Bollettino Ufficiale n. 24 del 14 / 06 / 2000

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Deliberazione della Giunta Regionale 24 maggio 2000, n. 54 - 95

Parere regionale ex art. 6 della Legge 349/1996 relativo allo Studio di Impatto Ambientale “Metanodotto Masera-Mortara DN 1200 (48") P=75 bar e adeguamento centrale di compresione gas di Masera - Varianti di tracciato” e “Approfondimenti richiesti dalla Regione Piemonte con DGR n. 26-28288 del 4 ottobre 1999" presentati da SNAM S.p.A. di San Donato Milanese

(omissis)

LA GIUNTA REGIONALE

a voti unanimi ...

delibera

di ritenere compatibile ai sensi e per effetti dell’art. 6 della L. 349/86, per i motivi indicati in premessa, il progetto di “Metanodotto Masera-Mortara DN 1200 (48") P=75 bar e adeguamento centrale di compressione gas di Masera”, presentato da SNAM S.p.A., dando atto dei miglioramenti apportati al progetto originario;

di ritenere, altresì, che, al fine di mitigare ulteriormente gli impatti e di salvaguardare le sensibilità ambientali dei territori interessati, la realizzazione dell’opera debba essere in ogni caso, subordinata all’adozione delle specifiche indefettibili condizioni di seguito riportate:

- Al fine di salvaguardare le componenti relative ad acque superficiali, acque sotterranee, suolo e sottosuolo a fronte di sversamenti accidentali di sostanze pericolose per l’ambiente, tutti i cantieri, nonché i depositi anche temporanei di tali sostanze, dovranno essere dotati di idonei sistemi tecnologici, quali ad esempio panne adsorbenti o sepiolite, e di adeguate procedure operative per garantire sia il tempestivo intervento al verificarsi dell’emergenza, sia la successiva bonifica dei luoghi contaminati.

- Considerato che i possibili inquinanti saranno rappresentati quasi esclusivamente da idrocarburi, in specifico per scongiurare, in ogni caso la possibilità che tali sostanze, più leggere dell’acqua e quindi galleggianti in superficie, tracimando dalle briglie predisposte, vadano a contaminare il cosiddetto “Campo di sabbia” dedicato alla preliminare chiarificazione delle acque destinate all’acquedotto comunale di Gignese (Variante 7), dovrà essere realizzata un’idonea struttura temporanea tipo briglia a trappola con scarico inferiore, ubicata a valle della briglia numero 5, in grado di svolgere il ruolo di camera di disoleazione. Le emulsioni acqua-idrocarburi, così raccolte, dovranno essere asportate tramite autospurgo ed avviate a smaltimento secondo le normative vigenti. Inoltre, durante ed al termine della fase di cantiere, dovrà essere previsto un monitoraggio indirizzato alla ricerca di idrocarburi ed alla determinazione degli indici di contaminazione microbiologica, da effettuarsi a valle del cantiere ed a monte delle captazioni idropotabili dell’acquedotto di Gignese.

- In Comune di Mergozzo, laddove il metanodotto in progetto si sviluppa in prossimità dei forni inceneritori, al fine di minimizzare il rischio di interazioni accidentali tra le due opere, dovranno essere adottati particolari accorgimenti tecnici; ad esempio per la riduzione della probabilità di accadimento di eventi accidentali, dovrà essere aumentata la profondità di interramento della condotta. In ogni caso, la variante 3 richiederà interventi di ripristino e di mitigazione per le interferenze sulla dinamica fluviale del torrente Toce, che dovranno essere attentamente studiati nel progetto definitivo che dovrà essere autorizzato dall’Autorità Idraulica competente.

- Per la variante 9 (Paruzzaro - Oleggio Castello), oltre alla possibilità di prevedere ex novo un tracciato traslato più ad ovest che percorra il limite perimetrale dell’area vincolata, appare comunque più razionale uno sviluppo del metanodotto seguendo il tracciato originariamente proposto.

- Per la variante 10, in sede di progettazione esecutiva, dovrà essere verificata da parte dei Comuni interessati la compatibilità tra l’opera e l’eventuale insediamento di attività industriali nelle quali si utilizzano o si movimentano rilevanti quantità di sostanze pericolose, al fine di minimizzare le conseguenze derivanti da eventuali interazioni incidentali e l’opportunità della costituzione di una servitù “non aedificandi” all’interno del nuovo comparto produttivo, o, in alternativa la previsione di adeguate misure impiantistiche e /o gestionali atte a prevenire eventi incidentali.

- Nei tratti in cui il tracciato sarà in contiguità con gli itinerari delle piste ciclabili (la cui realizzazione è prevista dal programma pluriennale della mobilità ciclo-pedonale della Provincia del Verbano Cusio Ossola) o in concomitanza di tutte le altre criticità rilevabili lungo il percorso del metanodotto, dovranno essere adottate adeguate soluzioni impiantistiche, oltre a quelle già previste dal D.M 24/11/1984, atte a minimizzare la probabilità di accadimento di rilasci accidentali di gas e la magnitudo delle conseguenze a seguito del loro innesco. Al proposito, in tutti questi casi si suggerisce di aumentare congruamente la profondità di interramento della tubazione o, in alternativa, di incrementare le protezioni della condotta (ad esempio con struttura tubolare contenente la condotta medesima). Al fine di limitare il quantitativo di gas che potrebbe accidentalmente essere rilasciato, dovrà in ogni caso essere garantita la tempestiva segnalazione di eventuali anomalie e il conseguente immediato intervento degli organi di intercettazione.

- Dovranno essere chiaramente delineati gli scenari incidentali legati all’accadimento di eventi indesiderati relativi al Metanodotto nel suo complesso o alla Centrale di Masera e il loro impatto sul territorio. Ciò è principalmente finalizzato, oltre che all’eventuale adozione di ulteriori misure mitigative del rischio laddove ne emergesse la necessità, a consentire la revisione del Piano di protezione civile del Comune di Masera, nonché l’integrazione dei Piani di Emergenza Esterna su base Provinciale, mettendo in correlazione le procedure di allertazione delle Autorità competenti al verificarsi dell’anomalia, con le procedure operative da mettere in atto per la salvaguardia della popolazione.

- Per la salvaguardia della salute pubblica, al fine di limitare la produzione e diffusione del particolato sospeso, si dovrà provvedere alla periodica bagnatura delle piste di transito dei mezzi mobili, soprattutto in prossimità dei recettori più sensibili, con speciale riferimento alla flora, fauna ed alla popolazione interessata.

- E necessario che venga garantito il rispetto di tutta la normativa vigente in materia di igiene e sicurezza dei lavoratori, con particolare riferimento a quanto discende dal DPR 547/1955, DPR 303/1956, D.Lgs. 626/1994, dal D.Lgs. 494/1996, nonché dal D.Lgs. 277/1991.

- Dovrà essere posta la massima attenzione nella definizione dei percorsi e della movimentazione dei mezzi pesanti, al fine di garantire la percorribilità delle strade esistenti, di limitata dimensione, soprattutto nelle zone montane.

- Dato per acquisito che durante la realizzazione dell’opera le attività di cantiere, nelle zone di nidificazione dell’avifauna, dovranno essere concentrate nel periodo tra agosto e marzo dell’anno successivo, per ridurre l’impatto negativo, dovrà comunque essere garantito che il ripristino morfologico e vegetazionale della fascia di lavoro, con la ricostituzione almeno parziale della naturalità dei siti, sia completato all’inizio del successivo periodo riproduttivo. In particolare per il sito “greto del Toce” dovrà essere integrato il monitoraggio del dinamismo vegetazionale con lo studio delle presenze faunistiche, definendo i siti di nidificazione dell’avifauna.

- Per il recupero ambientale (ripristino morfologico e vegetazionale) dovrà essere assunta ogni cautela nel recuperare ed accantonare il terreno vegetale con l’adozione di tutte le precauzioni atte al mantenimento delle caratteristiche qualitative e della fertilità iniziale del materiale risultante dalle operazioni di scotico superficiale. Laddove il percorso del metanodotto si sviluppa nell’ambito di aree boscate, per le fasce di lavoro, nonché per le superfici accessorie, oltre alle semplici operazioni di inerbimento e di rimboschimento già previste, dovranno essere altresì previste operazioni di rimboschimento, condotte con l’esclusivo impiego di soggetti arboreo-arbustivi appartenenti a specie autoctone, prevedendo anche l’impiego di una quota di materiale vegetale di pronto effetto (altezza superiore a un metro) onde disetaneizzare da subito il soprassuolo derivante dalle attività di rimboschimento e conferire al nuovo popolamento un carattere plurispecifico, al fine di restituire l’originaria naturalità dei siti.

- La presenza, in aree poco accessibili o comunque marginali, di imprese specializzate in lavori forestali, impegnate nella preparazione della fascia di lavoro, dovrà diventare occasione per la riqualificazione compositiva e strutturale di significative porzioni dei boschi esistenti. Si ritiene quindi necessaria l’esecuzione di interventi di taglio selvicolturale e di miglioramento ecologico in zone corrispondenti a fasce longitudinali parallele contigue al tracciato, oppure su aree da questo disgiunte ma di riconosciuto interesse locale. In particolare, per il ceduo di castagno che si presenta quasi ovunque a forte densità, con elevato numero di polloni per ceppaia, sovente deperenti o morti, dovrà essere attuata una serie di interventi da definirsi con progetto di dettaglio. Tutti gli interventi citati dovranno essere oggetto di un piano generale e di conseguenti progettazioni di dettaglio che dovranno essere preventivamente sottoposte ai competenti settori della Regione Piemonte e dell’ARPA, per la verifica dei criteri operativi di massima stabiliti da tali Enti.

- Per l’impatto acustico della Centrale di Masera, a impianto realizzato e funzionante, dovrà essere eseguito un adeguato monitoraggio, secondo le vigenti normative in materia, considerando le più gravose condizioni di esercizio. Il periodo previsto per l’effettuazione del monitoraggio dovrà essere comunicato con congruo anticipo all’ARPA territorialmente competente.

di inviare, il presente parere al Ministero dell’Ambiente, per il prosieguo dell’iter procedurale ex art, 6 della L. 349/86.

(omissis)