Bollettino Ufficiale n. 12 del 22 / 03 / 2000
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Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 30 - 29520
Art. 71 L 23/12/1998 n.448 Realizzazione di interventi di riqualificazione
dellassistenza sanitaria nei grandi centri urbani. Approvazione criteri
generali per la predisposizione del progetto e autorizzazione alla Direzione
Programmazione sanitaria per il coordinamento necessario alla pianificazione
operativa
A relazione dell Assessore DAmbrosio :
Come noto la legge 23 dicembre 1998 n 448 Misure di finanza pubblica per
la stabilizzazione e lo sviluppo stanzia allart. 71 la somma di lire
1500 mld per il triennio 1999/2001 per la realizzazione di interventi finalizzati
alla riorganizzazione e riqualificazione dellassistenza sanitaria nei
grandi centri urbani.
In data 5 agosto 1999 la Conferenza unificata, su proposta del Ministro
della Sanità ha individuato la città di Torino, tra i Centri urbani nei
quali realizzare gli interventi di riorganizzazione e riqualificazione
dellassistenza sanitaria di cui alla L. 448/98 sopra citata.
Con decreto 15 settembre 1999 del Ministero della Sanità sono stati fissati
criteri e modalità per lelaborazione e la presentazione da parte delle
Regioni dei progetti di cui al programma in questione.
Si rende pertanto necessario procedere a sviluppare il progetto secondo
i criteri e le modalità di cui al decreto ministeriale 15/9/1999 pubblicato
sulla G.U n.3 del 5.1 2000, individuando per la sua stesura i seguenti
obiettivi :
a) potenziamento dei servizi territoriali, al fine di favorire laccesso
ai servizi di primo intervento e di qualificare il ricorso allassistenza
di secondo livello ;
b) sviluppo delle attività finalizzate alla prevenzione e al miglioramento
della qualità della vita;
c) promozione delle azioni in grado di rispondere ai bisogni primari della
popolazione e delle categorie più a rischio.
La città di Torino infatti pare caratterizzata da una consistente offerta
di prestazioni ospedaliere a ciclo diurno e/o continuativo di qualità ampiamente
riconosciuta a livello italiano ed internazionale, come emerge anche dallanalisi
di contesto avviata dal Piano sanitario regionale 1997/99 e confermata
dagli atti di pianificazione attuativa: Intese di programma Regione-Aziende
Sanitarie, accordi di programmazione e piani di attività annuali delle
aziende sanitarie.
In particolare gli approfondimenti effettuati in occasione del Patto del
Buon Governo per la Sanità per il prossimo quadriennio 2000/2003 evidenziano
la necessità, al fine di consentire la necessaria implementazione dei servizi
territoriali, volti al miglioramento del trattamento nella fase post-acuta
della malattia, di ottenere una distribuzione più equilibrata delle quote
di finanziamento regionale e di richiedere alle aziende sanitarie una maggiore
razionalizzazione dei costi sostenuti per la produzione delle prestazioni
sanitarie.
Daltra parte la necessità di assicurare la continuità delle cure al paziente
al suo domicilio richiede, tra laltro, presidi adeguati ed infrastrutture
tecnologiche, che consentano di migliorare la qualità della risposta e
ottimizzare luso delle risorse umane, per la cui realizzazione, in questa
fase di transizione del sistema sanitario regionale occorrono finanziamenti
in conto capitale mirati.
Daltra parte la città di Torino, come molti contesti urbani di grandi
dimensioni, presenta un significativo aumento della popolazione anziana
e delle famiglie mononucleari, che non riescono ad assicurare senza significativi
supporti da parte della rete dei servizi sociali e sanitari, una risposta
sanitaria ed assistenziale integrata, che ne consenta il mantenimento a
domicilio ed il trattamento socio-sanitario più adeguato, qualora il supporto
familiare venga meno.
Si rende pertanto necessario potenziare, anche attraverso nuovi strumenti
gestionali, che garantiscano la presa in carico globale della persona non
autosufficiente e/o disabile, i servizi territoriali in modo da garantire
leffettiva continuità delle cure tra ospedale e domicilio.
Il raggiungimento di obiettivi di tale portata implicano una pianificazione
operativa costituita da azioni e interventi specifici, che di seguito vengono
evidenziate nelle loro linee generali:
1. qualificazione della rete delle strutture territoriali destinate allerogazione
delle prestazioni di primo livello (medicina di base, attività specialistica
ambulatoriale), anche tramite un razionale processo di accorpamento di
sedi operative territoriali disperse sul territorio cittadino o ubicate
in sedi inidonee;
2. creazione di reti di servizio per lo scambio informativo tra medici
di base e le aziende sanitarie, che forniscono le prestazioni sanitarie
(ambulatoriali e di ricovero) su base cittadina e interaziendale (Centrale
Unificata di Prenotazione sovrazonale delle ASL 1 2 3 4 e dei loro presidi
ambulatoriali ed ospedalieri con i presidi ambulatoriali ed ospedalieri
delle tre A.S.O. San Giovanni Battista, C.T.O.- C.R.F.-M. Adelaide, O.I.R.M.-S.
ANNA), volte a consentire un più mirato accesso dei cittadini alle prestazioni
ed una riduzione dei tempi di attesa, attraverso la razionalizzazione dei
percorsi di accesso alle prestazioni;
3. realizzazione di infrastrutture tecnologiche informatizzate necessarie
alla realizzazione di una rete dati urbana in grado di rendere condivisibili
le informazioni sanitarie prodotte presso tutte le sedi D.E.A. degli Ospedali
della città di Torino (Ospedale Martini, Ospedale Maria Vittoria, Ospedale
Giovanni Bosco, Ospedale S. Giovanni Battista, C.T.O., Ospedale Regina
Margherita) e altre strutture del servizio sanitario cittadino;
4. sviluppo quali/quantitativo del servizio di cure domiciliari integrate,
attraverso la realizzazione di una rete organizzativa integrata tra servizi
sanitari domiciliari delle ASL cittadine e servizi domiciliari del Comune
di Torino, destinata a migliorare il livello e lintensità delle cure,
oltre che lincremento del numero di soggetti assistiti;
5. realizzazione di un centro risorse socio-sanitarie per la disabilità
motoria, che consenta di attivare risposte domiciliari e residenziali specifiche,
volte a garantire unidonea assistenza sul territorio della città di Torino
a soggetti portatori di gravi e/o gravissimi disabilità motorie e al miglioramento
della loro qualità della vita.
Si ritiene pertanto che la specifica pianificazione operativa di tali azioni
ed interventi necessitino di un notevole sforzo di concertazione tra Regione
Piemonte, A.S.L. e A.S.O della città di Torino e Comune di Torino, al fine,
altresì, di dare vita ad un progetto a elevato livello di coerenza con
gli strumenti di programmazione regionale e locale.
A questo scopo si ritiene opportuno che la Direzione Programmazione Sanitaria
elabori il progetto attraverso un tavolo di concertazione con gli enti
interessati ASL territoriali, ASO della Città di Torino e Comune di Torino,
in modo da garantirne la partecipazione alla definizione delle azioni ed
allindividuazione degli interventi specifici.
Il piano di investimento deve intervenire non solo attraverso azioni volte
al coordinamento delle attività svolte dai singoli soggetti che operano
nella sanità dei grandi centri urbani, ma anche attraverso azioni di razionalizzazione
degli investimenti in edilizia sanitaria e nelle dotazioni tecnologiche
attraverso il monitoraggio e la verifica della coerenza dei piani di investimento
ex art. 20 Legge n 67/1988 con gli interventi realizzabili allinterno
del progetto in questione.
Si ritiene pertanto necessario procedere allindividuazione degli interventi
di edilizia sanitaria realizzabili in detto progetto previa verifica degli
interventi, progettati o in corso di realizzazione con altri finanziamenti
nazionali e/o regionali.
Il progetto che si caratterizza per i suoi aspetti innovativi, dai quali
possono derivare processi di razionalizzazione dellassetto organizzativo
delle aziende interessate e di miglioramento della efficienza e qualità
dellassistenza sanitaria, deve partire dallanalisi del contesto ed evidenziare
le criticità tipiche del territorio. Deve riguardare interventi che consentano
un significativo impatto sullofferta dei servizi sanitari, tenuto conto
delle aspettative dei cittadini e degli operatori del settore anche ai
fini dellintegrazione delle diverse politiche per la salute.
Lipotesi progettuale deve privilegiare la continuità assistenziale tra
ospedale e territorio, intensificare il rapporto tra servizi di prevenzione,
cura e riabilitazione e promuovere la solidarietà e la umanizzazione delle
prestazioni.
Considerato che il progetto può prevedere programmi aventi ad oggetto nuovi
modelli gestionali che prevedano forme di collaborazione tra strutture
del SSN e soggetti privati .
Tenuto conto che il progetto, in coerenza a quanto prescritto dallart.
71 Legge citata, nonchè dal sopra indicato decreto ministeriale, prevede
un cofinanziamento non inferiore al 30% del valore complessivo del progetto
.
Atteso che lindividuazione, nel breve periodo, di un patner privato interessato
a collaborare al progetto è di ardua attuazione, si rende necessario comunque
prevedere lattivazione di procedure di finanziamento attraverso la Regione
Piemonte, eventualmente con la contrazione di mutui ad hoc ovvero anche
con idonei interventi finanziari da parte dei fondi immobiliari chiusi
di imminente istituzione regionale.
Si ritiene di individuare come risorse disponibili per il progetto:
a. fondi propri accantonati e assegnati a Direzioni Regionali nel bilancio
regionale 1999;
b. fondi propri individuati nellambito del Bilancio regionale di previsione
anno 2000, per quanto attiene la realizzazione di interventi regionali
settoriali, inseriti nel progetto in questione;
c. fondi propri reperibili in fondi immobiliari chiusi a valere sul patrimonio
immobiliare disponibile della Regione e delle Aziende Sanitarie regionali,
per la quota non coperta da fondi regionali e dai conferimenti di altri
soggetti pubblici coinvolti nel progetto.
Considerato che la procedura individuata dal Decreto stabilisce le seguenti
scadenze:
* entro il 16 aprile 2000 il progetto dovrà essere presentato dalla Regione
Piemonte al Ministero della Sanità per la valutazione della ammissibilità;
* entro i 15 giorni successivi alla scadenza del suddetto termine, il Ministero
trasmette i progetti pervenuti per la relativa istruttoria alla Commissione
ad hoc costituita;
* entro i 30 giorni successivi alla formalizzazione del parere della Commissione,
il Ministro della Sanità, dintesa con la Conferenza unificata, individua
i progetti ammessi.
Visto lart.71 L. 448/98;
visto il decreto 15/9/1999;
la Giunta regionale, udite le argomentazioni del relatore e condividendole,
a voti unanimi,
delibera
* di approvare gli indirizzi generali per la pianificazione operativa del
progetto, di cui allart. 71 della L. 448/98, come espressi in premessa
ai punti 1,2,3,4,5;
* di autorizzare la Direzione Programmazione sanitaria per il coordinamento
della progettazione specifica, articolata in sottoprogetti finalizzati
alla realizzazione di interventi di riqualificazione dellassistenza sanitaria
nei grandi centri urbani ai sensi dellart. 71 L 23/12/1998 n.448, nel
rispetto dei criteri e delle modalità individuate in premessa.
* di individuare quali possibili risorse disponibili per il cofinanziamento
del progetto:
a. fondi propri accantonati e assegnati a Direzioni Regionali nel bilancio
regionale 1999;
b. fondi propri individuati nellambito del Bilancio regionale di previsione
anno 2000, per quanto attiene la realizzazione di interventi regionali
settoriali, inseriti nel progetto in questione;
c. fondi propri reperibili in fondi immobiliari chiusi a valere sul patrimonio
immobiliare disponibile della Regione e delle Aziende Sanitarie regionali,
per la quota non coperta da fondi regionali e dai conferimenti di altri
soggetti pubblici coinvolti nel progetto.
* di rinviare a successivo provvedimento, previa verifica delle disponibilità,
la definizione delle risorse finanziarie del cofinanziamento previsto del
30% del valore complessivo del progetto.
(omissis)