Bollettino Ufficiale n. 06 del 9 / 02 / 2000
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Circolare del Presidente della Giunta Regionale 2 febbraio 2000, n. 1/LAP
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Individuazione dei principi impiantistici
in materia di rifiuti urbani. Chiarimenti
Alle Province Piemontesi
Premesso che
- in base della normativa nazionale (D. Lgs. 22/97) ed a quella regionale
(L. R. 59/95) la fase dello smaltimento viene considerata fase residuale
della gestione del rifiuto;
- lart. 22 D. Lgs. 22/97 conferisce al Piano Regionale di gestione dei
rifiuti la competenza, tra le altre, di individuare la tipologia ed il
complesso degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti urbani
da realizzare nella Regione... e lart. 2 L. R. 59/95, stabilisce come
compiti del Piano regionale anche quelli di creare e consolidare sistemi
integrati di metodologia di raccolta, di tecnologia di trattamento e di
strutture organizzative;
- lart. 5, comma 3, della medesima L. R. 59/95, per poter individuare
e definire tali caratteristiche, definisce il seguente ordine di priorità
su cui deve basarsi il sistema integrato di smaltimento e di recupero dei
rifiuti:
a) conferimenti separati e raccolta differenziata;
b) strutture di servizio a supporto del recupero, della raccolta differenziata
e della raccolta;
c) recupero dei rifiuti derivanti dai conferimenti separati e dalla raccolta
differenziata;
d) impianti tecnologici di preselezione e trattamento ivi compresa la termodistruzione;
e) recupero dei prodotti derivanti dal trattamento;
f) smaltimento dei rifiuti in discarica;
- lart. 4 D. Lgs. 22/1997 prevede una serie di priorità e di possibilità
per il recupero dei rifiuti, preferendo il recupero di materia al recupero
energetico e lart. 24 stabilisce delle percentuali minime di raccolta
differenziata che occorre raggiungere entro i termini individuati dalla
legge stessa;
- da più parti è stato richiesto un chiarimento in merito a quanto previsto
dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti approvato con deliberazione
del Consiglio Regionale n. 436-11546 del 30 luglio 1997 al punto 2.2.3.
Principi impiantistici in merito al sistema di preselezione atto ad
ottenere frazioni riutilizzabili.
Ciò premesso ed al fine di sgombrare il campo da alcune improprie interpretazioni
di quanto citato nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, che hanno
anche dato adito a ricorsi, è opportuno formulare alcuni chiarimenti su
quanto previsto dal medesimo Piano in materia di principi impiantistici.
Con la prima parte della frase Tutti gli impianti tecnologici operano
su rifiuti già conferiti separatamente in fase di raccolta si intendono
gli impianti che trattano flussi omogenei di rifiuti raccolti separatamente
(es. secco-leggero, multimateriale, organico pulito, ecc...), mentre con
la seconda parte della frase oppure possiedono in testa allimpianto un
sistema di preselezione atto ad ottenere frazioni riutilizzabili, anche
ai fini energetici, e frazioni più facilmente collocabili in discarica
si riferisce al rifiuto indifferenziato, al netto della raccolta differenziata,
che prima dellinvio alla termodistruzione o prima della collocazione in
discarica deve subire un processo di selezione che, indipendentemente dalla
fase in cui viene effettuata allinterno dellimpianto, deve essere in
grado di ottenere flussi omogenei e compatibili con i sistemi di recupero
e smaltimento finali.
Per quanto riguarda, invece, la previsione della percentuale minima di
scarto del 40% riferita agli impianti di preselezione collocati a monte
della termodistruzione, appare ovvio che tale valore va calcolato tenendo
presenti la percentuale di umidità del rifiuto in ingresso allimpianto.
Pertanto, con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti non si è voluto
privilegiare alcune tecnologie piuttosto che altre, bensì fornire indicazioni
programmatorie al fine di raggiungere gli obiettivi dettati dalla legislazione
nazionale, non effettuando scelte impiantistiche, a condizione che il rifiuto
indifferenziato conferito allimpianto costituisca la parte residuale del
rifiuto al netto della raccolta differenziata.
Visto: LAssessore regionale
Enzo Ghigo
Ai Consorzi di Gestione dei rifiuti
Alle Aziende
Municipalizzate
AllA.R.P.A.
Alle Associazioni di Categoria
Alla CISPEL
Ugo Cavallera