Bollettino Ufficiale n. 43 del 25 / 10 / 2000
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Deliberazione della Giunta Regionale 16 ottobre 2000, n. 7 - 1058
Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.. Comune di Corneliano dAlba (CN). Variante
Generale al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi degli artt. 15 e 17 della Legge Regionale 5.12.1977
n. 56 e successive modificazioni, la Variante Generale al Piano Regolatore
Generale vigente del Comune di Corneliano dAlba, in provincia di Cuneo,
adottata e successivamente integrata e modificata con deliberazioni consiliari
n. 29 in data 26.6.1997, n. 44 in data 14.11.1997, n. 10 in data 21.4.1998
e n. 48 in data 29.11.1999, subordinatamente allintroduzione ex officio,
negli elaborati della Variante al Piano, delle ulteriori modifiche specificatamente
riportate nellallegato documento A in data 11.9.2000, che costituisce
parte integrante del presente provvedimento, fatte comunque salve le prescrizioni
del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice della Strada e del relativo Regolamento
approvato con D.P.R. 16.12.1992 n. 495 e successive modificazioni.
ART.2
La documentazione costituente la Variante Generale al Piano Regolatore
Generale vigente, adottata e modificata dal Comune di Corneliano dAlba,
debitamente vistata, si compone di:
- Deliberazioni consiliari n. 29 in data 26.6.1997, n. 44 in data 14.11.1997
e n. 10 in data 21.4.1998, esecutive ai sensi di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione tecnica
- Elab. - Norme di attuazione
- Elab. - Esame delle osservazioni
- Elab. - Schede riassuntive
- Tav. 1 - Inquadramento territoriale, in scala 1:25000
- Tav. 2 - Progetto di Piano, in scala 1:5000
- Tav. 2/0 - Progetto di Piano, in scala 1:5000
- Tav. 3 - Progetto di Piano, in scala 1:2000
- Tav. 4 - Progetto di Piano: nucleo storico, in scala 1:1000
- Tav. 4/1 - Tavola di raffronto, in scala 1:2000
- Tav. A - Uso del suolo, in scala 1:5000
- Tav. B - Urbanizzazioni primarie, in scala 1:5000
- Tav. C - Servizi acquedotto e fognature, in scala 1:2000
- Tav. D - Servizi illuminazione pubblica e metano, in scala 1:2000
- Tav. E - Stato di conservazione dei fabbricati, in scala 1:2000
- Tav. F - Destinazione edifici piano terreno, in scala 1:2000
- Tav. G - Destinazione edifici piani superiori, in scala 1:2000
- Elab. - Relazione geologica tecnica
- Elab. - Relazione geologica tecnica sullarea di comparto CA 14/1
- Elab. - Relazione sui dissesti e calamità naturali, con allegato:
- Tav. 1 Carta dei dissesti idrogeologici e delle esondazioni, in scala
1:10000
- Tav. 2 Carta di sintesi alla propensione al dissesto con classi di edificabilità,
in scala 1:10000
- Elab. - Scheda quantitativa dei dati urbani
- Elab. - Elaborati geologici integrativi
- Tav. 1 - Carta dei dissesti idrogeologici e delle esondazioni, in scala
1:10000
- Tav. 2 - Carta di sintesi alla propensione al dissesto con classi di
edificabilità, in scala 1:10000
- Tav. 2 - Progetto di Piano, in scala 1:5000
- Tav. 3 - Progetto di Piano, in scala 1:2000
- Tav. 4 - Nucleo storico, in scala 1:1000
- Deliberazione consiliare n. 48 in data 29.11.1999, esecutiva ai sensi
di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione integrativa
- Tav. 2 - Progetto di Piano, in scala 1:5000
- Tav. 3 - Progetto di Piano, in scala 1:2000
- Tav. 4 - Nucleo storico, in scala 1:1000
- Tav. 4/1 - Progetto di Piano, in scala 1:2000
- Tav. H - Tavola dei vincoli, in scala 1:5000
- Elab. - Norme di attuazione
- Elab. - Relazione geologico tecnica controdeduttiva alle Osservazioni
della relazione desame.
(omissis)
Allegato
Elenco delle modifiche introdotte ex officio
Modifiche cartografiche:
La Legenda della Tavola H (tavola dei vincoli in scala 1:5:000) adottata
con D.C. n. 48 del 29.11.1999 è da intendersi integrata con la seguente
nota:
Nota: I contenuti del presente elaborato devono essere considerati quale
contributo indicativo per la individuazione delle aree soggette a vincolo
ambientale ed idrogeologico da riverificare più nel dettaglio in fase attuativa
di piano per una identificazione dei beni effettivamente soggetti ai disposti
della L. 431/85, e questo in particolare per quanto attiene quelle ricadenti
allinterno della delimitazione dellabitato o eventualmente derivanti
dal Rio Cascinotto.
I contenuti della Carta di sintesi della propensione al dissesto con classi
di edificabilità adottata con D.C. n. 10 in data 21.04.1998 (Tav. n. 2
allegata alla Relazione Geologico-Tecnica) sono da intendersi corretti
mediante lestensione delle indicazioni relative alle zone alluvionabili
corrispondenti alla classe IIIA della Circolare P.G.R. n. 7/LAP 1996 a
tutto il settore definito come Area esondata nellevento del Novembre
1994" dalla Carta dei dissesti idrogeologici e delle esondazioni.
Le Legende delle due Tavole di progetto n. 2 e 3 sono da intendersi integrate
con la seguente nota conclusiva:
Nota: si precisa che la classificazione III ex Circolare P.G.R. n. 7/LAP
1996 è da considerarsi a tutti gli effetti estesa allinsieme delle Zone
alluvionabili" segnalate dalla Carta di sintesi alla propensione al dissesto
con classi di edificabilità lungo il Riddone ed i corpi idrici minori
ma non individuate dal presente elaborato in quanto coincidenti o ricomprese
entro la delimitazione delle Aree e fasce di rispetto da torrenti.
I contenuti delle due Tavole di progetto n. 2 e 3 sono da intendersi modificati
mediante:
- lo stralcio delle aree di espansione residenziale CA 25-CA 26 e loro
inclusione nella perimetrazione delle zone alluvionabili di classe III
A;
- la evidenziazione del settore di area CA16 compreso tra le predette aree
CA25-26 ed il Riddone quale ambito di Classe III B ex Circolare P.G.R.
n. 7/LAP 1996;
- le rettifiche necessarie a reincludere la zona alluvionabile costituita
da parte delle aree CA7 - CA15 - CS e dallarea CA11 negli ambiti di Classe
IIIB;
La delimitazione della fasce di rispetto da strade riportate dalla Tavola
n. 3 sono da intendersi integrate mediante:
- il ripristino delle fasce di arretramento previste dal vigente P.R.G.C.
a valle o entro le attuali aree CA1 - CA2 - CA14 - CA16 - CA17. Entro le
aree CA18 - CA19 dovranno essere ripristinate con profondità ridotta a
mt. 10;
- la individuazione di una fascia di arretramento di mt. 20 dalla viabilità
provinciale entro larea CAR 3;
- levidenziazione di tutte le fasce di rispetto stradale afferenti ai
tratti di viabilità comunale, provinciale e statale che compaiano nei settori
agricoli circostanti al capoluogo ed agli insediamenti con previsioni sviluppate
in scala 1:2.000; per questo ultimo aspetto si evidenzia che la viabilità
provinciale che compare in fregio alla B.ta Sioneri corrisponde al tracciato
della Strada Statale n. 29.
La delimitazione delle fasce di rispetto da strade riportate dalla Tavola
n. 2 è da intendersi conformata, per quanto possibile, ai contenuti della
predetta Tav. n. 3 (come modificata) ed estesa a tutto il reticolo stradale
in conformità a quanto prescritto dal Nuovo Codice della Strada e relativo
Regolamento esecutivo e di attuazione, come richiamato dallart. 8.2, delle
N.T.A..
Modifiche normative:
Art. 1.3 - Documenti costituenti il progetto di P.R.G.C.
Lelenco degli elaborati costitutivi è da intendersi integrato con:
Tav. H - Tavola dei vincoli (scala 1:5.000)
Art. 2.0 - Prescrizioni geologico-tecniche - definizioni e prescrizioni
relative alla Classe II:
- a conclusione del 6º comma (dopo le parole Novembre 1996") si intende
aggiunta la precisazione: e della successiva integrazione del 20 Aprile
1999; anche lutilizzazione delle aree per servizi pubblici ricadenti nelle
zone di Classe III e la realizzazione in sito di eventuali aree o strutture
è da intendersi in ogni caso subordinata alle necessarie verifiche e limitata
a quanto compatibile con la situazione di rischio rilevata."
Art. 2.7.8. - Volume.
Il testo dellarticolo è da intendersi integralmente sostituito con quello
dellart. 2.9.13 del vigente P.R.G.C. a sua volta rettificato per quanto
attiene il testo in parentesi che compare nel secondo comma mediante la
sostituzione del riferimento: 2.9.11", con: 2.7.6.".
Art. 3.2. - Fascia di rispetto cimiteriale.
Il testo normativo è da intendersi completato con il seguente disposto:
Lapprovazione della delimitazione della zona di vincolo operata con D.C.
n. 48 del 29/11/1998 è da intendersi condizionata alla prescritta redazione
del Piano Regolatore Cimiteriale.
Art. 3.3 - Fascia di rispetto da fiumi, torrenti, canali.
A conclusione della Norma si intende inserito il seguente disposto:
si richiamano per quanto applicabili (vedi circolare 8 ottobre 1998, n.
14 LAP/PET) i disposti del R.D. 25 luglio 1904, n. 523 con precisazione
che gli arretramenti prescritti dovranno essere applicati in riferimento
alla sponda o al limite esterno dellalveo (vedasi parere Dir. Reg. Servizi
tecnici di Prevenzione Prot. n. 5800/20.6 del 13.7.2000).
Art. 3.4. - Zone a vincolo idrogeologico vigente e zone boscate.
A conclusione dellArticolo è da intendersi inserito il seguente richiamo:
i vincoli di cui alla predetta legge 431/85 sono da intendersi richiamati
anche per il territorio coperto da boschi e per le zone gravate da usi
civici,
Art. 4.3. - Aree a parcheggio
A conclusione di quanto disposto è da intendersi inserito il seguente testo:
larea AMM è destinata a parcheggio e deposito autoveicoli di proprietà
comunale; leventuale costruzione di fabbricati dovrà tener conto della
vicina presenza della viabilità provinciale ed essere realizzata ad un
solo piano con altezze limitate a quanto strettamente necessario
Art. 5.1. - Norme per gli insediamenti residenziali del centro Storico.
Al paragrafo Caratteristiche edificatorie aggiungere la seguente precisazione:
Per quanto attiene i disposti di cui alla precedente lettera b) si precisa
che:
- lallineamento delle altezze a quelle degli edifici circostanti, se non
finalizzato allassorbimento delle superfetazioni non costituisce indicazione
operativa del P.R.G.C., in quanto la difformità delle altezze di facciata
e complessiva degli edifici originari è un elemento caratterizzante dei
nuclei di impianto storico.
- detta operazione è da intendersi ammessa solo nel caso in cui non induca
modificazioni rispetto alle inclinazioni di falda genericamente ricorrenti
nel centro storico di Comeliano o la perdita di eventuali volte od orizzontamenti
di pregio".
Art. 5.2. - Norme per gli insediamenti nelle aree residenziali CA01/CA26.
A conclusione della norma si intende inserito il seguente testo:
Lindividuazione dellaccesso alla viabilità di circonvallazione contraddistinto
con la lettera Z è indicativo e potrà subire variazioni entro il perimetro
delle aree CA18 e CA19 al fine di ricercare soluzioni funzionali che escludano
situazioni di pericolo per gli utenti della strada. Sarà pertanto cura
dellAmministrazione Comunale concordarne le caratteristiche e posizionamento
con i competenti uffici provinciali e, se necessario, con le proprietà
interessate da eventuali modifiche del tracciato viario prima di procedere
allapprovazione definitiva dei due P.E.C..
Le tabelle di intervento relative alle aree CA25 e CA26 sono da intendersi
stralciate.
Nelle tabelle di intervento relative alle aree CA01 - CA02 - CA14 - CA16
- CA17 - CA18 - CA19 quanto disposto in merito alle distanze delle strade
è da intendersi integrato con fatte salve maggiori distanze previste dalla
Tavola di Progetto n. 3".
Art. 5.3. - Norme generali per gli insediamenti per le aree residenziali
di origine rurale.
La Tabella di intervento relativa allarea CAR03 è da intendersi modificata
mediante:
- lincremento del parametro Distanza da strade da 10 mt. a 20 mt.
- linserimento della seguente precisazione conclusiva: non è ammessa
la realizzazione di nuovi accessi diretti sulla strada provinciale.
5.6. - Caratteristiche architettoniche.
A conclusione di quanto disposto si intende inserita la seguente precisazione:
Per quanto attiene gli interventi sulle preesistenze di vecchio impianto
si precisa che questi dovranno pertanto tendere alla:
- conservazione delle originarie forme e volumi;
- conservazione delle tipologie architettoniche caratteristiche del Centro
Abitato;
- conservazione della tipologia strutturale;
- mantenimento dei materiali di facciata (interni ed esterni) dei manti
di copertura ed in genere di tutti quei materiali caratteristici della
tipologia architettonica del Centro Abitato".
Art. 6.2. - Edifici ad usa civile abitazione esistenti in aree a destinazione
produttiva.
A conclusione di quanto disposto aggiungere il seguente testo:
Lampliamento del 40% di cui alla suddetta lettera e) è da intendersi
limitata a quanto necessario al conseguimento di una superficie residenziale
di 120 mq. utili per ogni unità abitativa esistente alla data di adozione
della variante a P.R.G.C. (26/6/1997).
Art. 8.1. - Generalità (aree agricole).
- A conclusione del 1º comma (dopo le parole territorio comunale) sono
da intendersi aggiunte le parole: nel quadro delle indicazioni generati
fornite dallart. 11 del Piano Territoriale Regionale.
- A conclusione della norma si intende inserito il seguente testo:
Linsediamento di attività di allevamento di cui al 2º comma lettera b)
dellart. 25 della L.R. 56/77 non è previsto dal vigente P.R.G.C., alloccorrenza
si ricorrerà alle procedure di Variante.
Art. 8.2. - Operatività (aree agricole).
Alla lettera F), il disposto che definisce le trasformazioni duso ammesse
è da intendersi integrato:
- dopo la destinazione attività turistico-ricettiva, con le parole: limitatamente
ai ristoranti tipici di modesta dimensione;
- dopo la destinazione servizi collegati ad attività sportive, con le
parole: a raso di uso familiare.
Art. 9.2. - Requisiti di abitabilità.
Nel disposto finale, dopo mt. 2,40" sono da intendersi inserite le seguenti
parole: nei casi previsti dalle vigenti normative".