Bollettino Ufficiale n. 39 del 27 / 09 / 2000
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Codice 11.2
D.Lgs. n. 173/98, art. 8 e D.M. n. 350 del 8 settembre 1999 - Individuazione
dei prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte. Approvazione scheda
tecnica in applicazione della D.G.R. n. 117-703 del 31 luglio 2000
Visto larticolo 8, comma 1, del D.lgs. 30 aprile 1998, n. 173, recante
disposizioni in materia di individuazione dei prodotti agroalimentari tradizionali
e che prevede listituzione dellelenco regionale di questi prodotti anche
in riferimento ad eventuali deroghe igienico sanitarie connesse alla metodica
di produzione e di stagionatura;
visto il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 8 settembre
1999 n. 350, che stabilisce i criteri e le modalità per la predisposizione
degli elenchi regionali e provinciali dei prodotti agroalimentari tradizionali
e le informazioni che questi devono contenere per essere inseriti nellelenco
nazionale e le modalità da considerare per richiedere le deroghe igienico
sanitarie citate;
considerato che il citato D.M. n. 350/99 prevede che il primo elenco regionale
deve essere realizzato entro sei mesi dallentrata in vigore del Decreto
stesso;
vista la circolare n. 10 del 21.12.1999 del Ministero delle Politiche Agricole
e Forestali, integrata dalla circolare n. 2 del 24.01.2000, che specifica
in dettaglio i criteri e le modalità per la predisposizione degli elenchi
delle regioni e delle province autonome dei prodotti agroalimentari tradizionali
previsti dal D.M. 8 settembre 1999, n. 350 anche per quanto riguarda gli
elementi richiesti per laccesso alle deroghe igienico sanitarie previste
dallart. 8, comma 2 del D.Lgs. n. 173/1998;
considerato che per reperire le informazioni necessarie alla compilazione
dellelenco regionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, ci si è
avvalsi della collaborazione di tutti gli Enti ed Organismi ritenuti interessati
sullintero territorio piemontese chiedendo, con nota n. 9474/11/02 del
21/12/1999, che fossero segnalate allAssessorato Agricoltura, Caccia e
Pesca tutte le produzioni ritenute tradizionali;
tenuto conto che le segnalazioni sono state validate dallAgenzia dei Servizi
Formativi della Provincia di Cuneo (attraverso lIstituto Lattiero caseario
e delle Tecnologie Alimentari di Moretta) per quanto riguardava i prodotti
dei settori latte e carne e dal Dipartimento di Scienze Merceologiche dellUniversità
degli Studi di Torino per gli altri comparti;
vista la D.G.R. n. 89-29894 del 10 aprile 2000 con la quale è stato individuato
un elenco di 162 prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte e si
segnalavano altri 65 prodotti in via di definizione;
vista la D.G.R. n. 117-703 del 31 luglio 2000 di aggiornamento dellelenco
citato di prodotti agroalimentari tradizionali del Piemonte con linserimento
della Grana Padano prodotto nelle province di Cuneo e Torino con metodologia
tradizionale;
visto che con la citata D.G.R. n. 89-29894 del 10 aprile 2000 si incaricava
il Direttore della Direzione Regionale Programmazione e Valorizzazione
dellAgricoltura di definire le schede tecniche contenenti le informazioni
e le richieste di deroghe ai sensi del D.M. 8/09/1999, n. 350;
Tutto ciò premesso,
IL DIRIGENTE
Visti gli artt. 3 e 16 del D.lgs n. 29/93 come modificato dal D.lgs n.
470/93;
Visto lart. 23 della L.R. 8 agosto 1997, n. 51;
vista la L.R. n. 55/81;
In conformità agli indirizzi ed ai criteri disposti nella materia del presente
provvedimento della Giunta Regionale con provvedimento deliberativo n.
117-703 del 31 luglio 2000;
determina
- In applicazione della D.G.R. n. 117-703 del 31 luglio 2000, di definire
la scheda tecnica (allegata alla presente determinazione per farne parte
integrante) contenente le informazioni e la richiesta di deroga riguardante
il Grana Padano prodotto nelle province di Cuneo e Torino con metodologia
tradizionale;
- di prendere atto che le suddette schede potranno essere oggetto di successivi
aggiornamenti periodici sia per quanto riguarda le informazioni contenute
nella relativa scheda identificativa che per la scheda di deroga.
Il Direttore regionale
Scheda di Segnalazione per
1) Categoria: Prodotti Lattiero Caseari
2) Nome del Prodotto: Grana Padano Prodotto nelle Province di Cuneo e Torino
con Metodologia Tradizionale
3) Caratteristiche del Prodotto e Metodiche di Lavorazione, Conservazione
e Stagionatura Consolidate nel Tempo in Base agli Usi Locali, Uniformi
e Costanti
Caratteristiche
Formaggio semigrasso duro a pasta cotta, a lenta maturazione, prodotto
da lette di vacca parzialmente decremato.
Forma cilindrica, scalzo leggermente convesso o quasi dritto, facce piane
leggermente orlate.
Dimensioni: diametro da 35 a 45 cm con altezza da 18 a 25 cm.
Peso con variazioni da 24 a 40 kg.
Crosta dura, liscia con spessore di 4 - 8 mm.
Pasta dura, con struttura finemente granulosa a frattura radiale a scaglia
ed occhiatura appena visibile.
Colore crosta scuro o giallo intenso.
Colore della pasta bianco paglierino.
Metodiche di lavorazione
Il latte di vacca, munto due volte al giorno, riposato, viene parzialmente
decremato con limpiego di centrifughe, (affioramento meccanico) o con
la spillatura del latte magro (affioramento naturale) ed igienizzato con
limpiego di filtri e/o scambiatori a piastre e/o centrifughe.
La lavorazione viene normalmente effettuata su cinque o sei giorni nella
settimana.
La coagulazione a circa 30 - 34º C, è ottenuta con caglio di vitello, previa
aggiunta di sieroinnesto.
La coagulazione viene effettuata in caldaie di dimensioni e capacità differenti
a seconda della quantità di latte trasformato.
Si utilizzano sia caldaie di grande dimensione, sia in caldaie di forma
trancoconica di circa 1000 kg di capacità.
La tecnologia prevede la rottura molto fine della cagliata (riso) e la
conseguente cottura a circa 53 - 56º C, per una sostanziale dissierazione
dei granuli.
In seguito la cagliata, estratta, viene posta in stampi di dimensioni e
materiale necessarie per arrivare alle dimensioni soprascritte.
La asciugatura e la stagionatura vengono normalmente effettuate su tavole
di legno ad una temperatura di 15 - 22º C.
Durante la stagionatura il formaggio viene posato su ripiani di legno,
e periodicamente girato e spazzolato.
Normalmente il formaggio viene stagionato per un periodo di 8 mesi dal
momento della coagulazione.
4) Zona di Produzione
Le provincie di Cuneo e Torino
5) Materiali ed Attrezzature Specifiche Utilizzati per la Preparazione,
il Condizionamento o lImballaggio dei Prodotti
A seconda della quantità di latte trasformato si utilizzano:
- Bacinelle di affioramento in acciaio inox opp.
- Scambiatori a piastre per ligienizzazione del latte, centrifughe pulitrici-scrematrici-bactofugatrici
per ligienizzazione e scrematura / affioramento meccanico del latte, filtri
di materiale (alimentare) e fogge diverse
- Caldaie di coagulazione tradizionali aperte in acciaio o rame.
- Caldaie di grandi capacità in acciaio inox.
- Attrezzi per la lavorazione della cagliata in caldaia: spino od organi
di taglio in acciaio, pale in legno, agitatori in legno opp. plastica alimentare-inox,
gemellatrici in inox. Tele in lino o canapa.
- Forme in legno, acciaio inox, plastica alimentare.
- Tavoli spersoi in legno o inox o plastica alimentare.
- Tondelli per pressatura in legno o plastica alimentare.
- Tavole per lasciugatura e stagionatura in legno.
6) Descrizione dei Locali di Lavorazione, Conservazione e Stagionatura
I locali di lavorazione, di stagionatura e conservazione del formaggio
non presentano indicazioni particolari.
Sia come struttura e come materiali non necessitano di note particolari,
utilizzando pareti, pavimenti e soffitti in materiali lavabili ed sanificabili.
7) Documentazione Attestante che le Metodiche di Lavorazione Conservazione
e Stagionatura si sono Consolidate nel Tempo per un Periodo non Inferiore
ai Venticinque Anni
Si è esaminata la seguente documentazione a supporto della tradizionalità:
- Elaborato del Professore Vittorio Bottazzi Direttore dellIstituto di
Microbiologia dellUniversità Cattolica del S. Cuore di Piacenza;
- Dichiarazione del rag. Vincenzo Iore, ex Direttore del Consorzio di Tutela
del Grana Padano in ordine alla tecnica di produzione del formaggio grana
in Piemonte;
- Dichiarazione della Dita Alfa Laval Demori S.p.A. con cui si attesta
che la ditta Biraghi ha acquistato tra il 1956 ed il 1971 n. 3 scrematrici
e n. 2 pulitrici per latte a scarico automatico e vari scambiatori a piastre;
- Dichiarazione di Mario Rampinelli;
- Dichiarazione di Giacomo Testa;
- Dichiarazione di Gemma Africano;
- Dichiarazione di Luigi Fiandino;
- Copie convenzione e fattura relative a progetto qualità Grana Padano;
- Dichiarazione di Marziali Casari;
- Dichiarazioni di Vincenzo Quaglia;
- Dichiarazioni di Giuseppe Viale.
Scheda di Segnalazione per
Nome del Prodotto: Grana Padano Prodotto nelle Province di Cuneo e Torino
con Metodologia Tradizionale
a) Oggetto della Richiesta di Deroga (art. 8, comma 2, del Decreto Legislativo
n. 173 del 1998) e Motivazioni della Stessa.
Le deroghe sono da considerarsi tali quando il caseificio che produce non
ha già richiesto altre deroghe per fattori vari (limitata capacità produttiva,
prodotti 60 gg.).
In caso queste deroghe non siano presenti in caseificio si elencano le
seguenti:
- Bacinelle di affioramento senza coperchio;
- Caldaie tradizionali aperte;
- Attrezzi di lavoro in caldaia in legno;
- Tele in lino o cotone e forme in legno per la raccolta e formatura della
cagliata;
- Tavoli spersoi e di stagionatura in legno.
b) Osservazioni sulla Sicurezza Alimentare del Prodotto Ottenuto con Metodiche
Tradizionali
Possibili rischi e pericoli che possono verificarsi durante la lavorazione
Procedure operative in grado di assicurare uno stato soddisfacente di igiene
c) Riferimenti Normativi
d) Eventuali Annotazioni dei Servizi Sanitari Regionali
e) Rispondenza del Prodotto Finale ai Requisiti di Salubrità e Sicurezza
Previsti dalla Vigente Normativa.
D.D. 1 agosto 2000, n. 126
Vito Viviano
lElenco dei Prodotti Agroalimentari
Tipici -
sezione A (Prodotto)
lElenco dei Prodotti Agroalimentari
Tipici -
sezione B (Deroghe)