Bollettino Ufficiale n. 06 del 7 / 02 / 2001
Comune di Vespolate (Novara)
Statuto comunale (approvato con delibera C.C. n.36 del 3.11.2000)
INDICE
TITOLO I - AUTONOMIA E FINALITA DEL COMUNE
Art. 1 - Autonomia del Comune
Art. 2 - Territorio, Sede, stemma e gonfalone
Art. 3 - Funzioni
Art. 4 - Statuto comunale
Art. 5 - Regolamenti
Art. 6 - Albo Pretorio
TITOLO II - ORDINAMENTO ISTITUZIONALE
Capo I - Gli organi istituzionali
Art. 7 - Organi
Capo II - Il Consiglio
Art. 8 - Elezione, composizione e durata
Art. 9 - I Consiglieri
Art. 10 - Capigruppo consiliari
Art. 11 - Prerogative delle minoranze consiliari
Art. 12 - Prima seduta del Consiglio
Art. 13 - Attribuzioni del Sindaco quale Presidente del Consiglio
Art. 14 - Linee programmatiche dellazione di governo dellente
Art. 15 - Competenze del Consiglio
Art. 16 - Commissioni consiliari straordinarie, temporanee e speciali
Art. 17 - Sessioni ed adunanze del Consiglio
Art. 18 - Funzionamento del Consiglio
Capo III - Il Sindaco
Art. 19 - Il Sindaco
Art. 20 - Competenze del Sindaco
Art. 21 - Il Vice Sindaco
Art. 22 - Deleghe ed incarichi
Art. 23 - Cessazione dalla carica di Sindaco
Capo IV - La Giunta
Art. 24 - Composizione della Giunta
Art. 25 - Funzionamento della Giunta
Art. 26 - Competenze della Giunta
Art. 27 - Revoca degli Assessori
Capo V - Norme comuni
Art. 28 - Mozione di sfiducia
Art. 29 - Divieto generale di incarichi e consulenze ed obblighi di astensione
TIT.III - PARTECIPAZIONE
Capo I - Partecipazione e diritto allinformazione
Art. 30 - Libere forme associative
Art. 31 - Proposte di iniziativa popolare e forme di consultazione della popolazione
Art. 32 - Referendum comunali
Art. 33 - Consulte comunali
Art. 34 - Diritto daccesso e dinformazione dei cittadini
TITOLO IV - ORDINAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI
Capo I - Lorganizzazione amministrativa
Art. 35 - Ordinamento degli uffici e dei servizi
Art. 36 - Indirizzi e criteri direttivi del Consiglio Comunale
Art. 37 - Incarichi ed indirizzi di gestione
Art. 38 - Il Segretario comunale
Art. 39 - Il Direttore Generale
Art. 40 - Gestione amministrativa
Art. 41 - Autorizzazioni, concessioni e licenze di competenza dei Responsabili di Servizio
Art. 42 - Le determinazioni ed i decreti
Capo II - I servizi pubblici locali
Art. 43 - I servizi pubblici locali
Art. 44 - LAzienda Speciale
Art. 45 - Società per azioni od a responsabilità limitata.
Art. 46 - LIstituzione
Art. 47 - Gestione dei servizi in forma associata
TITOLO V - FINANZA E CONTABILITA
Art. 48 - Autonomia finanziaria e beni comunali
Art. 49 - Demanio e patrimonio
Art. 50 - Revisione economico-finanziaria
TITOLO VI- DIFENSORE CIVICO
Art. 51 - Nomina
Art. 52 - Incompatibilità e decadenza
Art. 53 - Mezzi e prerogative
Art. 54 - Rapporti con il consiglio
Art. 55 - Indennità di funzione
TITOLO VII - DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
Art. 56 - Entrata in vigore
TITOLO I
AUTONOMIA E FINALITA DEL COMUNE
Art. 1
Autonomia del Comune
1. Il Comune è lente espressione della comunità locale, dotato di autonomia costituzionalmente garantita.
2. Il Comune rappresenta la popolazione insediata nel proprio territorio, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo civile, sociale ed economico, nel rispetto delle leggi e secondo i principi dellordinamento della Repubblica.
3. Il Comune ha autonomia normativa, organizzativa e finanziaria.
4. E titolare di funzioni e poteri propri ed esercita le funzioni attribuite, conferite o delegate dallo Stato e dalla Regione, secondo il principio di sussidiarietà.
5. Il Comune svolge le sue funzioni anche attraverso lattività e la collaborazione dei cittadini, del volontariato e delle loro forme di aggregazione sociale.
6. Il Comune favorisce la più ampia partecipazione della popolazione alle scelte amministrative; riconosce e sostiene le libere associazioni ed il volontariato, quale momento di aggregazione e confronto su temi dinteresse della comunità locale.
7. Assicura che i cittadini abbiano libero accesso alle informazioni sulla vita amministrativa e sullattività dellente ed assume le misure idonee a realizzare luso dei servizi pubblici, senza distinzioni.
Art. 2
Territorio, Sede, stemma e gonfalone
1. Il Comune di Vespolate è composto dal centro abitato che ne è il capoluogo ed il suo territorio, interamente compreso nella Provincia di Novara, confina con i Comuni di Tornaco, Nibbiola, Terdobbiate, Granozzo con Monticello, Cofienza e Robbio Lomellina.
2. La sede del Comune, dei suoi organi istituzionali è in Piazza Martiri
n. 6
3. La modifica della circoscrizione territoriale è sempre subordinata
alla previa audizione della popolazione residente nel Comune
4. Il Comune ha come segno distintivo lo stemma riconosciuto in data 17.3.1930 e fa uso, nelle cerimonie, del gonfalone riconosciuto in data 08.09.1983.
5. Nelle cerimonie ufficiali il gonfalone con lo stemma è accompagnato dal Sindaco che indossa la fascia tricolore.
6. Sono vietati luso e la riproduzione dello stemma e del gonfalone per fini diversi da quelli istituzionali, salvo espressa autorizzazione della Giunta Comunale.
Art. 3
Funzioni
1. Il Comune esercita tutte le funzioni ed i compiti amministrativi necessari alla cura degli interessi ed alla promozione dello sviluppo della comunità comunale, non attribuiti espressamente per legge allo Stato, alla Regione ed alla Provincia.
2. Il Comune concorre nei modi previsti dalla legge a definire gli obiettivi della programmazione provinciale, regionale e statale.
3. Il Comune attua forme di cooperazione tra enti per lesercizio in ambiti territoriali adeguati delle attribuzioni proprie, conferite e delegate, secondo i principi della sussidiarietà dellomogeneità delle funzioni, delleconomicità, efficienza ed efficacia della gestione e delladeguatezza organizzativa.
4. Il Comune gestisce il servizio elettorale, dellanagrafe, dello stato civile, di statistica e leva militare ed ogni altro servizio dello Stato e della Regione organizzato a livello locale.
5. Il Comune concorre a promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la reale partecipazione dei cittadini alla organizzazione politica , economica e sociale per rendere effettiva la libertà e luguaglianza;
6. In particolare, per il raggiungimento dei fini generali e nell ambito delle competenze riconosciute dalla costituzione e delle leggi dello Stato, il Comune:
1. promuove le condizioni per rendere effettivo il diritto alla salute ed alla sicurezza sociale, al lavoro, allistruzione dei tutti i cittadini e contrasta ogni forma di discriminazione;
2. promuove e garantisce lintegrazione sociale tra gli abitanti;
3. garantisce la tutela del territorio e dell ambiente attraverso la pianificazione generale del territorio comunale attuando piani per la difesa del suolo, per la prevenzione ed eliminazione delle cause di inquinamento atmosferico, idrico ed acustico;
4. promuove lo sviluppo della cooperazione e dell associazione nei diversi settori;
5. tutela i valori del paesaggio e del patrimonio naturale storico, artistico culturale e religioso promovendo il progresso della cultura in ogni sua libera manifestazione e mantenendo vive le tradizioni locali e di costume ai fini dellanimazione e dello sviluppo dellidentità socioculturale della comunità definendo anche strumenti urbanistici mirati alla preservazione della peculiarità dell edilizia rurale, dellarchitettura dei cascinali del territorio extraurbano e del paesaggio volti a caratterizzare e preservare la peculiarità tipica del territorio , definibile in terre del riso, e stabilendo limprescindibile legame storico culturale di paese sulle strade delle risaie;
6. organizza ed eroga direttamente e/o indirettamente servizi di assistenza a favore dellinfanzia degli anziani e degli inabili con particolare attenzione alle situazioni di disagio economico;
7. promuove la razionalizzazione della rete commerciale di vendita favorendo lassociazionismo locale nonché la tutela dei consumatori;
8. promuove incoraggia e favorisce lo sport dilettantistico ed il turismo sociale e giovanile
9. assume iniziative per assicurare un ampia e democratica informazione e partecipazione dei cittadini allamministrazione locale garantendo un pluralismo delle istituzioni e nelle istituzioni;
10. riconosce e tutela i diritti del fanciullo nello spirito della convenzione internazionale sui diritti del fanciullo recepita con Legge 176/1991 e favorisce la partecipazione dei ragazzi alla vita collettiva.
1) Il comune allo scopo di favorire la partecipazione dei bambini e dei ragazzi alla vita collettiva può promuovere la costituzione e lelezione dei consiglio dei bambini e dei ragazzi.
2) Il Consiglio comunale dei Bambini e delle Bambine, dei Ragazzi o delle Ragazze ha il compito di deliberare in via consultiva nelle seguenti materie: politica, ambiente, sport, tempo libero, giochi, rapporti con lassociazionismo cultura e spettacolo, pubblica istruzione, assistenza ai giovani ed agli anziani rapporti con lUnicef.
3) Viene riconosciuto il Consiglio dei Bambini delle Bambine o dei Ragazzi e delle Ragazze, operante allinterno del Laboratorio La città dei Bambini o delle Bambine o dei Ragazzi e delle Ragazze al fine di garantire agli adulti del paese ed in particolare ai suoi Amministratori, il punto di vista giovanile sui vari problemi della vita del paese. Il consiglio opera con proprio regolamento redatto dai bambini stessi.
4) Il consiglio comunale si riunisce almeno una volta allanno congiuntamente al Consiglio dei Bambini e delle Bambine o dei Ragazzi e delle Ragazze che opera allinterno del Laboratorio La città dei Bambini e delle Bambine o dei Ragazzi e delle Ragazze su richiesta dei bambini stessi oppure su richiesta di questultimo .
5) Le modalità di elezione ed il funzionamento del consiglio dei Bambini e delle Bambine dei Ragazzi e delle Ragazze sono stabiliti con apposito regolamento.
Art. 4
Statuto comunale
1. Il Comune determina il proprio ordinamento nello Statuto, cui devono uniformarsi i regolamenti e gli atti degli organi istituzionali e di quelli amministrativi e di gestione.
2. Lo Statuto è adottato dal Consiglio Comunale con le maggioranze e le procedure stabilite dalla legge.
3. Le modifiche dello Statuto sono approvate dal Consiglio a scrutinio palese, con votazioni separate sui singoli articoli e votazione complessiva finale.
4. Le modifiche diniziativa consiliare debbono essere proposte da almeno un quinto dei consiglieri assegnati.
5. Lo Statuto entra in vigore decorsi trenta giorni dalla pubblicazione allAlbo Pretorio successiva allesame senza rilievi da parte dellOrgano di controllo.
Art. 5
Regolamenti
1. Il Comune ha potestà regolamentare nelle materie e funzioni proprie.
2. Il Comune esercita la potestà regolamentare nellambito dei principi fissati dalla legge e nel rispetto delle norme statutarie.
3. I regolamenti comunali entrano in vigore, ad intervenuta esecutività della deliberazione di approvazione, a seguito della ripubblicazione allalbo pretorio, decorso il quindicesimo giorno dalla pubblicazione del medesimo allalbo pretorio del Comune.
Art. 6
Albo Pretorio
1. Nella Sede Municipale, in luogo accessibile al pubblico, è individuato apposito spazio da destinare ad Albo Pretorio per la pubblicazione degli atti, dei provvedimenti e degli avvisi soggetti per legge o per statuto a tale adempimento.
2. Il Messo Comunale o, in sua assenza, lincaricato del relativo servizio, cura la tenuta dellAlbo e laffissione degli atti soggetti a pubblicazione, attestando e certificando personalmente la stessa.
TITOLO II
ORDINAMENTO ISTITUZIONALE
CAPO I
Gli organi istituzionali
Art. 7
Organi
1. Sono organi del Comune il Consiglio, la Giunta ed il Sindaco.
2. Gli amministratori nellesercizio delle proprie funzioni improntano il proprio comportamento a criteri di imparzialità e buona amministrazione.
CAPO II
Il Consiglio
Art. 8
Elezione, composizione e durata
1. Il Consiglio Comunale è eletto e composto in base alle disposizioni normative vigenti in materia.
2. Lelezione del consiglio comunale, il numero e la posizione giuridica dei consiglieri, nonché, le cause di ineleggibilità, incompatibilità e decadenza sono regolate dalla legge.
3. Oltre che nei casi previsti dalla legge, i consiglieri decadono dalla carica per la mancata partecipazione senza giustificato motivo a tre sedute consecutive del Consiglio.
4. La decadenza è pronunciata dal Consiglio negli stessi termini e modalità previsti dalla legge per la dichiarazione di incompatibilità.
5. I consiglieri entrano in carica allatto della proclamazione ovvero, in caso di surrogazione, non appena adottata la relativa deliberazione.
6. La durata in carica del Consiglio Comunale è stabilita dalla legge.
7. Dopo lindizione dei comizi elettorali e sino alla data delle elezioni per il rinnovo dellorgano, il Consiglio adotta i soli atti urgenti ed improrogabili.
8. I consiglieri cessati dalla carica per effetto del rinnovo o dello scioglimento del Consiglio continuano ad esercitare gli incarichi esterni, nei limiti temporali delle norme sul rinnovo degli organismi amministrativi.
Art. 9
I Consiglieri
1. I Consiglieri Comunali rappresentano lintera comunità ed esercitano le funzioni senza vincolo di mandato.
2. Le prerogative ed i diritti dei consiglieri sono disciplinati dalla legge, dal presente Statuto e dal regolamento il funzionamento del Consiglio comunale.
3. I Consiglieri hanno diritto diniziativa su ogni oggetto di competenza del Consiglio.
4. I Consiglieri hanno potere ispettivo sullattività della Giunta e degli uffici e servizi dellEnte, che esercitano mediante interrogazioni, interpellanze e mozioni.
5. Le interrogazioni, le interpellanze e le mozioni sono vagliate secondo le norme del regolamento.
6. Per lesercizio delle proprie attribuzioni, ciascun Consigliere ha diritto di ottenere dagli uffici comunali, dalle aziende e dagli enti dipendenti, copia di atti, notizie ed informazioni utili ai fini dellespletamento del mandato.
7. I consiglieri comunali che non intervengono, senza giustificato motivo, a tre sedute consecutive del consiglio comunale, sono dichiarati decaduti con deliberazione del consiglio comunale.
8. A tale riguardo, il Sindaco a seguito di avvenuto accertamento dell assenza maturata, provvede ai sensi art.7 legge 241/91 a comunicargli lavvio del procedimento amministrativo. Il consigliere ha facoltà di far valere le cause giustificative delle assenze nonché a fornire al Sindaco eventuali documenti probatori da inviare entro 20 giorni dalla data di ricevimento. Scaduto tale termine il consiglio esamina e delibera in ordine alla decadenza tenuto conto della cause giustificative fornite dal consigliere. La relativa deliberazione è assunta a maggioranza assoluta dei consiglieri in carica.
Art. 10
Capigruppo consiliari
1. I consiglieri eletti nella medesima lista si riuniscono in gruppi secondo quanto previsto dalla legge. Nel caso in cui in una lista sia stato eletto un solo consigliere, a questo sono riconosciute la rappresentanza e le prerogative spettanti ad un gruppo consiliare.
2. Ciascun gruppo comunica al Segretario comunale la sua composizione e contestualmente il nominativo del suo gruppo nei dieci giorni successivi alla prima seduta del consiglio comunale. In mancanza di tale comunicazione verrà considerato capogruppo il consigliere che nella lista si era presentato alla carica di Sindaco .
3. I Consiglieri comunali possono costituire gruppi non corrispondenti alle liste elettorali nei quali sono stati eletti purché tali gruppi risultino composti da almeno due membri.
Art. 11
Prerogative delle minoranze consiliari
1. Le norme del regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale devono consentire ai Consiglieri appartenenti ai gruppi delle minoranze consiliari leffettivo esercizio dei poteri di controllo e del diritto dinformazione sullattività e sulle iniziative del Comune, e degli enti dipendenti.
2. Ove, la legge, lo statuto ed i regolamenti prevedano la nomina di rappresentati designati della minoranza si procederà con il sistema del voto limitato previsto per lelezione della commissione elettorale comunale.
Art. 12
Prima seduta del Consiglio
1. La prima seduta del Consiglio Comunale dopo le elezioni è convocata dal Sindaco che la presiede, entro il termine perentorio di dieci giorni dalla proclamazione e deve tenersi entro il termine di dieci giorni dalla convocazione
2. E presieduta dal Sindaco neo-eletto o - in caso di sua assenza, impedimento o rifiuto - dal Consigliere Anziano.
3. Prima di deliberare su qualsiasi altro oggetto, lAssemblea procede alla convalida dei Consiglieri eletti e del Sindaco.
4. La seduta prosegue con il giuramento del Sindaco, con la comunicazione da parte del Sindaco della composizione della Giunta e, quindi, con la trattazione degli altri eventuali argomenti iscritti allordine del giorno.
Art. 13
Attribuzioni del Sindaco quale Presidente del Consiglio
1. Il Sindaco quale Presidente del Consiglio:
a) rappresenta il Consiglio Comunale;
b) convoca e fissa le date delle riunioni del Consiglio, presiede la seduta e ne dirige i lavori;
c) decide sullammissibilità delle questioni pregiudiziali e delle eccezioni procedurali salvo che non intenda promuovere sulle stesse la decisione del Consiglio;
d) ha poteri di polizia nel corso dello svolgimento delle sedute consiliari;
e) sottoscrive il verbale delle sedute insieme al Segretario Comunale;
f) assicura adeguata e preventiva informazione ai gruppi consiliari ed ai singoli consiglieri sulle questioni sottoposte al Consiglio, ove richiesta;
g) esercita ogni altra funzione demandatagli dallo Statuto o dai regolamenti dellente.
2. Il Sindaco quale Presidente del Consiglio esercita le sue funzioni con imparzialità, nel rispetto delle prerogative del Consiglio e dei diritti dei singoli Consiglieri.
Art. 14
Linee programmatiche dellazione di governo dellente
3. Il Sindaco definisce, con la collaborazione degli Assessori, le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato e le presenta al Consiglio Comunale per lapprovazione entro novanta giorni dallinsediamento dello stesso.
4. Il documento contenente le linee programmatiche dellazione amministrative e gli adeguamenti successivi sono messi a disposizione dei consiglieri almeno 10 giorni prima della data fissata per la trattazione in consiglio comunale, mediante deposito nella sede consiliare, e sono approvati a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati, con votazione palese.
5. Il documento così approvato costituisce il principale atto dindirizzo dellattività amministrativa e riferimento per lesercizio della funzione di controllo politico - amministrativa del consiglio.
Art. 15
Competenze del Consiglio
1. Il Consiglio Comunale ha competenza esclusiva nellemanazione dei seguenti atti fondamentali:
a) atti normativi
- Statuto dellEnte, delle Aziende Speciali e delle Istituzioni e relative variazioni
- regolamenti e relative variazioni, salvo quelli di competenza di altri organi nellesercizio della propria potestà regolamentare
b) atti di programmazione
- programmi
- piani finanziari
- relazioni previsionali e programmatiche
- piani triennali ed elenco annuale dei lavori pubblici
- piani territoriali e piani urbanistici e relativi programmi annuali e pluriennali di attuazione
- bilanci annuali e pluriennali e relative variazioni
- ratifiche di variazioni di bilancio approvate dalla Giunta Comunale nei casi espressamente previsti dalla legge
- conti consuntivi
c) atti di decentramento
- tutti gli atti necessari allistituzione, disciplina e funzionamento degli organi di decentramento e di partecipazione dei cittadini
d) atti relativi al personale
- atti di programmazione e di indirizzo per la formazione delle piante organiche e per lapprovazione del regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi
- autorizzazione alla polizia municipale a portare armi
e) atti relativi a convenzioni ed associazioni con altri enti
- convenzioni fra comuni e fra Comune e provincia
- accordi di programma
- costituzione e modificazione di tutte le forme associative fra enti locali
f) atti relativi a spese pluriennali
- tutte le spese che impegnino i bilanci per più esercizi successivi, escluse quelle relative alle locazioni di immobili ed alla somministrazione e fornitura di beni e servizi a carattere continuativo
g) atti relativi ad acquisti ed alienazioni dimmobili, permute, concessioni non previsti in atti fondamentali del consiglio
h) atti relativi ai servizi, alle aziende, alle istituzioni, alle società ed enti dipendenti, sovvenzionati o sottoposti a vigilanza
- atti di indirizzo da osservare da parte delle aziende, istituzioni ed enti dipendenti, sovvenzionati o sottoposti a vigilanza
- assunzione diretta di pubblici servizi
- costituzione di società di capitali, di aziende ed istituzioni ed acquisto di azioni e quote di partecipazione societaria
- concessioni di pubblici servizi
- affidamento di servizi o attività
i) atti relativi alla disciplina dei tributi
- atti di istituzione di tributi e tariffe, nellambito delle facoltà concesse dalla legge
- disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e dei servizi pubblici
- modifica della struttura tariffaria e della disciplina dei tributi e delle tariffe dei servizi pubblici, quando non si tratti di adeguamenti di competenza della Giunta
l) accensione di mutui e prestiti obbligazionari
- contrazione di mutui non espressamente previsti in altri atti fondamentali del consiglio
- emissioni di prestiti obbligazionari e loro regolamentazione
- emissione di buoni ordinari e straordinari e loro regolamentazione
m) atti di nomina
- definizione degli indirizzi per la designazione, nomina e revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Società ed Istituzioni
- nomina dei rappresentanti del Consiglio presso Enti, Aziende ed Istituzioni, quando sia ad esso espressamente riservata dalla legge
- nomina dogni altra rappresentanza del comune in cui sia prevista la partecipazione delle minoranze, salvo diverse specifiche disposizioni statutarie e regolamentari
n) atti elettorali e politico - amministrativi
- esame delle condizioni di compatibilità ed eleggibilità degli eletti
- surrogazione dei consiglieri
- approvazione delle linee programmatiche di governo dellEnte
- approvazione o reiezione con votazione per appello nominale della mozione di sfiducia
- nomina della commissione elettorale comunale
- esame e votazione delle mozioni e degli ordini del giorno
o) ogni altro atto, parere e determinazione che sia estrinsecazione od esplicazione del potere di indirizzo e di controllo politico - amministrativo o sia previsto dalla legge quale atto fondamentale di competenza del Consiglio.
Art. 16
Commissioni consiliari straordinarie,
temporanee e speciali
2. Il Consiglio può istituire - con deliberazione assunta a maggioranza assoluta dei componenti in carica - commissioni consiliari straordinarie, temporanee, speciali, determinando nellatto di istituzione i compiti, la composizione, la durata, i poteri di indagine eventualmente conferiti, le modalità di funzionamento e la dotazione di beni, servizi, strutture e personale che sia ritenuta necessaria allespletamento del mandato.
3. I lavori delle commissioni cosi nominate devono compiersi nel termine assegnato, pena la decadenza automatica della Commissione.
Art. 17
Sessioni ed adunanze del Consiglio
1. Le sedute del Consiglio Comunale sono pubbliche, fatta eccezione dei casi per i quali il regolamento preveda che le stesse debbano tenersi senza la presenza del pubblico per ragioni connesse allordine pubblico o alla riservatezza della sfera privata delle persone.
2. Il regolamento del consiglio disciplina il numero dei consiglieri necessari per la validità delle sedute in prima e seconda convocazione e per la validità delle deliberazioni.
3. Lattività del consiglio comunale si svolge in sessione ordinaria o straordinaria
4. Ai fini della convocazione, sono considerate ordinarie le seduta nella quali vengono iscritte le proposte di deliberazioni inerenti alle linee programmatiche del mandato, del bilancio di previsione e del rendiconto della gestione.
5. La convocazione ai consiglieri deve essere fatta da Sindaco con avvisi scritti da trasmettere agli stessi nel domicilio eletto nel territorio comunale a mezzo di:
6. messo comunale, mediante servizio postale e mediante via fax.
7. La convocazione può essere richiesta da almeno un quinto dei consiglieri; in tal caso la convocazione deve tenersi entro 20 giorni e devono essere inseriti all ordine del giorno gli argomenti proposti purché di competenza consiliare.
8. Lavviso contenente elenco degli argomenti, per le sessioni ordinarie deve essere trasmesso ai Consiglieri almeno cinque giorni prima, salvo il caso di cui all art. 14 del presente statuto , e per le altre almeno tre.
9. Sono ammesse le comunicazioni urgenti del Consiglio da parte del Sindaco.
10. In tal caso lavviso è consegnato 24 ore prima.
11. Lintegrazione dellordine del giorno con altri argomenti da trattare in aggiunta a quelli per cui è stata già effettuata la convocazione e può essere effettuato con avviso consegnato 24 ore prima del giorno in cui è convocata la seduta.
12. Lelenco degli argomenti da trattare deve esser affisso allalbo pretorio almeno entro il giorno precedente ladunanza.
13. La documentazione relativa alle pratiche da trattare deve essere messa a disposizione dei consiglieri in caso di sessioni ordinarie e straordinarie tre giorni prima ed in caso di convocazioni di urgenza o di integrazione ordine del giorno almeno 12 ore prima della seduta.
14. Le deliberazioni sono validamente assunte ove ottengano la maggioranza assoluta dei voti validi, escludendo dal computo gli astenuti e, nelle votazioni a scrutino segreto,le schede bianche e nulle.
15. Le deliberazioni per le quali sono richieste maggioranze qualificate sono espressamente previste dalla legge o dallo Statuto o dai regolamenti .
16. Per gli atti di nomina è sufficiente salvo diverse disposizioni di legge, di Statuto o di regolamento la maggioranza semplice e risulterà eletto chi avrà riportato il maggior numero di voti corrispondenti al numero di soggetti da nominare; a parità di voti prevale il criterio della maggiore anzianità.
Art. 18
Funzionamento del Consiglio
1. Il Consiglio Comunale è dotato di autonomia funzionale ed organizzativa.
2. Il Consiglio disciplina con proprio regolamento, da approvare a maggioranza assoluta dei consiglieri in carica, lo svolgimento dei propri lavori e di quelli delle commissioni eventualmente istituite.
CAPO III
Il Sindaco
Art. 19
Il Sindaco
1. Il Sindaco è il capo dellamministrazione comunale, eletto democraticamente dai cittadini a suffragio universale e diretto.
2. Il Sindaco rappresenta il Comune ed è responsabile dellamministrazione dellEnte.
3. Sovrintende allandamento generale dellEnte, provvede a dare impulso allattività degli altri organi comunali e ne coordina lattività.
4. Il Sindaco dirige i lavori della Giunta Comunale ed assicura la rispondenza dellattività degli organi del Comune agli atti generali e di indirizzo approvati dal Consiglio.
5. Il Sindaco assume le funzioni di Ufficiale di governo nei casi previsti dalla legge ed esercita le funzioni delegate dalla Regione, secondo le modalità previste dalle leggi e dallo statuto.
6. Per lesercizio di tali funzioni il Sindaco si avvale degli uffici comunali.
7. Prima di assumere le funzioni, il Sindaco presta giuramento innanzi al Consiglio Comunale, nella prima riunione, pronunciando la seguente formula: Giuro di osservare lealmente la Costituzione italiana .
8. Distintivo del Sindaco è la fascia tricolore con gli stemmi della Repubblica e del Comune, da portare a tracolla.
Art. 20
Competenze del Sindaco
1. Il Sindaco convoca e presiede la Giunta Comunale ed il Consiglio Comunale, e fissa lordine del giorno dello stesso.
2. Sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici ed allesecuzione degli atti di tutti gli organi comunali.
3. Il sindaco coordina ed organizza, nellambito della disciplina regionale e sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio Comunale, gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, dintesa con i responsabili delle amministrazioni interessate, gli orari
4. dapertura al pubblico degli uffici operanti nel territorio, al fine di armonizzare lesplicazione dei servizi alle esigenze degli utenti.
5. Il Sindaco può modificare gli orari degli esercizi commerciali dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, dintesa con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni
6. pubbliche interessate, gli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel territorio in casi di emergenza connessi con il traffico e/o con linquinamento atmosferico o acustico, ovvero quando a causa di circostanze straordinarie si verifichino particolari necessità dellutenza.
7. Il Sindaco provvede alla designazione, alla nomina ed alleventuale revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, società ed istituzioni entro i termini di scadenza del precedente incarico, ovvero entro gli eventuali termini diversi previsti da disposizioni normative.
8. Il Sindaco nomina il Segretario Comunale ed il Direttore generale, ove previsto, e conferisce gli incarichi dirigenziali e di responsabilità di uffici e servizi, nonché, quelli di collaborazione esterna ad alta specializzazione, secondo le modalità previste dalla legge e dal regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi.
9. Il Sindaco indice i referendum comunali.
10. Gli atti del Sindaco non diversamente denominati dalla legge o dallo statuto assumono il nome di decreti.
11. Il Sindaco promuove, conclude e sottoscrive gli accordi di programma.
12. Ove non sia diversamente stabilito da norme regolamentari, il Sindaco ha la rappresentanza del Comune nei giudizi di qualunque natura e decide con proprio atto la costituzione in giudizio dellEnte e la proposizione delle liti.
13. Il Sindaco informa la popolazione sulle situazioni di pericolo o comunque connesse con esigenze di protezione civile avvalendosi dei mezzi tecnici previsti nei piani e programmi di protezione civile e comunque con ogni altro mezzo disponibile.
14. Esercita tutte le altre funzioni attribuitegli dalla legge, dallo Statuto, dai regolamenti e sovrintende allespletamento delle funzioni statali, regionali e provinciali attribuite o delegate al comune.
Art. 21
Il Vice Sindaco
1. Il Vice Sindaco sostituisce in tutte le funzioni il Sindaco temporaneamente assente, impedito o sospeso dalla carica.
2. In caso di assenza o impedimento anche del Vice Sindaco, alla sostituzione del Sindaco provvede lAssessore più anziano di età.
Art. 22
Deleghe ed incarichi
1. Il Sindaco ha facoltà di assegnare ai singoli Assessori lesercizio delle proprie attribuzioni.
2. Le funzioni di Ufficiale di governo possono costituire oggetto di delega nei modi e nei termini previsti dalla legge fatta eccezione per i provvedimenti contingibili ed urgenti, che restano di esclusiva competenza del Sindaco o di chi legalmente lo sostituisce.
3. Il Sindaco non può delegare la propria competenza generale di capo e responsabile dellamministrazione o ricomprendere nella delega tutte le proprie funzioni e competenze.
4. La delega può essere permanente o temporanea, generale in ordine a determinate materie o speciale per compimento di singoli atti o procedimenti.
5. Latto di delega - in forma scritta obbligatoria - indica loggetto, la materia, gli eventuali limiti in cui opera trasferimento della competenza.
6. La potestà del delegato concorre con quella del Sindaco e non la sostituisce ed il Sindaco - anche dopo aver rilasciato delega - può continuare ad esercitare le proprie funzioni e competenze senza alcuna limitazione.
7. La delega può comprendere la potestà di compiere tutto il procedimento amministrativo relativo alla potestà delegata, dalla fase istruttoria a quella di emanazione di atti a valenza esterna.
8. La delega può essere revocata dal Sindaco in qualunque momento senza alcuna specifica motivazione, essendo concessa come atto meramente discrezionale nellinteresse dellAmministrazione.
9. Il Sindaco può attribuire ad Assessori e Consiglieri incarico di svolgere attività di istruzione e lo studio di determinati problemi e progetti o di curare determinate questioni nellinteresse dellAmministrazione.
10. Tali incarichi non costituiscono delega di competenze e non abilitano allo svolgimento di un procedimento amministrativo che si concluda con un atto amministrativo ad efficacia esterna.
11. Non è consentita la mera delega di firma.
Art. 23
Cessazione dalla carica di Sindaco
1. Limpedimento permanente, la rimozione, la decadenza o il decesso del Sindaco danno luogo alla decadenza della Giunta ed allo scioglimento del Consiglio Comunale.
2. Il Consiglio e la Giunta restano temporaneamente in carica fino a nuove elezioni.
3. Nei casi previsti dal primo comma le funzioni del Sindaco sono assunte dal Vice Sindaco.
4. Le dimissioni del Sindaco sono presentate per iscritto al Consiglio.
5. Una volta decorso il termine di venti giorni dalla presentazione senza che le dimissioni siano state ritirate, le stesse divengono efficaci ed irrevocabili e danno luogo allimmediata cessazione dalla carica del Sindaco, alla decadenza della Giunta ed allo scioglimento del Consiglio Comunale.
6. Di tale evenienza il Segretario comunale dà immediata comunicazione al Prefetto, affinché, questi possa adottare tempestivamente i conseguenti provvedimenti per lo scioglimento del consiglio e la nomina del commissario.
CAPO IV
La Giunta
Art. 24
Composizione della Giunta
1. La Giunta è composta dal Sindaco che la presiede e da n.4 Assessori, compreso il Vice Sindaco.
2. Il Sindaco nomina il Vice Sindaco e gli Assessori, prima dellinsediamento del consiglio Comunale, tra i cittadini in possesso dei requisiti di compatibilità ed eleggibilità a consigliere comunale.
3. Possono essere nominati Assessori sia i consiglieri comunali sia cittadini non facenti parti del Consiglio; la carica di Assessore non è incompatibile con quella di Consigliere Comunale.
4. Non possono far parte della Giunta contemporaneamente assessori che siano fra loro coniugi, ascendenti, discendenti, o parenti e affini fino al 2° grado ed il coniuge, gli ascendenti, i discendenti ed i parenti ed affini fino al 3° grado del Sindaco.
5. Gli stessi non possono essere nominati rappresentanti del comune presso enti, aziende istituzioni ed organismi interni ed esterni allente, se non nei casi espressamente previsti dalla legge ed in quelli in cui ciò non competa loro per effetto della carica rivestita.
6. La Giunta allatto dellinsediamento esamina le condizioni di eleggibilità e compatibilità dei propri componenti.
7. Gli Assessori non Consiglieri Comunali partecipano ai lavori del Consiglio e delle commissioni consiliari senza diritto al voto e senza concorrere a determinare il numero legale per la validità delle riunioni. Hanno diritto di accedere alle informazioni necessarie allespletamento del mandato e di depositare proposte rivolte al Consiglio.
Art. 25
Funzionamento della Giunta
1. Nello svolgimento della propria attività la Giunta si uniforma al principio della collegialità.
2. Il Sindaco dirige e coordina i lavori della giunta, assicura lunità dindirizzo politico degli assessori e la collegiale responsabilità delle decisioni.
3. La giunta è convocata e presieduta dal Sindaco.
4. Per la validità delle sedute è richiesto lintervento della metà dei suoi componenti, compreso il Sindaco.
5. La Giunta delibera a maggioranza assoluta dei voti; in caso di parità prevale il voto del Sindaco o di chi presiede la seduta in sua vece.
6. Le sedute della Giunta non sono pubbliche.
7. A discrezione del Sindaco possono essere ammessi a partecipare ai lavori della giunta dirigenti e funzionari del comune, cittadini o autorità, al fine di acquisire elementi valutativi sugli argomenti in discussione.
Art. 26
Competenze della Giunta
1. La Giunta collabora con il Sindaco nellAmministrazione del Comune e per lattuazione degli indirizzi generali di governo. Svolge funzioni propositive e dimpulso nei confronti del Consiglio.
2. La Giunta compie gli atti di Amministrazione che non siano riservati dalla legge e dallo Statuto al Consiglio e che non rientrino nelle competenze del Sindaco, degli organi di decentramento, del Segretario comunale e dei responsabili degli uffici e dei servizi.
3. Rientra altresì nella competenza della Giunta ladozione dei regolamenti sullordinamento degli uffici e dei servizi, secondo le norme ed i principi stabiliti dallo statuto in materia di organizzazione e di personale.
Art. 27
Revoca degli Assessori
1. Nel corso del mandato amministrativo il Sindaco può revocare dallincarico uno o più Assessori, provvedendo con il medesimo atto alla nomina dei sostituti.
2. La revoca è sinteticamente motivata, anche solo con riferimento al venir meno del rapporto fiduciario, ed è comunicata al Consiglio nella prima seduta utile unicamente ai nominativi dei nuovi Assessori.
CAPO V
Norme comuni
Art. 28
Mozione di sfiducia
1. Il voto del Consiglio Comunale contrario ad una proposta del Sindaco o della Giunta non comporta le dimissioni degli stessi.
2. Il Sindaco e la Giunta cessano dalla carica in caso di approvazione di una mozione di sfiducia votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio.
3. La mozione di sfiducia, sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine sindaco, deve essere motivata, anche con riferimento al solo venir meno della maggioranza consiliare, ed è messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta dalla sua presentazione.
4. Nel caso in cui la mozione di sfiducia sia approvata, il Segretario Comunale ne informa il Prefetto, ai fini dellassunzione dei conseguenti provvedimenti di scioglimento del Consiglio e di nomina del Commissario.
Art. 29
Divieto generale di incarichi e consulenze ed obblighi di astensione
1. Al Sindaco, al Vice Sindaco, agli Assessori ed ai Consiglieri Comunali e vietato ricoprire incarichi ed assumere consulenze presso enti, aziende ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dello stesso.
2. I componenti della Giunta aventi competenza in materia di urbanistica, edilizia e lavori pubblici devono astenersi dallesercitare attività professionale in materie di edilizia privata e pubblica nellambito del territorio comunale.
3. Tutti gli amministratori hanno altresì lobbligo di astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di deliberazioni riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini fino al quarto grado.
4. Lobbligo di astensione non si applica ai provvedimenti a contenuto generale, compresi quelli urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto dellatto e specifici interessi degli amministratori o di loro partenti ed affini fino al quarto grado.
5. Il medesimo obbligo di astensione sussiste inoltre in confronto dei responsabili degli uffici e dei servizi in relazioni ai pareri da esprimere sugli atti deliberativi ed agli atti di gestione di propria competenza.
TITOLO III
PARTECIPAZIONE
CAPO I
Partecipazione e diritto allinformazione
Art. 30
Libere forme associative
Il Comune riconosce e valorizza le libere forme associative ed il volontariato operanti nel territorio con fini sociali e culturali, non aventi scopo di lucro, quali strumenti di espressione e di partecipazione dei cittadini allAmministrazione locale.
A tal fine il Comune:
a) sostiene i programmi e lattività delle associazioni aventi finalità riconosciute di interesse dellintera comunità attraverso lerogazione di contributi, secondo le norme del relativo regolamento, lassunzione di iniziative comuni e coordinate ad altre forme di incentivazione;
b) può affidare alle associazioni o a comitati appositamente costituiti lorganizzazione e lo svolgimento di attività promozionali, ricreative e in generale attività di interesse pubblico da gestire in forma sussidiaria o integrata rispetto allEnte;
c) può coinvolgere le associazioni del volontariato nella gestione dei servizi e nella attuazione di iniziative sociali e culturali.
Per esercitare attività di collaborazione con il Comune, le associazioni devono preventivamente dimostrare la rispondenza della propria attività alle finalità previste dalla presente norma, garantire la libertà discrizione allassociazione a tutti i cittadini residenti nel Comune ed assicurare la rappresentatività e lelettività delle cariche, nonché, la pubblicità degli atti degli organi sociali e dei bilanci.
Art. 31
Proposte di iniziativa popolare e forme
di consultazione della popolazione
1. Gli elettori del Comune in numero non inferiore a un terzo possono presentare al Consiglio Comunale proposte per ladozione di atti deliberativi rientranti nelle materie di competenza di tale organo, con esclusione degli atti di nomina, di approvazione del bilancio preventivo e consuntivo, di disciplina delle tariffe e dei tributi e di adozione degli strumenti di pianificazione.
2. Le proposte di iniziativa popolare sono portate allesame del Consiglio entro novanta giorni dalla loro presentazione.
3. Il Comune può promuovere forme di consultazione per acquisire il parere della popolazione su determinati argomenti, assicurando la più ampia e libera partecipazione dei cittadini interessati.
4. La consultazione dei cittadini può essere realizzata anche attraverso confronto diretto tramite assemblea pubblica ,inchieste o sondaggi dopinione da affidare di norma a ditte specializzate.
Art. 32
Referendum comunali
1. Nelle materie di competenza del Consiglio Comunale, ad eccezione di quelle attinenti allo Statuto, alla finanza comunale, al Bilancio ed al Piano degli Investimenti, ai tributi ed alle tariffe, al personale ed allorganizzazione degli uffici e dei servizi, alle nomine ed alle designazioni, possono essere indetti referendum consultivi, allo scopo di acquisire il preventivo parere della popolazione o referendum per labrogazione in tutto od in parte di provvedimenti, compresi gli atti normativi e gli strumenti di pianificazione, già adottati dal Consiglio.
2. Non sono ammessi referendum abrogativi di atti politici o di indirizzo e comunque non aventi effetti amministrativi diretti sui cittadini.
3. I referendum consultivi ed abrogativi sono indetti dal Sindaco su iniziativa del Consiglio Comunale, assunta maggioranza di almeno due terzi dei componenti, o su richiesta di almeno un terzo dei cittadini che risultino iscritti nelle liste elettorali al momento dellinizio della raccolta delle firme.
4. Il Consiglio Comunale decide sulla ammissibilità della richiesta referendaria.
5. Le consultazioni referendarie potranno tenersi non più di una volta ogni anno, in giorni compresi tra il 15 aprile ed il 15 giugno o tra il 15 settembre ed il 15 novembre.
6. I referendum possono avere luogo anche in coincidenza con altre operazioni di voto, con esclusione delle tornate elettorali comunali, provinciali e circoscrizionali, salvo diverse disposizioni vigenti al riguardo.
7. Il referendum è valido se vi partecipa almeno la metà più uno dei cittadini aventi diritto al voto. Sintende approvata la risposta che abbia conseguito la maggioranza dei consensi validamente espressi.
8. Nei referendum abrogativi, lapprovazione della proposta referendaria determina la caducazione dellatto o delle parti di esso sottoposte a referendum, con effetto dal centottantesimo giorno successivo dalla proclamazione dellesito del voto. Entro tale data il consiglio comunale è tenuto ad assumere gli eventuali provvedimenti necessari per regolamentare gli effetti del referendum ed eventualmente adottare la disciplina sostitutiva degli atti abrogati, in conformità allorientamento scaturito dalla consultazione.
9. Nei referendum consultivi, il consiglio comunale adotta entro quattro mesi dalla proclamazione dellesito della consultazione le determinazioni conseguenti, coerentemente alle indicazioni espresse dagli elettori.
10. Il mancato recepimento delle indicazioni referendarie dovrà essere adeguatamente motivato ed adottato a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati.
Art. 33
Consulte comunali
1. Le consulte comunali sono chiamate ad esprime pareri ed a formulare proposte su specifiche problematiche ed indirizzi su cui lAmministrazione vuole acquisire pareri.
2. Le consulte comunali sono istituite dal consiglio comunale.
3. Ogni consulta è costituita dai rappresentanti delle associazioni, dei comitati, delle organizzazioni sindacali e professionali riconosciute, degli organismi portatori di interessi settoriali e da cittadini con particolare qualificazione ed esperienza.
4. Ne fanno parte di diritto di assessori competenti per la materia. Il Sindaco prende atto, con proprio provvedimento delle designazioni effettuate dalle associazioni e dalle organizzazioni.
5. Ogni consulta elegge il proprio Presidente.
6. Le consulte rimangono in carica per tutta la durata del consiglio comunale che le ha istituite.
Art. 34
Diritto daccesso e dinformazione dei cittadini
1. Il Comune esercita lattività amministrativa secondo criteri di economicità, efficienza e trasparenza.
2. Le norme regolamentari stabiliscono il termine entro il quale - a domanda o dufficio - deve essere emesso il provvedimento richiesto o dovuto.
3. I cittadini hanno diritto, come da regolamento, a partecipare attivamente ai procedimenti amministrativi che producano effetti giuridici diretti in loro confronto o ai quali per legge debbono intervenire.
4. Lattività amministrativa si svolge con trasparenza ed imparzialità.
5. I cittadini che vi hanno un interesse giuridicamente rilevante hanno diritto di accedere ai documenti amministrativi secondo le modalità previste dal regolamento.
6. Il regolamento individua le categorie di atti per i quali laccesso è escluso o limitato in ragione della tutela del diritto alla riservatezza delle persone o i casi in cui laccesso è differito ad evitare pregiudizio o grave ostacolo allo svolgimento dellattività amministrativa.
TITOLO IV
ORDINAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI
CAPO I
Lorganizzazione amministrativa
Art. 35
Ordinamento degli uffici e dei servizi
1. Lorganizzazione degli uffici e dei servizi, la dotazione organica, le procedure di assunzione del personale, le modalità concorsuali ed i requisiti di accesso allimpiego sono disciplinati in uno o più regolamenti, in conformità alle disposizioni di legge, dello statuto e nel rispetto delle norme dei contratti collettivi nazionali di lavoro per il personale degli enti locali.
2. I regolamenti di cui al precedente comma, sullordinamento degli uffici e dei servizi, sono adottati dalla giunta comunale, sulla scorta dei principi e dei criteri direttivi approvati dal consiglio comunale.
3. Sono esclusi dalla competenza normativa della Giunta gli istituti espressamente riservati per legge al Consiglio o alla contrattazione collettiva nazionale e decentrata.
4. Lorganizzazione degli uffici e dei servizi è improntata a criteri di autonomia operativa, funzionalità ed economicità di gestione e risponde a principi di professionalità e responsabilità.
5. La struttura organizzativa si articola secondo criteri di omogeneità, in modo da conseguire il coordinato esercizio di funzioni tra loro omogenee.
6. La dotazione organica e lorganigramma del personale sono qualitativamente e quantitativamente dimensionati in relazione alle esigenze di esercizio delle funzioni e dei servizi gestiti dal Comune ed alle disponibilità finanziarie consolidate dellente.
7. Il regolamento sullordinamento degli uffici e gli altri regolamenti attinenti per materia prevedono forme per lesercizio del controllo di gestione e definiscono le modalità per il conferimento degli incarichi di direzione degli uffici e dei servizi, i criteri di valutazione dei dirigenti e le modalità di revoca dellincarico.
Art. 36
Indirizzi e criteri direttivi del Consiglio Comunale
1. Il Consiglio Comunale determina nellambito dei principi stabiliti dallo Statuto gli indirizzi ed i criteri diretti cui la giunta uniformerà i contenuti del regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi.
2. Nellesercizio di tale attribuzione in particolare il consiglio comunale provvede a definire le linee essenziali dellorganizzazione dellente, nonché, i criteri per il dimensionamento della dotazione organica in funzione delle esigenze operative dei servizi e della attuazione del programma politico - amministrativo.
3. Nel corso del mandato amministrativo il Consiglio, di propria iniziativa o su proposta della Giunta, adegua i criteri e gli indirizzi di politica del personale in relazione al divenire delle esigenze organizzative, alla programmazione delle risorse umane e finanziarie ed al fabbisogno di personale.
Art. 37
Incarichi ed indirizzi di gestione
1. Gli organi istituzionali dellente uniformano la propria attività al principio dellattribuzione dei compiti e delle responsabilità gestionali ai funzionari responsabili degli uffici e dei servizi.
2. Stabiliscono in atti provvedimenti formali, anche sulla base delle proposte degli stessi funzionari, gli indirizzi e le direttive per lazione amministrativa e la gestione.
3. Il Sindaco definisce e attribuisce ai funzionari di adeguata qualifica e di congrua capacità gli incarichi di direzione degli uffici e dei servizi.
4. La direzione degli Uffici e dei servizi può essere altresì attribuita al Segretario Comunale o a Dirigenti e funzionari esterni, in assenza di professionalità analoghe allinterno dellEnte, con le modalità e nei limiti previsti dalla legge e dal regolamento sullordinamento degli uffici e dei servizi.
5. Gli incarichi di direzione degli Uffici e dei servizi hanno durata temporanea e non possono superare quella del mandato elettorale del Sindaco che li ha conferiti e possono essere anticipatamente revocati nei casi previsti dalla legge e dai regolamenti dellente.
6. Il comune può associarsi con altri enti locali per lesercizio in comune di funzioni amministrative o per lespletamento dei servizi, regolando con apposita convenzione i reciproci rapporti, le modalità di svolgimento delle attività gestite unitariamente ed i compiti del personale impiegato.
7. Gli atti dei responsabili dei servizi non sono soggetti ad avocazione, riserva, riforma o revoca da parte del sindaco.
8. In caso di inerzia o ritardo nella assunzione di atti dovuti, di competenza degli stessi o degli organi gerarchicamente sovraordinati, il sindaco assegna ove possibile un termine per ladempimento e nomina un commissario ad acta ove linerzia permanga ulteriormente.
9. E in ogni caso fatta salva leventuale adozione di provvedimenti sanzionatori nei confronti del funzionario inadempiente, come anche resta ferma la facoltà del Sindaco di revocare lincarico di direzione.
Art. 38
Il Segretario comunale
1. Il Comune ha un Segretario comunale con compiti di collaborazione, consulenza ed assistenza nei confronti degli organi dellente in ordine alla conformità dellazione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti.
2. Il Segretario partecipa con funzioni consultive, referenti e di assistenza alle riunioni del Consiglio e della Giunta e provvede alla stesura dei relativi verbali.
3. Il Segretario comunale sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei responsabili degli uffici e dei servizi e ne coordina lattività, secondo le direttive impartite dal Sindaco.
4. Il Sindaco può affidare al segretario la direzione di singoli settori della struttura organizzativa dellente.
5. Il Segretario per lesercizio delle proprie funzioni si avvale della struttura, dei servizi e del personale dellEnte.
Art. 39
Il Direttore Generale
1. Il Comune può convenzionarsi con altri Enti Locali aventi complessivamente una popolazione superiore a 15.000 abitanti al fine di nominare un Direttore Generale.
2. Lincarico deve essere conferito a persona di comprovata professionalità ed esperienza, al di fuori della dotazione organica del personale e per un periodo di tempo non eccedente il mandato amministrativo del Sindaco.
3. La convenzione disciplina le modalità di nomina del Direttore, i requisiti richiesti, le cause di cessazione anticipata dallincarico, i criteri per la determinazione del trattamento economico e della ripartizione dei costi fra gli Enti convenzionati e quantaltro necessario a disciplinarne il rapporto di lavoro e le prestazioni, regolando nel contempo le competenze del Segretario Comunale, dei funzionari responsabili degli uffici e dei servizi e, ove istituito, dellufficio per lesercizio delle funzioni di indirizzo e controllo
4. Il Direttore Generale risponde del proprio operato direttamente al Sindaco, da cui riceve direttive ed indirizzi per lattuazione degli obiettivi e del programma dellamministrazione.
5. Egli è responsabile dellandamento complessivo dellattività gestionale, dellefficienza ed efficacia dellazione di governo dellente.
6. A tal fine il direttore:
a) collabora con lamministrazione nella predisposizione della relazione previsionale e programmatica e dello schema del bilancio annuale e pluriennale, nonché, dei piani e dei programmi amministrativi;
b) predispone, dintesa con il Sindaco e la Giunta, la proposta di programma di gestione e definizione degli obiettivi;
c) verifica nel corso dellesercizio finanziario, dintesa con gli organi preposti al controllo di gestione, lo stato di attuazione dei piani e programmi e propone le eventuali modifiche ed integrazioni;
d) sovrintende alla gestione e coordina lattività dei responsabili degli uffici e dei servizi, attraverso difettive operative, disposizioni ed altre forme di coordinamento da adottare comunque nel rispetto delle autonome prerogative e competenze degli stessi;
e) definisce i criteri per lorganizzazione degli uffici e dei servizi ed adotta le relative misure attuative;
7. Entro quindici giorni dalla chiusura dellesercizio finanziario il Direttore Generale relazione alla giunta sullandamento della gestione dellanno precedente per ciascun settore di attività dellente
8. La Giunta entro i successivi quindici giorni si esprime con motivato parere, confermando la fiducia al Direttore o adottando leventuale provvedimento di revoca ove il livello dei risultati non risulti soddisfacente
9. Ove il Direttore Generale non sia nominato, il Sindaco - sulla base delle direttive del Consiglio Comunale e previa deliberazione della Giunta Municipale - può attribuire in tutto o in parte le relative funzioni al Segretario comunale per lintero periodo del mandato amministrativo.
10. Compete in tal caso al Segretario un elemento aggiuntivo di retribuzione adeguato alla gravosità dellincarico.
Art. 40
Gestione amministrativa
1. I Responsabili di Servizio sono preposti, secondo lordinamento dellente, alla direzione degli uffici e dei servizi e sono responsabili della attuazione dei programmi approvati dagli organi istituzionali e della regolarità formale e sostanziale dellattività delle strutture che da essi dipendono
2. A tal fine ai Responsabili di Servizio sono riconosciuti poteri di organizzazione, amministrazione e gestione del personale, delle risorse finanziarie e strumentali assegnate, che esercitano nei limiti e secondo i criteri definiti negli atti dindirizzo.
3. Nellambito dei servizi cui sono preposti, i Responsabili di Servizio in particolare:
a) assumono gli atti di gestione del personale secondo le norme del CCNL, provvedono allespletamento delle procedure per la selezione del personale ed alle relative assunzioni previste negli atti di programmazione o autorizzate dalla giunta, alla stipula del contratto
b) individuale di lavoro, allattribuzione del trattamento economico accessorio.
4. Hanno poteri di iniziativa per lapplicazione delle sanzioni disciplinari ed assumono direttamente provvedimenti disciplinari che per legge od in base alle norme degli accordi collettivi di lavoro rientrano nella loro competenza;
b) espletano le procedure di appalto dei lavori e di fornitura dei beni e dei servizi previsti in atti fondamentali del consiglio o rientranti nella ordinaria gestione dei servizi, assumendo tutti gli atti necessari, comprese la determinazione a contrattare e la conseguente stipula dei contratti;
c) curano il corretto svolgimento dei procedimenti attribuiti allufficio e individuano i dipendenti responsabili della istruttoria ed, eventualmente, delladozione del provvedimento finale;
d) esprimono i pareri di regolarità tecnica e contabile, ove previsti, sulle proposte di deliberazione;
e) assumono gli atti di gestione finanziaria, di acquisizione delle entrate rientranti nella competenza dellufficio, di spesa e liquidazione, nei limiti e con le modalità stabiliti dai regolamenti e dagli altri atti di programmazione approvati;
f) esercitano ogni altra attribuzione prevista dalla legge, dallo statuto od eventualmente conferita dal sindaco.
5. Sono di competenza dei Responsabili di Servizio gli atti costituenti manifestazione di giudizio e di conoscenza, gli atti ricognitori, di valutazione, dintimazione e di comunicazione, gli accertamenti tecnici, le certificazioni e le legalizzazioni i verbali e le diffide.
6. Fermi restando i compiti riservati espressamente dalla legge e dallo statuto al Sindaco, alla giunta ed al Consiglio i Responsabili di Servizio nellesercizio delle loro attribuzioni assumono, con le modalità stabilite dai regolamenti e secondo i criteri definiti negli atti di indirizzo,
7. provvedimenti aventi rilevanza esterna, comportanti accertamenti e valutazioni anche a carattere discrezionale.
Art. 41
Autorizzazioni, concessioni e licenze di competenza dei Responsabili
di Servizio
1. Oltre ai compiti indicati al precedente articolo, spettano ai Responsabili di Servizio nelle materie rientranti nei servizi di cui hanno la direzione:
a) il rilascio di autorizzazioni, licenze e concessioni, che costituiscono esecuzione di disposizioni di leggi, di regolamenti e di atti o attuazione di strumenti di pianificazione generali e particolareggiati;
b) lapplicazione delle sanzioni amministrative per la violazione delle leggi e dei regolamenti comunali, anche in materia edilizia, e ladozione degli atti connessi, antecedenti e susseguenti, compresi lingiunzione di pagamento ed i provvedimenti definitivi conseguenti alla valutazione di eventuali scritti difensivi.
Art. 42
Le determinazioni ed i decreti
1. Gli atti dei responsabili dei servizi non diversamente disciplinati da altre, assumono la denominazione di determinazioni e sono regolati secondo le disposizioni del presente articolo.
2. Gli atti di liquidazione dei responsabili assumono la denominazione di disposizioni .
3. Gli atti del Sindaco non diversamente disciplinati dalla legge assumono il nome di decreti.
4. Le determinazioni ed i decreti hanno esecuzione dal giorno stesso delladozione o, nel caso in cui comportino spesa, dalla data di apposizione dellattestazione di copertura finanziaria.
5. A tal fine sono trasmessi allufficio competente e da questo restituiti, previa registrazione dellimpegno contabile entro cinque giorni.
6. Tutti gli atti del Sindaco e dei dirigenti e dei responsabili dei servizi sono numerati e classificati unitariamente con sistemi di raccolta che ne individuano la cronologia, la materia e lufficio di provenienza.
CAPO II
I servizi pubblici locali
Art. 43
I servizi pubblici locali
1. Il Comune provvede alla gestione dei servizi rivolti a promuovere e garantire lo sviluppo sociale, civile ed economico della comunità locale.
2. Il Comune eroga i servizi pubblici con criteri di obbiettività, giustizia ed imparzialità nei confronti degli utenti.
3. Il Consiglio Comunale individua la forma di gestione dei servizi più idonea tra quelle consentite dalla legge, in relazione alle caratteristiche ed alla natura del servizio e secondo criteri di economicità ed efficienza organizzativa.
4. La gestione dei servizi può essere perseguita anche attraverso forme di collaborazione od in consorzio con altri enti pubblici.
5. I servizi possono essere erogati altresì attraverso società a capitale interamente pubblico o attraverso società miste, partecipate dal Comune ed aperte allapporto di soggetti privati che offrano garanzie di solidità economica e capacità imprenditoriale.
6. La compartecipazione alla spesa per lerogazione dei servizi a carattere sociale è determinata tenendo conto delle condizioni economiche e sociali degli utenti, applicando agevolazioni e forme di esenzione totale o parziale.
7. Anche in tale ipotesi il gettito tariffario dovrà garantire un adeguato livello di copertura dei costi, considerando anche gli eventuali trasferimenti di risorse da parte di enti e privati e le altre entrate finalizzate.
8. Il Sindaco riferisce al Consiglio Comunale sullattività svolta dagli enti, aziende, istituzioni dipendenti e dalle società a partecipazione comunale, almeno una volta allanno, in occasione della approvazione dei bilanci consuntivi, al fine di verificarne leconomicità della gestione e la rispondenza dellattività alle esigenze dei cittadini.
Art. 44
LAzienda Speciale
1. LAzienda Speciale è ente strumentale del Comune, dotato di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale e di proprio statuto approvato dal Consiglio Comunale.
2. Sono organi dellazienda il Presidente, il Consiglio di amministrazione ed il Direttore, cui compete la responsabilità gestionale.
3. Il Presidente ed i componenti del consiglio di amministrazione sono nominati dal Sindaco, secondo i criteri stabiliti dal Consiglio Comunale , fra coloro che abbiano i requisiti per la nomina a consigliere comunale e documentata esperienza e competenza tecnica ed amministrativa.
4. Lo statuto dellazienda può prevedere ulteriori cause di incompatibilità per la nomina degli amministratori, oltre a quelle contemplate dalla legge e dal presente statuto.
5. Il Sindaco può revocare dallincarico il Presidente ed i componenti del Consiglio di amministrazione, anche singolarmente, prima della scadenza del mandato, provvedendo contestualmente alla loro sostituzione.
6. La nomina, conferma e revoca del Direttore competono al Consiglio di amministrazione dellazienda.
7. Il Comune conferisce allazienda il capitale di dotazione, ne determina le finalità e gli indirizzi, ne approva lo statuto e gli atti fondamentali; verifica i risultati della gestione e provvede alla copertura degli eventuali costi sociali.
8. I Revisori dei conti dellAzienda sono nominati dal Consiglio Comunale.
Art. 45
Società per azioni od a responsabilità limitata.
1. Il consiglio comunale può approvare la partecipazione dellEnte a società per azioni o a responsabilità limitata per la gestione di servizi pubblici, eventualmente anche provvedendo alla loro costituzione.
2. Nel caso di servizi pubblici di primaria importanza la partecipazione del Comune, unitamente a quella di altri eventuali Enti Pubblici, dovrà essere obbligatoriamente maggioritaria.
3. Latto costitutivo, lo statuto o lacquisto di quote o azioni devono essere approvati dal consiglio comunale e deve in ogni caso essere garantita la rappresentatività dei soggetti pubblici negli organi di amministrazione.
4. Il Comune sceglie i propri rappresentanti tra soggetti di specifica competenza tecnica e professionale e nel concorrere agli atti gestionali considera gli interessi dei consumatori e degli utenti.
5. I consiglieri comunali non possono essere nominati nei consigli di amministrazione delle società per azioni o a responsabilità limitata a cui il Comune vi partecipi.
6. Il Sindaco o suo delegato partecipa all assemblea dei soci in rappresentanza dell Ente.
Art. 46
LIstituzione
1. LIstituzione è un organismo strumentale dellente per lesercizio dei servizi sociali senza rilevanza imprenditoriale, dotato di autonomia gestionale.
2. Sono organi dellIstituzione il Presidente, il Consiglio di amministrazione ed il Direttore.
3. Essi sono nominati dal Sindaco, secondo i criteri definiti dal Consiglio Comunale e restano in carica per lintero periodo del mandato amministrativo del sindaco, salvo il caso di revoca anticipata.
4. Il Consiglio Comunale disciplina in apposito regolamento le finalità dellistituzione, lordinamento interno, le prestazioni allutenza e le modalità di finanziamento dei servizi gestiti.
5. I bilanci preventivi e consuntivi dellIstituzione sono allegati ai relativi bilanci comunali.
6. Lorgano di revisione del Comune esercita la vigilanza anche sullattività dellIstituzione.
Art. 47
Gestione dei servizi in forma associata
1. Il comune può ricercare e promuovere forme di collaborazione con gli altri enti locali e con gli enti istituzionali per lo svolgimento, in ambiti territoriali più idonei, di attività e di servizi di comune interesse, con lobiettivo di conseguire la migliore efficienza organizzativa, leconomicità della gestione.
2. Possono essere gestite in forma associata anche funzioni amministrative, attraverso la costituzione di uffici comuni che si avvolgono di norma di personale distaccato ed operano in luogo e per conto degli enti aderenti. Il Comune può, altresì, delegare ad enti sovracomunali o a comuni contermini lesercizio di funzioni ed a sua volta riceverne da questi, ove sia in grado di assicurare con risorse proprie, congiuntamente allapporto economico, di personale e di attrezzature degli enti interessati, unefficiente erogazione dei servizi.
3. I rapporti tra gli enti, le modalità di organizzazione dei servizi ed i criteri di ripartizione degli oneri economici saranno regolati da apposita convenzione.
4. Per lesercizio di servizi a carattere imprenditoriale o di altra natura, il comune può partecipare a consorzi.
5. Lapprovazione delle convenzioni per la gestione dei servizi e gli atti costitutivi delle forme associative, comunque denominate, è di competenza del consiglio comunale.
6. Allo scopo di esercitare congiuntamente una pluralità di servizi si può procedere anche mediante lunione di Comuni con le modalità di cui allart. 32 legge 267/2000.
TITOLO V
FINANZA E CONTABILITA
Art. 48
Autonomia finanziaria e beni comunali
1. Nel rispetto dei principi costituzionali e delle leggi in materia di finanza pubblica il Comune ha autonomia finanziaria, fondata su certezza di risorse proprie e trasferite.
2. Il Comune è titolare di potestà impositiva autonoma, che esercita attraverso lapplicazione di imposte e tasse o la riscossione di tariffe, corrispettivi e contributi per lerogazione dei servizi comunali.
3. Entro il termine stabilito dalla legge, il Consiglio Comunale delibera il bilancio di previsione per lanno successivo.
4. Il bilancio è corredato degli atti indispensabili richiesti dalla normativa vigente.
5. Nel corso dellesercizio lazione amministrativa è soggetta a verifica ed aggiornamenti, in relazione alla realizzazione delle entrate e allandamento della spesa.
6. I risultati della gestione sono rilevati mediante gli atti contabili dellente e dimostrati nel rendiconto secondo le disposizioni della legge .
7. La Giunta comunale nei tempi di normativa vigente presenta al Consiglio, per lapprovazione, il bilancio consuntivo dellanno precedente, accompagnato dagli atti indispensabili previsti dalla relativa normativa.
Art. 49
Demanio e patrimonio
1. I beni di proprietà del Comune sono soggetti, in relazione alla natura ed alla destinazione, al regime giuridico proprio del demanio e del patrimonio degli enti pubblici
2. La gestione dei beni comunali sispira ai principi della conservazione, della valorizzazione e dellutilità pubblica.
3. I beni non impiegati per i fini istituzionali dellente e non strumentali alla erogazione dei servizi, sono dati di norma in locazione o in uso, compatibilmente con la loro natura, a canoni tali da conseguire unadeguata redditività, ovvero in comodato sulla base di relativa motivazione.
4. I beni comunali, mobili ed immobili, sono registrati in apposito inventario da redigere, in conformità alle disposizioni vigenti, secondo i principi e le tecniche della contabilità patrimoniale.
Art. 50
Revisione economico-finanziaria
1. Un Revisore dei Conti, nominato dal Consiglio Comunale, esercita la vigilanza sulla regolarità contabile, economica e finanziaria della gestione del comune e delle istituzioni.
2. Il Revisore attesta la veridicità delle scritture contabili e la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, redigendo apposita relazione che accompagna la proposta di deliberazione del conto consuntivo.
3. La relazione deve evidenziare i dati e gli elementi necessari per la valutazione del livello di produttività ed economicità della gestione ed esprime suggerimenti e proposte tese a migliorare lefficienza ed i risultati.
4. Nellesercizio delle sue attribuzioni, il Revisore dei Conti ha accesso a tutti gli uffici comunali per effettuare le verifiche e gli accertamenti necessari per lespletamento dellincarico ed ha diritto ad ottenere direttamente dagli stessi copia degli atti e dei documenti necessari.
5. Il regolamento di contabilità definisce le funzioni del Revisore dei Conti e può attribuire allo stesso ulteriori compiti di verifica e controllo, rispetto a quelli previsti dalla legge, nonché, di supporto allattività degli organi amministrativi dellente.
6. Il regolamento di contabilità disciplina lorganizzazione ed il funzionamento dellorgano e specifica i rapporti del Revisore con gli organi elettivi e burocratici.
7. Il revisore dei conti rimane in carica tre anni ed è rieleggibile per una sola volta; egli è revocabile per inadempienza e quando ricorrono gravi motivi che influiscono negativamente sull espletamento del suo mandato e sul regolare funzionamento dell organo.
8. Il Comune mette a disposizione del Revisore le strutture logistiche, il personale ed i mezzi necessari per lo svolgimento dei propri compiti
TITOLO VI
DIFENSORE CIVICO
Art. 51
Nomina
1. Il Difensore Civico è nominato dal Consiglio comunale a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati al Comune.
2. Resta in carica quanto il Consiglio Comunale che lo ha eletto, esercitando le sue funzioni fino allinsediamento del successore.
3. Il Difensore Civico, prima del suo insediamento, presta giuramento nelle mani del Sindaco con la seguente formula: giuro di osservare lealmente le leggi dello Stato e di adempiere le mie funzioni al solo scopo del pubblico bene.
Art. 52
Incompatibilità e decadenza
1. La designazione del Difensore Civico deve avvenire tra persone che per preparazione ed esperienza diano ampia garanzia di indipendenza, probità e competenza giuridico amministrativa.
2. Non può essere nominato Difensore Civico:
a) chi si trova in condizione di ineleggibilità alla carica di Consigliere comunale;
b) i parlamentari, i consiglieri regionali, provinciali, comunali, i membri delle comunità montane e delle unità sanitarie locali;
c) i ministri di culto;
d) gli amministratori ed i dipendenti di enti, istituti e aziende pubbliche o a partecipazione pubblica, nonché di enti o imprese che abbiano rapporti contrattuali con lAmministrazione comunale o che comunque ricevano da essa a qualsiasi titolo, sovvenzioni o contributi.
e) chi esercita qualsiasi attività di lavoro autonomo o subordinato, nonché qualsiasi attività professionale o commerciale, che costituisca loggetto di rapporti giuridici con lAmministrazione comunale;
f) chi ha ascendenti o discendenti ovvero parenti o affini fino al IV grado, che siano amministratori, segretario o dipendenti del Comune.
3. Il Difensore Civico decade per le stesse cause per le quali si perde la qualità di consigliere o per sopravvenienza di una delle cause di ineleggibilità indicate nel comma 2. La decadenza è pronunciata dal Consiglio su proposta di uno dei consiglieri comunali. Può essere revocato dallufficio con deliberazione motivata del Consiglio per grave inadempienza ai doveri dufficio.
Art. 53
Mezzi e prerogative
1. Lufficio del Difensore Civico ha sede presso idonei locali messi a disposizione dallAmministrazione comunale, provvisti di attrezzature dufficio e di quantaltro necessario per il buon funzionamento dellufficio stesso.
2. Il Difensore Civico può intervenire, su richiesta di cittadini singoli o associati o di propria iniziativa, presso lAmministrazione comunale, le aziende speciali, le istituzioni, i concessionari dei servizi, le società che gestiscono servizi pubblici nellabito del territorio comunale, per accertare che il procedimento amministrativo abbia regolare corso e che gli atti siano correttamente e tempestivamente emanati.
3. A tal fine può convocare il responsabile del servizio interessato e richiedere documenti, notizie, chiarimenti senza che possa essergli opposto il segreto dufficio.
4. Può, altresì, proporre di esaminare congiuntamente la pratica entro termini prefissati.
5. Acquisite tutte le informazioni utili, rassegna verbalmente o per iscritto, il proprio parere al cittadino che ne ha richiesto lintervento; intima, in caso di ritardo, agli organi competenti a provvedere entro periodi temporali definiti; segnala agli organi sovraordinari le disfunzioni, gli abusi e le carenze riscontrati.
6. LAmministrazione ha lobbligo di specifica motivazione, se il contenuto dellatto adottando non recepisce i suggerimenti del Difensore, che può, altresì, chiedere il riesame della decisione qualora ravvisi irregolarità o vizi procedurali.
7. Il Sindaco è comunque tenuto a porre la questione allordine del giorno del primo Consiglio Comunale.
8. Tutti i responsabili di servizio sono tenuti a prestare la massima collaborazione allattività del Difensore Civico.
Art. 54
Rapporti con il consiglio
1. Il Difensore Civico presenta, entro il mese di marzo, la relazione sullattività svolta nellanno precedente, indicando le disfunzioni riscontrate, suggerendo rimedi per la loro eliminazione e formulando proposte tese a migliorare il buon andamento e limparzialità dellazione amministrativa. La relazione viene discussa dal Consiglio nella prima seduta utile e resa pubblica.
2. In casi di particolare importanza o comunque meritevoli di urgente segnalazione, il Difensore Civico può, in qualsiasi momento, farne relazione al consiglio.
Art. 55
Indennità di funzione
1. Al Difensore Civico viene corrisposta la stessa indennità di presenza prevista per gli Assessori comunali.
TITOLO VII
DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
Art. 56
Entrata in vigore
2. Lo Statuto come precisato dallart.4 entra in vigore decorsi i trenta giorni dalla pubblicazione allalbo pretorio successiva all esame senza rilievi da parte dell organo di controllo.
3. Lo stesso è pubblicato sul bollettino ufficiale della regione ed inviato al Ministero degli interni per essere inserito nella raccolta ufficiale degli statuti.