Bollettino Ufficiale n. 40 del 4 / 10 / 2000

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Codice 16.4
D.D. 8 agosto 2000, n. 133

Parere ex art. 11 l.r. 40/1998. Fase di specificazione dei contenuti dello studio di impatto ambientale della procedura di V.I.A. relativamente al progetto di cava in località C.na Rovellina in Comune di Tornaco (NO) presentato dalle Ditte Nuova Cave Dogana S.r.l. e Azienda Agricola Fedeli Agostino, Angelo e Marco

(omissis)

IL DIRIGENTE

(omissis)

determina

A - Il piano di lavoro presentato dalle Ditte Nuova Cave Dogana S.r.l. con sede legale in Galliate (NO) e Azienda Agricola Fedeli Agostino, Angelo e Marco con sede legale in Locate Triulzi (MI), per la redazione dello studio di impatto ambientale relativo al progetto di “Apertura di una cava di sabbia e ghiaia finalizzata alla realizzazione di un campo di gara e relative infrastrutture per i campionati della Federazione Italiana della Motonautica” in località C.na Rovellina in Comune di Tornaco (NO), oltre a quanto previsto dall’art. 11 co. 4 specificato più in dettaglio nell’allegato D della L.R. 40/1998 deve porre particolare riguardo con approfondimenti in merito ai punti di seguito riportati:

1. specificazioni relativamente alla scelta localizzativa effettuata rispetto ad un quadro programmatico delle diverse alternative di progetto prese in considerazione;

2. preventiva valutazione di possibilità di coinvolgimento della Federazione Italiana Motonautica quale proponente ovvero di comprovato interessamento all’impianto rispetto ai tempi di esecuzione, all’utilità ed all’utilizzazione con un quadro d’ipotesi sugli impegni previsti, una quantificazione delle occasioni di utilizzo anche in rapporto con eventuali altri impianti esistenti ed al loro reale bacino d’utenza.

Nel quadro programmatico vengano esplicitate nel dettaglio le linee programmatorie del C.O.N.I. e della Federazione Italiana Motonautica riguardo alle attività sportive previste, facendo specifico riferimento alle normative del settore ed a progetti di analoghe strutture già operanti;

3. analisi tecnico-economica di dettaglio, anche in termini socio-economici, atta a garantire la sostenibilità progettuale nella sua interezza ossia considerando anche tutte le opere accessorie da realizzare;

4. verifica della conformità dell’opera all’interno di un quadro programmatico completo sia per quanto attiene gli aspetti legati alla pianificazione territoriale sia per quanto attiene l’eventuale programmazione regionale in ambito sportivo-turistico ed estrattivo;

5. individuazione di uno specifico campo d’azione proprio e peculiare rispetto ad altri impianti esistenti ovvero definizione dell’unicità dell’impianto in questione;

6. sia attuato uno studio accurato sui volumi di traffico previsti per entrambe le attività proposte considerando diversi scenari previsionali ed estendendo lo studio alla strada statale 211 della Lomellina;

7. una definizione esaustiva del quadro dell’accessibilità all’impianto e della revisione della viabilità locale da attuare per mitigare le eventuali criticità indotte a livello trasportistico locale in coerenza con i programmi di settore provinciale valutando il decremento del livello di servizio della rete viaria minore in funzione del numero di manifestazioni sportive prevedibili;

8. valutazione delle ipotesi tecnologiche alternative inclusa l’opzione zero;

9. sia puntualmente accertato l’eventuale presenza di categorie di vincolo di tutela paesistico ambientale specificando il rapporto tra l’adiacente cascina Rovellina e le attività previste: specificare il rapporto tra la struttura agricola e le attività in progetto e valutare la possibilità di utilizzarne gli immobili per le strutture di supporto.

Dovranno comunque essere esplicitati i parametri dimensionali e tipologici di tutte le strutture e le infrastrutture previste, nonchè l’esplicita destinazione dell’area al fine di consentire al Comune di procedere ad una specifica variante di P.R.G.C.;

10. sia verificata la rispondenza delle opere in progetto al D.M. 11.03.1988 ed alla pianificazione di bacino ex L. 183/89 (trattandosi di ampio bacino per uso sportivo, potrebbe essere presa in considerazione l’ipotesi di realizzare l’opera in concomitanza di eventuali realizzazioni di casse d’espansione fluviale in progetto nel P.A.I.);

11. si approfondiscano gli aspetti idrogeologici con particolare riguardo all’idrografia di superficie ed alla situazione della falde superficiali e profonde e loro interazione con le opere previste in progetto: si considerino più scenari ipotetici;

12. studio in merito alla caratterizzazione della falda freatica interessata dalle attività di progetto, alla vulnerabilità degli acquiferi sia superficiali che profondi.

Lo studio venga esteso ai pozzi pubblici idropotabili situati all’interno dell’area potenzialmente interessata da un eventuale episodio di contaminazione delle acque sotterranee;

13. valutazioni dell’analisi incidentale e dell’analisi del rischio ambientale e siano progettati gli interventi di mitigazione;

14. valutazione dell’utilizzazione delle risorse (giacimento, consumo terreno agrario, acqua e suoi impieghi) utilizzate e loro quantificazione, sia in fase di cantiere che di esercizio, Analisi della rinnovabilità o meno delle risorse naturali;

15. programmazione ed articolazione della tempistica di coltivazione della cava con le previste attività sportive al fine di un’eventuale anticipazione dell’impiego dell’impianto sportivo per la motonautica nonchè dell’eventualità di articolare su tempistiche più ristrette (stagionali o addirittura giornaliere) le attività ricreative e sportive previste nel bacino ormai prossimo al ripristino-recupero ambientale;

16. descrizione ed analisi dell’ambito territoriale inteso come area vasta ed area ristretta individuata in un interno di 1 km dal baricentro della cava;

17. descrizione del processo di trattamento del materiale estratto, con riferimento alla lavorazione in sito;

18. analisi dell’area di mercato e dell’utilizzo del materiale selezionato indicando l’ubicazione degli impianti di trasformazione;

19. specifico piano dei livelli occupazionali quantificando anche l’entità dell’indotto riferito ad eventuali trasporti eseguiti da terzi;

20. definizione delle quantità e delle caratteristiche dei reflui, dei rifiuti, delle emissioni gassose e sonore, con riferimento alle diverse fasi di attuazione del progetto e di gestione dell’opera;

21. definizione delle modalità di smaltimento di reflui, rifiuti ed acque meteoriche, in relazione alla fase di cantiere e di esercizio;

22. per ogni componente ambientale prevista dalla L.R. 40/98 (allegato “D”) ed indicata dal DPCM 27 dicembre 1988 (allegati “I” e “II” si effettui la caratterizzazione e l’individuazione della qualità ambientale ante-operam, con riferimento all’ambito territoriale in cui sia prevedibile il manifestarsi di effetti significativi sulla qualità di ciascun sistema ambientale interessato dal progetto, sia direttamente che indirettamente.

Sulla base di quanto emergerà dalla situazione ante-operam si effettui un confronto con le condizioni ambientali previste durante le fasi di cantiere e di gestione dell’intervento, determinando gli impatti sull’ambiente durante tutte le fasi progettuali.

La valutazione degli impatti indotti dall’opera sull’ambiente sia condotta mediante adeguati modelli previsionali validati e idonei a definire anche la durata, al reversibilità o meno, la temporaneità o meno, la cumulatività degli impatti stessi;

23. descrizione delle misure previste per prevenire, ridurre e compensare gli effetti negativi indotti sull’ambiente dall’intervento, nelle sue diverse fasi in riferimento all’ambito territoriale in cui è previsto il manifestarsi di impatti significativi;

24. valutazione degli ecosistemi (rilievi floristici sulle formazioni semi-naturali limitrofe; rilievo cartografico di dettaglio delle formazioni igrofile e ripariali nel lago a nord del sito di previsto intervento; lista delle specie animali vertebrate colonizzanti il lago; idonea cartografia di recupero ambientale estesa anche al lago esistente con elenco delle specie arbustive ed arboree, loro quantificazione e disposizioni per la messa a dimora);

25. valutazione e confronto della qualità ecologica ante e post operam non solo in termini di produttività di biomassa ma anche valutando l’assetto strutturale e la conseguente funzionalità degli ecosistemi presenti e futuri attraverso i seguenti fattori: complessità (numero di fitocenosi naturali presenti), valore delle fitocenosi per grado di stratificazione e composizione floristica (valutata in base alla distanza dalla fitocenosi forestale potenziale), fisiomania topografica dei bacini lacustri (sinuosità della linea di costa), qualità delle acque e presenza di fattori di disturbo (rumore, emissioni in atmosfera, calpestio e affluenza pubblico);

26. indicazione puntuale delle strutture di approvvigionamento idrico e progettazione relativa allo scarico delle acque reflue secondo le norme vigenti;

27. progettazione che consideri il diniego in merito alla deroga ex art. 104 D.P.R. 128/1959, in relazione alle distanze di sicurezza previste per le infrastrutture pubbliche (strade di uso pubblico, canali, elettrodotti) e distanze soloniche ex art. 691 C.C.;

28. definizione di un piano finalizzato alla buona conservazione della risorsa suolo.

In esso vi siano:

28.1. valutazione del contesto agricolo attuale (produzioni principali in termini quantitativi e qualitativi, grado di strutturazione agraria, potenzialità di sviluppo futuro);

28.2. quantitativi di materiale di scotico;

28.3. quantitativi del materiale previsto per il riutilizzo con indicazione planimetrica delle aree e dei relativi spessori in funzione delle tipologie di recupero ambientale e delle pendenze delle scarpate previste;

28.4. ubicazione delle aree di stoccaggio e modalità di accumulo (altezza cumuli, separazione strati, protezione dal dilavamento);

28.5. tempi di stoccaggio e valutazione del grado di conservazione della fertilità:

28.6. accorgimenti previsti per accelerare il riutilizzo del suolo;

28.7. nel caso di collocazione per interventi in aree esterne individuazione di massima dei fabbisogni esistenti in un intorno significativo;

29. progettazione in merito alla regimazione delle acque superficiali al contorno dell’area;

30. approfondimenti in merito all’inserimento paesaggistico-ambientale del sito con indicazione cronologica degli interventi di recupero in corso d’opera;

31. bozza di convenzione prevista dall’art. 36 comma 3.5 e 3.6 delle Norme di Attuazione del P.R.G.I.;

32. analisi concernente l’impatto sulle strade di uso pubblico dovuto al trasporto del materiale della cava agli impianti di confezionamento del calcestruzzo.

B - La presente determinazione verrà inviata ai soggetti interessati di cui all’art. 9 della l.r. 40/1998.

C - Avverso la presente determinazione, è ammessa da parte dei soggetti legittimati, proposizione di ricorso Giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, entro il termine di 60 giorni dalla data di ricevimento del presente atto o dalla piena conoscenza, secondo le modalità di cui alla Legge 06.12.1971 n. 1034 oppure Ricorso Straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 24.11.1971 n. 1199.

Il Direttore regionale
Vito Valsania