di una sezione del carcere Vallette, nell’immobile di cui all’art. 1, tenuto conto che alla costituzione del Polo hanno contribuito, oltre al Rettorato dell’Università di Torino, la Direzione del Carcere, la Magistratura di Sorveglianza, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, che i locali necessari, pari ad una superficie di 1200 mq. utili all’edilizia universitaria, saranno realizzati, nei limiti della sua competenza, dal Ministero della Giustizia nell’immobile di cui all’art. 1 e saranno gestiti di concerto con l’Università agli Studi di Torino direttamente o in convenzione a terzi.

La progettazione e realizzazione terrà conto inoltre della circostanza che il Polo Universitario si presenta sempre più come un’isola dentro le carceri Vallette che necessita di ulteriore impulso a favore sia della presenza didattica dei docenti, sia degli spazi di studio e di lettura dei detenuti, configurando un clima favorevole tra i detenuti che intendono utilizzare la permanenza in detenzione per una esperienza culturale e di formazione universitaria, oltre che per un percorso di risocializzazione.

La collocazione all’interno dell’immobile di cui all’art. 1 dell’intervento “Polo Universitario per studenti detenuti” presenta ulteriori motivi di interesse per le molteplici interrelazioni che potranno arricchire le attività di lavoro, di ricerca, di documentazione, di sperimentazione dei diversi soggetti che vi operano.

L’Università degli Studi di Torino, entro e non oltre 120 giorni dalla sottoscrizione del presente atto, si impegna a coordinare le altre parti individuando i progetti di ideazione e gestione dell’iniziativa di cui al presente articolo, sottoponendole per l’approvazione al Comitato esecutivo indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8.

Art. 7
(Uso degli spazi)

Con la firma del presente atto il Ministero della Giustizia consente alla Città di Torino, all’Università degli Studi e alle altre parti che si obbligano a dare esecuzione alle progettazioni indicate ai precedenti articoli l’uso di locali idonei per le attività di cui ai precedenti artt. 2, 3, 4, 5, 6, da individuarsi nei fabbricati oggi sede del IPM Ferrante Aporti, in conformità alla convenzione attuativa del presente Accordo.

A tale scopo il Ministero della Giustizia si impegna a proporre alle altre parti uno studio di fattibilità avente ad oggetto la collocazione dell’insieme delle azioni e funzioni di cui al precedente comma. Tale studio dovrà essere consegnato alle altre parti entro 3 mesi dalla firma del presente accordo di programma.

Lo studio, approvato dal Comitato di attuazione indicato al successivo art. 10, previo parere della Commissione di cui al successivo art. 8, è parte integrante della convenzione che la Città ed il Ministero della Giustizia sottoscrivono in attuazione del presente accordo.

Art. 8
(Commissione congiunta Città di Torino -
Ministero della Giustizia)

Ai fini e per gli effetti del presente atto è costituita per un biennio dalla sottoscrizione del presente atto la Commissione Congiunta Città di Torino - Ministero della Giustizia, presieduta dal prof. Paolo Vercellone, dal direttore del Centro di Giustizia Minorile per il Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, dal direttore dell’Istituto Penitenziario Minorile “Ferrante Aporti”, nonché da due esperti nominati dal Sindaco della Città di Torino.

Art. 9
(Piano finanziario)

Per l’attuazione degli interventi di trasformazione previsti sugli immobili oggetto del presente accordo saranno messe a disposizione le seguenti risorse stimate in:

lire 100 milioni per la realizzazione dello studio di fattibilità di cui all’art. 7, a carico del Ministero della Giustizia;

lire 1.323 milioni per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento normativo del complesso destinato ad attività comuni e ricreative sono a carico del PIC Urban promosso dalla Città di Torino;

lire 600 milioni per anno, (importo complessivo di 12 miliardi), per la gestione dei corsi universitari organizzati dalla Facoltà di Scienze Politiche e dal Polo universitario per studenti detenuti sono a carico dell’Università degli Studi di Torino direttamente, o di terzi in convenzione con l’Università stessa;

lire 580 milioni per la gestione dei due progetti proposti dalla Città di Torino nell’ambito del PIC Urban, progetto Atelier e laboratorio della Finestra Rotta, a carico della Città di Torino;

il restante onere finanziario necessario per la ristrutturazione degli immobili è a carico del Ministro della Giustizia, entro i limiti che verranno definiti dal citato studio di fattibilità e secondo la progettazione preliminare, il cronoprogramma e il relativo piano finanziario e la convenzione attuativa (art. 7) tutti atti da sottoporre all’approvazione delle parti entro e non oltre un anno dalla stipulazione del presente atto.

A tal fine è costituito un gruppo di lavoro composto da esperti di progettazione edilizia e finanziari indicati dalle parti con dichiarazione aggiunta.

Art. 10
(Comitato di attuazione)

Il comitato di attuazione è costituito dai Sindaco della Città di Torino che lo presiede, dal Ministro della Giustizia, dal Presidente della Giunta delle Regione Piemonte, dal Presidente della Provincia di Torino, dal rettore dell’Università di Torino, o loro delegati, si riunisce nella sede della Città di Torino e delibera all’unanimità sulle ideazioni e progettazioni di cui ai precedenti articoli, nonché sugli atti indicati al precedente art. 9.

Art. 11
(Vigilanza sull’esecuzione dell’Accordo di Programma)

La vigilanza e il controllo sull’esecuzione del presente Accordo di Programma sono esercitate da un Collegio di Vigilanza, costituito nei modi indicati al successivo articolo 12, il quale indica altresì gli interventi necessari per una piena, tempestiva e corretta attuazione del Programma,

Il Collegio può proporre la proroga del termine di durata dell’Accordo di Programma per motivate esigenze, nonché assentire modificazioni ed integrazioni non essenziali del Programma, nonché il termine di proroga dei lavori della commissione di cui al precedente art. 10.

Il Collegio di Vigilanza, nel caso di inadempimento degli obblighi assunti, contesta l’inadempienza alla parte inviandole una diffida ad adempiere entro un congruo termine. Decorso infruttuosamente il predetto termine, può, disporre gli interventi necessari, anche dì carattere sostitutivo.

Art. 12
(Collegio di Vigilanza)

Il Collegio di Vigilanza, costituito ai sensi del d. lg. 18 agosto 2000, n. 267, art. 34, comma 7, è presieduto dal Sindaco della Città di Torino o suo delegato, è composto inoltre dal Prefetto di Torino, da un rappresentante della Regione Piemonte, da un rappresentante della Provincia di Torino, dal Rettore dell’Università degli Studi di Torino o suo delegato.

All’atto dell’insediamento che avverrà su iniziativa del Presidente entro novanta giorni dalla Pubblicazione dell’Accordo, il Collegio definirà l’organizzazione, le modalità, i tempi ed i mezzi necessari per il proprio funzionamento.

Il Collegio di vigilanza è coadiuvato dal necessario personale messo a disposizione dal rappresentante la Città di Torino.

Art. 13
(Termine)

La durata del presente Accordo di Programma è anni 20, salva diversa determinazione del Comitato d’attuazione. Può essere prorogato dalle parti con deliberazione anteriore alla scadenza.

Art. 14
(Approvazione, pubblicazione, effetti)

Il presente Accordo di Programma. sottoscritto dai legali rappresentanti dei soggetti interessati previa approvazione della Giunta Comunale, è approvato dal Sindaco della Città di Torino,

L’accordo ed il provvedimento di approvazione sono pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Le attività oggetto dell’accordo sono vincolanti per i soggetti attuatori che si assumono l’impegno di realizzare nei tempi indicati dalle progettazioni approvate in conformità al presente accordo.

Torino, 11 maggio 2001.

Città di Torino
in persona del Sindaco Prof. Valentino Castellani;

Ministero della Giustizia
in persona del Ministro On. Piero Fassino;

Provincia di Torino
in persona della Presidente della Giunta Provinciale
Prof. Mercedes Bresso;

Regione Piemonte
in persona del Presidente della Giunta Regionale On. Enzo Ghigo;

Università degli Studi di Torino
in persona del Rettore dell’Università di Torino prof. Rinaldo Bertolino;

Allegati all’Accordo di Programma

Delibera della Giunta Municipale della Città di Torino del 18 settembre 2000,n. 08122/01

Delibera del Consiglio Comunale della Città di Torino del 5 marzo 2001, n. 44/2001

Indizione Conferenza dei Servizi (Provvedimento Sindaco della Città di Torino del 3 aprile 2001, n. 3741

Comunicazione del Responsabile del Procedimento

Conferenza dei Servizi - Verbale 18 aprile 2001, n. 1

Conferenza dei Servizi - Verbale 26 aprile 2001, n. 2