Bollettino Ufficiale n. 12 del 22 / 03 / 2000
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Deliberazione della Giunta Regionale 1 marzo 2000, n. 29 - 29519
Criteri di indirizzo per ladeguamento della DGR 41-42433/95 a quanto previsto
dal D.Lgs 229/99
(omissis)
LA GIUNTA REGIONALE
a voti unanimi ...
delibera
* di rimandare ad un successivo provvedimento, collegato al piano di attività
dellARESS per lanno 2000, laffidamento dellincarico allARESS per la
predisposizione di un documento di Linee-Guida destinato alle U.V.G. della
Regione Piemonte, che definisca i protocolli operativi necessari a individuare
diverse forme di complessità clinico-assistenziale degli anziani, destinatarie
di specifici interventi sanitari ed assistenziali;
* di approvare , in via transitoria e sperimentale nelle more della ridefinizione
organica della materia, ai sensi dellart. 3 septies del D.Lgs 19/6/1999
n. 229 e del successivo atto di indirizzo e coordinamento del Ministero
della Sanità e della Solidarietà sociale di cui al comma 3 dello stesso
articolo, lallegato A) che fa parte integrante del presente provvedimento.
- di disporre che le A.S.L. tengono conto nella predisposizione del proprio
piano di attività per lanno 2000 di quanto previsto nel presente provvedimento.
(omissis)
ALLEGATO A)
Lassistenza agli anziani non autosufficienti, come dimostra lesperienza
di molte strutture, è unazione globale-estensiva, che richiede alle strutture
dinamicità e flessibilità, per poter seguire lanziano nella sua instabilità
e variabilità.
Ogni presidio (RAF o RSA) deve poter essere organizzato per gestire direttamente,
senza inutili trasferimenti tra nuclei di attività o presidi diversi, tutta
la casistica dellanziano utente, dalla non autosufficienza fisica alla
perdita delle capacità intellettive.
Gli standard organizzativi e gestionali, previsti dalla D.G.R. n. 41/42433-95,
per il funzionamento delle R.S.A. e delle R.A.F. rappresentano un riferimento
di base, che consente al presidio di stabilire le proprie modalità di funzionamento.
Tali modalità organizzative e di funzionamento devono tener conto della
necessità di assicurare copertura a bisogni sanitari, assistenziali, fisici
e psicologici molto diversificati degli ospiti in carico.
A questo scopo i presidi autorizzati al funzionamento come RAF e RSA, ai
sensi della D.G.R. n. 41-42433/95, potranno adottare, proprio per assicurare
lo svolgimento di programmi assistenziali individualizzati, modelli organizzativi
diversi da quelli previsti dalla D.G.R. n. 41-42433/95.
Tali modelli organizzativi devono, comunque, garantire:
- assistenza medica;
- assistenza infermieristica;
- assistenza diretta alla persona, continuativa nellarco delle 24 ore;
- interventi riabilitativi estensivi e/o di mantenimento (terapia occupazionale,
animazione, sostegno psicologico, fisiokinesiterapia), da organizzarsi
sulla base delle condizioni degli ospiti e delle indicazioni contenute
nei progetti individualizzati stabiliti in sede di U.V.G..
LUnità di valutazione geriatrica, di cui alla D.G.R. n. 14-26366 del 28/12/1998
dovrà valutare la complessità clinico-assistenziale del caso ed stabilire
il progetto assistenziale, che il presidio dovrà attivare al momento dellingresso
ed i livelli assistenziali, che dovrà assicurare.
LA REMUNERAZIONE DELLE PRESTAZIONI.
I presidi residenziali definiti come RAF o RSA dovranno, tenendo come riferimento
medio gli standard organizzativo-gestionali fissati dalla D.G.R. 41-42433/95,
realizzare i progetti assistenziali fissati dalle U.V.G. di appartenenza
territoriale, assicurando anche allinterno di uno stesso nucleo di residenzialità
(RAF o RSA) piani individualizzati e calibrati sui bisogni effettivi degli
ospiti.
Per lo svolgimento dei progetti individualizzati il presidio RAF o RSA
potrà mettere a disposizione risorse gestionali e organizzative differenziate
e variabili in ragione di un massimo pari a +/- 10%, di quelle previste
dagli standard, di cui alla D.G.R. n. 41-42433/95.
In particolare le ASL sulla base delle valutazioni effettuate dalle proprie
U.V.G. sulle condizioni psico-fisiche dei propri assistiti inseriti in
RSA o RAF e sulla base dellefficienza gestionale dellente gestore del
presidio, provvederanno a definire il budget finanziario da assegnare ai
presidi convenzionati nellambito dei livelli assistenziali effettivamente
assicurati dal presidio (RAF o RSA), che potranno prevedere una variabilità
della tariffa a carico del servizio sanitario regionale pari a +/- 10%
di quanto previsto dalla D.G.R. n. 41-42433/95 per le RAF e le RSA, al
fine di stipulare i contratti, di cui allart. 8 octies della L. 229/99.
Sulla base dei livelli assistenziali effettivamente assicurati dal presidio
lazienda sanitaria locale dovrà tener conto altresì dellincremento dovuto
al processo inflattivo.
In particolare le ASL potranno prevedere una remunerazione più elevata
(max 10%), di quanto previsto dalla D.G.R. n. 41-42433/95, qualora il presidio
che intende o già svolge prestazioni di assistenza sanitaria residenziale
per conto del servizio sanitario regionale sia disponibile ad erogare nellambito
della programmazione aziendale di settore prestazioni ed interventi di
particolare rilievo per gli obiettivi sanitari ed assistenziali previsti
e per la specificità delle risorse sanitarie ed assistenziali richieste
(dimissioni protette, nuclei di assistenza per soggetti dementi o affetti
dal morbo di Alzheimer).
NUCLEO PER LASSISTENZA A PAZIENTI AFFETTI
Lattivazione di nuclei speciali per lassistenza a soggetti dementi o
affetti dal morbo di Alzheimer in RSA rappresenta un obiettivo di qualificazione
dellattività svolta dai presidi residenziali extra-ospedalieri.
A questo riguardo si ritiene opportuna lattivazione, allinterno di R.S.A.
o RAF di almeno 60 posti-letto, di uno o più nuclei residenziali, di 10
posti-letto, per soggetti affetti da demenza di Alzheimer e patologia correlata.
I Requisiti strutturali sono almeno quelli già previsti per le R.S.A. di
60 posti-letto in modo da garantire il supporto gestionale al nucleo speciale;
i locali dedicati devono avere caratteristiche costruttive tipiche dellambiente
protesico (illuminazione, arredi, percorso di vagabondaggio,....).
I nuclei per le demenze possono accogliere malati provenienti dal proprio
domicilio o da altra struttura residenziale, affetti da turbe comportamentali
incompatibili con lambiente di vita.
Lammissione è disposta dallU.V.G. dellA.S.L. di residenza che certifica
lammissibilità, qualora ricorrano le seguenti condizioni:
a) diagnosi di demenza effettuata da medici specialisti del S.S.N. (geriatri,
neurologi, psichiatri) o da strutture ospedaliere specialistiche pubbliche
(geriatriche, neurologiche, psichiatriche);
b) presenza di rilevanti disturbi comportamentali specie in presenza di
patologia somatica che richieda una rivalutazione terapeutica.
Del tutto orientativamente possiamo caratterizzare i pazienti sopra indicati
con un punteggio al MINI MENTAL STATE EXAMINATION (MMSE) 14/30 o un punteggio
al CLINICAL DEMENTIA RATING (CDR) 2 e un punteggio al NEUROPSYCHIATRIC
INVENTORY (NPI) 24/120.
Per le persone già residenti nella R.S.A. linserimento nel nucleo sarà
possibile previa valutazione dellU.V.G. competente che si impegna alla
rivalutazione del paziente ricoverato nel nucleo entro i primi due mesi.
Dunque laccoglienza nel nucleo deve essere sospesa quanto il soggetto
non ne trae più benefici. LU.V.G. proponente deve verificare periodicamente
se sussista la necessità della permanenza del soggetto ricoverato, o se
ne sia attuabile la dimissione od il trasferimento in altro nucleo R.S.A.
del presidio.
Il 20% dei posti-letto del nucleo devono essere riservati ai cosiddetti
ricoveri di sollievo.
Ogni Nucleo Alzheimer deve operare in stretta collaborazione con i Centri
Diurni per malati di Alzheimer di riferimento sul territorio.
Gli operatori da adibire al nucleo Alzheimer devono essere fortemente motivati
con adeguate capacità di relazione e, nello stesso tempo, dotati delle
sufficienti conoscenze per capire anche i problemi più severi dei dementi.
Particolare attenzione deve, pertanto, essere prestata alla scelta degli
operatori per i quali occorre unadeguata formazione ed unaccurata gestione
operativa.
Per i pazienti del nucleo, grazie alle specifiche soluzioni ambientali,
alle specifiche metodologie assistenziali e allaumentato standard di personale,
dovranno essere perseguiti i seguenti obiettivi:
- attenuazionezione/regressione dei disturbi del comportamento;
- sostegno alle condizioni generali (in particolare nutrizionali) e trattamento
della comorbilità;
- attivazione/riabilitazione applicate allarea cognitiva, allarea del
comportamento e allarea delle abilità funzionali con tecniche di comprovata
efficacia.
Per i familiari dei pazienti dovranno esser previste attività di sostegno
(colloqui individuali e gruppi di auto aiuto e sostegno) e informazione
utili a facilitare la gestione del paziente al ritorno al domicilio.
DA DEMENZA DI ALZHEIMER
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