Bollettino Ufficiale n. 10 del 8 / 03 / 2000
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Circolare della Direzione regionale Sviluppo dellAgricoltura 24 febbraio
2000, n. prot. n. 1746/12
L.468/92 e DPR 569/93. Istruttoria contratti di trasferimento di quota
con azienda e mutamenti conduzione aziendale. Parziale modificazione circolare
n.7065/12 del 5 luglio 1999
Agli Assessorati Provinciali allAgricoltura
Con le circolari prot. 3948 e 7065, rispettivamente del 9/4 e 5/7/99, questa
Direzione ha provveduto a fornire alcuni indirizzi operativi relativi allattività
di cui alloggetto.
La materia, anche a causa dellassenza di una precisa regolamentazione
nazionale, ha sempre presentato notevole complessità, anche derivante dallintreccio
di diverse discipline (civilistica ed amministrativa, legata alla specifica
normativa sulle quote latte).
In particolare, una della maggiori cause di perplessità è costituita dallapplicazione
del disposto di cui allart.2 del DM 762/94 anche nei confronti dei negozi
che interessano il trasferimento parziale di azienda (fondi rustici) e
della relativa quota di pertinenza, stipulati ex art.21 DPR 569/93.
Il motivato parere della scrivente, espresso in particolare al punto C)
della richiamata nota 7065, indica come la condizione in esame si origini
unicamente nei casi di subentro nella conduzione di unazienda (intesa
come vera e propria unità produttiva) da parte di un soggetto già titolare
di altra azienda con relativa quota.
Le modalità di gestione informatica finora attuate dallAIMA, hanno generato
incertezze operative concernenti la disponibilità di quota in capo al rilevante:
le procedure correttive di rideterminazione utilizzate dagli uffici regionali
in occasione degli accertamenti ex L.5/98 avevano consentito di ovviare
a tale situazione, per i periodi 95/96 e 96/97. Le problematiche si stanno
ripresentando per gli accertamenti di cui alla L.118/99, determinando anche
in questo caso un incremento di contenzioso e di attività a carico degli
uffici incaricati, con la necessità di ricorrere a complessi interventi
informatici.
Ealtresì da considerare come ormai prossimo (periodo 2000/01) lavvio
della completa regionalizzazione della gestione del regime delle quota
latte, prevista dallart. 01 della L.81/97 e più volte rinviata.
A tal fine AIMA sta provvedendo al rilascio delle specifiche funzioni del
sistema informativo nazionale di supporto, ad allaggiornamento dello stesso.
Il sistema operativo AIMA costituisce un elemento fondamentale per la gestione
dellintera materia da parte delle regioni, di indispensabile collegamento
con lAmministrazione centrale per gli adempimenti di propria competenza
(es. compensazione). E stato pertanto costituito un gruppo tecnico permanente
nazionale del quale fanno parte, oltrea ad AIMA e CSIA, le regioni Piemonte,
Lombardia, Veneto, Lazio, Puglia, Campania ed Umbria.
Il suddetto gruppo ha assunto, pressoché allunanimità, alcune importanti
decisioni relativamente alla funzione gestione unitaria ed alla bozza
del documento contenente i criteri operativi e gestionali per una corretta
applicazione della stessa. Con tale meccanismo i contratti aventi ad oggetto
la quota con terra (fondi rustici) vengono di fatto assimilati ai trasferimenti
(mutamenti di conduzione) di intera azienda ex art.21 DPR 569/93, e pertanto
ricondotti al dettato dellart.2 del DM 762/94.
Si tenga infine conto dellapplicazione, a partire dal 1° gennaio 2000,
della L.R. 8.7.99, n.17, con particolare riferimento alle disposizioni
di cui agli artt.2 e 6.
Tutto ciò premesso, emerge la necessità di modificare ed integrare le indicazioni
fornite con la richiamata circolare n.7065, uniformandole ed adeguandole
agli atti ed accadimenti di cui sopra, a valere sullintero territorio
regionale.
Pertanto, il punto C) della circolare in oggetto, viene così riscritto
C) Sulla scorta della definizione di azienda, derivabile dalla normativa
comunitaria (art.9, lettera d, dei Reg.CEE 3950/92) e nazionale (art. 2555
C.C.) - coma già considerato nella circolare n.2 di questa Direzione Misure
urgenti per gli accertamenti in materia di produzione lattiera di cui alla
L.27.1.98, n.5" pubblicata sul BUR n.22 del 3.6.98 - si potrebbe valutare
che la condizione di cui allart.2, comma 1, del DM 762/94, sia richiesta
solamente nei casi, regolamentati dallart.21 del DPR 569/93, che prevedono
il subentro nella gestione dellazienda (intesa come complesso dei beni
organizzati per lesercizio dellimpresa) da parte di soggetto già conduttore
di altra azienda con quota. Tuttavia non si possono sottacere le conseguenze
che deriverebbero da tale interpretazione: infatti, mentre i trasferimenti
di azienda (come sopra definita) con quota risulterebbero assoggettati
alle condizioni di cui al citato DM 762/94, art.2, comma 1, i trasferimenti
di parte della superficie con relativa quota non sarebbero condizionati
al rispetto di tali vincoli e, anzi, potrebbero diventare un metodo per
eludere la norma.
In base alle considerazioni di cui sopra, il conduttore di una pluralità
di unità produttive - nella cui fattispecie rientrano tutti gli atti previsti
dallart.21 del DPR 569/93 che comportano passaggio di titolarità di aziende
e/o fondi con relativa quota a nuovo intestatario già titolare di propria
quota - può considerare unitariamente la quota inerente le singole unità
distribuendo liberamente la produzione nelle stesse, solamente qualora
vengano soddisfatte le seguenti condizioni:
- che le aziende in oggetto siano ubicate nella stessa Regione
- che le aziende appartengano a zone territorialmente omogenee (montagna,
svantaggiata, pianura)
- che il titolare della conduzione sia associato ad ununica APL
- che tutto il latte consegnato nella campagna sia conferito ad un unico
acquirente.
La mancanza di uno dei suddetti requisiti comporta necessariamente la gestione
separata delle quote di pertinenza, la tenuta dei relativi documenti contabili
e, conseguentemente, la distinta compilazione dei cosiddetti modelli L1
di fine periodo, pena lapplicazione degli artt.2 e 3 del DPR 569/93 per
i quantitativi correlati allazienda (o fondo) in cui non si realizza produzione
o la stessa risulta limitata. Pertanto, a titolo di esempio, un produttore
la cui azienda è ubicata in zona di pianura può acquisire in affitto un
fondo (od unazienda) con quota ricadente in zona montana, ma non potrà
avvalersi della cosiddetta gestione unitaria.
La comunicazione prevista dallart.2, comma 2 del disposto in questione
dovrà essere presentata tramite facsimile allegato (compilato in duplice
copia) allAssessorato Provinciale Agricoltura competente per territorio,
in relazione allubicazione dellazienda richiedente (di solito, produttore
acquirente/affittuario o subentrante). Ciò potrà avvenire anche contestualmente
alla comunicazione dellatto da validare previsto dal più volte citato
art.21 del DPR 569/93 (da cui generalmente consegue lo stato di pluralità
di aziende con unico conduttore), ma comunque non oltre il 31 marzo di
ogni anno. Tale termine si rende necessario per consentire la corretta
compilazione dei modelli L1 da parte dellacquirente. LUfficio provvederà
alla convalida dei suddetti moduli, nel rispetto di quanto previsto dallart.2
del DM 762/94: uno dei due modelli verrà riconsegnato al produttore, che
provvederà a trasmetterlo alla ditta acquirente ed in copia alla APL di
appartenenza; mentre laltro modulo verrà trattenuto agli atti dellamministrazione.
Le disposizioni di cui al presente punto vengono applicate a partire dal
1° aprile 1999, ovviamente inteso come data di decorrenza dellaccadimento
(es. affitto di fondo rustico con quota). Il termine per la presentazione
della richiesta di gestione unitaria è pertanto quello del 31 marzo 2000.
In considerazione del ristretto margine temporale disponibile, alla delicatezza
dellargomento ed al potenziale numero dei contratti in oggetto, si sottolinea
la necessità di una fattiva collaborazione da parte degli uffici delle
Amministrazioni, delle Organizzazioni e delle Associazioni in indirizzo,
nel prevalente interesse dei produttori.
La presente circolare, che costituisce atto di indirizzo e coordinamento,
sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale delle Regione Piemonte.
Il Direttore Regionale
(Segue schema di domanda)
AllAIMA
e p.c.
Alle Associazioni
Produttori Latte
del Piemonte
Alle Organizzazioni Professionali
Agricole Regionali
Alle
Unioni Industriali del Piemonte
Alle Centrali Cooperative
Al Ministero Politiche
Agricole
SEDI
Franco Ardizzone