Bollettino Ufficiale n. 47 del 22 / 11 / 2000

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Deliberazione della Giunta Regionale 6 novembre 2000, n. 16 - 1236

Criteri per la ripartizione e l’assegnazione alle province dei fondi ex lege 267/98 articolo 8

A relazione dell’ Assessore Cavallera :

La legge 18 maggio 1989, n. 183 e successive modifiche ed integrazioni prevede che lo scopo di assicurare la difesa del suolo, il risanamento delle acque e la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di razionale sviluppo economico e sociale, sia perseguito con attività di programmazione e pianificazione attraverso il Piano di bacino, che può essere attuato per stralci o per sottobacini.

Con deliberazione n. 19 del 9 novembre 1995 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Po è stato delineato un programma di redazione del piano di bacino del Po per stralci relativi a settori funzionali e, anche in conseguenza agli eventi alluvionali degli anni 1993, 1994 e 1995, è stata individuata l’esigenza di adottare il Piano stralcio di bacino relativo alle fasce fluviali lungo il reticolo idrografico principale.

Con deliberazione n. 26 dell’11 dicembre 1997 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Po è stato adottato Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, approvato con D.P.C.M. in data 24 luglio 1998 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 262 del 9 novembre 1998; il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali contiene norme immediatamente vincolanti e prevalenti nelle fasce A e B tracciate lungo il reticolo principale, indicato nell’Allegato 1 del Piano, nonché consente, “per la parte idrografica non compresa nell’Allegato 1, _ che le Regioni e le Province, nei rispettivi strumenti di pianificazione territoriale, possano individuare corsi d’acqua per i quali procedere alla delimitazione delle fasce fluviali e all’applicazione ad esse delle suddette norme _, operando sulla base degli obiettivi e degli indirizzi del Piano medesimo”.

Il decreto legge 11 giugno 1998, n. 180, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 1998, n. 267, modificata dalla legge 13 luglio 1999, n. 226, ha stabilito l’obbligo di adottare piani stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico “entro il termine perentorio del 30 giugno 2001" e la necessità che detti piani contengano ”l’individuazione e la perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico". La stessa legge ha inoltre prescritto che “entro il 31 ottobre 1999, le autorità di bacino di rilievo nazionale _ approvano _ piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a rischio più alto, redatti anche sulla base delle proposte delle regioni e degli enti locali”.

Con deliberazione n. 1 dell’11 maggio 1999 il Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Po ha adottato il Progetto di Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) che, ai sensi dell’articolo 3 bis della predetta deliberazione, prevede la possibilità per le Province di integrare e sostituire le prescrizioni del PAI a mezzo di provvedimenti che contengano l’individuazione e la regolamentazione di aree a rischio geologico, idrogeologico e valanghivo, ivi comprese eventuali misure di salvaguardia.

Ai sensi della sopra citata legge n. 267/1998 e s.m., il Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Po, con deliberazione n. 14 del 26 ottobre 1999, ha approvato il Piano Straordinario per le aree a rischio idrogeologico molto elevato (PS 267). Tale Piano prevede, per il Piemonte, l’impiego di 67,5 miliardi di lire a valere sui fondi stanziati dalla stessa legge n. 267/1998 e di 55 miliardi di lire da finanziare con il programma triennale di cui alla legge n. 183/1989, al fine di mitigare le situazioni di pericolosità idraulica ed idrogeologica.

Con D.P.C.M. 12 gennaio 1999 sono state ripartite le risorse finalizzate alle attività di individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico ed è stata stabilita la somma di L. 5.010.575.181 per il Piemonte, assegnata all’Autorità di bacino del fiume Po, che, con deliberazione n. 26 del 1 marzo 2000 del proprio Comitato Istituzionale, ne ha trasferito quota parte alla Regione Piemonte, pari a L. 4.696.042.291. In detta deliberazione, inoltre, è specificato che le risorse trasferite alla Regione Piemonte devono essere impiegate per specifiche finalità, tra le quali per fornire “contributi agli enti locali e, prioritariamente, alle Province per la predisposizione dei provvedimenti di individuazione e regolamentazione di aree a rischio geologico, idrologico e valanghivo di cui all’articolo 3 bis della deliberazione di adozione del Progetto di Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI)”.

Con deliberazione della Giunta regionale n. 51-29269 in data 31 gennaio 2000 la Regione Piemonte ha definito i criteri per l’assegnazione delle suddette risorse, considerando indispensabile conferire prioritariamente quota parte alle Province, ai fini della predisposizione dei provvedimenti di cui all’articolo 3 bis della deliberazione di adozione del Progetto di PAI, già richiamato, per finanziare sollecitamente le verifiche di compatibilità idraulica ed idrogeologica prescritte dall’articolo 18, comma 2, delle Norme di attuazione del medesimo Progetto di PAI. A tal fine è stata destinata alle Province la somma di L. 1.600.000.000.

Con deliberazione della Giunta regionale n. 28-28 in data 15 maggio 2000 la Regione Piemonte ha accantonato a favore della Direzione Difesa del Suolo (23) la somma di L. 1.600.000.000 sul capitolo di spesa 24090/00 (A. 100597) da assegnare prioritariamente alle Province per gli scopi già richiamati.

In data 12 luglio 2000, l’Assessore alla Tutela del Suolo, ha svolto un incontro con gli Amministratori delle Province piemontesi competenti in materia di difesa del suolo e pianificazione territoriale, al fine di trasmettere le informazioni relative agli stanziamenti suddetti, richiedendo la stesura di un programma di studi e approfondimenti relativi alle aree in dissesto idraulico e idrogeologico nel territorio di loro competenza, secondo un ordine di priorità.

Le Province piemontesi hanno dimostrato grande interesse e si sono, pertanto, succeduti incontri tra queste e le Direzioni regionali competenti in materia e sono stati definiti, in generale, programmi relativi ad approfondimenti idraulici lungo le aste del reticolo idrografico secondario o del reticolo idrografico principale nei tratti a monte delle fasce individuate dai Piani stralcio di bacino (PSFF e PAI), oltre a completamenti e aggiornamenti dei sistemi informativi territoriali, con verifica dei dissesti individuati dal Progetto di PAI.

I programmi presentati dalle Province hanno dimostrato, in generale, la volontà di compiere le future scelte di pianificazione avendo propedeuticamente acquisito maggiore conoscenza del proprio territorio, anche in materia di rischio idraulico e idrogeologico.

Vista l’omogeneità dei programmi finora proposti, si ritiene opportuno ripartire la somma di L. 1.600.000.000, già prevista con la suddetta D.G.R. n. 51-29269 in data 31 gennaio 2000, sulla scorta dei seguenti criteri: una somma pari a L. 150.000.000 a ciascuna Provincia, per assicurare un finanziamento adeguato anche alle Province con estensione territoriale e base demografica minori, e una somma determinata in funzione delle dimensioni territoriale e demografica, per tener conto delle diverse entità e delle conseguenti problematiche, sia in termini di dissesto che di rischio, così come indicato nel prospetto che segue:













                            In percentuale alla superficie e alla popolazione con un plafond di 150 milioni
    popolazione    %    superficie    %    50%p+ 50%s    L.    L+150mil
ALESSANDRIA    431.988    10,07    356.042    14,02    12,05    48.184.428    198.184.428
ASTI    210.238    4,90    151.078    5,95    5,43    21.702.162    171.702.162
BIELLA    189.529    4,42    91.304    3,59    4,01    16.029.458    166.029.458
CUNEO    555.444    12,95    690.272    27,18    20,07    80.260.989    230.260.989
NOVARA    342.460    7,99    133.879    5,27    6,63    26.514.851    176.514.851
TORINO    2.216.582    51,69    683.025    26,89    39,29    157.167.865    307.167.865
VCO    161.016    3,75    225.510    8,88    6,32    25.267.419    175.267.419
VERCELLI    180.794    4,22    208.784    8,22    6,22    24.872.827    174.872.827
TOTALE    4.288.051    100,00    2.539.894    100,00        400.000.000    1.600.000.000


ed erogare in unica soluzione le somme assegnate a ciascuna Amministrazione provinciale.

Tutto cio’ premesso;

vista la legge n. 267/1998;

la Giunta Regionale unanime,

delibera

1. Di ripartire i fondi assegnati alla Regione Piemonte ai sensi dell’articolo 8 della legge 267/1998 e s.m. e già destinati alle Province con D.G.R. n. 51-29269 in data 31 gennaio 2000, pari a L. 1.600.000.000, secondo criteri oggettivi, in funzione della superficie territoriale e della popolazione di ogni Provincia, come precisato nelle premesse;

2. Di destinare alle Amministrazioni provinciali le somme di seguito indicate:

ALESSANDRIA     L.     198.184.428
ASTI     L.     171.702.162
BIELLA     L.     166.029.458
CUNEO     L.     230.260.989
NOVARA     L.     176.514.851
TORINO     L.     307.167.865
VCO     L.     174.267.419
VERCELLI     L.     174.872.827

La Direzione Regionale Difesa del Suolo è autorizzata ad assumere i provvedimenti dirigenziali per il trasferimento delle risorse alle Amministrazioni provinciali, sulla base dei programmi pervenuti.

(omissis)