Bollettino Ufficiale n. 17 del 26 / 04 / 2000
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Deliberazione della Giunta Regionale 3 aprile 2000, n. 38 - 29799
Richiesta al Ministro per le Politiche Agricole e Forestali di includere
nellelenco delle specie cacciabili la specie cormorano (Phalacrocorax
carbo)
A relazione dell Assessore Bodo:
La presenza di cormorani sul territorio piemontese è aumentata negli ultimi
anni in modo considerevole. Le cause di tale aumento possono individuarsi,
principalmente, nelle misure protettive adottate in passato, da Danimarca,
Olanda e Germania Orientale, ove sono localizzati i siti di nidificazione.
Queste misure protettive erano allora giustificate dal sensibile calo,
o addirittura, dal pericolo di estinzione della specie.
Tale politica protettiva, unitamente alla sospensione di misure di contenimento
adottate successivamente in altri paesi, ha prodotto un notevole incremento
della specie che, oggi, si ripercuote sugli areali italiani allepoca dello
svernamento.
A ciò va aggiunto che listituzione nella nostra Regione di parchi e riserve
naturali fluviali, in particolare garzaie, ha fornito al cormorano, che
vive in colonie ubicate in zone poco disturbate, habitat tranquilli e congeniali
alle sue abitudini alimentari e riproduttive.
Da tali aree, in conseguenza dellaccresciuta consistenza delle colonie,
i cormorani si irradiano sul territorio circostante alla ricerca di cibo
ed in tal modo lincremento riscontrato ha come diretta conseguenza la
lamentata competizione con la pesca.
Il cormorano è notoriamente un ottimo pescatore con un fabbisogno giornaliero
quantificabile tra i 425 ed i 700 gr. di pesce. Quando ha i nidiacei il
consumo giornaliero arriva a 2700 grammi.
Per quanto concerne la possibilità dintervento nei confronti del cormorano
attraverso lutilizzo dei metodi ecologici suggeriti dallIstituto Nazionale
per la Fauna Selvatica, le attività di controllo poste in atto non sempre
si dimostrano sufficienti a limitare limpatto negativo che la specie esercita
sullattività di pesca e sulla piscicoltura.
Infatti, i metodi di prevenzione o dissuasione suggeriti dallIstituto,
consistenti nella stesura di reti e fili e nellutilizzo di dissuasori,
sono attuabili esclusivamente nei confronti dellattività di piscicoltura,
in relazione alla limitata superficie occupata.
Numerose associazioni e titolari di diritti esclusivi di pesca hanno fatto
presente di aver sperimentato ripetutamente negli anni scorsi luso di
metodi ecologici, in particolare detonatori acustici e fonti luminose sui
dormitori, al fine di limitare limpatto di tale specie sulla fauna ittica.
Lefficacia di tali mezzi è risultata, però, limitata nel tempo, con il
risultato di spostare il problema di qualche centinaia di metri a monte
o a valle del luogo di intervento.
Analoghe misure non sono invece proponibili nelle aree naturali di dimensioni
ben più ampie. In tali ambienti laccertamento dei danni da parte dei tecnici
circa la natura qualitativa e quantitativa del prelievo operato dai cormorani
risulta più complicato.
Numerose sono le segnalazioni di Province, Comuni e Associazioni piscatorie
concernenti la presenza di cormorani lungo i corsi dacqua e le richieste
delladozione di provvedimenti di salvaguardia della fauna ittica.
Tale esigenza è stata anche evidenziata con una petizione popolare presentata
al Consiglio Regionale.
La Regione Piemonte ha richiesto alle Province, alle sezioni provinciali
della FIPS, ai Parchi e riserve naturali una dettagliata relazione circa
la valutazione della consistenza della popolazione di cormorani sui territori
di competenza.
I dati relativi alla presenza dei cormorani, desunti dalle relazioni pervenute,
risultano i seguenti:
Provincia di Asti 2600
Provincia di Alessandria 250
Provincia di Cuneo 900
Provincia di Novara 700
Provincia di Torino 2400
Provincia di Vercelli 1600
Provincia del Verbano-Cusio-Ossola 700
Particolarmente colpite sono le popolazioni di salmonidi e timallidi, soprattutto
trote e temolo, specie di particolare pregio per la nostra regione, poiché
il loro periodo riproduttivo coincide con quello di maggior presenza numerica
dei cormorani.
Il periodo riproduttivo, come è noto, costituisce la fase più critica per
i riproduttori che, fuori dalle usuali tane, non sono in grado di reagire
con prontezza agli attacchi degli uccelli ittiofagi.
Nessun corso dacqua con popolazione salmonicola è in grado di fornire
il fabbisogno giornaliero ai cormorani, anche in condizioni di divieto
assoluto di pesca, se si considera il numero delle colonie presenti durante
il periodo invernale.
Non sono rari, inoltre, i casi di pesci di grossa taglia che, anche se
non digeriti, sono danneggiati mortalmente.
Da sottolineare che la predazione si svolge con maggiore incidenza sulle
poche aree che ospitano ancora la trota marmorata (areali Po, Ticino, Sesia,
Dora Baltea, Pellice) rendendo di fatto vano ogni tentativo di incremento
della stessa.
Tale principio è peraltro sancito dalla legge regionale 18 febbraio 1981,
n. 7 che si pone come obiettivo la tutela, la conservazione e lincremento
della fauna ittica.
Si ritiene opportuno, altresì, evidenziare il notevole impegno economico
dellAmministrazione regionale in materia di pesca.
LAssessorato Agricoltura, Caccia e Pesca ripartisce annualmente tra le
Province i proventi derivanti dalle soprattasse e dalle sanzioni amministrative
in materia di pesca affinchè siano utilizzati per lincremento, la tutela
e la conservazione del patrimonio ittico.
Si riportano di seguito i dati relativi alle spese sostenute dalle Province,
in particolare per i ripopolamenti, riferiti agli anni 1996, 1997 e 1998,
desunti dai rendiconti presentati dalle stesse:
PROVINCE 1996 1997 1998
considerato che la specie cormorano (Phalacrocorax carbo) non è inclusa
tra quelle cacciabili individuate dallart. 18 della L. 157/92;
considerato che, ai sensi del comma 3 del medesimo art. 18, variazioni
dellelenco delle specie cacciabili sono disposte dal Presidente del Consiglio
dei Ministri, su proposta del Ministro dellAgricoltura e delle Foreste,
dintesa con il Ministro dellAmbiente, sentito lIstituto nazionale per
la fauna selvatica, in conformità alle vigenti direttive comunitarie e
alle convenzioni internazionali sottoscritte, tenendo conto della consistenza
delle singole specie sul territorio;
tutto ciò premesso,
la Giunta regionale, con voti unanimi espressi nelle forme di legge,
delibera
di richiedere, per i motivi indicati in premessa, al Ministro per le politiche
agricole e forestali di proporre al Presidente del Consiglio dei Ministri
di inserire, tra le specie cacciabili individuate dallart. 18 della L.
157/92, la specie cormorano (Phalacrocorax carbo).
(omissis)
ALESSANDRIA 49.550.000 49.610.000 40.095.000
ASTI
25.908.000 27.549.600 25.971.000
BIELLA 62.133.743 77.999.770 79.591.441
CUNEO
81.678.470 67.883.600 103.807.650
NOVARA 22.996.076 29.205.373 37.981.797
TORINO
309.191.025 280.612.184 288.534.500
VERBANIA 92.649.480 88.500.000 91.396.600
VERCELLI
60.650.000 62.650.000 68.000.000
704.756.794 684.010.527 735.377.988