Bollettino Ufficiale n. 14 del 5 / 04 / 2000

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Decreto del Presidente della Giunta Regionale 27 marzo 2000, n. 33

Profilassi dell’influenza aviare - Decreto di zona di protezione e di zona di sorveglianza per il focolaio insorto nel Comune di Almese

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

(omissis)

decreta

Art. 1

Si dichiara “zona di protezione” per influenza aviare:

- l’intero territorio dei Comuni di Almese, Caselette,

- il territorio del Comune di Avigliana, limitatamente alle Frazioni Drubiaglio, Ferriere e Grangia;

- il territorio del Comune di Buttigliera Alta, limitatamente alle Frazioni Ferriere e S. Antonio di Ranverso.

Ai limiti della zona di protezione sulle vie di accesso devono essere apposte a cura delle Amministrazioni Comunali, tabelle ben visibili con la scritta: “Zona di protezione per influenza aviare”.

Art. 2

Si dichiara “zona di sorveglianza” per influenza aviare:

- il territorio dei Comuni di Avigliana e Buttigliera Alta non compreso nella zona di protezione;

- il territorio dei Comuni di Alpignano, Caprie, Chiusa S. Michele, Givoletto, La Cassa, Pianezza, Reano, Rivoli, Rosta, Rubiana, S. Ambrogio, S. Gillio, Valdellatorre, Villarbasse, Villardora.

Ai limiti della zona di sorveglianza, sulle vie di accesso, devono essere apposte, a cura delle Amministrazioni Comunali, tabelle ben visibili con la scritta “Zona di sorveglianza per influenza aviare”.

Art. 3

Nell’ambito delle zone di protezione e di sorveglianza il Servizio veterinario della A.S.L., territorialmente competente provvede a completare:

1. il censimento degli allevamenti che detengono volatili e la numerazione per categoria degli animali presenti;

2. le ispezioni sanitarie e i controlli volti ad accertare il rispetto delle misure di profilassi e polizia veterinaria disposte dal presente Decreto. Le visite effettuate e i risultati degli esami devono essere annotati su di un registro.

Art. 4

Nella zona di protezione devono essere applicate le seguenti misure:

a) sequestro dei volatili presenti nei locali di stabulazione o altri luoghi che ne consentano l’isolamento, con divieto di spostamento anche delle uova da cova; gli animali di specie diversa presenti nelle aziende che detengono volatili possono essere trasferiti, previa autorizzazione veterinaria;

b) l’effettuazione di controlli clinici, integrati da eventuali esami di laboratorio, con particolare riferimento ai controlli di cui all’O.M. 14 gennaio 2000;

c) divieto di introdurre nella zona volatili ad eccezione di quelli destinati alla immediata macellazione;

d) divieto di trasporto dei volatili sulle strade pubbliche e private, ad eccezione del trasporto in transito nella zona per ferrovia, autostrada o grandi assi stradali, purché senza effettuare soste, e dei trasporti per l’immediata macellazione di cui alla lettera c), appositamente autorizzati;

e) divieto di accesso, nelle aziende che detengono volatili, di veicoli e personale estraneo non autorizzato;

f) divieto di trasferire fuori dagli allevamenti di volatili qualsiasi possibile vettore animato o inanimato dell’agente patogeno, compresi lettiera e deiezioni non opportunamente trattati, carne e prodotti carnei, carcasse, parti o resti di volatili; gli automezzi utilizzati per il trasporto di volatili, nonché veicoli o attrezzature venute in contatto con animali o materiali possibili vettori di infezione, non possono lasciare la zona di protezione se non sottoposti alla disinfezione sotto controllo veterinario, secondo le modalità di cui all’articolo 64 del vigente regolamento di polizia veterinaria e secondo l’O.M. 11/2/2000; il trasferimento delle uova da consumo può essere autorizzato previa adozione di idonee misure cautelative;

g) controllo dei movimenti delle persone addette alla manipolazione dei volatili e delle uova;

h) sospensione di fiere, mercati e di ogni concentramento di volatili o altri uccelli, compresa la raccolta e la distribuzione ad opera di commercianti;

i) obbligo di porre in atto adeguati sistemi di disinfezione negli allevamenti di volatili e presso i relativi accessi, ai sensi dell’O.M. 11/2/2000;

j) divieto di introduzione e immissione nel territorio di selvaggina avicola cacciabile e sospensione delle attività venatorie della selvaggina da piuma.

Art. 5

Nell’ ambito della zona di sorveglianza, si applicano le seguenti misure:

a) divieto di spostamento dei volatili e delle uova da cova, ad eccezione dei casi di cui al seguente articolo 7;

b) controllo clinico e sierologico degli allevamenti come previsto dall’O.M. 14 gennaio 2000;

c) divieto di introduzione di volatili vivi appartenenti alle specie sensibili, con l’eccezione di quelli destinati direttamente all’immediata macellazione;

d) sospensione di fiere, mercati e di ogni concentramento di volatili, compresa la raccolta e la distribuzione ad opera di commercianti;

e) divieto di trasporto dei volatili sulle strade pubbliche e private, ad eccezione del trasporto in transito nella zona per ferrovia, autostrada o grandi assi stradali, purché senza effettuare soste, e dei trasporti per l’immediata macellazione di cui alla lettera d), appositamente autorizzati;

f) obbligo di adeguati trattamenti di disinfezione per i veicoli e le attrezzature utilizzate per il trasporto di volatili, uova da cova, uova da consumo e mangimi destinati ad allevamenti avicoli, nonchè di altri animali o materiali che potrebbero costituire veicolo di infezione, comprese deiezioni e lettiere, ai sensi dell’O.M. 11/2/2000;

g) obbligo di segnalazione di qualunque sintomo riferibile a influenza aviare e dei casi di morte di volatili, qualora si discostino dalla percentuale consueta dell’azienda;

h) divieto di introduzione e immissione nel territorio di selvaggina avicola cacciabile e sospensione delle attività venatorie della selvaggina da piuma.

Art. 6

In deroga al divieto di spostamento di volatili dalla zona di protezione, di cui all’articolo 4, il Servizio veterinario della A.S.R. può autorizzare:

- la raccolta dei volatili morti dalle aziende per essere trasportati in un impianto di trattamento dei rifiuti ad alto rischio con l’adozione delle misure precauzionali necessarie;

- lo spostamento di volatili destinati direttamente alla macellazione immediata in un macello situato all’interno della zona di protezione o, qualora non sia possibile, in un altro, preferibilmente nella zona di sorveglianza, designato dalla Regione.

Art. 7

In deroga al divieto di spostamento dei volatili dalla zona di sorveglianza di cui all’art. 5 il Servizio Veterinario A.S.L. può autorizzare:

- lo spostamento dei volatili per l’invio diretto in un macello, anche situato al di fuori della zona di sorveglianza, designato dalla Regione.

Art. 8

Lo spostamento dei volatili dagli allevamenti della zona di protezione e della zona di sorveglianza, secondo i precedenti articoli 6 e 7, deve essere effettuato previo rigoroso accertamento sanitario volto ad escludere il sospetto di influenza aviare in tutti i soggetti presenti nell’azienda interessata e adottando le modalità previste dagli articoli 14 e 15 del vigente regolamento di polizia veterinaria.

Per il trasferimento è necessaria l’autorizzazione della A.S.R. di destinazione, con la quale devono essere preventivamente concordati tempi e modalità di inoltro.

Nei macelli di destinazione gli animali devono essere isolati e macellati separatamente, subendo visita sanitaria ante e post-mortem particolarmente accurata. Le carni così ottenute devono essere marchiate conformemente all’art. 5, comma 1 del D.P.R. 30/12/92 n. 558 e successive modifiche.

Gli automezzi di trasporto devono essere disinfettati sotto controllo veterinario, ai sensi dell’O.M. 11/2/2000.

Art. 9

Su tutto il territorio regionale vengono attuati specifici programmi di sorveglianza sugli allevamenti avicoli ed impianti ad essi collegati, intensificando le azioni di vigilanza volte alla rigorosa applicazione della normativa per la profilassi dell’influenza aviare, con particolare riferimento all’O.M. 11/2/2000 ed anche in relazione alle disposizioni previste dal D.P.R. 495 del 10/12/97.

Specifiche azioni di vigilanza devono riguardare le provenienze extraregionali per:

1) verificare i requisiti sanitari del pollame raccolto e successivamente distribuito nei piccoli allevamenti familiari;

2) verificare la regolare provenienza, bollatura e certificazione delle carni di pollame commercializzate in Piemonte e la destinazione degli scarti di lavorazione.

Art. 10

Nella provincia di Torino non è consentita l’introduzione di avicoli vivi provenienti da province e regioni di cui agli allegati 1 e 2 della O.M. 113/2000, così come aggiornati dal Ministero della Sanità, senza preventivo parere favorevole della Regione Piemonte.

Art. 11

I sindaci dei Comuni, i Servizi veterinari delle A.S.R. della Regione, gli agenti tutti della Forza Pubblica, sono incaricati dell’esecuzione del presente Decreto.

Art. 12

I contravventori al presente Decreto sono puniti a norma di Legge.

Art. 13

Il presente Decreto stante l’urgenza di adottare provvedimenti per la profilassi dell’influenza aviare entra immediatamente in vigore.

Enzo Ghigo