Bollettino Ufficiale n. 04 del 24 / 01 / 2001
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Deliberazione della Giunta Regionale 11 dicembre 2000, n. 75-1696
Coordinamento ed integrazione tra Pianificazione Forestale Territoriale
e Piano pluriennale di Sviluppo delle Comunita Montane di cui allart.
27 della Legge regionale 2 luglio 1999, n. 16
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di approvare le Linee di interrelazione tra Piani pluriennali di Sviluppo
Socio Economico delle Comunità Montane e Piani Forestali Territoriali
riportate nel documento allegato (A) alla presente deliberazione per farne
parte integrante e sostanziale;
di incaricare la Direzione Economia Montana e Foreste, con la collaborazione
dellIstituto per le Piante da Legno e Ambiente di Torino, dellorganizzazione
dei dati da rendere disponibili alle Comunità Montane per la predisposizione
dei propri Piani pluriennali di Sviluppo Socio Economico, secondo le linee
di cui allallegato (A).
(omissis)
Allegato
Linee di interrelazione tra
Generalità
Il Piano pluriennale di sviluppo socio-economico (PSSE) è uno strumento
di cui devono dotarsi tutte le Comunità Montane.
I suoi contenuti sono connotati dagli artt. 26 e 27 della Legge regionale
2 luglio 1999, n.16 che lo configurano come piano di durata quinquennale
raccordato agli strumenti urbanistici ed alla pianificazione territoriale
e di settore esistenti.
Il piano deve essere corredato da una tavola denominata carta di destinazione
duso del suolo in scala 1:25.000. Essa prevede, tra laltro, lindividuazione
degli indirizzi fondamentali dellorganizzazione territoriale, delle aree
di prevalente interesse silvo-pastorale e di particolare pregio ambientale
e paesistico e le linee duso delle risorse primarie.
Il Piano Forestale Territoriale (PFT), per la gestione polifunzionale del
patrimonio silvo-pastorale, è uno strumento previsto da apposite Norme
Tecniche di pianificazione forestale sulla cui base sono stati redatti
i Progetti GESMO e GESMO II, attualmente in corso, realizzati con contributi
dellUnione Europea: Interreg II per le aree montane delle province di
Torino e di Cuneo; Reg. n. 2081/91 ob. 5/b per le aree montane delle province
di Alessandria, Asti, Vercelli e in parte Verbania, e con limpegno di
fondi regionali aggiuntivi per alcuni Comuni fuori obiettivo, a completamento
delle aree forestali considerate.
Tale strumento analizza e quantifica lo stato delle risorse forestali,
pastorali, dei dissesti minori e della viabilità a livello di area forestale
che, per le zone montane, comprende i territori di una o talora più Comunità
Montane, elementi che risultano particolarmente utili alla successiva definizione
allinterno degli stessi PFT delle scelte selvicolturali, di gestione dei
pascoli, dei dissesti minori e della viabilità forestale.
A differenza dei piani di assestamento forestale redatti ai sensi del R.D.
3267/23, i PFT sono estesi a tutti i boschi e praterie ovunque ubicati
e prescindono dalla proprietà e dalla presenza del vincolo idrogeologico.
Gli elaborati cartografici previsti nei PFT sono: la Carta forestale e
degli altri usi del suolo, la Carta delle destinazioni (per boschi e praterie),
la Carta degli interventi e priorità (per boschi e praterie), la Carta
delle compartimentazioni e della viabilità (con individuazione delle principali
proprietà dinteresse silvo- pastorale), la Carta dei sistemi di terre
(con localizzazione dei dissesti minori in ambito silvo-pastorale).
I dati sono rilevati alla scala 1:10.000, con minime unità cartografiche
di 1 ettaro, secondo specifiche codificate per tutte le variabili, acquisite
in un sistema informativo geografico nellambito del Sistema Informativo
Forestale Regionale.
Analogamente le 4 banche dati di descrizione dei Settori forestali, dei
Comprensori di pascolo, dei dissesti e della viabilità dinteresse silvo-pastorale
sono integrate nel Sistema Informativo Forestale Regionale.
Orientamenti per lintegrazione tra PSSE e PFT
Gli elementi di contatto tra PSSE e PFT sono evidenti e la loro piena integrazione
si ritiene necessaria al fine di rendere omogenei i diversi strumenti di
pianificazione ed allo scopo di evitare duplicazioni di rilievi e studi
riferiti allo stesso settore.
Di seguito si individuano pertanto le principali linee di interrelazione
tra gli elaborati dei due sistemi di pianificazione, al fine di dare istruzioni
alle Comunità Montane in merito alla redazione o alla revisione dei propri
PSSE, in considerazione del fatto che le Comunità Montane stesse sono direttamente
coinvolte nella redazione dei PFT nellambito delle Commissioni Tecniche
istituite per lelaborazione di ciascun piano.
Ove gli elaborati del PFT siano già disponibili in tutto o in parte, ancorché
non approvati, si procederà secondo le modalità di seguito esposte.
Gli aspetti silvo-pastorali e le risorse primarie della Carta delle destinazioni
duso del territorio dei PSSE saranno desunti direttamente, o come dati
intermedi, dalle carte tematiche del PFT.
Per la delimitazione delle aree di prevalente interesse silvo-pastorale
previste dal PSSE, saranno adottati direttamente i limiti dei boschi e
delle praterie del PFT accorpati e incrociati con gli indirizzi gestionali:
boschi a fustaia o in conversione con gestione attiva; boschi cedui con
gestione attiva; arbusteti e boschi senza gestione attiva; praterie dalpeggio;
prati e prato pascoli.
Per le linee duso delle risorse primarie sarà fatto diretto riferimento
alla Carta delle destinazioni del PFT che per gli ambiti silvo-pastorali
dispone di una legenda articolata che sarà integrata nei PSSE con i dati
riferiti alle aree agricole in senso stretto (seminativi, frutteti ecc.)
e con quelli relativi alle zone alpine (rocce, ghiacciali ecc.), categorie
queste ultime non considerate dal PFT per le destinazioni ma comunque individuate
tra gli usi del suolo.
Per lindividuazione delle aree di pregio ambientale e paesistico sarà
fatto riferimento in primo luogo alle destinazioni naturalistica e di fruizione
della carta del PFT, da integrare con i perimetri di biotopi, aree protette,
galassini e altre delimitazioni di vincolo paesaggistico individuati
con specifici D.M., i cui limiti, pur non costituendo un allegato ufficiale
del PFT, sono riportati nel Sistema Informativo Forestale Regionale.
I dati conoscitivi sui dissesti e le eventuali, relative indicazioni di
tipo tecnico-economico, organizzate secondo la loro priorità in quinquenni
di spesa, potranno contribuire allimplementazione delle previsioni di
intervento delle Comunità Montane nellambito dei programmi pluriennali
di sistemazione idrogeologica ed idraulico forestale che le Comunità Montane
stesse sono chiamate a definire.
Parimenti, le proposte di intervento e le indicazioni di spesa fornite
dai PFT in relazione agli interventi selvicolturali, di miglioramento pascoli
e sulla viabilità silvo pastorale, potranno rappresentare la base di partenza
anche per larticolazione delle previsioni formulate nel PSSE.
Per la definizione e delimitazione degli indirizzi fondamentali dellorganizzazione
del territorio saranno forniti gli elementi contenuti nelle carte delle
destinazioni del PFT e dei sistemi di terre che, raggruppati in livelli
di vulnerabilità, costituiscono uno strumento per individuare aree più
fragili, soprattutto nel caso di cambi di destinazione duso.
Gli elementi utili derivabili dai PFT saranno quindi messi a disposizione
delle Comunità Montane previa la loro elaborazione al fine di adattarli
alle necessità dei PSSE.
Per i territori ove non è ancora stato sviluppato il PFT sarà possibile
utilizzare le voci definite per la legenda tipo con i limiti del bosco
desumibili dalla CTR numerica abbinati ai dati della Carta forestale regionale
del 1981 (rilevata alla scala 1:100.000) il cui valore conoscitivo medio
si ritiene comunque superiore alle informazioni quanti-qualitative desumibili
pur dai più recenti dati forestali dellISTAT.
Definizioni di maggiore dettaglio sui limiti forestali e praterie saranno
rimandate al momento della revisione del PSSE quando, nel frattempo, saranno
stati sviluppati i PFT.
Piani pluriennali di Sviluppo Socio Economico
delle Comunità Montane
e
Piani Forestali Territoriali