Bollettino Ufficiale n. 20 del 17 / 05 / 2000
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Comunicato dellAssessorato allAgricoltura, caccia e pesca
Istanze di riconoscimento ai sensi dellart. 5 del Reg. CEE n. 2081/92
Si comunica che é pervenuta allufficio competente dellAssessorato Agricoltura,
Caccia e Pesca della Regione Piemonte la seguente richiesta di riconoscimento
ai sensi dellart. 5 del Reg. CEE n. 2081/92:
Denominazione di Origine Protetta:
Entro trenta giorni dalla data della presente comunicazione gli interessati
potranno produrre alla Regione Piemonte, Assessorato Agricoltura, Settore
Valorizzazione e Tutela dei Prodotti Agricoli, C.so Stati Uniti n. 21,
10128 Torino, osservazioni e controdeduzioni.
Per informazioni in merito alla richiesta citata contattare la Dr.ssa Gimondo,
tel. 011/432.29.62, o il Sig. Brocardo, tel. 011/432.48.35, del Settore
Tutela e Valorizzazione dei Prodotti Agricoli, Assessorato Agricoltura,
Caccia e Pesca, Regione Piemonte, C.so Stati Uniti n. 21, 10128 Torino.
LAssessore allAgricoltura, Caccia e Pesca
Allegato
Disciplinare di produzione
Art. 1
La denominazione di origine protetta Marron glacé di Cuneo è riservata
al prodotto trasformato da marroni, raccolti a mano o con macchine adeguate
che evitino ammaccature al frutto, che si ottiene esclusivamente con le
modalità di produzione di cui allart. 3 del presente disciplinare e che
risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare
di produzione.
Art. 2
I territori di produzione tradizionale del Marron glacé di Cuneo comprendono
tutti i comuni della provincia di Cuneo. Le castagne utilizzate sono del
tipo marrone, marrubia, garrone rosso e nero prodotti in tutta la
Regione Piemonte.
Art. 3
Le metodologie di trasformazione dei marroni in Marron Glacè di Cuneo
devono essere quelle tradizionali in uso nel territorio di cui allart.
2 e comunque atte a conferire al prodotto le particolari caratteristiche
descritte qui di seguito.
Il procedimento di trasformazione del Marrone per la produzione del Marron
glacé di Cuneo, richiede varie fasi di lavorazione, qui di seguito specificate.
I marroni vengono prima lavati in acqua per leliminazione delle spore
e delle impurità che possono essere presenti per il contatto con il terreno.
Dopo la selezione inizia la curatura in acqua detta anche novena. Durante
questa fase i frutti restano nove giorni immersi nellacqua al fine di
stabilizzare gli amidi, ridurre la presenza di tannini ed affinare il sapore
del frutto.
La maturazione del marrone viene completata in un ambiente idoneo, dove
la temperatura, grazie ai requisiti dellambiente, si assesti tra i 10°
e i 12° e ligrometria sia costante.
In questa fase di cosiddetta stagionatura si ha la trapalatura dei marroni
che vengono rivoltati al fine di avere un prodotto uniforme.
Successivamente viene fatta una attenta calibratura che consiste nella
selezione dei frutti in base alla dimensione, per poterli così destinare
ad ogni specifica produzione.
Si passa poi alla fase della pelatura che può avvenire in due modi: attraverso
il brulage (passaggio rapidissimo per caduta in un cilindro ad altissima
temperatura) per i frutti più piccoli o attraverso il vapore, per i marroni
di calibro maggiore.
Nella sbucciatura a vapore viene praticata la tecnica della microincisione.
Si utilizza infatti generalmente una inciditrice meccanica che interviene
nella sola buccia. Quindi entrano in azione macchine sbollentatrici che
provvedono a scottare il prodotto con il vapore il quale, penetrando nei
numerosi tagli praticati nel pericarpo, ne permette il distacco pressochè
totale.
Il marrone viene quindi posto in retine e cotto in acqua. Lacqua di cottura
servirà poi per la preparazione dello sciroppo zuccherino impiegato per
la canditura.
Processo di canditura
Lo sciroppo di canditura si ottiene nel seguente modo:
Il liquido per diventare sciroppo deve essere bollito.
Lacqua mescolata a saccarosio e glucosio viene fatta bollire assieme ad
una stecca di vaniglia naturale.
I marroni vengono fatti impregnare, per un periodo che va da un minimo
di quattro fino a sei giorni, a temperatura massima di 70°, in uno sciroppo
che da un leggero tenore zuccherino si addensa. Per arrivare al prodotto
finito, infatti, che deve essere saturo di sostanza zuccherina, lo sciroppo
di canditura deve essere tenuto ad una temperatura di circa 35°-60° e la
soluzione zuccherina deve essere continuamente aggiustata per far sì che
il marrone venga portato ad un livello di tenore zuccherino fino ad un
massimo di circa 70 brix (circa 34 BC).
I marroni, posti negli appositi contenitori di canditura (chiamati candissoires)
vengono coperti dallo sciroppo.
Nel processo di canditura il marrone rilascia gradualmente acqua e assorbe
altrettanto gradualmente sostanza zuccherina.
Quando il marrone è saturo di sostanza zuccherina è definibile come candito
e viene posto su retine a scolare leccesso di sciroppo.
Processo di glassatura
Con zucchero a velo privo di amido e acqua si prepara una glassa che deve
riposare per almeno 24 ore.
La glassa così preparata viene stesa in modo uniforme sul marrone candito
e lasciata a sgocciolare.
Successivamente i marroni così glassati sono trasferiti in forno per qualche
istante a 300° per favorire la cristallizzazione della glassa, che così
diventa traslucida.
Al termine di questo ciclo di lavorazione il prodotto viene fatto riposare
per 24 ore per portare i marroni alle condizioni ideali per il confezionamento.
Nel processo di trasformazione del marrone in Marron glacé non è consentito
lutilizzo di alcun prodotto chimico di sintesi.
Art. 4
I Marron glacé, ottenuti dal procedimento di lavorazione descritto allart.
3, glassati non canditi, pronti al commercio devono presentare le seguenti
caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche:
Analisi chimico-fisica:
- residuo rifrattometrico: 70+/-3° brix
- ph: 5.3-5.8
- attività dellacqua (Aw) 0.79-0.81
I Marroni glacé canditi, hanno invece le seguenti caratteristiche:
Analisi chimico-fisica:
- residuo rifrattometrico: 70+/-3° brix
- ph: 5.3-5.8
- attività dellacqua (Aw): 0.79
Analisi microbiologica:
I prodotti sono stabilizzati mediante pastorizzazione.
Art. 5
Per limmissione al consumo il Marron Glacè di Cuneo deve avere le seguenti
caratteristiche:
Analisi microbiologica:
- CBT: 36°C inferiore a 500 UFC/g 5000 UFC/g
- Lieviti inferiore a 50 UFC/g 100 UFC/g
- Muffe inferiore a 20 UFC/g 50 UFC/g
Sapore: molto composito e delicato
Forma: tonda con venature integre.
Il prodotto finito deve essere integro e candito fino al cuore.
Non deve presentare parti dure.
Pezzatura: 3 / 4 frutti per 100 grammi per il fiorone
4 / 5 frutti per 100 grammi per il grande
5 / 6 frutti per 100 grammi per il medio
6 / 7 frutti per 100 grammi per il piccolo
oltre 8 frutti per 100 grammi per marroncini mignon
per frutti settati gemelli
Conservazione: è un prodotto da consumare fresco, con deperibilità media
di una settimana. Se posto in atmosfera protetta (miscela di carbonio ed
azoto) può conservarsi per circa un anno.
Art. 6
La commercializzazione del Marron Glacè di Cuneo allatto dellimmissione
al consumo, può essere effettuata utilizzando diverse confezioni, definite
in modo specifico dalla legge n.864 del 2 maggio 1938.
Sulle confezioni dovranno essere indicate in caratteri di stampa delle
medesime dimensioni la dicitura Marron Glacè di Cuneo, immediatamente
seguita dalla dizione Denominazione di Origine Protetta.
Nel medesimo campo visivo deve comparire nome, ragione sociale ed indirizzo
del produttore nonchè il peso lordo allorigine.
La dizione Denominazione di Origine Protetta può essere ripetuta in altra
parte del contenitore o delletichetta anche in forma di acronimo D.O.P.
La denominazione di origine protetta Marron Glacè di Cuneo non potrà
essere apposta sul prodotto che, pur confezionato nel Territorio, non raggiunga
le caratteristiche previste dallart.4 del presente disciplinare.
A richiesta dei produttori interessati può essere utilizzato un simbolo
grafico relativo allimmagine artistica di un logo figurativo specifico
ed univoco da utilizzare in abbinamento inscindibile con lindicazione
geografica.
Potrà inoltre essere utilizzato il logo comunitario previsto dal reg. n.1726/98.
Marron Glacè di Cuneo.
Giovanni Bodo
Denominazione di Origine Protetta
Marron Glacè
di Cuneo