Bollettino Ufficiale n. 04 del 24 / 01 / 2001

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Deliberazione della Giunta Regionale 11 dicembre 2000, n. 73-1694

L.R. n. 63/78, art. 41. Azioni promozionali in agricoltura - Linee di intervento per il programma 2001. Modifica delle DD.G.R. n. 66-25580 del 7.6.93 e n. 1-24386 del 20.4.98

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di approvare, ai sensi dell’art. 41 della L.R. n. 63/78, il documento allegato alla presente deliberazione e che ne fa parte integrante, contenente le “Linee di intervento per il programma 2001 delle azioni promozionali in agricoltura”.

di modificare con il suddetto documento le scadenze indicate nelle DD.G.R. n. 66-25580 del 7.6.93 e n. 1-24386 del 20.498.

(omissis)

Allegato

REGIONE PIEMONTE
ASSESSORATO AGRICOLTURA CACCIA E PESCA
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE
E VALORIZZAZIONE DELL’AGRICOLTURA

AZIONI PROMOZIONALI IN AGRICOLTURA
LINEE DI INTERVENTO
PER IL PROGRAMMA 2001

17 novembre 2000

INDICE

1 - PREMESSA

2 - IL CONTESTO PIEMONTESE DELL’ATTIVITÀ’

PROMOZIONALE AGROALIMENTARE

a) Agricoltura e Territorio

b) I soggetti pubblici e privati operanti

3 - L’INTERVENTO PUBBLICO SUL PIEMONTE

AGRICOLO E AGRO-ALIMENTARE E BREVE

DESCRIZIONE DEI SETTORI PRODUTTIVI

a) Premessa

b)Misure agroambientali; agricoltura ecocompatibile e biologica

c) Vitivinicoltura

d) Sistema delle DOP-IGP - Qualità e Certificazioni

e) Le Carni bovine

f) Riso

g) Il comparto suinicolo

h) Frutticoltura

i) Altre produzioni zootecniche

l) Orticoltura

m) Altre produzioni di pregio

4 - LINEE DI INTERVENTO E PRIORITA’ NELLE

AZIONI PROMOZIONALI 2001

a) Premessa

b) Promozione Istituzionale e interventi promozionali diretti

c) Concessione contributi per azioni promozionali

d) Attività promozionali straordinarie

5 - PROGRAMMI PROMOZIONALI PREVISTI DA

ALTRE DISPOSIZIONI

1 - PREMESSA

In continuità con gli anni precedenti, con questo documento vengono tracciate alcune linee di indirizzo, orientamento e priorità delle azioni promozionali a favore delle produzioni agricole, agroalimentari e zootecniche del Piemonte, secondo quanto previsto con la L.R. 63/78 art. 41, con la D.G.R. n. 66-25580 del 07/06/1993 contenente le istruzioni per l’applicazione degli interventi promozionali e con la D.G.R. n. 1-24386 del 20/04/98.

Il documento si inserisce anche nel contesto della azione complessiva della Regione Piemonte sulla promozione.

La prima parte di questo documento ,descrive il contesto piemontese della promozione agricola e agroalimentare, rilevandone le caratteristiche peculiari in termini di qualità delle produzioni e il loro rapporto con il territorio che li produce e li propone; un quadro sui soggetti Pubblici e privati operanti sulla promozione e le caratteristiche della loro azione.

Infine il documento descrive le linee di intervento e priorità per l’anno 2001.

2 - IL CONTESTO PIEMONTESE DELL’ATTIVITÀ’ PROMOZIONALE AGROALIMENTARE

a) Agricoltura e Territorio

L’articolazione territoriale del Piemonte che va dai massicci Alpini fino ai confini del mar Ligure, dispiegandosi per montagne, vallate, sistemi collinari, fertilissime pianure, determina una serie di condizioni pedoclimatiche che consentono una vasta e variegata produzione agricola e zootecnica. Si tratta, in buona parte, di prodotti tipici, con caratteristiche peculiari, ottenuti con metodi tradizionali in luoghi persino affascinanti come paesaggio agrario e rurale.

Un paesaggio agrario e rurale intimamente legato, e molte volte ispiratore, al territorio nei suoi aspetti culturali, turistici, storici, letterari; luoghi in cui il vino e altri prodotti agroalimentari sono diventati dei miti e che hanno reso celebre l’enogastronomia piemontese.

Proprio per tali caratteristiche, gran parte di questi territori, tra l’altro, sono meta di un crescente flusso di turisti interessati, in modo particolare, al vino e all’enogastronomia, ma anche a fruire della bellezza e dei piaceri offerti dai luoghi del vino piemontese.

Nella produzione agricola e zootecnica piemontese inoltre risulta preponderante il lavoro diretto e manuale dell’uomo, mai sovrastato dai processi tecnologici e di modernizzazione che sono pur rilevanti; del resto l’agricoltura piemontese in massima parte è costituita da piccole aziende e piccoli allevamenti.

b) I soggetti pubblici e privati operanti

Come già accennato il Piemonte agricolo è costituito in gran parte da piccole e medie aziende e da piccoli allevamenti; sono infatti 50.000 circa le aziende agricole strutturalmente valide e circa 1.000.000 di ettari la SAU.

Le cooperative di produzione, trasformazione e commercializzazione sono circa 300 (di cui 64 Cantine Sociali) alle quali aderiscono circa 35.000 soci produttori.

Sono presenti ed operanti un gran numero di Associazioni di Produttori, di Consorzi economici di 2° e 3° grado, di Consorzi di tutela; eppoi le Organizzazioni Professionali Agricole con i loro Enti di emanazione tecnici ed economici.

Tra gli organismi collaterali al mondo della produzione operano, in campo promozionale, organismi associativi come l’Associazione Donne del Vino, Movimento Turismo del Vino, l’Associazione Città del Vino, l’Istituto Vino Novello, l’Associazione Donne del Riso, i Ristoranti della Tavolozza Associazioni di consumatori, l’ONAV, l’ONAF, l’ONAS, il Premio Grinzane Cavour, l’Associazione SLOW FOOD, l’Associazione Enoteche Pubbliche, l’Associazione per la valorizzazione della castagna, l’ICIF (Istituto di Cucina Italiana per stranieri) e altri ancora.

In campo Istituzionale, attiva e crescente è l’attività dei Comuni; il Piemonte infatti è formato da ben 1209 Comuni, gran parte dei quali piccolissimi e siti in territori prevalentemente rurali e dove, in molti casi, l’agroalimentare, l’enogastronomia, costituiscono il più grande elemento di attrazione e di sviluppo.

Rilevante è anche l’attività svolta dalle Province, dalle Camere di Commercio; in parte anche dalle Comunità Montane. Sono sorti inoltre molti organismi Consortili Intercomunali e altre società e organismi a carattere Pubblico e Privato operanti soprattutto sulla Promozione del territorio.

Altre importanti strutture operanti nel campo della valorizzazione dei vini e dei relativi territori sono le Enoteche Regionali e le Botteghe del Vino o Cantine Comunali, costituite ai sensi della L.R. n. 37/80.

Queste strutture sono costituite attualmente da 10 Enoteche Regionali e da 20 Botteghe del Vino, mentre altre Enoteche e Botteghe sono in corso di costituzione e comunque cresce l’interesse e l’attenzione degli Enti Locali, dei Comuni in particolare, per tali strutture.

Infatti le Enoteche Regionali, e in parte le Botteghe del Vino, costituiscono ormai dei preziosi punti di riferimento sul territorio; si consolida sempre di più la loro importante attività di promozione del vino e del relativo territorio che lo produce e lo propone e che trascina anche altri prodotti agroalimentari; esse inoltre sono soggetti attivi di varie iniziative promozionali e luogo dove si svolgono importanti eventi.

A tal proposito nel 2001 sarà operante l’Enoteca del Piemonte recentemente costituita come organismo consortile tra le 10 Enoteche Regionali ai sensi della Legge Regionale n. 20/99, la quale legge affida a tale struttura il compito di promuovere e valorizzare i vini piemontesi a livello regionale, nazionale e internazionale.

3 - L’INTERVENTO PUBBLICO SUL PIEMONTE AGRICOLO E AGRO-ALIMENTARE E BREVE DESCRIZIONE DEI SETTORI PRODUTTIVI

a) Premessa

L’intervento ultra decennale della Regione ha cercato sempre di assecondare, incentivare, valorizzare quegli elementi peculiari (in parte citati nei punti precedenti) della agricoltura piemontese e delle sue produzioni agricole, agroalimentari, zootecnici e del territorio che li produce e li propone.

Ciò è stato fatto con una serie di interventi legislativi, normativi, di azioni dirette e di azioni svolte in collaborazione con i vari organismi professionali tecnici, economici, finalizzati alla sempre maggiore qualificazione dei prodotti piemontesi e della crescita di valore aggiunto in genuinità, bontà, salubrità. Tanto che il Piemonte è stato all’avanguardia o precursore in quegli obiettivi (che poi sono diventati strategici nelle politiche della CEE prima e della U.E. dopo) quali la tutela degli stessi operatori, lo sviluppo delle zone rurali, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela dei consumatori.

Del resto i livelli di qualità sono parametri che possono mantenere o accrescere la competitività delle produzioni agricole piemontesi sui sempre più concorrenziali mercati interni ed esteri, e possono anche contribuire a rendere ancor più attrattive turisticamente vaste aree del territorio regionale.

b) Misure agroambientali; agricoltura ecocompatibile e biologica

Lo scorso anno si è concluso il programma pluriennale di attuazione del regolamento CEE 2078 del 1992, relativo ai metodi di produzione agricola compatibili con l’ambiente e con lo spazio naturale, iniziato nel 1995. Esso ha interessato circa 18.000 aziende per una superficie complessiva di circa 300.000 ettari; ed ha investito:

- oltre il 50% dei vigneti;

- circa il 60% dei pereti e pescheti;

- il 50% dei meleti;

- il 30% dei noccioleti;

- l’80% delle barbabietole;

- il25% di orzo e di grano tenero;

- circa il 20% di riso;

- il 25% di ortaggi.

Si tratta di un processo rilevante e irreversibile a cui sarà data continuità tramite le misure agroambientali previste nel Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 del Piemonte. In tale contesto occorre considerare l’agricoltura biologica che attualmente in Piemonte coinvolge circa 2.600 aziende agricole e circa 20.000 ettari di superficie; ma si tratta di una attività in grande sviluppo e in grande evoluzione che da quest’anno potrà anche contare sull’operatività della L.R. n. 13 del 1999 (norme per lo sviluppo dell’agricoltura biologica).

A tal proposito tale legge prevede anche delle azioni di informazione e promozione del consumo di prodotti biologici e relativi finanziamenti che, rese coerenti con le presenti Linee di indirizzo promozionali, ne fanno integralmente parte.

c) Vitivinicoltura

La vitivinicoltura piemontese risulta praticata per circa il 50% con metodi ecocompatibili; essa inoltre è tutelata dalla L.R. n. 39/80 sull’anagrafe vitivinicola e sui sistemi di controllo e di repressione delle frodi e sofisticazioni.

In Piemonte l’80% dell’intera produzione vinicola, che è di circa 3.200.000 hl, è a DOC e a DOCG, che rappresenta una delle più alte percentuali tra le regioni d’Europa. Sono infatti 44 le DOC e 8 le DOCG e, sulla stragrande maggioranza di essi, operano attivamente i Consorzi di Tutela.

d) Sistema delle DOP-IGP- Qualità e Certificazioni.

In Piemonte sono circa 200.000 le vacche da latte che producono più di 8 milioni di quintali di latte all’anno. In prevalenza esse sono distribuite in piccoli allevamenti siti, in gran parte, in tipiche zone rurali e negli alpeggi, dove si produce un latte genuino e di alta qualità, ancora più ideale per il consumo fresco pastorizzato.

Le caratteristiche peculiari del latte fresco piemontese sono state, per alcuni anni, anche sostenute dalla Regione Piemonte con il programma regionale “ Latte Qualità “ che incentiva la produzione di latte con precisi parametri igienico sanitari e merceologici.

La qualità del latte piemontese è rappresentato anche dal pregio dei suoi formaggi prodotti in gran parte nelle zone montane e nelle zone rurali, il Piemonte vanta nove formaggi che hanno avuto il riconoscimento della D.O.P.(Denominazione di Origine Protetta) ai sensi del Regolamento CEE 2081/92: Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano, Toma Piemontese, Gorgonzola, Grana Padano e Taleggio; in attesa di riconoscimento sono il Formaggio Ossolano e la Robiola d’Alba.

Altre DOP in attesa di riconoscimento sono l’Olio essenziale di Menta Piperita Piemonte, il Prosciutto di Cuneo, il Riso S.Andrea Piemonte, Marron Glacè di Cuneo, Castagna delle Valli Cuneesi, Pera Madernassa Cuneese.

Per le I.G.P. (Indicazione geografica protetta), sempre ai sensi del Regolamento CEE 2081/92, è stata riconosciuta la Nocciola Piemonte e la Mortadella di Bologna, mentre attendono il riconoscimento, il Fassone del Piemonte, il Torrone d’Asti, il Suino Pesante Padano, la Coppa Parma, il Salame Napoli, il Marrone della Val di Susa, la Focaccia Novese, Piccoli Frutti delle Valli Cuneesi, Fragole delle Valli Cuneesi, Mela Rossa delle Valli Cuneesi, Riso di Baraggia.

e) Le carni bovine:

Il Piemonte è una delle regioni più zootecniche d’Italia. La consistenza del patrimonio bovino piemontese è di circa 900.000 capi, di cui oltre 300.000 sono della razza bovina Piemontese: pregiata per la produzione di carne di alto valore dietetico e nutrizionale

Oltre alla celebrità della razza bovina piemontese, sulle carni bovine il Piemonte ha sempre avuto una buona immagine dovuta alla tradizione, alla prevalenza di piccoli allevamenti condotti con sistemi tradizionali.

Ma lo strumento significativo predisposto dalla Regione è la L.R. n. 35 del 1988 che istituiva il Certificato di garanzia di produzione delle carni bovine. Un sistema composto da pratiche di allevamento e di controlli dei servizi veterinari che seguono il capo bovino fino al banco del negozio dove deve essere esposto il corrispondente Certificato di identità e garanzia.

A tale legge oggi aderiscono circa 7000 allevamenti e oltre 400 punti vendita (tra macellerie e punti della piccola-media distribuzione).

Un altro importante marchio che garantisce la carne bovina è quello del COALVI ( Consorzio Allevatori Vitelli Razza Piemontese). Gli allevatori aderenti hanno l’obbligo di adottare rigidi disciplinari che nell’alimentazione prevedono solo sostanze naturali come fieno, orzo, mais, crusca.

I controlli sono assicurati dal Consorzio di tutela che fa da complemento a quello svolto dai Servizi Veterinari regionali e di altri organismi pubblici. Il Certificato di identità accompagna il bovino fino alle macellerie convenzionate COALVI che possono vendere solo carne bovina di quella provenienza. Il riesplodere dei casi denominati “Morbo della Mucca Pazza”, con tutte le conseguenze disastrose sul settore zootecnico, ci fanno ancor più capire l’importanza di tali linee di intervento e quindi un loro sempre maggiore sviluppo.

f) Riso

E’ uno dei prodotti principali del Piemonte e che rappresenta oltre la metà dell’intera produzione italiana; qui si producono eccellenti varietà di antica tradizione come l’arborio, il carnaroli,, il s.andrea, vialone nano, baldo, ed anche nuove varietà di tipo indica. La risicoltura copre quasi l’intera pianura di Vercelli e Novara e in parte quella alessandrina dove si è creato un irripetibile e suggestivo paesaggio agrario e rurale denominato, poeticamente, “terre d’acqua”. La spietata concorrenza, gli accordi internazionali e le conseguenti politiche della U.E. hanno messo in crisi il settore risicolo italiano e piemontese che si trova con forti quantitativi di prodotto invenduto. Oltre ai necessari interventi strutturali o di riconversione, si pone l’esigenza di azioni promozionali atte a favorire il consumo di riso e soprattutto quello delle varietà tradizionali piemontesi che hanno contribuito a rendere celebre l’enogastronomia piemontese.

g) Il comparto suinicolo

E’ di grande consistenza (sono circa 900.000 i capi allevati in Piemonte); la carne suina ha raggiunto livelli qualitativi elevati specie quella trasformata in salumi (di cui è ricca la tradizione piemontese) e quella in prosciutti (buona parte del prosciutto di Parma deriva da allevamenti piemontesi);a tal proposito è in corso la richiesta del riconoscimento della DOP Prosciutto di Cuneo.

h) Frutticoltura

La produzione frutticola è concentrata nella fascia pedemontana e principalmente nella provincia di Cuneo e con produzioni significative anche nella provincia di Vercelli (Borgo d’Ale per le pesche) e nella provincia di Torino (Cavour per le mele).

Le produzioni maggiori sono:mele, pesche, actinidia o kiwi, pere; seguono le ciliegie, albicocche, susine e fragole.

In Piemonte sono circa 11.000 le Aziende, per un totale di 120.000 ettari, che adottano sistemi di produzioni eco-compatibili.

i) Altre produzioni zootecniche

Importante è la consistenza di polli con circa 13 milioni di capi; di conigli con circa 2,7 milioni di capi, allevati prevalentemente con sistemi tradizionali. Rilevanti sono gli allevamenti ovini e caprini dei quali si ricavano ottime carni e formaggi tipici.

l) Orticoltura

Tra le produzioni di pregio spiccano i peperoni (quello Quadrato di Asti e il Corno di Carmagnola), gli asparagi, le patate, i fagioli (famosi quelli di Saluggia e di Cuneo), le cipolle, i sedani, le zucchine, i cardi..

m) Altre produzioni di pregio

Tra le produzioni varie e di pregio ricordiamo il miele in una vasta gamma di alta qualità; le piante officinali i funghi, le lumache e gli estasianti tartufi.

Tra le produzioni floricole di rilievo: azalee, camelie, rododendri e petunie che rappresentano una specializzazione produttiva nelle province di Novara, del Verbano e di Biella.

Esistono inoltre una serie di colture di piccola consistenza ma di grande valore qualitativo e storico tradizionale che occorre salvaguardare e valorizzare come i Porri, le Cipolline, i Cavoli Verza, il Tabinambour, il Rosmarino, l’Asparago Saraceno, gli Spinaci, le Nespole.

Lo stesso discorso vale per alcune produzioni zootecniche, in particolare specie ovine (Sambucana, Frabosana, Garessina) e Caprina (Sempione, Vallesana), e i capponi (tipico quello di Morozzo).

Più in generale occorre tenere conto di un gran numero di razze animali ormai a rischio di estinzione e conseguentemente dei relativi prodotti (formaggi, salumi, carni, insaccati, ecc.). E’ lo stesso dicasi per una serie di cultivar e varietà vegetali. Tutto ciò infatti costituisce un incommensurabile patrimonio che occorre ancor più difendere e valorizzare.

A tal proposito, la Regione Piemonte con la D.G.R. n. 89-29894 del 10 aprile 2000 ha provveduto alla individuazione dei prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte. Si tratta di un primo elenco di 162 prodotti alimentari tradizionali catalogati e riconosciuti ai sensi dei Decreti n. 173 del 1998 e n. 350 del 1999 del Ministero Politiche Agricole. Per tali prodotti pertanto sarà riservata particolare attenzione nelle politiche di tutela, valorizzazione e promozione.

4 - LINEE DI INTERVENTO E PRIORITA’ NELLE AZIONI PROMOZIONALI 2001

a) Premessa

Dalle cose descritte nei punti precedenti si può rilevare, in sintesi, che il Piemonte dispone di un patrimonio di prodotti agricoli e agroalimentari di qualità, sane, genuine; caratteristiche, queste, assicurate da un sistema di leggi, regolamenti, controlli, disciplinari, organismi di repressione e tutela;a questi elementi si aggiunge la proverbiale serietà e laboriosità dei piemontesi; la variegata e operosa rappresentanza del mondo della produzione, il fascino del suo paesaggio agrario e rurale, i riti e i miti della sua enogastronomia.

Tutto ciò dà un grande valore aggiunto al Piemonte agricolo e agroalimentare che, in tal modo, raggiunge una importanza economica e sociale considerevole, proponendosi come Settore strategico regionale, anche per il prezioso contributo che apporta nel rilancio dell’immagine e della accoglienza del Piemonte. In tal modo infine il Piemonte si pone all’avanguardia come interlocutore autorevole di quella crescente domanda, nell’economia e nel consumo, di prodotti tipici, genuini, di qualità, che esaltano la tradizione, i sapori, che non sono frutto di forzature e di omologazioni, ma che rispettano l’ambiente, anzi ne fanno integralmente parte; valorizzano il paesaggio agrario e rurale.

Pertanto l’azione promozionale viene rivolta verso i prodotti agroalimentari tipici del Piemonte.

Sono individuati due filoni di attività:

- Promozione Isituzionale e interventi promozionali diretti

- Concessione contributi per azioni promozionali.

Eventuali situazioni di grave crisi di mercato di taluni prodotti agroalimentari piemontesi saranno affrontate con appositi programmi e interventi finanziari straordinari.

b) Promozione Istituzionale e interventi promozionali diretti

E’ da perseguire ed affinare la linea di omogeneità e unitarietà della Comunicazione come Regione Piemonte e quindi la compartecipazione dell’Assessorato Agricoltura, con gli altri Assessorati, alle varie campagne di comunicazione e promozione, nella predisposizione di iniziative nell’ambito di straordinari avvenimenti di portata nazionale e internazionale.

Per il 2001 sono previsti interventi promozionali nell’ambito di importanti manifestazioni quali Salone del Libro, Salone della Musica, Salone dell’Arte Dolciaria, Eurociocholat, Salone della Ristorazione, e altre manifestazioni di simile rilievo che in questo momento non sono calendarizzati e che possono essere decisi anche nell’ambito del coordinamento interassessorile e Presidenza.

Nell’ambito della Promozione Istituzionale un obiettivo importantissimo è quello dell’Educazione Alimentare ancor più rivolta al mondo della scuola; lo scopo è quello di diffondere la conoscenza dei prodotti salubri, genuini, tipici, di qualità e di quel che essi rappresentano come legame col territorio, gli uomini che li producono, le loro storie, tradizioni e valori.

Sempre in tale ambito si ritiene utile e opportuno promuovere l’uso di prodotti certificati, garantiti, tipici e di qualità nella composizione dei menù, specie per le mense pubbliche collettive come quelle di scuole e ospedali.

Tale attività promozionale può essere realizzata con spesa diretta oppure in compartecipazione con altri soggetti sulle spese o con contributi che possono arrivare fino all’80% della spesa.

Per la promozione diretta specificatamente agricola e agroalimentare, sono previste le seguenti iniziative:

- partecipazione al 35° Vinitaly di Verona;

- partecipazione alla Fiera Agricola di Verona;

- partecipazione alla Rassegna Euroflora di Genova in collaborazione con Associazione Produttori e Consorzi;

- partecipazione eventuale a rassegne e fiere nazionali agroalimentari di rilievo (Cibus di Parma, Fiera del Levante, ecc.), anche in collaborazione con altri Enti, Associazioni, ecc.;

- organizzazione della manifestazione Anteprima Vendemmia 2001, in collaborazione con l’Associazione “Vignaioli Piemontesi”.

- compartecipazione a Fiere e rassegne internazionali quali: Settimana Verde di Berlino, SIAL di Parigi, Food and Drink Expo a Birmingham, Alimentaria a Barcellona, Piemonte Centrotavola, Fiera di Dusseldorf ed altre partecipazioni raccordate anche alle iniziative di promozione commerciale all’estero programmate nell’ambito dei PIC e altre proposte in collaborazione con Ministeri interessati e l’ICE.

- iniziative promozionali e pubblicitarie per le Enoteche e per le Botteghe del Vino e iniziative con la loro partecipazione in continuità con l’azione di sostegno e potenziamento del Sistema Regionale oggi costituito da 10 Enoteche Regionali e 20 Botteghe del Vino;

- realizzazione di materiale promopubblicitario e rifacimento o realizzazione ex novo di materiale informativo;

- iniziative di pubbliche relazioni anche in collaborazione con mass-media, opinon leader, associazioni, ristoratori, ecc.;

- iniziative di carattere informativo e pubblicitario, anche mediante eventuali inserzioni su pubblicazioni e riviste specializzate con target ben definiti di potenziali consumatori e visitatori italiani ed esteri;

- organizzazione di “Educational Tour” con operatori economici, giornalisti, opinion leader, gourmet, ristoratori, ecc. italiani e stranieri nelle zone di maggior rilievo agricolo e agroalimentare;

- progetti e iniziative speciali da realizzare in collaborazione con l’Associazione Slow Food nel quadro del rapporto già collaudato con il Salone del Gusto, i progetti sull’’ducazione Alimentare, ecc.;

- iniziative promozionali da svolgere in collaborazione con il Centro Vitivinicolo Regionale “Tenuta Cannona di Carpeneto” e utilizzo di tale struttura e delle sue produzioni vinicole per fini promozionali;

- iniziative promozionali da realizzare con l’ICIF (Italian Culinary Institute for Foreigners) che ha sede a Costigliole d’Asti;

- seminari sulla qualità e marketing agroalimentare e ricerche utili agli interventi promozionali;

- iniziative di educazione alimentare anche in collaborazione con Scuole, Enti Locali, Associazioni, Organizzazioni professionali agricole e cooperativistiche, ecc.;

- iniziative promozionali per i prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte, identificati ai sensi dei Decreti n. 173/98 e n. 350/99 e inseriti nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali;

- INTERNET e sviluppo dei progetti di promozione virtuale; compreso l’aggiornamento e il rifacimento grafico della sezione “Vetrina” delle pagine dell’agricoltura nel sito web della Regione Piemonte; prosecuzione dell’inserimento in INTERNET di altri prodotti agricoli e agroalimentari piemontesi e di tematiche legate ad essi con particolare ampliamento dei testi in lingua straniera (inglese, francese, tedesco, spagnolo);implementazione e inserimento di pagine web relative ai prodotti tipici, tradizionali, alla educazione alimentare e alla diffusione del commercio elettronico nell’agricoltura piemontese (con iniziative collaterali come convegni, work shop, ecc.);

- Compartecipazione ad iniziative promozionali e di valorizzazione della vitivinicoltura nell’ambito dell’AREV (Assemblea Regioni Viticole d’Europa); prosecuzione dell’attività di segretariato del gruppo di lavoro “Turismo del Vino e Strade del Vino”, nell’ambito dell’AREV, e iniziative collaterali (collaborazione all’aggiornamento del sito internet dell’AREV, compartecipazione a eventuale convention sulle strade del vino europee, ecc.);

- Iniziative di informazione e di carattere promozionale-pubblicitario, da realizzarsi con vari strumenti, per le produzioni delle aziende aderenti al programma regionale sull’agricoltura ecocompatibile e agroambientale.

La Direzione, per la realizzazione del programma, può fare ricorso a collaborazioni di Enti e Soggetti pubblici e privati anche con l’affidamento della progettazione e/o realizzazione di specifici progetti.

In tale ambito un ruolo importante lo avrà la neonata Enoteca del Piemonte, costituita ai sensi della L.R. n. 20/99, che si occuperà della promozione e valorizzazione dei vini e alla quale la Regione potrà anche affidare l’organizzazione di questi e altri eventi promozionali vitivinicoli ed enogastronomici, diretti o compartecipati; nonché la partecipazione del Piemonte vitivinicolo ed enogastronomico a queste e altre fiere, rassegne, manifestazioni in Italia e all’estero; inoltre la Regione potrà finanziare progetti e iniziative programmate dalla Enoteca del Piemonte ovviamente coerenti con le Linee di indirizzo promozionali della Regione e di altre norme e leggi relative, in raccordo con le Enoteche Regionali e con eventuali altri soggetti economici, professionali e istituzionali interessati.

Se le condizioni operative e di bilancio lo consentiranno, Entro il 30.3.2001 la Direzione Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura adotta il programma di finanziamento con l’indicazione delle iniziative promozionali dei prodotti agroalimentari piemontesi da realizzare nel corso dell’anno 2001, precisando, per ogni iniziativa, la spesa stanziata.

Nel corso dell’anno, valutato lo stato del programma e in relazione a nuove esigenze, possono essere apportate variazioni al programma stesso.

c) Concessione di contributi per azioni promozionali.

L’ambito di riferimento è quello previsto dalla deliberazione della Giunta Regionale n. 66-25580 del 7 giugno 1993 che contiene le istruzioni per l’applicazione degli interventi promozionali di cui agli ultimi due commi dell’articolo n. 41 della L.R. n. 63/78 e della deliberazione della Giunta Regionale n. 1-24386 del 20/04/1998.

Si prevede di affinare e sviluppare l’intervento coordinato diretto e indiretto della Regione nell’ambito di programmi provinciali o di grandi aree territoriali in collaborazione con le Camere di Commercio, le Province, e altri Organismi Consortili e Associativi. In tale ambito rientrano le iniziative dell’Astigiano /Douja d’Or, Festival delle Sagre, ecc.), dell’Alessandrino (Marengo DOC, Strade del Vino, Bussola del Buongustaio, Sagra di San Baudolino, ecc.), dell’Albese Cuneese (Vinum, Cheese, Fiera Alpi del Mare, Fiera del Tartufo, ecc.), Vercellese (Terre d’Acqua), del Novarese (Le Vie del Riso, le manifestazioni al Ricetto di Candelo): Altre manifestazioni di rilievo sono: Cantine Aperte, I Mercatini dei Castelli in Scena, Tuttomele di Cavour, Viverbe di Pancalieri, Maggio Formaggio di Moretta, Fiera del Bue Grasso di Carrù, Le Valli del Gusto di Saluzzo, il Salotto di Papillon, la Rassegna della Lumaca di Cherasco e la Fiera Fredda di Borgo S.Dalmazzo, la Sagra della Nocciola di Cortemilia, la Sagra del Fungo di Ceva, la Fiera del Marrone di Cuneo, e numerose altre ancora di tradizione consolidata che seppur di dimensioni più ridotte promuovono prodotti tipici e di qualità.

Di particolare importanza sono anche i programmi promozionali delle Enoteche Regionali e delle Botteghe del Vino e ancor più i programmi della neonata Enoteca del Piemonte.

In relazione alla disponibilità delle risorse finanziarie e alla quantità di richieste, che negli ultimi anni sono cresciute in modo esponenziale, si dovranno stabilire necessariamente delle priorità nell’assegnazione dei contributi.

Tali priorità per l’anno 2001 riguarderanno:

- I grandi soggetti che detengono o rappresentano il prodotti, in particolare le Associazioni dei produttori agricoli, i Consorzi di Tutela:

- Il carattere vasto, variegato e pluriennale dei progetti promozionali (Informazione ai consumatori, iniziative con la distribuzione organizzata, iniziative fieristiche e manifestazioni, campagne promopubblicitarie, educazione alimentare, ecc.;

- Attività rivolte ai settori in crisi, in particolare la Carne bovina, il Riso, l’Asti Spumante e il settore avicolo.

- L’Enoteca del Piemonte (considerato il suo carattere quasi istituzionale e le finalità della L.R. n. 20/99 di esclusiva promozione); per tale soggetto il contributo è previsto fino all’80% della spesa ammessa.

Saranno preferibili altresì:

- azioni e progetti unitari tra soggetti omogenei per prodotto ed anche tra soggetti diversi in riferimento ad azioni comuni su canali distributivi o segmenti di mercato; ed ancora le iniziative a sostegno dei rapporti di filiera e quelli supportati da accordi e contratti interprofessionali e commerciali;

- azioni promozionali anche di carattere più generale da svolgersi nell’area metropolitana torinese dove è concentrata la maggioranza della popolazione piemontese e quindi di consumatori;

- azioni finalizzate ad avvicinare il consumatore non solo al prodotto ma anche all’azienda e al territorio che lo produce e lo propone; favorendo in tal modo la conoscenza e la consapevolezza dei consumatori e lo sviluppo delle zone rurali.

Per quanto riguarda le richieste dei Comuni, fermo restando quanto detto sulla disponibilità finanziaria e sulle priorità, si cercherà di prendere in considerazione le manifestazioni rilevanti che riguardano le produzioni agroalimentari tipiche piemontesi, ma anche quelle produzioni agricole, agroalimentari e zootecniche che, seppur di modeste dimensioni hanno un alto valore qualitativo e di tradizione:

Inoltre possono essere in considerazione anche iniziative promozionali dei prodotti agroalimentari piemontesi nell’ambito di importanti avvenimenti straordinari non agricoli.

L’intervento dell’Assessorato Agricoltura riguarderà il finanziamento delle spese attinenti alla promozione dei prodotti agroalimentari piemontesi e deve prevedere il coninvolgimento, da parte degli Enti beneficiari, dei produttori agricoli e delle loro organizzazioni professionali ed economiche, e ove possibile delle Enoteche regionali e Botteghe del Vino.

Per la concessione dei contributi valgono le seguenti procedure:

I soggetti interessati presentano entro il 31.01.2001 all’Assessorato Agricoltura (Direzione Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura) il programma di promozione indicando, tra l’altro, le iniziative, i tempi di realizzazione, il preventivo di spesa per ogni iniziativa.

Potranno essere prese in considerazione, ai fini della concessione del contributo, eccezionalmente, altre eventuali richieste che perverranno nel corso del 2001, per manifestazioni e iniziative promozionali, a condizione che esse abbiano requisiti generali di ammissibilità, abbiano una certa rilevanza promozionale, e che comunque siano coerenti con le Linee di indirizzo descritte in questo documento.

Nel caso di Enti promotori non agricoli questi dovranno indicare gli eventuali soggetti agricoli (Organizzazioni professionali agricole, cooperativistiche, Consorzi, ecc.) coinvolti nella progettazione e/o realizzazione del programma.

La Direzione Programmazione e Valorizzazione dell’Agricoltura, se le condizioni operative e di bilancio lo consentono, entro il 30.3.2001 adotta il programma di finanziamento con le indicazioni delle iniziative di promozione dei prodotti agroalimentari piemontesi alle quali assicurare il finanziamento, precisando per ogni iniziativa la spesa ammessa e il contributo concesso.

Il contributo per grandi soggetti (Associazioni produttori, Consorzi) è stabilito fino al 70% della spesa ammessa e con la concessione di un acconto del 50% del contributo. Per gli altri soggetti il contributo è stabilito fino al 50% della spesa ammessa.

Per talune iniziative promozionali che abbiano un taglio più generale e “istituzionale” il contributo potrà arrivare fino all’80% della spesa ammessa.

In tale ambito rientrano a pieno titolo le iniziative dell’Enoteca Piemonte e dunque il contributo può arrivare fino all’80% della spesa ammessa con la concessione di un acconto del 50% sul contributo.

Il saldo verrà erogato ad ultimazione del programma sulla base della seguente documentazione:

- relazione del programma svolto;

- elenco dettagliato delle spese sostenute (ammesse al finanziamento) con l’indicazione degli estremi dei documenti giustificativi (ricevute, fatture, ecc.) che restano (per almeno cinque anni) agli atti del beneficiario che li dovrà rendere disponibili per eventuali controlli da parte della Regione.

Tutta la documentazione deve essere approvata dal Consiglio di Amministrazione e vistata dal Collegio Sindacale, se trattasi di Istituzioni private, o approvata con Deliberazione di Giunta o Determinazione Dirigenziale nel caso si tratti di Enti Locali.

d) Attività promozionali straordinarie

Tale attività, viene ipotizzata per eventuali situazioni di grave crisi di mercato di taluni prodotti agroalimentari piemontesi che, in tal caso, saranno affrontate con appositi programmi e interventi finanziari straordinari (in parte già adottata per la crisi dell’Asti Spumante).

5 - PROGRAMMI PROMOZIONALI PREVISTI DA ALTRE DISPOSIZIONI

Nel corso dell’anno 2001 in Piemonte saranno operanti altri programmi di promozione agroalimentare finanziati dalle seguenti disposizioni:

1. Programma comunitario Interreg

2. Programma nazionale PIC educazione alimentare

3. Programma nazionale PIC promozione all’estero

4. Programma Leader 2 e GAL

Il programma 2001 finanziato ai sensi della legge regionale 63/78 art. 41 dovrà quindi tenere conto anche dei programmi finanziati con le risorse sopra indicate.