Bollettino Ufficiale n. 13 del 29 / 03 / 2000
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Deliberazione della Giunta Regionale 6 marzo 2000, n. 52 - 29641
Reg. CEE 1221/97 del Consiglio del 25 giugno 1997, relativo alle regole
generali di applicazione delle azioni dirette a migliorare la produzione
e la commercializzazione del miele. Approvazione interventi per lanno
2000-2001
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
- di approvare gli interventi, allegati alla presente deliberazione per
farne parte integrante, per lanno 2000-2001 in attuazione del Reg.(CE)
1221/97 del Consiglio del 25 giugno 1997, relativo alle regole generali
di applicazione delle azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione
del miele.
(omissis)
Allegato
REGIONE PIEMONTE
PROGRAMMA REGIONALE DI ATTUAZIONE DEL REGOLAMENTO (CE) N. 1221/97 DEL CONSIGLIO
DEL 25 GIUGNO 1997, RELATIVO ALLE REGOLE GENERALI DI APPLICAZIONE DELLE
AZIONI DIRETTE A MIGLIORARE LA PRODUZIONE E LA COMMERCIALIZZAZIONE DEL
MIELE.
ANNO 2000 - 2001
Indice
1. Premessa
1.A. Durata
2. Il quadro regionale
2.A. Il patrimonio apistico
2.B. La produzione di miele
2.C. Altri prodotti
2.D. Api regine
2.E. Il consumo di miele
2.F. Il mercato
2.G. Limpollinazione
2.H. La situazione associativa
2.I. La ricerca scientifica
2.L. Limportanza ecologica
2.M. Limportanza economica
3. I vincoli
3.A. I limiti dellassistenza tecnica
3.B. I vincoli dovuti alla varroasi
3.C. Vincoli al nomadismo
3.D. Vincoli dovuti alla carenza del controllo della qualità del miele
e delle sue caratteristiche
4. Le finalità
5. Le azioni
5.A. Azioni per lassistenza tecnica
5.B. Azioni di lotta contro la varroasi
5.C. Azioni a sostegno del nomadismo
6. Piano di finanziamento
7. Riferimenti legislativi, regolamentari ed amministrativi
8. Organizzazioni e cooperative coinvolte nel programma
9. Modalità di verifica e di valutazione del programma
10. Disposizioni finali
ALLEGATO A)
1. Premessa
Il presente programma regionale costituisce lattuazione del Regolamento
(CE) n. 1221/97 del Consiglio del 25 giugno1997, relativo alle regole generali
di applicazione delle azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione
del miele e ne condivide, pertanto, finalità, azioni, obiettivi.
Il programma è rivolto ad un comparto particolare della zootecnia piemontese
e si inserisce nellottica degli obiettivi di sviluppo e programmazione
della Regione Piemonte.
Il presente programma é stato elaborato in stretta collaborazione con le
Associazioni produttori miele legalmente riconosciute dalla Regione.
1.A. Durata
La durata del presente programma regionale coincide con quella prevista
dal Regolamento (CE) n. 1221/97.
2. Il quadro regionale
Lapicoltura piemontese si é manifestata in passato come attività integrativa
del reddito agricolo; solo nel corso dellultimo ventennio, infatti, si
é sviluppata con un gran numero di aziende non direttamente collegate allattività
di coltivazione diretta del fondo.
Dopo un periodo in cui tale sviluppo ha subito un certo ridimensionamento,
a seguito del diffondersi di patologie avverse e dellavvento di difficoltà
di mercato, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da un fenomeno che
ha visto lampliamento delle dimensioni delle aziende apistiche, per cui
diversi apicoltori hobbisti sono diventati apicoltori produttori apistici,
mentre molte aziende di piccole e medie dimensioni stanno evolvendo verso
dimensioni semiprofessionali o professionali.
Il quadro regionale é stato definito con lapprovazione della legge regionale
3 agosto 1998, n. 20 recante Norme per la disciplina, la tutela e lo sviluppo
dellapicoltura in Piemonte, la quale ha introdotto importanti novità
nella differenziazione dellapicoltore amatoriale dallapicoltore produttore
apistico, nel riconoscimento dellattività apistica come attività agricola,
nelle modalità di realizzazione del censimento apistico ed infine nei criteri
cui si ispira la regolamentazione del nomadismo.
2.A. Il patrimonio apistico
Non esistono dati precisi circa il numero esatto degli addetti. Le uniche
informazioni derivano dal censimento apistico effettuato dal Settore Assistenza
Veterinaria nel 1997, dal quale risulta quanto segue:
Provincia n. aziende alveari
Da notizie provenienti dal mondo apistico regionale, tali dati risultano
sicuramente sottostimati.
Una rilevazione attendibile potrà aversi solamente dopo la realizzazione
del censimento del patrimonio apistico previsto dalla legge regionale sullapicoltura,
che prevede inoltre lobbligo della denuncia degli apiari e la loro identificazione.
La media di alveari per addetto, circa 23, indicherebbe che in Piemonte,
come del resto in Italia, é diffusa la presenza di apicoltori hobbisti
e semiprofessionisti, mentre più contenuta risulta quella degli apicoltori
professionisti.
2.B. La produzione di miele
Considerando una produzione annua media per arnia di 25 chilogrammi, si
stima una produzione regionale di miele pari a 3.945,6 tonnellate, che,
venduta alla media di lire 4.000.000/t., dà una produzione lorda vendibile
di 15,782 miliardi di lire circa.
La produzione più significativa, sia sotto laspetto quantitativo che economico,
é rappresentata dal miele monoflorale di robinia, per il quale si svolge
una intensa attività di nomadismo anche da parte di apicoltori provenienti
dalle regioni limitrofe.
Altre produzioni sono rappresentate dal miele di castagno, tiglio, rododendro,
tarassaco, ciliegio, girasole, millefiori, flora alpina e melate, che pur
essendo qualitativamente inferiori al miele di robinia, non sono sufficientemente
valorizzati nella commercializzazione.
2.C. Altri prodotti
Sono scarse le conoscenze per quanto concerne la produzione di propoli,
polline, pappa reale e cera; si tratta comunque di quantitativi non significativi.
2.D. Api regine
Lallevamento delle api regine si é andato via via sviluppando nel corso
degli ultimi anni.
Si é evidenziata una buona base produttiva con aziende specializzate ma
prive di orientamenti comuni per la selezione.
2.E. Il consumo di miele
Mancano, allo stato attuale, dati precisi per quantificare il consumo
pro capite e globale di miele. Una grossa parte di consumatori si rivolge
direttamente al produttore, per cui la quantità di prodotto avviata alla
grande distribuzione è sicuramente inferiore a quella venduta direttamente,
anche a causa della mancanza di iniziative in grado di coprire efficacemente
questo ruolo e di incidere sul mercato.
2.F. Il mercato
La peculiarità del mercato del miele é sicuramente la polverizzazione
e la sua capillare diffusione sul territorio. Gli apicoltori, così, non
sono in grado di fornire grosse partite omogenee di prodotto.
Succede di conseguenza che, a causa del prezzo estremamente concorrenziale,
le quantità utilizzate dallindustria dolciaria e in particolare dai torronifici
sono ricoperte dai mieli di importazione.
Il consumo di miele in Piemonte, come nel resto dItalia, risulta basso
rispetto agli altri partner europei.
2.G. Limpollinazione
Lutilizzo delle api per incrementare, mediante una migliore impollinazione,
la resa produttiva dei fruttiferi é largamente praticato nelle zone ad
intensiva vocazione frutticola, dove maggiore risulta la necessità di tale
beneficio.
Si calcola che, al fine di favorire ed incrementare limpollinazione,
oltre 5.000 alveari vengono annualmente spostati nel triangolo fruttifero
di Cuneo-Saluzzo-Fossano e nellareale di Vercelli- Borgo DAle.
2.H. La situazione associativa
La grande diffusione territoriale dellapicoltura ha favorito il sorgere
di associazioni e consorzi a carattere locale, provinciale e regionale.
Attualmente esistono due associazioni regionali di produttori giuridicamente
riconosciute dalla Regione Piemonte ai sensi del Regolamento (CEE) n. 1360/78
del Consiglio del 19.6.1978.
2.I. La ricerca scientifica
Si é dovuto purtroppo constatare che, per vari motivi, gli obiettivi perseguiti
dalla ricerca scientifica sono completamente staccati dagli interessi produttivi;
i relativi risultati sono pertanto parzialmente utilizzabili dagli apicoltori
per lapplicazione pratica in azienda.
2.L. Limportanza ecologica
Lape svolge il suo servizio ecologico tramite limpollinazione ed il
monitoraggio dellinquinamento ambientale. Una eventuale diminuzione o
scomparsa di questo preziosissimo insetto porterebbe a forti squilibri
e modifiche dellecosistema.
2.M. Limportanza economica
E da sottolineare il continuo e gratuito servizio che lape svolge come
impollinatore su tutte le colture, assicurando alle aziende agricole la
fruttificazione delle piante entomofile e la conseguente produzione vegetale.
Lape rappresenta, quindi, un bene strettamente legato alle attività svolte
dalluomo in campo agricolo. Tale contributo a livello nazionale é valutato
in circa 2.000 miliardi di lire.
3. I vincoli
Lo sviluppo dellapicoltura regionale é rallentato o frenato da tutta
una serie di vincoli.
3.A. I limiti dellassistenza tecnica
Lassistenza tecnica lamenta una certa carenza di tecnici apistici che
possano consigliare lapicoltore sui nuovi metodi di allevamento, sulla
conduzione razionale degli alveari, sulla produzione e sui metodi corretti
di estrazione del miele.
Gli apicoltori piemontesi, infatti, registrano uno scarso livello conoscitivo
delle tecniche di allevamento e di conduzione razionale degli apiari, fatto
questo che incide in modo determinante sulla qualità e sulla quantità dei
prodotti dellalveare.
3.B. Vincoli dovuti alla varroasi
La varroasi rappresenta per lapicoltura piemontese, al pari di quella
nazionale, un vincolo notevole per uno sviluppo strutturale e produttivo.
In questi ultimi anni, infatti, la varroasi ha spazzato via più del 60%
degli alveari presenti in Piemonte.
Oltre che al rapido diffondersi della patologia, la causa della rarefazione
degli alveari é da ricercare anche nella mancanza di piani di risanamento
e di tecnici che, con adeguata preparazione, potessero seguire e consigliare
gli apicoltori. Le associazioni ed i consorzi hanno fatto tutto il possibile
ma, spesso, con scarsi risultati dovuti anche alla carenza di fondi e di
mezzi.
Le zone in cui sono presenti apicoltori dotati di una certa professionalità,
che hanno curato lallevamento con una certa costanza e che hanno fatto
volontariato per assistere i colleghi meno attenti e professionali, hanno
risentito meno dei danni causati dalla varroa e da altre patologie.
3.C. Vincoli al nomadismo
In Piemonte esistono diversi agricoltori che potenzialmente potrebbero
avvalersi della transumanza per sfruttare le risorse nettarifere presenti
in vaste zone del territorio regionale.
Lassenza delle risorse finanziarie necessarie per dotarsi di quegli strumenti
tecnici e logistici propri del nomadismo hanno impedito di fatto lo svilupparsi
delle potenzialità latenti.
3.D. Vincoli dovuti alla carenza di controllo della qualità del miele e
delle sue caratteristiche
Lesigua quantità di controlli effettuata sui mieli prodotti in Piemonte
ha impedito di caratterizzare i mieli piemontesi e di distinguerli da quelli
importati, che purtroppo, a causa dei bassi prezzi registrati e della carenza
di controlli analitici per frodi e sofisticazioni, creano notevoli problemi
sui mercati locali e sulla grande distribuzione.
La Regione Piemonte ha messo a disposizione degli apicoltori il proprio
laboratorio agrochimico di Alessandria ai fini dellanalisi qualitativa
dei mieli. Il laboratorio andrebbe potenziato strumentalmente e professionalmente
al fine di consentire una più vasta gamma di analisi fisico-chimiche e
melissopalinologiche.
4. Finalità
Gli obiettivi primari ed essenziali del presente programma regionale sono
i seguenti:
a) assistenza tecnica agli apicoltori al fine di migliorare le condizioni
di produzione e di commercializzazione del miele;
b) lotta alla varroasi e malattie connesse, nonché miglioramento delle
condizioni di trattamento degli alveari;
c) razionalizzazione della transumanza;
5. Le azioni
Per poter conseguire le finalità sopracitate si sono individuate una serie
di azioni ed incentivi finalizzati a rimuovere i vincoli che frenano lapicoltura
piemontese e consentire alla stessa il necessario sviluppo qualitativo
e quantitativo.
5.A. Azioni per lassistenza tecnica
Lassistenza tecnica agli apicoltori risulta basilare per salvaguardare,
tutelare e sviluppare lapicoltura. Occorre pertanto assicurare una assistenza
tecnica adeguata a mezzo di esperti apistici, che, formati ed aggiornati
con appositi corsi, saranno, tramite le associazioni, messi a disposizione
degli apicoltori di tutta la regione. Intanto potranno risultare utili
apposite convenzioni con i tecnici apistici esistenti.
I tecnici opereranno presso le sedi delle Associazioni dei produttori
e delle Organizzazioni professionali agricole e mediante visite presso
le aziende apistiche.
Il costo annuo per lassistenza tecnica viene valutato in lire 353 milioni,
per 5 tecnici più uno a tempo parziale necessari per coprire le province
di Alessandria-Asti, Biella-Vercelli, Cuneo, Torino, Novara-Verbania, così
dettagliato:
- costo per tecnico: compenso lire 52.000.000
Saranno tenuti periodici corsi di aggiornamento, anche con dimostrazioni
in azienda, sui nuovi ed innovativi metodi di allevamento delle api e di
prevenzione e lotta alle patologie dellalveare.
Il costo viene valutato in lire 26.000.000, per organizzare una serie
di corsi di aggiornamento da tenere nelle zone sopra descritte.
Un contributo notevole dovrà venire da quelle riviste periodiche specializzate
del settore che sono in grado di fornire informazioni tecniche, economiche
ed organizzative per gli operatori. Dovrà pertanto essere incentivata,
da parte delle associazioni produttori, la sottoscrizione, a favore dei
propri iscritti, di abbonamenti cumulativi a riviste specializzate che
soddisfino i requisiti sopra indicati.
Il costo degli abbonamenti viene calcolato in lire 26.000.000.
Si prevede la realizzazione di un seminario o convegno tematico per la
presentazione dei risultati conseguiti nel periodo di applicazione degli
interventi previsti dal programma regionale.
Il costo viene valutato in lire 10.000.000.
Pertanto le risorse finanziarie necessarie per realizzare le azioni previste
a favore dellassistenza tecnica ammontano a lire 415.000.000 (353.000.000
+ 26.000.000 + 26.000.000 + 10.000.000).
5.B. Azioni di lotta contro la varroasi
Nella lotta contro tale parassitosi assume considerevole importanza il
ruolo dei tecnici apistici, cui spetta la funzione di coordinare, in collaborazione
con i Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali della Regione,
la realizzazione di piani di lotta territoriali.
Per la realizzazione dei suddetti piani, risulta fondamentale far ricorso
a periodici incontri con gli apicoltori, a dimostrazioni pratiche in apiario,
alla predisposizione e distribuzione di specifico materiale divulgativo.
Il costo delle azioni sopracitate viene valutato in lire 8.000.000, per
organizzare una serie di incontri o dimostrazioni, mentre per il materiale
divulgativo si fa riferimento a quello predisposto per lassistenza tecnica.
Considerevole importanza assume, inoltre, la realizzazione da parte delle
Associazioni dei produttori miele, giuridicamente riconosciute dalla Regione,
di ricerche sul campo finalizzate alla messa a punto di strategie di lotta
alla varroa, caratterizzate da un basso impatto chimico sugli alveari e
da eseguire in collaborazione con Istituzioni scientifiche. Il costo delle
ricerche viene valutato in lire 50.800.000.
La divulgazione delle ricerche sarà effettuata direttamente dalla Regione
a mezzo della rivista tecnica Quaderni di agricoltura della Regione Piemonte.
Risulterà, altresì, fondamentale ed efficace, ai fini delleradicazione
della parassitosi, lincentivazione a favore degli apicoltori produttori
apistici per lacquisto di arnie dotate di fondo a rete, che consentono
una più razionale lotta contro il parassita.
Il costo dellazione sopra descritta viene calcolato in lire 280.000.000.
Pertanto le risorse finanziarie per realizzare le azioni previste a favore
della lotta alla varroasi ammontano a lire 338.800.000 (8.000.000 + 50.800.000
+ 280.000.000).
5.C. Azioni a sostegno del nomadismo
Il nomadismo, come pratica indispensabile per lo sfruttamento razionale
ed ottimale delle risorse nettarifere della regione, deve essere favorito
ed incentivato.
A tal fine risulta prioritario incentivare linvestimento da parte di
apicoltori produttori apistici per lacquisto di macchine ed attrezzature
necessarie alla movimentazione degli alveari (muletti, gru, supporti per
arnie che ne consentano la movimentazione, ecc.), con esclusione dei mezzi
per il trasporto degli alveari.
Il costo dellazione e le relative risorse finanziarie necessarie vengono
calcolate in lire 430.000.000.
6. Piano di finanziamento
In riferimento ai costi stimati per le singole azioni a alle relative
risorse finanziarie occorrenti, si riporta nellallegato A) il piano di
finanziamento nel quale sono evidenziate le spese a carico dellUnione
Europea, dello Stato e degli apicoltori.
7. Riferimenti legislativi, regolamentari ed amministrativi
Per quanto previsto nel presente programma si fa riferimento:
- per la parte normativa non prevista dal programma:
a) alla D.G.R. n. 45 - 27060 del 12 aprile 1999 e D.G.R. n. 4 - 27749 del
12 luglio 1999 di approvazione delle istruzioni operative del presente
programma;
b) alla L.R. 3 agosto n. 20 Norme per la disciplina, la tutela e lo sviluppo
dellapicoltura in Piemonte e alle relative istruzioni operative approvate
con D.G.R. n. 6 - 28773 del 29 novembre 1999.
8. Organizzazioni e cooperative coinvolte nel programma
Le organizzazioni rappresentative del comparto apicolo che hanno collaborato
per lelaborazione del presente programma regionale sono:
- Associazione Produttori miele Aspromiele, con sede in Torino Corso Francia,
9;
- Associazione Produttori miele Agripiemonte miele, con sede in Torino,
Corso Vittorio Emanuele II, 58.
9. Modalità di verifica e di valutazione del programma
La realizzazione del presente programma regionale viene affidata al Settore
regionale Sviluppo delle Produzioni Animali il quale provvederà ad eseguire
le necessarie verifiche delle fatture giustificative degli interventi,
nonché gli opportuni accertamenti sugli acquisti effettuati e sulla corretta
applicazione delle singole azioni.
Il Settore regionale in questione si avvarrà della collaborazione dei
Settori Provinciali dellAgricoltura e dei Servizi Veterinari delle Aziende
sanitarie locali.
La valutazione del programma verrà eseguita mediante riunioni periodiche,
almeno una a semestre, con le Associazioni produttori miele giuridicamente
riconosciute dalla Regione.
10. Disposizioni finali
Il presente programma regionale di attuazione del Regolamento (CE) n.
1221/97 verrà attuato a mezzo delle apposite istruzioni deliberate dalla
Giunta Regionale, sentita la Commissione regionale consultiva per lagricoltura
e le foreste di cui alla Legge regionale 28 ottobre 1986 n. 44.
Le risorse finanziarie previste per ogni singola azione che, per vari
motivi, rimarranno, in tutto od in parte, inutilizzate saranno devolute
a quelle azioni che lamenteranno un rapporto deficitario tra risorse e
richieste.
Allegato A
AZIONE SPESA A CARICO U.E. SPESA A CARICO SPESA A CARICO TOTALE
ASSESSORATO AGRICOLTURA, CACCIA E PESCA
Alessandria 568 8.333
Asti 463 8.073
Biella 330 4.710
Cuneo 1.550 17.462
Novara 304 9.475
Torino 1.498 18.773
Verbania 415 6.355
Vercelli 233 4.208
Totale 5.361 77.389
- spese per trasferte e supporti
tecnici lire 8.000.000
totale lire 60.000.000
STATO APICOLTORI
A)ASSISTENZA
TECNICA
A1) CORSI AGGIORNAMENTO 11.700.000 11.700.000 2.600.000 26.000.000
A2)
SEMINARI E CONVEGNI TEMATICI 5.000.000 5.000.000 0 10.000.000
A3) AZIONI DI
COMUNICAZIONE 11.700.000 11.700.000 2.600.000 26.000.000
A4) SPESA PER TECNICI 150.000.000 150.000.000 53.000.000 353.000.000
TOTALE
ASSISTENZA TECNICA 178.400.000 178.400.000 58.200.000 415.000.000
B) LOTTA ALLA
VARROASI
B1) INCONTRI E DIMOSTRAZIONI LOTTA
ALLA VARROA 3.600.000 3.600.000 800.000 8.000.000
B2)
INDAGINI LOTTA ALLA VARROA 25.400.000 25.400.000 0 50.800.000
B3) ACQUISTO ARNIE
FONDO A RETE 70.000.000 70.000.000 140.000.000 280.000.000
TOTALE LOTTA VARROA 99.000.000 99.000.000 140.800.000 338.800.000
C)
SOSTEGNO AL NOMADISMO
C2) MATERIALI PER NOMADISMO 107.500.000 107.500.000 215.000.000 430.000.000
TOTALE
GENERALE 384.900.000 384.900.000 414.000.000 1.183.800.000