Bollettino Ufficiale n. 51 del 20 / 12 / 2000

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Deliberazione del Consiglio Regionale 5 dicembre 2000, n. 99 - 35956

L.r. 16/1995 - Piano annuale degli interventi regionali per giovani

(omissis)

Tale deliberazione, emendata, nel testo che segue, è posta ai voti per alzata di mano ed approvata con il seguente esito: presenti n. 36 Consiglieri, votanti n. 33 Consiglieri, voti favorevoli n. 30, astenuti n. 3 (non partecipano alla votazione n. 3 Consiglieri).

IL CONSIGLIO REGIONALE

Vista la legge regionale 13 febbraio 1995, n. 16 “Coordinamento e sostegno delle attività a favore dei giovani”;

Vista la DGR n. 1-29491 del 1° marzo 2000, con la quale sono state approvate le linee di indirizzo degli interventi a favore dei giovani e accantonate le risorse sui capitoli 11045 e 11160 del bilancio di previsione anno 2000, da destinare allo sviluppo del programma, subordinatamente all’approvazione del “Piano annuale” per il 2000 da parte del Consiglio regionale;

Vista la DGR n. 65-652 del 31 luglio 2000 e le motivazioni in essa addotte;

Sentito il parere favorevole della Commissione consiliare competente, che si è espressa dopo aver acquisito il parere della Consulta regionale dei giovani

delibera

di approvare il “Piano annuale degli interventi regionali per i giovani” per l’anno 2000, allegato che costituisce parte integrante della presente deliberazione.

Gli oneri di spesa connessi all’attuazione del piano annuale trovano imputazione nel capitolo 11045, per una somma pari a L. 2.200.000.000, e nel capitolo 11160, per una somma pari a L. 2.500.000.000 del bilancio di previsione per l’anno 2000 e successive variazioni.

(omissis)

Allegato

Legge regionale 13 febbraio 1995, n.16

“Coordinamento e sostegno delle attività
a favore dei giovani”
“Piano annuale degli interventi
regionali per i giovani”
- anno 2000 -

Premessa

Le linee di indirizzo e di intervento proposte nel Piano 2000 scaturiscono dalla valutazione dell’esperienza maturata nel corso di quattro anni di applicazione della legge, e non possono non tenere conto della fase costituente che le politiche giovanili stanno vivendo a tutti i livelli: nazionale, regionale e locale..

Il Piano annuale 2000 intende quindi realizzare un percorso di continuità con le positive esperienze del Piano dell’anno precedente, ed inoltre garantire, in una fase di transizione, il collegamento con i nuovi assetti che saranno configurati dal nuovo quadro normativo quando esso sarà completato

A livello nazionale il disegno di legge in materia di politiche di intervento a favore dei giovani; approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso anno, sta seguendo il suo iter parlamentare.

La prospettiva stessa di un quadro di riferimento nazionale per le politiche per i giovani costituisce ancor prima della conclusione dell’iter legislativo di una legge in materia, un fatto che invita tutti i soggetti coinvolti ad adottare un approccio nuovo sotto i più diversi profili, da quello dei contenuti delle politiche a quello dei metodi ispirati alla concertazione tra soggetti diversi e per ambiti istituzionali e territoriali diversi.

La LR 16/1995 è inoltre interessata dal processo di delega agli Enti locali avviata dal “Decreto Bassanini” e sarà oggetto di significative modifiche col passaggio alle Province della pianificazione annuale, l’attribuzione ai Comuni delle competenze sulla gestione dei progetti, e la assunzione da parte della Regione della responsabilità di attuare la propria azione di programmazione a scala pluriennale e di individuare le linee guida nei diversi campi d’azione.

Pur non essendo ancora stato compiuto il recepimento del “Decreto Bassanini” da parte della Regione, almeno per quanto riguarda questa materia, con questo Piano 2000 si propone di avviare un processo di decentramento che, pur nell’ambito della legislazione vigente, anticipi lo spirito delle norme in via di approvazione e che individua nella delega alle Province ed ai Comuni le modalità di attuazione delle politiche per i giovani; questa iniziativa ha carattere sperimentale e comporta il coinvolgimento delle Province nella definizione dei Piani annuali (e in prospettiva pluriennali), nell’avvio dell’Osservatorio permanente sulla condizione giovanile, e nella gestione dei progetti di cui all’art. 5.

Le azioni proposte intendono incentrarsi sui contenuti, valorizzando le azioni sia regionali che degli enti locali e dell’associazionismo giovanile, e sono rivolte ai seguenti obiettivi:

- attivazione dell’Osservatorio Regionale Permanente sulla condizione dei giovani e sviluppo della rete a livello locale;

- sostegno alla rete dei servizi informativi rivolti ai giovani per la loro ulteriore qualificazione;

- favorire lo sviluppo dell’associazionismo e dell’aggregazione fra i giovani attraverso l’istituzione di consulte e forum locali e di specifici servizi promozionali;

- favorire l’impiego di obiettori di coscienza in servizio civile presso la Regione Piemonte;

- favorire l’inserimento dei giovani nella società, prevenire il disagio e i percorsi di devianza attraverso forme di autorganizzazione e partecipazione operativa a realizzazioni concrete e riconosciute dalle comunità locali;

- favorire lo sviluppo ed un’organica diffusione nel territorio regionale degli scambi socioculturali giovanili, attraverso la formazione degli operatori locali e il coordinamento dei programmi;

- promuovere la produzione culturale dei giovani e lo scambio a livello internazionale.

Con riferimento alle direttive contenute nella Carta europea per la partecipazione dei giovani alla vita comunale e regionale, si individuano ulteriori campi di azione su cui operare con il concorso degli specifici Settori regionali competenti:

- prevenzione sociale e promozione della salute pubblica;

- creazione di spazi urbani, politiche delle abitazioni e dell’ambiente urbano;

- politiche dell’impiego e della imprenditorialità giovanile.

Grande attenzione la Regione intende riservare ad attività che favoriscono l’aggregazione, la promozione e la diffusione della cultura, quali l’impegno dei giovani in manifestazioni che valorizzano la creatività artistica nell’ideazione e nella realizzazione di opere nei campi cinematografico e teatrale, nei quali è vivo un tessuto di associazioni giovanili ed è indispensabile investire nella valorizzazione delle professionalità.

Altro grande tema sul quale la Regione intende rivolgere la propria attenzione è costituito dall’ingresso nel mondo del lavoro e, accompagnato a questo, vi è il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro, aspetti importanti della vita dei giovani, che seguono l’uscita dalla fase studentesca e segnano il vero ingresso nel mondo degli adulti.

Le tematiche indicate costituiscono direttrici su cui la Regione intende recepire nelle proprie politiche a favore dei giovani e sviluppare in prospettiva significativi programmi di intervento.

La Regione si propone di dare la massima pubblicizzazione possibile al presente Piano al fine di favorire la diffusione della conoscenza delle possibilità offerte.

Le linee di indirizzo e gli obiettivi dell’azione regionale

Gli interventi che in attuazione della LR 16/1995 si propone di sviluppare con il piano 2000 sono prioritariamente rivolti, con azioni dirette della Regione e attraverso incentivi a programmi attuati da Enti locali ed associazionismo, a determinare una politica unitaria per:






*: - per l’attivazione di centri Informagiovani potrà essere riconosciuto un contributo a sostegno di spese di primo impianto della struttura, a condizione che la stessa sia attivata da un Comune o da più Comuni in forma associata, la cui popolazione sia costituita da almeno 10.000 abitanti; sono escluse dal contributo le spese di gestione dei centri attivati negli anni precedenti.

**: - nel rispetto delle norme internazionali e comunitarie sulla reciprocità e del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 1980: “Disposizioni di indirizzo e coordinamento per le attività promozionali all’estero delle Regioni nelle materie di competenza” e successive modifiche ed integrazioni.

Nell’anno 2000, come già è stato per il Piano 1999, al fine di coordinare l’azione regionale ed evitare duplicazioni di intervento, non verranno ammesse a finanziamento con la presente legge le azioni dirette alla fascia minorile, riconducibili all’art. 5 area b) “disagio giovanile, con interventi mirati a prevenire percorsi di devianza, sviluppando progetti di prevenzione primaria”, in quanto le stesse possono essere inserite nella programmazione territoriale in corso ai sensi della L. 285/97 (Assessorato Regionale Assistenza).

Per la realizzazione di attività sportive, previste dall’art.1 punto f) della LR 16/1995, non si prevede il sostegno di interventi a carattere strutturale, in quanto riconducibili in ambito regionale alle agevolazioni di cui alla LR 93/1995 “Norme per lo sviluppo dello sport e delle attività fisico motorie”.

Interventi della Regione Piemonte per il 2000

A) - Osservatorio Regionale Permanente sulla Condizione dei Giovani

Nel maggio 1999, come previsto dalla LR 16/1995 e dal Piano 1998, è stato pubblicato il primo rapporto sulla condizione giovanile. E’ in corso di realizzazione il secondo rapporto sulla condizione giovanile che prevede il proseguimento di questa prima attività come aggiornamento dei dati e approfondimento di temi già trattati, nonché lo sviluppo di altri temi attinenti la condizione giovanile utili ad individuare orientamenti e indicazioni per la progettazione e la programmazione delle politiche giovanili.

Come già indicato nel Piano dell’anno precedente, in relazione ai compiti ed alle finalità dell’Osservatorio, le attività di ricerca possono orientarsi su due unità di analisi:

- le tematiche della condizione giovanile, aventi come oggetto di analisi i giovani;

- le politiche giovanili e le risorse per i giovani, attraverso l’analisi dei progetti, delle iniziative intraprese, delle strutture e dei servizi offerti dai soggetti pubblici e privati che intervengono a favore dei giovani.

E’ attualmente in corso lo svolgimento di una ricerca, affidata all’IRES con apposita convenzione, sulla applicazione dell’art. 5 della Legge, vale a dire sui progetti presentati dagli Enti Locali, dalle Associazioni e dalle Cooperative giovanili.

L’avvio delle attività di ricerca e la loro messa a regime comporta la costituzione di una struttura organizzativa che rappresenti il punto di raccolta principale delle informazioni e dei dati sulla condizione giovanile e sui progetti-servizi, attraverso metodologie appropriate, in relazione alla tipologia dei dati sia quantitativi che qualitativi da reperire, elaborare, catalogare e pubblicare.

In proposito l’attuale Unità organizzativa per gli interventi a favore dei giovani e Osservatorio sulla condizione giovanile ha elaborato una proposta di una idonea struttura organizzativa che dovrà essere sottoposta all’esame della Giunta Regionale per l’approvazione.

L’Osservatorio Regionale Permanente sulla Condizione Giovanile dovrà avvalersi della collaborazione e dell’apporto di altri Enti ed Istituzioni, in primo luogo le Province, che dovranno essere collegate in una rete per l’interscambio dei dati. Per questo, attraverso un’attività di promozione, la Regione intende sostenere la realizzazione di Osservatori locali sulla condizione giovanile secondo programmi definiti in ambito provinciale.

In relazione ai rapporti che si stanno avviando e sviluppando con le diverse Province, si intende realizzare una raccolta di documentazione attinente i progetti ed i servizi promossi ed offerti alle giovani generazioni in modo da delineare un quadro relativo alle iniziative e alle politiche a livello territoriale.

L’Osservatorio regionale che si prefigura, si caratterizza per una struttura a rete facente capo alla struttura regionale , che individua nella dimensione provinciale il riferimento territoriale, sia per ciò che riguarda la ricerca sulla condizione giovanile, sia per il monitoraggio e valutazione dei programmi attuati a favore dei giovani.

Il rapporto tra l’Osservatorio regionale e quelli locali è finalizzato a garantire lo scambio costante di informazioni e di dati, l’omogeneità delle metodologie adottate e dei contenuti del servizio.

Regione e Province si configurano così come soggetti corresponsabili della realizzazione del “sistema regionale” Osservatorio sulla condizione giovanile.

L’apporto finanziario della Regione nell’anno 2000 per l’attività di Osservatorio Regionale Permanente sulla Condizione Giovanile è quantificabile in L. 150.000.000 ed è destinato principalmente:

- alla progettazione del sistema regionale di Osservatorio in rete con le Province e progettazione della formazione per la sua realizzazione;

- alla realizzazione e pubblicazione di ricerche sulla condizione giovanile;

- alla realizzazione e pubblicazione del rapporto sulla condizione giovanile;

- all’attivazione del sito regionale Internet.

B) - Servizi Informativi per i giovani attivati dagli Enti locali

A partire dal primo piano della LR 16/1995, nel 1996, la Regione ha inteso favorire lo sviluppo e la qualificazione dei servizi Informagiovani istituiti dai Comuni, attraverso:

- il sostegno alla diffusione della Banca Dati informatizzata realizzata dal Comune di Torino in collaborazione con altri grandi Comuni in ambito nazionale (contributo finanziario per l’accesso alla Banca Dati);

- il finanziamento di un piano triennale di formazione rivolto agli operatori dei servizi Informagiovani, secondo programmi concordati con il Coordinamento regionale degli Informagiovani;

- contributi agli Enti Locali per l’attivazione di Centri Informagiovani (spese di primo impianto).

Questo ha consentito l’attivazione da parte di un buon numero di Comuni di Servizi Informagiovani, ai quali si devono comunque aggiungere anche i Servizi Informagiovani che non hanno usufruito dei benefici di questa Convenzione.

Si prevede di estendere al Piano 2000, attraverso la continuazione di una intesa con il Comune di Torino nei termini già praticati con il Piano 1999, il mantenimento per la diffusione della Banca Dati informatizzata Spring, in attesa del consolidamento del nuovo sistema attraverso Internet in via di attuazione, tenendo conto:

1- dei rinnovi degli abbonamenti in corso

2- dei nuovi collegamenti intervenuti ad oggi o richiesti dai servizi Informagiovani di alcuni Comuni

3- dai nuovi collegamenti previsti.

Già il piano annuale precedente rilevava l’esigenza di condurre un’analisi sulle nuove prospettive e ruoli di tali servizi in relazione agli sviluppi di attività segnalati dal Coordinamento regionale degli Informagiovani.

All’attività formativa a favore degli operatori dei Centri Informagiovani, si è affiancato uno specifico studio sull’esperienza sviluppata dagli Enti locali sul territorio regionale e sul modello organizzativo realizzato, in relazione alle evoluzioni dei bisogni dei pubblici di riferimento, delle domande di servizio, degli strumenti di comunicazione, della configurazione sociale, del ruolo degli Enti locali e della normativa di riferimento messa in atto dal Coordinamento regionale degli Informagiovani, e concordata nell’ambito della convenzione triennale stipulata col Comune di Torino,.

Questo studio, attualmente in fase di realizzazione e che verrà presentato nel mese di novembre, fornirà indicazioni di lavoro in merito:

- all’evoluzione del loro ruolo sociale,

- agli standard qualitativi di servizio da perseguire,

- alle condizioni istituzionali ed organizzative necessarie alla loro attuazione e allo lo sviluppo di un sistema regionale di informazione per i giovani.

Il Piano annuale 2000 intende caratterizzarsi per la “tensione” progettuale volta alla realizzazione di un significativo salto di qualità nella cultura del sistema dei servizi Informagiovani e demanda al confronto con le Province l’elaborazione di proposte di intervento e di progetti che vengano incontro ad esigenze specifiche delle varie situazioni locali.

Il lavoro condotto, soprattutto in quest’ultimo anno, dal Coordinamento regionale Informagiovani anche sul versante formativo, pone all’ordine del giorno l’elemento Qualità, sia per quanto concerne il sistema organizzativo, che per quanto riguarda i prodotti-servizi erogati nel rapporto con l’utenza, indicando tre azioni da attivare nel corrente anno:

1) Progetto Qualità

Il sistema Informagiovani piemontese, che già rappresenta una realtà coesa e significativa sul piano nazionale, associata all’ Agenzia Europea delle Reti nazionali dei Servizi Informativi per in giovani (ERYICA) attraverso la rappresentanza del centro Informagiovani di Torino, mira a rafforzare la propria esperienza e identità con un processo di crescita rappresentato dalla creazione di specifiche “Carte dei servizi” e la realizzazione dei sistema di qualità per governarle, su misura delle varie tipologie di Servizi Informagiovani.

Il progetto Qualità che si prevede di sostenere individua 4 tipologie prototipali di Servizi Informagiovani:

a) Agenzia regionale (Torino)

b) Agenzia provinciale (Alba)

c) Centro (da individuare)

d) Punto (da individuare)

nei confronti dei quali si provvederà alla:

- stesura della carta dei servizi per le diverse tipologie a), b), c), d)

- elaborazione e sperimentazione del Sistema Qualità per il governo della Carta del servizio per le quattro tipologie

- creazione di un sistema di valutazione della qualità dei servizi erogati.

2) Formazione operatori

Conclusosi nel 2000 il Piano triennale di formazione per gli operatori dei Servizi Informagiovani piemontesi finanziato dalla Regione Piemonte, si prevedono per quest’anno, oltre alla specifica attività formativa (ipotizzabile in 6 giornate) prevista dal Progetto sperimentale sulla Qualità indirizzata ad operatori esperti che abbiano frequentato il Corso per operatori senior appena concluso, 2 azioni formative specialistiche di 3 giorni ciascuna rivolte all’insieme degli operatori: una sulle nuove tecnologie della comunicazione (per accrescere la cultura e l’uso di Internet, posta elettronica, e i servizi e le risorse comunicative in rete), l’altra sulle tecniche proprie dell’ambito professionale dei servizi di informazione e documentazione per i giovani.

3) Sito Internet

E’ in progetto la realizzazione (progettazione tecnica e grafica, realizzazione e implementazione redazionale) del sito Internet del Coordinamento regionale. Oltre alla parte “pubblica” si prevede uno spazio riservato agli operatori dei centri con accesso ID e password ove installare software tipo bacheca elettronica.

La previsione di spesa per la Regione per l’anno 2000 ammonta a Lire 180.000.000 per l’insieme dei progetti relativi ai Servizi Informagiovani.

C) Progetto per l’impiego di obiettori di coscienza in servizio civile presso la Regione Piemonte

La LR 13 febbraio 1995 n. 16, “Coordinamento e sostegno delle attività a favore dei giovani”, ha tra le finalità di cui all’art. 1 quella di “attuare interventi per l’effettivo inserimento dei giovani nella società”. L’art. 2, relativo all’elaborazione e all’aggiornamento del Piano annuale degli interventi regionali per i giovani, stabilisce (c. 2) che “il Piano indica gli indirizzi e gli obiettivi dell’azione regionale, individua i progetti obiettivo e i progetti pilota”.

Nell’ambito del Piano per l’anno 2000 si individua tra i progetti pilota per l’effettivo inserimento dei giovani nella società, la stipula, ai sensi dell’art. 11 della L. 230/1998, di una convenzione con l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC) finalizzata all’impiego, presso la Regione Piemonte, di obiettori di coscienza in servizio civile.

Attraverso questa iniziativa si intende perseguire la finalità generale di migliorare la qualità del servizio civile sul territorio piemontese, di aumentarne la sua utilità per la comunità regionale e di rendere il più possibile positiva per i giovani obiettori di coscienza piemontesi l’esperienza del servizio civile.

="#000000">L’impiego presso la Regione di obiettori di coscienza consentirà infatti di:

* valorizzare risorse giovanili piemontesi fornendo loro la possibilità di acquisire competenze e conoscenze nello sviluppo di progetti coerenti con le indicazioni contenute nella L. 230/1998, potenzialmente spendibili in attività professionali e di volontariato;

* acquisire rapidamente esperienze e competenze nella gestione dei giovani che prestano il servizio civile, utili alle strutture regionali per meglio ottemperare alle funzioni assegnate alle Regioni dalla L. 230/1998;

* sperimentare idee e strumenti per l’organizzazione, la gestione, la formazione dei giovani che prestano il servizio civile da condividere con l’UNSC e da utilizzare nella programmazione del servizio civile su base regionale.

Per rendere possibile la stipula della convenzione con l’UNSC verranno predisposti, da parte dei competenti uffici regionali coordinati dall’ufficio per le politiche giovanili, specifici progetti di impiego dei giovani obiettori che - secondo quanto è previsto dalla L. 230/1998 - potranno riguardare le seguenti aree:

1. assistenza e sanità (prevenzione, cura, riabilitazione, reinserimento sociale)

2. cultura e istruzione (educazione, promozione culturale, salvaguardia e fruizione del patrimonio artistico);

3. protezione civile

4. cooperazione con i paesi esteri (cooperazione allo sviluppo, formazione al commercio estero)

5. ambiente e territorio (difesa ecologica, salvaguardia e fruizione del patrimonio ambientale, tutela e incremento del patrimonio forestale)

D) Attività internazionali giovanili

Ai sensi dell’articolo 5 della LR 16/1995,  possono essere ammessi a contributo finanziario regionale, - quale supporto all’autonomia scolastica e sostegno all’innovazione-  progetti Socrates che prevedono il coinvolgimento della realtà sociale, economica e culturale del territorio regionale (scuola-lavoro, scuola-istituzioni, scuola-ambiente), presentati dagli enti locali e dalle associazioni e cooperative giovanili piemontesi.

Rete regionale per gli scambi internazionali giovanili

I programmi per la gioventù dell’Unione Europea per gli anni 2000-2006 comprendono tre grandi aree: per l’educazione formale “Socrates”; per la formazione professionale ”Leonardo”; per l’educazione non-formale “Gioventù”. La Rete regionale, costituita con D.D. n. 470 del 18 novembre 1998, con la finalità  di  promuovere la diffusione e il miglioramento del Programma comunitario “Gioventù per l’Europa”,  dovrà cooperare con la Regione per realizzare le Azioni previste dal nuovo programma “Gioventù”, azioni che si possono così sintetizzare: Servizio Volontario Europeo; Gioventù per l’Europa; Opportunità per i giovani; Azioni congiunte; Misure di accompagnamento.

Gli enti e le associazioni che compongono la Rete regionale a seguito di opportuna segnalazione degli uffici regionali, potranno intervenire in tutte le realtà locali piemontesi, fornendo alle associazioni o agli enti locali il supporto tecnico - informativo necessario alla realizzazione di progetti europei; nello stesso tempo gli stessi componenti la Rete potranno realizzare seminari ed incontri di studio volti al miglioramento delle attività giovanili internazionali.

La previsione di spesa è di L. 50.000 000

I Ragazzi del 2006.

Lo spirito del progetto e i suoi obiettivi.

Per i giovani del Piemonte le Olimpiadi del 2006  potranno essere una straordinaria opportunità per emergere come protagonisti capaci di vivere a pieno la propria cittadinanza, condividendo un’impegnativa esperienza con coetanei di diversa provenienza culturale e sociale. Non si tratta di una iniziativa scolastica o parascolastica, né di un avviamento al lavoro e neppure di occasioni selezionate di tempo libero. Si tratta di coinvolgere una fascia consistente di giovani piemontesi in un grande evento del territorio, di produrre partecipazione e senso di appartenenza.

Il Progetto “ I Ragazzi del 2006” è rivolto ai giovani che in occasione dei giochi olimpici invernali del 2006 avranno un’età compresa fra i 18 e i 25 anni e che vorranno contribuire al successo della manifestazione attraverso il contributo volontario della loro opera. A loro, nel corso dei prossimi anni, sarà offerta la più vasta possibilità di formazione affinché l’esperienza sia una vera occasione di crescita e di arricchimento.

I Ragazzi del 2006 saranno infatti gli ambasciatori del Piemonte. Acquisiranno competenze linguistiche, conoscenza sulla  storia, sull’economia e sulle questioni rilevanti della realtà in cui vivono; saranno messi nelle condizioni di apprendere le nuove tecniche di comunicazione; acquisiranno competenze nel campo dell’organizzazione; impareranno a lavorare in equipe; faranno esperienze utili ad orientarsi nella pratica di vita concreta. Praticheranno e promuoveranno lo sport, viaggeranno e si incontreranno con altri coetanei, conosceranno altre realtà. Impareranno a pensare la propria regione all’interno di una rete di scambi e di interessi che attraversa il mondo intero oltre che l’Europa e l’Italia.

Definizione dei percorsi formativi.

La proposta iniziale è di individuare tre aree di formazione e di sperimentazione. Nella partecipazione al programma pluriennale I ragazzi del 2006 potranno fare esperienze formative in tutte le are, con modalità ancora in fase di definizione. In ciascuna delle aree particolare attenzione sarà riservata all’acquisizione di competenze con le nuove tecniche di comunicazione on line.

Tra le tre aree sinora individuate nell’ambito del progetto l’area seguente si inserisce nelle attività giovanili internazionali contemplate dal piano giovani:

Imparare le lingue e conoscere il mondo.

I percorsi formativi comprenderanno:

* opportunità di acquisire competenze nelle principali lingue europee;

* acquisire competenze sui temi interculturali e sulle tecniche di animazione;

* occasioni di incontro e scambio con giovani di altri paesi, viaggi all’estero per studio, scambi di ospitalità, esperienze in campi di lavoro e nel volontariato internazionale.

La Regione promuove all’interno di tale percorso formativo la realizzazione di corsi finalizzati a favorire nei giovani l’abitudine ai  contatti internazionali e il  superamento dei preconcetti attraverso una preparazione interculturale; corsi  da realizzarsi su tutto il territorio regionale anche con la finalità di estendere gradualmente le varie iniziative offerte ai Ragazzi del 2006.

I percorsi formativi si realizzeranno con il concorso degli Enti Locali direttamente interessati, delegandone la realizzazione agli Enti e alle Associazioni componenti la Rete regionale per le attività giovanili internazionale istituita con DD n.470 del 18 novembre 1998.

La previsione di spesa è di L. 120.000.000

Per stimolare nei Ragazzi del 2006 la partecipazione al succitato percorso formativo la Regione sostiene gli scambi, i corsi e i campi di lavoro internazionali, realizzati dalla Città di Torino.

La previsione di spesa è di L. 100.000.00

E) Programmi per attività culturali dei giovani

La musica è da sempre una forza trainante, ricca di significati che vanno oltre le canzoni e gli stili con cui si esprime. Musica e sociale da sempre trovano un terreno comune: la musica è segno dei tempi, espressione di disagio sociale, motivo ed occasione per molti giovani di realizzare momenti di aggregazione, di esprimere comunione.

Si intende quindi promuovere e dare spazio al protagonismo musicale dei giovani con l’obiettivo di superare l’ampia area costituita dal vivere la musica come mero fenomeno consumistico; la possibilità di conoscere e di presentarsi sul palco accanto ad artisti affermati, di esprimersi con proprie proposte musicali ad un pubblico vasto, costituisce per molti gruppi musicali giovanili una grande occasione di formazione e di scambio di esperienze.

In questo disegno rientrano le iniziative “Green Age”, “Anteprima Colonia Sonora”, e “Nuvolari Libera Tribu’”, che intendono dare la possibilità a molti giovani artisti di esprimere il loro protagonismo, nonché di costituire occasione per una positiva fruizione in senso sociale del proprio tempo libero per molti giovani.

Accanto alle manifestazioni musicali si intende promuovere lo sviluppo di campi espressivi in forte crescita di attenzione presso il pubblico giovanile: il cinema di animazione e il fumetto. Per questo la Regione prevede di sostenere l’iniziativa di “Anteprima Torino Comics 2000", giunta alla seconda edizione.

“Green Age” - terza edizione

La terza edizione del Green Age Festival si svolge nella consueta cornice del Pellerossa Festival, presso il Parco Generale Dalla Chiesa, a Collegno, nel mese di luglio 2000.

Green Age Festival è una iniziativa nata per dare ai giovani gruppi emergenti la possibilità di esibirsi di fronte a un pubblico qualificato.  Il vincitore della rassegna, scelto da una qualificata giuria di critici, riceverà un premio di L. 3.000.000, destinato a spese inerenti all’attività artistica.

Il punto di forza dell’iniziativa è quello di offrire ai gruppi emergenti la possibilità di esibirsi su un palco prestigioso subito prima e di fronte allo stesso pubblico di conclamate star internazionali.

La buona riuscita dell’iniziativa è dimostrata dal fatto che i gruppi che nelle due passate edizioni hanno vinto o si sono messi in mostra, sono poi risultati tra le migliori novità del panorama musicale italiano.

L’iniziativa, organizzata dal centro di Cultura Popolare, è promossa in collaborazione con la SIAE.

“Anteprima Colonia Sonora 2000"

Anteprima Colonia Sonora è un progetto pensato per le giovani leve della musica pop/rock piemontese che essendo agli inizi della propria attività artistica non hanno molte occasioni per proporre ad un vasto pubblico il proprio repertorio.

Il festival “Colonia Sonora”, una delle principali manifestazioni musicali a livello nazionale, nell’ambito dell’espressionismo spontaneo legato all’autopromozione, rappresenta dunque agli occhi di molte giovani bands il canale ideale per esercizi di autopromozione. Ne sono una riprova le centinaia di demotapes che la direzione artistica del festival riceve nel corso dell’anno.

Attraverso una selezione sviluppatasi in più momenti nel corso dei primi mesi dell’anno, sia attraverso esibizioni live in diversi locali della scena musicale torinese, sia facendo da spalla in diversi concerti con gruppi musicali affermati a livello nazionale e internazionale vengono selezionate le migliori otto formazioni, le quali saranno di scena in una serata del mese di luglio sul palco di “Colonia Sonora”, con ingresso gratuito per permettere la maggiore affluenza di pubblico possibile.

Anteprima Colonia Sonora conferma la volontà di rappresentare una cornice ideale per partecipazione, scenografia e prestigio e consentire quindi una importante offerta ai giovani gruppi per dimostrare il proprio talento.

L’altra caratteristica essenziale del progetto consiste nella pubblicazione del secondo volume della compilation “Anteprima Colonia Sonora” prevedendo il raddoppio della tiratura portata a 2.000 copie, con una selezione di otto brani di altrettante bands, riccamente illustrato dal punto di vista grafico e con commenti di un leader della scena musicale italiana, Il CD verrà distribuito gratuitamente in occasioni mirate per ottenerne un importante risultato quale veicolo promozionale.

“Nuvolari Libera Tribù ”

La diffusione sul territorio regionale delle manifestazioni musicali aventi l’obiettivo di promuovere l’espressione artistica dei giovani, costituisce uno degli obiettivi dell’azione regionale: Sul territorio cuneese è attiva da anni una serie di iniziative nell’ambito della rassegna “Nuvolari Libera Tribù” che si svolge nel periodo estivo in una area recuperata a parco oggetto di una convenzione tra il Comune di Cuneo, proprietario del terreno, e la Cooperativa Zabum Uno, gestore e bonificatore dell’area.

La rassegna offre degli spazi denominati “Lo stato delle voci”, “Nuovi Suoni” e “Suoni lontani” che si propongono di offrire a nuovi gruppi che si affacciano sul panorama della musica italiana con molte speranze ma con un curriculum ancora non nutrito, l’opportunità di proporsi a livello nazionale. L’iniziativa da sempre  guarda alla qualità e non alla visibilità degli artisti e premia i migliori fra quelli che offrono un prodotto nuovo e fresco, esplorando terreni poco battuti e difficili

L’iniziativa denominata “Suoni Lontani” vuole essere la continuazione ideale di Nuovi Suoni. Molti sono infatti i gruppi stranieri che sono riusciti a ottenere riconoscimento in campo nazionale ed internazionale ma sono conosciuti dalla ristretta cerchia degli addetti ai lavori. L’idea è quella di proporre degli spettacoli di valore indiscutibile ed offrirli gratuitamente al pubblico, in modo da farli conoscere ed apprezzare a chi avrebbe difficoltà a “scoprirli” da solo.

“Anteprima Torino Comics 2000"

Dopo il successo della prima edizione di Anteprima Torino Comics 1999, che si è conclusa con l’assegnazione del premio Pietro Miccia nell’ambito del Salone del Fumetto Torino Comics 2000, viene proposta la seconda edizione di Anteprima Torino Comics 2000, che presenta un ricco programma culturale e spettacolare coerente con le attività previste, e si svolge dal 29 giugno al 27 luglio.

Nel periodo di preparazione si prevede il coinvolgimento di molti giovani creativi compresi tra i 18 e i 35 anni, autori esordienti ed appassionati che cercano una nuova inquadratura della realtà professionale futura o un semplice stimolo alla creatività.

Il programma, che è inserito all’interno di “Giorni d’estate”, si sviluppa in una serie di appuntamenti dedicati al cinema d’animazione e al fumetto, con particolare attenzione al panorama artistico giapponese, con l’intenzione di conoscere meglio l’arte espressa da una cultura differente dalla nostra e che desta una grande attenzione presso il pubblico giovane.

Sono previste due esposizioni; una è la “Mostra di fumetto giapponese” ed un’altra è la “Mostra di fumetto italiano in stile manga”, che presenta tavole dei migliori autori italiani.

La conclusione del progetto Anteprima Torino Comics 2000 è prevista nell’ambito di Torino Comics 2001 con l’assegnazione del Premio Pietro Miccia.

La previsione di spesa per l’insieme delle iniziative culturali per i giovani è di 250.000.000 di Lire.

“BIG Torino 2000”

Realizzazione della Rassegna Biennale Internazionale di Creatività Giovanile, che ha avuto luogo a Torino e in Piemonte nell’aprile e maggio 2000, a cui hanno partecipato circa 500 giovani artisti provenienti da 35 paesi europei, selezionati da un Comitato Artistico formato da 15 esperti.

Quattordici le discipline artistiche sulle quali si sono confrontati gli esponenti delle nuove generazioni di creativi: arti visive, cinema, comunicazione e nuovi media, danza, design, fotografia, fumetto, gastronomia, interventi metropolitani, moda, musica contemporanea, musica pop-rock, scrittura, teatro. Paese ospite dell’edizione 2000 è stata la Cina, i cui artisti hanno affiancato quelli europei e piemontesi in uno stimolante confronto inteso anche a consolidare il ruolo della nostra regione come capitale europea della cultura, come spazio laboratorio per i giovani e per la comunicazione fra differenti culture.

Sotto il titolo di Big Bang, l’esplosione regionale di BIG ha costruito un fitto programma di spettacoli: iniziative ed eventi di teatro, cinema, musica, danza, fotografia, videoarte, arti visive hanno articolato le loro proposte su tutto il territorio piemontese con la fattiva collaborazione dei comuni e delle Province. Grazie a Big Bang giovani artisti di provenienza internazionale si sono così confrontati con i giovani artisti piemontesi, allo scopo di favorire lo scambio tra culture diverse e di creare nuovi legami e nuove opportunità, nell’ottica di un coinvolgimento e di un’interrelazione sempre maggiore tra il mondo giovanile e quello della cultura.

Il programma di Big Bang si è così articolato: il Comune di Alessandria ha tenuto, presso l’ex Complesso Conventuale di San Francesco, una mostra fotografica di sei, quattro stranieri e due italiani, degli artisti della selezione internazionale di BIG Torino 2000.

Asti e la Provincia hanno ospitato la sezione cinematografica del paese ospite della Biennale, la Cina, con la presentazione di alcune opere di due registi cinesi: Zhang Ymou e Ning Ying.

Il Comune e la Provincia di Biella hanno invitato alcune delle compagnie più interessanti, selezionate da BIG Torino 2000, di teatro, danza e musica, con eventi dislocati in diversi centri del biellese.

Caraglio, in provincia di Cuneo, ha presentato una mostra di arti visive con i giovani creativi selezionati dalla sezione Off di Big Torino 2000, tutti torinesi e con radicamenti con il contesto culturale della città.

La Provincia di Verbania ha organizzato due manifestazioni, a Verbania una mostra della sezione Comunicazione e Nuovi Media della Biennale Off presso il Palazzo Viani Visconti e ad Omegna l’esposizione delle opere della sezione di Design della Biennale Off presso il Forum- Museo Arti e Industria.

La Provincia di Vercelli ha presentato due iniziative: un concerto di musica contemporanea, che ha avuto come protagonisti un giovane compositore cinese e uno italiano, e una serata gastronomica che ha messo a confronto la tradizione culinaria vercellese con quella cinese.

La Regione partecipa contribuendo al sostegno di parte delle spese per un importo pari a L. 1.300.000.000.

F) Azioni per la prevenzione dei comportamenti a rischio per la salute dei giovani, iniziative in materia di sicurezza stradale

Nei Piani degli anni precedenti l’iniziativa in tema di sicurezza stradale ha coinvolto, nella fase dell’ideazione e della realizzazione, Assessorati regionali (Sanità, Cultura, Ambiente), Enti locali, Aziende sanitarie ed ospedaliere, Istituzioni scolastiche.

L’obiettivo era di orientare i comportamenti:

- degli adolescenti e dei giovani, per quanto concerne la guida di veicoli (motorini, moto, automobili);

- delle istituzioni, per quanto concerne le misure e gli interventi in tema di sicurezza stradale.

Le principali iniziative realizzate in tema di comportamenti di guida e sicurezza stradale con le risorse della legge regionale (un convegno di studio, eventi musicali e manifestazioni di animazione e sensibilizzazione rivolte ai giovani, produzione di programmi informativi e didattici su CD Rom per gli interventi di sensibilizzazione nelle scuole medie inferiori e superiori, università, ambienti militari e sportivi) si sono inserite in un programma educativo per la prevenzione del trauma cranico nella popolazione giovanile (Progetto BIP BIP) nato con i caratteri del volontariato nell’ambiente degli operatori sanitari (Comitato per il trattamento dei traumi cranici del CTO) e sostenuto, quale azione di prevenzione primaria, dall’Assessorato regionale alla Sanità.

La diffusione del Progetto BIP BIP in tutta la regione, la formazione degli operatori volontari dell’ambiente sanitario e della scuola, il potenziamento degli strumenti divulgativi e didattici sono ora assicurati dal sostegno diretto dell’Assessorato alla Sanità.

Con il Piano 2000 la Regione Piemonte intende proseguire le iniziative di sensibilizzazione dei giovani sul tema della guida sicura, tema reso drammatico dal perdurare degli incidenti stradali, spesso con esiti letali o gravemente invalidanti, che si verificano soprattutto nelle notti dei fine settimana.

Si intende concretamente realizzare una campagna di sensibilizzazione che veda coinvolti i presidi medici presenti sul territorio e le scuole superiori con interventi di educazione ai comportamenti corretti nella guida, nella circolazione stradale, negli interventi di soccorso, con l’utilizzo di supporti visivi.

Si vogliono diffondere le iniziative sul territorio regionale, superando l’ambito torinese su cui si sono maggiormente incentrati gli interventi degli anni trascorsi, iniziando ad operare su almeno tre territori provinciali.

L’onere finanziario complessivo per la realizzazione di iniziative, indagini conoscitive, materiali informativi e tecnici è di L. 100.000.000."

G) Giovani e spazi urbani

Anche nel nostro paese, come è già avvenuto negli ultimi venti anni in diversi paesi europei, le politiche urbane si apprestano a diventare un riferimento obbligato per le politiche sociali e in modo particolare per quelle rivolte ai giovani.

Attraverso i Programmi di recupero urbano (PRU), che interessano i quartieri popolari di proprietà pubblica di quattordici comuni piemontesi, i Programmi di riqualificazione urbana (PriU) e i “Contratti di quartiere” si attuano interventi sugli spazi urbani con l’intento di integrare la progettazione e la trasformazione edilizia ed urbanistica con le iniziative di carattere sociale, culturale ed economico.

La cultura di riferimento comune a questi programmi, fatta propria anche dalla Regione Piemonte, è quella proposta dall’Iniziativa comunitaria URBAN che prevede:

- il contributo diretto degli abitanti nella riqualificazione del quartiere in termini di lavoro, investimenti e altre risorse;

- azioni finalizzate a tutelare le categorie e i soggetti più emarginati nel quartiere;

- azioni innovative per favorire l’occupazione e la formazione della popolazione inattiva;

- il coinvolgimento delle associazioni che operano senza scopo di lucro.

In questa direzione la Regione ha assicurato ai programmi di riqualificazione urbana il concorso dei fondi strutturali (DOCUP 97-99) attraverso misure volte a sostenere l’avvio di attività imprenditoriali e servizi di accompagnamento alla creazione d’impresa, attività mirate di orientamento, consulenza e formazione.

Per favorire il coordinamento tra livelli istituzionali e settori diversi e per affermare un approccio integrato nella riqualificazione urbana, tra la fine del 1998 e l’inizio del 1999, gli Assessorati regionali all’Ambiente e all’Urbanistica hanno proposto ai diversi settori regionali, agli amministratori locali, ai tecnici e ai responsabili delle azioni di promozione economica, sociale e culturale impegnati nei PRU piemontesi una prima serie di seminari per presentare indirizzi progettuali ed esperienze di riferimento in Europa.

Il Progetto Speciale Periferie del Comune di Torino, deliberato nel dicembre 1997, ha per obiettivo la riqualificazione di aree periferiche della città attraverso:

Programmi di recupero urbano, Contratti di quartiere, Azioni di sviluppo locale.

All’interno del Progetto speciale periferie, il Progetto “Giovani/Periferie – Partecipazione giovanile e sviluppo locale urbano” è finalizzato a individuare e sperimentare strumenti efficaci di coinvolgimento dei giovani.

Col Piano 1999 della LR n. 16/1995 la Regione ha ritenuto di sostenere con un contributo di 90 milioni di lire la realizzazione del progetto avviato dal Comune, facendone un progetto pilota a regia regionale con l’intento di valorizzarne le acquisizioni e di renderle disponibili per tutte le realtà locali piemontesi interessate.

Il programma di lavoro in corso di realizzazione, per il quale il Comune ha investito altri 110 milioni, prevede:

1 - una ricerca-azione partecipata ed eventi locali proposti ai giovani di quattro aree urbane (tre PRU: V. Artom, V. Ivrea, C.so Grosseto, un Contratto di quartiere: V. Arquata) col coinvolgimento di esperti ed operatori del settore pubblico e del privato sociale già impegnati in azioni territoriali rivolte ai giovani;

2 - - una serie di incontri e momenti seminariali:

- incontro tra i gruppi di giovani partecipanti alla ricerca-azione;

- seminario sulla ricerca-azione per gli operatori pubblici e privati del sociale;  

- seminario internazionale per la comparazione di progetti similari con altre realtà cittadine europee che hanno al loro attivo una consolidata e significativa esperienza in materia di giovani, spazi urbani e riqualificazione urbana;

- seminario cittadino-regionale di restituzione dei risultati della ricerca e degli apporti risultanti dalle esperienze delle altre realtà europee;

3 - la produzione di una documentazione tecnica attraverso la pubblicazione di un quaderno tematico sulla ricerca-azione partecipata;

4 - la produzione di una documentazione divulgativa attraverso supporti diversi: video o altri strumenti che documentino il processo della ricerca-azione partecipata.

Nell’ambito di questi momenti di lavoro verrà messo a disposizione e utilizzato il materiale di informazione e animazione sulle tematiche dell’ecologia urbana prodotto dalla Regione Piemonte – Assessorato all’Ambiente.

Per il Piano 2000, in vista di una diffusione a scala regionale di materiali, supporti, riferimenti operativi utili alla progettualità locale, si sono definiti con i responsabili del Progetto Speciale Periferie del Comune di Torino gli sviluppi possibili della cooperazione avviata, prevedendo di realizzare:

a – un’area Giovani/Periferie nel Sito Internet della Città di Torino (progettazione, realizzazione e successiva implementazione) con:

* i programmi e le risultanze delle attività di ricerca-azione partecipata e degli eventi pubblici realizzati;

* una documentazione per operatori in materia di ricerca-azione partecipata e di lavoro di comunità, accompagnata dalla presentazione dei presupposti culturali e metodologici del Progetto Giovani/Periferie;

* uno spazio in cui istallare un software per la comunicazione di lavoro tra gli operatori impegnati nei progetti locali in materia di giovani e spazi urbani;

b – un dossier di lavoro per decisori politici, tecnici e per operatori elaborato a partire dalla documentazione raccolta circa:

* le esperienze di accompagnamento sociale rivolte ai giovani nei quartieri torinesi e in altre esperienze significative in ambito regionale e nazionale;

* le più significative realizzazioni in materia di politiche urbane e per i giovani presentate dalle città europee nel corso del convegno internazionale sulla riqualificazione urbana previsto per il mese di dicembre prossimo;

c – moduli di informazione-formazione rivolti a decisori e operatori pubblici, associazioni giovanili e cooperative sociali interessati da programmi di riqualificazione urbana e di accompagnamento sociale rivolto ai giovani; questi momenti di lavoro, predisposti dal Comitato di Pilotaggio del Progetto Giovani/Periferie per quanto riguarda i materiali di documentazione e la partecipazione di esperti e relatori, saranno messi a disposizione delle Amministrazioni provinciali come opportunità di animazione a livello locale;

d – esperienze pilota di coinvolgimento operativo di giovani nella progettazione, sistemazione e manutenzione di spazi urbani, come sviluppo della ricerca-azione partecipata programmata nel 1999 in direzione, appunto, dell’azione diretta e concreta sul loro ambiente di vita; si fa riferimento alle esperienze dei cantieri-laboratorio e agli indirizzi dei Piani della Legge 16 che prevedono “il sostegno a progetti finalizzati a sviluppare forme di autorganizzazione dei giovani o che portino a realizzazioni concrete e riconosciute dalle comunità locali…”.

L’impegno finanziario da parte della Regione è previsto in 100.000.000 di Lire.

H) Attivazione sperimentale di servizi per l’accompagnamento e il tutoraggio delle imprese giovanili nel quadro dei programmi di dinamizzazione economica in ambito locale.

Negli anni 1998-1999 la LR 16/1995 ha supportato progetti per lo sviluppo di imprese giovanili la cui attività era stata promossa dalla legislazione regionale di settore.

Con il programma del 2000 l’intervento proposto dalle “politiche giovanili” intende sperimentare servizi per l’accompagnamento ed il tutoraggio, partendo dalla fase di ideazione – progettazione fino al primo anno di vita dell’azienda.

Sulla base dell’esperienza acquisita nell’analisi e nella valutazione delle domande presentate, sono state riscontrate criticità relative, soprattutto, a:

* carenza – assenza di analisi di mercato;

* non corretta elaborazione e stesura del piano di fattibilità, in particolare sulla parte economica e finanziaria;

* poche richieste di formazione professionale;

* assistenza tecnica e gestionale da parte di soggetti non sufficientemente qualificati e/o che non accompagnano in modo adeguato la società nelle sue fasi di avviamento.

Occorre quindi:

* catalogare le imprese che già hanno avuto accesso alle agevolazioni previste dalla L.R. 22/97;

* segmentare le tipologie di spesa richieste per il finanziamento;

* conoscere la capacità di sviluppo;

* conoscere il grado di uso e di utilità delle tipologie di spesa finanziate;

* individuare le priorità di servizi;

* scegliere i servizi da sperimentare;

* elaborare l’offerta commerciale;

* individuare le società per il tutoraggio e l’affiancamento;

* attivare la sperimentazione e ridefinire i servizi; in tale ambito la sperimentazione dovrà consentire di individuare nuove tipologie di servizi a regia regionale quali ad esempio:

- banche dati settoriali di fornitori, clienti, prodotti – servizi,

- centri di acquisto,

- disponibilità di banche dati specialistiche,

- incubatore immobiliare,

- reperimento e selezione del personale,

- gestione finanziaria,

- sportello verso enti,

- promotore e/o facilitatore di filiere.

Per la realizzazione di quanto sopra indicato è necessario prevedere la collaborazione degli Enti a partecipazione regionale quali ad esempio la FINPIEMONTE.

La previsione di spesa è di 150.000.000 di Lire.

PARTECIPAZIONE A PROGETTI DI ENTI LOCALI, ASSOCIAZIONI E COOPERATIVE GIOVANILI

La Giunta regionale per il perseguimento delle finalità sancite dalla legge e sulla base degli indirizzi e dei criteri previsti nel piano annuale degli interventi regionali, eroga contributi a sostegno di progetti e iniziative per le seguenti aree:

a) inserimento sociale e partecipazione dei giovani;

b) disagio giovanile, con interventi mirati a prevenire percorsi di devianza, sviluppando progetti di prevenzione primaria;

c) mobilità giovanile, con iniziative di scambio socio culturale fra Paesi europei;

d) cooperazione, con iniziative tese a favorire lo sviluppo delle varie forme di aggregazione, associazionismo e cooperazione giovanile nazionale ed internazionale;

e) informazione e consulenza per i giovani.

La legge prevede che la Giunta regionale eroghi contributi per progetti predisposti da Enti locali, associazioni o cooperative giovanili, con priorità in ambito provinciale e comunale ai progetti predisposti dagli Enti locali.

La legge stabilisce altresì, quali criteri preferenziali e prioritari:

a) l’adozione, da parte dei Comuni, della “Carta della partecipazione dei giovani alla vita comunale e regionale”, di cui all’articolo 1, ed il comprovato impegno nella sua attuazione:

b) la continuità e l’efficacia dell’azione a favore dei giovani, verificabile in particolare dalla comprovata realizzazione di strutture o strumenti permanenti dedicati a tale scopo;

c) la proposizione di progetti coordinati e da realizzarsi in collaborazione fra più Comuni, in specie appartenenti ad aree montane e rurali.

I contributi vengono erogati per il 50 per cento all’avvio dei progetti e, per la restante parte, su presentazione di idonea documentazione, che comprovi la realizzazione integrale del progetto.

Per il 2000 si propone l’avvio di un processo di coinvolgimento delle Province nelle attività di esame e valutazione dei progetti presentati dagli Enti Locali e dalle Associazioni e Cooperative giovanili.  Questo aspetto innovativo appare in linea con gli indirizzi che la Regione intende assumere anche con la normativa in via di approvazione relativa al recepimento del “Decreto Bassanini”.

Le domande di contributo ai sensi dell’art. 5 della LR 16/1995 devono essere inoltrate alle rispettive Province complete della documentazione prevista dal bando, ed alla Regione per conoscenza va inviato il solo schema generale. Le Province provvederanno ad effettuare l’istruttoria per l’ammissibilità delle domande, l’analisi dei costi e delle risorse dei progetti proposti, la loro rispondenza ai criteri prioritari e preferenziali ai fini della formulazione della graduatoria regionale. Le Province trasmetteranno le risultanze dell’istruttoria dei progetti alla Regione, che, in accordo con il Gruppo di lavoro Interassessorile per la gestione della LR 16/1995, provvederà alla formulazione della graduatoria regionale e, sulla base delle disponibilità di bilancio, definirà l’entità del contributo spettante a ciascun progetto. La Regione provvederà conseguentemente ad attribuire ad ogni Provincia l’ammontare delle risorse finanziarie necessarie a fornire il sostegno ai progetti di competenza. Le Province provvederanno all’erogazione dei contributi secondo le modalità stabilite nel Piano e nell’Avviso Pubblico, fornendo alla Regione la rendicontazione circa i contributi erogati ad ogni singolo progetto.

Le Province che intendono presentare progetti ai sensi dell’articolo 5 inoltreranno le istanze alla Regione; la valutazione delle stesse sarà effettuata dal Gruppo di Lavoro interassessorile per l’attuazione della LR 16/1995 istituito con DGR n. 46-25231 del 5 agosto 1998.

Per l’anno 2000 si prevede una spesa di L. 2.200.000.000.

Nel caso si rendessero disponibili in corso d’esercizio, ulteriori disponibilità finanziarie, si provvederà alla loro attribuzione alle azioni previste dal presente Piano.

Criteri per l’erogazione dei contributi di cui all’art. 5 LR 16/1995  anno 2000

A) Le aree d’intervento

Gli interventi che in attuazione dell’art. 5 della L.R. 16/1995 la Regione si propone di sviluppare con il piano 2000 sono prioritariamente rivolti, attraverso incentivi a programmi attuati da Enti locali ed associazionismo, a perseguire i seguenti obiettivi









*: - per l’attivazione di centri Informagiovani potrà essere riconosciuto un contributo a sostegno di spese di primo impianto della struttura, a condizione che la stessa sia attivata da un comune o da più comuni in forma associata, la cui popolazione sia costituita da almeno 10.000 abitanti; sono escluse dal contributo le spese di gestione dei centri attivati negli anni precedenti.

**: - nel rispetto delle norme internazionali e comunitarie sulla reciprocità e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 1980: “Disposizioni di indirizzo e coordinamento per le attività promozionali all’estero delle regioni nelle materie di competenza” e successive modifiche ed integrazioni.

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Possono altresì essere presentati progetti sperimentali, non strettamente riconducibili alle finalità sopra individuate, che potranno essere opportunamente valutati e sostenuti a titolo sperimentale, previo parere della Consulta Giovanile Regionale.

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B) Soggetti destinatari dei contributi

- Comuni, Unioni e Consorzi di Comuni, Province, Comunità Montane, forme associative e di cooperazione fra i medesimi.

- Associazioni giovanili: associazioni aventi specificità giovanile chiaramente indicata nella denominazione o nell’atto costitutivo o nello Statuto, o che prevedano espressamente tra le finalità l’azione a favore dei giovani, o costituite per almeno l’80% dei soci da giovani di età compresa fra i 18 ed i 35 anni, il cui atto costitutivo o Statuto preveda:

- l’assenza di fini di lucro;

- la elettività delle cariche associative;

- l’obbligo di formazione del bilancio.

Tali Associazioni devono avere la propria sede legale nell’ambito del territorio della Regione Piemonte ovvero, ove trattisi di Associazioni a carattere nazionale, svolgere la loro attività nel territorio regionale tramite una loro sezione.

- Cooperative giovanili: composte, all’atto della loro costituzione nonchè al momento di presentazione dell’istanza di contributo, per almeno l’80% dei soci da giovani di età compresa fra i 18 ed i 35 anni.

C) Destinatari delle iniziative e dei progetti:

Giovani abitanti in Piemonte di età compresa fra i 18 ed i 35 anni, salvo che per interventi relativi a:

- informazione ai giovani (fascia di età compresa tra i 15 ed i 29 anni);

- scambi socioculturali (fascia di età compresa tra i15 ed i 25 anni)

D) Criteri prioritari e preferenziali per la valutazione dei progetti e delle iniziative.

La Giunta regionale con proprio atto deliberativo definirà, sulla base delle accettazioni formali comunicate dalle Province, le modalità per l’attribuzione delle attività connesse alla gestione dei contributi di cui all’art. 5, stabilendo altresì il valore dei punti da attribuire ai criteri di seguito elencati:

- l’adozione, da parte del Comune, della “Carta per la partecipazione dei giovani alla vita comunale e regionale” (approvata dal Consiglio d’Europa il 17 novembre 1990) e l’attivazione di specifica struttura (di concertazione o di co-gestione) composta da giovani, avente le caratteristiche e le funzioni di cui alla “Carta” citata;

- la continuità e l’efficacia dell’azione a favore dei giovani da parte del soggetto che richiede il contributo, comprovata dalla pregressa attivazione di iniziative a favore dei giovani o dalla realizzazione di strutture o strumenti permanenti dedicati a tale scopo;

- la proposizione di progetti coordinati e da realizzarsi in collaborazione fra più Comuni;

- progetti coordinati fra più Comuni in aree montane e rurali;

- coinvolgimento nella progettazione e/o nella realizzazione del progetto di una pluralità di soggetti (Enti, Associazioni, privato - sociale, volontariato, ecc.) ulteriori e diversi da quelli che hanno proposto istanza di contributo;

- funzionalità del progetto rispetto ad una pluralità di obiettivi di cui alla “Carta Europea per la partecipazione dei giovani alla vita comunale e regionale”.

- potenziale continuità nel tempo dell’azione prevista e sua possibilità di sviluppo (riconducibilità del progetto o dell’iniziativa ad un programma più ampio di intervento di cui il progetto costituisca un’articolazione od una fase).

- priorità in ambito comunale ai progetti predisposti da Enti locali.

E) Condizioni, entità, destinazione e modalità di erogazione del contributo

Per essere ammessi al contributo regionale nell’ambito del presente ‘Piano annuale’ i progetti devono essere avviati nell’anno 2000.

Non possono essere ammessi al contributo di cui alla L.R. 16/1995 progetti od iniziative che siano finanziabili in base ad altre leggi regionali.

Non possono essere ammessi a contributo più di un’iniziativa od un progetto di un medesimo soggetto (Ente locale, Associazione o Cooperativa giovanile) da realizzarsi nell’ambito di un medesimo Comune o dei medesimi Comuni; nel caso il medesimo soggetto presenti istanza di contributo per più progetti od iniziative da realizzarsi nell’ambito di un medesimo Comune o dei medesimi Comuni dovrà indicarne le relative priorità.

Nel caso i soggetti presentatori siano Comuni capoluogo di provincia, Amministrazioni provinciali e Comunità Montane, potranno essere ammessi a contributo due progetti con contenuti distinti.

Nel caso in cui l’iniziativa od il progetto siano realizzati da un’Associazione giovanile o da una Cooperativa giovanile su committenza di un Ente Locale, l’istanza di contributo dovrà essere presentata dall’Ente Locale committente.

Il contributo regionale è destinato a parziale copertura, fino ad un massimo del 50%, dei costi destinati esclusivamente alla realizzazione del progetto e riconducibili alle seguenti voci:

- prestazioni professionali e personale dipendente: consulenti, esperti, personale a rapporto professionale necessario ai fini della realizzazione del progetto, personale dipendente limitatamente al lavoro necessario per la realizzazione del progetto, con l’esclusione del personale dipendente delle Province, delle Comunità montane, dei Comuni, o loro Enti consorziati;

- locali: spese di eventuale affitto e utenze relative; spese connesse a lavori di manutenzione ordinaria e di adeguamento alle norme di sicurezza (di importo non superiore al 20% del costo complessivo del progetto); non sono ammissibili a contributo le spese relative a lavori di ristrutturazione edilizia;

- prestazioni di servizi e acquisto di beni di consumo;

- arredi e dotazioni strumentali.

Il contributo massimo riconoscibile al progetto od iniziativa ammessa non può comunque eccedere la somma di 50 milioni di lire.

Non sono ammissibili a contributo le spese imputabili all’ordinaria attività istituzionale prevista dalle leggi vigenti.

La quantificazione del contributo regionale terrà conto di eventuali altri apporti finanziari assegnati da altri soggetti (pubblici e privati), per la realizzazione dello stesso progetto.

La copertura delle singole voci di spesa ammesse terrà conto di quanto previsto dalla normativa vigente nelle materie di competenza.

Al fine di garantirne la fattibilità, il progetto deve prevedere, a fronte del quadro dei costi preventivati, un preciso piano finanziario con l’indicazione delle risorse che il soggetto proponente si impegna a destinare al finanziamento del progetto stesso (risorse proprie o risorse messe a disposizione da altri soggetti), ad integrazione dell’ammontare del contributo regionale richiesto. Saranno escluse le domande che non espongano un’esatta corrispondenza fra il totale dei costi preventivati per la realizzazione del progetto ed il totale delle risorse (incluso il contributo regionale richiesto) preventivate per il suo finanziamento.

In relazione alle condizioni sopra specificate, la domanda di contributo, redatta sul modello che verrà pubblicato sul B.U. della Regione Piemonte, dovrà contenere in particolare:

- la descrizione dell’iniziativa o del progetto, i tempi di avvio e di realizzazione, i destinatari, le risorse umane, strumentali e finanziarie dedicate e quant’altro sia necessario per un’adeguata valutazione dei presupposti di ammissione a contributo e della validità del progetto o dell’iniziativa;

- l’indicazione dell’entità del contributo regionale richiesto;

- la dichiarazione di disponibilità a realizzare il progetto o l’iniziativa in presenza di un contributo regionale di entità inferiore a quella richiesta, salvo riduzioni connesse alla minore entità del contributo regionale, fermi restando la configurazione, i contenuti e gli obiettivi dell’iniziativa o del progetto quali indicati in sede di domanda di contributo;

- la dichiarazione di disponibilità a fornire consulenza gratuita ad altri soggetti che intendano realizzare, nell’ambito di loro pertinenza, iniziative o progetti analoghi.

In relazione all’entità del contributo assegnato, se inferiore a quello richiesto nell’istanza, il progetto o l’iniziativa ammesso a contributo potrà essere eventualmente rimodulato in riduzione, mediante presentazione di relazione e quadro dei costi e delle risorse (fermi restando la configurazione, gli obiettivi e i contenuti previsti in sede di istanza); la riduzione non potrà eccedere comunque la differenza tra l’entità del contributo regionale richiesto in sede di istanza e l’entità del contributo riconosciuto.

Per i progetti in corso di realizzazione, il contributo verrà erogato con le seguenti modalità:

- nella misura del 50% dietro presentazione di dichiarazione inerente le modalità di attuazione del progetto (conforme all’istanza o rimodulato in riduzione) e la conferma della piena disponibilità delle risorse, indicate nell’istanza, concorrenti con il contributo regionale;

- per la restante parte previa presentazione di rendicontazione e annessa documentazione giustificativa che comprovi la realizzazione integrale del progetto o dell’iniziativa (coerentemente al progetto presentato nell’istanza o rimodulato in riduzione); per i progetti attuati da associazioni e/o cooperative giovanili, la rendicontazione dovrà essere resa mediante presentazione di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto presentatore attestante le spese complessivamente sostenute e fotocopie della relativa documentazione di spesa.

Per i progetti realizzati e conclusi anteriormente alla comunicazione di ammissione a contributo, il contributo verrà erogato in un’unica soluzione, dietro presentazione di rendicontazione e annessa documentazione giustificativa secondo le modalità sopra indicate.

Il contributo verrà revocato, provvedendo nelle forme di legge al recupero della quota già erogata nei seguenti casi:

- mancato avvio del progetto entro il 2000;

- mancata comunicazione, alla Provincia competente, dell’avvio del progetto entro 60 giorni dalla data di comunicazione di ammissione a contributo;

- mancata presentazione, entro il termine massimo di 90 giorni dalla data di conclusione del progetto, della documentazione attestante la realizzazione integrale dello stesso;

- realizzazione del progetto difforme da quanto indicato in sede di istanza o di rimodulazione dei costi.

La Determinazione Dirigenziale 13 dicembre 2000, n. 1411, Codice S1.4 relativa alla presente Deliberazione di Consiglio è pubblicata a pagina 99 del presente Bollettino Ufficiale (ndr).



DETERMINAZIONI
DEI DIRIGENTI

La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)

Consiglio regionale