Bollettino Ufficiale n. 33 del 16 / 08 / 2000
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Deliberazione della Giunta Regionale 31 luglio 2000, n. 133 - 719
L.r. n. 27/94 - Criteri e modalita per lassegnazione dei contributi di
cui alla Legge 104/92, art. 42, comma 6, lett. q), relativi agli interventi
regionali in favore dei cittadini handicappati
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
di approvare i criteri e le modalità di assegnazione dei contributi di
cui alla L. 5.2.1992, n. 104 - art. 42, comma 6, lettera q), contenuti
nellallegato A) che forma parte integrante della presente deliberazione.
(omissis)
Allegato A)
Per lassegnazione dei contributi di cui alla L. 104/92, art. 42, comma
6, lettera q), si definisce quanto segue:
- i beneficiari
- gli obiettivi
- i progetti ammissibili al contributo
- le aree progettuali suddivise in specifiche azioni
- i criteri e le modalità di valutazione dei progetti
- le modalità di contribuzione
- le modalità di presentazione della domanda
BENEFICIARI
Possono beneficiare dei contributi le Aziende Sanitarie regionali, i Comuni
singoli, consorziati o associati, le Comunità Montane e le Province che
presentino progetti mirati a realizzare interventi e prestazioni rivolti
ai soggetti aventi diritto di cui allart. 3 della L. 104/92, così come
modificata dalla L. 162/98, e allart. 5 della L. 67/93.
Per la realizzazione dei progetti gli Enti beneficiari possono decidere,
con proprio atto deliberativo, di avvalersi dellopera e della collaborazione
di Enti ed Associazioni pubbliche e private, di Organizzazioni di volontariato
e di cooperative sociali iscritte ai rispettivi registri e albi regionali.
In tal caso gli accordi assunti in relazione allattività concordata, vanno
sanciti da apposita convenzione.
I progetti dovranno prevedere la compartecipazione alle spese garantita
dal soggetto richiedente almeno pari al 30% del costo complessivo delliniziativa.
Obiettivi
I progetti dovranno perseguire i seguenti obiettivi:
1. sviluppare le attività socio-sanitarie, socio-assistenziali, socio-educative
mirate alla prevenzione dellhandicap, prendendo in carico la globalità
della situazione familiare;
2. potenziare gli interventi di integrazione, inserimento e sostegno sociale
del soggetto disabile al fine di favorire il raggiungimento della sua massima
autonomia;
3. sviluppare piani di intervento individualizzati, strettamente connessi
alle condizioni del soggetto, monitorati con verifiche costanti;
4. promuovere ed organizzare sul territorio servizi ed attività in grado
di offrire risposte di sostegno al nucleo familiare limitando gli interventi
sostitutivi dello stesso ai casi di assoluta necessità, favorendo soluzioni
abitative atte a garantire modelli familiari;
5. favorire lintegrazione ed il coordinamento tra gli interventi propri
del servizio sociale e le prestazioni di competenza di altri settori.
PROGETTI AMMISSIBILI AL CONTRIBUTO
Sulla base degli obiettivi precedentemente indicati, possono essere ammessi
a contributo i progetti che prevedano le azioni di seguito illustrate.
Si evidenzia che un progetto può comprendere più azioni, purché appartenenti
alla medesima area.
Si chiarisce inoltre che i progetti comprendenti più azioni devono specificare
sia le singole azioni che i relativi preventivi di spesa.
Qualora il soggetto proponente presentasse più di un progetto, è tenuto
a indicare le priorità di realizzazione e di richiesta di finanziamento.
Area 1 - Azioni finalizzate al sostegno alla famiglia
Gli interventi previsti mirano essenzialmente al sostegno e al potenziamento
delle risorse proprie del nucleo familiare, della rete parentale e informale
di solidarietà e a facilitare laccesso o lutilizzo dei servizi e delle
strutture del territorio.
A) Interventi di educativa territoriale
Progetti con presa in carico di singole persone (disabili) o di nuclei
familiari (con la presenza di disabili) e svolti mediante progetti educativi
individualizzati. Tali interventi sono finalizzati a: sostenere individui,
famiglie o nuclei in condizioni di particolare difficoltà; favorire lo
sviluppo e il recupero delle risorse e potenzialità dei soggetti e dei
gruppi presi in carico in funzione del raggiungimento di più alti livelli
di autonomia; promuovere il miglior adattamento e inserimento possibile
dei soggetti e delle famiglie o dei gruppi presi in carico nel proprio
contesto di vita e di relazioni.
B) Interventi di assistenza domiciliare
Progetti consistenti in prestazioni di aiuto per il soddisfacimento dei
bisogni socio assistenziali e sanitari della persona e per il governo della
casa e, ove necessario, per consentire laccesso e linserimento nei servizi
e nelle strutture territoriali.
C) Interventi di affidamento diurno e residenziale
Progetti mirati a limitare il ricorso allistituzionalizzazione tramite
forme di affidamento diurno o residenziale a volontari, associazioni, gruppi
parafamiliari, case famiglia e comunità familiari, anche con carattere
di temporaneità.
Area 2 - Azioni finalizzate al potenziamento della rete dei Centri Diurni
socio terapeutici educativi e dei Centri Addestramento Disabili.
A) Potenziamento Centri Diurni
Progetti da attuarsi mediante lincremento della ricettività (escluse le
opere a carattere strutturale finanziabili ai sensi della L.R. 43/97),
lestensione della flessibilità oraria e lo sviluppo di azioni progettuali
individualizzate.
B) Attività dei Centri Addestramento Disabili.
Progetti che prevedano attività organicamente strutturate a favore di gruppi
di più disabili con finalità socio-pedagogiche, socio-riabilitative, socio-educative
e di potenziamento delle attitudini alla produttività sociale, inserite
in rete con interventi pluridisciplinari di altri enti o istituzioni.
Area 3 - Azioni finalizzate allinserimento occupazionale.
Si tratta di interventi caratterizzati da: approccio fortemente individualizzato
e fondato sullanalisi delle caratteristiche peculiari del soggetto; netta
prevalenza del tempo impiegato in attività svolte in ambiente lavorativo
rispetto ad attività teoriche; presenza di personale che fa da tramite
tra il soggetto e lazienda/ambiente lavorativo; logica di intervento che
valuta le capacità lavorative del soggetto.
Su tali progetti è necessario acquisire il parere favorevole dellEnte
Gestore delle funzioni Socio-Assistenziali competente per territorio.
Si precisa che i progetti di assunzione a tempo indeterminato di persone
disabili fanno riferimento alla L.R. 68/99.
A) Inserimenti in ambito lavorativo con prevalenti finalità educative,
di socializzazione e di sviluppo di autonomie
Progetti svolti anche in collegamento con centri diurni e Centri Addestramento
Disabili.
B) Inserimenti in ambito lavorativo con finalità prevalentemente osservative
e formative
In questi casi losservazione (per individuare capacità e abilità su cui
fondare percorsi mirati allinserimento occupazionale) si accompagna ad
azioni finalizzate allacquisizione e allo sviluppo di competenze professionali,
di capacità relazionali, comportamentali e cognitive congruenti con gli
ambienti di lavoro.
Area 4 - Azioni di integrazione scolastica e socio-educativa
Progetti di carattere socio educativo elaborati tra gli operatori dei servizi
sociali, sanitari e della scuola.
Su tali progetti deve essere acquisito il parere favorevole dellEnte Gestore
della Funzione Socio-Assistenziale di competenza territoriale, ad eccezione
di quelli di cui al punto B).
A) Progetti o laboratori socio-pedagogici
Attività tese a favorire il potenziamento delle abilità primarie e dei
processi di socializzazione. Tali progetti e laboratori si devono armonizzare
con il percorso didattico e con il progetto educativo concertato allinterno
dellordinamento scolastico e devono, comunque, promuovere lintegrazione
socio-educativa del soggetto disabile con la restante popolazione scolastica.
B) Progetti di integrazione socio-educativa, limitatamente agli asili nido
Progetti finalizzati ad una presa in carico precoce del bambino che prevedano
lassistenza alla persona svolta in costante cooperazione con gli operatori
educativi e del servizio sociale.
Si precisa che i progetti riguardanti le scuole di ogni ordine e grado
(dalla materna alla media superiore) devono essere presentati ai sensi
della L.R. 49/85.
C) Progetti di integrazione socio-educativa a carattere extra-scolastico
Progetti con particolare riferimento allinserimento di soggetti disabili
in attività socio-educative extra-scolastiche e nei centri soggiorni estivi.
Area 5 - Azioni di accoglienza residenziale permanente e temporanea
Progetti che prevedano:
A) Comunità residenziali atte ad assicurare una vita di relazione simile
al modello familiare, (limitatamente allassetto organizzativo e gestionale);
B) Opportunità di accoglienza temporanea, notturna o stagionale, intese
come supporto alla famiglia in specifici stati di necessità (limitatamente
allassetto organizzativo e gestionale);
Area 6 - Azioni di sviluppo dellOSSERVATORIO REGIONALE sullhandicap.
- Progetto A.L.I.
La L.r. 61/97 piano sanitario regionale prevede lattivazione e sviluppo
dellOsservatorio, di competenza della Commissione interassessorile per
lattuazione della 104/92 coordinata dallAssessorato alle Politiche Sociali
e della Famiglia - Direzione Politiche Sociali, tramite attività di informazione,
sensibilizzazione, documentazione, analisi, accesso, consulenza, diffusione
delle informazioni raccolte.
LOsservatorio, nelle sue articolazioni progettuali, è sviluppato al fine
di potenziare e qualificare gli interventi volti a prevenire e superare
la condizione di handicap. Si rivolge direttamente alle persone disabili
ed ai loro familiari ma anche ad operatori sociali e sanitari, docenti
e formatori, organizzazioni del privato sociale.
Lutilizzo di nuove tecnologie è il filo comune di tutto il progetto. In
particolare luso della rete telematica è finalizzato al sostegno della
rete sociale. La sperimentazione di nuove tecnologie si fonde quindi con
la sperimentazione di nuove metodologie.
La fase sperimentale ha permesso di articolare una rete interdisciplinare
di enti pubblici e soggetti del privato sociale coinvolti secondo specifiche
competenze.
Il finanziamento regionale 2000, anche in relazione a quanto previsto dalla
L. 162/98, intende favorire lestensione a tutto il territorio di centri
e servizi che, attraverso la valorizzazione delle risorse e delle esperienze
locali, sviluppino strategie innovative sia sul fronte tecnologico che
organizzativo sulla base del know how raggiunto e di strumenti riproducibili:
- starter kit del progetto (raccolta di materiali cartacei quali volumi
e opuscoli; raccolta di software informativi, abilitativi-educativi e gestionali
con relativa modulistica);
- strategie multiple di informazione e formazione (seminari, convegni e
teleformazione...) e, campagne di sensibilizzazione e promozione;
- sito internet www.alihandicap.org con link multilingue aperti a siti
informativi europei, nazionali, regionali e locali congrui con le attività
dellOsservatorio;
- standard internet-html dei documenti elettronici per facilitare versioni
multiple:
a) versioni on-line consultabili su rete internet e costantemente aggiornate;
b) versione off-line su cd-rom consultabili su computer multimediale con
modalità ipertestuali;
c) versioni cartacee per una migliore disseminazione dellinformazione;
- aree riservate alla teleformazione degli operatori con accesso controllato
da password.
I centri attualmente operanti, suddivisi in pilota, satelliti, aderenti
e consulenti, come di seguito indicato, contribuiscono alla diffusione
capillare del progetto. I centri pilota debbono essere contattati per favorire
la progettazione degli enti che intendono inserirsi nellOsservatorio presentando
specifica istanza. In particolare il centro coordinatore, ASL 16 Mondovì-Ceva,
sostiene i bisogni informativi e formativi dei sottotemi, le strategie
di sensibilizzazione e i raccordi sinergici con i seguenti progetti sperimentali
regionali, nazionali ed europei:
Progetto A.L.I. - Iniziativa Occupazione Horizon
Progetto Moise - Socrates
ALI per lautonomia
CO.S.MO. - COmunicazione aumentativa e domiciliarità innovativa, Sport,
turismo e tempo libero accessibili, MObilità facilitata (ex L. 162/98).
La macrostruttura dellosservatorio contempla laggregazione in due aree
dei sottotemi e delle relative attività attualmente in corso o attivabili
nel futuro.
SPORTELLI INFORMATIVI e di CONSULENZA
Intendono riaffermare la centralità delle persone disabili attraverso la
disponibilità di un ampio ventaglio di strumenti informativi, lattivazione
di percorsi facilitati per laccesso ai servizi, nonché attraverso unattività
di consulenza ad ampio raggio a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti.
A) Informahandicap
Centri pilota: Comune di Torino (Assessorato ai Servizi sociali) & ASL
1 Torino (Servizio Educazione Sanitaria)
In attuazione dellart. 40 della L. 104/92 i Comuni, tenuto conto delle
scelte gestionali operate in aderenza alla l.r. 62/95, prevedono appositi
servizi di segreteria e consulenza per facilitare linformazione e laccesso
ai servizi da parte dei cittadini.
Si tratta pertanto di attivare sportelli a valenza socio - sanitaria integrata
ad accesso diretto o mediato che offrono consulenze su assistenza, sanità,
istruzione, lavoro, barriere architettoniche, trasporti, volontariato,
cooperazione sociale e previdenza. La rete di sportelli è sostenuta da
materiali informativi in costante aggiornamento disponibili su rete internet,
cd-rom e supporto cartaceo (volumi, opuscoli e depliant).
B) Ausilioteca virtuale
Centri pilota: ASL 16 Mondovì-Ceva (servizio di NPI) & ASL 19 Asti (servizio
di RRF)
La rete di ausilioteche e di sportelli informativi, ad accesso diretto
o mediato, forniscono consulenze su ausili ed abbattimento barriere architettoniche
per lintegrazione sociale, scolastica e lavorativa. Gli sportelli sono
sostenuti da materiali informativi in costante aggiornamento disponibili
su rete internet, cd-rom e supporto cartaceo e, inoltre, da software gestionali.
I progetti dovranno contenere lanalisi della situazione dellA.S.L. in
materia ed essere condivisi tra i diversi servizi (es: N.P.I. , Medicina
Legale, R.R.F, A.S.T., ecc.).
C) Ausili e sussidi informatici
Centri pilota: ASL 9 Ivrea (servizio di NPI) & ASL 17 Savigliano (servizio
di NPI)
Sportelli informativi e di consulenza, ad accesso diretto o mediato, su
ausili e sussidi informatici per la comunicazione, lautonomia, la scuola,
il lavoro. Gli sportelli sono sostenuti da materiali informativi in costante
aggiornamento disponibili su rete internet, cd-rom, videocassette e supporto
cartaceo. Software gestionali e abilitativi sono inoltre realizzati ad
hoc per favorire lo sviluppo dei laboratori annessi agli sportelli.
QUALITA per LINTEGRAZIONE
Attività di ricerca, sperimentazione, verifica e controllo al fine di individuare
modelli progettuali e strumenti di lavoro innovativi. Risulta necessario
lo sviluppo di strette collaborazioni ed effettive forme di raccordo, confronto
e circolazione delle informazioni fra gli enti settorialmente competenti.
D) Azione Qualita
Per Azione Qualità si intende la sperimentazione di percorsi integrati
tra Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali ed A.S.L. (azione che
dovrà coinvolgere tutti i servizi interessati: N.P.I, D.S.M., R.R.F., Medicina
Legale, A.S.L., -Distretti) finalizzati a:
1) qualificazione e potenziamento di percorsi di valutazione multidimensionali
di persone disabili per la formulazione di progetti individualizzati. A
sostegno delle funzioni proprie dellUnità di valutazione dellhandicap
(ex DGR 147/93); si propone, pertanto, la sperimentazione di una scheda
personale condivisa e la relativa informatizzazione. Tale strumento valutativo
è supportato dalle più recenti classificazioni internazionali in materia:
diagnosi clinica ed eziologica e diagnosi sindromica nonché analisi dello
stato di disabilità conseguente e delle relative condizioni e relazionali
e socio - economiche (ICDH2 - O.M.S.)
2) sperimentazione di un sistema di regolazione delle prestazioni sociali
e socio-sanitarie: definizione di requisiti di qualità di servizi e strutture
per lavvio del processo di accreditamento (in analogia con quanto previsto
dal DPR 14.1.1997), delle relative modalità e procedure attuative
3) criteri di verifica di efficacia, efficienza e qualità dei processi
e degli strumenti sopra descritti
4) realizzazione di una rete di sperimentazione del modello individuato
tra AA.SS.LL. ed Enti Gestori delle funzioni Socio-Assistenziali piemontesi.
E) ABILITY CARD : cartella personale informatizzata
Centri pilota: ASL 12 Biella (servizio di NPI) & Consorzio Monviso Solidale
Sperimentazione di cartelle sanitarie, socio-assistenziali e socio-sanitarie
informatizzate modulari con accessibilità telematica per lo sviluppo di
cultura e metodologie di lavoro condivise. Prototipo di ability card per
laccesso ai servizi da parte di utenti disabili. Verifica di compatibilità
con standard esistenti o in sviluppo a livello europeo, nazionale e regionale.
La sperimentazione della Cartella Informatizzata socio-assistenziale di
nucleo prevederà modelli pre-memorizzati di registrazioni diversificate
per attività di territorio o di struttura e lintegrazione con i Sistemi
Qualità.
F) DISABILITA IN RETE
Sperimentazione di reti di raccolta, elaborazione, diffusione e divulgazione
di dati per la popolazione disabile e dei servizi che lassistono articolate
per età, per tipologia di disabilità e per modalità assistenziali e codificati
con lICDH2. Le reti sono sostenute da software gestionali adeguatamente
sperimentati e realizzabili per un accesso ed un uso telematico delle stesse
reti, utilizzando le strategie di sperimentazione e le esperienze acquisite
con l"Osservatorio Epidemiologico della Disabilità" 0 - 18 anni del progetto
A.L.I..
CRITERI DI VALUTAZIONE
Saranno considerati di interesse prioritario i progetti che prevedono:
1. coinvolgimento di più soggetti pubblici e del privato sociale;
2. prosecuzione e sviluppo delliniziativa successivi alla realizzazione
del progetto presentato, a carico dellente proponente;
3. congruenza tra obiettivi, strumenti, risorse e modalità operative;
4. criteri, metodi e strumenti per la loro verifica e valutazione;
5. caratteristiche innovative in relazione alla metodologia e agli strumenti
utilizzati.
6. effetto moltiplicatore definito come possibilità di riprodurre in altri
contesti ed aree territoriali le azioni contemplate dal progetto.
Il contributo regionale non potrà essere superiore al 70% del costo complessivo
del progetto.
In relazione alla disponibilità finanziaria da destinare ai suddetti progetti
potrà essere assegnato un contributo di importo inferiore a quello richiesto,
purché sia ugualmente possibile lavvio, anche parziale o graduale delle
attività previste.
Per lassegnazione dei contributi si terrà inoltre conto dellequilibrio
degli interventi sul territorio regionale.
Modalità di erogazione dei contributi
I contributi saranno erogati per il 70% ad avvenuta esecutività della determinazione
di assegnazione del Settore Programmazione e Promozione Interventi a Sostegno
della Persona e della Famiglia e per la Qualificazione del Personale Socio-Assistenziale.
Il restante 30% sarà erogato ad avvenuta presentazione della documentazione
attestante lavvio o realizzazione del progetto, come da modulistica che
sarà inviata contestualmente allerogazione del primo contributo.
Qualora tale documentazione non venga inoltrata entro due anni dalla data
di pubblicazione della determinazione dirigenziale di assegnazione sul
B.U. della Regione Piemonte, il contributo verrà revocato.
Modalità di presentazione della domanda
La domanda di contributo, redatta sul modello che verrà adottato con determinazione
dirigenziale e pubblicato sul B.U. della Regione Piemonte e firmata dal
legale rappresentante dellEnte richiedente, va presentata al Settore Programmazione
e Promozione Interventi a Sostegno della Persona e della Famiglia e per
la Qualificazione del Personale Socio-Assistenziale, entro e non oltre
60 giorni dalla data di pubblicazione sul B.U. della Regione Piemonte (farà
fede la data del timbro postale); qualora detto giorno sia festivo il termine
è prorogato al primo giorno successivo non festivo.
La domanda va corredata da:
- deliberazione/determinazione di approvazione del progetto descrittivo
dellattività che si intende realizzare, con relativo piano finanziario;
- progetto descrittivo;
- scheda riassuntiva del progetto, secondo lo schema che verrà pubblicato
sul B.U. della Regione Piemonte.
La legenda esplicativa relativa ai codici delle Direzioni e dei Settori
è pubblicata a pagina del presente Bollettino (Ndr)
e assistenza domiciliare integrata
socio terapeutici educativi.