Bollettino Ufficiale n. 30 del 26 / 07 / 2000
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Deliberazione della Giunta Regionale 17 luglio 2000, n. 9 - 459
L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Approvazione della Variante al
Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente del Consorzio per la gestione
dei servizi sul territorio (sub area E) tra i Comuni di Borgo S. Martino,
Bozzole, Frassineto Po, Giarole, Mirabello Monferrato, Occimiano, Pomaro
Monferrato, Ticineto e Valmacca (AL)
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
ART. 1
Di approvare, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 15 e 17
della Legge Regionale 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni, la Variante
al Piano Regolatore Generale Intercomunale vigente del Consorzio per la
gestione dei servizi sul territorio (sub area E) tra i Comuni di Borgo
S. Martino, Bozzole, Frassineto Po, Giarole, Mirabello Monferrato, Occimiano,
Pomaro Monferrato, Ticineto e Valmacca (AL) e dallo stesso adottata e successivamente
modificata ed integrata con deliberazioni consortili n. 16 in data 28.12.1998
e n. 2 in data 4.2.2000, subordinatamente allintroduzione ex officio,
negli elaborati della Variante, delle ulteriori modificazioni riportate
nellallegato documento A in data 8.6.2000 che costituisce parte integrante
del presente provvedimento, con le raccomandazioni in premessa citate e
fatte salve comunque le prescrizioni del D.L. 30.4.1992 n. 285 Nuovo Codice
della Strada e del relativo Regolamento approvato con D.P.R. 16.12.1992
n. 495 e successive modificazioni.
ART. 2
La documentazione relativa alla Variante al Piano Regolatore Generale Intercomunale
vigente del Consorzio tra i Comuni di Borgo S. Martino, Bozzole, Frassineto
Po, Giarole, Mirabello Monferrato, Occimiano, Pomaro Monferrato, Ticineto
e Valmacca e dallo stesso predisposta, debitamente vistata, si compone
di:
- deliberazione consortile n. 16 in data 28.12.1998, esecutiva ai sensi
di legge, con allegato:
- Elab. - Relazione illustrativa.
- Elab. - Norme Tecniche di Attuazione.
- Elab. - Relazione geologico-tecnica per le aree interessate da nuovi
insediamenti residenziali e produttivi nonchè da opere pubbliche di particolare
importanza
- Elab. - Relazione geologica e idrogeologica sul territorio intercomunale.
Elementi di approfondimento ai sensi della Circolare n.7/LAP
- Tav. 01 A - Carta Geomorfologica dei dissesti idrogeologici, delle esondazioni
e di zonizzazione geotecnica, in scala 1:10000
- Tav. 01 B - Carta Geomorfologica dei dissesti idrogeologici, delle esondazioni
e di zonizzazione geotecnica, in scala 1:10000
- Tav. 02 A - Carta Geologico-strutturale, litotecnica e geoidrologica,
in scala 1:10000
- Tav. 02 B - Carta Geologico-strutturale, litotecnica e geoidrologica,
in scala 1:10000
- Tav. 03 A - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità
allutilizzazione urbanistica, in scala 1:10000
- Tav. 03 B - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità
allutilizzazione urbanistica, in scala 1:10000
- Tav. 1 - Planimetria sintetica con fasce dei comuni contermini, in scala
1:25000
- Tav. 2 A - Assetto del territorio intercomunale, in scala 1:10000
- Tav. 2 B - Assetto del territorio intercomunale, in scala 1:10000
- Tav. 3.1 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Borgo S. Martino,
in scala 1:2000
- Tav. 3.2 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Bozole, in
scala 1:2000
- Tav. 3.3 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Frassineto
Po, in scala 1:2000
- Tav. 3.4 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Giarole, in
scala 1:2000
- Tav. 3.5 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Mirabello
in scala 1:2000
- Tav. 3.6.1 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Occimiano,
in scala 1:2000
- Tav. 3.6.2 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Occimiano
Z.I., in scala 1:2000
- Tav. 3.7 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Pomaro, in
scala 1:2000
- Tav. 3.8 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Ticineto,
in scala 1:2000
- Tav. 3.9 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Valmacca,
in scala 1:2000
- Tav. 4.1 - Sviluppi delle aree relative ai centri storici. Borgo S. Martino,
in scala 1:1000
- Tav. 4.2 - Sviluppi delle aree relative ai centri storici. Bozole, in
scala 1:1000
- Tav. 4.3 - Sviluppi delle aree relative ai centri storici. Frassineto
Po, in scala 1:1000
- Tav. 4.4 - Sviluppi delle aree relative ai centri storici. Giarole, in
scala 1:1000
- Tav. 4.5 - Sviluppi delle aree relative ai centri storici. Mirabello
in scala 1:1000
- Tav. 4.6 - Sviluppi delle aree relative ai centri storici. Occimiano,
in scala 1:1000
- Tav. 4.7 - Sviluppi delle aree relative ai centri storici. Pomaro, in
scala 1:1000
- Tav. 4.8 - Sviluppi delle aree relative ai centri storici. Ticineto,
in scala 1:1000
- Tav. 4.9 - Sviluppi delle aree relative ai centri storici. Valmacca,
in scala 1:1000
- Elab. - Schede quantitative dei dati urbani; schede C
- Elab. - Controdeduzioni alle osservazioni
- deliberazione consortile n. 2 in data 4.2.2000, esecutiva ai sensi di
legge, con allegato:
- Elab. - Determinazioni in ordine alle osservazioni del settore verifica
ed approvazione strumenti urbanistici
- Elab. - Norme Tecniche di Attuazione
- Tav. 2 A - Assetto del territorio intercomunale, in scala 1:10000
- Tav. 2 B - Assetto del territorio intercomunale, in scala 1:10000
- Tav. 3.1 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Borgo S. Martino,
in scala 1:2000
- Tav. 3.2 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Bozole, in
scala 1:2000
- Tav. 3.3 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Frassineto
Po, in scala 1:2000
- Tav. 3.4 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Giarole, in
scala 1:2000
- Tav. 3.5 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Mirabello
in scala 1:2000
- Tav. 3.6.2 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Occimiano
Z.I., in scala 1:2000
- Tav. 3.7 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Pomaro, in
scala 1:2000
- Tav. 3.8 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Ticineto,
in scala 1:2000
- Tav. 3.9 - Sviluppi delle aree urbanizzate e urbanizzande. Valmacca,
in scala 1:2000
- Elab. - Relazione geologico-tecnica per le aree interessate da nuovi
insediamenti residenziali e produttivi nonchè da opere pubbliche di particolare
importanza
- Elab. - Relazione geologica e idrogeologica sul territorio intercomunale.
Elementi di approfondimento ai sensi della Circolare n.7/LAP
- Elab. - Relazione idraulica
- Elab. - Relazione idraulica. Allegati
- Tav. - Carta delle opere di difesa e delle opere idrauliche esistenti,
in scala 1:25000
- Tav. - Carta geoidrologica, in scala 1:25000
- Tav. - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità
allutilizzazione urbanistica. Foglio Nord, in scala 1:10000
- Tav. - Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità
allutilizzazione urbanistica. Foglio Sud, in scala 1:10000
- Tav. - Carta delle acclività nelle porzioni collinari del territorio,
in scala 1:10000.
(omissis)
Allegato
Modifiche da introdurre ex officio ai sensi dell11º comma, art. 15 della
L.R. 56/77 e s.m.i.:
Sulle Norme Tecniche dAttuazione:
art. 15 bis - Norme particolari di adeguamento al piano darea, al PTO
e al piano stralcio delle fasce fluviali (PSFF)
- Alla penultima riga del 5º comma dopo le parole ___ Tabella di cui allarticolo
2 punto 8" sintende inserita la seguente specificazione: delle Norme
di Attuazione del PTO".
- Al termine dellarticolo sintendono aggiunte le seguenti prescrizioni:
- Tutte le attività che per larticolo 1.5 delle Norme di Attuazione del
PTO devono essere appositamente indicate in cartografia", sintendono
escluse dalla Tabella riepilogativa degli usi, delle modalità e delle condizioni
di intervento per zone di cui allart. 2.8. delle Norme di Attuazione del
PTO".
- Ai sensi del 4º comma dellart. 4.2. delle Norme di Attuazione del PTO,
i progetti degli interventi espressamente indicati nella tabella di cui
allart. 2.8. e da questa assoggettati alle condizioni C2, C3, C4 o da
altre prescrizioni delle Norme di Attuazione del PTO, devono essere corredati
da uno studio di verifica di compatibilità ambientale (VCA). Lo studio
di VCA deve contenere i seguenti elementi informativi e valutativi:
a) la descrizione dellambiente interessato anche indirettamente dal progetto
(risorse e componenti, condizioni e pressioni in atto, prima dellattuazione
e processi evolutivi);
b) la descrizione del progetto (con particolare riguardo per il consumo
di risorse e per le emissioni previste) e delle alternative considerate,
compresa quella di non realizzazione del progetto;
c) lidentificazione e la valutazione degli impatti prevedibili sullambiente,
nelle fasi di costruzione, di esercizio e al dismissione
delle opere previste, delle diverse alternative;
d) la descrizione delle misure previste per eliminare o mitigare gli impatti
previsti, per monitorare le condizioni ambientali.
Nella relazione, redatta e firmata da tecnici di comprovata esperienza,
deve essere inoltre contenuta una esplicita valutazione della congruità
dellintervento di trasformazione proposto rispetto agli obiettivi del
Piano ed accompagnata da un riassunto in linguaggio non tecnico dei punti
precedenti, Gli studi di VCA sono sottoposti alla valutazione delle Amministrazioni
competenti al rilascio dei provvedimenti autorizzativi previo parere dellEnte
di gestione per gli interventi ricadenti entro il perimetro del Sistema
delle aree protette e del Comune negli altri casi. Gli studi di VCA integrano
anche i progetti relativi agli interventi diversi da quelli già richiamati
nel presente comma qualora sussistano fondati timori di rischio ambientale
o di impatti meritevoli di attenzione. Ai fini delle verifiche di compatibilità
ambientale si potranno utilizzare le informazioni raccolte dalla Regione
Piemonte per la redazione del Piano e si dovrà tener conto dei risultati
anche parziali raggiunti dalle analisi, dalle valutazioni e dal lavoro
progettuale in generale.".
art. 16 bis Norme di tutela idrogeologica.
Lintero testo dellarticolo in esame sintende eliminato e sostituito
dal seguente:
In tutto il territorio del P.R.G.I. ogni intervento suscettibile di modificare
lo stato dei suoli e il regime delle acque superficiali e sotterranee dovrà
rispettare le cautele emergenti dallallegato Carta di sintesi della pericolosità
geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione urbanistica".
In particolare non sono consentiti interventi di nuovo impianto nei casi
seguenti:
- aree definite nel suddetto allegato quali appartenenti alla classe IIIA
(A1, a2, A3):
- aree definite nel suddetto allegato quali appartenenti alla classe III
B prima delleventuale esecuzione di idonei interventi di riassetto del
territorio.
Per la classe III indifferenziata sono di norma consentite le seguenti
opere:
- interventi di nuova edificazione, di ampliamento, di ristrutturazione
interessanti edifici per attività agricole e residenze rurali connesse
alla conduzione aziendale, purché le superfici abitabili siano realizzate
a quote compatibili con la piena di riferimento, nonché gli interventi
previsti per le aree F allarticolo 9 alle stesse condizioni;
- interventi di ristrutturazione edilizia interessanti edifici residenziali,
comportanti anche sopraelevazione degli edifici con aumento di volume o
superficie, non superiori a quelli potenzialmente allagabili, con contestuale
dismissione duso di queste ultime;
- interventi di adeguamento igienico-funzionale degli edifici esistenti
in relazione al rispetto della legislazione in vigore anche in materia
di sicurezza del lavoro per le esigenze di attività ed usi in atto.
Le relative prescrizioni specifiche, per quanto attiene le nuove costruzioni
di cui sopra prevedono verifiche ed accertamenti basati su opportune indagini
geologiche, idrogeologiche, geognostiche dirette e di dettaglio conformi
al D.M. 11.3.1988. Inoltre la progettazione dovrà prevedere accorgimenti
tecnici finalizzati alla mitigazione del rischio e dei fattori di pericolosità.
Non è ammessa in nessun caso la realizzazione o il recupero di locali interrati.
Per la classe III B, relativamente ai fabbricati esistenti sono consentite
di norma le seguenti opere:
- manutenzione ordinaria e straordinaria,
- restauro e risanamento conservativo;
- ristrutturazione edilizia di tipo a) e b) con recupero a fini abitativi
di locali esistenti siti ai piani superiori;
- modesti ampliamenti di attività esistenti per le esigenze funzionali
(indispensabili) di aziende già attive in zona, che non comportino un aumento
del carico antropico;
- realizzazione di bassi fabbricati ad uso autorimessa, servizi accessori
e, ove necessiti, di un servizio igienico al piano del cortile, funzionali
ad unità abitative esistenti.
Le relative prescrizioni specifiche escludono di realizzare, anche con
interventi di recupero, locali internati. Nuove opere o nuove costruzioni
sono subordinate allattuazione di interventi ai riassetto e alleliminazione
e/o minimizzazione della pericolosità. I relativi progetti dovranno essere
corredati da apposita relazione tecnica geologico - idraulica che documenti
la minimizzazione del rischio nel settore interessato sia per le costruzioni
circostanti che per quelle in progetto. Le relative concessioni edilizie
potranno essere rilasciate quando lAmministrazione Comunale riterrà raggiunta
la messa in sicurezza delle aree in esame attraverso la realizzazione degli
interventi di sistemazione previsti dalla stessa Amministrazione.
Nellarea industriale di Occimiano, in contiguità con il Torrente Rotaldo
i nuovi insediamenti a sud della strada statale potranno essere ammessi
solo a seguito dellattuazione degli interventi di riassetto e alleliminazione
e/o minimizzazione della pericolosità.
I progetti esecutivi di tali nuovi insediamenti dovranno essere corredati
da una relazione geologico-idraulica specifica che fissi il livello del
piano di calpestio e che motivi lassenza di interferenze negative con
le condizioni di deflusso e di rischio idraulico per le costruzioni circostanti
oltre che per quelle in progetto.
Nelle aree definite nel suddetto elaborato come appartenenti alle classi
II (di pianura) e per le aree ricadenti in classe IIIb, per le quali è
avvenuta la presa datto della realizzazione delle opere e della conseguente
minimizzazione del rischio e/o della verifica della idoneità delle opere
esistenti, ledificazione è subordinata alle seguenti prescrizioni.
- accertamento geotecnico nel rispetto del D.M.L.P. 11/3/1988, volto a
determinare la quota dimposta e la tipologia delle fondazioni;
- esecuzione preventiva di una corretta regimazione delle acque superficiali
e di falda, previa relazione geologica;
- ledificazione finalizzata a destinazioni duso che comportano la presenza
continuativa di persone dovrà essere realizzata ad una quota di sicurezza
determinata da una valutazione del rischio idraulico, volta a definire
puntualmente la quota di riferimento;
- non è consentito la realizzazione di locali interrati e, gli impianti
tecnologici, sia in caso di nuova installazione che di sostituzione, dovranno
essere previsti ad una quota sopraelevata rispetto al piano campagna da
definirsi di volta in volta nellambito degli approfondimenti geologici
- tecnici ed idrogeologici previsti per i singolo interventi;
- non è consentito lo stoccaggio e le discariche di ogni tipo di rifiuti.
Nelle aree definite nel suddetto elaborato come appartenenti alla classe
II di collina, con potenziali elementi penalizzanti e/o con caratteristiche
geotecniche scadenti o mediocri e/o con pendenza inferiore o uguale al
20%, gli interventi di nuovo impianto o comportanti carichi aggiuntivi
sul terreno, potranno essere consentiti solo previa indagine idrogeologica
preliminare a cura del richiedente.
Su tutto il territorio collinare non è ammesso:
- aprire cave, è fatta salva leventuale coltivazione di argilla nellarea
contigua alla zona industriale di Occimiano limitatamente al fabbisogno
necessario per attività di attività di lavorazione ivi insediate;
- eseguire movimenti di terra senza adeguati e controllati provvedimenti
geotecnici stabilizzanti cautelativi o risarcitivi;
- eseguire intagli artificiali a fronti subverticali di altezza superiore
a mt 4;
- costruire muri di sostegno senza drenaggio efficiente del lato controripa
(in particolare senza barbacani e dreno ghiaioso artificiale) e comunque
di altezza superiore a mt. 2;
- demolire edifici e strutture che esplichino, direttamente o indirettamente
funzione di sostegno;
- creare invasi artificiali per irrigazione, con fondo e diga in terra;
- modificare il regime idrologico dei rivi collinari, in particolare: restringere
gli alvei con muri di sponda e con opere di copertura; modificare lassetto
del letto mediante discariche, traverse, sbarramenti con reti metalliche,
ecc.; alterare la direzione di deflusso delle acque, deviare, anche per
singoli tratti, il percorso dei rivi;
- addurre alla superficie del suolo le acque della falda freatica intercettata
in occasione di scavi, sbancamenti o perforazioni, senza regimentarne il
conseguente deflusso;
- intercettare la falda freatica mediante lapertura e lesercizio di pozzi
trivellati non autorizzati;
- effettuare deversamenti delle acque di uso domestico, sul suolo e disperdere
nel sottosuolo acque di ogni provenienza;
- impermeabilizzare cortili, viali, ecc. mediante manti bituminati o cementizi,
ecc., senza la previsione di opere che assicurino una corretta raccolta
ed adeguato smaltimento delle acque piovane;
- costruire discariche e riporti di macerie ed altri materiali di rifiuto;
- esercitare al di fuori delle sedi proprie e degli spazi riservati le
attività sportive praticate con mezzi fuoristrada e con altri veicoli a
motore;
- pregiudicare le condizioni naturali di vita degli animali;
- asportare rocce e fossili, salvo che per motivi dichiarati ed accertati
di ricerca scientifica.
Nei terreni agricoli collinari con pendenza oltre il 20% e propensione
al dissesto sono consentite solo colture permanenti erbacee ed arboree
con tempi di rotazione non inferiori a 4 anni ed idoneo apparato radicale.
In ogni caso le lavorazioni dovranno essere condotte nel rispetto delle
caratteristiche fisico-strutturali dei suoli, con tutte le cautele necessarie
per la regimazione delle acque defluenti e per il rinsaldamento dei pendii.
Ai sensi del D.M. 11/3/1988, i progetti delle opere pubbliche e private
devono contenere, nei casi indicati dal decreto stesso, la relazione geologica
e la relazione geotecnica; nel caso di interventi di modesta incidenza
sulla stabilità dellinsieme opera/terreno, che ricadono in zone già note,
le indagini di laboratorio possono essere ridotte od omesse, sempre che
sia possibile, procedere alla caratterizzazione geotecnica dei terreni
sulla base di dati e notizie, documentati e prodotti precedentemente per
aree adiacenti e per terreni dello stesso tipo.
Nelle aree definite nel suddetto elaborato come appartenenti alla classe
I ledificazione è subordinata alle seguenti prescrizioni:
- accertamento geotecnico nel rispetto del D.M.L.P. 11/3/88, volto a determinare
la quota dimposta e la tipologia delle fondazioni.
- Esecuzione preventiva di una corretta regimazione, delle acque superficiali
previa relazione geologica
Per i lotti di nuova individuazione si devono osservare anche le prescrizioni
puntuali riportate dalla Relazione Geologico - Tecnica.
Relativamente ai corsi dacqua, si dovranno seguire i seguenti criteri:
La copertura dei corsi dacqua, principali o del reticolato minore, mediante
tubi o scatolati anche di ampia sezione non è ammessa in nessun caso.
Le opere di attraversamento stradale dei corsi dacqua dovranno essere
realizzate mediante ponti, in maniera tale che la larghezza della sezione
di deflusso non vada in modo alcuno a ridurre la larghezza dellalveo a
rive piene misurata a monte dellopera; questo indipendentemente dalle
risultanze della verifica: delle portate.
Non sono ammesse occlusioni, anche parziali, dei corsi dacqua incluse
le zone di testata tramite riporti vari.
Nel caso di corsi dacqua arginati e di opere idrauliche deve essere garantita
la percorribilità, possibilmente veicolare, delle sponde a fini ispettivi
e manutentivi.
Il reticolato idrografico minore sia naturale che artificiale, dovrà essere
sottoposto a costante manutenzione, finalizzata in particolare alla eliminazione
delleventuale rischio residuo delle aree edificabili ed edificate.
Nota di lettura della Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica
e dellidoneità allutilizzazione urbanistica:
- Per i settori urbanizzati perimetrati come classe IIIb, ricadenti allinterno
della Fascia B la delimitazione della classe IIIb è da considerarsi solamente
indicativa e le norme di riferimento relative agli interventi ammessi saranno
quelle previste dalle Norme di attuazione del Piano Stralcio delle Fasce
Fluviali.
- In assenza di ulteriori approfondimenti idrogeologici, tale normativa
dovrà essere rispettata anche per i settori urbanizzati riguardanti attività
agricole, delimilati come classe IIIb od eventuali edifici agricoli non
perimetrati e ricadenti anchessi allinterno della porzione di area inserita
in classe III indifferenziata.
- Lanalisi degli elaborati ha evidenziato lesistenza di alcune attività
estrattive, di cui una inserita allinterno, della fascia B del P.S.F.F.
Per tali attività si dovrà osservare la normativa di riferimento: L.R.
69/78 è, se ubicate allinterno delle Fasce Fluviali, quanto previsto dalle
Norme di Attuazione del P.S.F.F.
Specifiche per il Comune di Giarole:
- la porzione di territorio perimetrata come Classe IIIb inserita tra larea
n. 4 e la ferrovia, occupa una settore di territorio che risulta non urbanizzato
(ad eccezione di modesti fabbricati siti in prossimità della stazione ferroviaria),
pertanto dovrà essere considerata come classe IIIa2 e la delimitazione
di classe IIIb dovrà essere ridotta come rappresentato nella modifica n.
1, la perimetrazione proposta dalla Variante di Piano per larea n. 4 può
essere mantenuta, considerando le due porzioni ricadenti in classe IIIa2
come inedificabili seppur conteggiabili ai fini del calcolo dellindice
di edificabilità.
Specifiche per il Comune di Mirabello M.to:
- lampiezza minima del limite della classe IIIb riguardante i Rii Marianna
e Garavalde per i tratti intubati che attraversano labitato non dovrà
scendere al di sotto di metri 10 per lato calcolati dallasse centrale
dellintubamento, mentre si dovrà rispettare quanto indicato dalla Carta
di sintesi della pericolosità geomorfologica e dellidoneità allutilizzazione
urbanistica per i settori ove il limite risulta superiore. Tale limite
dovrà essere modificato nellarea ubicata in sponda sinistra, in prossimità
dellinizio dellintubamento del Rio Garavalde, come indicato nella modifica
2.
Specifiche per labitato di Rivalba, in Comune di Valmacca:
- Presso labitato di Rivalba; delimitato ad Est dallargine del F. Po
ed a Sud dal T. Laio e pertanto correttamente perimetrato come classe IIIb,
la Variante in oggetto individua nuove aree di espansione: la n. 4 e due
lotti identificati entrambi con il n. 6; le schede prodotte dalla Relazione
Geologico - Tecnica le indica erroneamente in classe II in evidente contrasto
con quanto definito dalla Carta di sintesi della pericolosità geomorfologica
e dellidoneità allutilizzazione urbanistica pertanto le suddette aree
potranno essere attivate solo a seguito dellaccertamento da parte dellAmministrazione
Comunale, di concerto con le Autorità Idrauliche competenti, delle condizioni
di idoneità delle opere esistenti e/o della necessità di intervenire, per
la messa in sicurezza della frazione di Rivalba, con nuove opere e della
conseguente loro realizzazione.
- La delimitazione della classe IIIb, non chiaramente identificabile per
il tratto confinante con il T. Laio, sintende delimitata dallargine esistente
in sponda sinistra, pertanto la zona che nella cartografia pare compresa
tra gli argini in destra ed in sinistra dovrà considerarsi appartenente
alla classe IIIa2.
Note relative alle norme specifiche da osservare per Larea individuata
in Località C.ne Vecchie San Zeno, in Comune di Pomaro:
- Larea potrà considerarsi idonea nel rispetto delle prescrizioni riportate
dalla Relazione Geologico - Tecnica sia al paragrafo Aspetti prescrittivi
che al paragrafo precedente
- Condizioni di rischio connesse con lintervento previsto e definizione
di massima delle indagini da eseguire a livello di progetto esecutivo.
(Scheda relativa al Comune di Pomaro pag. 104)".
Sulla cartografia:
- La tavola Carta di Sintesi della. pericolosità geomorfologica e dellidoneità
allutilizzazione urbanistica foglio sud in scala 1:10.000, sintende
variata con le seguenti modifiche:
Comune di Giarole: Modifica n. 1
Comune di Mirabello Monferrato: la Modifica n. 2
allegato