Bollettino Ufficiale n. 29 del 19 / 07 / 2000
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Codice 25.5
L.R. 40/1998 - Fase di verifica della procedura di VIA inerente il progetto
di lavori di sistemazione idraulica del torrente Tatorba presentato dalla
Comunità Montana langa Astigiana Val Bormida localizzato nei Comuni di
Roccaverano, Vesime, Cessole, Bubbio e Monastero Bormida (Asti) - Esclusione
del progetto della Fase di valutazione di cui allart. 12 della L.R. 40/1998
Vista listanza presentata in data 31/01/2000, con la quale il proponente
Comunità Montana Langa Astigiana Val Bormida, con sede in Roccaverano (Asti)
ha chiesto lavvio della fase di verifica relativamente al progetto di
lavori di sistemazione idraulica del torrente Tatorba, localizzato nei
Comuni di Roccaverano, Vesime, Cessole, Bubbio e Monastero Bormida (Asti)
ai sensi dellart. 10 della legge regionale 14.12.1998, n. 40 Disposizioni
concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione;
preso atto che il Nucleo centrale dellOrgano tecnico regionale, individuato
con DGR n. 21-27037 del 12.04.1999, come previsto dallart. 7, comma 3
della l.r. 40/1998 e specificato dalla DGR citata, verificate la natura
e le caratteristiche dellopera, ha individuato nella Direzione Opere pubbliche
la struttura regionale competente, nonchè quelle strutture regionali interessate
allistruttoria le Direzioni: Pianificazione delle risorse idriche, Industria,
Pianificazione e gestione urbanistica, Servizi tecnici di prevenzione;
preso atto che a cura della Direzione Opere pubbliche è stato dato annuncio
sul B.U. della Regione n. 8 del 23 febbraio 2000 relativamente allistanza
citata pervenuta alla Direzione stessa in data 9 febbraio 2000 tramite
il Nucleo centrale dellOrgano tecnico regionale;
preso atto che la Direzione Opere pubbliche, tramite il Settore decentrato
Opere pubbliche e difesa assetto idrogeologico di Asti, ha indetto la Conferenza
di servizi, convocata con nota n. 4992/25.05 del 1 marzo 2000 nel giorno
29 marzo 2000, come disposto dalla DGR 21-27037 del 12.04.1999 e dallart.
14, comma 1 della L. 241 del 07.08.1990, ai fini di effettuare lesame
contestuale degli interessi pubblici coinvolti nel procedimento amministrativo
di cui alloggetto;
preso atto che alla riunione della Conferenza suddetta hanno partecipato:
- Ing. Romiti Mario - responsabile del Settore OO.PP. e Difesa assetto
idrogeologico di Asti;
- Geom. Binello Carlo - funzionario del Settore OO.PP. e Difesa assetto
idrogeologico di Asti;
- Ing. Leonardi Aldo - Funzionario Settore Sistema Inf. Amb. e V.I.A.;
- Dott. Bosco Vincenzo - Provincia di Asti;
- Dott. Rossi Angelo - Provincia di Asti;
- Dott. Cirio Mariuccia - ARPA Asti;
- Dott. Ropolo Luciana - ARPA Asti;
- Arch. Barozzi Danila - Sett. Prevenzione Territoriale Asti;
- Arch. Novara Agostino - Settore Urbanistico Territoriale Asti;
- Dott. Viola Paolo - ASL 19 Asti;
- Dott. Rivella Enrico - ARPA Sede Centrale - Torino.
preso atto che alla riunione della Conferenza ha partecipato altresì il
tecnico rappresentante della Comunità Montana Langa astigiana Val Bormida;
vista la memoria presentata in occasione della Conferenza dei Servizi dalla
Provincia di Asti;
visti i pareri espressi dal Settore Urbanistico Territoriale di Asti e
dal Settore Gestione Beni Ambientali della Direzione Pianificazione e Gestione
Urbanistica;
considerato che, entro il termine di trenta giorni a decorrere dalla data
di pubblicazione sul B.U. della Regione del comunicato di avvio del procedimento,
non è stata presentata alcuna osservazione da parte del pubblico;
valutate le osservazioni emerse durante le riunioni della Conferenza di
servizi del 29 marzo 2000, riportate nel relativo verbale, riferite agli
elementi di verifica di cui allallegato E della l.r. 40/1998, che così
si sintetizzano:
- necessità di verifica e giustificazione dei valori attribuiti ai parametri
idrologici utilizzati per la definizione della portata di massima piena
e delle condizioni di moto della corrente;
- necessità di accordo e coordinamento con la Provincia per quanto riguarda
la fase di cantiere e le modalità di realizzazione relativamente allannunciata
progettazione del ponte sul torrente Tatorba sulla strada provinciale 123,
in corrispondenza al sito di intervento n. 6;
- criticità connesse alla modalità di intervento nella fase di cantiere,
con particolare attenzione alle possibilità di inquinamento e di perdita
di naturalità del corso dacqua;
- necessità di prevedere interventi di mitigazione con il ricorso a tecniche
di ingegneria naturalistica;
- necessità di programmare un piano di manutenzione delle opere al fine
di non vanificare nel tempo gli interventi di mitigazione e compensazione
ambientale attuati;
- Necessità di programmare un piano di monitoraggio delle componenti biochimiche
dellacqua e di intervento in caso di emergenza, dato lalto grado di naturalità
del sistema considerato.
vista la relazione inviata dallARPA - Dipartimento provinciale di Asti,
quale contributo tecnico-scientifico allistruttoria;
vista listruttoria svolta in accordo con il Nucleo centrale dellOrgano
tecnico ex art. 7 della L.R. 40/1998;
rilevato che le problematiche come evidenziate in sede di Conferenza di
Servizi possono essere approfondite, valutate e quindi risolte nellambito
dei singoli procedimenti autorizzativi finalizzati alla approvazione definitiva,
realizzazione ed esercizio dellopera ai sensi delle norme di cui alla
legge n. 431/1985, alla legge regionale 45/1989, al regio decreto n. 523/1904
e delle disposizioni relative alle concessioni edilizie;
tutto ciò premesso,
IL DIRIGENTE
Visti gli artt. 3 e 16 del d.lgs. 29/1993 e s.m.i.;
visto lart. 23 della l.r. 51/1997;
vista la l.r. 40/1998;
in conformità con gli indirizzi e i criteri disposti nella materia del
presente provvedimento dalla Giunta Regionale con provvedimenti deliberativi
n. 21-27037 del 12-04-1999, n. 18 - 27763 del 12 luglio 1999 e n. 82 -
29571 del 01.03.2000;
determina
Di ritenere che il progetto di sistemazione idraulica del torrente Tatorba
presentato dalla Comunità Montana Langa astigiana Val Bormida, con sede
in Roccaverano (Asti), localizzato nei Comuni di Roccaverano, Vesime, Cessole,
Bubbio e Monastero Bormida (Asti) non debba essere sottoposto alla fase
di valutazione di cui allarticolo 12 della l.r. 40/1998 per le ragioni
espresse in premessa e concertate con il Nucleo centrale dellOrgano tecnico
regionale nel corso dellistruttoria, come di seguito sintetizzate.
Le problematiche evidenziate durante listruttoria tecnica e nel corso
della Conferenza di servizi, tenendo conto delle prescrizioni di seguito
elencate, possono essere approfondite, valutate e quindi risolte nellambito
dei successivi provvedimenti autorizzativi finalizzati alla approvazione
definitiva, realizzazione ed esercizio dellopera.
A tal fine il progetto definitivo ed esecutivo relativo allistanza di
cui alloggetto, presentato ai sensi delle norme di cui alla legge n. 431/1985,
alla legge regionale 45/1989, al regio decreto n. 523/1904 e delle disposizioni
relative alle concessioni edilizie, dovrà necessariamente tener conto di
quanto segue:
1. verifica e giustificazione dei valori attribuiti ai parametri idrologici
utilizzati per la definizione della portata di massima piena e delle condizioni
di moto della corrente, con particolare attenzione al valore assunto per
il coefficiente di deflusso;
2. accordo e coordinamento con la Provincia, relativamente allannunciata
progettazione del ponte sul torrente Tatorba in corrispondenza della S.P.
123 e del previsto intervento n. 6, al fine di ottimizzare e rendere compatibili
gli interventi, con particolare attenzione alle fasi di cantiere ed al
posizionamento dellintervento citato da prevedersi a valle del ponte in
progetto;
3. tutti gli interventi previsti dovranno rientrare allinterno della fascia
prevista dal R.U. n. 523/1904, art. 96, a condizione che con la progettazione
definitiva vengano rispettate le misure riportate nella sezione-tipo.
Gli interventi comunque non dovranno andare ad interessare i versamenti
circostanti.
4. in fase di cantiere la costruzione delle piste dovrà essere definita
usando, per quanto possibile le piste esistenti o limitandole comunque
a zone prive di vegetazione arborea (si rammenta che il taglio delle piante
ad alto fusto dovrà essere comunque sottoposto alla verifica del competente
Corpo Forestale dello Stato);
5. le fondazioni dei manufatti dovranno essere realizzate in periodo di
magra per evitare possibili contaminazioni del corso dacqua ed il disalveo
non dovrà trasformarsi in una canalizzazione del torrente per cui la ricalibratura
della sezione deve essere condotta nel rispetto dellalveo inciso di magra
e soprattutto del suo substrato principale.
6. i massi di pietra naturale costituenti la difesa spondale dovranno essere
posizionati in modo tale da offrire reciprocamente sufficienti garanzie
di stabilità, risultare correttamente disposti ed appoggiati su uno strato
di terreno posto ad almeno metri uno dalla quota di fondo alveo e su un
piano di posizionamento avente adeguate caratteristiche meccaniche di residenza
e coesione.
7. le pietre naturali singolarmente dovranno essere a spacco, tipiche dei
luoghi, dovranno avere volume non inferiore a 0,40 metri cubi e peso superiore
a 8 quintali, in considerazione del tipo di pietra da utilizzarsi la stessa
dovrà essere compatta, non geliva ed a struttura non lamellare; il rivestimento
previsto per le briglie dovrà essere fatto con pietra naturale locale;
8. le opere di difesa spondale, onde evitare lartificializzazione dellalveo,
devono essere naturalizzate mediante rinverdimenti effettuati con tecniche
di ingegneria naturalistica, in particolare la parte in vista della scogliera
dovrà essere realizzata in modo tale da consentire il riempimento dei vuoti
con terra agraria ed il successivo inerbimento;
9. dovrà essere rivegetata la sponda, al di sopra delle quote di piena
con TR50 anni, tramite inerbimento e impianti di idonee specie arbustive,
ove possibile la rinaturalizzazione della sponda dovrà prevedere la messa
a dimora di piante nella fascia al ciglio della scogliera;
10. dovrà essere presentato un opportuno piano di manutenzione al fine
di non vanificare nel tempo lefficacia degli interventi di mitigazione
e compensazione ambientale;
11. dovrà essere redatto e presentato un piano di monitoraggio, nonchè
di intervento in caso di emergenza, per verificare in corso dopera e a
medio termine il mantenimento delle caratteristiche biochimiche delle acque
superficiali e sotterranee; tale piano dovrà essere concordato dal proponente
con lARPA - Dipartimento di Asti e con il Settore decentrato OO.PP. e
difesa assetto idrogeologico di Asti.
La presente determinazione verrà inviata al proponente ed ai soggetti interessati
di cui allarticolo 9 della l.r. 40/1998.
Avverso la presente determinazione è ammesso ricorso al tribunale amministrativo
regionale entro il termine di sessanta giorni dalla piena conoscenza dellatto
ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine
di centoventi giorni dalla piena conoscenza dellatto.
Il Dirigente responsabile
D.D. 18 aprile 2000, n. 394
Mario Romiti