ACQUE MINERALI E TERMALI

Codice 21.7
D.D. 20 ottobre 2000, n. 470

L.R. n. 25/94 - Accordo al Comune di Bagnolo Piemonte del permesso di ricerca per Acque Minerali “Sorgente Barmassa” in Comune di Bagnolo Piemonte

Codice 21.7
D.D. 20 ottobre 2000, n. 471

L.R. 25/94 - Accordo alla Società Fonti Feja S.p.A. del permesso di ricerca per acque minerali “Feja - S. Anna”, in territorio del Comune di Castelletto d’Orba (AL)

AFFARI COMUNITARI ED INTERNAZIONALI

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 53 - 1568

Accantonamento ed assegnazione alla struttura speciale Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale della somma di L.1.530.000.000 per l’attività 2000 del Settore Affari Internazionali e Comunitari. Capp. 11045, 11892, 11990, 20570 (bilancio 2000)

AGRICOLTURA

Codice 12.4
D.D. 1 dicembre 2000, n. 250

Legge Regionale 25 giugno 1999, n. 13 - Elenco regionale degli operatori dell’agricoltura biologica anno 1999

D.G.R. 7 gennaio 2001, n. 77 - 1961

Reg. CE 1257/99 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia - misura F - Apertura presentazione domande campagna 2000-2001 ed adozione istruzioni applicative

Codice 11
D.D. 3 ottobre 2000, n. 168

Reg.to (CE) n. 1257/1999 sul sostegno allo sviluppo rurale - Programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte - organizzazione seminario di studio per il 9-10 ottobre 2000 - affidamento di incarico a Daturi & Motta S.r.l. di Torino - L. 55.385.000 - Cap. 13510/2000

Codice 11
D.D. 3 ottobre 2000, n. 169

Reg. (CE) n. 1257/99 sul sostegno allo sviluppo rurale - programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte - organizzazione seminario di studio per il 9-10 ottobre 2000 - affidamento di incarico a Euphon S.p.A. di Torino - L. 8.964.000 cap. 13510/2000

Codice 11.2
D.D. 5 ottobre 2000, n. 170

Programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale del Piemonte 2000-2006. Organizzazione Seminario 9-10 ottobre 2000. Spesa di L. 65.369.100 IVA compresa. (cap. 13510/2000)

Codice 11.2
D.D. 5 ottobre 2000, n. 171

Programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006. Organizzazione manifestazione conclusiva con spettacolo e con iniziative promozionali. Torino 28 ottobre 2000. Spesa di L. 90.670.000 IVA compresa (cap. 13510/2000)

Codice 11.1
D.D. 6 ottobre 2000, n. 173

L.R. 8/7/99 n. 17. 6° trasferimento di cassa anno 2000 alle Province - Reimpegno e trasferimento fondi perenti cap. diversi - L. 370.596.000 (di cui L. 303.728.000 relative al 6° trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 62-29551 dell’1/3/00, L. 34.000.000 relative al 4° trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 7-29962 del 2/5/00 e L. 32.868.000 relative al 1° trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 28-916 del 25/9/00)

Codice 11
D.D. 6 ottobre 2000, n. 174

Reg. (CE) n. 1257/99 sul sostegno allo sviluppo rurale - programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte - organizzazione seminario di studio per il 9-10 ottobre 2000 - affidamento di incarico a Euphon S.p.A. di Torino - L. 2.328.000 cap. 13510/2000

Codice 11.1
D.D. 6 ottobre 2000, n. 175

L.R. 8/7/99 n. 17 - 6° trasferimento di cassa anno 2000 alle Province. Liquidazione residui passivi - L. 1.852.962.410 (di cui L. 1.477.368.420 relative al 6° trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 62-29551 dell’1/3/2000, L. 54.522.990 relative al 4° trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 7-29962 del 2/5/2000 e L. 321.071.000 relative al 1° trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 28-916 del 25/9/2000)

Codice 11.2
D.D. 10 ottobre 2000, n. 180

L.R. n. 63/78, art. 41. Azioni promozionali in agricoltura. Ristampa con aggiornamento del fascicolo Piemonte “Guida alle specialità regionali italiane” Spesa di L. 10.080.000 IVA compresa (cap. 12730/2000)

Codice 11.2
D.D. 13 ottobre 2000, n. 182

Variazione delle Determine: numero 140 del 2000, numero 144 del 2000, numero 145 del 2000

Codice 11.2
D.D. 16 ottobre 2000, n. 184

Programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 del Piemonte. Organizzazione manifestazione conclusiva con spettacolo e iniziative promozionali. Torino 28 ottobre 2000. Spesa di L. 38.256.000 IVA compresa (cap. 13510/2000)

Codice 11.2
D.D. 16 ottobre 2000, n. 185

L.R. n. 63/78 art. 41 - Azioni promozionali in agricoltura. Ristampa dell’estratto Speciale Piemonte Vitivinicolo della rivista Civiltà del Bere. Spesa di L. 11.739.000 IVA compresa (cap. 12730/2000)

Codice 11.2
D.D. 16 ottobre 2000, n. 186

Reg. CEE 2081/93 - Obiettivo 5b, misura 1.5, tipologia e). Contributi in conto capitale. Reimpegno di L. 2.933.000 sul capitolo 23343/00 e di L. 4.190.000 sul capitolo 2333/00 a favore della Associazione Asproavic Piemonte via Silvio Pellico n. 10, 10022 Carmagnola (TO)

Codice 11.2
D.D. 16 ottobre 2000, n. 188

Reg. (CE) n. 2200/96, relativo all’organizzazione comune dei mercati nel settore degli ortofrutticoli. Ritiro frutta fresca campagna 1997/98. Pagamento corrispettivo Istituto nazionale per il Commercio Estero, via Liszt n. 21, Roma. Impegno di L. 11.051.712 (cap. 12751/2000)

Codice 11.4
D.D. 26 ottobre 2000, n. 199

Regolamento (CEE) 2081 DocUP 1994-99, ob. 5b - Misura I.5, tip. d1. Ditta: Pavese Livio S.r.l. - Podere S. Antonio Regionale Bettola Vecchia - 15030 Treville Monferrato (AL). Approvazione del progetto di variante in corso d’opera “Ristrutturazione impianti per innovazione tecnologica, miglioramento della qualità e adeguamento norme”

Codice 11.4
D.D. 30 ottobre 2000, n. 200

Regolamento (CE) n. 951/97 del Consiglio del 20 maggio 1997 (ex Reg. CEE 866/90) Programma Operativo 1994/99, II tranche. Ditta: Rizzolio & c. S.r.l. - Via Valle San Giovanni, 31 - 14049 - Nizza Monferrato (AT). Approvazione del progetto di variante e proroga ultimazione lavori

Codice 11.2
D.D. 9 novembre 2000, n. 210

Programma Operativo Plurifondo Interreg II Italia-Confederazione Elvetica 1994/1999. D.G.R. n. 94-22893 del 27/10/1997 - Regione Piemonte, Misura 2.1. Concessione della variante al progetto di massima della C.C.I.A.A. di Verbania ed approvazione dei relativi progetti esecutivi riferiti alle azioni: a) (ricerche di mercato), b) (disciplinari di produzione) e c) (realizzazione marchi)

Codice 12.2
D.D. 26 giugno 2000, n. 72

Legge n. 63/78, art. 19, comma 3. Concessione contributo al Vivaio Cooperativo Regionale Piemontese VIVALB di Alba (CN) per le spese relative alla conduzione del nucleo di premoltiplicazione del materiale viticolo insistente presso l’azienda agricola Bardelli di Alba (CN). Impegno di Lire 62.900.000. Cap. 21655/2000

Codice 12.3
D.D. 22 settembre 2000, n. 137

L.R. 63/78, artt. 47 e 48 - Affidamento incarico per la gestione, il telecontrollo delle stazioni elettroniche di proprietà regionale della Rete Agrometeorologica del Piemonte e la pubblicazione delle informazioni sul sito Internet regionale. Lire 32.460.912 (Cap. 13520/00)

Codice 12.3
D.D. 4 ottobre 2000, n. 143

L.R. 63/78, art. 47 e 48. Affidamento incarico per la manutenzione delle stazioni elettroniche di proprietà regionale della Rete Agrometeorologica del Piemonte. Parziale modifica e integrazione determinazione n. 104 del 31.07.00 (Cap. 12990/2000)

Codice 12.3
D.D. 4 ottobre 2000, n. 144

L.R. 63/78. Spese per le attività ed il funzionamento dei laboratori agrochimici e fitopatologici e dell’agrometeorologia del Settore Fitosanitario regionale Lire 53.053.657 (Cap. 12990/2000)

Codice 12.4
D.D. 13 ottobre 2000, n. 147

Servizi di sviluppo agricolo - L.R. 12.10.1978 n. 63 artt. 47 e 48 - Iniziativa di divulgazione in campo agricolo, anno 2000 - Contributo: L. 10.000.000 - (Cap. 13460/00)

Codice 12.1
D.D. 16 ottobre 2000, n. 148

Legge Regionale 3.8.1998 n. 20 “Norme per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura in Piemonte” art. 6. lett. g), h) - approvazione interventi ed erogazione contributi all’Associazione dei produttori Aspromiele - Lire 120.000.000 Cap. 13280/2000

Codice 12
D.D. 2 novembre 2000, n. 165

Rettifica della Determinazione n. 73 del 26.06.2000 “Decreto Legislativo 30 dicembre 1992", n. 536, relativo all’attuazione della direttiva 91/683/CEE concernente le misure di protezione contro l’introduzione negli Stati membri di organismi nocivi ai vegetali e ai prodotti vegetali. Nomina e revoca di Ispettori Fitosanitari

Codice 12.1
D.D. 2 novembre 2000, n. 171

Parziale rettifica delle Determinazioni Dirigenziali n. 152 e 153 del 17 ottobre 2000

Codice 12.4
D.D. 6 novembre 2000, n. 173

Reg. CE. n. 2200/96, art. 11 - Riconoscimento quale organizzazione di produttori di ortofrutticoli dell’Associazione denominata: “Asprocor s.c.c. a r.l. - Cissone - Cuneo

Codice 13.1
D.D. 14 settembre 2000, n. 143

L.R. 21/99 ex art. 44 - Attività di impostazione generale e coordinamento finalizzato allo sviluppo delle istruttorie per la delimitazione dei comprensori di irrigazione. Affidamento di incarico di consulenza alla Soc. Risorse Idriche S.p.A. di Torino. Approvazione dello schema di convenzione - L. 300.000.000 (cap. 12655/2000)

Codice 13.1
D.D. 27 settembre 2000, n. 148

Reg. CEE 2081/93 - Ob. 5b - Mis. I.1 - tip. C) - Reimpegni in conto capitale Comuni di Druogno e Ostana - L. 43.668.879 sul cap. 23333/00 - L. 30.575.340 sul cap. 23343/00

Codice 13.2
D.D. 28 settembre 2000, n. 151

Legge n. 185/92 - art. 3 - comma 3 - lett. b). Reimpegno finanziamento concesso con D.G.R. n. 52-7283 del 25/03/1996 L. 248.400.000 (cap. n. 21918/2000)

Codice 13.2
D.D. 28 settembre 2000, n. 152

Legge 185/92 - art. 3 - comma 3 - lett. a). Eccezionali eventi calamitosi verificatisi nella prima decade del novembre 1994. Impegno dei fondi assegnati alla Regione Piemonte con prelievo dal Fondo di Solidarietà Nazionale. Lire 974.000.000 (cap. 22266/2000)

Codice 13.2
D.D. 9 ottobre 2000, n. 153

Legge n. 185/92 - art. 3 - comma 3 - lett. a). Reimpegno finanziamento concesso con D.D. n. 30 del 17/11/1997 L. 31.500.000 (cap. n. 22260/2000)

Codice 13.1
D.D. 9 ottobre 2000, n. 154

Legge 18/05/89 n. 183 - Lavori di consolidamento della traversa sul fiume Tanaro nei Comuni di Masio e Felizzano, primo lotto - Ultimo anticipo di L. 657.000.000 - cap. 24786/00

Codice 13.2
D.D. 12 ottobre 2000, n. 155

Legge 185/92 art. 3, secondo comma, lett. c), d) e f). Annualità di spesa del concorso negli interessi e dell’abbuono di quota parte del capitale mutuato, su prestiti di esercizio ad ammortamento quinquennale. Impegno L. 9.094.088 capitolo 22717/2000

Codice 13.2
D.D. 12 ottobre 2000, n. 156

L.R. 17/99 - Sesto trasferimento di cassa anno 2000 alle Province per le attività di cui alla legge 185/92. Impegno e trasferimento cassa: L. 13.779.000 cap. 22240/2000 e L. 43.000.000 cap. 22266/2000

Codice 13.2
D.D. 3 novembre 2000, n. 166

Legge n. 203/82, art. 13. Assegnazione dei coefficienti aggiuntivi a disposizione delle Commissioni Tecniche Provinciali per la determinazione dell’equo canone di affitto dei fondi rustici. Triennio 2000/2001-2001/2002-2002/2003

Assessorato Agricoltura, caccia e pesca

Approvazione Statuto e regolamento elettorale del nuovo ente costituito ai sensi dell’art. 47 della L.R. 9 agosto 1999, n. 21, denominato Consorzio d’Irrigazione e Bonifica Ovest Sesia Baraggia

APPALTI

Codice 10.2
D.D. 11 ottobre 2000, n. 962

Lavori di restauro e valorizzazione della Reggia di Venaria Reale - lotto B. Autorizzazione al subappalto

Codice 10.2
D.D. 11 ottobre 2000, n. 964

Lavori di costruzione di un edificio da destinare a Centro di Formazione Professionale in Valenza Po (AL). Approvazione del certificato di collaudo delle opere inconcluse

Codice 10.2
D.D. 11 ottobre 2000, n. 965

Lavori per il Centro di Conservazione e Restauro della Reggia di Venaria Reale. Autorizzazione al Consorzio Schiavina - Adanti ad affidare in subappalto l’esecuzione di opere di restauro delle facciate

Codice 10.2
D.D. 12 ottobre 2000, n. 973

Progetto di ristrutturazione della “Caserma Forestale di Ceppo Morelli” e costruzione di un nuovo fabbricato destinato ad autorimessa e centrale termica. Approvazione progetto preliminare

Codice 10.7
D.D. 16 ottobre 2000, n. 976

Affidamento dei lavori di realizzazione di un corridoio di divisione fra due campi sportivi realizzati nel Parco Basso zona ovest della Cascina “Medici del Vascello” nella Reggia di Venaria Reale alla Ditta F.lli Poscio S.p.A. - Villadossola (VB)

Codice 10.7
D.D. 16 ottobre 2000, n. 977

Pubblico incanto per la stipula di polizza assicurativa di responsabilità civile ed amministrativa dei dirigenti regionali. Approvazione atto aggiuntivo

Codice 10.7
D.D. 18 ottobre 2000, n. 987

Pubblico incanto per l’esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire i lavori previsti dal progetto: “Interventi per la mitigazione del rischio geologico-idraulico sull’abitato di Claviere (TO)”. Approvazione bando di gara, relativo estratto e documento complementare “Disciplinare di gara”

Codice 10.7
D.D. 19 ottobre 2000, n. 991

Servizi di gestione e innovazione degli impianti tecnologici e speciali della Regione Piemonte. Affidamenti incarico di “Responsabile dei lavori” ex D.Lgs. 494/96 all’Ing. Giuseppe Amaro

Codice 10.7
D.D. 19 ottobre 2000, n. 993

Pubblico incanto per l’affidamento del servizio di Tesoreria della Regione Piemonte per il periodo 01.01.2001 - 31.12.2006. Nomina Commissione Tecnica

Codice 10.7
D.D. 20 ottobre 2000, n. 998

Installazione di ricevitori ricetrasmittenti, di collegamento e sistemi irradianti presso fabbricati, impianti ed infrastrutture di proprietà o comunque nella disponibilità di Rai Way S.p.A.. Approvazione schema di contratto

Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1033

Determinazione del Dirigente del Settore Attività Negoziale e Contrattuale n. 993 del 19 ottobre 2000 ad oggetto: “Pubblico incanto per l’affidamento del servizio di Tesoreria della Regione Piemonte per il periodo 01.01.2001 - 31.12.2006. Nomina Commissione Tecnica”. Integrazione

Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1034

Pubblico incanto per l’affidamento dello studio del bilancio idrico e programma di riequilibrio dei prelievi d’acqua per il bacino idrografico del fiume Stura di Lanzo. Modifica Commissione Tecnica

Codice 10.2
D.D. 2 novembre 2000, n. 1041

Lavori di risanamento conservativo e adeguamento ad uso ufficio pubblico dell’immobile sito in Torino - Corso Regina Margherita 153 bis - denominato “Buon Pastore”. Aggiudicazione dei lavori mediante pubblico incanto. Spesa di Lire 4.471.702.366 (Cap. 23600/2000)

Codice 10.7
D.D. 2 novembre 2000, n. 1045

Esecuzione di tutte le opere e provviste necessarie alla sistemazione, restauro e risanamento conservativo di un fabbricato denominato “Edificio n. 4 del complesso immobiliare Buon Pastore”. Approvazione bando, estratto, documento complementare “Disciplinare di gara” e schema di contratto

Codice 10.7
D.D. 6 novembre 2000, n. 1056

Pubblico incanto per la fornitura di 25.000.000 di fogli di carta di cui 20.000.000 nel formato A4 (21x29,7) e 5.000.000 nel formato A3 (42x29,7) per le macchine fotocopiatrici assegnate ai settori regionali. Approvazione bando di gara, relativo estratto e documento complementare “Disciplinare di gara”

Codice 10.7
D.D. 6 novembre 2000, n. 1057

Affidamento del servizio integrato (pulizia, hosting, presidio permanente, custodia notturna) per la gestione dell’immobile denominato “Palazzo Cavour”. Indizione gara mediante procedura aperta ed approvazione relativi atti di gara

ARTIGIANATO

D.P.G.R. 15 gennaio 2001, n. 1/R

Regolamento regionale recante: “Uso del marchio ‘Piemonte Eccellenza Artigiana’”

D.G.R. 14 dicembre 2000, n. 4 - 1714

L.R. n. 21/1997, Capo VI, art. 29. Approvazione del Regolamento d’uso del marchio “Piemonte Eccellenza Artigiana”

Comunicato della Direzione Commercio e Artigianato

Riapertura dei termini per la presentazione della candidatura per la nomina di un imprenditore artigiano in seno alla Commissione del Disciplinare di produzione ai sensi della L.R. 21/97 - Capo VI - art. 27 così come modificata dalla L.R. 31/8/1999 n. 24, per il settore strumenti musicali di cui al Comunicato pubblicato sul B.U. n. 46 del 17 novembre 1999

BENI CULTURALI

D.P.G.R.  9 gennaio 2001, n. 3

Accordo di Programma per il trasferimento del 1º RE.LO.SU. della Caserma “Gamerra” di Venaria Reale (TO) alla Caserma “Morelli di Popolo” di Torino (art. 34, D.Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000)

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 86 - 1601

Sostegno regionale in conto interessi su interventi di ristrutturazione degli immobili di Societa’ di Mutuo Soccorso. Accantonamento di lire 400.000.000 (cap. 20462/2000)

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 87 - 1602

Contributi alle Societa’ di Mutuo Soccorso e Cooperative ex Societa’ di Mutuo Soccorso per interventi sugli immobili. Accantonamento di lire 1.000.000.000 (cap. 20460/2000)

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 88 - 1603

Interventi di recupero e restauro del patrimonio culturale. Prenotazione a favore della Direzione ai Beni Culturali delle somme di L.500.000.000 sul cap. 20465/2001, di L. 500.000.000 sul cap. 20465/2002 e di L. 250.000.000 sul cap. 20395/2001 del Bilancio Pluriennale 2000-2002

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 89 - 1604

L.R. 7 marzo 1989, n. 15 “Individuazione negli strumenti urbanistici generali di aree destinate ad attrezzature religiose - Utilizzo da parte dei Comuni del fondo derivante dagli oneri di urbanizzazione e contributi regionali per gli interventi relativi agli edifici di culto e pertinenze funzionali all’esercizio del culto stesso”. Accantonamento di L. 4.000.000.000 (cap. 20390/00)

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 90 - 1605

Accantonamenti a favore della Direzione Beni Culturali. L. 300.000.000 cap. 11615/2000 - L. 600.000.000 cap. 11720/2000 - L. 2.500.000.000 cap. 11805/2000 - L. 300.000.000 sul cap. 11867/2000

BILANCIO

Codice 9.1
D.D. 1 agosto 2000, n. 209

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 211.051.730 per il finanziamento delle imprese operanti nel settore del turismo per lo sviluppo dell’offerta turistica (legge 30 maggio 1995, n. 203)

Codice 9.1
D.D. 21 agosto 2000, n. 215

Variazione al bilancio di previsione per l’anno 2000 in applicazione di variazioni compensative previste dall’articolo 26, comma 5 della L.R. 33/2000

Codice 9.1
D.D. 21 agosto 2000, n. 216

Variazione al bilancio di previsione per l’anno 2000 in applicazione di variazioni compensative previste dall’articolo 26 della L.R. 33/2000

Codice 9.1
D.D. 5 settembre 2000, n. 219

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 19.742.940.887 per il finanziamento di interventi in materia di edilizia sanitaria pubblica II fase (art. 20 della legge 67/88)

Codice 9.1
D.D. 8 settembre 2000, n. 220

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 7.749.313.000 ai sensi della legge 162/98 (Progetto Cosmo e Interventi di Sostegno alle persone con handicap grave) e di lire 234.500.000 ai sensi della legge 28 Agosto 1997, n. 284 (Ciechi Pluriminorati)

Codice 9.1
D.D. 8 settembre 2000, n. 221

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 15.000.000.000 per il finanziamento di intervento di protezione civile a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio delle province di Cuneo e Torino nei giorni dal 10 al 14 Giugno 2000 (Ordinanza L. 3076 del 3/8/2000)

Codice 9.1
D.D. 11 settembre 2000, n. 222

Variazione al bilancio di previsione per l’anno 2000 in applicazione di variazioni compensative previste dall’art. 26 della L.R. 33/2000

Codice 9.1
D.D. 12 settembre 2000, n. 223

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 8.306.141.996 per il finanziamento della fornitura gratuita dei libri di testo della scuola dell’obbligo e della scuola secondaria superiore (artt. 53 comma 1 e 70 comma 3, legge 23/12/98 n. 488)

Codice 9.2
D.D. 13 settembre 2000, n. 225

Comune di Biella - Contributi legge 104/92 - integrazione persone handicappate. Cap. 3050/2000 Entrate e Cap. 40170/2000 Uscite - L. 2.100.000

Codice 9.1
D.D. 14 settembre 2000, n. 227

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 11.437.807.500 relative a finanziamenti in materia di agricoltura (leggi 752/96, 423/98 e 206/97 e decreto legislativo 173/98) e di lire 6.000.000 provenienti dalla Valle d’Aosta per il finanziamento di un progetto riguardante le razze autoctone del Piemonte e della Valle d’Aosta

Codice 9.1
D.D. 14 settembre 2000, n. 228

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione di un capitolo in entrata al fine di introitare fondi versati da enti pubblici e privati ai sensi dell’articolo 5 della legge 12 marzo 1999, n. 68)

Codice 9.2
D.D. 19 settembre 2000, n. 230

Studio Comet Associati. - Fattura n. 7 del 15.03.2000 cap. 3050/2000 Entrate e Cap. 40170/2000 Uscite - L. 9.984.000

Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 231

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 63.292.915.949 provenienti dallo Stato per il finanziamento di incentivi alle imprese (art. 19, comma 6 del d.lgs. 112/98 e art. 20 della L.R. 26/4/2000, n. 44)

Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 232

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 3.103.799.487 ai sensi dell’articolo 45 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Fondo Nazionale per le Politiche Migratorie)

Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 233

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione di un capitolo in entrata al fine di introitare fondi provenienti dallo Stato a titolo di compensazione delle perdite di entrata subite dalla Regione per effetto della soppressione della tassa automobilistica per i rimorchi e i semirimorchi (art. 6, comma 22, lettera A) della legge 488/99)

Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 234

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 11.796.000.000 per la realizzazione di programmi triennali, assegnati alle Regioni in materia di lotta alla droga (legge 45/99)

Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 235

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 8.299.300.000 per il finanziamento dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte e Liguria

Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 236

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 290.000.000 ai sensi degli artt. 2 e 3 della legge 2 giugno 1988, n. 218 (indennità abbattimento animali)

Codice 9.1
D.D. 12 ottobre 2000, n. 249

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 1.500.000.000.000 ai sensi della legge 833/78 (Servizio Sanitario Nazionale)

Codice 9.1
D.D. 17 ottobre 2000, n. 251

Variazione al bilancio pluriennale 2000-2002 - Annualità 2000. Iscrizione della somma di lire 1.058.534.732 ai sensi della legge 36/94. Riparto delle somme del Fondo Speciale previsto dall’articolo 18

Codice 9.1
D.D. 18 ottobre 2000, n. 252

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 199.284.351.000 proveniente da mutui per il finanziamento dei disavanzi di esercizio delle aziende di trasporto pubblico locale (leggi 204/95 e 194/98 e leggi regionali 22/98 e 1/2000)

Codice 9.1
D.D. 18 ottobre 2000, n. 253

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 4.370.108.000 per il finanziamento delle A.P.A. per la tenuta dei libri genealogici per gli anni 1997-1999

Codice 9.1
D.D. 18 ottobre 2000, n. 254

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 20.723.000.000 ai sensi della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Fondo Sanitario Nazionale 2000 - Conto Capitale)

Codice 9.1
D.D. 18 ottobre 2000, n. 255

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 690.390.750 ai sensi della legge 2 dicembre 1991, n. 390 (Fondo integrativo per la concessione dei prestiti d’onore e borse di studio)

Codice 9.1
D.D. 18 ottobre 2000, n. 256

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione di un capitolo in entrata al fine di introitare fondi erogati ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431 (Fondo Nazionale per il sostegno all’accesso delle Abitazioni in Locazione)

Codice 9.1
D.D. 19 ottobre 2000, n. 257

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 77.303.500.000 ai sensi degli artt. 19, 30, 34, 41 e 48 del D.lvo 112/98 (Incentivi alle imprese)

Codice 9.1
D.D. 19 ottobre 2000, n. 258

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 1.589.413.213 inerenti progetti riguardanti l’agricoltura ai sensi della legge 268/99 e 144/1999 e art. 10, comma 4 del D.lgv 173/98

Codice 9.1
D.D. 19 ottobre 2000, n. 259

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 3.875.000.000 per il finanziamento di programmi riguardanti l’informazione sui farmaci, farmacovigilanza ed educazione sanitaria (art. 36, comma 14 della legge 23/12/97 n. 449)

Codice 9.1
D.D. 19 ottobre 2000, n. 260

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 13.978.371.690 ai sensi dell’articolo 9 della legge 236/93 (Interventi di formazione continua)

Codice 9.2
D.D. 13 novembre 2000, n. 295

Accensione di un mutuo di complessive Lire 180.462.180.977.= per fronteggiare i danni alluvionali del 13 ottobre 2000. Ordinanza n. 3090/2000

CACCIA

Codice 13.4
D.D. 14 settembre 2000, n. 144

Liquidazione delle spettanze ai componenti la Commissione d’esame per il conseguimento dell’abilitazione venatoria nella provincia di Novara. Anno 1999. Spesa di L. 1.285.023.= sul capitolo 10590 del bilancio 2000

Codice 13.4
D.D. 28 settembre 2000, n. 150

Osservatori con funzioni di controllo sugli ambiti territoriali di caccia e comprensori alpini. Spesa di L. 180.000.000.= (Cap. 14045/2000)

Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 157

Art. 13, comma 8, l.r. 70/96. Istituzione zone addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia nell’azienda agri-turistico-venatoria “Il Serraglio” (AL)

Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 158

Azienda Faunistico-Venatoria “Veruno” (NO). Sostituzione Direttore Concessionario

Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 159

Art. 13, comma 8, l.r. 70/96. Istituzione zone addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia nell’azienda agri-turistico-venatoria “S. Martino” (NO)

Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 160

Art. 13, comma 8, l.r. 70/96. Istituzione zone addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia nell’azienda agri-turistico-venatoria “Romentino Est” (NO)

Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 161

Art. 13, comma 8, l.r. 70/96. Istituzione zone addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia nell’azienda agri-turistico-venatoria “Casanova” (TO)

Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 162

Art. 13, comma 8, l.r. 70/96. Istituzione zone addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia nell’azienda agri-turistico-venatoria “Lenta 2” (VC)

CARTOGRAFIA

Codice 19.5
D.D. 20 settembre 2000, n. 108

Esposizione della Carta Tecnica Regionale a colori della Valle di Susa alla 4° Conferenza Nazionale ASITA (Genova 3-6 ottobre 2000). Spesa L. 11.040.000. Cap. 15070/2000

Codice 19.5
D.D. 20 settembre 2000, n. 109

Prodotti cartografici ottenuti dalla Carta Tecnica Regionale Numerica della Valle di Susa e prototipi alla scala 1/50.000. Affidamento della prestazione alla ditta Selca (FI). Spesa L. 50.015.988. Cap. 23770/2000

Codice 19.5
D.D. 21 settembre 2000, n. 110

Acquisizione, ai sensi dell’articolo 9, comma 4, lettera c), DLGS 358/92, di ortoimmagini digitali sulla Provincia di Torino. pesa L. 491.778.000. Cap. 23770/2000

Codice 19.5
D.D. 9 ottobre 2000, n. 132

Supervisione tecnica per l’aggiornamento della Carta Tecnica Regionale Numerica e per operazioni cartografiche ad esso collegate. Affidamento di consulenza esterna. Spesa L. 40.000.000/ cap. 10870/2000

Codice 19.5
D.D. 7 novembre 2000, n. 153

Prestazione di Servizi per il completamento della Carta Tecnica Regionale Numerica. Presa d’atto della Relazione sul Conto Finale, del Verbale di Collaudo Finale e del Saldo Lavori

CAVE E TORBIERE

Codice 16.4
D.D. 13 ottobre 2000, n. 180

Cava di argilla “Casanova” nel territorio del Comune di Carmagnola (TO), esercita dalla Ditta F.lli Giustetto S.r.l.. Istanza di autorizzazione in sanatoria per scavi in deroga all’art. 104 del D.P.R. 9 aprile 1959, n. 128

Codice 16.4
D.D. 13 ottobre 2000, n. 181

Art. 10 L.R. 40 del 14 dicembre 1998. Progetto da sottoporre alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale relativo all’istanza della Ditta S.A.E.G. S.n.c. per l’apertura e il recupero ambientale di una cava di sabbia e ghiaia in località Breolungi del Comune di Mondovì (CN)

Codice 16.4
D.D. 19 ottobre 2000, n. 185

Art. 10 L.R. 40 del 14 dicembre 1998. Progetto da sottoporre alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale relativo all’istanza della Società Euroter S.r.l. per l’ampliamento di una cava di argilla in località Zerba del Comune di Pontestura (AL)

Codice 16.4
D.D. 25 ottobre 2000, n. 188

Art. 10 l.r. 40 del 14 dicembre 1998. Progetto da non sottoporre alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale relativo all’istanza della Società Itac Costruzioni S.r.l. per l’ampliamento di una cava di sabbia e ghiaia in località Cascina Borio del Comune di Sezzadio (AL)

COMUNICAZIONE

Codice 6.2
D.D. 30 ottobre 2000, n. 204

Integrazione determinazione n. 67 del 28.4.2000. Spesa L. 10.000.000 Cap. 10370/2000

Codice 6.2
D.D. 15 novembre 2000, n. 234

Revoca determinazione n. 222 dell’8.11.2000

ECONOMIA MONTANA E FORESTE

Codice 14.6
D.D. 7 agosto 2000, n. 723

Rete di monitoraggio per la prevenzione degli incendi boschivi nella Regione Piemonte - Reimpegno e liquidazione di fondi perenti cap. 13836/2000. Importo L. 38.702.880

Codice 14.6
D.D. 10 agosto 2000, n. 729

Regolamento CEE 2081/93 Ob. 5b - misura I,1 “Interventi di supporto alle attività agro-silvo-pastorali”. Reimpegno di Lire 9.750.000 sul cap. 27190/00, di Lire 32.500.000 sul cap. 23333/00, di Lire 22.750.000 sul cap. 23343/00. Apertura di credito al Funzionario delegato del Settore Antincendi Boschivi e Rapporti con il Corpo Forestale dello Stato di Novara

Codice 14.4
D.D. 4 settembre 2000, n. 762

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Svincolo deposito cauzionale - D.P.G.R. n. 3958 del 02.10.1995 - Ditta Costa Margherita e Fogliato Giovanni da Ceresole d’Alba (CN) - Lavori eseguiti in Comune di Ceresole D’Alba (CN) - Reimpegno di lire 599.000 (Cap. 40160/2000)

Codice 14.5
D.D. 18 settembre 2000, n. 827

Foresta Regionale “Monte L’Eco” - Concessione d’uso di terreni costituenti i pascoli denominati “Monte Taccone” e “Passo Mezzano”, in Comune di Voltaggio (AL), alla Sig.ra Profumo Barbara, per uso pascolivo. Introito Lire 206.620. Euro 106,71 (Cap. 2100/2000). Cauzione Lire 51.655 Euro 26,68 (Cap. 2950/2000). Impegno (Cap. 40090/2000). Accertamento entrate

Codice 14.4
D.D. 18 settembre 2000, n. 837

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Autorizzazione alla Ditta Molinaro Maria e Vicino Rosanna con sede in Monticello d’Alba (CN), per modificazione suolo necessaria alla realizzazione di due fabbricati residenziali in ambito P.E.C. - Comune di Monticello D’Alba (CN) - località Roncaglia

Codice 14.4
D.D. 18 settembre 2000, n. 838

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Autorizzazione alla Ditta Scavino Duilio da Grinzane Cavour (CN), per modificazione suolo necessaria alla realizzazione di fabbricato residenziale in ambito P.E.C. - Comune di Grinzane Cavour (CN) - località Ginestre

Codice 14.1
D.D. 20 settembre 2000, n. 850

Iniziativa Comunitaria Interreg II Italia-Francia (Alpi) 1994-1999. Progetti relativi alla 1a e 2a fase di programmazione. Progetto “Medioevo delle Alpi” e “Medioevo delle Alpi - Formazione”. Reimpegno e liquidazione della somma complessiva di L. 237.597.600 (L. 6.104.800 cap. 20972/00, L. 105.180.800 cap. 20974/00, L. 84.144.800 e L. 4.273.600 cap. 20977/00, L. 36.062.400 e L. 1.831.200 cap. 27190/00)

Codice 14.4
D.D. 21 settembre 2000, n. 857

Reg. CEE 2081/93 ob 5b misura II.1 - Reimpegno di lire 103.840.927 (lire 50.774.475 sul Cap. 23335/2000, lire 38.363.200 sul Cap. 23345/2000, lire 14.703.252 sul Cap. 27190/2000), a favore della Comunità Montana Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana - Apertura di credito al Funzionario delegato del Settore Economia Montana - Coordinamento e gestione attività territoriali di Cuneo

Codice 14.4
D.D. 27 settembre 2000, n. 870

Legge 14.02.1992 n. 185 - art. 3, comma 3, lettera b. Ripristino di opere di bonifica montana danneggiate dagli eventi alluvionali del Novembre 1994. Reimpegno di lire 5.500.000.000 sul Cap. 21916/2000. Beneficiarie le Comunità Montane: Alta Val Tanaro - Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana - Alta Langa - Langa delle Valli Bormida e Uzzone - Valli Monregalesi

Codice 14.4
D.D. 27 settembre 2000, n. 871

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Autorizzazione alla Ditta Fratelli Napoli S.p.A. da Fossano (CN), per modificazione suolo necessaria alla realizzazione di area per deposito materiali inerti, in Comune di Sant’Albano Stura (CN) - località Ponte Stura

Codice 14.4
D.D. 27 settembre 2000, n. 872

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Autorizzazione all’E.N.E.L. S.p.A.- zona di Cuneo - per modificazione suolo necessaria alla realizzazione di un impianto elettrico 15 kv, in Comune di San Michele Mondovì (CN) - località Tetti Casotto - San Paolo

Codice 14.3
D.D. 28 settembre 2000, n. 887

L.R. 44/86 di applicazione Reg. CEE 797/85 - Contributi c/capitale per investimenti collettivi per pascoli e alpeggi zone agricole svantaggiate - D.G.R. n. 403-4094 del 30.11.95 - Beneficiario: C.M. Dora Baltea Canavesana per realizzazione pista agricola in loc. Cheirole-Crot-Quartiere in Comune di Settimo Vittone - Reimpegno e liquidazione della somma di L. 29.079.000.// sul Cap. 23430/2000 e apertura di credito

Codice 14.4
D.D. 4 ottobre 2000, n. 898

Regolamento CEE 2328/91, art. 20 - Aiuti agli investimenti collettivi per pascoli ed alpeggi nelle zone agricole svantaggiate - Alpe Robert in Comune di Roburent (CN) - Reimpegno di lire 81.750.000 sul Cap. 23434/2000 - Apertura di credito al Funzionario delegato del Settore Economia Montana - Coordinamento e gestione delle attività territoriali di Cuneo

Codice 14.4
D.D. 4 ottobre 2000, n. 899

Regolamento CEE 797/85 - Legge regionale n. 44/86 - Aiuti agli investimenti collettivi per pascoli ed alpeggi nelle zone agricole svantaggiate - Alpe Serour-Saut in Comune di Demonte (CN) - Reimpegno di lire 65.137.500 sul Cap. 23430/2000 - Apertura di credito al Funzionario delegato del Settore Economia Montana - Coordinamento e gestione delle attività territoriali di Cuneo

Codice 14.4
D.D. 4 ottobre 2000, n. 900

Spese per salari e stipendi agli operai ed impiegati a tempo indeterminato, assunti per l’esecuzione delle opere previste agli artt. 23 e 25 della legge regionale 63/78, in base al C.C.N.L. e C.I.R. per gli addetti alla sistemazione idraulico - forestale ed idraulico - agraria. Impegno di lire 200.000.000 sul Cap. 13768/2000 e relativa apertura di credito

Codice 14.4
D.D. 4 ottobre 2000, n. 901

Interventi di sistemazione idraulico - forestale e di rimboschimento, di ricostruzione boschi deteriorati, di manutenzione soprassuoli forestali ed opere accessorie, da eseguire in economia dal Settore Economia Montana - Coordinamento e gestione delle attività territoriali di Cuneo. Impegno di lire 200.000.000 sul Cap. 23100/2000 e relativa apertura di credito

Codice 14
D.D. 5 ottobre 2000, n. 906

DGR n. 56-29429 del 21/2/2000. Azioni di iniziativa della Giunta regionale per l’anno 2000 ai sensi dell’art. 51, comma 1, lettera b) della legge regionale 2 luglio 1999 n. 16. Contributo a favore della Comunità montana Val Ceronda e Casternone, per interventi manutentivi presso la sede della Cooperativa Agricola di Consumo. Impegno di L. 5.000.000 (cap. 23250/2000)

Codice 14.3
D.D. 6 ottobre 2000, n. 907

L.r. 46/89 art. 2, punto 3. Concessione di contributi a favore di Province per l’organizzazione e lo svolgimento di fiere, mostre, manifestazioni e convegni riguardanti il tartufo e la tartuficoltura - Impegno della somma di L. 72.000.000.= (Cap. 14880/2000)

Codice 14.4
D.D. 9 ottobre 2000, n. 909

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Svincolo deposito cauzionale - D.P.G.R. n. 3958 del 02.1.1995 - Ditta Costa Margherita e Fogliato Giovanni da Ceresole d’Alba (CN) - Lavori eseguiti in Comune di Ceresole D’Alba (CN) - Rettifica Determinazione Dirigenziale n. 762 del 05.09.2000

Codice 14.5
D.D. 10 ottobre 2000, n. 926

Legge 185/92 - Contributi per il ripristino di opere pubbliche di bonifica montana danneggiate da eccezionali avversità atmosferiche - evento del 3-7 novembre 1994 - Reimpegno e liquidazione di L. 1.100.073.480 (Capitolo 21916/00) e apertura di credito per corresponsione rate alla Comunità Montana Valle di Mosso

Codice 14.3
D.D. 10 ottobre 2000, n. 927

L.r. 37/86. Spese per studi, ricerche, sperimentazioni, dimostrazioni, divulgazioni, ed assistenza tecnica, nonchè per la coltivazione nei vivai regionali di piante idonee allo sviluppo della tartuficoltura. Impegno a favore del C.N.R. per il secondo anno di adesione al nuovo progetto strategico 1999-2001, della somma di L. 40.000.000.//. Cap. 13860/2000 e apertura di credito

Codice 14.4
D.D. 11 ottobre 2000, n. 931

Reg. CEE 2081/93 ob 5b misura II.1. Stralcio dalla Determinazione Dirigenziale n. 857 del 21.09.2000 della somma di lire 14.703.252 sul Cap. 27190/2000

Codice 14.1
D.D. 12 ottobre 2000, n. 933

Rettifica della Determinazione Dirigenziale n. 850 del 20 settembre 2000

Codice 14.5
D.D. 12 ottobre 2000, n. 934

Reg. CEE 2081/93 - Misura I. 1 - Interventi di supporto alle attività silvo-pastorali - Beneficiario Comune di Quarona - anno 1997 - Reimpegno e liquidazione di L. 78.109.775 sul Capitolo 23333/2000 e di L. 54.676.843 sul Capitolo 23343/2000 - Apertura di credito a favore del funzionario delegato

Codice 14.5
D.D. 12 ottobre 2000, n. 936

Regolamenti UE n. 3528/86, n. 307/97, n. 1091/94. Realizzazione attività di gestione dell’area permanente denominata PIE1 (Selletto Grosso - Bioglio - BI) facente parte della rete nazionale CON.ECO.FOR. (Controllo Ecosistemi Forestali). Impegno della somma di lire 25.000.000 (Cap. 13776/00) e apertura di credito

Codice 14.1
D.D. 13 ottobre 2000, n. 938

Reg. CEE n. 2081/93, ob. 5b - Contratto con il CSI Piemonte per il “Sistema Informativo Economia Montana e Foreste. Progetto Fondi strutturali Ob. 5b” - Reimpegno e liquidazione della somma complessiva di L. 3.218.285 (L. 946.575 sul cap. 23337/00, L. 946.575 sul cap. 23339/00, L. 1.325.135 sul cap. 23347/00)

Codice 14.1
D.D. 13 ottobre 2000, n. 939

Reg. CEE n. 281/93, ob. 5b - Contratto con il CSI Piemonte per il “Sistema Informativo Economia Montana e Foreste. Progetto Fondi Strutturali Ob. 5b” - Reimpegno e liquidazione della somma complessiva di L. 183.985 sul cap. 27190/00

Codice 14.3
D.D. 13 ottobre 2000, n. 941

Regio Decreto n. 3267/23 e Legge Regionale n. 45/89. Ditta: Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia. Comune: Mattie. Località: Giordani e Rio Gerardo. Lavori: Completamento del Collettore Fognario

Codice 14.5
D.D. 13 ottobre 2000, n. 943

Foresta Regionale “Monte L’Eco” - Rinnovo di concessione d’uso, parzialmente in sanatoria, di terreni localmente denominati “Nebbie di Mare” e “Cava di Pietra”, in Comune di Voltaggio (AL), al Comune di Fraconalto (AL) per la captazione ed adduzione di acque sorgive. Introito Lire 250.000 Euro 129,11 (Cap. 2100/2000)

Codice 14
D.D. 13 ottobre 2000, n. 945

Legge regionale 2 luglio 1999, n. 16, art. 51, comma 1, lettera b) e art. 48. Iniziative della Giunta regionale in merito al mantenimento dei servizi scolastici nei territori montani. Modalità di erogazione del finanziamento. Parziale modifica della D.D. n. 853 del 21/9/2000 della Direzione Economia Montana e Foreste

Codice 14.3
D.D. 18 ottobre 2000, n. 962

L.R. 16/99 art. 29 D.G.R. n. 18 - 27962 del 26/07/1999. Prog. Spec. Int. delle C.M. anno 1999. Titolo: “Laboratorio interrativo di architettura - Colle del Lys - per il recupero e lo sviluppo del territorio montano”. Beneficiario: C.M. Bassa Val Susa e Val Cenischia. Importo contributo: L. 780.000.000 approvato per L. 755.450.000. D.D. n. 896 del 05/10/99. Cap. 23251/99. Imp. 361972. D.D. di approvazione progetto

Codice 14.5
D.D. 19 ottobre 2000, n. 970

Contratto Collettivo Nazionale di lavoro e Contratto Integrativo Regionale per operai ed impiegati addetti a lavori di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria. Trasformazione di rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato

Codice 14.5
D.D. 20 ottobre 2000, n. 975

Spese per salari agli operai a tempo indeterminato. Trattamento di fine rapporto per gli operai forestali a tempo indeterminato che hanno cessato l’attività lavorativa. Autorizzazione alla liquidazione (omissis) (Capitolo 13768/99) all’operaia Crocco Giuliana

Codice 14.4
D.D. 24 ottobre 2000, n. 982

Determinazione Dirigenziale n. 899/14.4 del 4 ottobre 2000 - Rettifica

Codice 14.5
D.D. 24 ottobre 2000, n. 984

Legge regionale 18 giugno 1992, n° 28 - Art. 28. Progetto speciale integrato (Anno 1998) denominato “Valorizzazione e recupero funzionale del Monte Casto di Tavigliano”. Proponente, esecutore e beneficiario del contributo la Comunità Montana Bassa Valle Cervo

Codice 14.7
D.D. 26 ottobre 2000, n. 992

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Ditta: Mignanego Francesco Legale rappresentante Impresa Agricola “Mignanego Francesco e Figli S.r.l.” - Comune: Francavilla Bisio - Tipo di intervento: costruzione edificio agricolo, capannone ad uso cantina vinicola

Codice 14.7
D.D. 26 ottobre 2000, n. 993

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Ditta: Comune di Claviere (TO) - Comune: Cesana T.se (TO) - Tipo di intervento: autorizzazione variante alla costruzione nuova seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico denominata “Gimont - Col Saurel”

Codice 14.6
D.D. 27 ottobre 2000, n. 1000

Legge regionale 4 settembre 1979 n. 57 art. 14 - Ditta Poggia Maria - Comune di Maggiora (NO) - Località “Trebbie” - Tipo d’intervento: taglio piante di alto fusto

Codice 14
D.D. 27 ottobre 2000, n. 1001

Approvazione del Programma di Ricerca e Divulgazione 2000 della Direzione Economia Montana e Foreste

Codice 14.6
D.D. 27 ottobre 2000, n. 995

Legge regionale 4 settembre 1979 n. 57 art. 14 - Ditta Mazzella Renato - Comune di Varallo Pombia (NO) - Località “Sottomonte” - Tipo d’intervento: taglio piante di alto fusto

Codice 14.6
D.D. 27 ottobre 2000, n. 997

Legge regionale 9 agosto 1989 n. 45 - Ditta Provincia di Novara - Comuni di Borgomanero - Gozzano - Tipo d’intervento: realizzazione del 1° lotto funzionale della nuova Strada Provinciale “Borgomanero-Gozzano” nel territorio dei Comuni di Borgomanero e Gozzano (NO)

Codice 14.6
D.D. 27 ottobre 2000, n. 998

Legge regionale 4 settembre 1979 n. 57 art. 14 - Ditta Guerra Alfonsina - Comune di Re (VB) - Località “Vaccareccio” - Tipo d’intervento: taglio piante di alto fusto

Codice 14.6
D.D. 27 ottobre 2000, n. 999

Legge regionale 4 settembre 1979 n. 57 art. 14 - Ditta Capris Mario - Comune di Cesara (VB) - Località “Egro di Cesara” - Tipo d’intervento: taglio piante di alto fusto

Codice 14.5
D.D. 31 ottobre 2000, n. 1007

L.r. n. 45/89. Ditta: Don Luigi Longhi - Presidente Cooperativa “Don Luigi dell’Aravecchia”. Comune: Masserano (BI). Località: Rongio Superiore - Molino. Tipo di intervento: trasformazione del suolo per la trasformazione di coltura da bosco ceduo a prato pascolo. Rinnovo autorizzazione

Codice 14.7
D.D. 31 ottobre 2000, n. 1008

Legge statale n. 752/85 e LL. RR. n. 37/86 e n. 46/89 - Comune di Ovada (AL) - Sig.ra Zagnoli Maria Antonietta - Riconoscimento tartufaia coltivata (F. n. 16 Mapp. 43 - 178)

Codice 14.6
D.D. 2 novembre 2000, n. 1011

Rettifica Determinazione Dirigenziale n. 846 del 19 settembre 2000

Codice 14.1
D.D. 2 novembre 2000, n. 1012

Programma di divulgazione 1995 - Stampa di manuali divulgativi, tecnici, manifesti e copertine inerenti il patrimonio forestale piemontese - Rettifica ed integrazione della D.D. n. 937/14.01 in data 12.10.2000

Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1013

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Penone Renato da Garessio (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Garessio (CN) - località Luvia

Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1015

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Quaglia Francesco da Torino, per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Priero (CN) - località Tecchio

Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1016

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Fenoglio Peirone Gianfranco da Priero (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Priero (CN) - località Pian Inerzu

Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1017

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Canavese Carlo da Priola (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Priola (CN) - località Campo Acceso

Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1018

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Romano Gianfranco da Brossasco (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate nei Comuni di Sampeyre e Valmala (CN) - località Serre di Raye - Paradisot

Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1019

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Giraudo Giuseppe da Borgo San Dalmazzo (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Valdieri (CN) - località Andonno - Bosco dell’Impero

Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1020

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Renaudo Attilio da Valloriate (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Valloriate (CN) - località Dunis

Codice 14.3
D.D. 8 novembre 2000, n. 1026

Regio Decreto n. 3267/23 e Legge Regionale n. 45/89. Ditta: Colomion - S.p.A.. Comune: Bardonecchia ed Oulx. Località: Punta Colomion. Lavori: Sistemazione Pista da Sci N. 2

Codice 14.3
D.D. 8 novembre 2000, n. 1027

Regio Decreto n. 3267/23 e Legge Regionale n. 45/89. Ditta: Colomion - S.p.A.. Comune: Bardonecchia. Località: Colomion - Pian Del Sole. Lavori: Sistemazione Pista “F.I.S.I. 50" per Omologazione F.I.S.

Codice 14.4
D.D. 20 novembre 2000, n. 1048

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Pintaudi Carmelo da Chiusa Pesio (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Chiusa Pesio (CN) - Frazione Abrau - località Barlet

EDILIZIA COMMERCIALE

Deliberazione della Conferenza dei Servizi
9 gennaio 2001, Prot. 243/17.1

Comune di Canelli - Soc. Di Effe S.r.l. e Soc. Monferrato Shopping Center S.r.l. - Richiesta autorizzazione amministrativa ai sensi dell’art. 9 del d.lgs. 114/98, della L.R. 28/99 e della D.C.R. n. 563-13414 del 29.10.99 - Conferenza dei servizi seduta del 14.12.00

ENTI LOCALI

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 18 - 1534

L.R. 11.11.98 n. 32. Erogazione contributi al Comune di Mosso (BI). Prenotazione di spesa L. 30.000.000 (cap. 10915/2001)

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 19 - 1535

Interpretazione della D.G.R. 54-873 del 18/9/2000 relativa a: “Criteri e modalità per la distribuzione del fondo di cui all’art. 8 della L.R. 26/4/2000, n. 44

ESPROPRIAZIONI

Codice 10.7
D.D. 4 ottobre 2000, n. 941

Comune di Arola - Imposizione di servitù sugli immobili siti nel territorio del comune di Arola, necessari alla realizzazione di opere fognarie comunali - Perizia di variante e suppletiva

Codice 10.7
D.D. 12 ottobre 2000, n. 970

“C.I.A.C.T.” - Consorzio Intercomunale Acquedotto per la Collina Torinese - Imposizione di servitù sugli immobili siti nel territorio dei comuni di Pino T.se e Baldissero T.se, necessari alla realizzazione di una condotta adduttrice con parziale rinnovo della rete di distribuzione

Codice 10.7
D.D. 12 ottobre 2000, n. 972

Legge regionale 26/4/1984 n° 23 - ENEL S.p.A. - Asservimento inamovibile degli immobili siti nel territorio del comune di Bricherasio, necessari alla realizzazione della linea elettrica n° 2636

Codice 10.7
D.D. 18 ottobre 2000, n. 982

Consorzio Azienda Igienico Ambientale Servizi di Rivarolo C.se - Imposizione di servitù sugli immobili siti nel territorio dei comuni di Rivarolo C.se, Oglianico, Favria, Valperga, San Ponso e Pertusio, necessari alla realizzazione del potenziamento delle canalizzazioni fognarie consortili

Codice 10.7
D.D. 18 ottobre 2000, n. 984

Legge regionale 26/4/1984 n° 23 - ENEL S.p.A. - Asservimento degli immobili siti nel territorio del comune di Cambiasca, necessari alla realizzazione della linea elettrica n° 729

Codice 10.7
D.D. 18 ottobre 2000, n. 985

Legge regionale 26/4/1984 n° 23 - ENEL S.p.A. - Asservimento degli immobili siti nel territorio dei comuni di Cambiasca e Cossogno, necessari alla realizzazione delle linee elettriche n° 729 e n° 733

Codice 10.7
D.D. 26 ottobre 2000, n. 1012

Legge regionale 26/4/1984 n. 23 - ENEL S.p.A.. Espropriazione degli immobili siti nel territorio del comune di Stresa necessari alla realizzazione della cabina elettrica denominata Brisino

Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1030

Legge 22.10.1971 n° 865 e successive - Nulla-osta allo svincolo dell’indennità depositata alla Cassa DD. PP. nell’ambito del procedimento di espropriazione dell’immobile sito nel territorio del comune di Bairo, necessario alla sistemazione ed ampliamento del cimitero comunale

Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1031

Legge regionale 26/4/1984 n° 23 - ENEL - S.p.A. - Asservimento inamovibile degli immobili siti nel territorio dei comuni di Guarene e Magliano Alfieri, necessari alla realizzazione della linea elettrica n° 1145/R

Codice 10.7
D.D. 31 ottobre 2000, n. 1037

Legge regionale 26/4/1984 n° 23 - ENEL S.p.A. - Espropriazione degli immobili siti nel territorio del comune di Stresa, necessari alla realizzazione della cabina elettrica denominata “Brisino”

FINANZE

Codice 9.3
D.D. 6 ottobre 2000, n. 246

Rimborso di somme erroneamente versate a titolo di TCR e di errati riversamenti da parte dei riscossori della tassa automobilistica. Spesa di L. 6.121.300

Codice 9.3
D.D. 27 ottobre 2000, n. 271

Tassa Automobilistica Regionale. Attivazione del servizio di riscossione della delegazione indiretta Aci Società Punto Patente di Stasia Roberta & C. s.a.s.

Codice 9.8
D.D. 27 ottobre 2000, n. 272

Determinazione n. 163 del 27.6.2000 - Rettifica parziale ed integrazione

FORMAZIONE PROFESSIONALE - LAVORO

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 21 - 1537

Assegnazione risorse finanziarie alla Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro destinate al riscatto di attrezzature mediante accantonamento della somma di L. 32.000.000.= sul Cap. 20290 del Bilancio 2000

Codice 15
D.D. 12 settembre 2000, n. 764

F.S.E. - Assistenza Tecnica - Obiettivo 3 - Asse F - Misura F2. Affidamento alla Ditta Studio Teos S.r.l. dei servizi di assistenza e manutenzione, ordinaria e straordinaria, e progetto/sviluppo di nuove soluzioni del Sistema Informativo per l’Orientamento e la Didattica. Spesa L. 872.954.280=. Capitoli vari di bilancio 2000

Codice 15.2
D.D. 6 ottobre 2000, n. 827

Recupero della somma di L. 14.545.500= impropriamente corrisposta all’operatore “Texilia - Istituto per la tradizione e la tecnologia tessile S.p.A. - Biella”. Capitolo 2450 Bilancio 2000

Codice 15.10
D.D. 6 ottobre 2000, n. 828

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dall’Impresa Individuale Arena Giovanni di Torino

Codice 15.9
D.D. 9 ottobre 2000, n. 829

L.R. 28/93 Titolo III. Annullamento della disposizione contenuta in determinazione n. 891 del 23.11.1999 relativa all’ammissione al contributo di Lire 20.000.000 (cap. 11175/99) dell’impresa Valenzano di Loi Nadia di Castagnole M.to (AT)

Codice 15.10
D.D. 9 ottobre 2000, n. 832

L.R. n. 67/94. S.C.ar.l. Multi Service di Cuneo. Revoca delle determinazioni n. 371 del 01.09.1998 e n. 167 del 12.4.1999. Revoca impegno di spesa di L. 4.000.000 sul cap. 11150/99. Recupero somme di L. 8.000.000 e di L. 288.333 sul cap. 2340/00. Cancellazione vincolo a favore della Regione Piemonte

Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 841

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Gili Edoardo di Biella

Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 842

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.n.c. Omnia Biella di Favaro Daniela e C. di Biella

Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 843

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Ponzoni Nicoletta di Cannobio (VB)

Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 844

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Pellitteri Salvatore di Asti

Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 845

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.n.c. Canava di Ilaria Cinotto e C. di Courgnè (TO)

Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 846

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.r.l. ABOcare di Torino

Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 847

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dal Signor Guccio Sandro di Torino

Codice 15.10
D.D. 17 ottobre 2000, n. 863

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società in accomandita semplice “Barnum” di Borgomanero (NO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 66.000.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 66.000.000. Contributi: avvio L. 4.427.373 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 1.250.000 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 18 ottobre 2000, n. 866

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dalla S.a.s. Ecud di Aurelio Lamedica & C. di Torino

Codice 15.10
D.D. 18 ottobre 2000, n. 867

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dalla S.r.l. Sestri - Servizi, Studi e Ricerche di Novara

Codice 15.10
D.D. 18 ottobre 2000, n. 868

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dalla S.a.s. Gama di Santo Stefano Belbo (CN)

Codice 15.10
D.D. 18 ottobre 2000, n. 869

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dalla S.a.s. La Rosa Blu di Cuomo Stefania e C. di Venaria Reale (TO)

Codice 15.2
D.D. 19 ottobre 2000, n. 879

Riduzione accertamento di entrata n. 183204/94 sul cap. 2450, da L. 153.773.102= a L. 145.528.125=

Codice 15.10
D.D. 27 ottobre 2000, n. 903

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società in nome collettivo “Bonfiglioli Trasporti” di Torino. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 62.426.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 62.426.000. Contributi: avvio L. 1.465.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 150.000 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 27 ottobre 2000, n. 904

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “Bellantuono Michele” di Torino. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 12.620.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 12.620.000. Contributi: avvio L. 1.095.333 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 891.666 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 27 ottobre 2000, n. 905

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società in nome collettivo “Isac” di Torino. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 34.500.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 34.500.000. Contributi: avvio L. 2.548.691 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 1.250.000 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 27 ottobre 2000, n. 906

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società in nome collettivo “Lo Squero” di Romagnano Sesia (NO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 58.685.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 58.685.000. Contributi: avvio L. 6.145.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 4.000.000 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 30 ottobre 2000, n. 912

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.r.l. Lavori Edili Stradali (L.E.S.) di Torino

Codice 15.10
D.D. 30 ottobre 2000, n. 913

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.n.c. T.S.I. di Ganio Ottavio e Boj Sandra di Torino

Codice 15.10
D.D. 30 ottobre 2000, n. 914

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4. Società a responsabilità limitata “Punto Web” di Torino. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 60.000.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 60.000.000. Contributi: avvio L. 1.616.750 (cap. 11172/2000)

Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 917

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.n.c. Ristorante Pizzeria Castello di Felace Giovanni, Cascio Vincenzo e Cascio Germano di Bruino (TO)

Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 918

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.r.l. Spedi di Gattinara (VC)

Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 919

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.a.s. C.G.M. Impianti di Pecoraro Massimo & C. di Torino (TO)

Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 920

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Diving Services di Giannini Luca di Novi Ligure (AL)

Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 921

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società a responsabilità limitata “Scorpione” di Biella. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 62.971.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 62.971.000. Contributi: avvio L. 8.300.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 3.207.500 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 922

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “Travaj di Sorba Giovanni” di Frinco (AT). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 10.000.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 10.000.000. Contributi: avvio L. 1.677.650 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 875.000 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 2 novembre 2000, n. 923

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.a.s. Fisco Consulting di Moriondo T.se (TO)

Codice 15.10
D.D. 2 novembre 2000, n. 924

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.n.c. Dapa di Bacchini Dario e Piazza Patrizia di Feletto Canavese (TO)

Codice 15.10
D.D. 2 novembre 2000, n. 925

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Bottero Ferdinando di Mondovì (CN)

Codice 15.10
D.D. 7 novembre 2000, n. 929

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “Berra Annagnese” di Biella. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 15.850.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 15.850.000. Contributi: avvio L. 3.325.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 510.000 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 7 novembre 2000, n. 930

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società a responsabilità limitata “Australian” di Collegno (TO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 66.500.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 66.500.000. Contributi: avvio L. 25.000.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 7.000.000 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 7 novembre 2000, n. 931

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4. Impresa individuale “Albaottone” di Neboli Emanuele di Alba (CN). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 75.404.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 75.404.000. Contributi: avvio L. 10.988.255 (cap. 11172/2000)

Codice 15.10
D.D. 9 novembre 2000, n. 933

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “Camminando di Sottemano Enrica” di Condove (TO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 43.350.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 43.350.000. Contributi: avvio L. 2.400.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 1.200.000 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 9 novembre 2000, n. 935

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “La Gelateria di Faoro Maria Claudia” di Prato Sesia (NO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 100.000.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 100.000.000. Contributi: avvio L. 25.000.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 1.350.000 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 9 novembre 2000, n. 936

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “Bellodi Stefano” di Vinovo (TO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 60.000.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 60.000.000. Contributi: avvio L. 20.635.235 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 938.620 (cap. 11173/2000)

Codice 15.10
D.D. 10 novembre 2000, n. 939

L.R. 38/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.a.s. Componet di Camatari Samuele e C. di Grugliasco (TO)

Codice 15.10
D.D. 15 novembre 2000, n. 947

L.R. 38/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.r.l. T.M.D. di Leinì (TO)

Codice 15.10
D.D. 15 novembre 2000, n. 955

L.R. 38/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.a.s. Ismac di Isoldi Nicola & C. di Beinasco (TO)

Codice 15.10
D.D. 20 novembre 2000, n. 960

L.R. 38/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.r.l. Dai Mon di Vinovo (TO)

Codice 15.10
D.D. 20 novembre 2000, n. 961

L.R. 38/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Podetti Manuel di Saluzzo (CN)

INDUSTRIA

Codice 16.3
D.D. 12 settembre 2000, n. 151

Reg. Cee 2081/93 - ob. 2 - DOCUP 1994/96. Affidamento del servizio di valutazione delle azioni cofinanziate del FESR e dal Fse. Liquidazione 4° acconto alla Società Ecoter S.r.l.. Reimpegno della spesa di L. 104.755.2000

Codice 16.3
D.D. 22 settembre 2000, n. 164

Assegnazione a Finpiemonte S.p.A. della somma di L. 10.000.000.000 per gli adempimenti di cui alla L.R. 1/12/86 n. 56 “Interventi regionali per la promozione e la diffusione dell’innovazione tecnologica nel sistema delle imprese minori”

Codice 16.2
D.D. 25 settembre 2000, n. 166

L.R. n. 9/1980. A.I.A. di Bra. Revoca contributo di L. 300.000.000 (cap. 5025/90) per acquisizione terreni e realizzazione oo.uu. impegnato con D.G.R. n. 104-3188 del 28.12.1990

Codice 16.2
D.D. 25 settembre 2000, n. 167

L.R. 9/80. A.I.A. di S. Salvatore Monferrato. Revoca contributo di L. 754.160.000 (cap. 26660/94) per acquisizione terreni impegnato con D.G.R. n. 34-41200 del 30.11.1994

Codice 16.2
D.D. 25 settembre 2000, n. 168

L.R. 9/1980. Azienda Consortile per l’A.I.A. del Monregalese. A.I.A. di Camerana (CN). Revoca contributi di L. 150.000.000 (cap. 5025/90) e L. 108.752.000 (cap. 26660/92) per acquisizione aree, impegnati con D.G.R. n. 104-3188 del 28/12/1990 e con D.G.R. n. 141-20646 del 27/11/1992

Codice 16.3
D.D. 26 ottobre 2000, n. 189

Reg. CEE 2081/93 - Ob. 2 - DOCUP 1997-99 - Misura 1.4 “Aiuti per le consulenze di PMI, artigianato e servizi alla produzione”. Presa d’atto del cambiamento della P.IVA e della ragione sociale

Codice 16.2
D.D. 2 novembre 2000, n. 195

L.R. 24/97. Determinazione Dirigenziale n. 156 del 30.11.1999. Consorzio CON.F.ITALIA. Provvedimenti

Codice 16.3
D.D. 8 novembre 2000, n. 197

Schema di convenzione concernente modifica della convenzione Regione Piemonte - Finpiemonte S.p.A. per la gestione del fondo di rotazione della sottomisura 1.5b “Prestiti partecipativi” - DOCUP 1997-1999, Reg. CEE 2081/93, ob. 2

INIZIATIVE SPECIALI

Codice 21
D.D. 6 novembre 2000, n. 535

Costituzione gruppo di lavoro integrato da una professionalità esterna di elevata qualificazione ed esperienza professionale per l’elaborazione di indicazioni operative inerenti alla creazione e allo sviluppo del “conto satellite” e del progetto “Piemonte 2006", nonchè di altri progetti di particolare importanza. Affidamento incarico di collaborazione a titolo gratuito alla professionalità che integra il gruppo

NOMINE

D.P.G.R. 7 gennaio 2001, n. 1

Legge regionale 12 novembre 1986 n. 46 e successive modificazioni ed integrazioni - Nomina della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra uomo e donna

D.P.G.R.  9 gennaio 2001, n. 2

Nomina della Commissione Regionale della cooperazione (L.R. 24/78)

Comunicato della Commissione Consultiva per le Nomine

Riapertura termini per la presentazione di candidature

Comunicato della Commissione Consultiva per le Nomine

Integrazione dell’elenco delle nomine, designazioni, proposte di nomina e conferme da effettuarsi nel primo semestre 2001 da parte del Consiglio Regionale

OCCUPAZIONI D’URGENZA

Codice 10.7
D.D. 29 settembre 2000, n. 934

Consorzio Depurazione Acque Reflue della Valle dell’Orba - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nei territori dei comuni di Pasturana e Tassarolo, necessari ai lavori di completamento dei collettori Bassa Valle Lemme e Valle Riasco

Codice 10.7
D.D. 4 ottobre 2000, n. 940

Legge regionale 26/4/1984 n° 23 - T.E.R.N.A. - S.p.A. - (Gruppo ENEL) - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nel territorio dei comuni di Serravalle Scrivia e Cassano Spinola, necessari alla costruzione della linea elettrica n° 282

Codice 10.7
D.D. 4 ottobre 2000, n. 943

Provincia di Asti - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nel territorio del comune di Vigliano D’Asti, necessari all’adeguamento del ponte sul Torrente Tiglione tra i comuni di Montegrosso e Vigliano d’Asti, sulla S.P. n° 39

Codice 10.2
D.D. 6 ottobre 2000, n. 951

Versamento presso la Direzione Provinciale del Tesoro - Cassa Depositi e Prestiti - Sezione di Torino - dell’indennità spettante al signor Bardo Michele per l’occupazione d’urgenza di un’area per la realizzazione del progetto denominato “Lavoro Nord 3" presso l’Interporto di Torino-Orbassano a seguito di sentenza n. 815 del 12.5.2000 provvisoriamente esecutiva ex lege. Spesa di Lire 8.093.300 (Cap. 23780/2000)

Codice 10.2
D.D. 6 ottobre 2000, n. 952

Versamento alla Cassa Depositi e Prestiti - Sezione di Torino - dell’indennità spettante ai signori Fornas Giuseppe, Fornas Carlo, Bardo Michele, Bardo Giovanni, Bardo Michele e Baricada Giovannina per l’occupazione d’urgenza di un’area per la realizzazione dell’Asse Viario Nord - Sud presso l’Interporto di Torino-Orbassano a seguito di sentenza n. 825 del 12.5.2000. Spesa di L. 55.380.000 (Cap. 23780/2000)

Codice 10.7
D.D. 12 ottobre 2000, n. 971

Provincia di Biella - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nel territorio del comune di Brusnengo, necessari alla realizzazione della sistemazione dell’incrocio stradale sulla S.P. n. 234

Codice 10.2
D.D. 25 ottobre 2000, n. 1010

Operazioni di immissione nel possesso degli immobili siti nei Comuni di Grugliasco e Rivoli necessari alla realizzazione dei lavori di completamento del terminale ferroviario intermodale dell’Interporto Torino-Orbassano - Lavoro “Nord 29"

Codice 10.2
D.D. 25 ottobre 2000, n. 1011

Consegna alla S.I.TO. S.p.A. degli immobili siti nei Comuni di Grugliasco e di Rivoli necessari alla realizzazione dei lavori di completamento del terminale ferroviario intermodale dell’Interporto di Torino - Orbassano - Lavoro “Nord 29"

Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1028

Provincia di Asti - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nel territorio del comune di Montegrosso, necessari all’adeguamento del ponte sul Torrente Tiglione sulla S.P. n° 39

Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1029

Provincia di Biella - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nel territorio del comune di Castelletto Cervo, necessari al miglioramento ed alla razionalizzazione della viabilità provinciale

Codice 10.7
D.D. 31 ottobre 2000, n. 1035

Legge regionale 26/4/1984 n° 23 - ENEL - S.p.A. - Costruzione della linea elettrica n° 436 nonchè della cabina elettrica a palo denominata Alpe Bocchetto, in comune di Bannio Anzino - Occupazione d’urgenza

PARCHI E RISERVE NATURALI

Codice 21.5
D.D. 10 luglio 2000, n. 282

Regolamento CEE 2081/93. Obiettivo 5b. Progetti ammessi a contributo con D.G.R. 125-22369, del 3 settembre 1997. Misura II3 e Misura IV tip. C. Fondi perenti. Reimpegno e liquidazione di L. 133.156.288 cap. 27190 del Bilancio di previsione 2000

Codice 21.5
D.D. 12 settembre 2000, n. 378

L.R. 28/12/1978, n. 84 e L.R. 5/8/1978, n. 33. Autorizzazione al Geom. Renato Rosa, progettista del Collegio Internazionale della Consolata per le Missioni Estere alla costruzione di una vasca interrata ed annesso vano tecnico per impianto antincendio della Certosa di Pesio, nel Comune di Chiusa Pesio, in località San Bartolomeo, all’interno del Parco naturale Alta Valle Pesio

Codice 21.5
D.D. 12 settembre 2000, n. 379

L.R. 3 aprile 1995, n. 47 “Norme per la tutela dei biotopi”. Impegno e liquidazione della somma di L. 712.020.000 (Cap. 26935/2000)

Codice 21.5
D.D. 12 settembre 2000, n. 380

Attività del Centro di documentazione e ricerca sulle aree protette. Affidamento incarico per la schedatura di immagini. Impegno della somma di L. 32.400.000 (cap. 15650/00)

Codice 21.5
D.D. 12 settembre 2000, n. 381

Legge Regionale 30 maggio 1980, n. 69, “Tutela del patrimonio speleologico della Regione Piemonte”. Impegno e liquidazione della somma di L. 150.000.000 (Cap. 27020/00) alla Associazione Gruppi Speleologici Piemontesi per l’attuazione del programma di attività 2000

Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 382

Attività del Centro di documentazione e ricerca sulle aree protette. Determinazione n. 250 del 22 giugno 1999. Liquidazione della somma (Cap. 15650/99) a favore del Signor Roberto Borra

Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 383

L.R. 16 maggio 1980, n. 46. Autorizzazione ai Sigg. Sottile Giuseppe, Orlando Crocifissa, Sottile Roberto e Pellerito Gessica, alle opere di ristrutturazione con cambio di destinazione d’uso del sottotetto del fabbricato sito in via Grignetto, 35, nel Comune di Avigliana, all’interno del Parco Naturale dei Laghi di Avigliana

Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 384

Legge regionale 14 giugno 1993, n. 29. Autorizzazione al Sig. Nigro Antonio, Sindaco del Comune di Vidracco (TO), alla realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica della Torre Cives, all’interno della Riserva naturale Speciale dei Monti Pelati e Torre Cives

Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 385

Legge regionale 14 novembre 1991, n. 55. Autorizzazione ai Sigg. Mandelli Piero e Sargian Carla Maria alla ristrutturazione di un fabbricato nel Comune di Baldissero Torinese, Strada Moncanino, 7, all’interno del Parco naturale della Collina di Superga

Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 386

Legge regionale 1 giugno 1993, n. 16. Autorizzazione alla Sig.ra Scaltritti Franca alla formazione di tratto di recinzione del Campeggio Lago Maggiore in Comune di Dormelletto, all’interno della Riserva naturale Speciale dei Canneti di Dormelletto

Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 387

L.R. 14 novembre 1991, n. 55. Autorizzazione alla Sig.ra Dell’Antonio Patrizia, alla ristrutturazione con ampliamento di un fabbricato nel Comune di Baldissero Torinese, Via dei Colli 7/1, all’interno del Parco naturale della Collina di Superga

Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 388

L.R. 28 dicembre 1978, n. 84 e L.R. 7 settembre 1987, n. 48. Autorizzazione al Sig. Chiesa Anselmo, alla realizzazione di lavori di modifica esterna del fabbricato sito nel Comune di Chiusa Pesio, in località Villaggio d’Ardua, Fg. 60, mappale n. 28, all’interno del Parco naturale Alta Valle Pesio

Codice 21.5
D.D. 18 settembre 2000, n. 392

Realizzazione di espositori per riviste e per materiale promozionale da disporre presso gli uffici degli Enti delle Aree protette regionali. Impegno e liquidazione della somma di L. 9.900.000 (Cap. 15650/2000), quale rimborso all’Ente di gestione del Parco naturale delle Alpi Marittime, per le spese di realizzazione di un primo gruppo di 60 espositori

Codice 21.5
D.D. 21 settembre 2000, n. 402

Spese per le collaborazioni necessarie alla redazione dei numeri 93, 98, 99 e del numero speciale “Parchi e Bici” della Rivista “Piemonte Parchi”. Impegno e liquidazione parcelle. Spesa di Lire 3.474.013 (cap. 15650/2000)

Codice 21.5
D.D. 25 settembre 2000, n. 405

Spese per le collaborazioni necessarie alla redazione dei numeri 97, 98, 99 della Rivista “Piemonte Parchi”. Impegno e liquidazione parcelle. Spesa di Lire 770.000 (Cap. 15650/2000)

Codice 21.5
D.D. 25 settembre 2000, n. 406

Affidamento incarico per la realizzazione degli indici della Rivista Piemonte Parchi. Impegno e liquidazione della somma di Lire 7.920.000 (Cap. 15650/2000)

Codice 21.5
D.D. 26 settembre 2000, n. 415

Organizzazione e gestione di Educational per insegnanti nelle Aree protette regionali in occasione delle iniziative di turismo scolastico organizzate in collaborazione con le Ferrovie dello Stato. Impegno della somma di L. 5.409.600 (Capitolo 15650/2000) ed approvazione dello schema di Convenzione tra la Regione Piemonte e la Società Percorsi D.O.C. S.n.c.

Codice 21.5
D.D. 26 settembre 2000, n. 417

Legge 2 maggio 1990, n. 104. Valutazione delle proposte di intervento, impegno ed erogazione della somma di Lire 88.124.657 disponibile sul Capitolo 27201/2000 (A. 100800) a favore del Comune di Usseaux (TO)

Codice 21.5
D.D. 26 settembre 2000, n. 419

Adesione alla Associazione Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve naturali. Impegno di spesa di L. 10.000.000 (Cap. 10940/2000)

Codice 21.6
D.D. 26 settembre 2000, n. 420

Assegnazione di fondi all’Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Lago Maggiore per l’organizzazione di un corso di formazione per i dipendenti degli Enti di Gestione delle Aree Protette regionali. Impegno e liquidazione della somma di L. 37.440.000= sul cap. 15180/00 (n. acc. 100142) del bilancio regionale di previsione

Codice 21.6
D.D. 11 ottobre 2000, n. 442

Autorizzazione alla copertura di un posto part-time a tempo determinato a favore dell’Ente di Gestione del Parco Fluviale del Po e dell’Orba - Tratto Vercellese - Alessandrino. Artt. 3 e 17 D.lgs. 29/93 e s.m.i. - Art. 22 l.r. 51/97

Codice 21.6
D.D. 11 ottobre 2000, n. 443

Autorizzazione alla parziale modifica di destinazione della somma assegnata all’Ente di Gestione del Parco fluviale del Po tratto Vercellese - Alessandrino con determinazione dirigenziale n. 22 del 22.10.1997

Codice 21.6
D.D. 11 ottobre 2000, n. 448

Autorizzazione al parziale svincolo di destinazione delle somme assegnate all’Ente di Gestione del Parco Naturale Laghi di Avigliana con determinazione dirigenziale n. 488 del 23.11.98 e n. 472 del 14.10.99

Codice 21.6
D.D. 11 ottobre 2000, n. 449

Autorizzazione allo svincolo di destinazione delle somme assegnate all’Ente di Gestione del Parco del Po tratto VC/AL con determinazione dirigenziale n. 502 del 25.11.1998

Codice 21.6
D.D. 11 ottobre 2000, n. 451

Autorizzazione alla parziale modifica di destinazione della somma assegnata all’Ente di Gestione dei Parchi e Riserve Naturali Cuneesi con determinazione dirigenziale n. 345 del 21.07.1999

Codice 21.5
D.D. 17 ottobre 2000, n. 460

LL. RR. 14/03/1995, n. 31 e 17/08/1998, n. 23 “Istituzione di Ecomusei del Piemonte”. Approvazione dello schema di Convenzione tra la Regione Piemonte e l’I.R.E.S., per la costituzione di una struttura funzionale che svolga attività di back office a supporto della politica regionale in materia di Ecomusei. Impegno di spesa di L. 300.000.000 (cap. 26865/00)

Codice 21.5
D.D. 17 ottobre 2000, n. 461

Approvazione dello schema di Convenzione tra la Regione Piemonte e la Provincia di Biella per la gestione dell’"Ecomuseo del Biellese"

Codice 21.5
D.D. 20 ottobre 2000, n. 475

Programma operativo Interreg II Mediterraneo Occidentale - Progetto “Pan - Itinerari dei Parchi naturali e culturali”. Liquidazione spese missioni - L. 746.466 Capitolo 15072/99

Codice 21.5
D.D. 20 ottobre 2000, n. 476

Approvazione dello schema di convenzione tra la Regione Piemonte e il Comune di Celle di Macra (CN) per la gestione dell’"Ecomuseo dell’Alta Valle Maira"

Codice 21.6
D.D. 23 ottobre 2000, n. 497

Liquidazione della somma di L. 85.000.000.= sul capitolo 26860/00 (imp. n. 1359) all’Ente di Gestione del Parco Naturale del Gran Bosco di Salbetrand relativa ai fondi di investimento per l’anno 2000

Codice 21.6
D.D. 23 ottobre 2000, n. 499

Autorizzazione al parziale svincolo di destinazione della somma assegnata all’Ente di Gestione del Parco del Po tratto Torinese con determinazione dirigenziale n. 345 del 21.07.1999

Codice 21.5
D.D. 23 ottobre 2000, n. 501

Rettifica della determinazione dirigenziale n. 353 del 3 agosto 2000 e conseguente riduzione dell’impegno n. 3671 di Lire 350.000.000 (Cap. 26865/2000)

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 503

L.R. 14 novembre 1991, n. 55. Autorizzazione al Sig. Trinelli Avv. Edgardo alla realizzazione di un intervento di risanamento conservativo di un fabbricato nel Comune di Baldissero Torinese, Strada Moncanino, 6, all’interno del Parco Naturale della Collina di Superga

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 504

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig. Valentino Pietro per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Caselle Torinese (TO), Via Oltresture n. 9, all’interno del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 506

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig.ra Mendola Rosalia per la realizzazione di opere eseguite nel Comune di Venaria Reale (TO), viale C. Emanuele II n. 18/2, all’interno del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 507

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig. Pinto Matteo la realizzazione di opere eseguite nel Comune di Venaria Reale (TO), Viale C. Emanuele II n. 18/2, all’intero del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 508

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria dei Sig.ri Saccinto Gaetano e Minerva Lucia Immacolata, la realizzazione di opere eseguite nel Comune di Venaria Reale (TO), Viale Carlo Emanuele n. 18/2, all’interno del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 509

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig.ra Raccis Silvia per la realizzazione di opere eseguite nel Comune di Venaria Reale (TO), viale C. Emanuele II n. 18/2, all’interno del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 510

Legge regionale 7 giugno 1993, n. 29. Autorizzazione ai Sig.ri Rosso Teresio e Steffenina Maria Maddalena alla costruzione di un fabbricato destinato a ricovero attrezzi nel Comune di Vidracco (TO), all’interno della Riserva naturale speciale dei Monti Pelati e Torre Cives

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 511

L. R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria del Sig. Saraiba Vincenzo, per la realizzazione di opere eseguite nel Comune di Ciriè (TO), Località Vastalla n. 18, all’interno del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 512

L. R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria del Sig. Palladino Claudio per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Robassomero (TO), Via Torino n. 41, all’interno del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 513

Legge regionale 17 aprile 1990, n. 28 e s.m.i.. Parere su istanza in concessione in sanatoria del Sig. Chimera Gaetano, per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Carignano (TO), Regione Garavella, all’interno del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po - Tratto torinese

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 514

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig. Grilli Renato, in qualità di legale rappresentante della Società Immobiliare S. Silvio s.s. per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Fiano (TO), Rotta Roccolo n. 6, all’interno dell’Area Attrezzata del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 515

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Soc. Immobiliare Capricorno per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Fiano (TO), Rotta Magnabacco n. 6, all’interno del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 516

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria dei Sig.ri Giacotto Angelo e Giacotto Nicolina per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Fiano (TO), Rotta Magnabacco n. 4/15, all’interno del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 517

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig. Rizzi Gian Piero, in qualità di legale rappresentante della Ditta Delta s.s. per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Fiano (TO), Rotta Golf, all’interno del Parco Regionale La Mandria

Codice 21.5
D.D. 27 ottobre 2000, n. 518

Legge regionale 14 novembre 1991, n. 55. Autorizzazione ai Sig.ri Enrico Aime e Tiziana Erba alla realizzazione di un intervento di ristrutturazione di un fabbricato nel Comune di Baldissero Torinese, Via dei Colli n. 11, all’interno del Parco naturale della Collina di Superga

Codice 21.5
D.D. 27 ottobre 2000, n. 519

Legge Regionale 7 giugno 1993, n. 23. Autorizzazione ai Sig.ri Ballesio Pierino, Ballesio Carlo e Ferrero Carla alla costruzione di strutture agricole nel Comune di San Francesco al Campo (TO), Strada Militare n. 9, all’interno della Riserva Naturale Orientata della Vauda

Codice 21.6
D.D. 30 ottobre 2000, n. 521

Autorizzazione alla sostituzione di personale assente per prestazione del servizio militare. Artt. 3 e 17 d.lgs 29/92 - art. 22 l.r. 51/97

PARI OPPORTUNITA’

Codice 15
D.D. 8 settembre 2000, n. 753

Commissione Regionale per la realizzazione delle Pari opportunità Uomo-Donna. Realizzazione di un periodico informativo sulle opportunità comunitarie. Spesa di L. 17.520.000. Cap. 11085/2000

Codice 15
D.D. 11 settembre 2000, n. 755

Commissione Regionale per la realizzazione delle Pari opportunità Uomo-Donna. D.D. n. 623 del 17.7.2000. Integrazione di spesa di L. 2.000.000 (cap. 10750/2000)

Codice 15
D.D. 12 settembre 2000, n. 758

Compartecipazione della Commissione Regionale per la realizzazione delle Pari Opportunità Uomo-Donna alla organizzazione di alcune iniziative sui diritti umani con la sezione italiana di Amnesty International - Circoscrizione Piemonte e Valle d’Aosta. Spesa di L. 2.500.000 (cap. 10750/2000)

PATRIMONIO

Codice 10.2
D.D. 25 settembre 2000, n. 914

Conferimento al geom. Olandino Viero di incarico professionale in materia di condono edilizio e per l’ottenimento dell’abitabilità in fabbricati di proprietà regionale. Spesa di L. 32.000.000 (Cap. 10870/2000)

Codice 10.2
D.D. 27 settembre 2000, n. 926

Approvazione variazione al contratto rep. 4721 del 31.7.2000 relativo al servizio di pulizia ordinaria nei locali sedi di uffici e servizi regionali siti nella Città di Biella, Vercelli e Provincia di Vercelli

Codice 10.2
D.D. 27 settembre 2000, n. 927

Approvazione variazione al contratto rep. 4722 del 31.7.2000 relativo al servizio di pulizia ordinaria nei locali sedi di uffici e servizi regionali siti nella Città di Novara, Verbania e Provincia di Verbania. Spesa di L. 4.285.570 (Cap. 10406/2000)

Codice 10
D.D. 27 settembre 2000, n. 928

Realizzazione di percorso d’accesso dei visitatori all’area di cantiere relativa al “Tempio di Diana” presso la Reggia di Venaria Reale. Spesa di L. 7.700.000 o.f.c. (Cap. 23605/2000)

Codice 10.2
D.D. 3 ottobre 2000, n. 938

Pagamento acconto per la gestione 2000/2001 delle spese di riscaldamento relative ai locali siti in Torino - Via Meucci n. 1 sede di uffici dell’Assessorato alla Cultura. Spesa di L. 41.820.039 (Cap. 10404/2000)

Codice 10.2
D.D. 4 ottobre 2000, n. 939

Opere di consolidamento e restauro degli apparati decorativi localizzati nell’area destinata a spazi di Rappresentanza del Governo Regionale del Palazzo Verga in Vercelli. Spesa di L. 21.605.760 o.f.c. (Cap. 23600/2000)

Codice 10.2
D.D. 5 ottobre 2000, n. 945

Riduzione della somma da impegnare con la determinazione n. 914 del 25.9.2000

Codice 10.5
D.D. 10 ottobre 2000, n. 957

Installazione di impiantistica di rete locale fonia-dati presso la nuova sede regionale in Via Lagrange, 24 - Torino. Spesa di L. 52.440.000 o.f.c. (Cap. 10442/2000)

Codice 10.5
D.D. 10 ottobre 2000, n. 958

Fornitura e posa di n. 160 punti di rete cablata e di n. 1 dorsale per fonia/dati, presso la nuova sede regionale di Via Lagrange, 24 - Torino. Spesa complessiva di L. 59.580.600 o.f.c. (Cap. 10442/2000)

Codice 10.5
D.D. 12 ottobre 2000, n. 966

Fornitura e posa di un sistema telefonico MD 110 Ericsson con equipaggiamenti ed apparecchi telefonici, presso la nuova Sede regionale in Torino, Via Lagrange, 24. Spesa di L. 202.606.500 o.f.c. (Cap. 10442/2000)

Codice 10.2
D.D. 12 ottobre 2000, n. 967

Fidejussione bancaria a favore della Soc. Semplice “Meucci L.S.” proprietaria dello stabile sito in Torino - Via Meucci 1 - Rinnovo e impegno alla spesa di L. 97.500 (10540/2000)

Codice 10.2
D.D. 12 ottobre 2000, n. 974

Autorizzazione alla Tenuta Cannona S.r.l. alla ristrutturazione di un locale cantina presso la tenuta omonima

Codice 10.6
D.D. 17 ottobre 2000, n. 978

Contratto per il noleggio di una macchina fotocopiatrice a colori per la Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione. Impegno di spesa per l’anno 2000, di complessive Lire 16.910.784 (Cap. 10380/2000)

Codice 10
D.D. 18 ottobre 2000, n. 979

Ristrutturazione di alcuni locali di Palazzo Reale. Impegno sul cap. 23600 del bilancio 2000 della spesa di L. 68.000.000 per lo svolgimento d’incarico professionale

Codice 10.2
D.D. 18 ottobre 2000, n. 981

Conferimento al dott. rag. Domenico Parlato di incarico per la verifica dei requisiti economico finanziari ai fini della qualificazione degli esecutori di lavori pubblici. Spesa di L. 25.000.000 o.f.c. (Cap. 23600/2000)

Codice 10.2
D.D. 18 ottobre 2000, n. 986

Esecuzione opere e provviste occorrenti per il restauro, valorizzazione e recupero funzionale del complesso Architettonico del Borgo Castello nel Parco della Mandria. Affidamento a trattativa privata. Spesa di lire 215.600.000 (Cap. 23600/2000)

Codice 10.2
D.D. 19 ottobre 2000, n. 988

Lavori occorrenti per la realizzazione di una passerella metallica presso l’Istituto Elettrotecnico Nazionale di Torino

Codice 10.2
D.D. 20 ottobre 2000, n. 994

Determinazione n. 373 del 6.4.2000. Modifica

Codice 10.2
D.D. 20 ottobre 2000, n. 995

Affidamento del servizio di posteggio e custodia di n. 12 autovetture in dotazione ad uffici regionali alla Ditta Autorimessa Principi di Piemonte di Torino

Codice 10.2
D.D. 20 ottobre 2000, n. 996

Fidejussione bancaria a favore della s.a.s. “San Nicolò” proprietaria dello stabile sito in Torino - Via Pietro Micca 18 - Rinnovo e impegno della spesa di L. 150.000 (10540/2000)

Codice 10.6
D.D. 20 ottobre 2000, n. 997

Autoveicolo regionale targato TO 78658A. Autorizzazione all’Ipla S.p.A. per la demolizione. Spesa di Lire 134.400 (Cap. 10520/2000)

Codice 10.2
D.D. 23 ottobre 2000, n. 1000

Prestazioni di pulizia straordinaria presso i locali sede di uffici e servizi regionali. Spesa di L. 70.445.000 (Cap. 10406/2000)

Codice 10.2
D.D. 23 ottobre 2000, n. 1001

Forniture, opere e prestazioni necessarie per la manutenzione e per la riparazione degli immobili regionali o comunque in uso alla Regione Piemonte, siti in Torino e provincia. Approvazione del secondo verbale di concordamento nuovi prezzi

Codice 10.6
D.D. 23 ottobre 2000, n. 1003

Noleggio di dieci automezzi fuoristrada, per l’emergenza derivate dagli eventi alluvionali dell’ottobre 2000. Affidamento a trattativa privata alla Arval Service Lease S.p.A.. Spesa di Lire 55.200.000 (Cap. 10520/2000)

Codice 10.2
D.D. 23 ottobre 2000, n. 999

Assunzione in locazione di parte del magazzino sito in Narzole (CN) - Via Marconi n. 8 per il ricovero di materiale di proprietà regionale

Codice 10.7
D.D. 24 ottobre 2000, n. 1004

Liquidazione fatture relative alla pubblicazione di avvisi di gare d’appalto alla Ditta “Il Sole 24 Ore” - Milano. Spesa di Lire 38.100.000= o.f.i. (cap. 10390/00 - D.G.R. n. 41-29210 del 24.1.2000)

Codice 10.7
D.D. 24 ottobre 2000, n. 1005

Liquidazione fatture relative alla pubblicazione di avvisi di gare d’appalto alla Ditta R.C.S. Editori S.p.A. - Milano. Spesa di Lire 46.375.200= o.f.i. (cap. 10390/00 D.G.R. n. 41-29210 del 24.1.2000)

Codice 10.7
D.D. 24 ottobre 2000, n. 1006

Liquidazione fatture relative alla pubblicazione di avvisi di gare d’appalto alla Arcus S.r.l. - Milano. Spesa di Lire 33.407.880= o.f.i. (cap. 10390/00 D.G.R. n. 41-29210 del 24.1.2000)

Codice 10.7
D.D. 24 ottobre 2000, n. 1007

Liquidazione fatture relative alla pubblicazione di avvisi di gare d’appalto alla Ditta Publikompass S.p.A. - Torino. Spesa di Lire 16.563.608= o.f.i. (cap. 10390/00 - D.G.R. n. 41-29210 del 24.1.2000)

Codice 10.5
D.D. 26 ottobre 2000, n. 1013

Revoca della determina n. 957 del 10/10/2000, avente per oggetto: installazione di impiantistica di rete locale fonia/dati per la nuova sede regionale - Via Lagrange n. 24 - Torino. Spesa di Lire 52.440.000 o.f.c. (Cap. 10442/2000)

Codice 10.5
D.D. 26 ottobre 2000, n. 1014

Revoca della determina n. 958 del 10.10.2000, avente per oggetto: fornitura e posa di n. 160 punti di rete cablata e di una dorsale per fonia/dati presso la nuova sede regionale di Via Lagrange, 24 - Torino. Spesa di L. 59.580.600 o.f.c. (Cap. 10442/2000)

Codice 10.5
D.D. 26 ottobre 2000, n. 1015

Revoca della determina n. 813 del 08.08.2000 avente per oggetto: fornitura e posa di n. 2 centralini Ericsson BP 250 con equipaggiamenti da installare presso la sede del Corpo Forestale dello Stato e la Sede regionale, decentrati in Novara, Via Dominioni, 4. Spesa complessiva di L. 28.598.400 o.f.c. (Cap. 10440/2000)

Codice 10.7
D.D. 27 ottobre 2000, n. 1018

Licitazione privata per la gestione dei processi formativi per la formazione degli operatori di protezione civile in ambito regionale. Approvazione verbali di gara ed affidamento del servizio alla A.T.I. Elea S.p.A. - Ernst & Young con sede in Ivrea, Corso Massimo D’Azeglio n. 69

Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1027

Attività di supporto al Datore di Lavoro, ex D.Lgs. 626/94, incarico alla s.c.a.r.l. Tecnocons - Via Andrea Doria, 14 - Torino

Codice 10.1
D.D. 6 novembre 2000, n. 1050

Dichiarazione di fuori uso di beni mobili di proprietà regionale e cessione gratuita al Comune di Druento (TO)

Codice 10.7
D.D. 6 novembre 2000, n. 1055

Servizio assicurativo: Lotto 1 - Coperture assicurative RCT/RCO Regione Piemonte; Lotto 2 - Copertura assicurativa civile e amministrativa n. 600 Funzionari regionali verso terzi. Approvazione verbali di gara ed affidamento del servizio alla A.T.I. Assitalia - Assicurazioni Generali S.p.A. relativamente al Lotto 1 e alla Società Lloyd’s Milano per il Lotto 2

Codice 10.2
D.D. 8 novembre 2000, n. 1069

Assunzione in locazione di parte del piano seminterrato dell’immobile sito in Moncalieri (TO), Corso Roma n. 13, da destinare a ricovero arredi ed archivio della Regione Piemonte

Codice 10.5
D.D. 8 novembre 2000, n. 1070

Modifica fornitura energia elettrica Castello Tenuta i Laghi sita in Druento strada Venaria-Fiano. Nuova fornitura per Cascina Oslera e Portineria

Codice 10.6
D.D. 9 novembre 2000, n. 1075

Individuazione componenti commissione tecnica di valutazione delle offerte materiale di cancelleria

Codice 10.1
D.D. 13 novembre 2000, n. 1078

Fuori uso e smaltimento di batterie in dotazione al Settore Prevenzione Territoriale rischio geologico - Area di Torino, Novara e Verbania

Codice 10.6
D.D. 16 novembre 2000, n. 1092

Individuazione componenti commissione tecnica di valutazione delle offerte di faldoni

PERSONALE REGIONALE

Codice 9.7
D.D. 1 settembre 2000, n. 218

Determinazione fondo per l’anno 1999 per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato al personale dirigente ai sensi art. 26 C.C.N.L. 23.12.1999 - area dirigenza

Codice 9.7
D.D. 20 ottobre 2000, n. 261

Incremento dell’impegno di spesa per la liquidazione del trattamento di trasferta al personale regionale (L. 180.000.000 cap. 10250/2000; imp. n. 64)

Codice 21
D.D. 23 ottobre 2000, n. 482

Determinazioni a seguito dell’applicazione del protocollo d’intesa recepito con D.G.R. n. 50-27139 del 24.5.1999

Codice 21
D.D. 23 ottobre 2000, n. 483

Determinazioni a seguito dell’applicazione del protocollo d’intesa recepito con D.G.R. n. 50-27139 del 24.05.1999

Codice 21
D.D. 3 novembre 2000, n. 533

Determinazioni a seguito dell’applicazione del protocollo d’intesa recepito con D.G.R. n. 50-27139 del 24.5.1999

PROTEZIONE CIVILE

Codice S1.5
D.D. 30 novembre 2000, n. 1393

Assegnazione contributi a favore di Enti Locali per attività di Protezione Civile. Capitolo 10920/2000

SANITA’

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 17 - 1533

Affidamento incarico esecuzione prove tecniche per la definizione degli standard di qualità di prodotti di cui al D.M. 27.8.1999, n. 332. Accantonamento ed assegnazione di L. 14.800.000 (cap. 12180/2000) alla Direzione Controllo delle Attività Sanitarie

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 56 - 1571

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 2 di Torino. Atto n. 1268/DG/10/2000 del 06.11.2000 “Rinnovo convenzione tra la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva e l’ASL 2, per l’A.A. 2000/2001, in applicazione del disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Università degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione”. Approvazione

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 57 - 1572

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 21 di Casale Monferrato. Atto n. 1479 del 25.10.2000 “Modifiche alla deliberazione D.G. n. 610 del 5.5.2000 ”Convenzione con l’Università degli Studi di Padova per l’utilizzo dell’U.O.A. Sert quale struttura extrauniversitaria per la formazione degli specializzandi". Approvazione"

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 58 - 1573

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 3 di Torino. Atto n. 1511/007B/2000 del 30.10.2000 “Delib. n. 1042/007B/2000 del 19.07.2000 - Conv. svolg. tirocinii formaz. e orientam. studenti e/o laureati corsi laurea e diploma facoltà Scienze M.F.N. - Presa d’atto del cambiamento del Legale Rappresentante della Facoltà di Scienze M.F.N. dell’Università di Torino e modifica articolo 4 della Convenzione”. Approvazione

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 59 - 1574

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 3 di Torino. Atto n. 1489/003/2000 del 25.10.2000 “Bilancio consuntivo dell’esercizio 1999" come modificato e integrato con atto n. 1556/003/2000 del 14.11.2000. Approvazione

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 60 - 1575

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 17 di Savigliano. Atto n. 1607 del 27.10.2000 “Deliberazione di approvazione del bilancio consuntivo esercizio 1999". Approvazione

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 62 - 1577

Controllo sugli atti delle AA.SS.R.. ASL 1 di Torino. Atto n. 309/15/00 del 24.10.2000 “Disciplinare attuativo del Protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Universita’ degli Studi di Torino - Facolta’ di Medicina e Chirurgia - a.a. 2000-2001: Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica” come rettificato con atto n. 335/15/00 del 22.11.00. Approvazione

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 65 - 1580

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 14 di Omegna. Atto n. 1295 del 30.10.00 “Conv. con il Centro di Psicologia e Analisi Transazionale - Scuola Spec. Psicoterapia Milano per espletamento attività tirocinio obbl. allievi in formaz. in Psicoterapia presso ASL 14 per quadriennio a decorrere A.A. 2000/2001". Approvazione

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 68 - 1583

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 18 di Alba. Atto n. 2299 del 25.10.2000 “Bilancio consuntivo esercizio 1999". Approvazione

D.G.R. 5 dicembre 2000, n. 70 - 1585

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASO S. Luigi di Orbassano. Atto n. 1513 del 27.10.2000 “Deliberazione di approvazione del bilancio consuntivo esercizio 1999". Approvazione

D.G.R. 11 dicembre 2000, n. 80 - 1700

Art. 3, comma 1 - bis del. D.Lgs 502/1992 e s.m.i. Principi e criteri per l’adozione dell’atto aziendale, per l’organizzazione ed il funzionamento delle Aziende Sanitarie Regionali

SPORT

Codice 21.4
D.D. 27 settembre 2000, n. 421

Comitato organizzatore dell’International Roller Marathon 2000. Impegno di Lire 100.000.000 sul cap. 14600/2000 accantonamento n. 100132 del 7.2.2000

Codice 21.4
D.D. 17 ottobre 2000, n. 462

D.G.R. 41-29313 del 7.2.2000 - Affidamento alla F.I.D.A.L. organizzazione cerimonia di consegna delle borse di studio Primo Nebiolo - Spesa Lire 15.000.000= cap. 14620/2000

TURISMO

Codice 21.4
D.D. 4 ottobre 2000, n. 437

Realizzazione catalogo “sciare in Piemonte”. Impegno e liquidazione di Lire 45.092.720 sul cap. 14620/2000 ed affidamento incarico all’Agenzia Regionale per la Promozione Turistica del Piemonte

Codice 21.1
D.D. 10 ottobre 2000, n. 441

Acquisizione supporti fotografici e servizi accessori alla fototeca. Spesa di L. 137.739.600.= cap. 14600/2000

Codice 21.1
D.D. 17 ottobre 2000, n. 463

Modifica determinazione n. 654 del 21.12.1999. Impegno n. 368104 cap. 14600/99

Codice 21.1
D.D. 23 ottobre 2000, n. 487

Determinazione n. 305 del 17.07.2000. Rettifica e annullamento contributo

Codice 21.2
D.D. 31 ottobre 2000, n. 527

Regolamento CE 2081/93 Asse 2 Turismo Misura 2.2 DOCUP 97-99 - Approvazione di perizia suppletiva e di variante - Istanza L.NI 3/98 Comune di S. Carlo Canavese

Codice 21.2
D.D. 31 ottobre 2000, n. 528

Regolamento CE 2081/93 Obiettivo 5b Sottoprogramma IV Misura IV.2 - Approvazione di perizia suppletiva e di variante - Istanza CN 88/96 Comune di Limone Piemonte

Codice 21.2
D.D. 2 novembre 2000, n. 529

Regolamento CE 2081/93 Asse 2 Turismo Misura 2.2 - DOCUP 97-99 - Approvazione di perizia suppletiva e di variante - Istanza VB 32/98 Comune di Ghiffa

Codice 21.3
D.D. 3 novembre 2000, n. 531

Approvazione di un corso per animatori turistici organizzato dalla 9° circoscrizione del Comune di Torino

Codice 21.3
D.D. 3 novembre 2000, n. 532

L.R. 29/9/1994 n. 41 art. 17 - Iscrizione nell’elenco regionale delle Scuole di Alpinismo e di Sci Alpinismo, della Scuola Italiana di Alpinismo, Sci Alpinismo Arrampicata denominata “Alpi Marittime”

Codice 21.2
D.D. 10 novembre 2000, n. 548

Regolamento CE 2081/93 Asse 2 Turismo - Misura 2.2A - Approvazione di perizia di variante tecnica e suppletiva in corso d’opera - Istanza TO 27/98 - Comune di Orbassano

Codice 21.2
D.D. 10 novembre 2000, n. 549

Regolamento CE 2081/93 Asse 2 Turismo - Misura 2.2 - Approvazione di perizia suppletiva e di variante in corso d’opera - Istanza VB 14/98 Comune di Anzola d’Ossola

Codice 21.2
D.D. 10 gennaio 2001, n. 1

Legge Regionale 8.7.1999 n. 18 “Interventi regionali a sostegno dell’offerta turistica” “Programma annuale degli interventi 2000" - Approvazione della graduatoria e concessione dei contributi

TUTELA DELL’AMBIENTE

Codice 22.6
D.D. 7 dicembre 2000, n. 740

Schemi domande autorizzazione all’esercizio ex art. 28 D.Lgs n. 22/97 e s.m.i.. Adeguamento D.D. n. 39 del 4.2.1999 e n. 409 del 10.9.1999 ai sensi D.G.R. n. 14-1234 del 6.11.2000

D.G.R. 18 dicembre 2000, n. 61 - 1774

Procedure e contenuti per la Valutazione di Impatto Ambientale del piano degli interventi per i Giochi Olimpici Invernali “Torino 2006" - Adozione ai sensi dell’art. 1, comma 4 L. 285/00

TUTELA DEL SUOLO

Codice 20.4
D.D. 5 ottobre 2000, n. 130

Manutenzione straordinaria su attrezzature del laboratorio geotecnico della Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione. Fattura n. 71/2000 del 18/9/2000 di L. 480.000 della Ditta. Geom. Fernando Belladonna. Spesa L. 480.000 (cap. 10810/2000)

Codice 20.5
D.D. 16 ottobre 2000, n. 138

Legge 9.07.1908 n. 445 e sue successive modificazioni ed integrazioni. Legge 2.02.1974 n. 64 - art. 2. Lavori di restauro e risanamento di edificio residenziale in via Principe Amedeo, n. 8. Istanza della Signora Gianoglio Elia. Comune di Montaldo Scarampi (AT)

Codice 20.5
D.D. 16 ottobre 2000, n. 139

Legge 9.07.1908 n. 445 e sue successive modificazioni ed integrazioni. Legge 2.02.1974 n. 64 - art. 2. Lavori di completamento fabbricato ad uso civile abitazione con recupero di locali ex rurali ad uso residenziale, siti in Via G.B. Binello n. 87. Istanza della Signora Clara Marchetti. Comune di Montaldo Scarampi (AT)

Codice 20.1
D.D. 23 ottobre 2000, n. 141

Autorizzazione al Comune di Pinerolo, ai sensi dell’art. 18 della legge 64/1974, per la realizzazione “Nuovo Centro Congressi”

URBANISTICA

Codice 19.8
D.D. 27 settembre 2000, n. 112

Contributi in conto capitale ai Comuni, loro consorzi e Comunità Montane per la formazione degli strumenti urbanistici e per il funzionamento degli uffici intercomunali di piano. Erogazione dei saldi ai Comuni aventi titolo. Impegno di spesa di L. 18.123.880 (capitolo 26640/00)

Codice 19.8
D.D. 4 ottobre 2000, n. 130

Art. 7, comma 3 bis, della L. 35/95. Erogazione di contributi integrativi ai Comuni alluvionati di cui ai D.P.C.M. 26 e 29 novembre 1994. Impegno di spesa di L. 50.811.250 (capitolo 15083/00)

Codice 19.1
D.D. 9 ottobre 2000, n. 133

Affidamento di incarico per lo svolgimento di una specifica ricerca sui temi delle riforme urbanistiche. Spesa di Lire 30.000.000 (cap. 10870/00)

USI CIVICI

D.G.R. 7 gennaio 2001, n. 25 - 1910

Nuove disposizioni in materia di usi civici

Codice 10.7
D.D. 19 ottobre 2000, n. 989

Comune di Premia (VCO). Mutamento temporaneo di destinazione d’uso, con concessione amministrativa novantanovennale, con relativa costituzione di servitù di passaggio, a favore della Soc. “SNAM S.p.A.” dei terreni comunali gravati da uso civico, per complessivi mq. 61.550, per consentire il passaggio del nuovo metanodotto internazionale “Passo Gries - Mortara”. Autorizzazione

Codice 10.7
D.D. 19 ottobre 2000, n. 990

Comuni di Giaglione - Oulx (TO). Realizzazione impianto Idroelettrico denominato Pont Ventoux - Susa in parte su terreni di uso civico. Autorizzazione

Codice 10.7
D.D. 27 ottobre 2000, n. 1017

Comune di Santa Maria Maggiore (VCO). Mutamento temporaneo novantanovennale di destinazione d’uso, di parte di complessivi mq. 1.530 dei terreni comunali gravati da uso civico distinti al NCT Fg. 37 mapp. 427 - 430 - 432 - 435 per consentire la realizzazione di un parcheggio pubblico. Autorizzazione

Codice 10.7
D.D. 6 novembre 2000, n. 1052

Comune di Caselette (TO). Mutamento temporaneo di destinazione d’uso, con concessione amministrativa cinquantennale, a favore di terzi di porzione di mq. 150.000 del terreno comunale gravato da uso civico distinto al NCT Part. 203 Fg. 1 mapp. 5 per ristrutturazione del Parco Turistico - ricreativo del Musinè. Autorizzazione

Codice 10.7
D.D. 6 novembre 2000, n. 1053

Comune di Oulx (TO). Sdemanializzazione, per la successiva alienazione alla Soc. ENEL, di porzione di mq. 60 del terreno comunale gravato da uso civico distinto al NCT Fg. 22 mapp. 419 (ex 50/c), per costruzione cabina elettrica di trasformazione al servizio della Fraz. Beaume. Autorizzazione

Codice 10.7
D.D. 14 novembre 2000, n. 1083

Comune di Montecrestese (VCO). Nomina di Perito Istruttore per revisione progetto di legittimazione di terreni del demanio civico già redatto dal Geom. D. Marrone in data 10/02/1992

ZOOTECNIA

Codice 12.1
D.D. 16 ottobre 2000, n. 149

L.R. 63/78, art. 17, i). Manifestazioni zootecniche a carattere regionale. Erogazione contributi forfettari. Lire 75.000.000. Cap. 13260/2000

Codice 12.1
D.D. 16 ottobre 2000, n. 150

L.R. 63/78, art. 17, i). Manifestazioni zootecniche a carattere regionale. Erogazione contributi forfettari. Lire 40.000.000. Cap. 13260/00

Codice 12.1
D.D. 25 ottobre 2000, n. 159

L.R. 63/78, art. 16. Acconto alle Associazioni Provinciali Allevatori per la tenuta dei Libri Genealogici e l’effettuazione dei controlli funzionari anno 2000 L. 1.532.108.000. Cap. 13060/2000

Codice 12.1
D.D. 25 ottobre 2000, n. 160

L.R. 63/78, art. 16. Acconto alle Associazioni Provinciali Allevatori per la tenuta dei Libri Genealogici e l’effettuazione dei controlli funzionari anno 1999 L. 1.500.000.000. Cap. 13060/2000

Codice 12.1
D.D. 25 ottobre 2000, n. 161

L.R. 63/78, art. 16. Acconto alle Associazioni Provinciali Allevatori per la tenuta dei Libri Genealogici e l’effettuazione dei controlli funzionari anno 1998 L. 900.000.000. Cap. 13060/2000

Codice 14
D.D. 2 ottobre 2000, n. 894

D.G.R. n. 9 - 29911 del 13.4.2000. Spese di rappresentanza relative alla partecipazione a manifestazioni e fiere zootecniche. Impegno di L. 1.039.500 sul capitolo 10050 del bilancio regionale per l’anno 2000





Parte I
ATTI DELLA REGIONE


LEGGI E REGOLAMENTI

Decreto del Presidente della Giunta Regionale 15 gennaio 2001, n. 1/R.

Regolamento regionale recante: “Uso del marchio ‘Piemonte Eccellenza Artigiana’”

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Visto l’articolo 121 della Costituzione come modificato dalla legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1;

Visto l’articolo 29 della legge regionale 9 maggio 1997, n. 21;

Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 4-1714 del 14 dicembre 2000;

Preso atto che il Commissario di Governo ha apposto il visto

emana

il seguente regolamento:

REGOLAMENTO D’USO DEL MARCHIO
“PIEMONTE ECCELLENZA ARTIGIANA”

Art. 1.

(Finalità)

1. La stesura del presente regolamento si inserisce nel quadro normativo del capo IV della legge regionale 9 maggio 1997, n. 21 (Norme per lo sviluppo e la qualificazione dell’artigianato) predisposto dalla Regione Piemonte per la valorizzazione, la tutela, la promozione e lo sviluppo delle lavorazioni artigiane che presentano elevati requisiti di carattere artistico o che estrinsecano valori economici collegati alla tipicità dei materiali impiegati, delle tecniche di lavorazione, dei luoghi di origine o alla cultura anche di derivazione locale.

Art. 2.

(Azioni)

1. Tra le azioni e gli strumenti che la legge regionale indica per perseguire le finalità di cui sopra, all’articolo 28 si individua come fondamentale il riconoscimento, da parte delle Commissioni provinciali per l’Artigianato, di quelle imprese che, avendo i requisiti definiti dai Disciplinari di Produzione dei settori individuati con deliberazione della Giunta regionale n. 27-24980 del 6 luglio 1998, ottengono idonea annotazione nell’Albo delle imprese artigiane.

Art. 3.

(Interventi)

1. Tra gli interventi, di cui all’articolo 29 della l.r. 21/1997, è prevista la realizzazione di un marchio di qualità.

Art. 4.

(Denominazione)

1. Con la denominazione “Eccellenza Artigiana” si intende indicare l’impresa che ha ottenuto il riconoscimento e l’annotazione, ai sensi dell’articolo 28 della l.r. 21/1997

Art. 5.

(Soggetti autorizzati all’utilizzo della denominazione)

1. Ottengono tale denominazione quelle imprese e quei consorzi che, previo accertamento da parte delle Commissioni provinciali per l’artigianato, competenti per territorio, della rispondenza dei requisiti con i relativi disciplinari di produzione, avendo avuto l’approvazione, sono state annotate all’Albo delle imprese artigiane, quali imprese di “eccellenza artigiana”.

Art. 6.

(Marchio)

1. Il marchio è stato realizzato per rappresentare ed esaltare lo storico ed imprescindibile intreccio tra l’artigianato e la cultura, le tradizioni e lo sviluppo del Piemonte.

2. Il marchio (in bianco e nero e a colori) che si allega come parte integrante del presente regolamento risulta costituito da un rettangolo a bordo nero contenente a sinistra lo stemma della Regione Piemonte, a destra il simbolo specifico dell’artigianato artistico, con al centro il logo “Piemonte Eccellenza Artigiana”, accompagnato dalla base-line “Perché la qualità riconosciuta sia riconoscibile”.

3. Ferma restando l’immagine grafica come sopra descritta, l’impresa è autorizzata ad utilizzare il marchio nella versione a colori o in bianco e nero nelle dimensioni più confacenti alle diverse esigenze.

Art. 7.

(Registrazione marchio)

1. La registrazione del marchio avviene ai sensi della normativa vigente.

Art. 8.

(Soggetti autorizzati all’utilizzo del marchio)

1. L’utilizzo del marchio è riservato in via esclusiva alle imprese che ottengono il riconoscimento di “Eccellenza artigiana” ai sensi dell’articolo 28 della l.r. 21/1997.

2. L’impresa è autorizzata a utilizzare il marchio dal momento dell’annotazione effettuata ai sensi dell’articolo 28 della l.r. 21/1997 e delle relative procedure di attuazione.

3. Le modalità di utilizzazione del marchio sono disciplinate dal presente regolamento.

4. L’impresa di “eccellenza artigiana” deve utilizzare il marchio nella forma e con le modalità anche grafiche previste, senza modificazione di sorta, esclusivamente per la propria impresa, essendo esclusa la facoltà di autorizzare terzi, compresi eventuali subfornitori ad utilizzare il marchio in qualunque modo o forma.

Art. 9.

(Modalità di utilizzo del marchio)

1. L’uso e la pubblicizzazione del marchio può avvenire unicamente:

a) in ogni documento di presentazione dell’impresa (quali ad esempio, carta intestata, biglietto da visita e fatture);

b) in ogni iniziativa commerciale o pubblicitaria;

c) negli stand presso fiere ed esposizioni;

d) nel contesto dell’insegna dei propri laboratori.

Art. 10.

(Controlli e vigilanza)

1. Le Commissioni provinciali per l’Artigianato, nell’ambito delle proprie competenze attinenti alla corretta tenuta dell’Albo delle imprese artigiane, possono in ogni momento verificare il permanere in capo all’impresa che abbia ottenuto il riconoscimento di “eccellenza artigiana” dei requisiti richiesti dai rispettivi disciplinari di produzione.

2. In caso di perdita dei requisiti richiesti dai disciplinari, la Commissione provinciale per l’Artigianato competente territorialmente, provvede ai sensi dell’articolo 45 della l.r. 21/1997 alla cancellazione dell’annotazione dell’impresa dall’Albo, sentito in ogni caso l’interessato.

3. Le Commissioni provinciali per l’Artigianato vigilano inoltre sull’osservanza del presente regolamento, sull’utilizzo del marchio da parte delle imprese.

4. Qualora si riscontri la non conformità dell’utilizzazione del marchio al regolamento d’uso ed alle prescrizioni dei disciplinari, la Commissione competente territorialmente diffida l’impresa dall’utilizzo in maniera irregolare del marchio invitandola ad adeguarsi al presente regolamento.

Art. 11.

(Parere UE)

1. Ogni utilizzo del marchio “Piemonte Eccellenza Artigiana” rilevante ai fini commerciali è sospeso fino al conseguimento del parere favorevole dell’Unione europea.

Il presente regolamento regionale sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.

Torino, addì 15 gennaio 2001

Enzo Ghigo

Allegato A
(Art. 6)
(Fare riferimento al file PDF)










DECRETI DEL PRESIDENTE
DELLA GIUNTA REGIONALE

Decreto del Presidente della Giunta Regionale 7 gennaio 2001, n. 1

Legge regionale 12 novembre 1986 n. 46 e successive modificazioni ed integrazioni - Nomina della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra uomo e donna

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

(omissis)

decreta

la Commissione regionale per la realizzazione delle Pari Opportunità fra Uomo e Donna, istituita dalla legge regionale 12 novembre 1986 n. 46, integrata dalla legge regionale 22 luglio 1991 n. 33 e modificata e integrata dalla legge regionale 9 novembre 1995 n. 77, è costituita come segue:

Barbero Chiara (omissis)

Cascarano Patrizia (omissis)

Corbisiero Barbara (omissis)

Dessanay Ivana (omissis)

Eula Monica (omissis)

Fantini Silvana (omissis)

Mantini Anna (omissis)

Minervini Calandri Marta (omissis)

Pampuro Luciana (omissis)

Pellerino Mariagrazia (omissis)

Picco Valeria (omissis)

Rainero Antonella (omissis)

Rolle Giovanna (omissis)

Siliquini Valeria (omissis)

Simonetti Laura (omissis)

Ribichini Eufemia (omissis)

Saroglia Giuseppina (omissis)

Seia Carmen (omissis)

La Commissione, ai sensi dell’art. 5 comma 2 della L.R. 46/86, elegge nel proprio ambito una Presidente, cui spetta i lavori della Commissione stessa, nonchè due vicepresidenti.

La Commissione scade con il termine della legislatura, ai sensi dell’art. 4 della L.R. 46/86; la durata della carica e dei relativi poteri è disciplinata dall’art. 19 della legge regionale 23 marzo 1995 n. 39.

In caso di dimissioni di una delle competenti della Commissione il Consiglio Regionale provvede alla sostituzione entro il termine di 60 giorni dalla data delle dimissioni, ai sensi dell’art. 3, comma 4, della L.R. 46/86.

Le componenti della Commissione e le esperte/i - di cui può avvalersi ai sensi dell’art. 5 comma 3 della L.R. 46/86 - hanno diritto alla corresponsione dell’indennità prevista dalla Legge regionale 2 luglio 1976 n. 33.

Ai sensi dell’art. 5 comma 1 della L.R. 46/86, la Commissione esercita le sue funzioni in piena autonomia; può avere rapporti esterni e assumere iniziative di partecipazione, informazione e consultazione.

La Commissione ha sede presso l’Assessorato all’Industria, Lavoro, Formazione Professionale; opera nell’ambito della Direzione Formazione Professionale e Lavoro - Via Pisano, 6 10152 Torino.

La Regione fornisce la struttura a supporto della Commissione, nonchè i mezzi idonei al funzionamento della stessa, come prevede  l’art. 9 della L.R. 46/86.

Alla Commissione è assegnato  un proprio capitolo di bilancio ai sensi dell’art. 10 della L.R. 46/86.

Enzo Ghigo



Decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 gennaio 2001, n. 2

Nomina della Commissione Regionale della cooperazione (L.R. 24/78)

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

(omissis)

decreta

che la Commissione Regionale della cooperazione, di cui all’art. 1 della L.R. 24/78, è così composta:

- Presidente: Giovanni Carlo Laratore, Assessore regionale competente in materia di cooperazione, delegato dal Presidente della Giunta Regionale;

- Cristiana Poggio, Giacomino Taricco, Giancarla Berta, in rappresentanza della Confederazione cooperative italiane (designati con lettera del 21/9/00, prot. n. 46110/15.10 del 28.9.2000);

- Ernesto Dalle Rive, Alberto Fasciolo, Paola Raviola, in rappresentanza della Lega nazionale cooperative mutue (designati con lettera del 12/10/2000, prot. n. 49400/15.10 del 20.10.2000);

- Bruno Poy, Roberto Tuninetti, Roberto Arscone, in rappresentanza dell’Unione nazionale cooperative italiane (designati con lettera del 24.11.2000, prot. n. 55037/15.10 del 27.11.2000);

- Stefano Scavino, Lucia Bergamin, Nicola Pantaleo, in rappresentanza dell’Associazione generale cooperative italiane (designati con lettera del 27/9/2000, prot. n. 46889/15.10 del 4.10.2000);

- Daniele Galli, Cesare Maurizio Valvo, Rosa Anna Costa, Antonino Saitta, Carmelo Palma, in rappresentanza del Consiglio Regionale del Piemonte (nominati con D.C.R. n. 38-30236 del 26.10.2000);

f) Vittorio Ferrero, in rappresentanza dell’I.R.E.S. (designato con lettera del 28.11.2000, prot. n. 57634/15.10 del 18.12.2000);

g) Loredana Cappelli, in rappresentanza della Finpiemonte (designata con lettera prot. n. 58422/15.10 del 21.12.2000).

Le funzioni di segretario della Commissione saranno svolte dalla Sig.ra Susanna Barreca, funzionario regionale in servizio presso il Settore Sviluppo dell’Imprenditorialità dell’Assessorato, all’Artigianato, Cooperazione, Cave e Torbiere, Autonomie Locali, Polizia locale.

Torino, 9 gennaio 2001

Enzo Ghigo



Decreto del Presidente della Giunta Regionale 9 gennaio 2001, n. 3

Accordo di Programma per il trasferimento del 1º RE.LO.SU. della Caserma “Gamerra” di Venaria Reale (TO) alla Caserma “Morelli di Popolo” di Torino (art. 34, D.Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000)

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

(omissis)

decreta

E’ adottato l’Accordo di Programma, con i relativi allegati, avente ad oggetto il trasferimento del 1º RE.LO.SU. della Caserma “Gamerra” di Venaria Reale (TO) alla Caserma “Morelli di Popolo” di Torino, sottoscritto per il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, dal Soprintendente per i Beni Ambientali e Architettonici, per la Regione Piemonte dal Direttore Regionale Patrimonio e Tecnico, per il Ministero delle Finanze dal Responsabile dell’Ufficio del Demanio di Torino, per il Ministero della Difesa dal Comandante del Comando Militare Regionale Piemonte.

La vigilanza e il controllo sull’esecuzione dell’Accordo e gli eventuali interventi sostitutivi sono esercitati dal Comitato Vigilanza. Il Comitato è composto dal Soprintendente per i Beni Ambientali e Architettonici, per la Regione Piemonte dal Direttore Regionale Beni Culturali, dal Responsabile dell’Ufficio del Demanio di Torino e dal Vice Comandante del Comando Militare Regionale Piemonte.

L’art. 9 dell’Accordo di Programma individua il Direttore Regionale Patrimonio e Tecnico quale responsabile del procedimento attuativo dell’Accordo.

Il presente provvedimento è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte.

Torino, 9 gennaio 2001

Enzo Ghigo


DELIBERAZIONI
DELLA GIUNTA REGIONALE

Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 17 - 1533

Affidamento incarico esecuzione prove tecniche per la definizione degli standard di qualità di prodotti di cui al D.M. 27.8.1999, n. 332. Accantonamento ed assegnazione di L. 14.800.000 (cap. 12180/2000) alla Direzione Controllo delle Attività Sanitarie

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

1. Di accantonare ed assegnare alla Direzione Controllo delle Attività sanitarie la somma di L. 11.500.000 + IVA (20%) per un importo totale di L. 14.800.000 , sul capitolo 12180 del Bilancio 2000, per le finalità di cui in premessa.

2. Di incaricare la Direzione 29 - Controllo delle Attività Sanitarie - ad adottare tutti gli ulteriori adempimenti necessari e conseguenti.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 18 - 1534

L.R. 11.11.98 n. 32. Erogazione contributi al Comune di Mosso (BI). Prenotazione di spesa L. 30.000.000 (cap. 10915/2001)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

sulla base delle motivazioni espresse in premessa ed ai sensi della l.r. 11 novembre 1998, n. 32, di prenotare la somma di L. 30 milioni sul capitolo 10915 (P. 100103) del bilancio pluriennale, relativamente all’anno 2001 per l’erogazione di contributi pari a L. 30 milioni riconosciuti, per il terzo anno successivo alla fusione, dalla Regione Piemonte al nuovo Comune di “Mosso”, istituito nella provincia di Biella mediante fusione dei Comuni di Mosso S. Maria e Pistolesa.

La predetta somma di L. 30 milioni, assegnata alla Direzione Affari istituzionali e processo di delega, verrà impegnata con successiva determinazione dirigenziale e verrà erogata al nuovo Comune di “Mosso” il 1° gennaio 2001.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 19 - 1535

Interpretazione della D.G.R. 54-873 del 18/9/2000 relativa a: Criteri e modalità per la distribuzione del fondo di cui all’art. 8 della L.R. 26/4/2000, n. 44

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di precisare, relativamente alla lettera A) del punto 1° del dispositivo della D.G.R. n. 54-873 del 18/9/2000, che il contributo annuale concedibile per ciascuno degli anni 2000-2001, è da intendersi pari al 60% di quello concesso per l’anno 1999 anche per le altre forme associative che gestiscono altre funzioni e/o servizi comunali e che ottengano il provvedimento regionale di deroga di cui all’art. 6 della L.R. 44/2000.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 21 - 1537

Assegnazione risorse finanziarie alla Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro destinate al riscatto di attrezzature mediante accantonamento della somma di L. 32.000.000.= sul Cap. 20290 del Bilancio 2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di assegnare, ai sensi della L.R. 51/97, la somma di L. 32.000.000.= alla Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro destinata al riscatto delle attrezzature come previsto dalle deliberazioni in premessa richiamate.

Alla spesa di L. 32.000.000.= si fa fronte con accantonamento sul Capitolo 20290 del Bilancio 2000 (n. 101147/Acc).

Il Responsabile della Direzione Formazione Professionale - Lavoro, ai sensi dell’art.23 della L.R. 51/97, provvederà, mediante propria determinazione, ad assumere i necessari impegni di spesa.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 53 - 1568

Accantonamento ed assegnazione alla struttura speciale Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale della somma di L.1.530.000.000 per l’attività 2000 del Settore Affari Internazionali e Comunitari. Capp. 11045, 11892, 11990, 20570 (bilancio 2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

Per le motivazioni illustrate in premessa:

- di accantonare e di assegnare alla Struttura speciale “Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale” le somme di seguito elencate per la realizzazione degli interventi da realizzarsi nel corso dell’anno 2000 dalla Struttura stessa per il tramite del Settore Affari Internazionali e Comunitari:

11892

Spese dirette per il finanziamento degli interventi in materia di movimenti migratori (L.R. 1/87)

L. 50.000.000 Acc. 101184

11990

Interventi in materia di movimenti migratori (L.R. 1/87)

L. 50.000.000 Acc. 101185

11045

Fondo per la realizzazione di progetti individuati nel piano annuale per gli interventi a favore dei giovani e per l’Istituzione dell’Osservatorio giovanile (L.R. 16/95)

L. 1.400.000.000 Acc. 101186

20570

Interventi per l’incentivazione dell’attività produttiva degli emigrati che rientrano (art. 14 della L.R. 1/87)

L. 30.000.000 Acc. 101187

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 56 - 1571

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 2 di Torino. Atto n. 1268/DG/10/2000 del 06.11.2000 “Rinnovo convenzione tra la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva e l’ASL 2, per l’A.A. 2000/2001, in applicazione del disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Università degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione”. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 2 di Torino n. 1268/DG/10/2000 del 06.11.2000 avente ad oggetto “Rinnovo convenzione tra la Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina preventiva e l’ASL 2, per l’A.A. 2000/2001, in applicazione del disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Università degli Studi di Torino per le Scuole di Specializzazione”;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 57 - 1572

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 21 di Casale Monferrato. Atto n. 1479 del 25.10.2000 “Modifiche alla deliberazione D.G. n. 610 del 5.5.2000 ”Convenzione con l’Università degli Studi di Padova per l’utilizzo dell’U.O.A. Sert quale struttura extrauniversitaria per la formazione degli specializzandi". Approvazione"

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 21 di Casale Monferrato n. 1479 del 25.10.2000 avente ad oggetto “Modifiche alla deliberazione D.G. n. 610 del 5.5.2000: ”Convenzione con l’Università degli Studi di Padova per l’utilizzo dell’U.O.A. Sert quale struttura extrauniversitaria per la formazione degli specializzandi";

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 58 - 1573

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 3 di Torino. Atto n. 1511/007B/2000 del 30.10.2000 “Delib. n. 1042/007B/2000 del 19.07.2000 - Conv. svolg. tirocinii formaz. e orientam. studenti e/o laureati corsi laurea e diploma facoltà Scienze M.F.N. - Presa d’atto del cambiamento del Legale Rappresentante della Facoltà di Scienze M.F.N. dell’Università di Torino e modifica articolo 4 della Convenzione”. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 3 di Torino n. 1511/007B/2000 del 30.10.2000 avente ad oggetto “Delibera n. 1042/007B/2000 del 19.07.2000 ad oggetto ”Convenzione per lo svolgimento di tirocini di formazione ed orientamento per studenti e/o laureati dei corsi di laurea e di diploma della Facoltà di Scienze M.F.N. di Torino e l’Azienda Sanitaria Locale 3 di Torino". Presa d’atto del cambiamento del Legale Rappresentante della Facoltà di Scienze M.F.N. dell’Università di Torino e modifica articolo 4 della convenzione";

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 59 - 1574

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 3 di Torino. Atto n. 1489/003/2000 del 25.10.2000 “Bilancio consuntivo dell’esercizio 1999" come modificato e integrato con atto n. 1556/003/2000 del 14.11.2000. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 3 di Torino n. 1489/003/2000 del 25.10.2000 avente ad oggetto “Bilancio consuntivo dell’esercizio 1999", come modificato e integrato con atto n. 1556/003/2000 del 14.11.2000 in quanto l’allegato Bilancio, parte integrante e sostanziale del medesimo, risulta redatto in conformità ai principi contabili di cui alla l.r. 18 gennaio 1995, n. 8 ed alle linee guida di cui alle DD.G.R. nn. 29-24445 del 28.4.1998, 1-28836 del 30.11.1999 e 2-448 del 13.7.2000;

* di prendere atto che le risultanze contabili evidenziano una perdita di esercizio pari a L. 19.704.058.473 rinviando ai successivi provvedimenti statali e regionali di cui in premessa;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 60 - 1575

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 17 di Savigliano. Atto n. 1607 del 27.10.2000 “Deliberazione di approvazione del bilancio consuntivo esercizio 1999". Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’A.S.L. 17 di Savigliano n. 1607 del 27.10.2000 avente ad oggetto “Deliberazione di approvazione del bilancio consuntivo esercizio 1999" in quanto l’allegato Bilancio, parte integrante e sostanziale del medesimo, risulta redatto in conformità ai principi contabili di cui alla l.r. 18 gennaio 1995, n. 8 ed alle linee guida di cui alle DD.G.R. nn. 29-24445 del 28.4.1998, 1-28836 del 30.11.1999 e 2-448 del 13.7.2000;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 62 - 1577

Controllo sugli atti delle AA.SS.R.. ASL 1 di Torino. Atto n. 309/15/00 del 24.10.2000 “Disciplinare attuativo del Protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Universita’ degli Studi di Torino - Facolta’ di Medicina e Chirurgia - a.a. 2000-2001: Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica” come rettificato con atto n. 335/15/00 del 22.11.00. Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 1 di Torino n. 309/15/00 del 24.10.2000 avente ad oggetto “Disciplinare attuativo del protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e l’Università degli Studi di Torino - Facoltà di Medicina e Chirurgia - a.a.2000-2001: Scuola di Specializzazione in Patologia Clinica” come rettificato con atto n. 335/15/00 del 22.11.2000 ;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 65 - 1580

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 14 di Omegna. Atto n. 1295 del 30.10.00 “Conv. con il Centro di Psicologia e Analisi Transazionale - Scuola Spec. Psicoterapia Milano per espletamento attività tirocinio obbl. allievi in formaz. in Psicoterapia presso ASL 14 per quadriennio a decorrere A.A. 2000/2001". Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’ASL 14 di Omegna n. 1295 del 30.10.2000 avente ad oggetto “Convenzione con il centro di Psicologia e Analisi Transazionale - Scuola di Specializzazione in Psicoterapia di Milano per l’espletamento di attività di tirocinio obbligatorio di allievi in formazione in Psicoterapia presso l’ASL 14 di Omegna per la durata di un quadriennio a decorrere dall’Anno Accademico 2000/2001";

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 68 - 1583

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASL 18 di Alba. Atto n. 2299 del 25.10.2000 “Bilancio consuntivo esercizio 1999". Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’A.S.L 18 di Alba n. 2299 del 25.10.2000 avente ad oggetto “Bilancio consuntivo esercizio 1999" in quanto l’allegato Bilancio, parte integrante e sostanziale del medesimo, risulta redatto in conformità ai principi contabili di cui alla l.r. 18 gennaio 1995, n. 8 ed alle linee guida di cui alle DD.G.R. nn. 29-24445 del 28.4.1998, 1-28836 del 30.11.1999 e 2-448 del 13.7.2000;

* di prendere atto che le risultanze contabili evidenziano una perdita di esercizio pari a £ 13.234.979.364 rinviando ai successivi provvedimenti statali e regionali di cui in premessa;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 70 - 1585

Controllo sugli atti delle AA.SS.RR.. ASO S. Luigi di Orbassano. Atto n. 1513 del 27.10.2000 “Deliberazione di approvazione del bilancio consuntivo esercizio 1999". Approvazione

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

* di approvare l’atto dell’A.S.O S. Luigi di Orbassano n. 1513 del 27.10.2000 avente ad oggetto “Deliberazione di approvazione del bilancio consuntivo esercizio 1999" in quanto l’allegato Bilancio, parte integrante e sostanziale del medesimo, risulta redatto in conformità ai principi contabili di cui alla l.r. 18 gennaio 1995, n. 8 ed alle linee guida di cui alle DD.G.R. nn. 29-24445 del 28.4.1998, 1-28836 del 30.11.1999 e 2-448 del 13.7.2000;

* di prendere atto che le risultanze contabili evidenziano una perdita di esercizio pari a £ 5.751.798.860 rinviando ai successivi provvedimenti statali e regionali di cui in premessa;

* la comunicazione all’Azienda Sanitaria avverrà con le modalità e nei termini previsti dalla l.r. n. 31 del 30.6.1992 e successive modificazioni.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 86 - 1601

Sostegno regionale in conto interessi su interventi di ristrutturazione degli immobili di Societa’ di Mutuo Soccorso. Accantonamento di lire 400.000.000 (cap. 20462/2000)

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di autorizzare l’accantonamento (A. 101163) della somma di lire 400.000.000 a favore della Direzione Regionale ai Beni Culturali per contributi di sostegno in conto interessi su interventi di ristrutturazione degli immobili di Società di Mutuo soccorso, secondo quanto in premessa descritto.

All’accantonamento di L.400.000.000 si fa fronte sul capitolo 20462 inerente contributi di sostegno regionale in conto interessi su interventi di ristrutturazione degli immobili di Società di Mutuo Soccorso.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 87 - 1602

Contributi alle Societa’ di Mutuo Soccorso e Cooperative ex Societa’ di Mutuo Soccorso per interventi sugli immobili. Accantonamento di lire 1.000.000.000 (cap. 20460/2000)

A relazione dell’ Assessore Leo :

La L.R. n. 24 del 9 aprile 1990, che riconosce e promuove i valori storici, sociali e culturali delle Società di Mutuo Soccorso piemontesi, dispone interventi finanziari per il recupero e l’utilizzo sociale del patrimonio delle medesime.

Per l’attuazione di tali fini all’art. 2, comma 1, vengono previsti contributi in conto capitale per la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria degli immobili di proprietà delle Società, nonchè per il rinnovo degli arredi, degli impianti e dei beni strumentali connessi all’attività sociale.

Per accedere a tali contributi è previsto che i soggetti interessati presentino regolare domanda alla Regione Piemonte con le modalità ed entro i termini stabiliti dalla sopra citata legge.

L’assegnazione e la quantificazione dei contributi deve tener conto dei seguenti criteri:

* misure di assegnazione previste dall’art. 2 della legge 24/90 e successiva modifica;

* numero di richieste presentate dalle varie province;

* entità della spesa prevista per gli interventi;

* eventuali finanziamenti già concessi negli ultimi anni in base alla legge medesima e importo di tali finanziamenti;

* disponibilità finanziarie ad integrazione della quota di spettanza della Società;

* attività svolta dalla Società in termini qualitativi e quantitativi;

* partecipazione della Societa’ alle iniziative a livello regionale e ai programmi del Centro per lo studio e la documentazione delle Societa’ di mutuo soccorso;

* necessita’ di procedere al completamento di interventi avviati.

Vista la L.R. 55 del 27.11.2000 di variazione Bilancio 2000 e pluriennale 2000/2002.

Ritenuto di demandare a successiva determinazione tale assegnazione di contributi, vista la disponibilità sul capitolo 20460 dell’assestamento di bilancio 2000 si rende necessario procedere all’accantonamento della somma di L. 1.000.000.000 disponibile su tale capitolo.

Tutto ciò premesso e considerato, la Giunta Regionale, unanime,

delibera

- di approvare i criteri di assegnazione dei contributi alle Società di Mutuo Soccorso, di cui in premessa;

- di autorizzare l’accantonamento (A. 101162) della somma di L. 1.000.000.000 a favore della Direzione Regionale ai Beni Culturali per contributi alle Società di Mutuo Soccorso e Cooperative ex Società di Mutuo Soccorso per interventi sugli immobili secondo i criteri in premessa descritti;

- all’accantonamento di L. 1.000.000.000 si fa fronte sul capitolo 20460 inerente contributi alle Società di Mutuo Soccorso e Cooperative ex Società di Mutuo Soccorso per interventi sugli immobili.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 88 - 1603

Interventi di recupero e restauro del patrimonio culturale. Prenotazione a favore della Direzione ai Beni Culturali delle somme di L.500.000.000 sul cap. 20465/2001, di L. 500.000.000 sul cap. 20465/2002 e di L. 250.000.000 sul cap. 20395/2001 del Bilancio Pluriennale 2000-2002

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

- di autorizzare, per le motivazioni indicate in premessa, le seguenti prenotazioni, a favore della Direzione ai Beni Culturali, sul bilancio pluriennale 2000-2002:

* L. 500.000.000 (P.101114) sul capitolo 20465/2001 a favore della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti per interventi di ristrutturazione, riqualificazione e restauro di Palazzo Mazzetti;

* L. 500.000.000 (P. 100032) sul capitolo 20465/2002 a favore della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti per la prosecuzione del medesimo intervento;

* L. 250.000.000 (P. 101115) sul capitolo 20395/2001 a favore dei Comuni di Carignano (TO) per interventi di edilizia ed impiantistica nel teatro/sala polivalente sito nell’area dell’ex lanificio Bona e di Ciriè (TO) per il recupero e il restauro della medievale torre d’angolo.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 89 - 1604

L.R. 7 marzo 1989, n. 15 “Individuazione negli strumenti urbanistici generali di aree destinate ad attrezzature religiose - Utilizzo da parte dei Comuni del fondo derivante dagli oneri di urbanizzazione e contributi regionali per gli interventi relativi agli edifici di culto e pertinenze funzionali all’esercizio del culto stesso”. Accantonamento di L. 4.000.000.000 (cap. 20390/00)

A relazione dell’ Assessore Leo :

La L.R. marzo 1989, n.15 disciplina i rapporti intercorrenti tra insediamenti abitativi e servizi religiosi ad essi pertinenti nel quadro delle attribuzioni spettanti rispettivamente ai Comuni e agli Enti istituzionalmente competenti in materia di culto della Chiesa cattolica e delle altre Confessioni religiose che abbiano una presenza organizzata, diffusa e consistente a livello nazionale e un significativo insediamento nella comunità locale di riferimento.

Visto il documento dell’Assessorato alla Cultura - direzione Beni Culturali - recante “obiettivi e indirizzi programmatici per il 1998 e il biennio 1999 - 2000" approvato dalla Commissione Consiliare in data 9 luglio 1998 e fatto proprio dalla Giunta regionale con D.G.R. n. 48 - 25094 del 20 luglio 1998 e, in particolare, il punto 1.2. ”programmi di restauro e valorizzazione";

vista la legge regionale n.55 del 27/11/2000 di variazione al bilancio annuale 2000 e pluriennale 2000/2200;

vista la disponibilità sul cap. 20390/00 di L. 4.000.000.000, relativo a interventi regionali concernenti gli edifici di culto e le pertinenze funzionali relative all’esercizio del culto stesso, si propone di accantonare la suddetta somma a favore della Direzione Beni Culturali;

considerato che il riparto complessivo verrà effettuato secondo i seguenti criteri:

a) il contributo regionale viene distribuito tra chiese appartenenti alla Confessione Cattolica, ad altre Confessioni e ad altri Enti sulla base del numero delle domande pervenute alla Regione;

b) per i contributi destinati alle chiese appartenenti alla Confessione cattolica, la quantificazione delle disponibilità finanziarie viene successivamente divisa per Province e poi per Diocesi sulla base delle domande presentate ed ammesse a contributo, del numero degli abitanti dei Comuni da cui sono state trasmesse le richieste, dell’entità del contributo erogato dai Comuni e di quella dei preventivi di intervento presentati.

Considerato inoltre che, ad effettuata individuazione dell’ammontare complessivo della somma destinata alle Confessioni cattoliche, si è tenuto conto, nell’attribuzione dei contributi, delle indicazioni delle Diocesi di competenza quali referenti a diretta conoscenza delle realtà delle singole Parrocchie;

Tutto ciò premesso, la Giunta Regionale, a voti unanimi resi nelle forme di legge,

delibera

- di approvare i criteri citati in premessa;

- di autorizzare, per le motivazioni di cui in premessa, l’adozione dei competenti provvedimenti e di assegnare l’accantonamento (A. 101160) di £ 4.000.000.000 a favore della Direzione Beni Culturali.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 5 dicembre 2000, n. 90 - 1605

Accantonamenti a favore della Direzione Beni Culturali. L. 300.000.000 cap. 11615/2000 - L. 600.000.000 cap. 11720/2000 - L. 2.500.000.000 cap. 11805/2000 - L. 300.000.000 sul cap. 11867/2000

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di autorizzare, per le motivazioni di cui in premessa e per l’adozione dei competenti provvedimenti, i seguenti accantonamenti a favore della Direzione Beni Culturali:

* L. 300.000.000 sul cap. 11615/2000 (A. 101152) per:

ricerche e studi, per la definizione di un circuito delle Residenze Sabaude, per una ricerca sui musei locali in Piemonte, per un progetto di ridefinizione del circolo degli artisti, per una ricerca sulla cooperazione nei servizi culturali e per servizi di informazioni, prenotazioni ed aggiornamento banche dati sui musei e beni culturali;

* L. 600.000.000 sul cap. 11720/2000 (A. 101153) per:

interventi urgenti relativi ad attività, iniziative, manifestazioni di promozione e valorizzazione dei beni culturali, dei musei;

interventi a sostegno dell’editoria e per progetti che presentano un rilevante interesse regionale e che sono esecutivi di indirizzi di programmazione regionale desunti dal Programma Regionale di Sviluppo, dall’intesa istituzionali di programma, dal documento predisposto dall’Assessorato Cultura - Direzione Beni Culturali - “Obiettivi ed indirizzi programmatici per il 1998 e per il biennio 1999-2000";

La determinazione dell’importo da assegnare avverrà sulla base dell’istruttoria del progetto che contempli, ove possibile, il negoziato con il soggetto beneficiario;

interventi di inventariazione e catalogazione del patrimonio culturale di Enti ed Istituzioni culturali, da erogare secondo i criteri definiti nell’allegato (A) parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, che si propone di approvare;

interventi a sostegno di iniziative seminariali, congressuali e di ricerca da erogare secondo i criteri approvati con D.G.R. n. 157-24758 del 03.05.1993 che vengono confermati con il presente atto.

* L. 2.500.000.000 sul cap. 11805/2000 (A. 101155) contributo al Comitato per l’Ostensione Solenne della Sindone. Il beneficiario, le finalità, i criteri e gli indirizzi sono previsti dalla L.R. 58/97;

* L. 300.000.000 sul cap. 11867/2000 (A. 101157) contributo annuo a favore dell’Associazione “Premio Grinzane Cavour”. Il beneficiario, le finalità, i criteri e l’importo sono previsti da apposita convenzione approvata con D.G.R. n. 42-29944.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 11 dicembre 2000, n. 80 - 1700

Art. 3, comma 1 - bis del. D.Lgs 502/1992 e s.m.i. Principi e criteri per l’adozione dell’atto aziendale, per l’organizzazione ed il funzionamento delle Aziende Sanitarie Regionali

A relazione dell’ Assessore D’Ambrosio :

Premesso che:

- il D.Lgs. 229/1999 “Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, a norma dell’articolo 1 della legge 30 novembre 1998, n. 419" ha modificato l’articolo 3, del D.Lgs. 502/1992 e successive modifiche, con il comma 1 bis, prevedendo per le Aziende unità sanitarie locali la costituzione in aziende con personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale;

- il medesimo decreto, come modificato dal D.Lgs. 168/2000, stabilisce, inoltre, che le Aziende disciplinano la loro organizzazione e il loro funzionamento con atto aziendale di diritto privato; contestualmente, individua i principali elementi che devono essere contenuti nell’atto aziendale, demandando alle disposizioni regionali la definizione dei principi e dei criteri per l’adozione del medesimo da parte del Direttore Generale;

- il comma 1-ter del citato D.Lgs. 229/1999 detta i criteri di riferimento per l’attività delle Aziende Sanitarie Regionali, le quali pertanto sono tenute a garantire equità nell’accesso ai servizi, appropriatezza ed efficacia negli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione, efficienza ed economicità nella produzione e distribuzione di servizi e prestazioni. Sono inoltre tenute al vincolo del pareggio del bilancio.

Dato atto che il D.Lgs. 229/1999, modificando ed integrando il D.Lgs. 502/92, ha consistentemente inciso sul precedente assetto organizzativo e che i principi e i criteri per l’adozione dell’atto aziendale devono riguardare l’organizzazione ed il funzionamento dell’Azienda nel suo complesso, con particolare riferimento a:

- organi ed organismi aziendali;

- articolazione distrettuale, dipartimentale e delle strutture operative;

- disciplina delle attribuzioni e dei compiti facenti capo alle direzioni ed ai dirigenti responsabili di struttura;

- rapporti con l’Università;

- disciplina dei contratti di fornitura di beni e servizi, ai sensi dell’art.3, comma 1-ter del D.Lgs. 502/92 modificato ed integrato.

Considerato che l’art. 3-ter del D.Lgs. 502/1992, così come modificato e integrato dal D.Lgs. 229/1999, introduce tra le competenze del Collegio Sindacale la vigilanza sull’osservanza della legge;

considerato, inoltre, che il D.Lgs. 286/1999 “Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell’attività svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n.59", all’art. 1 ”Principi generali del controllo interno" stabilisce che le pubbliche amministrazioni, nell’ambito della rispettiva autonomia, si dotano di strumenti adeguati a:

a) garantire la legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa (controllo di regolarità amministrativa e contabile);

b) verificare l’efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa al fine di ottimizzare, anche mediante tempestivi interventi di correzione, il rapporto tra costi e risultati (controllo di gestione);

c) valutare le prestazioni del personale con qualifica dirigenziale (valutazione della dirigenza);

d) valutare l’adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione dei piani, programmi e degli strumenti di determinazione dell’indirizzo politico, in termini di congruenza e obiettivi predefiniti (valutazione e controllo strategico).

Considerato che i criteri ispiratori dell’organizzazione e del funzionamento delle AA.SS.RR. devono essere dedotti, in via generale, dal quadro legislativo di cui al D.Lgs. 502/1992, così come modificato e integrato dal D.Lgs. 229/1999 e s.m..i., nonché dalla disciplina vigente in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, come dettata dal D.Lgs.29/1993 e s.m.i. e, nello specifico, dalla D.G.R. n. 27-26318 del 21.12.1998, così come integrata dalla D.G.R. n. 23-26782 dell’ 8.3.1999.

Ritenuto, in base al citato quadro normativo, di individuare i principi generali ed i criteri per l’adozione dell’atto aziendale, in attuazione del citato art.3, comma 1-bis del D.Lgs.502/1992 e s.m.i., come definiti nell’Allegato A al presente provvedimento, quale parte integrante e sostanziale;

ritenuto inoltre di individuare i principi ed i criteri di organizzazione delle AA.SS.RR. come definiti nell’ambito dell’Allegato B, facente parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, quale atto di riferimento e supporto metodologico per l’esercizio delle funzioni regionali di verifica e valutazione della programmazione aziendale rispetto alle risultanze della gestione.

Ritenuto di stabilire che l’atto aziendale viene adottato dal Direttore Generale, previa informazione sindacale ai sensi dell’art. 6 dei CC.CC.NN.LL. 1998 - 2001, entro 60 giorni dall’esecutività del presente provvedimento;

dato atto che la disciplina dei dipartimenti nelle Aziende integrate di cui al D.Lgs. 517/1999 ovvero nelle Aziende in cui sono presenti strutture complesse a Direzione Universitaria, viene definita d’intesa fra le Aziende Sanitarie Regionali e l’Università, previo parere della Commissione paritetica Regione-Università, che si esprimerà in merito alla congruità e coerenza dell’organizzazione prevista rispetto alle disposizioni stabilite dai vigenti protocolli d’intesa Università-Regione, in forma scritta entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta.

Visti i D.Lgs. 502/1992 e 517/1993 e s.m.i.;

visto il D.Lgs. 29/1993 e s.m.i.;

visto il D.P.R. 23/7/1998 (P.S.N.1998-2000);

vista la L. 419/1998;

visti i D.Lgs. 229/1999 e 168/2000 di modifica e integrazione del D.Lgs. 502/1992;

visto il D.Lgs. 517/1999;

visti i CC.NN.LL. della dirigenza del S.S.N. (1998 - 2001);

visti i D.P.R. 270/2000, 271/2000 e 272/2000;

vista la L.R. 61/1997;

viste le DD.G.R. n. 27-26318 del 21.12.1998 e n. 23-26782 dell’ 8.3.1999,

La Giunta regionale, a voti unanimi,

delibera

- di approvare, per le motivazioni in premessa illustrate:

a) i principi, i criteri ed i contenuti dell’atto aziendale di cui all’allegato A), facente parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

b) i principi e i criteri di organizzazione delle Aziende Sanitarie Regionali di cui all’allegato B), facente parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

- di stabilire che l’atto aziendale viene adottato dal Direttore Generale con le modalità e nei termini in premessa indicati;

- di stabilire che la disciplina dei dipartimenti nelle Aziende integrate di cui al D.Lgs. 517/1999, ovvero nelle Aziende in cui sono presenti strutture complesse a Direzione Universitaria, viene definita d’intesa fra le Aziende Sanitarie Regionali e l’Università, previo parere della Commissione paritetica Regione-Università, con le modalità in premessa esplicitate.

(omissis)


Allegato A

Art. 3 comma 1 bis d. lgs. n. 502/92
modificato ed integrato con
d. lgs.  n. 229/99 e d. lgs.  n. 168/2000.

PRINCIPI ,  CRITERI E  CONTENUTI

ATTO  AZIENDALE

INDICE

Titolo I
PRINCIPI, CRITERI E CONTENUTI
DELL’ATTO AZIENDALE

I.1 Principi

I.2 Criteri per la definizione dell’atto aziendale e relativi contenuti

Titolo II
ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
DEGLI ORGANISMI
DELLE AZIENDE SANITARIE REGIONALI

A) COLLEGIO DI DIREZIONE

B) CONSIGLIO DEI SANITARI

C) ORGANO DI INDIRIZZO

D) COMITATO DI DIPARTIMENTO

SCHEMA TIPO DI ATTO AZIENDALE

TITOLO I
PRINCIPI, CRITERI E CONTENUTI
DELL’ATTO AZIENDALE

I.1 Principi

Il Servizio Sanitario Nazionale, nel rispetto della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza, dell’economicità nell’impiego di risorse, assicura, in coerenza con i principi e gli obiettivi indicati dalla legge n. 833/78, i livelli essenziali e uniformi di assistenza definiti dal Piano Sanitario Nazionale e da quello Regionale.

Le Aziende sanitarie sono preposte ad assicurare ed erogare ai cittadini l’assistenza sanitaria e socio sanitaria. Conseguentemente la loro organizzazione è finalizzata a garantire la soddisfazione dei bisogni sanitari della collettività locale di riferimento a livello di:

a) assistenza sanitaria collettiva negli ambienti di vita e di lavoro;

b) assistenza distrettuale;

c) assistenza ospedaliera.

L’organizzazione aziendale delle risorse umane, economiche e strumentali deve ispirarsi ai principi di efficacia, efficienza ed economicità, secondo i dettami del decreto legislativo n. 29/93, confermati dall’articolo 3, comma 1 ter del decreto legislativo n. 229/99 di modifica ed integrazione del decreto legislativo 502/92, compatibilmente alla complessità dell’Azienda stessa, espressa anche in termini di funzioni attribuite e di prestazioni erogate.

Il raggiungimento degli obiettivi di efficienza ed efficacia deve essere perseguito nel rispetto del vincolo di bilancio, attraverso l’equilibrio di costi e ricavi, compresi i trasferimenti di risorse finanziarie. Ogni centro di responsabilità organizzativa deve dotarsi di un sistema di rendicontazione analitica.

La programmazione aziendale deve prevedere la partecipazione degli enti locali e delle associazioni più rappresentative operanti in ambito sanitario e presenti sul territorio.

L’organizzazione aziendale deve essere articolata conformemente ai seguenti principi:

1) Sviluppo del processo di aziendalizzazione, realizzando modelli organizzativi che siano improntati a: principi imprenditoriali attenti alle esigenze di equilibrio di bilancio; sviluppo delle funzioni di pianificazione strategica, di responsabilizzazione sugli obiettivi, sui risultati e sull’adeguato impiego dei sistemi di controllo interno, nelle diverse articolazioni previste dalla normativa di riferimento e loro raccordo con i sistemi regionali di programmazione e di controllo.

2) Flessibilità organizzativa e procedurale che consenta: il raggiungimento di adeguati livelli di qualificazione ed economicità delle attività, l’uso appropriato delle risorse disponibili, la promozione ed il supporto ad attività valutative e di miglioramento della qualità dei processi di erogazione dei servizi e delle prestazioni, la tutela degli utenti, l’umanizzazione e la personalizzazione dell’assistenza, favorendo risposte alternative al ricovero ospedaliero, privilegiando l’assistenza a livello ambulatoriale, domiciliare, ospedaliera in day hospital e in day surgery, nonché risposte idonee a fronteggiare i fenomeni stagionali, momentanei o eccezionali di emergenza/urgenza.

3) Individuazione dei centri di autorità e delle corrispondenti linee di responsabilità (organizzativa, gestionale, tecnico-professionale e di budget).

4) Individuazione delle strutture organizzative e delle connesse dotazioni organiche sulla base dell’effettivo fabbisogno di funzionalità, di sviluppo organizzativo e di razionalizzazione necessario a garantire l’appropriato utilizzo delle risorse umane e strumentali, compatibilmente con le risorse economiche disponibili.

5) Valorizzazione delle risorse umane e professionali, pari opportunità in ordine all’accesso all’impiego, ai percorsi formativi, all’affidamento degli incarichi, allo sviluppo professionale. Sviluppo del sistema formativo aziendale per supportare le esigenze connesse all’implementazione dei processi aziendali di valutazione e miglioramento della qualità delle prestazioni.

6) Garanzia della legittimità, imparzialità e trasparenza dell’azione amministrativa, tutela e partecipazione dei cittadini, delle loro organizzazioni, delle forze sociali e degli organismi di volontariato, esaustività, tempestività e diffusione dell’informazione.

7) Dipartimentalizzazione, attraverso lo sviluppo dei processi di aggregazione delle strutture sanitarie complesse e semplici a valenza dipartimentale, secondo le funzioni attribuite alle singole Aziende dal Piano Sanitario Regionale o definite negli accordi contrattuali.

8) Distrettualizzazione attraverso lo sviluppo di processi di articolazione del territorio aziendale finalizzati ad assicurare, alla popolazione di riferimento; l’accesso ai servizi e alle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie.

9) Programmazione degli acquisti perseguendo, con lo sviluppo di adeguati strumenti di rilevazione e controllo nell’utilizzo delle risorse, obiettivi di razionalizzazione e contenimento dei costi.

I.2 Criteri per la definizione dell’atto aziendale e relativi contenuti.

L’atto aziendale, espressione della funzione organizzativa e di autogoverno dell’Azienda sanitaria, definisce le strategie per:

- l’organizzazione dell’Azienda, con l’individuazione delle strutture operative dotate di autonomia gestionale o tecnico professionale, soggette a rendicontazione analitica;

- il funzionamento dell’Azienda, comprese quelle relative all’individuazione dei soggetti capaci ad impegnare l’amministrazione verso l’esterno, nonché gli ambiti di intervento regolabili con atti di diritto privato o con provvedimenti amministrativi.

L’atto aziendale deve quantomeno contenere e sviluppare i sotto elencati punti:

1. Gli elementi identificativi dell’azienda.

La sede legale, il logo, il patrimonio, la “mission”.

2. La disciplina delle attribuzioni degli organi aziendali e delle direzioni sanitarie amministrativa.

Dovrà esplicitarsi la distinzione tra le attività di indirizzo e controllo e quelle di gestione, anche in relazione ad eventuali deleghe attribuite ai direttori amministrativo e sanitario.

3. La disciplina delle attribuzioni degli organismi aziendali

– Collegio di Direzione

– Consiglio dei Sanitari

– Organo d’indirizzo (con riferimento alle Aziende Ospedaliero-Universitarie)

– Comitato di Dipartimento.

La disciplina delle attribuzioni e del funzionamento dei suddetti organismi dovrà essere coerente alle linee guida riportate nel Titolo II del presente documento ed alle vigenti deliberazioni regionali.

4. L’articolazione dell’Azienda a livello centrale, distrettuale e ospedaliero.

Dovranno esplicitarsi le articolazioni dell’Azienda a livello di distretto, con i relativi ambiti territoriali, e le sedi ospedaliere.

L’ambito territoriale del distretto deve essere adeguato alle specifiche esigenze di assistenza primaria proprie della comunità locale, garantendo risposte omogenee su tutto il territorio dell’A.S.L. ed evitando improprie frammentazioni nell’articolazione territoriale.

Il distretto, ai sensi dell’articolo 3-quater, comma 1 del decreto legislativo 502/92 e s.m.i., deve comunque comprendere una popolazione non inferiore ai 60.000 abitanti, fatte salve le eccezioni previste per le zone montane e per le aree estese, a bassa densità di popolazione residente.

Nell’articolazione delle funzioni distrettuali, deve essere esplicitata la distinzione fra le competenze e le conseguenti responsabilità connesse alla funzione di tutela del cittadino, in termini di governo della domanda, di garanzia dell’accesso ai servizi e di organizzazione del percorso sanitario e socio-sanitario e le competenze connesse alla gestione operativa ed all’erogazione delle prestazioni.

L’organizzazione ed il funzionamento dei distretti sono disciplinati in apposito regolamento aziendale.

5. Le modalità d’identificazione dei dipartimenti e relative aggregazioni.

L’individuazione dei dipartimenti dovrà essere effettuata, nell’osservanza delle modalità di cui al successivo punto 7, tenendo conto delle peculiarità organizzative, territoriali ed economiche, evitando, in ogni caso, la costituzione di dipartimenti nei quali confluisca una sola struttura complessa. Dovrà essere precisata, inoltre, la tipologia dei dipartimenti costituiti, le connessioni organizzative fra le strutture del dipartimento, tra i dipartimenti e gli altri livelli organizzativi aziendali. In apposito regolamento aziendale dovranno essere disciplinati l’organizzazione ed il funzionamento dei dipartimenti.

6. La disciplina dei dipartimenti integrati con l’Università.

Per le aziende ospedaliere in cui insiste la prevalenza del corso di laurea in medicina e chirurgia e quelle che posseggono i requisiti per esser sedi miste Università - Servizio Sanitario Nazionale, l’atto aziendale dovrà disciplinare le regole per: la costituzione, l’organizzazione ed il funzionamento dei dipartimenti integrati e delle strutture semplici e complesse a direzione universitaria. Analoga disciplina dovrà essere adottata dalle Aziende sanitarie locali per i presidi in cui insistono strutture complesse ad attività integrata. La suddetta disciplina, coerente con i protocolli d’intesa Università - Regione, è assunta d’intesa con l’Università.

7. Le modalità d’identificazione delle strutture semplici e complesse.

L’atto aziendale stabilisce i criteri per l’individuazione delle strutture complesse e semplici in modo correlato alle funzioni attribuite dal Piano Sanitario Regionale ed agli strumenti di programmazione.

Nella definizione delle strutture organizzative dovranno adeguatamente valutarsi le esigenze connesse alla loro razionalizzazione nell’ottica di gestione unitaria e dell’integrazione delle attività, evitando la frammentazione delle funzioni e tenendo conto dei livelli di attività legati alle ipotesi di sviluppo o di contrazione delle funzioni medesime, nell’ambito degli accordi contrattuali.

In relazione alle esigenze di unitarietà di gestione, il livello di specializzazione delle strutture dovrà essere supportato da adeguati volumi di attività e dovrà raccordarsi con i livelli di specializzazione già presenti o previsti negli atti di programmazione regionale. Per le strutture di degenza si dovrà inoltre avere particolare riguardo alle effettive dotazioni di posti letto ed ai loro tassi di occupazione.

La razionalizzazione organizzativa dovrà altresì garantire l’appropriato utilizzo delle risorse di personale, evitando incrementi delle dotazioni organiche non connessi ad effettive esigenze di reperimento di specifiche professionalità.

La funzione di direzione sanitaria dei presidi riuniti si configura ordinariamente in modo unitario quale struttura complessa. Le diverse sedi ospedaliere potranno articolare la medesima funzione in strutture semplici aggregate alla direzione sanitaria unica di presidio. La dimensione dei presidi ospedalieri, la complessità e rilevanza delle funzioni attribuite, con particolare riferimento alla presenza del DEA, potranno giustificare la configurazione delle Direzioni Sanitarie di singoli presidi quali strutture complesse. Nel caso, la funzione di coordinamento tra le strutture complesse è assicurata dal Direttore Sanitario dell’Azienda.

Il distretto si configura, di norma, come una struttura complessa. Nei casi, specificamente previsti al punto 4, in cui il bacino d’utenza comprenda una popolazione inferiore ai 60.000 abitanti, la complessità o meno della struttura viene valutata dall’Azienda stessa in relazione alle funzioni, ai compiti ed alle responsabilità attribuite.

Nella definizione delle strutture dovrà essere perseguita la razionalizzazione e la qualificazione delle prestazioni, con particolare riferimento a quelle ambulatoriali e domiciliari, assicurando adeguati livelli di diffusione, specializzazione e accessibilità dei servizi. Tale fine sarà perseguito, anche attraverso: l’utilizzo di linee guida e di regolamenti interni che indichino il processo assistenziale con cui devono essere gestite le evenienze cliniche più frequenti o di maggiore gravità; la ricerca di adeguati livelli di interazione fra soggetti prescrittori e soggetti erogatori; il governo della domanda di prestazioni e l’adeguamento dell’offerta al bisogno reale ed alle risorse diponibili; l’appropriato impiego delle risorse strumentali, anche in termini del loro maggiore utilizzo orario .

Le funzioni e la dotazione organica attribuite a ciascuna articolazione (dipartimenti e strutture) dell’organizzazione aziendale, in coerenza con le previsioni dell’atto aziendale, dovranno essere individuate nell’ambito di apposito documento allegato e parte integrante dell’atto stesso. Il medesimo potrà essere aggiornato in attuazione delle previsioni del Piano attuativo locale e nei limiti dei volumi, delle tipologie della produzione annua prevista, nonché delle disponibilità di bilancio. Per le aziende ospedaliere integrate con l’Università l’organizzazione è disciplinata nel rispetto delle specifiche disposizioni legislative.

8. I criteri e le modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali. L’esplicitazione dei livelli di autonomia gestionale e tecnico professionale, anche con riferimento ai provvedimenti di gestione finanziaria e tecnico-amministrativa che impegnano l’Azienda verso l’esterno e connesse responsabilità

La definizione dei criteri per il conferimento degli incarichi dovrà attenersi ai seguenti principi fondamentali:

– attribuzione della responsabilità del risultato in capo ai dirigenti;

– valutazione triennale a cura di un Collegio tecnico nominato dal Direttore generale e presieduto dal Direttore del dipartimento;

– rispetto dei requisiti ex D.P.R. n. 484/97 per gli incarichi di direzione di struttura complessa;

– attribuzione di compiti e decisioni che impegnano l’Azienda verso l’esterno ai Direttori amministrativo, sanitario, di presidio, di distretto e di struttura;

– ridefinizione della dotazione organica della dirigenza sanitaria a seguito della soppressione del lavoro a tempo definito e conseguente maggiore disponibilità di ore;

– definizione dei criteri e dei limiti per l’attribuzione di incarichi di struttura e professionali a tempo determinato;

– coerenza con le esigenze di quantificazione e disponibilità delle risorse finanziarie per l’attribuzione degli incarichi;

– indisponibilità dei posti in organico a seguito del conferimento di incarichi professionali e di struttura.

L’incarico di direttore del distretto è attribuito dal direttore generale, ai sensi dell’art. 3 sexies del decreto legislativo n. 502/92 e s.m.i., ad un dirigente dell’Azienda, sulla base della disciplina per l’attribuzione degli incarichi ai dirigenti responsabili di struttura prevista dal decreto legislativo n. 502/92 e s.m.i. e dai Contratti Collettivi Nazionali della Dirigenza del Servizio sanitario nazionale e dai criteri e modalità di cui al punto precedente.

Qualora l’incarico di direttore del distretto venga affidato ad un medico di medicina generale o ad un pediatra di libera scelta, deve essere previsto che la convenzione con lo stesso venga temporaneamente sospesa dal momento della nomina fino alla scadenza del mandato e che l’Azienda sanitaria locale provveda a nominare un sostituto che prenda in carico gli assistiti.

Nel documento aziendale di cui al punto precedente dovranno essere esplicitati i singoli livelli di autonomia e responsabilità attribuiti a ciascuna articolazione organizzativa.

9. La disciplina dei contratti di fornitura di beni e servizi.

L’attività contrattuale deve aver luogo nel rispetto dei principi della programmazione annuale degli acquisti dei beni e della fornitura dei servizi, della coerenza con il sistema budgetario, della trasparenza e della massima concorrenzialità, perseguendo costantemente gli obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità .

L’atto aziendale deve disciplinare i criteri per l’affidamento di contratti per la fornitura di beni e servizi di importo inferiore a quello stabilito dalla normativa comunitaria, che deve essere effettuato nel rispetto di adeguate valutazioni di economicità misurato mediante indagini di mercato e confronti concorrenziali, tenuto conto altresì delle risultanze dell’osservatorio regionale prezzi o di analoghe strutture qualificate.

Il regolamento aziendale dovrà esplicitare i limiti e le modalità di ricorso alle diverse tipologie di contratto e le relative procedure . Dovranno altresì essere individuati i limiti economici entro i quali i responsabili delle strutture possono impegnare l’amministrazione.

10. La disciplina dei controlli interni.

Il controllo interno si articola nelle seguenti funzioni, svolte dagli organi, strutture ed uffici previsti dalla legge:

a) il controllo di regolarità amministrativa e contabile;

b) il controllo di gestione;

c) la valutazione e l’autovalutazione del personale;

d) la valutazione ed il controllo strategico.

La stratificazione delle responsabilità nell’ambito delle Aziende Sanitarie Regionale porta ad individuare i seguenti livelli di gestione:

a) l’Azienda nel suo complesso;

b) le macro-articolazioni organizzative dell’Azienda: i presidi ospedalieri, i distretti, i dipartimenti;

c) le strutture complesse;

d) le strutture semplici.

Rispetto a ciascun livello gestionale dovranno esplicitarsi gli strumenti di controllo, le procedure e le responsabilità connesse.

11. Lo sviluppo del sistema informativo ed il suo raccordo con i sistemi di controllo interni ed esterni.

Il sistema informativo aziendale deve essere organizzato in modo coerente con le esigenze conoscitive e valutative dei vari livelli di governo dell’attività sanitaria (Aziendale, Regionale e Nazionale) al fine di garantire la tempestività, la completezza e correttezza dei dati forniti.

12. La disciplina della funzione qualità.

L’Azienda individua le condizioni organizzative per lo sviluppo della funzione di valutazione e miglioramento della qualità avvalendosi di un apposito “Ufficio per la qualità”, in staff alla Direzione Generale ed operante in stretto raccordo con le altre strutture organizzative aziendali.

Le politiche aziendali per la qualità, l’organizzazione del sistema qualità, le procedure tecniche e gestionali attuate per la sua realizzazione, vengono descritte in un apposito documento aziendale che le Aziende sanitarie regionali aggiornano periodicamente.

Annualmente, con il coinvolgimento delle varie strutture organizzative, in relazione ai vari processi aziendali, viene elaborato ed inserito nel piano di attività annuale il piano aziendale per la qualità, che individua, per le diverse unità organizzative e per i processi ad esse trasversali, i programmi di miglioramento selezionati che devono tradursi in specifici obiettivi.

13. Le procedure di consultazione al fine della predisposizione degli atti di programmazione.

Il processo di programmazione aziendale deve prevedere la consultazione delle parti interessate. L’atto aziendale descrive le competenze, le procedure ed i termini della consultazione-concertazione interna ed esterna.

14. La previsione della regolamentazione interna.

L’atto aziendale può rinviare alla regolamentazione interna la disciplina di specifici aspetti oltre a quelli la cui disciplina è già prevista nel presente provvedimento o dalla normativa statale o regionale.

15. Le azioni di informazione, accoglienza, tutela e partecipazione degli utenti.

Nell’osservanza delle disposizioni normative, l’atto aziendale dovrà individuare tutte le strategie e le azioni atte a sviluppare livelli adeguati di informazione, accoglienza, tutela e partecipazione degli utenti, delle loro organizzazioni e degli organismi di tutela dei diritti. Dovranno essere opportunamente individuati gli standard aziendali di qualità e le procedure per il loro monitoraggio nonché per la loro adeguata e tempestiva pubblicizzazione.

16. Patrimonio.

Il regolamento aziendale di amministrazione e gestione del patrimonio dovrà prevedere i criteri per la destinazione d’uso dei beni appartenenti al patrimonio disponibile, ai fini della loro salvaguardia, valorizzazione e redditività. Particolare attenzione deve essere riservata ai beni di interesse storico, artistico, scientifico, tecnologico, archivistico, bibliografico, naturalistico e di valore culturale.

17. Gestione delle risorse tecnologiche.

L’Azienda assicura modalità organizzative e procedure di programmazione degli acquisti e di manutenzione delle apparecchiature biomediche e dei dispositivi medici, che tengono conto dell’obsolescenza, adeguamento alle norme tecniche e disponibilità di nuove tecnologie per il miglioramento dell’assistenza sanitaria garantendo l’uso sicuro, economico ed appropriato delle apparecchiature e dei dispositivi.

18. Verifiche di conformità dei contenuti dell’atto aziendale.

Le Aziende sanitarie regionali recepiscono nei contenuti dell’atto aziendale gli indirizzi e applicano i criteri indicati dal presente documento. L’atto, espressione dell’autonomia aziendale, è immediatamente idoneo a produrre i propri effetti. I suoi contenuti richiamano la personale responsabilità del Direttore Generale. La Giunta Regionale ne verifica la conformità alle disposizioni di cui alla normativa vigente, al presente provvedimento ed alla programmazione regionale.

Per l’avvio del procedimento di verifica, l’atto aziendale, così come le successive modifiche ed integrazioni, unitamente al documento di cui al precedente punto 7, ultimo periodo, adottato con le modalità di cui alla presente deliberazione, viene depositato dal Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Regionale presso i competenti uffici della Giunta Regionale (Direzione Regionale “Controllo delle attività sanitarie” dell’Assessorato alla Sanità).

Le eventuali difformità riscontrate sono evidenziate dalla Giunta Regionale nel termine di 60 giorni dal deposito. L’attività istruttoria, espletata su iniziativa della Direzione Regionale controllo delle attività sanitarie, viene congiuntamente svolta dalle Direzioni dell’Assessorato Regionale alla sanità.

Sulla scorta dei rilievi effettuati, l’Azienda provvede alla regolarizzazione dei contenuti dell’atto ed al recepimento delle indicazioni Regionali nell’ambito del Piano attuativo locale.

Nell’ambito del potere generale di controllo delle attività l’Amministrazione Regionale può procedere in ogni tempo alla effettuazione di verifiche sui contenuti dei documenti e regolamenti aziendali che disciplinano le previsioni individuate negli atti aziendali.

TITOLO II
ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO
DEGLI ORGANISMI DELLE
AZIENDE SANITARIE REGIONALI

A) COLLEGIO DI DIREZIONE

Il Direttore generale, nell’espletamento delle funzioni di governo e di direzione strategica della gestione aziendale, si avvale del Collegio di direzione, nel quale sono rappresentate le articolazioni organizzative dell’Azienda. Il Collegio rappresenta a livello aziendale l’ambito di definizione, di mediazione e di sintesi delle attività negoziali che si sviluppano all’interno dell’Azienda tra le macro articolazioni: dipartimenti, distretti, presidi. Conseguentemente è composto dalle seguenti figure professionali: direttore sanitario, direttore amministrativo, direttori di distretto, direttori di dipartimento, direttori di presidio ospedaliero nonché i responsabili di ogni altra macro-articolazione prevista e disciplinata dalla normativa vigente.

L’atto aziendale ed il regolamento dovranno disciplinare le modalità di funzionamento del Collegio per l’espletamento delle competenze e delle attività a supporto della Direzione generale. In particolare, devono essere individuate le procedure per garantire l’assolvimento della funzione prioritaria propria del Collegio, che si sostanzia nel supporto al Direttore generale per il governo delle attività cliniche, la programmazione e valutazione delle attività tecnico sanitarie e di quelle ad alta integrazione sanitaria e delle altre così come vengono dettagliate dall’art. 17, comma 1, del decreto legislativo n. 502/92 e s.m.i.

B) CONSIGLIO DEI SANITARI

L’organizzazione ed il funzionamento del Consiglio dei Sanitari sono disciplinati dalla vigente deliberazione della Giunta Regionale.

C) ORGANO DI INDIRIZZO

Così come previsto all’art. 4, comma 4, del decreto legislativo n. 517/99, le Aziende sanitarie ospedaliere nelle quali insiste la prevalenza del corso di laurea in medicina e chirurgia devono istituire l’Organo di indirizzo quale struttura deputata a proporre iniziative e misure per assicurare la coerenza della programmazione generale dell’attività assistenziale dell’Azienda con la programmazione didattica e scientifica delle Università ed a verificare la corretta attuazione della programmazione. Nell’atto aziendale dovranno, d’intesa con il Rettore dell’Università, esplicitarsi le regole a garanzia dell’espletamento delle funzioni che l’organo è chiamato ad adempiere

Il numero dei membri e la composizione dell’organo di indirizzo sono stabiliti dal protocollo d’intesa Università - Regione.

D) COMITATO DI DIPARTIMENTO

D.1 Criteri per la costituzione

E’ costituito dai responsabili delle strutture complesse e dai responsabili delle strutture semplici a valenza dipartimentale appartenenti a ciascun dipartimento.

Secondo la tipologia del dipartimento e l’organizzazione dell’Azienda possono, senza diritto di voto, partecipare alle sedute:

a) i responsabili di strutture semplici facenti parte di strutture complesse appartenenti al dipartimento stesso;

b) i responsabili di strutture, semplici o complesse, anche non appartenenti al dipartimento, ma con esso interagenti;

c) i rappresentanti di enti, associazioni e categorie professionali che interagiscono con il dipartimento.

D.2 Funzioni del Comitato di dipartimento

Il Comitato di dipartimento elabora proposte in ordine a:

a) modelli organizzativi del dipartimento;

b) programmazione annuale delle attività dipartimentali con l’elaborazione degli obiettivi da realizzare nel corso dell’anno;

c) promozione del razionale utilizzo del personale assegnato al dipartimento nell’ottica della integrazione dipartimentale;

d) programmazione della gestione delle risorse sia umane che economiche assegnate al dipartimento;

e) valutazione dei fabbisogni di risorse di personale e strumentali, con definizione delle priorità;

f) gestione del “budget” assegnato al dipartimento;

g) definizione dei modelli per la verifica e la valutazione della qualità dell’assistenza fornita;

h) piani di aggiornamento e riqualificazione del personale, programmazione e coordinamento delle attività didattiche, di ricerca scientifica e di educazione sanitaria;

i) attribuzione di funzioni di natura professionale, di alta specializzazione, di consulenza, di studio e ricerca, ispettive, di verifica e controllo, ai dirigenti non responsabili di struttura;

j) regolamentazione attuativa dell’attività libero professionale.

Il Comitato di dipartimento inoltre:

a) esprime il parere sulla proposta di istituzione di strutture semplici;

b) valuta e propone al Direttore generale, tramite il Direttore di dipartimento, l’eventuale inserimento di altre strutture nel dipartimento;

c) propone al Direttore generale una rosa di nominativi per la nomina a Direttore di dipartimento;

d) adotta linee guida utili per il più corretto indirizzo diagnostico terapeutico;

e) valuta ogni altro argomento sottopostogli dal Direttore del dipartimento o dai dirigenti delle strutture che lo costituiscono in relazione a problemi od eventi di particolare importanza

SCHEMA TIPO DI ATTO AZIENDALE

Titolo: Indicazioni di carattere generale ed elementi identificativi e caretterizzanti l’Azienda:

- sede legale

- logo

- patrimonio

- scopo e missione; dichiarazioni etiche.

Titolo: Organi Aziendali, organismi collegiali e relative attribuzioni:

- direttore generale

- collegio sindacale

- direttore amministrativo e direttore sanitario

- collegio di direzione

- altri (consiglio dei sanitari, organo d’indirizzo, comitato di dipartimento).

Titolo: Aspetti organizzativi dell’Azienda:

- articolazione territoriale a livello centrale, distrettuale ed ospedaliero;

- modalità di identificazione dei dipartimenti e relative aggregazioni;

- disciplina degli eventuali dipartimenti integrati con l’Università;

- modalità d’identificazione delle strutture semplici e complesse e criteri per la loro istituzione;

- esplicitazione del livello di autonomia gestionale e tecnico professionale delle unità organizzative; criteri e modalità di conferimento degli incarichi.

Titolo: Modalità di gestione, controllo e valorizzazione delle risorse:

- procedure di consultazione al fine della predisposizione degli atti di programmazione;

- disciplina dei contratti di fornitura e servizi;

- disciplina dei controlli interni;

- sistema informativo e raccordo con i sistemi di controllo esterni;

- disciplina della funzione qualità;

- previsione della regolamentazione interna;

- azioni di informazione, accoglienza, tutela e partecipazione degli utenti;

- gestione delle risorse tecnologiche.


Allegato B

PRINCIPI E CRITERI DI ORGANIZZAZIONE
DELLE AZIENDE SANITARIE REGIONALI

TITOLO I PRINCIPI E CRITERI PER L’ORGANIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTOI DIPARTIMENTI

LINEE GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE DEI DIPARTIMENTI

Definizione di Dipartimento

Dipartimento strutturale

Dipartimento funzionale

Dipartimento integrato

Dipartimento interaziendale

COMPITI E ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO

DIRETTORE DI DIPARTIMENTO

RISORSE DEL DIPARTIMENTO

ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO

GRUPPI DI PROGETTO

DIPARTIMENTO DI EMERGENZA E ACCETTAZIONE (DEA)

CENTRALI OPERATIVE 118

DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA DELLE DIPENDENZE (DPD)

DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE (DSM)

DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE (DMI)

PRINCIPI E CRITERI PER IL COORDINAMENTO DEI DIPARTIMENTI OSPEDALIERI

SERVIZI TERRITORIALI

ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE DELLE STRUTTURE PRODUTTIVE TERRITORIALI ED AMBULATORIALI

TITOLO II CRITERI PER L’ORGANIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL DISTRETTO

FUNZIONI E RISORSE DEL DISTRETTO

IL DIRETTORE DEL DISTRETTO

L’UFFICIO DI COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA’ DISTRETTUALI

IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’ DISTRETTUALI

IL COMITATO DEI SINDACI DI DISTRETTO

EVOLUZIONE ORGANIZZATIVA DISTRETTUALE  

- Il Distretto nell’attuale momento di transizione

- Strumenti per l’organizzazione del Distretto a regime

PRINCIPI E CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DEI DISTRETTI

TITOLO III CRITERI PER IL COORDINAMENTO PROGRAMMATICO AI FINI DELL’ ATTUAZIONE DELLE STRATEGIE AZIENDALI

INDIRIZZO GENERALE SULLE STRATEGIE AZIENDALI

ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO TRA LE FUNZIONI DI TUTELA E DI PRODUZIONE

FUNZIONE DI PRODUZIONE

FUNZIONE DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICA

ATTUAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA

TITOLO IV CONTROLLO E QUALITA’

CONTROLLI INTERNI

VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’

TITOLO I
PRINCIPI E CRITERI PER L’ORGANIZZAZIONE
E IL FUNZIONAMENTO DEI DIPARTIMENTI

LINEE GUIDA PER L’INDIVIDUAZIONE
DEI DIPARTIMENTI

DEFINIZIONE DI DIPARTIMENTO

Il Dipartimento è costituito da strutture omogenee, omologhe, affini o complementari, che perseguono comuni finalità e sono quindi tra loro interdipendenti, pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità professionale. Le strutture costituenti il Dipartimento sono aggregate in una specifica tipologia organizzativa e gestionale, volta a dare risposte unitarie, flessibili, tempestive, razionali e complete rispetto ai compiti assegnati. A tal fine adottano regole condivise di comportamento assistenziale, didattico, di ricerca, etico, ed economico.

L’art. 17 bis del decreto legislativo 502/92 così come modificato e integrato dal decreto legislativo 229/99 :

- definisce l’organizzazione dipartimentale come il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività delle Aziende Sanitarie;

- stabilisce che il Dipartimento è una aggregazione di strutture complesse .

- prevede l’attribuzione di responsabilità ai Dipartimenti, sia professionale in materia clinico-organizzativa e della prevenzione, sia di tipo gestionale in ordine alla razionale e corretta programmazione e gestione delle risorse assegnate per la realizzazione degli obiettivi.

I Dipartimenti possono essere definiti strutturali, funzionali, integrati, interaziendali; comunque siano definiti rappresentano il modello operativo dell’Azienda e svolgono attività professionali e gestionali mediche, tecnico-sanitarie e tecnico-amministrative. Ad essi sono assegnate le risorse necessarie all’assolvimento delle funzioni attribuite.

Le modalità organizzative finalizzate a coordinare una particolare azione per raggiungere determinati obiettivi di un processo sanitario, meglio conosciuti come progetti finalizzati e, a volte, denominati impropriamente “Dipartimenti per obiettivo”, non costituiscono Dipartimento ai sensi della sopra menzionata normativa.

L’organizzazione dipartimentale è predeterminata solo nei casi specificatamente previsti dalla legge o dalle indicazioni regionali (Dipartimento di prevenzione, salute mentale, ecc.).

Pertanto, in sede di adozione dell’atto aziendale di diritto privato l’Azienda Sanitaria individua le strutture complesse da aggregare in Dipartimenti . I Dipartimenti strutturali presuppongono l’aggregazione di strutture complesse preferibilmente secondo il modello delle aree funzionali omogenee. Altre aggregazioni organizzative devono trovare esplicita motivazione nell’ambito della programmazione aziendale.

Vengono inoltre aggregate ai Dipartimenti le strutture “semplici” a valenza dipartimentale, attivate per funzioni attribuite all’Azienda dal P.S.R. e non convenientemente esercitabili da strutture complesse già esistenti, o per attività svolte a favore di una pluralità di strutture complesse (es. blocco operatorio, pronto soccorso).

Le altre strutture “semplici”, quali articolazioni di quelle complesse, sono già comprese nella struttura principale aggregata.

Gli obiettivi che si intendono perseguire attraverso la realizzazione dell’organizzazione dipartimentale, tenendo conto di quanto disposto dalla legge 10.8.2000, n. 251 relativamente alle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica, sono:

* la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e tecnologiche, dei posti letto, dei materiali di consumo e dei servizi sanitari intermedi;

* il miglioramento dell’efficienza gestionale dei processi di coordinamento e di controllo, della qualità delle prestazioni erogate, del livello di umanizzazione delle strutture interne al singolo Dipartimento, del rapporto tra direzione generale e direzione delle singole strutture;

* il miglioramento e l’integrazione dell’attività di formazione e aggiornamento;

* la razionalizzazione e lo sviluppo dei percorsi diagnostici e terapeutici e di quelli volti a garantire la continuità assistenziale anche all’esterno dei Dipartimenti.

DIPARTIMENTO STRUTTURALE

L’individuazione dei Dipartimenti dovrà essere funzionale all’Azienda e tenere conto della complessità della stessa, della sua estensione sul territorio, delle caratteristiche geomorfologiche, del numero di strutture complesse presenti e degli obiettivi che queste ultime debbono conseguire.

Ferma restando la competenza delle Aziende nel definire numero e tipologia dei Dipartimenti strutturali, la creazione di questa sovrastruttura trova ragione d’essere quando serve a razionalizzare, in termini sia di efficienza che di economicità, i rapporti fra diverse strutture organizzative non altrimenti aggregabili.

Inoltre l’aggregazione delle strutture operative deve garantire la possibilità di scelta del Direttore di Dipartimento.

Esemplificando, i criteri di preposizione dei Dipartimenti possono essere:

a) Le Aree funzionali

es.: Medicina, Chirurgia, Diagnostica;

b) Il Settore nosologico

es.: Salute mentale; Malattie Infettive.

c) Le funzioni di supporto e tecnico-amministrative

es. Farmaceutica, ecc.

L’Azienda nell’ambito della sua autonomia può attivare altre forme di collegamento fra diverse strutture organizzative, quali, ad esempio i “gruppi di progetto”.

DIPARTIMENTO FUNZIONALE

Anche il Dipartimento funzionale va inteso come aggregazione di strutture complesse. Non esiste un modello predefinibile di aggregazione in quanto l’esigenza, o l’opportunità, di costituire un Dipartimento funzionale finalizzato al raggiungimento di uno specifico obiettivo trova fondamento, di volta in volta, in norme nazionali (es. Dipartimento Emergenza e Accettazione), nelle esigenze della singola Azienda (es. Dipartimento trapianti d’organo) o nell’opportunità di aggregare strutture complesse o semplici a valenza dipartimentale totalmente indipendenti fra loro, al fine di raggiungere un determinato obiettivo o assicurare in modo ottimale la continuità diagnostica e terapeutica ai pazienti (es: Dipartimento Riabilitazione, Oncologia, Cardio-vascolare, ecc.).

Una medesima struttura, complessa o semplice a valenza dipartimentale, può far parte di più Dipartimenti funzionali, oltre, naturalmente, che del proprio Dipartimento strutturale.

La partecipazione di una struttura ad un Dipartimento funzionale è subordinata al consenso del proprio Dipartimento strutturale.

Al fine di non appesantire l’assetto organizzativo aziendale e contenere la spesa, la costituzione dei Dipartimenti funzionali deve essere mirata e documentata evitando duplicazioni di funzioni e ove possibile, la partecipazione a più Dipartimenti della medesima struttura.

Qualora se ne ravvisi la convenienza, può entrare a far parte del Dipartimento funzionale non una singola struttura ma l’intero Dipartimento strutturale cui la medesima appartiene. In tal caso entrerà a far parte del Comitato di Dipartimento il Direttore del Dipartimento strutturale stesso.

Ai Dipartimenti funzionali si applicano, per quanto compatibili, i criteri e le modalità organizzative rappresentati per i Dipartimenti strutturali, compresa l’assegnazione di risorse per l’assolvimento delle funzioni attribuite.

E’ comunque indispensabile che si utilizzi un sistema informativo tale da monitorare l’attività del Dipartimento, con particolare riguardo al numero e alla tipologia delle prestazioni effettuate dalle diverse strutture, o Dipartimenti strutturali, a favore del Dipartimento stesso.

DIPARTIMENTO INTEGRATO

Si definiscono Dipartimenti integrati quelli che aggregano strutture a direzione universitaria e del S.S.N. secondo i principi previsti dal protocollo d’intesa Università-Regione.

DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE

Il Dipartimento interaziendale aggrega strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale che appartengono ad Aziende diverse. Affinché esista tale tipologia dipartimentale devono sussistere:

* motivazione, finalità e obiettivi della costituzione del Dipartimento interaziendale.

* Individuazione delle Strutture complesse e Strutture semplici che costituiscono il Dipartimento,

* Individuazione dell’Azienda prevalente.

* Contratto tra le parti, con contestuale approvazione del regolamento. Il contratto regolamenta i rapporti tra le parti (personale, strutture, apparecchiature, posti letto, obiettivi, incentivi, responsabilità ecc...) nonché gli aspetti economici. Il regolamento definisce gli aspetti organizzativi.

* Nomina del Direttore di Dipartimento. Il Direttore di Dipartimento viene nominato dall’Azienda Sanitaria prevalente, su proposta del Comitato di Dipartimento.

COMPITI E ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO

Complessivamente, i compiti del Dipartimento possono riassumersi in:

* coordinamento ed organizzazione dell’attività di assistenza;

* formazione e aggiornamento;

* didattica;

* ricerca;

* educazione ed informazione sanitaria;

* verifica della qualità;

* organizzazione rapporti con l’utenza.

Le attività del Dipartimento, in particolare, sono riconducibile:

* gestione del piano annuale delle attività e dell’utilizzazione delle risorse disponibili assegnate al Dipartimento;

* valutazione e verifica della qualità dell’assistenza fornita, che dovrà essere assicurata adottando metodiche diverse quali, tra le altre, la VRQ o il Medical Audit, quest’ultimo finalizzato all’esame collegiale delle informazioni ottenute dall’esperienza professionale e/o dalle cartelle cliniche allo scopo di:

- valutare l’assistenza fornita ai pazienti;

- verificare le procedure ed i risultati ottenuti;

- migliorare le proprie conoscenze;

- ottimizzare, in modo razionale, l’utilizzo delle risorse disponibili;

* utilizzazione ottimale dei posti letto, degli spazi assistenziali, del personale e delle apparecchiature, che deve essere finalizzata ad una migliore gestione delle risorse a disposizione al fine di consentire una più completa assistenza al malato unitamente ad una razionalizzazione dei costi;

* coordinamento con le relative attività extraospedaliere per una integrazione dei servizi dipartimentali con quelli del territorio ed in particolare con i Distretti e con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, ai quali spetta il compito di rappresentare il punto di ingresso dell’assistito nel circuito ospedaliero nonché l’indispensabile ruolo di figure di raccordo tra ospedale e territorio. Tale raccordo garantisce la definizione del piano di dimissione del paziente, gli interventi domiciliari e i successivi follow-up, nonché l’assistenza medica nelle RSA, in funzione della continuità assistenziale;

* organizzazione dell’attività libero-professionale, intesa come interesse convergente del paziente (libera scelta) del medico e dell’Azienda, sulla base delle indicazioni contenute nel decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni e del DPCM 27.3.2000;

* studio, applicazione e verifica di sistemi protocolli, per conferire la maggiore possibile omogeneità alle procedure organizzative, assistenziali e di utilizzo delle apparecchiature;

* promozione di iniziative finalizzate alla umanizzazione dell’assistenza all’interno delle strutture dipartimentali;

* studio e applicazione di sistemi integrati di gestione, anche attraverso il collegamento informatico all’interno del Dipartimento e tra Dipartimenti, allo scopo di consentire l’interscambio di informazioni ed immagini, l’archiviazione unificata e centralizzata dei dati, nonchè l’utilizzazione della telematica secondo gli sviluppi che la tecnologia nel tempo consentirà;

* individuazione e promozione di nuove attività o di nuovi modelli operativi nello specifico campo di competenza;

* organizzazione della didattica.

DIRETTORE DI DIPARTIMENTO

Compete al direttore del Dipartimento:

a) predisporre la proposta di piano di attività annuale, correlandolo all’utilizzo delle risorse disponibili;

b) negoziare con la Direzione Generale il budget;

c) assicurare il funzionamento del Dipartimento, attuando i modelli organizzativi proposti dal Comitato di Dipartimento;

d) promuovere le verifiche periodiche sulla qualità, secondo il modello prescelto dal Comitato di Dipartimento;

e) controllare l’aderenza dei comportamenti con gli indirizzi generali definiti dal Comitato di Dipartimento nell’ambito: dell’assistenza sanitaria, della gestione del personale, dei piani di ricerca, di studio e di didattica;

f) rappresentare il Dipartimento nei rapporti con il Direttore Generale, il Direttore Amministrativo, il Direttore Sanitario, il Direttore del Presidio e con organismi esterni, ove sia previsto che il Dipartimento operi in coordinamento o collegamento con gli stessi;

g) gestire le risorse attribuite al Dipartimento secondo le indicazioni del Comitato di Dipartimento.

RISORSE DEL DIPARTIMENTO

Per ogni Dipartimento, oltre a definire i compiti e le relative attività, è necessario individuare le risorse da assegnare in termini di:

* posti letto;

* personale;

* strutture edilizie;

* attrezzature;

* risorse economico-finanziarie.

Le risorse vanno distinte in tre sub aree:

* risorse assistenziali proprie delle singole strutture complesse o semplici appartenenti al Dipartimento;

* risorse assistenziali comuni del Dipartimento;

* risorse necessarie al funzionamento del Dipartimento.

In una visione strutturale del Dipartimento, dove le strutture sono aggregate dal punto di vista gestionale e funzionale, si ritiene di poter indicare schematicamente la seguente distribuzione delle risorse:

a. Alle singole strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale vengono assegnati:

* il personale laureato, medico e non medico;

* il personale tecnico ed infermieristico con competenze ed esperienze specifiche nelle singole strutture;

* gli spazi da questo occupati per le attività esclusive della struttura e l’indicazione dei posti letto mediamente utilizzabili;

* le attrezzature esclusivamente utilizzate dalla struttura.

b. Al Dipartimento vengono assegnati:

* il personale infermieristico, il personale tecnico, nonché altre figure professionali necessarie alla funzionalità della specifica tipologia del Dipartimento o non assegnate ad alcuna struttura complessa;

* gli operatori tecnici di assistenza;

* gli spazi operativi, di degenza, di supporto;

* le attrezzature utilizzate da più di una struttura;

* i programmi, i progetti, i piani di Dipartimento;

* le risorse economiche necessarie per raggiungere gli obiettivi fissati.

c. Per il funzionamento del Dipartimento vengono assegnati:

* il personale amministrativo, dedicato alle attività gestionali;

* il personale di supporto segretariale, con le relative dotazioni strumentali;

* gli spazi per la direzione ed il coordinamento del Dipartimento, compresi gli organi di gestione del Dipartimento stesso, nonchè quelli previsti dall’Allegato 2A della D.C.R. n. 616/99 relativi: agli spazi per studio, ricerca, didattica, audit proporzionali alle attività del Dipartimento, comprensivi di aule e sale riunioni, segreteria, archivi;

* il sistema informativo, informatico e telematico del Dipartimento;

* i beni e servizi necessari al funzionamento del Dipartimento.

Per quanto riguarda le attività culturali e didattiche, compresa la biblioteca, le scelte circa la loro collocazione parziale o totale nell’ambito dipartimentale, sarà in funzione delle possibilità e delle scelte effettuate a livello aziendale.

Il budget del Dipartimento è costituito sulla base di distinte voci relative ai costi delle risorse umane, tecniche e strutturali assegnate, nonché ai consumi previsti per beni e servizi, ivi compresi farmaci, emoderivati, emocomponenti, presidi, protesi, reattivi, mezzi di contrasto, etc...

Dovrà inoltre comprendere, separatamente, eventuali finanziamenti per programmi e progetti dipartimentali, per attività di formazione ed aggiornamento, didattica e ricerca.

Analogamente il Direttore Generale, con riferimento alla pianificazione aziendale, concorda con i Direttori di Dipartimento e di Presidio i programmi ed i progetti annuali, compresi quelli di natura interdipartimentali.

Il responsabile del Dipartimento, a sua volta, sulla base di tali indicazioni e sentito il Comitato di Dipartimento, articola al suo interno il budget assegnato, destinando specifiche risorse alle Strutture, dopo aver concordato, con i rispettivi responsabili, i programmi ed i piani di attività annuali che le singole strutture svolgeranno nell’ambito degli obiettivi programmati dal Dipartimento.

Le risorse, nel loro complesso, dovranno essere verificate in termini di risultati, prodotti ed obiettivi raggiunti, a seconda della metodologia adottata e della tipologia di prestazioni erogate, tenuto conto dei programmi dell’Azienda, delle indicazioni regionali e dei dati epidemiologici di riferimento.

Ai sensi dell’art. 17 del decreto legislativo 502/92, il Direttore del Dipartimento predispone annualmente il piano delle attività dipartimentale.

ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO

La riorganizzazione dipartimentale delle strutture ospedaliere, secondo le linee tracciate nel presente documento, comporta la necessità di sottolineare alcuni aspetti particolarmente delicati per le eventuali implicazioni sull’attuale quadro organizzativo.

Con particolare riferimento alla necessità di:

a) prevedere l’attribuzione dei posti letto al Dipartimento e non alle singole strutture complesse o semplici a valenza dipartimentale, individuando orientativamente il numero di posti letto che vengono utilizzati mediamente dalle singole strutture complesse o semplici;

b) prevedere l’attribuzione dell’organico al Dipartimento e le risorse umane destinate alle singole Strutture complesse (le risorse umane destinate alle Strutture semplici saranno previste solo qualora siano a valenza Dipartimentale);

c) precisare che le funzioni di direzione, che competono al dirigente delle strutture complesse, sono esercitate con piena autonomia nel campo clinico-assistenziale, secondo le linee guida adottate dal Dipartimento;

d) prevedere che il conferimento della responsabilità delle strutture semplici, nonché degli incarichi previsti dal comma 4, dell’art. 15 ter, del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni sia effettuato dal Direttore Generale su proposta congiunta del Direttore di Dipartimento e del responsabile della struttura complessa di riferimento, sentito il Comitato di Dipartimento.

GRUPPI DI PROGETTO

Con una certa frequenza si può verificare la necessità che più soggetti, anche con differenti rapporti contrattuali, operino in accordo e stretto collegamento fra loro (le così dette “modalità dipartimentali”) senza che vi sia la possibilità o l’opportunità di costituire un Dipartimento funzionale (es. presenza di una sola struttura complessa, netta prevalenza di una struttura complessa sulle altre, ecc.).

In questi casi l’Azienda può costituire il Gruppo di progetto cui partecipano, riuniti in Comitato, i responsabili delle strutture interessate e i rappresentanti di Enti, Associazioni, Categorie professionali, ecc.

E’ indispensabile che il Gruppo di progetto utilizzi un sistema informativo tale da monitorare l’attività resa con modalità dipartimentali, con particolare riguardo al numero e alla tipologia delle prestazioni effettuate dalle diverse strutture complesse o semplici coinvolte, a favore del Gruppo di progetto stesso.

DIPARTIMENTO DI EMERGENZA
E ACCETTAZIONE D.E.A.

Il D.E.A., già istituito in ogni Ospedale generale con D.C.R. n. 149-CR-3263 del 30.aprile 1975, negli anni è stato oggetto di svariate applicazioni interpretative e modifiche, sia a livello nazionale, (D.P.R. 27.3.1992 atto di indirizzo alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza), che regionale (Piani socio-sanitari) e locale (Programmi attività e spesa, intese di programma, ecc.).

Alla luce del decreto legislativo 502/92 e successine modificazioni e integrazioni, si ritiene indispensabile far rientrare il D.E.A. nella normale tipologia dei Dipartimenti in cui si articola l’Azienda Sanitaria applicando al medesimo, per quanto compatibili, i criteri e le modalità organizzative rappresentati per i Dipartimenti strutturali o funzionali.

In riferimento all’Azienda ove è costituito, il D.E.A. assume una differente connotazione e può essere strutturale o funzionale secondo i seguente criteri:

1. Aziende con ospedale sede di D.E.A. di riferimento regionale ove l’attività di pronto soccorso è garantita prevalentemente da strutture complesse a ciò dedicate in via esclusiva: Medicina d’Urgenza, Chirurgia d’Urgenza, Anestesia e Rianimazione D.E.A., ecc.:

1a) - il D.E.A. può essere costituito come Dipartimento strutturale fra queste strutture che, ovviamente, non potranno far parte di altri Dipartimenti quali quello chirurgico, medico, ecc.

Per garantire il coordinamento con le altre professionalità operanti in strutture non appartenenti al D.E.A. (Neurochirurgia, Ortopedia, Chirurgia Vascolare, Laboratorio, Radiodiagnostica, ecc.), le stesse partecipano al Comitato D.E.A.

I rapporti sono regolati da protocolli.

In alternativa, l’Azienda può costituire il Dipartimento funzionale dell’Urgenza (D.U.), con funzioni di coordinamento, di cui fanno parte le suddette strutture specialistiche e il D.E.A..

In questo caso si ravvisa l’opportunità di far coincidere la figura del direttore di Dipartimento D.E.A. con quella di direttore di Dipartimento D.U..

1b) il DEA è costituito come Dipartimento funzionale fra le varie strutture afferenti che, ovviamente, possono far parte dei rispettivi Dipartimenti strutturali.

La responsabilità della gestione del personale infermieristico e di supporto operante presso il pronto soccorso e la responsabilità delle attrezzature è affidata ad una struttura semplice o complessa a seconda dei casi di complessità della funzione e della relativa valutazione aziendale integrata nel D.E.A..

Per questa tipologia di Aziende l’accettazione del D.E.A. si riferisce alla sola attività espletata in regime di urgenza tramite il pronto soccorso.

2. Aziende con ospedale sede di D.E.A. di base ove l’attività di pronto soccorso è garantita prevalentemente mediante l’apporto part time di unità operative dedicate ad altre funzioni (ricoveri di elezione, day hospital e day surgery, attività ambulatoriale, ecc.) e, di norma, già appartenenti ad un proprio Dipartimento strutturale:

Il D.E.A. è costituito come Dipartimento funzionale e ne fanno parte le strutture, o i rispettivi Dipartimenti strutturali, che incidono in modo significativo sull’attività di pronto soccorso.

La gestione del personale infermieristico e di supporto operante presso il pronto soccorso e delle attrezzature si configura come struttura semplice a valenza dipartimentale integrata nel DEA., affidata ad un dirigente medico c esperienza nel settore dell’emergenza ovvero nell’igiene ed organizzazione dei servizi ospedalieri.

Per questa tipologia di Aziende il D.E.A. può espletare l’attività di accettazione sia per i ricoveri d’urgenza che ordinari. A livello statistico, devono essere distinti.

3. Aziende con più sedi ospedaliere di cui almeno una sede di D.E.A e riunite in presidio unico:

3a) per la/le sede/i ospedaliere indicate dal PSR come DEA l’A.S.L. può procedere alla costituzione di un Dipartimento funzionale.

Per l’altra / le altre sedi ospedaliere ove è attivo un pronto soccorso, la responsabilità della gestione del personale infermieristico e di supporto ivi operante si configura come struttura semplice della direzione del presidio riunito.

Il personale medico afferisce al pronto soccorso secondo le modalità stabilite dalla direzione del presidio riunito.

Per garantire il coordinamento fra le diverse sedi e strutture deputate all’emergenza, l’Azienda costituisce il Dipartimento funzionale dell’Urgenza ove confluiscono il/i D.E.A., il/i pronti soccorso.

In questo caso si ravvisa l’opportunità di far coincidere la figura del direttore di Dipartimento D.E.A. con quella di direttore di Dipartimento D.U..

3b) L’A.S.L. può, in alternativa alla costituzione del Dipartimento dell’Urgenza, aggregare al D.E.A, il/i pronti soccorso, configurati come strutture semplici delle altre sedi ospedaliere.

Per questa tipologia di Aziende il D.E.A. può espletare l’attività di accettazione sia per i ricoveri d’urgenza che ordinari. A livello statistico devono essere distinti.

CENTRALI OPERATIVE 118

Le Centrali operative 118, già istituite su base provinciale in 8 Aziende Sanitarie, coordinano, in sinergia fra loro, il sistema regionale dell’emergenza-urgenza territoriale.

Alle medesime è affidata sia la gestione organizzativa, tecnica e funzionale dei sistemi di ricezione chiamate ed invio mezzi di soccorso (centrale operativa vera e propria) che quella relativa alle strutture deputate all’emergenza territoriale (ambulanze, ecc.).

Le Centrali operative 118 possono essere identificate come strutture complesse, in particolare ove operano a valenza sovraziendale.

I rapporti fra le Centrali operative 118 e le strutture delle Aziende afferenti deputate all’emergenza sono regolati da protocolli e convenzioni.

Al fine di operare con la massima sinergia possibile è opportuno che il responsabile della Centrale operativa. 118 partecipi alle sedute dei Comitati DEA delle Aziende afferenti.

Nelle more dell’emanazione di specifiche linee guida regionali sulle competenze e sulla collocazione organizzativa aziendale delle Centrali operative (rapporti fra C.O., C.R.I. e Associazioni di volontariato, Aziende afferenti, formazione, rapporti con i D.E.A.), è opportuno che le stesse non siano inserite in alcun Dipartimento aziendale.

L’indispensabile coordinamento, a livello regionale, fra le Centrali operative 118 è garantito secondo le modalità stabilite dalla Regione.

IL DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA
DELLE DIPENDENZE (DPD)

Il Dipartimento di Patologia delle Dipendenze (DPD) ha per finalità la programmazione, il coordinamento e la verifica, sotto il profilo quali/quantitativo, delle attività di prevenzione, assistenza, cura e riabilitazione delle dipendenze patologiche.

Il DPD si occupa inoltre delle patologie correlate alla dipendenza (quali disturbi psichici, malattie organiche, problemi di integrazione sociale, comportamenti patologici o devianti, stati di sofferenza soggettiva o ambientale di varia natura) avvalendosi del contributo integrato di tutte le discipline e tecniche necessarie.

Funzioni proprie del DPD sono: la programmazione strategica, lo sviluppo e la progettazione degli interventi in relazione alla rilevazione e all’analisi dei dati relativi al fenomeno; il coordinamento e l’integrazione con strutture operative e di attività diverse che convergono sulle finalità del Dipartimento; la gestione strategica del budget e delle risorse complessive dell’Azienda per lo specifico settore di competenza.

Alla luce dell’Accordo Stato-Regioni per la “Riorganizzazione del sistema di assistenza ai tossicodipendenti”, sancito nella seduta della Conferenza Stato-Regioni del 21 gennaio 1999, il modello organizzativo adottato è il Dipartimento strutturale territoriale.

Per le specifiche caratteristiche dei Servizi Tossicodipendenze, normati dal D.M. 444/90 che determina la tipologia di personale e di organizzazione dei Ser.t, il DPD si può articolare in più strutture operative.

Le strutture aggregate nel DPD sono definite nel numero e nel merito in ogni ASL in relazione alle necessità e alle strategie locali: comunque il DPD deve aggregare, come minimo, le strutture operative Ser.T. e Alcologia e, dove esista un Istituto Penitenziario, una struttura operativa Penitenziaria.

Le attività proprie del DPD si articolano, a seconda delle esigenze locali, in servizi quali Unità di Strada, Centri Diurni - Drop In, Comunità semiresidenziali, Comunità residenziali, Poli per le “nuove droghe”, ecc. garantendo la gestione della complessità delle strutture tramite l’articolazione dei processi organizzativi e di cura, la diversificazione dei servizi offerti, la ricomposizione della complessità degli interventi per offrire una completa gamma di servizi, tempestivi, razionali e integrati a soggetti diversi, con bisogni diversi, in fasi diverse del processo di cura.

E’ opportuno che nel Comitato di Dipartimento partecipino, secondo i criteri previsti per la costituzione del Comitato di Dipartimento, i rappresentanti delle categorie professionali, le associazioni, i fornitori di servizi e tutte le strutture sociosanitarie e socio-assistenziali autorizzate, pubbliche e private, che, nel territorio dell’Azienda, a vario titolo, operano nel campo delle tossicodipendenze.

Dovrà altresì essere garantita la dotazione di posti letto riservati a ricoveri ospedalieri per il DPD da ricomprendere, di norma, all’interno del Dipartimento di Medicina Generale.

Il numero di posti letto riservati e le modalità di gestione dei ricoveri saranno oggetto di appositi protocolli intra - aziendali, a seconda delle esigenze locali.

Nelle ASL ove è presente una sola struttura complessa, questa coincide con il D.P.D.

Il Direttore del Dipartimento partecipa al Collegio di direzione.

DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE (DSM)

L’A.S.L. organizza la rete dei servizi e delle attività finalizzate alla tutela della salute mentale nell’ambito del Dipartimento di Salute Mentale (DSM), già istituito ai sensi del D.P.R. del 7.4.1994 e confermato nella sua modalità organizzativa nel D.P.R. 10.11.1999. Il D.S.M svolge le seguenti funzioni assistenziali:

* ambulatoriale/domiciliare: Centro di Salute Mentale (CSM);

* semiresidenziale: Centro Diurno/Day Hospital (CD/DH);

* residenziale: Comunità Protetta, Centri di terapia Psichiatrica, Comunità Alloggio (CP/CTP/CA);

* alternativa alla residenzialità: Gruppi Appartamento (GA) e altre soluzioni di piccolo nucleo previste e regolamentate dalla normativa vigente;

* ospedaliera di ricovero ordinario e di day hospital: Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC-DH).

I S.P.D.C. collocati in A.S.O. fanno parte integrante dei DSM in cui insistono territorialmente, i quali pertanto, assumono la connotazione di Dipartimenti interaziendali.

I DSM di AA.SS.LL. privi di S.P.D.C. utilizzano l’S.P.D.C. di Azienda limitrofa mediante apposita convenzione.

Il DSM è articolato in moduli tipo con un ambito territoriale corrispondente ad uno o più distretti e con un bacino d’utenza in ogni caso non superiore a 150.000 abitanti.

Nelle realtà territoriali con bassa densità abitativa è preferibile che i DSM con una popolazione di riferimento compresa tra 100.000 e 150.000 abitanti siano articolati in due unità modulari.

Il modulo, definito come struttura complessa, garantisce, come minimo, l’attività ambulatoriale e domiciliare, semi-residenziale, residenziale.

Nelle A.S.L. ove è presente un solo modulo, questo coincide con il DSM.

Il Direttore del Dipartimento partecipa al collegio di direzione.

Al DSM possono afferire altre strutture semplici o complesse, secondo le esigenze organizzative e gestionali dell’Azienda.

DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE (DMI)

In relazione al progetto obiettivo materno infantile, la ridefinizione del modello organizzativo in ogni A.S.L. dovrà prevedere che le attività dell’area materno-infantile siano ricondotte all’interno del Dipartimento Materno infantile di tipo strutturale.

Nel D.M.I. confluiscono tutte le strutture, complesse e semplici, che operano in via esclusiva o prevalente, nell’area materno-infantile: Pediatria, Neonatologia, Terapia Intensiva Neonatale, Neuropsichiatria Infantile, Ostetricia e Ginecologia.

E’ inoltre opportuno che siano coinvolti nell’ambito del Comitato di Dipartimento i responsabili delle strutture operative che svolgono attività collegate al D.M.I. e i rappresentanti degli Enti, Associazioni e Categorie interessate.

Il coordinamento con attività afferenti a strutture non appartenenti al D.M.I. (es. R.R.F., Dipartimento Prevenzione, ecc.) è assicurato mediante la definizione di protocolli interdipartimentali, anche con la costruzione di gruppi di progetto.

Analogamente per l’espletamento delle attività psicologiche, il coordinamento con il servizio di psicologia, istituito ai sensi del P.S.R. e della D.G.R. 52-29953 del 13.4.2000 ed eventualmente collocato, a livello strutturale, in altro Dipartimento, è garantito mediante la definizione di protocolli operativo - funzionali, anche con la costituzione di gruppi di progetto.

Nelle A.S.L. sul cui territorio insistono A.S.O. il D.M.I. deve essere costituito come Dipartimento interaziendale.

Le A.S.O. possono costituire, al loro interno, Dipartimenti, strutturali o funzionali, fra le diverse strutture dell’Azienda. Tali Dipartimenti non potranno assumere la dizione di D.M.I. che è riservata alle A.S.L.

In questi casi nel D.M.I. interaziendale possono confluire le singole strutture dell’A.S.O. ovvero il Dipartimento cui appartengono.

PRINCIPI E CRITERI PER IL COORDINAMENTO
DEI DIPARTIMENTI OSPEDALIERI

Il Direttore del Presidio Ospedaliero esercita, all’interno del presidio al quale è preposto, la funzione di garante della coincidenza della risposta ospedaliera, in termini di produzione di prestazioni, alla domanda di salute espressa dal territorio, nell’ambito degli indirizzi strategici stabiliti dalla Direzione aziendale e del budget attribuito alla produzione ospedaliera.

L’atto aziendale disciplina, ai sensi dell’art.15-bis del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni, l’attribuzione delle funzioni al Direttore di Presidio (A.S.O. o di A.S.L.), sulla base dei seguenti indirizzi:

1. è responsabile degli aspetti igienico-organizzativi, della conservazione della documentazione clinica, del coordinamento del sistema informativo del presidio e dell’organizzazione complessiva dell’attività del presidio;

2. è responsabile del budget complessivo di presidio e coordina l’attività programmatica e di budget dei Dipartimenti attraverso strumenti di concertazione interna con i Direttori dei Dipartimenti, da stabilire nell’atto aziendale;

3. svolge funzioni di negoziazione delle proposte programmatiche formulate dai Direttori di Dipartimento rispetto alla programmazione aziendale e distrettuale;

4. svolge funzioni di supporto tecnico all’attività dei Dipartimenti, per gli aspetti organizzativi e gestionali;

5. garantisce e coordina il percorso assistenziale ospedaliero rispetto alle esigenze di salute del paziente;

6. verifica le necessità dei singoli Dipartimenti e dei risultati raggiunti dagli stessi, nell’ambito delle scelte strategiche di gestione aziendali e di presidio;

Il Direttore di Presidio Ospedaliero e i Direttori di Dipartimento partecipano al Collegio di Direzione dell’Azienda per l’espletamento della funzioni allo stesso attribuite ai sensi dell’art.17 del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni, con particolare riferimento al supporto alla Direzione Generale per l’elaborazione del programma di attività dell’Azienda.

L’obiettivo di tale partecipazione e coinvolgimento è quello di ricondurre o di pervenire, in quella sede, ad una proposta programmatica coordinata di presidio nell’ambito della programmazione aziendale.

Sulla base di tale proposta il Direttore di Presidio, con le procedure stabilite nell’atto aziendale, svolge le seguenti attività di negoziazione:

* con le Direzioni distrettuali, per la definizione di una proposta congiunta sui volumi di prestazioni ospedaliere da destinare a ciascun Distretto ad integrazione delle attività che lo stesso eroga in via diretta e per quelle che il Distretto deve garantire ai propri cittadini;

* con la Direzione Generale, per l’attribuzione del budget annuale alla programmazione ed alla produzione di ciascun Dipartimento, nell’ambito della programmazione aziendale.

Il budget dipartimentale e quello complessivo di presidio ospedaliero vengono attribuiti sulla base delle strategie generali aziendali e delle risorse assegnate annualmente all’Azienda e tenendo conto delle proposte di Programma delle attività territoriali-distrettuali elaborate dai Distretti.

SERVIZI TERRITORIALI

Al fine di garantire l’integrazione fra i vari livelli in cui si può articolare l’assistenza sanitaria (domiciliare, ambulatoriale, ospedaliera), nelle ASL, alle strutture complesse a valenza sanitaria (Medicina, Chirurgia, Cardiologia, Laboratorio, Rx. RRF, ecc.) è attribuita la competenza e la responsabilità clinico-funzionale su tutta l’attività nell’ambito dell’Azienda, sia ospedaliera che territoriale (ambulatori, consultori, ecc.).

Le suddette strutture esercitano tali funzioni con personale proprio, del Dipartimento cui appartengono, oppure in convenzione.

All’A.S.T. fanno capo, a livello territoriale, funzioni igienico-organizzative nella gestione dei presidi sanitari extra-ospedalieri e funzioni di coordinamento organizzativo delle attività ambulatoriali e consultoriali.

Compete principalmente all’A.S.T. la gestione tecnico-amministrativa delle seguenti attività:

* convenzione con specialisti ambulatoriali in coordinamento con le strutture titolari delle funzioni sanitarie.

* assistenza domiciliare nelle varie forme (ADI, ADP, ADOC, ecc.);

* assistenza residenziale e semi-residenziale per disabili, persone non autosufficienti, malati terminali, ecc.;

* assistenza integrativa (erogazione protesi, ausili e presidi, autorizzazioni, rimborsi, trasporti, ecc.);

* educazione sanitaria (nelle scuole, a gruppi a rischio, alla popolazione generale);

* vigilanza sulle strutture;

* coordinamento delle commissioni valutative multiprofessionali operanti in ambito distrettuale.

L’AST esercita tali funzioni a livello distrettuale con personale proprio o in convenzione.

ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE
DELLE STRUTTURE PRODUTTIVE
TERRITORIALI ED AMBULATORIALI

Il Dipartimento territoriale aggrega le strutture che erogano la propria attività esclusivamente, o prevalentemente, a livello territoriale. Fra queste figurano, in particolare:

* AST;

* Medicina Legale, Medicine dello Sport;

* Farmaceutica territoriale o Dipartimento del farmaco, qualora attivato;

* Servizio sperimentale di psicologia qualora non facente capo, per la tipologia delle funzioni esercitate ai sensi della D.G.R. n. 52 - 29953 del 13.4.2000, ad altro Dipartimento;

* SERT, in attesa dell’organizzazione del Dipartimento delle dipendenze.

Lo sviluppo dell’organizzazione dipartimentale territoriale procede collateralmente all’evoluzione ed al consolidamento, nell’A.S.L., della funzione di governo della domanda di servizi sanitari e socio-sanitari e del conseguente percorso assistenziale, svolta dal Distretto ed è contestuale all’estensione di tale funzione sui livelli essenziali di assistenza previsti dal P.S.N.

L’organizzazione dipartimentale dei servizi di territorio è pertanto configurabile come aggregazione di strutture complesse e semplici aventi competenze e funzioni prevalentemente orientate sul versante dell’offerta e, quindi, dell’erogazione di prestazioni (territoriali, ambulatoriali, domiciliari, residenziali, semi-residenziali).

In tale quadro, lo sviluppo organizzativo dipartimentale territoriale (Dipartimento Territoriale), parallelo e contestuale allo sviluppo organizzativo distrettuale come descritto nel successivo titolo II, procede attraverso:

* la ricognizione puntuale e la razionalizzazione delle funzioni produttive ed erogative di prestazioni facenti capo, rispettivamente, alla struttura operativa A.S.T. e al distretto;

* la progressiva riconduzione dalla competenza e responsabilità del distretto alla competenza e responsabilità delle strutture operative territoriali di pertinenza, delle funzioni relative alle attività sanitarie e socio-sanitarie di base ed alle strutture poliambulatoriali e consultoriali distrettuali, sulla base dei criteri precedentemente indicati;

* la riconduzione della responsabilità clinico-funzionale delle attività ambulatoriali e consultoriali alle strutture di riferimento, sulla base del principio sopra indicato che nelle A.S.L. le strutture complesse a valenza sanitaria (Medicina, Chirurgia, Cardiologia, ecc.) sono competenti per la propria funzione su tutta l’attività dell’A.S.L., sia ospedaliera che ambulatoriale. Rispetto all’area ambulatoriale e consultoriale, l’A.S.T., con le proprie articolazioni distrettuali, esercita pertanto la funzione di direzione e di coordinamento organizzativo e gestionale delle strutture e dell’attività, nel rispetto delle disposizioni di cui al D.P.R.271/2000, “Regolamento di esecuzione dell’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici specialisti ambulatoriali interni;

* l’articolazione delle strutture operative territoriali dell’A.S.L. in strutture semplici, operanti in ambito distrettuale: l’articolazione deve essere tale da coprire, in forma omogenea e con criteri di efficacia, efficienza ed economicità, il fabbisogno del territorio in coerenza con quanto definito nei Programmi delle attività territoriali - distrettuali di cui all’art.3-quater del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni;

* l’aggregazione delle strutture produttive territoriali, complesse e semplici, nel Dipartimento territoriale.

TITOLO II
LINEE DI INDIRIZZO PER L’ORGANIZZAZIONE
ED IL FUNZIONAMENTO DEL DISTRETTO

FUNZIONI E RISORSE DEL DISTRETTO

L’evoluzione normativa regionale sull’organizzazione sanitaria locale ha condotto negli anni più recenti, dal Piano Sanitario Regionale alle successive deliberazioni attuative, a delineare le basi di un percorso finalizzato a configurare nel Distretto il livello della sanità pubblica ed accreditata più prossimo alla comunità locale, su cui far ruotare, in prospettiva, tutto il sistema dei servizi sanitari.

In sostanza, l’obiettivo che l’organizzazione distrettuale deve perseguire, attraverso necessari ed opportuni stadi evolutivi, è una maggiore personalizzazione del prodotto aziendale sanitario, portandolo in un ambito più vicino ed a misura del cittadino e del complesso della realtà locale, nel quale la realtà locale stessa si riconosce e si vede rappresentata e garantita nelle proprie specifiche esigenze di salute.

Tale funzione, tradizionalmente collocata a livello centrale aziendale, trova la sua sede naturale ed appropriata nel Distretto, che pertanto si configura come centro di riferimento sanitario e socio-sanitario per l’incontro fra le istanze espresse dalla comunità e la globalità delle risposte disponibili da parte del S.S.N.

Nell’ambito dell’A.S.L., il Distretto rappresenta la sede più idonea per il confronto con le autonomie locali e per la gestione dei rapporti con la popolazione e, quale garante della salute è responsabile della funzione di tutela, assicura l’espletamento delle attività e dei servizi territoriali indicati dalla normativa nazionale, nonché delle attività organizzative e di coordinamento del percorso sanitario connesse all’espletamento di tale importante funzione.

Questa impostazione risponde all’esigenza di modellare sul territorio regionale una rete di servizi sanitari sempre più a portata del cittadino che, partendo dal Distretto quale unità di base, si sviluppi attraverso una rete produttiva territoriale, articolata a livello distrettuale ed integrata con il sociale, quale risposta alle esigenze di tipo extra-ospedaliero, fino alla rete produttiva ospedaliera per l’erogazione di risposte appropriate rispetto alle effettive esigenze di diagnosi, cura e riabilitazione a livello ospedaliero.

In tale ottica il Distretto, quale articolazione territoriale, operativa ed organizzativa, dell’A.S.L., costituisce centro di responsabilità e di autonomia gestionale ed economica, nell’ambito degli indirizzi della direzione strategica dell’A.S.L., coerentemente con la programmazione regionale.

Nella situazione attuale il Distretto si configura più come un luogo di gestione di alcuni servizi territoriali che come centro di responsabilità della tutela della salute del cittadino/utente. Nel corso del presente documento verranno evidenziate le fasi per un’evoluzione graduale, flessibile e programmata, sulla base delle specificità locali, da una configurazione tradizionale del Distretto, operante in modo settoriale e per attività e prevalentemente concentrato sul versante della produzione delle singole prestazioni territoriali, verso una configurazione di Distretto concentrato in via prioritaria sul governo della domanda e sulla garanzia di salute, in cui la responsabilità è attribuita sulla globalità della presa in carico dell’utente e non sulle singole attività, le quali invece fanno capo alle strutture produttive territoriali o ospedaliere.

L’A.S.L. disciplina l’organizzazione del Distretto e la conseguente integrazione organizzativa fra Distretti e Dipartimenti, in modo da garantire prioritariamente l’erogazione delle prestazioni di assistenza primaria e delle prestazioni socio-sanitarie di cui all’art.3-quinques, comma 1 del decreto legislativo 502/1992 modificato ed integrato.

Il Distretto pertanto garantisce, come stabilito dal successivo comma 2 del medesimo articolo, l’erogazione delle prestazioni relative alle seguenti attività:

1. Assistenza sanitaria di base, che comprende la medicina generale, la pediatria di libera scelta ed il servizio di continuità assistenziale (guardia medica).

2. Assistenza specialistica ambulatoriale.

3. Attività e progetti d’intervento per le cure domiciliari, con la necessaria integrazione.

4. Attività finalizzate a garantire il diritto del cittadino all’accesso ai servizi sanitari (iscrizione al S.S.N., scelta e revoca del medico di base e del pediatra di libera scelta, prenotazioni attività specialistiche, accettazione domande assistenza integrativa, ecc.).

5. Assistenza sanitaria all’estero ed assistenza ai cittadini non residenti, con domicilio sanitario nell’ambito territoriale del Distretto.

6. Attività di tutela della salute collettiva, in coordinamento con il Dipartimento di prevenzione, ai sensi dell’art.7-bis del decreto legislativo 502/1992 modificato ed integrato.

7. Attività consultoriali per la tutela della salute dell’infanzia, della donna e della famiglia, integrate con quelle ospedaliere e con la pediatria di base.

8. Attività sanitarie e sanitarie a rilievo sociale rivolte, agli anziani, ai disabili, al disagio psichico ed alle dipendenze patologiche, compresa l’assistenza residenziale e semiresidenziale, coordinate con quelle dipartimentali.

9. Integrazione operativa tra servizi sanitari e tra questi ed i servizi socio-assistenziali degli enti locali per quanto attiene agli interventi nei settori materno-infantile, dell’assistenza nei confronti degli anziani, dei disabili, dei non autosufficienti, dell’assistenza ai tossicodipendenti, ai malati psichiatrici e della vigilanza sulle strutture residenziali e semiresidenziali.

Le attività indicate vengono assicurate, con le necessarie integrazioni, nel territorio distrettuale in modo da fornire risposte assistenziali di base e specialistiche, con caratteri di continuità nelle cure rispetto ai bisogni delle persone, filtrando gli accessi ospedalieri secondo criteri di appropriatezza e fornendo, tramite i presidi residenziali e semiresidenziali, le cure ambulatoriali e domiciliari, idonee risposte territoriali di tipo continuativo o diurno.

L’Azienda disciplina, inoltre, l’organizzazione distrettuale in modo da garantire l’espletamento delle seguenti funzioni:

* programmazione, coordinamento ed organizzazione generale delle prestazioni e dei servizi che il Distretto deve garantire ai cittadini, assicurandone la continuità e l’integrazione;

* coordinamento organizzativo e gestionale delle proprie attività con quelle proprie dei Dipartimenti e delle strutture aziendali;

* coordinamento di tipo organizzativo del quale necessitano tutte le attività assistenziali integrate con caratteristiche multiprofessionali;

* informazione ed orientamento del cittadino rispetto ai servizi sanitari locali e regionali, nonché organizzazione dell’accesso e coordinamento del percorso terapeutico rispetto a tutte le prestazioni di assistenza primaria garantite dal Distretto stesso, da altre strutture o presidi dell’A.S.L., da aziende ospedaliere e da altri soggetti erogatori pubblici o privati accreditati;

* coordinamento inter-distrettuale per la gestione unitaria della convenzione con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta e per tutte le attività di tutela della salute che necessitano di una gestione uniforme sul territorio dell’A.S.L..

Il Distretto gestisce, infine, le relazioni con le Amministrazioni locali, con le organizzazioni sociali e di volontariato, con i soggetti accreditati e con gli altri soggetti istituzionali del territorio di competenza.

Le risorse di personale assegnate al Distretto per l’esercizio delle funzioni di propria competenza sono aggregate in strutture organizzative ed operative, articolate su base territoriale, in modo da rispondere al fabbisogno dell’intero ambito distrettuale.

L’Azienda individua le aree organizzative e quelle operative facenti capo al Distretto, in base alle funzioni svolte ed alle risorse assegnate.

Il DIRETTORE DEL DISTRETTO

In coerenza con un’evoluzione organizzativa aziendale orientata, a regime, sulla distinzione fra soggetti erogatori acquirenti e soggetti erogatori produttori delle prestazioni e con il ruolo previsto per il Distretto, quale articolazione territoriale della funzione di tutela sanitaria della popolazione, il Direttore del Distretto è la figura dirigenziale manageriale incaricata dalla Direzione dell’A.S.L. all’espletamento, in un ambito territoriale prossimo alla comunità locale, della funzione di governo della domanda e delle azioni di salute rispetto alle diverse fasi della malattia (dal primo accesso alla riabilitazione).

Il Direttore del Distretto, nell’ambito della funzione di tutela affidata al Distretto, si configura come il “garante” del complesso delle attività sanitarie e amministrative connesse al percorso terapeutico del paziente. In quanto tale è responsabile della realizzazione, nell’ambito territoriale di competenza, degli indirizzi strategici della Direzione dell’A.S.L., nonché della direzione delle risorse attribuite e dell’attività svolta dalle strutture assegnate verso il perseguimento di precisi obiettivi programmatrici.

Compete al Direttore promuovere, sul territorio di competenza e nell’ambito della programmazione distrettuale, la rete di risposte sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate che devono essere garantite ai sensi dell’art. 3-quinquies del decreto legislativo 502/92 modificato ed integrato, al fine di soddisfare i bisogni di assistenza primaria della popolazione.

A tal fine il Direttore del Distretto è responsabile dello svolgimento delle seguenti funzioni:

1. analisi del fabbisogno e della domanda di assistenza sanitaria e socio-sanitaria della popolazione al fine di garantire percorsi diagnostico-terapeutici con tempi adeguati alle necessità dell’utenza, nell’ambito della programmazione distrettuale;

2. gestione, organizzazione e coordinamento delle risorse tecnico-professionali, amministrative, patrimoniali e finanziarie assegnate al Distretto;

3. allocazione delle risorse attribuite fra le strutture distrettuali e private accreditate;

4. organizzazione e coordinamento della rete di servizi distrettuali, garantendone l’interrelazione e la trasversalità al fine di assicurarne adeguati livelli di accessibilità da parte della popolazione, di efficacia, efficienza, qualità e continuità nonché l’integrazione fra gli stessi e gli altri servizi alla persona esistenti nell’ambito territoriale;

5. gestione del rapporto con i soggetti convenzionati e con le strutture accreditate presenti sul territorio del Distretto ed allocazione delle risorse assegnate;

6. coordinamento e concertazione con i responsabili dei Dipartimenti territoriali e dei presidi ospedalieri dell’A.S.L. in merito alla programmazione dell’offerta dei servizi sanitari e socio-sanitari che il Distretto è tenuto a garantire ed alla formazione professionale degli operatori;

7. coordinamento e concertazione con gli organi tecnici e direzionali degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali per la definizione delle modalità operative di integrazione rispetto alle attività socio-sanitarie integrate;

8. elaborazione della proposta relativa al Programma delle attività territoriali-distrettuali;

9. monitoraggio dei dati di attività e dei risultati conseguiti in termini qualitativi e quantitativi, in attuazione del Programma delle attività territoriali-distrettuali, anche ai fini della descrizione dell’attività svolta, delle risorse impiegate, dei relativi costi e ricavi nell’ambito della relazione annuale di Distretto, che deve essere predisposta, a consuntivo, quale parte integrante della relazione di A.S.L.

Considerate le suddette funzioni, è necessario che il dirigente individuato per l’incarico sia in possesso di adeguate attitudini relazionali e di comprovate competenze nella gestione e nell’amministrazione delle risorse disponibili a fronte della domanda di servizi, nonché di capacità professionale nella gestione di percorsi di sviluppo organizzativo.

Al Direttore del Distretto sono attribuite le risorse definite in rapporto alle funzioni assegnate ed agli obiettivi di salute della popolazione di riferimento definiti nel Programma delle attività territoriali-distrettuali approvato dal Direttore Generale.

L’espletamento, a livello di Distretto, delle attività connesse alla funzione di tutela sanitaria e socio-sanitaria della popolazione, come previsto dal P.S.N., presuppone la dotazione dell’area di direzione distrettuale di adeguate risorse professionali competenti rispetto alla programmazione, alla gestione organizzativa, alla gestione del budget assegnato al Distretto, alla gestione del sistema informativo, all’analisi ed all’elaborazione dei dati, alla gestione delle relazioni interne ed esterne, nonché al supporto amministrativo all’azione di governo propria del Direttore del Distretto ed alle attività di tutte le aree distrettuali.

L’UFFICIO DI COORDINAMENTO
DELLE ATTIVITA’ DISTRETTUALI

Il Direttore del Distretto si avvale di un ufficio di coordinamento delle attività distrettuali con funzioni propositive e tecnico-consultive, nonché di interrelazione funzionale e tecnico-operativa rispetto alla rete dei servizi e delle attività distrettuali.

Come previsto dall’art. 3-sexies, comma 2 del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni, tale ufficio è composto dal Direttore del Distretto e dalle seguenti figure professionali:

* responsabili di ciascuna area di attività del Distretto;

* un rappresentante dei M.M.G. e un rappresentante dei P.D.L.S. operanti nel Distretto eletti rispettivamente dai medici di famiglia e dai pediatri fra i colleghi operanti nello stesso Distretto che abbiano presentato la propria candidatura;

* un rappresentante dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati operanti nel Distretto, designato dagli specialisti medesimi operanti nel Distretto;

* un farmacista titolare o direttore di farmacia convenzionata con il SSN, designato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle farmacie pubbliche e private operanti nel Distretto;

* l’ufficio è integrato, nelle materie afferenti all’area socio-sanitaria, dal Direttore del Consorzio dal dirigente del Servizio socio-assistenziale designato dall’Ente gestore delle funzioni socio-assistenziali operante nell’ambito distrettuale.

Competono a tale Ufficio funzioni propositive e tecnico-consultive relative alle seguenti attività:

1. supporto alle competenze assegnate al Direttore del Distretto, in particolare per quanto attiene all’elaborazione della proposta annuale relativa al Programma delle attività distrettuali;

2. coordinamento funzionale, operativo e gestionale di tutte le attività distrettuali, nell’ambito degli indirizzi strategici della direzione aziendale, del Programma delle attività territoriali-distrettuali e del budget attribuito per l’espletamento di tali attività;

3. coordinamento tecnico-operativo fra le attività socio-sanitarie di competenza dell’A.S.L. e quelle socio-assistenziali di competenza dei Comuni, svolte nell’ambito territoriale del Distretto;

4. supporto al Direttore del Distretto ai fini dell’analisi del fabbisogno di salute della popolazione, mediante la definizione di un unico piano di rilevamento, avvalendosi dei dati epidemiologici e degli indicatori di processo, di risultato e di qualità;

5. promozione di strategie operative condivise fra i fattori produttivi territoriali, finalizzate a soddisfare il reale bisogno di salute, sempre nell’ambito della programmazione aziendale e del budget assegnato;

6. monitoraggio e valutazione di tutte le attività poste in essere nell’ambito del Programma delle attività territoriali-distrettuali nonché dell’attività e dei relativi costi indotti dai medici di base e dai pediatri di libera scelta;

7. definizione dei presupposti tecnico-operativi per la stipulazione della convenzione per l’esercizio delle attività socio-assistenziali a rilievo sanitario;

8. determinazione, nell’ambito del budget assegnato, delle risorse da destinare all’integrazione socio-sanitaria e delle quote rispettivamente a carico dell’A.S.L. e degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali;

9. individuazione delle modalità di raccordo fra la rete produttiva territoriale, i servizi socio-assistenziali, i medici di base ed i pediatri di libera scelta, nonché di procedure e modalità condivise di offerta dei servizi (sportelli unici all’utenza, accordi sulle sedi e sugli orari dei servizi di reciproco rilievo, uso di cartelle socio-sanitarie anche informatizzate, corsi di formazione e aggiornamento congiunti, continuità assistenziale).

IL PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’
TERRITORIALI DISTRETTUALI

Il Programma delle attività territoriali-distrettuali, elaborato con i contenuti e con le modalità di cui all’art. 3-quater, comma 3 del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni, nonché con i contenuti previsti dai Regolamenti di esecuzione degli AA.CC.NN. per i medici di medicina generale e per i pediatri di libera scelta (D.P.R. 270 e 271 del 28/7/2000), definisce gli obiettivi da perseguire, in attuazione delle strategie aziendali e sulla base della situazione esistente e del fabbisogno rilevato nell’area di riferimento, individuando le attività da svolgere per conseguirli e la relativa distribuzione delle risorse assegnate.

Il Programma definisce inoltre le modalità di verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati, in termini di efficienza, efficacia ed economicità, al fine di rendere possibili periodici riadeguamenti delle attività.

Il Programma rappresenta l’ambito d’integrazione, sul piano della definizione degli obiettivi e della destinazione delle rispettive risorse, fra i servizi sanitari distrettuali e quelli sociali al fine di offrire al cittadino interventi coordinati e completi, in un’ottica di ottimizzazione nell’impiego delle risorse disponibili e sulla base di una comune analisi dei bisogni di salute presenti sul territorio di riferimento.

Il Programma delle attività territoriali-distrettuali è proposto dal Direttore del Distretto, sulla base delle risorse assegnate e coerentemente con la programmazione regionale e aziendale, previa concertazione e coordinamento con i responsabili dei Dipartimenti territoriali e dei Presidi ospedalieri dell’A.S.L. e sentito l’ufficio di coordinamento di cui al punto precedente e il Comitato dei Sindaci di Distretto.

La proposta di Programma è trasmessa al Direttore Generale ai fini dell’approvazione, d’intesa con il suddetto Comitato limitatamente alle attività socio-sanitarie.

Ai sensi dei citati D.P.R. 270 e 271 del 2000, il Direttore del Distretto, unitamente ai propri collaboratori ed all’Ufficio di coordinamento delle attività distrettuali nella composizione prevista al punto precedente, è coadiuvato, per il monitoraggio delle attività previste dal Programma, concernenti la medicina generale e la pediatria di famiglia, rispettivamente da un rappresentante dei medici di base e da un rappresentante dei pediatri di famiglia, eletti tra quelli operanti nel Distretto.

IL COMITATO DEI SINDACI DI DISTRETTO

L’efficace esercizio della funzione del Distretto quale centro di riferimento sanitario della comunità locale, presuppone una completa e costante valorizzazione del ruolo delle autonomie locali.

In tale ottica, il Comitato dei Sindaci di Distretto previsto dall’art. 3-quater, comma 4 del decreto legislativo 502/1992 e successive modifiche ed integrazioni, esplica funzioni consultive e propositive sulla programmazione distrettuale delle attività e sul livello di soddisfazione rispetto ai servizi erogati.

In particolare, il citato art. 3-quater del decreto D.Lgs. 502/92 e successive modifiche ed integrazioni stabilisce che compete al Comitato dei Sindaci di Distretto, quale organismo rappresentativo di tutte le amministrazioni comunali presenti nell’ambito territoriale del Distretto, quanto segue:

* l’espressione del parere sulla proposta, formulata dal Direttore del Distretto, relativa al Programma delle attività territoriali-distrettuali;

* l’espressione del parere,limitatamente alle attività socio-sanitarie sull’atto del Direttore Generale con il quale viene approvato il suddetto Programma, coerentemente con le priorità stabilite a livello regionale;

* la diffusione dell’informazione sui settori socio-sanitari e socio-assistenziali e la promozione, a livello di indirizzo politico, delle relative attività in forma integrata e coordinata.

Al Comitato dei Sindaci di Distretto viene inoltre trasmessa, a fini conoscitivi, la relazione annuale sulle attività distrettuali predisposta ai fini dell’elaborazione della relazione annuale dell’A.S.L..

Nei Distretti delle AA.SS.LL. esistenti sul territorio del Comune di Torino, è istituito il Comitato dei Presidenti di Circoscrizione (in luogo del Comitato dei Sindaci), ai sensi del citato art. 3-quater, comma 4 del decreto legislativo 502/92, composto dai Presidenti delle Circoscrizioni comunali facenti capo all’ambito territoriale del Distretto.

Ai fini dell’espressione dei pareri previsti dalla legge, il Comitato dei Sindaci è da intendersi come rappresentativo degli indirizzi relativi alle politiche sociali propri di ciascun Comune e dell’Ente gestore delle funzioni socio-assistenziali esistenti nell’ambito territoriale del Distretto, dei quali ciascun Sindaco fa parte in qualità di membro dell’organo di indirizzo politico (Assemblea consortile, Assemblea dei Comuni associati e Assemblea Comunità Montana).

Nei Distretti montani avviati ai sensi della L.R.61/1997 (P.S.R. 1997-1999), il Comitato dei Sindaci di Distretto è integrato dal Presidente della Comunità Montana coinvolta del progetto.

Il Comitato è presieduto da un Presidente eletto nel suo seno a maggioranza assoluta dei componenti a scrutinio segreto.

Fino alla nomina del Presidente, le sedute del Comitato sono presiedute dal Sindaco del Comune sede di Distretto.

Alle sedute del Comitato partecipano, senza diritto di voto, il Direttore Generale o suo delegato e il Direttore del Distretto.

Il Comitato dei Sindaci, entro 30 gg. dall’insediamento, approva il regolamento relativo alla propria organizzazione e funzionamento, compreso l’espletamento delle attività amministrative e di supporto da parte del Comune che esprime la Presidenza, sentito il parere del Direttore Generale e del Direttore del Distretto.

Il Comitato è convocato dal suo Presidente ai fini dell’espressione dei pareri sopra citati, previsti dalla legge, qualora lo richieda il Direttore Generale dell’A.S.L., quanto lo richieda per iscritto almeno un terzo dei componenti, indicando gli argomenti da trattare corredati delle relative proposte.

EVOLUZIONE ORGANIZZATIVA DISTRETTUALE

IL DISTRETTO NELL’ATTUALE MOMENTO
DI TRANSIZIONE

Nella prima fase di attuazione della riforma si rende necessario, un passaggio intermedio e transitorio nell’assetto organizzativo distrettuale, che si orienti progressivamente, con la dotazione degli strumenti e delle risorse necessarie, nella direzione del modello di Distretto funzionale alla centralità dell’utente e conforme al disegno del P.S.N., già delineato dalla Regione con la D.G.R. 27-26318/1998. Tale evoluzione organizzativa è programmata e gestita da ciascuna Azienda coerentemente con la propria specificità locale, con le caratteristiche dell’ambiente e della popolazione di riferimento e con le strategie perseguite.

Lo sviluppo procede pertanto, anche mediante progettazioni sperimentali, previa definizione nell’atto aziendale delle scansioni del percorso, attraverso i seguenti momenti intermedi, i primi due in progressione parallela:

* Potenziamento e concentrazione, a livello di distretto, delle funzioni di tutela sanitaria e socio-sanitaria della popolazione per quanto attiene al livello assistenziale territoriale e razionalizzazione, secondo criteri di omogeneità, delle competenze produttive di prestazioni facenti capo rispettivamente al Distretto e alle strutture operative territoriali.

* Sviluppo e concentrazione nell’organizzazione dipartimentale della produzione dei servizi territoriali ed ospedalieri.

* Decentramento progressivo, a livello di distretto, della funzione complessiva di tutela sanitaria della popolazione, oggi ancora prevalentemente concentrata a livello centrale aziendale; decentramento che avviene nell’ambito degli obiettivi strategici aziendali stabiliti in sede di programmazione.

Fin dalla fase attuale, le caratteristiche fondamentali dell’assetto organizzativo del Distretto, che deve essere funzionale al perseguimento degli obiettivi della programmazione strategica aziendale, sono:

1. la responsabilizzazione in ordine alla definizione degli obiettivi operativi delle strategie aziendali e in ordine all’efficace loro perseguimento, con un’efficiente gestione delle diverse risorse disponibili, relativamente alle attività che il Distretto deve assicurare e garantire ai sensi dell’art.3-quinquies, comma 2 del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni;

2. la flessibilità del profilo organizzativo, definito in base al numero dei processi produttivi e di tutela ed alla relativa composizione delle funzioni. Pertanto, come stabilito dal P.S.N., a parità di risorse e di attribuzioni, l’organizzazione distrettuale può essere diversificata in ragione delle strategie aziendali;

3. la distinzione, in termini di attribuzioni di competenza e di responsabilità, fra l’esercizio della funzione di tutela e di governo del percorso di salute dell’utente, propria del Distretto e l’esercizio delle funzioni produttive di servizi e prestazioni territoriali facenti capo al Distretto nella fase transitoria;

4. modalità organizzative e gestionali per progetti ed obiettivi precisi, generali e specifici, con attribuzione delle competenze secondo criteri di omogeneità, al fine di una trasparente individuazione dei riferimenti e delle responsabilità, sia all’interno dell’A.S.L. che all’esterno;

5. la sperimentazione di soluzioni organizzative tali da configurare il Distretto quale principale punto d’accesso, non solo ai servizi distrettuali ma alla rete generale dei servizi sanitari. Tale soluzione si sostanzia, operativamente, nell’organizzazione di punti di accettazione territoriale ai quali compete, oltre alla tradizionale funzione di filtro ed informazione, anche l’attivazione di tutte le risposte necessarie a soddisfare la richiesta ed il bisogno del cittadino in connessione con le risorse disponibili. In tale organizzazione il medico di base, primo interlocutore del cittadino, si rapporta al servizio distrettuale con modalità stabilite a livello aziendale e tramite soluzioni informatiche tali da agevolare il più possibile la comunicazione tra i medici stessi e i punti di accettazione;

6. l’autonomia tecnico-gestionale ed economico-finanziaria nell’ambito delle attività che il Distretto deve garantire delle risorse assegnate, con contabilità separata all’interno del bilancio aziendale;

7. l’organizzazione dell’attività distrettuale tale da ottimizzare l’integrazione fra le funzioni sanitarie e socio-sanitarie di competenza del Distretto con quelle socio-assistenziali gestite dagli Enti locali o delegate all’A.S.L. dai Comuni e gestite a livello di Distretto.

Le modalità organizzative per l’integrazione socio-sanitaria sono incentrate sullo strumento della convenzione fra A.S.L. ed Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali aventi sede nel proprio ambito territoriale, da stipularsi sulla base degli indirizzi stabiliti nei rispettivi atti di programmazione locale. Alla convenzione segue la definizione del protocollo operativo fra Distretto ed Ente o Servizio socio-assistenziale facente capo al proprio ambito territoriale, nel quale sono definiti i livelli ed i criteri di coordinamento delle prestazioni e dei servizi, le modalità di costituzione e funzionamento delle équipe professionali, le procedure a garanzia della progettazione comune ai fini dell’imputazione degli oneri.

Ai fini dell’integrazione socio-sanitaria, è da ritenersi inopportuna la definizione di protocolli operativi fra il Distretto e Comuni aderenti ad Enti gestori socio-assistenziali aventi sede in un ambito distrettuale diverso.

STRUMENTI PER L’ORGANIZZAZIONE
DEL DISTRETTO A REGIME

L’atto aziendale recepisce la scansione dei tempi per pervenire all’organizzazione del Distretto come prevista a regime.

L’organizzazione distrettuale, a regime, deve essere dotata di strumenti tali da garantire al cittadino-utente del S.S.N., di poter usufruire di un sistema di risposte in cui vi è un solo agente-struttura che gestisce la presa in carico e che lo “accompagna” lungo tutto il percorso, attivando la rete dei servizi ed evitando frammentazioni ed inutili attese e passaggi burocratici.

Costituiscono obiettivi generali ai quali l’organizzazione dei Distretti deve essere orientata:

* il coordinamento interdistrettuale;

* l’interrelazione programmatica, funzionale ed operativa fra il Distretto e le strutture produttive territoriali ed ospedaliere dell’A.S.L., ai fini della programmazione delle attività distrettuali;

* la razionalizzazione e la riallocazione delle competenze, in forma omogenea, in capo ai fattori produttivi aziendali, con riconduzione al Distretto delle funzioni di tutela e delle connesse risorse e responsabilità in ordine ai servizi che lo stesso deve garantire ai sensi dell’art.3-quinquies, comma 2 del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni;

* lo sviluppo della rete informatica, attraverso l’estensione alle sedi distrettuali dei centri unici di prenotazione aziendali ed il collegamento dei MMG e PDLS e delle farmacie alla rete medesima, per la gestione delle prenotazioni e la consegna dei referti;

* lo sviluppo di sistemi d’informazione al cittadino sulle prestazioni erogate dall’A.S.L., sulle tariffe, sulle modalità di accesso ai servizi; la razionalizzazione delle procedure di accoglienza dell’utente al fine di migliorare l’orientamento del cittadino all’interno dell’A.S.L. e di facilitarne l’accesso ai servizi;

* lo sviluppo di sistemi informativi finalizzati a identificare il fattore “qualità” quale elemento essenziale dei servizi e delle prestazioni offerte;

* la formazione e l’aggiornamento professionale costante degli operatori e della dirigenza su modalità di lavoro interrelate e trasversali;

* il monitoraggio e la classificazione dei processi assistenziali.

Un altro fondamentale obiettivo è connesso alla qualificazione e valorizzazione del ruolo e della professionalità dei medici di base e dei pediatri di libera scelta ed alla loro responsabilizzazione, quali fattori produttivi integranti, rispetto agli obiettivi strategici aziendali, a quelli operativi distrettuali ed al conseguente impiego delle risorse.

Il medico di base ed il pediatra di libera scelta, infatti, oltre a rappresentare la principale risorsa produttiva del territorio del Distretto, esercitano un ruolo centrale fra i versanti della domanda e dell’offerta di prestazioni sanitarie, orientando la scelta del paziente nella richiesta di servizi ed incidendo pertanto, in modo determinante, sul costo complessivo dell’intervento sanitario.

Gli stessi, quali soggetti dell’organizzazione sanitaria locale, operano in ambito distrettuale concorrendo a garantire i livelli essenziali di assistenza in modo uniforme a tutti i cittadini.

L’integrazione della medicina generale nell’organizzazione distrettuale si realizza sul piano della programmazione e sul piano dell’attività.

A. Sul piano della programmazione: la programmazione dell’attività dei medici di base e dei pediatri di libera scelta deve essere coerente con la programmazione delle attività distrettuali e con il relativo budget assegnato. In tal senso i medici di base e i pediatri di libera scelta concorrono ad integrare l’organizzazione distrettuale nell’ambito della funzione di tutela della salute dei cittadini.

B. Sul piano delle attività: nell’ambito dell’assistenza primaria il medico di medicina generale ed il pediatra di libera scelta sono tenuti a svolgere i compiti delineati dai rispettivi AA.CC.NN., articolati in compiti con compensi a quota fissa, a quota variabile e con compensi aggiuntivi.

Assume particolare rilievo, rispetto al soddisfacimento dei bisogni sanitari correlati ai livelli essenziali di assistenza, lo svolgimento delle attività di cure domiciliari come previsto negli Accordi Regionali, sulla base della programmazione distrettuale e territoriale delle attività medesime.

Il Distretto realizza pertanto l’integrazione ed il coordinamento della medicina generale e della pediatria con le proprie attività e, anche incentivando forme di associazionismo professionale, garantisce la continuità assistenziale. Tale attività si garantisce attraverso il coordinamento operativo fra l’attività dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, dell’ex guardia medica e dell’ex medicina dei servizi, dei medici delle attività territoriali programmate e dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni.

In definitiva, l’obiettivo a cui deve tendere l’organizzazione si realizza nell’evoluzione da un semplice rapporto contrattuale ad una sostanziale collaborazione strategica fra Aziende sanitarie locali e medicina generale nella gestione del percorso complessivo diagnosi - cura - riabilitazione, dalle prestazioni ambulatoriali a quelle ospedaliere.

Il modello organizzativo realizzato a regime deve essere tale da consentire al Distretto la massima razionalizzazione delle risorse disponibili, attraverso il coordinamento, in via diretta oppure in stretta correlazione con le strutture competenti, dei diversi servizi e delle relative figure professionali coinvolte nelle cure primarie, con particolare riferimento ai medici di famiglia i quali devono essere direttamente partecipi del processo di spostamento del livello di erogazione delle prestazioni dall’ospedale al territorio.

PRINCIPI E CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE
DEI DISTRETTI

Gli ambiti territoriali dei Distretti sono individuati dall’A.S.L. sulla base di quanto disposto dall’art.3-quater, comma 1 del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni e dal punto 4) dell’Allegato A, sentito il parere della Conferenza dei Sindaci o dei Presidenti di Circoscrizione, tenendo conto dei seguenti principi:

* individuazione degli ambiti distrettuali in funzione dell’obiettivo della territorializzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari, da perseguire mediante l’adozione di modelli organizzativi ispirati a criteri di efficacia, efficienza, economicità e razionalizzazione nell’erogazione di risposte appropriate rispetto alle rilevate esigenze della popolazione;

* individuazione del territorio distrettuale quale ambito di sviluppo di rapporti d’integrazione e di coordinamento fra i diversi soggetti istituzionali coinvolti nella funzione di tutela sanitaria, socio-sanitaria e socio-assistenziale dei cittadini piemontesi.

Il decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni, il P.S.N. ed il P.S.R. individuano, infatti, nel Distretto la sede territoriale ottimale ed il livello istituzionale per l’integrazione dell’attività sanitaria con quella socio-sanitaria e sociale a rilievo sanitario, sia sul piano programmatorio che operativo.

E’ opportuna, pertanto, la coincidenza dell’ambito territoriale distrettuale con uno o più ambiti territoriale di gestione dei servizi socio-assistenziali da parte dei Comuni.

Deroghe al limite stabilito dal decreto legislativo sono previste in considerazione della specificità territoriale e delle caratteristiche geomorfologiche delle seguenti aree:

* zone montane, coincidenti con una o più Comunità Montane, nelle quali gli aspetti morfologici e culturali assumono particolare rilievo, caratterizzando anche gli aspetti economici e sociali, soprattutto per la prevalenza delle fasce anziane della popolazione;

* aree estese, a bassa densità di popolazione residente e ad elevata presenza di Comuni con dimensioni demografiche molto ridotte: in queste aree, analogamente a quelle montane, la dispersione abitativa e le discontinuità territoriali determinano difficoltà di collegamento e di accesso ai servizi di assistenza primaria alla persona, richiedendo quindi adeguati interventi a salvaguardia della peculiarità delle esigenze delle comunità locali.

Rispetto alle aree che si caratterizzano oggettivamente come sopra, l’ambito territoriale del Distretto deve comunque comprendere una popolazione minima di 20.000 abitanti.

TITOLO III
CRITERI PER IL COORDINAMENTO
PROGRAMMATICO AI FINI DELL’ATTUAZIONE DELLE STRATEGIE AZIENDALI

Sulla base dei principi di cui all’Allegato A, Titolo I, l’Azienda individua gli strumenti per regolare il coordinamento e le interrelazioni orizzontali e verticali, a livello programmatico e funzionale-operativo, fra la Direzione centrale strategica e le figure professionali istituzionalmente responsabili delle macro-articolazioni organizzative ed operative dell’A.S.R.

In base ai principi e ai criteri generali di raccordo esposti nelle precedenti sezioni, lo schema allegato sintetizza il quadro organizzativo delle interrelazioni per la definizione ed attuazione delle strategie programmatiche aziendali, come di seguito descritto.

INDIRIZZO GENERALE
SULLE STRATEGIE AZIENDALI

Tale indirizzo è espresso a livello regionale, nell’ambito della legge, del Piano e delle deliberazioni attuative, degli atti di programmazione pluriennale degli obiettivi a fronte delle risorse disponibili, nonché dei programmi finalizzati al perseguimento dell’equilibrio economico-gestionale.

L’indirizzo regionale investe ciascun livello aziendale:

* l’area strategica (Direzione generale, organi tecnici e politici);

* l’area organizzativa e di coordinamento (Direzioni di presidio, di distretto e della prevenzione);

* l’area produttiva e di erogazione (Direzioni dipartimentali).

Il processo di definizione della programmazione aziendale, sulla base dell’indirizzo regionale, si articola attraverso alcuni momenti propositivi e di concertazione ai vari livelli, definiti, dal punto di vista procedurale dall’Azienda stessa.

ORGANIZZAZIONE E COORDINAMENTO
TRA LE FUNZIONI DI TUTELA E DI PRODUZIONE

Questo momento, contrassegnato nello schema allegato nell’ambito della sezione centrale, si sostanzia nell’elaborazione, in forma interrelata e concertata, di una proposta programmatica da parte di ciascuna macro-struttura investita di competenze organizzative e di coordinamento. Tali strutture sono preordinate a garantire la continuità e la gestione integrata del percorso diagnostico-terapeutico complessivo rispetto alle diverse fasi della patologia, coordinandolo ed interrelandolo, dal livello territoriale a quello ospedaliero e definendolo in termini di produzione.

A livello distrettuale i Direttori di Distretto, previo coordinamento fra di loro sulle strategie operative degli indirizzi regionali, avvalendosi di rispettivi uffici di coordinamento, individuano una proposta relativa al Programma delle attività territoriali-distrettuali e delle connesse risorse da impegnare.

Tale proposta viene confrontata con il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, ai sensi dell’art.7-bis, comma 2 del decreto legislativo 502/92 modificato ed integrato, quale struttura operativa dell’A.S.L. che garantisce la tutela della salute collettiva, nonchè con le direzioni dei Dipartimenti produttivi dell’A.S.L. (sezione in basso sullo schema), ai fini della definizione congiunta del volume di prestazioni che ciascun Dipartimento si impegna ad erogare a favore dei servizi e delle attività che il distretto deve garantire ai sensi di legge e in base all’organizzazione aziendale.

Le suddette attività di coordinamento in funzione concertativa coinvolgono pertanto:

* la Direzione di distretto, la Direzione del Dipartimento di Prevenzione, le Direzioni dei Dipartimenti territoriali;

* la Direzione di distretto e la Direzione dei presidi ospedalieri dell’A.S.L. coinvolti nell’attività distrettuale, quale garante della direzione strategica e dell’organizzazione ospedaliera rispetto alla programmazione aziendale e locale.

A livello ospedaliero analogamente, il Direttore di presidio (o di presidi ospedalieri riuniti), previo coordinamento con i Direttori di Dipartimento sulle strategie operative degli indirizzi regionali (v. titolo I), individua una proposta programmatica della produzione ospedaliera e del relativo assorbimento di risorse, sulla base della quale procede all’attività di concertazione con le Direzioni dei Distretti e con le Direzioni dei Dipartimenti extra-ospedalieri interrelati con l’attività ospedaliera. L’obiettivo è, come sopra, quello di concordare il volume di prestazioni che le strutture ospedaliere si impegnano ad erogare a favore delle altre strutture produttive ed organizzative dell’A.S.L.

FUNZIONE DI PRODUZIONE

In base alle risultanze delle attività di coordinamento di cui al punto precedente, le Direzioni dei Dipartimenti produttivi operanti in ambito territoriale (collocati nella sezione in basso allo schema allegato), previo coordinamento fra di loro rispetto alle aree interrelate, individuano una proposta programmatica della produzione e del relativo assorbimento di risorse proprie di ciascun Dipartimento.

FUNZIONE DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICA

Le fasi propositive e di concertazione indicate ai punti precedenti confluiscono nell’ambito del Collegio di Direzione di cui all’art.17 del decreto legislativo 502/1992 modificato ed integrato, del quale il Direttore Generale si avvale per la definizione della programmazione aziendale. Il Collegio, collocato nella sezione in alto dello schema allegato, corrispondente all’area strategica aziendale, rappresenta, pertanto, l’ambito di sintesi e di mediazione della concertazione effettuata fra Distretti - Dipartimenti - Presidi .

I suddetti momenti propositivi, concertativi e di mediazione confluiscono nel Piano attuativo locale dell’A.S.L. che, contestualmente alla programmazione di bilancio pluriennale ed annuale delle risorse assegnate, determina gli obiettivi da raggiungere e le conseguenti azioni da svolgere, la dislocazione e l’eventuale riallocazione dei fattori produttivi interni e delle connesse risorse. Il Piano viene approvato dal Direttore Generale ai sensi di legge, sentito il parere degli organi tecnici e consultivi di A.S.L. e dell’organo di indirizzo politico di cui all’art. 3 comma 14 del decreto legislativo 502/92 modificato e integrato.

L’articolazione della funzione di programmazione come sopra descritta, è configurata nello schema allegato con la freccia indicata a destra.

Nell’ambito della programmazione strategica annuale e pluriennale oggetto del Piano attuativo locale viene assegnato il budget rispettivamente ai Distretti, ai Dipartimenti territoriali e di prevenzione e ai Presidi ospedalieri.

Il percorso di attribuzione del budget di acquisizione e di produzione da parte della Direzione aziendale, rispettivamente ai livelli di coordinamento - tutela (area centrale dello schema) e di produzione (area in basso), è contrassegnata nello schema allegato con la freccia indicata al centro.

ATTUAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE
STRATEGICA

Sulla base degli obiettivi stabiliti e in attuazione delle strategie aziendali di cui al Piano attuativo locale, nonché nell’ambito del budget assegnato dalla Direzione aziendale, vengono predisposti i seguenti atti di programmazione previsti dal D.Lgs.502/1992 modificato ed integrato:

* Distretti: Programma delle attività territoriali-distrettuali, come descritto nell’apposito paragrafo (Titolo II), proposto dal Direttore del Distretto sulla base delle risorse assegnate, sentito l’ufficio di coordinamento delle attività distrettuali e previo parere del Comitato dei Sindaci di Distretto. Tale programma è approvato dal Direttore Generale d’intesa con il suddetto Comitato, limitatamente alla attività socio-sanitarie di cui all’art.3-septies del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni.

* Dipartimenti territoriali ed ospedalieri: Piano delle attività dipartimentali e dell’utilizzazione delle risorse attribuite, predisposto dal direttore di ciascun Dipartimento, sentito il rispettivo Comitato di Dipartimento;

La fase di attuazione della programmazione strategica aziendale è configurata, nello schema allegato, con la freccia indicata a sinistra.

TITOLO IV

CONTROLLO E QUALITA’

CONTROLLI INTERNI

Il cardine della riforma del sistema di valutazione è costituito dall’individuazione di un vero e proprio sistema di monitoraggio e valutazione, articolato in 4 funzioni distinte:

A. il controllo di regolarità amministrativa e contabile;

B. il controllo di gestione;

C. la valutazione del personale;

D. la valutazione e il controllo strategico.

A. Il controllo di regolarità amministrativa e contabile è demandato al Collegio Sindacale ex art.3 del decreto legislativo 502/92 e successive modificazioni;

B. il controllo di gestione si articola in una struttura centrale, complessa o semplice (ad es. aggregata al sistema informativo) in staff alla direzione aziendale e in nuclei operanti a livello di struttura periferica o di loro aggregazioni.

I nuclei sono composti da personale appartenente alla struttura periferica, appositamente formato e risponde al dirigente della struttura medesima.

L’atto aziendale definisce i rapporti fra la struttura centrale del controllo di gestione e i nuclei periferici;

C. Gli organismi preposti alla verifica e valutazione dei dirigenti delle Aziende sanitarie Regionale, ai sensi dell’articolo 15, commi 5 e 6 decreto legislativo 502/92 successive modifiche ed integrazioni, sono il collegio tecnico ed il nucleo di valutazione.

Le modalità, la periodicità e gli effetti della valutazione dei dirigenti sono stabilite conformemente ai rispettivi contratti collettivi nazionali di lavoro.

Il nucleo di valutazione è variabile, composto da esperti multidisciplinari interni ed esterni all’Azienda. Al fine di garantire una sufficiente oggettività di giudizio, i componenti esterni devono rappresentare almeno il 60% del nucleo. Del nucleo di valutazione non può comunque far parte nessun dirigente della struttura controllo di gestione.

D. La valutazione e il controllo strategico dell’attuazione delle scelte contenute nelle direttive e atti di programmazione, in termini di congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti, secondo quanto specificato nell’art. 6 del D.Lgs. 286/99, sono assegnati al nucleo di valutazione istituito secondo il precedente punto C.

VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO
DELLA QUALITÀ

1. Principi del modello organizzativo e sue caratteristiche

Nelle Aziende sanitarie regionali i servizi sono erogati con modalità che promuovano il miglioramento della qualità e assicurano la tutela dei cittadini e degli utenti e la loro partecipazione nelle forme anche associative riconosciute dalla legge.

La Direzione Generale dell’azienda è responsabile della creazione delle condizioni organizzative che facilitino e consentano la promozione ed il supporto ad attività valutative e di miglioramento dei processi di erogazione dei servizi e delle prestazioni.

Un’apposita struttura organizzativa costituita presso l’Azienda, in posizione di staff alla Direzione Generale, denominata “Ufficio per la qualità” (U. p. Q.), presiede allo sviluppo della funzione valutazione e miglioramento della qualità.

Il livello di complessità della struttura, nell’ambito dell’organizzazione, e’ determinato dall’atto aziendale.

L’U. p. Q., opera in stretto raccordo con le altre strutture aziendali ed in coerenza con i sistemi informativi, formativi, premianti, di comunicazione e di controllo di gestione e fornisce alla Direzione Generale dell’Azienda, negli ambiti di competenza, il supporto per le decisioni strategiche.

L’atto aziendale può prevedere la costituzione di strutture flessibili (gruppi sviluppo qualità) che supportino, operativamente, l’attività dell’U. p. Q. su specifiche tematiche di miglioramento.

Il sistema aziendale di gestione per la qualità dovrà essere organizzato in modo coerente con le previsioni del sistema regionale di controllo, acquisendone integralmente i contenuti e la struttura ed approfondendo gli aspetti di particolare interesse locale in relazione agli obiettivi aziendali.

Le politiche aziendali per la qualità, l’organizzazione del sistema qualità, le procedure tecniche e gestionali attuate per la sua realizzazione, vengono descritte in un apposito documento aziendale (Manuale qualità) che le aziende sanitarie regionali aggiornano periodicamente. L’Amministrazione regionale, nell’ambito delle proprie attribuzioni, avvalendosi dei propri uffici ispettivi, verifica il rispetto delle sue previsioni.

Annualmente, con il coinvolgimento delle varie strutture organizzative, in relazione ai vari processi aziendali, viene elaborato ed inserito nel piano di attività annuale, il piano aziendale per la qualità che individua per le diverse unità organizzative e per i processi ad esse trasversali, i programmi di miglioramento (da tradursi in specifici obiettivi) selezionati in rapporto a criteri di priorità ed in relazione a parametri di efficacia, efficienza, adeguatezza, appropriatezza, continuità assistenziale, accessibilità, soddisfazione dell’ utenza ed equità.

Compiti

L’unità organizzativa svolge, in materia di gestione per la qualità, funzioni di promozione, sviluppo organizzativo, coordinamento, informazione, formazione, consulenza interna, ed espleta, anche in via non esclusiva, i seguenti compiti:

* sviluppo delle azioni di valutazione e miglioramento continuo della qualità dei processi e dei prodotti

* sviluppo delle azioni finalizzate alla promozione dell’adozione, classificazione, diffusione e aggiornamento di linee guida, regolamenti e protocolli operativi

* sviluppo delle azioni finalizzate alla promozione, coordinamento e supporto metodologico dell’attività dei “gruppi sviluppo qualità”

* proposta di “ manuale qualità” e suo aggiornamento

* proposta di “piano aziendale per la qualità”

* interventi di competenza per consentire il necessario raccordo tra il piano qualità aziendale e le previsioni delle carte dei servizi

* analisi dei processi organizzativi e dei prodotti aziendali

* analisi della domanda di salute e dell’ offerta / erogazione dei servizi

* analisi connesse alla gestione dei sistemi indicatori di esito e di processo

* interventi di competenza per lo sviluppo delle analisi della qualità percepita e valutazioni su dimensione sociale della qualità dei servizi

* attività connesse alla sviluppo e gestione dei sistemi qualità aziendali

* analisi di appropriato utilizzo delle risorse aziendali

* iniziative di formazione- aggiornamento specifiche

* collaborazione alla definizione dei sistemi premianti

* collaborazione alla gestione/miglioramento dei sistemi informativi aziendali.


Tabella





Deliberazione della Giunta Regionale 14 dicembre 2000, n. 4 - 1714

L.R. n. 21/1997, Capo VI, art. 29. Approvazione del Regolamento d’uso del marchio “Piemonte Eccellenza Artigiana”

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di approvare il regolamento regionale allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale, che verrà emanato dal Presidente della Giunta regionale ai sensi dell’art. 1 della legge costituzionale 22 novembre 1999, n.1;

di dichiarare il presente atto soggetto a controllo ai sensi dell’art. 17 comma 32 della legge 15 maggio 1997, n. 127.

(omissis)

Il regolamento relativo alla presente Deliberazione della Giunta regionale emanato con Decreto del Presidente della Giunta regionale 15 gennaio 2001, n. 1/R, è pubblicato nella sezione Leggi e Regolamenti di questo Bollettino Ufficiale (ndr).



Deliberazione della Giunta Regionale 18 dicembre 2000, n. 61 - 1774

Procedure e contenuti per la Valutazione di Impatto Ambientale del piano degli interventi per i Giochi Olimpici Invernali “Torino 2006" - Adozione ai sensi dell’art. 1, comma 4 L. 285/00

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di adottare le procedure ed i contenuti per la valutazione di impatto ambientale degli interventi di cui alla Legge 285/00 “Interventi per i Giochi Olimpici invernali ”Torino 2006", secondo l’allegato alla presente di cui costituisce parte integrante;

di trasmettere le stesse ai Ministri dell’Ambiente e dei Lavori Pubblici.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto.

(omissis)

Allegato

Procedure e contenuti per la valutazione di impatto ambientale degli interventi di cui alla legge 285/00 “Interventi per i Giochi Olimpici invernali ”Torino 2006"

Procedimento di valutazione ambientale strategica

Entro il 31/12/00 il proponente deve presentare alla Regione Piemonte in numero 16 copie, al Ministero dell’Ambiente e depositare presso gli uffici di deposito progetti della Regione Piemonte e della Provincia di Torino e nelle sedi delle Comunità Montane interessate copie degli elaborati di seguito elencati, dandone contestualmente avviso su 2 quotidiani a tiratura nazionale:

a) piano complessivo delle opere e degli interventi

b) studio di compatibilità ambientale, che dovrà contenere le informazioni di cui all’Allegato A

c) relazione sintetica in linguaggio non tecnico del piano complessivo delle opere e degli interventi e dello studio di compatibilità ambientale.

La Giunta della Regione Piemonte, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e sentiti gli Enti Locali interessati, provvede a garantire:

1. la partecipazione pubblica e l’informazione ai cittadini secondo le procedure descritte nell’Allegato B

2. la disamina degli elaborati e delle osservazioni

3. l’approvazione, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, sentiti gli enti locali interessati, entro 45 gg. dall’annuncio di pubblicazione dell’avvenuto deposito dello studio di compatibilità ambientale definito dal proponente, della valutazione d’impatto ambientale del piano complessivo delle opere (VAS) di cui alla Legge 285/00 avvalendosi del gruppo di lavoro “Coordinamento Torino 2006" istituito con D.G.R. 1.29648 del 10.3.00 e successive integrazioni.

4. Il gruppo di lavoro “Coordinamento Torino 2006" può richiedere al proponente, in un’unica soluzione, integrazioni alla documentazione presentata, con indicazione di un termine per la risposta e disporre che il proponente depositi copia delle stesse presso gli uffici di deposito progetti e rinnovi la pubblicazione.

5. La Giunta Regionale approva la valutazione d’impatto ambientale del piano complessivo delle opere di cui alla Legge 285/00, tenendo conto anche delle osservazioni effettuate dai cittadini. Tale atto può contenere raccomandazioni o condizioni e prescrizioni vincolanti per le successive autorizzazioni necessarie alla realizzazione delle opere previste dal piano degli interventi in relazione agli effetti sul territorio diretti ed indiretti, cumulativi, sinergici, a breve ed a lungo termine, permanenti e temporanei, positivi e negativi.

La Giunta Regionale, nell’atto di approvazione, tiene altresì conto del parere e delle raccomandazioni eventualmente espresse, tramite il Provveditorato alle OO.PP., dal Ministero  dei Lavori Pubblici - cui lo studio di compatibilità ambientale definito dal proponente è a tal fine trasmesso - in ordine ai costi degli interventi ed alla loro attuazione.

L’atto di approvazione può contenere anche le eventuali proposte di modifica ed adeguamento dei piani regionali di settore interessati da sottoporre all’approvazione degli altri organi competenti.

Allegato A

Contenuti minimi dello Studio di compatibilità ambientale in coerenza con l’All. F (art. 20) della l.r. 40/1998.

Lo studio di compatibilità ambientale dovrà, nella disamina delle problematiche, seguire la traccia di seguito delineata:

1. Scenario di riferimento sulle aree puntuali e sull’area vasta ed individuazione delle criticità esistenti.

2. Incidenza positiva e negativa del piano complessivo nonché delle singole opere e dei singoli interventi sulle risorse naturali, sull’ambiente ed il territorio.

3. Analisi della congruità con gli strumenti di pianificazione territoriale nazionali e regionali in materia di accessibilità e mobilità, evidenziando eventuali scostamenti.

4. Individuazione di obiettivi integrati di qualità ambientale, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative per il superamento di criticità esistenti ed indotte e l’utilizzo di ulteriori opportunità.

5. Interventi di mitigazione degli effetti negativi e interventi compensativi.

6. Risultati attesi, diretti ed indiretti, del complesso delle opere e degli interventi, in relazione alle varie tematiche ambientali e graduatoria della rilevanza degli impatti.

7. Caratteristiche funzionali e gestionali degli impianti e delle infrastrutture, idonee a garantire sul piano economico, sociale e sportivo, l’utilizzo delle stesse successivo allo svolgimento dei Giochi olimpici.

8. Bilancio ambientale complessivo: definizione del sistema di indicatori (secondo io schema Pressione - Stato - Risposta) per il monitoraggio degli effetti ambientali e del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale.

9. Definizione degli strumenti e delle modalità di monitoraggio nelle diverse fasi della realizzazione del Piano.

Lo studio di compatibilità ambientale del Piano complessivo delle opere e degli interventi deve contenere almeno le seguenti informazioni:


Documenti            Contenuti
Piano complessivo delle opere e degli interventi:
inquadramento e situazione iniziale
    - Sistema di obiettivi e vincoli con riferimento all’articolazione temporale
    e distribuzione spaziale nonché alla funzionalità post-olimpica;
    - Quadro esigenziale e requisito tecnici;
    - Quadro finanziario da rispettare previsto dall’Host City Contract;
    - Sistema di vincoli normativi;
    - Congruenza del piano con gli obiettivi dei piani di settore regionali e nazionali;
    - Caratteristiche ambientali delle aree coinvolte;
    - Individuazione delle possibili modifiche dell’ambiente, inteso come insieme
    complesso di sistemi naturali e antropici;
    - Definizione ed implementazione del sistema di indicatori secondo lo schema
    Pressione-Stato-Risposta

Piano complessivo delle opere e degli interventi:
analisi di compatibilità ambientale
    - Individuazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale perseguiti nel
    piano complessivo e le modalità operative adottate per il loro conseguimento;
    - I prevedibili impatti ambientali significativi, la valutazione critica
    complessiva delle ricadute positive e negative sull’ambiente, derivanti dall’attuazione
    del piano complessivo, e misure di mitigazione e compensazione degli
    impatti con riferimento a:
        Fasi di cantiere
        Fasi di esercizio
        Fasi di gestione e manutenzione post-olimpiche;
    - Definizione degli strumenti e delle modalità del monitoraggio e loro applicazione.
    - Localizzazione e caratteristiche tecnico-funzionali e sociali del complesso delle
    opere, loro interazione e relative alternative indagate;
    - Ordine di priorità e tempi di ultimazione delle opere e cronoprogramma complessivo;
    - Caratteristiche di accesso e traffico;
    - Domanda di materie prime e di energia e probabili fonti;
    - Attività che potrebbero rendersi necessarie o potrebbero intervenire nella
    realizzazione del progetto;
    - Sistemi di intervento in caso di emergenza;
    - Individuazione dei possibili interventi di tecniche di ingegneria naturalistica;
    -  Individuazione delle modalità di progettazione e realizzazione;
    - Stima dell’onere economico di ciascuna opera e indicazione della relativa copertura
    finanziaria;
    - Definizione dei margini di flessibilità delle previsioni di piano e delle modalità e
    sistemi di realizzazione;
    - Elaborati cartografici:
    rappresentazioni sintetiche (1:10000 su CTR regionale)
    rappresentazioni analitiche tematiche in scala appropriata


E’ applicabile allo studio di compatibilità ambientale del piano complessivo delle opere e degli interventi quanto previsto dall’art. 20 comma 5 della l.r. 40/1998.

Allegato B

Procedura di informazione e partecipazione dei cittadini

Il proponente pubblica su almeno 2 quotidiani a tiratura nazionale l’avvenuto deposito degli elaborati predisposti:

a) piano complessivo delle opere e degli interventi

b) studio di compatibilità ambientale

c) relazione sintetica in linguaggio non tecnico del piano complessivo delle opere e degli interventi, e dello studio di compatibilità ambientale.

La Giunta Regionale ne dà notizia sul Bollettino Ufficiale.

Copie della relazione sintetica in linguaggio non tecnico devono essere depositate dal proponente nelle sedi degli uffici di deposito progetti delle altre Province del Piemonte, degli IAT e URP e dei Laboratori della rete regionale di servizi per l’educazione ambientale distribuiti sull’intero territorio regionale e messe a disposizione in congruo numero a tutti i Comuni, le Comunità Montane e le Province interessati al fine di agevolare la partecipazione del pubblico.

La consultazione sarà possibile da parte del pubblico per 30 giorni dalla data di pubblicazione di avvenuto deposito sul Bollettino Ufficiale.

La Giunta Regionale provvede alla pubblicazione della relazione sintetica sul sito Internet della Regione.

Chiunque, tenendo conto delle caratteristiche del piano e della sua localizzazione, intenda fornire elementi conoscitivi e valutativi concernenti i possibili effetti dell’intervento, ha facoltà di presentare in forma scritta alla Giunta Regionale osservazioni, ivi comprese informazioni o contributi tecnico-scientifici.

Le osservazioni dei cittadini devono pervenire alla Giunta Regionale entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avvenuto deposito sul Bollettino Ufficiale.

La Giunta Regionale può attivare momenti di informazione allargata e di pubblico dibattito.

L’atto di approvazione della valutazione ambientale strategica contenente gli indirizzi per l’attuazione del piano delle opere e degli interventi oltre ad essere pubblicato sul Bollettino Ufficiale dovrà essere depositato presso l’ufficio di deposito progetti della Regione Piemonte e di tutte le Province del Piemonte, nonché presso le sedi degli IAT e URP e dei Laboratori della rete regionale di servizi per l’educazione ambientale distribuiti sull’intero territorio regionale ai fini della consultazione del pubblico.



Deliberazione della Giunta Regionale 7 gennaio 2001, n. 25 - 1910

Nuove disposizioni in materia di usi civici

A relazione dell’Assessore Burzi:

Premesso che:

- circa il 70% dei Comuni piemontesi risultano possedere nei loro comprensori beni gravati dal vincolo di uso civico e/o demani collettivi;

- molti Comuni in questi ultimi anni - a seguito della vasta opera di sensibilizzazione svolta da questa Amministrazione, anche in considerazione della entrata in vigore della L. 431/85 e del D.Lgs. 490/99, T.U. in materia di tutela di beni ambientali che all’art. 146 lett. H ricomprende i beni soggetti ad usi civici - hanno provveduto ad effettuare l’accertamento relativo alla presenza del vincolo sui propri territori ed all’attuale stato di occupazione degli stessi.

- essendosi evidenziate, dagli accertamenti di cui sopra, consistenti situazioni di occupazioni, avvenute nel corso degli anni, non legittime in quanto avvenute difformemente alla normativa vigente;

- tale situazione, se non viene riesaminata, non consente da parte dei Comuni una corretta gestione del proprio territorio e da parte di questa Amministrazione una puntuale programmazione degli interventi sul territorio regionale

- in materia di usi civici la normativa di riferimento è la L. 16.6.1927 n. 1766 e suo regolamento attuativo - R.D. 26.2.1928 n. 332;

- con circolari 20 PRE-PT del 30.12.91 e 3 FOP del 4.3.97 questa Amministrazione Regionale ha provveduto ad indicare criteri e indirizzi in materia;

- è in fase di predisposizione, da parte della Giunta Regionale, un disegno di legge che disciplini la materia;

- nel corso di questi ultimi anni si è inoltre rilevato il notevole interesse da parte dei Comuni piemontesi a voler attualizzare l’uso dei terreni del civico demanio;

- per garantire una rapida ed efficace risoluzione delle problematiche sorte in materia a seguito di quanto sopra esposto è indispensabile giungere ad una semplificazione dell’iter istruttorio ed autorizzativo in materia, nonché provvedere, anche attraverso condizioni agevolate, a far si che i Comuni abbiano un incentivo ad attuare quelle verifiche atte ad evidenziare eventuali situazioni di illegittimità presenti sul territorio, ciò al fine di riportarle rapidamente alla legalità con beneficio anche per le Amministrazioni Comunali stesse, che in questo modo potranno dar corso in tempi brevi ai progetti, spesso caratterizzati da rilevanti ricadute occupazionali;

preso atto:

- che le criticità maggiori, rispetto ai tempi procedurali, sono rilevabili nei procedimenti relativi alle conciliazioni stragiudiziali, alle affrancazioni dei canoni enfiteutici, alle alienazioni di beni civici classificati ai sensi dell’art. 11 primo comma, lett. B della L. 1766/27 e, soprattutto, per quanto attiene alle valutazioni di congruità delle perizie di stima prodotte dai Comuni e sottoposte a loro volta alla valutazione degli uffici del territorio competenti per provincia;

- delle difficoltà segnalate da molti Comuni di individuare terreni di vaste estensioni sui quali spostare il vincolo di uso civico, tolto da altri terreni gravati, rientranti nell’art. 11 primo comma, lett. B della Legge 1766/27 (terreni che per la loro conformazione e ubicazione ben si prestano alla realizzazione di aree industriali, commerciali, artigianali, turistiche ecc.), per i quali già è prevista, dalla legge stessa, la possibilità di ripartizione o suddivisione in quote;

- che, per quanto attiene l’affrancazione del pagamento del canone di tipo enfiteutico, imposto con ordinanza Commissariale di ripartizione (art. 13 L. 1766/27), è molto complesso accertare, nella maggioranza dei casi, fino a quale data gli assegnatari abbiano pagato i canoni imposti;

- che, per quanto attiene alle conciliazioni stragiudiziali (art. 29 L. 1766/27) relative ad alienazioni effettuate dai Comuni senza la preventiva autorizzazione (atti inficiati da nullità), si è rilevato che le somme che i privati devono versare relativamente all’acquisto del bene gravato spesso risultano molto onerose (soprattutto se è variata nel frattempo la destinazione d’uso, per esempio da agricola a residenziale o industriale) anche in presenza di rivalutazioni economiche di quanto già versato al Comune stesso all’atto del primo acquisto rivelatosi in seguito “nullo”;

ritenuto, nello spirito sopra richiamato, di semplificazione delle procedure amministrative:

- che, per le affrancazioni dei canoni enfiteutici, così come previsto dalla L. 1766/27, in presenza dei requisiti prescritti (miglioramento del fondo e attuale coltivazione dello stesso) si possa concludere l’istruttoria prevedendo il pagamento di un canone aggiornato relativamente alle ultime 10 annualità ed all’affrancazione, moltiplicando lo stesso canone aggiornato per 15;

- che, per le conciliazioni stragiudiziali è possibile, per incentivare i Comuni a regolarizzare velocemente tali situazioni di illegittimità, prevedere una casistica di agevolazioni come di seguito riportato:

1. per le nuove istanze di conciliazione con primo atto “nullo”, registrato entro il 31/12/1999, presentate entro 24 mesi dalla pubblicazione del presente atto, un abbattimento dell’importo dovuto del 65%;

2. per le istanze di conciliazione con primo atto “nullo” antecedente il 31/12/1999, già presentate alla data di pubblicazione del presente atto, ma ancora in corso di istruttoria, un abbattimento dell’importo dovuto del 32,5%;

3. per le istanze di conciliazione con primo atto “nullo” antecedente il 31/12/1999, già approvate dalla Regione ma non ancora registrate (anche in caso di giudizi pendenti presso TAR o Presidente della Repubblica previo impegno da parte del ricorrente al ritiro del ricorso), un abbattimento fino al 32,5% sul valore indicato nell’autorizzazione con il limite di quanto già accettato dalle parti con verbale di conciliazione;

- che le perizie di stima asseverate, prodotte dagli Enti istanti saranno sottoposte a verifica a campione - per la cui definizione dei criteri procedimentali si provvederà con apposita Determinazione Dirigenziale;

vista la legge 16 giugno 1927, n. 1766;

visto il D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616;

visti gli artt. 3 e 16 del D.lgs n. 29/93 come modificato dal D.lgs 470/93;

visto l’art. 22 della L.R. 51/97;

vista la L. 431/85;

visto il D.lgs. n. 490/99;

richiamate le circolari regionali 20 PRE-PT del 30.12.91 e 3 FOP del 4.3.97 sull’esercizio delle funzioni riguardanti gli Usi Civici;

delibera

di incaricare la Direzione Patrimonio e Tecnico affinché, a far data dalla pubblicazione della presente deliberazione vengano adottati i criteri esposti in premessa, relativamente agli iter procedurali riguardanti le istanze presentate dai Comuni, inerenti la materia degli “Usi Civici”;

di demandare, alla stessa Direzione, l’incarico di definire, con apposita Determinazione Dirigenziale, la procedura relativa alla “campionatura” delle perizie da sottoporre alle valutazioni di congruità.

(omissis)



Deliberazione della Giunta Regionale 7 gennaio 2001, n. 77 - 1961

Reg. CE 1257/99 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia - misura F - Apertura presentazione domande campagna 2000-2001 ed adozione istruzioni applicative

A relazione dell’Assessore Scanderebech:

Visto il Regolamento CE 1257/99 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia, che modifica ed abroga taluni Regolamenti e prevede una serie di Misure di aiuto per lo sviluppo rurale per il periodo 2000-2006, che devono essere attuate a mezzo di un apposito Piano di Sviluppo Rurale;

visto il Regolamento CE 1750/99 della Commissione recante disposizioni di applicazione del Regolamento CE 1257/99 del Consiglio;

visto il Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 del Piemonte adottato con D.G.R. n. 10-29076 del 30.12.1999 e successivamente trasmesso alla Commissione Europea per la necessaria approvazione da parte della Commissione stessa;

visto che a seguito dei negoziati intercorsi nel primo semestre dell’anno 2000 tra la Commissione Europea e la Regione Piemonte è stato necessario rivedere il Piano di Sviluppo Rurale, che nella seduta del 25 e 26 luglio 2000 ha avuto il parere favorevole del Comitato europeo strutture agricole e sviluppo rurale (STAR) in una versione modificata rispetto a quella approvata con D.G.R. n. 10-29076 del 30.12.1999 e che in tale versione modificata è stato riapprovato dalla Giunta Regionale con D.G.R. n. 118-704 del 31.07.2000 ed è stato infine approvato dalla Commissione Europea con Decisione n. C(2000) 2507 def. del 7.09.2000;

visto il regolamento (CE) n. 1929/2000 della Commissione che modifica il regolamento (CE) n. 2603/1999 recante norme transitorie per il sistema di sostegno allo sviluppo rurale, in ordine alla trasformazione degli impegni agroambientali assunti in forza del regolamento (CEE) n. 2078/92 del Consiglio;

considerate le richieste avanzate dalle Organizzazioni Professionali Agricole nel corso della seduta del 20 dicembre 2000 del Comitato previsto dall’art. 8 della legge regionale n. 17/99, nonché il parere espresso dai membri del Comitato medesimo;

considerata la necessità di una immediata apertura delle domande al fine del rispetto dei tempi previsti dall’Organismo pagatore per la liquidazione del premio;

la Giunta Regionale unanime,

delibera

1) E’ aperta dalla data di approvazione della presente deliberazione la presentazione delle domande di premio ai sensi delle misure agroambientali di cui al reg. (CEE) n. 2078/92, limitatamente alle aziende che si trovano ancora nel corso del periodo quinquennale di impegno.

2) E’ aperta dalla data di approvazione della presente deliberazione la presentazione delle domande di premio ai sensi delle misure agroambientali di cui al reg. (CEE) n. 1257/99, da parte delle aziende che hanno già presentato domanda per le azioni F6 ed F9 nell’anno 2000.

3) E’ aperta dalla data di approvazione della presente deliberazione la presentazione delle domande di adesione alla misura F prevista dal Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 limitatamente alle seguenti azioni:

a) F1 - applicazione delle tecniche di produzione integrata

b) F2 - applicazione delle tecniche di produzione biologica

c) F6 - sistemi pascolivi estensivi

d) F7 - conservazione e realizzazione di elementi dell’agroecosistema a prevalente funzione ambientale e paesaggistica

e) F9 - allevamento di razze locali in pericolo di estinzione.

4) Con riferimento al precedente punto 3) possono presentare domanda le aziende :

a - che hanno già terminato un precedente periodo di impegno ai sensi del reg. (CEE) 2078/92

b - condotte da titolari giovani insediatisi dal 1° gennaio 1999 fino alla data di scadenza della presente apertura

c - che intendono aderire per la prima volta alle misure agroambientali.

I punti a, b e c rappresentano l’ordine di priorità secondo il quale verranno accolte le domande nell’ambito della disponibilità finanziaria.

5) E’ ammessa la trasformazione di un impegno ancora in essere sul reg. 2078/92 in un nuovo impegno di cinque anni o più ai sensi della precitata misura F.

6) Sono approvate le Istruzioni applicative del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 reg. (CE) n. 1257/99 - misura F: azioni agroambientali - allegate alla presente Deliberazione per farne parte integrante.

7) E’ demandata al Responsabile della Direzione regionale XII - Sviluppo dell’Agricoltura l’approvazione dei disciplinari di concimazione, difesa e diserbo cui si dovranno attenere le aziende aderenti all’azione F1.

8) La scadenza per la presentazione delle domande di cui ai precedenti punti 1, 2 e 3 è fissata al 15 marzo 2001.

9) Il coordinamento dell’applicazione della misura F - azioni agroambientali è competenza della Direzione Regionale XII - Sviluppo dell’Agricoltura. La citata Direzione potrà adottare atti di indirizzo, disposizioni tecniche e procedurali nell’ambito di quanto previsto dalla presente Deliberazione.

La Giunta Regionale rinnova l’impegno assunto con la D.G.R. n. 10-29076 del 30/12/99 “ad operare nel corso dell’applicazione del Piano rimodulazioni delle assegnazioni finanziarie destinando eventuali risorse aggiuntive o risorse non utilizzate in favore delle misure agroambientali di cui agli artt. da 22 a 24 del reg. (CE) n. 1257/99".

(omissis)

Allegato

REGIONE PIEMONTE
PIANO DI SVILUPPO RURALE 2000-2006
reg. CE n. 1257/99

MISURA F: AZIONI AGROAMBIENTALI
ISTRUZIONI APPLICATIVE

INDICE ARGOMENTI

DISPOSIZIONI GENERALI PER LA MISURA F

1.Competenze  

2.Procedure  

2.1 Presentazione istanze

2.2 Gestione istanze

2.3 Elenchi di liquidazione

2.4 Gestione informatica

2.5 Semplificazione amministrativa

2.6 Trattamento dei dati

2.7 Dichiarazioni dei richiedenti

2.8 Comunicazioni ai richiedenti

2.9 Ricorribilità dei provvedimenti

3.Aspetti normativi

3.1 Trasformazione degli impegni assunti ai sensi del reg. CEE n. 2078/92;

3.2 Cumulabilità degli aiuti tra più azioni agroambientali;

3.3 Identificazione delle particelle dichiarate;

3.4 Riduzione e trasferimento delle particelle dichiarate.

4.Controlli e decadenze

5.Tecniche comuni da rispettare

DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE SINGOLE AZIONI

Azione F1 (Applicazione delle tecniche di produzione integrata)

1. Organizzazione del servizio di assistenza tecnica

1.1 Soggetti abilitati

1.2 Requisiti e funzioni dei tecnici

1.3 Rapporti aziende/tecnici base e tecnici base/tecnici specialisti

1.4 Presentazione e verifica dei dati

2. Impegni obbligatori

2.1 Mantenimento e introduzione

2.2 Corpi aziendali separati

2.3 Successioni colturali

2.4 Altri aspetti relativi alle Norme tecniche

2.5 Schede di registrazione

2.6 Verifica delle attrezzature per la distribuzione dei fitofarmaci

3. Impegni facoltativi

3.1 Sincronizzazione con gli impegni obbligatori

3.2 Cover crops  

3.3 Inerbimento controllato dei frutteti e dei vigneti

3.4 Installazione di nidi artificiali

Azione F2 (Applicazione delle tecniche di produzione biologica)

1. Impegni obbligatori

1.1 Corpi aziendali separati

1.2 Castagno e noce da frutto

1.3 Pascoli

1.4 Orti familiari

1.5 Verifica delle attrezzature per la distribuzione dei fitofarmaci

2. Impegni facoltativi

2.1 Sincronizzazione con gli impegni obbligatori

2.2 Cover crops  

2.3 Inerbimento controllato dei frutteti e dei vigneti

2.4 Installazione di nidi artificiali

Azione F3 (Mantenimento ed incremento della sostanza organica del suolo)

1. Impegni  

2. Beneficiari

3. Condizioni di ammissibilità e requisiti

4. Localizzazione e priorità

Azione F4 (Ritiro dei seminativi dalla produzione o loro riconversione in foraggere permanenti; coltivazioni a perdere)

1. Documentazione

2. Trasformazione dei seminativi in colture foraggere permanenti

Azione F6 (Sistemi pascolivi estensivi)

1. Beneficiari

2. Impegni  

3. Localizzazione e superfici oggetto di premio

4. Livello dei premi

Azione F6 (Sistemi pascolivi estensivi gestiti con contratto territoriale)

1. Beneficiari

2. Impegni  

3. Localizzazione

4. Agevolazioni previste

Azione F7 (Conservazione e realizzazione di elementi dell’agroecosistema a prevalente funzione ambientale e paesaggistica)

1. Specie ammissibili

1.1 Piante arboree

1.2 Piante arbustive

2. Composizione e dimensioni

Azione F9 (Allevamento di razze locali in pericolo di estinzione)

1.Razze interessate

2. Beneficiari

3. Impegni  

4. Localizzazione

5. Livello dei premi

DISPOSIZIONI GENERALI PER LA MISURA F
(ARTT. 22-24 DEL REG. CE 1257/99)

Le presenti disposizioni, basandosi sulle norme contenute nei regolamenti CE n. 1257/99 e n. 1750/99 e nel Piano di Sviluppo Rurale del Piemonte 2000-2006 (PSR), dettagliano le fasi operative e forniscono precisazioni in merito all’attuazione degli interventi.

Per gli aspetti non esaminati valgono le disposizioni contenute nel Piano.

1. COMPETENZE

In base alla Legge Regionale n. 17/99 “Riordino dell’esercizio delle funzioni amministrative in materia di agricoltura, alimentazione, sviluppo rurale, caccia e pesca” gli interventi di aiuto di cui alle misure agroambientali sono gestiti dalle Province e dalle Comunità Montane (di seguito Uffici istruttori).

La Regione, identificata nella Direzione XII - Sviluppo dell’agricoltura, esercita le funzioni di emanazione di norme e direttive, programmazione, indirizzo e coordinamento di cui all’art. 6 della legge stessa. La Direzione citata potrà inoltre adottare atti di interpretazione e di disposizione tecnica e procedurale nell’ambito di quanto previsto dalle disposizioni.

2. PROCEDURE

2.1 Presentazione istanze

I richiedenti possono farsi assistere per la compilazione delle domande dagli Enti già svolgenti tale funzione per il periodo di programmazione del Programma agroambientale regionale ai sensi del reg. CEE n.2078/92.

I requisiti degli Enti che devono fornire l’assistenza tecnica sono specificati nell’azione F1, per aderire alla quale l’assistenza è obbligatoria.

Le domande di aiuto con i relativi archivi vengono presentate alle Province e alle Comunità Montane per i territori di relativa competenza (utilizzando come riferimento l’ubicazione del centro aziendale oppure la localizzazione di tutti i terreni oggetto dell’impegno), in forma cartacea ed informatizzata utilizzando il software e la modulistica predisposti dall’AGEA e/o dalla Regione o comunque da quest’ultima autorizzati.

2.2 Gestione istanze

Gli Uffici istruttori individuano nell’ambito del loro ordinamento gli Uffici competenti al ricevimento, all’esame e alla definizione delle domande. Le domande vanno :

* protocollate,

* istruite (verifica dei requisiti),

* nel caso di mancata disponibilità finanziaria disposte in graduatoria in base alle priorità,

* verificate sul posto nell’ordine del 5% per azione,

* in caso di esito regolare delle fasi di istruttoria ammesse a liquidazione.

2.3 Elenchi di liquidazione

La Regione riceve dagli Uffici istruttori gli elenchi di pratiche da liquidare e cura, dopo opportune verifiche, l’invio degli stessi all’Organismo Pagatore.

2.4 Gestione informatica

Per la gestione degli archivi delle domande relative alle misure agroambientali ci si avvale del sistema informatico per tutte le fasi procedurali.

In particolare per la realizzazione di graduatorie in base agli indici di priorità o delle liste di aziende da sottoporre a controllo, per le griglie di verifica dei dati, per le situazioni statistiche e per quanto altro necessario alla gestione del Piano stesso.

La Regione potrà richiedere ai presentatori delle domande e agli Uffici istruttori l’inserimento di dati supplementari per la realizzazione delle fasi di monitoraggio e valutazione dell’applicazione sul territorio del Piano di sviluppo Rurale.

2.5 Semplificazione amministrativa

Alla presentazione dei dati e della documentazione che le specifiche azioni richiedono sia allegata alla domanda, si applicano le norme vigenti in materia di semplificazione procedurale (dichiarazioni, autocertificazione, sottoscrizione domande).

2.6 Trattamento dei dati

La presentazione di una domanda di premio ai sensi delle misure agroambientali rappresenta per la Regione e l’Ufficio interessato autorizzazione al trattamento per fini istituzionali dei dati personali in essa contenuti.

2.7 Dichiarazioni dei richiedenti

Al momento della presentazione della domanda il richiedente sottoscrive che non avrà nulla da rivendicare dalla Regione o dall’Ufficio istruttore nel caso in cui per insufficienza dei fondi non possa avvenire il finanziamento.

2.8 Comunicazioni ai richiedenti

Entro la data che verrà stabilita nell’ambito delle scadenze indicate dal bando di apertura delle domande, gli Uffici istruttori daranno comunicazione alle aziende che non potranno ottenere l’aiuto a causa della scarsità di risorse e della applicazione dei criteri di priorità di cui al paragrafo 6.3.

Non è prevista, invece, l’emissione di alcun provvedimento preventivo di approvazione del finanziamento delle domande per cui esiste la disponibilità finanziaria.

2.9 Ricorribilità dei provvedimenti

Le Province e le Comunità Montane, nell’ambito delle competenze loro attribuite dalla L.R. n. 17/99, stabiliscono l’Autorità a cui è possibile avanzare ricorso contro i provvedimenti da esse emanati.

3. ASPETTI NORMATIVI

3.1 Cumulabilità degli aiuti tra più azioni agroambientali

La possibilità di combinare più impegni agroambientali è segnalata, qualora consentita, nelle disposizioni del PSR relative alle singole azioni.

3.2 Identificazione delle particelle dichiarate

Gli impegni ai sensi di azioni agroambientali correlate alla superficie si riferiscono a particelle singolarmente identificate.

3.3 Riduzione e trasferimento delle particelle dichiarate

In conformità agli artt 29 e 30 del reg. (CE) n. 1750/99, durante il periodo di attuazione dell’impegno sono ammissibili riduzioni della superficie oggetto di impegno dovute a motivi di forza maggiore o al trasferimento di terreni a produttori che garantiscano la prosecuzione dell’intervento (o la sua trasformazione ai sensi dell’art. 20 del reg. (CE) n. 1750/99). Al di fuori di tali casi, le riduzioni di superficie saranno ammissibili soltanto a partire dal terzo anno, entro il limite annuo del 2,5% della massima superficie in precedenza vincolata.

Nel caso dell’azione F1 la superficie oggetto di impegno comprende anche i terreni il cui premio è temporaneamente sospeso per la presenza di colture non disciplinate.

Le riduzioni non ammissibili comporteranno la restituzione con gli interessi dei premi già percepiti per le superfici su cui l’impegno si sarà interrotto. Per evitare l’eventualità di tale restituzione i produttori potranno segnalare in domanda le superfici la cui disponibilità non sia garantita fino al termine del’impegno (es. in caso di contratti di affitto in deroga), impegnandosi ad applicarvi gli obblighi previsti senza percepire il relativo premio.

4. CONTROLLI E DECADENZE

Il sistema di controlli e sanzioni è delineato nella parte I: aspetti generali del PSR “Disposizioni relative ai controlli (12.3.2) e alle sanzioni (12.3.3) e nel volume delle Misure paragrafo 6 - Procedure.

Si ribadiscono tuttavia alcuni punti.

Il regime di aiuti ai sensi degli artt. 22-24 del reg. CE 1257/99 è sottoposto ad un sistema di controllo che si basa sulle indicazioni fornite dai regg. (CEE) 3508/92 e 3887/92 (e loro successive modifiche) e richiamate dagli artt. 46-48 del reg. (CE) 1750/99.

Le superfici e gli animali per i quali si chiede il sostegno vengono individuati mediante i riferimenti indicati sulla modulistica nazionale e/o regionale.

Le soglie di decadenza nel caso di mancata coincidenza tra dati dichiarati e accertati ed il ricalcolo del premio corrispondono a quelli fissati dall’art. 9 (per le superfici) e dall’art. 10 (per gli animali) del reg. (CEE) 3887/92. Tuttavia, il reg. (CE) 1678/98, che modifica il già citato reg. (CEE) n.3887/92, ammette che le sanzioni di cui agli artt. 9 e 10 non vengano comminate se il produttore, rilevando l’introduzione nella domanda di inesattezze non imputabili a dolo o colpa grave, ne informi per iscritto le competenti autorità entro i dieci giorni lavorativi successivi a tale riscontro. Tale disposto non vale se le autorità predette avevano già comunicato al produttore interessato l’intenzione di effettuare un controllo sul posto oppure se le stesse lo avevano già informato di aver riscontrato l’irregolarità in domanda.

Le domande oggetto di controllo in loco vengono determinate sulla base della analisi dei fattori di rischio presentati dalle misure agroambientali. In particolare possono essere fatti valere i criteri indicati nel comma 4 art. 6 del reg. (CEE) 3887/92. I controlli in loco sono effettuati senza preavviso, tuttavia è ammesso un preavviso che non superi le 48 ore.

I controlli in campo potranno essere effettuati, oltre che dagli Enti delegati ai sensi della legge regionale n. 17/99, da altre Istituzioni o Organismi appositamente riconosciuti ai sensi della vigente normativa comunitaria o nazionale.

Il beneficiario ha l’obbligo di permettere alle competenti autorità l’accesso alla propria azienda, di accompagnare o far accompagnare da un proprio rappresentante gli agenti incaricati del controllo e di consentire loro l’accertamento del rispetto degli impegni, rendendo disponibile a tale scopo tutta la documentazione necessaria.

In attesa che a livello nazionale vengano emanate nuove norme in materia di controlli e sanzioni, viene estesa alla misura F la classificazione delle inadempienze in essenziali ed accessorie già prevista per il reg. 2078, che sarà opportunamente modificata e integrata con atto della Direzione sviluppo dell’agricoltura, per adeguarla sia alle più severe norme tecniche sia alle nuove azioni previste.

5. TECNICHE COMUNI DA RISPETTARE

I richiedenti dei premi ai sensi di qualunque azione della misura F devono rispettare le prescrizioni della normale Buona Pratica agricola sulle superfici aziendali rimanenti, anche nel caso in cui debbano essere inserite in domanda senza percepire il premio. Pertanto, vanno registrati le dosi, le concimazioni ed i trattamenti effettuati sulle superfici non soggette a vincoli più ristretti (ad es. come per l’azione F1).

DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE SINGOLE AZIONI

AZIONE F1

APPLICAZIONE DELLE TECNICHE
DI PRODUZIONE INTEGRATA

1. Organizzazione del servizio di assistenza tecnica

1.1 Soggetti abilitati

I Soggetti abilitati a fornire l’assistenza tecnica sono individuati nel Piano di sviluppo rurale (Associazioni di Produttori riconosciute, Enti tecnici delle Organizzazioni Professionali agricole, liberi professionisti). Essi dovranno garantire agli agricoltori l’assistenza di base e specialistica necessaria per l’attuazione delle Norme tecniche, avvalendosi di adeguata strumentazione. Nel caso in cui siano dotati di tecnici di base ma sprovvisti di tecnici specialisti o di idonea strumentazione, dovranno dotarsene (ricorso a consulenti esterni, acquisizione o utilizzo di attrezzature) oppure avvalersi, a seguito di accordi, di tecnici specialisti e strumentazione di altri Soggetti. L’accesso ai dati meteorologici relativi alle zone interessate potrà avvenire anche tramite internet (stazioni automatiche).

I produttori assistiti congiuntamente da più Soggetti dovranno specificare nella domanda di adesione la funzione di ciascun Soggetto (assistenza di base o specialistica). I diversi Soggetti operanti nello stesso settore produttivo parteciperanno alle forme di coordinamento tecnico organizzate dalla Struttura Pubblica.

I Dipartimenti o Istituti Universitari, gli Istituti Sperimentali del Ministero delle Politiche agricole o del Consiglio Nazionale delle Ricerche, gli Istituti Tecnici Agrari di Stato o privati legalmente riconosciuti per periti agrari od agrotecnici e gli Enti locali potranno affidare l’assistenza tecnica di base e/o specialistica per l’azienda da loro condotta, invece che a Soggetti esterni, a esperti individuati fra i docenti o nell’ambito del personale tecnico. Gli Enti che non dispongano della necessaria strumentazione dovranno dotarsene o far riferimento a Soggetti che ne siano in possesso.

1.2 Requisiti e funzioni dei tecnici

Le attività degli Enti erogatori dell’assistenza potranno essere articolate in Centri provinciali o interprovinciali che, impiegando tecnici di base e specialisti e adeguate attrezzature, svolgano le seguenti funzioni:

* fornire alle aziende seguite, attraverso l’azione coordinata dei tecnici di base e specialisti, l’assistenza necessaria per l’applicazione dei disciplinari di produzione integrata;

* in particolare, divulgare le indicazioni tecniche eventualmente anche mediante l’emissione tempestiva di bollettini fitoiatrici, che dovranno essere trasmessi al Settore Fitosanitario per la verifica della conformità alle direttive regionali;

* eseguire, secondo le direttive del Settore Fitosanitario, il rilevamento dei dati agrometeorologici nelle aziende assistite in cui è collocata la strumentazione di tipo meccanico;

* fornire al Settore Fitosanitario l’elenco delle stazioni meteorologiche i cui dati sono utilizzati dal Centro provinciale, suddivise per Ufficio di zona. Per ogni stazione dovranno essere indicati il comune, la località e l’azienda in cui è installata, la tipologia (meccanica od elettronica) e l’eventuale codice di stazione secondo il software S.A.R.A.

I dati meteorologici potranno essere ricavati anche da stazioni non direttamente seguite dai tecnici, purché ubicate nella loro area di attività.

Gli Enti erogatori dell’assistenza si impegneranno a far rispettare ad ogni tecnico, in possesso dei requisiti richiesti, il programma di attività descritto nei punti seguenti.

Un analogo modello organizzativo potrà essere adottato anche da più liberi professionisti, al fine di coordinare le loro attività (ad esempio per iniziativa degli Ordini o dei Collegi professionali). In ogni caso i liberi professionisti, singoli o associati, dovranno soddisfare i requisiti e svolgere gli adempimenti di seguito previsti.

1.2.1 Tecnico di base

1.2.1.a) Requisiti

Il tecnico di base dovrà essere in possesso di uno dei seguenti titoli di studio:

* laurea in Scienze Agrarie o Scienze Forestali;

* diploma universitario in Scienze Agrarie;

* diploma di perito agrario o di agrotecnico.

Eccezionalmente, in mancanza del titolo di studio richiesto, si potrà ammettere quale requisito un’esperienza almeno decennale nell’attività di assistenza tecnica agricola riconosciuta dalla Regione.

1.2.1.b) Funzioni

I tecnici di base svolgeranno le seguenti attività:

* impostare con l’agricoltore il programma delle attività e i bilanci semplificati per la concimazione;

* fornire alle aziende di propria competenza l’assistenza finalizzata al rispetto delle Norme tecniche sulle superfici interessate dall’azione;

* registrare tempestivamente sulle apposite schede regionali le visite aziendali durante le quali il tecnico incontrerà il beneficiario (o, in mancanza di questo, chi ha l’incarico di gestire i terreni oggetto dell’intervento);

* frequentare gli eventuali corsi e seminari organizzati dalla Struttura Pubblica di coordinamento.

1.2.2 Tecnico specialista

1.2.2.a) Requisiti

Il tecnico specialista dovrà possedere i seguenti requisiti:

* uno dei seguenti titoli di studio: laurea in Scienze Agrarie o Scienze Forestali, diploma universitario in Scienze Agrarie, diploma di perito agrario o di agrotecnico;

* esperienza lavorativa documentata almeno quinquennale di assistenza tecnica nello specifico settore produttivo.

1.2.2.b) Funzioni

Gli adempimenti del tecnico specialista, svolti nell’ambito del Centro provinciale o interprovinciale in cui è inserito, saranno i seguenti:

* fornire la consulenza agronomica e fitopatologica ai tecnici preposti all’assistenza aziendale;

* assicurare il coordinamento delle attività dei tecnici di base;

* mantenere i rapporti con la Struttura Pubblica e partecipare alle riunioni di coordinamento che saranno convocate a livello regionale ed eventualmente a livello provinciale.

1.3 Rapporto aziende/tecnici di base; rapporto tecnici di base/tecnici specialisti

Al fine di assicurare ai produttori interessati un’assistenza tecnica adeguata alle norme previste dai disciplinari, ogni tecnico di base operante a tempo pieno potrà seguire al massimo 95 aziende.

Il rapporto fra il numero dei tecnici di base e quello dei tecnici specialisti (espressi entrambi in unità di lavoro a tempo pieno) non potrà essere superiore a 10.

1.4 Presentazione e verifica dei dati

In una successiva circolare saranno precisate le scadenze e le modalità per la presentazione agli Enti istruttori dei documenti cartacei e dei supporti informatici relativi all’organizzazione del servizio.

Gli Enti istruttori verificheranno che l’organizzazione del servizio sia conforme ai requisiti previsti (es. rispetto dei rapporti di cui al punto precedente), anche mediante apposite funzioni del programma informatico regionale.

2 - Impegni obbligatori

2.1 Mantenimento e introduzione

Ai fini dell’attribuzione dei premi annuali/ha, viene considerata “mantenimento” l’assunzione dell’impegno F1 da parte di produttori che, avendo aderito all’intervento A1 del Programma agroambientale di attuazione del regolamento (CEE) 2078/92, abbiano terminato il loro periodo di impegno (5 anni, o 6 anni in modalità “5+1").

Tale definizione comprende anche gli agricoltori che hanno completato l’impegno nel 1999 e non lo hanno rinnovato per l’anno 2000. Sarebbe infatti ingiustificato attribuire loro premi più elevati di quelli spettanti ai produttori che hanno scelto di prolungare il loro impegno in modalità “5+1".

Viene considerata “introduzione” l’adesione all’azione F1 da parte degli altri produttori.

2.2 Corpi aziendali separati

I corpi aziendali separati esclusi dall’impegno, su cui dovrà essere applicata la normale buona pratica agricola, dovranno essere situati in Comuni diversi da quelli in cui sono ubicate le superfici aziendali oggetto dell’impegno.

Per corpo aziendale separato si intende una particella o un gruppo di particelle catastalmente non contigue a quelle sottoposte ad impegno.

2.3 Successioni colturali

In caso di “mantenimento” delle tecniche di produzione integrata da parte di aziende che nel 2000 hanno completato l’impegno A1 (cfr par. 2.1), la prima campagna di adesione all’azione F1 non potrà essere considerata come “anno zero”. Non sarà pertanto ammessa la semina di una coltura che sia stata già coltivata sul medesimo appezzamento per due volte negli ultimi due anni, poiché ciò rappresenterebbe un regresso rispetto al precedente impegno.

Per quanto riguarda la coltivazione del riso, essa potrà essere protratta al massimo per tre anni sullo stesso appezzamento. La coltura che succederà al riso non potrà essere coltivata per più di due anni consecutivi. Qualora l’introduzione di una coltura alternativa risulti impraticabile, dovrà essere attuato ogni anno il sovescio almeno sul 50% della superficie della coltura.

Nell’ambito delle colture ortive, la fragola può essere coltivata come biennale, mentre l’asparago non può essere coltivato sullo stesso appezzamento per più di 7 anni (calcolati dall’impianto).

Nelle aziende in cui le colture erbacee annuali sono marginali rispetto all’ordinamento produttivo può essere ammessa - limitatamente alle regole di rotazione colturale - l’applicazione delle regole della normale buona pratica agricola. Le coltivazioni di cui trattasi possono essere considerate marginali se incidono sulla P.L.V. aziendale per un massimo del 10% e coprono una superficie non superiore a 5 ha.

Se in un determinato appezzamento si succederanno nell’arco dell’anno più colture disciplinate (es. erbaio a semina autunnale seguito da coltura principale), per ognuna di esse dovranno essere rispettate le specifiche Norme tecniche. Il premio/ha spettante sarà quello relativo alla coltura riportata in domanda, che dovrà essere la stessa indicata nell’eventuale domanda PAC presentata dall’agricoltore per il medesimo anno.

Il premio relativo a una superficie oggetto di impegno sarà temporaneamente sospeso se, nel corso del quinquennio, tale superficie sarà destinata a colture non disciplinate dalle Norme tecniche di produzione integrata. In questo caso sui terreni interessati (come sui corpi aziendali separati) dovrà essere applicata la normale buona pratica agricola.

Sulle superfici aziendali oggetto di set-aside non potranno essere distribuiti concimi (inclusi gli apporti organici) e fitofarmaci, a eccezione delle eventuali colture “no food” (sulle quali si attuerà la normale buona pratica agricola).

2.4 Altri aspetti relativi alle Norme tecniche

2.4.1 Castagno e noce da frutto

L’intervento è applicabile ai castagneti e noceti da frutto e non ai boschi. Gli impianti devono essere formati da piante innestate con varietà per la produzione di frutta e devono presentare sesti geometrici regolari con una distanza media fra le piante di 6-12 m; il terreno è mantenuto libero e preparato per la raccolta.

2.4.2 Impiego di mezzi aerei

L’uso degli mezzi aerei per la difesa delle superfici oggetto dell’azione è ammissibile a condizione che siano rispettate le Norme tecniche e le indicazioni fornite dalla struttura tecnica coordinata dal Settore Fitosanitario.

2.4.3 Orti familiari

Gli orti familiari, destinati all’autoconsumo, non sono compresi tra le colture ammesse a premio.

2.5 Schede di registrazione

Gli agricoltori dovranno mantenere costantemente aggiornate, ed esibire ai funzionari incaricati in caso di controllo, le registrazioni relative alle concimazioni e ai trattamenti fitoiatrici effettuati. Sono ammissibili sia la compilazione manuale delle schede sia la corrispondente stampa eseguita mediante il programma informatico. In entrambi i casi le registrazioni dovranno contenere tutte le informazioni richieste, essere sottoscritte dall’agricoltore e conservate per tutta la durata dell’impegno.

Le registrazioni dovranno riguardare, distintamente, sia le superfici a premio sia quelle non assoggettate alle Norme tecniche (corpi aziendali separati e terreni investiti a colture non disciplinate), sulle quali dovrà essere applicata la normale buona pratica agricola.

2.6 Verifica delle attrezzature per la distribuzione dei fitofarmaci

Il piano delle verifiche funzionali e tarature da eseguire nell’anno 2001 verrà definito dopo la ricezione delle domande, nella prospettiva di distribuire in modo omogeneo i controlli durante il periodo di attuazione dell’intervento. Fra i dati inseriti in domanda i richiedenti dovranno dichiarare anche il numero di barre irroratrici e di atomizzatori aziendali utilizzati per i trattamenti. I primi produttori a dover sottoporre a controllo le proprie attrezzature saranno quelli le cui aziende, in base a quanto dichiarato in domanda, presenteranno una maggiore superficie oggetto di trattamenti fitoiatrici. Al fine di definire la tempistica le aziende aderenti saranno quindi ordinate dagli Enti istruttori, mediante il programma informatico, sulla base di tale parametro. Per ogni Soggetto erogatore dell’assistenza tecnica verranno stilate due graduatorie, una riguardante le barre irroratrici e l’altra gli atomizzatori.

In base alle indicazioni fornite dalla Regione sul numero totale di verifiche da effettuare entro la fine del 2001, gli Enti istruttori individueranno i produttori interessati seguendo l’ordine delle graduatorie, ripartendoli proporzionalmente fra i Soggetti erogatori dell’assistenza. Gli Enti istruttori comunicheranno l’elenco dei produttori estratti ai Soggetti erogatori dell’assistenza che, d’intesa con i singoli agricoltori, concorderanno con i Centri autorizzati il calendario dettagliato delle verifiche.

Il Soggetto erogatore dell’assistenza tecnica, qualora per problemi organizzativi ne ravvisi la necessità, potrà variare l’elenco definito dall’Ente istruttore sostituendo parte delle aziende estratte, fermo restando il numero delle attrezzature da controllare. Tale elenco dovrà essere inviato all’Ente istruttore entro un termine stabilito e avrà effetto vincolante per le aziende in esso inserite.

Entro la fine dell’anno i Centri autorizzati comunicheranno agli Enti istruttori l’elenco dei produttori che avranno effettuato il controllo ottenendo il certificato di conformità.

Si prevede che i contoterzisti interessati completino la verifica delle attrezzature per la distribuzione dei fitofarmaci entro l’anno 2002. Pertanto partire dal 2003 i produttori aderenti all’azione potranno rivolgersi soltanto a contoterzisti che abbiano effettuato tale controllo.

Sono esentate dall’obbligo di verifica le attrezzature con certificazione “CONAMA” e quelle già controllate con esito favorevole nell’ambito del Progetto sperimentale per il controllo funzionale e la taratura delle macchine irroratrici.

3. Impegni facoltativi

3.1 Sincronizzazione con gli impegni obbligatori

Gli impegni facoltativi non potranno protrarsi oltre la scadenza di quello principale. Qualora siano assunti in anni successivi a quello di adesione all’azione F1, la loro durata dovrà quindi coincidere con quella residua dell’impegno principale.

3.2 Cover crops

Nel caso di adesione contestuale all’azione F3, la sostanza organica apportata con il sovescio non potrà essere conteggiata ai fini del raggiungimento della quantità minima di sostanza secca da apportare medianti matrici organiche nell’ambito dell’azione F3.

3.3 Inerbimento controllato dei frutteti e dei vigneti.

Qualora l’inerbimento venga ottenuto tramite l’impiego di opportuni miscugli di specie prative si consiglia di effettuare la semina nel periodo autunnale.

La gestione del cotico erboso può essere effettuata tramite periodici sfalci e/o trinciature; in quest’ultimo caso è fondamentale un’appropriata regolazione degli organi lavoranti tale da preservare il cotico erboso e non intaccare assolutamente il terreno.

Frutteti e vigneti di collina.

Al fine di favorire l’interramento dei concimi e di garantire un adeguato approvvigionamento idrico alla coltura, si consentono sull’interfila interventi con ripper o erpice a disco da eseguirsi a filari alterni e ad anni alterni. Tali interventi dovranno essere effettuati nel periodo compreso tra il 15 ottobre ed il 15 marzo, corrispondente alla fase di riposo vegetativo della coltura. Pertanto il cotico erboso dovrà sempre essere presente e ben sviluppato su almeno metà degli interfilari, mentre gli interfilari rimanenti potranno presentare gli effetti delle operazioni sopra indicate tra il 15 ottobre ed il 15 marzo e dovranno presentare il cotico erboso formato o in via di accrescimento nel periodo compreso tra aprile e metà ottobre.

3.4 Installazione di nidi artificiali

I nidi artificiali dovranno essere distribuiti uniformemente, a un’altezza superiore a quella della vegetazione, in numero di almeno 12 per ettaro:

* 8 nidi per uccelli insettivori con foro di 32 mm di diametro;

* 2 nidi per uccelli insettivori con foro di 55 mm di diametro;

* 2 nidi per chirotteri.

Sono ammissibili nidi di cemento e segatura e nidi di legno (questi ultimi richiedono generalmente sostituzioni più frequenti).

Per quanto riguarda le superfici oggetto dell’intervento “installazione e manutenzione”, i richiedenti hanno la facoltà di installare nidi autocostruiti (anziché acquistati), a condizione che siano idonei all’effettivo utilizzo da parte degli uccelli o dei chirotteri. In questo caso l’agricoltore dovrà allegare alla domanda, invece della documentazione di acquisto, una dichiarazione che attesti l’autofabbricazione dei nidi e il fatto di non aver beneficiato, direttamente o indirettamente, di altri finanziamenti pubblici (es. da parte della Provincia) per la loro realizzazione e installazione.

Una particella catastale su cui siano presenti sia nidi preesistenti che nidi di nuova installazione dovrà essere attribuita, ai fini del calcolo del premio, in parte all’intervento “manutenzione” e in parte all’intervento “installazione e manutenzione”.

AZIONE F2

APPLICAZIONE DELLE TECNICHE
DI PRODUZIONE BIOLOGICA

1. Impegni obbligatori

1.1 Corpi aziendali separati

Si considerano “corpi aziendali separati” le superfici riconosciute come non idonee alla produzione con metodo biologico dagli Organismi di controllo operanti ai sensi del reg. (CEE) 2092/91. I produttori che aderiranno all’azione per una parte della propria azienda dovranno quindi essere inseriti, come titolari di aziende “miste”, negli elenchi ufficiali delle aziende biologiche. Nei corpi aziendali non assoggettati al metodo biologico dovrà essere applicata la normale buona pratica agricola o, in alternativa, le Norme tecniche di produzione integrata (nel secondo caso i terreni interessati potranno essere oggetto dell’azione F1).

1.2 Castagno e noce da frutto

L’azione è applicabile ai castagneti e noceti da frutto e non ai boschi. Per castagneto o noceto da frutto si intende un popolamento formato da alberi situati a distanza di 6-20 metri gli uni dagli altri e innestati con varietà per la produzione di frutto, in cui il terreno è mantenuto libero e preparato per la raccolta.

1.3 Pascoli

Le domande per l’azione F2 non dovranno comprendere pascoli su cui è praticato l’alpeggio (che potranno essere oggetto dell’azione F6).

Pertanto, un beneficiario che intenda aderire a entrambe le azioni dovrà presentare una domanda F6, comprendente i pascoli su cui pratica l’alpeggio, e una domanda F2 per i terreni aziendali non interessati dall’azione F6.

Il carico di bestiame dei pascoli biologici non potrà essere inferiore ai valori minimi previsti per l’azione F6. In caso di adesione contestuale all’azione F6, il carico sarà calcolato tenendo conto della superficie complessiva a pascolo dell’azienda.

1.4 Orti familiari

Gli orti familiari, destinati all’autoconsumo, non sono compresi tra le colture ammesse a premio.

1.5 Verifica delle attrezzature per la distribuzione dei fitofarmaci

Il piano delle verifiche funzionali e tarature da eseguire nell’anno 2001 verrà definito dopo la ricezione delle domande, nella prospettiva di distribuire in modo omogeneo i controlli durante il periodo di attuazione dell’intervento. Fra i dati inseriti in domanda i richiedenti dovranno dichiarare anche il numero di barre irroratrici e di atomizzatori aziendali utilizzati per i trattamenti. I primi produttori a dover sottoporre a controllo le proprie attrezzature saranno quelli le cui aziende, in base a quanto dichiarato in domanda, presenteranno una maggiore superficie oggetto di trattamenti fitoiatrici. Al fine di definire la tempistica le aziende aderenti saranno quindi ordinate dagli Enti istruttori, mediante il programma informatico, sulla base di tale parametro. Per ogni Soggetto erogatore dell’assistenza tecnica verranno stilate due graduatorie, una riguardante le barre irroratrici e l’altra gli atomizzatori.

In base alle indicazioni fornite dalla Regione sul numero totale di verifiche da effettuare entro la fine del 2001, gli Enti istruttori individueranno i produttori interessati seguendo l’ordine delle graduatorie, ripartendoli proporzionalmente fra i Soggetti erogatori dell’assistenza. Gli Enti istruttori comunicheranno l’elenco dei produttori estratti ai Soggetti erogatori dell’assistenza che, d’intesa con i singoli agricoltori, concorderanno con i Centri autorizzati il calendario dettagliato delle verifiche.

Il Soggetto erogatore dell’assistenza tecnica, qualora per problemi organizzativi ne ravvisi la necessità, potrà variare l’elenco definito dall’Ente istruttore sostituendo parte delle aziende estratte, fermo restando il numero delle attrezzature da controllare. Tale elenco dovrà essere inviato all’Ente istruttore entro un termine stabilito e avrà effetto vincolante per le aziende in esso inserite.

Entro la fine dell’anno i Centri autorizzati comunicheranno agli Enti istruttori l’elenco dei produttori che avranno effettuato il controllo ottenendo il certificato di conformità.

Si prevede che i contoterzisti interessati completino la verifica delle attrezzature per la distribuzione dei fitofarmaci entro l’anno 2002. Pertanto partire dal 2003 i produttori aderenti all’azione potranno rivolgersi soltanto a contoterzisti che abbiano effettuato tale controllo.

Sono esentate dall’obbligo di verifica le attrezzature con certificazione “CONAMA” e quelle già controllate con esito favorevole nell’ambito del Progetto sperimentale per il controllo funzionale e la taratura delle macchine irroratrici.

2. Impegni facoltativi

2.1 Sincronizzazione con gli impegni obbligatori

Gli impegni facoltativi non potranno protrarsi oltre la scadenza di quello principale. Qualora siano assunti in anni successivi a quello di adesione all’azione F1, la loro durata dovrà quindi coincidere con quella residua dell’impegno principale.

2.2 Inerbimento controllato dei frutteti e dei vigneti.

Qualora l’inerbimento venga ottenuto tramite l’impiego di opportuni miscugli di specie prative si consiglia di effettuare la semina nel periodo autunnale.

La gestione del cotico erboso può essere effettuata tramite periodici sfalci e/ o trinciature; in quest’ultimo caso è fondamentale un’appropriata regolazione degli organi lavoranti tale da preservare il cotico erboso e non intaccare assolutamente il terreno.

Frutteti e vigneti di collina.

Al fine di favorire l’interramento dei concimi e di garantire un adeguato approvvigionamento idrico alla coltura, si consentono sull’interfila interventi con ripper o erpice a disco da eseguirsi a filari alterni e ad anni alterni. Tali interventi dovranno essere effettuati nel periodo compreso tra il 15 ottobre ed il 15 marzo, corrispondente alla fase di riposo vegetativo della coltura. Pertanto il cotico erboso dovrà sempre essere presente e ben sviluppato su almeno metà degli interfilari, mentre gli interfilari rimanenti potranno presentare gli effetti delle operazioni sopra indicate tra il 15 ottobre ed il 15 marzo e dovranno presentare il cotico erboso formato o in via di accrescimento nel periodo compreso tra aprile e metà ottobre.

2.3 Installazione e manutenzione di nidi artificiali

I nidi artificiali dovranno essere distribuiti uniformemente, a un’altezza superiore a quella della vegetazione, in numero di almeno 12 per ettaro:

* 8 nidi per uccelli insettivori con foro di 32 mm di diametro;

* 2 nidi per uccelli insettivori con foro di 55 mm di diametro;

* 2 nidi per chirotteri.

Sono ammissibili nidi di cemento e segatura e nidi di legno (questi ultimi richiedono generalmente sostituzioni più frequenti).

Per quanto riguarda le superfici oggetto dell’intervento “installazione e manutenzione”, i richiedenti hanno la facoltà di installare nidi autocostruiti (anziché acquistati), a condizione che siano idonei all’effettivo utilizzo da parte degli uccelli o dei chirotteri. In questo caso l’agricoltore dovrà allegare alla domanda, invece della documentazione di acquisto, una dichiarazione che attesti l’autofabbricazione dei nidi e il fatto di non aver beneficiato, direttamente o indirettamente, di altri finanziamenti pubblici (es. da parte della Provincia) per la loro realizzazione e installazione.

Una particella catastale su cui siano presenti sia nidi preesistenti che nidi di nuova installazione dovrà essere attribuita, ai fini del calcolo del premio, in parte all’intervento “manutenzione” e in parte all’intervento “installazione e manutenzione”.

AZIONE F3

MANTENIMENTO ED INCREMENTO
DELLA SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO

Impegni

Per quanto riguarda l’impegno di apporto delle 25 tonnellate di sostanza secca, si precisa che queste dovranno essere ripartite in almeno 2 anni, ogni anno dovrà essere distribuita una quantità significativa di matrice di sostanza organica; nel caso in cui gli anni di distribuzione siano solo 2, questi non dovranno essere consecutivi.

Per quanto riguarda l’utilizzo di liquami zootecnici, tali prodotti sono da considerare solo complementari ad altre matrici di s.o. al fine di rispettare gli impegni previsti dall’azione; quindi i liquami potranno costituire, al massimo, il 30 % della sostanza secca apportata annualmente ai fini del rispetto dell’impegno; ciò è da mettere in relazione allo scarso contenuto di sostanza secca dei liquami, ed alla loro scarsa influenza nell’incremento della sostanza organica dei terreni.

Nel caso di adesione contestuale all’azione F1 e all’impegno facoltativo “erbai intercalari per la copertura del terreno nel periodo autunnale e invernale” (cover crops), la sostanza organica apportata dal sovescio non potrà essere conteggiata ai fini del raggiungimento del limite delle 25 t di sostanza secca.

I limiti di apporto di sostanza secca delle matrici di sostanza organica potrebbero essere ridotti, senza incorrere in riduzioni del premio, solo nel caso di aziende beneficiarie che ricadano in zone soggette a limitazioni specifiche sul quantitativo di composti azotati apportabili al terreno; il riferimento è in primo luogo alle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola; in questi casi l’impegno di apporto di 25 t di s.s. per ettaro nei 5 anni, potrà essere adeguato alle misure obbligatorie previste dall’applicazione dei programmi d’azione regionali, ai sensi dell’allegato 7 parte AIV del D.Lgs 11 maggio 1999 n° 152. Tali adeguamenti dovranno essere concordati con il Settore Provinciale per l’Agricoltura competente per territorio

Beneficiari

In relazione al fatto che l’azione è rivolta alle aziende in cui la sostanza organica prodotta torna in minima parte al terreno sotto forma di residui colturali o effluenti di allevamento, ai soli fini della presente azione, verranno considerate non zootecniche e quindi possibili beneficiarie di agevolazioni, le aziende con meno di 0,5 UBA per ettaro di SAU.

Sulla base dei dati analitici disponibili ad oggi, presso il laboratorio agrochimico della Regione Piemonte, sono stati individuati i Comuni, nel cui territorio, risulta consistente (maggiore del 10%), il numero di campioni di terreno con una percentuale di sostanza organica inferiore al 1,4%. Le aziende ricadenti in tali Comuni, di cui si fornisce l’elenco nell’allegato 1, potranno quindi accedere ai benefici dell’azione.

Per quanto riguarda le aziende non ricadenti nei Comuni individuati dalla Regione, queste dovranno conservare, presso l’azienda, la documentazione a sostegno della scarsa dotazione di s.o. del terreno (con riferimento alla tabella che indica le % di sostanza organica in funzione della classe di tessitura); nel caso tale documentazione sia costituita da analisi del terreno, queste dovranno essere in numero di almeno 1 ogni 10 ettari di SAU. La citata documentazione dovrà essere resa disponibile in caso di controlli o monitoraggi da parte delle strutture regionali o provinciali competenti.

Condizioni di ammissibilità e requisiti

Per quanto riguarda il piano di concimazione valgono le disposizioni previste per la misura F1, mentre per il bilancio semplificato della sostanza organica verrà prodotta una specifica scheda da parte dell’Assessorato Agricoltura. Tutte le aziende dovranno effettuare analisi del contenuto di sostanza organica del terreno nel corso del primo e del quinto anno di impegno. Tali analisi, se effettuate presso il laboratorio agrochimico della Regione Piemonte, e se campionate e georeferenziate nel rispetto delle disposizioni impartite dallo stesso laboratorio, sono gratuite per un numero massimo di 1 analisi ogni 10 ettari di terreno oggetto di impegno.

I quantitativi di sostanza organica prodotta da animali allevati dalle aziende beneficiarie dell’azione F3, non potranno essere conteggiati tra quelli necessari al rispetto dell’impegno di apporto di 25 t di s.s./ha nell’arco dei 5 anni.

Le quantità di sostanza organica introdotte, nei terreni oggetto di impegno, saranno registrate nella scheda relativa al bilancio semplificato della sostanza organica.

Localizzazione e priorità

Le zone vulnerabili alla desertificazione non sono ancora state individuate nella Regione Piemonte e quindi non è, ad oggi, disponibile un elenco di comuni prioritari.

Nel caso quindi, di domande eccedenti le disponibilità finanziarie, verrà utilizzato un criterio di priorità alle aziende ricadenti in territori con minor disponibilità di sostanza organica di origine zootecnica; l’applicazione di tale criterio sarà effettuata utilizzando quale parametro il peso vivo animale allevato per ettaro di SAU comunale.

AZIONE F4

RITIRO DEI SEMINATIVI DALLA PRODUZIONE
O LORO CONVERSIONE IN COLTURE
FORAGGERE PERMANENTI;
COLTIVAZIONI A PERDERE

1. Documentazione

I richiedenti dovranno allegare alla domanda di adesione le domande PAC seminativi relative alle annata agrarie 1998-99 e 1999-2000. Sulla base di quanto dichiarato in tali domande, gli Enti istruttori verificheranno, per la liquidazione della prima annualità, che i terreni oggetto dell’azione F4 siano stati precedentemente investiti a seminativi.

2. Trasformazione dei seminativi in colture foraggere permanenti

2.1 Fertilizzazione organica.

L’azione non consente l’impiego di fitofarmaci e concimi chimici. Per quanto riguarda gli apporti di fertilizzante organico, essi non potranno superare la quantità corrispondente al carico massimo ammesso in caso di pascolamento, pari a 1,4 UBA/ha/anno.

3. Coltivazioni a perdere per l’alimentazione della fauna selvatica

3.1 Permanenza della coltura

L’intervento prevede che le coltivazioni a perdere rimangano in campo, a disposizione della fauna selvatica, fino al 1° marzo dell’anno successivo. Per “anno successivo” si intende l’anno che segue quello nel quale, in caso di destinazione produttiva della coltura, sarebbe avvenuta la raccolta.

3.2 Specie ammissibili

Le specie ammissibili sono cereali vernini, mais, sorgo, miglio.

3.3 Densità colturale

La densità colturale dovrà essere quella normalmente adottata in caso di destinazione produttiva delle colture.

AZIONE F6

SISTEMI PASCOLIVI ESTENSIVI

Norme tecniche dell’azione

1. Beneficiari

Allevatori singoli e associati di bestiame bovino, ovino, caprino, equino che adottano le azioni previste.

2. Impegni da rispettare

Gli allevatori per avere diritto al premio devono effettuare almeno 180 giorni all’anno di pascolamento (in aree di pianura, di collina e di montagna anche tra loro funzionalmente integrate con spostamento altimetrico in relazione alle disponibilita’ foraggere). Possono essere ammesse durate inferiori del periodo di pascolamento (non meno 90 giorni) in zona montana con conseguente riduzione del premio.

A fronte di andamenti climatici particolari, la Direzione Sviluppo dell’agricoltura, sentito il parere della Facoltà di Agraria, Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del Territorio e di Scienze Zootecniche potrà ridurre i giorni di effettivo pascolamento senza ridurre il premio.

E’ comunque ammessa, in relazione all’andamento climatico stagionale ed alla conseguente produzione foraggera delle superfici interessate, una riduzione fino ad un massimo del 20% della durata del periodo di pascolo.

Il carico animale ha come unità di riferimento l’UBA/ha/anno con indicazione di soglie minime di carico per fasce altimetriche. Nell’azienda devono essere rispettate le condizioni di cui all’art. 12 del Reg. (CE) n. 1750/99 e sulle superfici che non sono oggetto di aiuto, le condizioni di BPA.

Sulle superfici oggetto del premio possono essere ammessi due sfalci/anno a seconda delle specifiche necessita’ delle zone di applicazione dell’azione.

3. Localizzazione e superfici oggetto di premio

Tutto il territorio regionale con le seguenti limitazioni per la pianura:

- trasformazione di prati in pascoli a gestione turnata;

- mantenimento di pascoli integrati a superfici pascolive di montagna e collina al fine di permettere l’effettuazione di 180 giorni di pascolamento.

Per la pianura e la collina valgono le prescrizioni dei punti 1.3 e 1.4 delle disposizioni generali -identificazione, riduzione e trasferimento delle particelle dichiarate -.

In zona montana, considerato che la durata dei contratti di affitto e’ normalmente inferiore alla durata dell’impegno, e’ ammessa la sostituzione delle particelle purche’ sia mantenuta l’estensione della superficie vincolata al 1° anno di impegno.

4. Livello dei premi

La diversificazione dei premi e’ commisurata agli impegni previsti per le zone altimetriche.

I valori di riferimento per il carico animale sono così indicati:

pianura: 1 - 2 UBA/ha/anno   60 euro/ha

collina: 0,5 - 1 UBA/ha/anno   85 euro/ha

montagna: 0,3 - 0,5 UBA/ha/anno 55 euro/ha

Per l’esclusivo utilizzo dei pascoli montani per un periodo di alpeggio di almeno 90 giorni, sarà riconosciuto un premio ridotto di 27.5 euro ad ettaro, purchè con carico di bestiame identico all’intera durata del pascolamento (180 giorni).

Visto il punto 4.4 delle disposizioni generali, il sistema informatico per la presente azione elabora in automatico i carichi di bestiame conseguenti all’imputazione dei periodi di pascolo e dei capi utilizzati.

AZIONE F6

SISTEMI PASCOLIVI ESTENSIVI GESTITI CON
CONTRATTO TERRITORIALE

Norme tecniche dell’azione

1. Beneficiari

Allevatori singoli e associati di bestiame bovino, ovino, caprino, equino che applicano gli impegni previsti.

2. Impegni da rispettare

Il contratto territoriale predisposto da Comuni e Comunità Montane deve essere redatto secondo le seguenti disposizioni.

Deve prevedere:

1. un disciplinare che indichi le prescrizioni per il recupero di aree per il pascolamento, (con l’indicazione dell’estensione, della localizzazione e della precedente utilizzazione);

2. il divieto ad effettuare movimenti di terra per realizzare spianamenti o colmate; qualora le operazioni di livellamento si rendessero indispensabili le stesse potranno realizzarsi nel rispetto delle limitazioni imposte dal contratto rispettando la normativa tecnica per la ricostruzione del cotico erboso;

3. l’impiego di un massimo di Kg 20 di P2O5 per ettaro, con l’esclusione di tutti gli altri fertilizzanti chimici, al fine di favorire nella composizione della cotica le leguminose, con minor produttivita’ ma con migliori caratteristiche foraggere;

4. la predisposizione di recinzioni e/o custodia del bestiame e l’effettuazione della pulizia del pascolo in particolare nelle aree prossime ai centri abitati;

5. l’applicazione del piano foraggero di utilizzazione della produzione (con la suddivisione delle superfici in aree omogenee e l’indicazione dei turni di pascolamento).

Il contratto territoriale oltre alle indicazioni suindicate, deve contenere una breve relazione attestante le condizioni dei pascoli interessati, individuando:

* le aree oggetto di recupero;

* le superfici che necessitano di interventi di manutenzione secondo le prescrizioni riportate ai punti 1, 2 e 4 ;

* le superfici che richiedono interventi quali quelli indicati dall’elenco di pagina 65 del volume degli allegati alla descrizioni delle misure;

Il contratto deve essere corredato da una cartografia adeguata al fine di permettere l’individuazione delle superfici per i possibili controlli, e del parere dell’Ufficio Turistico per gli aspetti paesaggistici correlati alla gestione dei pascoli inseriti nel contratto.

L’Ente Pubblico garantisce la restituzione entro cinque anni dei fondi affidati da privati ad allevatori.

Le OO.PP.AA. sono chiamate a validare i contratti relativamente al periodo di affidamento dei fondi quali soggetti garanti dei patti in deroga di cui alla L. 203/82, art. 45.

3. Localizzazione

Il territorio montano e collinare di Comuni e Comunita’ Montane che predispongono un contratto territoriale.

4. Agevolazioni previste

a) Tipologie di aiuto

Gli aiuti per i pascoli interessati all’accordo sono pari a 20 euro/ha per ogni anno di impegno, in aggiunta ai premi previsti per i sistemi pascolivi estensivi.

Se il contratto territoriale individua delle superfici per le quali si rende necessario eseguire degli interventi specifici di manutenzione oltre le prescrizioni indicate per l’azione, e riconducibili all’elenco indicato a pag. 65 del volume degli allegati alla descrizione delle misure, e’ prevista per gli allevatori che eseguono gli interventi di manutenzione l’erogazione di un aiuto una tantum di 62 euro/ha finanziabili con fondi regionali. Il contratto territoriale deve indicare gli interventi suindicati, se ritenuti necessari, ed il controllo e la rendicontazione degli interventi devono essere effettuati dall’ente che ha predisposto il contratto.

AZIONE F7

CONSERVAZIONE E REALIZZAZIONE
DI ELEMENTI DELL’AGROECOSISTEMA
A PREVALENTE FUNZIONE AMBIENTALE
E PAESAGGISTICA

1. Specie ammissibili

1.1 Piante arboree

Acer (campestre, opulifolium, pseudoplatanus),

Alnus (glutinosa, incana),

Betula pendula,

Carpinus betulus,

Celtis australis,

Fagus sylvatica,

Fraxinus (excelsior, ornus),

Juglans regia,

Laburnum anagyroides,

Ostrya carpinifolia,

Populus (alba, nigra, tremula),

Prunus avium,

Prunus padus,

Quercus (cerris, petraea, pubescens, robur),

Salix alba,

Sorbus (aria, aucuparia, domestica, torminalis).

1.2 Piante arbustive

Amelanchier ovalis,

Berberis vulgaris,

Buxus sempervirens,

Cornus mas, Cornus sanguinea,

Corylus avellana,

Crataegus monogyna,

Euonimus europaeus,

Frangula alnus,

Hippophae rhamnoides,

Juniperus communis,

Ligustrum vulgare,

Malus communis,

Mespilus germanica,

Morus alba, Morus nigra,

Prunus mahaleb, Prunus spinosa,

Pyrus communis,

Rhamnus cathartica, Ribes petraeum,

Ribes uva-crispa,

Rosa canina,

Rubus idaeus,

Salix (caprea, cinerea, eleagnos, nigricans, pedicellata, pentandra, purpurea, triandra),

Sambucus nigra, Sambucus racemosa,

Sarothamnus scoparius,

Spartium junceum,

Viburnum lantana, Viburnum opulus.

Come previsto dal Piano di sviluppo rurale, sono inoltre ammissibili le specie storicamente presenti nel territorio considerato.

2. Composizione e dimensioni

Sia le siepi che i boschetti devono essere composti, nel caso di nuovi impianti, da almeno 4 diverse specie vegetali, ciascuna delle quali abbia un’incidenza pari almeno al 10% superficie totale dell’elemento considerato.

Gli elementi lineari (siepi e filari) devono essere di lunghezza pari almeno al triplo della larghezza (le formazioni che non rientrano in questa definizione possono ricadere, se ne soddisfano i requisiti, nella categoria dei boschetti).

I requisiti relativi alle dimensioni delle formazioni arbustive e arboree sono riassunti nel seguente prospetto.


    Larghezza max    Rapporto min lungh./largh.    Superficie max
Siepi    30 m    3    —-
Filari (anche affiancati)    30 m    3    —-
Macchie, boschetti    —-    —    0,5 ha


Gli elementi ambientali e paesaggistici dovranno aver raggiunto all’inizio del quarto anno di impegno una quota variabile dal 5 al 10% della SAU aziendale e che dovranno essere circondati da una fascia di rispetto inerbita larga 2-4 metri.

Per le formazioni preesistenti, ai fini dell’erogazione del premio la superficie effettivamente interessata comprende anche la fascia di rispetto, limitatamente alla proiezione media della chioma delle piante marginali. L’eventuale superficie che, nell’ambito della fascia di rispetto, eccede la proiezione della chioma (fino alla larghezza massima di 4 metri) può beneficiare del premio relativo alla compensazione per la mancata coltivazione (non di quello per la manutenzione).

Per i nuovi impianti, la superficie effettivamente interessata comprende anche la superficie mantenuta libera da infestanti (lavorazioni, pacciamatura) a lato del filare marginale, fino alla larghezza di 1 m per lato. L’eventuale striscia inerbita a margine di tale fascia (fino alla larghezza massima complessiva di 4 metri) potrà beneficiare del premio relativo alla compensazione per la mancata coltivazione (non dei premi per l’impianto e la manutenzione).

AZIONE F9

ALLEVAMENTO DI RAZZE LOCALI
IN PERICOLO DI ESTINZIONE

Norme tecniche dell’azione

1. Razze interessate:

Le razze oggetto dell’azione sono indicate nella tabella a pag. 91 del Piano di Sviluppo Rurale.

Per essere ammessi al premio, gli animali devono avere compiuto almeno sei mesi di età ed essere iscritti al relativo libro genealogico o registro anagrafico.

2. Beneficiari

Allevatori singoli e associati di bestiame appartenente alle razze oggetto dell’aiuto.

3. Impegni da rispettare

Gli allevatori per avere diritto al premio si impegnano per 5 anni:

1. ad allevare in purezza capi appartenenti alle razze suindicate;

2. ad iscrivere i capi oggetto dell’aiuto al libro genealogico, qualora esistente, o al registro anagrafico al fine di consentire l’identificazione degli animali e l’effettuazione dei controlli funzionali da parte degli organismi competenti;

3. a comunicare tempestivamente per iscritto all’Ente istruttore competente le variazioni intervenute dell’azienda, e in particolare l’eventuale riduzione del numero di capi;

4. a consentire agli organismi autorizzati l’effettuazione dei controlli necessari per verificare l’ottemperanza degli obblighi assunti.

4. Localizzazione

Tutto il territorio regionale.

5. Livello dei premi

Il premio previsto è pari a 121 EURO/UBA/anno.



DELIBERAZIONI
DELLE CONFERENZE
DEI SERVIZI

Deliberazione della Conferenza dei Servizi 9 gennaio 2001, n. Prot. 243/17.1

Comune di Canelli - Soc. Di Effe S.r.l. e Soc. Monferrato Shopping Center S.r.l. - Richiesta autorizzazione amministrativa ai sensi dell’art. 9 del d.lgs. 114/98, della L.R. 28/99 e della D.C.R. n. 563-13414 del 29.10.99 - Conferenza dei servizi seduta del 14.12.00

(omissis)

la Conferenza dei servizi, con voti unanimi, espressi dai soggetti a partecipazione obbligatoria presenti

delibera

1) di accogliere la richiesta delle Soc. Di. Effe S.r.l. e Monferrato Shopping Center S.r.l. per l’attivazione di un centro commerciale (tipologia distributiva G CC1), ubicato nel Comune di Canelli, Regione Dota (Localizzazione L2), avente le seguenti caratteristiche:

a) superficie di vendita di mq. 5306 così ripartita:

1 esercizio di grande struttura di vendita ad offerta mista G-SM1 - mq. 3334 (tramite ampliamento e trasferimento di un esercizio commerciale di mq. 630 sito in Viale Indipendenza 1 Canelli autorizzato alla Soc. Monferrato Shopping Center S.r.l.)

1 esercizio di media struttura di vendita extralimentare M-SE3 mq. 923

2 esercizi di media struttura di vendita extralimentare M-SE1 mq. 676 compl.

5 esercizi 150 Mq. mq. 373 compl.

b) superficie complessiva del centro commerciale (comprensiva di galleria, servizi, attività paracommerciali) mq. 6172

c) fabbisogno di parcheggi e altre aree di sosta per la tipologia di struttura distributiva centro commerciale (G - CC2) di Mq. 11900: non inferiore a mq. 15080, pari a posti auto n. “580" secondo le prescrizioni contenute nella D.C.R. n. 563 - 13414 del 29.10.99; in relazione alla superficie utile lorda e al rispetto dell’art. 21 comma 1 sub 3/c comma 2 della L.R. 56/77 s.m.i., lo standard dei parcheggi pubblici non deve essere inferiore alla SUL; in relazione al volume del fabbricato la superficie destinata a parcheggi privati non deve essere inferiore a quella prescritta dalla L. 122/89

d) Aree scarico e carico merci mq. 940

2) di prescrivere l’obbligo della realizzazione, per quanto riguarda gli accessi al centro commerciale di una netta separazione tra i flussi di transito in ingresso ed in uscita dalla struttura di vendita e la creazione di corsie di accumulo per i veicoli che devono svoltare, senza che ciò intralci il flusso di traffico sulla viabilità principale

3) di prescrivere il rispetto dell’art. 26 e della L.R. 56/77 in ordine all’acquisizione dell’autorizzazione urbanistica preventiva il rilascio della concessione edilizia, che dovrà contenere le seguenti prescrizioni tecniche:

- regolamentazione dei transiti pedonali secondo la normativa vigente in materia di viabilità e superamento barriere architettoniche

- regolamentazione degli accessi e della viabilità privata che interferiscono con la realizzazione della rotatoria

- previsione di un adeguato sistema di raccolta delle acque meteoriche della strada e degli spazi pubblici adiacenti (aree a parcheggio), in modo che non venga arrecato pregiudizio alla viabilità

- accurato studio delle finiture, dei materiali da utilizzare, delle sistemazioni a verde, della segnaletica orizzontale e verticale, al fine di qualificare l’intervento dal punto di vista del decoro urbano e della sicurezza

inoltre: le prescrizioni di maggior dettaglio dovranno essere concordate in sede di predisposizione dei progetti esecutivi delle opere stradali con tutti gli Enti e soggetti interessati

4) di far salvo il rispetto dei regolamenti locali di polizia urbana, annonaria, igienico-sanitaria, dei regolamenti edilizi, delle norme urbanistiche e di quelle relative alla destinazione d’uso.

Il Presidente della Conferenza dei Servizi
Dirigente Settore Programmazione ed interventi
dei Settori Commerciali
Patrizia Vernoni


DETERMINAZIONI
DEI DIRIGENTI

La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)

Giunta regionale


Codice 6.2
D.D. 30 ottobre 2000, n. 204

Integrazione determinazione n. 67 del 28.4.2000. Spesa L. 10.000.000 Cap. 10370/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Roberto Salvio



Codice 6.2
D.D. 15 novembre 2000, n. 234

Revoca determinazione n. 222 dell’8.11.2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Roberto Salvio



Codice 9.1
D.D. 1 agosto 2000, n. 209

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 211.051.730 per il finanziamento delle imprese operanti nel settore del turismo per lo sviluppo dell’offerta turistica (legge 30 maggio 1995, n. 203)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 21 agosto 2000, n. 215

Variazione al bilancio di previsione per l’anno 2000 in applicazione di variazioni compensative previste dall’articolo 26, comma 5 della L.R. 33/2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 21 agosto 2000, n. 216

Variazione al bilancio di previsione per l’anno 2000 in applicazione di variazioni compensative previste dall’articolo 26 della L.R. 33/2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.7
D.D. 1 settembre 2000, n. 218

Determinazione fondo per l’anno 1999 per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato al personale dirigente ai sensi art. 26 C.C.N.L. 23.12.1999 - area dirigenza

(omissis)

Il Direttore regionale
Pierluigi Lesca



Codice 9.1
D.D. 5 settembre 2000, n. 219

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 19.742.940.887 per il finanziamento di interventi in materia di edilizia sanitaria pubblica II fase (art. 20 della legge 67/88)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 8 settembre 2000, n. 220

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 7.749.313.000 ai sensi della legge 162/98 (Progetto Cosmo e Interventi di Sostegno alle persone con handicap grave) e di lire 234.500.000 ai sensi della legge 28 Agosto 1997, n. 284 (Ciechi Pluriminorati)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 8 settembre 2000, n. 221

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 15.000.000.000 per il finanziamento di intervento di protezione civile a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio delle province di Cuneo e Torino nei giorni dal 10 al 14 Giugno 2000 (Ordinanza L. 3076 del 3/8/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 11 settembre 2000, n. 222

Variazione al bilancio di previsione per l’anno 2000 in applicazione di variazioni compensative previste dall’art. 26 della L.R. 33/2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 12 settembre 2000, n. 223

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 8.306.141.996 per il finanziamento della fornitura gratuita dei libri di testo della scuola dell’obbligo e della scuola secondaria superiore (artt. 53 comma 1 e 70 comma 3, legge 23/12/98 n. 488)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.2
D.D. 13 settembre 2000, n. 225

Comune di Biella - Contributi legge 104/92 - integrazione persone handicappate. Cap. 3050/2000 Entrate e Cap. 40170/2000 Uscite - L. 2.100.000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bianca Cattaneo



Codice 9.1
D.D. 14 settembre 2000, n. 227

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 11.437.807.500 relative a finanziamenti in materia di agricoltura (leggi 752/96, 423/98 e 206/97 e decreto legislativo 173/98) e di lire 6.000.000 provenienti dalla Valle d’Aosta per il finanziamento di un progetto riguardante le razze autoctone del Piemonte e della Valle d’Aosta

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 14 settembre 2000, n. 228

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione di un capitolo in entrata al fine di introitare fondi versati da enti pubblici e privati ai sensi dell’articolo 5 della legge 12 marzo 1999, n. 68)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.2
D.D. 19 settembre 2000, n. 230

Studio Comet Associati. - Fattura n. 7 del 15.03.2000 cap. 3050/2000 Entrate e Cap. 40170/2000 Uscite - L. 9.984.000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bianca Cattaneo



Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 231

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 63.292.915.949 provenienti dallo Stato per il finanziamento di incentivi alle imprese (art. 19, comma 6 del d.lgs. 112/98 e art. 20 della L.R. 26/4/2000, n. 44)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 232

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 3.103.799.487 ai sensi dell’articolo 45 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Fondo Nazionale per le Politiche Migratorie)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 233

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione di un capitolo in entrata al fine di introitare fondi provenienti dallo Stato a titolo di compensazione delle perdite di entrata subite dalla Regione per effetto della soppressione della tassa automobilistica per i rimorchi e i semirimorchi (art. 6, comma 22, lettera A) della legge 488/99)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 234

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 11.796.000.000 per la realizzazione di programmi triennali, assegnati alle Regioni in materia di lotta alla droga (legge 45/99)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 235

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 8.299.300.000 per il finanziamento dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Piemonte e Liguria

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 19 settembre 2000, n. 236

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 290.000.000 ai sensi degli artt. 2 e 3 della legge 2 giugno 1988, n. 218 (indennità abbattimento animali)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.3
D.D. 6 ottobre 2000, n. 246

Rimborso di somme erroneamente versate a titolo di TCR e di errati riversamenti da parte dei riscossori della tassa automobilistica. Spesa di L. 6.121.300

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Tarizzo



Codice 9.1
D.D. 12 ottobre 2000, n. 249

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 1.500.000.000.000 ai sensi della legge 833/78 (Servizio Sanitario Nazionale)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 17 ottobre 2000, n. 251

Variazione al bilancio pluriennale 2000-2002 - Annualità 2000. Iscrizione della somma di lire 1.058.534.732 ai sensi della legge 36/94. Riparto delle somme del Fondo Speciale previsto dall’articolo 18

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 18 ottobre 2000, n. 252

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 199.284.351.000 proveniente da mutui per il finanziamento dei disavanzi di esercizio delle aziende di trasporto pubblico locale (leggi 204/95 e 194/98 e leggi regionali 22/98 e 1/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 18 ottobre 2000, n. 253

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 4.370.108.000 per il finanziamento delle A.P.A. per la tenuta dei libri genealogici per gli anni 1997-1999

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 18 ottobre 2000, n. 254

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 20.723.000.000 ai sensi della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Fondo Sanitario Nazionale 2000 - Conto Capitale)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 18 ottobre 2000, n. 255

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 690.390.750 ai sensi della legge 2 dicembre 1991, n. 390 (Fondo integrativo per la concessione dei prestiti d’onore e borse di studio)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 18 ottobre 2000, n. 256

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione di un capitolo in entrata al fine di introitare fondi erogati ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431 (Fondo Nazionale per il sostegno all’accesso delle Abitazioni in Locazione)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 19 ottobre 2000, n. 257

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 77.303.500.000 ai sensi degli artt. 19, 30, 34, 41 e 48 del D.lvo 112/98 (Incentivi alle imprese)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 19 ottobre 2000, n. 258

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 1.589.413.213 inerenti progetti riguardanti l’agricoltura ai sensi della legge 268/99 e 144/1999 e art. 10, comma 4 del D.lgv 173/98

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 19 ottobre 2000, n. 259

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 3.875.000.000 per il finanziamento di programmi riguardanti l’informazione sui farmaci, farmacovigilanza ed educazione sanitaria (art. 36, comma 14 della legge 23/12/97 n. 449)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.1
D.D. 19 ottobre 2000, n. 260

Variazione al bilancio di previsione per l’anno finanziario 2000. Iscrizione della somma di lire 13.978.371.690 ai sensi dell’articolo 9 della legge 236/93 (Interventi di formazione continua)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marco Moratto



Codice 9.7
D.D. 20 ottobre 2000, n. 261

Incremento dell’impegno di spesa per la liquidazione del trattamento di trasferta al personale regionale (L. 180.000.000 cap. 10250/2000; imp. n. 64)

(omissis)

Il Direttore regionale
Pierluigi Lesca



Codice 9.3
D.D. 27 ottobre 2000, n. 271

Tassa Automobilistica Regionale. Attivazione del servizio di riscossione della delegazione indiretta Aci Società Punto Patente di Stasia Roberta & C. s.a.s.

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di autorizzare alla riscossione delle tasse automobilistiche regionali nella Regione Piemonte la delegazione indiretta ACI Società Punto Patente di Stasia Roberta & C. s.a.s. MCTC TO1071 a decorrere da Lunedì 30 ottobre 2000.

Il soggetto è autorizzato ai sensi della legge 8 agosto 1991 n. 264 ed è operante tramite il polo telematico ACI.

Il Dirigente responsabile
Giovanni Tarizzo



Codice 9.8
D.D. 27 ottobre 2000, n. 272

Determinazione n. 163 del 27.6.2000 - Rettifica parziale ed integrazione

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Cantono



Codice 9.2
D.D. 13 novembre 2000, n. 295

Accensione di un mutuo di complessive Lire 180.462.180.977.= per fronteggiare i danni alluvionali del 13 ottobre 2000. Ordinanza n. 3090/2000

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1) Di assumere con la Cassa Depositi e Prestiti un mutuo a tasso fisso di Lire 180.462.180.977.= per la durata di anni 15 (dal 01.01.2001 al 31.12.2015) e con ammortamento a decorrere dal 1º gennaio 2001;

2) di restituire il mutuo in 30 rate semestrale di Lire 9.000.000.000.= comprensive del capitale e dell’interesse al saggio vigente, al momento della concessione, per i mutui della Cassa Depositi e Prestiti;

3) di restituire le rate semestrali entro il 30 giugno ed il 31 dicembre di ogni anno, con comminatoria dell’indennità di mora in caso di ritardato versamento.

Al pagamento degli oneri derivanti dal mutuo, provvederà l’Amministrazione Regionale e vi farà fronte con i trasferimenti statali iscritti sul capitolo 15806/2000 per la quota interessi e sul capitolo 30055/2000 per la quota capitale, per tutto il periodo di ammortamento.

La somma mutuata deve essere erogata in un’unica soluzione, il 1º gennaio 2001, alla Tesoreria della Regione.

Questa Amministrazione si riserva la facoltà di chiedere l’erogazione di parte o di tutta la somma mutuata, prima del 1º gennaio 2001, riconoscendo alla Cassa Depositi e Prestiti gli oneri di preammortamento per le somme richieste.

Il provento del mutuo sarà incassato sul capitolo 2715/2000 del Bilancio Regionale.

L’originale sottoscritto dal Direttore responsabile è conservato presso la Direzione, mentre copia conforme all’originale sarà trasmessa alla Segreteria di Giunta che ne curerà la pubblicazione.

Il Direttore regionale
Pierluigi Lesca



Codice 10.2
D.D. 25 settembre 2000, n. 914

Conferimento al geom. Olandino Viero di incarico professionale in materia di condono edilizio e per l’ottenimento dell’abitabilità in fabbricati di proprietà regionale. Spesa di L. 32.000.000 (Cap. 10870/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 27 settembre 2000, n. 926

Approvazione variazione al contratto rep. 4721 del 31.7.2000 relativo al servizio di pulizia ordinaria nei locali sedi di uffici e servizi regionali siti nella Città di Biella, Vercelli e Provincia di Vercelli

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 27 settembre 2000, n. 927

Approvazione variazione al contratto rep. 4722 del 31.7.2000 relativo al servizio di pulizia ordinaria nei locali sedi di uffici e servizi regionali siti nella Città di Novara, Verbania e Provincia di Verbania. Spesa di L. 4.285.570 (Cap. 10406/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10
D.D. 27 settembre 2000, n. 928

Realizzazione di percorso d’accesso dei visitatori all’area di cantiere relativa al “Tempio di Diana” presso la Reggia di Venaria Reale. Spesa di L. 7.700.000 o.f.c. (Cap. 23605/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.7
D.D. 29 settembre 2000, n. 934

Consorzio Depurazione Acque Reflue della Valle dell’Orba - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nei territori dei comuni di Pasturana e Tassarolo, necessari ai lavori di completamento dei collettori Bassa Valle Lemme e Valle Riasco

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.2
D.D. 3 ottobre 2000, n. 938

Pagamento acconto per la gestione 2000/2001 delle spese di riscaldamento relative ai locali siti in Torino - Via Meucci n. 1 sede di uffici dell’Assessorato alla Cultura. Spesa di L. 41.820.039 (Cap. 10404/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carla Cima



Codice 10.2
D.D. 4 ottobre 2000, n. 939

Opere di consolidamento e restauro degli apparati decorativi localizzati nell’area destinata a spazi di Rappresentanza del Governo Regionale del Palazzo Verga in Vercelli. Spesa di L. 21.605.760 o.f.c. (Cap. 23600/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.7
D.D. 4 ottobre 2000, n. 940

Legge regionale 26/4/1984 nº 23 - T.E.R.N.A. - S.p.A. - (Gruppo ENEL) - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nel territorio dei comuni di Serravalle Scrivia e Cassano Spinola, necessari alla costruzione della linea elettrica nº 282

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 4 ottobre 2000, n. 941

Comune di Arola - Imposizione di servitù sugli immobili siti nel territorio del comune di Arola, necessari alla realizzazione di opere fognarie comunali - Perizia di variante e suppletiva

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 4 ottobre 2000, n. 943

Provincia di Asti - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nel territorio del comune di Vigliano D’Asti, necessari all’adeguamento del ponte sul Torrente Tiglione tra i comuni di Montegrosso e Vigliano d’Asti, sulla S.P. nº 39

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.2
D.D. 5 ottobre 2000, n. 945

Riduzione della somma da impegnare con la determinazione n. 914 del 25.9.2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 6 ottobre 2000, n. 951

Versamento presso la Direzione Provinciale del Tesoro - Cassa Depositi e Prestiti - Sezione di Torino - dell’indennità spettante al signor Bardo Michele per l’occupazione d’urgenza di un’area per la realizzazione del progetto denominato “Lavoro Nord 3” presso l’Interporto di Torino-Orbassano a seguito di sentenza n. 815 del 12.5.2000 provvisoriamente esecutiva ex lege. Spesa di Lire 8.093.300 (Cap. 23780/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carla Cima



Codice 10.2
D.D. 6 ottobre 2000, n. 952

Versamento alla Cassa Depositi e Prestiti - Sezione di Torino - dell’indennità spettante ai signori Fornas Giuseppe, Fornas Carlo, Bardo Michele, Bardo Giovanni, Bardo Michele e Baricada Giovannina per l’occupazione d’urgenza di un’area per la realizzazione dell’Asse Viario Nord - Sud presso l’Interporto di Torino-Orbassano a seguito di sentenza n. 825 del 12.5.2000. Spesa di L. 55.380.000 (Cap. 23780/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carla Cima



Codice 10.5
D.D. 10 ottobre 2000, n. 957

Installazione di impiantistica di rete locale fonia-dati presso la nuova sede regionale in Via Lagrange, 24 - Torino. Spesa di L. 52.440.000 o.f.c. (Cap. 10442/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Anna Maria Bassani



Codice 10.5
D.D. 10 ottobre 2000, n. 958

Fornitura e posa di n. 160 punti di rete cablata e di n. 1 dorsale per fonia/dati, presso la nuova sede regionale di Via Lagrange, 24 - Torino. Spesa complessiva di L. 59.580.600 o.f.c. (Cap. 10442/2000)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di affidare alla Società Telecom Italia S.p.A. la realizzazione della rete di cablaggio strutturato con n. 160 terminazioni doppie ed una dorsale per fonia/dati, - presso la citata sede, avente tecnologia omogenea a quella dell’impianto master di Torino, C.so Regina Margherita 153 bis;

- di dare atto che gli oneri economici, relativi alla fornitura e messa in opera dei citati apparati, risultano di Lire 49.650.500 o.f.e., e quale canone annuo di manutenzione la somma di Lire 3.820.800 o.f.e.. Tutto ciò al netto dello sconto dello 0,5% praticato ai fini dell’esonero dal versamento della cauzione prevista ai sensi dell’art. 37 della L.R. n. 8/84;

- di procedere alla stipulazione del contratto per l’affidamento dei lavori per mezzo di corrispondenza secondo gli usi del commercio, ai sensi dell’art. 33 lettera d) della L.R. n. 8 del 23/01/84, sulla base dello schema di lettera sottoscritta dal Dirigente Responsabile e per il contratto di manutenzione per mezzo di scrittura privata ai sensi dell’art. 33 lettera b) della L.R. n. 8/84, sulla base dello schema del contratto standard predisposto dalla Telecom Italia.

Alla spesa di Lire 3.820.800 o.f.e., per canoni di manutenzione, che saranno esposti sulle bollette - fatture emesse dalla Telecom Italia S.p.A., ricadenti nell’anno 2001 si farà fronte con ulteriori atti d’impegno concernenti la globalità dei servizi offerti dalla Società erogatrice.

Alla spesa complessiva di Lire 59.580.600, IVA compresa, per la fornitura e posa dei 160 punti cablati doppi comprensiva di canalizzazione e di 1 dorsale fonia dati, fa fronte con i fondi già accantonati con D.G.R. n. 42-29211 del 24/01/2000 (Acc. n. 100056) a carico del capitolo 10442/2000.

Il Dirigente responsabile
Anna Maria Bassani



Codice 10.2
D.D. 11 ottobre 2000, n. 962

Lavori di restauro e valorizzazione della Reggia di Venaria Reale - lotto B. Autorizzazione al subappalto

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di autorizzare l’Associazione Temporanea d’imprese “Guerrini S.p.A. - Arcas S.p.A. Salice Tecno S.p.A.” aggiudicataria dei lavori di restauro e ristrutturazione della Reggia di Venaria Reale - lotto B, ad affidare in subappalto all’impresa Demarchi Costruzioni S.r.l., con sede in Venaria (TO), opere di demolizione, rimozione, scavi, reinterri e strutture per un importo presunto di lire 400.000.000 oltre IVA.

La presente determinazione non comporta impegno di spesa.

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 11 ottobre 2000, n. 964

Lavori di costruzione di un edificio da destinare a Centro di Formazione Professionale in Valenza Po (AL). Approvazione del certificato di collaudo delle opere inconcluse

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 11 ottobre 2000, n. 965

Lavori per il Centro di Conservazione e Restauro della Reggia di Venaria Reale. Autorizzazione al Consorzio Schiavina - Adanti ad affidare in subappalto l’esecuzione di opere di restauro delle facciate

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di autorizzare il Consorzio Schiavina - Adanti, aggiudicatario dei lavori per il Centro di Conservazione e Restauro della Reggia di Venaria Reale, ad affidare in subappalto all’impresa Sbit S.r.l., con sede in Moncalieri (TO), l’esecuzione di opere di restauro delle facciate, per un importo di lire 64.000.000 oltre IVA.

La presente determinazione non comporta impegno di spesa.

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.5
D.D. 12 ottobre 2000, n. 966

Fornitura e posa di un sistema telefonico MD 110 Ericsson con equipaggiamenti ed apparecchi telefonici, presso la nuova Sede regionale in Torino, Via Lagrange, 24. Spesa di L. 202.606.500 o.f.c. (Cap. 10442/2000)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di richiedere alla Società Ericsson Telecomunicazioni S.p.A., la fornitura e l’installazione di un nuovo centralino Ericsson modello MD 110 ed apparecchiature telefoniche connesse, aventi tecnologia omogenea alla centrale Master di C.so Regina Margherita 153 bis, agli impianti installati nelle Sedi del comprensorio di Torino, presso le sedi regionali decentrate sul territorio piemontese e presso la struttura del CFS, - (configurati con tecnologia “Ericsson”), equipaggiati come descritto in premessa;

di procedere per l’acquisizione delle suddette forniture in opera, mediante trattativa privata, anche in considerazione dell’urgenza dei citati interventi, ai sensi dell’art. 31 lettere c) e d) della L.R. n. 8 del 23/01/84;

di stipulare il contratto di acquisto, per mezzo di corrispondenza secondo gli usi del commercio, ai sensi degli art. 33 lett. d) della L.R. n. 8 del 23/01/84;

di esonerare la predetta Ericsson Telecomunicazioni S.p.A. dal versamento della cauzione, in considerazione dei ribassi citati in premessa ed a tale scopo praticati.

Alla spesa di riferita alla centrale MD 110, l’ampliamento del GS e apparecchi telefonici, per Lire (122.740.000 + 15.390.000 + 30.708.750 + 20% di Imposta sul Valore Aggiunto) per complessive L. 202.606.500, o.f.c si fa fronte mediante i fondi già accantonati con D.G.R. n. 42/29211 del 24.01.2000 (Acc. n. 100056) a carico del capitolo 10442/2000.

Il Dirigente responsabile
Anna Maria Bassani



Codice 10.2
D.D. 12 ottobre 2000, n. 967

Fidejussione bancaria a favore della Soc. Semplice “Meucci L.S.” proprietaria dello stabile sito in Torino - Via Meucci 1 - Rinnovo e impegno alla spesa di L. 97.500 (10540/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carla Cima



Codice 10.7
D.D. 12 ottobre 2000, n. 970

“C.I.A.C.T.” - Consorzio Intercomunale Acquedotto per la Collina Torinese - Imposizione di servitù sugli immobili siti nel territorio dei comuni di Pino T.se e Baldissero T.se, necessari alla realizzazione di una condotta adduttrice con parziale rinnovo della rete di distribuzione

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 12 ottobre 2000, n. 971

Provincia di Biella - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nel territorio del comune di Brusnengo, necessari alla realizzazione della sistemazione dell’incrocio stradale sulla S.P. n. 234

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 12 ottobre 2000, n. 972

Legge regionale 26/4/1984 nº 23 - ENEL S.p.A. - Asservimento inamovibile degli immobili siti nel territorio del comune di Bricherasio, necessari alla realizzazione della linea elettrica nº 2636

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.2
D.D. 12 ottobre 2000, n. 973

Progetto di ristrutturazione della “Caserma Forestale di Ceppo Morelli” e costruzione di un nuovo fabbricato destinato ad autorimessa e centrale termica. Approvazione progetto preliminare

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 12 ottobre 2000, n. 974

Autorizzazione alla Tenuta Cannona S.r.l. alla ristrutturazione di un locale cantina presso la tenuta omonima

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.7
D.D. 16 ottobre 2000, n. 976

Affidamento dei lavori di realizzazione di un corridoio di divisione fra due campi sportivi realizzati nel Parco Basso zona ovest della Cascina “Medici del Vascello” nella Reggia di Venaria Reale alla Ditta F.lli Poscio S.p.A. - Villadossola (VB)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di procedere, per i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche indicate in narrativa, all’affidamento dei lavori di realizzazione di un corridoio di divisione fra i due campi sportivi realizzati nel Parco Basso zona ovest della Cascina “Medici del Vascello” nella Reggia di Venaria Reale alla Ditta F.lli Poscio S.p.A. corrente in Villadossola (VB) - Via San Bartolomeo, 40, per l’importo di L. 19.996.515=, oltre I.V.A. per L. 3.999.303= e così per complessive L. 23.995.818= o.f.i.;

- di approvare lo schema della lettera contratto, allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale, di affidamento dei suddetti lavori alla Ditta F.lli Poscio S.p.A.;

- di impegnare a tale scopo la somma di L. 23.995.818= o.f.i. facendovi fronte con le risorse finanziarie accantonate con D.G.R. n. 41-29210 (acc. n. 100033) del 24.01.2000 sul cap. 23600 delle uscite del bilancio per l’esercizio finanziario 2000;

- di demandare ai competenti uffici regionali l’adozione degli atti di competenza necessari per la stipulazione del contratto d’appalto.

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.7
D.D. 16 ottobre 2000, n. 977

Pubblico incanto per la stipula di polizza assicurativa di responsabilità civile ed amministrativa dei dirigenti regionali. Approvazione atto aggiuntivo

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di approvare lo schema di atto aggiuntivo al contratto Rep. n. 2288 del 14.10.1999 secondo lo schema, allegato al presente atto, quale parte integrante e sostanziale;

- di demandare ai competenti Uffici Regionali l’adozione dei conseguenti provvedimenti di competenza.

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.6
D.D. 17 ottobre 2000, n. 978

Contratto per il noleggio di una macchina fotocopiatrice a colori per la Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione. Impegno di spesa per l’anno 2000, di complessive Lire 16.910.784 (Cap. 10380/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Luciano Funtò



Codice 10
D.D. 18 ottobre 2000, n. 979

Ristrutturazione di alcuni locali di Palazzo Reale. Impegno sul cap. 23600 del bilancio 2000 della spesa di L. 68.000.000 per lo svolgimento d’incarico professionale

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 18 ottobre 2000, n. 981

Conferimento al dott. rag. Domenico Parlato di incarico per la verifica dei requisiti economico finanziari ai fini della qualificazione degli esecutori di lavori pubblici. Spesa di L. 25.000.000 o.f.c. (Cap. 23600/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.7
D.D. 18 ottobre 2000, n. 982

Consorzio Azienda Igienico Ambientale Servizi di Rivarolo C.se - Imposizione di servitù sugli immobili siti nel territorio dei comuni di Rivarolo C.se, Oglianico, Favria, Valperga, San Ponso e Pertusio, necessari alla realizzazione del potenziamento delle canalizzazioni fognarie consortili

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 18 ottobre 2000, n. 984

Legge regionale 26/4/1984 nº 23 - ENEL S.p.A. - Asservimento degli immobili siti nel territorio del comune di Cambiasca, necessari alla realizzazione della linea elettrica nº 729

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 18 ottobre 2000, n. 985

Legge regionale 26/4/1984 nº 23 - ENEL S.p.A. - Asservimento degli immobili siti nel territorio dei comuni di Cambiasca e Cossogno, necessari alla realizzazione delle linee elettriche nº 729 e nº 733

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.2
D.D. 18 ottobre 2000, n. 986

Esecuzione opere e provviste occorrenti per il restauro, valorizzazione e recupero funzionale del complesso Architettonico del Borgo Castello nel Parco della Mandria. Affidamento a trattativa privata. Spesa di lire 215.600.000 (Cap. 23600/2000)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di affidare a trattativa privata all’impresa Ed Art, corrente in Torino, via Bagetti n. 27, l’esecuzione di lavori di consolidamento degli elementi di fondazione dei corpi K1 e K2 presso il complesso architettonico del Borgo Castello nel Parco della Mandria, per l’importo di lire 196.000.000 oltre IVA, a corpo;

- di procedere alla stipulazione del contratto per mezzo corrispondenza secondo gli usi del commercio, ai sensi dell’art. 33 lett. d) della L.R. 23.1.1984 n. 8;

Alla spesa di lire 215.600.000 o.f.c. si farà fronte con i fondi del Cap. 23600 del bilancio 2000.

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.7
D.D. 18 ottobre 2000, n. 987

Pubblico incanto per l’esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire i lavori previsti dal progetto: “Interventi per la mitigazione del rischio geologico-idraulico sull’abitato di Claviere (TO)”. Approvazione bando di gara, relativo estratto e documento complementare “Disciplinare di gara”

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.2
D.D. 19 ottobre 2000, n. 988

Lavori occorrenti per la realizzazione di una passerella metallica presso l’Istituto Elettrotecnico Nazionale di Torino

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di indire, per le motivazioni esposte in premessa, l’affidamento mediante gara a trattativa privata dei lavori occorrenti per la realizzazione di una passerella metallica per il collegamento della nuova biblioteca con il corridoio del fabbricato di proprietà dell’Istituto Elettrotecnico Nazionale sito in Torino;

- di invitare alla gara predetta talune Ditte, così come elencate nell’allegato A;

- di approvare lo schema di lettera invito, di cui all’allegato B, da inviarsi alle Imprese.

Alla spesa inerente l’aggiudicazione dei lavori si farà fronte con i fondi del Capitolo 23600 del Bilancio per l’esercizio 2000 (A. 100033).

Al formale impegno di spesa si provvederà con successiva Determinazione ad espletamento avvenuto della gara a trattativa privata.

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.7
D.D. 19 ottobre 2000, n. 989

Comune di Premia (VCO). Mutamento temporaneo di destinazione d’uso, con concessione amministrativa novantanovennale, con relativa costituzione di servitù di passaggio, a favore della Soc. “SNAM S.p.A.” dei terreni comunali gravati da uso civico, per complessivi mq. 61.550, per consentire il passaggio del nuovo metanodotto internazionale “Passo Gries - Mortara”. Autorizzazione

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di autorizzare il Comune di Premia (VCO) a mutare la destinazione d’uso di porzioni dei terreni comunali gravati da uso civico distinti al NCT Fg. 17 mapp. 74-83-84-85-86, Fg. 18 mapp. 167-491-553-554, Fg. 24 mapp. 23-25-26, Fg. 31 mapp. 1-2-3, Fg. 33 mapp. 257, Fg. 44 mapp. 8, Fg. 57 mapp. 157, Fg. 58 mapp. 21, Fg. 60 mapp. 12, Fg. 62 mapp. 183, Fg. 63 mapp. 2-10 e Fg. 71 mapp. 63, per complessivi mq. 61.550, per darle in concessione amministrativa, con relativa costituzione di servitù di passaggio, alla Soc. “SNAM S.p.A.”, per un periodo di anni 99 (novantanove), eventualmente rinnovabile, per consentire il passaggio del nuovo metanodotto internazionale “Passo Gries - Mortara”;

- che il Comune di Premia (VCO) dovrà inviare all’ufficio Usi Civici della Regione Piemonte copia degli atti di concessione, che verranno stipulati con la società concessionaria relativamente all’istanza in argomento, dando atto che sarà cura del Comune stesso ottemperare all’obbligo delle registrazioni e trascrizioni di legge connesse e conseguenti alla presente autorizzazione;

- di subordinare la validità della presente autorizzazione all’ottenimento delle eventuali ulteriori autorizzazioni regionali e non, che sono o potranno rendersi necessarie per l’uso dell’area in argomento;

di dare atto che:

- le porzioni dei terreni oggetto del presente provvedimento rimangono gravate da uso civico, pertanto sono disciplinate dalla Legge 16 giugno 1927, n. 1766, dal D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 e sottoposte ai vincoli di cui al D.lgs. n. 490/99 - ex Legge 8 agosto 1985, n. 431 nonchè alle direttive regionali formulate con Circolare Regionale n. 20 PRE - P.T. del 30 dicembre 1991, confermata dalla Circolare Regionale n. 3/FOP del 4 marzo 1997, inoltre, al termine o al decadere della concessione, salvo rinnovo della stessa, dovranno essere restituite al Comune ripristinate, per gli eventuali danni, dal punto di vista ambientale, secondo le prescrizioni delle competenti autorità, a cura e spese del concessionario che dovrà comunque effettuare un primo intervento di recupero dell’area al termine delle operazioni di posa della tubazione;

- la concessione non potrà essere stipulata a condizioni economiche inferiori a quanto disposto dalla Commissione Tecnico - consultiva per gli Usi Civici della Regione Piemonte, così come analiticamente specificato in premessa;

- il Comune di Premia (VCO) dovrà destinare tutti gli importi percepiti in virtù della presente autorizzazione alla costruzione di opere permanenti di interesse generale della popolazione, ai sensi dell’articolo 24 della legge 16 giugno 1927, n. 1766 e, nell’eventuale attesa, investirli in titoli del debito pubblico intestati a se stesso ma con vincolo a favore della Regione Piemonte per utilizzarli al bisogno, previo svincolo da parte di questa Amministrazione, come suddetto;

- tutte le spese notarili o equipollenti nonchè quelle di eventuali frazionamenti, inerenti l’autorizzazione di cui al presente provvedimento, sono a totale carico del concessionario.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso, entro il termine di giorni 60 (sessanta) dalla data di ricevimento della stessa, innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale.

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 19 ottobre 2000, n. 990

Comuni di Giaglione - Oulx (TO). Realizzazione impianto Idroelettrico denominato Pont Ventoux - Susa in parte su terreni di uso civico. Autorizzazione

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di autorizzare:

- il Comune di Giaglione a mutare temporaneamente la destinazione d’uso dei terreni di uso civico distinti al NCT Fg. 7 mapp. 3 di mq. 130.000, Fg. 7 mapp. 4 di mq. 30.000, Fg. 9 mapp. 139 di mq. 33.025, Fg. 9 mapp. 298 di mq. 21.942, Fg. 9 mapp. 131 di mq. 3.067, Fg. 9 mapp. 210 di mq. 2.355;

- il Comune di Oulx a mutare la destinazione d’uso dei terreni di uso civico distinti al NCT Fg. 21 mapp. 94 di mq. 6.382;

- per entrambi i Comuni la sospensione dell’esercizio del diritto dei suddetti terreni di uso civico per anni 8 ovvero fino alla completa realizzazione delle opere come in premessa meglio specificato;

di autorizzare:

- i Comuni di Giaglione e Oulx ad effettuare i frazionamenti presso l’Ufficio Catastale competente al fine di una puntuale identificazione delle particelle oggetto di mutamento permanente;

- i Comuni di Giaglione e Oulx ad introitare le somme di cui alle proprie deliberazioni 34/97 e 77/97 che, ai sensi dell’art. 24 della L. 1766/27, dovranno essere utilizzate per la realizzazione di opere di interesse generale alla collettività;

di dare atto:

- che i Comuni di Giaglione e Oulx dovranno provvedere, ad opere ultimate, a trasmettere all’Ufficio Usi Civici della Regione Piemonte l’elenco dei mappali per i quali dovrà essere emesso il provvedimento di mutamento di destinazione d’uso, a seguito di frazionamento;

- che i terreni oggetto del presente provvedimento restano gravati da uso civico e pertanto sono soggetti alla normativa vigente in materia, nonchè alle direttive regionali formulate con circolari n. 20 PRE - P.T. del 30/12/91 e 3 FOP del 04/03/97 e che gli stessi (con esclusione di quelli interessati dalle opere) dovranno ritornare ai Comuni di Giaglione e Oulx a fine lavori in perfette condizioni e ripristinati, per gli eventuali danni, dal punto di vista ambientale, secondo le prescrizioni delle competenti autorità, a cura e spese della Società Astaldi.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso, entro il termine di giorni 60 (sessanta) dalla data di ricevimento della stessa, innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale.

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 19 ottobre 2000, n. 991

Servizi di gestione e innovazione degli impianti tecnologici e speciali della Regione Piemonte. Affidamenti incarico di “Responsabile dei lavori” ex D.Lgs. 494/96 all’Ing. Giuseppe Amaro

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.7
D.D. 19 ottobre 2000, n. 993

Pubblico incanto per l’affidamento del servizio di Tesoreria della Regione Piemonte per il periodo 01.01.2001 - 31.12.2006. Nomina Commissione Tecnica

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Per i presupposti di fatto e di diritto indicati in narrativa di nominare i componenti della Commissione Tecnica con il compito di valutare l’offerta tecnica individuandoli come segue:

1) Dott. Pierluigi Lesca - Direttore Regionale Bilanci e Finanze - Presidente;

2) Prof. Carlo Manacorda - Docente di Contabilità Pubblica presso l’Università degli Studi di Torino - Componente;

3) Prof. Giovanni Ossola - Docente di Economia Aziendale presso l’Università degli Studi di Torino - Componente;

- di demandare ai competenti Uffici Regionali l’adozione dei conseguenti provvedimenti di competenza.

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.2
D.D. 20 ottobre 2000, n. 994

Determinazione n. 373 del 6.4.2000. Modifica

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di modificare la determinazione n. 373 del 6.4.2000 nella parte che attiene all’individuazione dei professionisti cui attribuire l’incarico di collaudazione dell’intervento avente ad oggetto la realizzazione del “Centro Natura e Paesaggio”, appaltato nell’ambito del progetto di restauro e valorizzazione della Reggia di Venaria Reale e del Borgo Castello, nel senso che l’incarico in argomento deve intendersi conferito unicamente all’ing. Edgardo Angelino, con studio in Torino, Via Millio n. 41;

- di approvare, in sostituzione dell’allegato alla citata determinazione n. 373 del 6.4.2000, la bozza di convenzione disciplinante l’incarico di cui trattasi allegata alla presente determinazione.

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 20 ottobre 2000, n. 995

Affidamento del servizio di posteggio e custodia di n. 12 autovetture in dotazione ad uffici regionali alla Ditta Autorimessa Principi di Piemonte di Torino

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 20 ottobre 2000, n. 996

Fidejussione bancaria a favore della s.a.s. “San Nicolò” proprietaria dello stabile sito in Torino - Via Pietro Micca 18 - Rinnovo e impegno della spesa di L. 150.000 (10540/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carla Cima



Codice 10.6
D.D. 20 ottobre 2000, n. 997

Autoveicolo regionale targato TO 78658A. Autorizzazione all’Ipla S.p.A. per la demolizione. Spesa di Lire 134.400 (Cap. 10520/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Luciano Funtò



Codice 10.7
D.D. 20 ottobre 2000, n. 998

Installazione di ricevitori ricetrasmittenti, di collegamento e sistemi irradianti presso fabbricati, impianti ed infrastrutture di proprietà o comunque nella disponibilità di Rai Way S.p.A.. Approvazione schema di contratto

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 23 ottobre 2000, n. 999

Assunzione in locazione di parte del magazzino sito in Narzole (CN) - Via Marconi n. 8 per il ricovero di materiale di proprietà regionale

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 23 ottobre 2000, n. 1000

Prestazioni di pulizia straordinaria presso i locali sede di uffici e servizi regionali. Spesa di L. 70.445.000 (Cap. 10406/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 23 ottobre 2000, n. 1001

Forniture, opere e prestazioni necessarie per la manutenzione e per la riparazione degli immobili regionali o comunque in uso alla Regione Piemonte, siti in Torino e provincia. Approvazione del secondo verbale di concordamento nuovi prezzi

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.6
D.D. 23 ottobre 2000, n. 1003

Noleggio di dieci automezzi fuoristrada, per l’emergenza derivate dagli eventi alluvionali dell’ottobre 2000. Affidamento a trattativa privata alla Arval Service Lease S.p.A.. Spesa di Lire 55.200.000 (Cap. 10520/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Luciano Funtò



Codice 10.7
D.D. 24 ottobre 2000, n. 1004

Liquidazione fatture relative alla pubblicazione di avvisi di gare d’appalto alla Ditta “Il Sole 24 Ore” - Milano. Spesa di Lire 38.100.000= o.f.i. (cap. 10390/00 - D.G.R. n. 41-29210 del 24.1.2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 24 ottobre 2000, n. 1005

Liquidazione fatture relative alla pubblicazione di avvisi di gare d’appalto alla Ditta R.C.S. Editori S.p.A. - Milano. Spesa di Lire 46.375.200= o.f.i. (cap. 10390/00 D.G.R. n. 41-29210 del 24.1.2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 24 ottobre 2000, n. 1006

Liquidazione fatture relative alla pubblicazione di avvisi di gare d’appalto alla Arcus S.r.l. - Milano. Spesa di Lire 33.407.880= o.f.i. (cap. 10390/00 D.G.R. n. 41-29210 del 24.1.2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 24 ottobre 2000, n. 1007

Liquidazione fatture relative alla pubblicazione di avvisi di gare d’appalto alla Ditta Publikompass S.p.A. - Torino. Spesa di Lire 16.563.608= o.f.i. (cap. 10390/00 - D.G.R. n. 41-29210 del 24.1.2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.2
D.D. 25 ottobre 2000, n. 1010

Operazioni di immissione nel possesso degli immobili siti nei Comuni di Grugliasco e Rivoli necessari alla realizzazione dei lavori di completamento del terminale ferroviario intermodale dell’Interporto Torino-Orbassano - Lavoro “Nord 29"

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carla Cima



Codice 10.2
D.D. 25 ottobre 2000, n. 1011

Consegna alla S.I.TO. S.p.A. degli immobili siti nei Comuni di Grugliasco e di Rivoli necessari alla realizzazione dei lavori di completamento del terminale ferroviario intermodale dell’Interporto di Torino - Orbassano - Lavoro “Nord 29"

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carla Cima



Codice 10.7
D.D. 26 ottobre 2000, n. 1012

Legge regionale 26/4/1984 n. 23 - ENEL S.p.A.. Espropriazione degli immobili siti nel territorio del comune di Stresa necessari alla realizzazione della cabina elettrica denominata Brisino

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.5
D.D. 26 ottobre 2000, n. 1013

Revoca della determina n. 957 del 10/10/2000, avente per oggetto: installazione di impiantistica di rete locale fonia/dati per la nuova sede regionale - Via Lagrange n. 24 - Torino. Spesa di Lire 52.440.000 o.f.c. (Cap. 10442/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Anna Maria Bassani



Codice 10.5
D.D. 26 ottobre 2000, n. 1014

Revoca della determina n. 958 del 10.10.2000, avente per oggetto: fornitura e posa di n. 160 punti di rete cablata e di una dorsale per fonia/dati presso la nuova sede regionale di Via Lagrange, 24 - Torino. Spesa di L. 59.580.600 o.f.c. (Cap. 10442/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Anna Maria Bassani



Codice 10.5
D.D. 26 ottobre 2000, n. 1015

Revoca della determina n. 813 del 08.08.2000 avente per oggetto: fornitura e posa di n. 2 centralini Ericsson BP 250 con equipaggiamenti da installare presso la sede del Corpo Forestale dello Stato e la Sede regionale, decentrati in Novara, Via Dominioni, 4. Spesa complessiva di L. 28.598.400 o.f.c. (Cap. 10440/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Anna Maria Bassani



Codice 10.7
D.D. 27 ottobre 2000, n. 1017

Comune di Santa Maria Maggiore (VCO). Mutamento temporaneo novantanovennale di destinazione d’uso, di parte di complessivi mq. 1.530 dei terreni comunali gravati da uso civico distinti al NCT Fg. 37 mapp. 427 - 430 - 432 - 435 per consentire la realizzazione di un parcheggio pubblico. Autorizzazione

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di autorizzare il Comune di Santa Maria Maggiore (VCO) a mutare la destinazione d’uso per anni 99 (novantanove) da pascolo a parcheggio di parte di complessivi mq. 1.530 dei terreni comunali gravati da uso civico distinti al NCT Fg. 37 mapp. 427-430-432-435, per consentire la realizzazione di un parcheggio pubblico gratuito;

che il Comune di Santa Maria Maggiore (VCO) dovrà inviare all’Ufficio Usi Civici della Regione Piemonte copia della documentazione atta a comprovare l’avvenuta esecuzione dei lavori, ed il costo sostenuto per gli stessi, dando atto che sarà cura del Comune stesso ottemperare all’obbligo delle registrazioni e trascrizioni di legge connesse e conseguenti alla presente autorizzazione;

di subordinare la validità della presente autorizzazione all’ottenimento delle eventuali ulteriori autorizzazioni regionali e non, che sono o potranno rendersi necessarie, per la trasformazione e l’uso dell’area in argomento, con particolare riferimento ai disposti di cui all’articolo n. 151 del D. Lgs. n. 490/99;

di dare atto che:

le porzioni di complessivi mq. 1.530 dei terreni oggetto del presente provvedimento rimangono gravate da uso civico, pertanto sono disciplinate dalla Legge 16 giugno 1927 n. 1766, dal D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616 e sottoposte ai vincoli di cui al D. Lgs. n. 490/99 - ex Legge 8 agosto 1985 n. 431 nonchè alle direttive regionali formulate con Circolare Regionale n. 20 PRE - P.T. del 30 dicembre 1991, confermata dalla Circolare Regionale n. 3/FOP del 4 marzo 1997;

la presente autorizzazione è subordinata al rispetto delle condizioni di cui ai paragrafi precedenti e tutte le opere realizzate dovranno rimanere di proprietà del Comune di Santa Maria Maggiore (VCO), pertanto pubbliche ed in uso gratuito alla popolazione locale, tenuto conto che si deve compensare la collettività del mancato esercizio dell’uso civico originario, inoltre, nel caso venisse meno, prima della scadenza dell’autorizzazione, la necessità di destinare l’area a pubblico parcheggio, questa dovrà essere recuperato ad uso agro-silvo-pastorale o, diversamente, dovrà essere richiesta all’Ufficio Competente una nuova variazione dell’uso;

il Comune di Santa Maria Maggiore (VCO) dovrà destinare tutti gli importi eventualmente percepiti nel caso decidesse nel corso dell’autorizzazione di trasformare l’area in questione in parcheggio a pagamento, alla costruzione di opere permanenti di interesse generale della popolazione, ai sensi dell’art. 24 della Legge 16 giugno 1927 n. 1766 e, nell’eventuale attesa, investirli in titoli del debito pubblico intestati a se stesso ma con vincolo a favore della Regione Piemonte per utilizzarli al bisogno, previo svincolo da parte di questa Amministrazione, come suddetto;

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso, entro il termine di giorni 60 (sessanta) dalla data di ricevimento della stessa, innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale.

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 27 ottobre 2000, n. 1018

Licitazione privata per la gestione dei processi formativi per la formazione degli operatori di protezione civile in ambito regionale. Approvazione verbali di gara ed affidamento del servizio alla A.T.I. Elea S.p.A. - Ernst & Young con sede in Ivrea, Corso Massimo D’Azeglio n. 69

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1027

Attività di supporto al Datore di Lavoro, ex D.Lgs. 626/94, incarico alla s.c.a.r.l. Tecnocons - Via Andrea Doria, 14 - Torino

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1028

Provincia di Asti - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nel territorio del comune di Montegrosso, necessari all’adeguamento del ponte sul Torrente Tiglione sulla S.P. nº 39

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1029

Provincia di Biella - Occupazione d’urgenza degli immobili siti nel territorio del comune di Castelletto Cervo, necessari al miglioramento ed alla razionalizzazione della viabilità provinciale

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1030

Legge 22.10.1971 nº 865 e successive - Nulla-osta allo svincolo dell’indennità depositata alla Cassa DD. PP. nell’ambito del procedimento di espropriazione dell’immobile sito nel territorio del comune di Bairo, necessario alla sistemazione ed ampliamento del cimitero comunale

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1031

Legge regionale 26/4/1984 nº 23 - ENEL - S.p.A. - Asservimento inamovibile degli immobili siti nel territorio dei comuni di Guarene e Magliano Alfieri, necessari alla realizzazione della linea elettrica nº 1145/R

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1033

Determinazione del Dirigente del Settore Attività Negoziale e Contrattuale n. 993 del 19 ottobre 2000 ad oggetto: “Pubblico incanto per l’affidamento del servizio di Tesoreria della Regione Piemonte per il periodo 01.01.2001 - 31.12.2006. Nomina Commissione Tecnica”. Integrazione

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di integrare il provvedimento in epigrafe definendo, come segue, gli adempimenti della Commissione tecnica:

1) sulla base del capitolato di gara, fornire all’Autorità di gara criteri per l’attuazione del punteggio in merito a:

a) importo che la banca tesoriere deve corrispondere alla Regione in conseguenza dell’attivazione dello sportello bancario (art. 13 C.S.A.);

b) valuta delle operazioni per beneficiari;

c) esperienza di gestione di Tesoreria;

d) valutazione per sponsorizzazione (art. 20 C.S.A.);

e) condizioni di valuta con riferimento all’art. 16 punti c) e d) del C.S.A.

2) sulla base del bando e del capitolato di gara, puntualizzare che nessun altro elemento dell’offerta potrà essere valutato ai fini dell’attribuzione dei punteggi per l’aggiudicazione della gara.

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 30 ottobre 2000, n. 1034

Pubblico incanto per l’affidamento dello studio del bilancio idrico e programma di riequilibrio dei prelievi d’acqua per il bacino idrografico del fiume Stura di Lanzo. Modifica Commissione Tecnica

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di sostituire il Prof. Paolo Mosca con il Dott. Fabio Robotti individuando pertanto i componenti della Commissione Tecnica così come segue:

- Ing. Walter Mattalia, Responsabile del Settore Pianificazione delle Risorse Idriche, Bilancio Idrico e disciplina delle utilizzazioni - Presidente;

- Prof. Antonio Di Molfetta, Docente del Dipartimento di Georisorse e Territorio del Politecnico di Torino nonchè consulente scientifico del Settore Regionale Pianificazione delle Risorse Idriche, Bilancio Idrico e disciplina delle utilizzazioni - Componente;

- Prof. Fabio Robotti, funzionario del Settore Pianificazione delle Risorse Idriche - Componente;

- Prof. Gilberto Forneris, Docente del Dipartimento Produzioni animali, epidemiologia ed ecologia nonchè consulente scientifico del Settore Regionale Pianificazione delle Risorse Idriche, Bilancio Idrico e disciplina delle utilizzazioni - Componente;

- Dott.ssa Marilù Armato, funzionario del Settore Regionale Pianificazione delle Risorse Idriche, Bilancio Idrico e disciplina delle utilizzazioni - Componente.

- di demandare ai competenti Uffici Regionali l’adozione dei conseguenti provvedimenti di competenza.

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 31 ottobre 2000, n. 1035

Legge regionale 26/4/1984 nº 23 - ENEL - S.p.A. - Costruzione della linea elettrica nº 436 nonchè della cabina elettrica a palo denominata Alpe Bocchetto, in comune di Bannio Anzino - Occupazione d’urgenza

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 31 ottobre 2000, n. 1037

Legge regionale 26/4/1984 nº 23 - ENEL S.p.A. - Espropriazione degli immobili siti nel territorio del comune di Stresa, necessari alla realizzazione della cabina elettrica denominata “Brisino”

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.2
D.D. 2 novembre 2000, n. 1041

Lavori di risanamento conservativo e adeguamento ad uso ufficio pubblico dell’immobile sito in Torino - Corso Regina Margherita 153 bis - denominato “Buon Pastore”. Aggiudicazione dei lavori mediante pubblico incanto. Spesa di Lire 4.471.702.366 (Cap. 23600/2000)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di approvare il progetto, agli atti dell’Amministrazione, concernente la sistemazione, il restauro ed il risanamento conservativo del fabbricato da destinare a sede di uffici Regionali, sito in Torino - Corso Regina Margherita n. 153 bis - denominato “Edificio n. 4 del complesso immobiliare Buon Pastore”, ammontante a lire 4.471.702.366/euro 2.309.441 così ripartite:


Opere a corpo    lire    2.187.710.624    euro    1.129.858

Opere a misura    lire    1.619.620.175    euro    836.464

a) Totale opere a base d’asta    lire    3.807.330.799    euro    1.966.322
b) Importo lavori non soggetto a ribasso (oneri aggiuntivi
per la sicurezza)    lire    53.088.700    euro    27.418

Importo totale dell’appalto    lire    3.860.419.499    euro    1.993.740
Somme a disposizione dell’Amministrazione
Imprevisti sui lavori e allacciamenti (pari al 5% di a)    lire    190.366.540
Spese tecniche art. 18 della L. 109/94 e s.m.i. 1,5%
di lire 1.858.291.815 (importo pere edili)    lire    27.874.377
Spese di collaudo    lire    7.000.000
IVA sui lavori 10% di lire 3.860.419.499 (a + b)    lire    386.041.950
Totale somme a disposizione dell’amministrazione    lire    611.282.867
Costo globale dell’intervento    lire    4.471.702.366


di provvedere all’aggiudicazione delle predette opere e prestazioni mediante l’esperimento di asta pubblica, con il criterio del prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, determinato mediante offerta a prezzi unitari ai sensi dell’art. 21, comma 1º lett. c, legge 11.2.1994 n. 109 e s.m.i.;

di affidare all’Arch. Federico Finotto, funzionario del Settore Tecnico Regionale, l’incarico per la direzione lavori;

di trasmettere la presente determinazione al Settore Attività Negoziale e Contrattuale, per il compimento di tutte le formalità di legge inerenti l’esperimento della gara;

Alla spesa di lire 4.471.702.366 o.f.c. si farà fronte con i fondi del Capitolo 23600 del bilancio per l’esercizio 2000;

Al formale impegno di spesa si provvederà con successiva determinazione ad espletamento avvenuto della gara.

Il Direttore regionale
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 2 novembre 2000, n. 1045

Esecuzione di tutte le opere e provviste necessarie alla sistemazione, restauro e risanamento conservativo di un fabbricato denominato “Edificio n. 4 del complesso immobiliare Buon Pastore”. Approvazione bando, estratto, documento complementare “Disciplinare di gara” e schema di contratto

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.1
D.D. 6 novembre 2000, n. 1050

Dichiarazione di fuori uso di beni mobili di proprietà regionale e cessione gratuita al Comune di Druento (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marisa Long



Codice 10.7
D.D. 6 novembre 2000, n. 1052

Comune di Caselette (TO). Mutamento temporaneo di destinazione d’uso, con concessione amministrativa cinquantennale, a favore di terzi di porzione di mq. 150.000 del terreno comunale gravato da uso civico distinto al NCT Part. 203 Fg. 1 mapp. 5 per ristrutturazione del Parco Turistico - ricreativo del Musinè. Autorizzazione

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 6 novembre 2000, n. 1053

Comune di Oulx (TO). Sdemanializzazione, per la successiva alienazione alla Soc. ENEL, di porzione di mq. 60 del terreno comunale gravato da uso civico distinto al NCT Fg. 22 mapp. 419 (ex 50/c), per costruzione cabina elettrica di trasformazione al servizio della Fraz. Beaume. Autorizzazione

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 6 novembre 2000, n. 1055

Servizio assicurativo: Lotto 1 - Coperture assicurative RCT/RCO Regione Piemonte; Lotto 2 - Copertura assicurativa civile e amministrativa n. 600 Funzionari regionali verso terzi. Approvazione verbali di gara ed affidamento del servizio alla A.T.I. Assitalia - Assicurazioni Generali S.p.A. relativamente al Lotto 1 e alla Società Lloyd’s Milano per il Lotto 2

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 6 novembre 2000, n. 1056

Pubblico incanto per la fornitura di 25.000.000 di fogli di carta di cui 20.000.000 nel formato A4 (21x29,7) e 5.000.000 nel formato A3 (42x29,7) per le macchine fotocopiatrici assegnate ai settori regionali. Approvazione bando di gara, relativo estratto e documento complementare “Disciplinare di gara”

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.7
D.D. 6 novembre 2000, n. 1057

Affidamento del servizio integrato (pulizia, hosting, presidio permanente, custodia notturna) per la gestione dell’immobile denominato “Palazzo Cavour”. Indizione gara mediante procedura aperta ed approvazione relativi atti di gara

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.2
D.D. 8 novembre 2000, n. 1069

Assunzione in locazione di parte del piano seminterrato dell’immobile sito in Moncalieri (TO), Corso Roma n. 13, da destinare a ricovero arredi ed archivio della Regione Piemonte

(omissis)

Il Direttore regionale
Domenico Arcidiacono



Codice 10.5
D.D. 8 novembre 2000, n. 1070

Modifica fornitura energia elettrica Castello Tenuta i Laghi sita in Druento strada Venaria-Fiano. Nuova fornitura per Cascina Oslera e Portineria

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Anna Maria Bassani



Codice 10.6
D.D. 9 novembre 2000, n. 1075

Individuazione componenti commissione tecnica di valutazione delle offerte materiale di cancelleria

Premesso che il Settore Economato - Autocentro - Centro Stampa ha indetto una trattativa privata per la fornitura di materiale vario di cancelleria;

considerato che l’aggiudicazione della gara alla Ditta che ha praticato il prezzo più basso non garantisce all’Amministrazione regionale la qualità dei prodotti offerti;

ritenuto pertanto opportuno considerare, per ciascun prodotto offerto, il miglior rapporto qualità - prezzo per cui a ciascun Ditta invitata alla trattativa privata sono stati richiesti campioni del materiale oggetto della trattativa sui quali operare una valutazione di qualità in rapporto al prezzo;

ritenuto altresì indispensabile istituite una commissione tecnica di valutazione che, sulla base di criteri da essa stessa stabiliti, indichi per ciascun prodotto quello con miglior rapporto qualità - prezzo;

individuati i seguenti funzionari facenti parte della Direzione Patrimonio e Tecnico come componenti della predetta commissione tecnica di valutazione:

arch. Luciano Funtò Dirigente del Settore - Economato - Autocentro - Centro Stampa;

rag. Giovanni Coppola Funzionario del Settore - Economato - Autocentro - Centro Stampa;

sig. Mario Micci Funzionario del Settore - Economato - Autocentro - Centro Stampa;

sig.ra Tiziana Zuffo Funzionario del Settore - Economato - Autocentro - Centro Stampa;

geom. Pietro Migliore Funzionario del Settore Tecnico;

Tutto ciò premesso,

IL DIRIGENTE

visti gli artt. 3 e 16 del D.Leg. 29/93, come modificato dal D.Leg. 470/93;

visto l’art. 22 della L.R. 51/97;

determina

Di nominare i seguenti funzionari, appartenenti alla Direzione Patrimonio e Tecnico quali componenti della commissione tecnica di valutazione dei prodotti di cancelleria richiesti alle Ditte di cui in premessa:

arch. Luciano Funtò Dirigente del Settore - Economato - Autocentro - Centro Stampa;

rag. Giovanni Coppola Funzionario del Settore - Economato - Autocentro - Centro Stampa;

sig. Mario Micci Funzionario del Settore - Economato - Autocentro - Centro Stampa;

sig.ra Tiziana Zucco Funzionario del Settore - Economato - Autocentro - Centro Stampa;

geom. Pietro Migliore Funzionario del Settore Tecnico;

di richiedere alla commissione la predisposizione di criteri di valutazione che portino alla individuazione, per ciascun prodotto richiesto, del migliore rapporto qualità - prezzo.

Il verbale della predetta commissione costituirà elemento integrante della Determinazione di aggiudicazione del materiale di cancelleria oggetto della trattativa privata.

Il Dirigente responsabile
Luciano Funtò



Codice 10.1
D.D. 13 novembre 2000, n. 1078

Fuori uso e smaltimento di batterie in dotazione al Settore Prevenzione Territoriale rischio geologico - Area di Torino, Novara e Verbania

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Marisa Long



Codice 10.7
D.D. 14 novembre 2000, n. 1083

Comune di Montecrestese (VCO). Nomina di Perito Istruttore per revisione progetto di legittimazione di terreni del demanio civico già redatto dal Geom. D. Marrone in data 10/02/1992

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di incaricare l’Arch. Gianfranco Boschi di Domodossola a svolgere le funzioni di Perito Istruttore per la revisione del progetto di legittimazione redatto dal Geom. Domenico Marrone in data 10/02/1992;

- di dare atto che le spese relative alle operazioni di cui al precedente punto sono a carico delle Ditte legittimanti ed a queste quindi imputate all’atto della definizione della legittimazione stessa;

- di stipulare apposita convenzione come da bozza allegata al presente atto per farne parte integrante e sostanziale.

Il Dirigente responsabile
Maria Grazia Ferreri



Codice 10.6
D.D. 16 novembre 2000, n. 1092

Individuazione componenti commissione tecnica di valutazione delle offerte di faldoni

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Luciano Funtò



Codice 11
D.D. 3 ottobre 2000, n. 168

Reg.to (CE) n. 1257/1999 sul sostegno allo sviluppo rurale - Programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte - organizzazione seminario di studio per il 9-10 ottobre 2000 - affidamento di incarico a Daturi & Motta S.r.l. di Torino - L. 55.385.000 - Cap. 13510/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11
D.D. 3 ottobre 2000, n. 169

Reg. (CE) n. 1257/99 sul sostegno allo sviluppo rurale - programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte - organizzazione seminario di studio per il 9-10 ottobre 2000 - affidamento di incarico a Euphon S.p.A. di Torino - L. 8.964.000 cap. 13510/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.2
D.D. 5 ottobre 2000, n. 170

Programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale del Piemonte 2000-2006. Organizzazione Seminario 9-10 ottobre 2000. Spesa di L. 65.369.100 IVA compresa. (cap. 13510/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.2
D.D. 5 ottobre 2000, n. 171

Programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006. Organizzazione manifestazione conclusiva con spettacolo e con iniziative promozionali. Torino 28 ottobre 2000. Spesa di L. 90.670.000 IVA compresa (cap. 13510/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.1
D.D. 6 ottobre 2000, n. 173

L.R. 8/7/99 n. 17. 6º trasferimento di cassa anno 2000 alle Province - Reimpegno e trasferimento fondi perenti cap. diversi - L. 370.596.000 (di cui L. 303.728.000 relative al 6º trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 62-29551 dell’1/3/00, L. 34.000.000 relative al 4º trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 7-29962 del 2/5/00 e L. 32.868.000 relative al 1º trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 28-916 del 25/9/00)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giancarlo Prina Pera



Codice 11
D.D. 6 ottobre 2000, n. 174

Reg. (CE) n. 1257/99 sul sostegno allo sviluppo rurale - programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Piemonte - organizzazione seminario di studio per il 9-10 ottobre 2000 - affidamento di incarico a Euphon S.p.A. di Torino - L. 2.328.000 cap. 13510/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.1
D.D. 6 ottobre 2000, n. 175

L.R. 8/7/99 n. 17 - 6º trasferimento di cassa anno 2000 alle Province. Liquidazione residui passivi - L. 1.852.962.410 (di cui L. 1.477.368.420 relative al 6º trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 62-29551 dell’1/3/2000, L. 54.522.990 relative al 4º trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 7-29962 del 2/5/2000 e L. 321.071.000 relative al 1º trasf. di cassa autorizzato con DGR n. 28-916 del 25/9/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giancarlo Prina Pera



Codice 11.2
D.D. 10 ottobre 2000, n. 180

L.R. n. 63/78, art. 41. Azioni promozionali in agricoltura. Ristampa con aggiornamento del fascicolo Piemonte “Guida alle specialità regionali italiane” Spesa di L. 10.080.000 IVA compresa (cap. 12730/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.2
D.D. 13 ottobre 2000, n. 182

Variazione delle Determine: numero 140 del 2000, numero 144 del 2000, numero 145 del 2000

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di integrare la determinazione n. 140 del 30/8/2000, al secondo comma, con l’indicazione del capitolo regionale ed il relativo impegno riferito all’anno 1997:

- capitolo n. 23324/97 (I. 295266), Determinazione n. 49 del 19/11/1997;

- di integrare la determinazione n. 144 del 30/8/2000, con l’indicazione dei capitoli regionale, statale e comunitario e i relativi impegni riferiti all’anno 1997:

- capitolo n. 20979/97 (I. 279726), D.G.R. n. 164-19155 del 12/05/1997;

- capitolo n. 20977/97 (I. 279728), D.G.R. n. 164-19155 del 12/05/1997;

- capitolo n. 20975/97 (I. 279729), D.G.R. n. 164-19155 del 12/05/1997;

- di integrare la determinazione n. 145 del 30/8/2000, al secondo comma, con l’indicazione del capitolo regionale ed il relativo impegno riferito all’anno 1996:

- capitolo n. 23324/96 (I. 261471), D.G.R. n. 28-14515 del 29/11/1996.

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.2
D.D. 16 ottobre 2000, n. 184

Programma di iniziative di divulgazione del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 del Piemonte. Organizzazione manifestazione conclusiva con spettacolo e iniziative promozionali. Torino 28 ottobre 2000. Spesa di L. 38.256.000 IVA compresa (cap. 13510/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.2
D.D. 16 ottobre 2000, n. 185

L.R. n. 63/78 art. 41 - Azioni promozionali in agricoltura. Ristampa dell’estratto Speciale Piemonte Vitivinicolo della rivista Civiltà del Bere. Spesa di L. 11.739.000 IVA compresa (cap. 12730/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.2
D.D. 16 ottobre 2000, n. 186

Reg. CEE 2081/93 - Obiettivo 5b, misura 1.5, tipologia e). Contributi in conto capitale. Reimpegno di L. 2.933.000 sul capitolo 23343/00 e di L. 4.190.000 sul capitolo 2333/00 a favore della Associazione Asproavic Piemonte via Silvio Pellico n. 10, 10022 Carmagnola (TO)

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.2
D.D. 16 ottobre 2000, n. 188

Reg. (CE) n. 2200/96, relativo all’organizzazione comune dei mercati nel settore degli ortofrutticoli. Ritiro frutta fresca campagna 1997/98. Pagamento corrispettivo Istituto nazionale per il Commercio Estero, via Liszt n. 21, Roma. Impegno di L. 11.051.712 (cap. 12751/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.4
D.D. 26 ottobre 2000, n. 199

Regolamento (CEE) 2081 DocUP 1994-99, ob. 5b - Misura I.5, tip. d1. Ditta: Pavese Livio S.r.l. - Podere S. Antonio Regionale Bettola Vecchia - 15030 Treville Monferrato (AL). Approvazione del progetto di variante in corso d’opera “Ristrutturazione impianti per innovazione tecnologica, miglioramento della qualità e adeguamento norme”

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.4
D.D. 30 ottobre 2000, n. 200

Regolamento (CE) n. 951/97 del Consiglio del 20 maggio 1997 (ex Reg. CEE 866/90) Programma Operativo 1994/99, II tranche. Ditta: Rizzolio & c. S.r.l. - Via Valle San Giovanni, 31 - 14049 - Nizza Monferrato (AT). Approvazione del progetto di variante e proroga ultimazione lavori

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 11.2
D.D. 9 novembre 2000, n. 210

Programma Operativo Plurifondo Interreg II Italia-Confederazione Elvetica 1994/1999. D.G.R. n. 94-22893 del 27/10/1997 - Regione Piemonte, Misura 2.1. Concessione della variante al progetto di massima della C.C.I.A.A. di Verbania ed approvazione dei relativi progetti esecutivi riferiti alle azioni: a) (ricerche di mercato), b) (disciplinari di produzione) e c) (realizzazione marchi)

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 12.2
D.D. 26 giugno 2000, n. 72

Legge n. 63/78, art. 19, comma 3. Concessione contributo al Vivaio Cooperativo Regionale Piemontese VIVALB di Alba (CN) per le spese relative alla conduzione del nucleo di premoltiplicazione del materiale viticolo insistente presso l’azienda agricola Bardelli di Alba (CN). Impegno di Lire 62.900.000. Cap. 21655/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Franco Ardizzone



Codice 12.3
D.D. 22 settembre 2000, n. 137

L.R. 63/78, artt. 47 e 48 - Affidamento incarico per la gestione, il telecontrollo delle stazioni elettroniche di proprietà regionale della Rete Agrometeorologica del Piemonte e la pubblicazione delle informazioni sul sito Internet regionale. Lire 32.460.912 (Cap. 13520/00)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di affidare allo Studio 3A S.r.l. - Via Cibrario 66 - Torino, per Lire 32.460.912 oneri fiscali compresi ed al netto dello sconto dell’1% sulla fornitura e dell’ulteriore sconto dell’1% in sostituzione del deposito cauzionale, l’incarico di condurre le operazioni di gestione delle stazioni afferenti alla Rete Agrometeorologica del Piemonte di proprietà della Regione Piemonte - Settore Fitosanitario regionale di cui all’elenco seguente e di telecontrollo e diffusione delle informazioni via Internet;

Nº    Comune    Prov.
1    Castellazzo Bormida    AL
2    Castelnuovo Scrivia    AL
3    Montermarzino    AL
4    Quargnento    AL
5    Castelnuovo Don Bosco    AT
6    Moncalvo    AT
7    Busca    CN
8    Canale    CN
9    Dogliani    CN
10    Revello    CN
11    Casalbetralme    NO
12    Granozzo    NO
13    Sozzago    NO
14    Suno    NO
15    Chieri    TO
16    Mazzè    TO
17    Pinerolo    TO
18    Borgo D’Ale    VC
19    Buronzo    VC
20    Cigliano    VC
21    Gattinara    VC
22    Stroppiana    VC
23    Trino    VC

- di approvare lo schema di convenzione allegato alla presente determinazione per farne parte integrante;

- di liquidare le competenze allo Studio 3A S.r.l. in due soluzioni dietro presentazione di regolare documentazione debitamente vistata dal Responsabile del Settore Fitosanitario regionale;

La spesa complessiva di Lire 32.460.912 (oneri fiscali compresi) è impegnata sul Cap. 13520 del bilancio per l’anno 2000 (accant. n. 100847) a valere sulle risorse assegnate alla Direzione regionale Sviluppo dell’Agricoltura con D.G.R. 116-702 del 31 luglio 2000.

Il Dirigente responsabile
Luigi Balzola



Codice 12.3
D.D. 4 ottobre 2000, n. 143

L.R. 63/78, art. 47 e 48. Affidamento incarico per la manutenzione delle stazioni elettroniche di proprietà regionale della Rete Agrometeorologica del Piemonte. Parziale modifica e integrazione determinazione n. 104 del 31.07.00 (Cap. 12990/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Luigi Balzola



Codice 12.3
D.D. 4 ottobre 2000, n. 144

L.R. 63/78. Spese per le attività ed il funzionamento dei laboratori agrochimici e fitopatologici e dell’agrometeorologia del Settore Fitosanitario regionale Lire 53.053.657 (Cap. 12990/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Luigi Balzola



Codice 12.4
D.D. 13 ottobre 2000, n. 147

Servizi di sviluppo agricolo - L.R. 12.10.1978 n. 63 artt. 47 e 48 - Iniziativa di divulgazione in campo agricolo, anno 2000 - Contributo: L. 10.000.000 - (Cap. 13460/00)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Filippo D’Onofrio



Codice 12.1
D.D. 16 ottobre 2000, n. 148

Legge Regionale 3.8.1998 n. 20 “Norme per la disciplina, la tutela e lo sviluppo dell’apicoltura in Piemonte” art. 6. lett. g), h) - approvazione interventi ed erogazione contributi all’Associazione dei produttori Aspromiele - Lire 120.000.000 Cap. 13280/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Luigi Balzola



Codice 12.1
D.D. 16 ottobre 2000, n. 149

L.R. 63/78, art. 17, i). Manifestazioni zootecniche a carattere regionale. Erogazione contributi forfettari. Lire 75.000.000. Cap. 13260/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Luigi Balzola



Codice 12.1
D.D. 16 ottobre 2000, n. 150

L.R. 63/78, art. 17, i). Manifestazioni zootecniche a carattere regionale. Erogazione contributi forfettari. Lire 40.000.000. Cap. 13260/00

(omissis)

Il Direttore regionale
Luigi Balzola



Codice 12.1
D.D. 25 ottobre 2000, n. 159

L.R. 63/78, art. 16. Acconto alle Associazioni Provinciali Allevatori per la tenuta dei Libri Genealogici e l’effettuazione dei controlli funzionari anno 2000 L. 1.532.108.000. Cap. 13060/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Luigi Balzola



Codice 12.1
D.D. 25 ottobre 2000, n. 160

L.R. 63/78, art. 16. Acconto alle Associazioni Provinciali Allevatori per la tenuta dei Libri Genealogici e l’effettuazione dei controlli funzionari anno 1999 L. 1.500.000.000. Cap. 13060/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Luigi Balzola



Codice 12.1
D.D. 25 ottobre 2000, n. 161

L.R. 63/78, art. 16. Acconto alle Associazioni Provinciali Allevatori per la tenuta dei Libri Genealogici e l’effettuazione dei controlli funzionari anno 1998 L. 900.000.000. Cap. 13060/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Luigi Balzola



Codice 12
D.D. 2 novembre 2000, n. 165

Rettifica della Determinazione n. 73 del 26.06.2000 “Decreto Legislativo 30 dicembre 1992", n. 536, relativo all’attuazione della direttiva 91/683/CEE concernente le misure di protezione contro l’introduzione negli Stati membri di organismi nocivi ai vegetali e ai prodotti vegetali. Nomina e revoca di Ispettori Fitosanitari

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Luigi Balzola



Codice 12.1
D.D. 2 novembre 2000, n. 171

Parziale rettifica delle Determinazioni Dirigenziali n. 152 e 153 del 17 ottobre 2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Luigi Balzola



Codice 12.4
D.D. 6 novembre 2000, n. 173

Reg. CE. n. 2200/96, art. 11 - Riconoscimento quale organizzazione di produttori di ortofrutticoli dell’Associazione denominata: “Asprocor s.c.c. a r.l. - Cissone - Cuneo

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Filippo D’Onofrio



Codice 12.4
D.D. 1 dicembre 2000, n. 250

Legge Regionale 25 giugno 1999, n. 13 - Elenco regionale degli operatori dell’agricoltura biologica anno 1999

Visto il regolamento CEE 2092/91 del 24 giugno 1991 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari.

Visto il D.lgs 17 marzo 1995, n. 220 - Attuazione degli articoli 8 e 9 del regolamento CEE n. 2092 in materia di produzione agricola ed agroalimentare con metodo biologico.

Vista la Legge Regionale 25 giugno 1999, n. 13 - Norme per lo sviluppo dell’agricoltura biologica.

Considerato che l’articolo 4 della LR 25 giugno 1999, n. 13, istituisce presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura l’elenco regionale degli operatori dell’agricoltura biologica, suddiviso per provincia e distinto in sezioni secondo quanto previsto dall’articolo 8 del d.lgs. 220/1995

Considerati gli elenchi degli operatori dell’agricoltura biologica per l’anno 1999, forniti dalle Province del Piemonte sulla base delle notifiche degli operatori e delle idoneità comunicate alle Province stesse dagli organismi di controllo ai sensi del comma 2 della Legge Regionale 25 giugno 1999, n. 13.

Considerato che a seguito dell’attività di elaborazione informatica svolta dal CSI Piemonte e finalizzata ad acquisire i dati pervenuti dalle Provincie, è stato possibile elaborare l’elenco unico regionale degli operatori dell’agricoltura biologica relativo all’anno 1999, elenco che si allega alla presente determinazione, per farne parte integrante.

Considerato che lo stesso elenco è pubblico, ai sensi del comma 6 dell’art 4 della LR 25 giugno 1999, n. 13.

Tutto ciò premesso,

IL DIRETTORE

visto la L.R. n.51/97;

vista la L.R. n.55/81.

determina

- Di istituire presso l’Assessorato regionale all’Agricoltura l’elenco regionale degli operatori dell’agricoltura biologica relativo all’anno 1999, suddiviso in provincie e distinto per sezioni, secondo quanto previsto dall’articolo 8 del d.lgs. 220/1995; tale elenco viene allegato alla presente determinazione per farne parte integrante.

- Di rendere disponibile alla consultazione copia dello stesso elenco, presso le sedi dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Regione Piemonte, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00, ai seguenti indirizzi:


comune     indirizzo     cap     telefono

TORINO     P.zza Castello, 165     10125     011/432.4903     432.4905
ALESSANDRIA     Via dei Guasco 1     15100     0131/285518     285573
CUNEO     Piazzale della Libertà 7     12100     0171/603161     603748
NOVARA     Via Dominioni 4     28100     0321/393800     393803
VERBANIA - PALLANZA     Via Albertazzi n.3     28922     0323/502844     502840


- Di rendere consultabile lo stesso elenco attraverso il sito internet della Regione Piemonte.

Il Dirigente responsabile
Filippo D’Onofrio

Allegato
(Fare riferimento al file Pdf)



Codice 13.1
D.D. 14 settembre 2000, n. 143

L.R. 21/99 ex art. 44 - Attività di impostazione generale e coordinamento finalizzato allo sviluppo delle istruttorie per la delimitazione dei comprensori di irrigazione. Affidamento di incarico di consulenza alla Soc. Risorse Idriche S.p.A. di Torino. Approvazione dello schema di convenzione - L. 300.000.000 (cap. 12655/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 13.4
D.D. 14 settembre 2000, n. 144

Liquidazione delle spettanze ai componenti la Commissione d’esame per il conseguimento dell’abilitazione venatoria nella provincia di Novara. Anno 1999. Spesa di L. 1.285.023.= sul capitolo 10590 del bilancio 2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carlo Di Bisceglie



Codice 13.1
D.D. 27 settembre 2000, n. 148

Reg. CEE 2081/93 - Ob. 5b - Mis. I.1 - tip. C) - Reimpegni in conto capitale Comuni di Druogno e Ostana - L. 43.668.879 sul cap. 23333/00 - L. 30.575.340 sul cap. 23343/00

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carlo Torrengo



Codice 13.4
D.D. 28 settembre 2000, n. 150

Osservatori con funzioni di controllo sugli ambiti territoriali di caccia e comprensori alpini. Spesa di L. 180.000.000.= (Cap. 14045/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carlo Di Bisceglie



Codice 13.2
D.D. 28 settembre 2000, n. 151

Legge n. 185/92 - art. 3 - comma 3 - lett. b). Reimpegno finanziamento concesso con D.G.R. n. 52-7283 del 25/03/1996 L. 248.400.000 (cap. n. 21918/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Fulvio Lavazza



Codice 13.2
D.D. 28 settembre 2000, n. 152

Legge 185/92 - art. 3 - comma 3 - lett. a). Eccezionali eventi calamitosi verificatisi nella prima decade del novembre 1994. Impegno dei fondi assegnati alla Regione Piemonte con prelievo dal Fondo di Solidarietà Nazionale. Lire 974.000.000 (cap. 22266/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Fulvio Lavazza



Codice 13.2
D.D. 9 ottobre 2000, n. 153

Legge n. 185/92 - art. 3 - comma 3 - lett. a). Reimpegno finanziamento concesso con D.D. n. 30 del 17/11/1997 L. 31.500.000 (cap. n. 22260/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Fulvio Lavazza



Codice 13.1
D.D. 9 ottobre 2000, n. 154

Legge 18/05/89 n. 183 - Lavori di consolidamento della traversa sul fiume Tanaro nei Comuni di Masio e Felizzano, primo lotto - Ultimo anticipo di L. 657.000.000 - cap. 24786/00

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carlo Torrengo



Codice 13.2
D.D. 12 ottobre 2000, n. 155

Legge 185/92 art. 3, secondo comma, lett. c), d) e f). Annualità di spesa del concorso negli interessi e dell’abbuono di quota parte del capitale mutuato, su prestiti di esercizio ad ammortamento quinquennale. Impegno L. 9.094.088 capitolo 22717/2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Fulvio Lavazza



Codice 13.2
D.D. 12 ottobre 2000, n. 156

L.R. 17/99 - Sesto trasferimento di cassa anno 2000 alle Province per le attività di cui alla legge 185/92. Impegno e trasferimento cassa: L. 13.779.000 cap. 22240/2000 e L. 43.000.000 cap. 22266/2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Fulvio Lavazza



Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 157

Art. 13, comma 8, l.r. 70/96. Istituzione zone addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia nell’azienda agri-turistico-venatoria “Il Serraglio” (AL)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carlo Di Bisceglie



Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 158

Azienda Faunistico-Venatoria “Veruno” (NO). Sostituzione Direttore Concessionario

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carlo Di Bisceglie



Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 159

Art. 13, comma 8, l.r. 70/96. Istituzione zone addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia nell’azienda agri-turistico-venatoria “S. Martino” (NO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carlo Di Bisceglie



Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 160

Art. 13, comma 8, l.r. 70/96. Istituzione zone addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia nell’azienda agri-turistico-venatoria “Romentino Est” (NO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carlo Di Bisceglie



Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 161

Art. 13, comma 8, l.r. 70/96. Istituzione zone addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia nell’azienda agri-turistico-venatoria “Casanova” (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carlo Di Bisceglie



Codice 13.4
D.D. 20 ottobre 2000, n. 162

Art. 13, comma 8, l.r. 70/96. Istituzione zone addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia nell’azienda agri-turistico-venatoria “Lenta 2" (VC)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Carlo Di Bisceglie



Codice 13.2
D.D. 3 novembre 2000, n. 166

Legge n. 203/82, art. 13. Assegnazione dei coefficienti aggiuntivi a disposizione delle Commissioni Tecniche Provinciali per la determinazione dell’equo canone di affitto dei fondi rustici. Triennio 2000/2001-2001/2002-2002/2003

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Viviano



Codice 14.6
D.D. 7 agosto 2000, n. 723

Rete di monitoraggio per la prevenzione degli incendi boschivi nella Regione Piemonte - Reimpegno e liquidazione di fondi perenti cap. 13836/2000. Importo L. 38.702.880

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Renna



Codice 14.6
D.D. 10 agosto 2000, n. 729

Regolamento CEE 2081/93 Ob. 5b - misura I,1 “Interventi di supporto alle attività agro-silvo-pastorali”. Reimpegno di Lire 9.750.000 sul cap. 27190/00, di Lire 32.500.000 sul cap. 23333/00, di Lire 22.750.000 sul cap. 23343/00. Apertura di credito al Funzionario delegato del Settore Antincendi Boschivi e Rapporti con il Corpo Forestale dello Stato di Novara

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Renna



Codice 14.4
D.D. 4 settembre 2000, n. 762

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Svincolo deposito cauzionale - D.P.G.R. n. 3958 del 02.10.1995 - Ditta Costa Margherita e Fogliato Giovanni da Ceresole d’Alba (CN) - Lavori eseguiti in Comune di Ceresole D’Alba (CN) - Reimpegno di lire 599.000 (Cap. 40160/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.5
D.D. 18 settembre 2000, n. 827

Foresta Regionale “Monte L’Eco” - Concessione d’uso di terreni costituenti i pascoli denominati “Monte Taccone” e “Passo Mezzano”, in Comune di Voltaggio (AL), alla Sig.ra Profumo Barbara, per uso pascolivo. Introito Lire 206.620. Euro 106,71 (Cap. 2100/2000). Cauzione Lire 51.655 Euro 26,68 (Cap. 2950/2000). Impegno (Cap. 40090/2000). Accertamento entrate

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Elio Caruso



Codice 14.4
D.D. 18 settembre 2000, n. 837

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Autorizzazione alla Ditta Molinaro Maria e Vicino Rosanna con sede in Monticello d’Alba (CN), per modificazione suolo necessaria alla realizzazione di due fabbricati residenziali in ambito P.E.C. - Comune di Monticello D’Alba (CN) - località Roncaglia

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 18 settembre 2000, n. 838

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Autorizzazione alla Ditta Scavino Duilio da Grinzane Cavour (CN), per modificazione suolo necessaria alla realizzazione di fabbricato residenziale in ambito P.E.C. - Comune di Grinzane Cavour (CN) - località Ginestre

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.1
D.D. 20 settembre 2000, n. 850

Iniziativa Comunitaria Interreg II Italia-Francia (Alpi) 1994-1999. Progetti relativi alla 1a e 2a fase di programmazione. Progetto “Medioevo delle Alpi” e “Medioevo delle Alpi - Formazione”. Reimpegno e liquidazione della somma complessiva di L. 237.597.600 (L. 6.104.800 cap. 20972/00, L. 105.180.800 cap. 20974/00, L. 84.144.800 e L. 4.273.600 cap. 20977/00, L. 36.062.400 e L. 1.831.200 cap. 27190/00)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Andrea Ezio Canepa



Codice 14.4
D.D. 21 settembre 2000, n. 857

Reg. CEE 2081/93 ob 5b misura II.1 - Reimpegno di lire 103.840.927 (lire 50.774.475 sul Cap. 23335/2000, lire 38.363.200 sul Cap. 23345/2000, lire 14.703.252 sul Cap. 27190/2000), a favore della Comunità Montana Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana - Apertura di credito al Funzionario delegato del Settore Economia Montana - Coordinamento e gestione attività territoriali di Cuneo

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 27 settembre 2000, n. 870

Legge 14.02.1992 n. 185 - art. 3, comma 3, lettera b. Ripristino di opere di bonifica montana danneggiate dagli eventi alluvionali del Novembre 1994. Reimpegno di lire 5.500.000.000 sul Cap. 21916/2000. Beneficiarie le Comunità Montane: Alta Val Tanaro - Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana - Alta Langa - Langa delle Valli Bormida e Uzzone - Valli Monregalesi

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 27 settembre 2000, n. 871

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Autorizzazione alla Ditta Fratelli Napoli S.p.A. da Fossano (CN), per modificazione suolo necessaria alla realizzazione di area per deposito materiali inerti, in Comune di Sant’Albano Stura (CN) - località Ponte Stura

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 27 settembre 2000, n. 872

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Autorizzazione all’E.N.E.L. S.p.A. - zona di Cuneo - per modificazione suolo necessaria alla realizzazione di un impianto elettrico 15 kv, in Comune di San Michele Mondovì (CN) - località Tetti Casotto - San Paolo

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.3
D.D. 28 settembre 2000, n. 887

L.R. 44/86 di applicazione Reg. CEE 797/85 - Contributi c/capitale per investimenti collettivi per pascoli e alpeggi zone agricole svantaggiate - D.G.R. n. 403-4094 del 30.11.95 - Beneficiario: C.M. Dora Baltea Canavesana per realizzazione pista agricola in loc. Cheirole-Crot-Quartiere in Comune di Settimo Vittone - Reimpegno e liquidazione della somma di L. 29.079.000.// sul Cap. 23430/2000 e apertura di credito

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Scannella



Codice 14
D.D. 2 ottobre 2000, n. 894

D.G.R. n. 9 - 29911 del 13.4.2000. Spese di rappresentanza relative alla partecipazione a manifestazioni e fiere zootecniche. Impegno di L. 1.039.500 sul capitolo 10050 del bilancio regionale per l’anno 2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Nino Berger



Codice 14.4
D.D. 4 ottobre 2000, n. 898

Regolamento CEE 2328/91, art. 20 - Aiuti agli investimenti collettivi per pascoli ed alpeggi nelle zone agricole svantaggiate - Alpe Robert in Comune di Roburent (CN) - Reimpegno di lire 81.750.000 sul Cap. 23434/2000 - Apertura di credito al Funzionario delegato del Settore Economia Montana - Coordinamento e gestione delle attività territoriali di Cuneo

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 4 ottobre 2000, n. 899

Regolamento CEE 797/85 - Legge regionale n. 44/86 - Aiuti agli investimenti collettivi per pascoli ed alpeggi nelle zone agricole svantaggiate - Alpe Serour-Saut in Comune di Demonte (CN) - Reimpegno di lire 65.137.500 sul Cap. 23430/2000 - Apertura di credito al Funzionario delegato del Settore Economia Montana - Coordinamento e gestione delle attività territoriali di Cuneo

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 4 ottobre 2000, n. 900

Spese per salari e stipendi agli operai ed impiegati a tempo indeterminato, assunti per l’esecuzione delle opere previste agli artt. 23 e 25 della legge regionale 63/78, in base al C.C.N.L. e C.I.R. per gli addetti alla sistemazione idraulico - forestale ed idraulico - agraria. Impegno di lire 200.000.000 sul Cap. 13768/2000 e relativa apertura di credito

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 4 ottobre 2000, n. 901

Interventi di sistemazione idraulico - forestale e di rimboschimento, di ricostruzione boschi deteriorati, di manutenzione soprassuoli forestali ed opere accessorie, da eseguire in economia dal Settore Economia Montana - Coordinamento e gestione delle attività territoriali di Cuneo. Impegno di lire 200.000.000 sul Cap. 23100/2000 e relativa apertura di credito

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14
D.D. 5 ottobre 2000, n. 906

DGR n. 56-29429 del 21/2/2000. Azioni di iniziativa della Giunta regionale per l’anno 2000 ai sensi dell’art. 51, comma 1, lettera b) della legge regionale 2 luglio 1999 n. 16. Contributo a favore della Comunità montana Val Ceronda e Casternone, per interventi manutentivi presso la sede della Cooperativa Agricola di Consumo. Impegno di L. 5.000.000 (cap. 23250/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Nino Berger



Codice 14.3
D.D. 6 ottobre 2000, n. 907

L.r. 46/89 art. 2, punto 3. Concessione di contributi a favore di Province per l’organizzazione e lo svolgimento di fiere, mostre, manifestazioni e convegni riguardanti il tartufo e la tartuficoltura - Impegno della somma di L. 72.000.000.= (Cap. 14880/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Scannella



Codice 14.4
D.D. 9 ottobre 2000, n. 909

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Svincolo deposito cauzionale - D.P.G.R. n. 3958 del 02.1.1995 - Ditta Costa Margherita e Fogliato Giovanni da Ceresole d’Alba (CN) - Lavori eseguiti in Comune di Ceresole D’Alba (CN) - Rettifica Determinazione Dirigenziale n. 762 del 05.09.2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.5
D.D. 10 ottobre 2000, n. 926

Legge 185/92 - Contributi per il ripristino di opere pubbliche di bonifica montana danneggiate da eccezionali avversità atmosferiche - evento del 3-7 novembre 1994 - Reimpegno e liquidazione di L. 1.100.073.480 (Capitolo 21916/00) e apertura di credito per corresponsione rate alla Comunità Montana Valle di Mosso

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Elio Caruso



Codice 14.3
D.D. 10 ottobre 2000, n. 927

L.r. 37/86. Spese per studi, ricerche, sperimentazioni, dimostrazioni, divulgazioni, ed assistenza tecnica, nonchè per la coltivazione nei vivai regionali di piante idonee allo sviluppo della tartuficoltura. Impegno a favore del C.N.R. per il secondo anno di adesione al nuovo progetto strategico 1999-2001, della somma di L. 40.000.000.//. Cap. 13860/2000 e apertura di credito

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Scannella



Codice 14.4
D.D. 11 ottobre 2000, n. 931

Reg. CEE 2081/93 ob 5b misura II.1. Stralcio dalla Determinazione Dirigenziale n. 857 del 21.09.2000 della somma di lire 14.703.252 sul Cap. 27190/2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.1
D.D. 12 ottobre 2000, n. 933

Rettifica della Determinazione Dirigenziale n. 850 del 20 settembre 2000

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Per le motivazioni descritte in premessa:

- di annullare la D.D. nº 850 del 20 settembre 2000 nella parte in cui dispone il reimpegno, ai fini della successiva liquidazione, delle somme di lire 36.062.400 e lire 1.831.200 sul capitolo 27190/00, a favore della Comunità Montana Alto Canavese con sede in Cuorgnè, per l’attuazione del progetto a regia pubblica denominato “Medioevo delle Alpi” e “Medioevo delle Alpi - Formazione”;

- di confermare quant’altro stabilito con determinazione n. 850 del 20 settembre 2000.

Il Dirigente responsabile
Andrea Ezio Canepa



Codice 14.5
D.D. 12 ottobre 2000, n. 934

Reg. CEE 2081/93 - Misura I. 1 - Interventi di supporto alle attività silvo-pastorali - Beneficiario Comune di Quarona - anno 1997 - Reimpegno e liquidazione di L. 78.109.775 sul Capitolo 23333/2000 e di L. 54.676.843 sul Capitolo 23343/2000 - Apertura di credito a favore del funzionario delegato

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Elio Caruso



Codice 14.5
D.D. 12 ottobre 2000, n. 936

Regolamenti UE n. 3528/86, n. 307/97, n. 1091/94. Realizzazione attività di gestione dell’area permanente denominata PIE1 (Selletto Grosso - Bioglio - BI) facente parte della rete nazionale CON.ECO.FOR. (Controllo Ecosistemi Forestali). Impegno della somma di lire 25.000.000 (Cap. 13776/00) e apertura di credito

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Elio Caruso



Codice 14.1
D.D. 13 ottobre 2000, n. 938

Reg. CEE n. 2081/93, ob. 5b - Contratto con il CSI Piemonte per il “Sistema Informativo Economia Montana e Foreste. Progetto Fondi strutturali Ob. 5b” - Reimpegno e liquidazione della somma complessiva di L. 3.218.285 (L. 946.575 sul cap. 23337/00, L. 946.575 sul cap. 23339/00, L. 1.325.135 sul cap. 23347/00)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Andrea Ezio Canepa



Codice 14.1
D.D. 13 ottobre 2000, n. 939

Reg. CEE n. 281/93, ob. 5b - Contratto con il CSI Piemonte per il “Sistema Informativo Economia Montana e Foreste. Progetto Fondi Strutturali Ob. 5b” - Reimpegno e liquidazione della somma complessiva di L. 183.985 sul cap. 27190/00

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Andrea Ezio Canepa



Codice 14.3
D.D. 13 ottobre 2000, n. 941

Regio Decreto n. 3267/23 e Legge Regionale n. 45/89. Ditta: Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia. Comune: Mattie. Località: Giordani e Rio Gerardo. Lavori: Completamento del Collettore Fognario

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Scannella



Codice 14.5
D.D. 13 ottobre 2000, n. 943

Foresta Regionale “Monte L’Eco” - Rinnovo di concessione d’uso, parzialmente in sanatoria, di terreni localmente denominati “Nebbie di Mare” e “Cava di Pietra”, in Comune di Voltaggio (AL), al Comune di Fraconalto (AL) per la captazione ed adduzione di acque sorgive. Introito Lire 250.000 Euro 129,11 (Cap. 2100/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Elio Caruso



Codice 14
D.D. 13 ottobre 2000, n. 945

Legge regionale 2 luglio 1999, n. 16, art. 51, comma 1, lettera b) e art. 48. Iniziative della Giunta regionale in merito al mantenimento dei servizi scolastici nei territori montani. Modalità di erogazione del finanziamento. Parziale modifica della D.D. n. 853 del 21/9/2000 della Direzione Economia Montana e Foreste

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Nino Berger



Codice 14.3
D.D. 18 ottobre 2000, n. 962

L.R. 16/99 art. 29 D.G.R. n. 18 - 27962 del 26/07/1999. Prog. Spec. Int. delle C.M. anno 1999. Titolo: “Laboratorio interrativo di architettura - Colle del Lys - per il recupero e lo sviluppo del territorio montano”. Beneficiario: C.M. Bassa Val Susa e Val Cenischia. Importo contributo: L. 780.000.000 approvato per L. 755.450.000. D.D. n. 896 del 05/10/99. Cap. 23251/99. Imp. 361972. D.D. di approvazione progetto

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Scannella



Codice 14.5
D.D. 19 ottobre 2000, n. 970

Contratto Collettivo Nazionale di lavoro e Contratto Integrativo Regionale per operai ed impiegati addetti a lavori di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria. Trasformazione di rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Elio Caruso



Codice 14.5
D.D. 20 ottobre 2000, n. 975

Spese per salari agli operai a tempo indeterminato. Trattamento di fine rapporto per gli operai forestali a tempo indeterminato che hanno cessato l’attività lavorativa. Autorizzazione alla liquidazione (omissis) (Capitolo 13768/99) all’operaia Crocco Giuliana

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Elio Caruso



Codice 14.4
D.D. 24 ottobre 2000, n. 982

Determinazione Dirigenziale n. 899/14.4 del 4 ottobre 2000 - Rettifica

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.5
D.D. 24 ottobre 2000, n. 984

Legge regionale 18 giugno 1992, nº 28 - Art. 28. Progetto speciale integrato (Anno 1998) denominato “Valorizzazione e recupero funzionale del Monte Casto di Tavigliano”. Proponente, esecutore e beneficiario del contributo la Comunità Montana Bassa Valle Cervo

(omissis)

Il Direttore regionale
Elio Caruso



Codice 14.7
D.D. 26 ottobre 2000, n. 992

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Ditta: Mignanego Francesco Legale rappresentante Impresa Agricola “Mignanego Francesco e Figli S.r.l.” - Comune: Francavilla Bisio - Tipo di intervento: costruzione edificio agricolo, capannone ad uso cantina vinicola

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Fulvio Mannino



Codice 14.7
D.D. 26 ottobre 2000, n. 993

L.R. 09.08.1989 n. 45 - Ditta: Comune di Claviere (TO) - Comune: Cesana T.se (TO) - Tipo di intervento: autorizzazione variante alla costruzione nuova seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico denominata “Gimont - Col Saurel”

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Fulvio Mannino



Codice 14.6
D.D. 27 ottobre 2000, n. 995

Legge regionale 4 settembre 1979 n. 57 art. 14 - Ditta Mazzella Renato - Comune di Varallo Pombia (NO) - Località “Sottomonte” - Tipo d’intervento: taglio piante di alto fusto

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Renna



Codice 14.6
D.D. 27 ottobre 2000, n. 997

Legge regionale 9 agosto 1989 n. 45 - Ditta Provincia di Novara - Comuni di Borgomanero - Gozzano - Tipo d’intervento: realizzazione del 1º lotto funzionale della nuova Strada Provinciale “Borgomanero-Gozzano” nel territorio dei Comuni di Borgomanero e Gozzano (NO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Renna



Codice 14.6
D.D. 27 ottobre 2000, n. 998

Legge regionale 4 settembre 1979 n. 57 art. 14 - Ditta Guerra Alfonsina - Comune di Re (VB) - Località “Vaccareccio” - Tipo d’intervento: taglio piante di alto fusto

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Renna



Codice 14.6
D.D. 27 ottobre 2000, n. 999

Legge regionale 4 settembre 1979 n. 57 art. 14 - Ditta Capris Mario - Comune di Cesara (VB) - Località “Egro di Cesara” - Tipo d’intervento: taglio piante di alto fusto

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Renna



Codice 14.6
D.D. 27 ottobre 2000, n. 1000

Legge regionale 4 settembre 1979 n. 57 art. 14 - Ditta Poggia Maria - Comune di Maggiora (NO) - Località “Trebbie” - Tipo d’intervento: taglio piante di alto fusto

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Renna



Codice 14
D.D. 27 ottobre 2000, n. 1001

Approvazione del Programma di Ricerca e Divulgazione 2000 della Direzione Economia Montana e Foreste

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1 - Di approvare il Programma di Ricerca e Divulgazione 2000 della Direzione Economia Montana e Foreste dell’importo complessivo di lire 183.000.000 allegato alla presente Determinazione e della quale forma parte integrante;

2 - di impiegare, per la realizzazione delle attività in esso previste, la somma di lire 183.000.000 accantonata sul cap. 13847/2000 (acc. num. 100990) a favore della Direzione Economia Montana e Foreste con D.G.R. n. 19-969 del 02.10.2000;

3 - di demandare l’attuazione delle singole attività ai Settori indicati nell’allegato di cui al punto 1);

4 - di stabilire che sono possibili variazioni alle cifre riportate per ciascuna attività in quanto trattasi di stime di massima.

Il Direttore regionale
Nino Berger



Codice 14.5
D.D. 31 ottobre 2000, n. 1007

L.r. n. 45/89. Ditta: Don Luigi Longhi - Presidente Cooperativa “Don Luigi dell’Aravecchia”. Comune: Masserano (BI). Località: Rongio Superiore - Molino. Tipo di intervento: trasformazione del suolo per la trasformazione di coltura da bosco ceduo a prato pascolo. Rinnovo autorizzazione

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Elio Caruso



Codice 14.7
D.D. 31 ottobre 2000, n. 1008

Legge statale n. 752/85 e LL. RR. n. 37/86 e n. 46/89 - Comune di Ovada (AL) - Sig.ra Zagnoli Maria Antonietta - Riconoscimento tartufaia coltivata (F. n. 16 Mapp. 43 - 178)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Fulvio Mannino



Codice 14.6
D.D. 2 novembre 2000, n. 1011

Rettifica Determinazione Dirigenziale n. 846 del 19 settembre 2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Renna



Codice 14.1
D.D. 2 novembre 2000, n. 1012

Programma di divulgazione 1995 - Stampa di manuali divulgativi, tecnici, manifesti e copertine inerenti il patrimonio forestale piemontese - Rettifica ed integrazione della D.D. n. 937/14.01 in data 12.10.2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Andrea Ezio Canepa



Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1013

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Penone Renato da Garessio (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Garessio (CN) - località Luvia

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1015

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Quaglia Francesco da Torino, per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Priero (CN) - località Tecchio

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1016

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Fenoglio Peirone Gianfranco da Priero (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Priero (CN) - località Pian Inerzu

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1017

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Canavese Carlo da Priola (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Priola (CN) - località Campo Acceso

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1018

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Romano Gianfranco da Brossasco (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate nei Comuni di Sampeyre e Valmala (CN) - località Serre di Raye - Paradisot

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1019

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Giraudo Giuseppe da Borgo San Dalmazzo (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Valdieri (CN) - località Andonno - Bosco dell’Impero

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.4
D.D. 3 novembre 2000, n. 1020

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Renaudo Attilio da Valloriate (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Valloriate (CN) - località Dunis

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 14.3
D.D. 8 novembre 2000, n. 1026

Regio Decreto n. 3267/23 e Legge Regionale n. 45/89. Ditta: Colomion - S.p.A.. Comune: Bardonecchia ed Oulx. Località: Punta Colomion. Lavori: Sistemazione Pista da Sci N. 2

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Scannella



Codice 14.3
D.D. 8 novembre 2000, n. 1027

Regio Decreto n. 3267/23 e Legge Regionale n. 45/89. Ditta: Colomion - S.p.A.. Comune: Bardonecchia. Località: Colomion - Pian Del Sole. Lavori: Sistemazione Pista “F.I.S.I. 50" per Omologazione F.I.S.

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Vincenzo Scannella



Codice 14.4
D.D. 20 novembre 2000, n. 1048

L.R. 04.09.1979 n. 57, art. 14 - Autorizzazione alla Ditta Pintaudi Carmelo da Chiusa Pesio (CN), per taglio piante d’alto fusto radicate in Comune di Chiusa Pesio (CN) - Frazione Abrau - località Barlet

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Bartolomeo Ghibaudo



Codice 15
D.D. 8 settembre 2000, n. 753

Commissione Regionale per la realizzazione delle Pari opportunità Uomo-Donna. Realizzazione di un periodico informativo sulle opportunità comunitarie. Spesa di L. 17.520.000. Cap. 11085/2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Giuseppe De Pascale



Codice 15
D.D. 11 settembre 2000, n. 755

Commissione Regionale per la realizzazione delle Pari opportunità Uomo-Donna. D.D. n. 623 del 17.7.2000. Integrazione di spesa di L. 2.000.000 (cap. 10750/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Giuseppe De Pascale



Codice 15
D.D. 12 settembre 2000, n. 758

Compartecipazione della Commissione Regionale per la realizzazione delle Pari Opportunità Uomo-Donna alla organizzazione di alcune iniziative sui diritti umani con la sezione italiana di Amnesty International - Circoscrizione Piemonte e Valle d’Aosta. Spesa di L. 2.500.000 (cap. 10750/2000)

(omissis)

Il Direttore regionale
Giuseppe De Pascale



Codice 15
D.D. 12 settembre 2000, n. 764

F.S.E. - Assistenza Tecnica - Obiettivo 3 - Asse F - Misura F2. Affidamento alla Ditta Studio Teos S.r.l. dei servizi di assistenza e manutenzione, ordinaria e straordinaria, e progetto/sviluppo di nuove soluzioni del Sistema Informativo per l’Orientamento e la Didattica. Spesa L. 872.954.280=. Capitoli vari di bilancio 2000

Premesso che:

- con D.G.R. N. 78-578 del 24/07/00 si autorizzava il Responsabile della Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro ad affidare, con propria determinazione, per l’anno 2000, l’incarico di assistenza e manutenzione, ordinaria ed evolutiva, e sviluppo di progetti per il Sistema Informatico S.INF.O.D. (Sistema Informativo per l’Orientamento e la Didattica), mediante trattativa privata, previo verifica dell’applicabilità del disposto di cui all’art. 7 punto 2 lett. “b” del D.lgs. 157/95, alla Ditta Studio Teos S.r.l. (Via Speronari, 7 - Milano);

- con la sopracitata D.G.R. si dava atto che, per problemi legati alla tempistica prolungata relativa alla messa a punto e alla negoziazione con la Comunità del Programma Operativo Regionale comprensivo delle attività e della ripartizione dei fondi per l’assistenza tecnica, non era stato possibile addivenire all’affidamento in questione per il periodo 1 Gennaio ad oggi e, quindi, riconosceva la necessità di operare in sanatoria per il periodo trascorso.

- con la sopracitata D.G.R. inoltre si provvedeva all’accantonamento di L. 872.955.000 sui sottoelencati capitoli di bilancio 2000:

cap. 11340 accantonamento n. 100797 di L. 392.829.750

cap. 11358 accantonamento n. 100798 di L. 384.100.200

cap. 11357 accantonamento n. 100799 di L. 96.025.050

Constatato che:

1) La Ditta Studio Teos S.r.l. è proprietaria dei diritti e dei listati software originali ed esclusivi del programma “Notor Esteso”, acquisito con licenza d’uso mediante D.G.R. nº 36-36955 del 26/7/94, unitamente all’incarico di modificare e completare la strutturazione e personalizzazione sulla base del quale è stato ideato, progettato, ingegnerizzato e implementato il sistema informativo Sinfod;

2) Il sopracitato software è da considerarsi un bene che necessita dell’applicazione di normativa relativa ad aspetti di pubbliche forniture;

3) Le procedure costruite su tale software necessitano di un continuo adeguamento in progress al fine di garantire la funzionalità, la fruibilità e l’adattabilità all’evoluzione delle procedure di definizione, controllo e valutazione delle attività formative;

4) E’ necessario assicurate al Sinfod l’assistenza, la funzionalità e la manutenzione sia ordinaria che straordinaria e/o evolutiva rispondenti alle esigenze della Direzione Formazione Professionale - Lavoro;

5) E’ necessario dare attuazione agli obiettivi di adeguamento ed estensione di Sinfod, che la Direzione Formazione Professionale - Lavoro ha stabilito, tramite la continua concertazione fra i funzionari regionali addetti ai servizi informativi per l’orientamento e la didattica e la Ditta Studio Teos S.r.l.;

Considerato che:

- con nostra nota del 21/07/00 prot. 38011/15.15 si è provveduto a richiedere alla Ditta Studio Teos S.r.l. l’offerta per l’affidamento dei servizi di manutenzione ordinaria, straordinaria ed evolutiva del sistema informativo e per l’orientamento e la didattica;

- la sopracitata ditta ha provveduto ad inviare la propria formale offerta in data 21/07/00 (nostra protocollo n. 38588/15.3 del 25/07/00) quantificando in complessive L. 872.954.280 o.f.c. e comprensiva di un miglioramento del prezzo pari all’1%;

- la Direzione Regionale Formazione Professionale - Lavoro ritiene indispensabile la definizione di modalità di integrazione e scambio informativo, nonchè di interoperabilità dei vari sotto sistemi informativi in uso presso la struttura e fra i quali il Sinfod rientra;

Vista la direttiva CEE 92/50;

vista la Legge Regionale n. 63/95;

visto il d.lgs. n. 157 del 17/3/95;

visto il d.lgs. n. 402 del 20/10/98, che modifica ed integra il d.lgs. n. 358 del 24/7/92, agli articoli: 1 c. 1 che individua l’ambito oggettivo di applicazione e all’art. 8 c.4 lettera c) che esclude la preliminare pubblicazione di un bando di gara per le forniture aggiudicate a trattativa privata a causa di particolarità tecniche e per ragioni inerenti “la protezione dei diritti di esclusiva”, unicamente a un fornitore determinato;

preso atto che il decreto legislativo 157 del 17/3/95 all’art. 7 comma 2, lettera b), autorizza l’incarico a trattativa privata “senza preliminare pubblicazione di un bando di gara .... qualora per motivi di natura tecnica, artistica o per ragioni attinenti alla tutela di diritti esclusivi,” si debba affidare l’esecuzione dei servizi unicamente a un particolare prestatore;

preso atto che nella suddetta normativa all’art. 3 c.1 e al relativo citato allegato n. 1 (servizi informatici ed affini) si individuano gli appalti pubblici di servizi;

preso atto della natura dei servizi costituiti e costituendi, dell’indispensabile necessità di poter disporre continuativamente dell’opera di manutenzione del sistema informativo;

preso atto che i listati software, il programma Notor Esteso sono di proprietà esclusiva e non aggirabile della Ditta Studio Teos S.r.l. (Via Speronari, 7 Milano);

vista la lettera prot. N. 23247/15/15 del 15.12.1998 con la quale la Direzione Formazione Professionale - Lavoro richiedeva alla Direzione Organizzazione, Pianificazione Sviluppo e Gestione delle risorse umane - Settore Sistemi Informativi ed Informatica parere di congruità in merito ai “Servizi di manutenzione ordinaria, straordinaria ed evolutiva del Sistema Informativo per l’Orientamento e la Didattica Sinfod”;

vista la lettera di risposta della Direzione Organizzazione, Pianificazione Sviluppo e Gestione delle risorse umane del 25.2.1999 prot. N. 3953/7 con la quale si esprimeva parere di congruità e contestualmente si richiedeva di verificare le figure professionali impegnate ed utilizzate all’interno delle attività previste e descritte in offerta e in ordine alle tariffe, per queste figure, applicate;

vista la lettera di risposta della Ditta Studio Teos S.r.l. (Via Speronari, 7 Milano) prot. n. 6615/15/15 del 22.3.1999, con la quale si assumevano le informazioni di cui al capo precedente, si è potuto stabilire la congruità del corrispettivo richiesto rispetto alle condizioni medie del mercato;

preso atto che nell’attuale offerta, inviata in data 21/07/00, veniva mantenuti invariati i costi relativi alle figure professionali impegnate ed utilizzate all’interno delle attività previste e descritte in offerta stessa, si è ritenuto valido il giudizio di congruità anche per il corrente anno in base a quanto indicato nelle lettere sopra citate;

si ritiene, pertanto, di:

- dover affidare alla Ditta Studio Teos S.r.l. l’assistenza, la manutenzione ordinaria, straordinaria ed evolutiva nonchè l’integrazione sempre maggiore del Sinfod con il S.I.Re. e con le parti sviluppate del Sistema Informativo del Lavoro e del Sistema Informativo della Formazione Professionale relativamente alle commesse che la Direzione Formazione Professionale - Lavoro ha affidato al CSI-Piemonte ed ad altre società;

- di affidare, secondo la procedura prevista all’art. 7 c. 2 lettera b) del d.lgs. n. 157 del 17.3.1995 e all’art. 8 c.4 lettera c) del d.lgs. n. 402 del 20.10.1998, l’incarico per i servizi di assistenza, manutenzione ordinaria, straordinaria ed evolutiva nonchè d’integrazione sistemica, per il 2000, alla Ditta Studio Teos S.r.l. (Via Speronari, 7 Milano) per l’importo complessivo di L. 872.954.280 o.f.c.;

- di prevedere una penale dell’1% per l’inadempienza, l’inadeguatezza o il ritardo nella consegna della fornitura prevista per il 31.12.2000;

tutto ciò premesso e considerato,

IL DIRIGENTE

Visti gli artt. 3 e 16 del d.lgs n. 29/93 come modificato dal d.lgs n. 470/93;

visto l’art. 23 della L.R. n. 51/97;

vista la L.R. 55/81;

nell’ambito delle risorse finanziarie assegnate ed in conformità degli indirizzi in materia disposti dalla Giunta Regionale con provvedimento n. 78-578 del 24/07/00;

determina

- Di affidare, in sanatoria per il periodo trascorso dal 1 Gennaio 2000 ad oggi, l’incarico per i servizi di assistenza e manutenzione, ordinaria e straordinaria, e progetto/sviluppo di nuove soluzioni per Sistema Informativo S.INF.O.D., per l’anno 2000, alla Ditta Studio Teos S.r.l. (Via Speronari, 7 Milano) per l’importo complessivo di L. 872.954.280 o.f.c., secondo le specifiche e le modalità desumibili dall’offerta concordata con i ns. uffici competenti e inviata, dalla medesima Ditta, in data 21/07/00 (nostro protocollo n. 38588/15.3 del 25/07/00) e che è da considerarsi parte integrante della presente determinazione;

- di riconoscere, a fronte dell’offerta presentata, la spesa di L. 872.954.280 o.f.c. alla Ditta Studio Teos S.r.l. (Via Speronari, 7 Milano) erogandola su presentazione di regolari fatture emesse alle seguenti scadenze:

- 40% ad inizio lavori (e quindi in sanatoria per l’intervento prestato nel periodo trascorso dal 1 Gennaio 2000): L. 349.181.712 o.f.c.;

- 25% ad avanzamento lavori: L. 218.238.570 o.f.c.;

- 35% a saldo e dietro presentazione della documentazione tecnica e parere favorevole dei nostri uffici competenti.

Alla spesa emergente di L. 872.954.280 o.f.c. si fa fronte con impegno sui sottoindicati capitoli:

per L. 392.829.426 sul Cap. n. 11340/00 (100797/A);

per L. 384.099.883 sul Cap. n. 11358/00 (100798/A);

per L. 96.024.971 sul Cap. n. 11357/00 (100799/A).

Il Direttore regionale
Giuseppe De Pascale



Codice 15.2
D.D. 6 ottobre 2000, n. 827

Recupero della somma di L. 14.545.500= impropriamente corrisposta all’operatore “Texilia - Istituto per la tradizione e la tecnologia tessile S.p.A. - Biella”. Capitolo 2450 Bilancio 2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Giuseppe De Pascale



Codice 15.10
D.D. 6 ottobre 2000, n. 828

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dall’Impresa Individuale Arena Giovanni di Torino

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.9
D.D. 9 ottobre 2000, n. 829

L.R. 28/93 Titolo III. Annullamento della disposizione contenuta in determinazione n. 891 del 23.11.1999 relativa all’ammissione al contributo di Lire 20.000.000 (cap. 11175/99) dell’impresa Valenzano di Loi Nadia di Castagnole M.to (AT)

(omissis)

Il Direttore regionale
Giuseppe De Pascale



Codice 15.10
D.D. 9 ottobre 2000, n. 832

L.R. n. 67/94. S.C.ar.l. Multi Service di Cuneo. Revoca delle determinazioni n. 371 del 01.09.1998 e n. 167 del 12.4.1999. Revoca impegno di spesa di L. 4.000.000 sul cap. 11150/99. Recupero somme di L. 8.000.000 e di L. 288.333 sul cap. 2340/00. Cancellazione vincolo a favore della Regione Piemonte

(omissis)

Il Direttore regionale
Giuseppe De Pascale



Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 841

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Gili Edoardo di Biella

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 842

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.n.c. Omnia Biella di Favaro Daniela e C. di Biella

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 843

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Ponzoni Nicoletta di Cannobio (VB)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 844

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Pellitteri Salvatore di Asti

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 845

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.n.c. Canava di Ilaria Cinotto e C. di Courgnè (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 846

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.r.l. ABOcare di Torino

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 11 ottobre 2000, n. 847

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dal Signor Guccio Sandro di Torino

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 17 ottobre 2000, n. 863

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società in accomandita semplice “Barnum” di Borgomanero (NO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 66.000.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 66.000.000. Contributi: avvio L. 4.427.373 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 1.250.000 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 18 ottobre 2000, n. 866

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dalla S.a.s. Ecud di Aurelio Lamedica & C. di Torino

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 18 ottobre 2000, n. 867

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dalla S.r.l. Sestri - Servizi, Studi e Ricerche di Novara

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 18 ottobre 2000, n. 868

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dalla S.a.s. Gama di Santo Stefano Belbo (CN)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 18 ottobre 2000, n. 869

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Non ammissibilità della domanda presentata dalla S.a.s. La Rosa Blu di Cuomo Stefania e C. di Venaria Reale (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.2
D.D. 19 ottobre 2000, n. 879

Riduzione accertamento di entrata n. 183204/94 sul cap. 2450, da L. 153.773.102= a L. 145.528.125=

(omissis)

Il Direttore regionale
Giuseppe De Pascale



Codice 15.10
D.D. 27 ottobre 2000, n. 903

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società in nome collettivo “Bonfiglioli Trasporti” di Torino. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 62.426.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 62.426.000. Contributi: avvio L. 1.465.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 150.000 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 27 ottobre 2000, n. 904

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “Bellantuono Michele” di Torino. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 12.620.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 12.620.000. Contributi: avvio L. 1.095.333 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 891.666 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 27 ottobre 2000, n. 905

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società in nome collettivo “Isac” di Torino. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 34.500.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 34.500.000. Contributi: avvio L. 2.548.691 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 1.250.000 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 27 ottobre 2000, n. 906

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società in nome collettivo “Lo Squero” di Romagnano Sesia (NO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 58.685.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 58.685.000. Contributi: avvio L. 6.145.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 4.000.000 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 30 ottobre 2000, n. 912

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.r.l. Lavori Edili Stradali (L.E.S.) di Torino

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 30 ottobre 2000, n. 913

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.n.c. T.S.I. di Ganio Ottavio e Boj Sandra di Torino

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 30 ottobre 2000, n. 914

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4. Società a responsabilità limitata “Punto Web” di Torino. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 60.000.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 60.000.000. Contributi: avvio L. 1.616.750 (cap. 11172/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 917

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.n.c. Ristorante Pizzeria Castello di Felace Giovanni, Cascio Vincenzo e Cascio Germano di Bruino (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 918

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.r.l. Spedi di Gattinara (VC)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 919

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.a.s. C.G.M. Impianti di Pecoraro Massimo & C. di Torino (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 920

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Diving Services di Giannini Luca di Novi Ligure (AL)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 921

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società a responsabilità limitata “Scorpione” di Biella. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 62.971.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 62.971.000. Contributi: avvio L. 8.300.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 3.207.500 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 31 ottobre 2000, n. 922

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “Travaj di Sorba Giovanni” di Frinco (AT). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 10.000.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 10.000.000. Contributi: avvio L. 1.677.650 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 875.000 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 2 novembre 2000, n. 923

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.a.s. Fisco Consulting di Moriondo T.se (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 2 novembre 2000, n. 924

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.n.c. Dapa di Bacchini Dario e Piazza Patrizia di Feletto Canavese (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 2 novembre 2000, n. 925

L.R. 28/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Bottero Ferdinando di Mondovì (CN)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 7 novembre 2000, n. 929

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “Berra Annagnese” di Biella. Finanziamento investimenti: quota regionale L. 15.850.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 15.850.000. Contributi: avvio L. 3.325.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 510.000 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 7 novembre 2000, n. 930

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Società a responsabilità limitata “Australian” di Collegno (TO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 66.500.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 66.500.000. Contributi: avvio L. 25.000.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 7.000.000 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 7 novembre 2000, n. 931

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4. Impresa individuale “Albaottone” di Neboli Emanuele di Alba (CN). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 75.404.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 75.404.000. Contributi: avvio L. 10.988.255 (cap. 11172/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 9 novembre 2000, n. 933

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “Camminando di Sottemano Enrica” di Condove (TO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 43.350.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 43.350.000. Contributi: avvio L. 2.400.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 1.200.000 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 9 novembre 2000, n. 935

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “La Gelateria di Faoro Maria Claudia” di Prato Sesia (NO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 100.000.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 100.000.000. Contributi: avvio L. 25.000.000 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 1.350.000 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 9 novembre 2000, n. 936

Ammissione ai benefici della L.R. 28/93, modificata ed integrata dalla L.R. 22/97. Artt. 3-4-8. Impresa individuale “Bellodi Stefano” di Vinovo (TO). Finanziamento investimenti: quota regionale L. 60.000.000; autorizzazione a Finpiemonte ad erogare L. 60.000.000. Contributi: avvio L. 20.635.235 (cap. 11172/2000); assistenza tecnica L. 938.620 (cap. 11173/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 10 novembre 2000, n. 939

L.R. 38/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.a.s. Componet di Camatari Samuele e C. di Grugliasco (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 15 novembre 2000, n. 947

L.R. 38/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.r.l. T.M.D. di Leinì (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 15 novembre 2000, n. 955

L.R. 38/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.a.s. Ismac di Isoldi Nicola & C. di Beinasco (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 20 novembre 2000, n. 960

L.R. 38/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dalla S.r.l. Dai Mon di Vinovo (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 15.10
D.D. 20 novembre 2000, n. 961

L.R. 38/93 modificata ed integrata dalla L.R. 22/97 - Reiezione della domanda presentata dall’Impresa Individuale Podetti Manuel di Saluzzo (CN)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Rosa Corradin



Codice 16.3
D.D. 12 settembre 2000, n. 151

Reg. Cee 2081/93 - ob. 2 - DOCUP 1994/96. Affidamento del servizio di valutazione delle azioni cofinanziate del FESR e dal Fse. Liquidazione 4º acconto alla Società Ecoter S.r.l.. Reimpegno della spesa di L. 104.755.2000

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.3
D.D. 22 settembre 2000, n. 164

Assegnazione a Finpiemonte S.p.A. della somma di L. 10.000.000.000 per gli adempimenti di cui alla L.R. 1/12/86 n. 56 “Interventi regionali per la promozione e la diffusione dell’innovazione tecnologica nel sistema delle imprese minori”

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.2
D.D. 25 settembre 2000, n. 166

L.R. n. 9/1980. A.I.A. di Bra. Revoca contributo di L. 300.000.000 (cap. 5025/90) per acquisizione terreni e realizzazione oo.uu. impegnato con D.G.R. n. 104-3188 del 28.12.1990

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.2
D.D. 25 settembre 2000, n. 167

L.R. 9/80. A.I.A. di S. Salvatore Monferrato. Revoca contributo di L. 754.160.000 (cap. 26660/94) per acquisizione terreni impegnato con D.G.R. n. 34-41200 del 30.11.1994

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.2
D.D. 25 settembre 2000, n. 168

L.R. 9/1980. Azienda Consortile per l’A.I.A. del Monregalese. A.I.A. di Camerana (CN). Revoca contributi di L. 150.000.000 (cap. 5025/90) e L. 108.752.000 (cap. 26660/92) per acquisizione aree, impegnati con D.G.R. n. 104-3188 del 28/12/1990 e con D.G.R. n. 141-20646 del 27/11/1992

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.4
D.D. 13 ottobre 2000, n. 180

Cava di argilla “Casanova” nel territorio del Comune di Carmagnola (TO), esercita dalla Ditta F.lli Giustetto S.r.l.. Istanza di autorizzazione in sanatoria per scavi in deroga all’art. 104 del D.P.R. 9 aprile 1959, n. 128

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Art. 1 - La Ditta F.lli Giustetto S.r.l. è autorizzata, in sanatoria, a mantenere le distanze attualmente esistenti (comunque non inferiore a metri 10 dieci), dal ciglio superiore delle scarpate al bordo del basamento del traliccio n. 7, dell’elettrodotto ENEL n. 651, linea “Casanova-Valpone”, così come riportate e descritte nella documentazione tecnica ed elaborati grafici trasmessi al Settore regionale Pianificazione e Verifica Attività Estrattiva, con nota del 31.08.2000, alle seguenti condizioni:

a) il fosso di raccolta delle acque meteoriche, che corre al piede dei gradoni antistanti il traliccio citato dovrà essere idoneamente impermeabilizzato per tutta la sua lunghezza;

b) devono essere poste in opera sulla scarpata del primo e secondo gradone altre due canalette in elementi prefabbricati, in aggiunta a quella presente, per una migliore evacuazione delle acque meteoriche;

c) nella tavola 2 vengono evidenziati i riporti di materiale per la realizzazione dei gradoni ai piedi delle scarpate. Detti previsti gradoni devono essere costituiti da materiale inerte, tout-venant di cava, opportunamente sistemato e compattato in modo tale da prevenire fenomeni di instabilità;

d) l’inclinazione delle scarpate dei singoli gradoni, realizzati con il materiale di cui al precedente punto c), non deve superare i 30º sessagesimali;

e) il recupero ambientale, dovrà essere realizzato su tutto lo sviluppo delle scarpate circostanti il traliccio n. 7.

Art. 2 - La presente determinazione fa salvi i diritti dei terzi e la completa responsabilità della Ditta Giustetto S.r.l. in ordine ad ogni eventuale danno a personale o a cose, derivante dai lavori relativi alla presente autorizzazione.

Art. 3 - La presente determinazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare.

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso entro il termine di 60 (sessanta) giorni innanzi al Tribunale amministrativo regionale per il Piemonte.

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.4
D.D. 13 ottobre 2000, n. 181

Art. 10 L.R. 40 del 14 dicembre 1998. Progetto da sottoporre alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale relativo all’istanza della Ditta S.A.E.G. S.n.c. per l’apertura e il recupero ambientale di una cava di sabbia e ghiaia in località Breolungi del Comune di Mondovì (CN)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Art. 1. Per le motivazioni espresse in premessa, il progetto di cava in località Breolungi del Comune di Mondovì (CN), presentato ai sensi dell’articolo 10 L.R. 40/1998 dalla Società S.A.E.G. S.n.c. con sede in Via Langhe, 141 di Magliano Alpi (CN) deve essere sottoposto alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 L.R. 40/1998.

Art. 2. La presente determinazione verrà inviata ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/1998.

Art. 3. Avverso la presente determinazione, è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge 6 dicembre 1971 n. 1034 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971 n. 1199.

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.4
D.D. 19 ottobre 2000, n. 185

Art. 10 L.R. 40 del 14 dicembre 1998. Progetto da sottoporre alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale relativo all’istanza della Società Euroter S.r.l. per l’ampliamento di una cava di argilla in località Zerba del Comune di Pontestura (AL)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1. Per le motivazioni espresse in premessa, il progetto di cava in località Zerba del Comune di Pontestura (AL), presentato ai sensi dell’articolo 10 L.R. 40/1998 dalla Società Euroter S.r.l. con sede in Comune di Schiavon (VI) - Via S. Teresa n. 17, deve essere sottoposto alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 L.R. 40/1998.

2. La presente determinazione verrà inviata ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/1998.

3. Avverso la presente determinazione, è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge 6 dicembre 1971 n. 1034 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971 n. 1199.

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.4
D.D. 25 ottobre 2000, n. 188

Art. 10 l.r. 40 del 14 dicembre 1998. Progetto da non sottoporre alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale relativo all’istanza della Società Itac Costruzioni S.r.l. per l’ampliamento di una cava di sabbia e ghiaia in località Cascina Borio del Comune di Sezzadio (AL)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Art. 1. Per le motivazioni espresse in premessa, il progetto di cava in località Cascina Borio del Comune di Sezzadio (AL), presentato ai sensi dell’articolo 10 l.r. 40/1998 dalla Società Itac Costruzioni S.r.l. con sede in Tenuta Borio, 2 - Sezzadio (AL) non deve essere sottoposto alla fase di valutazione e giudizio di compatibilità ambientale ai sensi dell’art. 12 l.r. 40/1998.

2. L’eventuale progetto esecutivo, relativo all’istanza in oggetto, presentata ai sensi della l.r. 69/1978 e in area sottoposta a vincolo Ambientale D.lgs. 490/1999, nonchè in Fascia C del Piano stralcio, deve tenere conto necessariamente delle osservazioni emerse in sede di Conferenza di Servizi e sommariamente indicate in premessa.

3. La presente determinazione verrà inviata ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della L.R. 40/1998.

4. Avverso la presente determinazione, è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge 6 dicembre 1971 n. 1034 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971 n. 1199.

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.3
D.D. 26 ottobre 2000, n. 189

Reg. CEE 2081/93 - Ob. 2 - DOCUP 1997-99 - Misura 1.4 “Aiuti per le consulenze di PMI, artigianato e servizi alla produzione”. Presa d’atto del cambiamento della P.IVA e della ragione sociale

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.2
D.D. 2 novembre 2000, n. 195

L.R. 24/97. Determinazione Dirigenziale n. 156 del 30.11.1999. Consorzio CON.F.ITALIA. Provvedimenti

(omissis)

Il Direttore regionale
Vito Valsania



Codice 16.3
D.D. 8 novembre 2000, n. 197

Schema di convenzione concernente modifica della convenzione Regione Piemonte - Finpiemonte S.p.A. per la gestione del fondo di rotazione della sottomisura 1.5b “Prestiti partecipativi” - DOCUP 1997-1999, Reg. CEE 2081/93, ob. 2

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Per le considerazioni in premessa illustrate e in applicazione del DOCUP 97-99 della Regione Piemonte redatto in attuazione del Reg. CEE 2081/93 ob. 2, sottomisura 1.5b, denominata “Prestiti partecipativi” di approvare lo schema di convenzione (che fa parte integrante della presente determinazione come allegato A) concernente la modifica dell’art. 8, primo capoverso, della convenzione che regola i rapporti fra la Regione Piemonte e la Finpiemonte S.p.A. (Rep. n. 2043, registr. addì 15.9.1999 al n. 3856, Serie 3A), alla cui stipula il Direttore Regionale all’Industria è stato autorizzato con la D.G.R. citata in premessa.

Il Direttore regionale
Vito Valsania




Codice 19.5
D.D. 20 settembre 2000, n. 108

Esposizione della Carta Tecnica Regionale a colori della Valle di Susa alla 4º Conferenza Nazionale ASITA (Genova 3-6 ottobre 2000). Spesa L. 11.040.000. Cap. 15070/2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Sebastiano Rao



Codice 19.5
D.D. 20 settembre 2000, n. 109

Prodotti cartografici ottenuti dalla Carta Tecnica Regionale Numerica della Valle di Susa e prototipi alla scala 1/50.000. Affidamento della prestazione alla ditta Selca (FI). Spesa L. 50.015.988. Cap. 23770/2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Sebastiano Rao



Codice 19.5
D.D. 21 settembre 2000, n. 110

Acquisizione, ai sensi dell’articolo 9, comma 4, lettera c), DLGS 358/92, di ortoimmagini digitali sulla Provincia di Torino. pesa L. 491.778.000. Cap. 23770/2000

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

 . Di procedere alla trattativa privata con la Compagnia Generale Ripreseaeree di Parma, per l’acquisto della Licenza d’uso delle ortoimmagini digitali sulla Provincia di Torino, di cui al Programma IT2000, per l’importo di L. 409.815.000, oltre IVA, ai sensi dell’art. 9, comma 4, lettera c), del Dlgs 24 luglio 1992, nº 358, in quanto, per i motivi addotti in narrativa, la fornitura può essere affidata unicamente ad un fornitore determinato;

 . di riconoscere alla ditta, secondo le indicazioni riportate in narrativa, per garantire la congruenza delle produzioni cartografiche della Regione e degli enti ad essa collegati e come corrispettivo per la fornitura dei prodotti accessori indicati nello Schema di Convenzione (nº 2 serie dei fotogrammi a colori della ripresa aerea alla scala 1/40.000 da cui le ortoimmagini sono ricavate, tripla testata di georefereazione dei files raster, nei sistemi Gauss-Boaga/Roma40, UTM/ED50, UTM/WGS84, nº 3 sub-licenze e modello altimetrico digitale regionale localmente revisionale), la comproprietà del modello altimetrico digitale regionale, tenendo conto della particolare modalità di fornitura indiretta alla Regione di tali prodotti accessori, prevista in coda alla premessa della Convenzione, quanto altri enti acquistino autonomamente licenze per il loro territorio di competenza;

 . di approvare pertanto, procedendo personalmente alla relativa stipula, lo schema di Convenzione per la concessione della licenza d’uso delle ortoimmagini digitali e i suoi allegati (Allegato 1 - Programma IT2000, Allegato 2 - Convenzione di Sub-licenza), che costituiscono parte integrante del presente provvedimento;

 . di impegnare l’importo complessivo per l’acquisto della Licenza d’Uso, di L. 491.778.000 (L. 409.815.000, più L. 81.963.000 di IVA al 20% sul capitolo 23770 del bilancio 2000, dove è presente l’accantonamento disposto con DGR nº 4-29378, del 21.02.2000 (A. 100204);

 . di redigere, effettuate con esito favorevole le verifiche previste dall’art. 3/Convenzione, il Certificato di Regolare Esecuzione della fornitura.

Il Dirigente responsabile
Sebastiano Rao



Codice 19.8
D.D. 27 settembre 2000, n. 112

Contributi in conto capitale ai Comuni, loro consorzi e Comunità Montane per la formazione degli strumenti urbanistici e per il funzionamento degli uffici intercomunali di piano. Erogazione dei saldi ai Comuni aventi titolo. Impegno di spesa di L. 18.123.880 (capitolo 26640/00)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Luisa Vicentini



Codice 19.8
D.D. 4 ottobre 2000, n. 130

Art. 7, comma 3 bis, della L. 35/95. Erogazione di contributi integrativi ai Comuni alluvionati di cui ai D.P.C.M. 26 e 29 novembre 1994. Impegno di spesa di L. 50.811.250 (capitolo 15083/00)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Luisa Vicentini



Codice 19.5
D.D. 9 ottobre 2000, n. 132

Supervisione tecnica per l’aggiornamento della Carta Tecnica Regionale Numerica e per operazioni cartografiche ad esso collegate. Affidamento di consulenza esterna. Spesa L. 40.000.000/ cap. 10870/2000

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

1) Di affidare al prof. Gabriele Garnero dell’Università di Torino, per i motivi addotti in narrativa, la consulenza in oggetto che prevede la redazione di norme tecniche e collaudi in corso d’opera per l’aggiornamento della Carta Tecnica Regionale Numerica e per operazioni cartografiche ad esso collegate, come indicato nel documento tecnico allegato (Allegato A), parte integrante della presente determinazione, prodotto dal gruppo misto di lavoro costituito per definire le condizioni di partecipazione della Regione Piemonte all’Accordo nazionale sul Sistema Cartografico di Riferimento;

2) di approvare, procedendo personalmente alla relativa stipula, l’allegato Contratto (Allegato B), predisposto per disciplinare la prestazione e anch’esso parte integrante della presente determinazione;

3) di far fronte alla spesa conseguente, di L. 40.000.000, di cui L. 31.422.825 come corrispettivo per la consulenza, L. 1.256.913 per rivalsa INPS (4% su imponibile), L. 653.595 per contributi CNPAIA (2% sul totale progressivo) e L. 6.666.667 per IVA (20% sul totale ottenuto), attingendola dal capitolo 10870 del bilancio 2000, dove è disponibile il relativo accantonamento (A 100809) predisposto con DGR nº 50-550, del 24.07.2000.

Il Dirigente responsabile
Sebastiano Rao



Codice 19.1
D.D. 9 ottobre 2000, n. 133

Affidamento di incarico per lo svolgimento di una specifica ricerca sui temi delle riforme urbanistiche. Spesa di Lire 30.000.000 (cap. 10870/00)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di incaricare la Sezione Piemonte Valle d’Aosta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica per lo svolgimento di una specifica ricerca sui temi delle riforme urbanistiche da inserirsi nelle attività relative all’avvio dell’attivazione dell’Osservatorio Regionale delle Trasformazioni Territoriali;

- di approvare l’allegata bozza di convenzione che regola i rapporti tra la Regione Piemonte e la Sezione Piemonte Valle d’Aosta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica per lo svolgimento dell’incarico secondo il programma di lavoro definito tra le parti e allegato al presente atto;

- di impegnare la cifra di L. 30.000.000 sul capitolo 10870 del bilancio di previsione per l’anno 2000;

- di pagare detta cifra secondo i tempi e le modalità indicate nella convenzione che regola il presente atto.

Il Dirigente responsabile
Mauro Giudice



Codice 19.5
D.D. 7 novembre 2000, n. 153

Prestazione di Servizi per il completamento della Carta Tecnica Regionale Numerica. Presa d’atto della Relazione sul Conto Finale, del Verbale di Collaudo Finale e del Saldo Lavori

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Sebastiano Rao



Codice 20.4
D.D. 5 ottobre 2000, n. 130

Manutenzione straordinaria su attrezzature del laboratorio geotecnico della Direzione Servizi Tecnici di Prevenzione. Fattura n. 71/2000 del 18/9/2000 di L. 480.000 della Ditta. Geom. Fernando Belladonna. Spesa L. 480.000 (cap. 10810/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Lorenzo Masoero



Codice 20.5
D.D. 16 ottobre 2000, n. 138

Legge 9.07.1908 n. 445 e sue successive modificazioni ed integrazioni. Legge 2.02.1974 n. 64 - art. 2. Lavori di restauro e risanamento di edificio residenziale in via Principe Amedeo, n. 8. Istanza della Signora Gianoglio Elia. Comune di Montaldo Scarampi (AT)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Lorenzo Masoero



Codice 20.5
D.D. 16 ottobre 2000, n. 139

Legge 9.07.1908 n. 445 e sue successive modificazioni ed integrazioni. Legge 2.02.1974 n. 64 - art. 2. Lavori di completamento fabbricato ad uso civile abitazione con recupero di locali ex rurali ad uso residenziale, siti in Via G.B. Binello n. 87. Istanza della Signora Clara Marchetti. Comune di Montaldo Scarampi (AT)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Lorenzo Masoero



Codice 20.1
D.D. 23 ottobre 2000, n. 141

Autorizzazione al Comune di Pinerolo, ai sensi dell’art. 18 della legge 64/1974, per la realizzazione “Nuovo Centro Congressi”

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Andrea Lazzari



Codice 21.5
D.D. 10 luglio 2000, n. 282

Regolamento CEE 2081/93. Obiettivo 5b. Progetti ammessi a contributo con D.G.R. 125-22369, del 3 settembre 1997. Misura II3 e Misura IV tip. C. Fondi perenti. Reimpegno e liquidazione di L. 133.156.288 cap. 27190 del Bilancio di previsione 2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 12 settembre 2000, n. 378

L.R. 28/12/1978, n. 84 e L.R. 5/8/1978, n. 33. Autorizzazione al Geom. Renato Rosa, progettista del Collegio Internazionale della Consolata per le Missioni Estere alla costruzione di una vasca interrata ed annesso vano tecnico per impianto antincendio della Certosa di Pesio, nel Comune di Chiusa Pesio, in località San Bartolomeo, all’interno del Parco naturale Alta Valle Pesio

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 12 settembre 2000, n. 379

L.R. 3 aprile 1995, n. 47 “Norme per la tutela dei biotopi”. Impegno e liquidazione della somma di L. 712.020.000 (Cap. 26935/2000)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di ritenere ammissibili ai finanziamenti i progetti descritti in premessa, di impegnare e di liquidare, per la loro realizzazione, la somma complessiva di L. 712.020.000, disponibile sul capitolo 26935/2000, così ripartita:

- L. 17.000.000 a favore dell’Ente di Gestione del Parco dei Laghi di Avigliana, per la realizzazione del progetto “Monitoraggio idrobiologico sui laghi per l’individuazione di interventi di miglioramento ambientale e di prelievo differenziato”;

- L. 79.920.000, a favore dell’Ente di gestione del Parco naturale delle Lame del Sesia e delle Riserve naturali speciali dell’Isolone di Oldenico, della Garzaia di Villarboit, della Palude di Casalbeltrame e della Garzaia di Carisio per la realizzazione del progetto “Ripristino del sistema delle lanche, progetto pilota”;

- L. 56.600.000 a favore dell’Ente di Gestione del Parco naturale Capanne di Marcarolo per la realizzazione del “Progetto fauna - I anno”;

- L. 50.000.000 a favore dell’Ente di Gestione del Parco naturale della Valle del Ticino, per la copertura delle spese relative al primo anno del progetto “Interventi urgenti di salvaguardia per Pelobates fuscus insubricus”;

- L. 15.000.000 a favore dell’Ente di Gestione del Parco naturale della Valle del Ticino, per la continuazione del progetto “Progetto testuggine palustre”;

- L. 18.000.000 a favore dell’Ente di Gestione del Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro, per la realizzazione del progetto “Progetto cartografia naturalistica”;

- L. 5.500.000 a favore dell’Ente di Gestione del Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro, per la realizzazione del progetto “Progetto Quadrati permanenti”;

- L. 10.000.000 a favore dell’Ente di Gestione della Riserva orientata delle Baragge, della Riserva naturale speciale della Bessa e dell’Area attrezzata Brich di Zumaglia e Mont Prevè per la realizzazione del progetto “Stazione di ambientamento per rapaci notturni”

- L. 460.000.000 a favore dell’Ente di Gestione del Parco del Po - tratto vercellese alessandrino, per la realizzazione del progetto “Interventi sul sito Palude di S. Genuario”;

- di provvedere a verificare il buon esito dei finanziamenti mediante la richiesta, ai soggetti beneficiati, di documentazione inerente lo stato di attuazione degli interventi, la sua conformità al progetto finanziato e le spese sostenute;

- di garantire, facendo fronte con le disponibilità dei successivi esercizi finanziari, la copertura finanziaria per la continuazione dei progetti di durata pluriennale, previa verifica dei risultati ottenuti.

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 12 settembre 2000, n. 380

Attività del Centro di documentazione e ricerca sulle aree protette. Affidamento incarico per la schedatura di immagini. Impegno della somma di L. 32.400.000 (cap. 15650/00)

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di affidare, per le motivazioni espresse in premessa, alla ditta Codess Cultura S.c. a r.l. - Via Tiziano, 3 - 10126 Torino l’incarico per la schedatura di immagini dell’archivio del Centro di documentazione e ricerca sulle Aree protette, per un ammontare di L. 32.400.000 (o.f.i.);

di impegnare a tal fine la somma di L. 32.400.000 (o.f.i.) sul capitolo 15650 del bilancio di previsione della spesa per l’anno 2000, nell’ambito della somma complessiva di L. 350.000.000, accantonata ed assegnata con Deliberazione della Giunta Regionale n. 41-29313, del 7 febbraio 2000, alla Direzione Turismo, Sport, Parchi (100146/A);

di procedere alla stipulazione del contratto a mezzo corrispondenza secondo gli usi del commercio ai sensi dell’art. 33, lettera d), della legge regionale 23 gennaio 1984, n. 8.

La liquidazione avverrà a seguito di presentazione di fattura, debitamente vistata per regolarità dal Dirigente del Settore Pianificazione Aree protette.

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 12 settembre 2000, n. 381

Legge Regionale 30 maggio 1980, n. 69, “Tutela del patrimonio speleologico della Regione Piemonte”. Impegno e liquidazione della somma di L. 150.000.000 (Cap. 27020/00) alla Associazione Gruppi Speleologici Piemontesi per l’attuazione del programma di attività 2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 382

Attività del Centro di documentazione e ricerca sulle aree protette. Determinazione n. 250 del 22 giugno 1999. Liquidazione della somma (Cap. 15650/99) a favore del Signor Roberto Borra

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 383

L.R. 16 maggio 1980, n. 46. Autorizzazione ai Sigg. Sottile Giuseppe, Orlando Crocifissa, Sottile Roberto e Pellerito Gessica, alle opere di ristrutturazione con cambio di destinazione d’uso del sottotetto del fabbricato sito in via Grignetto, 35, nel Comune di Avigliana, all’interno del Parco Naturale dei Laghi di Avigliana

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 384

Legge regionale 14 giugno 1993, n. 29. Autorizzazione al Sig. Nigro Antonio, Sindaco del Comune di Vidracco (TO), alla realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica della Torre Cives, all’interno della Riserva naturale Speciale dei Monti Pelati e Torre Cives

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 385

Legge regionale 14 novembre 1991, n. 55. Autorizzazione ai Sigg. Mandelli Piero e Sargian Carla Maria alla ristrutturazione di un fabbricato nel Comune di Baldissero Torinese, Strada Moncanino, 7, all’interno del Parco naturale della Collina di Superga

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 386

Legge regionale 1 giugno 1993, n. 16. Autorizzazione alla Sig.ra Scaltritti Franca alla formazione di tratto di recinzione del Campeggio Lago Maggiore in Comune di Dormelletto, all’interno della Riserva naturale Speciale dei Canneti di Dormelletto

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 387

L.R. 14 novembre 1991, n. 55. Autorizzazione alla Sig.ra Dell’Antonio Patrizia, alla ristrutturazione con ampliamento di un fabbricato nel Comune di Baldissero Torinese, Via dei Colli 7/1, all’interno del Parco naturale della Collina di Superga

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 13 settembre 2000, n. 388

L.R. 28 dicembre 1978, n. 84 e L.R. 7 settembre 1987, n. 48. Autorizzazione al Sig. Chiesa Anselmo, alla realizzazione di lavori di modifica esterna del fabbricato sito nel Comune di Chiusa Pesio, in località Villaggio d’Ardua, Fg. 60, mappale n. 28, all’interno del Parco naturale Alta Valle Pesio

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 18 settembre 2000, n. 392

Realizzazione di espositori per riviste e per materiale promozionale da disporre presso gli uffici degli Enti delle Aree protette regionali. Impegno e liquidazione della somma di L. 9.900.000 (Cap. 15650/2000), quale rimborso all’Ente di gestione del Parco naturale delle Alpi Marittime, per le spese di realizzazione di un primo gruppo di 60 espositori

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 21 settembre 2000, n. 402

Spese per le collaborazioni necessarie alla redazione dei numeri 93, 98, 99 e del numero speciale “Parchi e Bici” della Rivista “Piemonte Parchi”. Impegno e liquidazione parcelle. Spesa di Lire 3.474.013 (cap. 15650/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 settembre 2000, n. 405

Spese per le collaborazioni necessarie alla redazione dei numeri 97, 98, 99 della Rivista “Piemonte Parchi”. Impegno e liquidazione parcelle. Spesa di Lire 770.000 (Cap. 15650/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 settembre 2000, n. 406

Affidamento incarico per la realizzazione degli indici della Rivista Piemonte Parchi. Impegno e liquidazione della somma di Lire 7.920.000 (Cap. 15650/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 26 settembre 2000, n. 415

Organizzazione e gestione di Educational per insegnanti nelle Aree protette regionali in occasione delle iniziative di turismo scolastico organizzate in collaborazione con le Ferrovie dello Stato. Impegno della somma di L. 5.409.600 (Capitolo 15650/2000) ed approvazione dello schema di Convenzione tra la Regione Piemonte e la Società Percorsi D.O.C. S.n.c.

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 26 settembre 2000, n. 417

Legge 2 maggio 1990, n. 104. Valutazione delle proposte di intervento, impegno ed erogazione della somma di Lire 88.124.657 disponibile sul Capitolo 27201/2000 (A. 100800) a favore del Comune di Usseaux (TO)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 26 settembre 2000, n. 419

Adesione alla Associazione Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve naturali. Impegno di spesa di L. 10.000.000 (Cap. 10940/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.6
D.D. 26 settembre 2000, n. 420

Assegnazione di fondi all’Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve naturali del Lago Maggiore per l’organizzazione di un corso di formazione per i dipendenti degli Enti di Gestione delle Aree Protette regionali. Impegno e liquidazione della somma di L. 37.440.000= sul cap. 15180/00 (n. acc. 100142) del bilancio regionale di previsione

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Assandri



Codice 21.4
D.D. 27 settembre 2000, n. 421

Comitato organizzatore dell’International Roller Marathon 2000. Impegno di Lire 100.000.000 sul cap. 14600/2000 accantonamento n. 100132 del 7.2.2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Alfonso Facco



Codice 21.4
D.D. 4 ottobre 2000, n. 437

Realizzazione catalogo “sciare in Piemonte”. Impegno e liquidazione di Lire 45.092.720 sul cap. 14620/2000 ed affidamento incarico all’Agenzia Regionale per la Promozione Turistica del Piemonte

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Alfonso Facco



Codice 21.1
D.D. 10 ottobre 2000, n. 441

Acquisizione supporti fotografici e servizi accessori alla fototeca. Spesa di L. 137.739.600.= cap. 14600/2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Alba Giglio



Codice 21.6
D.D. 11 ottobre 2000, n. 442

Autorizzazione alla copertura di un posto part-time a tempo determinato a favore dell’Ente di Gestione del Parco Fluviale del Po e dell’Orba - Tratto Vercellese - Alessandrino. Artt. 3 e 17 D.lgs. 29/93 e s.m.i. - Art. 22 l.r. 51/97

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Assandri



Codice 21.6
D.D. 11 ottobre 2000, n. 443

Autorizzazione alla parziale modifica di destinazione della somma assegnata all’Ente di Gestione del Parco fluviale del Po tratto Vercellese - Alessandrino con determinazione dirigenziale n. 22 del 22.10.1997

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Assandri



Codice 21.6
D.D. 11 ottobre 2000, n. 448

Autorizzazione al parziale svincolo di destinazione delle somme assegnate all’Ente di Gestione del Parco Naturale Laghi di Avigliana con determinazione dirigenziale n. 488 del 23.11.98 e n. 472 del 14.10.99

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Assandri



Codice 21.6
D.D. 11 ottobre 2000, n. 449

Autorizzazione allo svincolo di destinazione delle somme assegnate all’Ente di Gestione del Parco del Po tratto VC/AL con determinazione dirigenziale n. 502 del 25.11.1998

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Assandri



Codice 21.6
D.D. 11 ottobre 2000, n. 451

Autorizzazione alla parziale modifica di destinazione della somma assegnata all’Ente di Gestione dei Parchi e Riserve Naturali Cuneesi con determinazione dirigenziale n. 345 del 21.07.1999

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Assandri



Codice 21.5
D.D. 17 ottobre 2000, n. 460

LL. RR. 14/03/1995, n. 31 e 17/08/1998, n. 23 “Istituzione di Ecomusei del Piemonte”. Approvazione dello schema di Convenzione tra la Regione Piemonte e l’I.R.E.S., per la costituzione di una struttura funzionale che svolga attività di back office a supporto della politica regionale in materia di Ecomusei. Impegno di spesa di L. 300.000.000 (cap. 26865/00)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 17 ottobre 2000, n. 461

Approvazione dello schema di Convenzione tra la Regione Piemonte e la Provincia di Biella per la gestione dell’"Ecomuseo del Biellese"

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.4
D.D. 17 ottobre 2000, n. 462

D.G.R. 41-29313 del 7.2.2000 - Affidamento alla F.I.D.A.L. organizzazione cerimonia di consegna delle borse di studio Primo Nebiolo - Spesa Lire 15.000.000= cap. 14620/2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Alfonso Facco



Codice 21.1
D.D. 17 ottobre 2000, n. 463

Modifica determinazione n. 654 del 21.12.1999. Impegno n. 368104 cap. 14600/99

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Alba Giglio



Codice 21.7
D.D. 20 ottobre 2000, n. 470

L.R. n. 25/94 - Accordo al Comune di Bagnolo Piemonte del permesso di ricerca per Acque Minerali “Sorgente Barmassa” in Comune di Bagnolo Piemonte

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Tommaso Turinetti



Codice 21.7
D.D. 20 ottobre 2000, n. 471

L.R. 25/94 - Accordo alla Società Fonti Feja S.p.A. del permesso di ricerca per acque minerali “Feja - S. Anna”, in territorio del Comune di Castelletto d’Orba (AL)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Tommaso Turinetti



Codice 21.5
D.D. 20 ottobre 2000, n. 475

Programma operativo Interreg II Mediterraneo Occidentale - Progetto “Pan - Itinerari dei Parchi naturali e culturali”. Liquidazione spese missioni - L. 746.466 Capitolo 15072/99

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 20 ottobre 2000, n. 476

Approvazione dello schema di convenzione tra la Regione Piemonte e il Comune di Celle di Macra (CN) per la gestione dell’"Ecomuseo dell’Alta Valle Maira"

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21
D.D. 23 ottobre 2000, n. 482

Determinazioni a seguito dell’applicazione del protocollo d’intesa recepito con D.G.R. n. 50-27139 del 24.5.1999

(omissis)

Il Direttore regionale
Luigi Momo



Codice 21
D.D. 23 ottobre 2000, n. 483

Determinazioni a seguito dell’applicazione del protocollo d’intesa recepito con D.G.R. n. 50-27139 del 24.05.1999

(omissis)

Il Direttore regionale
Luigi Momo



Codice 21.1
D.D. 23 ottobre 2000, n. 487

Determinazione n. 305 del 17.07.2000. Rettifica e annullamento contributo

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

- Di rettificare, per i motivi espressi in premessa, la determinazione n. 305 del 17.07.2000, per quanto riguarda il nominativo del seguente beneficiario: Amministrazione Provinciale di Vercelli e di annullare il relativo contributo di L. 150.000.000;

- di provvedere, contestualmente, alla rettifica della somma complessiva da liquidare da L. 1.005.000.000 a L. 855.000.000, già impegnata con il citato provvedimento (impegno n. 3560 del 7.08.2000) sul cap. 14720/2000.

Il Dirigente responsabile
Alba Giglio



Codice 21.6
D.D. 23 ottobre 2000, n. 497

Liquidazione della somma di L. 85.000.000.= sul capitolo 26860/00 (imp. n. 1359) all’Ente di Gestione del Parco Naturale del Gran Bosco di Salbetrand relativa ai fondi di investimento per l’anno 2000

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Assandri



Codice 21.6
D.D. 23 ottobre 2000, n. 499

Autorizzazione al parziale svincolo di destinazione della somma assegnata all’Ente di Gestione del Parco del Po tratto Torinese con determinazione dirigenziale n. 345 del 21.07.1999

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Assandri



Codice 21.5
D.D. 23 ottobre 2000, n. 501

Rettifica della determinazione dirigenziale n. 353 del 3 agosto 2000 e conseguente riduzione dell’impegno n. 3671 di Lire 350.000.000 (Cap. 26865/2000)

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 503

L.R. 14 novembre 1991, n. 55. Autorizzazione al Sig. Trinelli Avv. Edgardo alla realizzazione di un intervento di risanamento conservativo di un fabbricato nel Comune di Baldissero Torinese, Strada Moncanino, 6, all’interno del Parco Naturale della Collina di Superga

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 504

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig. Valentino Pietro per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Caselle Torinese (TO), Via Oltresture n. 9, all’interno del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 506

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig.ra Mendola Rosalia per la realizzazione di opere eseguite nel Comune di Venaria Reale (TO), viale C. Emanuele II n. 18/2, all’interno del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 507

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig. Pinto Matteo la realizzazione di opere eseguite nel Comune di Venaria Reale (TO), Viale C. Emanuele II n. 18/2, all’intero del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 508

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria dei Sig.ri Saccinto Gaetano e Minerva Lucia Immacolata, la realizzazione di opere eseguite nel Comune di Venaria Reale (TO), Viale Carlo Emanuele n. 18/2, all’interno del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 509

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig.ra Raccis Silvia per la realizzazione di opere eseguite nel Comune di Venaria Reale (TO), viale C. Emanuele II n. 18/2, all’interno del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 510

Legge regionale 7 giugno 1993, n. 29. Autorizzazione ai Sig.ri Rosso Teresio e Steffenina Maria Maddalena alla costruzione di un fabbricato destinato a ricovero attrezzi nel Comune di Vidracco (TO), all’interno della Riserva naturale speciale dei Monti Pelati e Torre Cives

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 511

L. R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria del Sig. Saraiba Vincenzo, per la realizzazione di opere eseguite nel Comune di Ciriè (TO), Località Vastalla n. 18, all’interno del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di esprimere, ai sensi dell’articolo 32 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni, in ordine all’istanza presentata dal Sig. Saraiba Vincenzo, ai fini della sanatoria per la trasformazione di parte di locale al piano terreno in locali adibiti ad autorimessa, la realizzazione di un locale sottotetto adibito a deposito, di un terrazzo e balconi in edificio residenziale esistente e per la realizzazione di tettoie adibite a ricovero attrezzature e materiali edili, nel Comune di Ciriè (TO), Loc. Vastalla n. 18, all’interno della Zona di pre-Parco del Parco Regionale La Mandria, i seguenti pareri:

favorevole per la realizzazione dei locali adibiti ad autorimessa al piano terreno del locale al piano sottotetto, del terrazzo e dei balconi, come da rilievo allegato all’istanza;

non favorevole per la realizzazione di tettoie adibite a ricovero attrezzature e materiali edili, come risultano dal rilievo allegato all’istanza.

Avverso la presente determinazione è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio entro 60 giorni dalla data di avvenuta notificazione secondo le modalità di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199.

E’ fatta salva ogni altra autorizzazione prevista per legge.

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 512

L. R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria del Sig. Palladino Claudio per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Robassomero (TO), Via Torino n. 41, all’interno del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di esprimere, ai sensi dell’articolo 32 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni, parere non favorevole in ordine all’istanza presentata dal Sig. Palladino Claudio, ai fini della sanatoria edilizia per la realizzazione di un basso fabbricato adibito a deposito attrezzi, nel Comune di Robassomero (TO), Via Torino n. 41, all’interno della Zona di Pre-Parco del Parco Regionale La Mandria;

Avverso la presente determinazione è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio entro 60 giorni dalla data di avvenuta notificazione secondo le modalità di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199.

E’ fatta salva ogni altra autorizzazione prevista per legge.

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 513

Legge regionale 17 aprile 1990, n. 28 e s.m.i.. Parere su istanza in concessione in sanatoria del Sig. Chimera Gaetano, per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Carignano (TO), Regione Garavella, all’interno del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po - Tratto torinese

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di esprimere, ai sensi dell’articolo 32 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni, parere non favorevole in ordine all’istanza presentata dal Sig. Chimera Gaetano, ai fini della sanatoria edilizia per la realizzazione di n. 9 fabbricati, parte a destinazione abitativa e parte a servizio di attività artigianale, alcuni dei quali costituiti da tettoie aperte, nel Comune di Carignano (TO), Regione Garavella, NCT Fg. 31, n. 44, all’interno del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po - Tratto torinese.

La presente determinazione sarà pubblicata sul B.U. della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto.

Avverso la presente determinazione è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio entro 60 giorni dalla data di avvenuta notificazione secondo le modalità di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 514

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig. Grilli Renato, in qualità di legale rappresentante della Società Immobiliare S. Silvio s.s. per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Fiano (TO), Rotta Roccolo n. 6, all’interno dell’Area Attrezzata del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di esprimere, parere favorevole, ai sensi dell’articolo 32 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni, in ordine all’istanza presentata dal Sig. Grilli Renato, in qualità di legale rappresentante della Società Immobiliare S. Silvio s.s., ai fini della sanatoria edilizia per la realizzazione di opere di ampliamento e di modifiche di facciata in fabbricato di civile abitazione, nel Comune di Fiano (TO), Rotta Roccolo n. 6, all’interno dell’Area Attrezzata del Parco Regionale La Mandria;

E’ fatta salva ogni altra autorizzazione prevista per legge.

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 515

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Soc. Immobiliare Capricorno per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Fiano (TO), Rotta Magnabacco n. 6, all’interno del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di esprimere, ai sensi dell’articolo 32 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni, in ordine all’istanza presentata dalla Soc. Capricorno, ai fini della sanatoria edilizia per l’ampliamento del piano seminterrato, la realizzazione di varianti di facciata, la modifica della copertura, la chiusura di un terrazzo in edificio di civile abitazione e per la costruzione di un basso fabbricato adibito a deposito attrezzi, nel Comune di Fiano (TO), Rotta Magnabacco, n. 6, all’interno dell’Area attrezzata del Parco Regionale La Mandria, i seguenti pareri:

favorevole per l’ampliamento del piano seminterrato, la realizzazione di varianti di facciata, la modifica della copertura, la chiusura di un terrazzo in edificio di civile abitazione, come da rinnovo allegato all’istanza;

non favorevole per la costruzione di un basso fabbricato adibito a deposito attrezzi.

E’ fatta salva ogni altra autorizzazione prevista per legge.

Avverso la presente determinazione è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio entro 60 giorni dalla data di avvenuta notificazione secondo le modalità di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 516

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria dei Sig.ri Giacotto Angelo e Giacotto Nicolina per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Fiano (TO), Rotta Magnabacco n. 4/15, all’interno del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di esprimere, parere favorevole, ai sensi dell’articolo 32 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni, in ordine all’istanza presentata dai Sig.ri Giacotto Angelo e Giacotto Nicolina, ai fini della sanatoria edilizia per il cambio di destinazione d’uso del sottotetto con apertura di tre finestre, la realizzazione di modifiche interne e di facciata in edificio di civile abitazione, nel Comune di Fiano (TO), Rotta Magnabacco, n. 4/15, all’interno dell’Area attrezzata del Parco Regionale La Mandria;

E’ fatta salva ogni altra autorizzazione prevista per legge.

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 25 ottobre 2000, n. 517

L.R. 21 agosto 1978, n. 54. Parere su istanza di concessione in sanatoria della Sig. Rizzi Gian Piero, in qualità di legale rappresentante della Ditta Delta s.s. per la realizzazione di opere edilizie nel Comune di Fiano (TO), Rotta Golf, all’interno del Parco Regionale La Mandria

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

Di esprimere parere favorevole, ai sensi dell’articolo 32 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e successive modifiche ed integrazioni, in ordine all’istanza presentata dal Sig. Rizzi Gian Piero, in qualità di legale rappresentante della ditta Delta s.s., per la realizzazione di modifiche di facciata ed interne e per la chiusura su tre lati di un terrazzo coperto, limitatamente alla superficie utile massima di ampliamento consentita di 25 mq, in edificio di civile abitazione, nel Comune di Fiano (TO), Rotta Golf, su terreno distinto al N.C.T. al Fg. 17, n. 151, all’interno dell’Area attrezzata del Parco Regionale La Mandria;

E’ fatta salva ogni altra autorizzazione prevista per legge.

Avverso la presente determinazione è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale competente per territorio entro 60 giorni dalla data di avvenuta notificazione secondo le modalità di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199.

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 27 ottobre 2000, n. 518

Legge regionale 14 novembre 1991, n. 55. Autorizzazione ai Sig.ri Enrico Aime e Tiziana Erba alla realizzazione di un intervento di ristrutturazione di un fabbricato nel Comune di Baldissero Torinese, Via dei Colli n. 11, all’interno del Parco naturale della Collina di Superga

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.5
D.D. 27 ottobre 2000, n. 519

Legge Regionale 7 giugno 1993, n. 23. Autorizzazione ai Sig.ri Ballesio Pierino, Ballesio Carlo e Ferrero Carla alla costruzione di strutture agricole nel Comune di San Francesco al Campo (TO), Strada Militare n. 9, all’interno della Riserva Naturale Orientata della Vauda

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Ermanno De Biaggi



Codice 21.6
D.D. 30 ottobre 2000, n. 521

Autorizzazione alla sostituzione di personale assente per prestazione del servizio militare. Artt. 3 e 17 d.lgs 29/92 - art. 22 l.r. 51/97

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Giovanni Assandri



Codice 21.2
D.D. 31 ottobre 2000, n. 527

Regolamento CE 2081/93 Asse 2 Turismo Misura 2.2 DOCUP 97-99 - Approvazione di perizia suppletiva e di variante - Istanza L.NI 3/98 Comune di S. Carlo Canavese

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aldo Migliore



Codice 21.2
D.D. 31 ottobre 2000, n. 528

Regolamento CE 2081/93 Obiettivo 5b Sottoprogramma IV Misura IV.2 - Approvazione di perizia suppletiva e di variante - Istanza CN 88/96 Comune di Limone Piemonte

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aldo Migliore



Codice 21.2
D.D. 2 novembre 2000, n. 529

Regolamento CE 2081/93 Asse 2 Turismo Misura 2.2 - DOCUP 97-99 - Approvazione di perizia suppletiva e di variante - Istanza VB 32/98 Comune di Ghiffa

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aldo Migliore



Codice 21.3
D.D. 3 novembre 2000, n. 531

Approvazione di un corso per animatori turistici organizzato dalla 9 a circoscrizione del Comune di Torino

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Gaudenzio De Paoli



Codice 21.3
D.D. 3 novembre 2000, n. 532

L.R. 29/9/1994 n. 41 art. 17 - Iscrizione nell’elenco regionale delle Scuole di Alpinismo e di Sci Alpinismo, della Scuola Italiana di Alpinismo, Sci Alpinismo Arrampicata denominata “Alpi Marittime”

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Gaudenzio De Paoli



Codice 21
D.D. 3 novembre 2000, n. 533

Determinazioni a seguito dell’applicazione del protocollo d’intesa recepito con D.G.R. n. 50-27139 del 24.5.1999

(omissis)

Il Direttore regionale
Luigi Momo



Codice 21
D.D. 6 novembre 2000, n. 535

Costituzione gruppo di lavoro integrato da una professionalità esterna di elevata qualificazione ed esperienza professionale per l’elaborazione di indicazioni operative inerenti alla creazione e allo sviluppo del “conto satellite” e del progetto “Piemonte 2006", nonchè di altri progetti di particolare importanza. Affidamento incarico di collaborazione a titolo gratuito alla professionalità che integra il gruppo

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

_ Di costituire un apposito gruppo di lavoro composto dal Direttore regionale al Turismo, Sport e Parchi che lo coordina, e dai Responsabili dei Settori 21.1, 21.2, 21.3 e 21.4, integrato da una professionalità esterna di elevata qualificazione ed esperienza professionale, la cui presenza consente di acquisire gli elementi e le conoscenze necessarie, sulla cui base il Direttore regionale e i Responsabili dei Settori suddetti assumeranno le opportune valutazioni al fine di elaborare indicazioni operative per il perseguimento di alcuni obiettivi fissati dall’organo politico, vale a dire la creazione e lo sviluppo del “conto satellite” del Turismo piemontese, anche ai fini della realizzazione dell’Osservatorio Turistico regionale, la realizzazione e l’implementazione del progetto “Piemonte 2006", l’elaborazione di progetti per un canale televisivo satellitare regionale, nonchè la realizzazione di altri progetti di particolare importanza;

_ di affidare al Sig. Pecchini Umberto, preso atto della disponibilità offerta e tenuto conto dell’esperienza professionale che emerge dal curriculum, un incarico di collaborazione coordinato e continuativo a titolo gratuito sino al 30/10/2001, avente ad oggetto lo studio e la definizione di linee guida metodologiche ed operative, per consentire al gruppo di lavoro di cui sopra, di acquisire gli elementi e le conoscenze necessarie a perseguire gli obiettivi fissati dall’organo politico;

 di autorizzare l’incaricato di cui sopra, ad effettuare eventuali missioni per conto della Direzione Regionale Turismo, Sport e Parchi, e di impegnare con una determinazione dirigenziale successiva sul cap. 10870 del bilancio di competenza per l’esercizio finanziario 2000 - acc. 100816 - che ne registra la disponibilità, la somma necessaria a far fronte al rimborso di tali spese di missioni, che devono essere documentate;

_ di consentire all’incaricato per lo svolgimento dei compiti, di utilizzare le risorse strumentali a disposizione della Direzione nonchè contattare direttamente il personale della Struttura ed acquisire, nei limiti consentiti dalla legge 241/90 concernente “Norme in materia di procedimento amm.vo e di diritto di accesso ai documenti amm.vi” e dalla legge 675/96 e s.m. e i. concernente “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”, copia della documentazione necessaria allo svolgimento dell’attività oggetto della collaborazione.

Il Direttore regionale
Luigi Momo



Codice 21.2
D.D. 10 novembre 2000, n. 548

Regolamento CE 2081/93 Asse 2 Turismo - Misura 2.2A - Approvazione di perizia di variante tecnica e suppletiva in corso d’opera - Istanza TO 27/98 - Comune di Orbassano

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aldo Migliore



Codice 21.2
D.D. 10 novembre 2000, n. 549

Regolamento CE 2081/93 Asse 2 Turismo - Misura 2.2 - Approvazione di perizia suppletiva e di variante in corso d’opera - Istanza VB 14/98 Comune di Anzola d’Ossola

(omissis)

Il Dirigente responsabile
Aldo Migliore



Codice 21.2
D.D. 10 gennaio 2001, n. 1

Legge Regionale 8.7.1999 n. 18 “Interventi regionali a sostegno dell’offerta turistica” “Programma annuale degli interventi 2000" - Approvazione della graduatoria e concessione dei contributi

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

- di approvare la graduatoria riportata nell’allegato A), parte integrante del presente atto, riferita ai progetti risultati idonei, finanziabili sulla base delle previsioni di cui al paragrafo 1.9 lett A) e B) del “Programma annuale degli interventi 2000" attuativo della L.R. 18/1999, secondo ordine decrescente di punteggio, con a fianco di ciascuno indicato la spesa ammissibile nonché l’importo complessivo del contributo concedibile;

- di approvare la graduatoria riportata nell’allegato B), parte integrante del presente atto, relativa ai progetti risultati idonei, finanziabili sulla base delle previsioni di cui al paragrafo 1.9 lett. C) e D) del “Programma 2000", secondo ordine decrescente di punteggio, con a fianco di ciascuno indicata la spesa ammissibile nonché l’importo complessivo del contributo concedibile;

- di approvare l’allegato C) del presente atto nel quale sono elencati i progetti presentati ai sensi del “Programma annuale degli interventi 2000" che sono stati valutati non idonei in quanto non hanno raggiunto il punteggio minimo di 24,5 punti, secondo quanto stabilito con D.G.R. n. 50-29540 dell’1.3.2000 di approvazione delle procedure di valutazione;

- di approvare l’allegato D) della presente determinazione nel quale sono indicati i progetti presentati ai sensi del “Programma annuale degli interventi 2000" che sono stati valutati ”non accettabili" sotto il profilo della correttezza formale o di merito e per i quali è indicata a fianco di ciascuno, sinteticamente, la motivazione dell’esclusione;

- di concedere i contributi ai soggetti beneficiari indicati negli allegati A) e B), parte integrante della presente determinazione, per le iniziative, per la spesa ammissibile e per i contributi a fianco di ciascuno indicato;

- di fissare per la realizzazione dei progetti oggetto dei finanziamenti i seguenti termini: entro il 30.4.2001 inizio dei lavori ed entro il 30.9.2003 la conclusione dei lavori nonché la rendicontazione documentata delle spese sostenute.

L’efficacia della concessione del contributo è subordinata all’accettazione dello stesso e all’impegno, da assumere da parte dei beneficiari mediante la sottoscrizione dell’apposito atto che verrà trasmesso a ciascuno di essi, a realizzare i lavori nei termini fissati con il presente atto nonché secondo le modalità stabilite dal “Programma annuale degli interventi 2000"; la mancata sottoscrizione nonché la trasmissione dell’atto di accettazione da parte del beneficiario, nel termine di 30 giorni dal suo ricevimento, comporta la revoca del contributo.

- di dare atto che la gestione finanziaria dei contributi concessi con la presente determinazione, secondo quanto previsto al paragrafo 2.1 del “Programma annuale degli interventi 2000", è demandata alla FINPIEMONTE SPA, presso la quale viene istituito, sulla base di quanto disposto all’art. 8 della L.R. 18/99, un apposito ”Fondo di riqualificazione dell’offerta turistica" finalizzato al sostengo degli interventi previsti dal citato “Programma 2000", utilizzando le risorse stanziate sul capitolo 25619 del Bilancio 2000 ed i fondi prenotati, con D.G.R. n. 99-1614 del 5.12.2000, sul medesimo capitolo del Bilancio pluriennale 2000-2002 per l’anno finanziario 2001.

Il Dirigente responsabile
Aldo Migliore

Allegato (Fare riferimento al file PDF)



Codice 22.6
D.D. 7 dicembre 2000, n. 740

Schemi domande autorizzazione all’esercizio ex art. 28 D.Lgs n. 22/97 e s.m.i.. Adeguamento D.D. n. 39 del 4.2.1999 e n. 409 del 10.9.1999 ai sensi D.G.R. n. 14-1234 del 6.11.2000

Vista la deliberazione n. 14-1234 del 6 novembre 2000 con la quale la Giunta Regionale ha definito i criteri di individuazione dell’idoneità del soggetto richiedente l’autorizzazione all’esercizio, ex articolo 28 del D.Lgs 5 febbraio 1997 n. 22 e s.m.i., delle operazioni di smaltimento e di recupero dei rifiuti;

visti i seguenti provvedimenti normativi:

- legge 31/12/1996, n. 675 “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”;

- legge 15/5/1997, n. 127 “Misure urgenti per lo snellimento dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo”;

- legge 16/6/1998, n. 191 “Modifiche ed integrazioni alle leggi 15/3/97, n, 59, e 15/5/97, n. 127, nonché norme in materia di formazione del personale dipendente e di lavoro a distanza nelle pubbliche amministrazioni. Disposizioni in materia di edilizia scolastica”;

- decreto del Presidente della Repubblica 20/10/1998, n. 403 “Regolamento di attuazione degli articoli 1, 2 e 3 della legge 15/5/1997, n. 127, in materia di semplificazione delle certificazioni amministrative”;

- decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 “Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio”;

vista la L.R. n. 51/1997, che, dando attuazione al decreto legislativo n. 29/1993, ha stabilito un nuovo e diverso riparto dei ruoli e delle competenze nell’ambito dell’Amministrazione regionale;

rilevata la necessità di adeguare gli schemi di domanda, adottati con le determinazioni dirigenziali n. 39 del 4 febbraio 1999 e n. 409 del 10 settembre 1999, relativi ai casi di competenza regionale alla luce delle deleghe di cui all’articolo 28 della legge regionale 13 aprile 1995, n. 59;

visto il D.Lgs n. 29/1993 e s.m.i.;

vista la legge regionale n. 51/1997;

il Dirigente Responsabile del Settore “Tecnologie di smaltimento e recupero” (22.6)

determina

- di approvare gli schemi contenuti negli Allegati 1 e 2 alla presente determinazione dirigenziale e uniti alla stessa per esserne parte integrante e sostanziale, da utilizzare al fine di presentare le domande di autorizzazione all’esercizio ex art. 28 del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n 22 e s.m.i. per i casi di competenza regionale alla luce delle deleghe di cui all’art. 28 legge regionale 13 aprile 1995 n. 59, in particolare in ordine a:

1) operazioni di eliminazione (incenerimento, trattamento chimico o stoccaggio a terra) di rifiuti già classificati tossici e nocivi, effettuate in impianti fissi;

2) impianti mobili di smaltimento o di recupero di rifiuti, di cui all’articolo 28, comma 7, del D.Lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 e s.m.i.

Gli schemi di domanda allegati alla presente D.D. adeguano gli schemi di cui alle D.D. n. 39 del 4 febbraio 1999 e n. 409 del 10 settembre 1999;

- di dare atto che gli schemi uniti alla presente determinazione devono essere utilizzati in sostituzione di quelli precedentemente approvati con D.D.. n. 39 del 4 febbraio 1999 e n. 409 del 10 settembre 1999 per le domande di autorizzazione all’esercizio di cui all’articolo 28 del D.Lgs. 22/1997 e s.m.i. presentate successivamente alla pubblicazione della D.G.R. 14-1234 del 6 novembre 2000 sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Il Dirigente responsabile
Alberto Buracco

Allegati










Codice S1.5
D.D. 30 novembre 2000, n. 1393

Assegnazione contributi a favore di Enti Locali per attività di Protezione Civile. Capitolo 10920/2000

(omissis)

IL DIRETTORE

(omissis)

determina

per le motivazioni illustrate in premessa

- di ammettere a contributo ai sensi delle LL.RR. 41/86 e 10/90, e dei Criteri per l’assegnazione disposti con D.G.R. n. 20 - 29510 dell 1 Marzo 2000, le domande presentate dai richiedenti di cui alle tabelle A e B allegate alla presente determinazione di cui sono parte integrante, per l’ammontare complessivo di L. 1.986.114.369 (o.f.i.);

- di non ammettere a contributo le domande presentate dai richiedenti di cui alla tabella A per le motivazioni a fianco di ciascuna indicate ovvero comunicate agli istanti con successiva nota del Settore Protezione Civile regionale;

- di assegnare ai beneficiari il contributo relativo da ripartire tra gli assi prioritari A, B e C ;

- di impegnare la somma di L. 1.459.974.369 (o.f.i.) sul capitolo 10920/2000 a favore dei suddetti beneficiari;

- di erogare il contributo agli stessi beneficiari elencati nella tabella A, secondo le modalità stabilite con con D.G.R. n. 20 - 29510 del 1 Marzo 2000;

- di demandare a successivi provvedimenti la definizione degli adempimenti necessari al soddisfacimento delle richieste, comunque ammissibili, presentate dagli Enti Locali e relativi all’asse prioritario D (Centri Intercomunali di Protezione Civile).

Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al TAR del Piemonte entro 60 giorni.

La presente determinazione verrà pubblicata per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell’art. 65 dello Statuto.

Il Dirigente responsabile
Estella Gatti

Allegato (Fare riferimento al file PDF)
















COMUNICATI

Comunicato della Commissione Consultiva per le Nomine

Riapertura termini per la presentazione di candidature

Richiamata integralmente la legge regionale 23 marzo 1995, n. 39;

Preso atto che occorre integrare la lista dei candidati di cui al comunicato pubblicato sul Bollettino Ufficiale n. 40 de 4 ottobre 2000 in quanto alla scadenza stabilita non sono pervenute le candidature previste per l’Organismo qui di seguito descritto;

Conferenza dei Servizi presso la Regione;

La Commissione consultiva per le Nomine ha deciso l’avvio della procedura.

(Per visionare la tabella fare riferimento al file pdf)

Il termine per la presentazione delle candidature da parte dei soggetti previsti dall’art. 9 della Legge regionale 23 marzo 1995, n. 39, è fissato in 30 giorni prima della data entro la quale le nomine devono essere effettuate.

Coloro che intendono presentare la propria candidatura, devono far pervenire al Presidente del Consiglio Regionale - (Via Alfieri 15 - 10121 Torino) entro il 1° febbraio 2001 apposita domanda corredata dal curriculum vitae, contenente, a pena di irricevibilità:

a) requisiti personali in riferimento alla carica da ricoprire;

b) titoli di studio e requisiti specifici;

c) attività lavorative ed esperienze svolte;

d) cariche elettive, e non ricoperte;

e) eventuali condanne penali o carichi pendenti.

Contestualmente alla candidatura devono altresì pervenire la preventiva accettazione alla nomina, la dichiarazione di inesistenza di eventuali incompatibilità o l’impegno a rimuoverle, di ineleggibilità, nonché la dichiarazione della non sussistenza di alcune delle condizioni comportanti decadenza previste dalla legge 18 gennaio 1992, n. 16 e successive modificazioni e integrazioni (norme in materia di elezioni e nomine presso le Regioni e gli Enti locali).

I moduli per la presentazione delle dichiarazioni sostitutive, sono a disposizione presso gli Uffici competenti.

Ai sensi dell’art. 2 L. n. 191/98 (modifiche ed integrazioni alla L. n. 127/97) la firma del candidato non è soggetta ad autenticazione qualora sia apposta in presenza dei competenti funzionari del Settore Segreteria dell’Ufficio di Presidenza e Organi Istituzionali Interni - Ufficio Nomine - tel. 011-5757-221 / 239 / 332

L’istanza contenente il modello di candidatura, qualora non autenticata, può anche essere inoltrata unitamente a copia fotostatica di un documento di identità del sottoscrittore ovvero inviata tramite fax al numero 011 - 5757-446, sempre accompagnata dalla copia fotostatica del documento di identità.

Si fa presente inoltre che i dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti, che non siano stati autorizzati dall’Amministrazione di appartenenza (art. 58 D.lgs. 29/93 e modifiche apportate dal D.lgs. 80/98).

Si sottolinea che ai sensi dell’articolo 26 della Legge n. 15/68 le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti falsi sono puniti ai sensi del codice penale.

Ai sensi dell’art. 10 della Legge n. 675 del 1996, i dati personali relativi ai nominati verranno inseriti, per lo svolgimento delle funzioni istituzionali, nella banca dati operante presso la Commissione consultiva per le nomine del Consiglio regionale del Piemonte.

Il Presidente della Commissione Nomine
Roberto Cota



Comunicato della Commissione Consultiva per le Nomine

Integrazione dell’elenco delle nomine, designazioni, proposte di nomina e conferme da effettuarsi nel primo semestre 2001 da parte del Consiglio Regionale

In applicazione della Legge Regionale 23 marzo 1995, n. 39, recante “Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati”, che si richiama integralmente anche nelle sue modifiche e integrazioni. In attuazione dell’articolo 8 della medesima Legge Regionale il Consiglio Regionale deve procedere alle nomine seguenti.

Le proposte di candidature dovranno pervenire alla Presidenza del Consiglio Regionale entro il 20 febbraio 2001

(Per visionare la tabella fare riferimento al file pdf)

Il termine per la presentazione delle candidature da parte dei soggetti previsti dall’art. 9 della Legge regionale 23 marzo 1995, n. 39, è fissato in 30 giorni prima della data entro la quale le nomine devono essere effettuate.

Coloro che intendono presentare la propria candidatura, devono far pervenire al Presidente del Consiglio Regionale - (Via Alfieri 15 - 10121 Torino) entro il 20 febbraio 2001, apposita domanda corredata dal curriculum vitae, contenente, a pena di irricevibilità:

a) requisiti personali in riferimento alla carica da ricoprire;

b) titoli di studio e requisiti specifici;

c) attività lavorative ed esperienze svolte;

d) cariche elettive, e non ricoperte;

e) eventuali condanne penali o carichi pendenti.

Contestualmente alla candidatura devono altresì pervenire la preventiva accettazione alla nomina, la dichiarazione di inesistenza di eventuali incompatibilità o l’impegno a rimuoverle, di ineleggibilità, nonché la dichiarazione della non sussistenza di alcune delle condizioni comportanti decadenza previste dalla legge 18 gennaio 1992, n. 16 e successive modificazioni e integrazioni (norme in materia di elezioni e nomine presso le Regioni e gli Enti locali).

I moduli per la presentazione delle dichiarazioni sostitutive, sono a disposizione presso gli Uffici competenti.

Ai sensi dell’art. 2 L. n. 191/98 (modifiche ed integrazioni alla L. n. 127/97) la firma del candidato non è soggetta ad autenticazione qualora sia apposta in presenza dei competenti funzionari del Settore Segreteria dell’Ufficio di Presidenza e Organi Istituzionali Interni - Ufficio Nomine - tel. 011-5757-221 / 239 / 332

L’istanza contenente il modello di candidatura, qualora non autenticata, può anche essere inoltrata unitamente a copia fotostatica di un documento di identità del sottoscrittore ovvero inviata tramite fax al numero 011 - 5757-446, sempre accompagnata dalla copia fotostatica del documento di identità.

Si fa presente inoltre che i dipendenti pubblici non possono svolgere incarichi retribuiti, che non siano stati autorizzati dall’Amministrazione di appartenenza (art. 58 D.lgs. 29/93 e modifiche apportate dal D.lgs. 80/98).

Si sottolinea che ai sensi dell’articolo 26 della Legge n. 15/68 le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti falsi sono puniti ai sensi del codice penale.

Ai sensi dell’art. 10 della Legge n. 675 del 1996, i dati personali relativi ai nominati verranno inseriti, per lo svolgimento delle funzioni istituzionali, nella banca dati operante presso la Commissione consultiva per le nomine del Consiglio regionale del Piemonte.

Il Presidente della Commissione Nomine
Roberto Cota

(*) Art. 4. (Incompatibilità)

1) I componenti del CO.RE.COM. sono soggetti alle seguenti incompatibilità limitatamente al solo periodo del mandato:

a) membro del Parlamento europeo o del Parlamento nazionale del Governo nazionale, dei Consigli e delle Giunte regionali, provinciali e comunali; Sindaco; Presidente di amministrazione provinciale, Presidente, Direttore o Amministratore di enti pubblici anche non economici, di società a prevalente capitale pubblico, nominati da parte del Parlamento, del Governo, dei Consigli e delle Giunte regionali, provinciali e comunali; titolare di incarichi elettivi e di rappresentanza in partiti e movimenti politici;

b) i dipendenti regionali; i soci azionistici, gli amministratori, i dirigenti e i dipendenti di imprese operanti nel settore radiotelevisivo e delle telecomunicazioni, della pubblicità, dell’informazione, della rilevazione d’ascolto e del monitoraggio della programmazione a livello sia nazionale sia locale; i titolari di rapporti di consulenza e collaborazione professionale retribuita con i soggetti sopra indicati. Non sono incompatibili quanti, a qualunque titolo, svolgano attività professionale nei campi sopraindicati in società o settori non soggetti alla vigilanza del CO.RE.COM..

2) Ciascun componente del CO.RE.COM. è tenuto a comunicare tempestivamente al Presidente del CO.RE.COM. ed al Presidente del Consiglio regionale il sopravvenire di situazioni che possano configurare cause di incompatibilità.

Art. 5. (Decadenza)

1) I componenti del CO.RE.COM. decadono dall’incarico qualora non intervengano, senza giustificato motivo, tempestivamente comunicato al Presidente del CO.RE.COM. medesimo, a tre sedute consecutive ovvero ad un numero di sedute pari alla metà di quelle effettuate nel corso dell’anno solare.

2) I componenti del CO.RE.COM. decadono altresì qualora sopravvenga nei loro confronti una delle cause di incompatibilità di cui all’art. 4 e l’interessato non provveda a rimuoverla.

3) La causa di incompatibilità e la conseguente decadenza d’ufficio è contestata all’interessato dal Presidente del Consiglio regionale con l’invito a presentare le proprie osservazioni entro un termine stabilito e, nel caso di cui al comma 2, a rimuoverla entro trenta giorni dal ricevimento della contestazione medesima.

4) Il Presidente del Consiglio regionale procede, sia d’ufficio sia su segnalazione del Presidente del CO.RE.COM., alla contestazione all’interessato, che è tenuto a comunicare il fatto di cui al comma 1 nonché, se ne è a conoscenza, dell’esistenza di altre cause di decadenza. Trascorso il termine di cui al comma 3, il Presidente del Consiglio regionale:

a) provvede all’archiviazione del procedimento qualora la causa di decadenza risulti insussistente, ovvero, nei casi di cui al comma 2, rimossa;

b) propone l’adozione del provvedimento di decadenza al Consiglio regionale negli altri casi.

5) Le decisioni di cui al comma 4 sono comunicate all’interessato e, per conoscenza, al Presidente del CO.RE.COM. e all’Autorità.

6) Le disposizioni sulla decadenza si applicano anche al Presidente del CO.RE.COM. medesimo.



Comunicato della Direzione Commercio e Artigianato

Riapertura dei termini per la presentazione della candidatura per la nomina di un imprenditore artigiano in seno alla Commissione del Disciplinare di produzione ai sensi della L.R. 21/97 - Capo VI - art. 27 così come modificata dalla L.R. 31/8/1999 n. 24, per il settore strumenti musicali di cui al Comunicato pubblicato sul B.U. n. 46 del 17 novembre 1999

In data 17 novembre 1999 è stato pubblicato il comunicato della Direzione Commercio e Artigianato per la nomina di due esperti e di un imprenditore artigiano in seno alla Commissione del Disciplinare di produzione ai sensi della L.R. 21/97 - Capo VI - art. 27 così come modificata dalla L.R. 31/8/1999 n. 24, per il settore strumenti musicali

Verificato che non sono pervenute candidature per la nomina dell’imprenditore artigiano, al fine di poter procedere alla regolare costituzione della Commissione di Disciplinare di Produzione, sono riaperti i termini per la presentazione delle medesime.

Ai sensi dell’art. 27 comma 3 L.R. 21/97 e s.m.i., l’imprenditore artigiano deve possedere i seguenti requisiti:

- attività lavorativa autonoma svolta da almeno sette anni nello stesso settore delle lavorazioni artigiane considerate;

- esperienza concreta attinente la conoscenza delle tecniche realizzative e le trasformazioni innovative dei manufatti;

- qualificazione nello specifico settore sotto il profilo tecnico produttivo e artistico culturale.

Il possesso di tali competenze deve essere dimostrato con idonea documentazione, quale :

* curriculum professionale, con indicazione delle notizie sull’impresa e sua produzione;

Poiché uno dei requisiti necessari per poter presentare la propria candidatura è l’aver svolto da almeno sette anni l’attività lavorativa nello stesso settore delle lavorazioni considerate, viene assegnato 1 punto per ogni anno ulteriore di attività svolta;

* documentazione fotografica dei manufatti prodotti e loro destinazione, eventualmente osservabili e rintracciabili presso la committenza;

* campionario con schede tecniche dedicate ai singoli manufatti; pubblicazione di materiale informativo;

* articoli, recensioni critiche, etc, apparsi su quotidiani, settimanali, cataloghi, riviste specializzate ed ogni altra fonte divulgativa; partecipazione a manifestazioni significative (mostre, convegni, rassegne specialistiche);

I materiali documentari sono valutati per il loro contenuto, per il livello qualitativo, per la rilevanza e il prestigio della committenza e/o della manifestazione. Ogni contributo è valutato da un minimo di 1 punto a un massimo di 2,5 punti;

* ogni ulteriore informazione utile a qualificare l’imprenditore artigiano.

Ai componenti della Commissione di disciplinare è riconosciuto un gettone di presenza per ogni seduta giornaliera ai sensi della normativa vigente.

Agli stessi componenti che per partecipare alle sedute devono fare uso dei mezzi di trasporto è riconosciuto il rimborso delle spese di viaggio nella misura prevista per i funzionari della Regione.

Le istanze di candidatura devono essere presentate ovvero inviate a mezzo di lettera raccomandata entro e non oltre il quindicesimo giorno dalla data del presente comunicato a:

Assessorato Regionale Artigianato - Settore Disciplina e Tutela dell’Artigianato -

Via XX Settembre 88 - 10122 Torino.

Fa fede, al fine del rispetto dei termini di presentazione, la data del timbro postale della località di partenza della lettera raccomandata.

Le istanze di candidatura possono essere altresì presentate negli uffici di cui sopra nei seguenti orari: lunedì - venerdì ore 9,30 - 12,00, ovvero inviate via fax unitamente a una copia fotostatica di documento di identità al seguente numero: 011.4324982.

Qualora l’ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature sia festivo, il termine è prorogato al primo giorno successivo non festivo.

Il curriculum attestante quanto specificato in precedenza, va inserito nell’istanza di candidatura la quale non necessita di firma autenticata, purchè la firma medesima venga apposta in presenza del funzionario ricevente oppure, in caso di spedizione o trasmissione via fax, si alleghi copia fotostatica di un documento d’identità del sottoscrittore (L. 15/68, così come modificata e integrata dalle LL. 127/97 e 191/98).

Le dichiarazioni mendaci, la falsità negli atti e l’uso di atti falsi sono puniti ai sensi del codice penale.

Ai sensi dell’art.10 della Legge 675/96 i dati personali relativi ai nominativi verranno utilizzati al solo scopo di procedere alla nomina dell’imprenditore artigiano in seno alla Commissione del Disciplinare di produzione per il settore strumenti musicali e sono conservati presso il Settore Disciplina e Tutela dell’Artigianato, di cui è responsabile la dott.ssa Tiziana Bernengo.

Per ulteriori informazioni telefonare ai nn. 011/4322452 (Sig.ra Francesca Stasi) - 011/4324725 (Sig.ra Caterina Infanti).

Il Direttore regionale
Marco Cavaletto



Assessorato Agricoltura, caccia e pesca

Approvazione Statuto e regolamento elettorale del nuovo ente costituito ai sensi dell’art. 47 della L.R. 9 agosto 1999, n. 21, denominato Consorzio d’Irrigazione e Bonifica Ovest Sesia Baraggia

L’Assemblea Elettiva dell’Associazione d’Irrigazione dell’Agro all’Ovest del Sesia di Vercelli ed il Consiglio dei delegati del Consorzio di Bonifica della Baraggia Vercellese di Vercelli, (rispettivamente con deliberazione del 6 e 9 dicembre 2000), hanno approvato lo Statuto ed il regolamento elettorale del nuovo ente costituito ai sensi dell’art. 47 della L.R. 9 agosto 1999, n. 21, denominato Consorzio d’Irrigazione e Bonifica Ovest Sesia Baraggia

Chiunque abbia interesse può far pervenire, per iscritto all’Assessorato regionale Agricoltura Caccia e Pesca - Direzione Territorio Rurale - Settore Infrastrutture Rurali e Territorio - le eventuali osservazioni, entro giorni 45 dalla data della presente pubblicazione.

Per il tempo suddetto copia dei documenti sarà a disposizione del pubblico sul sito Internet :www.regione.piemonte.it/agri, nonché, in orario d’ufficio presso:

- la sede regionale dell’Assessorato Agricoltura Caccia e Pesca, Direzione Territorio Rurale - Settore Infrastrutture Rurali e Territorio - C.so Stati Uniti, 21, Torino.

- la sede dell’Associazione d’Irrigazione dell’Agro all’Ovest del Sesia, via Duomo, 2 Vercelli

- la sede Consorzio di Bonifica della Baraggia Vercellese, via Fratelli Bandiera, 16 Vercelli

L’Assessore Regionale
all’Agricoltura Caccia e Pesca
Deodato Scanderebech